Un nuovo inizio

di Elle xxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il trasferimento ***
Capitolo 2: *** Tomas ***
Capitolo 3: *** tana per Allison! ***
Capitolo 4: *** cosa ci sta succedendo? ***
Capitolo 5: *** segreti...svelati ***
Capitolo 6: *** senza speranza ***



Capitolo 1
*** il trasferimento ***


Eccomi qui, alle soglie della mia nuova scuola. Mi sono trasferita a Londra da un piccolo paesino vicino la capitale a causa del lavoro di mio padre.
Nella mia vita non sono stata ferma nella stessa città per più di un anno.
Ogni volta è un trauma, nuova casa, nuova scuola, nuove amicizie e nuovi problemi.
-starai bene qui- dice mio padre dandomi un bacio sulla fronte.
-lo spero- lo saluto per poi salire le scale andando verso la mia classe.
Busso. -avanti!- una voce dice da dentro la stanza.
Apro piano la porta sperando di non far figuracce.
-buongiorno- sorrido.
-bene! Lei è Emma Jones la vostra nuova compagna di classe- annuncia la professoressa.
Sento lo sguardo degli alunni addosso mentre attraverso la stanza per sedermi al mio posto, in fondo.
-bene Emma, come mai sei venuta qui?-
Così inizio a parlare della mia storia.
Guardo i miei nuovi compagni, cercando di indovinare quelli simpatici e antipatici ma il suono della campanella mi distoglie dal mio lavoro.
Esco dalla stanza cercando di capire dove possa trovarsi l'aula di scienze.
-attento!- dico raccogliendo le mie cose da terra.
-mi dispiace non ho fatto apposta! Ti aiuto-
I miei occhi si incrociano con quelli del ragazzo più bello del mondo.
-grazie- dico sorridendo.
-io sono Tomas- mi porge la mano.
-Emma-
-ah la ragazze nuova! Si parla molto di te nella scuola in questi giorni-
-ah si? Spero in modo positivo-
Ride. - sei simpatica! Ci vediamo- e scappa dai suoi amici.
-lascialo perdere. È il frontman della band della scuola, ci prova con tutte - dice una ragazza raggiungendomi - io sono Summer-
-ciao- sorrido - posso chiederti dov'è l'aula di scienze?-
-siamo in classe insieme, da questa parte- dice indicandomi la strada.
Il professore di scienze è un uomo alto e distinto molto bravo nel suo lavoro.
-lei è Allison- dice Summer indicando una ragazza bionda in prima fila - la ragazza di Tomas. Sono insieme da tre anni ormai ma lei lo tratta come fosse uno zerbino- sussurra.
-Summer un po' di attenzione- la riprende il professore.
-mi scusi- - è stata anche con il suo migliore amico-
-sul serio?!- chiedo incredula.
-si ma Tomas non lo sa per adesso, ma credo lo scoprirà molto presto. Le notizie girano velocemente in questa scuola-
La campanella suona segnando l'ora del pranzo.
-ti siedi con me?- chiede Summer.
-se posso, non saprei con chi altro sedermi- sorrido.
-loro sono Jane, Josh, Kelly e Alex- mi presenta i suoi amici.
-ciao ragazzi-
-tu devi essere Emma- dice Josh, credo.
-colpevole- rido.
-si è parlato molto di te in questi giorni. Tutti aspettavano l'arrivo della "ragazza nuova"-
Il pranzo passa tra un racconto e un altro. Gli amici di Summer sono molto simpatici e divertenti.
 
 
-ehi tesoro! Com'è andata a scuola?- chiede mamma sentendomi rientrare.
-bene!- la abbraccio - sono tutti molto cordiali e simpatici-
-sono davvero contenta!- sorride - per cena…pizza!-
-finalmente! Era un secolo che non la preparavi-
È una di quelle sere in cui si parla della nuova scuola, del nuovo lavoro e della cena della mamma.
Vado in camera cercando di dormire e non pensare a Tomas e a quello che mi avrebbe riservato la nuova scuola.

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Capitolo 2
*** Tomas ***


Il suo della sveglia la mattina presto è davvero fastidioso, tasto sul comodino cercando di spegnerla.
Mi alzo lentamente dal letto e scosto le tende della finestra - giornata di sole- penso ad alta voce.
Un nuovo giorno nella nuova città è appena iniziato.
Scendo in cucina per fare colazione, i miei sono già al lavoro.
Un po' di succo, un biscotto e torno a prepararmi.
Apro l'armadio non sapendo cosa indossare; alla fine opto per un paio di jeans scuri e una maglia a fiori, converse bianche, un po' di trucco ed esco di casa.
-ehi Emma!- mi saluta da lontano Summer.
La abbraccio - come stai?-
-meglio se non fosse per la prima ora di matematica- dice storcendo il naso.
Rido - io ho letteratura. Vado sennò faccio tardi ci vediamo per pranzo- dico mentre mi incammino  per il corridoio della scuola.
-a dopo!-
Summer è stata la prima ragazza che mi ha fatto sentire " a casa" in una scuola completamente nuova; saremo diventate buone amiche.
Entrata nell'aula mi siedo nell'unico posto libero rimasto.
-ehi!- qualcuno sussurra.
Mi giro capendo che era Tomas a chiamarmi, gli sorrido.
-cosa succede laggiù?- chiede la professoressa.
-niente!- risponde sicuro Tomas.
-dovete fare silenzio è chiaro?-
La lezione prosegue bene. I professori erano davvero qualificati in quella scuola.
-ragazzi per domani leggete i primi quattro capitoli!-
Raccolgo le mie cose e mi dirigo verso i bagni.
-ehi ehi ehi- dice Tomas raggiungendomi.
-ciao- sorrido.
-come stai?- chiede.
-bene, grazie. Tu?-
-bene, anche se oggi ho le prove con la band- dice appoggiandosi al muro.
-non ti piace cantare?- chiedo disinvolta.
-certo che si! Ma in questo periodo dobbiamo prepararci per la festa della scuola e le prove sono davvero massacranti-
-scusa ma devo andare- lo saluto sparendo nel bagno.
Non capisco come Tomas mi dia tutta questa confidenza. Lui è il frontman della band della scuola, lo conoscono tutti. Perché parla con me? Avrebbe altre mille persone con cui scambiare quattro chiacchiere.
Mi sciacquo la faccia raffreddando i miei pensieri.
Le ore di lezione che si separano dal pranzo scorrono veloci.
-Emma!- urla Summer facendomi cenno di raggiungerla.
Il gruppo degli amici si Summer era davvero fantastico!
-sabato ci sarà una festa a casa di Josh, che ne dite?- propone Kelly.
-io ci sono! Tu Emma?-
-emm… non saprei- rispondo sentendomi un po' sotto pressione.
-dai!-
-non ho niente da mettermi- trovo la prima scusa plausibile. Non mi va di andare ad una festa dove non conosco nessuno.
-venerdì vieni a fare shopping con noi!- incita Summer.
-allora…d'accordo- dico mettendo in bocca l'ultima pennetta rimasta nel piatto.
 
"prove band ore 15.00 in teatro" un bigliettino scritto nella bacheca scolastica degli annunci.
-vieni a studiare da me?- mi chiede Summer.
-oggi non posso. Devo aiutare mia mamma con la casa-
-a domani allora!- mi saluta uscendo dalla porta principale.
È solo una scusa per rimanere a scuola e andare a vedere le prove di Tomas. Si parla tanto di questa band e voglio costatare quanto effettivamente sia vero.
Mi aggiro per la scuola cercando il teatro. Dopo dieci minuti circa lo trovo ed entro cercando di non farmi vedere.
Le prove sono già iniziate così mi siedo nell'ultimo posto in fondo alla platea.
C'è un po' di gente ad ascoltare la band, mi metto comoda in ascolto.
Sono molto bravi e Tomas sa come muoversi sul palco, secondo me farà molta strada.
Anche a me manca il palco, da morire. A causa di un infortunio al ginocchio ho dovuto abbandonare la danza e da quel giorno non sono riuscita più a ballare, per paura di cadere di nuovo.
È davvero tardi, così esco dal teatro e mi incammino per strada.
-Emma!-
Mi giro non vedendo nessuno.
-Emma!-
Giro lo sguardo, é Tomas mi chiama dall' altra parte della strada.
Mi viene incontro - ti ho visto alle prove- sorride.
-ti sbagli, non ero io-
-come no?!- ride.
-ok lo ammetto, ma l'ho fatto solo perché tutti parlano di voi e volevo vedere con i miei occhi se eravate veramente così bravi-
-lo siamo?- sorride toccandosi il ciuffo.
-si. Siete davvero molto bravi-
-devo girare di qua, abito laggiù- dice indicandomi una villetta con piscina.
-ok! Ci vediamo domani- sorrido e continuo per la mia strada.
 

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Capitolo 3
*** tana per Allison! ***


-passo da te tra mezz'ora- mi dice Summer al telefono.
Non sono assolutamente pronta per andare a quella festa. Punto primo perché non conosco nessuno, punto secondo perché non voglio che gli altri mi notino.
Ormai avevo dato la mia parola, così infilo il vestito blu scuro comprato ieri con Summer e un paio di sandali bassi dello stesso colore. Lascio i capelli sciolti e mi trucco un po'.
Lo squillo del cellulare mi fa sobbalzare, prendo il copri-spalle ed esco di casa - ci vediamo più tradi!-
-stai attenta!- urla mia madre dalla cucina.
-stai benissimo Emma!- Sum mi abbraccia.
Sorrido - anche tu non scherzi!-
Durante il tragitto fino alla casa di Josh parlo con Summer per diminuire la tensione che ho addosso.
-Emma- dice seria.
-mh-
-calmati! Sei più agitata di quando abbiamo compito in classe! Ti farò conoscere un sacco di gente-
Scoppio a ridere - hai ragione è che sono…in ansia-
Scese dalla macchina ci investe un rumore pazzesco. Dalla casa provengono mescolate voci, musica e risate.
Saluto gli amici di Summer e insieme a lei mi addentro nella casa di Josh. Mi fa conoscere diverse persone e poi ci sediamo al tavolo della cucina dove ci sono diversi drink.
-ma c'è anche Tomas?!- chiedo a Summer, vedendolo al bordo piscina.
-si! Lui va a tutte le feste!-
-capisco…- guardo meglio per vedere se c'è anche Allison. Eccola là, capelli sciolti, trucco impeccabile, vestito meraviglioso e tacchi vertiginosi.
Tiro un lungo sospiro - che c'è, ti piace?- chiede Summer strizzando l'occhio.
Rido nervosamente - ma cosa dici?! Non ci penso minimamente!- dico incrociando le braccia.
Mi alzo dalla sedia e girovago un po' per la casa. Mi ritrovo in una stanza piena di quadri meravigliosi e rimango stupita.
-ti piaccono?- chiede un ragazzo alle mie spalle.
Mi volto - si…sono bellissimi-
-io sono Kevin- dice porgendomi la mano.
-Emma-
-ah la ragazza nuova… non ti piacciono le feste vero?- chiede avvicinandosi.
-il contrario! Solo che conosco poche persone-
-ecco una persona che ora conosci- dice indicandosi.
Rido - sei simpatico-
Rimango a parlare con Kevin per ore quando sentiamo delle urla provenire dal giardino. Lasciamo la stanza dei quadri per andare a vedere cosa sta succedendo.
-posso spiegarti!- implora Allison.
-cosa mi devi spiegare?! Cosa?? Sei stata con Frank!- le urla contro Tomas.
-è stato uno sbaglio Tomas, mi dispiace davvero-
-è la quarta volta che dice le stesse cose, sono davvero stufo di te e le tue stronzate!- la spinge e poi esce dalla casa di Josh.
Allison cerca di rincorrerlo ma cade rovinosamente sui tacchi e scoppia a piangere. Le sue amiche la aiutano a rialzarla e la portano in casa per farla riprendere dall'accaduto.
In realtà un po' mi dispiace, ma se l'è cercata.
-ehi- mi scuote Kevin - ti è piaciuta la sceneggiata? Quella stronzetta se l'è davvero meritato!- sorride.
Vorrei andare da Tomas e consolarlo, mi dispiace così tanto per lui, ma devo rimanere neutrale o tutta la scuola riderà di me.
In pochi minuti la casa di Josh si svuota; io e Summer lo aiutiamo a pulire la casa e poi andiamo via anche noi.
 
Nei giorni successivi Tomas non è a scuola, mentre per Allison sembra non essere successo niente, è sorridente e spensierata.
L'idea di non vedere Tomas mi logora per cui nel pomeriggio vado a casa sua.
-sono Emma, un'amica di Tomas…è in casa?-
-non vuole vedere nessuno…- deve essere la mamma.
-chi è?- chiede lui da dentro.
-una certa Emma-
-falla entrare-
Il cuore fa un salto di gioia e mi chiudo la porta alle spalle.
-è in camera sua - dice indicando le scale.
Salgo al piano superiore e busso.
-cosa i fai, tu, qui?- chiede facendomi cenno di sedermi sul letto.
-ho visto quello che è successo con Allison e visto che non eri a scuola ho pensato di passarti a trovare, ho fatto male?-
Sorride - no, mi fa piacere. Anche se non ci conosciamo molto è stato carino da parte tua-
Silenzio imbarazzante - Allison?- chiede giocando con le dita.
-sembra felice- dico sinceramente.
-me lo aspettavo. Sai, non è la prima volta che mi tradisce e io come uno stupido la perdono sempre- ride amaramente.
-in effetti…-
-cosa?-
-sei un po' stupido- sorrido.
Scoppia a  ridere - te l'ho già detto che sei simpatica? Seriamente cosa pensi di lei?-
Ci penso su - indubbiamente è una bellissima ragazza e credo anche intelligente ma non può trattare così le persone. Voglio dire se si comporta così è perché forse non gli piaci abbastanza-
-lo credo anche io-
-tu sei il frontman della band della scuola, sei popolare….-
-forse hai ragione. Comunque domani torno a scuola-
Sorrido -ho constatato che non ti sei ucciso, ora posso tornare a casa-
-resti a cena?-
Credo che il mio cuore abbia perso un battito. Tomas Cooper mi ha chiesto di rimanere a cena a casa sua.
-è il minimo che possa fare per sdebitarmi con te- aggiunge.
-non saprei…-
-ti prego!- mi supplica.
-d'accordo-
 
 
 

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Capitolo 4
*** cosa ci sta succedendo? ***


Non riesco a prendere sonno ripensando alla cena a casa a di Tomas.
La famiglia è davvero simpaticissima e la mamma una bravissima cuoca; per non parlare del fratellino più piccolo, un angioletto.
Sveglia alle 6.30 - svegliati Emma!- dice mia madre aprendo le tende della camera.
Controvoglia scendo dal letto, infilo le ciabatte e mi dirigo verso la cucina.
L'unico motivo che mi induce ad andare a scuola è poter vedere Tomas.
 
-ehi ciao Em!- mi saluta vedendomi all'entrata di scuola.
-ciao!- ricambio e mi dirigo verso l'aula di storia.
-qualcuno mi deve raccontare qualcosa?- chiede Summer avvicinandosi.
-…sono stata a cena da Tomas- le dico avvampando.
-cosa?!- urla.
-shhhh! Vuoi che lo sappia tutta la scuola?!-
-mi devi raccontare tutto!- sorride e ci sistemiamo ai nostri banchi.
Durante la pausa pranzo io e Tomas ci scambiamo diverse occhiate e Summer continua a dirmi di smetterla.
-sei proprio cotta- ride.
-non è vero! Solo che è un ragazzo molto dolce e sensibile, al contrario di quello che sembra-
-sei proprio innamorata Emma-
-non succederà mai niente tra noi. Lui è il massimo e io sono una semplice ragazza di provincia-
-niente è impossibile- sorride Summer - se vuoi una cosa fai di tutto per prendertela-
-grazie-
 
Torno a casa e inizio a studiare per il compito del giorno dopo.
"dlink" un messaggio ricevuto da Tomas "chiamami".
-cosa c'è?- dico appena risponde al cellulare.
-Al mi ha chiesto di chiarire la situazione tra di noi-
-…- speravo mi chiamasse per uscire o per parlare con me; forse mi ero illusa che tra di noi potesse esserci qualcosa di concreto.
-Ema?-
-si scusa. Non so cosa di Tomas. Se lei ti piace davvero dovresti parlarci, però sai com'è fatta. Una ragazza che ti tradisce non è molto leale nei tuoi confronti-
-le parlerò, grazie-
Chiudo la chiamata senza salutarlo. Ero davvero arrabbiata. Come fa ad essere così stupido?!
 
-emma sembra che tu non abbia chiuso occhio stanotte- mi dice Summer mentre ci dirigiamo verso l'aula di storia.
Le racconto quello che era successo la sera precedente.
Finito di raccontare li vedo, Tomas e Allison, in fondo al corridoio che scherzano tenendosi per mano.
-Em mi dispiace- Summer mi cinge le spalle.
-non fa niente Sum ci sono abituata-
Non riesco a seguire la lezione tanto che esco prima del termine fingendo di star male.
-Emma!- Tomas mi viene incontro.
-ehi- fingo un mezzo sorriso.
-grazie per ieri. Io e Al abbiamo chiarito e anche se non mi fido al centro per cento ci stiamo riprovando-
-sono contenta per voi- dico senza entusiasmo abbassando gli occhi.
-a me non sembri molto felice- riporta i miei occhi nei suoi.
-devo andare Tomas-
Non volevo essere sua amica, non potevo sopportarlo. La distanza mi avrebbe fatto solo del bene.
 
Passarono circa due mesi e Allison tradì più di una volta Tomas nonostante stessero ancora insieme.
Questa sera ci sarà la festa della scuola e Summer e venuta a casa mia a cena.
-Em siamo in ritardissimo- dice infilandosi il giubbetto.
-ho quasi finito-
-siamo proprio uno schianto- dice guardandoci allo specchio.
Al nostro arrivo la band stava già suonando da un po'. Saluto i miei amici e mi dirigo verso il buffet.
-hai ancora fame?- chiede stupita Summer - dopo tutto quello che ha cucinato tua madre credo di star bene per una settimana-
Scoppiamo a ridere.
-è nervosismo- sorrido.
-Tomas-
-esatto-
-metti giù quel panino e andiamo a ballare- dice trascinandomi in pista.
Dopo circa una mezz'oretta di ballo "scatenato" ci sediamo su un divanetto a bordo pista.
La band sta facendo un po' di pausa prima di riprendere con le ultime canzoni.
-vieni- qualcuno mi tocca la spalla.
Mi volto e vedo Tomas vicino a me - dove?-
-vieni e basta- lo seguo per un corridoio poco illuminato e arriviamo in quello che dovrebbe essere il suo camerino.
-cosa c'è?-
-mi devi spiegare cosa sta succedendo-
-non capisco-
-da quando ti ho parlato di Allison quella sera mi saluti appena, cosa sta succedendo Emma?-
-niente- abbasso lo sguardo cercando di trattenere le lacrime, non voglio che sappia la verità.
-Emma-
-ok! Non sopporto vederti con una ragazza che ti tradisce in continuazione e nonostante tutto ancora state insieme!- dico appoggiandomi ad un tavolo.
Lui mi guarda incredulo poi continua - non so cosa mi stia succedendo Emma ma…- si avvicina al mio viso e mi bacia sfiorandomi le labbra.
-cosa significa?- dico allontanandolo da me.
-non lo so, avevo voglia di farlo- si avvicina di nuovo e mi bacia con più foga di prima, mi prende in braccio e mi appoggia sul tavolo.
-no Tomas, questo no-
-scusa mi sono lasciato prendere- dice appoggiando la sua testa nell'incavo del mio collo - senti come batte- appoggia la mia mano sul suo petto - cosa ci sta succedendo Emma?-
-non lo so-
Uno dei ragazzi della band apre la porta - cosa state facendo qui?-
-Alex non è come sembra, andiamo a suonare che è meglio- esce dalla porta facendomi mandandomi un bacio con la mano e io rimango li da sola.
Dopo pochi minuti esco per raggiungere Summer - ci siamo baciati-
-che cosa?!?!?!-
-si-
Mi abbraccia - stai attenta Emma-
-andiamo a casa-
 
 

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Capitolo 5
*** segreti...svelati ***


Non faccio altro che pensare al bacio che ci siamo dati. È stato bellissimo e lo desideravo da tanto.
-Ehi come stai?- mi saluta Tomas nel corridoio.
-ciao, bene grazie-
Rimaniamo a parlare per alcuni minuti quando Summer mi richiama per andare in classe.
-ci vediamo a pranzo- dice.
Mi allontano con una gioia tale che il cuore potrebbe scoppiarmi nel petto.
-non potete continuare così- mi ammonisce Summer mentre il professor Lodini spiega la lezione di scienze.
-cosa facciamo di male?-
-niente ma…tutta la scuola vi tiene sott'occhio- pausa - guarda- dice passandomi il giornalino scolastico - siete anche qui.
-ma queste sono tutte sciocchezze! E poi non sta più insieme ad Allison- puntualizzo.
-emma lo so, però devi stare attente! Se allison tornasse da Tomas? Cosa farebbe?-
-le direbbe che è finita-
-sicura? Ricorda che è già la centesima volta che la perdona dopo i suoi tradimenti-
Rifletto - hai ragione. Starò attenta-
Sorride.
 
-finalmente si mangia ho una fame!-
-sei sempre la solita Summer!- gli do un colpetto sulla spalla.
Nella sala da pranzo c'era un'aria diversa. Molte persone volgevano lo sguardo verso la mia direzione e poi sussurravano cose incomprensibili.
Faccio finta di niente e mi siedo al solito posto.
-ti stanno guardando tutti- mi sussurra Summer.
-non mi interessa. Ripeto. Io non ho fatto niente di male-
-mi posso sedere?- chiede Tomas con il vassoio in mano.
Gli faccio posto vicino a me.
-di cosa si parla?-
-summer continua a ripetermi che mi fissano tutti-
-perché?- chiede addentando il panino.
Gli passo il giornale aprendolo a pagina 23.
-ma queste sono tutte sciocchezze!-
-è quello che le ho detto ma lei non vuole ascoltarmi-
-Summer - interviene Tomas - è stato solo un bacio ok?. In quel momento ci andava, punto. Non c'è niente da giustificare-
"SOLO" la testa continuava a ripetere quella parola.
"vuol dire che per lui non è stato importante?" "forse l'ha detto solo per tranquillizzare Summer" "e se non fosse così?" "se non gli importa niente di me?"
-Emma!- mi scuote Tomas.
-cosa c'è?- dico stizzita.
-ti eri imbambolata- ride.
-scusa, stavo pensado-
-sabato ho un concerto, ti va di venire?-
-credo di essere libera, ti faccio sapere-
-ci tengo- mi da un bacio sulla guancia e se ne va lasciandomi lì con mille pensieri.
 
Allison ha già trovato il sostituto di Tomas, si chiama ALan.
Questo mi fa sentire più sicura di avere una chance con leui.
-hai visto Al con chi si è messa?- mi chide all'entrata di scuola.
-si, ti importa così tanto?- chiedo sperando in una risposta negativa.
-no…-
Tiro un sospiro di sollievo.
-solo che..-
"oh no!"
-ho perso così tanto tempo con lei che mi dispiace. Credevo fosse una ragazza migliore-
-sul serio Tomas? Pensi questo? Dopo tutto quello che ha fatto?- entro nella scuola a passo veloce.
-aspetta- mi afferra il braccio- perché ti arrabbi sempre ogni volta che parlo di Al?-
-perschè sono una stupida che crede nell'amore- cerco di non piangere.
Mi abbraccia - non capisci Tomas, spero che un giorno ti renderai conto-
 
Per il concerto ho comprato una maglietta rossa. Indosso un paio di jeans, converse e un po' di trucco.
Scendo e salgo in macchina con Summer dirette al palazzetto.
C'è moltissima gente questa sera; prendiamo posto sulle gradinate aspettando che inizi il concerto.
-ti guarda spesso Tomas!- mi dice Summer-
-lo so- dorriso- ah, Summer grazie di tutto!-
-per te questo ed altro- ci abbracciamo.
All'ultima canzone mi rivolge un bacio e tutti si girano per capire a chi fosse diretto ma io faccio finta di niente.
-bravi! UUU bravi!- tutti applaudono al termine della canzone.
-mi aspetti qui?-
-dove vai?-
-da Tomas-
Sorride.
Cerco di capire dove si trovi il camerino, busso.
-avanti- dice da dietro la porta.
-ciao- sorrido.
-ehi- mi abbraccia.
-siete stati bravissimi! Dico davvero, spero farete molto successo!-
Scoppia a ridere - grazie- mette a posto le sue cose - comunuque…sei molto bella stasera-
Credo che sia diventata dello stesso colore della mglietta. Non posso più aspettare. Mi avvicino. Lui si volta verso di me.
Appoggio le mie labbra sulle sue prima delicatamente poi sempre con più foga. Voglio che sia mio e di nessun'altra.
-Emma ho capito…. Ma è complicato-
-non c'è niente di più semplice invece- dice accarezzandogli il viso.
Mi abbraccia e affondo la testa nel suo collo.
-i miei genitori e quelli di Allison hanno fatto una specie di patte. Io e lei in qualche modo siamo obbligati a stare insieme, almeno formalmente-
Non parlo perché credo di mettermi a piangere.
-il padre di Allison ha molti debiti e se io la sposo risolverebbe il problema-
-sposarla??? E tu vuoi?- dico con la voce rotta.
-io voglio te- mi bacia dolcemente.
-Tom non sono disposta a dividerti con nessun altro-
-dobbiamo aspettare. Io ne devo parlare con la mia famiglia-
-perché è tutto così complicato?-
Si siede su di una poltroncina e io sopra di lui.
-dal primo giorno che ti ho vista mi sei piaciuta- dice baciandomi la punta del naso.
Sorrido.
Qualcuno bussa alla porta.
-chi è?-
-sono Al-
Ci guardiamo sbigottiti - nasconditi li dentro- dice Tomas indicando uno sgabuzzino.
-perché?-
-ti prego fai come ti dico-
-entra Allison-
-ehi come stai?-
-bene prima del tuo arrivo-
Sorrido.
-quantaa cattiveria-
-che sei venuta a fare qui?-
-solo a vedere come stavi e a farti i complimenti per stasera-
-grazie, ora te ne puoi andare-
-dovremmo ritornare insieme, almeno per risollevare la nostra immagine all'interno della scuola, che ne dici?- mi sfiora il collo con le labbra-
- ascolta, la mia immagine è a posto, forse è la tua quella rovinata. Mi dispiace ma hai fatto tutto da sola-
-ricordati che dobbiamo sposarci!- dice avvicinandosi alla porta-
-questo è tutto da vedere!-
-vuoi litigare con papi per caso? Lo sai che può rovinarti la vita - sorride.
-non più di quanto non sia la sua, e ora esci!!-
Esco dallo stanzoni con il cuore che mi batte fortissimo.
Lo abbraccio - sei stato bravo! Qualcuno glielo doveva dire-
-andiamo a casa-

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Capitolo 6
*** senza speranza ***


-ti piace davvero, Tomas?-
-da impazzire, papà!-
-parlerò con i genitori di Allison, ma non ti posso assicurare niente-
-non voglio sposarmi con lei è una manipolatrice! Proprio come suo padre-
Lo sento uscire dalla stanza e salire le scale.
-com'è andata?- gli chiedo appena entra nella camera da letto.
- ha detto che parlerà con i suoi genitori- fa un respiro profondo.
Sono passati tre mesi da quando Allison entrò nel camerino di Tomas per intimidirlo.
In questo periodo di tempo ci siamo visti di nascosto, altrimenti avrebbe avuto dei motivi per ricattarci ed è l'ultima cosa che voglio.
-ehi- gli tocco un braccio - vieni qui-
Si avvicina e mi abbraccia talmente forte da togliermi il fiato.
-ho paura di perderti-
-Tom, non succederà- lo bacio dolcemente.
-tu sei la persona giusta. Mi capisci sempre, mi dai ottimi consigli e non ti scoraggi mai- sorride.
-ce la faremo- lo bacio.
Credo che quello sia stato il bacio più vero e appassionato che ci siamo mai dati.
-non ci sentiranno i tuoi genitori?- gli sussurro all'orecchio.
Si alza girando piano la chiave nella porta. - no se facciamo piano- sorride.
Torna verso di me togliendomi la maglietta, un brivido mi percorre la schiena.
-stai bene?- sussurra.
-mai stata meglio- sorrido.
Quella fu l'ultima volta che Tomas mi parlò.
 
 
Quella stessa sera il padre di Tomas gli comunicò il discorso con i genitori di Allison.
Non mi ha chiamato per sapere come fosse andata e nei giorni successivi, a scuola, non vi ha rivolto parola.
-Sum io non so più che fare! Stavamo così bene insieme- la abbraccio.
-Em ci sarà stato qualcosa che lo ha portato a comportarsi così-
Eccolo vedo nel corridoio che porta ai bagni, da solo.
-Tom- gli vado incontro.
-Em, lasciami in pace davvero-
-no!- lo afferro per un braccio e lo trascino nel bagno dei ragazzi - ora mi spieghi cos'hai!-
Mi porta le mani al  viso - ti sto facendo solo del male e mi dispiace davvero tanto. Io ti amo ma non possiamo stare insieme. Dimenticati di me - mi bacia le labbra e corre via.
Rimango nel bagno fino alla fine delle lezioni.
Non mi merito di essere trattata così!
Esco dalla scuola. Lui è seduto sul muretto e sta parlando al telefono.
Cerco di asciugare le lacrime per non fargli capire che ho pianto per circa tre ore di fila.
Mi vede e mi viene incontro.
-lasciami in pace- lo spingo via e inizio a camminare velocemente.
Mi prende per un braccio e mi trascina nella sua macchina. Accende il motore e parte.
-voglio delle spiegazioni,ora!- urlo arrabbiata.
-devo sposare Allison-
Credo di non aver sentito bene.
-il matrimonio ci sarà tra circa due mesi. I preparativi sono molto impegnativi- ride.
-tu non ci andrai al matrimonio, vero?-
-devo farlo-
-no Tomas, no!! No  puoi farmi questo- inizio a piangere - dopo tutto quello che abbiamo passato, non ti puoi arrendere così-
-mi dispiace davvero, Em ma è giusto così!-
-ma cosa stai dicendo! E a me non ci pensi? Ho lottato contro tutti per riuscire a farti capire quanto sei importate per me e tu cosa fai? Molli tutto!-
-ci penso sempre a te, davvero. Io ti amo ok? Ma cosa ci posso fare se il padre di Allison ricatta la mia famiglia!-
-scappiamo, andiamo lontano  da qui-
Sorride - mi piacerebbe ma non posso-
-fammi scendere- dico - ora-
-possiamo vederci lo stesso Em- cerca di mettere a posto le cose.
-certo! Senza toccarci, baciarci e amarci! Io non ti voglio condividere con nessun altra! Lo capisci?- silenzio - voglio scendere Tomas, per favore. Non ce la faccio più.-
-che vuoi dire?-
-che me ne vado-
Mi guarda con aria interrogativa.
-cambio città, vado a vivere da mia zia. Non voglio soffrire più! E non voglio rivedere più ne te ne quella stronzetta della tua futura moglie!- sbatto la portiera e mi avvio verso casa.
Sapevo che Tomas non poteva fare niente, ma scaricare la colpa su di lui mi faceva sentire meglio.
 

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