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«Secondo
me non ce la fai. Saresti troppo sfrontata, e non è nel tuo stile»
Sopracciglia
bionde si crucciarono sopra ad un attento sguardo celeste, vagamente divertito.
«p-per me
ha r-ragione Ino-chan. Lascia p-perdere, Sakura-chan»
Mani
dalla pelle candida si andarono a cercare, facendo congiungere gli indici
gemelli in una sola linea.
«ah sì?
Non mi credete capace? Vedrete!»
Labbra
sottili ma carnose si piegarono in un sorriso sfacciato, mentre piccole ciocche
di capelli rosa si andarono ad attaccare su queste a causa del lucidalabbra.
«che il
gioco… abbia inizio»
Tutto ciò che c’è da dire.
L’istituto “Senju” di Tokio, stranamente, regalava ai
passanti la propria facciata dalle porte aperte.
Chi passava osservava stranito la scuola chiedendosi come
mai, in quel punto dell’estate, fosse aperta e se fosse successo qualcosa di
grave; preoccupazioni assolutamente infondate.
La realtà era che il corpo insegnanti aveva ritenuto
opportuno, come solo da quell’anno aveva iniziato a fare, lasciare l’istituto
aperto per lezioni extra a chiunque ne avesse avuto bisogno, o anche a chi solo
fosse stato interessato a non passare l’estate con le mani in mano.
Puntualizzando, ben pochi erano i ragazzi lì presenti per
l’ultimo scopo, infatti, Naruto Uzumaki osservava più che mai perplesso gli
amici seduti ai propri posti a prendere freneticamente appunti, quando non ne
avrebbero avuto bisogno.
Spostò le iridi turchine sul quaderno sul quale avrebbe
dovuto scrivere qualcosa e strappò un pezzo dal foglio, afferrando la
penna che aveva accuratamente lasciato cadere sul banco.
Scribacchiò sopra due righe e si girò furtivamente, stando
attento a non farsi cogliere nel momento in cui avrebbe utilizzato la tecnica
“lancia-e-girati” per mandare il suo bigliettino all’amico.
Seduto due posti più infondo e una colonna a sinistra
dell’Uzumaki, un ragazzo dalla carnagione pallida trascriveva tranquillamente
ciò che Kakashi-sensei diceva e, nell’istante in cui l’uomo si girò alla
lavagna dando le spalle alla classe, una pallina di carta lo colpì sulla
guancia, cadendo miseramente sul banco.
Lo aprì di malavoglia e, riconoscendo la scrittura di
Naruto, sbuffò prima di leggerlo.
Ohi Sas ‘ke, certo che sei davvero un dobe.
Oggi che è il tuo compleanno e – tra l’altro – siamo in piena
estate,
rimani qui come un mongolo a scuola a sorbirti la lezione?
Perché non esci a farti un giro? Non hai vita sociale,
cazzo? XD
Colui che si doveva chiamare “Sas ‘ke”, o meglio, Sasuke
Uchiha, imbronciò le labbra in una tipica espressione a metà fra l’annoiato ed
il rassegnato, girando il biglietto e scrivendo un’immediata risposta al
compagno.
Fatti i cazzi tuoi.
Una vita sociale ce l’ ho, ma al contrario tuo
Voglio anche avere buoni voti quest’anno, quindi piantala.
Ed il dobe sei tu. Sta’ attento, piuttosto.
Naruto alzò gli occhi al cielo, mimando con le labbra un
“teme”. Ben presto però, sulle labbra di un rosso scuro si accentuò un sorriso
che aveva del malizioso e del furbo messo insieme.
Si premurò di strappare un altro pezzo dal quaderno e di
rimettersi a scrivere.
Perché dovrei stare attento se poi gli appunti me li passi
tu? ;)
Se guardi infondo ci sono anche le ragazze, hai notato?
Va beh che Ino ai corsi di recupero ci deve comunque
venire,
ma Hinata e Sakura-chan no. Magari sono venute a farle
compagnia…
…oppure sono venute per me XP
L’Uchiha spostò gli occhi del color dell’inchiostro sulle
figure femminili infondo alla classe, notando come quella bionda – in arte Ino
Yamanaka, rinomata “reginetta della scuola” – stesse tranquillamente
sbadigliando, premurandosi di coprire elegantemente la bocca con una mano.
Sorrise divertito, passando alla ragazza che questa aveva di fianco,
incontrando due pozze verdi cristalline.
Sussultò, notando che Sakura Haruno stesse guardando proprio
lui e si girò nuovamente verso la cattedra, corrucciando le sopracciglia scure
in segno di smarrimento.
Sì, le ho viste.
Perché non lo chiedi a loro che ci fanno qui?
Almeno evito di sopportarti per il resto della lezione.
Comunque fra poco abbiamo la pausa, parliamo in quel
momento che se
Kakashi ci becca fa fuori me e te, ed io – francamente,
non ci tengo.
Lanciò quell’ultimo pezzo di carta in direzione del biondo
e ritornò a dare la propria attenzione a Kakashi che, con un pacato tono
vocale, continuava a spiegare letteratura ignaro di quello scambio di opinioni
fra gli allievi.
Ma si sa, la curiosità prevale su ogni istinto umano,
anche su quello di un ragazzo perfettamente razionale e con la testa sulle
spalle come l’Uchiha che, senza riuscire a non darsi dell’idiota, si girò per
l’ennesima volta verso il fondo della classe per vedere se Haruno lo stesse
guardando ancora.
Sakura Haruno sedeva compostamente al suo posto; gambe
lisce e dalla pelle chiara accavallate sotto il banco, cosce lievemente
scoperte a causa della gonna scivolata sulla sedia, camicia perfettamente
abbottonata fino al collo sebbene facesse un caldo insopportabile e fondo della
matita fra le labbra.
I capelli di un insolito colore rosa ricadevano morbidi
sulle spalle della ragazza, sfiorandole il seno poco prosperoso coperto dalla
divisa scolastica; alcune ciocche erano fra le labbra insieme alla matita
mentre gli occhi, quegli occhi assurdamente verdi, erano puntati
insistentemente su di lui.
Sasuke gonfiò appena le guance, maledicendosi per essersi
voltato e per essersi fatto vedere dall’Haruno stessa. Non era una novità che
lei avesse una cotta per lui; dopotutto, chi non l’aveva?
Sasuke Uchiha non si era mai ritenuto poi così bello.
Affascinante, ma non un sex-symbol eletto da quasi tutte le ragazze e ragazzine
dell’istituto, condividendo quel posto in alta percentuale con Neji Hyuga e
Sabaku No Gaara. Aveva normalissimi capelli ebano relativamente lunghi; alcuni
ciuffi gli sfioravano le spalle, altri nemmeno la nuca. Gli occhi del medesimo
colore risaltavano splendenti sulla carnagione pallida della pelle, come del
resto venivano messi in risalto dallo sguardo accattivante.
Sì, accattivante. Così dicevano le ragazze che lo
avevano eletto “Ragazzo più bello dell’istituto”.
A riscuoterlo dai suoi pensieri ci pensò la campana che,
stordente, annunciava agli allievi una meritata pausa fra le sei ore di studio
forzato per i recuperi e lo studio extra per i volontari.
«Sas ‘ke! Allora, hai preso tutti gli appunti?» senza
nemmeno dargli il tempo di riordinare il quaderno, Naruto si fece
prepotentemente avanti, spintonando chiunque gli impedisse di raggiungere al
suo posto l’Uchiha.
Sasuke sbuffò innervosito, alzando gli occhi sulla figura
del compagno che avanzava verso di lui.
Notò il sorriso sfacciato sulle labbra del biondo,
l’espressione allegra e rilassata degli occhi e non poté fare a meno che
accennare un velato sorriso anche lui.
«certo che li ho presi. Ma non credo te li presterò, ho
sempre desiderato farti rimanere così nei cazzi» sibilò tranquillamente,
accavallando le gambe sotto al banco e poggiando i gomiti su di questo.
Naruto spalancò la bocca inorridito, come se volesse dire
un qualcosa di talmente cattivo da non riuscire ad inventarselo al momento,
quando gli occhi vennero attirati dalla snella ragazza che lo stava
raggiungendo.
«Ohayo Sakura-chan! Come mai qui?»
L’Haruno scrollò le spalle, stampando sul volto un sorriso
raggiante e cordiale.
«Giusto un ripasso prima di partire per la Francia: sarà
lì che passerò le mie vacanze. E poi avevo voglia di salutarvi tutti, mi sa che
non ci vedremo fino all’inizio dell’anno prossimo… ah, dimenticavo!» Sakura
dedicò un’ultima occhiata a Naruto prima di prestare tutta la sua attenzione
all’Uchiha che era rimasto in silenzio.
«Auguri, Sasuke-kun. Oggi compi diciotto anni, giusto?
Spero tu li possa festeggiare in pace!» esclamò pacata, lanciando uno sguardo
all’Uzumaki che Sasuke interpretò come un “ogni riferimento è puramente
casuale”.
L’osservò dal basso, senza accennare ad alzarsi in piedi.
Vide con la coda dell’occhio Naruto allontanarsi
borbottando qualcosa – probabilmente stava dando fondo al suo dizionario per
esprimersi sullo sgarbo di poco prima – e riportò le iridi antracite sulla
ragazza.
Non sembrava nervosa come lo era di solito quando parlava
con lui.
Era tranquilla, completamente rilassata, con quel sorriso
acceso sulle labbra.
In quel momento, gli parve davvero una delle più belle e
particolari ragazze che avesse mai visto.
«lo spero anche io…» disse solo infine, distogliendo lo
sguardo e puntandolo su Kakashi che sfogliava interessato un piccolo libro da
manuale con la copertina arancione.
«Sasuke-kun… ti devo dire una cosa. Segreta, in privato.
Posso… ahem, dirtela nell’orecchio?» balbettò improvvisamente nervosa Sakura,
voltando il viso verso le amiche Ino ed Hinata sedute al loro posto, entrambe
con una strana espressione ed i risolini pronti sulle labbra.
L’Uchiha si schiarì la voce, allontanando i gomiti dal
banco e poggiando le spalle sullo schienale della sedia.
«parla» proclamò infine, lasciando sì che la ragazza si
avvicinasse al suo viso.
Sakura si mordicchiò la guancia, sorridendo stralunata e
appoggiando il palmo della mano sinistra sul banco del ragazzo, chinando il
busto in avanti per arrivare all’altezza del viso del compagno.
Portò la bocca vicino all’orecchio di Sasuke quando
improvvisamente, cambiò direzione, spostandosi verso la bocca di quest’ultimo.
Se ne impossessò senza nemmeno chiedergli permesso, premendo le sue sulle
labbra di lui, gustandone la morbidezza ed il sapore reso dolciastro dal
lucidalabbra che aveva.
Sasuke rimase spiazzato, senza capire né sapere cosa fare;
solo l’istinto di alzare una mano e di poggiarla sul fianco dell’Haruno lo
guidò ad avvicinarla maggiormente, premendo con maggior veemenza le labbra su
quelle di lei, intrufolandovi la lingua e cercando la sua, che non tardò ad
assecondare.
Entrambe si accarezzavano con naturalezza, scambiandosi
sapori, sensazioni e parole sempre taciute ma sempre pensate. Fu Sakura ad
allontanarsi per prima, sentendo la mancanza di ossigeno troppo elevata.
Quando si distaccò completamente dall’Uchiha sentì la
situazione insostenibile crollarle sopra; tutta la classe si era fermata ad
osservare. Chi perplesso, chi divertito e chi ingelosito.
Kakashi batté due colpetti di tosse falsa, osservando con
l’unico occhio scuro scoperto gli studenti.
«ehm. Ritornate ai vostri posti, la campana è suonata.
Mentre Haruno… ha finito di parlare con Uchiha?»
Sakura alzò una mano portandola velocemente dietro
l’orecchio per sistemare una ciocca di capelli rosati, sorridendo nervosamente
al sensei.
«certo Kakashi-sensei. Tutto ciò
che dovevo dirgli, gliel’ ho detto» annunciò con voce appena tremolante e,
senza badare a Sasuke, corse al suo posto sedendosi rapidamente.
Sasuke si tirò indietro, ancora stranito da ciò che era
successo e con il sapore di lei sulle labbra.
Troppo impegnato a riflettere non si accorse dell’ennesima
pallina di carta che, questa volta, lo colpì in testa.
Oh darlin’.
Credo proprio di aver capito il perché Sakura-chan è
venuta alle lezioni extra.
Lo vuoi sapere il motivo?
Strano, si chiama come te, Sasuke XD.
Beh, felicitazioni alla nuova coppia dell’anno!
Sasuke deglutì scettico, tirando sulle labbra pallide un
sorriso sornione, volgendo il capo verso la finestra.
Osservò fuori, notando la bellezza del cielo
splendidamente azzurro ed il calore del sole, più bollente che mai.
Ma non riuscì proprio a spiegarsi se fosse il sole a
regalargli quella sensazione di calore o se era il ricordo di quelle labbra
morbide premute sulle sue a riscaldarlo così tanto.
«non ci
credo! Lo hai fatto davvero!»
Ino
Yamanaka premette le mani sulle labbra, sorridendo con la sola forza dello
sguardo.
«te lo
avevo detto io. E pensa che per una questione d’orgoglio…»
Hinata
piegò il capo, facendo cenno a Sakura di continuare.
«…beh,
come reagite se vi dico che adesso sto con il “ragazzo più bello
dell’istituto”?»
Non mi piace per nulla O.O
Credo di aver perso ogni facoltà di scrivere.
Penso sia troppo piatta, scritta male ed affrettata. Una
vera schifezza, insomma.
Ma magari chissà, può anche piacervi! XD
Non potevo non scrivere nulla per il compleanno di Sasuke,
ed eccomi qui, alle due di notte e con ben *si fa il calcolo* 34 giorni di
ritardo, a postare il suo regalo! XD
L’idea è stata presa dall’ascolto continuo di Sleeping Sun
(Nightwish) e da quest’immagine SasuSaku:
Hinata
Hyuga strinse lievemente fra le dita la cannuccia del suo drink, miscelando il
contenuto.
«certo
che è una cosa fantastica! Hai sempre sognato di poter stare con Sasuke»
Ino
Yamanaka scosse energicamente la testa, facendo sì che il ciuffo biondo le
ricadesse davanti all’occhio.
«infatti.
Mi sembra così… uhm, irreale? Più irreale di quello che accadrà a pomeriggio…»
Sakura
Haruno sporse dubbiosa il labbro inferiore, battendo ciglio.
«Eh… -
sospirò Ino – …il primo appuntamento non si scorda mai!»
.Tutto ciò che c’è da dire.
.Capitolo Due.
Terminò la sua corsa con due piccoli passi affrettati,
prima di fermarsi di fronte alla fontana davanti alla stazione. Osservò l’acqua
passare da un recipiente all’altro, in un fantasioso circolo di piccole
fontanelle terminando in quella più grande, dove veniva raccolta tutta l’acqua.
Con un lieve sorriso sulle labbra rese brillanti dal
lucidalabbra, si sedette compostamente sulla panchina fatta in pietra grezza,
dal colore fra il grigio ed il bianco. Lentamente, portò all’altezza della
panchina la borsetta che teneva strettamente sotto braccio e lì la poggiò,
aprendola ed iniziando a rovistarvi dentro.
Trovò il cellulare disperso nelle tasche interiori, lo
srotolò dai fili degli auricolari del suo nuovo iPod e guardò disinteressata
l’orario.
Annotò i suoi dieci minuti buoni di anticipo e la presenza
di due messaggi; cominciò a leggerli.
Ore 15.48 Da Ino-pig:
Wei! Spero che tu non sia troppo nervosa,
altrimenti manderai tutto a monte: ti conosco.
Stai tranzolla, andrà tutto bene!
E mi raccomando, dopo i dettagli del primo bacio
Vogliamo i dettagli della prima scopata!
Sakura sbuffò, sentendo inevitabilmente le guance
avvampare. Si ritenne fortunata sapendo Sasuke ancora chissà dove e non vicino
a lei, a leggere ciò che scriveva Ino. Inoltre si sarebbe evitata
l’imbarazzante figura di divenire un pomodoro maturo di fronte al ragazzo che
più le piaceva.
Si schiarì la voce con qualche colpetto di tosse,
ricordandosi della presenza di un secondo messaggio.
Ore 15.52 Da Naru-baka:
Buon Pome Saku-chan!
Come va? Beh dai, Sasuke non ti farà attendere tanto.
E da quanto ho capito casa sua è libera, abbi orecchie
Per intendere quello che voglio dire! Eheh! XP
Spero che dopo mi racconterai se è davvero bravo a letto
come dice.
Ciau!
Senza battere ciglio, Sakura decise che davvero, quello
era troppo. Chiuse con il tasto rosso del cellulare la cartella dei messaggi e
buttò senza troppo interesse l’aggeggio infernale nella borsa.
«Haruno». La ragazza sussultò sulla panca al risuonare di
quella voce apatica, alzando immediatamente lo sguardo velato dall’imbarazzo
causato dagli sms degli amici.
«Sasuke-kun, non ti avevo sentito arrivare! – rise
istericamente, portando una mano dietro l’orecchio a spostarvi una ciocca di
capelli, come era suo solito fare quand’era imbarazzata – e chiamami Sakura. Mi
sembra troppo… formale, il cognome» terminò, tirando sulle labbra un sorriso
cordiale.
L’Uchiha fece un cenno d’assenso col capo, sedendosi con
una grazia innata sulla panchina, affianco alla ragazza. Rivolse la testa verso
la stazione, quasi a non voler guardare in faccia la giovane, ma con la coda
dell’occhio la scrutava avido. Avido di cogliere ogni suo minimo particolare; del
viso e dei gesti.
Sakura abbassò lo sguardo sulle sue mani congiunte e
poggiate sulla gonna chiara, perdendo quella vitalità che caratterizzava ogni
suo sorriso.
«nervosa?» domandò Sasuke a bruciapelo, senza rivolgerle
completamente l’attenzione.
«No. Mi piacerebbe che tu mi guardassi, Sasuke-kun».
L’Uchiha sospirò, voltandosi verso l’Haruno e fissando lo
sguardo antracite in quello smeraldino di lei.
«soddisfatta?» domandò divertito, senza distogliere lo
sguardo e facendola rimanere incatenata a lui con quel gioco d’occhi, divenuto
improvvisamente intenso e prolungato.
La ragazza aprì la bocca come a voler dire qualcosa, ma
non trovò le parole adatte. Socchiuse gli occhi e, come se fosse stata attratta
magneticamente, si diede un piccolo slancio verso il ragazzo e gli si aggrappò
al collo, allacciandovi le braccia e premendo le labbra su quelle di lui.
Sebbene il suo primo, vero ed unico bacio all’Uchiha lo
aveva dato due giorni prima, ne sentiva incredibilmente la mancanza. In
lontananza, quella bocca poteva sembrare troppo sottile, troppo fredda. In
realtà era bollente, come lo erano le sue guance, e sentirla sulla sua, le
sconvolgeva i sensi.
Sentì Sasuke ricambiarla tiepidamente, prima di avvertire
una ferma presa sui fianchi e venire allontanata dal corpo dell’Uchiha. Sbatté
stupita le palpebre, chiedendo con lo sguardo spiegazioni a Sasuke.
«ahem ehm. Scusate se vi ho interrotti, ma era essenziale.
Spero che Moegi non debba assistere ad altre scene del genere, nii-chan» un
ragazzo sulla ventina o poco più si era avvicinato a loro, tenendo per mano una
bambina dai curiosi capelli rossicci e gli occhi nocciola.
Sakura lo fissò sbigottita, e poté giurare che quel
giorno, era il primo in cui Itachi Uchiha le aveva rivolto la parola. O meglio,
non propriamente a lei, ma lo aveva sentito parlare. Distolse lo sguardo,
arrossendo.
Sasuke grugnì infastidito, puntando gli occhi sul fratello
maggiore e poi sulla bambina.
«stavo giusto per dirglielo. Adesso vattene Itachi, già
non voglio la mocciosa fra i piedi, figuriamoci te» dichiarò stizzito,
alzandosi dalla panchina e porgendo la mano alla ragazzina.
Questa alzò lo sguardo, arricciando il naso e tirando
fuori la lingua.
«sei bello quanto antipatico, Sasuke-chan!».
Itachi trattenne una risatina di scherno, salutando con un
gesto della mano il fratello e poi Sakura, facendo l’occhiolino alla bambina
prima di voltarsi di spalle ed incamminarsi verso ad una Mercedes nera
sfavillante parcheggiata lì vicino.
«piantala di chiamarmi così, Moegi, non sono tuo fratello
– Sasuke tirò un sospiro che a Sakura parve infinito, prima di rivolgersi a lei
– Moegi, questa è Sakura Haruno. Sakura, questa è Moegi Uchiha, mia cugina»
dichiarò senza troppo entusiasmo, spostandosi indietro in modo che entrambe si
potessero guardare in faccia.
«come sono strani i tuoi capelli! Sei la ragazza di mio
cugino?» domandò con voce eccitata e stridula la bambina, alzandosi sulle punte
dei piedi per la curiosità.
Sakura tirò sulle labbra un sorriso a metà fra lo stupito
ed il perplesso, prima di annuire debolmente.
«quindi la mia presenza sarebbe quella da terzo incomodo?»
«esattamente» puntualizzò Sasuke troppo in fretta perché
potesse risultare pacato, come in realtà tentava di essere. Moegi piegò il capo
da un lato, con fare tenero.
«Mio zio, all’ultimo minuto, mi ha costretto a badare a
mia cugina. Avrei voluto avvertirti prima, ma non ne ho avuto il tempo: me lo
hanno detto adesso in macchina. Spero non ti dispiace» ma era fin troppo
evidente che quello a cui dispiaceva maggiormente era proprio lui.
Sakura scrollò le spalle, alzandosi a sua volta dalla
panchina e stirandosi con un gesto calmo la gonna che indossava, rassettandosi
anche la camicetta.
«assolutamente no. Anzi, mi fa piacere conoscere la tua
cuginetta! Allora, Sasuke-kun, dove ci porti?» domandò divertita l’Haruno,
azzardando a porgere la mano alla bambina, nella speranza che questa
l’afferrasse. Sasuke osservò Moegi tentennare, prima di sorridere compiaciuta
ed afferrare la mano della ragazza e portarla più vicino a sé. Nascose un
sorriso vagamente rilassato da quell’andare d’accordo fra le due e sospirò.
«Moegi voleva andare al cinema. Esce il nuovo film del suo
cartone preferito…»
«perfetto! Andiamo al cinema allora!» esclamò vivace
Sakura, incalzando i primi passi.
«sì! E paga tutto Sasuke-chan!» aggiunse la bambina,
esaltata da tutta quella confidenza datagli dalla rosa.
«certo, come da protocollo…» borbottò Sasuke a voce –
fortunatamente – troppo bassa perché le due potessero sentire.
«bene… infine tre biglietti per il nuovo film cartone
della Disney, esatto?» domandò la donna dietro ai computer del cinema, in un
borbottio trasformato in un soffio metallizzato a causa del microfono.
Moegi annuì entusiasta, tendendo la mano relativamente
piccola verso la lieve fossetta incassata nel ferro del bancone per afferrare i
biglietti appena stampati. Sasuke porse i soldi alla donna, nascondendo
un’occhiata seccata. La donna afferrò i soldi, contò il resto e li porse
scocciata all’Uchiha, ricambiandolo dello stesso sguardo. Sakura imbronciò le
labbra, accettando senza dire nulla il suo biglietto offertole dalla bambina.
«buona visione» sibilò la commessa, quasi stesse facendo
loro un favore ad augurare di godersi lo spettacolo. Sasuke annuì in un gesto
secco, dirigendosi pacatamente verso la sala segnata sul biglietto.
«Sasuke-chan!
Sasuke-chan! – Moegi saltellò vicino al cugino, i grandi occhi nocciola
luccicanti – posso sedermi fra te e Sakura-san?» chiese in un’unica emissione
di fiato concitata.
«scordatelo» replicò asciutto Sasuke passandole oltre ed
entrando nella sala. La bambina ostentò uno sguardo verso Sakura, e lei non
poté fare altro che scrollare le spalle e sussurrare:
«ti siederai vicino a me. Purtroppo non possiamo fare
altro che assecondarlo!» e regalandole un sorriso sincero, prendendole la mano
piccola e portandola alla fila giusta di sedie.
Sasuke rivolse un’occhiata incolore all’Haruno, fermandosi
alla scalinata H e facendo segno a Moegi di passare avanti. La rossa non se lo
fece ripetere due volte e, tirandosi dietro Sakura per mano, superò senza dire
nulla il cugino. A chiudere la fila ci pensò Sasuke, lasciandosi cadere
pesantemente sulla poltroncina di velluto rosso e pregiato esattamente di
fronte all’enorme schermo. Di fianco si sedette con leggerezza la ragazza,
premurandosi di sistemare Moegi accanto.
«pensate che il film inizierà subito; quando il film è
appena uscito nelle sale evitano la pubblicità! Guardate, hanno già abbassato
le luci!» esclamò esagitata la bambina, indicando con enfasi le lampade
spegnersi.
Sasuke sbuffò, spostando lo sguardo sui lati della sala e
notando quanto fosse piena di bambini accompagnati dai genitori. Era una sala
modesta, non troppo grande, ma assurdamente piena.
A quanto pareva non solo sua cugina impazziva per quei
cartoni.
La colonna sonora del film appena iniziato lo riportò alla
realtà, riscotendolo dai suoi pensieri e costringendolo a voltarsi verso lo
schermo illuminato da sgargianti colori mischiati in un’immagine quasi
psichedelica.
“Tutto è psichedelico qua dentro. Persino la situazione di
merda in cui mi sono ritrovato” pensò frustrato, allungando le gambe sotto le
poltrone davanti e appoggiando la testa allo schienale, il gomito abbandonato
sul bracciolo lì affianco. Passò la mano a scompigliarsi i capelli, gesto
frequente per il nervosismo, e socchiuse gli occhi irritato. Accanto a lui,
Sakura lasciò cadere il braccio, facendo casualmente incontrare le loro
mani.
«Non male come primo appuntamento. Ti stai rivelando un
cugino modello e responsabile» sussurrò quasi impercettibilmente Sakura,
piegando la testa da un lato in modo da avvicinarsi a Sasuke.
Il moro sbuffò silenziosamente, stringendo senza rimorso
la mano della ragazza.
«non avevo programmato questo. Te l’ ho detto» ribatté
contrariato, girandosi verso la giovane donna e osservando il luccichio nel
buio lì dove dovevano esserci gli occhi.
Lentamente, le iridi si abituarono al buio e riuscì a
distinguere meglio la sagoma della figura di Sakura.
«hai intenzione di guardare il film?» bisbigliò
evidentemente contrariato, stringendo le labbra.
«hai pagato il biglietto, e ti ringrazio. Cosa dovrei
fare, altrimenti?» domandò retorica, un sorriso sulla bocca.
«un’idea l’avrei, francamente» borbottò immusonito,
alzando il braccio sinistro e portandolo sotto il mento della giovane. Con
calma avvicinò il viso a quello di lei, unendo le bocche in un bacio a fior di
labbra che, via via diveniva sempre più intenso. Sakura si vide costretta a
voltarsi completamente verso l’Uchiha, facilitandogli i movimenti e facilitando
se stessa ad abbracciare, ed accarezzare con bramosia il torace del ragazzo.
La mano di Sasuke scivolò sul suo ventre, infiltrandosi
audace sotto la camicetta e saggiando la pelle bollente all’altezza dello
stomaco. Inevitabilmente; le dita decisero di scendere, toccando brevemente
l’elastico delle mutandine ed infilandosi più sotto, strappando un gemito dalle
labbra della ragazza.
Sasuke socchiuse gli occhi, impossessandosi completamente
della bocca di lei, facendosi prepotentemente avanti e dimenticandosi
completamente del film, di sua cugina, dell’altra gente. Cominciava a
piacergli.
Stranamente, quella prima uscita che si stava rivelando un
fiasco… cominciava a piacergli.
«nh, Sasuke… - Sakura si allontanò dalle sue labbra con un
ansimo frustrato, appoggiando la mano sulla sua e spostandola dalle sue parti
intime, anche al buio era evidente il rossore sulle sue guance – non qui. C’è
gente… c’è tua cugina…» l’Haruno gli lanciò uno sguardo mortificato,
rivolgendolo poi allo schermo del cinema.
Sasuke lasciò sbattere la mano sul bracciolo, sentendo
tutto il piacere portato da quelle minime attenzioni che si stavano rivolgendo
l’un l’altra, calare improvvisamente. Sia moralmente, che fisicamente, ecco.
Trattenendo un’imprecazione, osservò la bellissima
principessa protagonista del cartone baciare il suo principe azzurro, dopo aver
lottato a suon di scarpette di cristallo e mele avvelenate per conquistarlo.
Fece scattare la mascella, infastidito.
“Maledetti bambini – rivolse un’occhiata sprezzante a sua
cugina che, dal suo posto, gli rivolse un sorriso affatto innocente come voleva
sembrare – ha ragione Itachi. Più crescono, più diventano bastardi. Altro che i
bambini di una volta…”
«quindi lui…
oddio, sua cugina lo ha beccato mentre tentava di farti un-»
La mano dalla
pelle candida si andò a poggiare velocemente su una bocca carnosa, impedendole
di spiccicare nuovamente parola.
«non c’è bisogno
di rinfacciarmelo»
Sakura si lasciò
cadere con le spalle sullo schienale della sedia del bar, sospirando
sconsolata.
«a-avanti
Sakura-chan. La p-prossima volta… andrà m-meglio!»
Hinata si
riprese dal palese rossore comportato dalle parole – fortunatamente – bloccate
di Ino.
«beh, lo ha
detto. Grazie a quel gesto… lo ha detto»
Yamanaka ostentò
un sorriso complice che Sakura non comprese.
«cosa ha detto?»
la bionda poggiò
entrambi i gomiti sul tavolino, le mani sotto il mento e la cannuccia fra le
labbra.
«tutto ciò che
c’è da dire, Sakura»
Tecnicamente doveva essere solo un capitoletto così,
aggiustato alla bell’e meglio, ma ho notato che come idea è piaciuta. Sono
rimasta colpita dalla richiesta di continuarla e… beh, colpita da una strana
ispirazione, mi sono detta “perché no?” ed eccomi qui. Premetto che non sarà
una long-fic impegnativa, ci saranno al massimo altri due o tre capitoletti
come questo. La trama? Beh, c’è solo un filo conduttore: il rapporto fra Sakura
e Sasuke.
È un rapporto di solo sesso, oppure sarà amore? XD Me lo
sto chiedendo anche io.
Ma qualche ideuzza su un possibile continuo ce l’ ho,
quindi, aspettatevi di tutto!
E un’altra cosa… Moegi, compagna di team di Konohamaru,
una Uchiha? O___O <- vi basta? XD
Ovviamente, quello che intende Ino qui alla fine con quel
“tutto ciò che c’è da dire” è riferito al fatto che Sasuke ha detto ciò che
basta per far capire a Sakura quel che vuole: lei.
Slice: Davvero
ti piace? ** Ne sono contentissima! Comunque ho seguito il tuo consiglio ed
eccomi qui, col nuovo capitolo pronto ed il prossimo nella mente XD Grazie
mille per il commento, davvero! Ciau!
Celiane4ever: ma
ciau! Mi fa molto piacere rivederti fra i recensori, uhuh! Spero davvero che ti
sia piaciuta e che questo nuovo capitolo sia all’altezza delle tue aspettative
u.u ci tengo al tuo parere caVa, grazie! Baci!
Kitty95: eh, so
che avrei potuto farla più lunga, ma non era nata come cosa “impegnata” ecco.
Però adesso che mi ci sono messa, intendo continuarla come mi avete
consigliato. Grazie della recensione tesoro, ciau!
Fire91: O_O
Nee-chan! NEE-CHAN! SEI TU! T.T Era da una vita che non ti sentivo tesoro, su
msn non ti vedo più e poi io ho cambiato contatto =.= ti ho lasciato un
messaggio non in linea, appena entri dovresti vederlo. Lì c’è il mio nuovo
contatto tesoro. E sono davvero felice che come idea questa fic ti sia
piaciuta. Non vedo l’ora di risentirti, mi manchi tantissimo! T.T baci mia
adorata sorellona *w*
Crusade: Grazie
per i complimenti. Ma dai, poi si sa che le cose semplici sono le migliori XD.
Scherzo, ovviamente sta a te giudicare se la fic continua a piacerti. Spero
vivamente di sì! Grazie del commento! Ciau!
Bambi88: KalìH!
RòH! Amore della mia vitaH! Insomma, tu! XD Sei tornata anche tu, ma lo sai che
mi sei mancata davvero? °-° beh sì, te lo avevo detto u.u Comunque sono
felicissima che ti sia piaciuta quest’idea di fanfic, spero continui a
piacerti. Sarebbe un onore, mia regina di mosche nere XD Baci tesoro, e grazie!
Kimi: *-* tesoro
mio! che piacere risentirti! Fortunatamente la capacità di scrivere non l’ ho
persa, davvero XD Beh, rieccomi qui finalmente con un nuovo capitolo °-°” spero
ti piaccia, tengo particolarmente al tuo giudizio caVa, non sai quanto! Grazie
del commento, baci!
Nicole_chan:
Sono felice che, come al solito, una mia fic ti piaccia *///* Davvero grazie
tesoro, mi ha fatto molto piacere il tuo commento. Spero ti piaccia anche
questo capitolo. Ciau!^^
Ino
accavallò le lunghe gambe nude, facendo cadere leggermente indietro la gonna.
Hinata
alzò le mani in segno di diniego al cameriere, facendo passare l’ordinazione a
Sakura.
«Per me
invece… una birra, grazie»
Ino
inarcò le sopracciglia bionde, scoccando un’occhiata all’Haruno.
«penso
che passare troppo tempo con l’Uchiha ti faccia male, Sakura-chan»
.Tutto ciò che c’è da
Dire.
.Capitolo Tre.
Prima di poter premere il campanello, aveva avuto come
minimo venti pensieri per la testa.
“scappa. Fuggi lontano e nasconditi. Sfonda la
porta e bacialo. No, scherzavo; scappa. Ora puoi non suonare!” ma alla
fine, il dito indice della mano destra decise di fare come voleva lui: suonò
il campanello.
Ritirò immediatamente la mano, nascondendola nella tasca
stretta dei jeans chiari che indossava quel giorno e schiarendosi la voce.
Stampò sul volto un sorriso di cortesia e attese di sentire qualcuno che, alla
svelta, le aprisse quella dannata porta in legno di mogano che si ritrovava
davanti.
Le dita della mano sinistra si strinsero sulla cinghia
della borsa, mentre quelle della mano destra si chiusero a pugno nella tasca;
sentiva rumori, ora, dietro la porta.
«Oh. Sakura-chan. Konnichiwa» con un sorriso appena
accennato sulle labbra pallide, il famoso quando sensuale Itachi Uchiha si fece
da parte spalancando la porta, permettendo a Sakura di muovere qualche passo ed
entrare all’interno della casa.
«Konnichiwa anche a te, Itachi-san» mormorò flebilmente la
ragazza, imbarazzata da quella parlata confidenziale con l’Uchiha maggiore. Gli
scoccò un’occhiata gratificante, non riuscendo a spiegarsi il motivo per il
quale aveva deciso che, quando se ne sarebbe andata da lì, sarebbe corsa da Ino
a rimbeccarle che lei, con Itachi Uchiha, ci aveva parlato. Scosse la testa,
stupendosi dei suoi pensieri.
«Mio fratello è… uhm, francamente non ne ho la più pallida
idea di dove sia Sasuke. Aspetta un momento, vado a chiamartelo. Nel frattempo
puoi accomodarti tranquillamente sul divano» offrì con voce pacata Itachi,
regalandole un sorriso più accentuato – ma comunque dannatamente falso – e
camminando velocemente in direzione di un enorme arco che divideva la sala
d’ingresso con la sala dove si trovava la scalinata per salire al piano superiore.
Sakura deglutì rumorosamente, ringraziando che nessuno
fosse lì con lei, e ne approfittò per guardarsi intorno: era risaputo che gli
Uchiha avessero delle proprietà decisamente ricche, ma alla fin fine quella
casa – o quella villa, giusto per essere puntigliosi – aveva l’atmosfera che
una qualunque casa avrebbe.
Non le sembrava di potersi perdere lì dentro, non pensava
di essere capitata nella casa più grande fra tutte quelle frequentate nella sua
vita, né di trovarsi all’interno di un castello. Era una semplice casa, con
l’atmosfera di una famigliafelice. Ecco, capiva ora quel detto
“quando c’è famiglia, c’è casa”.
Si lasciò cadere sul divano senza porsi troppi complessi,
e accavallò le gambe snelle fasciate dai jeans, poggiando la tracolla sul
divano e sfilandosela dalla testa. Osservò con cura i muri, scrutando
interessata ogni anatomia dei quadri e delle scarse foto appese o poggiate sui
mobili.
A quanto pareva, non era una famiglia amante della
fotografia: anche a scuola, sia Itachi che Sasuke non potevano soffrire le
macchinette fotografiche.
Si concentrò su un piccolo quadretto che intrappolava
nella sua sottile forma fatta di vetro una fotografia moderatamente grande. A
partire dalla destra, un uomo alto e dall’aria austera fissava l’obiettivo
vagamente imbronciato. Ma un broncio quasi sorridente, forse grazie alla mano
della donna accanto poggiata sulla sua. Quella che doveva essere la signora
Uchiha era un Sasuke in forma adulta e femminile: tratti del viso delicati,
capelli sottili e neri come l’ebano. Poco più in basso, in ordine di altezza,
stava Itachi; un sorriso sfrontato sulle labbra. Era strano vederlo così
raggiante, solitamente i sorrisi dell’Uchiha sembravano essere contati. Al
contrario del fratello, Itachi sembrava in tutto e per tutto al padre, con la
mascella pronunciata e vagamente squadrata e gli zigomi un poco appuntiti. Di
fianco a lui, c’era Sasuke, fra le braccia della madre.
Una foto davvero tenera, in quell’affetto familiare.
Perché sebbene gli Uchiha sembrassero così freddi
all’apparenze, in realtà sembravano essere molto gentili.
«Uhm, ti piace?» sussultò, esalando un gemito di puro
spavento e afferrando la borsa a quel richiamo, sentendo il cuore scoppiarle
improvvisamente nel petto; forse era quella la sensazione di un ladro colto in
fragrante.
Itachi Uchiha si era seduto accanto a lei, ed osservava
disinvolto la sua famiglia e il suo riflesso infantile con un lieve sorriso
sulla bocca. Alzò le braccia, poggiandole sullo schienale del divano e buttando
con non chalance lo stinco della gamba destra sulla coscia di quella
sinistra. Si lasciò scivolare sul divano, facendo cadere i lunghi capelli
morbidi sul tessuto dello schienale e girando il viso verso Sakura, come ad
attendere una risposta.
«beh, sì. Siete proprio una bella famiglia. Ahem…»
imbarazzata e, sentendo le gote arrossire pericolosamente, l’Haruno azzardò uno
sguardo verso Itachi, e notò che lui la guardava ancora.
«Sasuke ha appena finito di fare la doccia, non ci
impiegherà molto a scendere. Nel frattempo, vuoi qualcosa da bere? Mangiare?
Non so, dimmi tu. Non fare complimenti» aggiunse senza la minima intenzione di
muovere un muscolo, osservando dalla sua posizione abbassata nei confronti
della ragazza seduta compostamente.
«ehm… no, sto bene così grazie. Sto b-benissimo così, sì»
ripeté percependo le guance avvampare.
Si sentì in dovere di congiungere le mani in una sola
cosa, portandole al grembo e cominciando a torturarsele l’una con l’altra, un
gesto sicuramente già visto fare da Hinata.
«stai tranquilla – incominciò improvvisamente Itachi, con
quella sua voce calma da far rilassare persino uno psicopatico che ha bevuto
una dose eccessiva di caffè – non mordo mica. Anzi, mordo solo se me lo chiedi
tu…» aggiunse penetrandola con gli occhi, avvicinandosi sul divano
pericolosamente, modulando la voce in un soffio caldo e sensuale come lo era
sempre stata.
Sakura sentì la mano dell’Uchiha toccare la sua, ma non
riuscì a ritrarsi. Un qualcosa la bloccava sul divano, mentre la vista le si
annebbiava per il continuo accalorarsi del corpo e le guance, ormai erano un
camino.
«Itachi! Lascia stare Sakura e piantala di fare il Don
Giovanni. È la ragazza di tuo fratello!» ordinò una donna sulla quarantina
inoltrata, passando velocemente davanti a loro per dirigersi in cucina.
Gli occhi d’ebano ed i capelli lunghi dello stesso colore,
misti alla somiglianza assurda con Sasuke, fece intendere a Sakura che quella
donna doveva essere la Signora Uchiha.
«ma mamma! Sempre ad impicciarti negli affari degli altri
tu, eh?» domandò retorico Itachi perdendo improvvisamente il suo tono da uomo
maturo, riducendola in uno sbuffo da adolescente incompreso.
L’occhiata furente che arrivò da parte della madre lo mise
a tacere, facendogli battere ciglio.
«va bene, stavo scherzando. Stavo scherzando, ok?» ripeté
infastidito, allontanandosi velocemente dall’Haruno strisciando sul divano ed
alzandosi in piedi. Masticò qualche parola – che a Sakura seppero di
imprecazioni – contro la madre e si diresse verso il corridoio delle scale,
salendole con passo lento e cadenzato.
Sakura tirò un sospiro di sollievo, ringraziando
mentalmente la signora Uchiha.
«Non ti preoccupare cara, Itachi è fatto così. Sempre a
fare lo sbruffone e a tirarsela irrimediabilmente!» esclamò d’un tratto la
donna dalla cucina, facendo capolino da dietro la porta e raggiungendo la
ragazza.
«Non sono io che me la tiro, quello è Sasuke!» urlò Itachi
dal piano superiore, sbattendo ferocemente la porta che doveva essere quella
della sua stanza. La madre scosse il capo desolata, mentre un sorriso dalla
dolcezza assurda le rilassò i lineamenti delicati e perfetti, che la rendevano
una delle donne più belle che Sakura avesse mai visto.
«Comunque. Io sono Mikoto Uchiha, la madre di Itachi e
Sasuke. Chiamami semplicemente Mikoto – puntualizzò con un sorriso rilassato –
quei due mi fanno disperare. Sai, non ti invidio per nulla a stare con
quell’eterno imbronciato di mio figlio!» bisbigliò Mikoto con tono
confidenziale, avvicinandosi all’Haruno e sedendosi accanto. Sakura trattenne
una risatina imbarazzata, nascondendo le labbra dietro le mani.
«effettivamente Sasuke è quasi sempre imbronciato, ma non
è affatto male. Il suo carattere mi piace molto» spiegò tranquillamente,
sentendosi stranamente a suo agio con quella donna, sebbene fosse la madre del
suo neo-ragazzo. Mikoto batté ciglio perplessa.
«ti piace il carattere di Sasuke? Ah beh, allora devo dire
che ha trovato una ragazza perfetta!» affermò senza indugi la donna, sorridendo
con fare materno all’Haruno.
Ad occupare il silenzio che era improvvisamente calato fra
le due, ci pensarono silenziosi passi ovattati dai calzini sulle scale di
legno, segno che qualcuno stava scendendo.
Dall’enorme arco che separava la sala dal corridoio che
dava alle scale comparve – finalmente, si sentì di aggiungere Sakura – Sasuke
che, con il classico broncio sulle labbra, si avvicinò tranquillamente ai
divani.
«Sakura. Mamma» salutò con un lieve cenno del capo in
direzione prima dell’una e poi dell’altra, ficcando con veemenza le mani nelle
tasche nei pantaloni della tuta grigia ed incassando il capo fra le spalle.
Mikoto sorrise in direzione del figlio, scotendo
nuovamente la testa in maniera sconsolata.
«Beh. Vado in cucina. Se avete bisogno di qualcosa, basta
chiamare. E Sasuke, sii cortese e saluta come si deve la tua amica» borbottò
divertita, alzandosi dal divano ed indirizzando con tranquillità i piccoli e
silenziosi passi verso la cucina della casa.
Sakura trasse un sospiro sollevato; stare con Mikoto le
faceva piacere, certo, ma si trattava pur sempre della madre di Sasuke. In uno
sprazzo di follia, le venne da pensare che si trattava di sua suocera. O
quasi.
«davanti a mia madre non riesco a fare nulla. Penso tu lo
sappia» ci pensò Sasuke a farla rinvenire nella realtà con un sussulto,
stringendo la borsa sul divano. Sasuke lasciò scivolare lo sguardo sulla
ragazza, annotando nella mente i jeans vagamente attillati e la maglia bianca,
da cui si intravedeva il reggiseno nero.
«certo. Davanti a tua madre non ci riuscirei nemmeno io!»
esclamò quasi divertita Sakura, facendo per alzarsi dalla comodità del divano,
ma un gesto secco di Sasuke la fece rimanere lì dov’era. Si sarebbe seduto
lui.
Con fare quasi elegante, il giovane si lasciò cadere
accanto alla ragazza, spostando le mani dalle tasche e lasciandole scivolare
sulla pelle chiara del sofà. Ridusse gli occhi antracite in fessure, ostentando
un’occhiata stranita verso la porta della cucina.
«Mamma. Non uscite?» domandò e, per la prima volta in vita
sua, Sakura sentì alzare la voce all’Uchiha. Percepì le gote arrossarsi, e si
diede mentalmente della stupida; Sasuke urlava spesso quando ci si metteva di
mezzo Naruto con le sue idiozie, ma sentirlo urlare contro la madre come un comune
mortale… le fece uno strano effetto. Incredibile.
«No, tesoro. Tuo padre è occupato, e fra poco Itachi verrà
a guardarsi la partita. Tuo fratello non te lo aveva detto?» strillò mantenendo
sempre quella sua inclinazione vocale assurdamente dolce Mikoto, senza
premurarsi di affacciarsi dalla porta della cucina.
L’Haruno vide Sasuke stringere le labbra e battere
prepotentemente ciglio, le mani poggiate sulle gambe che tentavano di spezzare
le dita l’una all’altra. Pensava davvero di poter passare una giornata in pace
e da sola con Sasuke? Bene, dovette ricredersi. Cominciò a pensare che glielo
stessero facendo apposta.
«ITACHI!» gridò improvvisamente l’Uchiha minore, alzandosi
di scatto dal divano e dirigendosi a grandi falcate verso le scale che
portavano al piano superiore. Ma Sasuke si fermò, sentendo una leggera risatina
dietro al muro. Infilò le mani in tasca, probabilmente non volle far vedere a
Sakura i pugni pronti a colpire il fratello.
…
«Sì, nii-chan?» chiese con aria totalmente innocua e
pacifica Itachi, camminando tranquillamente ed avanzando all’interno della
sala, incontrando con lo sguardo quello stranito della ragazza.
«Mi avevi detto che sareste uscite. Pretendo che usciate,
ora» sibilò con tono che voleva sembrare calmo Sasuke, ma che in realtà era fin
troppo tentennante e quasi vicino all’isterico.
«Beh, diciamo che non avevo previsto le occupazioni di
papà e la partita, nii-chan. Oh beh, la partita sì. Che ci puoi fare, non sono
mica un veggente!» si tirò fuori così Itachi, sorridendo ammiccante all’Haruno
e scavalcando il piccolo tavolino di fronte al divano sul quale sedeva la
ragazza, accomodandosi pesantemente sulla poltrona accanto, che aveva tutta
l’aria di essere veramente comoda.
Sasuke tirò un sospiro come a calmarsi, insospettendosi
sulle strane proteste taciute da parte di Sakura.
Solitamente, o almeno così credeva, Sakura chiedeva
spiegazioni, se qualcosa non andava.
«io… mi dispiace, Sakura. Sono capitato in una
famiglia di matti. E di stronzi» aggiunse l’Uchiha minore scoccando
un’occhiata che, se solo avesse potuto, avrebbe ucciso il fratello.
«…vuoi che me ne vada, Sasuke-kun? Non ci sono problemi,
per me» asserì tranquillamente l’Haruno, poggiando il piede destro a terra dopo
i numerosi minuti tenuto accavallato sulla gamba sinistra.
Sasuke scrollò le spalle, facendo intendere alla ragazza
che avrebbe potuto fare ciò che voleva.
«Ma no, Sakura, rimani qui! Ci divertiremo, tutti e tre,
vero, nii-chan?» s’intromise Itachi sorridendo, dedicando un’occhiata che volva
sembrare supplicante – oh sì, Itachi sapeva come imbambolare le donne –
all’Haruno.
«Sakura, possiamo andare in camera mia» affermò convinto
Sasuke, incrociando le braccia al petto e spostandosi un ciuffo di capelli
scuri da davanti all’occhio. Itachi inarcò le sopracciglia.
«No» rispose prontamente Sakura, facendo insospettire
entrambi i ragazzi. Si alzò dalla posizione composta con la quale si era seduta
sul divano, portando la schiena in avanti ed i gomiti poggiati sulle ginocchia.
I capelli rosa le ricaddero morbidi sulle guance e sulle spalle, ma non si
premurò di spostarseli.
«scherzi? C’è in televisione la partita della nazionale,
non me la perderei per nulla al mondo!» esclamò quasi scandalizzata, facendo
scappare una lieve risata all’Uchiha maggiore.
«ben detto, Sakura! Mamma, porta le birre! E anche le
patatine, già che ci sei!» ordinò infervorato Itachi, senza scomporsi nel
vedere il fratello passargli accanto e sedersi con fare arrabbiato accanto alla
sua ragazza.
Mikoto arrivò in sala portando sul vassoio tutto ciò che
Itachi aveva richiesto, senza fare troppo domande sulle birre e Sakura gliene
fu grata. Il maggiore di tutti accese il televisore, mettendo sul canale
desiderato.
L’Haruno prese un bicchiere in mano, facendo “cin-cin” con
Itachi al fischio di inizio della partita di calcio e rilassandosi sul divano,
sistemandosi comoda il più vicino possibile a Sasuke.
«ti piace il calcio?» sussurrò quest’ultimo nell’orecchio
della ragazza, lievemente stranito.
«Oh, non sai quanto!» rivelò emozionata Sakura,
sorseggiando pacatamente la sua birra bionda e scambiando qualche parere sui
giocatori e sull’arbitro con il maggiore degli Uchiha.
Sasuke l’osservò con la coda dell’occhio; ogni suo
movimento, ogni suo gesto, ogni sua parola… era giusta. Sakura Haruno faceva le
cose giuste nel momento giusto, e aveva conquistato la sua famiglia.
“Le piace il calcio… Le ragazze più strane me le vado a
beccare io”
Ma al contrario dei suoi pensieri, mentre la guardava, non
poté fare a meno di sorridere.
«Praticamente
hai passato più tempo con il fratello che con Sasuke?!»
Le
sopracciglia bionde si crucciarono perplesse, prima di distendersi in quella
che doveva essere un’espressione rilassata e poi divertita.
«Beh…
diciamo che Sasuke e Itachi hanno scoperto la mia insana passione per il calcio
e la birra»
commentò
con semplicità Sakura, sorridendo al viso incredulo di Hinata.
«Sasuke-kun
ti v-voleva portare in c-camera sua?»
domandò
con voce più che sottile la Hyuga, rabbrividendo al solo pensiero.
«certo.
Mica i ragazzi sono così idioti come il tuo Naruto. E Sakura ci sarebbe stata
pure, non siamo tutte verginelle come te, Hinata-chan»
asserì
aspra Ino, sorseggiando con un sorrisetto soddisfatto il suo drink. Ignorò lo
sbuffo di Sakura.
«Beh,
Saku… tutto ciò che c’è da dire è stato detto…»
iniziò
Ino con fare ammiccante, la cannuccia fra le labbra carnose.
«E’ ora
di passare ai fatti, Sakura-chan!»
concluse
Hinata, sotto lo sguardo incredulo delle amiche.
Vai Hinata! Che genio che è quella ragazza XD.
Dunque, dunque… diciamo che sì, mi sto divertendo un sacco
a far soffrire Sasuke. Non si nota, vero?
E poi…Itachi. Oh, Itachi. Io inizio ad amare troppo
questo personaggio, mi da delle sfumature del suo carattere che adoro;
soprattutto quelle del fratello maggiore Stronzo&bastardO. Mentre Mikoto
non posso vederla se non come una madre gentile e premurosa, come si rivela nel
manga.
Diciamo che un primo approccio con la famiglia di Sasuke
ci voleva, ma penso che nel prossimo capitoletto si vada su qualcosa di… uhm
beh, chi ha orecchie per intendere, intenda u.u
Questa fic mi sta prendendo O.O” Beh, la smetto di
sproloquiare, al prossimo capitolo! ^^
Special Thanks to: Aka, perché sei
il mio alter ego ShikaInoso e parlare con te mi da ispirazione, sì. Rò,
a cui sono dedicati tutti gli spezzoni Sakura/Ino/Hinata e se li metto lo
faccio perché piacciono a lei *//*. Lau, perché in questa fanfic tu mi
sai di Sasuke e Gael di Sakura XD. A Tony, perché con le tue canzoni
(specialmente Tallulah) mi fai sognare. A Sasuke Uchiha e Sakura
Haruno, perché loro due sono LA coppia; fonte inesauribile di idee.
Perché su di loro è impossibile non scrivere. Perché riescono a farmi vincere
la pigrizia e scrivere fanfic su di loro. Vi amo <3 Fine u.u
Thanks to:
Fire91: eccoti qua accontentata col nuovo capitolo! Sono
felicissima che ti sia piaciuto molto quello precedente, e la sfumatura
piccante voleva esserci anche qui… ma vedi, Itachi è un cupido abbastanza
stronzo XD. Chissà se succederà nel prossimo capitolo *fa la vaga* Alla
prossima nee-chan, me ti vuole bene! <3
Slice: Diciamo che Sasuke è un uomo, e come ogni uomo
spera in qualcosa di più “fisico”. Però come vedi, sa essere abbastanza
paziente. È solo molto frustrato, con il fratello che si ritrova XD Comunque ti
do ragione su tutto ciò che hai scritto; piattole sono quelle ragazze che la
definiscono tale =.=” Ma sai cos’è, a volte essere innamorati è un difetto, a
quanto pare. Ok, la pianto qui o divento troppo acida XD. Spero che il capitolo
ti sia piaciuto tesoro, baci!
Nana93: sono davvero contenta che la mia fanfic ti sia
piaciuta ^^ ci tengo davvero molto, visto che non solo il rapporto fra Sasuke e
Sakura è nato come un gioco, ma anche questa fanfic XD quindi spero che
continui a piacerti ^^ baci!
Deliaiason88: *///* Oddio, grazie! Mi ha
fatto molto piacere ricevere il tuo commento, sapere che ti piace il mio stile
mi ha inorgoglita assai u.u E pensa che non solo le mie SasuSaku sono perfette
*Rory si inchina* ma ho letto anche la tua fanfic… cioè, pian piano me la sto
leggendo tutta e sono in completo love mood. Soprattutto per l’ultimo capitolo
<3 Ci sentiremo sicuramente in una mia o tua recensione XD Baci!
Nicole_chan: Povera Moegi? Io direi povero
Sasuke! XD Poveretto, già il suo primo appuntamento è stato sabotato dalla
piccola peste, adesso ci si è messo pure Itachi, Lol! Però sono ugualmente
felice per lui, prima o poi arriverà la sua vendetta! XD Fammi sapere che ne
pensi caVa, baci!
Martnyny: Ciao!^^ Ovviamente ti perdono,
non fa nulla se non recensisci, l’importante è che le storie ti piacciano,
questo mi rende molto soddisfatta. E poi andiamo, tutti hanno il proprio tasso
di pigrizia. Io per prima! XD Io regina delle SasuSaku? Ma dai XD Faccio solo
il mio dovere da brava fan sfegatata quale sono u.u Io diffondo solo IL verbo:
SasuSaku Power. E sono contenta che tu sia della mia stessa opinione! Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto, alla prossima! Baci!
Sasukina94: Eccoti qui l’aggiornamento. E
se dl capitolo precedente la trama ti ha intrigata, spero che questo alimenti la
tua curiosità, eheh! Al prossimo aggiornamento caVa, baci!
Crusade: Certo che ci saranno i prossimi capitoli u.u Non
tantissimi, ma ce ne saranno ancora, come questo. Io ormai francamente non so
più se dire “poverino” a Sakura o a Sasuke. Fai tu XD Baci!^^
Miss England:
Ehilà Miss! Da quanto non ti sento ** E figurati se sei ripetitiva;
anzi. Mi ha fatto molto piacere che tu abbia lasciato una recensione sia al
primo che al secondo capitolo! E la terribile Moegi Uchiha fa stragi… ma
dopotutto penso sia nell’indole Uchiha °-°” Spero che la fic continui a
piacerti! Baci <3!
Bambi88: Ròòòò! *i pipistrelli volano via dopo quest’urlo
ad ultrasuoni* Moegi Uchiha è un mostro. Questo è clinicamente testato °-° ma
dopotutto è un’Uchiha, no? XD Quale Uchiha non è un mostro? E Sasuke
assatanato… beh, diciamo che adesso inizio a dargli ragione, poveretto. Oltre a
Moegi ci si è messo pure Itachi. E se vogliamo essere puntigliosi, Sakura non è
da meno. Mentre Ino… inizio ad adorarla XD felice che ti piaccia molto caVa,
quegli spezzoni sono tutti dedicati a te u.u baci! <3
Alexis093:
ohilà! Mi fa piacere che la mia fic ti piaccia, davvero ^^ spero
continui ad interessarti, mi farebbe davvero piacere. Alla prossima! <3
Terrastoria: *piange* Terra-chan! Che
piacere risentirti, mia adorata! Guarda, ogni volta mi invento una cosa nuova e
dimentico quelle vecchie (vedi le precedenti fanfic =.=) Però sono davvero
contenta che questa storia ti piaccia. Nata per sbaglio e si sta evolvendo in
qualcosa di mostruoso, Moegi in primis °-° La Sakura intraprendente e
determinata è appunto quella che voglio delineare io: basta con le Sakure
balbettanti ed incapaci, tiriamo fuori il suo Inner. E adesso possiamo dirlo:
siamo in pericolo. Sasuke, stai attento XD. Alla prossima Terra-chan, aspetto
la tua mail *__* baci! <3
Sono davvero soddisfatta che questa fic leggera e un po’
frivola piaccia molto. E mi inorgoglisce maggiormente il fatto che qualcuno è
disposto a diffondere IL verbo con me: SasuSaku Power. Essì, la potenza è nelle
nostre mani. Fieramente pantera nera. Anneritevi tutti! XD
Ringrazio chi ha messo questa fic nei preferiti; un
commentino non mi dispiacerebbe, ma non siete obbligati. L’importante è che la
storia vi continui a piacere. E che il SasuSaku sia con voi.
«uffa. Ma
che palle. A chi è venuta la geniale idea di fare jogging?»
Sbuffò
Ino Yamanaka, la lunga coda bionda che sbatteva a destra e a manca in un ritmo
ondeggiante.
«a te,
Ino-chan. Tu v-volevi dimagrire, mi p-pare»
Hinata
Hyuga scoccò un’occhiata perplessa verso l’amica che la scrutò con stizza.
«era una
domanda retorica! Ah, Sakura… Sakura, ma ci sei o ci fai?»
Ino si
fermò da quella lieve corsa ostentata, voltandosi verso la ragazza dai capelli
rosa. Notando lo sguardo di questa perso nel nulla, lanciò un’occhiata
preoccupata alla Hyuga.
«non
dovevo… cedere così in fretta, oh!»
.Tutto ciò che c’è da Dire.
.Capitolo Quattro.
Il vento stranamente potente per quella stagione scosse
pesantemente alcuni ciuffi di una strana colorazione chiara. Frustarono
violentemente contro il viso pallido dalla pelle arrossata da quel poco di
freddo, divenendo sensibile anche al minimo soffio d’aria. Gli occhi di un
assurdo verde foglia brillavano più del solito, resi lucidi dalle lacrime di un
semi-raffreddore.
Nonostante il freddo, le mani stringevano il resto di quel
che era stato un rigoglioso gelato fragola e menta, portando lentamente
l’ultimo pezzo di cono alle labbra sottili ed arrossate.
«Grazie Sasuke-kun, per il gelato» balbettò incerta
Sakura, finendo di masticare la cialda e pulendosi la bocca con il piccolo
fazzolettino della gelateria, prima di gettarlo in un cestino posto al bordo
della strada.
Le orecchie registrarono un borbottio da parte dell’altro,
che aveva il suono di un “prego” e Sakura lo intese come tale, più per la
speranza di non averlo disturbato che per aver capito alla perfezione.
Quel dodici agosto sembrava tutto fuorché tale.
Il sole era stato bruscamente cacciato dietro a nuvole
biancastre che assumevano sempre di più una colorazione grigiastra. Per non
dire totalmente nera, cariche di pioggia. I raggi, imperterriti tentavano di
brillare, venivano offuscati dallo smog levatosi in aria dalle vie principali,
fondendosi col fumo causato dalle numerose industrie della città. Fortunatamente,
Sakura Haruno e Sasuke Uchiha, avevano avuto la brillante – o stupidissima, si
doveva ancora decidere – idea di inoltrarsi nel parco accanto all’istituto
scolastico “Senju” evitandosi per almeno un pomeriggio le strade trafficate di
Tokio.
Gli alberi folti di fogliame e fiori non permettevano ad
anima viva di avere un qualsivoglia contatto esterno con le strade, attutendo
persino i clacson assordanti e le frenate brusche una volta avviati verso il
centro del piccolo boschetto. Solo una stretta strada asfaltata chissà quanto
tempo prima – le molteplici buche di certo non testimoniavano la sua
innovazione – immersa nel totale verde.
Un relax per gli sportivi, un incubo per i malcapitati nei
giorni di presunta pioggia.
«Sasuke-kun, penso sarebbe meglio cominciare ad
incamminarci verso l’uscita del parco. Il tempo non promette bene» sibilò in
poco più che un sussurro l’Haruno, tremando appena ad una nuova alitata di
vento che scosse le foglie, e approfittandone per stringersi al braccio destro
del ragazzo.
Sasuke non fece una piega, piuttosto, alzò lo sguardo
d’ebano al cielo, notando quanto le nuvole ormai tetre si stessero muovendo
sopra di loro, impazienti di scatenare un temporale. Riportò l’attenzione sulla
strada, osservando con aria assente un uomo sulla quarantina in tuta da
ginnastica improvvisare una corsa.
«hai ragione. Ci impiegheremo un po’ però, ci siamo spinto
troppo dentro. Hai l’ombrello?» domandò con voce calma e neutra il ragazzo,
volgendo gli occhi d’ossidiana sul viso dai lineamenti delicati della giovane.
«ehm… no» mormorò l’Haruno, stringendo maggiormente la
morsa al braccio destro di lui e avvicinando la borsa nera a cuoricini rosa al
fianco. Affondò la fronte nella spalla del moro, strusciandovi la lieve
frangetta di capelli e chiudendo infastidita gli occhi.
«non fa nulla. Hai freddo?». Quella frase nata con
un’inclinazione di stizza si trasformo in una nota di lieve preoccupazione, e
Sakura fu certa si sentire la testa del ragazzo girarsi verso di lei per
scrutarla.
«solo un po’. Pensavo facesse caldo, cazzo, siamo in piena
estate e si congela…!» biascicò falsamente arrabbiata la ragazza, mugolando
pigramente ed allontanando il capo dalla spalla di lui e puntando lo sguardo
menta sulla strada.
«…è vero. Ci sono nove probabilità su dieci che ci
bagneremo, ti avviso» borbottò a mezza voce, osservandola con la coda
dell’occhio e sorridendo lievemente alla vista di un’espressione soddisfatta
sul suo viso.
«così tante? Questa mattina ho fatto la doccia!» esclamò
inviperita Sakura, arricciando il naso in una smorfia di disgusto. Ricordandosi
poi di essere in compagnia dell’Uchiha, batté due colpi di tosse e strinse le
labbra, stringendo il braccio di lui e facendo finta di nulla.
«Questa mattina ho studiato, se devo essere sincero.
L’ultima lezione di Kakashi era un po’ ambigua» spiegò con tono leggero Sasuke,
sbuffando di tanto in tanto e alternando in passi la gamba destra e poi quella
sinistra. Sakura crucciò le sopracciglia, tirandosi lievemente indietro.
«ma l’ultima lezione di Kakashi era l’ultima. E poi
non era nemmeno una lezione, stava spiegando la trama di quel suo stupidissimo
libro erotico. Cosa c’era da studiare? Le posizioni del kamasutra?» chiese
alterata e sinceramente divertita dalle sue stesse parole. Sasuke scrollò le
spalle.
«sempre un argomento è» concluse con un leggero sorriso
malizioso il ragazzo, senza accennare un solo sguardo in direzione dell’Haruno.
Quell’ultima frase portò l’imbarazzante silenzio che causò
l’arrossire delle guance di lei – sebbene balbettasse fosse il freddo – e
l’espressione eterea di lui.
Sakura trattenne qualche colpetto di tosse falsa,
azzardando un’occhiata a Sasuke. Non le era mai sembrato un ragazzo dedito a quelle
cose. Persino in classe, Naruto andava predicando l’omosessualità
dell’amico, causa la sua totale mancanza di tatto ed interesse per una
qualsiasi ragazza.
Ora che ci pensava, anche Ino aveva avuto una cotta
piuttosto rilevante per l’Uchiha: per i primi tre anni di liceo non aveva fatto
altro che provarci, ostentare le sue curve davanti a lui, sfoggiare la bellezza
dei suoi capelli e studiare, tentando di mettersi in mostra. Ma non ottenne mai
nessun risultato.
Invece Sakura era rimasta sempre in silenzio, davanti a
lui, limitandosi ad arrossire e a balbettare qualche frase sconnessa ad ogni
parola che lui le rivolgeva. Certo, non mancavano i numerosi apprezzamenti
vocali, ma mai ai livelli di Ino. Poi Sakura, aveva deciso di lasciare perdere…
quando in realtà era divenuto il sogno di una vita.
…
«Sasuke-kun?» chiamò con voce flebile, annusando l’aria e
percependo l’acre odore di pioggia.
«mh?». Persino l’Uchiha si schiarì la voce, sentendo il
fastidioso sentore di acqua piovana.
«perché hai… insomma. Il bacio che ti ho dato al tuo
compleanno te lo ho dato per… scommessa, diciamo. E poi tu non mi hai mai presa
in considerazione, come mai ora… cioè, hai voluto metterti con me? Ci sono
ragazze molto più belle che fanno la fila, per uscire con te» terminò così il
discorso, mentre il pensiero le volava spedito verso la Yamanaka, anche se
ormai la cotta per l’Uchiha minore era sfumata e stata rimpiazzata da
una per quello maggiore, o per il rampollo nei Nara. Ino era molto difficile da
capire.
Quella domanda costò un’occhiata perplessa da parte del
giovane, e l’imbronciarsi delle labbra sottili. Sebbene avesse paura di averlo
infastidito, Sakura non si pentì di aver posto quella domanda. Voleva sapere.
«diciamo… - Sakura poté giurare di vedere i meccanismi
della mente di Sasuke lavorare, per trovare una risposta che potesse
soddisfarla a dovere -… perché mi andava».
Evidentemente era una dote Uchiha andare molto bene a
scuola, ma andare decisamente male nell’utilizzo delle parole. Ma di questo
Sakura non se ne curò, troppo impegnata a spalancare la bocca e inorridire per
le vistose gocce d’acqua che cadevano dal cielo e bagnavano l’asfalto, gli
alberi, Sasuke e lei.
«accidenti! Sta piovendo!» strillò l’Haruno, abbandonando
il braccio destro di Sasuke per portare le mani sulla testa, in un vano
tentativo di impedire all’acqua di bagnarle i capelli.
«Sakura…» bisbigliò l’Uchiha, gli occhi socchiusi
infastiditi dalla pioggia, la camicia bianca macchiata dalle gocce piovane. La
ragazza gli rivolse uno sguardo perplesso, osservando come l’acqua rendesse
invisibile quella camicia bianca. Tentò di riscuotersi da quella visione a dir
poco celestiale, secondo i suoi canoni di bellezza, e mugolò un timoroso “eh?”,
aspettando che lui concludesse la frase.
«corriamo».
Non ci fu parola dal significato più brutto e faticoso
di quella.
La porta in legno bianco sbatté violentemente contro il
muro del medesimo colore, procurando un notevole rimbombo nella sala d0ingresso
di quella piccola e modesta casa.
Fuori, il rumore della pioggia che si abbatteva con
ferocia a terra era più forte del normale, tanto che insieme alle gocce d’acqua
si aggiunsero delle scaglie di ghiaccio formando una grandinata che così, non
se ne vedeva da tempo. Le strade erano notevolmente allagate, i tombini non
bastavano per far scorrere via tutto e liberare il passaggio. Tokio in meno di
un’ora era intasata di macchine: gente che urlava innervosita per tornare al
più presto a casa, clacson usati come arma all’ultimo sangue per passare prima
e semafori andanti completamente in tilt. Ma la realtà fastidiosa e bagnata
sembrò rimanere chiusa fuori non appena quella stessa porta di legno bianco
sbatté nuovamente, questa volta contro lo stipite.
Sakura, ciuffi rosa che aderivano alle guance fradice, si
accostò al muro, poggiandosi sopra e chiudendo gli occhi, il respiro accelerato
ed il viso rosso per lo sforzo della corsa.
Sasuke, camicia completamente aderente all’addome magro e
resa trasparente dall’acqua, si piegò sulle ginocchia, le labbra schiuse per
respirare meglio ed i capelli gocciolanti per terra.
«Beh… b-benvenuto a casa m-mia» balbettò col fiatone
Sakura, alzando la mano sinistra e poggiandola sul cuore, quasi a voler
controllare che lì andasse tutto regolarmente, mentre quella destra andò a
trovare sostegno sul muro. Chiuse gli occhi, impedendo alle iridi verdi di
contemplare il ragazzo di fronte a loro, e scivolò a terra, sedendosi
scompostamente.
«non male» borbottò Sasuke con una nota ironica nella
voce, alzandosi in piedi e azzardando qualche passo verso la ragazza seduta a
terra. Si abbassò sulle ginocchia di fronte a lei, posandole un dito sotto al
mento dove piccole gocce d’acqua ghiacciata scivolavano lungo la pelle. Le
asciugò, per quel che poteva asciugare, e le alzò il viso, osservando la pelle
irritata dal freddo.
«hai le labbra livide. Ti conviene farti una doccia calda
per riscaldarti un po’, o rischi di congelare sul serio. Che estate di merda»
concluse, facendo scivolare il dito dal mento fino alla spalla di lei,
abbassandole la spallina della canotta nera che indossava. Notò in quel momento
lo spalancarsi d’occhi dell’Haruno, e sorrise colpevole, allontanando la mano
da quel corpo freddo e poggiandola sul suo ginocchio altrettanto bagnato.
«tu… non puoi tornare a casa con questo tempo. Anche se ti
dessi l’ombrello prenderesti comunque sia la pioggia che le grandine. E
francamente non mi Va. Rimani qui, ti preparo un qualcosa di caldo, oppure puoi
andare a farti la doccia per primo, ti presterò dei vestiti di mio padre»
assicurò con tono vagamente tremolante alla sola idea di averlo in casa a farsi
la doccia.
Puntò lo sguardo risoluto in quello di tenebra del
ragazzo, e con solo quello sguardo, lui stava rifiutando, chiedendole con una
sorta di muta ironia se avesse mai avuto veramente il coraggio di lasciarlo
fare la doccia.
«non sto scherzando. Vai» lo incoraggiò, facendosi forza
sulle ginocchia ed alzandosi in piedi, senza badare ai pantaloncini zuppi di
pioggia e ad il pavimento bagnato. Lo stesso fece l’Uchiha, alzandosi in piedi
e avvicinandosi quel che bastava per osservare da vicino quegli occhi verdi.
«intendi veramente farmi rimanere qui?» soffiò sulle sue
labbra, abbassando leggermente la testa permettendole di essere alla sua stessa
altezza. Sakura strinse le labbra, mordendosi quello inferiore e tirando un
lieve sorriso. Alzò entrambe le braccia per posizionarle comodamente sulle
spalle del giovane, e avvicinò la testa a quella di lui, i nasi che si
toccavano.
«certo. Non ho mica paura di te» sibilò prima di premere
le labbra su quelle di lui, ed infilare caldamente le mani fra i capelli
fradici, stringere fra le dita i ciuffi freddi e premere il seno relativamente
prosperoso contro il suo torace. Non si preoccupò minimamente sentendo le mani
di lui scorrere lungo le sue cosce scoperte, arrivare fino ai fianchi ed
inoltrarsi sotto la canotta bagnata. Piuttosto, schiuse le labbra, cercando con
la lingua quella del ragazzo, che trovò poco dopo. Cominciarono a carezzarsi
sensualmente, in una naturalezza che mai avevano provato prima. Sakura chiuse
più forte che poté gli occhi, tentando di percepire meglio che poteva le
sensazioni che le donava Sasuke. E, lentamente, un mugolio insoddisfatto
abbandonò le sue labbra.
Sasuke si allontanò con uno schiocco, riaprendo gli occhi
lasciati socchiusi e fissandola con sguardo vacuo, le labbra inumidite dalla
lingua della giovane.
«penso che invece dovresti. Se non vuoi guai quello che è
appena accaduto non dovrà ripetersi più, ti avviso» spiegò con quel suo tono
calmo, ma che in realtà era fin troppo eccitato, inclinazione nascosta alla
perfezione.
«e se invece li voglio, i guai?» bisbigliò Sakura sulle
sue labbra, le braccia ancora allacciate al suo collo.
«questo è diverso» rispose tranquillamente Sasuke, le
labbra piegate in un sorriso sghembo che, evidentemente, voleva tenere nascosto
qualcosa che stava per essere detto.
L’Haruno si allontanò dal corpo del compagno, sentendo
calare improvvisamente la freddura dell’aria e la sensazione umida procurata
dai vestiti bagnati, e si incamminò con passo incerto verso le scale che
portavano al piano di sopra, dove si trovavano le camere ed un bagno.
«accendi lo stereo, per favore. Si trova nel mobiletto
accanto alla televisione. Dopo sali». Quella che doveva essere un
ordine, Sasuke lo intese come una richiesta. Che non tardò ad assecondare.
And I give it all away Just to have Somewhere to go to
Sasuke lasciò che le labbra
s’incurvassero in un sorriso compiaciuto dalle scelte musicali di Sakura. A
vederla in compagnia della Yamanaka e della Hyuga avrebbe scommesso su musica
da discoteca, o chissà che cos’altro. Fu felice di ascoltare le note dei Linkin
Park. Alzò la musica ad un volume relativamente alto, almeno udibile al piano
superiore. Fatto questo, sbuffò un’ultima volta, allontanando la stoffa della
camicia dalla pelle del petto, sentendolo irritarsi a quella sensazione di
eterno bagnato.
S’indirizzò verso le scale
coperte da un sottile tappeto bordeaux, che si intonava alla perfezione con la
colorazione scura del legno, e salì al piano di sopra. Si guardò perplesso
intorno, cercando con lo sguardo almeno l’ombra di Sakura, sparita chissà dove,
fino a quando non la vide uscire da quella che doveva essere camera sua, con
degli indumenti in mano ed il corpo interamente nudo, fasciato morbidamente
solo da un candido asciugamano che le copriva a malapena il seno e fino sotto
il ventre.
Sebbene non avesse mai avuto
reazioni spropositate, il rossore e qualcos’altro fu inevitabile e quasi
se ne vergognò.
Give it all away To have someone To come home to
«Sasuke-kun, stai bene?» domandò
lievemente preoccupata Sakura, la voce che tradiva tranquillamente la
preoccupazione con la malizia del momento. Il ragazzo mugugnò un qualcosa che
somigliava ad un “sì” e sakura gli mostrò degli indumenti maschili un po’ fuori
moda, di certo appartenenti al padre.
«Beh. Che ne dici, andiamo a farci
la doccia o no?» le labbra sottili e rosse si serrarono, quasi a volersi
rimangiare le parole appena lasciate scappare. Ma l’Haruno non aggiunse altro,
se non un’espressione agitata al mutismo dell’Uchiha.
«Sì… sì, direi che è un’ottima
idea» acconsentì infine Sasuke, il rossore ormai sparito e la sensazione di
casa nel petto. Non gli sembrava poi così complicato. In quel momento gli
sembrò di stare con Sakura da una vita. E non ci pensò due volte a seguirla
lentamente nel bagno, e ad avvicinarla a sé, bloccandole ogni parola in
procinto di essere detta con la sua bocca. L’acqua, nella doccia, era già
aperta e regolata dalla ragazza.
Mancavano solo loro.
«Sei sicura?» sussurrò Sasuke,
allontanandosi dalle labbra di Sakura e fissandola negli occhi, le mani
poggiate sui fianchi ora nudi e l’asciugamano bianco a terra.
«sicurissima. Te lo ho detto;
sono io che cerco i guai» sibilò Sakura, abbandonando la testa sotto l’incavo
del collo di lui, baciando la pelle divenuta improvvisamente calda e dal sapore
di pioggia.
«…e guai avrai, Sakura» concluse
Sasuke, riappropriandosi delle labbra della giovane e sorridendo lievemente,
spingendola sotto la doccia e richiudendo l’anta di vetro scorrevole per non
bagnare il pavimento, dietro di sé.
Al piano di sotto, lo stereo
continuava ad esternare musica.
Una delle canzoni migliori del
tempo e più conosciuta dai ragazzi.
E quelle parole, e quelle note,
che né Sakura né Sasuke, avrebbero facilmente dimenticato.
This is my December This is my time of the year This is my December This is all so clear
«Cosa? Voi…COSA?!»
gli sguardi perplessi dei passanti si posarono su una
lunga coda bionda che si agitava in direzione di una ragazza dai particolari
capelli rosa.
«Ino non urlare, ti prego! È successo due giorni fa…»
Sakura cercò con lo sguardo aiuto alla Hyuga, ma questa
la ignorò palesemente troppo impegnata a boccheggiare e ad arrossire per la
scoperta.
«appunto! Quando avevi intenzione di dircelo? Ah sì,
giusto! Magari sul biglietto di partecipazione al matrimonio, già che ci siamo,
no?»
strillò infervorata la Yamanaka, arrivando a prendere per
il colletto l’amica.
«Ino-chan, calmati!»
ordinò solenne Hinata, frapponendosi tra le due. Scoccò
un’occhiata ad Ino, sulle labbra di entrambe un sorriso sfrontato e malizioso.
«dopotutto… era anche ora»
Ok, scusate il tremendo ritardo.
C’è da dire che questo capitolo non ne voleva sapere di scriversi: ho provato a
iniziarlo due volte, e nessuna delle due mi soddisfava. E infine, eccolo.
Meglio tardi che mai, no? XD
Ho scritto tutto in una serata,
dopo aver mangiato Ramen con indosso il copri fronte della sabbia (‘cause Sand
spacca è.é!). Mangiare giapponese ispira, a quanto pare XD.
Null’altro da aggiungere, se non
che spero che il capitolo non sia melenso ò.ò e che la passeggiata al parco
disastrosa è successa realmente a me con i miei amici. Lol! XD
Hila92: Oh caVa! Me è
molto felice che la fic ti piaccia e che abbia portato alla luce nuovamente il
tuo spirito da SasuSaku <3 Diciamo che a Karin ci pensiamo entrambe, così
sta lontana da Sasuke e se ne va da Suigestu (che è figo lo stesso ò.ò io non
la capisco quella donna u.u) che formerebbero una coppia perfetta XD che dire,
scusa per il ritardo, spero che ne sia valsa la pena. Baci caVa <3
Fire91: nee-chan!
Che dire, Sakura è una sorpresa un po’ per tutti. Ha una psiche fragile
e facilmente modellabile, e Itachi lo ha capito. E poi diciamocela: Sakura è
plasmata a mia immagine e somiglianza in questa fanfic delirante (sta tentando
di dirti che hai una nee-chan appassionata di calcio ed ubriacona.
NdGaara)(taci tu è.é ndRory) ma lasciamo i deliri a msn *zizi* spero che il
capitolo sia di tuo gradimento. Me ti vuole bene!
Martnyny: ehi! Mi fa piacere
risentirti u.u visto, la pigrizia colpisce tutti, persino me che dovevo
scrivere questo fatidico capitolo… beh, aspettavi la svolta fisica? L’hai avuta
XD non è dettagliata (questione di rating u.u) però c’è. Figurati se non ci
sarebbe stata. E comunque sono davvero felice che tu mi consideri la regina del
SasuSaku, è un titolo moto importante. E contribuiamo a diffondere la nostra
fede (hai ragione u.u) con il nostro verbo è.é: SasuSaku power! (o se
preferisci ho a variante SasuSaku is metal o SasuSaku spacca XD)
Sakon: beh, Sasuke è un
personaggio difficile da amare. Bisogna sapere vedere tutti i suoi lati: da
bastardo cronico a dolce figlioletto di casa (che non è XD). In questa fic sto
tentando di renderlo più umano possibile, spero ti piaccia almeno un po’ ^^”
mentre Itachi… beh, Itachi è semplicemente lui. Baci!
Amaranth93: Grazie per il
complimento ^^” beh, che dire. Ognuno ha i suoi gusti sui personaggi, ad
esempio io ho sempre amato Sakura, sia nella prima che nella seconda serie.
Certo, piattola lo è, ma chi non lo è alla sua età col ragazzo che piace? XD
Mentre Sasuke… beh, ha un carattere tutto suo. A te l’interpretazione XD ma è
una soddisfazione farteli piacere almeno un poco. Grazie mille per la
recensione! (ps. Il tuo nick lo hai preso da una canzone dei Nightwish, per
caso? O.o)
Poppetta714: Vuoi
annerirti? Ma è semplice XD basta scrivere qualche fic SasuSaku oppure
professare la fede e convertire i tuoi amici al panterismo nero! XD ma non ti
preoccupare, per annerirti ti basta leggere solo questa fic che è un
concentrato di SasuSaku. Ed i fatti sono arrivati, hai visto? Spero ti siano
piaciuti. Baci! <3
Kry333: Beh, finalmente da
soli sono rimasti. E hai visto cosa hanno combinato? Chi può dirlo, magari ci
saranno altri momenti come quelli. Ma mi sa che li lasceremo alla loro intimità
XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto caVa, grazie mille per la recensione!
(SasuSaku Power!)
Miss England: ehi,
Miss! Che piacere risentirti caVa! Sono molto contenta della tua
gelatizzazione, ma in senso positivo: anche io mi sarei sciolta con entrambi
gli Uchiha XD. Itachi lo trovo adorabile pure io che lo descrivo, mentre
Sasuke… Sasuke da i guai a Sakura. E lei li vuole. Beh, non sono per niente
male i guai di Sakura, secondo me XD potessi passarli io X°D. spero vivamente
che il capitolo sia di tuo gradimento. E poi certo che è un po’ frivola e
leggera; dai, ti sembra qualcosa di serio? XD a presto tesoVo, baci! <3
Zoe chan: Grazie mille per
la recensione, è molto gradita! E grazie ancora per i tuoi complimenti, non sai
quanto mi rendono soddisfatta del lavoro che faccio ogni volta -///- davvero
grazie, spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto. Baci!
AtegeV: Aka! Alter ego
ShikaInoso! Compagna di scleri! *le corre incontro come il cipollino libero*
Ok, concludiamo questo patetico teatrino. Che dire, ti ringrazio della
recensione, riceverla da te mi ha realizzata sul serio. E non mi stupisco che
tu abbia colto l’aspetto di normalità che volevo trasmettere tramite la
famiglia di Sasuke. Dopotutto a te non sfugge mai niente. Ah no, tu sei
nella mia testa! E finalmente l’aggiornamento è arrivato XD. Adesso deve solo
arrivare la tua meritata ShikaIno. Sì, ce la posso fare! *cipollino che fuma*
credo di essere andata in dipendenza da cipollini ò.ò ok, la finisco ancora. A
presto Aka, me ti adoVa <3
Crusade: Sasuke non si
aspettava proprio la svolta del calcio, altroché! XD si aspettava tutto fuorché
quello. E francamente anche io. Le illuminazioni vengono mentre scrivo XD.
Spero che il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un tuo commento. Grazie della
recensione <3
Sasukina94: grazie mille
per i complimenti -////- sono davvero felice che trovi il mio stile ottimo e la
fic piacevole. La tua recensione ha aumentato la mia autostima XD. Alla
prossima caVa, e mi raccomando, diffondiamo il verbo. ‘cause is
SasuSaku power!
Bambi88: Rò! Dai, questo
capitolo ti ha un po’ divertita? *rilegge il capitolo e nota che non c’è nulla
di divertente* uhm… beh, pensa a Sasuke sotto la pioggia tutto bagnato. Adesso
decidi se sbavare (sono sicura che anche una supporter di Kankuro come te può
sbavare su quella visione è.é) o ridere spudoratamente (alla faccia del
vendicatore XD). La dedicuccia è d’obbligo, perché ti adoro. E ti voglio tanto
bene (L) alla prossima Rò, e ricorda: che noi “WE CAN” u.u XD
Deliaiason88: certo che
leggo la tua fanfic! E l’adoro pure! (l’ultimo capitolo, prima dell’avviso…
<3. Ho amato la fic. E ho amato te XD). So bene che Itachi ti piace, quindi
sono felice che ti sia piaciuto. I comportamenti bastardi poi sono tipici degli
Uchiha… ma dopotutto c’è sempre l’eccezione: Mamma Mikoto non perdona XD Mi
dispiace per averti fatto attendere un bel po’ per il capitolo, ma spero ne sia
valsa la pena. Dopo il capitolo delle birre direi che Sasuke ha sofferto
abbastanza e, dopo l’acquazzone, direi che una meritata “pausa” se la merita.
Spero ti sia piaciuto, e grazie per i complimenti. Davvero, detti da te mi
inorgogliscono tanto <3 baci!
Muccina89: ma certo!
Dovesse finire pure in SasuKarin, il SasuSaku rimarrà sempre LA coppia. Lo
dicono tutti u.u e poi diciamocelo, se Sasuke deve rifondare il clan, lo farà
con una persona che lo ha sempre sostenuto ed amato. E chi meglio di Sakura ha
questi requisiti? XD spero che il capitolo ti sia piaciuto! Alla prossima!
<3
Sae: Takara! Madò, da
quanto tempo! Tesoro, tranquilla, prenditi tutto il tempo che vuoi. La scuola
prima di tutto è.é ed io aspetto di sapere i tuoi risultati ò.ò fatti sentire
appena puoi, eh u.u comunque sono felice che la fic ti piaccia, mi fa piacere,
soprattutto se piace alla mia takara <3 tutti aspettiamo il tuo ritorno
sulle fic, quindi metticela tutta in questo test e torna da noi! [torna da me!
*Orochimaru’s mood*] Me ti vuole bene. baci <3
Nana93: l’aggiornamento è
arrivato, finalmente XD spero sia stato di tuo gradimento tesoVo, aspetto un
tuo commento <3 baci!
Terrastoria: ehilà,
Terra-chan *-* ma lo sai che ad ogni tua recensione strillo di gioia? U.U
renditene conto XD che dire, Itachi me lo sono sempre immaginato così in un’AU,
quindi… sono contenta che ti sia piaciuto. E poi il ruolo da bastardo gli calza
a pennello! Mentre Sasuke… ha avuto la sua rivincita. Quel piccolo pervertito
l’ha avuta vinta, ma chissà che succederà più avanti… magari nel prossimo
gliela faccio pagare XD spero che il capitolo ti sia piaciuto. Me ti adora,
Terra. E non solo, me ti vuole tante bene <3
Nicole_chan: ah! Se solo
potessimo tutte avere un fratello maggiore come Itachi! (prenderei in seria
considerazione l’incesto, devo ammetterlo XD) e Sasuke la sua vendetta l’ha
avuta, visto? Altrimenti, che vendicatore sarebbe? Spero che il capitolo ti sia
piaciuto. Alla prossima, baci! <3
Celiane4ever: uh, manco a
dirlo: ecco i fatti! Che ne pensi? Speriamo siano di tuo gradimento ^^” devo
dire che non è stato molto facile, infatti forse è molto affrettato ma… bah, è
uscito così. E figurati se non hai recensito, spero solo che la fic continui a
piacerti. Alla prossima! E ricorda, che il SasuSaku sia con te u.u
Kira33: orbene, le tue
recensioni sono quelle che amo di più! Lunghe, fresche e dettagliate! XD Una
nuova pantera nera, non può farmi altro che piacere! A dirti la verità il nome
“pantere nere” lo ho dato io, a risposta delle “pantere rosa” ma francamente
non lo volevo dare il nomignolo alle SasuSaku. A me bastava andare a scrivere
“SasuSaku Power” e stavo a posto. Ma adesso direi che è meglio. Ruggiamo
insieme XD Per quanto riguarda le scans, sì, le leggo, ma il SasuSaku e la
speranza non l’abbandono mai. Penso che se deve rifondare il clan, Sasuke, lo farebbe
con una persona fidata, che gli ha esposto il suo amore e che sia pronta a fare
tutto per lui. E Sakura mi sembra la persona più giusta. Che non mi vengano a
parlare del “sei rimasta indietro, ormai c’è NaruSaku” perché nella prima serie
era quasi sicura la ShikaIno e ora potrebbe essere ShikaTema. Tutto è
possibile. <3 Per quanto riguarda la fic, sono veramente felice che ti
piaccia, sia la trama che sì, è un po’ difficile da gestire con la coppia già
fatta, ma almeno si possono scrivere più cose di “coppia” ahem u.u”, sia il mio
stile. E stai tranquilla, è solo SasuSaku. Di certo non metto nessun intermezzo
su altre coppie, per una volta, il SasuSaku domina. Anzi, SasuSaku spacca. XD
Per quanto riguarda Itachi OOC è vero, però dai, il bastardo infantile mi piace
troppo, nei suoi panni XD e anche se non è troppo, per me gli sta bene. Poi
sono punti di vista <3. Al prossimo capitolo, e ancora grazie per la
recensione <3
O, se volete, aggiungerei
SasuSaku is rock? No, is metal!
Grazie anche a chi solo legge
e a chi ha messo questa fic nei preferiti! Alla prossima ragazzi, penso sarà l’ultimo
capitolo. Che il SasuSaku sia con voi. Roar! <3
«Ok,
Hinata. Dimmelo ancora. Ho l’assoluta urgenza di sentirmelo dire un’altra
volta»
gambe
lunghe e snelle, lasciate appositamente scoperte dalla corta gonna
s’accavallarono.
«beh…
l’istituto apre fra cinque g-giorni, Ino-chan»
lunghi
quanto scuri capelli lisci vennero scossi da un sussulto, all’urlo disperato
che si levò conseguentemente.
«Non è
possibile! Come farò?! Come farò! Non ho neanche comprato il libro che dovevo
leggere per compito! Nessuno sano di mente riuscirebbe a finirlo in cinque
giorni! Oddio!»
in quel
momento, non era un mistero per nessuno il fatto che Ino Yamanaka non avesse
fatto assolutamente nulla durante le vacanze estive e, per di più, non si fosse
preparata all’incombente inizio scolastico.
«Io l’ho
letto in tre giorni, il libro. È molto interessante»
un paio
di occhi verdi sorrisero, coperti per un attimo dalle palpebre velate di
leggero ombretto rosa.
«pronto?!
Io ho detto sani di mente, Sakura. Non è una novità che tu, sana di mente, non
lo sei. Stai con quel dispotico di un Uchiha!».
Hinata
sospirò, socchiudendo gli occhi chiari e piegando le labbra in un leggero
sorriso.
Si
prospettava un nuovo, lungo ed interessante anno scolastico.
.Tutto Ciò che c’è da Dire.
.Capitolo Cinque.
Con un leggero fruscio, la finestra della camera da letto
si aprì lentamente, spinta ed aiutata da un leggera alitata di vento. La brezza
notturna non era poi così fredda come annunciavano i meteorologi al
telegiornale, bensì tiepida, quasi piacevole. Spinse pacatamente le tende rosso
rubino che coprivano il legno dei cardini della finestra, facendole frusciare
leggermente e scostare dal loro posto.
Da quella postazione in cui lei si trovava, era possibile
intravedere – tende permettendo – il cielo oscurato dalle tenebre della notte,
illuminato più che fiocamente dalle sporadiche stelle che si vedevano a causa
dei numerosi lampioni stradali.
Era stesa su quel letto a baldacchino dal legno di mogano
e le tende, rilegate ai piccoli pilastri del letto posto negli angoli, color
panna. Le bastava solo guardarsi intorno per capire che quella non era casa
sua. A prescindere dai muri che, completamente nell’ombra, sembravano grigio
scuro se non totalmente incolori, ma il lusso con il quale era rivestita quella
camera, non poteva appartenere altro che alla magnificenza degli Uchiha.
Parlando in termini finanziari, probabilmente avere Sasuke
Uchiha ai propri piedi – le piaceva pensarla così, da brava femminista qual’era
– si poteva rivelare una grande benedizione. Ma, ricordandosi che di
finanziaria non gliene importava proprio un bel niente, Sakura Haruno si
strinse nelle spalle nude, lasciando che un lieve sorriso aleggiasse sulle
labbra sottili e ancora brillanti di quel poco di lucidalabbra che era rimasto.
Era stata una serata (e una nottata, aggiunse, maliziosa)
decisamente lunga.
Convinto dalle pressanti moine di Sakura, Sasuke aveva
messo a disposizione la sontuosa residenza Uchiha per un piccolo – a parole di
Sakura – e veloce raduno fra amici, vecchi e nuovi.
L’Haruno sorrise colpevole al solo pensiero, ricordandosi
come se quella scena fosse avvenuta dieci secondi prima, l’espressione
dell’Uchiha non appena aveva visto Naruto Uzumaki e Ino Yamanaka varcare con
decisione il portone di casa sua. Oppure non proprio i due soggetti, più che
altro ciò che portavano: birre e alcolici.
«La sai una cosa, Sakura? Quando i miei mi avevano detto
che sarei dovuto rimanere in casa da solo avevo pensato a qualcos’altro da
fare» s’inasprì Sasuke Uchiha, guardando sfilare Hinata Hyuga con un sorriso
timido davanti a lui per sgattaiolare affianco ad Ino, già nella sala dove si
sarebbe tenuto quel piccolo raduno.
Sakura scrollò le spalle, sorridendo melliflua ed
ingannatrice.
«stavi pensando a qualcosa di più intimo fra te e me,
Sasuke-kun, uhm?» domandò con un cipiglio malizioso, avvicinandosi a lui in
modo pacato e formale. Il giovane sbuffò scontroso, come avveniva da una
ventina di minuti. Scosse la testa, richiudendo la porta di casa ed
incamminandosi verso il soggiorno.
«a dire il vero no. Pensavo di stare con te e fare
qualcosa di intimo con te, che sono due cose diverse. Non prendermi per il
pervertito che non sono» terminò atono, girandosi appena per osservarla da
sopra la spalla.
Sakura soppesò le parole da dire ma, non trovando nulla di
esauriente per colmare quel silenzio, decise di optare per il correre
lentamente verso l’Uchiha e di afferrargli la mano.
Da quel giorno estivo a casa sua, sotto la doccia, Sasuke
era cambiato visibilmente.
Se prima si manteneva sulle sue, faticando quasi a
chiamarla per nome, ora riusciva persino a fare qualche frecciatina ironica in
sua presenza – e non solo in quella di Naruto, come affermava fieramente
quest’ultimo.
Inoltre sembrava divertirsi a stare con lei. Non si faceva
problemi a chiamarla al telefono di casa, a presentarsi a sorpresa chiedendole
di uscire e affibbiarle qualche soprannome come lei, a volte, faceva con lui.
Mentre Sasuke le stringeva la mano, Sakura si sentì
infondere da una strana quanto fervida felicità.
E le venne in mente che, se poteva giudicare da quel
comportamento, Sasuke Uchiha stava facendo sul serio.
Giusto perché ogni capriccio di Sasuke era un ordine, dopo
il raduno che si era rivelato se non altro un festino dove chi non si ubriacava
veniva preso in giro, Sakura si sentì in dovere di esaudire la prospettiva che
Sasuke aveva avuto di quella serata. Non che poi le dispiacesse, al contrario.
Si voltò un poco, facendo rotolare stancamente la testa
sul cuscino accaldato, giusto per guardare l’orologio che segnava le tre e
mezza precise. Ritornò alla sua posizione iniziale, muovendo un poco le gambe
incastrate fra quelle di Sasuke e attorcigliate nelle lenzuola, facendo
strofinare pelle su pelle.
Tirò su le coperte, nascondendo con un mugugno stanco il
seno nudo e ancora acerbo e coprendo, quasi con un gesto materno, l’addome
dell’Uchiha che, evidentemente stanco, dormiva profondamente.
Poggiò infine la testa sul cuscino, i capelli resi di un
colore neutro dall’ombra sparsi sulla stoffa, le braccia strette a quello
destro di Sasuke, in un vano tentativo di avvicinarlo maggiormente.
Si accoccolò alla meno peggio accanto al fianco del
ragazzo, cercando calore o forse solo un posto in cui rifugiarsi dal buio – suo
nemico fin dall’infanzia. Non seppe dirlo, seppe solo che, vicino al calore di
Sasuke e all’odore carezzevole e delicato della sua pelle, chiudendo gli occhi
perse presto coscienza di sé, per abbandonarsi in quel mondo dei sogni che,
scherzo della vita, non era invidiato per nulla dalla realtà.
Non era stata sua l’idea della festa, pensò amareggiato
Sasuke con un occhio aperto ed uno chiuso, quasi volesse dire “ehi, sono ancora
nel mondo dei sogni ma sono comunque sveglio, parlatemi”. E si sorprese di se
stesso quando comprese, alla bellezza delle sei del mattino, che la festa era
il suo primo pensiero della giornata. Tento di strofinarsi gli occhi con i
pugni chiusi ma presto, notò che era fisicamente impossibilitato.
«Sakura…» chiamò con tutta tranquillità, senza reprimere
uno sbadiglio che fece estendere maggiormente l’espressione insonnolita del suo
volto. Non fu stupito dall’assenza di risposta e chiuse gli occhi, troppo
stanco per poter fare qualsiasi cosa. Ebbe solo la forza di sbattersi la mano
libera in faccia, tentativo piuttosto rude di riprendere conoscenza e di capire
che, maledetta scuola, avrebbero dovuto alzarsi in quel momento.
Si voltò pigramente vero l’altro lato del suo spazioso
letto, vedendo finalmente la causa della sua costrizione nello stare steso. Con
gli occhi fermamente serrati, le labbra dischiuse per respirare e le mani
strette intorno al suo braccio, Sakura Haruno stava beatamente dormendo,
incurante della sveglia che, fastidiosa, poco prima aveva costretto alla veglia
Sasuke. Quest’ultimo sbuffò annoiato, prima di accennare un’ombra di sorriso
intenerito da quella visione. Con la mano libera le mosse lentamente la spalla,
senza riscuotere ancora alcun risultato plausibile. Sbuffò nuovamente,
scostandole con tocco leggero ciuffi di capelli rosati da davanti al viso. Le
regalò una carezza lieve, sorridendo per le imprecazioni che sicuramente
avrebbe sentito da lì a due minuti quando finalmente sarebbe riuscito a
svegliarla.
«Sakura. Svegliati» borbottò con tono più deciso,
corrugando le sopracciglia scure nel costatare che il suo richiamo non destava
dalle dolci braccia di Morfeo la fanciulla al suo fianco.
“Ma con che cosa la svegliano al mattino? Cannonate, bombe
atomiche, fine del mondo…?” non riuscì a rispondersi e, con cautela, tentò di
filare il braccio dalla presa ferrea di Sakura: ci riuscì.
Si alzò a sedere, ancora indolenzito dalla posizione
scomoda utilizzata per dormire, coprendosi nell’intimità con il lenzuolo dalla
colorazione chiara. Gli occhi di tenebra cercarono i boxer dispersi in chissà
quale angolo della stanza, lanciati da quella schiavista che ancora tranquilla,
dormiva sul letto. Li trovò poco distanti dalla finestra e, con un classico
sbuffo che lo accompagnava in quella routine, si alzò dal letto e li indossò in
tutta velocità, un lieve rossore a coronare silenziosamente l’imbarazzo.
Poi, si girò verso Sakura.
Roteò gli occhi verso il soffitto, imbronciando vagamente
le labbra in un classico broncio che aveva dell’infantile e, con passi felpati
ma impetuosi, si avvicinò al letto, pretendendo con quel solo gesto di
svegliare l’addormentata che, serenamente, sembrava caduta in un eterno sonno.
Decise che avrebbe dovuto fare un qualcosa per
poterla svegliare davvero: se le maniere gentili non erano bastate, avrebbe
dovuto passare alle maniere forti. Non poté fare a meno di sorridere sghembo,
inarcando lievemente le sopracciglia scure e comandando alle gambe di piegarsi
sopra al letto, in modo tale da poterci salire.
Mai sottovalutare un Uchiha. Mai permettere ad un
elemento di quella famiglia di potersi vendicare.
Francamente parlando non
sapeva bene cosa avrebbe dovuto fare, né quali fossero le sue reali intenzioni.
Si limitò a seguire ciò che il cervello diceva, seguendo alla lettera ogni
ordine che la mente imponeva.
Salì carponi su Sakura,
le gambe leggermente divaricate per permettere a quelle della ragazza di stare
in mezzo. Poggiò le mani sul materasso, stringendo le lenzuola per mantenersi
in equilibrio e strisciò lentamente e silenziosamente – non che ce ne fosse
bisogno, a dire il vero, annotò mentalmente frustrato – fino a quando il suo
naso non sfiorò delicatamente quello dell’Haruno.
Sentì distintamente il
suo lieve e dolce respiro battere sulle labbra un poco secche, e le inumidì
leggermente con la punta della lingua. Studiò il viso rilassato della giovane,
scrutandone ogni particolare:
la lunga frangia che le
copriva quel poco che bastava per intravedere la palpebra chiusa, l’ombra
creata dai capelli sull’ampia fronte, le sopracciglia debolmente inarcate, le
guance pallide colorate fiocamente di rosso (dato sicuramente dall’alcol che la
sera aveva mandato giù abbondantemente), le labbra scarlatte vagamente gonfie
ed il petto che, pacato, si alzava ed abbassava al ritmo del respiro
controllato.
Strinse le labbra,
tirandole in una linea dritta e soddisfatta, avvicinando con cautela il viso a
quello di Sakura, fino a sentire le lenzuola sfiorargli l’addome tiepido ed il
naso scontrarsi piano con quello di lei. Posò la bocca sulla gemella
appartenente all’Haruno, lasciando che gli occhi – forse un po’ stanchi, forse
un po’ desiderosi – si chiudessero e gli permettessero di assaporare quel bacio
mattutino con gli altri sensi, eliminando la vista.
Schiuse un poco le
labbra, lasciando scivolare fra di esse la lingua che passò lasciva sulle
labbra di lei, anch’esse un poco divaricate per permetterle di respirare, ed
andò a carezzare con questa la parte superiore di quella bocca che sapeva un
po’ di alcol, un po’ di lucidalabbra.
Sorrise
impercettibilmente sentendo la lingua di Sakura cercare la sua, carezzarsi
piano e spingersi nell’antro della sua bocca, per approfondire meglio quel
bacio. A dispetto delle sue volontà, l’Uchiha si allontanò con un schiocco,
facendo leva sulle braccia ed osservandola dall’alto della sua posizione.
«A quanto pare ti sei
svegliata, eh?» domandò retorico, inarcando ironicamente un sopracciglio ed
alzandosi sulle ginocchia, con l’intenzione di scendere dal letto.
Per tutta risposta arrivò
un mugugno assonnato e Sakura si rigirò fra le coperte, stiracchiando braccia e
gambe.
«evidentemente… sì» borbottò
cupa, ben consapevole del motivo di quella fretta nello svegliarsi e nel
prepararsi. Sbuffò sconcertata, azzardando un’occhiata verso Sasuke e
reprimendo l’istinto di afferrargli la mano e di spingerlo nuovamente su di sé.
Purtroppo sapeva bene dove sarebbero finiti se avesse fatto così.
«scusa per ieri sera…»
bisbigliò in tono quasi mortificato la ragazza, battendo ciglio un paio di
volte, infastidita dall’insistente luce solare che batteva con prepotenza sui
suoi occhi di smeraldo. Sasuke alzò gli occhi al cielo, per nulla intenerito da
quella richiesta di perdono e azzardò con sicurezza qualche passo verso
l’armadio, aprendo con decisione le ante e concentrandosi sulla scelta dei
vestiti.
«sì, sì… muoviti ad
alzarti. Di certo non aspettano te per iniziare le lezioni» disse atono, senza
nemmeno girarsi per guardarla negli occhi. Sakura sorrise di un sorriso che la
sa lunga, spostando con grazia le lenzuola dal suo corpo e cercando con vago
interesse l’intimo per terra.
Troppo orgoglioso per dire “non fa nulla, mi sono
comunque divertito”. Glielo si leggeva negli occ… nella schiena che in quel
momento le volgeva, nuda e calda alla sola vista.
«Sasuke…» chiamò con voce
maliziosa l’Haruno, alzandosi dal letto ed avvicinandosi al giovane con fin
troppa calma. L’Uchiha poté giurare di non aver mai pensato che Sakura, in
fondo in fondo, potesse essere… così.
«…eh?» domandò scocciato
afferrando i pantaloni lunghi e neri della divisa scolastica. Sentì le mani
tiepide di Sakura allacciarsi intorno alla vita, le labbra di lei scivolare
lungo le sue spalle larghe.
La ragazza trattenne un
sorriso, com’era solito fare Naruto prima di commettere una delle sue.
Uchiha o non Uchiha, gliel’avrebbe fatta pagare per tutte
le cose non dette.
«Chupa» squittì seriamente divertita al suo orecchio, prima
di mettere uno dietro l’altro veloci passi affrettati.
«…Inuzuka morirà per
questo. E tu dopo di lui!»
Ritornare in classe
suscitò in Sakura una strana sensazione.
Lanciò un’occhiata
neutrale ai banchi, individuando il fatidico banco.
La prima volta che aveva
baciato Sasuke era stata lì. E, come il primo bacio, lì Sasuke le aveva passato
per la prima volta un bigliettino, chiedendole di uscire.
Sorrise, la testa persa
chissà dove e su quale pianeta, mentre le orecchie percepivano poco
distintamente le lamentele di Ino che, al suo fianco, gemeva sconfortata per
l’imminente inizio dell’anno scolastico.
Si sedette al classico
banco che occupava da circa quattro anni, terza fila a destra con il
“confortante” supporto del muro durante le lezioni più noiose. Non era di certo
un cuscino, ma durante matematica era la cosa più comoda che avesse per
dormire. Ed Ino di fianco a lei, insieme ad Hinata, seduta subito dietro
insieme a Tenten. Naruto, come al solito, si era precipitato sul banco accanto
a quello di Sasuke che, con uno sbuffo seccato, dovette spostare il suo zaino
poggiato del tutto casualmente sul banco
affianco – tentativo inutile di dichiararlo occupato e di vietare all’Uzumaki
di occuparlo.
Kakashi Hatake entrò in
classe, con i suoi classici venti minuti di ritardo.
Ino Yamanaka si giocò
seduta stante la giustificazione per evitare l’interrogazione.
Naruto Uzumaki sfilò
depresso fino alla lavagna, interrogato.
Kiba Inuzuka rideva per
le sfortune dell’amico, ignaro di ciò che gli sarebbe capitato da lì a breve.
Hinata Hyuga, studentessa
modello, tentava di suggerire a Naruto in crisi.
Sasuke Uchiha
sogghignava, premeditando chissà quale vendetta.
Sakura Haruno non poté
fare a meno di sentirsi felice.
Non era cambiato granché.
Semplicemente, tutto ciò
che c’era da dire, finalmente, era stato detto.
«Zitte un attimo
ragazze, mi squilla il cellulare… oh, è Sasuke»
Sakura osservò
perplessa il display del cellulare, le labbra che irrimediabilmente si
piegavano in un sorriso naturale ed emozionato, ancora dopo tanto tempo.
Ino sospirò
infastidita, volgendo lo sguardo ceruleo su Hinata che si stringeva nelle
spalle, la cannuccia del frullato fra le labbra morbide e carnose.
«Pronto… ah, ciao
Sasuke! Sono con Ino e Hinata…sì…»
la Yamanaka alzò
la mano, sventolandola civettuola davanti al viso come per dire “sé,
tiriamocela” ed Hinata trattenne una risatina divertita. In quel periodo Ino
sembrava così di buon umore che era un piacere parlare con lei. Evidentemente aveva
ottenuto ciò che voleva: aveva avuto una lunga e passionale storia con
Shikamaru Nara – e che storia – ma infine avevano deciso di rimanere solo
amici.
Ed ecco un certo
Kankuro come nuovo schiavo Yamanaka.
«ehm… una cosa
così importante che non puoi aspettare a dirmi? Sì…»
Ino scoccò
un’occhiata ad Hinata.
«avrà deciso di
chiamarla “amore”, tsè»
sibilò seriamente
schifata.
«…le dirà “ti
amo”, Ino-chan…»
assicurò la Hyuga
curiosa.
«…puoi ripetere
Sasuke? Non… eh?»
Ino e Hinata
inarcarono le sopracciglia, osservando Sakura incupirsi improvvisamente. Poi,
l’esplosione.
«INUZUKA TI
AMMAZZO!»
…
Sasuke chiuse la
telefonata con un sorriso soddisfatto.
Un Uchiha accetta
ma non dimentica.
Vendetta era stata
fatta.
End.
…non vi appioppo nessuna
scusa per giustificare il mio ritardo. Chiedo solo perdono ç_ç.
È un capitolo corto,
inutile ed insensato. Ma pieno zeppo di SasuSaku come piace a me. Divertente,
sensuale, amichevole, leggera, frivola.
Per una volta via angst e
depressione, suvvia xD
Spero che lo gradiate,
visto che i personaggi mi sembrano giusto un poco (ma solo un po’, eh) OOC xD
Solo due piccole spiegazioni:
1) la storia del “chupa” è una stronzata. Ma mi serviva
visto che questo capitolo è dedicato ad una persona particolare, e non potevo
fare a meno di metterlo. Ciò che Sasuke ha detto a Sakura al telefono,
ovviamente, è “chupa”. E tutti odiano Kiba per questa parola, perché la usa
soprattutto lui XD
2) Ino: sta con Shikamaru perché… perché quel piccolo
accenno è per Aka e Luly. Sta con Kank perché, quel misero accenno, è per Rò.
Una via di mezzo mi è sembrata la cosa migliore XD
Dedicato a
SakuraChan92: consideralo come la
seconda parte del tuo regalo di compleanno =.= non c’è lemon, okay (quello era
nella prima =.=) però c’è il… uhm… definiamolo “meoH =ç=” ed il “CHUPA” che ti
piace tanto. E poi dovevo dedicarlo per forza a te. Senza di te non avrei mai
riso così tanto per la scena con le Yaoi fan alla fumettopoli (*scena* fan
yaoi: SasuNaru spacca! Rory&Lau: SASUSAKU POWER! GRRR! Fan yaoi: ok…O.O). ti voglio bene Tra[O]llallà! XD
E grazie tante a chi ha
seguito questa fanfic, che agli esordi era solo una shot senza senso ed è
divenuta una mini long-fic XD Grazie davvero ragazzi.
Vi adoro ad uno ad uno.
Specialmente grazie a
coloro che hanno recensito:
Hila92 (ricordati che le pantere sono NERE non rosa XD)
Crusade (*-* grazie, grazie!)
Bambi88 (…Ino sta con Kankuro. Ino sta con Kankuro. Shika
l’ha lasciata per Tem, te lo dico io)
Kry33 (beh, come vedi Sakura ha la doppia personalità.
Dopo un po’ di tempo via l’imbarazzo et voilà malizia!)
Poppetta714 (sì, SasuSaku power =ç=)
Celian4ever (sì, metal =ç=)
Sasukina94 (eh, chi non vorrebbe essere al posto di Sakura,
sotto la doccia? XD)
Terrastoria (tranquilla adorata. Ogni tuo sbaglio è un onore per
me U.U)
Nicole_chan (grazie mille tesoVo, grazie *///*)
Martnyny (io regina delle SasuSaku? *///* grazie! Appena
potrò, leggerò la tua storia, promesso U.U)
Sae (io aspetto la mail. Aspetto come la moglie che
attende il marito andato in guerra ç_ç)
Miss England (ricomponiti O////O mi servi tutta intera, mica
sciolta XD)
Kira33 (invidiami U.U io credo sempre e comunque nel
SasuSaku. Ogni esitazione è una battaglia persa U.U)
AtegeV (…Ino stava con Shika. Stava con Shika e Kankuro è
solo un trastullo *smile* ama il SasuSaku che fa bene!)
Kimi (non ti preoccupare. Se ti aspetta la fisica, da me
attende psicologia. Damn!)
Deliaiason88 (*___* tutto ciò che ho da dire!)
Nana93 (avrei dovuto alzare il rating per la lemon U.U però
gustati il dopo-lemon XD)
E un grazie aggiuntivo a
coloro che hanno messo questa fanfic nel preferiti <3
Ricordate: SasuSaku POWER! ‘cause SasuSaku is METAL!
(…and Hentai U///U)
Ps. Scusate eventuali
errori. Ormai appena finito di scrivere non ricontrollo più XD