The Merry-go-round (of Feelings) di Akarai92 (/viewuser.php?uid=20411)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Open Wounds ***
Capitolo 2: *** Ask Yourself ***
Capitolo 3: *** (Not Really) Silence ***
Capitolo 4: *** L'avevo detto io! ***
Capitolo 1 *** Open Wounds ***
Titolo:
The Merry-go-round (of Feelings) [1/?]
Capitolo: Open
Wounds
Fandom: Le
Cronache di Narnia
Coppia: Peter/Caspian
Rating: PG
Riassunto: Peter
e una bottiglia di birra, dopo il ritorno dei Pevensie a Londra. La
prima di una serie di one-shot ispirate a canzoni (che non so quanto
diavolo durerà xD)
Note: Scritta
dopo ore di lettura/visione di video e immagini Peter/Caspian, quindi
post-seri danni cerebrali. Ce ne saranno altre, questa è la
cosa preoccupante.
Avvertenze: Slash,
Angst (perchè Peter triste è una goduria) e un
sacco di liquidi (birra, pioggia, lacrime)
Disclaimer: Nessuno
dei personaggi è mio, appartengono alla fantasia benedetta
di C.S.Lewis.
{Ispirata
a Open Wounds degli Skillet}
C'era tutto.
La musica a tutto volume. La pioggia. Una cassapanca appostata proprio
sotto la finestra che sembrava messa lì apposta per lui. Una
bottiglia, o per meglio dire un pacco da sei, di birra. La voglia di
spaccare tutto quello che gli capitava tra le mani.
E un lui che per qualche
assurdo motivo di cui era pienamente consapevole lo perseguitava giorno
e notte, rifiutando di evaporare dai suoi ricordi come avrebbe voluto.
Stappò la prima bottiglia prevedendo una lunga serata e si
accucciò sulla cassapanca, lo sguardo che passava dalle
gocce che battevano sul vetro alle pareti di legno della sua stanza.
Susan, Lucy ed Edmund erano di sotto, sicuramente incerti se andare a
bussare alla sua porta per vedere se fosse ancora tutto intero o
lasciarlo perdere. Meglio così, avrebbero perso a tempo a
decidere tra loro.
Buttò giù il primo sorso con una
smorfia.
A Peter non era mai piaciuta la birra, aveva quel sapore dolciastro ed
acidulo allo stesso tempo che lo avrebbe fatto volentieri vomitare.
Aveva sempre preferito il vino, quella sensazione di calore che gli
dava quando gli scendeva lungo la gola, ed era per quello che a Narnia
non aveva mai perso occasione per farne ottima scorta.
Ma appunto per quello non aveva più voluto berne. Il vino
gli ricordava troppo Narnia e tutte le cose che aveva lasciato
là.
Una di queste, la prima, quella che non lo lasciava mai in pace, era lui. Caspian.
Era tornato in Inghilterra deciso a toglierselo dalla testa, avevano
entrambi le loro vite da vivere in due mondi diversi, ma il suo
proposito era andato ben presto in fumo.
Un altro sorso, ancora più lungo. Sentiva gli occhi pungere
dalle lacrime ma non gli importava.
A meno che non avessero buttato giù la porta, e se ne
sarebbe sicuramente accorto, nessuno poteva vederlo.
Lasciò che una dopo l'altra, calde come non le aveva mai
sentite, scivolassero lungo le sue guance.
Qualcuna raggiungeva le labbra e allora le mischiava con il sapore
della birra, rendendola salata ed amara.
Si sarebbe ubriacato fino allo sfinimento, quando fosse crollato per il
sonno e la sbronza, lo sapeva. E non gli avrebbe fatto bene.
Ma almeno così sarebbe riuscito almeno per qualche ora a
coprire il ricordo di Caspian, del suo sorriso e dei suoi profondi
occhi neri, con la coperta scura dell'oblio del sonno.
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Capitolo 2 *** Ask Yourself ***
Capitolo: Ask
Yourself
Coppia: Peter/Caspian (Casper xD)
Rating: Un misero PG, si baciano.
Riassunto: Caspian ancora non
capisce molte cose di quel mondo. Una di queste
è perchè debbano nascondersi ancora
una volta.
Note: Non so perchè,
ma torturare questi due fringuelli è molto
divertente. Ma non dite che sono sadica.
Avvertenze: AU, BL (Both Leaving), un po'
di angst che ci sta sempre tanto bene e Caspian in pose
osè. Vi ho avvertite.
Disclaimer: Non sono C.S.Lewis e non ho
scritto le Cronache di Narnia. Se lo avessi fatto Caspian e
Peter avrebbero un letto in comune.
Due paroline un attimo sul BL (Both Leaving), che in realtà
non significa proprio una cippa lippa, è soltanto una mera
scusa per vedere Caspian in abiti londinesi e tentare di non separarli
in un modo o nell'altro. Penso di essermelo inventato io, se non
è così mi scuso XD Come dice il nome, Both
Leaving indica che sia Peter che Caspian hanno
lasciato Narnia e si sono recati a Londra. Comunque,
non ho scritto del perchè e del percome quindi potete
decidere voi quando, come e perchè Caspian se n'è
andato da Narnia.
Buona Lettura! <3
{Ispirata a They della
meravigliosa Jem}
Il caos di Londra a quell'ora del mattino era, secondo Peter,
il peggiore che avesse mai visto in tutta la sua vita. Mentre camminava
per la strada, il cappello calato sulla testa per proteggersi dal
freddo e la sciarpa attorno al collo, era circondato da ogni tipo di
rumore, dal clacson di una macchina al richiamo di una madre al proprio
bambino che si era sicuramente allontanato troppo.
Ma in fondo gli piaceva immergersi in quel rumore, lo faceva sentire in
qualche modo parte di quel mondo di cui a volte aveva paura, dal quale
comunque avrebbe voluto fuggire alla prima occasione.
Allungò il passo verso la scuola, che ormai era totalmente
visibile. Non gli piaceva eccessivamente lasciare
il principesco tornado da solo in stanza quindi
arrivò al cancello prima che poteva, salutò
velocemente il guardiano e raggiunse la porta.
La camera era stranamente in ordine e niente sembrava
esploso o danneggiato. Strano. Ma meglio.
La ragione gli giunse da un mormorio
scomposto proveniente dal letto, dove allungato come
un gatto se ne stava Caspian.
La giacca scura era abbandonata sulla spalliera, la
cravatta allentata e la camicia bianca se ne
stava tranquillamente aperta sul petto. Lo guardava
dal piccolo spazio che gli lasciava il braccio appoggiato sulla fronte.
-Ciao...- mormorò abbattuto. Peter si tolse cappello e
sciarpa, e si sedette accanto a lui sul letto. Gli passò
lento una mano tra i capelli scuri, allungando la carezza fino alla
guancia.
-Avanti, dimmi cos'è successo.- mormorò con un
sospiro, avendo capito perfettamente che c'era qualcosa che non andava.
Caspian esitò, poi spostò lo sguardo da Peter ad
un punto imprecisato ma apparentemente interessantissimo del muro e
disse:
-E' andata male al colloquio.-Lo guardò di nuovo con occhi
preoccupati e, stranamente, confusi. -Molto male.-
-Come mai?-
-Ho detto al proprietario del negozio ... che viviamo insieme.-
Peter emise un gemito di frustrazione. Ecco. Quella era una delle cose
che lo spaventava del ragazzo.
La sua ingenua sincerità.
-E lui?- chiese, senza neanche volerlo davvero sapere.
-Mi ha cacciato.- rispose Caspian con una smorfia e una scrollata di
spalle.
Peter sospirò rassegnato, si passò una mano tra i
capelli biondi e si alzò. Sentiva lo sguardo dell'altro che
lo seguiva, ma non si voltò.
-Mi spieghi per quale motivo non dobbiamo dirlo a nessuno?-
E non c'era una sola oncia di quella curiosa ingenuità nella
voce di Caspian. C'era qualcosa di peggio.
La frustrazione e una nota di rabbia maltrattenuta la pervadevano.
Peter si voltò verso il letto, trovandolo non più
sdraiato ma seduto, a fissarlo con le sopracciglia aggrottate.
Si prevedeva tempesta.
-Perchè non si può. Punto.-
Brutta risposta. E sicuramente brutta reazione.
-E' quello che mi dici tutte le volte! Ma ti pare una spiegazione?! A
Narnia c'era un motivo per il quale dovevamo nasconderci, eravamo i re
e tutto il resto. Ma qui! Perchè anche qui?!-
E in quelle ultime tre parole c'era tanta di quella disperazione che il
ragazzo si sentì stringere il cuore.
Già, perchè anche lì? A volte se lo
domandava anche lui.
-Perchè è sbagliato, Caspian, sbagliato! Quello
che facciamo ... per la gente, per il resto del mondo è
disgustoso! Lo era anche a Narnia, ma in un modo diverso. Non
è giusto quello che siamo, e non trovo perchè lo
dobbiamo anche sbandierare ai quattro venti.-
E forse era meglio omettere l'ultima parte. Caspian lo guardava come
pietrificato in un'espressione di rabbia e delusione allo stesso
tempo.
Poi, senza lasciare a Peter nemmeno un secondo per reagire, si
alzò dal letto e gli si avventò contro. In quel
millesimo di secondo che il ragazzo ebbe per ragionare,
pensò che volesse picchiarlo. Ma Caspian lo prese per il
colletto della camicia e lo baciò con tanta ferocia che
quasi lo fece cadere sul tavolo dietro di lui.
-Anche questo è sbagliato?! Quello che facciamo di notte su
quel letto, anche quello è sbagliato?! Eh, Peter?!-
Aveva il fiato corto per il bacio e per la rabbia, e sembrava volesse
incenerirlo con gli occhi.
Peter tentò di replicare, ma Caspian lo precedette e,
prendendo la giacca dalla spalliera del letto, si avviò
verso la porta, allacciandosi la camicia nel tragitto. Una
parte di sè gli urlava di fermarlo, di prenderlo per un
braccio e farlo ragionare; ma l'altra, quella del suo orgoglio di re,
non gli permetteva di ammettere di aver sbagliato. Così lo
guardo mentre apriva la porta e, appena sulla soglia, voltarsi verso di
lui con quegli occhi grandi e scuri come due pozze di inchiostro:
-Per chi è sbagliato, Peter? Per loro ... o per
te?-
E senza aspettare risposta si chiuse la porta alle spalle, lasciando
Peter a fissare il legno scuro.
Avrebbe voluto sbatterci la testa, su quella porta.
Represse quell'istinto per un pelo, voltandosi e cominciando a
cambiarsi.
Dopo due secondi rifilò un pugno al tavolo, che fece tremare
qualsiasi cosa ci fosse sopra, con un liberatorio urlo di rabbia.
______________________________
Ringrazio dal più profondo del mio cuoricino cuoricioso le
magnifiche che hanno commentato finora le mie fanfiction su Peter e
Caspian, ovvero:
Overdose (della quale commento mi
sono accorta una cosa come dieci secondi fa e ne
sono spudoratamente onorata xD): ma
love, no che non sei da sola! *çç* Grazie per i
commenti adorabili su entrambe le fic, spero che anche questa ti
piacerà. E mi raccomando
aggiorna *W* *aspetta*
hoshiko: grassie per i
complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta *____*
Simba: Che bello, ti è
piaciuta anche se non sei una fan!!! *ç* *fa piani per
convertirla XD*
fefy88: grazzzie! °W° Non
so più in quale modo ringraziare, mi sono finita le formule
di ringraziamento xD
Carillon: E' impossibile
disontissicarsi dalla slash, entra nel sangue
xD E shiiii *ç* Caspian è
così coccolo. Grazie per i compliments, sono felice ti sia
piaciuta *W*
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Capitolo 3 *** (Not Really) Silence ***
Rating: PG-13, finalmente!
Riassunto: La stanza del re, i respiri
ardenti di due sovrani. E silenzio. Almeno fino ad un certo punto.
Note: Questa fanfiction era partita come
qualcosa di intelligente, poi è degenerata. Comunque
è stata ispirata dalla mia seconda visione del film e dal
mio ridacchiare per tutto il tempo. Insomma dai, quei due sono
ridicoli. Si lanciano certe occhiate ... *ç*
Avvertenze: Fluff. Ma tanto. Non pago il
conto del medico, quindi siete avvertite. Ah, e Lucy fa sfoggio del suo
tempismo e del suo incredibile acume.
Disclaimer: Non sono C.S. Lewis blah blah
blah. Non ho voglia di scrivere queste cose stasera <3
{Ispirata prima a While your lips are still red,
dei Nightwish, ma è degenerata poi con Lollipop
(Candyman) degli Aqua}
Il sole entrava placido dalla finestra decorata del palazzo, creando
luminosi giochi di ombre sul pavimento e scherzando con i molteplici
granelli di polvere che volteggiavano per la stanza. Non
volava una mosca nella camera da letto illuminata dall'ultimo sole del
pomeriggio, gli unici suoni appena percepibili erano due respiri, che
scandivano il tempo l'uno per l'altro.
I due sovrani di Narnia, il passato e il futuro, occupavano da soli
quel silenzio, come chiusi in una bolla che li separava da tutto il
resto.
Chiunque fosse entrato - ed entrambi speravano nessuno lo facesse -
avrebbe trovato Peter il Magnifico, Alto Re di Narnia, accoccolato con
la testa bionda sulle gambe di un certo Telmarino dai capelli scuri.
Caspian accarezzava assorto i capelli color grano del ragazzo,
sfiorando e lasciando ricadere le ciocche, e ogni tanto scendeva a
tracciare con le dita i contorni del viso, mentre l'altro chiudeva gli
occhi con un'espressione di pace.
Il ragazzo di Telmar si lasciò scappare un sorriso nel
guardarlo. Peter non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, che
dopo ore passate a far valere le sue opinioni in consiglio, soprattutto
contro quelle di Caspian, si lasciasse coccolare come un cucciolo
proprio da quest'ultimo.
Dopo ogni singola discussione, pensava che Peter si
fosse davvero arrabbiato o che lo avrebbe evitato, ma non appena
giravano l'angolo che conduceva alle loro stanze, il re gli passava in
silenzio un braccio attorno alla vita e, sempre senza dire una parola,
lo attirava a sè e lo baciava, quasi come dovesse scusarsi.
-Non dovresti pensare a certe cose...-
La voce lo scosse dai suoi pensieri, riportandolo velocemente a Peter e
al suo sorrisetto sarcastico sulle labbra.
Labbra che, si accorse, stava accarezzando pensosamente fino a due
secondi prima.
D'istinto, tolse la mano, mormorando uno -Scusami...- imbarazzato. Non
credeva che gli avesse dato fastidio, ma si era trovato stranamente
imbarazzato da quel suo comportamento. Pensandoci era una cosa che di
solito faceva Peter.
Quando quest'ultimo ridacchiò si accorse anche di essere
arrossito. Oh, che stupido, si maledì mentalmente.
Con l'ombra della risata sul viso, Peter prese la mano che Caspian
aveva allontanato, la strinse nella sua e se la portò alle
labbra, posandovi un bacio.
-Non ho detto che mi dispiace.- sussurrò contro la sua
pelle, facendolo rabbrividire.
Rimasero così, occhi negli occhi, senza muovere un muscolo.
Poi, lentamente e senza staccare gli occhi azzurro mare da quelli neri
di Caspian, Peter si sollevò a sedere e, prima di saperlo,
aveva premuto le labbra su quelle dell'altro ragazzo.
Ci fu un solo secondo di esitazione di entrambe le parti, poi quello
che sembrava un semplice sfiorarsi diventò quello che era di
solito: una lotta affamata di labbra, denti e lingua.
Peter aveva affondato le mani nei capelli folti del Telmarino,
spingendolo ancora di più verso di sè,
finchè entrambi non caddero sul morbido materasso dietro di
loro con il fiato corto.
-Non voglio pensare a cosa avresti fatto se ti fosse dispiaciuto.-
alitò Caspian tra un bacio e l'altro, facendo ridere Peter.
-Magari non sarebbe una cattiva idea mostrartelo...- e per confermare
la sua affermazione cominciò a slacciargli la
tunica bianca.
Imitato subito dopo da Caspian, che apparentemente trovando meno
difficoltà con i semplici lacci della veste di Peter
riuscì ad aprirla completamente.
La stanza era ancora immune da qualsiasi altro suono che non fossero i
loro respiri, ma stavolta questi erano urgenti, corti, pieni di una
passione che difficilmente si capacitavano di provare.
-Peter!-
Quel silenzio venne bruscamente spezzato da una voce acuta e gentile.
Lucy.
I due congelarono. Non erano in una situazione brillante.
Con un'ultima occhiata a Caspian - che avrebbe giurato stesse ghignando
- e un sospiro,Peter fece per alzarsi e sentire cosa volesse la sua
sorellina senza che lei fosse costretta ad entrare. Ma venne bloccato a
metà strada proprio dalle braccia del Telmarino, che in una
frazione di secondo ribaltò le loro posizioni, inchiodando
il ragazzo al letto con il suo peso.
-Che diavolo fai?!- sibilò, per non farsi sentire da Lucy.
Caspian ghignò.
-Rispondile.-
-Cosa?!!- e tutto quello che ricevette per risposta fu un sopracciglio
alzato dell'ex-principe. Certo, se non avesse risposto lei si sarebbe
preoccupata e sarebbe entrata. E quello non andava affatto bene.
-Peter?!-
La voce era inquietantemente vicina alla porta.
-Dimmi, Lucy.-
Vide Caspian ghignare nuovamente, poco prima che si piegasse sornione a
torturare il suo collo con le labbra.
-Bastardo!- gli sussurrò stizzito Peter nell'orecchio,
facendo ampliare il suo sorrisetto.
-Peter, al consiglio hanno davvero bisogno di te e Caspian, dicono che
ci sono dei problemi.- Peter aguzzò le orecchie, quel tanto
che gli permetteva la sua attuale mancanza di concentrazione. -Ma sai
come sono, quei lord. Probabilmente non è niente di serio.-
Aggiunse lei subito dopo. Il re tossicchiò un attimo per
schiarirsi la voce, poi le rispose:
-Ah, certo.- Ma l'ultima parte della frase uscì fuori come
una specie di rantolo, visto che Caspian aveva avuto la brillante idea
di morderlo. Sentì Lucy farsi ancora più vicina.
-Arriviam-er, arrivo subito, Lucy. Grazie di essere venuta.-
E sperò che quello bastasse a farla andare via. Accolse con
un sospiro di sollievo i passi della bambina sul pavimento di pietra.
Era pronto a dirne quattro al Telmarino tutto indaffarato a farli
scoprire, che proprio il ragazzo in questione spostò la
sequenza di torture sul suo petto, strappandogli un gemito tanto alto
che dovette coprirsi la bocca con una mano. Sperò che Lucy
non lo avesse sentito.
-Peter? Tutto bene?-
Ovvio che sì. Aveva le orecchie di una volpe lei.
-Oh sì, Lucy. Non preoccuparti, mi è ... caduto
un libro su un piede. Già.-
Quel leggerissimo ma evidente tono di isteria nella sua voce fece
ridere Caspian tanto forte che fu costretto a soffocare il riso nella
sua spalla, mentre Peter progettava di ucciderlo.
-Sei sicuro? Insomma, non vuoi che entri?-
-No!! Per carità!- gridò prima che potesse
controllarsi, scatenando un altro attacco di risa nell'altro, che
rotolò su un fianco coprendosi la bocca per soffocare il
rumore.
-Ah, va bene...- e con quelle parole poco convinte la ragazzina si
allontanò definitivamente. Peter restò fermo
finchè non sentì i suoi passi allontanarsi dal
corridoio, poi si alzò in piedi, chiuse il chiavistello con
uno scatto e si voltò di nuovo verso il letto.
Caspian lo guardava con le lacrime agli occhi per le risate, tentando
di smettere e non ridacchiare in faccia al suo re.
-Tu sai che hai appena firmato la tua condanna, vero Caspian?-
sibilò con il tono più minaccioso che
riuscì a tirare fuori, avvicinandosi.
-Oh no, Peter! Peter, insomma, era uno scherzo.- disse un Caspian a
metà tra il terrorizzato e il ridacchiante, mentre Peter
saliva sul letto e gli impediva la fuga.
-Ho l'impressione che il consiglio dovrà aspettare.-
-Tu!-
Edmund trasalì quando sentì la voce della sorella
minore fendere l'aria come un pugnale. Si voltò.
Lucy marciava verso di lui con un'aria truce sul viso.
-Che c'è? ... E Peter?-
La bimba si fermò di fronte a lui con le mani sui fianchi.
In quei momenti somigliava tremendamente a Susan.
-Tu! Non mi mandare mai più a
chiamare Peter! Soprattutto se manca anche Caspian!-
Edmund la guardò confuso. Non credeva di aver capito.
-Sono troppo piccola per queste cose!!-
E con quelle ultime parole se ne andò, ancora fumante.
Lasciando Edmund a guardare alternativamente tra il corridoio e la
porta dalla quale era sparita, ancora non totalmente certo di cosa
avrebbe dovuto intendere.
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Capitolo 4 *** L'avevo detto io! ***
Rating: PG
Riassunto: "Passano anche accanto al PCA
che, fermandosi per seguirle con lo sguardo, si chiede sinceramente per
quale motivo la regina Lucy stia saltellando qua e là,
canticchiando allegramente con un sorriso sornione:
-Io l'avevo detto, io l'avevo detto.-"
Note: Non chiedetemi cosa sia
questa roba perchè non lo so! xD Non mi piace eccessivamente
e penso che Susan sia terribilmente OOC. Comunque sono sicura che ci
sarà un seguito, la stessa situazione ma dal punto di vista
di uno dei due Pucci. *ç*
Avvertenze: Slash sottinteso, OOC, e Lucy
nel suo "detective Mode".
Disclaimer: Vi sembro C.S.Lewis?
{Ispirata a Stupid Cupid di Mandy
Moore}
-Susan, posso chiederti una cosa?-
La Tavola di Pietra è rumorosa in quel momento, i soldati
sono in fermento e nel loro parlare e camminare la voce minuta
di Lucy quasi si perde. La sorella maggiore si volta verso di lei,
incuriosita.
Sono sedute in un angolo e Susan sta cercando di fasciarsi il polso,
ferito nella battaglia da poco passata.
Dopo qualche tentativo la sorella decide di aiutarla, ancora aspettando
una risposta.
-Beh certo. Dimmi.-
Lucy sospira per un attimo, apparentemente concentrata sulla benda.
-Quando ... quando due persone si piacciono, insomma sono innamorate
... è una bella cosa?-
Stranamente le guance di Susan si colorano a quella domanda, mentre una
parvenza di sorriso la illumina.
-Ma certo. Innamorarsi è una delle cose
più belle che possano capitare, ma... perchè me
lo chiedi? Cos'è, hai trovato qualcuno che ti piace?-
La bambina ride al tono giocosamente inquisitore della sorella e scuote
la testa.
-No, grazie al cielo ancora no. Quindi, se quello che dici è
vero, le persone innamorate dovrebbero essere felici di questo, no?-
-Ovvio. Perchè non dovrebbero esserlo? Se i loro sentimenti
sono reciproci, c'è solo da esserne contenti.-
-E allora perchè quei due continuano a litigare e a
trattarsi male? Insomma, si vede che sono innamorati, se ne sono
accorti tutti!-
La sorella maggiore la guarda incuriosita ormai dall'argomento, e Lucy
si perde di nuovo nella benda, che si gira e rigira tra le mani,
pensosa. Non capisce quella situazione, e continuare a fare domanda
criptiche a sua sorella non aiuterà.
Anche perchè di questo passo Susan farà una sola
domanda...
-Lucy, scusami, ma di chi stiamo parlando?-
Ecco. E' quello il punto. La sua non era per niente una domanda
casuale, ma ha l'impressione che a sua sorella non piacerà
particolarmente la risposta che deve darle.
-Susan ... se io ti dico di chi stiamo parlando, tu prometti di non
arrabbiarti?-
L'altra sorride.
-Perchè dovrei arrabbiarmi?-
Lucy non risponde e la osserva per un attimo, poi si avvicina
cospiratrice al suo orecchio e sussurra due nomi.
Quando si scosta di nuovo Susan la sta guardando con gli occhi
spalancati, come se le avesse detto di essere attratta da Reepicheep.
-Oh avanti Susan, non dirmi che non te ne eri mai accorta!-
Lei non risponde e scuote la testa, facendo sospirare la sorella.
Rimangono in silenzio per un po', mentre Lucy continua a fasciare la
sorella, e la bambina sarebbe pronta a giurare che sta riflettendo e
rimuginando su quello che le ha appena detto. Ha proprio l'espressione
di chi sa di essersi perso qualcosa di fondamentale.
-Ma tu davvero pensi che loro...-
Una sottile mano di Lucy la ferma appena in tempo, piazzata velocemente
sulle labbra proprio nel momento in cui Caspian entra nella stanza, e
le sorpassa senza degnarle di uno sguardo. Toglie la mano solo quando
è ormai passato, e lancia un'occhiata alla sorella.
Passano neanche due minuti, e un Peter tremendamente imbronciato segue
la stessa esatta strada di Caspian, ignorandole come l'altro. Lucy e
Susan lo guardano sparire nello stesso corridoio, poi la bambina si
volta verso la sorella, con un sopracciglio alzato e un sorrisetto
sornione.
-Cosa ti avevo detto?-
-Lucy sono soltanto entrati e sono andati nella stessa direzione, che
c'è di male?-
E con quelle parole si alza, pulendosi la gonna. Lucy la imita e, con
uno sguardo di sfida che non dice niente di buono, la prende per mano.
-Scommettiamo che mi crederai?-
Prima che possa replicare comincia a camminare, tirandola nel corridoio
dove sono spariti Peter e Caspian.
-Lucy! Lucy, ma dove diavolo mi porti? Mi vuoi spiegare!-
Ma la bambina sembra non ascoltarla, svolta in un corridoio laterale e
a metà di quello finalmente si ferma. Sa perfettamente dove
vuole portare la sorella, e non vede l'ora di farlo.
-Susan non è difficile! Voglio darti le prove della mia
teoria.-
La sorella maggiore alza gli occhi al cielo e sospira.
-Lucy, non c'è niente tra loro! Anzi..-
E per quel giorno Susan viene interrotta una seconda volta, da forti
voci provenienti dalla stanza più avanti. Sanno
che è la stanza della Tavola di Pietra, che
ovviamente ha più di un'entrata. Sono chiaramente le voci
dei due ragazzi. e come al solito stanno litigando. All'improvviso
un'inquietante rumore di metallo fa sobbalzare Susan.
Quelle erano spade, non c'è dubbio. La ragazza fa per
scattare nella direzione del rumore, ma Lucy la ferma.
-Lasciali fare.-
Susan la fissa con occhi sgranati, e la bambina sa perfettamente che
non riesce a capirla. Ma stavolta quei due non vanno fermati.
-Si ammazzeranno!-
Lucy non risponde e scuote la testa. -Fidati.-
Susan si arrende e resta ferma, ad ascoltare i rumori di quello che
ormai è un duello. Vanno avanti minuti interi, poi
all'improvviso tutti i suoni si spengono. Un ultimo suono metallico
accompagna quella che sembra essere la caduta di una spada sulla pietra.
Lucy sa che Susan sta temendo il peggio ma lei ha un ottimo
presentimento.
-Credo che adesso possiamo anche affacciarci...-
Lascia la frase in sospeso con fare malizioso. Sa perfettamente dove
vuole andare a parare, e non vede l'ora di dimostrare la sua teoria.
Dopo un momento le fa cenno di avvicinarsi ed entrambe fanno capolino
dalla porta.
Il sorrisino di Lucy arriva da un orecchio all'altro, e si allarga
ancora di più quando realizza la scena che hanno davanti.
Dalla loro posizione hanno una perfetta visuale della Tavola dove,
apparentemente finiti lì dopo il duello, sono semi-sdraiati
Peter e Caspian. Le loro spade sono abbandonate da una parte e, visto
il fervore con cui si stanno chiaramente baciando, non deve
importargliene poi tanto.
Con una mano sulla bocca per bloccare una risata, la
ragazzina prende una pietrificata Susan per la veste e la
trascina di nuovo per il corridoio, ridacchiando sottovoce.
Passano anche accanto al PCA che, fermandosi per seguirle con lo
sguardo, si chiede sinceramente per quale motivo la regina Lucy stia
saltellando qua e là, canticchiando allegramente con un
sorriso sornione:
-Io l'avevo detto, io l'avevo detto.-
______________________________
Ringrazio con tutto il mio cuoricioso cuoricino tutte le adorabili
ragazze che commentano le mie storie!
Vorrei davvero ringraziarvi una per una , ma temo che la mia
connessione non resisterebbe tanto, quindi un grazie a tutte e spero
che anche questa piccola cosa vi piaccia **
Siete meravigliose!! *o*
Akarai
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