Il patto con il diavolo di GiulizTheBat (/viewuser.php?uid=140808)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le vite finite ***
Capitolo 2: *** Gli strani casi ***
Capitolo 3: *** Ciò che Clive ha visto ***
Capitolo 4: *** Diabla ***
Capitolo 5: *** La fuga di Clive ***
Capitolo 6: *** Giornali e musei ***
Capitolo 7: *** Insicurezza ***
Capitolo 8: *** Catturato di nuovo ***
Capitolo 9: *** Il sacrificio a tre ***
Capitolo 10: *** Epilogo + Episodio Bonus ***
Capitolo 1 *** Le vite finite ***
Le
vite finite
Due
giorni dopo la partenza di Luke per l'America, a Dropstone Katia era
accanto a suo nonno Anton che era sul suo letto di morte.
“Nonno...tutto
bene?” chiese preoccupata la ragazza.
“Katia”
ansimò Anton “l'ora per me è ormai
arrivata...raggiungerò tua
nonna Sofia...”
“No...nonno...ti
vorrei ancora conoscere meglio! Non voglio che tu mi lasciassi
così”
la ragazza cominciava ad avere le lacrime agli occhi.
“Katia...non
voglio vedere il buio guardandoti prima con questo sguardo...mia
nipotina...ricordati che...io resterò sempre con te...nella
tua
mente e nel tuo cuore...questo purtroppo l'avevo dimenticato quando
Sofia era andata via...”
“Nonno...io...”
“Tutto
ha una fine prima o poi...ma di certo quello che non finirà
mai sarà
il mio amore per Sofia e per te...mia...nipotina...” Anton
chiuse
gli occhi, Katia trattenne le lacrime per tre secondi e infine
scoppiò a piangere. A Dropstone venne celebrato il funerale
di Anton
con Katia che piangeva e suo padre che l'abbracciava.
“Nonno...”
si asciugò una lacrima Katia “Ora raggiungerai la
nonna, vero? Non
vi dimenticherò mai...” la ragazza mise un mazzo
di fiori sulla
tomba di Anton “Spero che quello che tu hai detto nonno prima
di
morire...sia vero...”
Verso
sera la ragazza si chiuse in camera senza scendere nemmeno per
mangiare o bere, guardava le foto di lei da piccola con sua nonna e
alcune vecchie foto di Anton.
“Mi
dispiace aver passato la mia infanzia con loro separati...”
pensò
la ragazza.
Intanto
al piano inferiore della casa degli Anderson il padre di Katia stava
guardando un giornale che parlava dell'accaduto a Londra rimanendo
impressionato da quello che c'era scritto.
Clive
Dove: un uomo meschino che ha cercato di distruggere Londra con una
macchina infernale. Il ministro, che era stato rapito da lui, Bill
Hawks, ha detto che sarà tenuto in prigione per tutto il
resto della
sua vita “è una persona sgradevole, un vero
barbaro, una bestia!”
ha gridato il primo ministro “Questo sarà la
giusta punizione per
una persona crudele come costui!”. Clive dice di vantarsi per
aver
commesso un crimine simile e vuole uscire di prigione per rifare una
crudeltà analoga.
“Vorrei
dare fuoco a quello stupido ministro da quattro soldi!”
ringhiò
Clive mentre era in prigione leggendo il giornale.
Anche
Layton, leggendo quell'articolo, era rimasto sconcertato ad una cosa
simile; era certo che Bill aveva corrotto i giornalisti per aggravare
l'accaduto mostrando Clive come la persona più crudele del
mondo. A
Londra bastava udire solo il nome di Clive Dove che la gente tremava
per colpa di come i giornalisti avevano descritto quel ragazzo, non
si poteva nemmeno vedere una foto che lo ritraeva che tutti correvano
in bagno, nelle scuole o nei locali pubblici chi si chiamava Clive
veniva preso in giro, anche a Dropstone, Mistallery e altre
città
che Layton aveva visitato le cose andavano in quella maniera. Katia
aveva già letto quell'articolo il giorno prima ed era
terrorizzata.
Intanto
nell'ufficio di Bill Hawks il primo ministro inglese ammirava tutta
la capitale inglese dalla sua finestra “Sono furioso per
quello che
è successo, avrei già condannato a morte tutti i
parenti di quel
ragazzo che ha osato rapirmi se sapessi chi sono!” disse in
tono
arrabbiato il primo ministro alla sua segretaria Andelina.
Andelina
aveva i capelli neri con una frangia grigia, occhi grandi grigi ed
era una ragazza di 18 anni molto magra.
“Signore...ma
lei non si preoccupa per quello che è successo alla
città?”
chiese lei.
“Cosa
mi interessa di questa città da quattro soldi, io almeno
sono vivo!”
“Ma
signor primo Ministro, essendo un partecipe dell'accaduto dovrebbe
almeno dare un certo contributo a questa città, ci sono
ancora
edifici distrutti, persone tutt'ora ferite e i cittadini sono a corto
di fondi!”
“Non
contraddire Andelina!” le urlò in faccia Bill
“Ti ho assunta
come mia segretaria perché ti credevo una in grado di
lavorare!
Invece sei solo una totale fallita, una che non sa essere seria! Un
incapace!”
“Ma...”
“Non
una parola in più o ti licenzio!”
“Signore,
se non erro lei aveva abbastanza soldi che potevano essere utili per
ricostruire una intera città!”
“Li
ho usati per costruire una mia villa personale proprio su quel
parco”
Bill indicò la zona che era disegnata sulla cartina, era un
parco
nazionale.
“Cosa?!”
“È
ancora in costruzione poi quando sarà completata mi
trasferirò lì
per la prossima estate”
“Ma
lei non può...!”
“Io
posso fare tutto quello che voglio come primo ministro britannico,
ora vai via dal mio ufficio, ho ben altro da fare io!”
Andelina
chinò il capo e uscì dall'ufficio di Bill.
Essendo
solo un umile segretaria nessuno poteva curarsi di lei, anche se
aveva sempre la stessa espressione che la rendeva una misteriosa,
pochi si chiedevano che passato avesse avuto, lei però aveva
i
ricordi rovinati, era molto affezionata a quel parco nazionale
perché
era lì che lei, quando era adolescente, incontrava molto
spesso
Clive, il giorno in cui lui venne arrestato lei aveva partecipato al
tribunale.
Ricordava
ancora le parole di Clive prima di essere condannato davanti al
giudice “Le giuro che Bill Hawks ha ucciso un tempo i miei
genitori, ho perso tutta la mia famiglia per colpa di quella
persona!” Andelina da quelle parole aveva cominciato a capire
qualcosa in più di quel ragazzo, ma non era ancora
intenzionata ad
assassinare il primo ministro anche se quella possibilità le
si era
manifestata su un piatto d'argento.
“Giuro
su me stessa Clive, che io ti ritroverò...”
pensò la ragazza.
Clive
continuava a girare avanti e indietro nella sua cella sentendosi un
vero mostro per l'accaduto, era però inconsapevole di quello
che
stava per succedere quella notte.
Intanto
a Dropstone, Katia stava dormendo sul suo letto ancora con le lacrime
agli occhi per quello che era successo, improvvisamente delle strane
ombre si avvicinavano a lei e una voce inquietante disse.
“Non
posso impossessarmi della sua memoria, questa ragazza è
troppo
altruista”
Detto
questo le ombre scomparvero facendo svegliare improvvisamente Katia
tutta spaventata, la ragazza scese dal letto, prese la sua torcia che
era sul comodino e cominciò a girare per casa tremando
sperando che
non fossero entrati dei ladri, scese le scale e urlò
spaventata
appena vide davanti a lei il maggiordomo Jacques.
“Oh,
mi spiace tanto signorina!” si scusò subito il
maggiordomo “Avevo
sentito dei rumori e sono andato a controllare, allora era
lei”
“A
dire il vero sono appena uscita dalla mia stanza appena ho sentito
delle voci...”
“Delle
voci? Io non ho sentito delle voci solo rumori sgradevoli, forse
dovrebbe tornare a letto a dormire, credo che la morte di suo nonno
sia stato veramente cruciale per lei”
“Probabile...buonanotte
Jacques”
“Buonanotte
signorina Anderson”
Katia
tornò a dormire anche se le sembrava strano di essere
l'unica della
casa ad aver sentito quelle voci.
Giuliz:
e benvenuti a "Cl'è Sciusciess?!" il programma online
più demenziale della storia! Lo so che questo racconto
è un pò tragi-comico (soprattutto la parte in cui
descrivo il modo in cui la gente reagisce nel sentir parlare di Clive).
Non posso fare a meno di sentire le persone trovare qualcosa di mio
divertente. Comunque chi è Andelina? Che cosa
succederà a Katia? Clive uscirà prima o poi dalla
prigione? E io avrò dei nuovi recensori o comunque persone
che mi seguiranno? Lo vedremo da "Cl'é Sciusciess?!"
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Capitolo 2 *** Gli strani casi ***
Gli
strani casi
Nella
stessa notte Clive si svegliò sempre nella sua cella udendo
dei
passi, notò un poliziotto che girava con una torcia accesa,
si girò
guardando il ragazzo con un ghigno e appena il ragazzo vide i suoi
occhi color rosso sangue disse a bassa voce “no...non tu di
nuovo...”
Altri
due poliziotti entrarono nel corridoio gridando “Che sta
succedendo?!”
Appena
il poliziotto si girò per guardare gli altri due quelli
cominciarono
a tremare e l'uomo svenne facendo uscire dal suo corpo un ombra nera
minacciosa che scomparve.
La
mattina dopo, la notizia dell'accaduto si propagò
incuriosendo il
professor Layton.
A
Dropstone, Sir Anderson stava facendo colazione e, sentendo quello
che il maggiordomo Jacques stava dicendo dell'accaduto quella notte
con Katia, cominciò a preoccuparsi per sua figlia.
Katia
scese dalle scale entrando nella sala da pranzo per far colazione con
suo padre.
“Katia,
mia cara, stai bene?” chiese Sir Anderson preoccupato per la
figlia.
“Sì,
sto bene” poi la ragazza fece un sorriso “Sono
sicura che anche
il nonno stesse bene ora che è con la nonna”
“Beh...sono
contendo di vederti sorridente...figlia mia...”
“Papà,
c'è qualcosa che non va?”
“Ecco...Jacques
mi ha raccontato che ieri notte ti sei svegliata perché
avevi
sentito delle voci, lui invece aveva sentito dei rumori...”
“JACQUES!”
gridò la ragazza.
“Sono
desolato signorina, ero un po' preoccupato...” si
scusò
frettolosamente il maggiordomo.
“Quindi
in realtà tu non avevi sentito delle voci?” chiese
il padre.
“A
me sembravano voci...poi forse mi sbaglio...ma sentivo proprio delle
parole...” disse insicura la ragazza
“Però...non prendetemi per
pazza”
“Perché
dovrei prendere per pazza mia figlia? Forse in realtà hai
fatto un
sogno che ti ha spaventata”
“Spero...che...sia
così...” improvvisamente a Katia venne in mente
Layton “Oh, il
professore, forse lui mi aiuterà per capire cosa
è successo!”
La
ragazza si alzò dal tavolo e si diresse in camera sua per
preparare
la valigia, Sir Anderson e Jacques la raggiunsero.
“Figlia
mia, hai intenzione di andare a Londra da sola?” chiese il
padre.
“Oh
no, non un altra volta!” disse disperatamente il maggiordomo.
“Papà,
sono grande, ho 20 anni”
“Lo
so...però vuoi cacciarti nei guai come il mese scorso per
cercare
Anton?”
“Papà,
andrà tutto bene” cercò di
tranquillizzare Katia “Andrò con il
treno dello zio Beluga, cercherò aiuto dal professore e
tornerò
domani, te lo prometto”
Sir
Anderson sospirò “Va bene”
Più
tardi Katia salì sul treno, si voltò per vedere
suo padre “Andrà
tutto bene papà, non ti accorgerai nemmeno che me ne
sarò andata”
Un
minuto dopo il treno partì e a Sir Anderson non
restò che vedere
sua fignlia allontanarsi di nuovo.
Al
carcere di Londra intanto Clive stava suonando un'armonica e il suo
compagno di cella Oswald lo stava ascoltando con malinconia, appena
il ragazzo vide uscire una lacrima dall'occhio di quel direttore
d'orchestra si fermò “Qualcosa non va?”
chiese.
“No,
no...” si consolò Oswald “...continua
pure a suonare...quella
era la musica preferita di mia figlia Melina”
“Capisco...”
“Comunque,
era da tanto tempo che te lo volevo chiedere: da dove l'hai presa
quell'armonica?”
“Me
l'aveva regalata la signora Costance Dove ...prima di lasciarmi, se
avessi trascorso la mia vita normalmente anziché sprecarla
per
arrivare a questo ...ora non mi ritroverei come una colomba in
gabbia”
“Posso
capirti amico mio, ricorda questo però, non è mai
troppo tardi,
puoi ancora trovare un modo per rimediare dai tuoi errori”
Clive
sorrise poi arrivò una guardia che aprì la cella.
“Signor
Oswald, lei è libero ora, il giudice l'ha assolta”
Oswald
uscì dalla cella poi si girò per salutare Clive
“Grazie amico mio
per la musica che hai suonato”
“Non
dimenticherò ciò che mi hai detto Oswald,
farò del mio meglio per
riavere la libertà”
“Arrivederci”
Oswald
se ne andò con la guardia lasciando Clive dietro alle sbarre
che
continuò a suonare la sua armonica.
Intanto
alla stazione di polizia Layton stava cercando l'ispettore Chelmey,
il professore si fermò notando una ragazza che stava
sistemando dei
documenti; la ragazza aveva i capelli castani molto scuri, due occhi
grandi neri, una pelle abbronzata, una giacca gialla, pantaloni a
sigaretta bianchi e stivali marroni.
Il
professore vedendola gli ricordava la sua ex assistente Emmy
“Serve
una mano?” chiese.
La
ragazza si voltò e disse “Perdone, pero yo no
hablo el inglès muy
bien”
“Spagnola?”
si sorprese il professore, poi vide arrivare Barton.
“Inès”
disse Barton “Hai finito di sistemare i documenti?”
“Sì,
papà” rispose la ragazza.
“Barton”
si sorprese ancora di più Layton “Non sapevo che
lei avesse una
figlia”
Barton
notò Layton e rispose “A dire il vero è
stata adottata, però lei
mi considera suo padre”
“Ma
come l'ha conosciuta? Io non l'ho vista prima d'ora”
“Un
mio amico aveva sposato una diva spagnola: era Sandra Castilla
Pescada”
“Vuole
dire la famosa danzatrice di flamenco e cantante spagnola?”
“Esatto,
quando quella diva morì il mio amico era disperato
perché era
gravemente malato, non sapeva come occuparsi della bambina
così
l'affidò a me, il giorno dopo lui fece la stessa fine della
madre.
Ciò nonostante Inès è riuscita subito
a considerarmi suo padre, sa
di essere stata adottata, ma non se ne cura. Per un bel po' di anni
l'ho tenuta al sicuro a casa mia, non volevo sentirmi responsabile
dei suoi guai e ora lei ha 16 anni e sembra molto più
responsabile”
“Papà,
porqué esto hombre es aquì?” chiese
Inès.
“Già,
perché lei è qui? C'è qualche
problema?”
“Ecco,
ero uscito di casa per fare qualche indagine e quando sono rientrato
Flora non c'era più quindi stavo cercando l'ispettore
Chelmey per
ritrovarla”
“Eccola
qui!” esclamò una voce femminile furiosa.
“Flora!”
esclamò Layton vedendola con Chelmey.
“Lei
non mi deve lasciare in casa da sola!”
“Dovrebbe
saperlo come gentiluomo che non si devono lasciare le fanciulle da
sole!” disse Chelmey.
“Flora
cerca di capire, se tu venissi con me ti cacceresti in un mare di
guai!” cercò di spiegare Layton.
“Ma
io non posso passare tutto il mio tempo in solitudine...” si
lamentò Flora.
Inès
guardò Flora e disse sorridendo “Què
chica guapa!”
Flora
arrossì e rispose “Gracias”
“Tu
comprendi lo spagnolo?” chiese Layton.
“Con
mio padre studiavo molte lingue e lo spagnolo era quello che studiavo
di più”
Layton
cominciò ad avere un idea “Barton ti dispiacerebbe
se tua figlia
restasse a casa con Flora ad imparare un po' la nostra lingua”
“Certo
che no, anzi la ringrazierei per questo” rispose Barton
“L'ispettore non gradisce la presenza di mia figlia
qui”
“Io
ci sto professore, almeno così non starò a casa
da sola” sorrise
Flora che sembrava aver già stretto amicizia con
Inès.
Layton
accompagnò le due ragazze a casa così Flora
cominciò a provare ad
insegnare l'inglese a Inès e il professore uscì
di casa per andare
al carcere di Londra per indagare sull'accaduto della scorsa notte.
(La
ragazza sopra è il mio personaggio Inès)
Intanto
sopra la città di Londra un ombra disse ridacchiando
malignamente“Se
gli umani non fossero così egocentrici o egoisti io sarei
già in
pensione...”
Giuliz:
Ok, più rileggo i miei stessi capitoli per correggerli
più mi
chiedo “Ma quanto sono imbecille?”
Katia:
guarda che sei in onda
Giuliz:
DO'H!...ehm, volevo dire...benvenuti a “Cl'è
Sciusciess?!”.
Ringrazio per chi ha recensito il primo capitolo, allora questo
capitolo è stato leggermente svelto, soprattutto per Katia.
Katia:...
Giuliz:
il punto è che mi serviva un motivo per cui Katia dovesse
andare a
Londra...
Pubblico:...
Giuliz:
ehm...andiamo oltre: ho mostrato solo ora qualche immagine (anche se
l'avrei già potuto fare nel primo capitolo).
Pubblico:...
Giuliz:
pubblico difficile direi...comunque so che i miei racconti hanno
trame o scritture scarse, ho solo cominciato dall'anno scorso a
scrivere di più perché prima (come ora) disegnavo
parecchio e
pensavo pure di mandare qualche fumetto su deviantart, poi
però il
mio stile è diventato più complicato
così pensai che sarebbe stato
meglio scrivere i miei racconti. Comunque, se vi piace questo
capitolo recensite, seguite il racconto e/o mettetemi tra i vostri
preferiti. Una recensione=un altro capitolo, prendere o lasciare...
Katia:
non andare troppo oltre!
Giuliz:
Giusto, alla prossima da “Cl'è
Sciusciess?!”
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Capitolo 3 *** Ciò che Clive ha visto ***
Ciò
che Clive ha visto
Layton
entrò nel carcere di Londra per indagare dello strano
accaduto
quella notte, vide un poliziotto e pensò di chiedere
informazioni a
lui.
“Mi
scusi, lei è uno di quei poliziotti che ha assistito a
quello strano
accaduto la scorsa notte?” chiese.
“Sì,
lei dev'essere il Professor Hershel Layton, ci avevano avvertito del
suo arrivo” rispose il poliziotto “Non riesco
nemmeno io a
credere ad un evento simile”
“Cos'è
successo esattamente?”
“Io
e il mio collega Russel sentivamo degli strani rumori provenire dal
corridoio delle celle così siamo corsi a vedere cosa stava
succedendo, abbiamo visto Jim che stava guardando il detenuto 748,
quel detenuto era terrorizzato nel vederlo, sembrava che lo
conoscesse”
“E
poi?”
“Jim
si è voltato quando mi ha sentito, i suoi occhi non erano
dello
stesso colore del mio collega: erano rosso-sangue. Solo a ricordare
quel colore mi viene la pelle d'oca. Poi dal corpo Jim, mentre stava
cadendo svenuto, è uscita un'ombra nera, strana e
minacciosa. Era
quell'ombra che produceva quei rumori fastidiosi, quando Jim ha
ripreso i sensi i suoi occhi erano tornati di colore marrone”
“Dov'è
Jim ora?”
“Onestamente
il capo ha pensato che il mio amico fosse troppo stressato dal lavoro
così gli ha dato le ferie e ora è in
vacanza”
“Ma
il detenuto che ha assistito alla scena chi era?”
“Non
voglio dire quel nome...”
“Clive
Dove, vero?”
Appena
tutti sentirono quel nome si voltarono guardando Layton amareggiati,
altri rabbrividivano dicendo “Chi ha detto quel
nome?”.
“Non
pronunci mai più quel nome” sussurrò
tremando il poliziotto.
“Chiedo
scusa” disse Layton “Posso fare però
qualche domanda al
detenuto?”
“Ehm...lo
vuole davvero?”
“Penso
che il suo aiuto sia molto utile in questa situazione”
“O...k...”
A
Londra tutti si chiedevano come facesse Layton a provare una grande
fiducia in Clive Dove nonostante quello che era successo alcuni
dicevano pure che stava pianificando qualcosa per liberarlo dalla
galera anche se c'erano persone che consideravano la cosa
impossibile; il professore venne accompagnato verso la cella e il
poliziotto, solo nel vedere la faccia innocente di Clive,
rabbrividì
e se ne andò dicendo “vi lascio da
soli...!”
Clive,
appena vide il professore, sembrava rilassato ed era molto contento
nel rivederlo.
“Professor
Layton!” esclamò entusiasta Clive.
“Ho
sentito dell'accaduto e volevo capire cos'era successo
esattamente”
aggiunse Layton “Come mai guardavi quel poliziotto come se tu
lo
conoscessi?”
“Non
mi prenderà per pazzo vero?” chiese insicuro il
ragazzo.
“Non
credo proprio, però vorrei capire cos'è
successo”
“Quel
poliziotto è stato posseduto dallo stesso demonio che si era
impossessato della mia memoria per causare il disastro a
Londra”
“Cosa?!”
“Dice
di chiamarsi Diabla quel demonio, era già riuscita a
impossessarsi
della mia memoria per sfruttarla a suo vantaggio, lei mi aveva dato
l'idea di distruggere Londra. Non so il perché ho seguito il
suo
consiglio, ma alla fine l'ho fatto”
“Stai
dicendo che esiste una creatura simile?”
“Forse
è frutto del mio inconscio, ma anche quel poliziotto mi
stava
fissando come se mi conoscesse e ghignava. Ero certo che Diabla
sarebbe tornata dopo quell'evento perché non ero riuscito a
concludere il lavoro, non mi prenda per pazzo, ma quella è
apparsa
altre volte anche quando mi specchiavo dicendomi di continuo che un
giorno l'avrebbe fatta pagare a lei per avermi fermato”
Layton
cominciò a riflettere sui fatti “Allora: un uomo
posseduto con gli
occhi rosso sangue...un ombra malefica...un demonio che si impossessa
delle memore altrui...strani rumori...”
“Rumori?”
interruppe Clive “Io sentivo la voce di Diabla e sono
riuscito a
vederla mentre stava uscendo dal corpo di quell'uomo, non sotto forma
di ombra”
“Questo
è strano, sai cosa diceva?”
“Forse
qualcosa in codice: doveva essere tipo 'l'umanità
verrà ripagata, l'egoismo sarà agli sgoccioli,
tremate per l'arrivo
del nuovo colpevole', ma
non
sono riuscito a comprendere esattamente ciò che stava
insinuando”
Layton
riguardò i suoi appunti “...'nuovo colpevole',
forse Diabla avrà
intenzione di sfruttare le memore di qualcun altro”
“Vuole
dire quindi che lei mi crede?”
“Un
po' sì e un po' no, c'è qualcosa che non mi
quadra in questa
vicenda, grazie comunque per il tuo contributo”
“Spero
di rivederla signor Layton” concluse Clive.
“Mantengo
le promesse Clive, arrivederci” Layton se ne andò,
mentre stava
però uscendo dal carcere una guardia gli disse
“stia alla larga da
quel ragazzo” Layton si fermò un attimo guardando
la guardia poi
continuò a camminare raggiungendo la Laytonmobile come se
nulla
fosse.
A
pomeriggio cominciò a piovere e Layton tornò in
casa tutto bagnato.
“Professore,
tutto bene?” chiese Flora vedendolo.
“Non
preoccuparti Flora, sto bene” tranquillizzò il
professore
sorridendo “Come procede con la lezione per
Inès?”
“Ciao
profesor, como va?” chiese Inès salutando il
professore.
“Ha
ancora un po' da imparare” disse Flora un po' imbarazzata.
“Direi
che siamo a buon punto comunque” disse Layton soddisfatto
“Forse
è meglio se ritorna da Barton”
“L'accompagno
subito io” rispose Flora.
“Sicura?
Non è che ti perdi come ieri?”
“Stia
tranquillo, non sbaglio due volte!” disse decisa la ragazza.
Flora
e Inès uscirono subito da casa senza che Layton potesse
aggiungere
altro, poi il professore si sedette sulla sua scrivania riguardando i
suoi appunti.
“Clive
non può mentirmi” pensò “Per
quale motivo lo farebbe? E poi la
sua versione dei fatti combacia più o meno con quella
raccontata da
quel poliziotto. Ciò nonostante non capisco come mai le voci
le
abbia sentite solo Clive e non gli altri. Vorrei anche approfondire
questa storia di Diabla, chi è questo demone che solo Clive
è
riuscito a vedere alla perfezione?”
Verso
sera Layton sentì suonare il campanello e quando
aprì la porta vide
Chelmey con Flora che disse “Questa ragazza si è
persa di nuovo
per le strade di Londra”
“E
ti pareva” pensò il professore.
“Chiedo
scusa, ho di nuovo confuso la destra con la sinistra” si
imbarazzò
la ragazza.
Giuliz:
Mi viene sempre da ridere onestamente, mi sembra di aver descritto
Flora come la ragazza più stupida del mondo quando non lo
è affatto
Flora:
Sei in onda
Giuliz:
Ehm...ben tornato a “Cl'è Sciusciess!?”
e oggi vorrei parlare
di...
Flora:
...come ti permetti di descrivermi come la persona più
stupida del
mondo?
Giuliz:
lascia perdere questo! Tanto ho già detto che non lo sei
affatto
Flora:
*sguardo da istinto omicida*
Giuliz:
allora...ecco un messaggio da Layton che dice: Spero che la
tua
fanfiction sia una stupida Candid Camera...ehm...Professore,
questo messaggio è molto interessante, la mia risposta
è: forse è
così e forse no
Crow:
COPIONA!
Giuliz:
oh cacchio, pure tu Crow...comunque...alla prossima da
“Cl'è
Sciusciess?!”
Pubblico:
...
|
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Capitolo 4 *** Diabla ***
Diabla
A
Londra calò la sera e Layton stava ancora cercando di capire
ciò
che aveva scritto sui suoi appunti.
“Professore,
non ha fame?” chiese Flora che aveva già preparato
un piatto che
solo a sentire l'odore faceva venire il voltastomaco.
“No...Flora...”
aggiunse Layton.
“Secondo
lei c'è in mezzo Don Pablo?”
“Non
credo che Don Pablo sia in grado di fare delle cose del genere, ci
sarà sicuramente in mezzo qualcun altro. Vorrei
però capire
qualcosa su questa Diabla”
Layton
passò la sera nel leggere i suoi appunti trovando qualche
scusa per
non mangiare la cena di Flora (ironia da due soldi). Intanto alla
stazione di Londra il Molentary Express era arrivato e Katia si era
addormentata in un vagone.
“Katia?
Siamo a Londra!” disse Sammy cercando di svegliare la ragazza.
Katia
si svegliò e scese dal treno, venne un momento fermata dal
signor
Beluga che la voleva ringraziare per la visita e si avviò in
cerca
del professore.
Mentre
Katia stava camminando vide delle strane luci tipo aurora boreale nel
cielo.
“Mi
scusi signore” chiese Katia ad un anziano di passaggio
“Che cosa
sono quelle luci? Stanno facendo qualche spettacolo?”
“Quale
luci?” fu la risposta dell'anziano “Io vedo solo
stelle”
Katia
allora andò cercando di raggiungere la fonte di quelle luci
strane
fino ad arrivare ad una casa abbandonata.
“Com'è
possibile che ad aver visto quelle strane luci sia solo io?”
pensò
la ragazza “Prima le voci e ora questo...cosa mi sta
succedendo?”
Katia
aprì con cautela la porta e vide davanti a lei dei gradini
che
scendevano, più la ragazza scendeva e più le
sembrava che stesse
per apparire un'altra città.
“Katia...stai
ancora dormendo nel vagone vero?” si chiese.
Quella
città sembrava essere una Londra demoniaca, apparivano
dappertutto
dei diavoli o demoni vari, la ragazza continuò a camminare e
venne
fermata da un uomo che aveva due enormi ali da pipistrello.
“Ferma,
lei cosa ci fa qui?” chiese l'uomo.
“A
dire il vero io...” la ragazza venne interrotta appena vide
che
quell'uomo stava guardando la sua collana.
“Lei
verrà con me” concluse l'uomo.
Katia
venne presa per il braccio e portata verso una specie di tempio, la
ragazza terrorizzata continuava a pensare “Questo sogno
è
assurdo...ma quando è che mi sveglio?”
Katia
si ritrovò davanti ad un demone femminile seduta su un trono
che
guardò la ragazza con interesse.
“Come
è finita un umana nel nostro territorio?” chiese
il demone
femminile.
Il
demone femminile aveva due corna, capelli blu che sembravano neri,
due ali da pipistrello enormi fatti di fumo, occhi rosso-sangue e uno
zaffiro sulla fronte. Indossava un vestito viola così grande
che i
piedi non si vedevano.
Katia
era terrorizzata nel vederla “Ehm...io avevo visto delle luci
e...”
“Strano,
nessun umano arriverebbe fin qui, non vedrebbe o sentirebbe i miei
segnali...” la demone si avvicinò a Katia e
notando la sua collana
chiese “Qualche tuo parente ha conosciuto uno della famiglia
Herzen, vero?”
“Ehm
sì...”
“Ma
certo, tu dovresti essere Katia Anderson, come ho fatto a
dimenticarmi un faccino simile? Piacere, Diabla”
“D-Diabla?”
“Già,
se sei arrivata fin qui vuol dire che avevi intenzione di fare un
patto con il diavolo!”
“Un
patto con il diavolo? A dire il vero io...”
“Posso
farti tornare in vita tuo nonno, ma vorrei qualcosa in cambio
ovviamente”
“Far
tornare in vita mio nonno?...io non credo che...”
“Tranquilla,
posso farlo, non mi avrai presa per una truffatrice
giocherellona”
“No,
mio nonno ora è felice di stare con mia nonna”
“Allora
perché sei qui?”
“È
stato un errore, avevo visto quelle luci e sono entrata qui per
curiosità!”
“COSA?
STAI QUINDI DICENDO CHE HO SPERATO AD UN NUOVO PATTO CON IL DIAVOLO
PER NULLA!?”
“Esattamente”
si diede coraggio la ragazza “Io non voglio fare una cosa
simile
quindi si cerchi qualcuno di più egoista e stupido per un
lavoro
simile!”
A
quella risposta Diabla cominciò a riflettere “uno
più egoista...”
pensò “Ma certo”
“Bene”
sospirò Katia “Se non le dispiace ora io vorrei
solo risvegliarmi
da questo incubo o al massimo sperare che sia frutto della mia
immaginazione!”
Diabla
le sorrise, si avvicinò a lei toccando la sua collana e
disse
“Accontentata, ma una cosa ho avuto in cambio da
te!” il demone
schioccò le dita, Katia si ritrovò avvolta in un
fumo nero e quando
riaprì gli occhi era davanti alla casa abbandonata.
“Ma
cos'è successo? Dove sono quelle luci?” la ragazza
riguardò la
sua collana e le sembrava quasi che le fosse stata strappata dal
collo eppure l'aveva ancora appesa “Devo essere stata
così stanca
da dormire in piedi e sognare quella roba” Katia
girò i tacchi e
cercò fino a trovare un albergo dove riposare.
Intanto
nella città infernale Diabla, seduta sul suo trono
ammirò la
collana di Katia.
“La
ragazza non sospetterà mai dello scambio, con questa collana
ora
potrò fingere di essere umana senza possedere
nessuno”
Uno
dei demoni si inginocchiò davanti alla sua regina
“Mia signora, ma
la ragazza non ha fatto un patto preciso con lei”
“No,
ma mi ha dato un consiglio” la demone rise malignamente da
far
tremare l'intera città “Ora Layton, tu assisterai
ad un evento che
ti sconvolgerà per sempre!”
Intanto
a casa di Andelina, la ragazza stava cercando di dormire cercando di
escogitare un piano per liberare Clive senza farlo cacciare in altri
guai, sapeva che era rischioso, improvvisamente udì dei
rumori di
strisciate fuori dalla sua stanza. Andelina guardò dalla
finestra ma
non notò nulla, sentiva solo dei rumori.
“Ma
cosa sta succedendo?” pensò la ragazza, ma appena
vide apparire il
demone Diabla, Andelina svenne dallo spavento.
(Diabla)
Giuliz:
ammettetelo, nemmeno voi vi sareste aspettato una leggenda reale in
una fan fiction sul Professor Layton vero? Vabbé, andiamo al
dunque:
Diabla, come Andelina e Inès, è stata creata
l'anno scorso (quindi
nel 2012). Pensavo di eliminarla come personaggio perché era
troppo
soprannaturale, però l'avevo già mostrata su
deviantART quindi
l'avevo tenuta (inoltre il suo primo prototipo era troppo scandaloso
quindi la rendeva un estrema Mary-Sue).
Clive:
scandaloso? ERA PURAMENTE DISTURBANTE E HAI FATTO SOLO BENE A
VESTIRLA DI PIÙ!
Giuliz:
Datti una calmata Clive, quel periodo era quando ero ancora un po'
fan di Crash Bandicoot e amante di A Tutto Reality quindi avevo
ancora un po' il morbo di fare un personaggio con la pancia scoperta,
almeno nello stesso anno ho migliorato qualcosa...o meglio, ho
migliorato tutta la storia da quando l'ho separata dal resto che
aveva scritto mia sorella.
JKEdogawa:
EHI! TI HO SENTITO!
Giuliz:
Non è colpa mia se sei una lentona a finire i tuoi racconti,
ricordati che la mia pazienza conosce troppi limiti!
JKEdogawa:
era anche perché avevo preso una cotta per Randall tanto da
trascurati e ti ho ripetuto che mi dispiace se ho anche dimenticato
il disegno che avevi fatto per il contest!
Giuliz:
TU E I TUOI OCS DI *beep*
JKEdogawa:
ORA TU HAI ROTTO LE *beep*
*le
due ragazze scoppiano in una rissa in diretta tra schiaffi e pugni*
Clive:
Meglio se concludo io il programma: Alla prossima da Il Patto
Con
Il Diavolo da Cl'è Sciusciess!
Giuliz: E ricordatevi
di recensire, mettere il mio racconto tra i seguiti e/o mettermi tra i
vostri autori preferiti! (vi scongiuro! Sono iscritta da due anni e ho
solo 2 persone che mi seguono e uno è mia sorella!)
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Capitolo 5 *** La fuga di Clive ***
La
fuga di Clive
(E finalmente ecco un'immagine su Andelina-vecchia immagine dell'anno
scorso)
Quella
mattina Andelina si stava di nuovo dirigendo verso l'ufficio di Bill
Hawks finché non vide davanti a lei Diabla che ghignava
dicendo “Ti
ricordi di me?”
Andelina
annuì e decise di cambiare strada come se avesse comunicato
telepaticamente con il demone.
In
carcere intanto Clive era come sempre seduto per terra con lo sguardo
nel vuoto, finché non sentì improvvisamente
l'allarme antincendio
che aprì automaticamente tutte le celle con le guardie che
accompagnavano i carcerati per farli uscire, ma continuando a tenerli
sott'occhio per non farli scappare.
Clive
uscì dalla cella senza capire però il motivo
dell'allarme finché
non sentì Andelina che lo chiamava, il ragazzo si
girò e appena
vide la ragazza rimase basito “Andelina? Ma che ci fai
qui?”
chiese.
“Non
c'è tempo per le spiegazioni, tu devi venire con
me!” sussurrò la
ragazza.
“Perché?”
“Te
lo dico io che faccio da segretaria al primo ministro!”
“Tu
cosa?”
“Non
ho tempo di spiegarti tutto! Vieni con me subito!”
Clive,
anche se non riusciva a capire, seguì Andelina come gli
aveva
ordinato, presero una strada che non conduceva all'uscita che stavano
seguendo gli altri carcerati con gli agenti.
I
poliziotti si accorsero però che il ragazzo mancava
all'appello e
due di loro si misero sulle sue tracce.
“Dove
mi stai portando? Questa non è l'uscita che devo
prendere!” disse
insicuro Clive.
“Chiudi
quella bocca e seguimi!” esclamò Andelina.
Raggiunsero
l'uscita, le porte si aprirono automaticamente con la tessera della
ragazza, ma, appena erano fuori, si udì uno sparo e uno dei
proiettili colpì Andelina facendola cadere sofferente.
“ANDE!”
gridò Clive fermandosi.
“Clive...”
disse Andelina a terra “Non c'è tempo, fuggi senza
di me!”
“Perché
devo scappare? Devo scontare una pena!”
“Fallo
per la tua amica di liceo!” concluse la ragazza.
Clive,
anche se non riusciva a capire che cosa volesse dire, prese la
ragazza tra le braccia e con tutta la sua forza, provò ad
avvicinarsi alle porte, ma ormai si erano richiuse e la tessera di
Andelina era caduta a terra rovinandosi quindi lo scanner non
l'avrebbe identificata, perciò andò via tenendo
la ragazza tra le
braccia con tutta la sua forza per cercare l'ospedale più
vicino.
Raggiunse
l'ospedale e, appena vi entrò, alcune persone si
spaventarono
notando la sua presenza, ma Clive fece finta di nulla e
gridò
“Qualcuno aiuti questa ragazza! È ferita
gravemente!”. Purtroppo
nessuno si mosse e neanche le infermiere si avvicinarono, a quel
punto il ragazzo gridò impazientemente “Vi prego!
Ha bisogno di
essere curata!” con quel grido le infermiere arrivarono
subito da
lui e cercarono di aiutare Andelina a salire sulla barella per poi
portarla in sala operatoria. In quell'istante Clive si sentì
sollevato.
Un'ora
più tardi, mentre i poliziotti stavano cercando Clive per le
strade,
il ragazzo seduto su una sedia era nella sala dove Andelina stava
riposando sul letto.
“Le
abbiamo rimosso il proiettile” disse l'infermiera
“Ma le sue
ferite sono gravi”
“Infermiera,
mi permette di stare un altro po' da solo con Andelina?”
chiese
Clive.
L'infermiera
annuì e uscì dalla sala.
“P-Perché
lo hai fatto?” chiese a stento Andelina riprendendosi.
“Cos'altro
avrei potuto fare? Lasciarti là a terra?”
“Clive...tu
saresti dovuto scappare”
“L'ho
fatto, almeno, per salvarti, contenta?”
“Non
sei cambiato, sei il solito testardo che ho conosciuto al
liceo”
“Vedo
che le battute ti sono ancora rimaste”
“Clive”
cercò di concludere Andelina “Ora sei un evaso, la
tua pena
potrebbe essere aggravata anche se tu tornassi in carcere di tua
volontà”
“Lo
so”
“Fallo
per me, scappa finché sei in tempo”
Clive
si alzò e prima di andarsene concluse con
“Farò ciò che posso,
ma dove potrò andare per non farmi trovare?”
“Vai
a Dropstone” concluse Andelina “Lì non
ti troverà nessuno, ah e
prendi anche le chiavi di casa mia, lì troverai degli
abbigliamenti
per camuffarti”
Per
Clive doveva essere una vera follia fuggire dalla sua città
natale
per poi nascondersi in una città che non aveva mai visitato,
per lui
era come fare una fuga clandestina.
Katia,
intanto, era riuscita a trovare il professore e gli spiegò
quello
che le era successo.
“Voci?”
chiese Layton sbalordito.
“Sì,
ma Jaques mi ha detto che sentiva solo degli strani rumori, possibile
confondere i rumori con le voci?” disse in tono preoccupato
Katia.
“Beh,
può capitare. Noi esseri umani tendiamo ad associare i
rumori che
non conosciamo a delle voci che conosciamo” spiegò
Layton “Mi
dispiace, ma non so come poterti aiutare su questo”
“Non
fa niente” concluse Katia “Forse la morte di mio
nonno mi
ha...talmente turbata che la mia testa mi sta giocando brutti
scherzi”
“Può
darsi”
Mezz'ora
più tardi Katia prese il treno per Dropstone e allo stesso
tempo
anche Clive, che si era camuffato con una giacca marrone, una
parrucca nera e una sciarpa bianca, prese il treno senza problemi;
gli sembrava infatti strano di esserci riuscito, però
pensò che era
meglio non aggravarsi i problemi.
Intanto
Bill Hawks si stava chiedendo dove fosse finita Andelina, ebbe le sue
risposte quando apparve davanti a lui Diabla che gli disse
“Andelina
non c'è più, ora ci sarò io a
sostituirla”
Il
primo ministro era sbalordito nel vederla, cominciò a
preoccuparsi
dicendole “CHE VUOI DA ME DEMONE?”
“Solo
un piccolo affare” concluse.
Intanto
a Dropstone Katia era arrivata alla villa e più tardi
cenò con suo
padre, ma in maniera molto silenziosa.
Clive
andò in un albergo per avere un posto dove dormire, questa
volta era
certo di essere finito in un guaio irreparabile.
Quella
sera tra la fuga di Clive e i complessi di Katia ci fu un silenzio
così assordante che c'era chi temeva di peggio.
A
casa di Layton, Flora era così stanca che andò a
letto presto,
anche il professore si stava preparando per andare a dormire, ma
sentì suonare alla porta e andò a controllare.
Scese
le scale e appena aprì la porta vide l'ispettore Chelmey
assieme a
Barton.
“Ispettore
Chelmey, che succede?” chiese Layton.
“Clive
Dove è scappato, volevo perquisire la sua casa per
assicurarmi che
non lo nasconda” rispose Chelmey che entrò senza
avere il consenso
del professore.
“Scappato?
Come sarebbe a dire scappato?” chiese Layton sorpreso.
“Ce
lo chiediamo anche noi” disse l'ispettore “Ci sono
arrivate delle
segnalazioni dal carcere, era partito un allarme antincendio che si
è
rivelato falso, ma quando hanno fatto l'appello si sono accorti che
Clive non c'era più”
“Signor
ispettore” disse Barton con cocci di vaso, terriccio e
qualche
fiorellino tra i baffi e i capelli “Ho perquisito ogni stanza
svegliando per sbaglio Flora, ma dell'evasore nessuna traccia”
“EVASO
BARTON! EVASO!” gridò Chelmey per correggerlo, poi
si calmò
subito “Ehm, volevo dire: probabilmente il colpo in testa ti
ha
fuso il cervello”
“Qualcuno
fuori dal carcere l'ha visto?” chiese Layon.
“Beh,
hanno detto di averlo visto che correva tenendo tra le braccia una
ragazza ferita, dalle descrizioni riportate pare che si tratti della
segretaria del primo ministro”
“Vuole
quindi dire che oltre ad essere evaso dal carcere ha anche rapito una
ragazza?”
“Per
ora è ciò che pensiamo, ma non sappiamo dove
siano né lei né
Clive” affermò l'ispettore continuando a guardare
attorno per
vedere con attenzione se trovava qualche altro indizio, poi si
girò
di scatto osservando Layton con il suo solito sguardo sospettoso
“Lei
sa benissimo che è in cima alla lista dei
sospettati?”
“Sì,
lo so, è per quella volta, non pensavo che Clive fosse
davvero un
criminale all'inizio”
“Pertanto
io ho ancora fiducia in lei poiché...” Chelmey
tossiva solo nel
tentativo di dirlo “...ha risolto casi che io stesso non sono
stato
in grado di risolvere”
“Beh,
quella volta non sarei riuscito a salvare tutti gli abitanti
sottoterra senza il suo aiuto”
“Ad
ogni modo, le chiedo di aiutarmi nell'indagine per scoprire dove si
sta nascondendo Clive, la sua pena si aggraverà lo so e
confesso che
mi fa un po' pena quel ragazzo”
“Farò
del mio meglio, ma sapere che c'è di mezzo anche il primo
ministro
m'insospettisce”
“Non
abbiamo altra scelta, detto questo” e l'ispettore se ne
andò con
Barton.
Layton
rifletté un po' sugli ultimi fatti, cominciava a pensare che
ci
fosse un collegamento tra il caso in carcere e la fuga di Clive
“Questa volta avrò a che fare con un caso molto
complicato”
pensò il professore.
Giuliz:
e ben tornati a Cl'è sciusciess?
Finalmente ho concluso
questo capitolo. Beh, in realtà avevo concluso tutta la
storia già
dall'anno scorso, ma quando l'ho riletta sembrava una storia tirata
fuori dalle fognature, precisamente sotto le toilette in una sala
cinematografica dove mostravano film come Silent Hill Revelation o,
peggio ancora, saghe di Twilight! Perciò decisi di
riscriverla da
dove mi ero fermata ed ecco questo quinto capitolo. Diciamo che non
ero andata avanti per un bel po' per colpa di: depressione, pigrizia,
bisogno di andare al cesso, dipendenza improvvisa per Team Fortress
2...
Clive:
NON ROMPERE! VAI AL DUNQUE!
Giuliz:
...E un altro motivo è dato dal fatto che un'esemplare
femmina dalla
faccia ancora a metà evoluzione l'anno scorso mi abbia fatto
così
tanto odiare con la sua solita ossessione il quinto gioco del
professor Layton! Come? E qui casca l'asino! Lo so che come fan
dovrei amare anche il quinto gioco, ma non quando chiedi cortesemente
a questo esemplare femmina chiamatosi “sorella
maggiore” o più
civilmente “Giorgia” di leggere uno dei tuoi
capitoli che scrivi
perché ti piace sentire qualcuno che ride o piange
positivamente sui
tuoi racconti e questa ti risponde “non c'ho voglia, io
voglio
completare il gioco” con un tono talmente stressato da far
venire
attacchi di nervi e pensieri da omicidio! Inoltre, se...questo
esemplare femmina ancora a metà evoluzione si dimentica del
disegno
che avevi fatto per un concorso su deviantART dicendoti anche che
vorrebbe votare per un altro disegno...È FINITA!
Clive:
e che sei? L'onorevole Nullazzo?
JKEdogawa
*apparsa dal nulla che ha sentito solo l'ultima frase*: beh,
effettivamente non starebbe male Clive con gli occhiali facendo le
sue stesse battute...
Giuliz:
Ecco! Parli del diavolo e guarda chi ti spunta?
JKEdogawa:
ancora con la storia del quinto gioco? Ti ripeto che mi dispiace!
Giuliz:
Te le infilerei nel **** le tue scuse del *****!
JKEdogawa:
Ma che...?
Giuliz:
E con questo chiudo!
JKEdogawa:
No, dobbiamo parlarne adesso!
Giuliz:
Sto *****! Brutta *******!
JKEdogawa:
OH MA COME TI PERMETTI MALEDETTA ******* ******** ****** ******!
*JKEdogawa
e Giuliz cominciano a picchiarsi a vicenda*
Clive:
beh, penso che dovrò concludere io...Alla prossima da Il
Patto
Con Il Diavolo e Cl'è Sciusciess?
Recensite, mettete il
racconto tra i seguiti...
Giuliz
*con un occhio nero e strisciando*: ...o mettetemi tra i vostri
autori preferiti se siete curiosi di vedere altri racconti e non
perdetevi Kingdom
Luke!
*viene trascinata nella rissa da
JKEdogawa*
Clive:
Beh...alla prossima!
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Capitolo 6 *** Giornali e musei ***
Giornali
e musei
Il
mattino seguente Bill Hawks era davanti ai giornalisti per la
conferenza stampa; sembravano tutti agitati, alcuni erano pronti con
taccuino e penna, altri continuavano a scattare foto.
-Signor
Primo Ministro!- gridò un giornalista alzando la penna -Sono
David Shuthatman della rivista “Ora te le suonano”,
volevo
chiederle: ora che Clive è scappato, che cosa pensa di fare?
Insomma
è un terrorista che ha quasi distrutto la nostra capitale e
ha
rapito lei!-
-Come
Primo Ministro- Annunciò Bill Hawks -è mio dovere
proteggere la mia patria come se fosse un figlio...!-
-Gli
causerà un'infanzia traumatica- sussurrò
ridacchiando un
giornalista al suo collega fotografo.
-...Perciò,
per evitare che scappi rafforzerò la sicurezza chiudendo le
stazioni
ferroviarie e, ad ogni viale di questa città,
verrà mandato un
gruppo di poliziotti a sorvegliare!- poi vide una giornalista
con la penna alzata -Dica pure-
-Kate
Chilyn del quotidiano “Isolante”: pensa che il
Professor Layton
risolva questo caso?-
-Se
devo essere totalmente onesto ho seri dubbi e troppi sospetti su
questo Professor Layton: l'ultima volta che l'ho visto mi aveva detto
che “Clive è vittima di un sistema politico che
pone progresso
sopra ogni cosa”. Fu quella frase che mi
insospettì fortemente,
penso che anche lui sia responsabile dell'accaduto!-
Un
altro giornalista alzò la penna -Shane Delirium della
rivista
“Pressoché” e dei libri
“È giallo, non ci puoi fare nulla”
e “La luna cade sull'occhio di formaggio”, la mia
domanda è: Una
volta che l'ha catturato lo rimetterà in carcere?-
-Assolutamente
no!- ribadì il Primo Ministro -Sarebbe un pericolo per
gli altri carcerati soprattutto se è riuscito a scappare da
una
prigione simile-
-Mi
scusi, sono Gordon Live del quotidiano “Il
Seguito”: quindi che
cosa penserà di fare?- si alzò un altro
giornalista.
-Stavo
giusto per dirlo, come sta scritto nel regolamento: se evade un
terrorista è compito del Primo Ministro inglese scegliere la
pena
per l'imputato una volta che sarà arrestato di nuovo. La mia
proposta è infatti quello di arrestare Clive e condannarlo
alla
decapitazione!-
A
quel punto tutti i giornalisti rimasero sbalorditi creando un
silenzio tombale.
-Cody
Beggins del quotidiano “L'annunciato” e del romanzo
“Dentro la
mente di un criminale”- Si alzò un giornalista
rompendo
quel silenzio -ma non è un po' troppo crudele e disumano la
pena di morte? Voglio dire, sarà pur stato un terrorista,
ma, da
quanto ho saputo dagli psichiatri, Clive Dove è stato
vittima del
tragico evento di 10 anni fa che gli ha completamente cambiato
l'infanzia-
Bill
Hawks non si aspettava una domanda simile, poi pensò subito
ad una
risposta -È comunque impossibile pensare ad un'altra
possibilità ad un criminale come lui, quello che
è successo 10 anni
fa ha causato 10 morti ed è stato anche un'incidente, mentre
quello
che ha fatto quel terrorista ha causato molti morti, molti feriti e
mezza distruzione della città! È completamente
inutile e insensato
offrire una possibilità ad un uomo che è
diventato completamente
pazzo che oltre ad aver mezzo-distrutto una città
è anche fuggito
dalla prigione! Altre domande?- Tutti i giornalisti tacquero -Bene, con
questo chiudo la conferenza-
Appena
tutti i giornalisti uscirono dalla sala apparì Diabla dietro
Bill
Hawks che disse -Ottimo lavoro, lasci fare il resto a me e
avrà la certezza di avere tutta l'Inghilterra sua- poi
scomparve concludendo con -Il
nostro patto è stato segnato-
Vennero
pubblicate molte copie di giornali sul discorso del Primo Ministro e
la fuga di Clive che terrorizzò l'intera Londra, gruppi di
poliziotti andarono a perquisire ogni zona della città e
molte
persone iniziarono ad avere paura ad uscire di casa.
Layton
era nel suo ufficio a leggere ogni quotidiano, ma quando lesse i
discorsi di Bill Hawks la situazione per lui divenne più
preoccupante.
-Professore-
disse Flora che aveva letto anche lei l'articolo -Che
facciamo?-
-Non
può trattarsi di una coincidenza se prima si verifica quella
strana
cosa al carcere e poi Clive evade- constatò il professore
-Prima è meglio se torno al carcere per capire che cosa
è
successo-
-Vengo
anch'io!- aggiunse convinta Flora.
Layton
e Flora si diressero al carcere e appena vi entrarono notarono che
erano già arrivati l'ispettore Chelmey con Barton e
Inès.
-Profesor!
Flora!- esclamò Inès entusiasta.
-Immaginavo
che non avrebbe esitato a indagare proprio qui- ribatté
l'ispettore -Però prima è meglio parlare in
privato-
Chelmey
e il professore si allontanarono dal gruppo.
-Qualcosa
non va ispettore?- chiese Layton.
-Questo
caso si sta facendo molto più preoccupante del previsto-
disse Chelmey -Durante la conferenza stampa uno dei fotografi
ha immortalato questo- l'ispettore tirò fuori dalla tasca
della giacca una fotografia, non era molto chiara, ma si riusciva a
vedere una sagoma femminile con i suoi occhi rosso sangue e la pietra
azzurra sulla fronte.
-Ma
cosa...?-
-Se
si sapesse che in giro c'è un demone simile si scatenerebbe
il
panico tra la gente-
-Come
se la fuga di Clive non avesse già creato abbastanza
scompiglio-
-Vorrei
che lei scoprisse che cos'è questo demone che si aggira in
città,
lei è l'esperto che risolve questi casi sul paranormale-
-Se
la mia deduzione è corretta secondo me c'è un
collegamento tra
queste cose, anzi ne sono sicuro-
L'ispettore
consegnò la foto al professore e ripresero subito il caso
che prima
dovevano sistemare.
-Allora-
disse l'ispettore a una delle guardie -Ci dica che cosa è
successo precisamente-
-Era
scattato l'allarme antincendio per qualche strana ragione. Io e i
miei colleghi allora, pensando che fosse vera, abbiamo portato i
carcerati fuori, ma poi ci siamo accorti che Clive non c'era, non
avevamo idea di dove fosse andato-
-Avete
guardato le registrazioni delle telecamere di sicurezza?-
chiese Layton.
-Purtroppo
le telecamere di sicurezza non funzionano molto bene- disse
un'altra guardia -A causa di un malfunzionamento le telecamere
si disattivano automaticamente quando parte l'allarme antincendio-
-Oh,
capisco-
-Però
ieri era entrata Andelina Claws, nonché la segretaria del
primo
ministro. Era lei, non c'erano dubbi, aveva anche la tessera-
-La
stessa tessera che permette anche di aprire le porte di massima
sicurezza di questo carcere?- chiese Chelmey.
A
quel punto le guardie tacquero rimanendo sbalordite -Non può
essere!- disse una di esse.
Layton
rifletté -C'è un'altra uscita in questo carcere?-
-Beh,
sì però porta al cortile carcerario-
-Mi
permetta di controllare?-
-Ehm...certo-
Layton
si diresse con Flora, Chelmey, Inès, Barton e la guardia al
cortile;
guardò finché non notò la tessera di
Andelina e delle macchie di
sangue per terra.
Il
professore raccolse la tessera, la guardò meglio -O Clive ha
rubato la tessera di Andelina o è stata lei stessa a farlo
fuggire-
pensò il professore -La tessera dev'essere però
caduta e si
è rovinata facilmente. Per aprire le porte è
inutilizzabile-
-P-Professore-
disse Flora -C-cos'è quel sangue?-
-Ricapitolando
la situazione- rifletté Chelmey guardando il sangue -Clive
ha approfittato della situazione per scappare, poi ha rubato la
tessera a Andelina per fuggire ed è scappato dopo averla
ferita
portandola anche con sé-
-È
semi-plausibile- disse il professore.
-Che
vuole insinuare?-
-Che
Clive sia evaso non ci piove, ma che abbia anche ferito Andelina mi
pare impossibile. Come avrebbe fatto a ferirla se non era armato? E
poi perché avrebbe portato Andelina con sé? Lei
lo avrebbe
rallentato e se era anche certo che lo avrebbe rallentato non si
sarebbe preoccupato a portarla via-
-Quindi
c'era un terzo incomodo?-
-Beh,
abbastanza possibile, qualcun altro deve aver ferito Andelina,
però
in questo momento ci sono ben poche prove per precisare i fatti. Non
c'erano guardie a sorvegliare il cortile?-
-Ecco...-
disse una di loro -la porta è accessibile solo con la
tessera
del personale, quando i carcerati sono in cortile ci sono anche le
guardie a sorvegliare, ma poiché non era l'ora non c'era
nessuno in
quel momento...-
-Capisco-
-Beh,
meglio interrogare le persone che erano presenti vicino al carcere
dove hanno visto Clive, quindi lasci fare alla polizia adesso-
concluse l'ispettore.
Layton
e Flora uscirono dal carcere e il professore riguardò la
foto che
Chelmey gli aveva consegnato -Con questa da dove potrei
cominciare?>> pensò, poi notò
l'ispettore Chelmey che usciva
dal carcere -Ehm, mi scusi ispettore, sa chi ha fatto questa
foto?-
-Credo
sia stato Robert Unbreakable- mormorò l'ispettore.
Layton
e Flora partirono così subito a cercare il fotografo a casa
sua,
quando lo videro stava sistemando una macchina fotografica d'epoca
nel bagagliaio della sua auto.
-Mi
scusi- disse il professore -lei è il signor Robert
Unbreakable?-
-In
persona- rispose il fotografo notando il professore -Che
cosa vuole?-
Il
professore tirò fuori dalla tasca la fotografia che aveva
trovato -Questa foto, l'ha fatta lei?-
Robert
osservò la foto -Già, l'ispettore Chelmey aveva
visto quello
che avevo fotografato, anzi, assieme a tutta la pattuglia di Scotland
Yard ha guardato le nostre foto per il volere del primo ministro. Ma
come ha avuto questa foto? Doveva essere cancellata per non creare
panico ai cittadini-
-È
stato l'ispettore a darmela- rispose il professore -Ma
lei sa di che si tratta?-
-No
e se devo dirla tutta non m'interessa affatto- disse Robert
restituendogli la foto -Ormai è da 10 anni che fotografo
catastrofi o eventi assurdi che sembrano usciti da un libro di
paranormale-
-Assurdi?-
-Già,
circa un mese fa ho fatto scatti fotografici ad un caso che poi
è
caduto nell'oblio tra la polizia di Scotland Yard-
-Di
che si trattava?-
-C'era
un laboratorio dove facevano degli strani esperimenti su persone,
ormai ognuna di loro era morta, non è chiaro ciò
che accadde poiché
gli scienziati scomparvero e ciò che rimasero erano le cavie
umane
prive di vita e con una specie di foro sulla fronte-
-È
agghiacciante!- tremò Flora.
-Il
laboratorio com'era conciato?- chiese Layton.
-Si
vedevano segni scuri sul pavimento e sui muri, come se si fosse
accesa una spirale di fuoco. Il laboratorio ormai è chiuso
da quando
si è verificato quell'evento e le cavie umane sono al
cimitero. È
stato però lasciato tutto com'era- riassunse il fotografo.
-Mmmh-
il professore rifletté su quello che Robert aveva raccontato
-Beh,
Robert, grazie per l'informazione-
-Si
figuri, è stato un piacere esserle di aiuto...anche se non
so di
cosa- concluse il fotografo.
Al
calar della sera, a Dropstone, Katia andò a visitare il
nuovo museo
di storia che era stato costruito da uno dei celebri archeologi
Wallace Sauros (e chi cacchio è?) e dove Sammy era stato
invitato
per fare il suo concertino con i suoi amici per dare l'atmosfera al
museo.
Appena
Katia entrò al museo sentì la band che suonava
mentre Sammy cantava -He spoke
of tortured souls. So outrageous the
toll.
You can lose all you have. He refuse to give in to the town that
takes all...-
Katia
osservò il museo, era pieno di gente ognuna che guardava
ciò che
veniva mostrato; gli occhi della ragazza caddero su una scultura
splendida di un angelo dietro una vetrina.
Katia
si avvicinò alla vetrina osservando l'angelo, poi lesse la
descrizione.
"Statua
dell'angelo purificatore anno 900
Agli
inizi del medioevo era nato una setta religiosa chiamata L'angelo
Purificatore. Questa setta cristiana credeva nell'esistenza di un
angelo in grado di purificare le anime di coloro che venivano
posseduti dal male. Questa setta però venne condannata
durante
l'umanesimo poiché praticava riti sacrificali per purificare
le
persone. Si contano circa 200 morti. Della setta non restano che
questa celebre statua e alcuni strumenti usati per praticare i
riti”
-Vedo
che le piace questa statua- disse Wallace Sauros d'improvviso.
Katia
si voltò di scatto e disse un po' imbarazzata -Beh,
è una
bellissima statua per appartenere ad una setta che uccideva le
persone-
-Le
persone quando hanno paura hanno bisogno di sentire qualcuno che le
protegga, ma ci sono persone che prendono tutto troppo alla lettera e
diventano fanatiche al punto da commettere loro stessi degli errori
credendo che siano buone azioni-
-...Vero...-
-Non
mi sono presentato, che maleducato, sono Wallace Sauros il fondatore
di questo museo-
-Katia
Anderson...- l'archeologo e la ragazza si strinsero la mano
mentre Sammy cantò un'altra canzone (attenzione, spoiler per
il
terzo/quarto sequel che manderò nel duemilacredici)
-Something's
getting in the way. Something's just about to break. I will try to
find my place in the diary of Jane. So tell me how it shold be!...-.
Più
tardi Katia uscì dal museo, camminò per un po'
finché non arrivò
un ladro che le strappò via la borsa.
-FERMATI!
LA MIA BORSA!- gridò Katia. Fu in quel momento che il ladro
si trovò faccia a faccia con Clive (ma che culo), il ladro
provò a
spingere via Clive per farsi strada, ma il ragazzo si difese
tirandogli un colpo dietro al collo. I due si diedero a botte, Clive
però lo stese subito a terra, prese la borsa di Katia e si
avvicinò
davanti a lei -Mia signora- disse Clive sistemandosi la
sciarpa -ecco la sua borsa- Katia notò in tempo che il
ladro si era rialzato -Attento alle spalle!- esclamò.
Clive tirò al ladro un pugno in faccia, ma quando il ladro
cadde di
nuovo a terra le dita della sua mano si erano aggrappate alla
parrucca del ragazzo facendo così scoprire a Katia la sua
vera
identità.
(Il
travestimento di Clive, probabilmente quello malriuscito, ora
avrete capito il perché della scazzottata finale)
La
ragazza cacciò un urlo, Clive cercò di calmarla,
ma Katia, pensando
che le volesse fare del male, gli tirò un calcio in mezzo
alle gambe
e scappò via.
Clive
si inginocchiò a terra dicendo in tono doloroso e acuto
-Signorina... ha dimenticato...la sua...borsa...-. Ma
Katia era ormai lontana.
Luke:
Ehm...purtroppo l'autrice non è presente perché
è andata al bar
dimenticandosi che doveva condurre l'angolino.
Clive:
Certo che come sono mostrato io...mi sento ridicolo.
Luke:
Più ridicolo di questa foto? Gugliemo, mostracela
*Guglielmo
(la versione maschile dell'autrice) mostra la foto*
Crow:
Scusate ma...che ci fa Clive con la faccia da idiota in questa foto
mentre dietro c'è qualcuno che lo sta saccheggiando?
Clive:
Stavo semplicemente sorridendo alla telecamera senza accorgermi che
mi stavano rubando il portafoglio.
Crow:
Oh...ora ricordo...
Clive:
Cosa?
Crow:
Ehm...volevo dire...che facciamo senza l'autrice qui?
Luke:
La sostituisco io! Benvenuti allo show televisivo di Luke Triton!
CIAO MAMMA! Oggi vederemo in diretta la lotta tra Clive e Crow!
Crow:
Cosa?
Clive:
Per me va bene! Così gliela farò pagare!
Crow:
Ma che ti ho fatto se non ci siamo mai conosciuti!?
Clive:
Io potevo essere il personaggio che avrebbe fatto ossessionare del
Professor Layton l'autrice! IO! CHE SONO FIGO! SONO BELLO! E SONO
CLIVE IL FOTOMODELLO DELLA SERIE CHE È PIENO COSÌ
DI FANGIRLS!
INVECE NO! È SERVITO TE, BRUTTO STUPIDO PICCOLO EMO, A FARLA
DIVENTARE UNA FANGIRL!
Crow:
IO!? MA SENTI QUESTO!
Guglielmo:
Scusate? Dovreste discutere del capitolo!
Luke:
Ah giusto *tira fuori ciò che Giuliz aveva scritto per il
programma*, allora da quello che ci è scritto l'autrice ci
ha messo
un bel po' anche questa volta perché doveva sistemare tre
cose prima
dello scadere del tempo: un'animazione
natalizia su Silent Hill (che
ossessione anche per quel gioco), un
disegno per il nuovo anno su A
Tutto Reality e finire il sesto gioco del Professor Layton
prima di
sua sorella. E volete sapere questo? È RIUSCITA A FARE TUTTE
E TRE
LE COSE!
*Urla
di lode e coriandoli*
Crow:
Certo, ce la poteva fare anche con il quarto gioco a superare sua
sorella, ma sua sorella è riuscita a stracciarla in tempo!
Clive:
Beh, almeno è riuscita finalmente ad avere un gioco del
Professor
Layton che ha finito per prima. Pertanto non c'è da stupirsi
se sua
sorella maggiore ha sempre superato l'autrice in quei giochi.
L'autrice ha un quoziente intellettivo pari ad un ornitorinco.
Crow:
Secondo me il suo QI è più pari a quello di un
bradipo.
Luke:
No, forse pari a quello di...mmh, non saprei.
Clive:
Allora ha un quoziente intellettivo pari a quello di Bill Hawks!
Luke
e Crow: UHHH! QUESTO BRUCIA!
Clive:
Però mi chiedo che cosa intendeva dire con
“attenzione: spoiler
per il terzo/quarto sequel che manderò nel
duemilacredici”.
Crow:
Bé, quello l'ha quasi finito ormai.
Clive:
COSA!? HA QUASI FINITO IL TERZO/QUARTO RACCONTO E NON QUESTO!? CHE
CACCHIO...?!
Luke:
Ehm, abbassiamo i toni.
Crow:
Ma che problema dovrebbe fare qualche parolaccia o qualche schizzo di
sangue se questo è a reating giallo? Ok, che il Professor
Layton è
7+, però non è da escludere che la serie presenta
frasi come “i
topi non si possono riprodurre da soli” o quando Hannah dice
“Un
turbine di testosterone” o qualcosa di simile, morti (o
persone che
rischiano di morire) ovunque per non parlare degli alcolisti
pedofili, anche quelli sono dappertutto. Quindi che ti lamenti a
fare?
Clive:
Non è da escludere che QUESTA autrice è un colmo
di pura malvagità
e stronzaggine, un calcio alle mie campanelle? Inaccettabile!
Crow:
Che l'autrice sia stronza concordo con te! Ha lasciato che un
giornalista usasse uno dei miei codici per scrivere il suo romanzo:
PLAGIO!
Luke:
Beh, se vi piace il capitolo recensite, se volete vedere come
continuerà mettete il racconto tra i seguiti, se vi
interessano gli
altri racconti mettete l'autrice tra i preferiti. Alla prossima dal
programma televisivo di Luke Triton e da Il Patto Con Il
Diavolo!
*Parte
la sigla e il programma chiude*
Giuliz
*con un bicchiere di tè caldo in mano appena rientrata in
tutta
fretta*: Anf! Scusate il ritardo c'era traffico! Mi sono persa
qualcosa?
Gugliemo:
Ti hanno sbeffeggiato alle spalle.
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Capitolo 7 *** Insicurezza ***
Quella
notte a Londra un gruppo di poliziotti era andato a perquisire la
casa di una famiglia italiana; bussarono alla porta svegliandola.
-I
TEDESCHI STANNO PER BOMBARDARE! FUGGIAMO!- urlò un anziano
signore
svegliatosi per il bussare.
-Nonno,
siamo ancora lontani dalla seconda guerra mondiale, calmati!-
ribatté
il nipote svegliatosi anche lui.
-Vado
ad aprire- rispose la madre a pezzi, andò ad aprire la porta
e notò
il gruppo di poliziotti -Salve, C'è forse qualche problema?-
-Una
normale perquisizione, signora.- rispose un poliziotto.
-Vi
sembra l'ora di fare perquisizioni?-
-Ci
dispiace signora- spiegò un altro poliziotto -Ma
è in gioco la
sicurezza pubblica-
-E
penso anche il sonno-
-PRESTO
FIGLIOLA! FUGGIAMO! IO NON MI FARÒ CONSEGNARE ALLE MANI DEL
TERZO
REICH VIVO!- urlò il nonno.
-Papà,
non c'è stato nemmeno il primo!- gridò la
signora, poi si voltò ai
poliziotti -perdonatelo, mio padre soffre di arteriosclerosi-
Per
un'ora i poliziotti guardarono la casa da cima a fondo poi se ne
andarono per fare perquisizione alla prossima abitazione.
Nello
stesso momento all'ospedale Andelina stava dormendo, ma nel sonno
vide improvvise immagini: un'iniezione, persone che urlavano e un
ragazzo che proteggeva una bambina da un crollo. La ragazza si
agitò
finché non aprì d'improvviso gli occhi e si
alzò dal letto, scese
e cominciò a camminare uscendo dalla sala.
-Andelina?
Andelina? Vieni- diceva una strana voce che lei udiva, Andelina
proseguì la camminata per il corridoio per poi raggiungere
la
finestra; lì aprì le ante, appoggiò il
piede sulla balaustra. Il
fotografo Robert, che era di passaggio in quella zona, la
notò. La
ragazza stava per buttarsi nel vuoto, ma un medico arrivò in
tempo
per fermarla mentre Robert ebbe il tempo di fotografare la scena.
Andelina
si riprese improvvisamente sentendo le braccia del dottore che la
stavano tendendo stretta ai fianchi.
-Si
può sapere che cosa aveva in mente?- chiese il dottore.
-N-non
lo so...dev'essere il mio sonnambulismo- rispose la ragazza confusa
come se si fosse ripresa da un coma.
La
mattina dopo, la foto fece il giro dei giornali di Londra e Bill
Hawks, notando la notizia, diventò furibondo. -Dunque era
lì che si
era cacciata la mia segretaria!-
-Signore-
disse l'ispettore Chelmey -le abbiamo fatto alcune domande, pare che
Clive l'abbia soccorsa-
-Questo
però non cambia nulla! Soccorsa o non soccorsa Clive ha
ancora
commesso dei reati gravi come rapirmi ed evadere di galera, una buona
azione non conta assolutamente tra due reati!-
La
rabbia di Chelmey nei confronti del primo ministro cresceva, non
gradiva stare agi ordini di un uomo disonesto ed egoista, ma Hawks
era troppo potente per potersi ribellare.
Ad
un'altra conferenza stampa Bill Hawks annunciò -Clive Dove
sta solo
cercando un modo per avere persone dalla sua parte per poi fare un
colpo di stato e diventare dittatore!- e gli credettero pure (ma
ditemi come ca**o si fa?! Nemmeno l'autrice qui presente sa spiegarsi).
Nello
frattempo a Dropstone, Clive vide Sammy e la sua band che facevano le
prove per il loro prossimo concerto.
-Ehm
mi scusi?- chiese il ragazzo sperando di non essere riconosciuto.
Sammy si girò e guardò un po' Clive con sospetto,
il ragazzo
continuò -Ehm, lei suonava al museo vero?-
-Ma
certo!- rispose Sammy esuberante e dimenticando del sospetto che
provava -Sei un mio fan immagino! Hai sentito quanto siamo bravi io e
la mia band? Pensavamo di farci chiamare i Thunder, o i Thunder
Benjamin, o i Three Thunder Grace, o i Green Thunder, o i Linkin
Thunder, o...-
-Ho
capito ho capito- interruppe Clive -Conoscete per caso una ragazza
dai capelli viola e gli occhi verdi?-
-Ah,
ti riferisci a Katia Anderson la figlia del sindaco Sir Anderson,
perché? La vuole incontrare?-
-Volevo
restituirle la sua borsa, l'ha ehm...persa- disse Clive imbarazzato
mostrando la borsa.
-Beh,
meglio se gliela restituiamo noi, da quando zio Anton è
morto Katia
è tornata insicura verso gli sconosciuti...ehm senza offesa-
rispose
Sammy.
-Non
ho problemi- rispose Clive consegnando direttamente la borsa. Proprio
quando il ragazzo si allontanò si ritrovò un
problema ancora più
difficile da risolvere: un gruppo di ragazze era rimasto incantato
dalla sua bellezza.
Proprio
in quel momento a Londra cominciò a piovere; Layton e Flora
si
stavano dirigendo al laboratorio abbandonato con i loro ombrelli.
-Mi
dispiace che Inès non sia qui, le sarebbe piaciuto
quest'esperienza-
disse Flora.
-Che
vuoi dire?- chiese il professore.
-Inès
è amante di casi sul paranormale e sogna di diventare una
detective
per casi simili, avrebbe fatto esperienza se non avesse del lavoro da
fare con suo padre. Lei gli è così fedele che
preferisce aiutarlo
in qualunque momento-
-Sicuramente
vuole fare di tutto per sentirsi una brava figlia, Barton dev'essere
veramente fiero di lei-
Appena
si avvicinarono al laboratorio, incrociarono una signora bionda dagli
occhi verdastri che teneva un ombrello violetto.
-Salve
signore- disse la donna -Lei dev'essere il famoso professor Layton-
-Sono
lieto di incontrarla signora Cost- rispose il professore.
-La
prego, mi chiami solo Lawanda-
-Lei
dev'essere una degli psichiatri che ha cercato di sostenere Clive-
rispose Flora riconoscendola.
-Già,
quel povero ragazzo- sospirò la signora -Speravo che si
fosse
liberato dai suoi conflitti interiori, certo, non lo posso biasimare,
ma sfidando il potere è entrato in un tremendo guaio-
-Grazioso
il suo anello- disse il professore notando l'anello dorato con
raffigurato una specie di cerchio con due ali.
-Me
lo aveva regalato assieme alla collana il mio ragazzo prima di
sparire in un tragico incidente-
-Le
mie condoglianze-
-Non
si preoccupi- tranquillizzò Lawanda -Ora meglio se me ne
vado, ho
delle cose da fare- e la signora si allontanò.
Layton
e Flora entrarono nel laboratorio abbandonato rimanendo stupiti nel
vedere il modo in cui era stato lasciato.
-Tecnicamente
non dovremmo entrare- spiegò Layton -ma se avessi spiegato
le mie
motivazioni non ci avrebbero fatto entrare ugualmente-
Il
professore e Flora analizzarono la stanza aprendo vari cassetti, ma
era tutto mezzo bruciato.
Layton
aprì l'anta di un mobile e ci trovò un diario
ancora leggibile.
“Questo
esperimento potrebbe essere molto rischioso per la vita di un essere
umano, ma loro mi dicono che ne vale la pena per degli obbiettivi
importanti.
Abbiamo
fatto alcuni test su una bambina di 10 anni, purtroppo l'esperimento
si è fermato a metà poiché la bambina
è scomparsa.
Secondo
i miei calcoli l'altra metà dell'esperimento sarebbe in
grado di
comunicare telepaticamente con la bambina così la si
potrebbe
rintracciare.
Sarebbe
meglio ritrovarla prima, l'esperimento non è affatto da
prodotti
farmaceutici o cosmetici, se capisse come usare questo
“potere”
potrebbe essere un grave pericolo per la sua salute ma se non sa
nemmeno controllarlo potrebbe anche rivelarsi una bomba chimica per
tutti coloro che le stanno attorno o, ancora peggio, rischiare di
implodere tanto che l'Inghilterra scomparirebbe definitivamente. Se
devo essere però onesto mi dispiace che tra tutte le cavie
umane che
si offrono volontarie abbiano scelto proprio una bambina orfana; i
suoi occhi terrorizzati mi resteranno impressi nella mente per non so
quanto. Non ho idea di che intenzioni abbiano, ma non mi piace
affatto fare lo scienziato per loro, credevo che fossero persone sane
di mente, ma mi sbagliavo di grosso. Da domani li abbandono e
userò
qualche altro laboratorio per creare l'antidoto per quella bambina e
per l'umanità
Newton”
-Newton?-
si stupì il professore leggendo la firma -Ora che ci penso
è quello
scienziato che avevamo salvato la volta scorsa-
-Quindi
non ci resterebbe che trovarlo- dedusse Flora -Allora è
tutto
semplice! Finiremo tutto in un batter d'occhio-
-Non
proprio, dobbiamo trovare questi due esperimenti, ma non sappiamo chi
siano né lo scopo di tutto questo. Pare che Newton sia stato
costretto già in passato a fare qualcosa contro la sua
volontà. Da
lui sapremo anche chi è questa bambina-
Layton
prese il diario e assieme a Flora partì per trovare il
signor
Newton, mentre a Dropstone accadde qualcosa che riuscì a
sconvolgere
Wallace Saurus.
Erano
andati tutti a vedere che cosa fosse successo notando che Saurus era
disperato.
-Mi
hanno derubato!- esclamò -Mi hanno rubato tutto quello che
c'era
nella vetrina-
-Cosa
le hanno rubato?- chiese un signore.
Wallace
indicò, tutti si voltarono per vedere dove puntava il dito e
notarono che la vetrina che conteneva tutte le informazioni sulla
setta L'Angelo Purificatore erano scomparsi, non era rimasta nemmeno
la statua.
-Ma
come è successo?- si chiese una signora.
-La
vetrina non è nemmeno a pezzi!- notò un uomo.
Quando
tutti si allontanarono dal posto Katia si avvicinò a Wallace
per
confortarlo -Mi dispiace molto-
-Non
si preoccupi signorina Anderson- cercò di rilassarsi Wallace
sistemandosi i capelli -sono sicuro che mi sarà tutto
restituito-
Proprio
in quel momento arrivò Sammy con in mano la borsa -Katia
eccoti!-
esclamò -Potrebbe essere il momento sbagliato, ma ecco la
borsa che
avevi perso!-
Katia
prese la borsa -Grazie, mi ero dimenticata di questa-
-Me
l'ha data un tipo strano, aveva in capelli corvini, una sciarpa
bianca, una giacca verdastra e...-
Katia
capì subito di chi si trattava -Lui...-
-Ehm,
sì lui...ma lui chi?-
-Non
importa- Katia si alzò, uscì dal museo e
camminò per un po' fino a
fermarsi per ammirare il ruscello dietro un gruppo di alberi
ripensando a Clive la sera prima.
Clive,
intanto, si era ritrovato impacciato con il gruppo di ragazze che non
volevano lasciarlo solo.
-Ragazze-
cercò di allontanarle Clive -Perdonatemi, ma vi sconsiglio
di starmi
vicino!-
-Che
carino!- sospirò una ragazza.
-Più
ci allontana più sembra così dolce!- disse
un'altra.
-Come
se ci volesse proteggere dal mostro che è in lui! Ah, che
storia
romantica!- disse un'altra ancora (l'autrice vomita per ciò
che ha
appena scritto e si scusa con il gentile pubblico se gli ha fatto
venire il diabete).
Clive
cominciò a scappare per poi perderle di vista, ma
inavvertitamente
inciampò nella radice di un albero rischiando di cadere; la
sua
sciarpa si impigliò al ramo e il ragazzo si trovò
faccia a faccia
con Katia che lo guardava ancora terrorizzata.
-N...non
si preoccupi è tutto a posto...- il ramo improvvisamente si
spezzò
e Clive rotolò finendo nel ruscello e gridando dalla paura
di non
saper nuotare.
-L'acqua
è bassa- disse Katia, poi pensò -Ma siamo sicuri
che sia davvero
quel Clive Dove?-
Clive
uscì dall'acqua provando una certa vergogna,
strizzò la parrucca
nera per asciugarla e Katia si mise subito sulla difensiva -Prima che
ti tiri la borsa in testa dimmi che cosa ci fai qui!-
-Ascolta,
non è stata mia l'idea di evadere!-
-E
tu credi che io mi beva questo?-
-Ti
giuro che è mi è stato detto di venire qui! Non
l'ho scelto io! E
poi io ti ho anche aiutato a riavere la tua borsa, è
così che mi
ringrazi?- Katia si placò un momento -Non posso biasimarti
se non
provi fiducia in me, sicuramente anche te avrai letto ciò
che ho
fatto, ma come posso ottenere almeno la tua fiducia qui?-
-Magari
facendoti ricatturare dalla polizia-
-Non
posso!-
-Perché?-
-Mi
vogliono morto!- gesticolando a Clive cadde improvvisamente
l'armonica a terra e Katia lo raccolse con uno scatto repentino
credendo che l'avesse rubato, ma quando notò che sopra c'era
inciso
proprio il cognome Dove si sentì male.
-Ehm,
è tuo immagino- disse Katia restituendogli l'armonica
provando
vergogna.
Clive
riprese l'armonica e si voltò ripetendosi tra se e se a
bassa voce
-L'avrei dovuta ascoltare di più! L'avrei dovuta ascoltare
di più!
Che cosa ho fatto?- a Katia le sembrò di rivedere suo nonno.
Quella
sera Katia uscì di nuovo di casa dove Sammy e la sua banda
volevano
mostrare al pubblico le loro prove di concerto per il nuovo anno.
Clive
riuscì ad incrociarla e si sedettero accanto per sentire le
prove,
Katia provava finalmente fiducia in Clive e quella sera gli promise
che avrebbe fatto qualcosa per poterlo aiutare, anche se sapeva che
sarebbe stato impossibile poiché si trattava di mettersi
contro il
governo.
Giuliz:
E rieccoci a WTHappened!
Guglielmo:
scusa, non si chiamava Cl'è Sciusciess?
Giuliz:
ho deciso di cambiare il nome del programma nella versione in inglese
per non sembrare una di quelle bimbeminkia che parlano nel loro
dialetto per far credere ad alcuni haters di essere persone colte.
Pubblico:
…
Giuliz:
comunque, come avrete notato nella puntata precedente tre testine si
sono permesse di sbeffeggiarmi alle spalle: pensavo di mandarli a
zappare poiché Crow ha paura degli spaventapasseri, ma ho
deciso di
punirli in un modo ancor più divertente! Ecco a voi Clive,
Crow e
Luke!
*Clive
Crow e Luke entrano vestiti in modo ridicolo in fila indiana e
cantando*
Clive,
Crow e Luke: *in coro* Ondaaa su ondaaa il mare ci porteraaa alla
derivaaa in balia di una sorte bizzarra e cattiva! Ondaaa su ondaaa
ci stiamo allontanando ormaaaaiiii...Uellà Uellà
Uellà
Crow:
GIULIZ! QUESTA ME LA PAGHI!
Giuliz:
Beh, che vi serva di lezione!
Luke:
Ma è stata un'idea di Crow!
Crow:
Ma se è stata un'idea di Clive!
Clive:
No! È stata un'idea di...cacchio, non ho nessuno dietro!
Giuliz:
vi do il tempo di cambiarvi durante la pubblicità
*pubblicità*
Giuliz:
Arieccoci! Allora comincio con una premessa, ho deciso che da adesso
le puntate di WTHappened saranno più corte sennò
perdiamo tempo e
alla fine si perde l'attenzione per la storia, quindi ho deciso che
più puntate divertenti e più lunghe come queste
li troverete in una
storia a parte e se volete anche essere partecipi ben venga!
Guglielmo:
TAGLIA!
Giuliz:
Questo capitolo potrebbe essere stato leggermente piatto e stupido,
piuttosto è perché l'ho cominciato l'anno scorso
e vorrei cercare
di tagliare corto per mostrarvi gli altri sequel (tra l'altro il
terzo/quarto sequel è da due anni che ci lavoro e se volete
sapere
perché, dovrete aspettare che venga pubblicato)
Crow:
io so perché
Giuliz:
TACI! Comunque, spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto
quindi recensite, mettete il racconto tra i seguiti e se siete
curiosi di vedere gli altri racconti mettetemi tra gli autori
preferiti! Alla prossima da WTHappened
e da Il
patto con il diavolo!
Ah, e mettete 'mi piace' nella nuova pagina Toh,
questo mi ricorda un enigma!
|
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Capitolo 8 *** Catturato di nuovo ***
Il
giorno prima Layton e Flora si diressero alla casa dello scienziato
Newton per porgli qualche domanda; bussarono alla porta, e lo
scienziato aprì.
-Oh
salve professor Layton, qual buon vento la porta qui?- chiese Newton.
-A
dire il vero non proprio un buon vento, ma volevo farle alcune
domande su quello che è successo al laboratorio dove abbiamo
trovato
il suo diario- rispose il professore tirando fuori il diario -era
leggibile, ma non siamo ben riusciti a capire a quanto risale-
Lo
scienziato fece una faccia sorpresa e disse -entrate-
Layton
spiegò i fatti precedenti e Newton spiegò
così ciò che accadde in
laboratorio -Non ho assistito a quello che è successo
qualche mese
fa, ma a quello che è successo circa 10 anni fa-
-10
anni fa? Si riferisce al tragico “incidente”-
-No,
quattro mesi dopo-
-Cosa
sarebbe successo?-
-Mi
era stato chiesto con la forza di fare degli strani esperimenti di
alchimia su una bambina. Doveva chiamarsi Elena Hounted. I suoi occhi
terrorizzati, quella pelle pallida come una bambola di porcellana e
quei capelli neri e rinsecchiti...al solo pensiero mi tremano le
mani...io non so da dove l'hanno presa né perché
proprio a lei
volevano fare quegli esperimenti! Mi sottolineavano sempre il fatto
che era orfana tutte le volte che glielo chiedevo! Erano un branco di
pazzi! Persino le cavie umane che si erano offerte! L'esperimento
doveva essere qualcosa come creare illusioni con il pensiero o saper
leggere la mente! Mi sento sempre perseguitato ripensando che sono
scappato dal laboratorio, anche se sapere che sono scomparsi mi
rilassa...mi chiedo però dove sia Elena e che cosa le sia
successo.
L'unica cosa che so è che è entrato un ladro
mezzo calvo e con dei
grandi baffi nel laboratorio, dalle telecamere di sicurezza sembra
che sia stata la bambina a supplicargli di portarla via-
-Don
Pablo- pensò il professore.
-Povera...nemmeno
fosse una bestia da macello, era tenuta sempre in gabbia!- (nota
dall'autrice: non sono animalista o vegana o vegetariana, ho detto
“bestia da macello” per trovare un aggettivo adatto)
-Ho
letto sul suo diario che ha preparato una cura per lei- disse Layton.
-Sì,
avevo preparato una fiala quando ho fatto un anno da insegnante di
chimica a Dropstone. La fiala non è alcool ed è
bevibile. L'alcool
infatti potrebbe essere più efficace per il secondo
esperimento e la
fiala per il primo- poi a Newton venne in mente il diario -Non
credevo di aver dimenticato il mio diario proprio in quel vecchio
posto, credevo di essermene sbarazzato per fare in modo che nessuno
sapesse delle mie intenzioni di fermare quegli esperimenti-
-Mi
scusi, ha detto a Dropstone!?- si stupì il professore.
-Sì
perché?-
-Non
può essere tutto una coincidenza allora!- pensò,
improvvisamente si
voltò e vide una figura che si allontanava dalla finestra.
Dopo
2 minuti Layton e Flora salirono in macchina per poter andare a
Dropstone per poter recuperare l'antidoto.
-Professore,
lei sa che Dropstone è troppo lontano?- chiese Flora.
-È
vero- disse il professore -Ma a causa della fuga di Clive non
possiamo prendere il treno-
Improvvisamente
sentirono la radio dare una notizia che preoccupò Layton.
Il
giorno dopo, a Dropstone, mentre Sammy e il suo gruppo era intento a
fare le prove, Clive e Katia chiacchieravano per conoscersi meglio
vicino al ruscello dove si erano rincontrati.
-Dunque
il motivo per cui avevi tentato di distruggere Londra era per
vendicarti di Bill Hawks?- chiese Katia.
-Già,
solo che così ho coinvolto degli innocenti- rispose Clive
-al liceo
avevo conosciuto Andelina, lei mi aveva costretto a scappare e a
rifugiarmi qui-
-Perché
proprio qui?-
-Non
lo so, forse perché è un posto molto calmo e
tranquillo, questo
spiegherebbe la tua personalità-
Katia
lo guardò strano -Che intendi dire con
personalità?-
-Calmo
e tranquillo...certo, a parte quelle volte in cui sei passata sulla
difensiva quando mi vedevi...- Clive si bloccò notando la
faccia
perplessa di Katia e cominciò a temere di aver detto
qualcosa che
non andava -Ehm...volevo dire...che tipo di ristorante avete?
Ehm...sai è l'ora di pranzo...- il suo tono era talmente
imbarazzato
e confuso che aveva cominciato a dire frasi senza senso, ora che
Katia non era più spaventata nel vederlo mostrava un'altra
faccia
che lo aveva in qualche modo emozionato.
Katia
mise le punte delle dita sulla sua bocca mostrando un sorriso da
risatina.
I
due giovani andarono così ad un ristorante e dopo circa
mezz'ora
uscirono, ma, allo stesso tempo, Layton e Flora erano arrivati a
Dropstone e mentre il professore stava cercando informazioni su dove
trovare la scuola si scontrò la spalla contro quella di
Clive che
iniziò a tremare.
-Mi
perdoni- disse Layton.
-N...non
si preoccupi- rispose Clive cercando di fare un voce molto diversa e
cercando di non girarsi per mostrare la faccia e si rimise in cammino
con Katia che era un po' confusa.
Flora
però si chinò e raccolse un oggetto che fece
notare al professore.
-è
inutile che continui a nasconderti Clive- disse Layton dopo aver
visto l'oggetto.
Clive
sentì un'improvviso infarto e Katia si paralizzò.
-L...lei
se né accorto?- chiese tremando Clive.
-Non
ho ancora interrogato Andelina per esserne certo, ma il tuo
travestimento forse è stato convincente per loro, ma non
tanto per
me- Layton tirò fuori dalla tasca l'armonica a bocca -ti era
caduto
quando ci siamo scontrati-
Clive
s'inginocchiò a terra mentre Katia temeva che lui sarebbe
finito al
patibolo.
-Non
ti porterò al patibolo- disse Layton, questa frase fece
rialzare il
capo del ragazzo -Cercherò un modo per evitare che tu venga
ucciso,
ma ho bisogno della tua collaborazione- Clive si rialzò
-è stata
Andelina che ti ha fatto evadere giusto?-
-Sì,
ma contro la mia volontà. Penso che sia stata lei ad aver
attivato
l'allarme antincendio-
-Sai
però chi le ha sparato?-
-A
dire il vero no, ho visto però una persona incappucciata e
armata.
Se non era della polizia allora era qualcosa di organizzato-
-È
questa infatti la conclusione che voglio raggiungere, se era tutto
organizzato c'è molta probabilità di farti
evitare la condanna a
morte- disse Layton.
-Scusate
se mi intrometto- disse Katia -come pensate di riuscire a convincere
che ad aver fatto evadere Clive sia stata la segretaria del primo
ministro?-
Clive
rispose tranquillamente -è un'amica che ho incontrato dal
liceo, lo
dirà lei-
-Io
non ti darei questa sicurezza- interruppe Layton -Non dico che dubito
della tua amica, ma per il fatto che è sparita dall'ospedale-
-Che
cosa!?-
-Nemmeno
i medici sanno come sia successo, sarebbe stata dimessa dopodomani,
ma hanno trovato il letto vuoto-
Clive
era completamente spaventato -Ma che cosa sta succedendo?-
pensò
-Non può essere! Ditemi che è un incubo!-
I
pensieri di Clive vennero interrotti da un cittadino che
arrivò da
Layton -Professore! Meno male che lei è qui! È
venuto per risolvere
quello che è successo al museo?-
-Ehm...veramente
io...- cercò di dire il professore.
-Ah,
già- disse Katia -c'era anche quello-
Layton
era un po' confuso, ma Katia gli spiegò i fatti e il
professore
cominciò a pensare che fosse meglio risolvere quel caso
-Vorrei
interrogare quel Wallace Sauros-
Il
professore si diresse verso il museo, quando vi entrò
guardò la
scena del crimine notando la vetrina completamente vuota e senza una
crepa sul vetro.
-Oh,
salve!- disse Wallace Sauros all'improvviso facendo voltare Layton
-Lei dev'essere il professor Hershel Layton, ho sentito parlare molto
di lei!-
-Il
piacere è tutto mio, lei dev'essere Wallace Sauros-
-In persona, le chiedo
scusa se non mi sono presentato prima. Dunque è
lei che ha risolto quei casi in quelle città come
Misthallery,
Montedore, persino all'isola di Ambrosia e realizzare che sono
collegati agli Aslant, non per questo si è guadagnato la mia
stima...-
-Mi
spiace interromperla, però volevo sapere che
cos'è successo al suo
stesso museo-
A
quella frase Wallace cambiò atteggiamento -Oh
già, i reperti che ho
impiegato da molto tempo a cercarli, non ho idea come sia successo,
solo io ho la chiave per aprire la vetrina e giuro che ce l'ho ancora
con me-
-Beh,
io credo di aver capito chi è stato-
-Sul
serio?-
-Katia
mi ha spiegato i fatti spiegandomi anche che cosa c'era dentro. Non
ci è voluto molto per capire che la statua rubata fosse di
gesso
data la polvere che aveva lasciato dietro la vetrina e di un pezzo
d'ala-
-Che
vuole dire?-
-Che
ha qualche coccio di gesso addosso al suo grembiule signor Sauros-
Wallace
cominciò a digrignare -E con ciò? Sarà
successo mentre stavo
portando via la statua...oops!-
-Sai,
Wallace Sauros è una persona che conobbi
all'università, non mi ha
mai dato dei “lei”, dovresti saperlo...Don Pablo-
Wallce
lanciò un grido, si mise la mano sulla faccia strappandosela
rilevandosi quindi una maschera; dietro a quella maschera c'era Don
Pablo.
-Maledetto!-
digrignò Don Pablo -Questa me la pagherai cara! E io che
pensavo di
darti una mano semplice!-
-Una
mano?-
-Sì
razza d'idiota! Te l'avevo detto di startene alla larga-
-Don
Pablo, che significa?-
-Ho
portato via la statua che loro volevano sfruttare a proprio
piacimento!-
Il
professor Layton era sempre più confuso -Loro chi?-
Improvvisamente
udirono dei suoni di sirene della polizia -Diamine!-
digrignò i
denti Don Pablo -Non ho tempo per spiegarti!- il criminale gli
lanciò
la fiala che aveva rubato dalla scuola in precedenza, se Layton
avesse raggiunto la scuola prima non avrebbe trovato che un cerchio
privo di polvere -Dato che ti sei offerto tu per il lavoro sporco
occupati tu di Elena! Vai al laboratorio abbandonato e cerca l'ultima
testimonianza! Addio!- e Don Pablo uscì distruggendo una
vetrata ed
usando il suo ombrello-elicottero lasciando Layton sempre
più
confuso.
Layton
si voltò notando che tutti stavano entrando nel museo
seguendo la
polizia che era arrivata che seguiva il probabile vero Wallace
Sauros.
-Ma
che sta succedendo?- chiese dubbioso il professore.
-Le
farei la stessa domanda- disse Chelmey uscendo dal gruppo -Ci
è
stato segnalato che lei è partito per Dropstone senza
permesso-
-Ispettore-
disse Wallace -Non si scaldi troppo, Layton voleva solo fare un gesto
molto civile-
-Ah
sì? E quale gesto civile?-
-Fermare
trovare colui che state cercando da pochi giorni ma che sembrano
infiniti-
Improvvisamente
calò un silenzio di tomba: Layton cominciò a
temere che Wallace
volesse aiutarlo troppo, Clive sentì di nuovo il senso
d'infarto e
Chelmey alzò le sopracciglia facendo uno sguardo interessato.
Wallace
indicò Clive che s'impallidì -Questo è
il ragazzo che cercate!-
Chelmey
si avvicinò a lui tirandogli la parrucca e tutti fecero un
boato
misto urlo di spavento e stupore -Allora è qui che ti eri
nascosto!
A fare il campagnolo!-
Katia
voleva fare qualcosa, ma Wallace attaccò ancor prima che lei
aprisse
bocca -è stato lui inoltre che ha rubato la collana della
signorina
Anderson! Io avevo notato che la collana della signorina era falsa!-
-Sta
mentendo!- gridò Clive spaventato credendo che la collana
che ora la
ragazza aveva al collo fosse vera, ma quando Katia guardò la
collana
notò infatti che era falsa; se la tirò via e con
tutta la sua
rabbia la lanciò in faccia al povero ragazzo -TU STAI
MENTENDO!- Il
volto di Clive si riempì di sconforto notando il volto di
Katia così
addolorato -Dov'è la collana vera!?- gli urlò in
faccia -Dimmelo!
Dov'è la collana di mia nonna?-
Layton
si avvicinò con uno scatto a Wallace e gli
sussurrò -Che stai
facendo!? Sai che cosa hai combinato?-
-Oh
Layton- alzò le spalle Wallace con un sorriso malizioso,
improvvisamente i suoi occhi divennero rosso-sangue per un secondo
-Te ne renderai conto- poi si rivolse all'ispettore -Porti via quel
criminale, sappiamo tutti qual'è la sua fine-
-Ispettore
aspetti!- esclamò Layton.
-Mi
spiace Layton- disse Chelmey ammanettando Clive -Questa era la sua
ultima possibilità e l'ha sprecata miseramente, ha perso
completamente la fiducia della polizia- e uscì dal museo
dicendo
-Tornate a casa, non c'è più niente da vedere-
A
Clive non restò che vedere il volto di Katia colmo di dolore
e
disperazione, un'espressione che ormai era da anni vedeva senza
esserne abituato, quasi come se fosse una nuova espressione.
Voleva
poter dire qualcosa, ma Katia si era già voltata per
tornarsene a
casa e lui era stato trascinato dentro il veicolo della polizia.
Flora
iniziò a disperarsi -Professore! Non possiamo lasciare che
le cose
vadano così!-
-Un
peccato- disse Wallace ghignando -Un vero peccato! Pensavate di
essere così vicini-
Flora
strinse forte i pugni e gli urlò -è solo colpa
tua! Giuro che io
ti...-
-Calmati
Flora- disse in Layton.
-Ascolta
il professore ragazzina- concluse Wallace andandosene.
-Professore,
ma che le prende!?- esclamò Flora.
-Ha
ragione- disse Layton.
-Cosa!?-
-Credevamo
di essere vicini, ma lo siamo ancor più di quanto
pensassimo!-
-Sul
serio?-
-Torniamo
a quel laboratorio abbandonato!-
E
mentre il professore e Flora stavano tornando a Londra, Katia era
tornata a chiudere in camera sua disperata per la scomparsa della
collana di sua nonna. Ma il suo silenzio si ruppe quando
sentì che
qualcuno era entrato in casa, scese le scale e notò Wallace.
-Katia,
stavo giusto cercando te- disse Wallace.
-Me?-
chiese asciugandosi le lacrime la ragazza.
-È
stata una giornata orribile, non ti biasimo, ma ho una buona notizia-
Wallace fece una piccola tosse per sistemare la voce e preparare il
discorso -Abbiamo ritrovato la sua collana e per rilassare i suoi
nervi tesi pensavamo di restituirgliela durante una magnifica cena al
ristorante di un magnifico albergo! Che ne pensa?-
Katia
ci pensò due volte anche se era Wallace a darle questo
consiglio,
però accettò sperando di ritrovare davvero quella
collana.
Verso
sera, la ragazza si preparò elegantemente ed andò
al ristorante.
Fece un sospiro e venne accompagnata dal cameriere al tavolo
assegnato.
Dopo
circa dieci minuti Katia e Wallace erano seduti al loro tavolo e
l'uomo ordinò al cameriere una bottiglia di vino rosso ben
pregiato.
-So
che ci tiene molto a riottenere la collana- disse Wallce mentre la
ragazza aveva lo sguardo un po' perso nel vuoto perché
preoccupata
per Clive -Ma il relax è la cosa fondamentale per sbrigare
le cose,
è ciò che dico ogni volta che faccio una scoperta
archeologica-
La
bottiglia di vino arrivò e venne già versata nei
bicchieri.
-Io...non
bevo- disse Katia.
-Suvvia-
disse Wallace -Una volta non fa mai male, si rilassi-
Katia
prese il bicchiere e iniziò a bere un po' del vino, ma ebbe
già la
vista un po' sfocata nonostante fosse stato poco.
-Ho...bisogno
di andare al bagno...- disse Katia con un giramento di testa.
-Faccia
pure- rispose tranquillamente Wallace alzando il bicchiere.
Katia
si alzò dal tavolo e si diresse verso il bagno, ma proprio
alla
hall, il capogiro divenne più forte, la vista le si
annebbiava
sempre di più e d'improvviso non si sentì
più le gambe. La ragazza
cadde a terra svenuta.
Guglielmo:
che cosa hai fatto!?
Giuliz:
ehi calmati! Fa parte del racconto! Inoltre come state notando tutti
sto cercando di essere più veloce possibile per mandare i
prossimi
racconti collegati a questo! Comunque ce la faranno?
Crow:
io spero che Clive ci resti secco eh eh
Giuliz:
*tira un pugno in faccia a Crow*:
chiudi il becco
“Fosco”! Comunque, recensite, mettete il racconto
tra i preferiti o tra i seguiti e, se siete interessati di vedere le
prossime storie collegate in questa unica serie, mettetemi tra i
vostri autori preferiti
|
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Capitolo 9 *** Il sacrificio a tre ***
Crow:
attenzione! Nel seguente capitolo potreste rimanere traumatizzati a
vita poiché Clive muore...
Giuliz
*lo prende per l'orecchio*: Piantala di sparare minchiate
perché ci
hai preso gusto! Al massimo c'è...
Crow:
stai già per spoilerare...
Giuliz:
...alziamo sto cacchio di sipario e iniziamo questo cacchio di
capitolo!
Layton
e Flora erano già arrivati al laboratorio abbandonato
proprio
all'alba.
Entrarono,
ma sembrò che non ci fosse più nulla che potesse
essere utile,
Layton aveva setacciato ogni angolo e ogni cassetto del laboratorio,
ma nulla.
Flora
invece notò sul bordo del tavolo uno strano simbolo: era
inciso sul
legno una specie di cerchio con due ali e accanto c'era scritto
qualcosa come “Le ali possono tornare a volare solo
con un gesto
delicato, solo così il piattino d'acqua potrà
essere toccato”
Flora
ci rifletté un po', strisciò delicatamente il
dito sull'incisione
delle ali e improvvisamente il cerchio le sembrò essere
avanzato
diventando una specie di pulsante, infatti quando lo premette si
aprì
un cassetto con dentro altri documenti completamente intatti.
-Professore!-
esclamò la ragazza -Ce l'ho fatta! Guardi qui!-
Layton
osservò e disse -Ottimo lavoro Flora! Forse è
questo il pezzo che
ci manca!-
Nello
stesso momento alla stazione di polizia venne data la notizia
dell'esecuzione che doveva essere fatta a Clive e ad Inès
dispiaceva
però.
-Pss-
sussurrò una voce dalla finestra, Inès si
voltò -Noto che non sei
d'accordo che Clive venga giustiziato-
-Sì,
pero, chi eres tu?- chiese la ragazza sussurrando.
-Un
amico, vieni con me, ti spiegherò tutto dopo-
Inès,
anche se un po' insicura, obbedì.
Nel
frattempo Layton era riuscito a finire di leggere ciò che
c'era
scritto, ma proprio in quel momento qualcuno gli puntò una
rivoltella alla nuca.
-Non
un altro passo professore- disse una voce femminile.
-Ero
sicuro che tu c'entrassi molto in questa faccenda Andelina- disse
Layton voltandosi lentamente -O dovrei forse chiamarti Elena?-
-Lo
ha letto nei documenti vero?- chiese Elena con la mano tremante.
Il
suo aspetto era ancora più pallido del solito, i suoi occhi
con le
pupille che si erano rimpicciolite e i suoi capelli leggermente
spettinati.
-Già,
secondo questi documenti sei una dei sopravvissuti all'incidente di
10 anni fa, purtroppo uno dei soccorritori era uno di quegli
scienziati che ti hanno fatto quegli esperimenti, infatti non sei
stata portata in ospedale, ti sequestrarono portandoti proprio in
questo laboratorio. Pertanto anche se eri riuscita a fuggire sono
riusciti a tenerti d'occhio e raccogliere ogni singola informazione
su di te, compreso il tuo incontro con Clive al liceo-
-È
ironico non trovi?- disse Elena con un tono ridente -Ironico trovare
infatti qualcuno che ha subito quasi la tua stessa sorte in passato-
-Già,
fu Clive che grazie al suo lavoro part-time riuscì a
risalire al
responsabile della morte della vostra famiglia ossia Bill Hawks, per
questo tu avevi pensato di diventare la sua segretaria, per poterlo
spiare e ottenere i documenti che ti sarebbero serviti per
smascherarlo, ma venivi sempre osservata anche dai suoi tirapiedi
poiché portavi sempre con te quei documenti, purtroppo
finisce qui
nel documento che ho trovato. Ora ho bisogno di sapere che piano hai
in mente verso Clive, sai bene del rischio che corre-
Elena
ghignò e Flora indicò a Layton la sua ombra che
non era identica
alla ragazza, infatti dall'alone scuro sbucò Diabla e dietro
di loro
apparirono tre demoni.
-Definitivamente
ironico- disse Elena completamente impazzita continuando a scuotere
la rivoltella mentre Diabla diceva le stesse parole della ragazza
come se formassero un coretto -A salvarmi la vita in quell'incidente
fu mio fratello Joshua, la sua morte l'ho ancora stampato nella mia
testa! Cos'altro c'è di ironico se non la grande somiglianza
che
Clive ha con lui? Sembrava proprio che il fato ce l'avesse con me!
Perdo un parente tanto caro e al liceo mi trovo un altro che gli
assomiglia parecchio! Ma quando Clive distrusse casa mia dove tenevo
gli ultimi ricordi del mio passato cominciai ad avere
un'illuminazione su ciò che dovevo fare. Studiavo molto
storia e fu
da lì che ebbi l'idea. Una rivoluzione! La decapitazione di
Clive
darà inizio alla rivoluzione, io e i miei seguaci
distruggeremo
Londra, daremo una lezione alla giustizia e cambieremo l'intera
Inghilterra!- poi la ragazza indicò Diabla -La vedi, no?
Essa è il
mio inconscio, non so come, ma forse per quegli esperimenti,
è lei
che mi ha aiutato con tutto questo, anche se distante!-
-Elena-
disse Layton -avrei una domanda da farti, come ti sentiresti dopo che
Clive sarà stato ucciso?-
La
domanda fece ammutolire la ragazza, poi iniziò a balbettare
-Io...io...-
-CHE
DOMANDE! LA RIVOLUZIONE È CIÒ CHE VUOLE! CERTO
CHE SARÀ FELICE!-
gridò Diabla.
-No...-
disse Elena accorgendosi che Diabla non parlava più in
contemporanea
con lei -No...io...avrò perso un...amico...caro...-
-CHE
STAI DICENDO!? QUEL PROFESSORE TI STA MANIPOLANDO! DAI RETTA A ME!-
-Questi...non
sono i miei pensieri!-
-Cosa
significa?- disse Flora notando la confusione tra Elena e Diabla.
-Significa
che Diabla non è un demone- disse Layton -ma una
manipolatrice!-
-Cosa...?-
Elena era un po' sorpresa, ma notando che Diabla non rispettava i
suoi pensieri stava cominciando a crederci.
-La
tua fuga dal laboratorio aveva lasciato il loro esperimento a
metà,
perciò vennero usate varie cavie umane per concludere il
progetto.
Purtroppo non sopravvissero poiché si trattava di conficcare
una
gemma Aslant sulla fronte per permettere il completo controllo
dell'illusione ed un'iniezione per il controllo corporeo. Ma
qualcuno, a quanto pare, è riuscito a compiere
l'esperimento.
Purtroppo un esperimento simile causa anche un cambiamento estetico-
-Un
momento- disse Flora -Quindi Diabla è un essere umano!?-
-Esattamente,
ma se la mia teoria è corretta il demone sarebbe nato dai
sogni di
Clive causati dal suo inconscio, evidentemente questo non l'ha
raccontato solo a me, ma anche a uno psichiatra. Mi sbaglio signorina
Lawanda Cost?-
-MALEDETTO!-
urlò Diabla, poi rise mettendosi la vera collana di Katia
riprendendo e le sue sembianze, anche i demoni cambiarono rivelandosi
quindi solo delle persone incappucciate. (consiglio dell'autrice: ora
ascoltate questo
mentre leggete)
-Non
è stato comunque difficile pensare che tu c'entrassi con la
faccenda
per via del suo anello. Non è un anello di fidanzamento, ma
l'anello
di una setta chiamata L'Angelo Purificatore-
(dovevo almeno mostrare l'aspetto di Lawanda)
-Ah,
e così ha capito che la nostra setta non è
estinta del tutto! Non
dovevamo trascurarla troppo, Professor Layton-
-Tu-
disse Elena -Mi hai usata per tutto questo tempo!?-
-Sempre.
Ho approfittato del tuo piano. Pertanto ti abbiamo ritrovata solo di
recente, ma ero comunque riuscita a scavare nelle tue memorie per
capire ciò che dovevo fare. Saresti dovuta morire a causa di
quello
sparo, ma Clive con il suo cuore dolce ha ben pensato di salvarti la
vita-
-Qual'è
il vostro piano?- chiese il professore con severità.
-Oh
oh oh, come già saprà la nostra setta si occupa
di sacrifici umani.
Vede solo 18 anni fa eravamo tornati, ma per non farci scoprire
dovevamo dividerci in gruppi e io sono il leader di questo. Dopo
essermi occupata di una marmocchia fino a 4 anni fa, quest'anno avevo
saputo della difficoltà che il resto della setta aveva
avuto. Clive
con quella macchina aveva ucciso alcuni dei nostri membri e aveva
distrutto il portale che avevamo aperto: quel portale ci permetteva
di vedere chi aveva l'anima sporca e quindi capire chi giustiziare.
Mi offrii come volontaria per concludere il lavoro. Interrogai Clive,
ed ebbi quindi l'idea di finire il progetto Diabla seguendo
il disegno delle sue visioni. Il nostro piano si sarebbe
concluso facilmente: il sacrificio a tre! Avevamo saputo che oltre a
Clive e Elena anche Katia, per aver perso il suo nonno scomparso
così
presto, poteva essere un sacrificio prelibato. “Il
sangue di
un'anima tormentata dal suo passato o dai suoi rimorsi apre un varco
per vedere il male, solo così L'Angelo Purificatore
potrà pulire il
mondo dalla crudeltà delle persone”-
-Oh
no...- disse Layton capendo le loro intenzioni.
-Vedo
che ha capito dove voglio arrivare- Lawanda si voltò e disse
verso i
suoi seguaci -Io mi occupo di Clive e Katia, quanto a Elena,
sarà il
fato a scegliere cosa le capiterà, tanto è
già tutto scritto. Voi
occupatevi dei due guastafeste- e sparì in una nube di fumo.
Subito
dopo si sentì un terremoto, Layton guardò fuori
dalla finestra e
vide in lontananza una specie di cattedrale che stava sbucando
dall'asfalto: quella era la casa abbandonata dove Katia aveva
incontrato Diabla, innalzandosi aveva mostrato il vero aspetto
architettonico.
Il
terremoto si fermò subito e Katia riaprì gli
occhi ritrovandosi su
una sedia legata e dentro una cassa di vetro molto stretta quasi da
claustrofobia, si guardò attorno e vide Wallace.
-Tu...non
la passerai liscia!- disse Katia a stento. Wallace mostrò
alla
ragazza che portava al collo la sua collana, poi la tolse assumendo
le sembianze di Diabla. -Ancora...tu...?-
-Fai
male a fidarti di nuovo degli altri, dovevi tornare ad essere chiusa
in te stessa. Chi l'avrebbe mai detto che un oggetto caro a qualcuno
potesse permettermi di non impossessarmi dei corpi altrui? Forse
è
grazie alla pietra Aslant- Katia continuava a dimenarsi sperando di
liberarsi, ma si sentiva sempre più soffocare dal caldo -Oh,
non
preoccuparti, sarà una morte lenta, ma indolore. A poco a
poco non
sentirai più l'aria, ma tranquilla, ti passerà- e
Lawanda sparì di
nuovo per andare a controllare se il suo piano su Clive stesse
andando come sperava, lasciando Katia dire a stento -a...iu...to...-
Nel
carcere apparì con le sue sembianze umane, ma mente la
polizia stava
accompagnando Clive al patibolo dove Bill Hawks lo stava aspettando
con il boia, il ragazzo fece in tempo a notare la vera collana di
Katia, si ribellò alla presa delle due guardie e
andò incontro a
Lawanda strappandole il gioiello dal collo. Le due guardie si
precipitarono da Clive, ma Inès arrivò in tempo
per impedirglielo
mentre il ragazzo vide il volto della psichiatra cambiare e
trasformarsi in quello di Diabla -Accidenti a te!- urlò
sparendo in
una nube di fumo sotto gli occhi increduli di tutti (fuorché
di
Inès).
Inès
approfittò dello stupore per prendere Clive per il braccio e
trascinarlo fuori dal carcere.
-Chi
sei?- chiese Clive.
-Me
llamo Inès, un'amiga del profesòr!- disse la
ragazza -me manda un
tipo de nome Dimitri-
-Dimitri?!-
-Es
un tuo amigo?-
Proprio
in quel momento si trovarono Dimitri con la sua auto davanti a loro
-Salite presto!-
Durante
il tragitto Dimitri specificò a Clive tutto quello che era
accaduto
mettendo così le cose in chiaro.
-L'Angelo
Purificatore? Ero il bersaglio di quella setta?- disse Clive.
-Sì,
per tutto questo tempo li ho spiati, dovevo proteggere una cosa che
avrebbero portato via- spiegò Dimitri (questa
“cosa” lo saprete
nella seconda storia)
Nello
stesso momento, nel laboratorio, Flora aveva steso a suon di calci e
pugni i tre membri della setta -Questo è per avermi dato
della
ragazzina!- disse la ragazza infuriata come un toro.
Il
professore si voltò e notò che Elena si era
puntata la revolver
alla tempia.
-Elena,
no!- esclamò Layton.
-Stai
lontano!- esclamò la ragazza in lacrime -Avevo organizzato
tutto
questo in memoria di Joshua, ma solo ora mi rendo conto del disastro
che stavo per fare anche senza Lawanda...sono stanca di vedere
distruzione e gente che muore! Se questo è un segno
perché la morte
vuole prendermi allora che mi prenda a braccia aperte, io sono
pronta!-
-Se
lo farai una parte del piano di Lawanda sarà compiuto!-
-STAI
ZITTO!- gli urlò la ragazza -TU NON SAI CHE COSA SI PROVA A
PERDERE
UNA PERSONA A TE CARA!-
-Sì
che lo so- disse Layton toccando la visiera del cappello. Notando il
gesto Elena cambiò espressione -Joshua voleva che tu
continuassi a
vivere- continuò Layton -tutti noi soffriamo, tu hai
sofferto in
maniera ingiusta e crudele questo è vero, ma hai anche
conosciuto
Clive che ti ha compreso, hai trovato un modo per smascherare Bill
Hawks, e questa potrebbe essere anche l'occasione giusta per fare
giustizia in nome di tuo fratello-
Elena
abbassò lentamente la pistola, la guardò un
momento e poi la buttò
via -So come rintracciare Clive e Katia, parte dell'esperimento me lo
permette- e subito dopo partirono con la macchina e raggiunsero la
cattedrale dove erano arrivati anche Dimitri, Clive e Inès.
Layton
non ebbe il tempo di chiamarli che Elena aveva già gridato
che Katia
era in pericolo.
Clive
si precipitò all'entrata, ma Dimitri lo fermò.
-Prendi
questo prima- e gli consegnò una boccetta di alcool -Se
vedessi
Diabla, tiraglielo addosso-
Purtroppo
anche la polizia era arrivata, ma Clive con una forza scattante
entrò
nella cattedrale e sotto gli occhi di tutti apparve del fumo che
impedì agli altri di oltrepassare le porte.
-Si
può sapere che sta succedendo signor Layton?- chiese Chelmey
infuriato.
-Ecco...-
disse Layton un po' confuso -Non so nemmeno io come spiegare la
situazione-
Clive
notò che proprio sull'altare c'era Katia che ormai non
riusciva più
a respirare a causa della cassa di vetro.
Il
ragazzo prese un'anfora e la sbatté contro il vetro
frantumandolo;
riuscì a coprire la ragazza in tempo dai pezzi che cadevano
e poi la
slegò.
Katia
riprese finalmente a respirare -G...grazie- disse la ragazza.
Clive
sorrise, ma quel momento di tranquillità finì
subito quando il
ragazzo sentì qualcosa che l'aveva colpito dietro la
schiena,
improvvisamente vide la punta di una lancia trapassargli il petto per
poi infine tornare indietro.
-CLIVE!-
urlò Katia, il ragazzo indietreggiò tenendo le
mani sporche di
sangue sul petto poi cadde a terra -CLIVE!- urlò ancora la
ragazza.
Katia
si precipitò sul corpo di Clive e si guardò
attorno notando i
membri del gruppo di Lawanda con uno di loro che teneva la lancia
insanguinata, poi vide Lawanda che a causa della perdita della
collana ogni secondo aveva una trasformazione che aveva fatto quasi
come se si fosse fusa con esse.
-Poteva
essere un sacrificio perfetto!- esclamò la donna, poi uno
dei membri
le consegnò la lancia -Ma si può rimediare-
-K...K...Katia-
tossì Clive perdendo sangue dalla bocca -La
boccetta...lanciale
la...boccetta...che è nella mia...giacca...-
Katia
riuscì a trovare la boccetta proprio al primo tentativo e
prima che
Lawanda alzasse la lancia la ragazza gliela scagliò contro.
A
quel punto Elena sentì come se un lucchetto che le impediva
il
passaggio si fosse aperto e, istintivamente, aprì le braccia
e
risucchiò tutto l'esperimento che Lawanda aveva con
sé, comprese
tutte le illusione che lei aveva creato.
Elena
barcollò sentendosi implodere, Layton si ricordò
dell'antidoto e lo
diede da bere alla ragazza -Presto, bevilo- disse il professore.
Elena
lo bevve tutto d'un fiato e cominciò a sentirsi meglio a
partire dal
colore della sua carnagione che da pallido era diventato più
roseo,
anche l'esperimento che lei aveva con se era stato espulso.
Lawanda
cadde a terra svenuta perdendo la pietra Aslant dalla fronte
lasciando, anziché un buco, la pelle liscia come se la
pietra si
fosse staccata dalla colla.
Katia
ansimò per quello che aveva visto, poi si voltò
notando che la
ferita di Clive sul petto era scomparsa, ma il ragazzo non si
risvegliava né mostrava segni di riabilitazione. D'un tratto
si
sentì di nuovo il terremoto e i membri della setta uscirono
in tempo
dalla cattedrale che stava sprofondando.
Il
terremoto si fermò di nuovo e Katia, in lacrime,
abbracciò forte
Clive -Perdonami- disse con il magone.
Appena
detto questo sentì il rumore di una trivella provenire da
sopra: i
soccorsi erano arrivati in tempo per salvarli. C'era anche
l'ambulanza ed una volta fuori Clive venne portato insieme ad Elena
d'urgenza all'ospedale.
-Si
può sapere perché voi della polizia non riuscite
mai a farne una
giusta!?- abbaiò furibondo Bill Hawks appena arrivato con la
sua
limousine.
-Signor
primo ministro- ribatté Chelmey che aveva appena arrestato
alcuni
membri della setta compresa Lawanda e ricevuto da Elena i documenti
con le prove di colpevolezza di Bill Hawks -Credo che non debba
scappare più dalla giustizia- ringhiò l'ispettore
sbattendo in
faccia ogni foto e manoscritto che mostrava non solo il caso di 10
anni fa, ma anche quello che aveva fatto per tutto quel tempo -Queste
prove sono talmente schiaccianti che non può obbiettare-
-Come
osa!?- esclamò Bill mentre veniva ammanettato -Sono il primo
ministro! Non ha diritto...-
-La
legge è uguale per tutti!- ribadì l'ispettore
-È accusato di falsa
testimonianza, corruzione e disastro colposo, se non volontario! E
ora salga in macchina senza capricci!-
Katia
rimase per un po' accanto a Flora con Layton che le mise la mano
sulla spalla -Ce la faranno?- chiese Katia preoccupata.
-Spero
solo che quelle illusioni che hanno generato non si rivelino vere-
Katia
vide suo padre che aveva saputo della sua scomparsa, si
riabbracciarono e tornarono a Dropstone con la ragazza in pensiero
per Clive e Elena.
Layton:
oh! Finalmente un cazzo di enigma in questa cazzo di fan fiction!
Luke:
PROFESSOOOORE! MA HA LETTO IL RESTO!
Layton:
*legge tutto il capitolo d'un fiato*...oh...cazzo...
Crow:
*posa il cappello sul petto* non c'è nulla da ridere...
Giuliz:
Comunque, l'idea della boccetta è da questo
video in 3:29 (con qualche piccola differenza naturalmente,
potete guardarlo anche dopo aver letto l'angolino) così,
tanto per farvelo sapere.
Luke:
troppa ossessione per Silent Hill.
Giuliz:
Comunque odio dover mettere l'angolino proprio in questo capitolo
quindi
concludo subito! Se volete vedere l'ultimo capitolo recensite e/o
mettete il racconto tra i seguiti e se volete vedere gli altri
racconti collegati mettetemi tra i vostri autori preferiti!
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Capitolo 10 *** Epilogo + Episodio Bonus ***
Clive
riaprì gli occhi e notò di trovarsi in un letto
dell'ospedale
accanto a Elena che si era ripresa prima di lui.
-Andelina!-
disse il ragazzo.
-Elena-
lo corresse lei -il mio vero nome è Elena, lo shock di 10
anni fa mi
aveva fatto dimenticare chi ero-
-Ma...-
Clive si sentiva confuso -Che è successo? Dov'è
Katia? Mi ricordo
di essere stato trafitto da una lancia-
-Katia
è tornata a Dropstone, è una fortuna che quello
che ti hanno fatto
fosse solo un'illusione-
-Quindi...io
non sono morto!- Clive si girò e notò Chelmey e
lì sentì di nuovo
il senso d'infarto -I...ispettore?!-
-Non
preoccuparti, non sono qui per arrestarti, ma ho interrogato Layton e
tutti quelli coinvolti con questa vicenda compresa Katia-
Chelmey
spiegò i fatti raccontati compreso il piano di Elena e
quello che le
era capitato in passato e dopo un breve riassunto disse -Anche se
è
grazie a te se Londra è salva questo non toglie
ciò che hai fatto
con quella macchina distruttrice, pertanto il giudice pensa di
assolverti in un modo molto più civile che una pena di morte-
-Qualunque
cosa-
-Volontariato:
dovrai aiutare a ricostruire gli edifici ancora distrutti e aiutare
alcune persone a riprendersi. Una volta completato il lavoro sarai
libero-
Clive
si sentì sollevato -Accetto-
-E
tu Elena. Sei anche tu responsabile di ciò che è
accaduto. Vuoi
collaborare con Clive?-
Elena
riuscì a mostrare quel sorriso che da tempo aveva tenuto
nascosto
-Accetto-
-Bene
allora, domani vi dimetteranno e avrete abbastanza forze per
rimediare i vostri sbagli. Ah, e ogni tanto avrete anche un
appuntamento con uno psicologo; questa volta ci siamo assicurati che
non si tratti di un altro fetente-
Per
circa un mese Elena e Clive mostrarono tutta la loro utilità
per
rimettere a posto Londra, il cantiere che c'era nel parco nazionale
venne tolto e a Bill Hawks vennero tolti tutti i soldi che aveva
usato per la corruzione per poter accelerare la ricostruzione. Grazie
a Layton riuscirono a ritrovare e liberare il vero Wallace Sauros che
era stato rapito proprio la notte dell'inaugurazione del museo.
Katia
si sentì sollevata quando ebbe la notizia che Clive era
fuori
pericolo, Layton, invece, decise di indagare più a fondo
sulla setta
dell'Angelo Purificatore.
Alla
festa di fine anno che si tenne al palazzo reale ci fu da divertirsi.
Layton e tutti i suoi conoscenti erano stati invitati, inoltre Sammy
e la sua banda ebbero l'occasione di suonare quello che avevano
provato.
-Qualcosa
non va professore?- chiese Flora notando Layton preoccupato.
-Luke
è in ritardo per la festa, era tornato stamattina
dall'America-
disse Layton -Mi aveva detto che non sarebbe arrivato presto per
provare il suo nuovo smoking, ma non credo che sia questo il
problema-
Subito
dopo udirono la voce di Luke che urlava -ECCOMI PROFESSORE!- tra le
risate degli invitati e di Flora, Layton si voltò e fece uno
sguardo
stupito e allo stesso tempo spaventato notando che Luke si era
vestito con una tuta da pinguino.
-Luke!-
esclamò Layton -Ma come ti sei conciato!?-
-Mi
aveva detto di indossare lo smoking e io ho trovato questo che mi
sembrava più interessante- si giustificò Luke.
-Non
c'è stato verso di fargli capire che cosa intendevamo con
smoking-
disse in tono imbarazzato Clark con Brenda che rideva tenendo la mano
sulla bocca -Non trova che sia adorabile Luke vestito così?-
chiese
la donna con dolcezza.
Katia
intanto stava cercando Clive, ma quello che notò fu
Inès che
indossava gli indumenti da Luke del Futuro.
-Che
c'è?- chiese Inès notando il volto perplesso di
Katia -È la mia
nuova moda!-
-Questa
diventerà una cosplayer- pensò ad alta voce Katia.
Anche
Clive stava cercando Katia per poterle restituire la collana, si
isolò sul terrazzo e fu lì che Katia lo
ritrovò.
I
due si riabbracciarono e Katia lo baciò sulle labbra felice
di
rivederlo, Clive arrossì e, con la mano tremante, le rimise
la
collana attorno al collo mentre Inès, ancora travestita da Luke
del Futuro, si mise a ballare e a cantare il ballo del qua
qua
facendo sentire Clive sempre più in imbarazzo.
-Sa
professore- disse Flora -Più guardo Inès
più penso che abbia
qualcosa che ci sfugge-
-Infatti-
disse Inès -Soy bisexual!- questo scioccò Flora
-Infatti io quiero
una ragazza che scrive libri!- (questo lo saprete nell'ultimissimo
racconto di questa serie gné gné gné)
Ci
fu un grande festeggiamento dopo mezzanotte con tanto di fuochi
artificiali, balli e divertimento.
Sembrava
tornato tutto alla normalità, per ora.
(canzone
scelta per i crediti: da ascoltare mentre leggete. Potrebbe
non c'entrare nulla ma quella mi ha dato ispierazione)
Giuliz:
Cioè, voi credevate davvero che io avessi lasciato Clive
morire?
Assolutamente no! Lui è un personaggio troppo figo, bello e
fotomodello per morire! (Non quanto Crow te-heh)
Clive:
Mi stai dicendo che per tutto il tempo mi sono toccato gli attributi
per niente?
Crow:
I know that feel bro.
Luke:
Però Anton è morto al primo capitolo!
Giuliz:
Questo perché nel secondo gioco c'era negli appunti di
Layton questa
frase: Anton è tornato se stesso, un uomo anziano
prossimo al
tramonto. Lo so, suona cinico questo ragionamento, ma
così ho
pensato a quello che poi sarebbe successo. Mi dispiace averlo fatto
morire francamente. Ma non sono mica George R. R. Martin.
Crow:
È vero anche questo.
Clive:
Quindi io mi fidanzo con Katia?
Giuliz:
Nella mia testa sì, ma se tu preferisci Flora come molti
pensano...
Clive:
Perché un rapimento viene considerato romantico!?
Crow:
Non stavamo parlando della Bella e la Bestia del
capitolo?
Clive:
CHI È LA BESTIA!?
Giuliz:
*separa i due*
Possiamo
calmarci per favore? E poi non è finita!
Crow:
Come sarebbe a dire non è finita?
Giuliz:
Questi sono i crediti quindi uhm uhm grazie a La
Fenice e
magicadark007
per aver recensito e JKEdogawa
(*sigh*) per il sostegno! Sono
contenta che vi sia piaciuto quindi prima di arrivare con il finale
suspence e l'episodio bonus (lol come nei giochi del professor
Layton) dico subito il titolo della seconda storia: Ti
vorrò
sempre bene. Sarà una storia un po' più
corta, a dire il vero
non l'ho nemmeno iniziata ma ho, più o meno, le idee chiare
su ciò
che succederà. Manderò però anche
già il primo (e forse il
secondo) capitolo del terzo racconto Anime e Memorie
poiché è
ambientato proprio durante Il futuro perduto spiegando poi che cosa
succederà dopo (o meglio spiegando perché
succederà). Solo dopo
aver completato la seconda storia proseguirò con la terza.
Luke:
Ma quante sono?
Giuliz:
*si mette a contare*
dunque...1. Il patto con il diavolo, 2. Ti
vorrò sempre
bene, 3. Anime e Memorie...Cacchio! Sono
7! E ognuno con
un protagonista diverso!
Crow:
MALEDETTO 7!
Clive:
7!?!?
Luke:
Ma riuscirai a scriverle tutte e 7 prima di morire di vecchiaia!?
Giuliz:
Ho 17 anni! Sono ancora adolescente!
Crow:
Sì, ma hai impiegato 2 anni per concludere questo!
Giuliz:
Andava migliorato!
Clive:
Rissa! Rissa! Rissa!
Giuliz:
Non c'è tempo! Ecco il finale suspence e subito dopo
l'episodio
bonus!
La
mattina dopo tutti tornarono a casa, Luke tornò con la sua
famiglia
in America e Katia stava aspettando il treno per Dropstone
accompagnata da Clive.
-È
stato bello conoscerti Clive- disse Katia.
-Eh,
è un peccato che io non possa andare a Dropstone con te-
disse Clive
-Però finché non ho finito di sistemare tutto
questo devo restare a
Londra-
-Se
vuoi, potrei venire a trovarti-
-Beh,
non mi dispiacerebbe-
Il
treno arrivò, Katia diede un bacio di saluto a Clive e
salì sul
treno per tornare a Dropstone.
Nel
frattempo Layton era nel suo ufficio che stava sistemando le sue
indagini con Flora.
-Non
è ancora finita vero professore?- chiese Flora.
-Lawanada
aveva detto che la setta si era divisa in vari gruppi per non farsi
scoprire, ognuno con un leader, pertanto è chiaro che hanno
comunque
un capo che comanda tutti i gruppi per guidare ed è
sicuramente chi
ha fatto “rinascere” questa setta. Probabilmente a
ogni gruppo
viene assegnato una missione dal capo della setta e il capo del
gruppo decide come compierla. Dev'essere così che forse sono
organizzati, ma finora questa è un'ipotesi-
-Non
sarà certo facile trovarli se sono diversi gruppi-
-Sicuramente,
sapendo della notizia che alcuni membri sono stati arrestati, si sono
allarmati di più e quindi avranno in mente un modo per far
funzionare i loro piani più facilmente. Anche se per loro si
tratta
di purificare il mondo dal male, commettono dei crimini
inaccettabili-
-Già,
purificando a modo loro e sacrificando persone-
-C'è
anche il caso di quella bambina di cui Lawanda si era occupata fino a
quattro anni fa che mi incuriosisce. Ma ora che sanno che li abbiamo
scoperti non dobbiamo abbassare la guardia-
In
quel mentre c'era una macchina nera parcheggiata in un vicolo cieco
con dentro un uomo al posto dietro e il suo guidatore al posto
davanti.
-Hershel
Layton eh?- disse l'uomo dietro.
-Sì,
questo è il suo nome. Che cosa facciamo ora che ha scoperto
un
gruppo della nostra setta?-
-Non
avevo dubbi che il piano di Lawanda andasse in fumo, non doveva
fidarsi troppo della scienza. Le armi chimiche non sono una
soluzione. Comunque, Layton ha scoperto solo una parte, non tutti
noi, né qual'è il nostro nascondiglio, il che
è un bene. Ma non
dobbiamo alzare la cresta-
-Quindi?-
-C'è
un'altra cosa a Londra che va rimediata, forse sarà quello
che ci
permetterà di pulire il mondo dal male. Ma per ora
torniamocene al
santuario-La macchina ripartì -Hershel Layton-
pensò l'uomo seduto
dietro -Non pensavo che proprio tu fossi in grado di mettermi i
bastoni tra le ruote-
Complimenti
per aver finito di leggere Il Patto Con Il Diavolo!
Hai
sbloccato l'episodio bonus: I pensieri di Inès.
Flora:
È incredibile che tu provi indifferenza nel sapere di essere
stata
adottata!
Inès:
Beh, ti assicuro che all'inizio è stato difficile
accettarlo: avevo
solo 11 anni, sai?
Flora:
Dunque tu sei di origini spagnole, giusto?
Inès:
Correcto!
Flora:
Ti ricordi il posto dove abitavi?
Inès:
Non ho molti ricordi, ma so di essere nata a Barcellona! È
un posto
stupendo! Dovresti vedere le meraviglie che ha quella città!
Il mio
sogno è poter tornare là, magari per un po'! E
magari chissà! Fare
il giro del mondo!
Flora:
Allora qualcosa ti ricordi!
Inès:
Ricordo solo che era un posto stupendo! Di certo un sogno astratto
quasi reale! Ma non ricordo nulla della casa dove abitavo né
di
com'erano i miei genitori, non ricordo nemmeno come mi trattavano.
Barton però seppe trattarmi con rispetto! Per questo lo
considero
già mio padre!
Flora:
Beh, non devi aver avuto un'infanzia triste...forse.
Inès:
Scherzi? È stata bella anche se lontana dal mio paese
natale. Fu
quando cominciai a sentir parlare delle avventure del
profesòr
Layton che pensai di arruolarmi in futuro nel corpo di polizia ed
entrare in magnifiche avventure! Emmy diventò la mia musa
ispiratrice, per questo cerco di assomigliare a lei: sono una sua
fan!
Flora:
Eh eh, non male. Però toglimi una curiosità.
Perché al posto della
medaglia hai voluto farti premiare con un'accetta?
Inès:
Beh, metti che arrivi un'orda di zombie, così sono
già pronta!
Flora:
Inès...mi preoccupi...
Inès:
Che c'è? Amo molto i libri horror della mia scrittrice
preferita
Ginger Comyns! Mi piacerebbe molto incontrare quell'autrice! Ho
sentito che è bellissima!
Flora:
Oh Inès, vorrei proprio riuscire a capire come fai ad avere
tutto
questo ottimismo!
Giuliz:
grazie per aver recensito questa fan fiction! Ci vediamo in Ti
vorrò sempre bene!
|
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