A new beginning.

di M o o n y G i r l _
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mese della fioritura. ***
Capitolo 2: *** Welcome to the hell. ***
Capitolo 3: *** It's too strange for me. ***
Capitolo 4: *** Today is the day. ***
Capitolo 5: *** No girls, no party. ***
Capitolo 6: *** Again? ***
Capitolo 7: *** Tears. ***
Capitolo 8: *** Bye. ***
Capitolo 9: *** Oh Godric. ***
Capitolo 10: *** Is this.. the End? ***
Capitolo 11: *** Show me who you are. ***



Capitolo 1
*** Il mese della fioritura. ***


Marzo, mese della fioritura, non chè mese preferito della professoressa Sprite.
In quei giorni aveva piovuto parecchio, e non si era visto  nemmeno uno spiraglio di sole, talmente fossero spesse le nuvole.
Lily era seduta con le gambe rannicchiate sotto i glutei, su uno dei divanetti in velluto rosso della Sala Comune, intenta nella lettura di un libro, che come al solito, era fuori dal programma scolastico.
Accanto a lei, era seduta Alice, una delle sue migliori amiche, che stava beatamente "dialogando" con il suo ragazzo, Frank Paciock. Erano molto carini insieme, erano fatti per stare insieme: entrambi estremamente timidi, ma molto competitivi.
Nella Sala Comune vigeva un silenzio tombale, che conciliava Lily e la lettura di quel libro babbano.
Di punto in bianco, il suo amato silenzio venne interrotto da urla, schiamazzi e risate. Lily sapeva bene chi stava per arrivare: un gruppo di ragazzetti perfidi, sempre con la battuta pronta. I Malandrini.
Essi erano un quartetto alquanto strano, secondo il parere di molti studenti. Era formato da Peter Minus, ragazzo poco incline all'amicizia con il genere femminile, Sirius Black e Remus Lupin, una coppia di amici molto affiatata, che pianificava nel migliore dei modi gli scherzi più tremendi, erano quelli che nessuno avrebbe mai sospettato. Infine c'era lui, il capo della "banda", il ragazzo ambito da tante studentesse: James Charlus Potter. Un tizio un po' troppo montato, senza la testa sulle spalle, sempre tra le nuvole, dallo sguardo svampito ma allo stesso tempo accattivante. Giocava a Quidditch, nel ruolo di Cercatore, ma non aveva un grande amore nei confronti dei libri e dello studio.
Forse proprio per queste loro differenze, Lily e James non erano mai andati d'accordo, anzi avevano litigato, quelle poche volte che si erano scambiati qualche parola.
Lily gettò uno sguardo disperato all'amica, che però ignorò completamente la richiesta d'aiuto della ragazza.
I quattro ragazzi, non appena entrati nella Sala, si diressero facendo un gran frastuono verso la zona dei divanetti cosa che preoccupò maggiormente Lily.
- Mantieni la calma, Rossa. Sono solo quattro stupidi ragazzetti, tu sei superiore a loro, sei la migliore, ignorali.. Come al solito, no?-
Continuava a ripetersi questa frase nella mente, sperando che riuscisse ad autoconvincersi in tempo prima dell'arrivo dei quattro.
Remus e Sirius salutarono con un cenno con il capo Lily, Alice e Frank; Peter abbassò il capo come colto da profonda timidezza e si nascose dietro i due ragazzi spavaldi, che a dirla tutta erano anche carini! James arrivò pochi secondi dopo di loro, con quel solito sorriso da ebete che le faceva letteralmente ribollire il sangue. Dio, quanto lo odiava! Era terribilmente insopportabile.
"Dunque ragazzi, tutto pronto per la nostra grande serata? Pensare che la organizziamo da un mese!"
Disse James con fare entusiasta, sfregandosi lentamente le mani vicino alla fiamma sempre ardente del camino della Sala Comune Grifondoro.

Lily, nell'udire le parole dello sbruffone, si alzò d'impulso, puntandogli il dito contro, avvicinandosi a passi lenti ma minacciosi.
"Senti, belloccio. Io sono il Prefetto di questa grande Casata, e non permetterò di certo che tu ed i tuoi amici la passiate liscia. Voglio sapere ogni singolo particolare di questa "superserata", o andrò a dire tutto al Professor Silente."
James roteò nervosamente gli occhi, sbuffando rumorosamente. Spostò il dito della ragazza dal suo petto, avvicinandosi di un passo a lei, obbligandola così ad indietreggiare. Si schiarì la voce, fece un piccolo inchino -provocando così le risate dei compagni che osservavano la scena in parte divertiti, in parte terrorizzati- e poi appoggiò la schiena contro il muro della stanza, squadrando totalmente la ragazza dalle belle forme.
"Datti una calmata, Rossa. Sei diventata dello stesso colore dei tuoi capelli, e fidati non è un bello spettacolo. Comunque, io ed i miei cari, amatissimi, fedelissimi e sempre affascinanti Malandrini, abbiamo organizzato una piccola festicciola per noi del Sesto Anno, tanto per divertirci un po'. Possiamo, oppure è proibito da qualche strana legge inesistente, signorina Prefetto?"
Lily era colma di rabbia. Con quel "Signorina Prefetto" aveva veramente raggiunto il culmine di sopportazione, lo odiava! Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, distruggendo con le dita il lembo della gonna dell'uniforme scolastica. Si morse ripetutamente il labbro inferiore, non sapendo bene cosa dire, prese un respiro profondo per poi iniziare a parlare, puntando lo sguardo fisso sui compagni di Casata.
"Mmh.. Vabene, potete. Ad una condizione: non dovete esagerare. Ricordatevi che siamo in una delle più prestigiose scuole di Magia e Stregoneria, se voleste fare baldoria, potreste benissimo andare in una di quelle che i babbani chiamano discoteche."
Disse infine, con tono apparentemente calmo, anche se all'interno stava impazzendo dalla voglia di strangolare quell'idiota di Potter.
Tornò a sedere sul divanetto, dove nel frattempo avevano preso posto Remus e Sirius, che erano rimasti sbalorditi dall'accaduto. Tutti nella scuola sapevano quanto James e Lily si odiassero, e vedere che lei non aveva ancora provato a schiantarlo contro il muro e torturarlo era un ottimo segno, tuttavia anche curioso, o addirittura, spaventoso.
Dov'era finita la Lily che si opponeva sempre e costantemente a quello che diceva James?
I due ragazzi si scambiarono un paio di occhiate confuse, fin quando Sirius, cercando di risollevare gli animi, si alzò dal divanetto e battè le mani sorridendo in modo convincente.
"Ovviamente Lily, tu, Alice, Marlene, e le altre siete invitate! Eravamo giust'appunto venuti a cercarvi per farvi sapere della nostra festa!"
Disse mantenendo il sorriso, notando con la coda dell'occhio che il "Boss" si stesse avvicinando al suo orecchio.
"Che diamine stai dicendo, Felpato? Sei matto, per caso? Io questa qui non la voglio alla mia festa."
Biascicò piano James, con tono particolarmente irritato e sconvolto. L'aveva fatto veramente! Il suo migliore amico aveva invitato la sua peggior nemica alla SUA festa! Che diamine gli era passato per la mente?
Sirius, cercando di non destare sospetti, diede un calcio all'amico, che si allontanò rapidamente brontolando per il dolore.
Le ragazze, si guardarono leggermente spaesate non capendo di cosa stessero parlando i due ragazzi. Alice si alzò dalle gambe di Frank, si schiarì la voce e poi sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.
“Saremo molto liete di partecipare alla vostra festa. Sarà un evento elegante, oppure possiamo vestirci come vogliamo? “
Chiese la ragazza con tono entusiasta, sapendo tuttavia che l’amica, che la stava guardando in cagnesco, l’avrebbe cruciata non appena sarebbero tornate in camera.
Lily la fulminò con lo sguardo. COSA?! Lei, prefetto della Casata, sarebbe dovuta andare ad una festa non autorizzata dai professori, soprattutto organizzata da Potter.
Sirius sorrise dolcemente alla ragazza ignorando che Frank l’avrebbe presto ucciso, dio quant’era geloso! Incrociò le braccia al petto e poi sospirò profondamente.
“Potete indossare ciò che vi piace, belle ragazze. Sarete sempre bellissime! Tuttavia, se proprio volete, potete mettere un vestito e delle scarpe comode, si ballerà alla nostra festa!”
Concluse poi Felpato con fare effervescente, voltandosi verso il gruppetto di ragazze, al quale si erano aggiunte altre loro compagne di Casata e lei.. Marlene. La sua Marlene, ragazza che ambiva da quasi un anno, ma che non gli aveva mai dato una possibilità di farsi conoscere. Ma questa festa sarebbe stata la sua occasione di riscatto, ce l’avrebbe fatta. Deglutì piano, vedendola sorride. Dio, quel sorriso lo uccideva; il cuore gli batteva fortissimo, le gambe gli tremavano. Scosse piano la testa, si sistemò il ciuffo nero corvino con la mano e poi si voltò verso James, che nel frattempo aveva adocchiato alcune ragazze del quinto anno che gli lanciavano sguardi fugaci e languidi. Tuttavia, con la coda dell’occhio, osservava Lily, ancora rossa in viso per il loro piccolo dibattito.. Non aveva mai notato quanto fosse bella, con quei capelli rosso fuoco che le incorniciavano il volto angelico dai lineamenti dolci. No, no, no. Non poteva essere, lui odiava Lily! Era la sua peggior nemica, non sarebbero mai andati d’accordo, mai e poi mai.
James prese per il braccio Sirius, che continuava a fissare con occhi sognanti le altre ragazze che parlavano della futura festa.
“Che diamine vuoi, Ramoso? Non vedi che sono occupato? Sei sempre il solito invadente!”
Disse tutto d’un fiato Sirius, socchiudendo gli occhi, facendo si che si trasformassero in due fessure. James si avvicinò all’ orecchio dell’ amico, per poi poggiare le mani sulle sue spalle.
“Codice..rosso – o meglio rossa-, amico.”
James disse solo questo, poi abbassò lo sguardo sulla moquette rossa, torturandosi con le dita il lembo della maglietta aderente che aveva semplicemente adagiato sui jeans stretti.
Sirius sbiancò improvvisamente, portandosi una mano alla bocca. Non poteva crederci. Salutò con un cenno della mano gli altri compagni di Casata e tirò via l’amico, salendo di corsa le scale che portavano al Dormitorio maschile.
Giunti in camera, lo spinse contro la parete, mettendogli le mani sulle braccia, non lasciandogli altra via d’uscita; chiuse la porta a chiave e lo fissò negli occhi, sapendo che il ragazzo non avrebbe parlato così facilmente.
“Che diamine succede? Dimmi che stai scherzando! Non ci posso credere, non è possibile! Che cosa ti passa per la mente? Non puoi! No, no, no! Eddai, James! Svegliati, vi odiate! O meglio, lei ti odia a morte! E poi, lo sai anche tu che in questo periodo sta uscendo con quel Tassorosso lì, quello idiota.. Insomma, l’hai persino presa in giro proprio per questo motivo, non puoi innamorarti di lei! Siete troppo diversi! Tu sei un lupo solitario, devi andare avanti da solo! Non sei nemmeno in grado di reggere una relazione seria! “
Le parole uscivano dalla bocca del ragazzo come un fiume in piena. Non poteva crederci, non poteva essere vero! James, innamorato. JAMES. INNAMORATO. Di una come Lily Evans, sua acerrima nemica.
Cosa altro sarebbe successo? Marlene avrebbe accettato di conoscerlo, o peggio ancora di uscire?! Era impossibile, probabilmente era uno dei soliti scherzi di James, come al solito si divertiva in questo modo, facendolo andare su tutte le furie.
“Sirius, non sto scherzando. Quella lì, io.. Boh. Non puoi capire che effetto mi faccia vederla sorridere, o anzi ridere! E’ così vera, pura, intoccabile. Sirius, non capisco più niente, è tutta colpa sua. Mi sta facendo andare in tilt, maledetta lei e quella sua bellezza disarmante. Maledetta Rossa.”
James poggiò la schiena contro il muro della stanza, slegandosi dalla presa dell’amico, che nel frattempo aveva spalancato la bocca totalmente sorpreso dalle parole che il compagno aveva appena detto. Si portò le mani alla fronte, e poi tra i capelli neri e lucenti, preso alla sprovvista dalla situazione.
“James, dimmi che è uno scherzo.”
Mormorò Sirius incapace di proferire altre parole. Incrociò le braccia al petto ed osservò la reazione del Compagno di Casata, che nel frattempo aveva trasformato la sua espressione disperata in un ghigno maligno e crudele.
“Sirius.. Io.. Ovviamente sto scherzando! Ci avevi veramente creduto! Oddio mio, rimarrai sempre la mia migliore vittima per scherzi di questo genere!
Disse James, prima di scoppiare in una fragorosa risata e buttarsi a terra stringendosi forte lo stomaco per le troppe risate. Sirius lo guardò in cagnesco e gli mollò un calcio sulla gamba, facendogli poi la linguaccia prima di scoppiare anche lui a ridere.
“Sei un emerito idiota, James. Non farmi mai più scherzi del genere, o giuro che ti darò in pasto alla Piovra Gigante del Lago Nero.”

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Capitolo 2
*** Welcome to the hell. ***


"Eddai Alice, smettila! Non verrò mai a quella stupida festa organizzata da quel fesso di Potter!" Alice la guardò con fare divertito, mettendole una mano sulla spalla. "Invece si che verrai! Ed indosserai persino un vestitino, che ovviamente sceglierò io, perché sennò tu saresti capace di mettere sempre il solito tailler che ti ha regalato quel Tassomoscio che non sopporto proprio. Quando lo capirai che non fa per te? Che tu meriti di meglio?" Disse Alice esasperata, notando quanto l'amica fosse irritata per il suo sproloquio. Le puntò gli occhi addosso, e strinse le sue dita ossute intorno alla piccola spalla di Lily, sul quale volto comparve una smorfia di dolore. "Quando avrai intenzione di darmi ascolto? Fidati di me, dobbiamo necessariamente andare a quella festa! Ci divertiremo, dai! Magari potresti fare nuove conoscenze, no?" "Alice, sono il Prefetto della nostra Casata, conosco tutti gli studenti della scuola. Non posso fare nuove conoscenze!" "Bla bla bla, parli troppo. Andremo ugualmente, oppure ti ci porterò io con la forza. A te la scelta, Rossa." Lily sbuffò sonoramente, gettandosi sul suo letto, affondando le unghie dipinte di un color rosso scarlatto sulla pesante coperta. Non voleva andare a quella festa, le odiava, odiava vestirsi bene, odiava sorridere per finta, odiava ballare, e soprattutto odiava James Potter, organizzatore principale della festa. Tra lei e James non c'era mai stato buon sangue, sin dal primo anno, sin da quando lui l'aveva umiliata dinnanzi a tutti gli altri studenti, facendola precipitare dalla scopa durante la lezione di volo. Risultato? Espressione imbarazzata, volto rosso come i suoi capelli, braccio rotto, però una cosa era andata bene: Potter era finito in punizione, e quella sarebbe stata solo la prima di tante serate che James passava nello studio della McGranitt. Da quell'"incidente", non avevano mai più parlato come amici, anzi avevano instaurato, nel corso degli anni, un vero rapporto di odio, erano diventati acerrimi nemici, e nulla sarebbe cambiato. Mentre veniva assalita dai pensieri, un'idea le balzò in mente, facendola sorridere: James teneva tantissimo a questa festa, ed avrebbe preferito che lei non ci andasse, per evitare che gli rovinasse il divertimento.. E se lei fosse diventata il suo divertimento? James, da bravo Malandrino quale era, non si sarebbe mai arreso alle sue avance sessuali. Era un'idea geniale, anzi di più, super geniale ! Si tirò su con fare entusiasta e notò che intorno al suo letto si erano riunite le sue compagne di camera - Mary, Alice, Marlene ed Emmeline - che la guardavano con aria confusa e spaesata, poiché per sua fortuna, non erano a conoscenza - ancora per poco - di ciò che avrebbe fatto alla festa. Si mise a sedere a gambe incrociate, si schiarì la voce e poi portò una mano sul petto con fare teatrale. "Mie care ragazze, sono fiera di annunciarvi che la qui presente Lilian Evans, più comunemente conosciuta come Rossa, parteciperà alla festa del suo peggior nemico, James Potter. Certo, penserete che io sia diventata pazza tutto d'un tratto, ed invece no! Qual è la cosa che James odia di più?" " Che gli si rovini il divertimento. " Rispose con fare timido Emmeline che nel frattempo si era seduta nel letto difronte al suo, così come tutte le altre ragazze, che erano state catturate dalla sua storia. " Esatto, Emme. E chi è la persona che lui odia di più? " " Tu, Rossa. " Disse con tranquillità Mary, che forse aveva capito dove voleva arrivare il suo discorso. " Giustissimo. Tuttavia cosa farà il prode James Potter quando il suo peggiore incubo quale sono io, diventerà la fonte del suo divertimento? Impazzirà. Ed io avrò la mia vendetta, quella che aspettavo da anni. " Le ragazze rimasero in silenzio, sbalordite dal suo piano assolutamente malefico, poi applaudirono, scoppiando a ridere. Nessuna di loro si aspettava che avrebbe mai potuto architettare una cosa del genere, perché tutte avevano sempre conosciuto la buona e cara Lily, quella che non farebbe male ad una mosca, a meno che quella mosca non si chiamasse James. " Ottimo lavoro, Rossa, davvero! Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, non da te! Ma cosa hai intenzione di fare? Cioè, andrai a letto con lui, o cosa? " Chiese Mary, che si era inserita nel discorso; Mary era sempre stata così, diretta, esplicita, che odiava i giri di parole, e forse proprio per questo motivo, andava d'amore e d'accordo con Lily. Effettivamente a questo non aveva ancora pensato.. Cosa avrebbe fatto con James? Insomma, aveva avuto l'idea di divertirsi un po', ma non aveva completamente deciso le dinamiche della vicenda. Restò in silenzio per circa due minuti, poi alzò gli occhi sulle sue amiche, facendo in modo che i due smeraldi che si ritrovava al posto delle iridi, brillassero. " Domani lo stuzzicherò un po', non solo alla festa, ma anche durante il resto del giorno. Ah, per domani sera, sono nelle vostre mani di streghe, voglio essere sexy, affascinante, sensuale. Voglio essere guardata da tutti. " Marlene si alzò dal letto e si avvicinò al suo baule, tirando fuori tantissimi vestiti, uno più bello dell'altro. Poco dopo, Alice corse in bagno e prese tutte le scatole di trucchi babbani che le avevano spedito i suoi genitori e tornò nella stanza centrale, Emmeline prese una scatolina da sotto il suo letto ed uscì una miriade di nastri colorati, a fantasie, luccicanti, dipinti, animati, tutti i tipi. Mary osservò soddisfatta lo spettacolo che stava accadendo: tutte le sue migliori amiche collaboravano per un unico scopo, e tutto ciò era spettacolare. " Lily cara, sappi che domani sarai stupenda, e James non smetterà di staccarti gli occhi di dosso. Anzi, domani è il giorno perfetto! E' sabato, significa che possiamo vestirci come ci pare e piace, e questo è un punto a nostro favore, e si, dico 'nostro' perché anche noi abbiamo uno scopo ben preciso: conquistare qualcuno. Ovviamente tutte tranne Alice, poiché ha già un compagno, nonostante ciò, domani, ci vestiremo tutte nel migliore dei modi, saremo brillanti.. Cinque stelle. " Disse la bionda con tono convinto, saltando addosso alle amiche, che caddero tutte sul letto di Lily. " Ragazze, è tardissimo! Dovremmo andare in Sala Grande, tra poco inizierà la cena.. " Mormorò piano Emmeline, facendosi spazio tra le ragazze. Lily alzò lo sguardo sull'orologio appeso al muro, poi si voltò verso le altre, che nel frattempo si erano alzate, e chi più chi meno, stavano riordinando la stanza. " Emme ha ragione, dovremmo andare, magari potremmo far iniziare il nostro piano malefico da stasera. Che ne dite? " Disse poi, mentre un ghigno convinto comparve sul suo volto. Un semplice scambio di sguardi, e tutte corsero in bagno per pettinarsi, truccarsi o semplicemente, darsi un ultimo sguardo. Dopo cinque minuti uscirono insieme dal dormitorio, con passo svelto e sincronizzato, catturando l'attenzione di tutti i ragazzi che si trovavano in giro; arrivarono in Sala Grande mentre gli Elfi domestici avevano appena finito di posare le pietanze sui tavoli: tutti si voltarono verso l'entrata, rimanendo sbalorditi. Le cinque si avviarono verso la loro tavolata e si sedettero tutte vicine, proprio difronte i Malandrini, che non riuscivano ancora a chiudere la bocca per lo stupore. Proprio mentre Lily stava per sedersi, si sentì tirare, così si voltò corrugando le labbra. Viso leggermente smunto, zigomi pronunciati, fisico non molto impostato, bassino, sorriso a trentadue denti, capelli lisci, un po' scompigliati. Jeremy, il Tassorosso con cui era uscita un paio di volte, e che le aveva già dichiarato il suo amore, che Alice e le altre non sopportavano proprio, forse per il suo essere eccessivamente romantico e smielato. Portò i suoi lunghi capelli rossi su di una spalla e ricambiò il sorriso, appoggiando poi una mano sulla spalla del ragazzo, alzandosi. " Ciao, Jeremy. Hai bisogno di qualcosa? " " Oh, ciao Lily.. Ehm, io.. No, niente ! S- sei.. Sei.. " " Sono.. Cosa? " " S-sei.. Bellissima. " " Grazie mille, Jer. Sei sempre così gentile! " Il ragazzo arrossì velocemente, così lei sorrise dolcemente, togliendo la mano dalla sua spalla; gli lasciò un bacio sulla guancia e tornò a sedersi con le altre ragazze che avevano osservato in silenzio tutta la scena. I Malandrini si guardarono intorno, e poi fissarono le cinque ragazze che stavano di fronte a loro, che stavano ridendo tra di loro, ignorandoli del tutto. Cosa diamine era successo?

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Capitolo 3
*** It's too strange for me. ***


" Vi giuro che secondo me erano sotto qualche incantesimo o qualche pozione! Non erano loro, insomma, generalmente, a parte quella buon'anima di Alice, sono tutte sempre molto ostili nei nostri confronti! Per non parlare del fatto che hanno accettato di partecipare alla nostra festa, cioè, Lily Evans, Prefetto della Casata Grifondoro, ha deciso di unirsi alla festa dei Malandrini, capitanati da James Potter, suo acerrimo nemico, non autorizzata dalla scuola, trasgredendo le leggi scolastiche. Qualcuno mi dia un pugno, perché tutto ciò è impossibile! " Disse con tono esasperato Peter, sbattendosi alle spalle la porta della camera, dopo che tutti gli altri ragazzi vi erano entrati. Quella sera, a cena, le ragazze si erano comportate in modo "strano": erano amichevoli, non rispondevano alle loro provocazioni, ridevano di gusto alle loro battute. Era tutto troppo strano, per i loro gusti. Sirius si gettò sul suo letto con le mani tra i capelli, incapace di proferire parola con nessun altro, se non con James, che però, per sua sfortuna, aveva adescato una giovane ragazza del Quinto anno che gli sbavava dietro da un bel paio di mesi, e che quella sera si era dimostrata "disponibile". Frank osservava sconvolto la scena che stava avendo atto in quel momento: Sirius Black, il ragazzo più voluto dell'intero istituto, si dondolava seduto sul letto mentre fissava il vuoto, con un sorriso da emerito idiota, Peter continuava a fare avanti e dietro davanti al suo letto, portandosi di tanto in tanto le mani nelle tasche dei pantaloni neri dell'uniforme, Remus era ancora paonazzo in viso poiché Mary McDonald, la ragazza che da circa un anno gli interessava, gli aveva non solo rivolto la parola, ma persino sfiorato la mano e dato un "bacio della buonanotte" sulla guancia! James era l'unico che era riuscito a non farsi sconvolgere dalla cena distruttiva, anzi era andato direttamente all'attacco, più agguerrito che mai. Tra Lily e James era successo qualcosa quella sera, erano stati troppo calmi, e come ben si sa, c'è sempre la quiete prima della tempesta. Avevano dialogato tranquillamente per l'intero pasto, arrivando persino a sorridere ed a ridere come se non ci fosse un domani, ma soprattutto, quando erano tutti riuniti nella Sala Comune, si erano seduti vicini e lei aveva appoggiato la testa sulla sua spalla, facendo in modo che lui sorridesse dolcemente. Frank si alzò di scatto dal suo letto e schioccò le dita davanti ai volti degli amici, che si svegliarono improvvisamente, come se fossero appena usciti da un coma per troppo alcol. " Ragazzi, ma che diavolo vi prende? Sirius, tu sei il ragazzo più figo della scuola, e ti sei fatto quasi tutte le ragazze di due Casate! Remus, tu sei una specie di genio del male, sai fare le migliori pozioni in tutto il mondo magico! E tu, Peter, sei sempre stato così poco aperto con le ragazze, cosa è scattato in quel tuo cervelletto di topo? Prendete esempio da James, lui è immune a queste situazioni, pensa solo ai suoi obiettivi, come al solito! Svegliatevi, su! Sono solo delle ragazze! " " Ed è lì che sbagli, Frank. Non sono delle ragazze, sono LE ragazze ! Insomma, io vado dietro a Marlene da quasi un anno, stessa cosa per Remus e Peter! James è un caso perso, lui non ammetterà mai che parlare con Lily, che tra l'altro gli piace dal secondo anno - e voi lo sapete - , perché è solo troppo orgoglioso! " " Ha ragione Sirius, Frank. Sai quanto è difficile per me parlare con Mary, per colpa della mia timidezza, e pensare che stasera mi ha pure dato un bacio sulla guancia, mi rende felice, e non potrei non esserlo! Tu parli così solo perché hai già Alice, ma mettiti nei nostri panni. Cosa avresti fatto, se lei ti avesse abbracciato, oppure ti avesse sorriso, in uno di quei modi che ti lascia a bocca aperta, che ti fa pensare 'Diamine, quant'è bella quando sorride.' ? " Frank rimase in silenzio, ed abbassò il capo per riflettere su ciò che gli avevano detto i suoi amici. Cosa avrebbe fatto se Alice l'avesse abbracciato, o gli avesse sorriso? Cosa avrebbe fatto se non stessero insieme, e lei si fosse comportata come hanno fatto le altre a cena? Lui sarebbe impazzito. Amava quando Alice sorrideva, lo mandava in tilt, forse per quelle due piccole fossette che si creavano ai lati delle labbra non appena sorrideva. Sì, sarebbe impazzito. " Avete ragione, scusatemi. Ho dato per scontato i vostri sentimenti, dimenticandomi di come mi comportavo io quando io ed Al non stavamo insieme. " Remus sorrise leggermente, poi tornò sul suo letto, si levò di dosso l'uniforme, indossò una semplice maglietta e si mise sotto le coperte, cercando di addormentarsi. " Buonanotte ragazzi. Ho il presentimento che domani alla festa succederanno grandi, anzi grandissime cose. Ne sono certo. " Detto questo, chiuse gli occhi e si addormentò di botto; mentre loro parlavano, si erano completamente dimenticati di Peter, che però era crollato sul suo letto con il pollice in bocca, con ancora i vestiti dell'uniforme addosso. Sirius e Frank si guardarono e scoppiarono a ridere, poi Frank diede il cinque a Sirius e si diresse verso il suo letto, e dopo qualche minuto, iniziò a russare sonoramente. Sirius si guardò intorno, poi posò lo sguardo sul letto vuoto di James, e sulla montagna di vestiti che era poggiata sul suo baule. Era sempre stato disordinato, sin da quando era bambino, aveva sempre trovato un motivo valido per non sistemare i suoi abiti, che poi ovviamente, venivano riposti dagli Elfi domestici. Tirò un profondo sospiro e piano piano si tolse i pantaloni, il maglione e la camicia, poi sfilò via la maglietta e ne riprese un'altra dal cassetto del comodino, e si sdraiò sul letto, senza riuscire a chiudere occhio. Dov'era finito James? Aveva troppo bisogno di parlargli. ** " Ragazze, complimenti ! Abbiamo fatto un gran bel lavoro stasera, erano andati completamente nel pallone, non connettevano più ! Emme mi meraviglio di te, sei uscita dal tuo piccolo guscio e sei riuscita a parlare con Peter ! Direi che è stata una grande vittoria, per tutte! " Disse con tono entusiasta Lily, abbracciando l'amica che nel frattempo aveva già indossato il suo pigiama, e stava per andare a dormire. " Grazie, Rossa. Adesso scusatemi, credo che tra poco crollerò, buonanotte. " Proprio come Emme, fece anche Alice, che dopo aver dato a tutte il bacio della buonanotte, si era addormentata sul suo letto; rimasero sveglie solo le due bionde e la rossa, che si sedettero sul letto di Marlene. " Siamo state grandi. " " Esatto! Mar, hai visto come ti guardava Sirius? E' cotto di te, te lo assicuro! Ed oggi gli hai dato il colpo di grazia! Domani alla grande festa succederà qualcosa di spettacolare per tutte quante. " " Dici davvero? Cioè secondo te, Sirius Black, vuole me, Marlene Mckinnon? Ne dubito, tuttavia posso sempre continuare a sperare! Non so davvero cosa mi sia successo stasera, ero energica, vivace, volevo solo divertirmi, e ce l'ho fatta. " " Fidati di noi, Mar. E' completamente pazzo di te, si vede a chilometri di distanza, farebbe di tutto, pur di baciarti e parlare di nuovo con te. " " Oh, beh.. Se lo dite voi. Comunque, quella che ha fatto colpo sei stata tu, Rossa! Hai parlato con James, e non hai completamente cercato di ucciderlo, anche se ti prendeva in giro! Per non parlare del fatto che ti sei anche appoggiata a lui, e lui ha sorriso! E non era uno di quei suoi soliti sorrisi, era proprio un sorriso dolce, uno di quelli che riesci a sfoggiare solo quando sei con la persona che ti piace! " " Sta' zitta Mar, tra me e James non ci sarà mai nulla, se non un puro ed infinito odio. E' vero, ho parlato con lui, ho riso alle sue battute e mi sono appoggiata alla sua spalla, ma per me non significavano nulla quei gesti! Insomma, dovevo catturare la sua attenzione, in un modo o nell'altro, no? E credo di esserci riuscita anche nel migliore dei modi. Il meglio deve ancora venire, fidatevi. " " Sicura che non significassero nulla per te? Io non ne sarei così sicura. Tuttavia, parliamo d'altro, riprenderemo l'argomento domani, con le altre ragazze; abbiamo deciso cosa metteremo alla festa? Mar, tu avevi uscito un bel po' di vestiti spettacolari! Io mi sono innamorata di quello nero con lo scollo a cuore! A te, Rossa, starebbe benissimo quello bianco e celeste, metteresti in risalto le fiamme che ti ritrovi al posto dei capelli ! " " Ma quel vestito è scollato! Insomma, non posso girare con quasi tutto il seno a vista, perderei la mia credibilità ! Per non parlare del fatto che una gamba è quasi del tutto scoperta ! " " Rossa, ha ragione Mary. Vuoi cogliere si o no l'attenzione di Ramoso? E poi, se vuoi, posso diminuire un po' quella scollatura, non ci sono problemi! " " Mi faresti un gran favore se la diminuissi, lo indosserei più volentieri! Tu hai scelto quale indosserai? " " Ovviamente, io indosserò il vestito rosso, quello con la monospalla e la cinturina di diamanti in vita. Ho sempre amato quel vestito, da quando l'ho visto indossare a mia madre per una cena tra Maghi, le stva divinamente, era perfetta. Ed io voglio essere come lei quella sera ! " " Starai benissimo, Mar, sarai stupenda. Ora credo che andrò a dormire anche io, domani mattina dobbiamo essere splendenti, ricordate? Sveglia alle 6.30 ! " " 6.30 ? Tu sei pazza ! Io ho bisogno di dormire ! " " Avrai tempo per dormire domenica, domani abbiamo cose più importanti da fare. Buonanotte ragazze mie. " " Credo che andrò anche io, voglio dormire almeno qualche ora, considerando che domani non potrò. Rifletti su quello che è successo stasera, ne riparliamo domani. Buonanotte, Rossa. " Disse Marlene, prima di scompigliarle i capelli con le dita, facendola ridere; dopo circa dieci minuti, lei era rimasta l'unica sveglia tra tutte le ragazze: era ancora seduta sul suo letto, con le gambe incrociate, le mani sotto i glutei, lo sguardo fisso sull'orologio di fronte a lei. 3.40. Aveva solo tre ore di sonno a disposizione prima del grande risveglio per la preparazione della prima parte del loro piano. Si tolse di dosso i pesanti vestiti dell'uniforme, si infilò una leggera camicia da notte di seta blu e si nascose sotto le coperte, chiudendo gli occhi. ** Un forte rumore. SBAM. Un'ombra si avvicina verso il suo letto. Sirius si alza di scatto, prendendo velocemente la bacchetta, che aveva poggiato sul comodino, tra le mani. " Lumos. " Con la punta della bacchetta illuminò un volto familiare, forse anche troppo: James. " James, ma sono le 4.00 del mattino! Dove diavolo sei stato? Pensavo fossi scomparso! " " Scomparso? Ma che ! Non ti libererai mai di me, brutto cane vagabondo. Sono dovuto scappare dal dormitorio femminile, quella ragazza era una piovra ! Guarda cosa mi ha lasciato sul collo ! " Sussurrò James, mostrandogli un succhiotto sul collo che probabilmente gli aveva fatto quella poveretta del Quinto Anno. Sirius si passò una mano tra i capelli, poi si stropicciò gli occhi, si alzò dal letto, indossò un paio di pantaloni e prese James per l'orecchio, trascinandolo fuori la stanza. Camminarono velocemente, fino a raggiungere la Sala Comune Grifondoro; Sirius si sedette su uno dei divanetti mentre James si sdraiò a terra, sistemandosi gli occhiali. " Che diamine è successo con quella povera vittima? " " Povera vittima? Sirius, quella è una macchina, non una ragazza ! Non si stancava mai, io ho la mia età, ho bisogno di riprendere fiato ! " " Tutte scuse. Comunque, ho bisogno di parlare. Hai tempo e lucidità per ascoltarmi? " " Parla, sono tutto tuo. Cosa succede, caro cagnolino? " " Quello che è successo oggi a cena, non so.. E' stato strano. Sono abituato a parlare con le ragazze, a flirtarci, a portarmele a letto, e tu lo sai ! Ma quando ho parlato con Marlene, sono entrato nel panico, cioè avevo paura che mi considerasse stupido. " " Sono certo che ti consideri già uno stupido, solo perché stai in mia compagnia. Comunque, da quello che ho potuto vedere, anche lei sembrava molto interessata a te, cioè rideva alle tue battute, scherzava, era rilassata, sembrava a suo agio con te! Secondo me, prova qualcosa per te, e non è qualcosa di leggero o di passeggero. E' qualcosa di.. Vero. " " Da quando sei diventato così intelligente e saggio, Ramoso? La conversazione con Lily ti ha aiutato, magari tra qualche anno verrai considerato come un ragazzo serio! L'importante è non abbattersi mai ! " James fulminò con lo sguardo l'amico, che nel frattempo era scoppiato a ridere a crepapelle e continuava a sbattere i piedi sui cuscini del divano. " Ok, stavo scherzando! Come sei suscettibile ! Non puoi negare però che ti sei divertito con lei e che per un momento sembravate due semplici amici, e non come al solito due ippogrifi femmina irascibili con il ciclo ! " " Si, questo, si. Mi è piaciuto parlare con lei, ma come saprai benissimo, lei mi odia, perciò io dovrò continuare a fregarmene di lei, del fatto che sia amica con Mocciosus, che esca con un Tassomoscio troppo stupido per lei, del fatto che vorrei abbracciarla, baciarla, farla mia ! Dovrò semplicemente continuare a fingere, Sirius. E nulla cambierà, mai. Lei è una stella, ed io sono solo un semplice uomo che cerca invano di afferrarla, senza mai perdersi d'animo, ma che prima o poi crollerà, ed in quel momento, tutti sapranno la verità su James Charlus Potter: il ragazzo che segretamente era innamorato della sua peggior nemica, che soffrirà in eterno e continuerà a sfogare il suo dolore su ragazzette del Quinto Anno che sono più simili a piovre che a donne. " Sirius ascoltò in silenzio il discorso dell'amico, senza riuscire a ribattere, non sapeva proprio cosa dire, aveva ragione. Lily odiava James, James amava Lily, niente da fare. Osservò l'amico che si era alzato da terra e si stava asciugando due piccole lacrime che erano scese lente lungo i suoi zigomi. James che piangeva per una ragazza? Era impossibile. Poi riflettè a ciò che si erano detti con gli altri quando erano nella loro stanza, quando lui aveva ricordato a Frank che per loro quelle ragazze non erano semplici studentesse della loro stessa Casata, ma erano LE studentesse della loro stessa Casata. Per James valeva lo stesso discorso: per lui Lily non era una semplice ragazza dai capelli rossi, dal bel viso, con un fisico stupendo, un cervello brillante, ed un carattere piuttosto vivace, per lui, Lily, era LA ragazza, quella che avrebbe voluto stesse al suo fianco, per sempre, nonostante tutto e tutti. James si schiarì la gola, interrompendo i pensieri e le riflessioni di Sirius. Aveva gli occhi rossi, eppure continuava a sorridere e fissare l'amico che si era alzato dal divano e che piano piano stava iniziando a camminare verso le scale del dormitorio maschile. Arrivarono nella loro stanza, così James si gettò sul suo letto, premendo il viso contro il cuscino, mentre Sirius si rimise sotto le coperte e posò la bacchetta sul comodino, sempre pronta all'uso. " Grazie mille, James, mi è servito tanto parlare con te. " " Smettila di fare il sentimentale, voglio il vecchio e rude Sirius. L'amore ti sta mandando la testa in confusione. " " Credo tu abbia ragione. Buonanotte, idiota. " " Buonanotte, cane pulcioso. "

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Capitolo 4
*** Today is the day. ***


Ore: 6.30.
“ Forza ragazze, svegliatevi, un grande giorno ci aspetta, e ancora dobbiamo prepararci! “
Disse Mary mentre si alzava dal letto, e correva davanti allo specchio.
Le altre ragazze fecero finta di non sentirla, o meglio la ignorarono del tutto, continuando a dormire, fin quando Mary non iniziò a saltare su ogni letto. Marlene le lanciò un cuscino, facendola cadere a terra con un sonoro tonfo, facendo scoppiare a ridere tutte le altre, che si erano svegliate.
“ Ragazze, dobbiamo fare meno casino possibile, insomma, è pur sempre sabato e le altre ragazze del dormitorio vorrebbero anche dormire, cosa che dovremmo fare anche noi, considerando a che ora siamo andate a dormire ieri! “
Sbottò Lily, tappando la bocca ad Emmeline che non riusciva più a fermarsi per le troppe risate; dopo dieci minuti erano tutte sveglie, e si chiusero in bagno a chiave, per iniziare la prima parte del loro piano.
Marlene tirò fuori alcuni trucchi dalle borsette di Alice, e le altre fecero lo stesso; uscirono dalla stanza alle ore 7.10, a causa di un piccolo “imprevisto” con uno degli ombretti, poi corsero tutte di fronte ai loro bauli, ed iniziarono a tirare fuori alcuni vestiti, gettandoli con poca grazia sui letti.
“ Ragazze, secondo voi posso uscire così? “
Chiese Alice, facendo vedere a tutte com’era vestita: aveva un paio di pantaloni “Capri” beige, una maglietta bianca con dei volant e delle ballerine color cuoio, ed ovviamente aveva i capelli slegati, però portava un cerchietto con un piccolo fiocco nero.
Le altre annuirono convinte, così lei si sedette sul suo letto, pronta a dare aiuto e consigli alle altre, che stavano ancora cercano l’abbigliamento perfetto.
Emmeline prese una gonna bianca in pizzo san gallo, una canottiera bianca e dei mocassini beige.
“ Io sto bene, secondo voi? Oppure sembro troppo bambina? “
“ Ma no, Emme, sei stupenda! Sembri un fiocco di neve! E sappiamo tutte quanto Peter ami la neve ! “
Rispose con gentilezza Marlene, che nel frattempo aveva trovato un vestito blu notte stretto in vita, lungo fino al ginocchio; lo indossò, fece un giro su sé stessa e si voltò verso le altre ragazze.
“ Che vi piaccia o meno, io indosserò questo abito! “
Disse con fare entusiasta, guardandosi allo specchio: era bellissima. I capelli biondi facevano una gran luce e le illuminavano il volto, mentre il vestito non troppo fasciato, metteva in mostra il suo punto vita.
“ Credo sia giunto il mio turno! Aiutatemi a scegliere, verde oppure rosso? “
“ Io direi verde, ti dona ! “
“ La penso proprio come Lily, il verde ti sta divinamente! E poi, quella maglietta è bellissima, dovresti metterla più spesso. “
Disse Alice, con sincerità e gentilezza, come al solito. Forse, una delle qualità che tutte avevano amato sin dal primo momento di Alice, era stata proprio la sincerità, non nascondeva mai nulla, doveva avere sempre la coscienza pulita, anche se spesso significava litigare con gente alla quale era molto legata.
Mary spinse via Marlene dallo specchio, ed iniziò a fare smorfie e cambiare in continuazione posa, per vedersi da un’ angolazione “migliore”: indossava una maglietta verde bosco corta con lo scollo a barca, dei pantaloncini di jeans e dei mocassini neri.
Era perfetta, nonostante fosse vestita in modo semplice.
L’unica rimasta era Lily, che era ancora indecisa su cosa indossare. Continuava a tirar fuori roba, visionarla e poi riporla per bene nel baule, per evitare di far confusione.
“ Ragazze, credo che sia stata una pessima idea, insomma, non me la sento di mettere in atto questo piano, fate voi al posto mio.. Non verrò nemmeno alla festa. “
“ Non verrai.. Cosa? Sei pazza! Tu verrai e come, e parteciperai anche alla prima parte del nostro fantastico piano! Sbaglio, o eri tu quella che voleva vendicarsi con James? “
“ Lo so, ma boh.. Dopo quello che è successo ieri sera non credo sia giusto, alla fine lo prenderei semplicemente in giro, e nonostante sia il mio peggior nemico, non voglio che stia male, non per colpa mia. “
“ ‘Per me non significavano nulla quei gesti ’ l’ hai detto tu! E allora perché stai avendo ripensamenti? Per caso ti piace James, Rossa? “
“ Non provare a pensare una cosa del genere, M. Tra me e James Potter non ci sarà mai niente, se non odio. Adesso passami qualche vestito decente. “
Le ragazze sorrisero beffarde, e le lanciarono un abito nero, simile al modello di Marlene: stretto in vita, lungo fino al ginocchio, un po’ scollato.
La rossa divenne del suo stesso colore di capelli in volto nel vedere quel vestito: avrebbe dovuta andare in giro per la scuola vestita in quel modo? Non se ne parlava, assolutamente.
“ Non metterò quel vestito, scordatevelo! “
“ Muoviti Rossa, stai facendo più capricci di una bambina del primo anno ! E’ un semplice vestito! “
“ Semplice? Ma l’avete visto? “
“ Lilian Evans, se non indossi quel vestito e non ti sleghi quei capelli entro due minuti, giuro che mando una lettera ai tuoi genitori, e poi te la vedrai con loro! “
Lily trasalì, poi fulminò con lo sguardo la compagna di stanza che si pavoneggiava con le altre ragazze per essere riuscita a convincerla. Prese il vestito e corse in bagno, chiudendo la porta a chiave; esaminò ogni singolo pezzo di stoffa del vestito, poi lo indossò con lentezza, e si guardò allo specchio: stava benissimo, era bellissima, a dir poco. Prese del mascara e ne mise un po’ sulle lunghe ciglia, si lavò per bene i denti, spazzolò i capelli fiammeggianti e poi riaprì la porta del bagno, uscendo dal locale.
“ Ehm, dite che vado bene? “
Le altre rimasero a bocca aperta: era uno schianto, decisamente molto più bella di tutte loro messe insieme!
“ Sei stupenda, Rossa, davvero! Questo vestito ti sta a pennello! Te lo regalo con piacere, a me stava largo. “
“ James avrà occhi solo per te, Lil, ne sono certa! “
La Rossa sorrise dolcemente, lusingata dai mille complimenti che le stavano facendo le sue compagne di stanza, poi alzò lo sguardo sull’orologio appeso al muro: erano le 8.10, in perfetto orario con la tabella di marcia!
“ Ragazze, andiamo a fare colazione? Muoio dalla fame, e dall’ansia, ma soprattutto dalla fame ! “
Pian piano uscirono tutte dalla stanza e Lily chiuse la porta con delicatezza, per evitare di svegliare le altre; la Sala Comune era quasi totalmente vuota, se non per qualche studente, poi videro una figura conosciuta, tutta ricurva su di un grande libro di pozioni: Remus . Mary arrossì improvvisamente, e si fermò di scatto, non riuscendo a proseguire il suo cammino; Lily osservò la reazione dell’amica, allora si avvicinò al ragazzo, posando delicatamente la mano ossuta sulla sua spalla.
Il ragazzo sobbalzò per lo spavento, poi sorrise, accorgendosi di chi fossero.
“ Buongiorno ragazze, come mai siete sveglie così presto? Oh.. B- buongiorno M- mary. “
“ Buongiorno a te, Remus caro. Stavamo andando a fare colazione, e poi oggi è una splendida giornata ed avevamo pensato di fare una passeggiata nel parco. Tu, invece? “
“ N- non riuscivo a dormire, avevo bisogno di rilassarmi.. “
“ Oh, rilassarti.. Capisco. Beh, se vuoi, Mary può farti compagnia,e poi potremmo fare colazione tutti insieme. “
“ M- mary? No no, tranquilla Lily, vado a svegliare gli altri ragazzi, e magari vi raggiungiamo in Sala Grande. “
“ Perfetto, ci vediamo lì allora! “
Remus annuì velocemente con il capo, poi corse su per le scale verso il dormitorio maschile, lasciando sul tavolo un taccuino tutto scarabocchiato. C’erano scritte di tutti i tipi, dagli incantesimi, alle formule.. Poi alcune scritte in particolare colsero l’attenzione di tutte: ‘Mary, Mary, I love you, how can’t you understand it? ‘ ‘Mary Lupin/ Remus McDonald.’ ‘M + R’. Mary si tappò la bocca per lo stupore, mentre abbracciò di getto le amiche, che nel frattempo erano diventate più felici che mai.
“ Mary, dovresti andare a restituirglielo, sai? “
“ Già, dovrei..”
“Corri, stupida! Va e restituiscigli il taccuino! “
“ E magari dagli un bacio! “
Lily diede una gomitata a Marlene, che si era inserita nel loro discorso, rovinando l’atmosfera romantica che si era creata; Mary prese al volo il taccuino dalla copertina di cuoio che Alice le aveva lanciato e corse su per le scale.
“ Perfetto, credo che possiamo andare adesso, Mary ci raggiungerà in Sala insieme a Remus. “
“ Aah, l’amour ! “
“ Marlene, smettila, diventi terribilmente irritante quando fai la finta sentimentale ! “
Marlene e le altre scoppiarono a ridere, e si incamminarono a braccetto con il passo sincronizzato verso la Sala Grande.
** “ Remus, aspetta! Hai dimenticato questo! “
Mary continuava a correre più veloce che poteva sventolando il taccuino del ragazzo, cercando di attirare la sua attenzione, ma senza riuscirci. Corse più veloce che poteva, fin quando non andò a scontrarsi contro una figura imponente, decisamente più alta di lei, alzò la testa lentamente, indietreggiando poi: era Remus, il “suo” Remus.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, mentre gli si arrossavano gli zigomi ed un sorriso compiaciuto compariva sul suo volto; prese il suo taccuino dalle mani della ragazza, infilandolo nella tasca dei jeans, tornando poi a guardare la ragazza.
“ Sicura che io non l’abbia dimenticato apposta, proprio per vederti di nuovo? “
Il cuore della ragazza iniziò a battere fortissimo, le gambe iniziavano a cederle, il respiro si faceva più affannato ed irregolare; si sistemò i vestiti con una mano, e poi sistemò i capelli tutti su di una spalla.
“ Oh, beh.. Non so. Avevi voglia di vedermi? “
“ Io ho sempre voglia di vederti, Mary. “
“ C- cosa? Scusami Remus, ma io non posso stare qui..”
“ Ci sono io, nessuno può farti nulla. Sei bellissima, sai? “
“ Io? Lo pensi veramente? “
“ Certo, piccola M. “
“ R- remus, io.. “
“ Mi piaci. “
“ Cosa?! “
“ Sì Mary, hai capito benissimo, mi piaci. Mi piace tutto di te, anche le imperfezioni, tutto. “
“ Io.. Remus, oddio. N- non so cosa dirti. “
“ Non importa, tranquilla.. “
“ Mi piaci anche tu, Remus. “
“ Cosa? Fai sul serio?! “
“ Mai stata più seria, Rem.”
Il ragazzo appoggiò la schiena contro la porta, e tirò verso di sé la ragazza,abbracciandola improvvisamente.
Mary si sentiva come in paradiso, non era mai stata così bene, poteva sentire il cuore del ragazzo battere velocemente, così tanto che sarebbe potuto esplodere. Poggiò la testa sul suo petto, chiudendo piano gli occhi; Remus le alzò il volto dal mento con due dita, e lo avvicinò al suo, fino a quando le loro labbra non si sfioravano del tutto. Vi fu un attimo di imbarazzo, nessuno dei due era abbastanza coraggioso da fare il primo passo, poi Remus si decise, e fece in modo che le loro labbra combaciassero alla perfezione. Rimasero attaccati per qualche secondo, poi lei si allontanò, con un emerito sorriso da idiota in viso, proprio come lui.
“ Credo che dovrei tornare dalle altre ragazze, ci vediamo in Sala. Tu pensa a svegliare i ragazzi, va bene? “
“ Certo, ci vediamo sotto tra dieci minuti. “
La ragazza annuì con il capo, e poco prima che se ne andasse, lui la baciò nuovamente, stavolta in modo più sciolto, meno imbarazzato.
“ A dopo, Rem. “
“ A dopo, M. “
La ragazza corse via come un fulmine, con l’unica intenzione di dire tutto quello che era successo alle sue amiche.
Remus aspettò fin quando la ragazza non fosse scomparsa dalla sua visuale, per poi rientrare nella sua stanza ed aprire le pesanti tende dei letti dei suoi compagni.
“ Ragazzi, non potete capire cosa mi è successo! Dovete svegliarvi, anche perché le altre ragazze ci aspettano tra dieci minuti in Sala Grande per fare colazione insieme. Svegliatevi, pigroni! “
Frank uscì di corsa dal bagno della camera, dopo aver sentito tutto il trambusto che aveva provocato Remus, guardandolo poi con fare interrogativo, chiedendo delle spiegazioni. Il ragazzo abbracciò stretto l’amico che era ancora in mutande e scoppiò a ridere, mandandolo ancora più in confusione.
“ Frank! Mary mi ha detto che le piaccio, e ci siamo baciati, proprio qualche minuto fa, qui fuori! E non lo so, ma forse stiamo insieme! Sono felicissimo, non ci credo ancora! “
“ Remus, calmati! Sono felicissimo per te, davvero! Te l’avevamo detto noi che Mary era cotta di te, no? “
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che venne attaccato alle spalle da Peter che lo stava abbracciando con tutta la sua forza possibile, anche se non era il massimo; Remus si scrollò di dosso l’amico e lo buttò sul suo letto.
“ Peter, Frank, aiutatemi a svegliare questi due ghiri, dobbiamo sbrigarci. “
“ Non provate a toccarmi, o giuro che vi faccio talmente tanto male che vi farò diventare delle allegre donnicciole di campagna.”
“ Sirius, quale piacere sapere che sei di cattivo umore già al mattino! Hai sentito la grande notizia? “
“ Sì si, ho sentito, e sono felice per te. “
“ Stupendo, ora alzati, abbiamo una colazione importante con delle splendide signore. “
Sirius non appena sentì il termine ‘splendide signore’ saltò giù dal letto e nel giro di due minuti, aveva già indossato una camicia nera, dei jeans scuri, e delle scarpe scure, ovviamente.
L’unico che mancava all’appello era James, che continuava a dormire beato tra le lenzuola color oro.
Sirius roteò gli occhi per il nervosismo, così fece comparire un secchio d’acqua e lo rovesciò in testa al ragazzo, che si svegliò di botto.
“ Che diamine avete in quella schifosissima testa? E’ sabato, devo dormire. E poi devo prepararmi per la super festa di stasera! Non rompetemi. “
“ James, abbiamo una cosa da raccontarti, e poi, dovremmo andare a fare colazione con le ragazze, e quindi con Lily, però se preferisci dormire, diremo a Jeremy il Tassorosso idiota di baciarsi con la tua amata, eh. No problem! Ciao, noi andiamo.”
“ Guai a voi se vi muovete oltre quella porta, o vi ammazzo tutti insieme in un solo colpo. Datemi due minuti e sono pronto. “
James si alzò, o meglio rotolò giù dal letto, e corse in bagno, si pettinò i capelli e tornò nella stanza; indossò una camicia a quadri, un paio di jeans e delle scarpe beige, circa. Prese la bacchetta e la infilò nella tasca dei jeans, ed uscì dalla stanza, insieme agli altri ragazzi.
“ Allora, cos’è che dovete raccontarmi? “
“ Io.. “
“ Remus si è fidanzato. “
“ Sta’ zitto Peter, non è sicuro! “
“ Ma sta’ zitto tu, vi siete baciati, vi siete dichiarati! Automaticamente state insieme! “
“ In quale universo esiste questa regola? “
“ A Peterlandia esiste, è una legge dello stato! “
“ Taci, stupido topo, ha ragione Remus, non è ancora sicuro. “
“ Teoricamente, Remus dovrebbe semplicemente chiederglielo ufficialmente e poi starebbero insieme a tutti gli effetti. “
“ Esatto, cagnaccio “
“ Smettila di chiamarmi cagnaccio, offendi il mio orgoglio canino. “
“ Perfetto, ti chiamerò cagnolino. “
“ Fottiti, James. “
“ Anche io ti voglio bene, cagnolino. “
“ Comunque, stavo cercando di dirti che io e Mary ci siamo visti prima, lei era con tutte le altre ragazze , e stavano andando a fare colazione, così mi hanno proposto di fare colazione con loro, allora io sono venuto da voi a svegliarvi ma avevo “dimenticato” il mio taccuino, così Mary me l’ha riportato.. E poi, ho colto l’occasione e mi sono dichiarato, e poi, prendendo spunto dalle tue azioni, l’ho baciata. “
“ Ottimo lavoro, mio caro lupacchiotto! Io e questo cane ti abbiamo cresciuto benissimo! Manca solo Peter, e poi sarete tutti come me ed il mio caro, anzi carissimo, cagnol.. Sirius.”
I ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere, e si incamminarono verso la Sala Grande.
* Nel frattempo nella Sala Grande *
Mary arrivò di corsa nella Sala Grande, che per sua fortuna non era molto piena; si diresse a passo spedito verso la sua tavolata e si sedette accanto a Lily che stava dialogando amabilmente con Marlene a proposito dei loro vestiti e di quanto si assomigliassero quella mattina. Le ragazze finalmente si accorsero della presenza dell’amica che ancora aveva il fiatone per la lunga corsa.
“ Che succede, M.? Come mai hai il fiatone? “
“ R- ragazze, non potete capire cosa mi è successo poco fa mentre restituivo il taccuino a Remus.. “
“ Che aspetti? Racconta, ora che siamo sole ! “
“ Bene, dopo aver restituito il taccuino a Remus stavo tornando qui da voi, quando abbiamo iniziato a parlare, e.. Lui si è dichiarato! Esplicitamente, senza alcuna paura. “
Rimasero in silenzio, catturate dal suo discorso, e le fecero segno con il capo di proseguire con la narrazione, così la ragazza prese fiato e si schiarì la voce.
“ E poi.. Ci siamo baciati! Non solo una volta, ma due! Porco Salazar, ha le labbra morbide, sembrano marshmallows.. “
Aggiunse poi, prima di scoppiare a ridere e diventare tutta rossa in volto per l’imbarazzo. Aveva veramente detto che le labbra di Remus erano simili a dei dolcetti babbani? L’aveva fatto veramente?
“ E tu cosa gli hai detto? “
“ Ora state insieme, no? “
“ Festeggiamo ! “
“ Alla nuova coppia! Sappiate che io voglio fare la damigella d’onore! “
“ Ragazze, calmatevi. Ancora non stanno veramente insieme, insomma, noi siamo alla vecchia maniera.. Deve farle la proposta, o sbaglio? “
“ Lily ha perfettamente ragione, fin quando non farà la proposta, la nostra piccola Mary è ancora sul mercato. “
Concluse Marlene con quel suo solito tono da ‘maestra’ che sfoggiava sempre quando aveva ragione; Lily prese una tazza di caffè bollente ed iniziò a berla con calma, gustandosi con piacere il proprio pasto.
**
“ Ci vediamo tra dieci minuti al Platano, va bene? “
Disse Remus che teneva ancora stretta la mano di Mary, mente lei sorrideva tranquillamente; Remus e Mary si diressero verso l’uscita, mentre Marlene rimase a parlare con Sirius, Peter stava giocando a scacchi con Emmeline e Frank dialogava con Alice.
Gli unici che rimanevano fuori da quel quadretto tanto adorabile erano James e Lily che guardavano disgustati la scena, mentre erano seduti sugli scalini che portavano ai dormitori. Lily si alzò e così fece James, ponendosi sullo scalino più alto, bloccandole il passaggio.
“ Fammi passare, Potter, devo andare nel mio dormitorio a prendere una cosa. “
“ Non puoi passare, mi dispiace. “
“ Sbrigati Potter, fammi passare. “
“ Posso sapere cosa devi prendere? “
“ Credo proprio che io non debba rendere conto a te di cosa devo prendere. “
“ Io invece penso di si, sai? “
“ Tu pensi? Che scoperta! Devo andare a prendere il mio maglione, fa freddo fuori. “
“ Hai due possibilità, Evans. Lascia che ti presti la mia giacca, e passa l’intera mattina con me e gli altri, come amici, sia chiaro, e non come ci comportiamo sempre, da nemici. Oppure puoi andare a prendere il tuo maglione, però dovrai sempre passare l’intera mattina con me, ed io posso abbracciarti, quando voglio. A te la scelta. “
Lily rimase sconvolta dalla richiesta fatta dal giovane che stava ancora davanti a lei; sentiva il sangue ribollirle nelle vene, le dita continuavano a scendere lungo il fianco, fino alla tasca dove nascondeva la bacchetta. Si fermò sull'apertura della tasca e rimase a pensare per qualche secondo a quale sarebbe stata la scelta più conveniente da fare, poi alzò lo sguardo sul ragazzo e sorrise dolcemente.
“ Cosa dovrei guadagnarci io? Nulla, mi sembra. “
“ Potresti vantarti con tutte le altre ragazze di aver indossato la mia giacca! “
Lily gli diede uno schiaffo sulla guancia, facendolo zittire improvvisamente. Ritrasse la mano ed spalancò gli occhi, ancora sbalordita di ciò che aveva appena fatto: generalmente si sarebbe sentita bene dopo aver fatto del male a James, si sarebbe sentita realizzata, completa.. Eppure, perché tutto all’ improvviso, si sentiva in colpa, come se si fosse pentita di avergli dato quello schiaffo?
“ James, io.. Scusami. “
“ Tranquilla, un semplice ‘no, grazie’ sarebbe stato migliore. “
“ Ma no, cosa dici! Ho piacere a stare in tua compagnia, per quanto mi sia difficile dirlo, sei simpatico, nonostante tutto.. “
James accennò un lieve sorriso, poi si sistemò i capelli con una mano e si schiarì nuovamente la voce.
“ Allora, signorina Evans, cosa ha deciso? “
“ Facciamo così, vado a prendermi il maglione, poi staremo insieme, e potrai abbracciarmi.. Ed hai a disposizione un bacio, puoi decidere tu se darmelo sulla guancia, oppure sulle labbra. Contento? “
“ Mai stato più contento. Ti aspetto qui sotto, va bene? “
Lily annuì con il capo, poi salì di corsa le scale del dormitorio ed arrivò a passi svelti alla sua stanza, chiudendo velocemente la porta.
Aveva seriamente dato a James Potter la possibilità di baciarla e di abbracciarla? Che diavolo aveva combinato? Era forse diventata stupida?
Prese un maglioncino di cotone bianco ed uscì dalla stanza, cercando di sembrare il meno turbata possibile.
Raggiunse James che la aspettava seduto su uno dei divanetti davanti al fuoco; non si era mai accorto di quanto fosse bello, o comunque, aveva sempre trovato un qualche difetto, quali i suoi capelli, il naso, la bocca, gli occhiali.. Un po’ tutto, insomma.
“ Andiamo, dai, gli altri ci aspettano al Platano Picchiatore. Se ti interessa saperlo, Sirius ha abbracciato Marlene, e lei gli ha dato un bacio sulla guancia, mentre Peter è uscito mano nella mano con Emmeline. Sono carini insieme quei due timidoni, sai? “
“ Certe volte sai essere più pettegolo di una ragazza, Potter.“
“ Questo tuo continuo ribattere mi attira, Evans, sai? “
“ Buono a sapersi. “
James scoppiò in una risata, poi le porse il braccio facendo in modo che lei vi si appoggiasse.
“ Sarà una lunga, anzi lunghissima giornata, cara mia Lily. “
“ Non osare chiamarmi Lily, Potter. Se oggi non ti ho ancora schiantato, è solo perché provo pena per te e per quelle povere idiote che ti sbavano dietro. “
“ Certo, certo, ‘povere idiote’. Ammettilo che vorresti essere al loro posto, dicono che io baci bene! “
“ Neanche morta, Potter. Preferisco essere mangiata da un Pechinese. “

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Capitolo 5
*** No girls, no party. ***


" Ragazze, ci vediamo stasera alla festa, giusto? Non potete mancare! "
" Ovviamente ci saremo, non potremmo mai saltare questo evento, e poi non potrebbe mai essere una vera festa senza di noi! "
Disse con tono altezzoso Marlene, facendo poi l'occhiolino a Sirius, che era seduto sul divanetto della Sala Comune, con accanto Peter e Remus.
Il ragazzo ricambiò l'occhiolino e poi scoppiò a ridere, insieme alla ragazza, trascinandola per un braccio su di sé; lei appoggiò le mani sul petto di lui, e pian piano avvicinarono i visi, fin quando i loro nasi non si toccavano.
Marlene gli lasciò un soffice bacio sulle labbra e poi si alzò, tirando su Emmeline e Mary che erano sedute sulle gambe dei loro ragazzi, con i quali stavano conversando amabilmente; salutarono con un gesto della mano i compagni ed iniziarono a salire le scale verso il dormitorio.
" Ragazze, avete visto dov'è Lily? Non la vedo da quando è andata via con James.. "
" Attenzione! Non è che si sono messi insieme, e noi non sappiamo nulla? "
" Dovremmo tornare dai ragazzi e chiedere a loro, James prima di andare via, gli ha sussurrato qualcosa.. E noi dobbiamo sapere cosa, giusto? "
" Giustissimo. "
Scesero nuovamente le scale e corsero verso il divanetto rosso, dove quei pigroni erano ancora seduti.
" Ragazzi, avete visto Lily e James? Non li vediamo da quando sono corsi via attraverso il parco. "
" Mh, James e Lily? No, noi non sappiamo niente.."
" .. Già niente, proprio niente. "
" Zero tagliato! "
" Sirius Black, se non mi dici quello che sai, giuro che ti schianto contro il muro. "
" Non possiamo dirvelo, è un segreto tra Malandrini! "
Proprio mentre Marlene stava per tirare fuori la bacchetta dalla borsetta di cuoio scuro, entrarono nella Sala James e Lily, che ridevano di gusto; i loro amici li guardarono con fare confuso, non capendo la situazione.
" Dove diavolo siete stati? Vi abbiamo cercati tutto il tempo, Lily! "
" Sta' tranquilla, Mar. Ho fatto vedere un posto a Lily, non l'ho mica stuprata, anche se la tentazione di baciarla l'ho avuta varie volte! "
" Riprova a dire una cosa del genere e finirai dritto in infermeria, Potter. "
Disse con tono aggressivo Mary, puntando il dito contro il petto del ragazzo, che nel frattempo si era irrigidito, notando quanta tensione ci fosse nell'aria.
" Remus, riprenditi la tua ragazza, prima che le faccia cambiare idea io. "
" James, non c'è bisogno di arrabbiarsi, stanno scherzando.. Credo che dovremmo andare. Ci vediamo stasera alla festa. "
Disse Lily velocemente, prima di prendere per i capelli le sue compagne di stanza e spingerle verso le scale del dormitorio; la ragazza aspettò che fossero salite tutte e scese qualche gradino, sentendosi chiamare, da una voce familiare, anche troppo.
" Rossa, mi hai chiamato per nome, te ne sei accorta, vero? "
" Ovvio che me ne sono accorta, Potter. Non farci l'abitudine, dubito che capiterà altre volte. Adesso devo scappare, veramente.. A stasera. "
Fece per andarsene ma lui la trattenne per il polso con una presa stretta, anzi strettissima; Lily si voltò con il viso furente, e lui appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza, che in un primo momento dimostrò resistenza, ma che poi si rassegnò a quel bacio che James bramava da tanti anni.
La ragazza si staccò lentamente, ancora scossa per quello che era appena successo, così spalancò gli occhi, chiedendo spiegazioni al ragazzo, sul quale volto era comparso un sorriso tra l'adorabile ed il soddisfatto.
" Perché l'hai fatto, Potter? Sei per caso diventato pazzo? "
" Mi dovevi un bacio, ed io ho scelto dove farmelo dare. Semplice, no? "
" ... Hai ragione. Ora posso andare, oppure hai altro da fare? "
" Vai pure. "
Lily salì alcuni gradini e si sentì chiamare un'altra volta, così sporse il volto dal muro, riuscendo a vedere il ragazzo che continuava a sorridere contento.
" Sei bellissima, Evans. "
" Datti fuoco, Potter. "
Ribatté in modo poco aggraziato, prima di salire tutta la scalinata e correre fino alla sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle; le ragazze avevano già iniziato a prepararsi nonostante fossero solo le 17.00, e la festa iniziasse alle 19.30.
Marlene era alle prese con il vestito di Lily, al quale avrebbe dovuto diminuire la scollatura: un lavoretto da niente, per un'ottima sarta come lei!
Mary stava sistemando i capelli ad Alice, mentre lei metteva lo smalto nelle unghie delle mani di Emmeline, che osservava soddisfatta il lavoro fatto dall'amica.
Appena chiuse la porta, tutte si voltarono verso di lei ed iniziarono a schiarirsi la voce ed a tossicchiare, fin quando Lily, presa dal nervosismo, sbottò alzando un po' il tono della voce.
" Che diamine volete? Non è successo niente con Potter! Mi ha mostrato una parte nascosta del Campo da Quidditch, dove lui era solito nascondersi quando era al Primo Anno. Contente? "
" Non me la racconti giusta, Rossa, tuttavia farò finta di crederti perché abbiamo cose più importanti a cui pensare, come la festa di stasera. Corri a farti la doccia, il tuo vestito è quasi pronto, mi servono altri cinque minuti ed ho finito. "
" Si si, vabene, poco m'importa. Guai a voi a chi prova ad entrare, capito? "
Disse, mentre si chiudeva a chiave all'interno del bagno; si sfilò di dosso i vestiti, aprì la porta della doccia e vi entrò, mettendo l'acqua quasi ghiacciata. Il mascara iniziò a scolarle dagli occhi, mentre continuava a battere i denti per il troppo freddo causato dell'acqua congelata, ma poco le importava, doveva smettere di pensare a quello che era successo tra lei e James, a quel pomeriggio, a come erano stati bene insieme, a come si sentiva completa quando lui la teneva stretta tra le sue braccia. Doveva dimenticare tutto, ogni singola cosa.
Uscì dalla doccia tutta tremante, prese un accappatoio color glicine ed aprì la porta del bagno, raggiungendo le altre nella stanza principale; erano quasi tutte pronte: Mary indossava il suo vestito abito nero con la scollatura a cuore, Alice il suo abito bianco e nero a balze, Marlene stava sfoggiando il suo fantastico vestito rosso con la cintura di diamanti ed Emmeline stava sistemando le ultime cose nel suo vestito verde con la gonna a sirena, proprio come tutti gli altri vestiti.
Mancava solo lei, come al solito.
Prese contro voglia il suo vestito e lo osservò per bene, poi prese un paio di slip ed un reggiseno bianco, li indossò e pian piano iniziò ad infilare il vestito che le stava a pennello, sembrava quasi fosse stato cucito apposta per lei. Si posizionò davanti allo specchio e fece un giro su sé stessa: le piaceva, ma qualcosa non la convinceva, forse il suo viso, forse i suoi capelli, forse il suo corpo, forse era proprio lei il problema.
" Sei bellissima, Lily! Sembri una diva del cinema babbano! "
" Faccio schifo, senza offesa per il vestito, Mar, ma credo che non mi valorizzi proprio. Non verrò alla festa, non ne ho voglia. "
" Invece si che verrai, Lily ! Sei stupenda, avranno tutti occhi solo per te. "
" Non voglio. "
" Lily, abbiamo preso un impegno, dobbiamo andare. "
Lily tirò un sospiro, poi si alzò, si pettinò i capelli e mise un velo di mascara sugli occhi, poi indossò un paio di scarpe con il tacco e si mise in posa davanti alle amiche.
" Come sto? "
" Se tu iniziassi a sorridere, saresti perfetta. Comunque, la festa è nella Stanza delle Necessità, il problema è: come facciamo ad arrivarci senza essere viste? "
" Facile, mi sono fatta prestare il mantello dell'Invisibilità da Sirius, basterà semplicemente non fare rumore, quindi dovremo camminare senza scarpe fino al Settimo Piano, poi la stanza comparirà da sé. "
" Perfetto, allora siamo tutte pronte? Se dovessimo avere bisogno di più libertà, ricordate che ho attaccato una zip all'interno dei vestiti, basterà andare in bagno e sganciare il vestito, e per "magia" si trasformerà in un mini abito. Che ne pensate? "
" Sei un genio, Mar. Ora andiamo. "
Tutte le ragazze si sfilarono i tacchi e si nascosero sotto il mantello, cercando di farsi spazio tra di loro; raggiunsero a passi lenti il Settimo piano, e tutte insieme desiderarono di trovare la porta della Stanza, che comparì seduta stante.
Entrarono nella grande sala, che era stata abbellita con festoni, grandi tavolate, specchi, e casse per la musica babbana: tutto ciò che si poteva desiderare per una festa era in quella stanza.
Tutte le ragazze indossarono le loro scarpe con il tacco ed andarono incontro ai loro accompagnatori che erano ancora a bocca aperta.
Marlene si fiondò tra le braccia di Sirius, sorridendo come una bambina in un negozio di caramelle; Alice iniziò a ballare subito con Frank al centro della pista, mentre Peter ed Emmeline andarono a sedersi ad un tavolo ed iniziarono a conversare tranquillamente, mentre Mary continuava a bearsi dei complimenti che Remus le sussurrava mentre andavano a prendere da bere.
Erano tutte così felici, sembrava che avessero trovato tutte la pace interiore, tutte tranne lei.
Le danze si erano aperte da circa tre ore, e tutte le sue amiche non si erano fermate nemmeno un attimo, se non per posare le scarpe o per andare a cambiare gli abiti, utilizzando la brillante idea di Marlene; Lily aveva già bevuto tre bicchieri di Idromele Alcolico, e la testa iniziava a girarle forte, sempre più forte, eppure continuava a reggersi, o meglio ci riusciva.
All'improvviso, una figura comparve davanti a lei, ostruendole la vista sulla pista da ballo; la figura le porse la mano, così lei si alzò ed aprì gli occhi più che poteva, cercando di riconoscere la figura.
" Come mai sei qui tutta sola? Non balli, Evans? "
" Potter, che bella sorpresa. E no, ho deciso che stasera non ballerò, insomma, io nemmeno volevo venirci, mi sento uno schifo, e non capisco perché dovrei divertirmi! "
" Invece siccome ci sono io con te, verrai con me a ballare, che ne dici? "
" Lasciami, Potter, non sono in serata. Voglio stare sola! E poi, tu hai già un paio di ragazze che ti vengono dietro, tipo quella lì nell’ angolo a destra che continua a fissarci da quando abbiamo iniziato questa conversazione, per non parlare di queste due che pian piano si stanno avvicinando sempre di più a noi. Notte focosa oggi, eh, Potter? "
" Lily, cioè Rossa, oh insomma.. Evans! Io volevo ballare con te, non mi importa di loro, davvero. "
" Potter, oggi abbiamo passato un gran bel pomeriggio, ma ora non ce la faccio proprio, me ne vado. Buon divertimento con le piccole. Ah, bella festa. "
Detto ciò si alzò dalla sedia, ed iniziò a camminare a passi lenti verso l'uscita della Sala, che comparve direttamente davanti a lei.
Iniziò a scendere le scale..
Sesto Piano.
Quinto Piano.
Quarto Piano.
Stava quasi per avviarsi verso la Sala Comune, quando sentì qualcosa fermare lo strascico del suo vestito, così si voltò di scatto e vide tre figure con la cravatta con i colori differenti dai suoi.
Verde.
Argento.
Serpeverde.
Che diamine ci facevano nel suo piano delle Serpi?
" Dovete andare via, siete nel mio territorio. "
Disse Lily con fare autoritario, mentre con una mano stava iniziando a sganciare la zip del vestito, che le avrebbe facilitato la fuga.
" Severus, tu senti qualche cosa? Io non riesco a sentire nulla, se non il ronzio fastidioso di una mosca che desidera essere schiacciata. "
" Andate via, non ve lo dirò una terza volta. "
" Guardate voi, la piccola Grifona cerca di spaventarci, quando dovrebbe essere lei ad avere paura di noi! "
Il sangue le stava andando al cervello, gli impulsi si facevano sempre più numerosi, aveva un solo pensiero: scappare da lì il più velocemente possibile; sganciò totalmente il vestito ed iniziò a correre, ma fu troppo lenta e le Serpi la bloccarono, facendole sbattere il naso contro la parete congelata del Castello. Un rivolo di sangue scese dal suo naso, rigò le sue labbra e poi cadde a terra, sottoforma di goccioline: questa visione provocò le risate dei tre ragazzi che nel frattempo avevano tirato fuori le bacchette per divertirsi con lei.
" Guardate ragazzi, dal naso della Mezzosangue esce del sangue sporco! Dovremmo analizzarlo e vederne i componenti, magari potremmo capire come mai sono così inferiori rispetto a noi Purosangue. "
" Io ho idee migliori, invece. "
Un ragazzo, probabilmente del Settimo Anno, fece voltare Lily ed iniziò ad accarezzarle le gambe, poi salì fino ai fianchi, la vita, il petto, le spalle.. Volevano torturarla così, in uno dei peggiori modi che Lily avrebbe mai potuto immaginare.
" Severus te la sei scelta proprio bene, ha un'ottima pelle, per non parlare del 'davanzale'. Complimenti, Sev Sev. "
" Severus, ti prego, non farlo. So che in realtà non vuoi! "
" Sta' zitta, sporca Mezzosangue, io sono superiore a te, e tu devi fare ciò che voglio io, com'è giusto che sia. "
" Severus, ti prego, basta! "
Il ragazzo non le diede ascolto e le strinse i fianchi tra le dita, poi le fece allargare le gambe, facendosi posto e poggiò le sue labbra sul collo della ragazza, salendo pian piano, fino alle sue labbra; nonostante lei cercasse di dimenarsi e liberarsi da quella presa mortale, non riuscì ad ottenere alcun risultato, se non una presa ancora più forte sui suoi magri fianchi.
La Serpe stava quasi per iniziare a palparle il seno, quando cadde a terra, rantolando per il dolore; i suoi amici lo soccorsero e lo aiutarono ad alzarsi, tirando fuori nuovamente le bacchette, pronti per un duello.
Dall'angolo del corridoio comparve James, che iniziò a scagliare incantesimi contro le Serpi che avevano cercato di violare la bellezza della ragazza da lui tanto amata.
Lanciò un incantesimo 'Confundus' agli altri due ragazzi, mentre si lanciò addosso a Severus, dandogli un sonoro pugno in pieno naso, scombussolandogli le idee.
“ Non finisce qui, Mezzosangue! Sappilo. “
Detto questo, i tre ragazzi si alzarono da terra e corsero verso i Sotterranei, conoscendo quanto fosse pericoloso James quando era arrabbiato.
Lily nel frattempo era sparita, era corsa via verso il Dormitorio; James attraversò il quadro, salì le scale del Dormitorio e raggiunse quello femminile, cercando disperatamente la stanza di Lily.
" Ragazze, sapete dirmi qual è la stanza di Lily Evans? "
" Problemi di cuore, Potter? Se hai bisogno di essere consolato, ci sono io! "
" Ok, lo terrò a mente, ora dimmi, qual è la stanza? "
" Numero 112, la terz'ultima del corridoio. "
" Grazie mille, ciao. "
Corse lungo tutto il corridoio fino raggiungere la stanza della ragazza che ovviamente, aveva chiuso la porta a chiave.
" Lily, sono io, James, apri. "
" Va via, non ti credo ! "
" Alohomora. "
Il ragazzo con un rapido movimento della mano aprì la porta della stanza e vi entrò, chiudendola dietro di sé.
Lily era seduta sul letto, con ancora addosso il vestito della festa, o comunque ciò che rimaneva del vestito dopo quell'episodio; James si sedette sul letto e passò una mano sulla gamba ancora tremante di Lily, che lo guardò in cagnesco e si allontanò da lui, rapidamente.
" Lily, io non ti farò nulla. Non sono un mostro come quelle Serpi, come Severus, che tu consideravi il tuo migliore amico. Non potrei mai farti del male, anche se lo volessi. Lascia che ti aiuti, per favore. "
" Va via, ti prego. Non voglio parlare con nessuno. "
" Io non sono nessuno, Lily. Per favore, non farmi andare via. Fammi asciugare quel sangue."
Disse con tono leggermente preoccupato guardando negli occhi la ragazza, che stava per crollare di nuovo, stava per piangere.
Lily annuì leggermente con il capo, mentre due lacrime le rigarono le gote, lasciandole due segnali rossi ben evidenti, che però fece scomparire subito.
Si alzò dal letto e si levò il vestito, ignorando completamente la presenza del ragazzo, indossando poi una maglietta di una cantante babbana: Janis Joplin. Poi diede una pezza bagnata al ragazzo, che iniziò a tamponarle il sangue che continuava ad uscire dalle sue narici, inondandole le labbra.
" Non c'era bisogno che tu combattessi contro quei tre, me la sarei cavata benissimo da sola. "
" Smettila di fingere, non devi farlo con me, Lily. Lo sappiamo entrambi che non ce l'avresti fatta. "
" Si, ma.. "
" Niente si ma.. Ho ragione. "
" Devo averti rovinato il divertimento, se non sbaglio quando ti ho lasciato alla festa, eri in compagnia di quelle ragazzette. "
" Lo ero.. Abbiamo fatto qualcosa, ma niente di che.. Sono ancora poco mature. "
" Cosa intendi tu per matura, James? "
" Intendo te, Lily, proprio te. Per me, una ragazza matura è una come te, inafferrabile , incorreggibile, stupefacente, sfuggente.. Un tesoro vero e proprio. "
" Mi fa piacere che tu pensi questo di me, Potter. "
" Potresti anche chiamarmi per nome, sai? E' più bello di un formalissimo Potter. "
" Mh, dici? “
“ Dico. “
“ James. "
" Già, James. "
" E' un gran bel nome, ma Lily è più bello. "
" Tu sei più bella, Lily. Per questo avrei preferito ballare con te questa sera, perché per me, tu eri la più bella, l'unica ai miei occhi. "
" E allora perché sei andato con quelle due? "
" Distrazione, passatempo, sfogo personale.. Chiamalo come preferisci. "
" Interessante, direi. "
Il ragazzo sorrise e basta, poi si alzò e gettò la pezza sporca di sangue nel cestino accanto al letto di Marlene, non staccando però lo sguardo da Lily, come se ne fosse attratto, simile ad un magnete; poi si sedette di nuovo sul letto, accanto alla ragazza, che appoggio la sua testa sulla spalla del ragazzo, che sussultò un attimo.
" Sei veramente bellissima, sai? "
" Lo pensi veramente, oppure lo dici a tutte quelle che vuoi portarti a letto? "
" Generalmente lo dico, ma non lo penso.. Stavolta lo penso veramente, e come se lo penso. "
" Sei tanto gentile, Pot.. James. Perché non ti sei sempre comportato così con me? Perché mi hai sempre stuzzicata, umiliata, derisa? Perché? "
" Perché era l'unico modo per catturare la tua attenzione, perché mentre tu crescevi e diventavi uno splendido Giglio, io rimanevo sempre lo stesso bambino che al primo anno ti fece cadere dalla scopa durante la lezione di Volo. "
" Cosa vorresti dire? Non ti seguo più.. “
" Con questo vorrei dire che sei sempre stata nei miei pensieri, e non sei mai andata via, nemmeno quando ero a letto con tutte quelle ragazze. Sei sempre stata il mio pensiero fisso, il mio arrivo, la mia stella.. "
" James, dimmi che stai scherzando.. Non puoi essere serio. "
" Sono serissimo, Rossa. E scusami per quello che sto per fare, ma ne ho bisogno.. "
Senza lasciarle il tempo per replicare, James la baciò con passione, come se quel bacio fosse la soluzione a tutti quegli anni di sofferenza, come se fosse di importanza vitale, come se non ne potesse fare a meno.
Le loro labbra formavano un incastro perfetto, come pezzi di uno stesso puzzle.
Si staccò dopo un po', poi si alzò dal letto, e le lasciò un ultimo bacio sulla guancia, più dolce, infantile, più.. James.
" Perché l'hai fatto? "
" Perché ora sei ubriaca, e dubito che domani ti ricorderai vagamente di ciò che ti ho detto stasera.. Esperienza personale. Quindi ho voluto approfittare del momento, sapendo che tu non potrai mai uccidermi, in queste condizioni."
" Ma.. Dove andrai, adesso? "
" Torno alla festa, devo raccontare tutta questa storia agli altri.. Quelle Serpi, da stasera, hanno un conto in sospeso con i Malandrini. "
" Dì alle ragazze di godersi la festa e di non preoccuparsi per me, sto bene, adesso.. Grazie James. "
" Non c'è di che, Rossa.. Ricorda, anche se ti sarà difficile, che tu mi distruggi e mi salvi al tempo stesso, Lily. Tu sei il mio veleno ed il mio antidoto, il mio tutto ed il mio niente.. Tocca a te scegliere cosa essere per me. Sappi che io ti amerò sempre, anche se tu non vorrai più vedermi. "
" James, io.. "
" Non c'è bisogno di rispondere, so già cosa dirai.. Divertiti con il Tassorosso. Sappi che secondo me e gli altri è troppo stupido per te. Adesso riposa, ci rivediamo nei miei sogni, Lily. "
" Non chiamarm.. "
Non ebbe il tempo di terminare la frase che già il ragazzo era uscito dalla stanza, e possibilmente stava già correndo verso il Settimo Piano.
Lily sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma stavolta non le fermò, anzi, le lasciò scorrere libere, gli permise di graffiarle il volto candido, ora un po' arrossato; si distese sul letto e chiuse gli occhi, senza riuscire a smettere di piangere.
Era tutta colpa sua.
Sempre.
Era sempre stata colpa sua.
Lei, Lilian Evans, non era una bella ragazza, non era simpatica, non era adorabile, non avrebbe salvato nessuno.
Lily Evans era solo un mostro insensibile.
Niente di più.
Niente di meno.
E con questi pensieri che le affollavano la mente, si addormentò, cullata dal suo stesso respiro che era a tratti irregolare.

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Capitolo 6
*** Again? ***


“ Alice, Lily, siete sveglie? Tra un’ora dobbiamo andare via! King’s Cross vi aspetta! “
Disse con tono materno la madre di Alice, che entrò nella stanza della figlia, scoppiando poco dopo a ridere nel vedere il caos che regnava.
“ Vedo che siete già sveglie, perfetto. Sistemate le ultime cose e scendete a fare colazione, è tutto pronto. “
Detto ciò, uscì dalla stanza, lasciando sole le due ragazze che continuavano a piegare e sistemare i loro vestiti nei rispettivi bauli; Lily si fermò un attimo e si sedette sul letto dove aveva dormito per tutto il tempo in cui aveva alloggiato a casa dell’amica. Si guardò intorno, poi osservò i suoi vestiti, quelli che indossava: l’uniforme di Hogwarts.
Le mancava quella scuola, le era mancata sin dall’ultimo giorno, e sapere che ci sarebbe tornata presto, la mandava in paradiso. Da quando aveva saputo di essere una strega, Hogwarts era sempre stato il suo rifugio, tutto ciò che più le ricordava casa, i suoi genitori, persino sua sorella, che continuava ad odiarla.
“ Al, te ne rendi conto che questo sarà il nostro ultimo anno? Cioè, poi.. Cosa faremo? Dove andremo? Che ne sarà di noi? “
“ Rossa, ti sembra il caso di fare domande esistenziali alle otto del mattino? Non so cosa faremo, tanto meno dove andremo, però di una cosa sono certa.. Saremo insieme, anche con le altre ragazze, sempre e per sempre. “
Lily prestò attenzione alle parole della ragazza, poi annuì distrattamente, non sapendo bene cosa dire per ribattere; in effetti, nonostante fossero cambiate tante cose durante tutti quegli anni, lei, Alice e le altre, erano rimaste sempre le solite bambine, che si conobbero il primo giorno di scuola, sull’espresso per Hogwarts. Ovviamente un po’ erano cresciute, erano diventate più grandi, più alte, anche più belle.. Insomma, erano diventate più donne.
Quell’estate erano successe tante, anzi troppe cose.. Lei si era fidanzata con Jeremy, il Tassorosso scemo –come lo chiamava Alice- con il quale aveva passato gran parte del tempo lì a Londra, essendo anche lui figlio di babbani. Erano perfetti insieme: entrambi nati babbani, un po’ timidi, lui era dolcissimo con lei, tuttavia a volte non capiva affatto quello che cercava di dirgli, guardandola con fare confuso, però oltre a questo piccolo particolare, erano anime gemelle.
Alice stava ancora con Frank, che ogni tanto era andato a trovarle lì a Londra, accompagnato spesso e volentieri da Peter e gli altri, tranne James.
Sirius inventava ogni volta una scusa nuova per giustificare l’assenza di James, che spesso e volentieri invece di andare a trovare a trovare i suoi amici, era a divertirsi con qualche strega incontrata in giro per il mondo magico.
Lily rifletteva spesso a proposito di ciò che era successo tra di loro, anche se non aveva avuto mai il coraggio di raccontarlo a qualcuno, più per paura di essere giudicata, che per altro, ed ogni volta arrivava sempre a porsi la stessa domanda: se James fosse andata a trovarla, se si fossero visti, se avessero ripreso a parlare, cosa sarebbe successo? Si sarebbero messi insieme, facendo si che lei preferisse James a quel povero di Jeremy? Oppure sarebbe ritornato tutto alla ‘normalità’ ?
Molte notti era rimasta sveglia fino a tardi per riuscire a dare una risposta a questa moltitudine di domande, senza mai trovarne una giusta, però una notte, forse grazie ad un’illuminazione, forse per pura casualità, era riuscita a capire una cosa, forse la più importante: per lei, James, non era mai stato nulla, se non un nemico, che senso aveva sprecare sonno, notti, pensieri, lacrime per una persona che lei avrebbe odiato per sempre? Per lei, James, era un caso chiuso.
Inesistente.
Inutile.
Idiota.
Per lei, James non era nulla, e non sarebbe mai stato nient’altro.
Chiuse il baule con forza, poi attaccò il nastrino con su scritto ‘Proprietà di Lily Evans, casata Grifondoro.’, lo stesso nastrino che avevano anche le altre sue amiche: avevano avuto quest’idea del nastrino quando erano al Secondo Anno, e Marlene non riusciva a distinguere quale fosse il suo baule tra tutti quelli che erano nell’androne del Castello.
Aspettò che l’amica finisse di sistemare le proprie cose, poi insieme a lei scese al piano di sotto, dove le aspettavano i genitori di Alice, che stavano dialogando tranquillamente, mentre facevano colazione; la madre di Alice, non appena le vide, fece loro segno di entrare e di accomodarsi al tavolo con loro, porgendogli poi biscotti al cioccolato e fette di torta.
“ Non so come posso ringraziarvi per l’ospitalità, signori Prewett, davvero. “
“ Ma no, Lily, non ti preoccupare! In fondo, ormai sei di famiglia! “
Lily rise all’affermazione del signor Prewett, portando poi in bocca un altro biscotto al cioccolato bianco che aveva cucinato Missy, la madre di Alice.
La signora Prewett era sempre stata un’ottima cuoca, soprattutto nel campo dei dolci, era un vero portento, anche se spesso tendeva a sminuirsi ed a fare la modesta, proprio come la figlia.
Alice terminò il suo piatto, così come Lily, e si alzò dal tavolo, portando i piatti nel lavabo in marmo bianco della grande cucina di casa Prewett; poi posò una mano sulla spalla del padre e si schiarì la voce, ingoiando l’ultimo boccone di torta con le gocce di cioccolato.
“ Noi andiamo a lavare i denti, ci vediamo qua sotto tra dieci minuti, va bene? “
“ Perfetto, sbrigatevi! Non vorrei arrivaste in ritardo! “
“ Sta’ tranquillo, papà.. Non succederà mai! Lily Evans e Alice Prewett in ritardo? Non è possibile! “
Detto ciò, le due ragazze uscirono dalla spaziosa sala,e salirono le scale del primo piano, parlottando tra di loro.
**
“ James Charlus Potter! Sirius Orion Black! Che diavolo state facendo ancora a letto? Tra mezz’ora dobbiamo andare a King’s Cross! Lo sapete che oggi è il 1° Settembre, e che oggi partirete per Hogwarts, vero? Oppure ve lo siete dimenticati come tutte le cose che vi dico? “
Tuonò minacciosa la signora Potter, aprendo le pesanti tende della stanza di James, dove da ormai un mese dormiva anche Sirius, dopo la sua ennesima fuga da casa Black; tirò via le coperte dai loro letti e li fece rotolare per terra, facendo sbattere ad entrambi il muso.
James si alzò lentamente, sfregandosi con la mano il naso, che era leggermente arrossato sulla punta a causa dell’impatto, poi con voce quasi dall’oltretomba, si rivolse alla madre.
“ Donna, sei per caso impazzita? Stavi quasi per rovinare il mio bel faccino! Non vorrai mica che il tuo povero James rimanga senza fidanzata, eh? Sappi che se dovesis rimanere single, verrò ad abitare da voi, quindi dovrai sopportarmi fino alla fine dei tuoi giorni. “
La donna roteò gli occhi, sbuffando rumorosamente: era una gran bella donna, gambe magre, altezza media, capelli castano scuro, occhi leggermente allungati color nocciola, solita ad indossare abiti grigi oppure color cobalto, ed ovviamente tacchi alti.
James e Sirius si guardarono, poi gettarono uno sguardo disperato verso i loro bauli, che ancora, come al solito, non erano pronti; fermarono la signora Potter per un braccio, e la supplicarono, con occhi da cucciolo – da parte di James- di aiutarli a fare i loro bauli, poiché lei aveva il consenso ad usare la magia anche a casa.
Dopo qualche attimo di silenzio, la donna fece in modo che i due le lasciassero il braccio, tirò fuori la bacchetta e nel giro di due minuti, terminò i due bauli, con tanto di fiocchetto rosso- oro come segno di buon augurio; i due ragazzi sorrisero e corsero ad abbracciare la donna, che nel frattempo stava cercando in tutti i modi di reprimere i propri istinti omicidi nei confronti del figlio e dell’amico, ormia figlio acquisito.
“ Andate a vestirvi, tra dieci minuti andiamo via. Sotto ci sono due pacchetti di cioccorane, fateveli bastare come colazione. “
“ Donna, so che vuoi che manteniamo la linea, ma moriremo di fame! “
“ Poco m’importa, ho detto di farveli bastare. E poi, sull’espresso, non c’è quella anziana signora con il carrello dei dolcetti? Bene, fate scorta per il viaggio lì. Semplice, efficace e rapido. “
Detto ciò, uscì dalla stanza, lasciando quei due scanzafatiche da soli; James si buttò nuovamente sul letto, incapace di muovere alcun muscolo, dopo la notte devastante passata a bere Burrobirra ed a raccontar cazzate con gli altri Malandrini, compreso Frank, che erano riusciti a convincere dopo vari rifiuti da parte del ragazzo.
Sirius lanciò l’uniforme appartenente al ragazzo sul suo letto, e poi iniziò ad infilare i pantaloni neri che già non sopportava più; passarono dieci minuti, e finalmente i due furono pronti, così dopo ripetute urla da parte dei signori Potter, scesero al piano di sotto, con i bauli ed i propri animali.
I signori Potter erano entrambi Auror piuttosto famosi, e tenevano estremamente alla puntualità, al contrario del figlio, che faceva di tutto pur di farsi aspettare dagli altri, inventando scuse assurde ogni volta che accadeva.
**
“ Siamo arrivati a King’s Cross, ragazze! Noi dobbiamo scappare al lavoro, vi dobbiamo salutare adesso. “
Così i genitori di Alice scesero dall’auto ed abbracciarono le due ragazze, che avevano lasciato per un attimo i loro bauli ed i carrelli, per ricambiare il gesto; dopo che i due se ne furono andati, Lily ed Alice si incamminarono rapidamente verso il Binario 9 e ¾.
Attraversato il binario, riconobbero subito Marlene, che stava discutendo con Emmeline, Mary, Remus, Peter e Frank del continuo ritardo dei due boss dei Malandrini.
“ Sono due ritardatari cronici, è più forte di loro.. Devono essere per forza in ritardo. “
“ Esatto, ma non possono pensare che le persone staranno sempre lì ad aspettarli, eh.. Prima o poi, cambieranno. “
“ Lo spero per loro.. Lily! Alice! “
Finalmente si erano accorti di loro, così Marlene e le altre due ragazze corsero loro incontro, sbracciando vistosamente.
“ Ragazze, mi siete mancate tantissimo! Anche se non ci vediamo da una settimana.. “
“ Ci siete mancate anche voi.. Scusatemi un attimo, vado a salutare una persona.. “
Detto ciò, Lily si allontanò dal gruppo, lasciando accanto ad Alice il suo baule, correndo incontro ad una figura che tutti conoscevano bene, anzi benissimo: Jeremy.
Il ragazzo si accorse di lei, e le andò incontro, abbracciandola forte, non appena lei lo ebbe raggiunto.
“ Mi sei mancato tantissimo, Jer. “
“ Anche tu, Lily. “
“ Ma ora potremo stare di nuovo insieme per tutto il tempo che vogliamo, no? “
“ Ovvio, aspettavo questo giorno da ormai quasi due settimane.. “
Lily arrossì improvvisamente, ed avvicinò il viso a quello del ragazzo, lasciandogli un lungo bacio sulle labbra..
Proprio mentre le labbra dei due ragazzi si stavano sfiorando, due personaggi attraversarono il Binario, portando con loro risate e battute idiote.
James e Sirius.
Sirius corse da Marlene, che gli saltò addosso, avvinghiandosi con le gambe alla vita del suo ragazzo, baciandola poi con passione, beandosi di quei baci che tanto gli erano mancati in quei giorni.
“ Dov’è la Rossa? “
Chiese James con fare spavaldo alle ragazze, che all’improvviso sbiancarono in volto e continuavano a guardarsi tra di loro, prese dall’imbarazzo.
“ J-james, credo che sarebbe meglio se tu non sapessi dov’e Lily.. “
Gli suggerirono i Malandrini, ostruendogli la vista, facendo in modo che lui non potesse vedere il felice spettacolo che stava avendo luogo a pochi metri da loro. James aveva sempre avuto un carattere difficile, e per sua sfortuna, non aveva mia avuto tanta pazienza, così ignorò le parole dei suoi amici e li fece scostare con un braccio, spingendoli indietro.
Il ragazzo rimase un attimo sorpreso, ed in parte dispiaciuto, ma non lo diede a vedere, come al solito; si voltò nuovamente verso i suoi amici, con un sorriso smagliante, come se il vedere la Rossa che si baciava passionalmente con quel Tassorosso non gli desse alcun fastidio, non lo toccasse minimamente.. Come se fosse immune a quella situazione.
“ Ah, perfetto.. Mi fa piacere che si diverta, comunque.“
“ James, noi volevamo dirtelo, ma.. “ “ Stop, stop, stop.. Ti fermo prima che tu dica qualche idiozia! A me non importa nulla, sono davvero contento per lei! Comunque, scusate, potremmo rifare l’entrata? Avevo preparato una cosa speciale.. “
Gli altri ragazzi annuirono leggermente spaesati, così ricrearono la scena iniziale, permettendo a James di fare la sua entrata di scena.; il ragazzo tornò indietro sui suoi passi e si nascose dietro una delle colonne, lasciando gli altri in sospeso.
“ Ma che diamine vuole fare? “
“ Aspetta e vedrai.. Prova questa scena da due giorni. “
Disse Sirius con tono scocciato, rimanendo a fissare la colonna, anche se sapeva benissimo cosa sarebbe successo poco dopo.
Qualche altro secondo di attesa, poi coriandoli, festoni, e trombette, che provocarono un gran casino.
“ Heeeei, ragazzi! Il fantastico James Potter è qui! Mi siete mancati tutti! No scherzavo, non volevo nemmeno venire stamattina.. Ma quella brava donna di mia mamma ha pensato bene di buttare giù dal letto me ed il mio fedele amico canino, Sirius! “
“ Hai rifatto la battuta? Era diversa l’ultima volta che l’hai provata. “
“ Lo so, ma mi sembrava giusto raccontare ai miei carissimi amici come sono andate veramente le cose, facendo in modo che ci compatissero e che ci acclamassero come vincitori. Che ne pensi? “
“ Rimani sempre matto per me, sappilo. “
Tutti insieme scoppiarono a ridere, fin quando una piccola ‘fiamma’ si aggiunse a loro, sbucando dal nulla.
“ Di che parlate, ragazzi? “
“ Di quanto James sia stupido.”
“ E megalomane. “
“ E vanitoso. “
“ E.. beh, è James, questo dice tutto. “
“ Ottimo argomento, direi! “
“ Ciao anche a te, Rossa! “
“ Ciao, Potter. “
“ Come mai questo tono freddo? Il Tassorosso ti ha detto di starmi lontano? Ma se sono un bambino tanto dolce, carino ed affettuoso! “
“ Tono freddo? Credo tu abbia frainteso, questo è il mio solito tono, e no, mi dispiace, ma al mio ragazzo non importa di te, per lui, proprio come per me, sei.. Come dire? Invisibile.”
Quell’ultima parola ferì un po’ l’orgoglio di James, che rimase in silenzio, senza ribattere all’affermazione della ragazza, che ricordava diversamente. Più dolce, più sensibile, più amichevole, persino con lui.
Notando quanto fosse strana quella scena, Marlene e Sirius si scambiarono un paio di sguardi, poi presero entrambi la parola, cercando di sviare l’argomento, o comunque di parlare d’altro.
“ Ragazzi, questo sarà il nostro ultimo anno! Dovrà essere perfetto, dovremo ricordarlo per sempre! “
“ Ovvio, Mar! “
“ Concordo pienamente! Ma ho una domanda da farvi.. Cosa farete dopo che finiremo di andare a scuola? Cioè, cosa succederà dopo? “
“ Io, James e Frank diventeremo Auror, abbiamo già deciso. “
“ Io diventerò insegnante. “
“ Io credo che aprirò un atelier di alta moda a Diagon Alley, insomma, qualcuno deve pur creare i vestiti per le serate importanti, per i matrimoni. “
“ Io credo lavorerò al Ministero, non so.”
“ Stupendo. Rimanete solo voi tre, Lily, Alice ed Emmeline, e Peter.. Cosa farete dopo? “
“ Anch’io al Ministero, ne sono certa. “
“ Probabilmente anche io, cerco di diventare Auror, ma al massimo farò la segretaria del Ministro! Mi piace scrivere. “
“ Io credo che farò l’Auror, oppure cercherò lavoro a Diagon Alley. “
“ Io.. Non lo so. “
“ Non lo sai? Devi decidere Lily, insomma.”
“ Lo so, ma ho le idee confuse. Ho bisogno di tempo.. “
“ Si vede che hai le idee confuse, Rossa cara. “
Disse all’improvviso James, sorridendo amichevolmente, mentre la Rossa diventava del colore dei suoi stessi capelli in volto; prima che riuscisse a ribattere, il capotreno urlò di salire in carrozza, poiché l’Espresso sarebbe partito dopo qualche minuto.
Tutti i ragazzi corsero a prendere i loro bauli ed iniziarono a salire sul treno; Lily stava per entrare nella cabina insieme alle altre ragazze, quella che avevano occupato dal Primo Anno quando si sentì tirare da dietro, così si voltò: era James.
Sbuffò, poi sorrise e gli fece segno di continuare con il capo, chiedendosi come mai l’avesse fermata.
“ Che ti succede, Lily? “
“ Non osare chiamarmi Lily, Potter. Io non ho nulla, piuttosto sei tu quello strano, qui. “
“ Non puoi prendere in giro anche me, che ti succede? “
“ Potter, lasciami, o giuro che ti schianto contro la colonna ed Hogwarts te la sogni. “
“ Quest’estate sei cambiata troppo.. Sei diversa. Dov’è finita la Lily che ho baciato qualche mese fa? Quella fragile, che stava per crollare, ed ha lasciato che il suo peggior nemico l’aiutasse.. “
“ Baciato? Nei tuoi sogni! Tra me e te, Potter, non ci sarà mai nulla. Devo tornare dalle ragazze, mi staranno cercando. “
“ Come sospettavo, non ricordi nulla di quella sera.. Beh, meglio così. Sappi che questo è solo l’inizio. “
“ Inizio? Potter, non ci sarà mai un inizio tra di noi.. MAI! Hai capito? Adesso, lasciami. Addio. “
James la lasciò andare, così lei chiuse le imposte della cabina insieme alla tenda; il carrello con i dolciumi era a qualche passo di distanza da lui, si avvicinò e si schiarì la voce.
“ Hai bisogno di qualcosa, caro? “
“ Compro uno di tutto. “
“ Sei parecchio affamato, James ! “
“ Già, affamato.. “

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Capitolo 7
*** Tears. ***


“ Perfetto ragazzi, per oggi basta così! Ottima lezione, complimenti a tutti. “
Disse con il solito tono festoso il professor Lumacorno, insegnante di Pozioni, intimo amico del professor Silente, preside della fantastica scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che nonostante stessero passando anni molto duri e cupi, continuava a mantenere alta la propria nomea.
Lily si alzò dal proprio banco, prese tutti i libri ed i quaderni per gli appunti e si diresse verso l’uscita dell’aula, con il solo intento di arrivare alla Sala Comune e sdraiarsi per un’ora su uno di quei comodissimi divani; stava quasi per varcare la soglia della porta quando sentì una voce chiamare il suo nome: cosa voleva da lei il professor Lumacorno? Gli aveva portato tutti i suoi appunti presi durante le lezioni, tutti i temi sulle pozioni create in quel misero mese di scuola.
Si voltò con fare tranquillo, anche se dentro di sé stava maledicendo la sua troppa gentilezza nei confronti degli adulti o dei suoi ‘superiori’.
“ Professore, mi dica. “
“ Lily cara, avrei bisogno di un consiglio, e credo che tu sia la persona più adatta sulla quale fare affidamento. “
“ Sono tutt’orecchi, dunque. Di che si tratta? “
“ L’altro giorno, mentre stavo rivedendo le vecchie foto dei miei annuari, sia da studente che da professore, ho avuto un’idea quasi geniale: un progetto di pozioni.. A coppie. “
“ A.. Coppie? Ma è per caso impazzito? Insomma, mi dispiace essere così irruenta, ma io rischierei troppo, tutti i miei voti, la mia carriera scolastica! “
“ Lily Lily Lily, calmati ! Non rischieresti nulla, poiché le coppie verrebbero assegnate in base ai voti nella mia materia! Ad esempio, tu che prendi sempre e solo ‘Eccellente’, non potresti mai stare con un individuo quale Peter Minus, che nonostante i suoi continui sforzi, non riesce a superare la ‘T’. Comprendi il mio discorso? “
Lily trasalì un attimo, ed il respiro le si fermò tutto d’un tratto: nella loro classe, gli unici con i suoi stessi voti erano Marlene, Sirius.. E James.
Panico.
Cosa avrebbe dovuto fare, se per caso fosse capitata con James?
Tutte quelle notti sprecate a piangere, a disperarsi, le promesse fatte a Jeremy, le parole dette, la decisione finale di odiare per sempre James, cosa avrebbe dovuto fare? Di certo, non avrebbe potuto mettere a rischio la sua carriera per colpa di uno stupido sbruffone, convinto, superficiale, inutile.
Tirò un grande respiro e poi sorrise gentilmente, schiarendosi la voce, in modo tale da renderla più chiara e fluida.
“ Ora mi è tutto più chiaro, professore. Credo sia un’idea veramente grandiosa, e ritengo anche che la nostra classe sia la migliore da sottoporre a progetti come questi. “
“Tante grazie, cara, sono felice che l’idea ti piaccia. Domani proporrò l’idea alla classe, spero che tu mi aiuterai nel mio intento. “
“ Sarà un onore. Ora posso andare? Sono veramente stanca, e vorrei riposarmi un po’ prima del pranzo, se mi sarà possibile. “
“ Certo, va pure. “
Lily si congedò con un cenno del capo, avviandosi a passi lesti e lunghi verso la rampa di scale che portava al quadro della Signora Grassa; salutava tutti gli studenti con un sorriso cortese, dal primo all’ultimo, piccoli e grandi, vecchi amici e semplici conoscenze, chiunque per lei era degno del suo saluto, tranne una persona, che non avrebbe più voluto vedere per l’eternità, che l’aveva tradita, distrutta dentro, che le aveva mentito.. Che l’aveva chiamata sporca Mezzosangue.
All’improvviso si sentì strattonare da qualcosa nascosto dietro l’angolo del corridoio, così portò una mano dentro la tasca della tunica nera, impugnando saldamente la bacchetta, in caso di un ipotetico attacco; i libri le caddero dalle mani, ed un individuo li raccolse velocemente: il corridoio era poco illuminato, tuttavia nella penombra riusciva a distinguere le sembianze di due figure.
“ Chi siete? Cosa volete da me? “
“ Sta calma, Lily.. Voglio solo parlare. “
Quella voce, così roca, bassa, profonda, quasi nasale, tenebrosa: Severus.
“ Che diavolo vuoi, Severus? Lasciami andare, o giuro che riferirò tutto al professor Silente. “
Il ragazzo strinse la presa intorno al pol so della ragazza, che nel frattempo stava cercando invano di scappare dimenandosi; un ragazzino più piccolo, probabilmente del Terzo Anno, casata Tassorosso, teneva tra le mani ancora tremanti i suoi libri, e la implorava con lo sguardo, come se le stesse chiedendo aiuto.
“ Sei un verme, Severus. Lascia andare questo povero bambino, non ti ha fatto nulla. “
“ Non mi ha fatto nulla? Mi è mancato di rispetto! “
“ Ha fatto la cosa migliore, non sei degno nemmeno di rispetto, adesso per favore, lascialo andare. “
Severus roteò gli occhi sbuffando, poi si portò le mani ai fianchi e si avvicinò al ragazzo, che continuava a tremare: si poteva leggere benissimo il terrore negli occhi del piccolo Tasso, che aveva iniziato a piangere.
Quella scena stava distruggendo il povero cuore di Lily, già tormentato da tantissimi problemi, più di altri che suoi: era vero, Lily amava ascoltare le persone in difficoltà, cercava in tutti i modi di fargli tornare il buon umore, come se fosse la cosa più importante di tutta la sua vita, più importante della scuola, dei buoni voti, delle sue amiche. Era la sua ‘missione’, o meglio, così le piaceva chiamarla.
“ Va via, non mi servi più. “
Il bambino sillabò un semplice ed essenziale ‘grazie’ con le labbra e corse via, cercando di raggiungere un gruppetto di Tassi più grandi, fra i quali c’era Jeremy, che si voltò improvvisamente verso il corridoio, osservando tutta la scena: Lily con le spalle al muro, Severus davanti a lei, che le tiene le mani bloccate, impedendole la fuga. La rabbia pervase il corpo del ragazzo, che tuttavia rimase fermo al suo posto, mentre gli altri Tassi si prendevano cura del piccolo, e come in uno di quei film babbani che era solito vedere con la sua famiglia, il tempo sembrò fermarsi, tutti intorno a lui continuavano a muoversi, forse anche più rapidi, ma lui rimaneva immobilizzato, come sotto un Incantesimo. Poi successe qualcosa di assurdo: Severus strattonò Lily ed iniziò a camminare, addentrandosi in quel corridoio, che portava alla Sala Comune delle Serpi. Mosse un piede verso quella direzione, ma tornò subito indietro: lui era pur sempre Jeremy, il Tassorosso scemo, mentre Severus era una Serpe, anzi LA Serpe per eccellenza, avrebbe potuto distruggerlo ed umiliarlo nel giro di qualche secondo, senza che lui se ne rendesse conto. Raggiunse i suoi amici che si erano avviati verso la Sala Comune, cercando di dimenticare ciò che aveva visto poco prima.
“ Dove diavolo stiamo andando, Severus? “
“ Zitta e cammina, Lily. “
“ Zitta e cammina? A me ? Lily Evans? Oh no, caro Severus, hai sbagliato persona ! Non sono una di quelle oche della tua Casata, io sono Caposcuola, e da tale, devi portarmi rispetto! “
“ Proprio per questo io ti amo, Lily! Apri gli occhi, porco Godric! “
“ Tu mi.. cosa? “
“ Si, Lily, io ti amo! Ti ho sempre amata, e sempre lo farò. Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista, amo tutto di te! Il tuo sorriso, i tuoi capelli rossi, le tue lentiggini, la tua intelligenza, il tuo carattere, tutto! “
“ Severus.. Io.. Va via. “
“ Cosa?! “
“ Si Severus, anzi, lasciami andare! Per me tu non esisti più, non sei nessuno! Non vorrei che i tuoi amici Serpi si arrabbiassero nel sapere che sei innamorato di un ‘Sporca Mezzosangue’, è così che mi hai chiamato, giusto? “
“ Ero ubriaco fradicio, Lily! Avevamo fatto una piccola festicciola tra Serpi ed abbiamo alzato un po’ il gomito, e non so perché ci siamo ritrovati nel vostro piano! “
“ Ma chi vuoi prendere in giro, Severus? Sei un verme, viscido, schifoso, inutile, ripugnante.. Sei il niente. “
“ Vabene, Lily, tu hai fatto la tua scelta, ma non pensare che ti lascerò così facilmente.. Di al tuo amico Potter di fare attenzione.”
“ Potter non è mio amico! “
Severus scoppiò a ridere, ed il corridoio apparentemente vuoto si riempì di quella risata, così fredda, cattiva, quasi terrificante; Lily riuscì a liberarsi dalla presa del ragazzo ed iniziò a correre più veloce che poteva, andando a sbattere di tanto in tanto con qualche Serpe più piccola che le lanciava sguardi fulminanti.
Raggiunse rapidamente il quadro della Signora Grassa e senza salutare nessuno dei suoi amici che erano rimasti un po’ perplessi dal suo aspetto sconvolto ed impaurito, salì le scale che portavano al Dormitorio e si rinchiuse in camera, facendo un incantesimo sulla serratura.
Scoppiò a piangere, rannicchiandosi con le gambe al petto sul suo letto che era stato sistemato accuratamente dagli Elfi domestici.
‘Di al tuo amico Potter di fare attenzione.’
Cosa voleva dire?
Doveva dire a James di stare attento? Lui non l’avrebbe mai ascoltata.
Doveva dire tutto alle altre? Sarebbero andate su tutte le furie.
Doveva dire tutto a Jeremy?
Già, Jeremy. Lui aveva osservato tutta la scena, eppure non si era mosso di un passo, non aveva nemmeno provato a far andare via Severus.
E se avesse lasciato Jeremy?
Cosa sarebbe successo?
** “ Buongiorno ragazzi, oggi ho una sorpresa per voi. Siete curiosi di sapere la novità? “
I ragazzi risposero all’unanimità con fare entusiasta, cercando di immaginare quale fosse la sorpresa che quel matto del Professor Lumacorno aveva in serbo per loro; l’uomo sulla quarantina si sfregò le mani e scoppiò in una risata allegra, che ben presto contagiò l’intera classe.
“ Ebbene, la sorpresa è.. Rullo di tamburi, per favore, signor Minus! Ieri io e la vostra cara compagna di classe Lily Evans, abbiamo avuto una nuova idea da proporre alla classe: un progetto di pozioni.. A coppie! Che ne pensate? “
I ragazzi scoppiarono dall’euforia, iniziando a mormorare tra di loro, programmando le coppie per il progetto.
“ Signori miei, mi dispiace distruggere i vostri piani per conquistare il mondo magico, ma le coppie verranno scelte ad estrazione, successivamente vi spiegherò le regole. “
Pian piano i nomi vennero estratti dal professore che aggiungeva spesso e volentieri piccoli commenti sulle coppie, per rallegrare la situazione.
“ Mckinnon e.. BLACK ! Complimenti signor Black, le è andata benissimo! E lei signorina Mckinnon, non si faccia ammaliare dalla bellezza di questo giovanotto e soprattutto lo faccia studiare! “
Marlene e Sirius si scambiarono uno sguardo complice, annuendo con la testa.
Rimanevano solo due nomi.
Potter.
Evans.
Diamine.
“ Per esclusione, rimangono Potter ed Evans! Ne vedremo delle belle con questa super coppia! Adesso le regole: avete tre giorni per portarmi un saggio sulla pozione che trovate a pagina 76 del libro di testo. Tutto chiaro? Sistematevi già a coppie ed iniziate a prendere gli appunti base e distribuitevi il lavoro. “
I ragazzi, facendo un gran frastuono, iniziarono a spostarsi di postazione, scambiandosi libri, quaderni e facendo volare anche qualche penna; James si sedette accanto a Lily che stava in tutti i modi tranne che bene: aveva ancora gli occhi gonfi, le occhiaie pronunciate, le labbra un po’ screpolate ed i capelli legati in uno chignon molto approssimativo. Le sorrise dolcemente, ma lei lo ignorò del tutto e tirò fuori il suo taccuino ed il libro dalla copertina violacea.
“ Hai idea di cosa dobbiamo fare? “
“ No.”
“ Che succede Lily?”
“ Sto bene.”
“ Non dire idiozie, non a me. “
“ .. Devo parlarti.”
“ Dimmi. “
“ Non ora, e non qui. Ci sono orecchie indiscrete. “
“ Oggi pomeriggio alle cinque al Platano picchiatore? Potremmo anche iniziare a lavorare per il progetto. “
“ Va bene, James. “

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Capitolo 8
*** Bye. ***


“ Hai visto stamattina che pessima cera aveva Lily? Deve esserle successo qualcosa, per forza.”
“ Vogliamo parlare della sua entrata fulminea in Sala Comune senza salutare tutti noi? E’ parecchio strana come cosa, dovresti parlarle.”
“ Io? Oh no. Mi odia, e lo sappiamo entrambi. Dovrebbe occuparsene quell’idiota del suo fid-.. Jeremy. “
“ Non riesci proprio ad accettarla questa cosa, eh? “
“ Sirius, la donna che amo da sei anni ha deciso di rovinarsi l’esistenza fidanzandosi con un emerito idiota che capisce un quarto delle cose che lei gli dice e che ha paura della sua stessa ombra! Come potrei accettarla? “
Sirius rimase in silenzio non sapendo bene cosa rispondere, in fondo, il ragionamento di James non faceva una piega: Lily stava sprecando la sua bellezza, intelligenza, il suo tempo con qualcuno che le avrebbe dato solo la metà di ciò che meritava.
“ Sono le cinque meno un quarto, scappo. “
“ Dove vai? Appuntamento con qualche bambinetta Corvonero? “
“ Io e Lily siamo in coppia insieme per il progetto di Pozioni, te lo ricordi oppure no? Ha detto che vuole parlarmi. “
“ Ah già, il progetto. Buona fortuna, Ramoso.”
James fece l’occhiolino all’amico che era ancora sdraiato sul suo letto, poi prese i suoi libri ed uscì dalla stanza, avviandosi a passi veloci verso l’uscita della Sala Comune.
“ Dove corri, Potter? “
“ E’ un piacere vederti, Meadowes. “
“ Ti ho fatto una domanda, è scortese non rispondere. “
“ Non credo tu sia mia madre, ed anche se lo fossi, non te lo direi ugualmente. “
La ragazza gli si avvicinò a passi lenti e sensuali, poggiando poi le mani sul petto del ragazzo, giocando con il lembo della maglia di lui.
“ Come siamo aggressivi, James. “
“ Meadowes, che vuoi da me? ”
“ Divertirmi. “
“ Sono cresciuto, anche se non sembra, non mi interessa più divertirmi, mi dispiace. “
“ Ah, davvero? Che peccato. Quindi non ti dispiacerà se ti bacio, vero? “
“ Non lo fare. “
“ Io faccio quello che voglio, James, tienilo bene a mente. “
Detto ciò, lei posò le sue labbra su quelle del ragazzo, che rimase immobile, non riuscendo a fare altro se non assecondare il volere di quella vipera; in quel momento spuntò Lily, stranamente raggiante, con i libri e gli appunti per il progetto di Pozioni tra le mani.
I libri caddero a terra.
Un rumore sordo.
Un unico tonfo. Lily iniziò a tremare, gli occhi spalancati, ancora sconvolta da ciò che aveva appena visto.
Poco dopo, raccolse i libri caduti a terra, si sistemò i capelli, sorrise e riprese a camminare, uscendo dal Castello, dirigendosi verso il Platano Picchiatore.
James si staccò dalla ragazza, spingendola via, e corse dietro Lily, che nel frattempo era quasi arrivata al punto d’incontro.
La sua mente era affollata dai pensieri:
Cosa avrebbe pensato Lily?
Lo odiava ancora di più?
Avrebbe continuato ad odiarlo per sempre?
Arrivò al Platano con il fiatone, e vide Lily comodamente seduta ai piedi dell’albero, con uno dei tanti libri di testo tra le mani; aveva sempre pensato che fosse una ragazza bellissima, ma mai come in quel momento, aveva osservato per bene il suo volto ricoperto da piccole lentiggini rossastre.
Si schiarì la voce, come per attirare la sua attenzione, e poi si sedette accanto a lei, rimanendo in silenzio; non sapeva bene cosa dire, tantomeno per spiegarsi per ciò che era avvenuto prima. “ Prendi quel libro, inizia a prendere appunti. “
“ Si capo. “
“ Tu ti occuperai degli effetti positivi della Pozione, io di quelli negativi. Poi uniremo i due elaborati. Tutto chiaro? “
“ Certo. Comunque, Lily.. Volevo scusarmi per.. “
“ Smettila di parlare e leggi. E non chiamarmi Lily! “
“ Lasciami spiegare, almeno. “
“ Non c’è nulla da spiegare o da chiarire, Potter. Pensavi davvero che avessi dimenticato quello che mi avevi detto quella sera? Mi sono fidanzata con quell’ emerito idiota perché tu non ti sei più fatto vivo, hai pensato solo a te stesso, come al solito. E quello che è successo prima dimostra solamente che tutto quelle parole, erano solo menzogne, promesse da marinaio.. Perché si, Potter, tu sei solo un bugiardo, niente di più, niente di meno. “
“ Lily, cioè Evans.. Insomma, Lily! Tu mi odiavi, cosa avrei dovuto fare? Presentarmi a casa tua e dichiararti amore eterno? “
“ Avresti potuto recuperare il tempo sprecato, Potter! Hai idea di quante notti io abbia passato in bianco pensando a te, a dove diavolo fossi, a con chi fossi, a cosa stessi facendo? Non puoi nemmeno immaginare quanto io abbia pianto, ed ora pretendi che io ti perdoni? Tu per me sei nulla, Potter. “
“ Lil-.. “
“ Non chiamarmi Lily! “
James rimase in silenzio ed iniziò a leggere il manuale che le aveva indicato la ragazza, sentendo tuttavia il proprio cuore spezzarsi in piccoli frammenti, ferito dalle parole gelide della ragazza che lui amava alla follia, e che avrebbe sempre amato. Il pomeriggio passò velocemente, senza che i due se ne rendessero conto, forse per l’eccessivo silenzio; James si alzò da terra e porse la mano a Lily, che tuttavia rifiutò l’aiuto e si alzò da sola, poi prese tutti i suoi libri, ed iniziò a camminare, senza controllare che lui la stesse seguendo.
“ Lily, aspetta. “
“ Che vuoi? “
“ Stamattina a lezione avevi detto che dovevi parlarmi. “
“ Ah già.. Sta attento. “
“ Attento? A cosa? Alle mie ammiratrici? “
“ Peggiori soltanto la tua situazione in questo modo, Potter. “
“ A cosa devo fare attenzione? “
“ Devi fare attenzione agli attacchi a sorpresa.. STUPEFICIUM! “
“ SEVERUS! “
Il ragazzo dai capelli forse troppo unti sbucò da dietro una delle colonne dei portici, lanciando l’incantesimo a piena voce, con l’intento di far male al giovane che stava a qualche passo da lui e che gli aveva ‘rubato’ la ragazza dei suoi sogni; James ebbe il tempo di spostarsi, buttandosi per terra, schivando così l’incantesimo.
Un lampo di luce.
Poi tutto si fermò: Lily era a terra.
Severus lasciò cadere la bacchetta a terra, e scappò via, incredulo di ciò che aveva fatto, mentre James si alzò di getto e corse dalla ragazza, che probabilmente aveva perso i sensi, dopo aver sbattuto la testa; la prese in braccio e camminò il più velocemente possibile sino all’infermeria, dove spiegò ogni singolo dettaglio dell’evento a Madama Chips, che lo rassicurò e lo fece uscire dalla Sala, chiedendogli di lasciarla lavorare in santa pace.
“ Lucciole. “
Disse James con ancora il fiatone, dopo la corsa fatta dall’Infermeria fino alla Sala Comune: tutti i loro amici erano lì che scherzavano e ridevano tra di loro, organizzando il tifo per la prossima partita di Quidditch, che si sarebbe svolta il giorno seguente tra Serpeverde e Grifondoro.
“ Sirius.. Vieni un attimo. “
“ Che succede, campione? “
“ Vieni qui, porco Godric! “
Sirius comprese la gravità della situazione solo quando vide luccicare gli occhi dell’amico, che aveva sempre evitato di piangere in pubblico; lo trascinò via, in un angolo appartato della Sala, lo fece sedere e lo guardò con fare confuso, cercando di capire cosa fosse successo.
“ L-lily.. “
“ Dov’è? Non eravate insieme? “
“ Sì.. “
“ Che diavolo hai combinato, James? “
“ Stavamo parlando.. Lei mi aveva detto di stare attento, e-e poi.. E’ spuntato fuori quel rompi bolidi di Mocciosus che mi ha lanciato contro un incantesimo. Io sono riuscito a schivarlo, ma Lily.. No. “
“ James, stai scherzando vero? “
“ No, Sirius. Ora è in Infermeria, ha perso i sensi. “
Sirius si portò le mani alla bocca, mentre la rabbia iniziò lentamente a ribollire nelle sue vene; chiamò subito Remus, Frank e Peter e raccontò loro tutta la situazione, cercando poi di far calmare James, che era andato su tutte le furie.
“ Dobbiamo fare qualcosa. “
“ Si, ma cosa? “
“ Intanto dobbiamo dire tutto al professor Silente, non può passarla liscia. “
“ Io propongo una rissa. “
“ Cosa? No, James, è troppo rischioso! “
“ Sirius, cosa faresti tu se qualcuno facesse male a Marlene? “
“ Gli spaccherei la faccia a pugni.. “
“ Ecco. “
“ Le ragazze non devono sapere nulla, andrebbero in escandescenza. “
“ Lo so. Frank e Peter, voi due rimanete con le ragazze, io, Sirius e Remus penseremo a dare una lezione a quelle Serpi dei miei stivali. “
“ Come dici tu, James. “
“ Perfetto. Remus, passami un foglio, voglio mandare una piccola letterina al mio amico Mocciosus. “
Detto ciò, prese una penna ed iniziò a scrivere, fermandosi di tanto in tanto, chiedendo consigli ai suoi amici.
‘Mocciosus, Sei solo un vigliacco, non l’hai nemmeno aiutata, vergognati.
Noi avevamo un conto in sospeso, ricordi?
Portati i tuoi amici.
Ci vediamo alle 3.00 nel cortile esterno.
Ci sarai, oppure hai troppa paura?
Con tanto amore,
I Malandrini.
‘ “ Direi che è perfetta. “
“ Peter, trova una Serpe a cui consegnarla. “
Il ragazzo annuì distrattamente e corse via con la lettera in mano, mentre gli altri ragazzi rimasero in Sala; poco dopo James si alzò dal tavolo e si allontanò, dirigendosi verso la scala che porta ai dormitori.
Salito in camera, chiuse la porta del bagno, si spogliò rapidamente ed entrò nella doccia; lasciò che l’acqua scorresse sul suo corpo a dir poco statuario, mentre i pensieri riprendevano ad affollarsi nella sua mente.
Lily.
Come stava?
Si era ripresa?
Avrebbe dovuto proteggerla, invece di schivare l’incantesimo e mettere al sicuro la sua pellaccia.
Aveva ragione la Rossa.
Era solo un bugiardo.
Una nullità.
Terminata la doccia, si avvolse un telo intorno alla vita, ed uscì dal bagno, indossò dei boxer puliti e scelse con cura i vestiti: una maglietta nera aderente e dei jeans scuri. Mise la bacchetta nella tasca dei jeans, si ‘pettinò’ i capelli ed uscì dalla stanza a passi lesti.
“ James, vieni con noi a cenare? Frank ci ha detto che Lily è nell’ufficio del professor Lumacorno per organizzare il progetto di Pozioni. “
Frank fece l’occhiolino a James ed il ragazzo sorrise, accettando l’invito delle ragazze che lo presero a braccetto ed iniziarono a camminare, ridendo e spettegolando tra di loro come al solito.
** “ Ragazzi, che ne dite se domani mattina, dato che è sabato, studiassimo tutti insieme in biblioteca? Almeno potremo divertirci ed aiutarci! “
“ Ottima idea, Emme! Ci vediamo alle 9.00 in Biblioteca? “
“ Certo, ragazze. “
“Va bene, allora a domani! Dite a Lily di non fare troppo rumore quando tornerà in camera! Buonanotte. “
Aspettarono che le ragazze se ne fossero andate per poi radunarsi tutti intorno al camino della Sala Comune, che nonostante fosse ancora settembre, aveva già iniziato a scoppiettare.
“ Codaliscia, hai consegnato la lettera? “
“ Certo, Ramoso. “
“ Ottimo lavoro. Allora, io, Lunastorta e Felpato rimarremo qui, mentre voi due tornate in camera. Cercate di sorvegliare le ragazze, in un qualche modo. Potete farcela? “
“ Ovvio, Ramoso. “
“ Perfetto, andate, e rimanete vigili. “
“ Si, Ramoso. “
I due ragazzi salirono le scale del dormitorio, mentre i tre rimasero in silenzio ad osservare le fiamme del camino; l’orologio a pendolo della Sala scandiva lentamente il passare delle ore: ancora mezzanotte.
L’una.
Le due.
“ Andiamo ragazzi, sono le tre meno un quarto. Portatevi le bacchette in caso di pericolo, anche se dubito ne avremo bisogno. Io voglio fargli male solo con le mie mani. “
Presero il mantello dell’Invisibilità di James, ed iniziarono a camminare a passi lenti verso il cortile esterno, prestando attenzione agli spostamenti dei professori grazie alla loro Mappa.
Giunti ormai fuori dalle mura del castello, si levarono di dosso il mantello e si guardarono intorno, chiedendosi se i loro avversari si sarebbero mai presentati.
“ Potter, Potter, Potter.. Quante volte dovrò ricordarti che io non ho mai paura? “
“ Attenzione, miei cari Malandrini, a quanto pare le Serpi sono uscite dal loro buco! “
“ Che vuoi, Potter? “
“ Vendetta, non tanto per me.. Ma per quello che hai fatto alla mia ragazza. “
“ Tua.. Ragazza? “
“ Hai capito benissimo, Mocciosus. Lily Evans, la tua cara Lily, sta con me. “
“ … IO TI AMMAZZO, POTTER! “
Severus si lanciò addosso a James, che si era prontamente messo in guardia, pronto ad un qualsiasi attacco; la Serpe gli cadde addosso e cercò subito di strozzarlo, senza ottenere nulla, se non risate da parte del Grifone.
James sferrò subito un gancio destro, riuscendo così a levarsi di dosso il ragazzo, che tuttavia continuò a provare a picchiarlo, ma senza riuscirci; il ragazzo iniziò a dare alla Serpe una serie di pugni, fin quando non crollò al suolo, incapace di fare alcun movimento.
“ Già stanco, Mocciosus? Io ho appena iniziato! “
Nel frattempo, le altre due serpi che erano arrivate con Severus, iniziarono a menarsi con Remus e Sirius, ottenendo però solo lividi e lamenti; Severus si rialzò barcollando e diede un pugno a James, che però non era riuscito a girarsi in tempo, colpendolo quindi in pieno volto, facendogli uscire sangue dal labbro inferiore.
James andò su di giri ed diede una serie di calci alla Serpe, che cadde al suolo, esausto e pieno di lividi. Il Grifone si sedette sulla pancia del nemico e gli diede un pugno sul naso, facendogli uscire un rivolo di sangue dalla narice destra.
“ Questo era per Lily. “
“ Non sarà mai tua, diventerà mia, un giorno. “
“ Aspetta e spera, Mocciosus. “
“ Il Signore Oscuro ti punirà per questo! “
“ Il Signore Oscuro non esiste, Mocciosus. Non ti avvicinare mai più a Lily, o ti mando direttamente al San Mungo. Capito? “
“ Avrò la mia vendetta. “
“ Mandami un gufo quando sarai pronto! Andiamo via, ragazzi. “
Indossarono nuovamente il Mantello e corsero via, prestando sempre più attenzione ai professori, che per ora erano ancora riuniti in Infermeria, probabilmente per accertarsi delle condizioni di Lily; rientrarono nella loro Sala Comune, salirono le scale e si chiusero in stanza, scoppiando poi a ridere, battendosi il cinque.
“ Gran bel lavoro, James ! “
“ Grazie, anche voi siete stati grandiosi! “
“ Adesso dormiamo, domani ci aspetta una mattinata di solo studio. “
“ Buonanotte, Lunastorta. “
“ Notte Felpato, notte Ramoso. “
“ James, perché hai detto a Mocciosus che tu e Lily state insieme? Non parlate nemmeno.. “
“ Dovevo colpirlo nell’onore, mi serviva un modo per farlo scoppiare. “
“ Sei un genio, lo ammetto. “
“ Grazie mille, cagnaccio.”
“ Ti odio.. Buonanotte, James. “
“ Buonanotte cane. “
Attese che anche Sirius si fosse addormentato, per poi levarsi di dosso i vestiti sporchi di fango e sangue ed infilarsi sotto le coperte, portando le mani dietro la testa a mo’ di cuscino.
Cosa voleva dire Mocciosus con quella frase? Non si sa.
Lo stava per caso mettendo in guardia? Molto probabile.
Anche se avesse voluto metterlo al corrente del pericolo che stava per distruggere la sua vita, al momento la sua unica preoccupazione era la vita di qualcun altro: Lily.
‘ Solo per te, Lily, amore mio, un giorno staremo insieme per sempre.. Lo giuro. ‘
Con questo pensiero per la mente, sprofondò tra le braccia di Morfeo, soddisfatto dal risultato della loro piccola missione.

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Capitolo 9
*** Oh Godric. ***


“ Corri, Lily ! Corri, o arriveremo tardi ! “
“ Ma dove dobbiamo andare? E perché stai correndo, Petunia? Perché tutta questa fretta? “
“ Tu corri! “
Sentiva le gambe farsi sempre più pesanti, come se man mano qualcuno stesse aggiungendo dei pesi alle sue caviglie, per farla andare più lentamente.
“ Petunia? Petunia aspettami! “
“ Veloce Lily, arriveremo tardi! “
“ Dove corri? Spiegami! “
“.. LILY, AIUTO! “
In quel momento il mondo si fermò: sentiva solo il suo respiro affannato, il cuore battere veloce, quasi all’impazzata, le gambe continuavano a muoversi, sincronizzate con le braccia, ma sembrava quasi stesse girando in tondo, senza muoversi di un solo passo.
Poi una visione paradisiaca.
Vide James, bello come al solito, ma non aveva quel suo solito sorriso beffardo, che aveva fatto cadere ai suoi piedi tantissime ragazze, anzi era freddo, impassibile, quasi cadaverico.
“ James, che ci fai qui? “
Silenzio.
“ James, perché mi ignori? “
Ancora silenzio.
“ James! Oh Godric, ascoltami! Che sta succedendo? Dov’è finita Petunia? “
Il ragazzo sorrise, poi si voltò verso di lei, ed iniziò a correre, scomparendo nella fitta nebbia .
“ James ! “
Lily riprese a correre: non sapeva bene dove stava andando, cosa c’era oltre quel muro di nebbia, cosa era successo a Petunia, perché James non la ascoltava, non sapeva nulla, come se si fosse addormentata per anni, ed il mondo intorno a sé avesse continuato a vivere, lasciandola indietro.
Prima una voce strozzata, quasi un sussurro..
.. Poi un urlo straziante, gelido.
“ LILY! “
“ Mamma..? “
“ LILY! “
“ Papa’.. ?! “
“ LILY! “
“ PETUNIA! “
“ Rossa, aiuto! “
“ JAMES. “
Silenzio.
.
.
.
“ … E’ troppo tardi, Lily. Sei in ritardo questa volta. “
“ Chi sei ? Cosa hai fatto alla mia famiglia? “
“ Non è importante, sappi solo che sarò il tuo peggior incubo, fin quando non vincerò. “
Un lampo di luce improvviso.
La ragazza udì la formula di un incantesimo sconosciuto, o meglio, che non aveva mai letto in alcun libro, o che le avevano spiegato a scuola. Poi cadde a terra, e sentì il proprio corpo diventare sempre più freddo.
‘ Che diavolo succede? ‘
‘ … A- aiuto. ‘
Buio.
** “ Come sta? “
“ L’incantesimo l’ha presa in pieno, quindi è ancora un po’ stordita. Prima si è svegliata e sembrava terrorizzata, sudava freddo.. Le ho dovuto dare una medicina babbana per farla calmare. “
“ Si riprenderà presto? Abbiamo un progetto di Pozioni da svolgere insieme entro domani. “
“ Ne dubito, James. Anche se riuscissi a farla riprendere, non sarebbe nel pieno delle sue forze, e ti sarebbe solo d’impaccio, credo che dovrai lavorare anche per lei. “
“ Va bene, grazie mille, Madama Chips. “
James uscì dall’ Infermeria a passi lenti, quasi sconsolato, e raggiunse Sirius che lo aspettava nel corridoio, appoggiato ad una delle colonne; posò la mano sulla spalla dell’amico, e strinse leggermente le dita intorno ad essa, cercando di mantenere la calma.
“ Come sta Lily? “
“ E’ ancora stordita, non riuscirà a lavorare. “
“ E quindi? “
“ Dovrò fare tutto da solo, lei metterebbe i suoi voti davanti alla salute, ed io dovrò fare ugualmente. Voglio solo che lei si renda conto che sono cambiato, che non sono lo stesso, e quindi studierò per entrambi. “
“ Mi preoccupi ogni giorno di più, James. “
“ Grazie dell’incoraggiamento, Sirius. “
“ Non c’è di che! “
James roteò gli occhi e spinse via l’amico, che poi lo raggiunse, scoppiando a ridere, incamminandosi di fianco a lui, verso la Sala Comune rosso-oro.
“ James..”
“ Che c’è, Sirius? “
“ Guarda avanti.. Lentamente.”
James alzò lo sguardo dal pavimento mattonato del Castello e rimase fermo sui suoi passi, incapace di fare qualcosa: Severus era davanti a lui, con i suoi amici Serpi che gli stavano accanto, con le braccia conserte, che parlavano tranquillamente tra di loro.
“ James, mantieni la calma, gli hai già fatto del male. “
“ Dovevo conciarlo peggio. “
“ James, andiamo via, non voglio entrare in nessun casino. “
“ Aspetta. “
James lasciò Sirius e si avvicinò al gruppetto di ragazzi, che lo avevano adocchiato da quando era arrivato, ed iniziarono a squadrarlo.
‘James, rilassati.’
“ Hei Mocciosus. “
“ Potter.”
“ Vorrei solo farti sapere che Lily ora sta meglio, e che presto potrà uscire dall’Infermeria. “
“ Il mio bersaglio non era lei, ma tu. “
“ Fino a lì c’ero arrivato anche io, Mocciosus. Dovresti rassegnarti, hai perso. “
“ Rassegnarmi? Io? Mai e poi mai, Lily sarà mia un giorno. “
Il ragazzo occhialuto gli si avvicinò, poggiò una mano sulla sua spalla e poi gli sussurrò qualcosa all’orecchio, qualcosa che lo fece rabbrividire, che gli fece gelare il sangue, qualcosa che gli permise solo di deglutire, poi di allontanarsi e di andare via con i suoi amici.
Sirius rimase ad osservare sbalordito la scena, non sapendo bene cosa fare, cosa dire, tantomeno cosa pensare.
Cosa aveva detto James a Severus di così aggressivo, tanto da farlo andare via?
“ Andiamo via, torniamo in Sala Comune, devo riposarmi. “
“ .. Certo.”
** “ Siete dei bastardi! “
James e Sirius entrarono di corsa nella grande Sala un tempo calma ed accogliente, ora invasa da ragazzi di tutte le età che urlavano, si spingevano, litigavano.. Insomma, c’era il caos.
“ CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO? “
Urlò Sirius, salendo sopra uno dei divanetti, cercando di attirare l’attenzione di tutti i suoi compagni di Casata, che finalmente l’avevano notato.
“ Sirius Orion Black, sei un grandissimo stronzo! Avresti dovuto dirmelo che Lily era in Infermeria! Avete voluto tenere tutto in segreto, nascondendoci la verità! “
“ Marlene, posso spiegarti..”
“ Non mi interessa! “
James strinse fortissimo i pugni, poi gettò un urlo, facendo zittire tutti nella Sala, perfino i quadri avevano smesso le loro azioni quotidiane per cercare di capire cosa fosse successo.
“ E’ stata colpa mia, ho chiesto io ai miei Malandrini di non dire nulla, perdonatemi. “
Mary si fiondò addosso a James e gli piantò tutte e cinque le dita sulla sua guancia scheletrica, lasciandogli un grande segno rosso; Remus prese il braccio di Mary e la tirò verso di sé, sperando che James non si arrabbiasse e le facesse del male.
“ S-scusa James. “
“ Niente scuse, me lo meritavo. Se volete sapere veramente cosa è successo, vi prego di sedervi e di ascoltarmi in silenzio. “
Detto ciò, gran parte degli studenti uscirono dalla Sala, per dirigersi nella Sala Grande per la cena, mentre James e gli altri, Malandrini e ragazze comprese, si sedettero davanti ad uno dei divanetti e rimasero in silenzio, aspettando che il ragazzo raccontasse la vicenda.
“ Bene, i miei Malandrini sanno già cosa è successo, ma lo ripeterò ugualmente. Ieri pomeriggio, io e Lily avremmo dovuto studiare insieme per il progetto di Pozioni, no? Bene, prima di iniziare abbiamo discusso un po’, e lei mi ha detto cose che io non mi sarei mai aspettato, quindi è calato l’imbarazzo, e siamo rimasti in silenzio, ognuno per i propri affari a prendere appunti; poco prima di cena, stavamo tornando, e lei mi ha detto di stare attento, e ciò mi ha lasciato parecchio sorpreso, insomma, Lily Evans che si preoccupa per James Potter? Impossibile. All’improvviso è comparso dal nulla Mocciosus, ed ha lanciato un incantesimo: io sono riuscito a schivarlo, mentre Lily l’ha preso in pieno, cadendo indietro ed urtando la testa contro il suolo. Dopo ciò, Mocciosus è sparito, io ho portato subito Lily in Infermeria e poi sono corso qui a dire tutto ai ragazzi. “
“ Perché non l’avete detto anche a noi? “
“ Perché sareste andate in incandescenza, come effettivamente è successo poco fa. “
“ James, dovresti raccontare cosa è successo questa notte..”
“ COSA E’ SUCCESSO STA NOTTE? “
“ Calmati, Emme, nulla di preoccupante, o meglio non per il tuo ragazzo. “
“ Diglielo, James. “
“ Io, Sirius e Remus abbiamo avuto un piccolo scontro con Mocciosus ed i suoi amici, che ovviamente abbiamo ridotto ad un pugno di lividi, mentre Frank e Peter li abbiamo lasciati a farvi da guardia, in modo tale che se aveste cercato Lily o qualcun altro, loro ci avrebbero retto il gioco. “
Tutte le ragazze rimasero in silenzio, imbarazzate per quella situazione, colte alla sprovvista dalla notizia che avevano appena appreso; Marlene si schiarì la voce, incrociò le sue dita con quelle della mano di Sirius e sorrise dolcemente, forse come mai aveva fatto prima di allora.
“ James? “
“ Si? “
“ Come stai? “
Silenzio. Mai qualcuno aveva chiesto a James come stava, o meglio, gliel’avevano chiesto un milione di volte, ma mai con interesse, con curiosità o altro, e ciò lo lasciò spiazzato, e forse anche un po’ imbarazzato.
“ Io ? Sto bene, credo. Ho solo paura per Lily, per cosa accadrà quando si riprenderà, per cosa dirà quando saprà che io ho detto a Mocciosus che stiamo insieme solo per farlo imbestialire, insomma, ho paura che lei mi odierà per sempre. “
“ Non lo farebbe mai, Ramoso. “
“ Io invece penso di si, mi ha odiato per tutti questi anni, non sarà poi così difficile odiarmi per sempre. “
Il silenzio piombò nella stanza, ed in lontananza si udì il rombo di un tuono.
‘Un altro temporale, che bello. ‘
“ Ragazzi, io ho fame, che ne dite di scendere tutti insieme a mangiare? “
“ Si dai, andiamo tutti insieme? “
“ No grazie, andate voi.. Ho perso l’appetito. “
“ E dai, James, non puoi stare con il muso lungo per tutta la serata.”
“ Peter, ho semplicemente detto che non ho fame. Andate voi, magari vi raggiungo tra un po’. “
I ragazzi si guardarono tra di loro, e decisero di assecondare la decisione di James, lasciandolo solo nella stanza, seduto sul divanetto in velluto rosso, davanti al caminetto che ardeva beatamente; si rannicchiò su sé stesso, continuando ad osservare le fiamme color rosso acceso, mentre nella sala regnava il silenzio più totale, proprio come nella sua mente.
Non sapeva cosa fare, cosa pensare, come fare per convincere Lily, era la sua ultimissima occasione, e non poteva di certo bruciarla come se niente fosse.
Un’illuminazione improvvisa.
James uscì dalla Sala Comune, correndo più veloce che poteva attraverso i corridoi del Castello, che per sua fortuna erano completamente sgombri; arrivò con il fiatone al Quinto piano, dove si trovava lo studio del Professor Lumacorno, così bussò alla porta ed attese fin quando l’uomo non venne ad aprirgli, con quella sua solita aria svampita e sconvolta, come se fosse appena caduto dalle nuvole. Indossava una lunga giacca da sera color verde petrolio, e delle ciabatte da camera bianche, con due piccole stelline sulla punta, e come al solito, aveva un libricino tra le mani, probabilmente il suo quaderno per gli appunti.
“ Buonasera Professore, scusi per l’interruzione, ma avevo necessario bisogno di parlarle. “
“ C-certo.. James caro, entra pure! Idromele? “
“ Giusto un goccio, sono a stomaco vuoto. “
Il cinquantenne versò del liquido color ocra, tendente all’arancione, in due calici di cristallo decorato, accuratamente lucidati , poi ne porse uno al giovane che si era accomodato su una poltrona a stampa fiorata, accanto al fuoco.
Ne bevve un lungo sorso, poi guardò il ragazzo con aria interrogativa, chiedendosi come mai quella visita serale.
“ Dimmi James, di cosa volevi parlarmi? “
“ Oh si, giusto! Bene, come lei saprà, Lily è ancora in Infermeria, ed a causa del grave colpo, non sarà in grado di aiutarmi a terminare il progetto di Pozioni. “
“ E quindi? Prosegui, su. “
“ E quindi volevo chiederle se posso continuare a lavorare da solo, però poi il voto, se sarà di esito positivo, verrà assegnato sia a me che alla Signorina Evans, invece se sarà negativo, lo assegnerà solo a me. Ha capito? “
“ Certo.. Beh, è complicato, ma posso fare questa eccezione per uno dei miei studenti migliori. Posso sapere come mai è così importante per te? “
“ Veda Prof, lei si è mai innamorato di qualcuno? “
“ Certo.. Faceva parte della mia stessa Casata, eravamo entrambi caposcuola ed unitissimi. Io ero completamente cotto di lei, ma lei amava un altro, che poi ha anche sposato.. Non mi ha nemmeno invitato al suo matrimonio. Ma adesso, cosa importa? “
“ Importa eccome! Ha mai provato a conquistare questa ragazza, cercando di fare di tutto, ma per colpa di un misero errore, tutto ciò che aveva costruito, le è crollato addosso? “
“ Quasi sempre. “
“ Ottimo, le storie si assomigliano. Io ero riuscito a far avvicinare me e Lily dopo anni ed anni di odio e tentativi vani, mie lacrime, sue urla, baci strappati a ragazzette che vagamente mi ricordavano lei, insomma uno schifo, ma per colpa di uno stupido errore, o forse del mio pessimo carattere, l’ho persa, e sono tornata al punto di partenza. Ora, con questo gesto, voglio dimostrarle che sono cambiato, che sono diverso, che quello che provo è vero! Ho solo domani per riuscire a riprendermi l’amore della mia vita, e se non dovessi farcela, la lascerò andare e cercherò di dimenticarmi di lei. “
“ Pensi che sia necessario fare questo gesto? “
“ Assolutamente si. “
“ Va bene, James. A tuo rischio e pericolo, però. “
“ Grazie mille, Prof. Buonanotte. “
“ Buonanotte, ragazzo mio. “
“ Ah Prof, ottime ciabatte! “
“ Un regalo di mia sorella, ha un pessimo gusto per la moda. “
James scoppiò a ridere, poi poggiò il calice su di un tavolino da caffè color legno scuro, salutò con un cenno del capo ed uscì dalla stanza, sentendo la porta chiudersi alle spalle.
A passi veloci si diresse in Biblioteca, prese tutti i libri di Pozioni, gli appunti di Lily e quelli suoi, si sedette in uno dei tavoli ed iniziò a leggere, scrivere e riassumere vari argomenti, mettendo tutto il suo impegno.
‘ Ne vale veramente la pena, James? ‘
‘ Ovvio. ‘
‘ Lo pensi veramente? ‘
‘ Certo. ‘
‘ E se dovesse rifiutarti? ‘
‘ Me ne farò una ragione, e volterò pagina, controvoglia.’
‘ Sei fottuto, James. ‘

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Capitolo 10
*** Is this.. the End? ***


“ Che facciamo? Lo svegliamo oppure no? “
“ No no, io dico di no, insomma, è l’unico momento in cui sembra adorabile. “
“ Sirius, sei la persona più cattiva di questo universo. “
“ Mai quanto te, Marlene cara. “
“ Avete finito di lanciarvi frecciatine? C’è qualcosa di più importante a cui pensare. “
Sirius roteò gli occhi e poggiò una mano sulla spalla di James, che si era tranquillamente addormentato in biblioteca, sopra un paio di volumi di Pozioni.
Effettivamente, Sirius aveva pienamente ragione, James sembrava un angelo quando dormiva, ed era forse l’unico momento in cui era adorabile, tranquillo e docile, e non iperattivo ed irrequieto come al solito.
“ James? Svegliati, dai. “
“ Lily, io.. Posso spiegarti.. “
“ James.. “
“ Lily io ti amo, ti ho sempre amata.. “
“ Adesso basta.. JAMES! “
Il quattrocchi si svegliò di botto, spalancando gli occhi, ancora stordito da quel pessimo risveglio; i suoi amici scoppiarono subito a ridere, poi chiusero alcuni libri e lo fecero alzare, cercando di farlo diventare più attivo.
“ Che diavolo è successo? “
“ Hai studiato tutta la notte. Stamattina ci siamo preoccupati, non vedendoti arrivare alla Colazione, così siamo venuti qui e ti abbiamo svegliato. “
“ Godric, sono indietrissimo, non ce la farò mai. “
“ Tranquillo, ti aiuteremo noi. Ora va a farti una doccia, ci vediamo in Sala Comune tra mezz’ora. “
James abbracciò improvvisamente Sirius, e corse via dalla stanza, verso il dormitorio rosso-oro, più felice che mai.
Forse ce l’avrebbe fatta! Forse sarebbe riuscito a dimostrare a Lily che era diverso, quello giusto per lei, che la amava veramente ! Forse lei avrebbe capito che in fondo non era poi così cattivo come ragazzo, che c’era qualcosa di buono in lui..
**
“ Buongiorno, Lily cara! “
“ Mary? Emme? Che ci fate qui? “
“ I Malandrini ci hanno raccontato tutto, ed ora siamo venute qui a farti compagnia. Contenta? “
“ Oh.. Bene. Come sta James? “
“ Lily, ti sei resa conto che l’hai chiamato per nome? E poi, come mai ti importa di lui? “
“ Secondo me, lui ti piace.. “
“ Sta’ zitta Emme, non dire idiozie! A me non potrebbe mai piacere James Potter, anche perché io sto con Jeremy.”
“ Che però non è mai venuto a trovarti, mentre James ha passato gran parte del tempo a controllare che tu stessi bene. “
“ Davvero? “
“ Certo, Rossa! “
Lily arrossì vistosamente, ancora sbalordita dalla notizia datale dalle amiche, poi prese un respiro profondo, sorrise dolcemente e si schiarì la voce, incrociando le gambe sul lettino dell’Infermeria.
“ Spiegatemi meglio.. James Potter, quel James Potter, ha passato gran parte del suo tempo qui, aspettando che mi svegliassi? “
“ Esattamente, Rossa. Ha anche saltato un allenamento di Quidditch. “
“ Non ci credo.. Ha veramente saltato un allenamento di Quidditch, l’unico motivo per cui si alza dal letto la mattina, per stare con me? “
“ Allora sei sorda! Certo. “
James aveva veramente fatto tutte quelle cose solo per lei? Allora era veramente cresciuto, forse era cambiato veramente.. Insomma, aveva messo lei davanti al Quidditch!
‘ Rossa, svegliati, tu lo odi. ‘
Le ricordò la sua coscienza, che ogni tanto si faceva sentire, facendola tornare con i piedi per terra.
“ Come sta andando il Progetto di Pozioni? Non posso prendere un brutto voto.. “
“ Ehm.. Lily, noi.. Dobbiamo andare ! Scusa. “
“ Già, dobbiamo.. Andare a vedere gli allenamenti di Quidditch. “
“ Ma che diavolo vi prende? Siete cambiate all’improvviso.. “
“ Non ti preoccupare, ci vediamo dopo, Rossa! “
Le due ragazze corsero fuori dalla Sala, lasciandola nuovamente sola, o meglio, in compagnia di una Madama Chips fin troppo taciturna e pensierosa, non che generalmente fosse una gran chiacchierona.
Lily tirò fuori da sotto il cuscino un taccuino con la copertina foderata di uno strano materiale, simile al raso, color rosso fuoco, proprio come i suoi capelli, si fece portare una penna ed iniziò a scrivere.
Scrivere l’aveva sempre aiutata a sfogarsi, a riprendere il controllo sul suo corpo che certe volte rischiava veramente di esplodere, dopo aver accumulato parole su parole, rimproveri, elogi, scherzi di pessimo gusto, voci false sul suo conto, sfoghi delle sue amiche, insomma, di tutto e di più.
‘ James.
Ha ragione, è un gran bel nome, devo ammetterlo.
Ha un suono così.. Musicale, d’impatto.. Perfetto.
Già, perfetto, un po’ come lui.
Perché l’ho odiato per così tanto tempo? Perché non ho mai cercato di interpretare quelle sue provocazioni, e rendermi conto che c’era qualcosa di più profondo?
Perché sono stata sempre così cieca?
E se lo amassi?
Non sarebbe una catastrofe, infondo innamorarsi è una cosa più che normale, soprattutto a questa età.. Certo, un conto è innamorarsi di un amico, un altro conto è innamorarsi di quello che consideravo il mio peggior nemico.
Forse dovrei lasciare Jeremy.
Per me lui è solo un rimpiazzo, è vero.. Eppure mi dispiace farlo soffrire, è un ragazzo così debole ed indifeso..
James cosa farebbe?
Oh, Godric. Devo smetterla di pensare a lui, è diventato un pensiero fisso, dopo quello strano sogno.
Stasera devo parlargli, necessariamente, magari lui ha cambiato opinione su di me, ed ha smesso di amarmi, non so.
James.
Che nome assurdo.
’ “ Signorina Evans? “
“ Si? Oh, Professor Silente, buongiorno. “
“ Buongiorno a lei, cara. Madama Chips ci ha fatto sapere che ieri notte ha avuto uno strano sogno, e si è svegliata di soprassalto, e tutt’altro che tranquilla. Può raccontarmelo? “
“ Non ricordo benissimo tutto quello che è accaduto, signore.. “
“ Mi sembra ovvio. Facciamo così, stasera la aspetto nel mio ufficio, e, sempre se vuole, mi racconterà tutto ciò che ricorda. Va bene? “
“ Certo. “
“ Perfetto. Ah, signorina, Madama Chips la dimetterà entro l’ora di pranzo, aspetto di vederla in sala Grande a quell’ora. “
“ Ovviamente. “
“ A presto, dunque. “
“ Arrivederci. “
Lily attese fin quando il professore non fu uscito, portò le mani alla testa e chiuse gli occhi, tirò un lungo respiro e cercò di restare calma ed attivare il cervello per trovare una soluzione a quel problema.
Avrebbe parlato con James quel pomeriggio, prima della lezione di Pozioni.. GODRIC, IL PROGETTO DI POZIONI!
E di sera avrebbe raccontato tutto al Professor Silente, magari l’avrebbe aiutata a capire il perché di quello strano incubo, così reale..
Era la soluzione migliore, entrambe le ‘discussioni’ erano necessarie sia per lei, che per altri.
**
“ Non ci riuscirò mai, Sirius! “
“ Non lamentarti e ripeti! “
“ Non ce la faccio! “
“ Sta zitto e ripeti! “
“ Marlene, ti rendi conto di avermi chiesto di stare in silenzio e di parlare al tempo stesso? Sirius, sapevo che le tue ragazze non brillassero per intelligenza, ma.. Dai! Sei sceso così in basso, cagnaccio.. “
Marlene diede uno schiaffo a James, che poggiò la sua mano sulla guancia che stava arrossando velocemente, poi alzò lo sguardo e furente intimò Sirius di portar via la sua ragazza , se non voleva continuare a passare la sua vita con un mucchietto di ossa.
“ Ragazzi, ragazzi, ragazzi ! Basta! Il nostro obiettivo, per adesso, è riuscire a far ricordare a James tutte queste formule.. Che teoricamente dovrebbe conoscere di già … “
“ James, fa finta che tu stia giocando a Quidditch! E’ tutta questione di memoria! Sai più di dodici schemi di gioco e conosci tutti i falli e l’intero regolamento del Quidditch, non deve essere poi così complicato! “
“ Ok, ci proverò.. “ Disse James, parecchio demoralizzato.
Una volta.
Quattro volte.
Dieci volte.
“.. E quindi, per questo motivo, possiamo ritenere questa pozione letale solo se vi si aggiunge una piccola quantità di veleno di rospo. “
Tutti rimasero in silenzio, però poco dopo scoppiarono in un fragoroso applauso, con tanto di fischi ed ovazioni da parte di Peter e Remus, che non riuscivano a credere a quello che era successo: ce l’aveva fatta!
Mary diede un’occhiata all’orologio a cucù, posizionato sopra il caminetto della Sala Comune: 12.35.. Lily!
“ Ragazze, dobbiamo andare ad aiutare Lily, tra poco Madama Chips la dimetterà ! Ci vediamo in Sala Grande, a dopo ! “
Detto ciò, le ragazze corsero via dalla stanza, senza aspettare la loro risposta.
“ Dovremmo andare a farci la doccia, puzziamo.. “
“ Tu puzzi più di tutti, Peter. “
“ Sta zitto, cane! “
“ Sta zitto tu, topo ! “
“ Basta dai, puzzate tutti, tranne me! Andiamo in Sala Grande, forza. Oggi sarà un gran giorno, me lo sento.“
I ragazzi si incamminarono con passo fiero, quasi all’unisono, verso la grande sala da pranzo, sorridendo di tanto in tanto a tutti quelli che li salutavano lungo il corridoio, particolarmente illuminato quella mattina, nonostante la presenza di nuvole grigie e fitte.
**
“ Ragazzi, guardate un po’ chi vi abbiamo portato? “
Tutti i Grifondoro della loro tavolata si voltarono ed iniziarono a sorridere, ed alzarsi, per andare a salutare la loro compagna, che finalmente si era ripresa dallo shock. Tutti andarono a salutarla, tutti tranne uno: James.
‘Perché non viene qui, e mi saluta? ‘ continuava a pensare Lily, che nel frattempo aveva preso posto tra Marlene e Mary, proprio di fronte Alice che stava parlottando con Frank a proposito della prossima partita di Quidditch del team rosso-oro.
James iniziò a parlare di quello che stava succedendo nel mondo reale con Sirius, facendo commenti non molto gentili nei confronti di quella pover donna della Tatcher, che secondo loro, stava distruggendo la loro carissima e bellissima Inghilterra.
Lily, nel frattempo, aveva smesso di chiacchierare con le altre, ed era rimasta in silenzio, chiedendosi il perché del comportamento di James: generalmente l’avrebbe accolta in modo diverso, le sarebbe andato in contro, con una di quelle sue solite battutine che le erano mancate tanto.. Stranamente.
“ Scusatemi ragazze, vado a dormire.. Ci vediamo oggi pomeriggio a lezione! “
Disse Lily, alzandosi e mandando un bacio con la mano a tutti i suoi compagni, avviandosi poi verso l’uscita; non appena la ragazza fu uscita dalla Sala, tutto il gruppetto si voltò infuriato verso James, che stava tranquillamente mangiando una fetta di crostata ai mirtilli,ignorando del tutto gli sguardi dei suoi amici.
“ James, perché hai ignorato Lily? “
“ Non so. “
“ Non sai?! “
“ Forse avrei dovuto rifiutare questa ‘missione’. “
“ Che cosa stai insinuando, James? “
“ Nulla, ci vediamo oggi a lezione, devo andare. “
Detto ciò, senza salutare nessuno come era solito fare, si alzò ed abbandonò la stanza, lasciando tutti gli altri a bocca spalancata, incapaci di credere a quello che avevano sentito.
“ Che è successo, Sirius? Tu sai qualcosa? “ chiese subito dopo, a voce bassa, Marlene, guardando negli occhi il suo ragazzo.
“ Non ne ho idea, se avessi saputo qualcosa, sarei intervenuto, o comunque ve l’avrei detto.. Ma non rimarrò con le mani in mano, devo andare a capire cosa ha James. Ci vediamo a lezione. “
Senza salutar nessuno, Sirius prese la sua copia della Gazzetta del Profeta e scappò via, a passo lesto.
**
Perché aveva agito così? Non lo sapeva.
Cosa avrebbe fatto dopo? Non sapeva nemmeno quello.
Come stavano reagendo i suoi amici a quel suo strano comportamento? Lo immaginava.
Cosa aveva pensato Sirius? Lo sapeva benissimo.
Cosa aveva pensato Lily? Non lo sapeva, e quello era ciò che lo spaventava di più.
In quel momento sembrava tutto, tranne che un ragazzo di 16 anni, capitano della squadra di Quidditch che ha conservato più vittorie consecutive in tre anni di tutta la scuola, non sembrava nemmeno un Capo Scuola, non sembrava affatto il vecchio e abitudinario James. Era rannicchiato a terra, con la schiena poggiata contro uno dei pali portanti della tribuna “Grifondoro” del campo da Quidditch, il suo posto preferito da quando era arrivato in quella scuola.
In quel posto, sei anni prima, aveva conosciuto uno dei più grandi giocatori di Quidditch che aveva frequentato Hogwarts, che gli aveva insegnato tutti i suoi trucchetti per esser più veloce in sella alla scopa, che lo aveva preso sotto la sua ala, e protetto sin dal primo anno, da tutto e da tutti.
In quel posto, cinque anni prima, aveva trovato un bellissimo fiore bianco, con i petali leggermente rosati verso l’interno, così piccolo ma grandioso nella sua originalità.
In quel posto, quattro anni prima, aveva portato la sua prima vera ragazza, e lì aveva dato il suo primo bacio, un po’ impacciato si, ma era la prima esperienza.. E si, anche James Potter è stato un novellino in questo campo, che ora gli era così familiare.
In quel posto, tre anni prima , si era nascosto dopo esser stato lasciato da una sua ex, che l’aveva scoperto con la sua migliore amica.. Certo, quella piccola Serpe aveva più che ragione, ma aveva esagerato! Scrivere su tutti gli specchi del bagno dei prefetti ‘ James Potter è un idiota patentato’ di certo non avrebbe risolto quella spiacevolissima situazione.
In quel posto, due anni prima, aveva sotterrato un libro di Remus insieme a Sirius per fargli un dispetto.. Probabilmente stava ancora lì, nascosto sotto qualche centimetro di terra umida.
In quel posto, qualche mese prima, aveva portato Lily, il suo più grande amore, prima ( o forse dopo, o forse alla pari del Quidditch). Era stato quel pomeriggio in cui erano usciti tutti insieme in gruppo, e loro avevano deciso di staccarsi da tutto e tutti, per stare da soli e chiacchierare, come due semplici amici, invece di dover sopportare tutte quelle smancerie da coppiette.
In quel posto, lui, James Charlus Potter, e lei, Lily Evans, erano diventati qualcosa, forse solo per qualche secondo, forse per un paio di minuti, forse per ore, ma qualcosa era scattato dentro i loro cuori.
Forse proprio quando Lily, senza alcun obbligo, aveva poggiato la testa sulla gamba di James, ed aveva chiuso gli occhi,e sussurrando, con voce quasi inesistente, aveva detto ‘Vorrei rimanere qui per sempre, è tutto così calmo e silenzioso.. Vorrei poter rimanere qui per sempre con te. Sai James, non sei poi così antipatico come pensavo.’ , forse proprio in quel momento qualcosa si era acceso, qualcosa di grande, destinato magari ad esser scritto in un libro.
In quel posto, adesso, James era solo, gli occhi colmi di lacrime amarissime, le mani strette in pugni serratissimi, i denti digrignati, come a vietarsi di scoppiare, perché insomma, lui era James Potter, non poteva piangere per qualche stupida emozione di troppo.
Una lacrima, che fece scomparire quasi subito.
Un’altra lacrima, questa la fece scendere fino a metà guancia, poi fece scomparire anche quella.
Poi un’altra, un’altra ancora: stava piangendo.
In quel momento arrivò Sirius, che conosceva bene il suo amico ed i suoi nascondigli.
Vide l’amico piangere e scoppiò a ridere, accovacciandosi poi, in modo tale da guardarlo dritto negli occhi.
“ Che succede, James? “
“ Succede che ho paura, Sirius. “
“ Paura? “
“ Si, ma non quel tipo di paura che provi prima di un’interrogazione su una lezione che non hai nemmeno letto. Ho quel genere di paura che si ha quando sai che fallirai presto, che non hai scampo, che andrà tutto male. “
“ Di cosa hai paura? Spiegati meglio. “
“ Ho paura di fallire, Sirius. Quello che ho deciso di fare è un salto nel vuoto, non so cosa succederà, non so nulla, non me la sento.. Dovrei rinunciare. “
“ Rinunciare? Dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto? Non se ne parla! “
“ Sirius, non ho bisogno che tu mi urli addosso! Io rinuncio, ho deciso. “
“ Sta zitto, tu non rinunci affatto. Abbiamo fatto una promessa, io e tu, un paio di anni fa, in questo stesso posto. Te la ricordi? “
“ … Si. “
“ Ecco. Arrendersi mai, combattere sempre. “
“ Sirius, avevamo dodici anni! “
“ Arrendersi mai, combattere sempre! “
“ Ho capito.. “
“ Se hai bisogno te la ripeto qualche altra volta, che ne dici? “
“ Sta zitto. “
“ Andiamo, la lezione inizia tra poco. “
**
“ James? Potrei parlarti..? “
Disse Lily con voce flebile, poggiando una mano sulla spalla di James, che stava parlando con gli altri Malandrini, aspettando l’arrivo del professore Lumacorno.
James si voltò con calma, sorridendo gentilmente, poi fece di sì con il capo e si avviò verso l’uscita dell’aula, andandosi a sedere su uno dei davanzali delle larghe finestre.
“ Dimmi tutto. “ disse il ragazzo con tono calmo e rilassato, senza farle notare quanto fosse preoccupato o in ansia, ma anzi, cercando di metterla a suo agio.
“ Io, beh.. Ehm.. Mary ed Emme mi hanno detto che sei stato sempre presente mentre io ero in Infermeria.. E mi hanno detto che hai saltato un allenamento di Quidditch, pur di stare con me. Beh, io.. Volevo ringraziarti. “
“ Ringraziarmi? Ma no, tranquilla.. Siamo am-.. Cosa siamo noi due, Lily? Per molti siamo nemici, per altri sconosciuti, per tanti altri siamo due idioti.. Non capisco.”
“ Ecco, era questo di cui volevo parlarti.. Io, James.. Ehm.. Vorrei che noi due diventassimo qualcosa di più.. “
“ Qualcosa di più? Ne sei sicura? E Jeremy? “
“ Jeremy non è importante, non come te.. “
“ Lily, io.. Mi stai rendendo la persona più felice di questo universo dicendomi queste cose, te ne rendi conto? “
“ Nah, ma speravo in questa tua reazione. “
“ Beh, hai sperato bene! “
Disse James, ridendo. Prese il polso di Lily e la tirò verso di sé, abbracciandola di getto, senza che lei potesse replicare; Lei sorrise e basta, lasciandosi andare in quell’abbraccio tanto aspettato.
Lily si allontanò di qualche passo, sempre sorridendo, con le guance un po’ arrossate, ed i capelli scompigliati; da dietro l’angolo, una figura stava correndo nella loro direzione, con la camicia fuori dai pantaloni e la cravatta annodata male.
La ragazza deglutì lentamente, poi alzò lo sguardo su James, che osservava la scena perplesso più che mai; Quella catastrofe umana, che stava correndo verso l’aula, era ormai a qualche metro da loro: Jeremy l’aveva vista.
Il ragazzo lanciò i libri di testo per aria, si fiondò su Lily, e la strinse fortissimo, baciandola forte sulle labbra, sulle guance, in fronte, ovunque.
“ Lily, tesoro mio! Mi sei mancata, mi sei mancata da morire.”
“ Oh.. Jeremy..! “
“ Io non ti sono mancato? “
Lily si voltò verso James che aveva la bocca spalancata dallo stupore, che non riusciva a credere a ciò che stava vedendo. Le fece segno con la testa di proseguire a parlare.
Non poteva illuderlo, doveva dirgli quello che provava realmente.
“ Si si, certo che mi sei mancato anche tu! “
James rimase come pietrificato. Non poteva crederci. L’aveva fatto davvero. ‘ Che stronza. ‘ Pensò subito, con l’animo colmo di rabbia. Scese dal davanzale, urtò volontariamente la spalla di Jeremy, guardò in cagnesco Lily e rientrò in aula, senza dire nulla.
Lily sentì una forte morsa stringerle il cuore, che pian piano si stava distruggendo in tanti minuscoli pezzettini. Jeremy la vide così triste, le diede un bacio sulle labbra, poi le prese la mano ed entrò nell’aula insieme a lei, andandosi a sedere a primo banco, mentre Lily arrivò fino all’ ultimo, dov’ era seduta Marlene, che stava chiacchierando con le altre ragazze.
“ Che è successo con James? E’ nero dalla rabbia, e non parla nemmeno con Sirius. “
“ Ho combinato un casino. “
In quel momento entrò il professor Lumacorno, che subito chiamò alla lavagna i vari ragazzi per l’esposizione di Pozioni.
Arrivò il turno di James, che spiegò con minuziosi particolari la pozione che avevano deciso di analizzare. Il professore mise una ‘E’ sia a Lily che a James, poi guardò James, gli fece l’occhiolino e lo mandò a posto.
Cosa avevano organizzato quei due?
Durante tutta l’ora, Lily continuò a voltarsi verso James che però la ignorava, anzi, prendeva appunti e seguiva la lezione, ponendo anche domande al professore.
“ James fermati! Devo parlarti... Posso spiegarti! “
Disse Lily, al termine della lezione, vedendo James fiancheggiato da Sirius e Remus, che uscivano dall’aula, chiacchierando.
James sentì la sua voce, ma decise di non voltarsi.
Per la prima volta, in tutta la sua vita ad Hogwarts, aveva ignorato Lily.
James Potter, il ragazzo fin troppo innamorato di Lily Evans, che ignora, di sua spontanea volontà, la già citata Lily Evans, senza aggiungere alcun sorriso.
“ James voltati, ti prego! Dammi solo la possibilità di parlare! “
James contò fino a 10, lentamente, sentendo le sue guance ritornare tiepide e non ustionanti come qualche istante prima.
Anche questa volta, James ignorò Lily.
Iniziava a prenderci gusto.
“ James, dannazione! Guardami! “
A quel punto James si voltò, come poi fecero anche Sirius e Remus, guardandola con fare deluso.
“ Evans, io non ho nulla da dirti. Hai fatto tutto tu, i casini sono tuoi; buon divertimento. “
“ Lasciami spiegare, per favore. “
“ Lily, è andata così, dovevo capirlo prima che sei fin troppo perfetta per me. Anzi, una cosa da dirti ce l’ho: ora capisci quello che ho provato io, per sei anni? A presto, Evans. “
Detto ciò, sorrise contento, e si avviò verso la Sala Comune, parlottando con Remus.
Sirius rimase qualche altro istante davanti a Lily, poi le si avvicinò all’ orecchio e le sussurrò: “ Lascialo perdere, cercherò di parlargli. “
Lily accennò un segno con il capo, prima di essere tirata via dallo sguardo assassino e rassicurante al tempo stesso di Sirius da Jeremy, che sorrise gentilmente al ragazzo (decisamente più alto di lui), e tirò via Lily, tenendola per mano.
“ Dove stiamo andando, Jeremy? “
Disse con voce sconsolata Lily, guardandosi distrattamente in giro, cercando di sembrare il più simpatica e dolce possibile.
“ Volevo stare un po’ con te, siamo stati poco insieme in questi giorni.”
“ Ero in Infermeria. “
“ Sono stato tutto il tempo vicino al tuo letto, sperando che aprissi quei tuoi occhi da cerbiatta e che potessimo parlare almeno un po’. “
“ Non preoccuparti, dormivo. “
‘ Che bugiardo ! Mi sta mentendo spudoratamente! Non è mai passato, nemmeno per un saluto!’ Pensò Lily, sorridendo dolcemente, tuttavia.
Arrivarono ai piedi del Platano Picchiatore, Lily si sedette poggiando le spalle contro il tronco del grande albero, mentre Jeremy si mise davanti a lei, tenendole sempre le mani.
“ Mi sei mancata davvero tanto, Lily. “
“ A-anche tu. “
Mormorò Lily, un po’ confusa, perplessa, preoccupata, triste.
“ Come mai parlavi con James, Lily? “
“ Ehm.. Dovevamo chiarire una cosa. “
“ Cosa dovevi chiarire con James Potter? “
“ Dovevamo chiarire una cosa, solo io e lui. “
“ Non mentirmi Lily, cosa dovevi chiarire? “
“ Sono miei affari, Jeremy! “
“ Lily, sono il tuo ragazzo, dovrei sapere di cosa parli con James Potter, il ragazzo più figo di questa scuola! “
“ E dove sta scritto? Spiegamelo! Io non ti devo nulla, sono affari miei e di Potter. “
“ Lo difendi pure? Davvero? “
“ Non lo sto difendendo, io odio Potter. “
“ Menti! “
“ Vogliamo parlare di te? Non sei mai venuto mentre ero in Infermeria, tanto meno quando Severus mi ha trascinata con lui.. Già, ti ho visto! “
Jeremy deglutì con forza, poi si schiarì la voce.
“ Devo andare, a dopo, Lily. “
Detto questo, si alzò, lasciando la ragazza a terra e si avviò per il castello, senza mai voltarsi dietro.
Lily era di nuovo sola.
Si guardò intorno svariate volte, sperando come non aveva mai fatto prima, che ci fosse Marlene nelle vicinanze, o magari anche solo Remus.
Poteva andare peggio di così?
Chiuse gli occhi e lasciò correre i pensieri, mentre in testa continuava a rimbombarle una canzone dei Beatles, “ Help! “ , per l’esattezza.
Dopo un po’, decise di rientrare, faceva troppo freddo.

“ When I was younger, so much younger than today,
I never needed anybody’s help in any way.
But now these days are gone,
And I’m not so self assured,
Now I find I’ve changed my mind, I’ve opened up the doors.
Help me if you can, I’m feeling down,
And I do appreciate you being ‘round.
Help me get my feet back on the ground,
Won’t you please, please, help me? “
**
“ James, cosa diavolo è successo con Lily? “
“ Mi ha mentito, ed io sono stanco di lei, stanco di star dietro ai suoi sbalzi d’umore, alle sue cattiverie, alle sue urla, ad i suoi continui rimproveri. Per quanto io possa amarla, Sirius, non ce la faccio più. Sono stato troppo testardo, dovevo capire qualche anno fa che non era quella giusta per me, o che forse non sono io quello giusto per lei; da domani torna il vecchio e caro James Charlus Potter, il donnaiolo della scuola, accompagnato –quasi sempre- dal suo fedele cane, Sirius Orion Black. “
Sirius rimase in silenzio, ad ascoltare le parole dell’amico, colme di rabbia e nervosismo, e di certo non lo biasimava affatto, perché si, insomma, lo sappiamo tutti che Lily Evans è la ragazza più difficile da corteggiare in tutta Hogwarts;
“ Devi dirglielo. “
“ Cosa, Sirius? “
“ Che quel che c’era tra di voi, sempre se ci sia stato qualcosa, è finito. “
“ Non so come dirglielo, a parole. “
“ Scrivile una lettera, sarà molto più semplice. “
“ Dici che è la cosa giusta da fare? Io non ne sono sicuro. “
“ Ramoso, svegliati! Hai fatto tutto per lei, hai studiato per un’intera notte per un esame, sei rimasto in silenzio ed hai sempre soppresso l’istinto omicida che faceva contorcere la tua anima mentre lei parlava con quel suo tono da maestrina so tutto io, trattandoti e trattandoci come bambini. “
James abbassò lo sguardo sul tappeto persiano che stava davanti al camino della Sala Comune rosso-oro, cercando di ignorare i suoi pensieri, concentrandosi solo sullo scoppiettio costante della legna nel camino.
‘ James, prendi una decisione.’
Continuava a ripetergli la sua coscienza, che ogni tanto riusciva ad avere la meglio su tutte le altre emozioni.
Il ragazzo occhialuto strappò uno dei fogli-pergamena dal suo quaderno dalla copertina decorata con vari disegni, scarabocchi compresi, prese una penna ed iniziò a scrivere, mentre Sirius lo guardava contento.
Perché Sirius reagiva così?
Molto semplice.
Lily era amica di Sirius, ovvio, e più volte lo aveva aiutato a conquistare Marlene o magari a recuperare qualche esame, passandogli di nascosto i suoi appunti, ma James.
James.
James rimaneva suo “fratello”.
L’unico che l’aveva accolto a casa sua, trattandolo come un vero e proprio fratello, facendolo sentire come uno di casa, e non più un emarginato odiato dal mondo e persino dai propri genitori.
Sirius non poteva sopportare che James stesse male, perché –anche se non l’avrebbe mai ammesso- era il suo unico punto d’appoggio, tra tutti i suoi amici, era quello più “vero”.
Era una sorta d’istinto protettivo che aveva maturato nel tempo, e che nei confronti di Marlene, si dimostrava come gelosia, e nei confronti di James, si dimostrava come pura e semplice protezione.
James ripiegò la lettera su sé stessa e vi scrisse sopra ‘Per Lily Evans’, poi la mise dentro uno dei suoi volumi di lezione e sorrise, un po’ sollevato, un po’ preoccupato.
“ Non preoccuparti, James.. Starà bene, lei ha quel tizio strano che ha un cespuglio al posto dei capelli.. Come si chiama? Lo dimentico sempre.“
“ Jeremy. Si chiama Jeremy. “
“ Oh, giusto! Jeremy.. Che nome stupido, insomma, non ha stile! ”
“ Nemmeno Sirius ha stile, se è per questo.. “
“ Non osare dire che il mio nome non ha stile, Ramoso! E’ un nome imponente, brillante, splendente.. Proprio come la persona che rappresenta. “
“ Il tuo nome puzza anche come te? Va a lavarti, cane, puzzi. “
Sirius scoppiò in una sonora risata, prima di alzarsi e porgere la mano all’ amico; “ Andiamo, muoio dalla fame. “
“ Il primo che arriva mangia anche il piatto dell’altro, ci stai? “
James iniziò subito a correre, senza aspettare che Sirius desse il “via” alla gara, spingendo a gomitate tutte quelle persone che si intromettevano sul suo cammino.
All’ improvviso, un fulmine a ciel sereno: Lily.
La ragazza camminava a passi lenti, con la testa bassa, scansando di tanto in tanto qualche primino che correva spensierato verso la Sala Grande.
Il ragazzo rallentò il passo, fin quando anche lei non si accorse di lui; Lily alzò lo sguardo, scosse un po’ le spalle e sorrise dolcemente, ma James fu impassibile, strinse forte i pugni e la guardò dall’alto in basso, con rabbia.
Un rapido cenno con la testa, e poi corse via, prima di essere raggiunto da Sirius che aveva visto la scena, nascosto dietro una delle colonne del corridoio.
Lily proseguì per la sua strada, voltando poi per lo studio del Professor Silente, mentre James proseguì verso la Sala Grande, con Sirius che lo seguiva qualche metro dietro di lui.
“ Ho vinto io, Sirius! Dammi il tuo piatto. “
“ Siamo arrivati nello stesso momento! “
“ Non barare, Sirius. La scommessa era questa, ho vinto io, quindi io mangio doppio. “
“ Sei tu che bari, James. “
“ Stai zitto, non sai perdere! “
Detto ciò, James si sedette tra Remus e Sirius, guardando per qualche secondo il posto vuoto che generalmente occupava Lily, poi prese il suo piatto ed iniziò a riempirlo, per poi passare al piatto di Sirius, che riempì di dolci e cioccolatini.
“ Ennesima scommessa sul cibo? “
Chiese Remus, roteando un po’ gli occhi, prima di scoppiare a ridere insieme ad Alice, Mary e gli altri seduti insieme a loro.
“ Esattamonte.. Ciouè Sirius ha perso e quondi io mangio sio la mia che la soa cena. “
Disse James, con la bocca piena di cibo, rivolgendosi a tutti i suoi amici;
“ James, sei disgustoso! Almeno prima di parlare, ingoia! “
“ Non poffo, devo far vedere a Sirius quello che si sta perdendo mentre patisce la fame. “
“ Ragazzi, dov’è Lily? Mi aveva detto che ci saremmo viste a cena.. “
“ Credo sia andata nello studio di Silente, l’ho vista girare per quel corridoio, poco prima di arrivare qui. “
“ Silente? Lily non combina mai guai, mi sembra strano che l’abbia richiamata nel suo ufficio. “
“ Beh, magari l’ha chiamata perché è la Capo scuola e voleva essere aggiornato..”
“ Oppure voleva sapere le dinamiche di come ha sbattuto la testa. Se ci pensate, nemmeno noi, a parte James, abbiamo le idee molto chiare! “
Tutti all’ improvviso si voltarono verso James che aveva gli occhi fissi sul suo piatto, intento a distruggere in piccoli pezzi ciò che rimaneva di una torta al cioccolato, che aveva appena finito di divorare.
“ Vi ho già detto tutto quello che so, quello che ho visto, più di questo, non posso fare nulla. “
James si sentì attaccato dai suoi stessi amici, come se, tutto d’un tratto, non credessero più in lui.
“ Chi ci garantisce che quello che dici tu è vero? “
“ Lily. “
“ Potrebbe cercare di proteggerti, James. “
“ Chiedetelo a Mocciosus, è lui che l’ha fatta cadere, ve lo giuro. “
“ Io con Piton non ci parlo, i suoi capelli troppo unti mi fanno paura. “
“ Io inizio a pensare che lui porti sfortuna, ovunque vada, succede qualcosa. “
“ Ci parlerò io, va bene? “
Disse Peter, che era sbucato da sotto il tavolo, dopo aver raccolto la sua copia della Gazzetta del profeta.
Tutti lo guardarono sbalordito, poi Emmeline si schiarì la voce.
“ Ne sei sicuro? “
“ Certo, devo semplicemente chiedergli com’è successo l’incidente, supposto che lo sia realmente. “
“ Lui sa che sei nostro amico, Peter. “
“ Potrei fingere con lui, dirgli che vi odio, che voglio diventare parte del suo gruppetto di Serpi, ed al momento giusto, lo farò parlare. “
James applaudì, seguito da Remus, Frank e Sirius, che gli scompigliò i capelli con la mano.
“ Ottimo piano Peter, perfetto. Andrai tu, a condizione che tu ci avverta di ogni singola cosa che Mocciosus ti riferisce. “
Peter fece ‘Sì’ con la testa e poi sorrise: finalmente i Malandrini lo consideravano parte del gruppo.
**
“ Professore, posso entrare? “
Chiese Lily, aprendo piano la porta di legno scuro e pesante che portava all’ ufficio del Preside.
“ Certo signorina Evans, entri pure. La aspettavo. “
“ Sono in ritardo? “
“ No, assolutamente, puntuale come al solito! “
Lily entrò nello studio, chiudendosi la porta alle spalle, rimanendo tuttavia ferma, senza avvicinarsi troppo alla scrivania del Professore.
“ Vieni più avanti, non ti vedo bene.. Inizio a diventare vecchio, e queste candele illuminano davvero poco. “
La ragazza allora giunse fino alla scrivania, poggiando la mano su una delle poltrone scure, trapuntate in pelle, con tanti chiodini dorati sui bordi; l’uomo le fa cenno di sedersi con la mano, poi congiunge le dita affusolate, poggiando il mento su quell’incastro di dita.
“ Come stai, Lily? “
“ Magnificamente, grazie. Madama Chips è stata bravissima, ha fatto del suo meglio. “
“ Quella donna è un amore con voi studenti, peccato non lo sia anche con noi insegnanti.. Ma questo rimane un segreto tra noi due, mh? “
Lily accennò una risatina, coprendosi poco dopo le labbra con la mano;
“ Andiamo al dunque, Lily. Potresti raccontarmi il sogno della scorsa notte? So che ti ha creato non pochi problemi, e vorrei capire come mai. “
“ Non ricordo molto, non so se posso esserle utile.. “
“ Tutti siamo utili a qualcosa, Lily cara, ed anche tu, con il poco che riuscirai a dirmi, contribuirai ad aiutarmi. “
“ Ricordo che sentivo tante voci, prima quella di mia sorella Petunia, che mi incitava a correre sempre di più, poi ho sentito delle urla: mio padre, mia madre , mia sorella e c’era anche Potter, se non sbaglio. Poi ho sentito un’altra voce, che non ho ben identificato, che mi diceva di esser arrivata tardi, di non essere utile, che non potevo far più nulla; ah, dimenticavo, non vedevo molto, ero avvolta dalla nebbia. “
“ C’era anche il signor Potter in questo “sogno”, quindi? “
“ Sì. “
“ E lui cosa faceva in questo sogno? “
“ Nulla.. Mi ignorava e basta, poi è svanito nel nulla. “
“ Interessante e terrificante al tempo stesso. “
“ Lo credo anche io. “
“ Hai paura di qualcosa? “
“ Io? No. “
“ Tutti abbiamo paura di qualcosa, Lily. C’è chi ha paura dei ragni, chi dei draghi, chi ha paura di fallire, chi ha paura di non essere abbastanza.. Persino io ho paura! “
“ Lei, davvero? E di cosa ha paura? “
“ Fanny, la mia fenice. Mi terrorizza quando è affamata ed io la ignoro, credo che prima o poi mi morderà un dito per farmela pagare. “
Il Professore si voltò verso la gabbietta con quella piccola Fenice all’ interno, che riposava tranquilla; poi tornò a posare lo sguardo sulla ragazza, sul quale volto si era formato un sorriso, mentre una piccola lacrima le rigava le gote rosse.
“ Perché piangi? “
“ Io ho paura di fallire, ma anche di rimanere sola, credo sia per questo che piango. “
“ Visto? Fai passi avanti, hai ammesso di aver paura di qualcosa. “
“ Sì, ma questo cosa c’entra con il mio sogno? “
“ Se rifletti bene, nel tuo sogno eri sola, sperduta chissà dove, in mezzo alla nebbia, senza la tua famiglia, i tuoi sostegni, i tuoi pilastri portanti. “
“ E quindi? E la voce improvvisa, cosa ci faceva nel mio sogno? “
“ Questo non lo so ancora, cercherò di scoprirlo. “
“ Professore, posso andare? Sono veramente stanca, e credo che potrei crollare da un momento all’ altro. “
“ Oh, ma certo. Continueremo la nostra chiacchierata in un altro momento, promesso. Adesso, su, a dormire. “
“ Grazie mille, Professore. Buonanotte a lei. “
Detto questo, Lily si alzò e si avviò verso la porta, la aprì, sorrise garbatamente ed uscì, camminando a passi veloci ma un po’ strascicanti verso la Sala Comune.
Arrivata davanti al quadro, disse la parola magica con la voce impastata di chi ha dormito per tante ore e che non ha ancora voglia di risvegliarsi.
Nel frattempo, James, dopo essersi congedato dai suoi amici, aveva ancora una cosa da fare, prima di poter andare a dormire: consegnare la sua lettera di “pseudo addio” a Lily.
Il ragazzo camminava a passi veloci e silenziosi attraverso il dormitorio femminile, nascondendosi di tanto in tanto dietro qualche pilastro non appena sentiva qualche rumore sospetto; arrivato davanti alla porta della camera di Lily, fece un respiro profondo e poi fece scivolare lentamente la sua lettera sotto la porta della camera.
Restò qualche altro secondo a fissare quella porta, mentre i ricordi gli assalivano la mente, affamati di nostalgia, mandò un bacio con la mano e scappò via, indossando il suo mantello dell’invisibilità, portato proprio per l’occasione.
Neanche due minuti dopo che James se ne fosse andato, Lily svoltò l’angolo, dirigendosi verso la sua porta con la stessa foga con cui un assetato vede una bottiglia piena d’acqua fresca a qualche passo da lui.
Aprì la porta facendo meno rumori possibili, posò lo sguardo a terra, cercando di evitare di colpire tutti i vestiti ed i libri che erano stati rovesciati per terra, notando la busta color giallo paglierino che giaceva tranquilla al suo posto.
Si chinò per raccoglierla, aprì la busta e si sedette sul suo letto, prima di iniziare a leggerne il contenuto;
“ Evans,
I finally get it.: you don’t love me . Okay, it’s fine: I will let you, Lily.
I will never talk to you again, I will disappear: everything, to please you.
But don’t expect me to get over you. It is not something I can choose.
You will stay the one. You are the one.
Forever.
Bye,
James. “

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Capitolo 11
*** Show me who you are. ***


Erano passati circa due mesi dall’ultima volta in cui James aveva rivolto la parola a Lily, ed ormai aveva iniziato a farci l’abitudine a non salutarla più, non provare a farla innervosire, e così via, diciamo che ormai era tornato quasi tutto alla normalità, seppur quella si potesse definire come normalità, perché ormai di normale, non c’era più niente, specialmente all’interno di quel gruppo di amici, perché tutti notavano un certo imbarazzo quando sia Lily che James stavano nella stessa stanza, come se un vento gelido, proveniente da non si sa quale terribile e remoto luogo, entrasse all’interno della stanza e gelasse i cuori dei presenti.
La vita continuava a scorrere lenta, ed i ragazzi, tra lezioni, giochi, partite a Quidditch e scherzi di ogni genere, erano finalmente giunti alle tanto agognate e bramate vacanze Natalizie.
Come è noto a tutti, gli insegnanti di Hogwarts erano soliti ad organizzare un ballo nel periodo natalizio, esattamente il giorno prima dell’inizio delle vacanze, proprio per permettere a tutti quegli studenti che avrebbero passato le vacanze nelle loro città babbane di trascorrere un’ultima notte insieme ai loro compagni di avventura.
Girando per Hogwarts l’aria natalizia era ormai respirabile ovunque si andasse, persino nel campo da Quidditch, le cui torri e spalti erano state decorate con deliziosi festoni con allegri disegnini che ritraevano ghirlande, renne, pacchi regalo, nastrini e via dicendo, e la voglia di festeggiare aveva ormai preso il sopravvento sull’affannoso pensiero del sistemare le valigie, per l’ennesima volta.
Nel Dormitorio femminile Rosso-Oro vigeva il caos: magliette che volavano da un lato all’altro del corridoio, valigie e borse scaraventate con forza giù dalle scale, urla femminili, pianti di disperazione e si racconta pure che una studentessa si sia sentita male a causa del troppo stress, ma questa è un’altra storia, suvvia; mentre le ragazze erano impegnate a scegliere il vestito adatto per il ballo Natalizio e al tempo stesso capire quali vestiti portare in valigia e quali lasciare lì ad Hogwarts, i giovani Grifi erano tutti molto presi da una partita a Scacchi magici duellata tra Sirius e Remus, a causa di una scommessa fatta circa due ore prima, quando si trovavano nella Sala Grande per fare colazione, mentre un centinaio di folletti vagavano senza sosta, schivando gli studenti ancora assonnati, per sistemare gli ultimi preparativi per la festa.
Proprio per consentire a tutti gli studenti di partecipare al grande evento, i professori avevano lasciato agli allievi una mattinata libera, in modo tale che potessero organizzarsi al meglio, quindi il nostro gruppo di amici, dopo aver sistemato l’occorrente per la partenza, si riunì sotto il Platano Picchiatore, proprio per decidere come passare questa giornata ‘free’.
<< E’ possibile che Sirius sia sempre in ritardo? >> chiese Emmeline voltandosi verso Marlene, la quale roteò gli occhi e tirò un sospiro, stanca di sentire sempre la stessa domanda.
<< Suvvia Emme, lo sai che Sirius ama che gli altri lo aspettino, lo fa sentire più.. Più..Non ricordo. >> disse Alice, stringendosi di più a Frank, il quale le lasciò un semplice bacio sulla guancia, che a differenza del resto del corpo, non era coperta.
<< Mi fa sentire più importante, Alice cara, e ti ringrazio di aver rammendato a questo gruppo di stolti il perché del mio perenne ritardo. >> disse Sirius con la solita voce squillante, comparendo da dietro il Platano Picchiatore, accompagnato da James, che rimase in silenzio, facendo poi un semplice cenno con il capo per salutare gli altri amici, prima di stringersi nel suo cappotto verde militare che gli donava un’aria più trasandata del solito.
<< Siamo tutti, quindi? >> chiese allora Peter.
<< Teoricamente manca la Rossa. >> rispose senza alcuna variazione del tono della voce James.
Momenti di silenzio.
Sguardi di imbarazzo. James che nominava Lily senza utilizzare termini come ‘quella sottuttoio della Evans’, oppure ‘non ha poi niente di particolare, Quella’?
<< Ha ragione James, manca Lily, ma non ho idea se verrà o meno, mi aveva detto di avere altro da fare, non so bene cosa. >> rispose Marlene, guardando immediatamente Sirius.
<< Evidentemente avrà qualcosa di più importante da fare, piuttosto che stare con i suoi amici. >> aggiunse James, alzando le spalle indifferente.
Non passarono neanche due minuti quando da uno degli archi che si affacciava sul cortile comparì una massa informe di capelli rossi scombinata dal vento che si avvicinava correndo al gruppo di ragazzi;
<< Scusate il ritardo, sono rimasta bloccata in biblioteca, lo sapete, da quando sono Caposcuola non ho un momento libero. >> disse Lily ancora con il fiatone.
<< Sta’ tranquilla, Lily! Ora siamo tutti, quindi possiamo decidere: che si fa oggi? >> chiese Frank, che finalmente aveva aperto la bocca da quando era arrivato.
<< Io vorrei andare a fare un giro a Hogsmeade, magari per comprare qualche regalo last minute. >> propose Mary.
<< Dovremmo avere un’autorizzazione speciale, è impossibile. >> rispose subito dopo Remus, un po’ giù di morale.
<< Che ne dite se facessimo un ‘Babbo Natale segreto’? Mettiamo tutti i nostri nomi in un cappello, ognuno estrarrà un bigliettino ed avrà due ore per creare qualcosa con le proprie mani oppure regalare qualcosa di proprio alla persona scelta. >> rispose allora Emmeline.
<< Io ci sto, almeno abbiamo trovato come passare la giornata! >> disse Alice entusiasta.
<< Tutti gli altri siete d’accordo? >> chiese Frank.
Marlene guardò Sirius, poi si voltò verso Lily e fece ‘sì’ con il capo; quindi tutti si voltarono verso James, l’unico che ancora non si era espresso insieme a Peter.
<< Io sono d’accordo. >> disse Peter, alitando forte sulle mani per riscaldarle.
James si guardò intorno, osservando le facce gioiose dei suoi amici: perché rovinargli la giornata?
<< Ci sto anche io, ma non vi aspettate nulla di particolare, ho poca inventiva. >> rispose infine il capo banda.
<< Perfetto, allora: chi ha carta e penna? >> chiese Emmeline.
<< Io ho lasciato tutte le mie cose in Biblioteca, potremmo andare lì, così nel frattempo ci riscaldiamo, invece di stare qui al freddo. >> rispose Lily.
<< Io direi di entrare, o passeremo tutti le vacanze con la febbre. >> disse infine Sirius, prima di incamminarsi con Marlene al suo fianco verso l’ingresso al cortile.
**
<< Quindi siamo tutti d’accordo? Non rivelate a nessuno il vostro partner, lo dobbiamo scoprire tutti insieme tra due ore esatte a partire da… Ora! >> disse Emmeline prima di scappare via dalla biblioteca, seguita da Remus, Mary, Alice e Frank, mentre Marlene, Sirius, James e Peter se la fecero con più calma, uscendo a passi lenti, lasciando così sola Lily.
‘ Inizio a pensare che qualcuno ce l’abbia con me. ‘ pensò Lily, tra sé e sé.
Inutile dirvi chi le fosse capitato nel sorteggio, no?
James, di nuovo lui.
Erano passati ormai due mesi da quella fatidica notte, quando James le aveva detto addio per sempre, e così sembrava fosse, fino a quella mattina.
Erano passati due mesi da quando Lily aveva rotto del tutto con Jeremy.
Erano passati due mesi da quando il gruppo non era più lo stesso, lei non si sentiva più a suo agio con tutti loro, come se in un certo senso, persino le ragazze fossero dalla parte di James.
Erano passati due mesi da quando Lily aveva smesso di parlare con James, se non per strette necessità come un favore durante una lezione, o magari per chiedergli di cederle il posto accanto a Marlene.
Erano passati due mesi da quando Lily non si soffermava più a pensare a quanto James fosse particolare, a quanto fosse stata cieca in tutti quegli anni, a quanto non avesse capito quali fossero le vere intenzioni di quel ragazzo, che lei aveva solo frainteso.
Tuttavia ogni tanto le capitava di svegliarsi nel bel mezzo della notte, aprire il cassetto del suo comodino e rileggere per l’ennesima volta quella lettera, che ormai sapeva a memoria, che aveva esaminato nel minimo dettaglio.
Ogni tanto le capitava persino di piangere a causa di quella lettera, perché pensava a quello che c’era stato, a quello che ci sarebbe potuto essere, a quello che erano, a quello che era diventata lei: non era più ‘la Rossa’, quella sorridente, solare, capace di far tornare il sorriso a tutti, ma era diventata ‘la Evans’, quella temuta poiché Caposcuola, quella odiata, qualcuno che non era lei.
Stava sprofondando nel vuoto, dietro una maschera di ferro, impenetrabile, e non sapeva più come tornare in superficie.
Ma in quel momento aveva problemi più importanti: cosa regalare a James, senza rischiare di peggiorare la situazione?
Mentre i suoi amici correvano all’impazzata in giro per il castello cercando ipotetici regali, lei era rimasta lì, ferma al suo banco, solito posto, senza aver pensato ad un regalo fattibile da fare per James.
<< Sono passata solo per dirti che è passata un’ora, dovresti sbrigarti. >> disse Mary, comparendo da uno degli scaffali.
<< Che ci fai tu qui? >> chiese Lily stupita.
<< Non posso dirtelo, Rossa! Ora scappo, ci vediamo tra un’ora qui. >> disse Mary, prima di riprendere la sua folle corsa.
Lily si alzò e uscì a passi lenti, quasi striscianti, dalla biblioteca, incamminandosi verso il suo dormitorio, senza preoccuparsi più di tanto se gli altri studenti, che correvano su e giù per il castello le dessero spallate, o le facessero perdere l’equilibrio, quasi come se fosse intoccabile, o direttamente in un’altra dimensione.
Senza accorgersene, si ritrovò nella sua stanza, così si lanciò con la faccia sul cuscino, buttando via un lungo respiro.
Rimase lì ferma per circa mezz’ora, voltandosi di tanto in tanto, prima di mettersi a sedere con le gambe incrociate sul copriletto rosso, rendendosi conto solo in quel momento del poco tempo che le rimaneva.
Si alzò di scatto e si diresse verso il suo baule iniziando a rovistare tra gli indumenti, cercando qualcosa che andasse bene per James.
Come se fosse esplosa una bomba, all’improvviso tutti i vestiti di Lily si trovavano sul pavimento, mentre la ragazza, colta da un attacco di panico, continuava a rotolare su di un paio di magliette, fissando l’orologio posizionato sopra la porta.
‘ Hai dieci minuti per evitare la peggiore figura della tua vita, coraggio Lily, puoi farcela! ‘ pensò tra sé e sé, prima di alzarsi e cercare di nuovo tra le magliette.
<< Trovata! >> gridò infine, rendendosi solo dopo conto che fosse sola all’interno della stanza.
Aveva finalmente trovato una maglietta dei Beatles, che le aveva regalato un amico di famiglia, solo che la misura era un po’ troppo ‘large’, oltre ad avere il modello maschile, quindi prese una busta, infilò la maglietta al suo interno, poi prese un foglio di pergamena e vi scrisse sopra:
‘ James,
So che probabilmente mi odierai e non vorrai più parlarmi, ma il fato vuole che in un qualche modo, si riprenda a parlare.
So che ami questo gruppo, quindi beh, buon Natale.
Ps. Scusa. ‘
Inserì il biglietto all’interno della busta, poi con un semplice colpo con il polso creò un grazioso fiocchetto con il quale chiuse il pacchetto.
‘ Sono le dodici, devo sbrigarmi! ‘ pensò, prima di prendere il pacchetto e uscire dalla camera.
Attraversò di corsa l’intero dormitorio, poi la Sala Comune, poi il corridoio, fino ad arrivare finalmente in biblioteca, dove la attendevano tutti.
<< Scusate di nuovo il ritardo. >>
<< Due volte in un giorno, Lily, mi preoccupi. >> rispose Remus, prima di scoppiare in una sonora risata, accompagnato dal resto del gruppo.
<< Quindi siamo tutti pronti? Chi inizia? >> disse Emmeline.
<< Inizia Alice, ho deciso. >> ripose Frank, incrociando le braccia.
Alice fece una smorfia al fidanzato, prima di avvicinarsi a Sirius e dargli una piuma nera come la pece, con la punta affilatissima, insieme ad una boccettina con dell’inchiostro blu cobalto.
<< So che ami il nero, è una delle mie piume preferite, fanne buon uso. >> disse, prima di abbracciare Sirius, che ricambiò il gesto.
<< Quindi direi che ora tocca a me, no? >> chiese Sirius, avvicinandosi poi a Remus.
<< Amico, so che nello sport fai un po’ pena, ma chi lo sa, magari la testa dura che ti ritrovi potrebbe essere utile ad un futuro come portiere, semmai capirai mai come si gioca a Quidditch, quindi ecco a te, il tuo elmetto da portiere, firmato da me e James. >>
<< Potrei sapere perché l’avete firmato? >> chiese Marlene.
<< Nell’ipotesi in cui una delle nostre fan volesse un autografo, abbiamo preparato alcune cose da donare, come bravi divi. >> rispose Sirius, prima di scostarsi i capelli dalle spalle con fare altezzoso.
Allo stesso modo fece Remus, regalando un quaderno dalla copertina verde ad Emmeline, che a sua volta regalò un bracciale in caucciù a Frank.
Frank, a malincuore, regalò un suo libro a Peter, che apprezzò molto, il quale poi si voltò verso Mary, per donarle una semplice fascia per i capelli color ottanio; Mary regalò a Marlene uno degli ombretti che aveva comprato, durante una delle sue ultime visite nel mondo babbano, mentre Marlene regalò un suo abito a Lily, uno dei suoi preferiti, ma che sapeva che Lily bramasse da tanto tempo.
Rimanevano tre persone, quindi: James, Alice e Lily. Chi aveva regalato cosa a chi?
<< Vado prima io o tu? >> chiese James, voltandosi verso Lily.
<< Vai prima tu, vorrei essere l’ultima. >> rispose lei, con gentilezza.
<< Come dici tu. >> disse James, prima di avvicinarsi ad Alice e tirare fuori dalla tasca un anello argentato, sul quale erano incise le iniziali di tutti i componenti del loro gruppo.
Alice chiese il perché di questo regalo, prima di infilarlo nell’indice.
<< Avevo deciso che avrei sorteggiato a chi regalarlo, e sei capitata tu, quindi tu sarai la ‘guardiana’ della nostra amicizia. Tra vent’anni, quando saremo adulti, spero che saremo sempre gli stessi, sempre uniti, e spero che tu indosserai ancora quell’anello. >> rispose dunque il ragazzo.
Alice abbracciò spontaneamente James, per poi guardare Lily.
<< Quindi la partner di James eri tu, che strano. >> disse la ragazza.
Il volto di Lily divenne rosso come i suoi capelli, e mai come in quel momento si sentì nel posto sbagliato al momento sbagliato, soprattutto dopo un regalo del genere.
<< Che succede, Rossa? Hai paura? >> chiese James, ironico.
Lily si avvicinò a James e gli diede il regalo, poi si mise sulle punte e gli sussurrò alle orecchie di leggere prima il biglietto, ma non ad alta voce, e così lui fece.
<< Rossa sei la mia salvezza! James mi chiedeva quella maglietta da mesi ed io non sapevo proprio dove procurargliela, grazie! >> disse Sirius, tirando un sospiro di sollievo.
<< Grazie mille Rossa, bel pensiero. >> disse poi James, senza emozionarsi più di tanto.
Lily accennò un semplice sorriso, prima di arretrare e sedersi su una delle sedie presenti in biblioteca, allontanandosi quindi dal gruppo.
Perché James aveva reagito così? Forse il regalo non era stato di suo gradimento?
Ma soprattutto, perché lei stava reagendo così?
<< Lily noi andiamo a pranzare, vieni con noi? >> chiese Marlene, prima di prendere sottobraccio James e Sirius.
<< Arrivo tra poco, voi andate. >> rispose, guardando il gruppo di amici incamminarsi.
Era sola, di nuovo.
Rimase lì altri dieci minuti, prima di raggiungere i suoi amici nella Sala Grande.
**
<< A che ora è la festa, ragazze? >> chiese Marlene mentre si asciugava i lunghi capelli biondi.
<< Alle otto e trenta abbiamo appuntamento con i ragazzi nella Sala Comune. >> rispose Emmeline, mentre osservava alcuni vestiti poggiati sul letto.
<< E che ore sono? >> chiese Mary.
<< Quasi le otto, ragazze. >> rispose Alice, che era già pronta e si guardava davanti allo specchio.
<< Lily hai intenzione di muoverti oppure verrai in jeans e maglione al ballo? >> chiese Marlene mentre spalmava una lozione che profumava di cedro sulle sue lunghe gambe bianche.
<< Non verrò, è diverso. >> rispose la rossa, rigirandosi sul copriletto.
<< Come scusa? E perché non dovresti venire? >> chiese Mary leggermente stizzita.
<< Non ne ho voglia. >>
<< Non puoi non avere voglia di uscire a quasi diciassette anni, Lily. >> rispose Alice, con tono materno, sedendosi sul letto di Lily.
<< Beh, non ne ho voglia, è semplice! >>
<< Lily Evans, alzati immediatamente. >> disse con tono severo Marlene, lanciando una spazzola sulla coscia di Lily.
<< Non mi alzo, andate senza di me, semmai vi raggiungerò più tardi. >>
<< Mi prometti che verrai? >> chiese infine Emmeline, con voce dolce, quasi da bambina.
<< Non ti prometto niente, ma vedrò cosa fare. >> disse Lily, prima di chiudere gli occhi.
Alice si alzò dal suo letto e corse in bagno per darsi un’ultima occhiata, prima di uscire insieme alle altre ragazze, che nel frattempo avevano finito di prepararsi ed erano pronte ed in perfetto orario, stranamente.
Lily sprofondò tra i cuscini, oltre che nel sonno, e passò le successive due ore a voltarsi e rivoltarsi tra le coperte, cercando disperatamente di riprendere sonno.
Finalmente decise di alzarsi, si diresse in bagno, si spogliò velocemente, infilandosi poi nella doccia, per poi uscirne circa un quarto d’ora dopo.
Prima di entrare nel bagno non si era completamente accorta di un biglietto poggiato sopra un abito appeso alla porta d’ingresso della camera, con su scritto:
‘ Fanne buon uso, ti aspettiamo sotto alla festa, sbrigati.
Un bacio, le ragazze. ‘
Lily esaminò per bene quell’abito prima di indossarlo.
Doveva ammetterlo, le ragazze la conoscevano bene, e sapevano benissimo quali fossero i suoi gusti in fatto di abiti e quant’altro.
L’abito le calzava a pennello: scollo a cuore, stretto in vita, largo sui fianchi, fino al ginocchio davanti, lungo dietro, rigorosamente nero.
Decise di lasciare i capelli sciolti, dopo aver provato almeno una decina di acconciature.
Dopo aver messo un po’ di mascara negli occhi e del rossetto color carne sulle labbra, uscì dalla stanza a passi lesti, dirigendosi verso la Sala Grande, dalla quale proveniva un gran frastuono.
**
La festa era iniziata da ormai due ore e la band suonava ininterrottamente dal primo minuto in cui era arrivata.
Emmeline era riuscita a trascinare Peter al centro della pista, stessa cosa valeva per Remus e per Mary, i quali forse a causa di qualche drink di troppo, stavano dando il meglio di loro sbizzarrendosi nei più fantasiosi passi di danza.
Frank e Alice erano seduti ad uno dei tavoli insieme ad altri ragazzi dell’ultimo Anno a discutere sulla situazione politica in Inghilterra in quel momento, mentre James, Sirius e Marlene commentavano la festa, tenendo sempre sott’occhio la porta d’ingresso, attendendo l’arrivo della Rossa.
E proprio mentre il cantante stava annunciando il titolo della canzone successiva, James sentì un ragazzo dire ad un amico che ‘quella pazza della Evans stava scendendo le scale; Sirius chiese a Marlene di andare a prendere da bere per entrambi, mentre lui rimase lì con James.
<< Cosa hai intenzione di fare? >>
<< Niente. >> rispose James.
<< Niente? Non ti crederò mai. >>
<< Non lo so, Sirius, non lo so. >>
<< James, non puoi non sapere cosa devi fare. Cosa abbiamo detto oggi? >>
‘ Well she was just seventeen, and you know what I mean, and the way she looked, was way beyond compare. ‘
Sirius continuava a parlare, ma ormai James non stava più a sentirlo: una chioma rossa aveva appena varcato la soglia della Sala.
‘ So how could I dance with another, when I saw her standing there? ‘
<< James? >> chiese Sirius, cercando di attirare la sua attenzione.
Lily camminava a passi lenti, più fiera che mai, attraversando la sala in tutta la sua lunghezza, tra gli sguardi increduli e sbalorditi di alcuni studenti.
<< James, sto parlando con te. >> ribadì Sirius.
Lily si voltò improvvisamente in direzione di Sirius e James, e quest’ultimo trasalì, non riuscendo più a staccarle gli occhi di dosso.
‘ Well she looked at me, and I, I could see that before too long, I’d fall in love with her. ‘
<< Devo andare, scusa. >> disse James distrattamente, lasciando Sirius da solo, avvicinandosi quindi con passi sicuri verso la ragazza, che continuava ad avanzare.
Tutto d’un tratto un ragazzo dell’ultimo Anno comparve dal nulla, ponendosi tra James e Lily; costui, appartenente a Corvonero, un tizio affascinante dai capelli lunghi e scuri, dal fisico ben piazzato e probabilmente molto più intelligente di James, rappresentava l’incarnazione del ragazzo perfetto per Lily.
‘ She wouldn’t dance with another, when I saw her standing there. ‘
James si fermò accanto al Corvo, fissandolo dall’alto in basso.
<< Scusa amico, non sei il suo tipo. >> disse, prima di spingerlo via, facendolo cadere tra le braccia di una Tassa un po’ sovrappeso.
Lily scoppiò a ridere e James si rese conto solo in quel momento di quanto fosse bella quando rideva, quasi come se lo avesse dimenticato.
<< Mi concede questo ballo, signorina? >> le chiese con gentilezza, baciandole delicatamente la mano.
<< Volentieri. >> rispose Lily.
‘ Well my heart went “boom”, when I crossed that room, and I held her hand in mine.. ‘
Detto ciò, la prese per mano e la portò al centro della pista, facendosi spazio tra la folla che continuava a dimenarsi per il ritmo incalzante della musica.
Poco lontano da loro, vicino al free bar, c’erano Sirius e Marlene che osservavano la scena compiaciuti.
<< Sapevo sarebbe finita così, era ovvio. >> disse Marlene.
<< Non cantare vittoria troppo presto, ricordati di chi stiamo parlando: quei due sono capaci di iniziare a litigare persino ora, davanti a tutta questa gente. >> rispose Sirius.
<< Lo so, ma ora possiamo evitare di pensare a loro, una volta tanto? Andiamo a ballare anche noi! >>
<< Ogni suo desiderio è un ordine, signorina. >> disse Sirius, prima di prenderla per mano e avvicinarsi alla folla.
‘ We danced through the night and we held each other tight, and before too long I fell in love with her. ‘
La serata andò avanti per alter due ore, ed il nostro gruppo di ragazzi continuo a ballare senza sosta, fin quando i componenti della band, ormai stremati dal troppo ‘divertimento’, chiesero al pubblico di terminare lì lo show, promettendo una seconda serata.
Quando quasi tutti gli studenti furono tornati nei propri dormitori si ritrovarono solo i nostri amici gli unici rimasti ancora nella Sala;
<< Io direi di andare a dormire, domani dobbiamo svegliarci presto, o perderemo il treno. >> disse Alice, appoggiandosi a Frank.
<< Concordo pienamente. >> rispose Mary, sbadigliando.
<< Io e Marlene rimaniamo un altro po’ fuori,dobbiamo scaricare tutta l’adrenalina. >> disse Sirius, accompagnando il tutto con un’espressione del tipo ‘You know what I mean.’
Per la prima volta dopo tanto tempo, Lily si sentiva finalmente di nuovo parte del gruppo, tutto grazie ad una semplice ma squallida battuta di Sirius: chi ci poteva mai credere?
<< Lily tu che vuoi fare, vai a dormire o mi fai compagnia? >> chiese infine timidamente James, dopo aver ricevuto una serie di gomitate da un Remus non più tanto sobrio e da un Peter che barcollava qui e lì.
<< Resto un po’ con te, ancora non ho sonno. >> rispose dunque Lily.
<< Allora noi andiamo, ci vediamo domani mattina a colazione. >> disse Frank, prima di prendere sottobraccio Alice, ed inoltrarsi tra le ombre del castello.
Rimasero entrambi con lo sguardo rivolto verso il basso fin quando non sentirono in lontananza il rumore degli ultimi passi dei loro amici che si allontanavano verso i Dormitori, poi si guardarono e l’imbarazzo pervase i loro volti.
Era tutto molto strano, insomma, fino a quella stessa mattina non si erano nemmeno rivolti la parola, se non per quel stupido gioco dello scambio dei regali, ma per il resto niente. Com’era possibile?
Tutti dicono sempre che la musica è capace di metter pace persino tra persone in guerra, ma poteva essere successo veramente che una semplice ballata fosse riuscita ad attenuare, almeno per quella sera, i litigi tra James e Lily?
<< Dove vuoi andare? >> chiese James cercando di non far notare quanto si sentisse a disagio in quel momento.
<< Fuori fa troppo freddo, ma non credo che possiamo rimanere qui nel bel mezzo del corridoio, quindi, che ne dici del Bagno dei Prefetti? Io sono autorizzata ad entrarvi, e dubito che vi sia qualche professore che faccia la ronda stanotte, erano tutti un po’ alticci..>> rispose Lily.
<< Hai visto la.. >> aggiunse James, senza riuscire però a terminare la frase, poiché Lily lo interruppe subito, scoppiando poco dopo a ridere.
<< McGranitt? Sì, ho notato. A quanto pare, non è così austera e rigida come tutti noi pensiamo. >> concluse Lily, tra una risata e l’altra.
<<.. Stavo per dirlo io. >> disse James, quasi sottovoce, quasi non volesse far capire alla Rossa che finalmente si trovavano d’accordo su qualcosa.
<< Quindi, andiamo o no? >>
<< Bagno dei Prefetti sia. Ma non hai paura che qualcuno ci veda? >> chiese James un po’ timoroso (stranamente).
<< Ogni tanto bisogna rischiare, non credi? Me l’hai insegnato tu..> rispose gentilmente Lily, prima di diventare dello stesso colore dei suoi capelli in volto, e nascondendosi subito tra le sue mani, lasciando un piccolo spazio tra le dita per vedere come stesse reagendo James.
Come due smeraldi incastonati in un anello di brillanti, gli occhi di Lily risplendevano anche se il suo volto era nascosto quasi totalmente, e James, proprio come la prima volta che vide Lily varcare la soglia del Castello di Hogwarts, ne rimase nuovamente ammaliato, quasi come se fossero una piccola calamita che lo costringevano a non staccarle gli occhi di dosso, a continuare a guardare quanto fosse bella e irraggiungibile allo stesso tempo, al suo essere costantemente in conflitto con sé stessa.
<< James, andiamo dai, o si farà ancora più tardi.>> disse Lily, muovendo una mano davanti al volto di James, che continuava a fissarla a bocca aperta.
James rinsavì ed iniziò a camminare verso il bagno dei Prefetti, seguito da Lily a qualche metro di distanza da lui.
**
<< Aspettami qui, vado a vedere se c’è qualcuno dentro. >> disse Lily, fermando James per un braccio, prima di entrare nella stanza.
James fece un veloce cenno con la testa e rimase in silenzio ad osservare il corridoio illuminato da quelle torce che lentamente si stavano spegnendo.
Cosa sarebbe successo? Non lo sapeva.
Come si sarebbe comportato? Non lo sapeva ancora.
Perché aveva chiesto proprio a Lily di stare con lui? Semplice, aveva agito d’istinto, era stata la cosa più naturale del mondo da fare, seppur non ne fosse convintissimo.
Proprio mentre era preso dai suoi pensieri, Lily gli fece segno con la mano di entrare, prima di scomparire nuovamente nell’oscurità; James si guardò un’ultima volta intorno prima di seguire la ragazza.
<< Non è il massimo, lo ammetto, ma è meglio di stare al freddo e al gelo, non pensi? >> chiese Lily prima di sedersi a terra, sfregando poi le mani sulle gambe per il freddo.
<< In effetti, sì, molto meglio. Vuoi la mia giacca? Io sto bene anche senza.>> rispose immediatamente James, levandosi la giacca prima che la ragazza potesse rispondergli, per poi posargliela sulle spalle e sedersi accanto a lei.
<< Grazie, ma non c’era bisogno.. davvero. >> rispose Lily, leggermente imbarazzata.
James sorrise e basta, senza aprir bocca, per poi appoggiare la testa contro lo spesso muro e chiudere gli occhi, lasciandosi travolgere dal silenzio della stanza.
Rimasero così uno accanto all’altra, in silenzio, per una mezz’ora circa, senza mai guardarsi in faccia, senza mai voltarsi, ma sempre lì, entrambi.
Non un’emissione di fiato, non un movimento, niente di niente, solo loro, avvolti dal vuoto e da una strana sensazione di tranquillità.
James più volte pensò di parlare, di dire anche un semplicissimo ‘Fa freddo’, ma perché rovinare momenti del genere?
Lily più volte pensò di parlare, ma avrebbe detto cose stupide.
James voleva guardarla di nuovo negli occhi.
Lily voleva nuovamente essere guardata.
James sapeva che qualsiasi cosa avesse fatto, ne avrebbe dovuto piangere le conseguenze, nel bene e nel male.
Lily sperava in una qualsiasi sua azione.
James fremeva dalla voglia di girarsi a guardarla, anche solo di sfuggita.
Lily tremava, perché sapeva che lui non si sarebbe mai voltato.
James si voltò, improvvisamente, e quasi come una reazione a catena, si voltò anche Lily, sprofondando negli occhi color nocciola di James.
Un brivido percorse la schiena di Lily, che abbassò quasi subito lo sguardo imbarazzata, ma questa volta James le posò la mano sul mento e le impedì di continuare a guardare in basso, obbligandola a guardarlo.
Mille pensieri passarono per la mente di James, in quel momento, avrebbe potuto baciarla e seguire il suo buon senso, ma invece no, non lo fece: lui aveva bisogno di risposte, e solo lei avrebbe potuto dargliele.
<< Perché ti sei comportata in quella maniera, con me? >>
<< Di cosa parli, James? >>
<< Di cosa parlo? Parlo del modo con cui mi hai trattato quando ancora stavi con Jeremy, Lily. >>
<< Non capisco, spiegati meglio. >>
<< Mi hai trattato come se fossi un tuo burattino, Lily, mi davi segnali e poi andavi via, poi tornavi e poco dopo scappavi via di nuovo. Cosa pretendevi che facessi? Che continuassi a reggere il tuo gioco, come se non avessi una dignità? >>
<< James, io.. >>
<< Lasciami parlare, Lily. Perché hai fatto così con me? Avresti potuto lasciare Jeremy in quel momento, avresti potuto far capire a tutti che anche tu provavi qualcosa per me, e invece non hai fatto niente di niente, sei rimasta lì, con quella faccia da idiota senza cuore, con quel decelebrato, ed hai lasciato che io scivolassi nel baratro. Pensavi davvero che io avrei continuato a starti dietro, dopo quello? >>
<< James, io avrei voluto lasciare Jeremy in quel momento, te lo giuro, ma non ho trovato le forze per farlo. >>
<< Però le forze per trattarmi come un cagnolino le hai trovate, vero Lily? >>
<< Non ho mai voluto che tu stessi male per colpa mia, James. >>
<< Ma fammi il favore, Lily, non te n’è mai importato niente di me, mai. >>
<< Non è vero, James,non è assolutamente vero. >>
<< Sta’ zitta, ho sentito abbastanza, sei sempre la stessa. >>
James si alzò e si diresse verso i lavandini per sciacquarsi il volto, senza mai rivolgere lo sguardo verso Lily.
Lily, tremante, lasciò cadere a terra la giacca di James e corse verso di lui, rimanendo alle sue spalle.
<< James, lasciami spiegare, ti prego. >>
<< Che cosa devi dirmi, Lily? Vuoi darmi altri problemi? Vuoi peggiorare la situazione? >>
< Lasciami solo parlare, poi potrai decidere se andare via o restare. >>
<< Sentiamo. >>
<< Mi dispiace essermi comportata da stronza, James, specialmente con te, non lo meritavi, e tanto meno lo meriti ora, quindi cercherò di essere il più sincera che posso. Da quando mi hai scritto quella lettera, nulla va per il verso giusto, non mi riconosco più, tutti mi odiano, ed anche io inizio ad odiarmi, sono diventata tutto ciò che ho sempre odiato e criticato; ed hai ragione, ti ho trattato male, ho approfittato della situazione e non avrei dovuto farlo, però James, io provavo veramente qualcosa per te, e lo provo tutt’ora, forse anche più di prima. >>
<< Tu cosa? >>
<< James, hai sentito perfettamente quello che ho detto, io provo qualcosa per te. >>
<< Tu hai idea di quanto io sia stato male in tutti questi anni, o anche solo in questi mesi? Ero costantemente appeso ad un filo, in bilico, non sapevo più cosa pensare. Ho provato pure ad odiarti, te lo giuro, ma com’è possibile cambiare improvvisamente parere su di una persona che hai sempre amato e stimato? Spiegami, com’è possibile? >>
<< James, lo so che sei arrabbiato, perdonami, davvero, non mi rendevo conto di quello che provavo realmente per te. >>
<< Come puoi pretendere che io ti creda, adesso? Come puoi anche solo pensare che io ora riesca nuovamente a fidarmi di te? Hai perso la mia stima, Evans. >>
Lily prese il polso di James e lo obbligò a guardarla fissa negli occhi, nonostante ciò la mettesse terribilmente in soggezione.
<< Ti ripeto che devi credermi, sono sempre la solita Evans, in fondo in fondo, ho solo bisogno di qualcuno che mi aiuti a farla tornare in superficie.. Ho solo bisogno di te. >>
<< Lasciami andare, Lily. >>
<< James, non andare, ti prego, ascoltami.. >>
<< Ho detto che devi lasciarmi andare, Lily. >>
<< Aspetta.. >>
<< Mollami il polso e fammi andare via, basta! >>
James non aveva mai alzato la voce con Lily, tanto meno con qualcun altro, e Lily non lo aveva mai visto così arrabbiato , non con lei, così, impaurita, gli lasciò il polso, e lui si staccò da lei, allontanandosi di qualche metro, avviandosi poi verso l’uscita; Lily rimase lì, immobile, senza riuscire nemmeno a respirare.
<< Evidentemente, mi sbagliavo sul tuo conto, Evans. >> disse James, prima di uscire dalla stanza, lasciando Lily da sola, circondata dal silenzio, che ora invece di tranquillità, le infondeva angoscia.
Lo sguardo di Lily cadde nuovamente a terra, e con la coda dell’occhio notò la giacca di James che giaceva ancora sul pavimento: era la sua ultima occasione per rivolgere un’ultima parola al ragazzo.
Raccolse la giacca, la pulì e corse fuori, più veloce che poteva, sperando con tutto il suo cuore che James non fosse ancora arrivato al Dormitorio, e fortunatamente lo trovò su una delle rampe di scale del piano, seduto su un gradino, con la testa poggiata alla ringhiera.
<< James? >>
Il ragazzo alzò lo sguardo e strinse gli occhi, cercando di ridefinire meglio i contorni di quella figura che stava a pochi metri da lui.
<< Dimmi. >>
<< Hai dimenticato la giacca, te l’ho portata.. >>
<< Gentilissima, lasciala qui sul gradino. >>
<< Puoi venire con me, di là? Per favore, ho ancora bisogno di parlarti. >>
<< Non ho più niente da dirti, né voglio sapere altro. >>
<< James, per favore, ascoltami, ti rubo giusto due minuti.. >>
<< Non ha senso andare di là se devi dirmi giusto una cosa sola, rimaniamo qui. >>
Lily si avvicinò a James e gli lasciò la giacca sul gradino, poi si mise seduta per terra, poco distante da lui e con le lacrime agli occhi, tirò un respiro e si schiarì la voce.
<< James Potter, ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho fatto negli ultimi sette anni, per tutti i richiami, i rimproveri, le urla, gli schiaffi, per tutto; ti chiedo scusa perché ti ho frainteso, ti chiedo scusa perché sono sempre stata dalla parte del torto, convinta di aver ragione. Io provo veramente qualcosa per te, lo giuro solennemente, e spero solo che un giorno tu riuscirai di nuovo a fidarti di me. >>
Le lacrime ormai rigavano il suo volto ed anche James aveva gli occhi lucidi, per cui tirò a sé la ragazza e la strinse al suo petto, senza però proferire parola per un paio di secondi.
<< Ancora non capisci che io ti facevo innervosire, solo per attirare la tua attenzione, solo per avere un buon pretesto per stare con te. >>
Lily sorrise lievemente ed alzò la testa, ritrovandosi a pochi millimetri da James.
Il suo intero corpo fremeva ad andare avanti, e persino la sua mente la invitava a concludere quella serata con un sofferto ma liberatorio bacio, eppure il suo cuore tentennava all’idea di ricominciare nuovamente quella storia, dubitando della sua capacità di riuscire a non far soffrire nuovamente quel povero ragazzo.
James si avvicinò ancor di più alle sue labbra, rimanendo a forse uno o due millimetri di distanza dalla ragazza dei suoi sogni.
Lily sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa per convincere del tutto James che le sue parole erano vere, che doveva crederle, che questa volta, sarebbe stato diverso, quindi decise di ridurre a zero quei pochi millimetri che la separavano dalle labbra di James.
Il ragazzo per mezzo secondo rimase fermo, senza ricambiare il bacio, quasi come per riorganizzare la moltitudine di pensieri che in quel lasso di tempo avevano affollato la sua mente, facendolo confondere, poi venne trasportato totalmente dalla passione, ricambiando finalmente.
Lily si staccò dalle sue labbra dopo qualche secondo e scoppiò in una risatina adorabile, quasi fanciullesca, che fece sorridere James.
<< Perché lo hai fatto? >>
<< Era l’unico modo per farti capire che questa volta sono seria, che non soffrirai più, non per colpa mia.>>
<< Puoi anche ammettere che morivi dalla voglia di baciarmi, Lily. >>
<< Ma sta zitto. >>
<< Perché? Vorresti dirmi che non è vero? >>
<< Assolutamente no. O forse eri tu che stavi morendo dalla voglia di baciarmi di nuovo? >>
<< Io non posso dirti per cosa muoio dalla voglia, tuttavia, posso dirti che sì, speravo vivamente in un tuo bacio. >>
<< James Charlus Potter, come ti permetti di dire cose del genere ad una signora? >>
<< Lily, Lily, Lily, mia dolce Lily, hai ancora tanto da imparare su noi uomini. >>
Lily rise e si alzò, tirando con sé James.
<< Mi accompagni al Dormitorio, o mi lasci andare tutta sola? >>
<< Potrei proporti invece di dormire nella mia stanza? Probabilmente nella vostra ci sarà Sirius con Marlene, e non ti consiglio di vederlo mentre è alticcio. >>
<< Dormire con te? Cosa? >>
<< Eddai Evans, farò il bravo. Parola di boy scout! >>
<< Sei poco credibile, James, ma va bene, andiamo adesso? Queste scarpe mi fanno malissimo. >>
I due si incamminarono a passi veloci verso il Dormitorio maschile Rosso-Oro, facendo tantissima attenzione che nessuno notasse la loro presenza.
James aprì la porta della sua stanza e la richiuse subito dopo, lasciando Lily nel bel mezzo del corridoio.
Appena entrato, controllò subito chi ci fosse nella stanza, e fortunatamente c’era solo Peter che dormiva come un bambino e Frank che dormiva abbracciato ad Alice, quindi, dopo aver sistemato qualche vestito, che come al solito erano sparpagliati in giro per la stanza, riaprì la porta e fece entrare la ragazza.
Lily entrò velocemente nella camera e si tolse subito le scarpe, proprio per evitare di fare troppo rumore e rischiare di svegliare gli altri; James, nel frattempo si era già levato i vestiti indossati per il ballo e vagava in mutande in giro per la stanza, alla ricerca di qualcosa da fare indossare a Lily.
Lily non riuscì a staccare lo sguardo dal fisico a dir poco perfetto di James, quasi un po’ stupita di non essersi mai resa conto di così tanta bellezza, ed ovviamente il ragazzo lo notò ben presto, facendo arrossire terribilmente Lily.
<< Tieni, ho trovato solo questa maglietta, spero vada bene, anche se ti starà un po’ larga. >>
<< Devo indossare solo una maglietta? >>
<< Non ho pigiami in seta, mi dispiace. >>
Lily si chiuse subito in bagno e si cambiò con molta calma, facendo attenzione a non stropicciare il vestito, e uscì dopo un po’, cercando di non far notare a James quanto fosse a disagio vestita in quel modo.
James la invitò ad avvicinarsi al suo letto, mentre lui era già sdraiato e pronto per andare a dormire; Lily si sedette lentamente, e piano piano distese le gambe, tirando un sospiro di sollievo nel toccare finalmente una superficie morbida sotto il proprio sedere.
<< Hai intenzione di rimanere lì ai margini del letto oppure vuoi avvicinarti? >>
<< Potrei anche rimanere a dormire qui, se continui così, sta’ attento. >>
<< Ne ho i miei dubbi, Lily. >>
Subito dopo James tirò Lily verso di sé, facendola scivolare sotto il suo corpo, tenendole ben saldi i polsi, in modo tale che non riuscisse a scappare.
<< Che intenzioni hai, James? >>
<< Davvero ancora non lo hai capito? Devi imparare davvero tanto su noi uomini, a quanto pare. >>
<< Io so benissimo di cosa parli, non sono stupida, l’ho letto in un libro babbano, qualche tempo fa. >>
<< Libri, libri, libri, sempre libri.. Quando deciderai mai di iniziare a vivere, Lily? Hai quasi diciassette anni, eppure ti comporti come se fossi ormai una donna vissuta che non può permettersi di sbagliare. >>
Lily rimase in silenzio, cercando di capire se quello che le stava dicendo James fosse vero, o se la stesse solo prendendo un po’ in giro, come al solito.
In effetti, non si era mai sbilanciata più di tanto, in tutta la sua vita, era sempre stata adeguata alle situazioni in cui si trovava, mai una parola di troppo né un gesto inconsulto, e forse proprio per questo persone come James, che avevano sempre vissuto nel caos più assoluto, ritenevano Lily fin troppo rigida per la sua giovane età.
<< Davvero pensi che io mi comporti come una donna vissuta? >>
<< Certe volte non trovo alcuna differenza tra te e la McGranitt, è diverso. >>
<< Grazie per l’aiuto, eh! >>
<< E’ la verità, Lily, ogni tanto diventi quasi un’altra persona, senza renderti conto che la vera Lily è la più bella di tutte.. La Lily che ho davanti è la più bella di tutte, ma tu continui a non capirlo. >>
<< Pensi veramente che io sia bella? >>
<< Lo penso da quando ti ho vista la prima volta ad Hogwarts, Lily, e lo penso tutt’ora, nonostante tu sia struccata e indossi solo una semplice maglietta due taglie più grandi della tua di Patti Smith, nonostante tu sia assolutamente a disagio in questo momento e continui a nasconderlo, nonostante tu ti stia trattenendo nuovamente dal darmi un bacio, lo penso anche adesso. >>
Lily arrossì tutto d’un colpo, e quasi d’istinto posò le mani sulle spalle di James, avvicinandosi di nuovo alle sue labbra, per poi mordergliele per un secondo circa.
James trasalì un attimo e si strinse a lei, baciandole le labbra con molta più foga del bacio precedente, sentendo come dentro di sé una forza quasi sovrannaturale che stava crescendo sempre di più; Lily ricambiò il bacio, e poi si staccò, lasciando qualche leggero bacio e morso sul collo di James, il quale si irrigidì subito.
<< Pensi ancora che io sia troppo rigida? >>
<< Sei capace di stupirmi sempre di più, Lily, ma sì, penso ancora che tu sia rigida. >> sussurrò James all’orecchio di Lily, mentre le accarezzava dolcemente la pelle candida sotto la maglietta.
Lily lo fermò immediatamente, sbarrando quasi del tutto gli occhi.
<< James, no. >>
<< Non ti fidi di me, Lily? >>
<< Non è colpa tua, è per me. >>
<< Cosa c’entri tu? >>
<< Non credo di essere alla tua altezza, James. >>
<< Come scusa? >>
<< James, io.. >>
<< Sta’ tranquilla, Lily, non fa nulla. >>
James si distese nuovamente sul materasso e fece in modo che Lily potesse poggiare la testa sul suo petto, poi prese la coperta e la poggiò sopra i loro corpi.
<< Hai sonno? >> chiese James, abbassando lo sguardo su Lily, che lo fissava ininterrottamente da due minuti.
<< Un po’, tu? >>
<< Un po’. Andiamo a dormire? >>
<< Va bene. Posso farti una domanda prima, però? >>
<< Tutte quelle che vuoi. >>
<< Perché hai deciso di comportarti così al ballo? Di mattina non c’eravamo nemmeno rivolti la parola, non capisco. >>
<< Anche io ho un cuore, non sembra ma esiste, e stasera il mio cuore aveva deciso che giusto per questa volta, avrei potuto fare a meno di litigare con te, soprattutto dopo averti vista così demoralizzata in Biblioteca, dovevo fare qualcosa per forza, o non avrei mantenuto una promessa fatta ad un amico. >>
<< Di che promessa parli? >>
<< Domani ti spiego, per adesso dormi, buonanotte Lily. >>
<< Buonanotte, James. >>
James le lasciò un dolce bacio sulla testa, e lei chiuse gli occhi, quasi rapita dalla stanchezza, crollando tra le braccia di Morfeo.
Il ragazzo rimase sveglio per un’altra mezz’oretta circa e per la gran parte del tempo osservò la sua dolce metà che dormiva beata tra le sue braccia, canticchiando nella sua testa il ritornello di una canzone di Patti Smith.
‘ ..Because the night belongs to lovers,
because the night belongs to lust,
because the night belongs to lovers,
because the night belongs to us. ‘
E più ripensava a quelle parole, più si rendeva conto di quanto gli appartenessero, perché in quel momento, finalmente, dopo mesi di sofferenza, lui e Lily si appartenevano.
In una notte qualunque di un giorno qualunque, la notte era riuscita a placare l’odio di due cuori a pezzi, a ricongiungere quei cocci che aspettavano solo l’occasione giusta per ridare vita a quell’emozione ormai sepolta da tempo.
Perché sì, in quel momento, la notte apparteneva agli amanti, e loro appartenevano all’Amore, che regnava di nuovo incontrastato.

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