In another life

di _Yozora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1: Thoughts ***
Capitolo 2: *** Cap.2: Case ***
Capitolo 3: *** Cap.3 : Feelings ***
Capitolo 4: *** Cap.4 : Happened ***
Capitolo 5: *** Cap. 5: Run away ***



Capitolo 1
*** Cap.1: Thoughts ***


Quella mattina,come tutte le mattine, due ragazze stavano percorrendo la strada per raggiungere la loro scuola e, come ormai ogni giorno, una di loro si rivolse all'altra chiedendole

- Allora...come vanno le cose con il maritino? Si è più fatto vivo? - il suo tono era curioso e divertito.

Le piaceva davvero tanto chiamare il loro compagno di classe, sparito dalla circolazione ormai da quasi un anno, con quel sopranome.

- Sonoko, la vuoi smettere con questa storia? Ti ho detto mille volte che non è come pensi – sbottò l'altra indispettita

- Sese...- disse l'amica – quindi...? -

Ran sospirò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

- Mi ha chiamata qualche giorno fa, ma come al solito andava di fretta – rispose sconsolata.

Sonoko la guardò farsi pensierosa.

Era sempre così, ogni volta che toccava l'argomento “ Shinichi “ la ragazza si rabbuiava.

Come si permetteva quella sotto specie di uomo a far soffrire in quel modo la sua migliore amica? Appena fosse tornato glie l'avrebbe fatta vedere lei a quel patetico “ detective “

- Ehy! Ti va oggi pomeriggio di andare a fare shopping solo noi ragazze? - chiese entusiasta

La mora si voltò a guardarla e le sorrise

- Certamente! - esclamò entusiasta.

In effetti era da un po' che non passavano del tempo insieme da sole.

A pensarci bene dall'arrivo di Conan.

 

Grazie Sonoko pensò Ran che aveva intuito le vere intenzioni dell'amica.

 

 

Un gruppo di bambini era nel giardino di una scuola elementare a passare la ricreazione

- Senti Shinichi...-disse una bambina castana e con i capelli a caschetto ad un bambino con gli occhiali.

Erano poco distanti dai loro tre amici che si divertivano a fare strani disegni per terra con dei legnetti.

- Che c'è, Ai? - aveva risposto lui

- Ti sembra un'idea così malsana rimanere bambino? -

Il bambino la guardò confuso

- Ma che domande fai? Io rivoglio assolutamente riprendere il mio aspetto...ormai non sopporto più di essere trattato come un bambino? -

La ragazzina, che stava fissando il cielo, spostò lo sguardo sul compagno appoggiato all'albero accanto a lei e sorrise maliziosa

- Sicuro sia solo per quello? Ran non c'entra niente in tutta questa storia? - chiese divertita

Conan arrossì violentemente e si rivolse di scatto all'amica, agitato

- Ma che ti viene in mente? Perchè tiri in ballo Ran? -

Ai rise – Come pensavo -

Lui si ricompose e riprese il suo posto appoggiato all'albero

- Lasciami stare -

Faceva così ogni volta che lei coglieva nel segno, prima si agitava e poi le diceva di stare zitta e lasciarlo in pace. Ormai lo conosceva bene.

- E tu? - chiese lui serio cogliendola di sorpresa

- Cosa? -

- Vuoi rimanere bambina per sempre? -

La castana rivolse di nuovo lo sguardo al cielo

- Beh...non sarebbe poi così male...non mi è rimasto più niente da quando mia sorella è morta e sono scappata dall'organizzazione, potrei rifarmi una vita...prima o poi quelli dell'organizzazione smetteranno di starmi alle costole – e guardando di nuovo Conan aggiunse

– O tu li troverai prima e ci libereremo di loro -

Conan la guardò.

Era da tempo ormai che si conoscevano e aveva imparato a capirla, ma c'erano delle volte che gli sembrava ci fosse un muro tra loro.

Un muro che lui non riusciva né a scavalcare né a buttare giù. Ormai era diventata una sfida personale disfarsi di quel muro per lui.

Mattone dopo mattone, passo dopo passo, sarebbe riuscito nell'impresa.

All'improvviso il cellulare del ragazzino squillò, facendo sobbalzare sia lui che Ai.

- Pronto? - rispose lui.

- Shinichi...devo parlarti – disse una voce preoccupata all'altro capo del telefono.

Riconobbe quella voce al volo

- Heiji...che succede? -

***********************
Note dell'autrice: Salveeeeee!!!!!!!! Sono Yozora...come va? Io sono qui nel mio secondo tentativo di pubblicare questa storia che ho dovuta cancellare tempo fa. Premetto che non ho visto tutto l'anime perciò alcune cose possono non tornare e di quel che ho visto non ricordo molto XD ... comprendetemi è passato del tempo. In più ho iniziato a scrivere questa storia con una coppia in mente, ma andando avanti ho provato più ispirazione per un' altra XD Scusate la confusione. Grazie per aver letto fino a qui significa che un pochetto vi ho incuirosito. Fatemi sapere che ne pensate, miraccomando. Al prossimo capitolo. Ciaociao ^^
_Yozora_

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Capitolo 2
*** Cap.2: Case ***


Conan chiuse la telefonata dopo qualche minuto, la sua espressione si era fatta seria.

- Dobbiamo andare – aveva pronunciato soltanto quelle due parole.

Ai lo guardò confusa, ma lo seguì.

Fece subito caso al fatto che non voleva farsi notare dagli altri.

Doveva trattarsi di qualcosa di grosso se aveva assunto quell'espressione e non aveva informato i tre amici, ma soltanto lei.

Uscirono dalla scuola senza farsi scoprire, arrivati ad una certa distanza la ragazza si decise a parlare.

- Dov'è che stiamo andando esattamente? -

Il ragazzo non rispose e dopo qualche altro passo si fermò davanti ad un cancello.

Ai si guardò attorno

- Perchè siamo venuti qui? - chiese

- Ho bisogno che tu e il professor Agasa svolgiate qualche ricerca -

Così raccontò ad Ai a grandi linee ciò che Heiji gli aveva riferito per telefono.

 

 

Un bambino, o almeno questo era quello che un semplice passante avrebbe visto, oltrepassò il cancello della residenza di Shinichi Kudo ed entrò nell'abitazione.

- Allora...spiegami tutto per filo e per segno – disse Conan serio al ragazzo seduto sul suo divano.

Heiji alzò lo sguardo su di lui

- Come già ti ho detto per telefono ci sono stati vari casi di omicidi avvenuti in strane circostanze ad Osaka e tutte hanno qualcosa in comune – iniziò il ragazzo.

- Di cosa si tratta? - chiese l'altro

- Tutte le persone uccise erano criminali di piccolo conto. Truffatori,ladri,impostori,evasori fiscali ecc. La cosa che mi ha colpito è che tutte hanno lasciato una parola scritta con il sangue accanto a loro – disse porgendo poi una foto al suo amico.

Conan la guardò e sobbalzò.

- Sono loro – sibilò.

- Già...l'ho pensato anch'io – disse Heiji serio – Cosa intendi fare? -

Il bambino guardò l'amico negli occhi

- E me lo chiedi? Andiamo ad approfondire la questione -

 

 

Un ragazzo ed un bambino erano fermi di fronte alla porta di un magazzino.

Erano arrivati lì in seguito agli indizi che erano riusciti ad ottenere.

Il ragazzo con il cappello si voltò verso il bambino con gli occhiali

- Ce l'hai? - chiese

Per tutta risposta il bambino tirò fuori da una tasca dei pantaloni una pillola e la mostrò all'amico

- Ai mi ucciderà quando scoprirà che l'ho presa di nuovo...le avevo giurato che l'avrei usata solo in caso di emergenza -

- E questa è decisamente un'emergenza – gli ricordò Heiji

- Giusto – disse Conan prendendo la pillola.

Qualche sofferenza più tardi il bambino era diventato un ragazzo di diciassette anni, moro e affascinante.

Riprese fiato e si mise in piedi aiutato dall'amico

- Stai bene? - chiese senza nascondere una nota di preoccupazione nella voce

- Sì – rispose il moro ristabilendo il proprio equilibrio

- E adesso vediamo di chiudere questo caso una volta per tutte – aveva aggiunto dopo.

- Sono con te, amico...Andiamo – aveva affermato l'altro.

 

***********************
Pensieri autrice : Salve! Ecco qui un altro capitolo. Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto il primo e spero davvero che continueranno a seguire. Premetto che è da un po' che non seguo Conan perciò non ho mai finito di vederlo quindi ci sta che ci siano delle incongruenze. Perdonatemi, per questo.
karter : Grazie mille =) Anch'io sono curiosa di sapere come mi verrà più avanti...è tutto ancora in fase di costruzione XD
chardonnay4869 : Tante grazie ^^ Contenta di averti incuriosita e spero di averlo fatto anche con questo capitolo. Alla prossima, spero
shinichi e ran amore : Piacere mio =) Grazie per la tua opinione spero tanto che continuerai a recensire ^^
Adesso vi saluto tutti quanti. Alla prossima
_Yozora_

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Capitolo 3
*** Cap.3 : Feelings ***


Due figure salivano la rampa di scale che portava all'ufficio del detective Kogoro in piena notte.

Erano più o meno della stessa altezza. Uno aveva un braccio attorno alle spalle dell'altro che lo sorreggeva.

Arrivarono davanti alla porta dell'appartamento di Kogoro.

- Stavolta ti aspetta una bella strigliata,amico...guarda come ti sei ridotto – disse il ragazzo castano.

Quello moro sorrise

- Già...credo anch'io...ma penso non solo per quello – rispose con la voce smorzata dal dolore.

Bussarono alla porta e, come previsto, andò ad aprire una ragazza della stessa età dei due ragazzi.

- Dove diavolo eravate finiti?...Eravamo in pens...- ma non riuscì a finire la frase notando uno dei due davanti alla porta

- Ciao,Ran – la salutò il moro.

 

 

Ran rimase a bocca aperta.

Non riusciva a credere ai suoi occhi.

Si riscosse solo quando una voce femminile alle sue spalle disse

- Allora Ran...sono loro? -

La persona che aveva parlato fece capolino alla porta. Aveva la loro età, era mora e portava i capelli legati in una coda

- Kudo-kun – disse sorpresa

- Salve – aveva risposto l'interessato

L'altra ragazza era rimasta impalata davanti alla porta incapace di ragionare.

- Ehm...Ran, non vorrei sembrare inopportuno, ma potresti lasciarci entrare? Non sembra ma Shinichi pesa -

- Ehy! - fece l'altro irritato prima di essere assalito dalla tosse che la fitta allo stomaco gli aveva procurato.

Solo in quel momento l'interpellata si rese conto che entrambi i ragazzi erano feriti.

- Oh...scusami Hattori-kun – disse facendosi da parte e lasciando entrare i due ragazzi.

Heiji entrò e adagiò l'amico sul divano.

Prima di allontanarsi gli sussurrò ironicamente

- L'hai lasciata di stucco...bel colpo -

- E falla finita – disse Shinichi al quale però era sfuggito un sorriso.

 

 

Le condizioni dei due ragazzi non erano delle migliori.

Heiji riportava un braccio rotto e anche la gamba sinistra non era in buono stato, oltre ad altre ferite superficiali.

Shinichi aveva una profonda ferita allo stomaco.

- Ci volete spiegare che diavolo vi è successo? - chiese Kazuha mentre cercava di fermare l'emorragia alla gamba del castano.

- Una rissa durante un caso – si limitò a rispondere lui.

- Sì...come no – disse la ragazza.

Avrebbe continuato se Ran non avesse sbottato spazientita

- Smettila di comportarti da bambino...devi andare all'ospedale, quella ferita non è una cosa che posso curare con le cose che ho qui -

- Tu non capisci...non posso – aveva obiettato Shinichi cercando di alzarsi, ma un'altra fitta lo costrinse a tornare sdraiato.

- PER FORZA NON CAPISCO TU NON MI DICI NIENTE...NON TI FAI VEDERE PER MESI E POI PIOMBI QUI IN QUESTE CONDIZIONI E TI ASPETTI CHE IO CAPISCA? - aveva urlato

- Ran, ascolta...-

- TU STA ZITTO E STANNE FUORI HEIJI – aveva detto al ragazzo che aveva cercato di aiutare l'amico.

Shinichi la guardò.

Faceva paura, parecchia, ma aveva ragione.

Non poteva pretendere che si fidasse di lui dopo tutto quello che le aveva fatto passare.

Nei panni di Conan l'aveva vista piangere più di una volta a causa sua.

L'aveva sentita chiamare il suo nome di notte.

- Mi dispiace. Dico davvero,ma non posso spiegarti il motivo per cui mi sono dovuto allontanare. Non posso neanche spiegarti il motivo per cui presto sparirò di nuovo. Hai ragione, sono indifendibile e anche inaffidabile. Hai pienamente ragione. Non ti chiederò di nuovo di aspettarmi, Ran. Non ti farò promesse al vento che non sarò in grado di mantenere, non stavolta. Non so quando potrò tornare né quando potremmo vederci di nuovo. Ti chiedo soltanto di fidarti di me un'ultima volta, poi sarai tu a decidere cosa fare. -

Shinichi aveva detto quelle parole senza staccare gli occhi da quelli della ragazza.

Non era stato premeditato, anzi se avesse potuto scegliere avrebbe preferito non pronunciarle mai. La fitta al cuore che aveva provato dicendole, e anche adesso che aveva finito di parlare, lo convinceva ancora di più.

Ma non aveva avuto altra scelta.

Non poteva continuare in quel modo, era stufo di illuderla e vederla piangere. Non riusciva a sopportare le lacrime di Ran in nessuna occasione, ancora meno se sapeva che era lui a scatenarle.

E comunque non l'avrebbe abbandonata.

Sarebbe rimasto al suo fianco nelle vesti di Conan proteggendola come aveva sempre fatto fino a quando non fosse finalmente arrivato il giorno in cui sarebbe tornato ad essere Shinichi Kudo, a quel punto avrebbe fatto di tutto per riprendersi Ran.

Ma non poteva chiederle di aspettarlo, neanche lui sapeva quando quel giorno sarebbe arrivato,sarebbero potuti passare anni e non sarebbe stato giusto nei confronti della ragazza chiederle una cosa del genere.

Così aveva preso la sua decisione.

- Cosa vuoi che faccia? - chiese la mora con un filo di voce senza guardarlo.

**********************************************
Angoletto scrittrice: Salve a tutti!!! Ecco a voi un altro capitolo, l'ultimo fino al 15 agosto perchè vado in vacanza ^^, spero che vi piaccia.

shinichi e ran amore : Hai ragione ho dato per scontato che si fosse portato dei vestiti dietro che non ho pensato di specificarlo. Chiedo scusa. Ben detto la guerra non è ancora finita e vedremo chi ne uscirà vincitore.....alla fine. Spero che questo capitolo non ti deluda anche se probabilmente ti lascerà più confuso che mai XD
Ciao a tutti ragazzi, ci rivediamo al mio rientro....spero ^^
_Yozora_

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Capitolo 4
*** Cap.4 : Happened ***


Quando il professor Agasa e Ai arrivarono nell'appartamento Mouri, trovarono uno Shinichi Kudo seduto sul divano con una fasciatura allo stomaco sporca di sangue ed estremamente pallido, una Ran che tentava in tutti i modi di evitare lo sguardo del ragazzo, ma visibilmente preoccupata per lui, e i due ragazzi del Kansai.

- Shinichi...quando sei tornato? E cosa vi è successo? - chiese il professor Agasa recitando al meglio la sua sorpresa nel vederlo.

Ai rivolse al ragazzo uno sguardo spaventoso che lo fece rabbrividire.

Stavolta non l'avrebbe passata liscia.

- Ran puoi...? - sussurrò Shinichi.

La ragazza sospirò

- Ho capito...andrò a cercare mio padre – disse sconsolata – Kazuha, vieni con me perfavore -

- Ma io...- iniziò la mora

- Va con lei – la interruppe Heiji con un tono che non ammetteva repliche mentre si sedeva, non senza fatica, accanto a Shinichi

La ragazza lo guardò.

Non l'aveva mai visto così serio

- D'accordo – disse e le due ragazze uscirono

 

 

- Allora volete raccontarci cos'è successo? - chiese il dottor Agasa.

Heiji spostò lo sguardo sul ragazzo seduto accanto a lui che fissava la porta da dove le due ragazze erano appena uscite.

Una volta sicuro che si fossero allontanate rivolse lo sguardo al professore.

- Abbiamo avuto uno scontro con alcuni membri dell'organizzazione – rispose Shinichi serio.

Agasa sobbalzò dalla sorpresa. Ai non mosse un muscolo, rimanendo appoggiata al muro accanto alla finestra.

L'espressione illeggibile e lo sguardo puntato su Shinichi.

- Come li avete trovati? - chiese dopo un attimo di silenzio l'uomo.

- Ho avuto una pista, come Shinichi sicuramente vi avrà accennato - Heiji attese che il professore annuise poi continuò.

- Solo che era una trappola – aggiunse serio e cominciò a raccontare l'accaduto.

Era stato shoccante scoprire, una volta giunti al magazzino, che tutti quegli omicidi con i rispettivi messaggi non erano altro che un modo per attirare Shinichi proprio dove voleva l'organizzazione.

Non avevano avuto neanche il tempo di reagire come avrebbero voluto.

Li avevano attaccati alle spalle, legati e colpito il moro solo per scoprire dove trovare un'unica persona.

A quanto sembrava, seppur neanche loro avevano ancora collegato il ragazzo al bambino, o almeno non quelli presenti al momento dell'aggressione, sapevano che conosceva chi stavano cercando.

Shinichi prese la parola puntando lo sguardo sulla bambina ancora appoggiata al muro e intenta a guardarlo come se volesse ucciderlo lentamente.

- Ti stanno cercando - disse solenne

- è te che vogliono -

Lo sguardo di Ai cambiò per un momento.

Fu un misto di incomprensione e terrore.

Se la stavano cercando ed erano arrivati a Shinichi erano più vicini di quanto pensasse.

La bambina si avvicinò a lui tornando a guardarlo più arrabbiata di prima.

- E tu hai visto bene di prendere una pillola rischiando la vita e buttarti tra le fauci dei lupi per scoprire cosa stavano progettando, vero? -

La sua voce tremava nonostante tentasse di contenersi.

Il ragazzo non ricordava di averla mai sentita così sconvolta.

La guardò stupefatto.

- Pensavo di averli trovati, di averli in pugno – si giustificò

- Ti avevo promesso che l'avrei usata solo se si fosse presentata un'emergenza, e così ho fatto -

Se possibile, lo sguardo di Ai si fece ancora più feroce

- Magari la prossima volta assicurati che sia davvero un'emergenza prima di rischiare di farti ammazzare con doppia possibilità – disse riferendosi non solo alla pasticca, ma anche al suo stomaco.

Il quel momento il professor Agasa intervenne

- A quella ci penso io - disse facendo sdraiare il ragazzo e mettendosi a lavoro.

- Andiamo, Ai. Non essere troppo dura con lui, sai com'è fatto – disse Heiji

- E poi tu avresti fatto lo stesso in quella situazione -

La castana spostò lo sguardo sull'altro ragazzo

- No, ti sbagli. Io non sono così impulsiva – disse

- O così stupida – aggiunse con acidità.

Shinichi fece per ribattere, ma in quel momento Agasa cominciò a disinfettare la sua ferita e lui riuscì solo a gemere dal dolore.

- Perdonami, ma devo pulirla per bene -

- Non fa niente – sussurrò il ragazzo cercando di trattenersi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Cap. 5: Run away ***


 

Quella notte Shinichi si ritrovò a pensare che Ai aveva ragione.

Aveva agito stupidamente d'impulso, quando si trattava dell'organizzazione perdeva la testa.

Rifletteva, mentre fissava il soffito della sua camera, a casa sua.

Aveva chiamato Ran usando la voce di Conan per dirle che avrebbe passato la notte dal dottor Agasa e, probabilmente a causa di quello che era successo quel pomeriggio, lei aveva acconsentito senza fare domande.

Sospirò.

Sapeva il male che le aveva fatto dicendogli quelle parole, ma non poteva più evitarlo.

Se avessero continuato in quel modo sarebbe solo stato peggio, per entrambi.

Tornò a pensare ad Ai.

Le aveva detto che era lei che cercavano e se ne era pentito l'attimo dopo, quando aveva visto il suo sguardo cambiare.

Nonostante ogni tanto per lui fosse ancora indecifrabile, la maggior parte delle volte riusciva a capirla benissimo senza che avesse bisogno di parlare.

Glielo aveva detto perchè aveva ritenuto giusto che lei stesse all'erta e fosse preparata ad un eventuale incontro, visto che erano così vicini.

Troppo vicini, in effetti.

Ancora non si spiegava come avessero fatto a collegare il sé adolescente alla lei bambina.

Qualcosa non quadrava.

In quel momento però, la cosa a preoccuparlo di più, era stato il terrore negli occhi di Ai.

Era quel tipo di paura che portava le persone a scappare lontano e conoscendola sarebbe stata benissimo in grado di farlo.

Quello era il motivo per cui si era pentito di averglielo detto.

Per quel che lei ne dicesse, loro due erano simili.

Anche lei, quando si trattava di cose che la riguardavano da molto vicino, diventava impulsiva.

Temeva che sparisse senza dire una parola per andare chissà dove, da sola, allontanandosi da tutti.

Se c'era una cosa che sapeva di quella donna che era diventata bambina per scelta pur di fuggire ad un'organizzazione della quale faceva parte, era che completamente sola non se la sarebbe cavata per troppo tempo.

Doveva assicurarsi che non si allontanasse da loro.

Non importava come.

 

 

Ai se ne stava seduta sul bordo della fontana nel parco.

La luna era talmente luminosa che quasi non servivano i lampioni per far luce nel punto in cui si trovava.

Era andata lì per riflettere e cercare di affievolire il panico che l'aveva assalita nel momento in cui aveva sentito le parole di Shinichi

 

Shinichi

 

Com'era possibile che l'organizzazione avesse scoperto del loro legame?

Era stata attenta.

Da quando era scappata aveva fatto molta attenzione a non lasciare tracce che potessero ricondurre a lei.

Sapeva di non aver fatto errori.

Era stara estremamente meticolosa in quello.

Quindi come?

L'unica spiegazione possibile era che avevano una spia all'interno.

Ma chi?

Di sicuro qualcuno vicino a lei e Shinichi.

Il solo pensiero che anche solo uno dei loro amici potesse fare il doppio gioco per l'organizzazione le faceva venire i brividi.

Lei che era sempre così fredda e distaccata.

Tutta apparenza.

Da quando aveva incontrato Shinichi tutti i suoi muri si stavano infrangendo uno ad uno.

Non sapeva perchè, ma aveva sentito che di lui si poteva fidare fin dal primo che lo aveva incontrato anche se l'impressione che aveva dato era tutt'altra.

Credeva in quel ragazzo più di quanto avesse mai creduto in qualcuno e sapeva benissimo che quello era un errore.

Una debolezza.

E che tale debolezza avrebbe potuto ucciderla, o peggio, avrebbe potuto uccidere Shinichi stesso.

Doveva andarsene, quella notte stessa.

Per il bene del giovane detective doveva allontanarsi da lui il più possibile ed in fretta.

Sentì una leggera stretta al cuore che le mozzò appena il vestito.

Sorrise con amarezza.

Non voleva andarsene, ma non aveva altra scelta.

Aveva deciso.

Percorse il tragitto verso casa del professor Nagasa sperando che i due uomini si fossero addormentati così che lei potesse fare ciò che doveva senza essere notata.

Senza addii.

 


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Spazio autrice: Salve a tutti! ecco un altro capitolo, lo so lo so i tempi sono estremamente lunghi ultimamente, ma non posso fare di meglio mi dispiace tra università e l'ispirazione che va e viene comunque spero che mi perdonerete e che questo capitolo vi piaccia =)

B Beky: sono contenta la storia ti piaccia, grazie ^^
shinichi e ran amore:  anche questo capitolo è piuttosto corto XP tutta colpa delle sgocciolanti idee...prima o poi torneranno...spero T.T comunque grazie per continuare a seguirmi nonostante i miei catastrofici ritardi.

Alla prossima ( anche se non so quando sarà T.T )
_ Yozora_

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