Voglio una vita spericolata, voglio una vita come i Malandrini!

di PRONGYandPADDY
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piscina ***
Capitolo 2: *** Concerto ***
Capitolo 3: *** Ristorante cinese ***



Capitolo 1
*** Piscina ***


Chi non desidererebbe una vita come quella dei Malandrini??

Noi due sì!! Probabilmente siamo abbastanza malate di mente, ma spesso (molto spesso, quasi sempre) ci troviamo a fantasticare sui Malandrini e la loro vita quotidiana…

Questa raccolta di one - shot è nata in una giornata d’estate in seguito ad uno dei nostri soliti viaggi mentali sulle giornate dei Malandrini, speriamo di strapparvi un sorriso e di farvi amare ancora di più questi meravigliosi personaggi!!

NB per Malandrini intendiamo i VERI MALANDRINI e NON i traditori, quindi eventuali fan di Peter-lurido-topastro-Minus forse resterete delusi dalla nostra scelta…

 

 

 

Detto questo passiamo al primo capitolo!

James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Lily Evans Potter ed il piccolo Harry Potter decidono di trascorrere una “tranquilla” giornata in una piscina per maghi…



Piscina

 

Era una calda domenica d’estate e tre uomini, una donna e un bambino stavano parlottando davanti all’ingrasso della più famosa piscina dei maghi “La Sirena Marilena”.

Un occhio più attento, però avrebbe notato che il gruppetto non stava proprio conversando…

Avviciniamoci a dare una sbirciatina…

 

- James, Sirius! Avete capito bene quello che vi ho detto?! - chiese la donna dai capelli rosso fuoco e gli occhi di un bellissimo verde brillante.

- Si, sergente padrone! - risposero con voce cantilenante i due interpellati.

- Cioè però non capisco! - disse, quasi ripensandoci, un giovane occhialuto e spettinato - Perché a Remie non fai le raccomandazioni, mentre a Sirius e a me, che tra l’altro sono il tuo splendido consorte, ne fai anche troppe?! -

- Bravo Ramoso! Non farti calpestare! Fai capire a Lily chi è che comanda in casa Potter! - esclamò un giovane affascinante dai lunghi capelli neri.

- Oh Remus per favore spiegaglielo tu, perché io ci rinuncio! Non so proprio come hai fatto a sopportarli per tutti questi anni! Nemmeno Harry, che ha solo un anno, mi dà così tanto da fare! - disse Lily spazientita.

Detto ciò, il terzo uomo, capelli castani, occhi color miele e un’aria dolce, pacata e paziente, prese parola.

- Ragazzi, come Lily vi ha già ripetuto duecentotrentasette volte questa mattina, per favore cercate di non fare i soliti combina guai! Quindi evitate: risse, alcolici, discussioni per il prezzo dell’ingresso, schiamazzi o qualsiasi altra cosa che io o Lily non faremmo! Insomma, avete presente tutto quello che voi non fareste mai? Ecco, questo è quello che dovrete fare oggi! E ora, se avete capito, direi che la piscina ci attende! -

James e Sirius si guardarono perplessi: come se loro se ne andassero in giro a distruggere piscine o ad organizzare risse col bagnino!

Il gruppetto si mosse verso l’ingresso tra i gorgoglii di Harry tra le braccia della sua mamma e i borbottii di James e Sirius che stavano definendo Lily e Remus due carcerieri.

Una volta pagato, i nostri amici andarono in cerca del posto più appropriato dove accamparsi.

James, che al momento di tirar fuori i soldi non aveva proferito parola per via delle raccomandazioni di Remus, ora stava borbottando insulti ed improperi perché riteneva tutto ciò un furto e un imbroglio.

- Quindici falci a testa e per Harry sette zellini! Ma stiamo scherzando?! Ma io non ci torno più! La prossima volta che vuoi andare in piscina tesoro mio ti scavo una bella buca in giardino e la riempio d’acqua, tanto è la stessa cosa… E poi non capisco perché non mi hai fatto esibire alla cassa il distintivo da Auror! Avrei pagato SOLO dieci falci grazie allo sconto Ministero! -

- Oh James non ti avrei mai fatto usufruire dello sconto! È una cosa da barboni! Io e Sirius non l’abbiamo mica usato, eppure lavoriamo anche noi al Ministero! E per quanto riguarda la buca in giardino, azzardati a farlo e ti Crucio all’istante! Non sono mica un maiale che si rotola nel fango! Oh guardate! Direi che potremmo sistemarci sotto a quelle palme! -

 

Mentre i nostri amici si stavano dirigendo dove aveva deciso Lily, Remus e Sirius non poterono a fare a meno di scambiarsi un’occhiata furtiva, uno di quegli sguardi che erano soliti scoccare i Malandrini quando un misfatto era appena stato fatto.

Di che sto parlando?

Beh dovete sapere che in realtà qualcuno si è comportato come una barbone…

Ecco cos’è successo in realtà!

Mentre Sirius lanciava un Muffliato a Lily e James perché non si accorgessero di nulla, Remus Confuse il commesso, così da poter entrare pressoché gratis, considerando che lasciarono solo una misera manciata di zellini.

L’unico che si è accorto di tutto ciò è il piccolo Harry che, dalle braccia della sua mamma, guardava ammirato i due zii all’opera battendo le piccole manine paffute in segno d’approvazione e ammirazione.

 

- E ora mio piccolo erede il tuo papà farà anche a te un bell’Incantesimo Antiscottatura che ti garantirà un’abbronzatura dorata, che come ben sappiamo, calza a pennello con il fascino dei Potter! Eh si sarai il bambino più figo di tutta la piscina! -

Lily, da brava esperta in pozioni qual era, preferì affidarsi ad una pozione di cocco e camomilla da lei distillata.

Sirius riteneva di essere immune alla scottatura.

Remus invece si stava cospargendo da capo a piedi di una crema bianca.

 

Terminati questi riti di protezione dai raggi solari, Lily con Harry si diresse alla piscina dei piccoli dotata di ogni genere di comfort e divertimento per i bambini tra cui Acqua Multicolor e Bolle Magiche Sempiterne.

Remus inforcò i suoi occhiali da sole, indossò un cappello di paglia e si sistemò sotto l’ombrellone per dedicarsi al suo passatempo preferito ossia un buon libro!

James e Sirius, nonostante tutte le raccomandazioni di Remus e Lily diedero spettacolo, come sempre del resto: tuffi, capriole e improvvisate gare di nuoto li tennero impegnati fino all'ora di pranzo.

 

Verso l’una il nostro gruppetto di amici si riunì sotto alle palme per pranzare.

Lily, con un tocco di bacchetta, fece apparire dal nulla un bel seggiolone nel quale venne adagiato Harry, che cominciò a divorare la sua pappa.

La rossa poi tirò fuori dalla sua borsa il suo pranzo: dell’insalata di riso.

Remus, dopo aver adagiato su un tavolino una bella tovaglietta a quadri bianchi e rossi cominciò ad apparecchiare per sè: coltello, forchetta, tovagliolo e un piatto (ovviamente di porcellana). Si accomodò perfettamente composto su una sedia, non sull’erba perché è poco educato, e cominciò a mangiare la sua insalatina scondita (olio sale e aceto sono nemici del cuore e favoriscono il colesterolo!) accompagnata da frutta lavata e pelata a casa.

Sirius e James, dal canto loro, stavano scartando due belle teglie contenenti il pranzetto da piscina per eccellenza: lasagne e peperonata!

Il povero Lunastorta non poté che impallidire di fronte alla demenza dei suoi due migliori amici e tornò alla suo pranzetto tutto salute pensando “ se continuano così a quarant’anni, se ci arrivano, avranno le arterie occluse dal colesterolo, saranno obesi e avranno la pelle grigiastra! Io invece sarò atletico e dal fisico invidiabile!! MUAAAAAAAAH!! ” .

Lily invece cominciò ad insultarli.

- James! Per Morgana! Ma sei impazzito? Non puoi mangiare le lasagne! Ti sentirai male! -

Il marito le rivolse un'occhiata stupita, mostrando gli angoli della bocca già sporchi di sugo.

- Tranquilla, tesoro! Basta che stiamo attenti e non entriamo in acqua prima delle tre! -

- Considerando quello che siete in grado ingurgitare voi due, direi che è meglio se non entrate fino a domani! - rispose Lily, scuotendo la testa.

- Calmati, Lil! Qui dentro c'è tutta roba salutare! Me le ha date Andromeda la settimana scorsa, sono genuine e fatte in casa! Le ho scongelate apposta per oggi! Non può accaderci niente! -  esclamò giulivo Sirius, come se il fatto che fossero state preparate a mano da sua cugina togliesse loro ogni caloria.

 Lily si limitò a gettare un'occhiata torva ai due,  prima di tornare da Harry,  che reclamava la sua presenza: non era il caso di mettersi ad urlare davanti a tutti.

- Aaaaaaah che bella mangiata!! BURP! Ops, scusate… -

- Felpato per la miseria! Se proprio devi emettere questi suoni primitivi almeno abbi la decenza di mettere la mano davanti alla bocca!! -

- Per i consunti slip di Merlino! Lunastorta quante storie per un rutto! -

- Sir evita questo linguaggio davanti al mio erede! La sua prima parola dev’essere boccino! E non qualche improperio appreso da quello sconsiderato del padrino! -

- Anche tu Ramoso?! Ma che è? La giornata tutti contro Sirius?! Visto che nessuno mi degna della considerazione di cui necessito, andrò a farmi una bella nuotata! -

- Eh no Sirius! Hai appena ingurgitato il quantitativo di cibo che potrebbe saziare un ippopotamo per un mese! Non puoi andare a fare una nuotata! Ti verrà una congestione! -

- Lil tranquilla! Sembri mamma chioccia! E comunque i Black, anzi il divino Sirius Black, è immune a questo genere di cose! -

Detto questo, Felpato si alzò dal suo asciugamano per dirigersi verso la piscina, incurante degli strepiti dell’apprensiva Lily.

 

SPLASH!

Dopo aver eseguito un perfetto triplo salto mortale carpiato con mezzo avvitamento dalla considerevole altezza di 25 metri, il nostro Sirius cominciò a deliziare le sue fan, che lo acclamavano da bordo vasca, con la sua aggraziata figura che scivolava elegantemente sull’acqua.

 

AAAARGH!

Il povero Sirius ora era al centro della piscina che si contorceva dal mal di pancia!

- Ti salvo io! Ho fatto il bagnino per un’estate! -

James Potter, con scatto felino, si tuffa in piscina per soccorrere il suo amico.

Ma dopo poche bracciate, il nostro Mitch Buchannon (il bagnino di Baywatch) alias Ramoso, è in preda a forti crampi allo stomaco.

 

Chi mai salverà i Malandrini?!

Ovviamente il bagnino!

Peccato che, invece di ringraziamenti, si è sentito piovere addosso una serie di insulti poiché i due ritenevano di essere perfettamente padroni della situazione e di non necessitare alcun tipo di aiuto.

 - Guardi che andava tutto bene! Avrei trascinato il mio amico fuori dalla piscina in un attimo! - iniziò James

- Lei non stava molto bene, è inutile negarlo, se non fossi intervenuto avrebbe potuto succedere qualcosa di peggio. - rispose il bagnino, spazientito, per essersi sentito dire per la quinta volta la stessa cosa.

- E comunque era tutto calcolato! Siamo due Auror e stiamo compiendo un'inchiesta da parte del Ministero: dovevamo controllare che qui il servizio di salvataggio fosse sollecito e, siccome non lo è stato, il mio amico si è tuffato per salvarmi perchè, se si fosse trattato di un bagnante inesperto, un buon Auror ha il dovere di intervenire! - proseguì Sirius, ignorando i crampi allo stomaco.

- Fingo di crederci, solo non voglio più vedervi fare una cosa del genere! E ora andate, devo tornare al mio lavoro! -

- Idiota! - sussurrarono.

Tornati all’asciugamano trovarono una Lily furente perché nessuno sta mai ad ascoltarla e un Remus che sogghignava divertito nascosto dietro al suo fedele libro.

 

Il pomeriggio trascorse in modo tranquillo.

Remus continuò la sua lettura sotto l’ombrellone con addosso gli immancabili occhiali e cappello di paglia.

Lily ed Harry tornarono alla piscina dei piccoli a divertirsi.

Sirius e James erano stati costretti dalla rossa a stare con Remus sotto l’ombrellone.

 

Ovviamente non potete pretendere che Black e Potter si siano astenuti dal combinare macelli per un intero pomeriggio!

L’occasione di mettersi nuovamente in mostra giunse sotto il nome di partita di Quidditch subacqueo!

I due, con la scusa di andare al bar, sgattaiolarono in piscina e diedero inizio al loro piano!

Sirius si tuffò in piscina e James, dal bordo gli lanciò la pluffa, prima di entrare in acqua anche lui.

- Mia, mia, mia! La prendo, la prendo, la prendo! - gridò Sirius, nuotando all'indietro con foga e travolgendo due ragazzini, che, loro malgrado, si trovano sulla sua stessa strada.

- Credevi di farmela, eh Potter! - disse Sirius, scagliando la pluffa verso James, che, senza rendersene conto, si trovava esattamente sotto l'ombrellone del bagnino.

- Attento Ramoso! - girdò - accortosi non solo che la pluffa era finita proprio sulla testa del bagnino, ma anche che James, nel vano tentativo di prenderla, l'aveva bagnato da capo a piedi.

- Nuota! - urlò James, nella speranza di poter sfuggire alle grinfie di Francis il bagnino, forse non si era ancora accorto di loro...

Il bagnino, che precedentemente era stato insultato, colse l’occasione per vendicarsi!

 Resosi immediatamente conto di chi erano gli autori del misfatto, sfoderò la bacchetta e la puntò contro i corpi di James e Sirius, che presero a levitare (mentre questi erano ancora convinti di essere in acqua e di dover nuotare), prima di cadere in uno spiazzo d'erba.

Francis, si gonfiò il petto per farsi più grosso e minaccioso e poi si diresse verso i due Malandrini .

Inizialmente si limitò ad ammonirli facendo loro presente che stavano disturbando la quiete pubblica, ma ovviamente i due non diedero segno di aver sentito l’avvertimento.

- Vi avevo avvertito! Niente casini! Niente di niente! E voi cosa fate? Ora datemi quella pluffa! -

- Tu non sai chi sono io!! Sono James Potter! Un noto Auror del Ministero!! Posso farti chiudere quando voglio!! -

- Ridammi la mia pluffa!! Come ti permetti di confiscare a Sirius Black la pluffa proprio mentre stava per segnare un goal spettacolare?! -

In men che non si dica tutti i bagnanti vennero attirati, come Thestral al sangue, verso il bordo vasca.

Lily, non appena riuscì a capire cosa stesse succedendo, fece finta di non conoscerli e si limitò a continuare ciò che stava facendo senza destare il minimo sospetto di essere moglie e amica dei due pazzi che urlavano contro al bagnino.

Remus, sentendosi come se si trovasse di nuovo ad Hogwarts, si precipitò in soccorso dei due amici.

- Ehm...salve- cominciò, cercando di inventarsi nel più breve tempo possibile una scusa plausibile- loro sono con me. Sì, ha ragione, sono piuttosto vivaci ed irrispettosi delle regole. Non posso darle torto, certo. Avrebbero potuto far male a qualcuno, senza contare che, voglio dire, facendo arrivare la pluffa sulla sua testa avrebbero potuto lasciare la piscina senza sorveglianza e noi non siamo certo nelle condizioni di perdere una persona abile come lei sul lavoro. Il suo motto è “Viglilanza Costante”, direi, no? Ora, se mi permette, ho un consiglio da darle. Insomma, se lei li denuncia, non farà una buona pubblicità alla piscina: insomma, si diffonderebbe la voce che lei è un burbero ottuso che non permette alla gente di divertirsi. E lei, una persona dalla mentalità così aperta, un uomo tanto dedito al lavoro, non vuole una cosa del genere, vero? Senza contare che... lo vede questo ragazzo qui? Così giovane e già padre di famiglia! Non vuole certo gettare discredito su di lui? Pensi a suo figlio! Che idea si farà di lui la gente, dati i precedenti paterni? E sua moglie! Che sacrifici dovrà fare per far mangiare il bambino! Nessuno darà più lavoro ad uno come suo marito, se lei li denuncia! -

- Ma veramente.... - intervenne il bagnino.

- Sì, lo so, lo so. Lei ha ragione, però... ecco... provi a pensare anche all'altro ragazzo, brutti problemi in famiglia, orfano... disadattato... - Remus proseguì per un altro quarto d'ora con discorsi del genere, fino a quando, il bagnino, rintronato li lasciò andare, ponendo come unica condizione che non mettessero più piede alla “Sirena Marilena”, ma ritirando ogni denuncia nei loro confronti.



 

Era una calda domenica d’estate e tre uomini, una donna e un bambino stavano parlottando davanti all’ingresso della più famosa piscina dei maghi “La Sirena Marilena”.

Un occhio più attento, però avrebbe notato che il gruppetto non stava proprio conversando…

Avviciniamoci nuovamente a dare una sbirciatina…

 

- Vi avevo avvertiti!! E voi che avete fatto?! Vi fate bandire a vita dalla più esclusiva piscina del mondo magico!! Siete due degeneri!! -

La rossa era furiosa! Tirò fuori dalla borsetta un taccuino dorato, lo aprì e tracciò una grossa ics rossa sopra alcune parole.

- Siete contenti, adesso?! Stando alla mia lista, gli unici posti da cui non siete stati ancora banditi, sono “IL Club delle Gobbiglie” e “Lo Scacco Matto” !! - sbottò Lily.

- A me non piacciono le Gobbiglie… quel liquido che spruzzano mi rovina i capelli! - disse Sirius - E poi non credo che ci siano belle ragazze in quel posto! -

- Chissà che noia “Lo Scacco Matto” ! Sarà pieno di secchioni… - si lamentò James.

- Ramoso tu dici così solo perché perdi sempre! - rispose Remus.

James lo guardò e gli fece una rumorosa pernacchia.

- Allora? Che facciamo domani? - chiesero in coro i tre Malandrini a Lily.

 

 

 

Così si conclude la prima delle numerose avventure dei Malandrini!

Che ne dite??

Ogni commento è gradito!

Sperando di avervi regalato una piacevole lettura vi salutiamo e vi aspettiamo numerosi per il prossimo episodio!

Prongy & Paddy

Alias

Jomarch & Cinderella87


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Capitolo 2
*** Concerto ***


Ciao a tutti! Siamo tornate con il secondo capitolo!

Vi siete mai chiesti come mai zio Vernon ha il terrore che Harry, salendo sulla sua auto gliela rovini? Noi sì!

Ecco la nostra risposta, che affonda le sue radici in una nuova avventura dei Malandrini!

Questa volta i nostri amici si recheranno addirittura al concerto dei Ramones!

Che sarà mai successo?!

Leggete per scoprire!

Ringraziamenti alla fine!

 

Concerto

 

Aprile 1981


Una vecchia Chevrolet verde acido stava percorrendo una solitaria strada di campagna.

L'ultimo paesino era stato attraversato mezz'ora prima e, all'interno dell' abitacolo, stava iniziando a sorgere qualche piccolo battibecco.

“Remus! Santo Boccino! Fammi aprire questo dannato finestrino!” protestò un sudato James Potter, iniziando già a girare la manovella, prima di essere colpito da un raggio di luce violetta.

“Ti ho detto di no! Ho giù la voce e non voglio che mi torni la broncopolmonite!” gli rispose il guidatore, Remus Lupin, mostrando un tono di voce che tutto era fuorché basso.

James sbruffò e prese dal cassetto di fronte a lui la cartina per farsi aria.

“Remus, per i più vonci perizomi di Merlino! La broncopolmonite l'hai avuta tre mesi fa! Smettila di fare il malato immaginario!” esclamò un terzo giovane, Sirius Black, dal sedile posteriore.

“Sirius! Qui c'è Harry! Modera il linguaggio, per favore!” lo rimbrottò la ragazza seduta di fianco a lui, Lily, moglie di James e madre del bimbo che stava comodamente seduto sulle sue ginocchia.

“Dai Harry! Vieni un po' dallo zio Felpato! A lui io piaccio tantissimo così come sono, Lil!” le rispose Sirius, mentre lei gli rivolgeva un' occhiata torva.

“E comunque io non sono un malato immaginario, ho solo la salute delicata!” fece eco Remus, senza che nessuno desse nota di averlo sentito.

“Il fatto che tu piaccia così tanto al mio erede non significa che tu debba utilizzare in sua presenza un simile genere di improperio!” disse James.

“James, ma come Merlino parli! Non ho capito un ca...”

“Sirius!”

“Felpato!”

lo rimproverarono Lily e James.

“E va bene! E va bene! D'ora in poi starò zitto per tutto il viaggio!”

Sirius si proclamò offeso, incrociando le braccia al petto.

Per i trequarti d'ora successivi nessuno parlò, all'interno della vettura e il silenzio fu interrotto soltanto dagli sporadici sbruffi di Sirius e dai periodici lamenti di James sul caldo.

Ad un tratto però, improvvisamente, Harry si svegliò, stanco di essere ancora chiuso in macchina.

“Uaaaaaaaaaaaaaaaah!”

“Spegnilo, Lily!” gridò Sirius, tentando di sovrastare il pianto del bambino.

“E' un bambino, Sirius, non lo posso spegnere!” rispose Lily, cercando di calmare il piccolo che si dimenava.

“Dallo a me, tesoro.” disse James, voltandosi e prendendo in braccio il bimbo che, in breve, grazie ad un'enorme dose di boccacce e di “trotta trotta cavallotto”, smise di piangere, iniziando a trovare divertente giocare con gli occhiali del suo incauto genitore.

“E' stanco, poverino. E' tutto il pomeriggio che siamo in macchina. Pensavo che saremmo arrivati più in fretta...” ammise Lily, che stava cominciando a sentire anche lei un po' di stanchezza e che non vedeva l'ora che la serata finisse.

Accompagnare suo marito e i suoi amici al concerto dei Ramones, portandosi dietro anche Harry, non era certo il modo migliore che aveva per trascorrere un venerdì sera, eppure i tre avevano insistito così tanto che non se l'era sentita di rifiutare.

La musica, dopotutto, non le dispiaceva e magari anche Harry si sarebbe divertito.

“Se avessimo fatto come dicevo io, probabilmente, a quest'ora saremmo già arrivati.” brontolò Sirius.

“Ti ho già spiegato che la Materializzazione Congiunta è rischiosa per un bambino così piccolo come Harry, me l'ha detto il guaritore l'ultima volta che siamo andati al S. Mungo.” ripetè, per l'ennesima volta, Lily.

“Infatti avevo pensato anche a quello! Voi vi Materializzavate là e io arrivavo in moto con Harry!”

“Felpato, ti ho già ripetuto ventisette volte...”

“Sono trentatrè, comunque, Ramoso...” lo corresse Remus.

“Grazie Lunastorta...- riprese James - Stavo dicendo, come ti ho già ripetuto trentatré volte, MIO figlio sulla TUA moto con TE non ci sale più! Hai rischiato di ammazzarmelo!”

“Non è vero! Era tutto sotto controllo!”

“No, Sirius! Non lo era! Se non avessi afferrato la scopa in tempo, non so dove sarebbe Harry ora.” insistette James.

“La paternità ti ha dato alla testa, amico, fidati. Un tempo non eri così pedante!”asserì Sirius

“Piantatela, tutti e due! Harry si è appena addormentato! Lo sveglierete di nuovo!” li rimproverò Lily, mettendoli a tacere.

“Certo, se tuo marito avesse guardato la cartina prima di affermare di conoscere perfettamente la strada, a quest'ora saremmo già arrivati!” proclamò Remus, accostando e fermando la macchina.

“Perchè ci siamo fermati?” domandò James

“Perchè non ho la più pallida idea di dove siamo! Ecco perché! Se anziché fare aria ai tuoi inesistenti neuroni avessi guardato la cartina, anziché sventolarla!”sbraitò Remus, arrabbiato.

Nessuno, nemmeno Lily, anche se lei era giustificata dal momento che doveva pensare ad Harry, si era degnato di preoccuparsi della strada, di chiedere a lui se andasse tutto bene, se fosse stanco o qualcuna delle altre domande che si fanno di solito ai conducenti.

“E calmati, Lunastorta! Per Merlino! Se sei così agitato penso io alla strada!” esclamò Sirius

“Per carità, no! Così non ci arriviamo più! Vengo io davanti con te, Remus. James, alzati e vieni dietro col tuo amico.” ordinò Lily, aprendo la sua portiera.

“Avanti- proseguì la ragazza, sempre tenendosi Harry stretto in grembo (non si poteva mai prevedere cosa poteva succedere lasciando Harry con James e Sirius: era fuori discussione che lo amassero con tutti loro stessi e che fossero senz'altro in grado di divertirlo, però, talvolta, i loro giochi erano, come dire, un po' troppo movimentati per un bimbo di neanche un anno. Questo era il pensiero di Lily, di diverso avviso era Harry che, invece, adorava essere lasciato solo con il suo papà e il suo padrino. Se poi c'era anche lo zio Remus, tanto meglio! Il divertimento sarebbe stato assicurato.)- Possiamo andare, Remus.”

“Da che parte, Lily? Io non so la strada, ti ricordo e, quanto a chiederla a questi due qui dietro, io non mi fido molto...”

“Oh, ma insomma! Siete dei maghi o siete dei troll! Santa Morgana! Basta fare un Incanto Quattro Punti!”sbottò Lily, estraendo la bacchetta dalla tasca e facendone uscire un nodo dorato indicante il nord.

“Bene!- esclamò, soddisfatta di se stessa- direi che dobbiamo tornare indietro! Manchester è dalla parte opposta!”

James, Sirius e Remus si scambiarono un'occhiata sconvolta: perchè non ci avevano pensato loro?

Perché, di fronte a delle ovvietà riuscivano sempre a fare la figura dei troll?

Il viaggio proseguì in modo del tutto normale, o meglio, normale per quella che era la quotidianità dei Malandrini: Lily che divertiva Harry da un lato e dall'altro, James e Sirius che, confinati nel sedile posteriore, cantavano a squarciagola il ritornello di “It's Not My Place”, coinvolgendo anche Harry, che gorgogliava divertito, e venendo periodicamente interrotti dalle imprecazioni di Remus, il quale necessitava silenzio.

“Per fortuna che siamo arrivati!” esclamò Remus, massaggiandosi un orecchio mentre scendeva dalla macchina, dopo aver parcheggiato.

“Non ne potevo più! Sono peggio di Pix, in fatto ad intonazione!” disse Lily, sorridendo però alla volta di Harry che, dalle braccia del suo papà si guardava attorno meravigliato.

Il bimbo era molto stanco, ma non voleva assolutamente perdersi nulla di quello che avevano organizzato il papà e gli zii per quella giornata.

“Lily, posso chiederti una cosa?” fece Remus, allibito.

“Certo, dimmi pure.”

“Quale incantesimo ti ha fatto James perché gli concedessi di conciare Harry a quel modo?”

“Oh, quello dici?-rise la ragazza, chiedendosi come potessero convivere nella stessa persona il serioso Remus e il folle Lunastorta-Come potevo impedire a James di vestirlo così? Non ne avevo il coraggio... Era così contento quando è tornato a casa con questi biglietti e con la maglietta per Harry!” gli rispose, indicando Harry che si sbracciava dalle spalle di James.

L'eccentrico genitore e il degenere padrino avevano setacciato diversi negozi della Londra Babbana per procurare al piccolo Harry una perfetta tenuta da concerto: sopra ai jeans, infatti, il bimbo indossava una maglietta ed una bandana dei Ramones e, vestito a quel modo, pareva proprio la versione in miniatura di James.

Accanto a loro, Sirius, anche lui in tenuta da concerto, saltellava eccitato.

“Ci pensi, Jamie? Ci pensi? Vedremo i Ramones! I Ramones! Sono anni che sogno questa serata!”

“Harry, sei il bambino più fortunato del mondo! Non sai quanti vorrebbero essere al tuo posto!” concordò James.

Dietro di loro, Remus e Lily si scambiavano occhiate complici e si sentivano quasi fuori luogo in quella buffa combriccola, dal momento che non avevano particolari indumenti che facessero di loro dei fan dei Ramones.

Si stavano ormai avvicinando ai cancelli e Lily stava già tirando fuori dalla borsa i quattro biglietti( Harry sarebbe entrato gratis), quando furono fermati da una guardia.

“E' vostra quella Chrevrolet verde?” domandò l'uomo, un grosso energumeno largo il triplo dei tre Malandrini insieme.

“Sì, perché? C'è qualche problema?” chiese James

“Guardi che abbiano la... com'è che si chiama... Rassicurazione e abbiamo anche la licenza per piloti!” affermò, orgoglioso di se stesso Sirius, senza capire per quale motivo la guardia stesse continuando a guardarlo male.

Lily si fece passare Harry e Remus raggiunse gli amici.

“Può dirmi cosa c'è che non va? La macchina è mia. Sarebbe di mio padre, in verità, comunque è della mia famiglia...”intervenne Remus, sicuro.

“Avete parcheggiato nel parcheggio degli handicappati. Dovete spostare la macchina immediatamente!” li avvertì, minaccioso, l'uomo.

“Cosa! Ma lei è matto! Dove la mettiamo! Non c'è neanche un buco!” urlò Sirius

“Non abbiamo trovato altri posti liberi! Il concerto sta per iniziare! Non possiamo lasciarla lì e basta?” fece James, speranzoso.

“Se non la spostate immediatamente chiamo il carroattrezzi!”

Remus, che oltre a Lily era l'unico a sapere cosa fosse un carroattrezzi, sbiancò immediatamente.

Qualunque cosa, ma non potevano farsi portare via la macchina.

Almeno, non quella macchina.

“Ok, bene. Scusi i miei amici, ma sono parecchio ansiosi di entrare... Comunque la spostiamo subito!”

Remus li trascinò via, incurante delle loro proteste, mentre Lily tentava ancora di scusarsi con la guardia.

“Non ci pensate nemmeno! Non vi credevo così imbecilli! Mi meraviglio di voi!” stava gridando Remus, quando Lily si riavvicinò al gruppo.

“Che succede?” domandò

“Succede che questi due vogliono fingersi handicappati per poter lasciare qui la macchina, ecco che succede!”

“Cosa? James Potter! Ma sei impazzito? Quanto a te, Black, lo sapevo io che al posto del cervello avevi delle uova di vermicolo!” Che cosa penserà Harry!”

“Ma tesoro, scusa, non stavamo facendo niente di male. Io mi sono giusto tolto gli occhiali, Lo sai che senza sono cieco come una talpa... potrei benissimo spacciarmi per un cieco! Guarda! Anzi, spostati, perché non ci vedo!” disse James, travolgendola.

“E io invece faccio lo zoppo! Geniale no?” disse Sirius, avvicinandosi a lei facendo strisciare la gamba di legno in cui aveva appena trasfigurato la sua.

“Così non abbiamo problemi! E' un parcheggio per handicappati e noi lo siamo!” disse James, con un sorriso beota stampato in volto, convinto di aver avuto l'idea del secolo.

“Avanti? Vi muovete? Io che sono zoppo sono più rapido di voi!” esclamò Sirius.

“Oh, voi non andate da nessuna parte, fino a quando non la piantate con queste intuizioni da dementi! Che razza di padre sei, James? E tu, Sirius? Io ho affidato a te la vita di mio figlio e tu te ne vai in giro a fare lo zoppo! Incarceramus!” urlò, mentre funi colorate si avvolgevano strette attorno alle caviglie dei due malandrini.

“Ehi! Ma non siete sempre voi a dire che non bisogna usare la magia in mezzo ai Babbani?” disse James.

“E' un caso particolare, questo! Dico io, ma vi siete completamente bevuti il cervello? Voi sì che siete handicappati, ma al cervello! Vi manca del tutto! Quando li distribuivano avete preso la fila sbagliata!” strillò Remus, fuori di sé. Non credeva che potessero essere così idioti da usare le disgrazie altrui per meri fini utilitaristici.

“Eddai! Ora che avete fatto la paternale, possiamo andare? Faremo tardi!” brontolò Sirius, che non riusciva ancora a capire cosa ci fosse di così orribile in quello che avevano fatto.

“Tesoro, scommetto che non mi vuoi lasciare qui a vita, perciò, perchè non mi liberi e non ce andiamo a sentire i Ramones?- provò James - Ah, e già che ci sei, mi porteresti anche gli occhiali? Non ci vedo proprio niente, quindi, ora sì che ho diritto di usare il parcheggio!”

Lily sbruffò e fece finta di non sentire, mentre Remus li avvisò che sarebbero rimasti lì fino a quando non avesse trovato una soluzione per la macchina.

“Ci sono! La rimpiccioliamo!” esordì, felice della sua trovata e congratulandosi con se stesso per la sua genialità.

“Non sarà rischioso? Se la perdiamo?” osservò Lily, mentre Harry frignava perchè era stanco di essere lì.

“No, fidati! La tengo io! Non può accadere niente!” assicurò Remus

James e Sirius, da terra, si scambiarono uno sguardo, augurandosi che non succedesse come con il bizzarro telescopio che avevano rubato qualche anno prima dall'ufficio di Silente.

Remus si era offerto di rimpicciolirlo e tenerlo in tasca e poi l'aveva perso.

Comunque, dal momento che Lily pareva soddisfatta dalla proposta, decisero di fare finta di niente. Il concerto sarebbe iniziato di lì a poco.

Così, il gruppo, superati i contrasti iniziali, raggiunse i propri posti, dai quali James e Sirius si allontanarono immediatamente per stare sotto al palco, in mezzo al pogo.

Remus osservava divertito Harry che, dalle braccia di Lily, batteva le mani, cercando di seguire il tempo della canzone.

“Oh Santo Merlino!” esclamò la ragazza, ad un tratto.

“Che succede?”

“Dimmi che quelli non sono loro!” esclamò, indicando con la mano due sagome, due ragazzi con i capelli neri, che si facevano sollevare da centinaia di braccia proprio sotto al palco.

“Temo di non poterti contraddire, purtroppo.” rise Remus.

Sì, forse erano i soliti esibizionisti, però, fintanto che non si facevano male.

“Potter! Potter! Potter! Potter!” si sentì urlare, da un'ala della folla.

“Black! Black! Black! Black!” rispose l'altra, mentre i due proprietari dei nomi osannati si godevano la gloria per lo spettacolino improvvisato al momento.

“Io e te non li conosciamo, chiaro, Remus?” disse Lily

“Sono perfettamente d'accordo con te! Credo che andrò a prendermi una birra, Lily. C'è qualche problema se ti lascio qui da sola?”

“No, tranquillo. Vai pure, tanto suo padre e il suo padrino dubito che saranno visibili prima di qualche ora....”

Remus tornò appagato, reggendo la sua pinta di birra fresca.

“Mi sono perso qualcosa?”

“Nulla, a parte il lamento di Dee Dee Ramone sul fatto che ai concerti, di solito, sono i cantanti ad essere portati sulle spalle dei fan, e non altri fan...”

“Dimmi che non è vero...”

“Oh... sì. Sono riusciti a farsi rimproverare dai loro idoli... Mi resti solo tu, Harry. Tuo padre ormai ha perso per strada i pochi neuroni che gli rimanevano e... un momento, Remus, stai bene?” chiese Lily, osservando l'amico, che aveva iniziato a battere il ritmo con i piedi, anziché gustarsi solo la musica come al solito.

“Sì, Lily. Va tutto a meraviglia!” le rispose, sorridente.

Pochi minuti dopo, insieme ai piedi si muoveva anche la testa e, successivamente, con grande sconcerto di Lily, Remus aveva iniziato anche ad agitare le braccia come un forsennato.

“Mi terresti la birra, Lily?”

“Sì, certo... ma, Remus, dove stai andando?”

Remus non l'aveva nemmeno sentita, si era fiondato in mezzo al folto gruppo di gente, che, sotto al palco si agitava. Aveva raggiunto i suoi amici ed ora, Lily, intravedeva anche la sua testa bionda in quel marasma di mani.

“Uomini...-borbottò- Ora resti solo tu, Harry. Cerchiamo di divertirci io e te, mentre quei matti non ci sono...”

Harry però scoppiò a piangere, cosa che procurò non pochi fastidi alla povera Lily che venne accusata dai suoi vicini di disturbare, e prese ad indicare il punto esatto in cui si trovavano suo padre, Sirius e Remus.

Smise di frignare solo dopo parecchi minuti e, mentre lo cullava Lily, continuava a ripetere:

“Questa me la pagherete! Uno taglia il prato, uno riordina la soffitta e uno mi pulisce la casa!” immaginandosi la sinistramente deliziosa visione di un Sirius in versione casalinga con tanto di grembiule a fiori e cuffietta rosa, di un James alle prese con la rasatura del prato, cosa che, come tutti i mariti detestava dal più profondo del cuore, e di un Remus, che, munito di mascherina per proteggersi dagli acari, sopportava stoicamente le sue molteplici allergie per mettere ordine in quell'ammasso di cose che James definiva soffitta.

Quando il concertò terminò Lily, da brava mamma, andò a recuperare i tre Malandrini che, ancora euforici per la serata, non davano segno di voler smettere di intonare “The Business Is Killing Me”.

Il duo era diventato un trio, con l'aggiunta della poco aggraziata voce di Remus e Lily riuscì a farli tacere solo ricordando che Harry stava dormendo.

“Bene, Remus. Ora tira fuori la macchina, così ce ne torniamo tutti a casa!” disse Lily, che non vedeva l'ora di mettere fine a quella serata infilandosi nel suo comodo letto con James al suo fianco, il quale, quando non era in compagnia dei suoi due migliori amici, raggiungeva l'età cerebrale di un ventenne.

“Oh... sì.. giusto! La macchina!” fece Remus, iniziando a tastarsi nervosamente le tasche.

James e Sirius smisero immediatamente di cantare e presero ad osservarlo.

Aveva continuamente ripetuto di avere tutto sotto controllo.

“Forza Remus, muoviti. Harry è stanco.”proseguì Lily.

“Sì, certo... dammi un attimo.”

Sirius e James continuavano a guardarsi l'un l'altro e poi a guardare Remus.

Doveva trovare quella macchina.

E subito.

“Ehm- balbettò Remus - io... io...”

“Oh per la barba di Merlino! Non mi dire che l'hai persa!” esclamò Lily, senza riuscire a crederci.

“Oh no. Non l'ho persa- si ricompose subito Remus. Lui era sempre perfetto. Non poteva perdere qualcosa. La macchina si trovava semplicemente lontano dalla sua vista. Ma lui non l'aveva persa.- Dev' essermi caduta.”

“Il che equivale a dire persa, Lunastorta.”

“Grazie del tatto, Felpato.”

“Quando vuoi, amico.”

“No, no, no! Non urlare, Lily, ti prego. Vedrai che si risolverà tutto. Tu calmati, e lascia fare a noi.” disse un agitato James, accarezzando la moglie sulle spalle.

“Sì, così torniamo a casa col triciclo!”

“No, tesoro. No. Vedrai che adesso la troviamo. Tu tieni buono Harry che io e i ragazzi pensiamo a tutto. Ok? Aspettaci qui, amore. Saremo in dietro in un batter di bolide! Promesso.”proseguì il ragazzo, avvicinandosi ai due amici per sussurrare nelle loro orecchie.

“ Adesso vedete di darvi da fare e di ritrovare questa maledetta autocosa! Non oso pensare a quello che mi potrebbe succedere se Lily lo scoprisse! Io ve l'avevo detto che sarebbe stato una pessima idea! Io lo sapevo che non dovevamo farlo! E' tutta colpa tua, Felpato!”

“Mia? Io l'ho proposto, ma tu hai accettato! Quindi non lamentarti! Ci serviva un modo per arrivare al concerto e grazie a me l'abbiamo trovato! Quindi non ti lamentare, cervo brontolone!”

“Sei un imbecille, Felpato! Un emerito imbecille! Lo sapevo io che non dovevo sedermi vicino a te dieci anni fa, su quel treno!Tu e le tue idee del bolide! Lily mi ammazza! Ne sono certo!”

“Volete tacere, tutti e due? Sto cercando di pensare, accidenti!”

“Dovevi farlo prima! Quando questo qui mi ha convinto a rubare l'auto di mio cognato!”

“Sono io che devo maledire il giorno in cui mi sono seduto con voi, Merlino! Ora come facciamo? Se non mi fossi aggregato a voi nel pogo! Razza di degeneri! E' colpa vostra se l'abbiamo persa!”

“Colpa nostra, Lunastorta?”

“Sì! Se io non vi avessi conosciuto, non avrei perso la macchina! Ma soprattutto, se voi foste persone normali, non vi sareste uniti a quella mandria, io non vi avrei seguito e ora non avremmo perso la macchina!” proseguì, infervorato, Remus.

“James! L'avete trovata?” si sentì dire in lontananza da Lily

“Quasi amore, è qui attorno!” gridò lui, cercando di mostrarsi sicuro.

“Lo sai vero che non ci ha creduto?” chiese Remus

“Grazie del sostegno, Lunastorta. La mia vita è finita! Il perfetto James Potter sta per terminare i suoi giorni!”

“Calmi tutti e due! Tu James smettila di piangerti addosso come una femminuccia e tu Remus piantala di fare la checca isterica!- sbottò Sirius- E' inutile piangere sulla pozione versata. Ormai il danno l'abbiamo fatto e quindi cerchiamo di porvi rimedio. Ci sarà un modo per recuperare questa stramaledetta auto!”

“Ma se è rimasta sotto al palco non la troviamo più! E' tutto chiuso, ora!” constatò, desolato, Remus.

“Scavalchiamo!” propose James

“Torna nel mondo, Ramoso!- lo bloccò- Sei un mago! Accio automobile!” esclamò Sirius, puntando la bacchetta al di là della cancellata.

“Sei un genio, Sirius! Ti sono debitore!” disse James, abbracciandolo.

“Aspetta a cantar vittoria, James.” notò Remus, nelle cui mani era volata la macchina.

“Ehm... io mi sa che emigro in Groenlandia...” cominciò Sirius

“E' troppo vicino, Felpato.” gli fece notare Remus.

“Dici? Sì, forse hai ragione.... direi che la Polinesia è meglio. E' più lontana e fa anche caldo....”

“Tanto Lily ti troverà comunque! E ora come le spiego non solo che ho preso in prestito la macchina del marito di sua sorella, ma anche che gliel'ho rotta, ammaccata, distrutta, disintegrata?” proseguì, un sempre più affranto James Potter, che, in quel momento pareva tutto tranne l'eroe di molte partite di Quiddtch.

“Puoi sempre dirle che è stata un'idea mia, in fondo è così...” ammise, lealmente, Sirius.

“E secondo te ci crede?” gli rispose James, con il tono di un condannato al patibolo.

“Avanti, James! Tira fuori il coraggio di un Grifondoro! Non fare il codardo! Affronta le conseguenze delle tue azioni, assumiti le tue responsabilità! Comportati da adulto!” affermò Remus, orgoglioso di stesso per aver trovato, anche in quella circostanza, la possibilità di rifilare al suo amico una predica.

“Taci, Lunastorta! Io qui sono quello che c'entra meno! Dovevi dirmelo! Perché non hai parlato?”

“Io te l'ho detto, James. Te l'ho detto quarantaquattro volte l'altra sera, quando siamo andati a prelevare l'auto dai tuoi parenti e te l'ho ripetuto altre sette volte ieri. Ma, ovviamente, come al solito, nessuno mi da retta!”

“Remus, per favore, risparmiaci il sermone, per i perizomi di Morgana! Tu l'avrai detto a James, io l'avrò convinto a dare retta a me, però, non mi dire che non ti brillavano gli occhi all'idea di guidare una Chevrolet! Sembrava che ti avessero regalato l'abbonamento annuale a Zonko e Mielandia, tanto eri felice!”spiegò Sirius, svelando gli altarini del non tanto innocente Lunastorta.

“Sirius, ha ragione. Ora basta. E' colpa di tutti e tre. Dovevamo pensarci prima. Ora andiamo a dire tutto a Lily.”ammise James, in un sospiro.

“Ok. Ma almeno accertiamoci di avere la stessa versione dei fatti...” propose Sirius.

“No, Sir. La verità Qui ci vuole la verità. Su, andiamo.” lo contraddisse James.

“Bravo, James. Così si fa!”esclamò Remus, approvando il suo comportamento.



“Che cosa? Ma voi siete completamente impazziti! Voi tre avete dei problemi! Mia sorella e quel tricheco di suo marito non me lo perdoneranno mai! Già mi odiano adesso! Siete... non avete proprio testa!”strillò Lily, inviperita.

Come avevano potuto pensare una cosa del genere? Non si rendevano conto di quello che avevano fatto?

"Vedi il lato positivo, tesoro, in questo modo quell'ippopotamo di nostro cognato può comprarsi una macchina nuova e più moderna. Da quanto ha capito impazzisce per queste cose!" provò a consolarla James, prima di essere incenerito con lo sguardo.

"Lily, ci dispiace davvero. Non volevamo." disse Remus.

"E' tutta colpa mia, Lil. E' stata un'idea mia, James non c'entra. Harry non poteva materializzarsi e così ho pensato a questo." confessò Sirius.

"Mi fa piacere che tu abbia pensato ad Harry, però cerca di capire. E' già abbastanza difficile così, senza che vi ci mettiate pure voi..."

"Però ora il danno l'abbiamo fatto..." sbruffò Remus.

"Io direi che è un danno solo a metà, però. Guardate Harry: si è svegliato ed ha capito tutto. ne sono certo, del resto è mio figlio, e ride felice. L'abbiamo divertito! Ho compiuto il mio dovere di padre!" intervenne James.

"E noi di zii" aggiunsero gli altri due Malandrini.

"Beh, di certo con voi non si corre mai il rischio di annoiarsi! Comunque, domani non solo riporterete l'auto a Vernon, ma ma aiuterete anche in casa!" ordinò Lily.

"Lily! Domani giocano i Cannoni!"  protestò James.

"Non me ne importa niente!" rispose la moglie.

"Io non ci sono, devo fare da babysitter a Ninfadora!" si scansò Sirius.

"E io devo andare con lui" aggiunse Remus in fretta.

"Quindi possiamo fare un'altra volta?" propose speranzoso James, giunto alla conclusione che sua moglie non avrebbe potuto essere arrabbiata per sempre.

"No, James!"

"Ma Lily..."

"Niente ma! Ti ricordo che il divano è molto comodo, Potter!"

 

 

Che ve ne pare? 

Se vi è piaciuta ci lasciate un commentino? se non vi è piaciuta ci dite perché? se avete qualche idea su una possibile avventura che vorreste leggere, ce lo fate sapere?

Thanks to:

Padfoot07:

Che ne dici? Ti piace questo capitolo? Grazie per i complimenti! Ci fa piacere che segui i nostri lavori così assiduamente! Comunque crediamo che tu abbia ragione, Harry ha solo un anno, ma sicuramente dà meno problemi lui a Lily che gli altri tre...

PikkolaGrandefan:

Grazie mille per la recensione! Siamo contente che ti sia piaciuto! Siamo state all'altezza delle aspettative con questo capitolo? Siamo felici che segui anche questa storia!

Greg90_h:

Certo che pubblichiamo ancora! Siamo dei vulcani di idee! Non vi libererete presto di noi! Muaaaaaaah!!Grazie per seguire anche questo nostro progetto!

 

E a che ci ha inserite tra i preferiti!!

Sperando di avervi divertiti, vi salutiamo! Al prossimo capitolo!

Prongy & Paddy

Alias

jomarch & cinderella87

 

 




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Capitolo 3
*** Ristorante cinese ***


Che cosa può accadere se Prongy e Paddy decidono di passare una serata al ristorante cinese??

Succede che decidono di trasformare i loro momenti di delirio in una FF con i Malandrini per protagonisti!

Ebbene sì! Parte delle cose che leggerete sono accadute veramente!

In questo modo forse capirete dove troviamo l’ispirazione per le FF…..

Remus, Sirius e James decidono di andare fuori a cena…

 

Ristorante Cinese

 

- Io ho fame!

- Sirius, per Morgana! L’abbiamo capito!! È da più di un’ora che rogni! - lo rimproverò Remus.

- Sir ha ragione! Lunastorta ti vuoi decidere per una buona volta!! Non è possibile che ogni volta che andiamo fuori a cena prima delle 11 non scegliamo il ristorante!! - esclamò James distrutto dai rantoli della fame.

- Andiamo in pizzeria? - propose Remus.

- NO!! - fu la decisa risposta degli altri due.

- Remus NO! - ripeté Sirius - Se tu fossi una persona normale, la pizzeria sarebbe un’ottima idea, MA TU NON SEI NORMALE!!

- Su, su non esagerare…

- Chi esagera?! Remie ti pare normale che una persona, appena entra in pizzeria, tempesta di domande i camerieri per sapere la nazionalità del pizzaiolo?! - sbottò Sirius.

- A me pare un comportamento da persona che usa il cervello e non sì fionda sul cibo senza nemmeno sapere le credenziali di chi l’ha preparato… - ribatté Remus.

- Ok Remie, questo mi può anche star bene, ma se ben ricordi settimana scorsa CI HAI OBBLIGATI a cambiare pizzeria solo perché il gestore era originario di Benevento e non di Napoli! Ti ricordo che siamo inglesi e che quindi non ci sono molti napoletani DOC in circolazione!! - rispose James oramai spazientito.

- Sentite io sono sull’orlo di una crisi ipoglicemica quindi Remus, se non vuoi avere la mia vita sulla coscienza, SPICCIATI A DECIDERE!! - urlò Sirius.

- Ristorante Cinese? Può andare Lunastorta? - propose Ramoso speranzoso.

- Mmmmh… va bene… però lasciate parlare me!

 

Dopo aver vagato a zonzo per un’altra mezz’ora, Remus finalmente parve approvare il ristorante.

I Malandrini furono subito accolti da Ting, un giovane cameriere dall’aria simpatica.

Remus si avvicinò all’uomo, lo prese sottobraccio e cominciò a parlare fitto fitto in cinese.

Sirius e James si scambiarono un’occhiata stupita.

Non appena Remus finì di parlare, Ting condusse i tre ragazzi verso il fondo del ristorante.

- Scusa Remie, ma da quando parli cinese?

- Sirius non è perché tu sai parlare a mala pena l’inglese che tutti devono essere come te! T’informo che il sottoscritto sa parlare perfettamente ventisei lingue! Inglese, francese, italiano, spagnolo, cinese, russo, giapponese, marino, goblinese, la lingua dei giganti…

Ting aprì una porta rossa e fece segno ai Malandrini di entrare.

- Wow Remie! Devi stargli simpatico! Mi sta che ci ha portato nella zona vip!

I ragazzi entrarono nella stanza arredata con lavandini rosa antico, specchi appesi alle pareti e quattro gabinetti…

Sirius scoppiò a ridere.

James invece tra una risata e l’altra riuscì a dire: - Però Lunastotra! Lo conosci davvero bene il cinese!

Remus intanto era diventato di un rosso intenso.

- Senti Ting fammi un piacere, portaci al tavolo che è meglio…

- Remie tu vuoi mangiare qui? Vuoi che dica a Ting di apparecchiare sulla tazza del gabinetto?

- Smettetela voi due! Subito! - ringhiò Remus.

 

- Non ci credo! Sono solo le 11.30 e stiamo già consultando il menù!

- D’accordo con te caro Felpato! Mmmh… vediamo… sì direi che prendo Pane Fritto, Involtini Primavera, Spaghetti di Soia senza la salsa alla soia, Gnocchi di Riso, Ravioli al Vapore e Riso alla Cantonese, meglio stare leggeri! Vorrei prendere anche il Pollo Fritto, il Maiale in Agrodolce e il Gelato Fritto, ma ci tengo alla linea!

- Io opterò per il Pane Fritto, il Riso alla Cantonese, gli Spaghetti Fritti con Salsa di Soia e il Gelato Fritto. Ma come si fa a friggere il gelato? Il gelato è freddo! Ma sti cinesi! Ne inventano una più di Merlino! Tu Remie?

- Mmmmh… sono un po’ indeciso… chiederò aiuto a Ting!

 

- Posso plendele oldinazioni?

Dopo che James e Sirius ordinarono praticamente l’intero menù, giunse il turno di Remus…

Mr Lupin si avvicinò a Ting, gli mise una mano sulla spalla e cominciò a sillabare: - Scu-sa ma gli in-gre-dien-ti che usa-te so-no fre-schi? Co-sa con-ten-go-no gli spa-ghet-ti di ri-so con ver-du-re?

Il cameriere, credendo che Lunastorta avesse difficoltà di linguaggio, decise di rispondere sillabando: - Gli in-gle-dien-ti so-no fle-schis-si-mi si-gno-le! Ne-gli spa-ghet-ti ci so-no zuc-chi-ni, ca-lo-te, bam-bù.

- Al-lo-ra io pren-do quel-li e gli in-vol-ti-ni pri-ma-ve-ra, ca-pi-to? Tut-to chia-ro? De-vo ri-pe-te-re?

 

- Ma perché parli come un cretino?

- Semplice James! Così mi sono assicurato che capisse la mia ordinazione! - rispose Remus con il suo solito tono da maestrina.

- Oh guardate! Le bacchette! Dai dai prendiamo tutti le bacchette e mangiamo come i cinesi! - propose Sirius giulivo.

Felpato prese la confezione rossa contenente le bacchette, la aprì e rimase sorpreso di trovarci all’interno i due bastoncini uniti.

- Ma non erano due le bacchette? - chiese stupito agli amici.

- Certo che sono due! Devi dividerle! - rispose James con naturalezza.

Sirius provò più volte, ma quei dannati arnesi non si staccavano!

- Idea! Bacchette dell’amicizia! Jamie aiutami! Tu tiri da una parte, io dall’altra!

- Ma sei scemo? Ma secondo te io faccio una cosa così stupida?

- Oh dai cervo noioso! Tira la bacchetta e stai zitto! Al tre! Uno, due, tre!

Track.

Anche le bacchette di Sirius si erano divise!

- E ora come si usano sti cosi? La figurina sul pacchetto dice che devo metterne una tra medio e indice e questa deve star ferma, l’altra invece… ma come si fa? Ma io non ci capisco niente!

- Guarda me Felpato - Remus passò un bel quarto d’ora a spiegare a Sirius come si tenevano le bacchette tra le risate di James.

- Ok la posizione è giusta, ma ora come si muovono?? Guarda Remie! Invece di avvicinarsi si allontanano! Adesso le Incanto in modo che si muovano da sole, così devo solo aprire la bocca!

- Sirius non pensarci nemmeno! Siamo in un ristorante Babbano! Devi fare così, guarda…

James continuava a ridere.

- Perché non ci provi anche tu invece di ridere?

E così anche Ramoso cominciò a giocare con le bacchette in attesa della cena.

 

Ting arrivò finalmente con gli antipasti…

- Idea! Jamie tu hai preso come me il Pane Fritto e gli Involtini Primavera come Lunastorta, quindi ora tu dai un panino a me e io ne do uno a te, poi Remie dà un involtino a te e tu ne dai uno a lui! Così siamo tutti uniti dalla cena dell’amicizia! Non è un’idea geniale??

- Fammi capire… PERCHé MAI DOVREI SCAMBIARE IL MIO CIBO CON IL TUO E QUELLO DI REMUS?? CHE CI SAREBBE DI GENIALE IN TUTTO QUESTO?!

- Come sei antipatico! Se non ti va di fare questo per la nostra amicizia dillo subito…

- E va bene allora! Scambiamo il cibo! Santo Boccino cosa mi tocca fare! Tieni il mio involtino Remus, ora dammi il tuo.

- No Jamie, scusa ma perché hai preso il panino più bello?

- Sirius Cruciati!

- Solo Remus mi capisce, vero Remie?

- Ehm… Veramente mi pare un po’ una cretinata…

- Ditelo che siete tutti e due d’accordo!

- Ma va! Ma cosa vai a pensare! Noi ti apprezziamo così come sei! Vero James?

- Sì certo, come no! Oh sta tornando Ting!

 

Il caro cameriera giunse giusto in tempo per salvare la situazione.

Potter e Black si avventarono sul cibo in un modo che si addice di più ai Giganti e non agli uomini…

Remus invece era perfetto come sempre! Era l’unico in tutto il ristorante che utilizzava le bacchette cinesi con estrema naturalezza!

 

- Poscio mangare la tra roba?

- Prego? Sirius non si parla con la bocca piena! È un atteggiamento sconveniente e segno di maleducazione!

- Anche pensare che il cameriere non capisca l’ordinazione è una cosa da maleducati! - ribeccò Sirius.

Lunastorta divenne rosso come un peperone e fece finta di non aver sentito.

- Che volevi dire Sir?

- Posso assaggiare la vostra roba?

- Se è un’altra cavolata del cibo dell’amicizia o come bolide si chiama, la mia risposta è CRUCIATI!

Sirius fece la linguaccia a James e cominciò a mangiare direttamente dal piatto dell’amico.

- Però! Buoni questi robi bianchi! - commentò Felpato.

- Che linguaggio colto! “Robi”! Non sono robi, è bambù! - intervenne Remus.

- Ma va! Non sono mica di legno! Il bambù non è un specie di pianta? -

- Fidati! È bambù! -

- Tu che dici James? -

- Dico che dovresti mangiare la roba che c’è nel tuo piatto! -

- Va bene, però metti nel mio piatto tutto il bambù!

- Ok panda! Tieni tutto il bambù! Basta che mi lasci mangiare in pace!

- Come sei acido stasera Jamie! Non sarà mica successo qualcosa con Lili? - chiese Remus-come-sono-pettegolo-Lupin.

- Ma niente… - rispose vago Potter.

- Su Ramoso, confidati con il tuo amico Lunastorta! Sai che sono sempre disposto ad aiutare gli altri! -

- Dì piuttosto che sei sempre disposto a farti gli affari degli altri! Come con Janis Opkins al quarto anno! O con Felicity Orange al terzo anno!

- Ti stai dimenticando di Julian Morris di Corvonero e Tim Darrey di Tassorosso! - suggerì Sirius.

- Giusto! Grazie Felpato! Dobbiamo forse ricordarti come li hai aiutati? Tu, subdolo manipolatore della faccia pulita?! Li hai attratti, li hai convinti a confessarti i loro segreti con la scusa di dargli un consiglio e poi hai innocentemente spifferato tutto a mezza scuola! La cosa più incredibile è che nessuno, a parte Sirius ed io, ha mai creduto della tua colpevolezza! Quindi dovrei fidarmi di te??

- Ma cha state dicendo? Non è di certo colpa mia se, per un’infausta serie di eventi, mi sono disgraziatamente trovato a pensare ad alta voce, guarda caso in una sala piena di gente…

I due Malandrini scoppiarono a ridere.

- Remus John Lupin sei davvero maligno! - esclamò Sirius.

- Comunque, con Lily va benissimo… è solo che stasera Petunia, quella sotto specie di cavalla, festeggia il compleanno…

- Chi? La tua futura cognata??

- Sì Sirius, lei. Ti interessa? Non restarci troppo male, ma è già impegnata con un tricheco, sai tra animali si capiscono… se loro figlio dovesse assomigliare ad un maiale, gli proporrò di appendere fuori da casa loro un cartello con scritto “Benvenuti allo zoo”!

- Ahahah, molto divertente! - bofonchiò Sirius

- Scusa, ma non capisco… sei così acido solo perché è il compleanno di Petunia?

- Ma no Lunastorta! È che a causa di questa festa Lily non poteva uscire con me stasera… pensa che pur di stare con lei le ho anche proposto di accompagnarla al compleanno!

- E lei che ha risposto? - chiese Remus sempre più curioso.

- Beh mi ha detto che sua sorella, piuttosto che avermi tra i piedi, avrebbe sfidato a mani nude un Dorsorugoso di Norvegia!

- Fammi capire bene… quindi stasera hai organizzato una serata solo Malandrini solo perché non sapevi che fare?? - domandò Sirius abbastanza adirato per essere stato usato come ripiego.

- Esatto! Insomma o uscivo con voi o stavo a casa a guardare con mia madre “Le Avventure dell‘Auror Civetta” * - rispose James compiaciuto del suo piano.

 

 

 

La cena è terminata o per meglio dire i Malandrini sono stati buttati fuori dal ristorante da Ting e soci perché l’orario di chiusura era stato superato da un bel pezzo…

 

- Ehi ragazzi… mi fa male la pancia… mi sa che ho mangiato troppo… mi portate al San Mungo? - domandò James.

 

 

 

* : “Le Avventure dell’Auror Civetta” è un telefilm alterego del Babbano “Tenente Colombo”

Che ne dite di questo capitolo?? Fateci sapere!

Thanks to:

Pikkolagrandefan: Ehm… non è proprio tutta fantasia… diciamo che certe volte, come in questo caso, prendiamo spunto da ciò che combiniamo realmente…

Padfoot_07: Grazie! Sei davvero gentilissima! Eh sì hai ragione con i Malandrini in circolazione non ci si annoia mai! Abbiamo tante idee, una più demente dell’altra, facci sapere che ne pensi!

Ithil_Elendil: Come darti torto?! Harry si diverte sì! Ma chi non si divertirebbe con gente come loro?? Grazie per i complimenti!

Grazie anche a tutti quelli che ci hanno inserite tra i preferiti! Ci lasciate un commentino?? Grazie!!

Alla prossima demenziale puntata!

Prongy & Paddy

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