17 aprile 2002 (Ca)-17 giugno 2002 (Mn)

di Green 182
(/viewuser.php?uid=188097)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Rock Show ***
Capitolo 2: *** What's My Age Again? ***
Capitolo 3: *** The Party Song ***
Capitolo 4: *** Feeling This ***
Capitolo 5: *** Coming Clean ***
Capitolo 6: *** Troublemaker ***
Capitolo 7: *** Makeout Party ***
Capitolo 8: *** Aliens Exist ***
Capitolo 9: *** American Idiot ***
Capitolo 10: *** Poprocks & Coke ***



Capitolo 1
*** The Rock Show ***


1. The Rock Show

 

(Mark)

-Tom! È tardi!- avvisò Trav.

-Arrivo, un attimo-

Tom, a quanto pare, si stava preparando ed io e Travis lo stavamo aspettando da un po'.

Passarono 10 minuti, niente.

-Tooom!- lo chiamai ancora.

-Arrivo-

-L'hai detto tipo un quarto d'ora fa che saresti arrivato!-

-Non è passato un quarto d'ora!-

-Oh si!-

Andai nella camera in cui era lui e lo presi di peso.

-Hey! Mettimi giù!-

-No...ora vieni che dobbiamo andare-

Presi la sua valigia mentre si dimenava dandomi sberle sulla schiena.

Lo portai davanti alla porta, dove c'era Trav, lo misi giù e poi insieme uscimmo.

Salimmo in macchina.

Avremmo dovuto partecipare al Pop Disaster Tour insieme a Green Day, Jimmy Eat World e Kut U Up.

Partimmo: io e Travis seduti sui sedili anteriori e Tom dietro da solo.

Ero io a guidare.

All'improvviso Tom da coricato si mise seduto, esclamando: “Cazzo!”.

Mi preoccupai, lui si portò una mano sulla fronte.

-Cazzo!- ripeté.

-Che c'è?- chiesi.

-Ecco cosa ho dimenticato...-

-COSA?!- chiesi preoccupato.

-Mi sono dimenticato a casa le mie riviste sugli alieni!-

Detto questo, io e Trav ci guardammo.

-Ti prego, picchialo da parte mia- gli dissi.

Gli diede una sberla sulla spalla.

-Che si fottano le riviste!- interviene Travis.

-Sei coglione?! Mi hai fatto prendere un colpo!- aggiunsi io.

Tom alzò le spalle, io lo guardai dallo specchietto e lui mi fissò.

-Fanculo Tom!-

Come risposta mi fece la linguaccia.

Quanto avrei voluto prenderlo a pugni...ma stavo guidando e non potevo, che peccato!

In mezz'ora arrivammo al punto di ritrovo.

Lì c'erano già Billie, Mike e Trè.

Scendemmo dalla macchina e ci accolsero.

Billie venne da me e chiese di Skye, di come andava la gravidanza.

Parlai anche per Tom e Jen.

Mike andò da Tom e si misero a parlare della Macbeth, la marca di scarpe che condividevano.

Travis e Trè parlarono di cose riguardanti la batteria.

 

Arrivò il furgoncino e salimmo.

Era il 17 aprile 2002 ed era iniziato il Pop Disaster Tour.

La sera stessa avremmo dovuto suonare.

Il tour cominciava in California.

Ci portarono all'hotel, dove ad aspettarci c'erano le due band che ci avrebbero aperto i concerti: Kut U Up e Jimmy Eat World.

La cosa che mi colpì era il fatto che avevano quasi tutti una nostra maglietta, dell'Atticus.

-Hey Mark!-

Mi girai verso di lui.

-Hai visto le loro maglie?!-

Sorrisi.

-Già-

-Che superfigata!- esclamò esaltato come un bambino con davanti un regalo tanto desiderando.

Ci mostrarono le nostre stanze e quindi ci preparammo per il concerto.

Canottiera nera, pantaloncini della Dickies e Vans.

Solito look.

Tom più o meno uguale.

Maglia a mezze maniche nera, Dickies e Adidas.

Arrivammo all'arena di Bakersfield e il concerto iniziò.

'L'attrazione' principale dopo di noi era la batteria che girava.

Era una figata assurda, però non avrei mai voluto essere nei panni di Travis.

Non saprei come faceva a non vomitare.

Ci esibimmo con una scaletta che durò circa un'ora.

Singoli di Take Off Your Pants And Jacket (Anthem Pt.2-The Rock Show-Please Take Me Home-Happy Holiday You, Bastard-First Date-When You Fucked Your Grandpa-Stay Together For The Kids-What Went Wrong?-Reckless Abandon), Enema Of The State (Dumpweed-Going Away To College-What's My Age Again?-Adam's Song-Dysentery Gary-Family Reunion-Don't Leave Me-All The Small Things), Buddha/Cheshire Cat (Carousel), Dude Ranch (Dammit) e per finire l'assolo di Travis.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** What's My Age Again? ***


2. What's My Age Again?

 

(Mark)

Tornammo in hotel dopo lo show, eravamo sudati morti.

E Tom aveva un look molto sexy, sudato com'era.

Ognuno andò nella propria stanza eccetto lui.

-Hey-

-Dimmi-

-Posso dormire con te stanotte?-

Annuii.

Sinceramente non capii il perchè, ma poi non ce n'era uno.

Lui stesso era una contraddizione.

Si fece la doccia e io mi misi a spiarlo.

Con questo non voglio che pensiate che sia un maniaco, voglio solo farvi capire che...

Penso l'abbiate già capito.

-Mark?- mi chiamò.

Ero affacciato alla porta e avevo paura che mi avesse visto, quindi mi spostai vicino al tavolo e feci finta di leggere qualcosa.

-Si?-

-Mi passi l'asciugamano, per favore?-

-Arrivo-

Andai in bagno, aveva su l'accappatoio e i suoi capelli erano bagnati.

Dio.

-Tieni- balbettai e poi gli diedi quello che mi aveva chiesto.

-Grazie- mi sorrise, e io ritornai di là.

Mi spogliai anche io per poi lavarmi dopo di lui.

Arrivò nella stanza in cui ero io in boxer e a dorso nudo, con un...turbante in testa, ovvero l'asciugamano.

Mi misi a ridere.

-Te ne inventi sempre una-

-Non per niente sono Thomas DeLonge-

-Tutto lui-

Rise, e io mi diressi in bagno per lavarmi.

Ci misi probabilmente mezz'ora e quando uscii, Tom era già secco, addormentato come un bambino.

Lo coprii solo col lenzuolo visto che non faceva freddo, poi mi vestii e anche io mi misi a letto.

Lo guardai.

Immaginai io e lui in quel letto matrimoniale in cui eravamo, in una casa tutta nostra...troppo bello.

Mi misi ad accarezzagli la guancia dolcemente e a sorridere, per poi addormentarmi anche io.

 

 

Il giorno dopo ci svegliammo e andammo giù a fare colazione.

Mentre scendevamo le scale incontrammo Billie.

Aveva su una maglia con scritto 'Who The Fuck Is Trè Cool?', ricordava molto quella con la freccia verso l'alto e la scritta 'Stupid'.

Una maglietta originale anche quella.

-Hey, avete già conosciuto i Kut U Up?-

Scossi la testa.

-Quel tipo, Chris, è fuori come una parabola...ieri è venuto da me dopo il concerto e mi fa: 'Hey, come stai? Il mio nome è Chris, sono dei Kut U Up...' mi ha teso la mano, gliel'ho stretta e gli ho risposto: 'Il mio nome è Billie, come va? Sono ubriaco anche io!'-

Mi misi a ridere seguito da Billie.

Proseguimmo le scale e scendemmo.

Facemmo colazione e qualcuno si inventò di giocare a golf in quella stanza.

Non era consigliabile, ma lo feci anche io.

Feci due tiri e le palline le tirai sul culo a Tom, entrambe, il quale si lamentò ma non eccessivamente.

Si vede che gli piaceva.

Dopo di me fu il suo turno.

Fece per tirare ma prese dentro con la lampada e spaccò la mazza.

Non smettevo più di ridere.

-Ora vado a pisciare- annunciò dopo aver spaccato la lampada e la mazza insieme.

Uscì dalla porta e si diresse ad un presunto bagno.

Notai il suo 'ritardo' e andai a cercarlo.

Lo trovai a spiare...a spiare Billie mentre pisciava.

Per fortuna era lui quello che doveva farlo.

Arrivai da dietro e gli misi una mano sulla spalla, facendolo spaventare.

-Ti diverti a vedere la gente pisciare?-

-Ti pare? Passavo di qui- disse, quando invece era lì fermo.

Non la volli tirare lunga però.

Billie finì quello che stava facendo, si girò verso qualcuno, gli fece i pollici e se ne andò come se niente fosse, perchè aveva pisciato contro il muro.

Per fortuna non ci vide e quindi ritornammo dentro con gli altri.

Guardai per caso fuori dalla finestra e c'erano i Kut U Up che facevano i coglioni.

C'era uno che tirava lo skate a caso, un altro che cercava di fare un'acrobazia.

-Hey, venite! Guardate cosa cercano di fare!-

Chiamai gli altri perchè quelli fuori volevano andare in tre su uno skate, non saprei come.

Ce la fecero per un po' e poi si ribaltarono, noi a ridere.

Arrivò il 4° membro, nudo, che andò sullo skate anche lui, nudo, completamente nudo, seguito da uno in mutande -che avevo notato da poco- e un altro che ebbe l'idea più stupida: andarci su con la sedia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** The Party Song ***


3. The Party Song

 

(Mark)

Il 22 partimmo per Las Vegas, per lo show che avremmo dovuto fare la sera dopo.

Nel pomeriggio andammo in piscina, ci voleva con il caldo che faceva.

Io, Tom ed altri eravamo sulle sdraio, la maggior parte in acqua.

Ad un certo punto da dietro arrivò Chris e ci disse a bassa voce: -Guardate- e poi andò a finire che buttò uno -che era coricato sulla sdraio- in acqua, sdraio compresa.

Robe da matti.

Invece alla sera Tom decise di sposarsi, di nuovo.

Eravamo a Las Vegas, già.

Voleva farlo per far vedere che era sposato a tutti gli effetti o per divorziare alla svelta?!

Secondo me lei era un po' cornuta, però ero comunque felice per lui, proprio come i migliori amici dovrebbero essere.

E niente, fu un 'matrimonio' alla 'francese'.

Ci truccammo tutti (noi 'spettatori'), ci facemmo i baffi con i pennarelli.

Una cosa assurda.

Mentre si 'celebrava', mi girai dietro e c'erano Chris e Micah -il biondo- che fingevano di limonarsi.

Minuti dopo mi rigirai e Micah faceva finta di fare un pompino a Chris.

Che robe!

Però almeno mi sono divertito.

 

Il giorno dopo guardammo il soundcheck dei Green Day.

Erano molto bravi, quand'ero ragazzino li ascoltavo.

Avevo una maglia di Kerplunk!

Parlo come se fossero tanto più grandi di me, invece hanno la mia età.

Suonarono 15 canzoni, le più belle:

 

  1. Maria

  2. Longview

  3. Welcome To Paradise

  4. Hitchin' A Ride

  5. Brain Stew

  6. Jaded

  7. 2000 Light Years Away

  8. Knowledge

  9. Basket Case

  10. She

  11. King For A Day/Shout

  12. Waiting

  13. Minority

  14. When I Come Around

  15. Good Riddance (Time Of Your Life)

 

Poi suonammo anche noi perchè avremmo chiuso la loro serata.

 

A maggio eravamo nello Utah.

Avremmo dovuto girare tutta l'America.

Questo è il bello di essere famosi: viaggiare.

Arrivammo a Salt Lake City di mattina e poche ore dopo, i Kut U Up erano già pronti per una delle loro cazzate: cagare in un cestino.

Brandon -quello carino, con la voce simile a Tom- lo fece.

Cosa che non avrei mai fatto.

Ne ho fatte di cazzate ma così no.

Il massimo che ho fatto è stato andare in giro per un albergo con il culo di fuori e suonare nudo, col basso che mi copriva davanti.

E beh, praticamente ha cagato in un cestino e poi lo metteva davanti alle porte delle stanze dell'hotel.

Bussava e si nascondeva, godendosi la reazione delle persone che probabilmente ci lasciavano giù un bel -Ma che cazzo?!-.

Era una roba assurda, lo so.

Poi andammo nel soggiorno e ci sedemmo.

Qualcuno invitò Tom a bere un liquore e lui lo fece.

Ne bevve un sorso e poi esclamò: -Oh mio dio! Che merda è?!-.

Non vorrei fosse stato piscio, non si poteva mai sapere con i Kut U Up.

Sull'altro divano c'erano Billie Joe e Micah che fingevano di fare a pugni.

Mi divertii molto con loro, andavamo tutti d'accordo, eravamo tutti stupidi.

Alla sera -prima di salire sul pullman che ci avrebbe portato nel luogo del concerto-, c'erano alcuni nostri fan.

Io feci lo stupido, cominciai a lanciare biscotti in aria e Tom mi mimò, non avendone in mano, ma poi ci mise un suo 'attacco d'arte': mimò di farsi una sega.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Feeling This ***


4. Feeling This

 

(Mark)

Mi svegliai.

In realtà mi svegliò Tom dicendomi che Brendan, il batterista dei Kut U Up, quello coi capelli lunghi, aveva fatto scoppiare un petardo nel bagno.

E che si era anche spaccato lo specchio.

-Ma che cazzo...?!- dissi ancora addormentato.

Erano le fottute 3 del mattino.

Quelli non erano normali.

-Dai vieni a vedere- continuò Tom per un bel pezzo.

Se mi dai un bacio a stampo mi alzo” pensai.

E lui lo fece.

Lo fece.

Ehm...mi sa che lo dissi ad alta voce, cazzo.

Beh, mi alzai e seguii Tom al bagno.

-Guarda-

-Oh mio fottuto dio!-

-Ma che cazzo hai fatto?!- dissi al batterista, il quale non rispose alla mia domanda.

-Devo dire che non ti sei svegliato neanche con un petardo- scherzò Tom.

-E infatti avrei preferito dormire se QUALCUNO non fosse venuto a svegliarmi, vero Tom?-

-Vero!- esclamò.

Mi lasciò secco.

-Ora posso ritornare in camera, o tra un po' fate esplodere anche quella?-

-Anche quella- ancora Tom.

-Ma tu che cazzo hai bevuto?- gli chiesi.

-Come sei nervoso Hoppus-

-Non sono nervoso-

-Ti riporto in camera, dai- mi disse.

-So la strada-

-Chissà dove vai a finire-

-Ti ho detto che so la strada-

-Ho capito, e io ti voglio accompagnare, o meglio, venire con te, okay?- questo me lo sussurrò.

Restai abbastanza sorpreso.

-O-okay- e ci dirigemmo verso la camera.

-Come mai?- gli chiesi.

-Ti devo parlare-

Mi sentivo felice.

-Di me e di...-

-Di?- chiesi.

-Billie-

Mi crollò il mondo addosso.

-Billie...- ripetei.

-Già, non dico che mi piaccia, ma...mi sento attratto da lui-

-Okay- cercai di fare l'indifferente.

-Tutto è possibile...anche a me succede- mi fermai prima di combinare altri guai.

-Con chi?-

-Skye...si, Skye-

-No, oltre a lei-

-Nessuno, ti pare?-

-Dimmelo- continuò.

-No-

-Non ti fidi?- chiese lui un po' deluso.

-Si, ma non posso proprio dirtelo-

-Ma non siamo mica migliori amici?-

-Si-

-Ci dovremmo dire tutto-

-Lo so, ma questo non posso-

-Allora vaffanculo- fece per alzarsi dal letto.

-Aspetta!-

-Cosa?-

-Tu- ammisi abbassando la testa.

 

 

(Tom)

-Oh cazzo...Mark-

Alzò lo sguardo.

-Mark, scusa...io non avrei dovuto dirti di Billie...-

-Hey, calmati, sono abituato, quindi non mi cambia-

-Non è vero, cazzo, sono un coglione!- dissi e corsi fuori dalla stanza.

-Tom, aspetta!-

Sbattei contro qualcuno, che poi era Billie.

Fantastico.

-Hey Tom, che c'è?- mi chiese vedendomi un po' scosso.

-N-niente- risposi balbettando e poi lo superai.

Andai in una stanza e mi chiusi a chiave dentro.

Mi sedetti lì per terra.

Mi sentii in colpa.

Come avevo potuto non rendermi conto che Mark era innamorato di me?!

Lui per me era come un fratello, mi sentii male all'idea di averlo ferito.

-Tom!-

Mi allarmai.

-Tom, so che sei lì! Apri!-

Mi aveva seguito?!

Prese a calci la porta, poi non sentii più niente e successivamente il rumore della chiave girare nella serratura.

Cazzo.

La porta si aprì e c'era lui.

-Tom!-

Ero lì seduto con la testa tra le ginocchia.

Si accovacciò vicino a me.

-Hey- disse preoccupato.

Cercò di alzarmi la testa, ma niente.

Avvicinò il suo viso al mio e con il naso mi sfiorò il collo.

Mi fece venire i brividi.

Non saprei perchè.

Mi diede un bacio sul collo.

Brividi ancora.

Altro che Billie, ma con questo non voglio dire che non sia figo.

-Dai Tom...- mi sussurrò all'orecchio.

Con un movimento veloce mi girai verso di lui e lo abbracciai.

-Ti voglio bene, Mark. E scusami ancora-

-È tutto ok-

Mi abbracciò forte.

Ci staccammo e ci fissammo.

Ero imbarazzato.

-Sei rosso...-

-Eh? Io? Cosa?- mi agitai.

-Sei rosso in faccia-

-È meglio lasciar stare Billie, mi sa...-

Non capì.

-Ho capito di preferire te che Billie- dissi guardando per terra.

Sorrise.

-Sei idiota?-

Lo riguardai.

-Lo sai che lo sono-

Rise.

-Hai fatto tutto questo casino per niente-

-Se non l'avessi fatto, a quest'ora non preferirei te- affermai con saggezza.

Mi saltò addosso e mi fece coricare.

-Che cazz...?!-

Appoggiò le sue labbra sulle mie.

Cazzo.

Mi baciò e io ovviamente ricambiai.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Coming Clean ***


5. Coming Clean

 

(Mark)

Tornammo dagli altri e Billie chiese subito a Tom se stava bene, visto che gli era andato contro mentre correva.

Non ci diedi molta importanza.

Tom andò a sedersi su un divano a parlare con gli altri e Billie venne da me.

-Sta veramente bene Tom?- mi chiese.

Annuii e lui sorrise.

Si stava preoccupando troppo di Tom o era solo una mia impressione?!

Non sono mai stato geloso, ma non lo ero neanche, penso.

Billie raggiunse gli altri e si mise a fare l'idiota, fece finta di sapersi arrampicare sulla parete.

Ad un certo punto mi ricordai che avevo dimenticato in macchina una cosa e quindi andai a prenderla.

Uscii e c'era gente, nostri fan, che appena mi videro cominciarono ad urlare.

Andai alla macchina e presi quello che mi serviva e in più le due scatole di cereali.

Le aprii e le lanciai in aria.

Lo interpretavo proprio bene il ruolo del coglione.

Ritornai dentro e mi dissero che la torta era arrivata.

Era il compleanno di Mike, Mike Dirnt.

Andò a finire che la torta avanzata me la spiaccicò Billie addosso.

Si, non so perchè lo fece.

Rimasi lì fermo, era assurdo e divertente allo stesso tempo.

E in più mi versò anche del latte addosso, così a caso.

Ma io per vendicarmi aspettai che si fosse seduto e (stranamente) si sedette vicino a Tom.

Mi alzai, mi buttai sopra di loro e li sporcai di torta, si lamentarono sì.

La cosa strana è che mentre ero sopra di loro, Billie mi guardò strano, con occhi diversi, non lo so.

-Cazzo! Ora vado a farmi una doccia- disse Tom alzandosi dal divano.

-Tutti e tre andiamo a farci una bella doccia- intervenne Bill.

Oddio, mi ero perso qualcosa.

Uscimmo tutti e 3 dalla stanza e ci dirigemmo alle nostre camere.

-Hey, posso lavarmi da voi?- chiese Bill, e io annuii.

Entrammo nella nostra camera e decidemmo chi si sarebbe lavato per primo.

Billie.

Restammo io e Tom.

Ad un certo punto si sentì un rumore.

-Tom! Che schifo!- esclamai.

Mi alzai ad aprire la finestra e lui rise.

Poco dopo Billie uscì dal bagno, me lo sarei aspettato con un accappatoio o un asciugamano, ma niente.

Era completamente nudo.

Ma lo faceva apposta?!

-A chi tocca?-

-Ehm...si...- balbettai.

-Tom, prego- continuai.

-Mi lasci questo onore?- rispose ridendo.

Annuii.

Si alzò dal letto e andò in bagno, io rimasi lì con Billie.

-C'era l'accappatoio comunque...- gli dissi, ancora sconvolto.

-Ah...non l'ho visto- si giustificò.

Oh, l'aveva visto eccome.

-Billie, c'è qualcosa che vuoi dirmi?-

Tacque.

-Posso prendere delle mutande?-

-Rispondi alla domanda- insistetti.

-Nno-

-Neanche a Tom?-

-No-

Cominciò a grattarsi la testa, era nervoso.

In quel momento Tom uscì dal bagno.

Ancora con asciugamano alla vita, dorso nudo e capelli bagnati.

Sexy, insomma.

-Stavate parlando di me?-

Vidi Billie -ancora nudo- coprirsi con le mani.

Capii tutto.

Le mie teorie erano vere, com'era vera l'erezione che avevo nei miei pantaloni e quella che Billie si copriva.

-Faresti meglio a vestirti...- dissi a Tom.

-Due in uno- disse soddisfatto.

Si riferiva a noi, due erezioni in una volta.

Billie si girò dall'altra parte e così vedemmo il suo bel culetto.

-Ma forse non è necessario...- continuai sorridendo.

Incominciai a togliermi i vestiti, Tom si tolse l'asciugamano che aveva in vita, Billie si rigirò e non ebbe vergogna a mostrare di essere eccitato, come non l'ebbi io.

Mi coricai sul letto e loro vennero verso di me, iniziarono a leccarmi la crema della torta che avevo ancora addosso.

-Allora Billie, mi sembra che tu ne abbia di cose da dire...- gli dissi.

Arrossì.

Si avvicinò a me e cercò di baciarmi, ma Tom gli prese il viso e lo baciò lui.

Che stronzetto.

Non era gelosia quella che provavo, anzi, non mi dava fastidio, mi eccitava ancora di più questa cosa.

Ma poi Billie ritornò da me e ci baciammo questa volta, poi feci la stessa cosa con Tom.

Ad un certo punto bussarono alla porta e, cazzo, potevamo essere nella merda da un momento all'altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Troublemaker ***


6. Troublemaker

 

(Mark)

Bussarono alla porta.

-Chi è?- chiesi.

-Mike! Posso entrare?-

-Ehm...in verità no, cioè, sono nudo...- lo ero davvero però.

-Ah, beh, sai dov'è andato Billie?-

Lo guardai vicino a me.

-Ehm...io no...ha fatto la doccia poi è andato-

-Ok niente, grazie lo stesso- disse per poi allontanarsi.

-Cazzo- sbuffai.

-Già-

-Beh, dove eravamo rimasti?- chiese Billie.

Ridemmo tutti.

Tom cominciò a leccarmi il petto per poi arrivare giù, alla mia erezione.

Cominciò a leccarla per poi prenderla in bocca.

-Cazzo- sussurrò Billie vicino a me.

Aveva più o meno la bava alla bocca.

Era così eccitato che cominciò a farsi una sega.

-Faccio io- gli dissi.

Presi in mano la sua erezione e continuai io.

Io e Bill stavamo gemendo come porci.

Billie venne sulla mia mano e io venni in bocca a Tom, che deglutì tutto.

Mi alzai un attimo dal letto per lavarmi le mani e Billie per pulirsi.

-Ora è il mio turno però!- esclamò Tom.

-Mettiti a pecorina- gli suggerii, e lo fece.

Mi misi a ridere.

Io gli andai dietro e Billie sotto.

Sotto perché anche lui lo avrebbe fatto godere.

-Non hai paura?- chiese a Tom.

-Di cosa?-

-Di...insomma...prenderlo in culo- disse in modo scherzoso.

-Mmh-

Billie cominciò a fare il suo 'dovere': glielo prese in bocca senza tanti giri, e lo fece gemere subito.

-Cazzo, è fantastico- disse ansimando Tom.

-Ma ora viene il bello- conclusi io.

Glielo posizionai in mezzo alle natiche e iniziai a spingere leggermente, giusto per farlo entrare.

Spinsi per farlo entrare tutto e Tom si mise ad urlare.

Gli diedi una sberla sul fianco.

-Cazzo urli che ti sentono fino a casa!-

-Fa male, cazzo!-

Diedi un'altra spinta.

-Mark!- ansimò e io mi fermai.

-Che c'è?-

-Ti amo-

Mi sorpresi.

-Anche io-

Ricominciai a spingere, dio se era bello.

-Dio, sono venuto- disse lui.

Anche Billie inghiottì tutto, si rialzò e incominciò a baciare Tom.

Spinsi più forte, venendo dentro di lui e facendo perdere l'equilibrio a Bill, che cadde sul letto con me e Tom sopra di lui.

-Dio, è stato F.A.N.T.A.S.T.I.C.O.- esclamò Billie.

-Già- rispose Tom.

-Hai ragione- concordai.

-Cazzo, devo andare, Mike mi starà cercando!- esclamò Billie.

Io e Tom ci alzammo per farlo scendere dal letto, poi si rivestì e aprì la porta.

Mike.

C'era Mike.

E probabilmente era stato lì tutto il tempo e ci aveva anche sentito.

Billie chiuse la porta dietro di se, ma io e Tom sentimmo comunque.

-Buon compleanno Mikey...- disse Bill triste, con il tono di voce di uno che è stato scoperto, che è nella merda, che si vorrebbe sotterrare vivo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Makeout Party ***


7. Makeout Party

 

(Mark)

Eravamo a Dallas, in Texas, erano passati 4 giorni dal compleanno di Mike.

Da quel “Buon compleanno Mikey” detto con imbarazzo e con paura che avesse sentito tutto.

Dalla conferma di Mike di essere stato lì tutto il tempo e dalla camminata lungo il corridoio dicendo di voler stare da solo.

Da quel “Aspetta!” pronunciato da Billie rincorrendo il migliore amico e dalla spinta contro al muro come risposta.

Era successo un casino e mi dispiaceva.

Da quel giorno non li avevo più visti.

Eravamo in piscina, loro non c'erano.

Chris mi venne vicino e mi abbracciò da dietro, così a caso.

Risi.

Era proprio un idiota, come noi d'altronde.

Ma avrei voluto ci fosse Tom al suo posto, se devo dirla tutta.

 

 

Arrivammo all'hotel di Birmingham di mattina.

Era il 14 maggio 2002.

Io sempre in camera con Tom, ovvio.

Appena entrati in camera, lui notò che c'era un manichino e si divertì a vestirlo.

Gli mise una maglia dell'Atticus e un cappello.

-Ora va meglio- affermò.

Risi.

In quel momento mi venne un dubbio: Tom mi amava davvero?

Avrei cercato la dimostrazione facendolo ingelosire.

Andammo insieme agli altri e abbracciai Chris.

Si sorprese ma poi stette al gioco.

-Ti amo- gli dissi.

-Ti amo- mi rispose.

Tom era lì vicino ma non vidi nessuna reazione da parte sua.

Aveva mentito.

-Hey- dalla porta entrò Mike.

Cazzo.

Cercai di non guardarlo in faccia perché gli avevo mentito.

Ma Billie?!

Chris andò verso di lui, gli diede una pacca sulla spalla e parlarono.

Alla fine fecero finta di limonarsi.

Sentii un tonfo e mi girai.

Tom a terra, Tom a terra!

-Porca puttana!- esclamò.

Si rialzò e gli sanguinava il naso.

Gli diedi un fazzoletto e se lo ficcò nel naso e per un po' andò in giro così.

Che sagoma.

Poi arrivò Billie, lo vidi da lontano e ci scambiammo uno sguardo.

Arrivò Chris e lo abbracciò, lui sorrise.

-Macciao cara- disse scherzando Billie.

Si diedero un bacio a stampo.

-Facciamo un gioco?- propose qualcuno dei Kut U Up.

-Dai sentiamo-

-È una prova di coraggio...cera sui capezzoli-

Accettammo e Tom lo fece per primo.

Pensai che non faceva bene della cera calda sui capezzoli.

Ma lui non disse niente.

Poi toccò a me, non ero troppo convinto, ma lo feci.

Quando mi rialzai, Tom mi abbracciò dicendomi: -È tutto okay, è tutto okay, è tutto finito, è tutto finito-

Mi liberai veloce dal suo abbraccio per non far sospettare gli altri, ma era dannatamente tenero.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Aliens Exist ***


8. Aliens Exist

 

(Mark)

Eravamo in Florida, Miami.

Era già sera e decidemmo di andare un po' in giro per la città.

Gli stupidi non tardarono ad arrivare.

Si fecero subito riconoscere.

Micah spinse in una fontana Chris.

C'era da ridere.

Più avanti Tom incontrò alcuni nostri fan.

Mi faceva ridere vederlo con la visiera del cappello all'insù, non all'indietro.

Era così dannatamente bello.

Firmò alcuni autografi e poi lo raggiunsi anche io.

Verso mezzanotte tornammo in hotel e ognuno andò nella propria camera.

Tom, quindi, venne con me.

Arrivati in camera, dissi: -Vado un attimo a prendere da bere...- e mi allontanai di nuovo dalla stanza.

 

(Tom)

Aprii l'antina dell'armadio, mi spaventai a morte ed urlai.

C'era un coso verde, strano, che mi fissava.

Si mise a ridere.

Non capivo che cazzo stesse succedendo.

Un alieno nel mio armadio...interessante.

Con le mani si prese la testa e se la tolse.

A quanto pare era un travestimento.

Rise ancora, ma a quel punto vidi chi era.

-Billie, ti odio!- urlai scherzando.

Rise ancora.

Nella stanza entrò anche Mark, ridendo.

-Mark...ah, ma che cazzo...vi eravate messi d'accordo...andate a fanculo tutti e due!-

-Avresti dovuto vedere la tua faccia...!- commentò Mark.

Non smise più di ridere, quell'idiota!

-Chiudi quella cazzo di bocca! Lo trovi divertente, eh?- urlai con voce femminile.

-Si- rispose Mark, trattenendo una risata.

-Dai Tom, era uno scherzo...non te la prendere- intervenne Bill.

Lo guardai male.

Venne verso di me e mi diede un bacio sulla punta del naso.

-Non puoi comprare il mio perdono con un bacio- feci finta di essere arrabbiato.

Rise.

-Con una scopata?- chiese.

Risi.

-Potrei ripensarci-

Ci mettemmo a ridere entrambi.

-Mi dispiace interrompervi, ma...con Mike?- intervenne Mark, rivolto a Bill.

Il sorriso che aveva, scomparve.

-Ha detto che non vuole più avere a che fare con me- rispose freddo.

Si vedeva il dolore nei suoi occhi, alla fine erano migliori amici.

Ex migliori amici.

Mi dispiaceva, anche perchè provai ad immaginare io e Mark divisi.

Come loro.

-Oh- dissi dispiaciuto.

-Mi dispiace, amico- rispose Mark, e lo abbracciò.

-Non è colpa vostra, ma mia- ammise a testa bassa.

-No...mia- rispose Mark.

-No, dai! E' di tutti e tre!- dissi io.

Mi fissarono entrambi.

-Avremmo dovuto dire a Mike che Billie era con noi- continuai.

Mark annuì.

-Beh, dai, non pensateci...io vado in camera mia, notte-

-Notte- rispondemmo io e Mark insieme.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** American Idiot ***


9. American Idiot

 

(Mark)

Il giorno dopo, di pomeriggio, ci ritrovammo davanti proprio ad una merdata.

C'era della merda d'uccello nel bicchiere di Brandon.

E voleva berci lo stesso!

Quella era la cosa di merda, stando in tema.

Faceva schifo.

E niente, bevve lo stesso, sputando poi tutto.

Ce ne voleva di coraggio!

Arrivò Billie e mi sorrise, come minimo perchè avevo su la maglia dell'Adeline, la sua marca.

 

Alla sera avrebbero dovuto suonare i Jimmy Eat World e, verso la fine, i Kut U Up salirono sul palco e riempirono loro di brillantini.

Risi un po'.

Non c'erano persone più coglione di loro.

 

Anche a Pittsburgh rimase il nostro segno.

A cominciare da Billie.

Salì sulle scale e poi si appese al lampadario.

Dondolò un po' e poi si ridiede la spinta.

Cadde, alla fine.

E con il lampadario in mano.

Poi lo vidi andarsene per il corridoio con in mano quello.

L'aveva fatta grossa.

 

Una settimana dopo eravamo a New York.

A pranzo stupii tutti facendo saltare del cibo e poi prendendolo al volo con la forchetta.

Modestia a parte.

 

Quattro giorni dopo ci spostammo a Saratoga, per poi spostarci a Toronto, tre giorni dopo.

Lì ne combinammo di tutti i colori.

-Possiamo marchiarti?- chiese Billie a Chris, una sera.

-No-

-Dai- cercò di convincerlo.

-Okay, ma non fatemi male-

Lo seguì e lo portò da noi.

Prendemmo l'asta di ferro e la scaldammo con gli accendini.

Quando fu calda abbastanza, marchiammo Chris sul culo.

Si mise a correre giù per le scale con i pantaloni abbassati e si mise ad urlare per il male.

Quando gli fu passato, ritornò su a farci vedere il nostro 'lavoro', più che altro il disastro che avevamo combinato.

Appena Billie vide la marchiatura esclamò un: -Porca puttana!-, e per farsi perdonare gli diede un bacio sulla fronte e lo abbracciò.

-Zio Billie- disse scherzando.

Prossima tappa: Indianopolis.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Poprocks & Coke ***


10. Poprocks & Coke

 

(Mark)

Era il 14 giugno e noi eravamo in viaggio per Indianopolis.

Io, Tom e Travis eravamo seduti dietro nel furgone, che a dire che era comodo...per lo meno c'erano cuscini e coperte, anche se eravamo a metà giugno.

Guardavo il paesaggio che scorreva dai finestrini ma all'improvviso mi sentii sfiorare il braccio da qualcuno. Quel qualcuno era Tom, mi girai verso di lui, mimando un 'grazie' con le labbra -mentre Travis era girato- per avermi fatto venire la pelle d'oca.

Tom sorrise, come d'altronde faceva sempre, quel sorriso che ti faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi. Si bagnò le labbra con la lingua, il suo piercing luccicava.

Dio, voleva farmi morire.

Rispostai lo sguardo verso il finestrino. Sentii la sua mano spostarsi verso le mie parti intime, ma gliela schiaffeggiai violentemente e la ritrasse subito.

-Ahia!- esclamò, facendo girare Travis con faccia preoccupata.

-Ehm...no, è che...- Tom si grattò la testa con fare nervoso -è tutto a posto...-

Travis sorrise e ritornò a guardare fuori dal finestrino dalla sua parte.

Il sorriso da ebete che aveva Tom rimase sul suo viso anche quando ricominciò a guardare me.

-E piantala!- dissi a basta voce e gli tirai una sberla sulla testa.

Ma lui si sporse verso di me, mi diede un bacio a stampo ma poi perse l'equilibrio e finì sopra di me picchiando la testa contro il finestrino.

-Porca troia!- esclamò massaggiandosela.

-Finalmente! Era ora. Ti sta bene!- gli risposi.

-Stronzo- disse a denti stretti, tirandosi su e mettendosi seduto.

Gli mimai un bacio, come leccare il culo.

 

Dopo ore di viaggio arrivammo a destinazione. Ci sistemammo, poi dopo il soundcheck subito il concerto perchè eravamo in ritardo. Scaletta di un'ora e mezza, tra le penultime c'era Carousel, la prima canzone composta insieme al DeLonge.

Lo guardai dall'altra parte del palco, era bellissimo, come lo era prima e come lo sarà sempre.

-Questa canzone ha precisamente 10 anni- accennai.

I fan capirono, forse solo quelli veri.

Riguardai Tom, mi stava guardando anche lui.

-Ti amo, Mark- disse, con la sua onnipresente ironia.

Ma solo io sapevo che era vero.

-Anche io, Tom- e feci finta di asciugarmi le lacrime che evidentemente non avevo.

-Vieni qui- continuai, andandogli incontro a braccia aperte e ci abbracciammo.

-Non stavo scherzando- confermò, sussurrandomelo all'orecchio.

-Neanche io, coglione-

Gli posai un bacio sulla fronte prima di ritornare ognuno al proprio posto.

E poi iniziai Carousel.

 

Il giorno dopo i Kut U Up finirono il tour e brindammo tutti insieme.

-Com'è stata quest'esperienza?- chiesi.

-E' come svegliarsi da una sbronza di 2 mesi di festa ed avere solo una domanda: ''Cos'è successo?''. Tutto questo dopo 63 giorni, 46 shows e 10723 km-

-Ai Kut U Up-

-Ai Kut U Up!- rispondemmo tutti insieme e facemmo il brindisi.

 

Nel pomeriggio eravamo ancora tutti insieme perchè i Kut U Up avevano si finito il tour, ma giravano ancora con noi.

C'era Chris a bordo di una macchina da golf che stava parlando con me, ad un certo punto presi la bottiglia si suppone di liquore che aveva sulla vettura.

-Non. Farlo-

Risi, aveva paura.

-Non fare cosa?- chiesi con un ghigno, la risposta la sapevo.

-Rovesciarla-

Passò un bodyguard dietro di me e mi palpò il culo così a caso, io impassibile, Tom un po' meno. Lo fissò per un attimo senza che lui se ne accorgesse, e poi lasciò perdere.

Tolsi il tappo alla bottiglia e il contenuto cominciò a scendere, ma poi mi fermai.

-HEY!!- urlò Chris.

Risi ancora, far incazzare la gente era divertente.

 

Alla sera ne successero di tutti i colori:

-Fidati, ho visto la foto. Ho visto il ragazzo nella rivista porno e non sono io- sentii Brendan parlare con la sua fidanzata al telefono, a quanto pare lei era su quella rivista con quel ragazzo.

Per non fargli pensare a quello che era successo andammo a mangiare cinese tutti insieme. Il cuoco lanciò del cibo a Tom, il quale avrebbe dovuto prenderlo con la bocca al volo, lo mancò e poi lo riprese con la mano e lo mangiò.

Era tenero e faceva morire dal ridere.

Dopo mangiato andammo in una sottospecie di discoteca e Tom si fece vedere, come al solito. Il bello è che si credeva bravo a ballare, ma tutto quello che faceva erano passi a caso. Non era capace! E non lo è tutt'ora.

 

-Hey, fai piano- sussurrai.

Cercava di togliermi la maglia mentre tornavamo in camera. Io visto che stavo camminando all'indietro, inciampai ma non finii per terra, ma lui rise lo stesso.

-Shhhh! Non farti sentire!-

Continuò a ridere e contagiò anche me.

-Prima dici a me di star zitto, ma anche tu non sei da meno, scemo!- mi disse a bassa voce.

Mi fece divertire ancora di più.

Arrivammo in camera e lui si affrettò a chiudere la porta a chiave.

-Tom...- il suo nome finì nel vuoto -sei sicuro di essere pronto?-

Annuì, -Non è la prima volta, Mark...-

-E' la prima volta...solo con me- precisai.

Ci spostammo sul letto.

-La prima di una lunga serie- aggiunse.

Risi sonoramente poi lo guardai negli occhi, pieno di desiderio. Si mosse all'improvviso e me lo ritrovai addosso. Ci baciammo selvaggiamente, con disperato bisogno l'uno dell'altro.

Quella notte fu indimenticabile.

 

Era il 18 giugno e avevamo finito da un giorno il tour. Eravamo stanchi morti, due mesi in giro per l'America. Ritornammo in California e i problemi che ci eravamo lasciati alle spalle ci assalirono come a darci il benvenuto: mia moglie era incinta, la moglie di Tom era incinta, ma soprattutto...avevamo delle mogli. Ci aspettavano entrambe a casa mia, quindi si fermò anche Tom. Scendemmo dalla macchina, salutammo Travis e il bodyguard che guidava.

Sia io che Tom abbracciamo rispettivamente Skye e Jen.

Tutto quello che era successo doveva rimanere un segreto.

 

(Billie)

Per tutta la fine del tour io e Mike non ci parlammo. A me mancava molto perchè era il mio migliore amico, avevo provato a parlargli, ma ogni volta mi sorpassava e se ne andava via. Non voleva proprio più parlare con me. Era arrabbiato perchè gli avevamo mentito, io soprattutto e poi perchè probabilmente provava qualcosa per me. Allora pensai che era meglio lasciarlo stare, non potevo cambiare le cose.

Scese dalla macchina e salutò Trè e il bodyguard. Me no, infatti Trè mi guardò cercando di capire cosa non andasse.

-Lascia stare- mi limitai a dire, e mi abbandonai sui sedili.

Era difficile andare avanti senza un fratello.

 

Passarono almeno 8 mesi, era il mio compleanno, il 17 febbraio 2003.

Mi suonarono alla porta, pensai fosse Adrienne pentita della sua scelta...sarebbe stato il miglior regalo di compleanno di sempre. Andai ad aprire speranzoso, misi fuori solo la testa dalla porta e con mia grande sorpresa era Mike. Allora aprii completamente la porta.

-Mike- avevo le lacrime -Che ci fai qui?!-

-Billie, è il tuo compleanno-

Annuii e lo strinsi in un abbraccio. Piansi di gioia mentre lo stritolavo tra le mie braccia.

Penso che il mio cognome ci si addica, 'Braccioforte'.

Ci staccammo e io mi asciugai le lacrime.

-Dai entra- gli dissi, poi chiusi la porta alle sue spalle. Mi girai e tra le sue mani comparve una confezione.

-Aprila- e me la porse.

La presi e la aprii. Mi ritrovai davanti un pacchetto contenente ben altro che sigarette. Lo scrutai e poi dissi -Non posso accettarlo-

Lui si mise a ridere -Stai scherzando?!-

-Ehm...?!- risposi, facendo finta di pensarci su.

-Davvero! E' il tuo compleanno! Cosa ti cambia per 2 o 3? Devi accettarlo, sennò...- si fermò, pensando che probabilmente non c'era nessun 'sennò'.

-Saranno 10! Ho smesso con quella roba!- alzai la voce. -Sennò cosa?- cercai di finire la sua frase.

-Sennò ti ficco il manico nel basso nel culo!!- se ne venne fuori.

-Ah-ha, nuovo sadomaso?- chiesi, quasi interessato.

-Già! Apposta per te, guarda...-

-Grazie, ma non sarò io ad avere quell'onore- sorrisi.

-E chi altro?!- rise -No, sul serio, accettalo- ritornò a parlare del pacchetto.

-Mike, per favore-

Abbassò gli occhi, rimase senza parole. Stava sbagliando ad insistere.

-Scusa- ammise, non avendo il coraggio di guardarmi negli occhi.

Scossi la testa -Non fa niente, vieni qui...- e aprii le braccia.

Si sentì probabilmente protetto in quell'abbraccio, perchè io ero io.

Ci sorridemmo una volta staccati e anche io mi scusai.

-Perdonami, davvero...lo so che eravamo soliti farlo, ma...siamo cresciuti e non voglio fare ancora delle cazzate-

-No Bill, è colpa mia...non avrei dovuto obbligarti...-

-Dai, non è successo niente, okay?-

-Ti comprerò un altro regalo, allora...-

Lo fulminai con gli occhi e lui mi sorrise stampandomi un bacio sulla guancia. Si diresse verso il divano e ci si sedette prendendo il telecomando.

-Ti va un porno?-

Scossi la testa, facendo accrescere preoccupazione in lui.

-Che c'è?- mi chiese scocciato, alzandosi dal divano.

-Niente- risposi tranquillo, non volendo ammettere che qualcosa che non andava c'era.

-Billie, sono il tuo migliore amico...- la frase echeggiò nell'aria. Silenzio.

Sei stato il mio migliore amico, lo eri, ma ora? Io non sapevo più cos'eravamo.

Abbassai gli occhi, mentre Mike mi venne incontro. Per lui il tempo si era fermato, contavo solo io per lui.

-Voglio stare da solo- ammisi e lui poco dopo cedette e si diresse verso l'uscita riprendendosi il pacchetto regalo.

-Sai dove trovarmi- furono le sue ultime parole prima di andarsene.

Annuii, sentendomi debole e sentendo di aver deluso il mio 'miglior amico'. Mi coricai sul divano e sospirai, pensando a quello che avrei fatto.

 

L'orologio segnava le 23 e io mi stavo dirigendo verso quel posto che in pochi conoscevano...solo noi 2. Ci trovai Mike, come mi aspettavo, mi vide ma non disse niente. Teneva tra le dita una canna -l'odore ne era la conferma- e gli occhi rossi erano visibili alla luce del lampione.

-Hey, Bill!- esclamò, e mi fece segno di andare verso di lui. Lo ascoltai, mi avvicinai e allungai la mano, Mike pur essendo fatto, capì le mie intenzioni, quindi tirò fuori dalla tasca quel pacchetto contenente spinelli e me lo porse. Ne estrassi uno e me lo portai alla bocca, mentre Mike si affrettò ad accendermelo.

-Allora, che succede?- interruppe il silenzio.

C'era tensione nell'aria ma comunque Mike, nello stato in cui era, non si sentì in imbarazzo per la insistente domanda.

Feci un tiro e soffiai fuori lentamente il fumo, cercai di far finta di niente, ma d'altronde Michael non era in se in quel momento. Nonostante mi desse fastidio quello che aveva chiesto, risposi.

-Adrienne mi ha lasciato- feci una pausa, lui non disse niente -Fanculo l'amore-

Mi scolai la bottiglia di birra che avevo in mano e poi la scagliai contro il muro. Inutile dire che si ruppe.

-L'ho sempre detto io che era una fregatura...- mi girai verso di lui capendo che aveva altro da dire. -Innamorarsi è proprio un bel guadagno-

Non capii. -Mike, ti porto a casa...-

-Sei tu la mia casa- ammise, scivolando con la schiena contro il muro. Ero spiazzato e continuavo a fissarlo, lui teneva la testa bassa.

-Dai Michael, alzati!! Chissà che merda c'è lì in terra!- cercai di spronarlo, facendo finta di niente. Lui si mise a ridere istericamente.

-Perchè ignori quello che ho detto?!-

-Prendimi la mano- continuai, allungandola verso di lui.

Me la prese e mi tirò a se violentemente fino a farmi cadere vicino a lui.

-Mike, mi stai spaventando- mi fissò negli occhi.

-Andiamo a casa, ti prego- lo supplicai e poi chiusi gli occhi, arreso, e appoggiai la testa sulla sua spalla. Era l'una di notte, il buio ci circondava, noi eravamo sotto la luce di un lampione seduti contro un lurido muro, come d'altronde lo era l'asfalto. Dopo 10 minuti mi addormentai e quando Mike se ne accorse, mi prese di peso e mi portò fino a casa. Neanche il freddo pungente riuscì ad ostacolarlo nel suo intento. Mi mise delicatamente sul letto, mi coprì e poi si coricò dall'altra parte, vicino a me. Mugugnai e aprii gli occhi lentamente, mi girai verso Mike e gli sorrisi come per ringraziarlo.

-Ti voglio bene, Bill-

-Anche io Mikey-

 

-Heey! Come state?!- Mark era felice di rivederli.

-Bene- dissero insieme -Voi?-

-Anche noi-

-Dio, quant'è passato?!- si intromise Trè -7 o 8 anni?-

-12, Trè- gli rispose Mike.

-Ohccristo! E' tantissimo!-

-Già- Travis gli diede corda.

-Allora possiamo dare inizio al secondo Pop Disaster Tour- Billie sorrise.

-Puoi dirlo forte-

-La fottuta miglior cosa di sempre!- esclamò Tom.

 

(Mark)

Per l'ennesima volta eravamo in camera insieme, dovevamo dormire nello stesso letto e l'idea...l'idea mi spaventava. Cioè, tra noi non era più come prima. E la rottura, e la riunione...dio, mi veniva il vomito solo al pensiero.

-Mark, mi lavo-

Annuii, mettendomi comodo e accendendo la TV. Dopo un quarto d'ora uscì, già asciugato e vestito. Dieci anni fa sarebbe uscito a dorso nudo e capelli bagnati.

'Si cresce' mi disse, ma non riuscivo ad accettarlo. Non riuscivo ad accettare che lui era cresciuto, potevano crescere tutti, ma non il mio Tom. Non era più mio. Era suo di lei.

Stavo pensando e non guardando la tele come si poteva pensare.

-Mark?!-

-Mmh- mi girai di scatto verso di lui.

-Puoi andare tu in doccia-

-Mmh, ora vado- mi alzai dal letto e mi diressi in bagno, senza guardarlo. Feci la doccia pensando alle stesse cose, a Tom, più precisamente a me e a Tom, finché un coglione non aprì la porta scorrevole della doccia. Mi coprì il basso ventre, avevo vergogna. Lui ghignò, la cosa sembrò divertirlo.

-COSA FAI?!-

-Come se non ti avessi mai visto nudo-

-Ah-ha, fai poco lo spiritoso! Ho bisogno di privacy, quindi...- volevo che se ne andasse subito.

-Quindi?-

-Quindi VAT.TE.NE- cercai con una mano di chiudere la scorrevole ma lui insistette a tenerla aperta.

-Cosa vuoi, Tom?!-

-Quello che vuoi tu- rispose alzando le spalle.

-CIOE'?!-

Iniziò a spogliarsi e la mia barriera stava per saltare. Nudo, davanti a me. Un colpo al cuore.

Il mio amico lì sotto si stava svegliando. Bastò un attimo per tirarlo a me dentro alla doccia e chiudere la scorrevole. Aprii di nuovo l'acqua e lui mi insultò perchè non se l'aspettava.

Avevo paura di toccarlo, sinceramente. Avevo paura di sbagliare.

-Scusami Tom. Stiamo sbagliando- dissi imbarazzato, e stavo per uscire dalla doccia.

Mi prese il braccio -No, Mark. Amare non è sbagliato-

-Abbiamo mogli, abbiamo figli...- gli ricordai.

-Voglio solo te-

Mi veniva da piangere. Ci baciammo e ci amammo sotto l'acqua.

 

-Ciao a tutti!- urlai al microfono.

-Benvenuti alla cosa più figa di sempre!- aggiunse Tom.

I fan urlarono di gioia. Un altro Pop Disaster Tour era quello che serviva. La maggior parte dei fan dei Blink erano fan anche dei Green Day, quindi un 2x1. La cosa più epica di sempre.

Dietro di noi spuntarono i Green Day, e i fan urlarono ancora di più.

-Ciao Greendayers!- urlò Billie al microfono, altrettante urla dai fan.

-E' una fortuna essere qui con loro- continuò, riferito a noi. Io gli sorrisi.

-Spero vi divertiate- concluse, tornando poi nel backstage son Mike.

Trè invece aggiunse un -E ricordatevi sempre di difendere il pop punk- e se ne andò anche lui.

Potevamo iniziare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dio, dopo un anno e un mese sono riuscita a finire questa merda.

La mia pigrizia me l'ha permesso, grazie al cielo.

E niente, ringrazio le persone che hanno seguito e recensito la fan fiction.

#ierieranodueannidalconcertodeiBlinkaLuccasosad

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1829091