Dualismo.

di Tully_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Light Yagami. ***
Capitolo 2: *** Kira. ***



Capitolo 1
*** Light Yagami. ***


{ Piccole note dell'autrice prima della lettura. I pensieri o i dialoghi di Light Yagami saranno scritti in blu, come l'iniziale della prima parola. I pensieri o i dialoghi di Kira in rosso, idem l'iniziale della prima parola che si riferisce alla sua persona. Inoltre ciò che si riferisce allo studente viene allineato a sinistra, mentre quello del grande Dio della Giustizia allineato a destra: dopotutto... la destra è il bene e il giusto, no? 
Passate pure alla lettura, magari con sottofondo mettete questo: http://www.youtube.com/watch?v=6gmZ5KUPADY





Light.
Un ragazzo tra i più brillanti del Giappone, chioma color nocciola, viso grazioso e mascolino, invidiato dai compagni e amato dalle fanciulle.
Ma a lui non interessa: nonostante il suo nome rievochi la luce che dovrebbe far parte di lui nella sua interezza, donandogli luminosità e in un certo senso calore, come i raggi del sole che piano inizia a scendere a causa del pomeriggio inoltrato, ha gli occhi più spenti e vacui che si possano vedere.
“Il Mondo è in rovina. La feccia dovrebbe essere eliminata. E io posso? Posso fare qualcosa del genere, da solo? Dubito.”
Sì, è una semplice utopia per lui, un ideale che mai si potrebbe realizzare, nonostante non voglia distaccarsi da esso: tuttavia ci crede, continua a camminare con quegli occhi scuri e cupi assorti nel vuoto, poi indirizzati a un libro di scuola mentre passeggia verso la strada di casa. Sa che tutto sta andando in frantumi, che si dovrebbe tornare alle origini… Ma è sempre esistito il male? Ha sempre popolato il mondo oppure no? Eppure, imparando dalla storia, non c'è mai stato un completo Paradiso Terrestre anche nel luogo più tranquillo e pacifico del globo. Forse il maligno esiste in tutti gli esseri viventi, macchiandone irreversibilmente l'anima e rimane incubato, latente, ma potrebbe svilupparsi e predominare sul "bene" a seconda delle azioni che compiono e dai loro voleri. Quello sguardo rivolto al futuro di Light, che ora non considerano nella borsa quel quaderno nero con su scritto “Death Note”, nuovamente si annullano nello spazio in cui passeggia il ragazzo. Si sente internato in un luogo in cui lui non dovrebbe mai stare, come in una prigionia, o un esilio, perché l'infanzia gli rivelava uno scenario differente. Oppure possedeva degli occhi ciechi o i genitori gli avevano mentito circa la vera realtà. Ci vorrebbe una rivoluzione, qualcosa che lo spinga a modificare il posto in modo che risulti degno a tutti gli abitanti. Magari alcuni personaggi, non narrati nei libri perché poco importanti, ci hanno provato invano. Però Light non vuole più sentirsi fuori luogo od oppresso, in una terra dominata da criminali, da ingiustizie. Pensa di essere dentro a una gabbia angusta, dalla quale non può uscire, come in trappola. Non si è capaci addirittura di respirare in modo efficiente; se lo si fa crea affaticamento. Possibile che solo lui se ne sia accorto? Oppure gli altri fanno credere di non aver capito e stanno silenti, forse per non avere problemi?
Possibile che la gente faccia finta di niente e che rimanga incurante di fronte ai disastri che accadono ogni giorno?
Indifferenza. Soltanto mera indifferenza.
Disgustoso.
“Non pensavo che gli umani si riducessero a tal punto tanto da ignorare le morti o tutto ciò che non è giusto.
Ma cos’è la Giustizia?
Non lo so nemmeno io. Forse non è mai esistita, perché qui svolge soltanto ciò che fa comodo a chi si trova sui gradini alti.”

Ma lui non può fare nulla contro tutto questo. Le classi sociali dominano, nonostante si dica che non esistano più. Che sciocchezza, è soltanto per tranquillizzare i deboli. Ogni umano è impotente di fronte a ciò, non è capace di compiere miracoli: non può che essere uno spettatore il quale rimane a osservare senza poter intervenire su ciò che accade dinanzi a lui. Degradante.
La luce comparirà mai in Light, donandogli finalmente quella vivacità che possedeva prima di comprendere come fosse veramente il mondo, quando era ingenuo, piccino e poco capiva di quello che succedeva attorno alla sua figura?
“Non si può tornare indietro all’infanzia e continuare a gustarsi quei momenti perché è impossibile e abbastanza puerile… Devo modificare il mondo in cui sto ora, in modo che il futuro sia diverso da quello che si prospetta se continua ad andare avanti così, senza freni. Ma non posso, dannazione, non posso.”



 
“O forse sì?”




 
 
E l'ultima nota di una musica che rappresentava il suo animo tormentato gli fa improvvisamente spalancare gli occhi, mentre il suono vaga nel Nulla.

 

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Capitolo 2
*** Kira. ***


{ Piccole note dell'autrice prima della lettura. Qua è un intero dialogo che Kira fa indirettamente al mondo intero che crede sia sotto il suo comando. Consiglio di leggere questo testo con il link che metterò appena termino il discorso, perché mi sono basata, nella creazione del brano, al suo contenuto. -> http://www.youtube.com/watch?v=4cjQcVRSlrg






Io sono Kira.
Io ho il potere di decidere chi far morire di arresto cardiaco e chi invece risparmiare: ma non avrò pietà. Iniziate a tremare; sono consapevole che ora tutti vi farete degli esami di coscienza per controllare se avete compiuto qualche gesto avventato che potrebbe essere punito da me. E’ talmente palpabile il vostro terrore che lo posso sentire nella mia stanza: sento il vostro vociare concitato, sempre più indeciso su cosa fare e percepisco addirittura, come se li vivessi in prima persona, i vostri spasmi causati dall’ansia. 
Pensate di tenere tutto nascosto a me? 
Pensate che io non sia felice sapendo quanto sono spaventati i sudditi da giudiziare?
E’ musica per le mie orecchie, continuate, continuate ancora senza fermarvi. 
Posseggo la falce lunga, di un colore tenebroso, pronta a uccidere se necessario: io l’ho ricevuta perché io la meritavo. 
Avete paura?
Bravi, mi imporrò meglio.
Mentre scrivo i nomi un ghigno aleggia sul mio volto; è la soddisfazione, il sapere che si sta facendo la cosa giusta. Prima non sapevo che cosa fosse la Giustizia. 
Ma ora non sono più cieco di fronte alla realtà (sì, le vostre urla mi incitano!), ho capito che la incarno io.
So che alcuni ormai mi rendono omaggio per il mio operato. 
So che altri temono il mio arrivo, perché sanno che è giunto il Giorno del Giudizio.
Oh peccatori, siete terrorizzati?
Non riesco a distinguere le grida da quelle di devozione e di sottomissione a me rispetto a quelle che mi supplicano di non uccidere. Non posso. 
Non sarò manovrato da nessuno, perché farò tutto autonomamente. Gli ostacoli verranno eliminati piano piano nella creazione di un nuovo Mondo, che soltanto io potrò compiere. Chi altri sennò? Soltanto io mi sono accorto del declino di questa Terra, di come fosse infeconda di persone degne di stima. 
Terreno sterile per i buoni e i giustizieri, terreno fertile per gli infami e i reietti.
Poi sono arrivato io.
Dopo che i più agguerriti contro la mia persona si saranno tolti di mezzo, sarò completamente libero di iniziare il mio governo a vita. Aspetto con impazienza questo momento. 
Che gioia. Che gioia. Che gioia.
Sapevo che sarebbe giunto qualcosa dal Cielo in modo da aiutarmi nei miei obiettivi prefissati: ed eccomi, il Predestinato divino, incarnato in un umano. In un corpo da umano.
Ma io non lo sono.
Non mi riduco a voi misere fecce, spero di essere stato chiaro. 
Smettetela di nascondervi, venite allo scoperto: il gioco è appena iniziato sotto degli archi che proseguono la loro marcia mortale con andatura sempre più costante e veloce. Posso udire gli invochi a mio nome: l’umano è sempre così. Cerca di ingraziarsi il nemico in modo da averlo sempre dalla sua parte per non finire nei guai. Che debole. Che vigliacco.
E sotto quel crescendo che improvvisamente termina solo con “Kira” i miei occhi, all’apparenza di un nocciola, cangiano verso una lucentezza rosso carminio.
Dapprima in me regnava il buio.
Ora è nata una nuova luce.
E con essa plasmerò un Mondo perfetto.
Aspettate.
Aspettate la mia rivoluzione tacita, che prosegue senza intoppi lentamente, a piccoli passi.
Chiudo il quaderno, per oggi ho terminato. 
La mia sete di Giustizia, solo per questo giorno, è stata ampliamente placata.
Ma è soltanto una tregua. 
Attendetemi. 

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