Destinazione: Sotto lo stesso tetto. ✌

di DanyMery96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Convivenza forzata. ***
Capitolo 3: *** Non mi fai alcun effetto. ***
Capitolo 4: *** Forse, sei un miraggio. ***
Capitolo 5: *** Non é come sembra! ***
Capitolo 6: *** Un amore vero. ***
Capitolo 7: *** Perché fai così? ***
Capitolo 8: *** Fosse solo pioggia. ***
Capitolo 9: *** É tutta un'illusione ***
Capitolo 10: *** Insieme é tutta un altra cosa. ***
Capitolo 11: *** Finalmente NOI. ***
Capitolo 12: *** Un invito inatteso. ***
Capitolo 13: *** Il ritorno. ***
Capitolo 14: *** Come un buco nel petto. ***
Capitolo 15: *** I miss you ❤ ***
Capitolo 16: *** É un bene tornare al passato? ***
Capitolo 18: *** Il verso giusto, o no? ***
Capitolo 19: *** E non sarà un arrivederci. ***
Capitolo 20: *** Io ti volevo. ***
Capitolo 21: *** Freddo come il ghiaccio. ***
Capitolo 22: *** Ne ho abbastanza! ***
Capitolo 23: *** Solo parole. ***
Capitolo 24: *** Desiderio proibito. ***
Capitolo 25: *** Cambiamenti ***
Capitolo 26: *** Non toccare ciò che è MIO. ***
Capitolo 27: *** Il SUO giocattolo. ***
Capitolo 28: *** LA GELOSIA. ***
Capitolo 29: *** LA MIA REALTÀ, IL SUO INCUBO. ***
Capitolo 30: *** Il tramonto nei suoi occhi. ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***





10.30 il giorno tanto atteso è arrivato.
 
Ciao, sono Emily.  Emily Steward, ho 18 anni è in questo momento sono in chiesa per una cerimonia. 
Lo so lo so, sono ancora una ragazzina, ma non sono io a dovermi sposare. 
Frequento l'ultimo anno del Manhattan Collage, è li che ho incontrato delle persone magnifiche. Le mie migliori amiche. Che adesso più emozionate che mai continuano a sventolare la loro mano,guardando nella mia direzione. 
-Quando dicono chi trova un amico, trova un tesoro?  
Bè loro ne sono la prova vivente. 
La musica parte,  e fa ingresso nella chiesa la mia bellissima mamma. 
Una 38 enne che ha deciso di darsi un altra opportunità,
Con un uomo altrettanto affascinante. L'ha conosciuto un anno e mezzo fa e non ha esitato a presentarmelo. Una persona davvero distinta. Direi che potrebbe essere tutto perfetto, o quasi. Se fossimo solo in tre, si potrebbe dire e vissero felici e contenti ma non è così. 
George, 44 enne modello, ha un figlio. 
Un figlio del quale non so niente, se non solo la sua età e il suo nome. 
Davin, 23 anni. Dati sulla sua personalità?  0.
Mia madre dice che tutto sommato è un bravo ragazzo, oltre esteriormente, che lo descrive come una vera e propria divinità. Sicuramente esagera. A mia madre piace farlo. 
Come una vera e propria star, mia madre sfila su quel tappeto rosso per poi raggiungere le braccia del suo amato. Le sorrido mostrandole le mie sincere sensazioni. Sono contenta,  contenta nel vederla sorridere. 
L'uomo le prende la mano per avvicinarla a se. Poi volta il suo viso per sorridere a dei parenti. 
Tutta gente molto formale, ma un viso attira la mia attenzione. 
Capelli biondi, dal taglio sbarazzino. Lineamenti fini e labbra a forma di cuore,non possono far altro che rendere quel ragazzo perfetto. Sorride, e che sorriso. 
Poi noto a chi si sta riferendo. E il destinatario di tutto ciò è George. 
Non sarà mica.... Suo figlio? 

La cerimonia procede nel migliore dei modi. E dopo il tanto atteso si, tutti salutiamo i due sposi per complimentarci con loro. 
George riferendosi a me dice
"sempre più bella! Comunque questo è mio figlio Davin. " 
Volto il mio sguardo verso il ragazzo, per porgergli la mano
"piacere Emily "
Mi sorride. 
"il mio nome già lo sai" dice lui. 
Subito dopo ci dividiamo. La mamma con George in un auto. 
Io con le mie amiche, Sarah, Eleonor, Kristy e Adelaide. 
Dopo un lungo tragitto, colmo di chiacchiere sul mio nuovo "fratellastro" giungiamo al ristorante. Ovviamente le mie best  non hanno tralasciato nessun commento. 
La sala è un vero e proprio spettacolo. Si vede che non hanno badato a spese.  Oltretutto la nostra situazione economica è abbastanza fiorente. 
Le luci sono soffuse e il presentatore chiama  i festeggiati a ritmo di musica. 
Un applauso parte,  facendoli emozionare. 
Dopo le varie portate, vengono richiamati al centro della pista da ballo ,per aprire le danze. 
Mia madre si lascia cullare tra le braccia di suo marito, con un senso di tranquillità dipinto in volto. Il resto degli invitati si aggiunge ed io resto immobile nell'osservare questo bellissimo spettacolo.



POV DAVIN 
Ero fuori a fumare una sigaretta e a osservare il panorama, quando la voce di mio padre mi fa sobbalzare. 
"dovresti venire a fare un ballo Dav".
" e sentiamo con chi dovrei farlo? " domando io, incuriosito dalla proposta di mio padre. 
"perché non inviti Emily. Almeno avete un occasione in più per conoscervi. Dovrete pur convivere sotto lo stesso tetto! "
E si, come dimenticarlo. Lasciare la nostra casa per trasferirci in un territorio tutto femminile, dove il colore dominante è il rosa cipria. 
Un vero e proprio incubo. 
"arrivo".
Seguo a ruota mio padre, che riprende la sua donna tra le braccia mentre io mi avvicino a quella ragazza. Com'è che si chiamava?  Ah si Emily. 

Niente male però. 
Occhi azzurri, contornati da un filo di trucco, labbra sensuali vestite da un rossetto rosso fuoco.
Un viso angelico, ma dannatamente sensuale. Per non parlare di quell'abito che indossa. Che senza essere per niente volgare, fascia le sue forme, lasciando immaginare le sue curve alle menti maschili. Un vero e proprio spettacolo. 
"ti va di ballare con me?" le chiedo. 
Posiziona il suo sguardo nel mio, e imbarazzata mi porge la mano. 
Le cingo i fianchi, mentre lei posiziona le sue braccia al mio collo. Il suo tocco è davvero delicato e anch'io cerco di esserlo il più possibile. 
Iniziamo a ballare cullati dalla musica, mentre la ragazza continua a spostare il suo sguardo in continuazione. 
"cerchi qualcuno? " le domando curioso.
"No. Mi piace solo tutta questa situazione, tuo padre ha fatto tornare il sorriso sulle labbra di mia madre ed io non posso che essergli grata". -Risponde Emily .
Le sorrido.
Poi la musica inizia a farsi più travolgente, e un ritmo più acceso prende vita.  
Quella così tenera ragazza si trasforma in una vera e propria danzatrice. Muove il suo corpo a ritmo di musica, mentre io resto incantato nel vedere i suoi movimenti. Sensuali, travolgenti. Mi avvicino a lei per sussurarle all'orecchio 
-"allora, non sei una principessina! A me sembri una vera e propria mangiatrice di uomini" .
Mi guarda con uno sguardo del tutto minaccioso. 
"sei solo un ragazzo come tutti gli altri! Non permetterti più di dirlo e adesso tornatene al tuo posto". Quasi mi urla contro. Basta poco per farla scaldare così tanto?  E pensare che era anche un complimento. 
"be fossi in te,  mi abituerei alla mia presenza. Visto che vivremo insieme d'ora in poi!" - sbotto io.
La sua faccia è  totalmente delusa. Non pensava mica che i nostri genitori avrebbero avuto una storia a distanza?  Che strana quella ragazzina! 
Si allontana mentre io continuo a ballare a suon di musica. 


POV EMILY 
Avevo davvero pensato di poter dialogare in modo normale con quel tipo li? Avevo sicuramente perso la ragione. È un maschio. E i maschi sono tutti uguali. Stupidi complimenti, strano modo di approcciarsi, solo per arrivare al loro traguardo. 
La cerimonia è andata a buon fine. Tutti ci salutiamo. 
Mia madre bacia con passione George, subito dopo i due sono pronti per un discorso. 
"ragazzi, domani partiremo per il viaggio di nozze. In quanto a voi cercate di andare d'accordo. Avete una settimana per conoscervi in tutto e per tutto"
Oh sapessi che entusiasmo. 
"una settimana io e questo qui?" domando io. 
" Ehy ehy,io ho un nome,  comunque anch'io non vedo l'ora! " aggiunge  sbuffando. 
I nostri genitori si guardano 
"andrete d'accordo! "
Si certo mamma.  Nei tuoi sogni! 



Angolo autrice!
Ed eccomi qui, con una nuova storia. Spero vi piaccia il primo capitolo.
Ditemi cosa ne pensate, sono curiosa.
Spero di non deludervi. Un bacionee Dany

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Capitolo 2
*** Convivenza forzata. ***






Accocolata tra queste morbide lenzuola, cerco di trovare la parte più fredda del letto. È finalmente  estate, ma la parte più odiosa è svegliarmi tutta appiccicata. 
Accendo il condizionatore, che evidentemente la mamma aveva dimenticato di attivare, per poi rilassarmi ancora una volta. 
Letto dolce letto. 
Le mie palpebre stanno per chiudersi ancora una volta. Il sonno sta prendendo il sopravvento. Tutto finché qualcuno non spalanca la porta, facendo un fracasso insopportabile. 
Socchiudo gli occhi, per ritrovarmi quell'imbecille difronte. Con le mani occupate, ha dovuto spalancare la porta con un calcio. 
Sveglia di prima mattina,  per giunta in questo modo? 
Un motivo in più per odiarlo. 
-"Wao.. Sei davvero uno zuccherino! " commenta Davin, scrutando il mio corpo. 
Afferro subito il lenzuolo, per coprire le mie gambe nude. Si perché il suo sguardo mi fa sentire nuda nonostante io indossi il mio pigiamino rosa, composto da un pantaloncino e un top. 
-"va via, maniaco!  Questa è la mia camera! " sbotto impaziente. 
-" tranquilla, non l'avrei scelta nemmeno sotto tortura. È troppo rosa. Ho solo sbagliato stanza! "
-" Infatti. È nella camera degli ospiti il tuo posto. E già che ci siamo mettiamo i patti in chiaro. Tu per conto tuo ed io per conto mio. Odio che tocchino le mie cose. Quindi non farlo. Detto questo puoi andare". Sorrido sghemba. 
Lui sembra aver capito, e mentre è intento a voltarsi, per uscire dalla camera, il suo borsone urta contro il mio carillon, facendolo finire per terra. 
-"Ops..." esclama lui. Con quel sorriso malizioso. L'ha fatto apposta, lo sento. 
-" Me lo aveva regalato la mamma! Esci fuori!  Ora".
E così, il mio " fratellastro" esce dalla mia camera fischiettando.
Non lo sopporto. Non lo sopporto per niente.  


Scendo le scale, per arrivare in cucina. 
Una tazza di buon latte caldo, un plumcake e fette biscottate.
Ecco la mia colazione. 
Sorseggio il mio latte, ma una specie di gnomo addenta il mio amato dolcetto. 
Vabbe dai gnomo no. È molto più alto di me,  ma non ho ancora trovato il nomignolo più adatto a lui. 
-"Ehy ma che fai?  Mollalo! "
Niente, non vuole proprio saperne. Continua a mangiare, come se fosse a digiuno da giorni. 
-"conta che lo faccio per te. Non vorrai rovinare la tua siluette". 
-"spiritoso! "commento sarcastica. 
-"Vabbe dai, vorrà dire che faremo metà ciascuno!  Lascio qui la tua parte".
E per la prima volta, vedo che ha davvero mantenuto la parola. 
Esce di casa, per dirigersi dove?  Non lo so. 
 lo invece decido di salire in camera. Avevo bisogno di una bella doccia. 
Mentre passeggio vicino la mia camera, decido di passare accidentalmente per la sua. 
Vendetta ecco cosa volevo. Così oltrepasso quella porta. 
La camera sembra a posto, anche se alcune valige devono ancora essere sistemate. Delle foto lo ritraggono. Allora non è senza cuore! 
Un telefono prende a vibrare, ed io curiosa mi ci avvicino. 
Amore è il mittente.
È fidanzato. Bè chissà come fa a sopportarlo! 
Sto per uscire, quando sento dei brividi percorrermi la schiena. 
Ma cosa...? 
E lo ritrovo dietro di me! 
-"Che guardi? " chiedo. 
-"Ah adesso sono io?  Guarda che questa è la mia camera! Quindi come hai detto tu. Ognuno per conto proprio."
-"Ma certooo. Be io adesso vado! "
-"Ah dimenticavo ragazzina. Privacy. Hai presente? 
La prossima volta non dimenticarlo più. "
Che figuraaa. Certo sono ottima! 
-"mmm.. Certo! "
Corro subito fuori dalla sua camera. 
Ricordati di non farlo più. Ricordalo. 
Entro in camera. 
Adesso a noi doccia. 
Mi rilasso non appena sento il getto d'acqua ricadere sul mio capo. I capelli ricadono lungo la schiena. Passo il mio bagnoschiuma alla vaniglia.  Ho sempre adorato quel profumo. Così  Dolce e delicato.
Appena finito, avvolgo un asciugamano intorno al mio corpo. 
Cosa metto?? 
Prendo un jeans, un gilè a jeans  e dei decolté neri. Spazzolo i miei capelli, per poi lasciarli in modo naturale. Adesso posso uscire! Prendo le chiavi di casa e il cellulare e vado via. 

POV DAVIN 
Sento la porta di casa chiudersi, segno che la bambina è  andata via. 
Così non perdo tempo per chiamare Margaret. 
La mia attuale ragazza. 
Relazione cominciata 2 mesi fa. Non so dove possa portarci, so che per ora mi fa stare bene. 
Le mando un messaggio:


Ehy, casa libera. Che ne dici di fare un po' di baldoria? Porta tanta  gente!

La risposta non tarda ad arrivare:


Contaci. A tra poco, amore.  :*

Poi è il turno dei miei amici. 
Simon, Ryan, Lucas e Leonard:

Casa libera, piscina off limits, divertimento assicurato. Non potete mancare!

Arriva anche la loro risposta concentrata in un unica parola ossia:

Stiamo arrivando. 

 Dopo 20 minuti, la porta suona ed i miei amici si accomodano dentro.
-"davvero gran bella casa Dav"- commenta Ryan, continuando a guardarsi attorno. 
-"e gli alcolici? " domanda Simon, preoccupato. 
Dice sempre che senza alcool, una festa non è una vera festa. E come dargli tutti i torti! 
-"secondo te non ci ho pensato? " mostro le chiavi agli altri. Il cartellino indica "c. Alcolici"
Ci basta solo fare una caccia al tesoro. Con la differenza che non abbiamo una mappa!

Dopo vari tentativi, riusciamo a trovare la cantina. 
-"wooow ci và giù forte la nuova compagna di paparino! " urla Lucas, contento nel vedere quel ben di Dio. 
Infatti anch'io resto sorpreso dalla quantità di alcolici che due donne possegano in casa. 
-"prendete quel che volete, non si accorgeranno nemmeno che manca qualcosa" dico io. 
La musica parte, sarà stato Leonard ad accendere lo stereo. È un vero asso se si tratta di divertimento. Leo, mio amico d'infanzia è un ragazzo davvero apposto. Come me ama divertirsi e godersi ogni attimo della vita. 
Diciamo che il nostro motto è 
- VIVI OGNI GIORNO, COME SE FOSSE L'ULTIMO. 
È per questo che c'è la spassiamo alla grande. 
Una marea di gente inizia ad arrivare e con loro anche Margaret. 
La saluto con un bacio, per poi andare tutti fuori in piscina. La musica è alta e questo è divertimento allo stato puro. 
E si sa quando si sta bene, non si bada al tempo. 


POV EMILY 
Ne avevo proprio bisogno, una giornata di puro e sano shopping con le mie migliori amiche. 
-"allora, com'è stato il risveglio stamani? " chiede Sarah,  che sicuramente ha notato qualcosa di strano sul mio viso. " Devastante! È venuto a smuovere la mia tranquillità. Quella casa non sarà più quella di un tempo".
-"Secondo me, finirete per andare d'accordo. A me non sembra niente male" commenta Elly, che non fa altro che parlare di lui, dopo averlo visto alla cerimonia. 
-"Guarda, ti inviterei volentieri per uno scambio di ruoli, io e quello li non potremmo mai e dico mai andare d'accordo". Sbotto acida. E che davvero mi fa innervosire. 
-"Fatto sta, che puoi contare su di noi! "
Che tenere che sono. È per questo che le adoro. 
-"grazie ragazze".
Guardo il display del cellulare per poi sobbalzare nel vedere quanto in fretta sia volato il tempo. 
Le 13.15.
Cavolo se è tardi. 
Saluto le mie amiche, per poi scappare a casa. Anche se non mi sta simpatico, quel  poverino avrà fame! 


Sono nel vicolo che porta a casa mia, ed una musica assordante risuona per la strada. 
Quando mi avvicino di più, capisco che è dalla mia abitazione  che proviene. 
Supero la recinzione,per essere assalita da un sacco di gente. 
Fa che sia un sogno, fa che sia 
Solo un brutto sogno. 
Ma niente. 
Un ragazzo mi si avvicina. 
Alto, capelli castani ed occhi verdi. 
-"e questo zuccherino chi l'ha invitato?  Non mi sembra di averti mai visto in giro! "
-"zuccherino?  Odio quel nomignolo, esattamente da questa mattina! E poi questa e casa mia! " sbotto nervosa. 
Adesso lo trovo, lo trovo e mi sente. 
Cammino a passo spedito per urtare le spalle di un altro ragazzo,  che sembra si stia approcciando proprio in giardino.  Che squallore! 
Poi si volta ed è lui. 
-"Ah,  eccoti. Fa uscire tutti di qui.  Adesso! " gli urlo contro. 
-"È una festa, calmati!"dice con tutta tranquillità. 
-"no voglio tutti fuori in questo preciso momento! "
-"Okay ragazzi la festa è finita, andate in pace".
Tutti cominciano a ridere e pian piano la casa  è vuota.
Dei ragazzi, fanno un cenno con la testa e tra loro noto il ragazzo che era in giardino. 
Era un suo amico. Dovevo capirlo. 
Sto per andare in cucina, ma la porta della cantina attira la mia attenzione. 
Mancano un sacco di cose, mentre molte bottiglie sono distrutte. 
No. Mia madre mi ammazza, lo so. Lo sento. Poi il buio. 


Ecco com'era vestita Emily
.

Mentre questo è Leonard. 


ANGOLO AUTRICE.
E rieccomi qui, con il secondo capitolo. 
Spero questa storia vi stia piacendo. Ringrazio chi mi segue. Anche se mi farebbe piacere un vostro parere.
Ne vedremo delle belle fra questi due personaggi e spero che voi continuerete a seguirmi.
Se non la trovate carina come storia basta dirlo! 

Un bacione
- Dany

 

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Capitolo 3
*** Non mi fai alcun effetto. ***






POV DAVIN
Ammetto di aver sbagliato. Non è casa mia, sono qui da poco e certe libertà non dovevo prenderle ma il suo monologo mi sembra un tantino... Esagerato? 
Per giunta ha perso i sensi senza alcun motivo. Possibile che la faccia  così tragica? 
La prendo tra le braccia per portarla in salone, dove la posiziono sul divano. 
Con un panno umido le sfioro il viso fino a che i suoi occhi non tornano a riaprirsi. 
-"cosa è successo? " domanda confusa. 
-"sei svenuta". Le dico
-"Ah, adesso sto bene. Fammi alzare.  Devo pulire quel disastro".
 Resto immobile continuando ad osservarla. 

Armata di tutto il necessario comincia a pulire. Non la ci vedo proprio come donna di casa eppure il fatto che lei ci stia provando mi fa sorridere. 
-"ahi" le sento urlare. 
Mi avvicino a lei notando un piccolo taglio che continua a sanguinare. 
Si alza dal pavimento in cerca di qualcosa per tamponarlo, mentre io prendo la sua mano tra le mie. 
-"Da un po' qua, fa vedere! "
Lei tira via la mano mentre io la blocco. La sua schiena è contro il mio petto. Prendo il suo dito che poso sulle mie labbra per levar via il sangue in eccesso. Lei sembra irrigidirsi. 
-"imbarazzata? " le chiedo con un sorriso malizioso. 
-"Non mi fai alcun effetto" dice subito lei, cercando di svincolarsi tra le mie braccia. Infatti ci riesce. 
Scappa via, e a me non resta che finire il lavoro lasciato a metà. 


POV EMILY 

Corro in camera mia. Per sentirmi più a mio agio. 
Aspetta, ma perché ho reagito così?  Voleva solo aiutarmi ed io invece sono diventata un pezzo di legno. 
Non succederà sicuramente più. Non  deve succedere. Prendo un respiro profondo per tornare giù in cantina. 
Lo sento canticchiare mentre è intento a pulire. Lui non sembra per niente impacciato, anzi sembra saper fare tutto in ogni momento. 
-" Vabbe allora hai già fatto? "
Domando, anche se la risposta mi è già chiara. 
-"si. Voi donne?  Un danno."
Scoppia a ridere. 
-"ehy,  ma che... " poi scoppio anch'io a ridere. 
Per la prima volta noto della complicità tra noi. E non sto scherzando. 
-"hai impegni per oggi? " mi domanda. 
-"no, perché? "
-"avevo in mente una giornata tra maschi". Dice lui. 
-"sarò invisibile se è questo che vuoi, anzi sparisco già da ora, devo studiare per il rientro a scuola."
Mi sorride. 
-"comunque sicuramente non saresti stata una palla"
-"lo so".
Dopo aver mangiato, lui continua a fare complimenti. Dicendo che almeno qualcosa la so fare.  Che stupido che è. 
Le ore passano, ed io vado su in camera per studiare. 
Il campanello suona, segno dell'arrivo dei suoi amici. 


POV DAVIN 
Ed eccoli arrivare, con un sorriso a 32 denti. 
-"e le donne dove sono? "
Domanda Ryan. 
-"niente donne, serata fra maschi, dovrai accontentarti per oggi! "
-" ma si, andate bene anche voi!"
-"non fare lo stronzo" subito dopo scoppiamo in una risata di gruppo. 
-"partita alla play? " chiede Leo.  Che mi ha letteralmente letto nel pensiero. È impressionante quanto siamo uguali. 
-"certo" .
Ci abbandoniamo tra un gioco e l'altro e delle bottiglie di birra. 
Poi sento Emily pronunciare il mio nome. 
-"Davin, tuo padre ti vuole al telefono!"
-"portalo qui" le urlo per farmi sentire. 
Arriva e tutti i ragazzi  restano a fissarla. 
-"si, tutto bene. Certo che fa la brava. Si.  Divertitevi, ci penso io a lei. Ciao"
-"e tu terresti sott'occhio me? " domanda acida. 
-"vuoi fare questione anche in questo momento?  Non vedi c'è gente! "
Lei senza degnarmi di una risposta si volta di spalle per risalire al piano di sopra.
Con la sua camminata degna di una modella. Muove quel bacino... 
Ma che cazzo sto pensando? 
Ah aspetta questo è il risultato per non aver scopato oggi con Margaret. 
-"e non eravamo tutti maschi? " chiede Ryan,  continuando a guardarla. 
-"volevi tenerla tutta per te una cosi? Amico quella supera di gran lunga la tua attuale ragazza! " commenta Lucas continuando a immaginarla davanti a se. 
-"quella li devi farmela conoscere" si introduce Simon. 
Solo Leo resta in silenzio. 
Cosa gli prende? 
-"Ragazzi,  quella è la mia sorellastra".
-"e non te la scopi ancora?  Cazzo io starei sempre con lei. Prima o poi cede" urla ridendo Simon. 
Ma che idee vengono in mente a questi.
-"adesso perché non la smettete? " sbotta Leo.
-"a me non sembra una ragazza facile e a dirla tutta mi farebbe piacere conoscerla in modo serio " continua ancora il mio migliore amico. 
A Leo piace,  questo l'ho capito.  Ma che difenda così una ragazza che ha visto da poco mi suona strano. 
Volta il suo sguardo verso il mio. 
-"posso andare sopra" chiede. 
Gli faccio un segno di consenso con il capo. 
Che ci provi.  Voglio proprio vedere lei come si comporta.
-"però sarebbe meglio che io la faccia scendere qui. Potrete andare in giardino".
Leo sembra essere d'accordo. Così mi alzo e vado a chiamarla. 


POV EMILY 
Ero a fare una bella doccia ,poi mi sarei messa al letto.
Voglia di dormire?  Travolgimi.
Infilo l'intimo per prendere un pigiama pulito. Quando la porta si apre e mi ritrovo davanti Davin. 
-"ma che ci fai tu qui? " cerco di coprirmi  con le mie stesse mani. 
-"sono venuto a chiamarti, e smettila di nasconderti.  Non sei la prima donna in intimo che vedo". Dice lui. 
Ma io noto qualcosa,  e non riesco a stare zitta. 
-"so di non  essere la prima, visto la festa in piscina di oggi.  Però adesso metti a dormire il tuo amichetto! " cavolo gli ho davvero detto così? 
Lui si guarda in basso. Diventando improvvisamente imbarazzato per poi contrattaccare. 
-"e tu proprio li guardi?"
Be insomma non ha tutti i torti. Ma perché non sto mai zitta. 
Poi la voce di un suo amico mi salva da questa strana situazione. 
-"allora? " continua a chiedere. 
Davin esce dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle. 
-"sta arrivando" gli sento pronunciare.  


Metto un pantaloncino ed una canotta, scendere in pigiama non sarebbe stato il caso. 
Arrivo in salotto ritrovando tutti gli amici pronti a fissarmi. Per ultimo è lui a voltarsi nella mia direzione. Ma perché è solo il suo sguardo a farmi sentire così a disagio?  Devo ancora capirlo. 
Uno ad uno dei ragazzi iniziano a presentarsi. 
-"piacere Ryan" gli sorrido .
-"Emily " rispondo. 
-" Lucas" 
-"Simon" porgo a entrambi la mano. 
Ed infine è quel ragazzo che ho già vista ad avvicinarsi. 
-"Piacere di conoscerti, io sono Leonard"
-"Piacere Emily "
Non so per quale motivo, tutti iniziano a fissarci. 
-"ti andrebbe di andare un po' in giardino" mi chiede.
-"perché no?" rispondo trovandola una buona idea.  Così usciamo per sederci su una panchina. 
Vedo i suoi amici andare via,  ma lui resta al mio fianco. 
Dopo almeno 30 minuti ci salutiamo. 
Leonard si è rivelato un ragazzo davvero interessante. È perché no,  mi farebbe piacere conoscerlo meglio! 
Lo saluto con un bacio sulla guancia per poi tornare dentro.  Forse gli uomini non sono poi così tutti uguali! 

POV DAVIN. 
Sono fuori da almeno mezz'ora. Chissà cosa si dicono quei due! Gli altri sono andati via mentre io mi avvicino alla finestra per dare un occhiata. 
Gli do poco tempo, e lo manderà sicuramente male. 
Li vedo salutarsi poi lei raggiunge la porta. 
Apro, guardandola negli occhi. 
-"é davvero tuo amico? " mi chiede curiosa. 
-"si il migliore perché? "
-"non si direbbe. Sembra un ottimo ragazzo".
Risponde addentantando un biscotto. 
-"dai non ti sarai mica fatta colpire dalle sue parole? Vuole portarti a letto! "
-"pensi questo del tuo amico? Be a me sembrava serio. Tra parentesi non mi faccio abbindolare da stupide parole. Io so capire. "
-"se lo dici tu" esclamo ghignando. 
È sicuramente una tattica quella di Leo. La solita che usiamo con tutte le ragazze. Scema chi cede! 
-"buona notte! " dice salendo le scale. 
-" notte anche a te! "





ANGOLO AUTRICE.
Ehilàà bella gente. E' passato un bel pò lo so, e per questo dovete scusarmi.
Ci sono stati un pò di problemi ( con il mio Boy) e davvero non riuscivo a far niente.
Ero in uno stato passivo. Ma adesso non voglio annoiarvi, anche perchè è tutto risolto.
Per quanto riguarda questa storia, vorrei qualche parere in più. Insomma non riesco a capire se piace o meno e questo mi fa andare in tilt. 
Cercherò di sorprendervi sempre. Ma voi continuate a seguirmi.
 Ps. Ringrazio chi lo fa!!! Un mega Bacio.
- Dany

 

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Capitolo 4
*** Forse, sei un miraggio. ***





POV DAVIN
Apro gli occhi, sentendomi davvero bene. 
È passata una settimana. Mio padre e Susanne sono tornati. Ma questo silenzio mi fa pensare che non ci siano in casa e che Emily stia ancora dormendo. 
Volete delle novità? 
Emily ha iniziato a vedersi con Leo. Che è costantemente qui. Passa il tempo a starle affianco e quando lei è occupata, resta al mio fianco continuando a parlarmi della mia sorellastra. 
Sembra davvero essere partito. 
-"sapessi quando sorride.
Se solo tu la vedessi! "
Ecco cosa mi ripete. 
Be forse il mio amico ha dimenticato il fatto che io ci viva insieme. Che io la veda in tutti i modi. E che non ho alcun motivo della sua analisi su Emily. Penso proprio che non riuscirà a capirlo. 
È cotto. Non esce nemmeno più con il gruppo per divertirsi con qualche gnocca. 
E se poi mi chiedete di Margaret? 
Abbiamo litigato. Perché è gelosa. Dice di non fidarsi. 
-"hai un'altra donna in casa. Potresti fare qualsiasi cosa" mi dice. Ma cosa dovrei farci con Emily?
Tra questi strani pensieri scendo dal letto per poi passare vicino la camera adiacente. 
Il letto e vuoto. Anche se già sistemato. 
Scendo le scale, ma anche qui di lei nemmeno l'ombra. 
Un post -it dice :
"sono fuori per la spesa! 
-Susanne "
Ah ecco dov'è. 
Faccio la mia solita colazione. Per poi andare fuori per sentire un po' di aria fresca entrarmi nei polmoni. 
Una musica mi fa voltare in direzione della piscina notando quello splendore di ragazza. 
Costume rosso a due pezzi, stupidi occhiali che coprono quei meravigliosi occhi azzurri. 
Leo non mi starà mica contagiando? 
Ma quella ragazza davvero fa risvegliare un qualcosa in me.  Continuo a guardala, mentre lei prende il sole. Poi si volta. 
-"alla buon ora" esclama tutta sorridente.
-"ho fatto le ore piccole ieri sera"
-"io ti vedo un pochino addormentato ancora" dice ridendo. 
Ba io non mi sento per niente come dice lei. 
Inizia a corrermi incontro, forse ho capito cosa ha in mente. 
-"aspetta, fammi levar via la camicia almeno! "
Faccio giusto in tempo a levarla che mi ritrovo a bordo piscina, con Lei che cerca di gettarmi dentro. Riuscendoci.  Solo che con me ci finisce anche lei. 
Un bello scherzetto non gli farà male. 
Fingo di annegare,  mentre lei entra in panico. 
-" oddio, scusa non lo sapevo". Continua a ripetere. 
Mi porta sull'erba, mentre io non riesco  più a contenermi e scoppio in una risata. 
Rivolto la situazione.  Facendo ritrovare lei distesa esattamente sotto il mio corpo. 
-" secondo te davvero non so nuotare?  E perché avrei dato una festa in piscina tempo fa? "
Lei scoppia in una risata, continuando a darsi della stupida. 
Tengo il mio sguardo fisso nel suo. Lo faccio spesso con le ragazze,  per vedere fino a che punto resistono. E lei non sembra cedere. 
-"non è un vero salvataggio, senza la respirazione bocca a bocca" esclamo io. 
-"ma dai scostati Dav".
-"perché?  Non è forse vero? "
Avvicino il mio volto al suo. Poi una voce fa sobbalzare entrambi. 
È Susanne. 
-"ragazzi ma che fate? "
-"niente. Emily è caduta accidentalmente, ed io la stavo aiutando! " rispondo. 
-" mamma non è vero! "
-"lo so lo so.  Però adesso alzatevi di li. Qualcuno potrebbe fraintendere". Dice sua madre. 
Qualcuno chi?  Visto che siamo solo noi in casa.  
Poi Susanne volta di poco il capo per indicare Leo.  Che senza dire alcuna parola continua ad osservarci. 
Nhaa.  Non potrebbe mai fraintendere! 
Entro in casa, sentendomi seguito da qualcuno. Infatti non mi sbaglio. 
-"devo parlarti " dice Leo. 
-"fallo" gli rispondo. 
-"non faccio giri di parole. Sai come la penso. Davin cosa vuoi fare con Emily?"sbotta il mio amico. 
-"niente.  Cosa dovrei farci?  Conviviamo sotto lo stesso tetto. Finalmente siamo riusciti a instaurare  un rapporto normale. Di cosa hai paura? "
Domando. 
-"di niente!  Ma mantieni le distanze! " dice. 
-" non posso credere che tu stia facendo questo discorso a me" rispondo per poi lasciarlo li ed andare in camera mia. Sbattendo la porta. 
Litigare con il mio migliore amico per una ragazza. Questa si che è forte! 
Prendo la mia amata chitarra tra le mani.  Ho bisogno di sciogliere un po' i nervi. E la musica è spesso mia amica in questo. 
Addio mondo. 

POV EMILY 
Non capisco dove possano essere finiti i ragazzi. Entro in casa scorgendo la figura di Leo immobile nel corridoio. 
Avevamo deciso per un giro al Central Park. E non mi va di lasciare solo Davin. Così passo  per chiederlo anche a lui. 
Un suono mi incuriosisce e avvicinando l'orecchio alla porta, capisco che è dalla sua stanza che proviene. 
Mi apre. 
-"corri su, vestiti e vieni con noi" gli ordino euforica. 
Ma lui niente. Sguardo verso il basso, mascella contratta.  Segno che c'è qualcosa che non  va. 
-"Dai ma che fai resti impalato? "Gli chiedo. 
-"Emily, cosa ti fa credere che io abbia voglia di venire con voi? "
Ma che gli prende. È così rigido e senza motivo. 
-"pensavo ti volessi divertire un po'!  Tutto qui".
-"pensavi male, ora esci.  Ho da fare".
Ma che antipatico e scontroso. Stamattina non mi sembrava così. Bha che vada al diavolo. 
Torno in camera mia, una bella doccia,  e poi indosso le prime cose che mi vengono a tiro. 
Raggiungo Leo e insieme salutiamo la mamma. 

Arriviamo  in questo bellissimo luogo, pieno di colori chiamato il" polmone verde di New York " 
Infatti non si sbagliano. 
C'è chi passeggia, chi corre.  Chi è in bici. Invece noi siamo qui a osservare il lago. 
Un magnifico lago. 
Una panchina è libera, e subito la raggiungiamo. 
-"davvero bello! " esclamo. 
-" c'è di meglio" risponde Leo .
-"e cosa sarebbe più bello di questo spettacolo? " chiedo io.
-"Tu".
Poi si avvicina più a me, e le nostre labbra si uniscono. 
Mi tiene stretta tra le braccia, facendomi sentire bene. 
Ne avevo bisogno. 
Il silenzio è padrone del tempo. 
Poi io gli chiedo
-" sai cosa è successo a Dav?"
-" abbiamo litigato " dice nervoso lui. 
-"e per quale motivo, se posso".
-" sono uno stronzo. Ho dubitato del mio migliore amico"risponde.
-" ma come ti è saltato in mente? "
-" Emily so di aver sbagliato, e devo chiedergli scusa. Ed è per questo se è meglio che a quella festa di sta sera ci vai con lui. Così capirà che mi fido! "
-" ma tu, non verrai?" chiedo 
-" avrei fatto anche un po' tardi, sarà per la prossima".
Ci alziamo mentre lui mi prende la mano. 
-"andiamo, ti accompagno e ci parlo".

Arriviamo a casa, dove mi saluta con un bacio a stampo per correre in camera del suo amico. Chiariranno sicuramente. 

POV DAVIN
Stare disteso sul letto, con un paio di cuffie nelle orecchie non ha prezzo. Amo abbandonarmi sulle note di qualche canzone. La porta si apre e mi ritrovo Leo davanti. 
-"cos'altro vuoi ora?" chiedo nervoso, ricordando la scena di questa stessa mattina. 
-"Ho sbagliato. Scusami Dav".
Lo guardo, sapevo sarebbe tornato. 
-"ok". 
-" non dici nient'altro?" chiede stupito. 
-"che devo dire?  Va bene"
Corre per stringermi in un abbraccio fraterno. 
-" stasera ci vai tu con lei a quella festa con le amiche. Così badi a lei e te la spassi allo stesso tempo " dice sorridendo. Vuole farmi capire che si fida, lo so. 
-"non serve che tu faccia così! "
-" no davvero, vai tu.  Poi mi racconti tutto".
-" e va bene"
Mi rivolge un ultimo sorriso per poi uscire dalla stanza. 


È ora di pranzo e la fame inizia a farsi sentire, così scendo le scale ritrovando mio padre a tavola ed Emily che cerca di aiutare sua madre, mentre parlano tra loro. 
-mi ha baciata, e poi che complimenti mamma-
Ecco cosa ha appena pronunciato. 
Quindi Leo si sta dando da fare. Ma perché sapere questo mi ha reso un po' nervoso. 
Non ci capisco più niente. 
Dopo aver pranzato me ne torno in camera.
12 chiamate perse da Margaret. Forse avrà capito di aver sbagliato, ma adesso non mi va proprio di farmi sentire. 
Le ore passano, ed io inizio a prepararmi. 
Jeans stretto e il mio immancabile giubbotto nero di pelle. Adesso non mi resta che aspettarla. 
-"Dove cazzo sono le chiavi? "
Cerco invano, nell'attesa che Qualcuno mi risponda poi un messaggio arriva sul cellulare. 
" se le stai cercando le ho prese io!  PS. Non dev'essere l'uomo a farsi aspettare 
-Emily. "
Mi dirigo in garage dove trovo lei posizionata già sulla mia moto. 
Capelli ondulati, viso angelico.
Ma sotto, sotto e ben altro. 
Camicetta bianca che lascia intravedere quel reggiseno di pizzo, una minigonna di pelle super aderente. E quelle stupide calze, che cercano di coprire quelle gambe da urlo. 
No lei non è un angelo.  Ma una vera e propria tentatrice per il genere maschile.  
Salgo in moto. 
Questa sarà una serata all'insegna del divertimento. 

POV EMILY 
Ed eccoci giunti al Greenhouse. Entrata gratuita, uno dei tanti privilegi dell'essere donna. 
Davin saluta degli amici per poi dileguarsi con loro.  Alla faccia di chi doveva stare al mio fianco! 
Vengo raggiunta dalle mie amiche.
Siamo al primo piano dove la musica House regna sovrana. 
Mi lancio al centro della pista, dimenandomi come una pazza.  Amo il divertimento, uscire dagli schemi. 
Poi le ragazze,comprese le mie amiche,  si accerchiano tutte intorno a qualcuno. 
Non sentendomi più al centro dell'attenzione, con una bottiglia tra le mani, salgo su un tavolino, per rendermi il più visibile possibile. Notando però che il ragazzo che mi ruba la scena è il mio fratellastro. 
Certo che è terribilmente sexy. 
Continuo a muovermi, mentre dei ragazzi si avvicinano allungando le loro mani verso le mie gambe, ma nonostante mi infastidiscano non riesco a smettere di dare il meglio di me stessa. 
Un ragazzo mi tira giù per un braccio. Alto ,moro, occhi neri. 
Mi avvicina a lui, posando le sue labbra sulle mie. Subito dopo si allontana mentre io sento di aver inghiottito qualcosa di estraneo. 
Sentendomi ancora dannatamente bene, continuo nel mio intento. 
GODERMI LA SERATA! 


POV DAVIN 
E chi l'avrebbe detto che sarei stato così bene?  Ragazze pronte a strusciare il loro corpo sul mio, musica alta che risuona fin dentro al cervello. 0 Pensieri.
Ah aspetta, ed Emily? 
Volto il capo da una parte all'altra, ma sarebbe impossibile da trovare in un posto così. 
Decido di chiamarla .
-"dove sei finita? " le domando. 
-"Ahahhahaha, aspetta.  Sto uscendo con Josh".
-"ma chi cazzo è Josh? "
Ed ecco che il mio istinto "fraterno" prende il comando. 
Mi dirigo verso l'uscita, notandola mentre si lascia spingere dal sedere da un ragazzo.  Li raggiungo afferrando la sua mano. 
-"torniamo a casa" le dico avvicinandomi all'orecchio. 
-" ma io mi sto divertendo! "
Il ragazzo sembra voler intervenire, ma il mio sguardo gli ha fatto sicuramente cambiare idea. 
Finalmente riusciamo ad uscire, mentre io continuo a fissarla.  
Gli occhi lucidi, il fatto che non riesca a stare ferma, che stia farneticando , non sono segni di una semplice sbornia. 
"ti hanno dato qualcosa? " chiedo preoccupato. 
"non lo so" risponde continuando a ridere. 
"ci sono 1-2-3 Davin,  ahahah. Ma uno è già tantooo".
Ha perso la ragione. Cerco di portarla verso la moto ma lei come una bimba capricciosa s'impunta.
"non ci salgo".
L'affero costringendola a salire,infilo il casco mentre con lei è inutile provarci, e parto. 
Giungiamo a casa,  dopo una strada che sembrava non finire mai. Tra i passanti che continuavano a fissarci per ovvi motivi. 
-" aiuto, è un maniaco. Vuole uccidermi"
Ecco cosa ha urlato per tutto il tempo.
 Emily,la ragazza apparentemente più responsabile, si è rilevata una vera e propria ribelle. 
Ma adesso se ci scoprono siamo fottuti. 
-"fa silenzio,  non vorrai deludere tua madre! " le sussurro. 
-"shhhhh " ecco la sua risposta. 
Entriamo in cucina posando le chiavi sul tavolo. 
-"Ho caldo, caldooo" inizia ad urlare. 
-"vedrai che dopo una bella doccia starai meglio!" le spiego in silenzio. 
Ma lei sembra non ascoltare inizia a sfilare via la gonna, e slaccia i primi bottoni della camicetta. 
-"ora si che sto meglio" esclama avvicinandosi di più a me. 
-" va di sopra Emily ".
-" perché anche tu senti caldo quando siamo vicini? "
Ed ecco che da stare poggiato al tavolo mi ci ritrovo sdraiato sopra, con Emily che preme la sua mano contro il mio petto. 
"facciamo sesso! " 
Giuro che è una proposta allettante. Ma la mia coscenza ahimè non dorme mai. 
Sto per spostarla, ma lei barcollante cade sul pavimento,trascinandomi sul suo corpo. 
La luce si accende e mio padre resta sbalordito. 
-"David ma cosa fai?  Sei uno... Uno stronzo! Vai di sopra! "
Sarebbe stato inutile dire posso spiegare, così mi dirigo al piano superiore seguito da quella super pazza. 
Ma è successo davvero?? 



ANGOLO AUTRICE.
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo. Parlando prorpio di questo, non mi sono soffermata sulla settimana che avevano da vivere da soli ma sono andata oltre.
Un vero e proprio caos. Ecco cosa è successo. Spero di non avervi deluso. 
Ringrazio chi continua a seguirmi, fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacioneeeeeeeee
- Dany

 

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Capitolo 5
*** Non é come sembra! ***





Apro gli occhi, sentendomi destabilizzata. 
Ho vomitato anche l'anima questa notte, ma ancora non mi sento del tutto lucida. 
Non ho alcun ricordo della serata di ieri. Come se il mio cervello fosse stato spento, e riacceso solo adesso. 
Mi alzo dal letto per guardarmi allo specchio, sciaquo il viso e raccolgo i capelli in una coda alta.  Esco dalla stanza incontrando Davin in corridoio. 
Gli faccio un sorriso, anche se lui non sembra volerlo ricambiare più di tanto. 
Che gli è preso?  Io volevo solo ringraziarlo per avermi riportata a casa.
Giungiamo in cucina e sedendoci al tavolo iniziamo a fare colazione. 
Sento i nostri genitori parlare e noto che anche Dav è attento nel capire quel che dicono. 
-" io l'ho raccontato perché avevo bisogno di dirtelo, non per litigare! " esclama George. 
-" allora tieni a bada tuo figlio, non è normale che tu l'abbia trovato su Emily, mentre lei non aveva tutti i suoi indumenti addosso! "
Oddio cosaaa? 
Volto il mio sguardo su di lui incredula. 
-"Davin cosa é successo ieri?"
-"niente di cui preoccuparsi." risponde. 
-" io ci sento.  Non ti sarai approfittato di me? "
-" ma per chi cazzo mi avete preso? Sono un maschio ma non un maniaco! " sbotta perdendo il controllo e attirando l'attenzione di tutti. 
-"e allora spiega un po' come è andata! " ordina Susanne raggiungendoci al tavolo. 
-" niente di che, una bottiglia di troppo ,  e si è ubriacata. Poi il resto dovreste capirlo! "
-" allora voi due... Avete... "
-" ma allora è di famiglia? Cazzo. Non sono un pervertito in calore! " si alza dalla sedia per tornare di sopra. 
-" torna qui.  Ora" urla George inutilmente. 
Certo che come inizio di giornata è uno spettacolo. 

POV DAVIN 
Famiglia di merda!  Ma è così facile credere all'apparenza? Ed io, che non ho nemmeno provato a fare lo stronzo mi ritrovo ad avere la peggio. 
Qualcuno inizia a bussare, ma io non rispondo.  Voglio stare solo. 
Ma chi è dietro la porta non è del mio stesso parere. 
-" definiscimi maleducata o quant'altro, ma io devo parlarti! " entra Emily, fregandosene dell'espressione sul mio volto. 
-" va via, o potranno pensare che sto abusando di te" rispondo nervoso. 
-"si sono sbagliati, l'ho fatto anch'io dubitando di te! " mi dice guardandomi negli occhi. 
-"si.  Ma adesso che raccontiamo a Leo? " domando confuso. 
-" la verità no? "
-" Emily la verità è che ti sei ubriacata e un tizio ti ha drogata con una pasticca!  Vuoi raccontargli questo? "
Lei sgrana gli occhi. Cercando di ricordare. Inutilmente. 
-"quindi mi hai riportata qui,  mentre io da ubriaca-drogata facevo le più grosse cazzate del mondo? "
-"esatto. Tra le quali quella di voler fare sesso! " esclamo io. 
-" Oddioooo... "
-"è ancora valida la proposta? " chiedo scherzando. 
-"no.  Scemo"
Scoppiamo in due in una risata. -"sarà il nostro segreto. " esclama lei. 
-"certo."
Poi esce dalla stanza mentre a me squilla il cellulare. 
Inutile raccontare la lunga conversazione con Leonard, che voleva i minimi dettagli. Il resoconto di ciò?  
Io me la sono spassata con una ragazza, mentre Emily da bravo angioletto ha affiancato le sue amiche. 
Il risultato? 
-" sei un grande Davin ".
Fatto sta che va bene così. Più che bene.
Emily questo pomeriggio ha raccontato a sua madre una mezza verità. Be mezza perché ha tagliato via la parte della pasticca e così  finalmente hanno smesso di guardarmi in cagnesco. E adesso ci ritroviamo soli in casa, perché i nostri avevano da fare, mentre io tengo d'occhio la piccola, che si sente poco bene. 
Armato di un vassoio con sopra: cornetti, succo di frutta e Nutella raggiungo la sua camera. 
-" posso? "
Nessuno risposta mi giunge, così cerco di aprire la porta, ritrovando una Emily decisamente giù di morale. 
-"guarda cosa ti ho portato!?!"
Esclamo con tono divertente. 
Ma lei solleva lo sguardo, per poi tornare come prima. 
-"allora sentiamo ,cosa è successo? " chiedo sedendomi al letto. 
-" Dav non mi va di scherzare! "
-" non sto giocando. Su racconta "
-" ero qui a ripulire un po' la camera, e ho ritrovato delle cose che volevo dimenticare. "
Mi fa cenno indicandomi un cassetto. 
Ci sono delle foto.  Scatti bellissimi che ritraggono Emily. 
-" cosa sei, una modella? "
Lei tira su col naso. 
-" è sempre stato il mio sogno. Un sogno rimasto a metà. 
Io ci credevo davvero. Ma un giorno.... Un giorno mi dissero che avrei dovuto pagare per arrivare dove volevo, ed io non avrei mai venduto la mia dignità a nessuno".
Una storia toccante, anche se penso che lei abbia fatto bene a non cedere. 
-" ci hanno perso loro!  Dove la trovano una così? " cerco di tirarle su il morale.
Lei mi sorride, e mi stringe fra le braccia.
-"grazie! "
-"adesso mangiamo, o il cuoco si arrabbierà!"
-"e chi sarebbe il cuoco?  Noi non l'abbiamo! "
- " c'est moi! "
Lei inizia a ridere mentre addenta un cornetto. 
-" ma è vuotoo? "
-" be si, la Nutella dobbiamo metterla noi! "gli spiego. 
Lei prende il baratolo tra le mani iniziando ad armeggiare con il cucchiaino. Una vera e propria golosona. Poi passa il suo dito sul mio naso, sporcandomi tutto. 
-" mannó perché? " gli domando scherzando. 
-" ti pulisco io! " posa le sue labbra sul mio naso e leva via il tutto. Dei brividi mi percorrono la schiena. 
-"guarda che anche tu sei tutta sporca! " le dico osservando l'angolo delle sue labbra. 
-" e perché non mi pulisci tu allo stesso modo? "
Così mi avvicino a lei, mentre il desiderio di assaporare quelle labbra perfette ma così proibite cresce in me. Sto davvero per farlo? Ma quando ci sono quasi lei si scosta. 
-" Dav le labbra non sono comprese!  Anche se so che ti saresti fermato! "
-"e si! " pensi male però. Non mi sarei fermato, perché non ci riuscivo. Che cazzo mi prende. 
Ultimamente sono scosso da strani pensieri, improvvise voglie, desideri proibiti. 
Ma mi conviene restare lucido. È una donna, attirerebbe  l'attenzione di chiunque. 
Esco dalla camera, con un sorriso stampato sulla faccia, solo per essere riuscito a tirar su il morale alla piccolina.
Il pomeriggio è volato mentre io mi sono immerso a scrivere qualcosa, pensando decisamente a qualcuno. Tutto è segnato sul mio taqquino, quel taqquino che non ho mai mostrato a nessuno. Ma che contiene i miei pensieri. 

É sera e dei nostri genitori non c'è nemmeno l'ombra. Hanno chiamato poco fa, per dirci che avrebbero fatto tardi e adesso mi ritrovo con il cellulare tra le mani preso dall'indecisione. 
La chiamo o no Margaret? 
Sono stato bene con lei lo ammetto, ma sento qualcosa di diverso.  Qualcosa che non ho ancora capito.
-" quando ti deciderai a farlo?" mi chiede Emily, raggiungendomi in salotto. 
-" a far cosa? "
-" a cercare la tua ragazza no?  Si vede lontano un miglio che sei confuso per questo!"
-" Ah si. Dici che dovrei chiamarla? "
-" be se io fossi in te,  e lei per me fosse importante ma così importante, io non ci penserei nemmeno tanto. 
Le sorrido. Forse si, ha ragione. Non dovrei lasciarla andare, per dei stupidi pensieri che mi girano ogni tanto per la testa. 
-" lo faró. Grazie del consiglio".
-"e di che?  È a questo che serve una sorella! 
Notte Bró" e stampandomi un bacio sulla guancia, si allontana al piano di sopra. 
Mentre io resto seduto, toccandomi la guancia che sembra essere rimasta scottata. Scottata da un semplice tocco. 

ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui, con un nuovo capitolo. Scusate se è un pò breve.
Parlando proprio di questo. 
Ritroviamo un Davin su tutte le furie, é così facile per gli altri dubitare di lui? Senza dimenticare il suo atteggiamento nei confronti della sorella.  Il nostro Dav non ci sta capendo più niente. 
Mentre Emily scossa dai ricordi è giù di morale. Un sogno importante per lei, ma lasciato a metà. 
Spero vi stia piacendo questa storia e che il capitolo non vi abbia delusi. 
Ringrazio chi continua a seguirmi, e ringrazio te
Romy2007 .
È sempre un piacere ricevere un tuo pensiero! 
Un bacione.  
-Dany 

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Capitolo 6
*** Un amore vero. ***






Il sole splende su Manhattan. 
Ma non sono i suoi raggi a rallegrarmi stamani.
Ieri sotto consiglio di Emily, ho chiamato Margaret. Che non ha esitato per niente nel raggiungermi. Sarà che gli sarò mancato, ma la nostra è stata una notte...piacevole,molto piacevole. 
Un tocco lungo la schiena mi fa aprire gli occhi. É lei, che continua ad avere bisogno di me ed io mi sto convincendo del fatto  che forse sbagliavo a pensare ad altro. Guardo la sveglia, accorgendomi dell'ora.
Segna le 10. Certo che abbiamo dormito davvero tanto! Cosi mi alzo,lasciando la mia ragazza a letto per raggiungere la cucina. 
Sembra non ci sia nessuno in casa, poi sento la voce di Leo e capisco tutto.
Vengo raggiunto dai due,che con dei borsoni tra le mani continuano a parlottare. Cosa hanno da dirsi di prima mattina proprio non lo so.
-"Sveglio finalmente!!" Esclama Emily,tutta sorridente.
-" e si " rispondo. Tutta quell'armonia mi da il volta stomaco. Il perché mi è ancora sconosciuto. 
Dei passi lungo le scale annunciano l'arrivo di Margaret.
Con indosso la mia camicia mi raggiunge al tavolo per stamparmi un bacio sulle labbra. 
-"Qualcosa mi dice, che questi due se la sono spassata alla grande!" Dice Leo. Rompendo quel silenzio che si era creato.
Un sorriso,il solito. Spunta sul viso di mia "sorella".
-"sai benissimo quanto   riesco a farlo divertire!" Puntualizza Margaret rivolgendosi a Leo .
-"Bha sarà che le mie doti sono risentite" ribatto io, con un espressione maliziosa.
Margaret mette su il broncio. È che proprio mi odia quando inizio a dire cosi, lei preferirebbe sentirsi l'unica e sola con cui ho fatto l'amore,ma la verità è che non so nemmeno se l'ho mai fatto. Perché io tutti quei brividi mica li ho mai sentiti. Forse chi ne parla, aveva semplicemente freddo. 
Amo solo dare il massimo, soddisfando chi è sotto il mio corpo. Il resto, forse, è solo leggenda. 
-"Ragazzi che fate, venite con noi in spiaggia? " questa volta è Leo a parlare.
Margaret mi guarda, la conosco bene.  So quanto ami starsene ore e ore sotto il sole cosi accetto.
-"Veniamo anche noi, dateci giusto il tempo di cambiarci".
Detto fatto. Dopo esserci sistemati siamo pronti per scendere. Io alla guida e Leo al mio fianco.  Si parte.
Arrivati al Manhattan Beach Pier, prendiamo posto sotto gli ombrelloni e occupando i vari sdraio.
Ma di stare li, fermi nessuno ne ha voglia.
-" che ne dite di una bella partita a Beach volley? " domanda Leo. Come me un vero e proprio appassionato di sport.
Tutti annuiamo. 
-" si,ma scommettiamo!" Ed ecco Emily, con la sua mania del vincere.
-"E cosa?" Domando curioso quanto confuso.
-"chi perde paga una cena ai vincitori!" Ed ecco qui Margaret,  con le sue strane proposte, ma come sempre allettanti. 
-"Baa, per me é troppo semplice. Oltre a questo, chi perde deve spogliarsi!" Aggiunge Leo, facendo fuoriuscire la sua parte da maschio in calore! Emily non gli e l'ha ancora data. Ci scommetto. E dopo il suo discorso so per certo che non è una preda facile. Fatto il tocco mi ritrovo in squadra con.....Emily. Come gioca? Non lo so!  Ma a me di perdere proprio non mi va. Sarebbe stato piu bello se in squadra mi trovassi con Leo vittoria assicurata e un ottimo spettacolo per i nostri occhi, mentre adesso mi ritrovo a giocare contro il mio braccio destro.
CHE VINCA IL MOGLIORE!! 


POV EMILY 
La palla va in aria e a toccarla per primo e Leo, questo sta a significare che la palla è loro. 
Inizia proprio lui a battere, una battuta ottima,che sono proprio io a prendere, un po titubante ma con successo riesco a fare un ottimo passaggio a Dav, che non perde occasione per una schiacciata. Ed il primo punto è nostro. Se qualcuno ha tralasciato le regole, ci penso io a precisare il tutto. Per ogni punto ricevuto un indumento in meno da indossare, chi vince ha in premio una cena.
Leo e Margaret sfilano via il pantaloncino rimanendo in mutanda e canotta. Procediamo con la nostra battuta e dopo una serie di passaggi,la testa inizia a girarmi, Cosi tanto da non accorgermi nemmeno della schiacciata lanciata da Margaret, arrivatami in pieno viso. Un punto anche per loro. E anche noi ci troviamo costretti a levar via qualcosa. Volto il mio sguardo verso Dav, per avvertirlo del passaggio, ritrovandolo incantato sul mio lato b. Interessante come cosa.
-"quando hai finito avvisa!" Gli urlo mentre prendo la palla per alzarla.
-" di far cosa?" 
-"Di fissarmi no?"
Gli passo la palla, lui mi guarda poi si alza per schiacciare. Ed ecco un altro punto per noi.
-"Tranquilla Baby,mi dai la carica". Ecco cosa mi ha detto, mentre mi rivolgeva un occhiolino. 
La partita è finita. Con un 7 a 3 per noi. Ovviamente siamo rimasti tutti in costume.
Vengo raggiunta da Leo, che mi tiene tra le braccia mentre Margaret corre a cavalcioni su Dav. Le sue braccia attorno al suo collo, il suo corpo spalmato sul petto, quel petto cosi appetitoso mentre le mani del ragazzo la soreggono  dalle natiche. I capelli bagnati dall'acqua di mare.  Forse la mamma aveva ragione quando parlava di lui in quel modo.
-"Emily....Emily.."
È Leo a farmi distogliere lo sguardo da Davin, che troppo impegnato a slinguazzare con la sua donna non si è accorto di niente.
-"Farai cosi anche sta sera?" Domanda Leo, in un modo totalmente acido.
-"Cosi come?" Domando con l'aria innocente, anche se di innocente avevano ben poco i miei pensieri.
-"Lascia stare, avrò visto male" e cosi dicendo si allontana da me.
La giornata é passata piu che bene, dopo la partita il bagno era assicurato. E mentre io nuotavo, non facevo altro che notare la complicità che quel ragazzo ha con la sua fidanzata. 0 segni di considerazioni da Leo, che sicuramente se l'è presa per qualcosa ed io mi sentivo un intrusa. Tanto che che decido di andare via, anzi pensavo di andare via.
Vengo bloccata da un polso, e sapendo di chi si trattasse continuo per la mia strada ma poi... 
-"E tu non scappi mica..." ecco che quella stretta si trasforma in una trappola mortale. 
Stretta tra le braccia di Dav,  a mo di principessa, mi porta dove l'acqua e piu alta.
-"Ma cosa stai facendo?" Domando confusa.
-"Sai il mare, divertirsi, i tuffi? Be ecco cosa facciamo. Tu la smetti di startene li come una vecchietta??"
Be fosse facile. Non posso mica dirgli che mi infastidisce il fatto che lui giochi con la sua ragazza senza degnarmi di nemmeno un misero sguardo o un sorriso. Che poi non ho ancora capito la mia reazione a questo.
-"Mi sto annoiando" ecco la mia risposta. Una vera e propria cazzata.
-" è a questo che servo io!" Sfornando il suo miglior sorriso, mi catapulta in acqua.
E pensare che ci stavo bene tra quelle braccia. 
Quando esco, noto che Dav si sta allontanando con Margaret, mentre Leo mi sta aspettando.
-"Oh ti sei ricordato di avere una ragazza!"
-" non lo dimentico. Tranquilla Baby"
Possibile che quei due debbano chiamarmi anche allo stesso modo. Impazziró fino alla fine.
Raggiungo la mano del mio ragazzo e insieme raggiungiamo la sabbia.
Dopo aver preso tutto siamo pronti per il ritorno a casa.
Tragitto in auto molto breve. Abbiamo accompagnato Margaret e Leo e poi è toccato a noi. Casa dolce casa.

POV DAVIN.
Siamo tornati a casa e dopo aver pranzato, sono andato in camera mia. Avevo una voglia pazza di suonare, ed è proprio sfogliando i vari pezzi che mi accorgo degli appunti di qualche giorno fa.
Ci proverei davvero a suonarli, vedere cosa ne esce fuori.
La porta è aperta e sull'uscio Emily, che mi scruta curiosa.
-"Allora non mi sbagliavo! Sentivo che eri tu!"
Le sorrido.
-"Be questa é la mia passione. Il mio vero amore. La musica."
Lei si avvicina, sfogliando quei fogli. Poi si accorge del foglio tra le mie mani.
-" se stavi per suonare, fallo. Io voglio ascoltarti." 
Me lo sta chiedendo in un modo dolce, ma cosi dolce, che sarebbe impossibile dirgli di no.
-" e va bene".
Inizio a suonare... una musica dolce... 

Se continui così... se mi guardi così 
prima o poi parte un bacio lo sai 
e se poi non ci stai, e se poi te ne vai 
va a finire...che esco di testa 
e io non ne ho nessuna voglia lo sai...


Il suo sguardo e fisso nel mio. Quello sguardo tentatore, irresistibile. Al quale ho cercato tutto il giorno di non pensare. 


non parlarmi così, non toccarmi così 
la tua sana vergogna dov'è? 
non ti ho cercata ti ho incontrata, lo sai 
non ti ho chiamata mi hai risposto, lo sai 

NON TENTARMI DAI 
MI CONOSCI ORAMAI 
E SAI ANCHE CHE POI... 
NON TENTARMI DAI 
"che mi sanguina il cuore" 
e ti giuro "fa male" 



Lei abbassa lo sguardo. Quella tortura sembra essere finita. Ed io smetto di suonare. 
-"Devi amarla davvero tanto!" Mi sussurra, con la voce un po spezzata.
Ma qui non si parla di amore, no. È solo cio che penso, quando penso a ... Lei.
Si perché questo testo non l'ho scritto per Margaret. Pensavo a due immensi occhi azzurri, che riescono a togliermi il respiro, che sanno farmi morire le parole in gola.
-"non è per nessuno. Avevo solo un po di ispirazione. Tutto qui".
Lei torna a fissarmi.
-"ti va di imparare?"Le domando.
-"Sarà per un altra volta Dav. Ora vado a prepararmi."
Poi mi ricordo della cena.
Ma io ho una cosuccia in mente. Un qualcosa che le tirerà su il morale.


POV EMILY 
Ho corso in camera. Non riuscivo piu a respirare la sua stessa aria. È normale avere il bisogno di guardarlo? O di volere che ogni suo sorriso sia per me?
Non credo lo sia.
Dopo una bella doccia inizio a prepararmi. 
Indosso una camicetta rossa,con un pantaloncino nero, a vita alta e Dei tacchi. I capelli mossi, e le labbra tinte di rosso.
Sono pronta. 
Scendo le scale, ritrovandolo di sotto ad aspettarmi.
Capelli spettinati,giubbotto di pelle maglia verde, che lascia intravedere i minimi dettagli e un jens.
-"Ce l'hai fatta  finalmente! "
-"Be l'altra volta sono stata io ad aspettarti. Diciamo che mi è andata più che bene!" Rispondo tutta sorridente. 
Che poi penso, ci viene vestito cosi a cena? 
Saliamo sulla moto, ed io fascio le mie mani attorno al suo petto.
Arriviamo in un posto isolato, dove fa sfondo a tutto ciò un edificio un po malridotto.
-"Ma dove mi hai portata?"
-"Ma quanto sei curiosa tu eh?  Seguimi e vedrai ".
Faccio come dice, e non appena varchiamo la soglia noto un sacco di gabbie con dei cani.
Oh io adoro gli animali.
Inizio a fissarle pensando che li prenderei tutti con me se solo potessi.
-"Scegline uno su" mi dice Dav.
Uno mi incuriosisce piu di tutti. È un Carlino. 
-"Questo." Lo indico tutta sorridente.
Vedo Davin avvicinarsi ad una signora per avvertirla che saremmo passati a prenderlo.
Poi usciamo.
-"Dav è bellissimoo " urlo euforica.
-" consideralo un regalo da parte mia. Ah la signora ha detto che si chiama Tobia."
-"bello anche il nome, grazie grazie grazie. " 
Lo stringo tra le braccia. Sono davvero contenta.
-"Dav, io ho fame."
-"vorrà dire che ci fermeremo a mangiare un panino,sempre se la signorina non teme di ingrassare!"
-" sai che non ci sono problemi scemo!"
Raggiungiamo ancora una volta la moto, per partire.
Davin ordina 2 panini e non appena ho il mio tra le mani inizio già a divorarlo.
-"Ehy calma, non te lo toglie nessuno!"
Be questo lo so, non serve che lui me lo ricordi.
-"Guarda che se non ti muovi, divoro anche il tuo".
Seduti su una panchina, continuo a minacciarlo. Ma lui no. Va con calma. Come se lo facesse di proposito.
Afferro il suo panino tra le mani e mentre sto per rubarglielo, la mia stretta su di esso, fa cadere della salsa proprio sulla sua maglietta. 
-"Opsss" gli sussurro.
Prendo della carta e cerco di pulirlo. Mettendomi sbadatamente,a cavalcioni su di lui.
Solo quando mi accorgo della poca distanza,sussulto. 
-"Be hai gia finito?" Mi domanda,con un tono totalmente sensuale.
-"E che forse faresti prima a lavarla" rispondo imbarazzata.
Lui sembra accorgersene.
E inizia ad avvicinare il suo viso piu al mio, mentre io mi scanso leggermente. 
Chi mi abbia dato la forza di farlo,proprio non lo so.
-"Sai,ho notato come mi guardavi oggi"
no no no. Non l'ha detto davvero.
Questa volta sono io a fissarlo negli occhi, mentre continuo a torturare il mio labbro inferiore, e a desiderare di assaporare quelle labbra perfette. Siamo vicinissimi. La distanza di sicurezza è andata a farsi fottere. Poi  Le nostre labbra combaciano,alla perfezione. Ma solo per pochi secondi.
-"Non posso fare questo a Leo"
Resto immobile. Le guance rosse. E un imbarazzo senza precedenti. 
Poi parlo.
-"Qualsiasi cosa stava per succedere, non deve accadere piu". Mi alzo e raggiungo la moto. Scappare. Ecco quale sarebbe la soluzione. 
Cosa mi è saltato in mente? Baciare Davin, nonostante stia con Leo. Ho perso sicuramente la ragione.
Arrivati a casa, nessuno dei due riesce a parlare. L'unica cosa che mi ha detto è che domani sarebbe passato a prendere Tobia. Per il resto niente. Vado in camera mia. In preda ai mille pensieri. Ma con l'unico desiderio di non pensare più  alla sua perfezione. Lui ha già il suo vero amore.

ANGOLO AUTRICE.
Eccomi quii.  Con un nuovo capitolo. Be come avete notato c'è una vicinanza nota a tutti. È il desiderio cresce per entrambi. Attratti come due calamite, riusciranno a stare lontani??  Restate con me per scoprirlo.
Ringrazio chi continua a seguirmi. Un bacione.
-Dany 



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Capitolo 7
*** Perché fai così? ***




Tornato a casa, mi sentivo imbarazzato. Sapevo di non essere il solo a sentirmi cosi, ma questo non cambiava niente. Ammetto di aver baciato altre donne, nonostante stia con Margaret. Si sa le serate in disco finiscono un pó tutte allo stesso modo, ma questa volta è strano. È tutto cosi diverso.
Solo un breve contatto. Due bocce che si uniscono per una breve frazione di secondo, sono riuscite a scombussolarmi.
Ma la cosa che mi incuriosisce è il fatto che lei prima si sia scansata per poi prendere l'iniziativa. Questo Proprio non me lo spiego. 
Se solo non stesse con Leonard... E che io non tradirei mai la fiducia di un amico.
Giuro che l'avrei presa, e baciata fino allo sfinimento. Fino ad aver bisogno di riprendere aria per poi ricominciare ancora e ancora.
Ma come ha detto lei, questo non deve più accadere.
Decido di chiamare i miei amici. Quelli ancora disponibili per una delle nostre serate. Dovevo non pensarci. Anzi no, dovevo dimenticare.
Cosi dopo il loro ok, prendo la moto ed esco.

POV EMILY 
Il motore di una moto mi fa sobbalzare. Guardo fuori dalla finestra, accorgendomi di chi si tratta. È Dav, che veloce come un razzo è sfrecciato via. In più a quest'ora della notte. 
Ma questo non deve importarmi. Devo tornare alla normalità.  Quella normalità dove lui è solo il mio fratellastro antipatico ed acido. E non un ragazzo pronto a tirarti su il morale, con una passione, dai pensieri bellissimi e dai modi di fare di un gentil men.  
Perché perché, ha dovuto tramutarsi nel ragazzo perfetto? E perché sono costretta ad averlo sotto il mio  stesso tetto? 
Stanca di parlare da sola, chiamo le mie amiche, per invitarle a dormire da me. 
Le chiamo creando una conferenza.
-"Ragazze verreste dalla vostra piccola e disperata Emily?? "
-" non serve che tu lo chieda"
-"io ci sono"
-"ma cosa è successo"
-" ci devi i dettagli "
Ecco le mie amiche! Ma quanto le adoorooo!!! 
-" vi spiego non appena arrivate. Grazie ragazze. Siete una favola!"
Poco dopo arriva un loro messaggio. 
-" APRIII" corro alla porta ritrovandole armate di borsoni. Sembra debbano trasferirsi qui.
Salite in camera danno inizio all'interrogatorio.
-" non ci si sente da parecchio. Mi sei mancata" dice Sarah.
-" mi siete mancate anche voi. Tanto ragazze"
L'abbraccio di gruppo non può di certo mancare.
-"Allora? Perché sei disperata piccola?" Mi domanda Elly.
-"Volete davvero saperlo?" Annuiscono tutte e 4 e curiose mi spronano a continuare.   
Gli racconto tutto. Dai primi battibecchi a quando ho conosciuto Leo. Dai suoi sorrisi a quando ha iniziato a prendersi cura di me. Dalla gelosia a quella specie di bacio. Tutte restano incredule. 
Elly con l'aria sognante  non nasconde di certo di voler stare al mio posto.
-" e quindi vuoi dirmi che si è scansato? " domanda Kristy incredula.
Annuisco, ripensando a quella scena. Una vera stupida, ecco cosa sono stata.
Poi tra le varie chiacchiere ci siamo addormentate. Avevo bisogno di sfogarmi e sapevo di poter contare su di loro.


POV DAVIN
Ieri sono tornato tardi a casa. Non ho avvisato Margaret della mia uscita improvvisa e mi son dato da fare come non facevo da tempo. Senza tralasciare che ho dormito ben poco.
Sono cosi stordito da sentire ancora quelle risatine  femminili, cosi eccitanti , nelle mie orecchie. Scendo al piano di sotto ritrovando la generazione femminile trasferitasi qui.
-"Sono morto e questo è il paradiso!" Esclamo guardando quel ben di Dio.
-"No,  questo è l'inferno" risponde una ragazza mora dagli occhi marroni.
-"non farci caso Kristy" la sua voce inconfondibile echeggia nella camera. 
Il suo sguardo è rivolto al pavimento.
È da ieri che ci penso. Io non avrei dovuto più farmi film mentali e tantomeno lei. E gli e lo avrei fatto capire, costi quel che costi.  
Mi sdraio sul divano, affiancando due ragazze. Una sembra imbarazzata, e questo mi fa capire che sarà lei la mia preda.
-"Come ti chiami bella biondina?"
-"Eleonor " una risposta secca. 

Anche se a me sembra che si stia contenendo.
-" io sono Davin, ma per le belle ragazze come te posso essere chiunque! "
Poso la mia mano sulla sua coscia, mentre lei non sembra essere disturbata da questo gesto.
-"Ti va di venire fuori con me?"
ma un altra ragazza interviene. La stessa di poco fa. Se non ricordo male Kristy è il suo nome.
-"Ma non ti vergogni? Tu ce l'hai già una ragazza!!"
-"e tu quando imparerai a farti gli affari tuoi eh?"
la ragazza mi guarda in cagnesco, mentre Susanne varca la soglia della cucina.
-"Davin, credo dovresti smetterla di comportarti in questo modo. Se la tua ragazza lo sapesse, non ne andrebbe di certo fiera".
-"stia tranquilla Susanne, non potrebbe mai essere l'unica. "
-" mamma lascialo stare. Al signorino piace volare di fiore in fiore. Non sa cosa significhi prendersi cura di un solo seme!" 
Sbotta Emily, per poi salire in camera sua.
Ed io non so per quale motivo mi sento costretto a seguirla.
Nonostante sappia che la stia seguendo continua a darmi le spalle, ma quando raggiunge la sua camera e sta per chiudere la porta, io la blocco.
-" adesso mi spieghi cosa ti prende e cosa volevi dirmi!"
-" a cosa prende a me? Non farmi ridere. Non sei in grado di tenere una donna al tuo fianco. E non sai mantenere nemmeno le promesse."
-" Emily l'hai detto tu che non doveva succedere. E Poi di quali promesse stai parlando?"
-"senti Davin, tu prima ti comporti in un modo e poi fai lo stronzo. Fai finta che io non ci sia in casa d'ora in poi. E poi parlavo di Tobia ".
È vero. L'avevo dimenticato. Dovevo passarlo a prendere. Sarebbe stato il mio primo pensiero per lei,oltre a quella canzone.
-"Ci andremo insieme a prenderlo, non appena le tue amiche andranno via."
-"perché? Hai qualche problema con loro? A me non sembrava mica sai..." risponde tutto d'un fiato. 
-"Nessun problema anzi. Mi potresti far conoscere Eleonor. Di certo non si tirerebbe indietro".
-"vaffanculo Dav" si volta di spalle ma io la blocco nuovamente. 
-" lasciami".
La tiro contro me, i nostri corpi si sfiorano, mentre lei tiene basso quel suo sguardo magnetico. Rendendomi il gioco facile.
-"Ieri sera non la pensavi cosi!"
-"Ieri sera, ho pensato solo per  un attimo che tu fossi diverso. Sai che c'è?  Ho sbagliato" e dopo avermi detto ciò si allontana.
AUTOCONTROLLO VIENI A ME!! 

Le sue amiche sono andate via,mentre io sono dietro alla sua porta per chiederle di accompagnarmi. Avremmo acquistato il necessario e poi saremmo andati a prendere il cucciolo.
-"Allora ci vieni o no? "
La porta si apre, e lei tutta pronta corre al piano di sotto, afferrando le chiavi della mia moto.
-"Ci vado da sola, non mi serve un Baby-sitter" certo sogna. La mia moto è intoccabile. 
-"Non fare la sciocca, dammi le chiavi" ma lei proprio non vuole saperne. 
-"Se proprio devi venire, salta dietro."
-"io dietro? Ma scherzi? " Domando incredulo.
-"Se vuoi venire, questi sono i patti".
Quanto è cocciuta questa ragazza??  Da morire.
-"E va bene".
Salto in sella, Mentre lei inizia a guidare. 
I capelli al vento, le gambe scoperte e le mie mani sui suoi fianchi. Il desiderio di ogni uomo è tra le mie braccia. 
Ma posso continuare a pensare queste cose? 
Dopo aver comperato il necessario, passiamo dal canile, dove lei parcheggia la moto ed io corro a prendere il cagnetto.
Appena gli e lo porgo, sembra lei abbia visto un tesoro. Lo stringe, lo coccola Come se lo conoscesse da una vita.
-"Grazie" finalmente una parola gentile. Credevo di non sentirne piu.
-"Te l'avevo promesso! "  
Lei mette il guinzaglio al cucciolo e inizia a passeggiare.
Io la seguo. E passo dopo passo ci ritroviamo in un parco.
Seduti sul prato, lei intenta a coccolare il nuovo arrivato ed io a guardare questa meraviglia.
-"So che mi stai guardando" dice all'improvviso. Utilizzando le stesse parole usate da me il giorno prima. 
-" vuol dire che non ti sfugge niente allora! " Le rispondo.
Le sfioro la mano con le dita, e sento dei brividi pervadermi il corpo. Vorrei tanto dirle
Che non mi sarei fermato.
Ma penso un sacco di cose, che non riesco a dire.
Lei mi guarda. Con il suo sguardo. Con i suoi occhi che brillano di luce propria. Uno spettacolo.
-"Sai tu non devi fare cosi" le sussurro.
-" cosi come? "  mi chiede intensificando lo sguardo.
-"Non devi guardarmi, o potrei... "
-"andiamo Dav. Non potrei mai farti nessun effetto. Non potrei mai farti l'effetto di Margaret."
mi dice per poi voltarsi in un altra direzione. 
Mi avvicino piu a lei, fino a che i nostri nasi riescono a sfiorarsi.
-"E se ti dicessi che mi stai facendo impazzire? " le sussurro a due centimetri di distanza.
Lei mi passa una mano tra i capelli, mentre io sento di morire con quel suo tocco.
-"Ti direi che..." ma la frase resta incompleta, visto che il nostro signorino è riuscito a scappare per raggiungere due cani al guinzaglio passati poco fa.
-"Davin, corri a prenderlo per favore" urla allarmata.
Corro ad acciuffarlo, quel cane non si direbbe proprio un cucciolo, ma sembra possa partecipare ad una maratona, poi lo consegno alla padroncina.
-"Andiamo va. Non si sa mai scappi di nuovo" le Dico sorridendo.
Lei mi porge le chiavi. E si parte.

POV EMILY 
Rientrati a casa, tutti non facevano altro che avvicinarsi a Tobia. Ed io fiera di quel cucciolo, continuavo a stringerlo. L'avevamo salvato. La signora ci aveva raccontato la sua storia. "Trovato per strada pieno di ferite. Ha solo.bisogno di affetto" Ecco come era arrivato li.
E noi saremmo stati la sua famiglia, io gli avrei fatto da mamma.
Poi guardarlo era la cosa più bella. Mi ricordava in ogni momento che era un regalo di Davin. Il suo regalo per me.
Una giornata indimenticabile. Una di quelle giornate che lasciano il segno.
Non faccio altro che risentire le sue parole....
-E SE TI DICESSI CHE MI STAI FACENDO IMPAZZIRE?-
Per fortuna la mia risposta è rimasta incompleta, perché gli avrei detto che io perdo la ragione ogni volta che mi si avvicina.
Non so più quel che faccio.  
Sto sbagliando a vederlo in modo diverso?
Bho. Fatto sta che  infondo non é vero che il buon giorno si vede dal mattino. Perché io questa giornata non la dimentico.


ANGOLO AUTRICE 
Scusate il ritardo. Ho avuto pochissimo tempo in questi giorni e tante cose da fare. 
Spero che il capitolo vi piaccia e che non vi abbia delusi.
Aspetto di sapere cosa ne pensate. Ringrazio chi continua a seguirmi.
Baciii

-Dany


 

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Capitolo 8
*** Fosse solo pioggia. ***





POV EMILY.
Sono passati due mesi da quando la mamma si é sposata, due mesi che mi hanno cambiata in pieno.
Ho messo in ordine i pensieri e con un po di coraggio ho parlato a Leo.
Non volevo prenderlo in giro. Tra noi, non era scattata, e nessuno più di me, poteva saperne il motivo. Ma sono stata abbastanza coraggiosa da raccontarlo anche a lui, che con mia grande sorpresa ha deciso di aiutarmi.
Mi ha detto che era attratto da me, ma che già aveva intuito qualcosa e che quindi sarebbe stato inutile anche per lui continuare. Per non parlare di Davin che ha degli sbalzi d'umore, innumerevoli.
Un giorno mi fa credere una cosa e l'attimo dopo scansa  perfino il mio sguardo.
La tattica della GELOSIA. Ecco cosa mi ha suggerito, e lui mi avrebbe aiutato fingendo, infine tutto é a fin di bene.
Oggi é una giornata piovosa, ed io odio i temporali. Mi fanno paura.
Tutto é iniziato quando da piccola, sono rimasta chiusa fuori casa, e improvvisamente un fulmine si é schiantato a pochi metri da me. Li ha avuto inizio il mio trauma.
Con nessuna voglia di uscire mi alzo dal letto per trascinarmi giù in salotto.
Il divano é già occupato, ma io non curante di ciò,mi ci siedo lo stesso. 
L'orologio segna le 19.30. Come spesso accade, i nostri genitori non sono in casa. 
-"Perché quella faccia?" mi domanda Davin curioso.
Tobia non appena mi vede, si divincola dalle sue braccia,per correre tra le mie.
Non voglio dirgli la verità, mi prenderebbe in giro sicuramente.
-"Mi sento poco bene, tutto qui.Cosa vedi?"
-"Niente di particolare" risponde cambiando ancora una volta canale. Adesso la tv é ferma su Titanic. E la sua faccia confusa, sta a significare la sua indecisione nel Vederlo o meno.
Prima che lui possa cambiare, afferro il telecomando e lo stringo tra le mani.
-"ook. Adesso non si cambia ". E con l'aria sognante, inizio a guardare questo bellissimo film.
Magari vivessi io un amore cosi, con un ragazzo che sarebbe pronto a tutto per Me.
-"Guarda, te lo lascio vedere solo perché non mi va di fare storie" mi dice.
-"O forse perché piace anche a te!" Esclamo.
-"Io direi perché c'é una scena di nudo " continua lui.
-"Te l'ha mai detto nessuno che sei un pervertito?" Rispondo ridendo.
-"Si. Esattamente da quando ci siete tu e tua madre, molto di più."
-"Vabbe. Fai silenzio ".
Il film prosegue, e sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla. Noi stiamo guardando questo film, come una coppia. Decido di non darci peso. Dopotutto cosi è nei piani di Leo.
-A Davin non piace chi si da  subito.-
 Ecco cosa mi ripete.
Ma evidentemente non ha capito che io non sono quel tipo di ragazza.
Le Sue dita continuano a sfiorare la mia spalla, per scendere sul mio braccio. Un tocco di fuoco. I brividi mi pervadono in ogni centimetro.
Continuo a guardare la tv, mentre i due protagonisti, sono immersi nel loro bacio d'amore.
Davin mi solleva il mento con le dita, facendo incastrare il suo sguardo al mio.
-"non abbiamo un discorso a metà noi?"
Lo guardo, con la sola voglia di scappare. Ma dove? 
Riporto lo sguardo alla tv.
-"io non ho niente da dire."
Ancora una volta torna ad afferare il mio viso, ma sempre con delicatezza.
-"Emily basta. Io non ce la faccio più!"
Avvicina le sue morbide labbra alle mie, ed io subito le accetto. Lo desidero. Ne sono sicura. Le nostre lingue giocano tra loro, e mille brividi mi riempiono il cuore. 
Si ferma per tornare a guardarmi negli occhi, ma il silenzio é padrone di ciò. Poi si alza e va via.
È il nostro primo e vero bacio e lui ancora una volta é andato via.Non dirmi che ho sbagliato qualcosa?!

POV DAVIN
Sono in camera. Penso e ripenso a quello che è successo,  E per la seconda volta un bacio tra noi, mi ha tolto il respiro. Mi sono sentito diverso, ma sorprendentemente bene. 
Come può,solo lei, rendermi così vulnerabile? 
Mi addormento, con il rumore della pioggia contro i vetri. E con il desiderio di rivivere quell'attimo così intenso. 
Improvvisamente mi sveglio. Qualcuno sta piangendo.
Passo dalla camera a fianco, ma lei non c'è. Controllo al piano di sotto, ma anche li nemmeno l'ombra. Poi apro la porta e la trovo fuori sotto la pioggia , seduta sui scalini. 
-" perché piangi?" 
Non vuole rispondermi. 
Cosi la prendo tra le braccia e la porto dentro.
Salgo le scale, e quando sto per entrare nella sua camera lei mi dice 
-"no. Posso dormire con te, per favore. "
Annuisco portandola nella mia camera e poggiandola sul letto.
Mi stendo al suo fianco, continuando ad abbracciarla per riscaldarla.
-" cosa ti è preso?"
-"niente. Ho solo paura dei temporali."
-"cosi tanta paura da scappare fuori casa?"
-" no. Ero fuori per un altro motivo" mi risponde.
-"quale? Se posso."
Mi guarda, mentre prende la mia mano per incastrarla alla sua.
-"perché mi hai baciata?"
 Perché provo strane sensazioni, mai provate prima. Migliaia di brividi, non causati dal freddo. La voglia di saltarti addosso, e tenerti vicina sempre.
-" perché volevo farlo da tanto"
-" quindi é solo un semplice bacio come tanti?" Mi domanda assonnata. I suoi occhi si stanno chiudendo ed io come un codardo solo adesso riesco a rispondere.
-"No. Tu non sarai mai come le altre. TU SEI SPECIALE!"


ANGOLO AUTRICE. 
Ciao a tuttiiii. Scusate il ritardo, non aggiorno da un pezzo. E tra parentesi questo capitolo non mi sembra nemmeno il massimo. Anche se spero che a voi piaccia. 
Tra i due c'è stato qualcosa, ma non una semplice cosa, c'è stato il loro primo e vero bacio. Sono stati travolti dalle emozioni, ma Davin ancora una volta sembra essersi scottato, e questa cosa un pò lo spaventa. Sà cosa pensa, ma non è pronto a parlargliene. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, bacioniiiiiiiiiii. La vostra
- Dany 


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Capitolo 9
*** É tutta un'illusione ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY




Apro gli occhi tastando con la mano l'altra parte del letto, ritrovandola vuota.
Questa non é la mia camera, e sono ancora una volta sola. Sento dei passi avvicinarsi seguiti da delle urla.
-" cosa ci fa questa nel tuo letto eh?" Urla Margaret. Certo non poteva esserci che risveglio migliore.
Cerco di spiegare, ma tutto sembra inutile. Quest'ochetta continua ad urlare , mentre una voce familiare prende vita.
-" ma niente amore. Ieri era spaventata e ha dormito qui. Appena ha preso sonno io sono andato in camera sua" risponde Davin, alla sua adorata ragazza.
Ma guarda che bugiardo. Chissà perché non gli racconta del bacio e di aver perso il controllo. Che andasse a farsi fottere, che ci vadano insieme. 
Mi alzo dal letto, senza degnare di uno sguardo i due. Se voleva la guerra, l'avrebbe avuta. A me sarebbe bastato dimenticare tutto. Ovviamente più facile a dirsi che a farsi. Ma gli e l'avrei fatta pagare, dopotutto noi donne siamo il punto debole degli uomini, quindi non mi resta che provare.
Arrivo in cucina e dopo una colazione lampo mando un messaggio a Leo.
<< amore quando arrivi>>
Ovviamente tutta una tattica. Lascio il cellulare incustodito in cucina, per passeggiare in giardino. Nella speranza che lui sia abbastanza curioso da avvicinarsi. Ed infatti, ho fatto centro. Rientrata in casa, noto che ha il mio telefono tra le mani.
-" stava squillando e volevo portartelo" si certo, ci credo. Come credo che esista Babbo Natale.
-" chi é?" chiedo fingendo.
-" chi dovrebbe essere? Comunque sta arrivando"
Leo mi capisce al volo. Avvolte penso che sia piú il mio amico d'infanzia che il suo.
Dopo dieci minuti, il campanello suona ed io corro ad aprire.
-" Amoreeee" urlo. E subito corro a cavalcioni su di lui. 
Leo mi fissa, mentre io gli lascio un bacio sulle labbra.
Le mie labbra che fino a poco fa, avevano ancora il suo sapore. Noto che Davin non ha smesso per un attimo di guardarci, ma che si goda il film. Ho riservato per lui una poltrona in prima fila.
Arriva la panterona tinta di biondo, che abbraccia il suo ragazzo per cominciare con i suoi accoppiamenti in pubblico. Un vero schifo. Credo non sappia il significato della parola PUDORE, lei non ne ha.
-" Amore potremmo andare di sopra, ma solo se cambi le coperte, io non ci entro dove ci é stata lei". 
Ma con chi crede di parlare quella vipera.
-" sicuramente con te ,noi non saremmo al sicuro nemmeno con una disinfestazione!" Sbotto nervosa. Mi irrita. Questo é sicuro. É ancor di più odio il fatto che lui continui a ridere.
-"guarda che questa affermazione va bene se si parla di te! Vero Amore?" Guarda il suo ragazzo in attesa di una risposta. Che sembra non arrivare mai, visto le sue continue risate. 
-" tu non fiatare. E tieni al guinzaglio questa cagna in calore! Io vado fuori con il mio ragazzo". E cosi dicendo, prendo Leo per mano ed esco.

Dopo l'intensa passeggiata con Leo e la piacevole chiacchierata sul da farsi, torniamo a casa, dove il mio best mi saluta con un semplice abbraccio.
-"non c'è nessuno, non servono smancerie" mi sussurra.
Io sorrido dandogli una pacca sulla spalla.
-" sai che mi piace questo ruolo?" Aggiunge con un sorriso malizioso.
-" smettila. Adesso vai!"
 Cosi si allontana ed io chiudo la porta.
Mamma é occupata a preparare da mangiare.
-" su Emily apparecchia per 5" esclama lei.
-" ci sono ospiti?"
 -" Margaret pranza qui" risponde.
Sbuffo. Che palle, devo vederla ancora, anzi devo vederli insieme. 
Le scale vengono scese prima da Dav e poi da lei che mi guarda con aria di superiorità. 
-" ehy Davin ti ringrazio per esserti preso cura di lei. Questa mattina eravate davvero teneri". Dice mia madre.
Bingoo. Quanto la amo. Vediamo proprio cosa farà l'oca, e quale scusa troverà il signorino.
Margaret sgrana gli occhi.
-" ma non eri andato in camera sua tu?"
-" oh Davin ma che carino. Mi hai fatto compagnia. Tu si che sei un fratello esemplare!" Lo abbraccio .
Lui mi lascia fare, io mi allontano e poi risponde.
-" ok. Ti ho mentito questa mattina. Ma solo perché so che tu ne avresti fatto una tragedia"
-" sei.. sei uno sciocco. Lo dicevo io che non posso fidarmi di te". E cosi dicendo prende la sua borsetta e va via.
Oh è vero il detto, LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE.
 Ben gli sta.
Lui rientra, mentre mia madre cerca il modo migliore per parlargli. Lei non ne sapeva niente dopo tutto.
-" tranquilla Susan. Tanto gli passa". Dice, mentre si accomoda al tavolo.
-" vorrà dire che toglieró un posto. Ah Davin, dovresti farti prescrivere delle pillole". Esclamo 
-" cosa ti serve ora?" Domanda scocciato.
-" oh a me niente, ma per la tua grave amnesia potrebbero essere utili".
Mi guarda. Uno sguardo tra il divertito e il " ora ti ammazzo ". Mentre io mi fingo indifferente a tutto ciò.

POV DAVIN
 Ero al telefono con i miei amici quando qualcuno decide di iniziare a  bussare ripetutamente.
-" avantii" urlo per far finire quel tormento.
 -" aprimi non... non ce la faccio" risponde.
Apro la porta ritrovandola con una marea di vestiti tra le mani.
- É un emergenza! Devi aiutarmi a scegliere".
-" Ho da fare. E non sono una donna che può darti consigli. Va da tua madre, o dalle tue amiche". Sbotto impaziente sull'uscio della porta, sto ancora aspettando che lei vada via.
-"la mamma dorme e le mie amiche si stanno preparando anche loro. Ed io voglio un consiglio".
-" vai dal tuo ragazzo allora"
-" abbiamo litigato. Ecco perché esco con le mie amiche no?"
Questa ragazza é proprio strana.
Inizia prendendo il primo capo e raggiungendo il bagno, dopo essere uscita passeggia davanti a me in tutto il suo splendore.
-" che ne pensi di questo?"
 Che devo dirgli? Io la trovo bella e sexy in tutti i modi. Ma ciò che indossa sarebbe troppo per una serata di sole donne.
-"mmmm non so, cos'altro hai?" Le chiedo indifferente, cercando di non guardarla troppo.
Prende un abito nero a tubino tra le mani
-" provo questo."
-"fa come ti pare"
-"ah Dav, lo provo qui. Tanto mi hai gia vista in costume"
Eh si hai detto bene, in costume e non con una lingerie di pizzo.
Alzo lo sguardo per risponderle ancora una volta, ma resto incantato.
È perfetta, non ci crederebbe nessuno che ho una modella in casa, che ho baciato, e che ogni volta finisco per allontanare. Si perché nell'ultima parte mi prenderebbero per pazzo.
Vengo richiamato da lei, che continua a dirmi 
-"allora?"
-"allora niente" le dico mentre mi sollevo dal letto.
-"come niente? Metto questo?"
-" no." Le rispondo secco, continuando a girargli intorno e osservandola per bene.
-" Ma mi dici cosa c'è adesso?"
-" c'è che non voglio che tu esca cosi, anzi il tuo ragazzo non vorrebbe!"
-" ho sentito bene?" Mi chiede. Mentre sento di andare a fuoco, vista la poca distanza che ci divide.
Non riesco a rispondere mentre lei, sembra divertirsi.
-"oh Dav, non pensi faccia un po troppo caldo qui?" Sembra mi abbia letto nella mente, ed io cosi preso dalla situazione non mi sono nemmeno accorto di essere arrivato in bagno, e quando sto per chiederle che cosa ci faccio qui, un getto d'acqua comincia a scorrermi addosso.
Mi ha appena spinto sotto la doccia, mentre sento che il mio amichetto é sveglio qui sotto.
Non poteva finire cosi, non con me. Afferro il suo polso e la tiro a me. Il getto bagna entrambi, mentre noi siamo immobili a guardarci negli occhi.
-" secondo me fa ancora caldo"le sussurro all'orecchio.
-" e quindi?" Mi risponde in modo totalmente sensuale.
Inizio ad accarezzarla, mentre le lascio dei baci lungo il collo. Le afferro la coscia, cingendola a me, mentre piu desideroso che mai premo la mia erezione su di lei. Lei si stacca, prende un asciugamano e si allontana.
Ma cosa vuole fare? Farmi impazzire?
 Esco dal bagno seguendola. 
-" dove vai adesso?"
-" a mettere il pigiama, non credo di voler più uscire" risponde per poi allontanarsi dalla stanza, allontanarsi da me.

POV EMILY

É vero che il piano sta nel farlo impazzire, ma qui ci resto secca io. Dio, se solo ripenso a quella scena, ho ancora le palpitazioni.
Solo con lui mi sento così, apparte...apparte Parison, che mi faceva sciogliere come un ghiacciolo, con un solo sorriso.
Ma é acqua passata. Davin é diverso. Sa farmi stare bene e farmi sentire all'inferno. Amo tentarlo per poi tirarmi indietro. Ma per lui sono solo un stupido gioco, una come tante, e questa é solo una semplice illusione.



ANGOLO AUTRICE 
Buon giorno bella gente. Eccomi qui con un nuovo capitolo. Spero che il capitolo vi piaccia.Sopra ho inserito il trailer. E' la prima volta che ne faccio uno, quindi scusate se non è il massimo. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacione
Dani




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Capitolo 10
*** Insieme é tutta un altra cosa. ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY




POV DAVIN
É lunedi mattina, e il lunedì era un giorno bellissimo tempo fa. 
Ero solo un bambino quando decisi di stare sempre al fianco di mia madre, ero pronto a passarci giornate intere con lei, ma quelle giornate sono diventati giorni e alla fine ore. Poi tutto si é ridotto al solito lunedi . L'unico giorno in cui mio padre mi portava a far visita a mia madre. Malata da tempo di cancro. Fino a quel giorno, in cui é volata via.
É successo 8 anni fa, avevo solo 15 anni, e un bisogno pazzesco di crescere con lei, ma non tutti hanno la fortuna di avere qualcuno che li accompagni allungo. Io sono uno di questi. E non ostante il tempo passi e la vita vada avanti, una persona come lei resta insostituibile.
Oggi sarebbe stato il suo compleanno, e come sempre io non posso mancare.
Cosi mi sono svegliato presto, e senza dare nell'occhio raggiungo la cucina per una colazione lampo.
Ma non sono il solo ad essere sveglio.
-"Esci di già?" Mi domanda Emily.
-" si. Ho da fare"
-"ti va se vengo con te?"
 E ora cosa dico. Non ho mai raccontato a nessuno del mio passato, dell'amore per mia madre, del vuoto immenso che mi ritrovo, delle nostre passioni. Ma in fin dei conti sarei contento che lei mi accompagnasse.
-"se vuoi.." le rispondo con un piccolo sorriso.
-"allora corro a prepararmi" mi risponde.
 Io mi alzo dal tavolo per raggiungere il garage e aspettarla in auto.

POV EMILY
Scendo le scale ma lui non é più in cucina. Non sarà andato via senza aspettarmi?
Poi la mamma mi dice che mi sta aspettando.
Lo vedo, questa volta in auto. Cosi ci salgo. 
-"allora dove andiamo questa mattina?" Gli chiedo curiosa.
Lui non si volta ma risponde dicendo
-" non sei obbligata ad accompagnarmi."
Non so perché, ma oggi vedo una luce diversa nei suoi occhi. La sua allegria e le sue battute, sono andate a farsi un giro stamani. 
-"Hai litigato  con Margaret?"
Gli chiedo, trovandola l'unica motivazione plausibile.
-" Magari" mi risponde.
-" come magari, é la tua ragazza!"
-"lo so" dice mentre ha appena fermato l'auto. 
Siamo in un posto che conosco, ma che non visito spesso. Sarà perché non ne ho motivo.
Scendiamo dall'auto, ed io lo seguo. 
Il verde del prato e questo silenzio, donano un senso di pace in me. Chissà perché siamo al cimitero?
 Dopo qualche passo, lui sembra fermarsi per raggiungere una lapide.
Elisabeth Morgan, ecco cosa c'è scritto.
-" chi é?" Domando perplessa.
-" Mia madre" risponde con voce strozzata. Si sta trattenendo, mentre non smette per un attimo di osservare la sua foto. Ed é proprio guardandola, che noto la netta somiglianza con lui. 
Mi siedo al suo fianco, e noto che il giorno della sua nascita é oggi. Oggi é il suo compleanno.
-"sai, penso proprio che tua madre sia fiera di un figlio come te" gli sussurro.
Lui mi sorride debolmente.
-"chissà quante volte l'ho delusa" risponde con lo sguardo basso.
Gli afferro il viso tra le mani, per guardarlo dritto negli occhi.
-"Ehy, non devi nemmeno pensarlo. Tu sei qui adesso. Ci sei per lei. E credo che tu sia davvero forte". 
-"sai, e lei che mi ha trasmesso la voglia di suonare, lo facevamo spesso insieme. Il suo sogno era farmi incidere un disco. Diceva che avevo bellissimi pensieri, che avrebbero dovuto ascoltare in tanti. Ma io senza di lei non ce la faccio. 
Avevo smesso. É solo poco tempo, che ho ricominciato a farlo. Da quando ho incontrato una persona".
Mi sembra ovvio di chi stia parlando, e cosi chino la testa. Incapace di calpestare quello che si chiama AMORE.
-"Io penso che sia davvero fortunata ad averti affianco"
Dico con tutta la sincerità del mondo.
-"se parli di Margaret, hai capito male. É finita tra noi. L'ho lasciata".
Io resto con la bocca aperta, mentre nella mia mente si fanno spazio tanti pensieri. E uno spiraglio di luce, che mi fa credere che forse ci potrei essere anch'io di mezzo.
-"ah...e allora di chi parli?" Chiedo schietta e senza giri di parole. Se mi avesse risposto che parlava di me, giuro che non si sarebbe pentito.
Gli avrei mostrato in un abbraccio, che volevo solo che me lo dicesse. 
-"é una lunga storia, e non me la sento di parlarne per ora".
Forse ha ragione, meglio un altra volta. Non sarei pronta ad una botta, parlo nel caso la cosa fosse negativa.
-"certo. Comunque dovresti continuare a suonare. Anzi ricordi quella lezione che volevi darmi? Io sono disponibile" esclamo, cercando di tirargli su il morale.
-" vorrà dire che cominceremo oggi" risponde lasciando dei fiori li vicino, per salutarla vicino la foto. 
Mi ci avvicino anch'io, salutando per poi raggiungere Dav. 
Durante il tragitto per tornare a casa si é aperto con me.
Mi ha parlato di sua mamma, di cosa l'ha portata via, del dolore che ha dovuto provare e del fatto di non aver mai condiviso tutto questo con nessuno.
Ed io sono stata li, al suo fianco in silenzio. Ma pronta a stringerlo tra le braccia quando si é sentito barcollare. É davvero un ragazzo forte, e adesso capisco a cosa é dovuto il suo carattere. Si mostra duro ma in fondo ha un cuore tenero, che mostra a pochi. Ed io mi sento una di questi. Io mi sento importante per lui. E mi farò bastare questo se necessario. 

POV DAVIN.
L'ora di pranzo é passata in fretta. Tra i silenzi e gli sguardi tra me e mio padre che continuava a chiedermi dove sono stato. Una domanda più che inutile visto che sa cosa faccio ogni anno di questo fatidico giorno.
Avere una nuova moglie non vuol dire dimenticare il passato, no che io abbia qualcosa contro Susanne, ma lui sta sbagliando di grosso. Emily continuava ad osservarmi, capendo cosa provavo e cercando di trasmettermi una calma che non ho.
Non sopportando più quell'aria, sono andato in camera mia, mentre continuavo a ripetere la melodia che mi suonava in mente da giorni poi la porta si é aperta ed Emily, sorridente come sempre mi ha portato in camera sua.
-"allora maestro diamo inizio alla lezione" esclama.
Gli ho spiegato come fare un accordo e muovendo le mie dita su quello strumento, gli ho trasmesso quanto importante sia per me la musica.
-"suona. Mi piace ascoltarti"
Cosi seduto sul pavimento, lei mi si avvicina mettendosi tra le mie gambe, inizio a suonare.

Se fossi tu, 
al posto mio 
ad osservarti appena ti alzi e ti muovi 
e con le mani ti accarezzi i capelli. 
Se fossi tu 
chissà se riusciresti, 
ad indossare per un'ora i miei occhi 
e fissarti finché non ti stanchi. 
Ma quanto pesa l'anima? 
Pochi grammi soltanto, 
ma i più pesanti che un uomo ha. 

Guardo il cielo sopra la città che sta morendo, 
penso che forse non te l'ho mai detto, 
ma era una vita che ti stavo aspettando. 
Perché non solo sei bellissima, 
ma la più bella del mondo. 
Mentre ti guardo sognare io penso: 
era una vita che ti stavo aspettando.
 

Lei mi guarda, mentre continuo a suonare.. la stringo tra le braccia, essendo lei la protagonista delle mie canzoni,  essendo lei il motivo della mia rottura con Margaret e lei la persona che mi ha ispirato a suonare nuovamente.


Stringimi adesso, 
e se fossi tu l'unico rimedio 
per non cadere dentro i soliti errori 
che ogni volta non riusciamo a evitare 
Ma quanto pesa quest'anima? 
Pochi grammi soltanto, 
ma i più pesanti che un uomo ha. 


Poi mi fermo. 
Lei prende la chitarra per poggiarla sul pavimento, mentre si risiede ancora una volta. Solo che questa volta cinge le sue gambe ai miei fianchi, ritrovandosi a cavalcioni su di me. 
Faccia a faccia, occhi nei occhi.
Il mio cuore ha perso il controllo come le mie mani che iniziano a sfiorarla, senza chiedere il permesso.
-"scapperai anche questa volta?" Mi domanda con la voce che sembra un sussurro. Ma io non le rispondo.
Avvicino solo i nostri volti, fino a far combaciare le nostre labbra, che fameliche si cercano. Un bacio di passione, uno di quelli che si desiderano da tempo, uno di quelli lasciati sempre a metà. Ho sempre pensato a gli altri. Ma perché farlo anche ora? Se a me sembra che sia lei l'unica capace di capirmi? 

Lei mi passa la mano tra i capelli, mentre mi lascia una scia di baci lungo il collo. Dei brividi mi pervadono.
La mia mano si insinua sotto la sua maglietta, iniziando a palpare i suoi seni, mentre la mia evidente erezione preme contro la patta dei pantaloni.
Ma poi ricordo che lei non l'ha mai fatto e che per la sua prima volta dovrebbe pensarci o perlomeno esserne sicura.
Mi allontano dalle sue labbra.
-" sai non solo sei bellissima, ma la più bella del mondo" le sussurro per farle capire che é di lei che parlo, mentre lei non fa altro che arrossire.
-"fai lo stesso effetto anche a me!" Risponde timidamente.
-" e allora quando lo lasci Leonard?" Domando con un po di rabbia. Se non sono il solo a sentire questo per lei, perché continua a starci insieme?
 Lei ride, ma perché?
-" ah Leo. Ahaha. Dav con Leo non ci sono stata più di una settimana!"
-" ma se fino a ieri mattina gli saltavi addosso?" Sbotto perplesso.
 -"era la nostra tattica. Scusaci. Però é servita."
Rido. Una tattica. Se me lo avesse detto avremmo solo velocizzato i tempi. Fatto sta, che sono contento. Contento di averla qui. Tra le mie braccia, libero di poterla baciare quando voglio.
-"che stupidina" le sfioro il naso con le labbra.
-"e chi ti molla più adesso".
-"io no  lo farò" mi risponde.


ANGOLO AUTRICE 
Ehilà bella gente. Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Qui si scopre un pò il passato del nostro caro Dav, che infondo ha un grande cuore che sà amare.
Mentre Emily si ritrova pronta a stargli accanto, appoggiarlo.
E poi... tadaaaaaaaaa... c'è il vero e proprio bacio. NESSUNO E'ANDATO VIA, ma c'è solo stato un mix di emozioni.
Allora cosa ne pensate??? Fatemi sapere. Bacioniii
-Dany :)


 

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Capitolo 11
*** Finalmente NOI. ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY




POV EMILY
Mi sveglio di scatto. É che mi pare di aver fatto un bellissimo sogno, uno di quelli che sembrano così reali che la voglia di svegliarti va a farsi un giro. Ma aprendo gli occhi, due occhioni blu sono puntati su di me.
-"cosa ci fai qui?" Chiedo confusa.
-"non resistevo alla tentazione di vederti dormire piccola".
Oh che suono soave, quel nomignolo se detto da lui. Sembra un angelo, dagli occhi blu come l'Oceano, un oceano che sarei pronta a navigare insieme a lui.
Gli stringo le braccia intorno al collo tirandolo a me. Devo sentire che non é un sogno. É la nostra realtà. 
-"sai che non ci credo ancora?" Gli sussurro con aria sognante.
-"facci l'abitudine" risponde per poi iniziare a baciarmi.
Quanto adoro queste labbra carnose, e il movimento delle sue mani. Anzi adoro tutto. 
Si distende su di me, mentre continuiamo a baciarci. 
-" Dav se ci vedessero, prenderebbero un colpoo" esclamo tutta agitata, mentre cerco di smuoverlo con scarsi risultati.
Mi sorride per poi scostarsi e sedersi al letto.
-"ok, vado prima io poi mi raggiungi" gli dico.
Esco dalla stanza, per poi scendere le scale.
É una mia impressione o il sole splende più forte, le pareti sono più colorate e... e tutto é piu bello?
-" Buon giorno mamma, buon giorno George" esclamo stampando un bacio sulla guancia di entrambi.
-"di buon umore stamani?" Mi domanda mia madre.
-"si mamma. Diciamo che oggi avrei la forza per salvare il mondo intero!"
-" buon per te amore"
Prendo i biscotti per poi avvicinarmi alla mia tazza di latte caldo.
Dei passi annunciano l'arrivo di Davin, che fischiettando si unisce a noi, in cucina.
-"Buon giorno a tutti"esclama con un allegria che é chiara non solo a me.
-" Davin cos'hai?" Gli chiede George.
-"Niente. Mi sono alzato terribilmente bene. Sarà che sono andato a dormire ancora meglio" risponde guardandomi di tanto in tanto.
-" non avrai conosciuto un altra delle solite ragazze? Dav ti ricordo che prima o poi dovrai trovare quella giusta" sbotta George.
-" si é un altra ragazza. Ma lei é diversa" risponde puntando ancora il suo sguardo verso di me e facendomi avvampare .
-"allora si che si ragiona figliolo!" Risponde dandogli una pacca sulla spalla.
Entrambi finiamo la colazione in un attimo, mentre Davin mi mima un "vieni con me".
 Oggi mi sembra di essere videosorvegliata, mentre é molto più probabile che ognuno stia pensando a se stesso.
Ferma come un palo, attendo il momento giusto per raggiungerlo.
Lo raggiungo nel posto più isolato della casa. "La cantina."
-"Certo che è impossibile non guardarti" mi sussurra mentre mi blocca contro la parete.
Sembriamo due personaggi di un film, che cercano di far tutto di nascosto, e giuro che è  davvero strano.
-"Perché?" Gli domando, facendo gli occhi da cerbiatta.
Sto giocando con il fuoco lo so, ma non lo faccio di proposito. È lui a farmi sentire cosi, Bisognosa di un suo abbraccio, di un suo bacio.
Lui ride, mentre il rumore della porta ci fa sobbalzare.
-"Ragazzi, che ci fate qui?" Domanda George, scrutandoci per bene.
-"Oh niente. La mamma mi ha chiesto di prendere del vino, tutto qui ".
-"L'ha  chiesto anche a me, strano."
Poi si allontana con la bottiglia che gli ho appena porso.
-"Facevi la modella? Perché  come attrice sei da Oscar." Ghigna Dav alle mie spalle.
-"Perlomeno io ci ho salvati da questa situazione!" Rispondo con aria di superiorità. 
-"se se certo."
Usciamo fuori, mentre io corro in camera mia, chiudendo la porta. Mi ci lascio scivolare, mentre come una bambina, continuo a pensare a quello che mi sta capitando. 
Non mi sono innamorata, no di Certo. Sarebbe troppo presto.
Compongo il numero di Kristy.
- lo so che non ci sentiamo da un sacco, ma devo parlarti- dico tutto d'un fiato.
- ehy calma, non eri cosi agitata da quando mi parlavi di....- la interrompo.
-Davin, io. Oddio non so come spiegarti...-
-l'avete fatto? Era ora! Vi spogliavate con gli occhi.-
Ma che dice, io non me ne sono accorta.
-"No ma che.. diciamo che.. stiamo insieme?"
-Noo.. non ci posso credere. Dobbiamo vederci. Ora. Subito.-
-Certo, vediamoci al Central Parck.-
Aggancio.
Mi sono preparata in fretta e furia per raggiungerla il primo possibile e ne approfitto per una corsetta mattutina.
In lontananza la vedo salutare, poi un abbraccio ci unisce.
-"Chissà da quant'è che non ci  si vede " dice con il sorriso sulle labbra. 
-"Scusami. Ma recupereremo." Rispondo. Nel Frattempo Tobia è al mio fianco. Che scodinzola continuamente.
-"Allora? Racconta."
Cosi gli ho raccontato tutto, e lei sempre attenta, rispondeva di tanto in tanto. Gli ho chiesto se avesse novità e lei ha sganciato la bomba.
-"Mi piace Leonard." Io più entusiasta che mai,ho cominciato a saltellare. Come coppia direi che sono perfetti, ma Leo farà il primo passo? È tutto da scoprire.
Mentre passeggiamo, notiamo un gruppo di ragazzi. Anzi noto Davin. In Completo sportivo, una canotta che mostra il meglio di lui, la perfezione.
Mi sento totalmente imbarazzata quando li vedo avvicinarsi a noi. Davin resta fermo, mentre Leo corre a salutarmi, salutando anche kristy. Ma lui, perché non fa un minimo passo nei miei confronti? Perché si comporta come se fossimo semplici conoscenti?
-"Andiamo a pattinare. Vi và di unirvi a noi?"chiede Simon.
Io e La mia amica ci guardiamo per poi annuire.
È cosi tenera vederla imbarazzata. Leo mi si avvicina, per poi chiedermi.
-"Ma non ci eravamo riusciti?"
-"e infatti. Mi chiedo cos'abbia,sai che c'è, forse il tuo amico si vergogna di Me. Che vada a quel paese. " Leo ride. Forse ne sa qualcosa.
-"vedrai che verra da solo." Dice. Ma a me non importa, perché adesso il mio giorno perfetto mi sembra un incubo. 
Arrivati sulla pista, diamo il via al divertimento. Kristy inizia a pattinare, mentre Leo sembra un pò in difficoltà. Cosi con il mio suggerimento si è offerta di aiutarlo. Mentre io, ottima pattinatrice mi fingo incapace di far ciò. Cammino per un pò per poi abbandonarmi, sotto lo sguardo dei presenti. Davin mi guarda e un ghigno gli si disegna in volto. Ah sta anche ridendo di me. Un ragazzo, mi si avvicina, porgendomi la mano.
-"Posso aiutarti io se vuoi "
-"Certo, ne sarei contenta."
Cosi inizio con i passi base. E lui? Lui si facesse un giro.

POV DAVIN 
Siamo arrivati al Central Parck, e in lontanaza l'ho subito notata. Io sono con i miei amici, mentre lei è accompagnata da una delle sue amiche.
Le raggiungiamo, ma io non riesco ad andarle incontro. Mi sento bloccato. E odio questa situazione, ma forse è la prima volta che ci provo seriamente con una ragazza, e questo è il risultato. Sono sempre stato bravo a farle cascare ai miei piedi e adesso non riesco a stringerla a me. Raggiungiamo tutti insieme la pista di pattinaggio ed io mi lascio andare, mentre la noto in Difficoltà. Sarò uno stronzo, ma mi fa ridere vederla cosi, incapace di fare qualcosa. Poi un ragazzo le porge la mano e lei non la rifiuta. Cerca di aiutarla, e poi le cinge i fianchi.
No questa visione credo sia già troppo. Cosi mi avvicino ai due.
-"Dovresti staccarti da lei." sbotto.
-"E tu chi saresti per dirmi questo?"
Chi sono... sono colui che avrebbe dovuto aiutarla, che avrebbe dovuto reggerla.
-"Sono IL SUO RAGAZZO, quindi posso aiutarla io " sbotto. Ho tutti i muscoli del corpo irrigiditi, e una voglia di spaccare la faccia a questo tipo.
-"Ah ok "risponde per poi allontanarsi.
Mi avvicino a lei, poggiando le Mie mani sui suoi fianchi, e premendo la sua schiena contro il mio petto. 
-"non deve toccarti nessuno, che ti sia ben chiaro."
-"E chi lo dice?" Risponde nervosa.
-"Lo dico io." Lei si divincola dalla mia stretta, pattinando al centro della pista. Quindi ci sa fare, e questa era solo una scusa.
La raggiungo. 
-"Lo sai che mi piaci da impazzire " le sussurro.
-"Non ti credo. Stai solo giocando con me. Se no non ti saresti fatto problemi prima".
-"Emily Steward mi piace da impazzire." Urlo al centro della pista. Lei  Arrossisce. 
Le prendo la mano, le nostre dita si intrecciano, le nostre labbra si uniscono. Il cuore batte come un tamburo. Ed io sento di star bene, dopo tanto tempo, ancora una volta.



ANGOLO AUTRICE. 
Ehilààà bella gente. Non ci si sente da un sacco,  e confesso che mi siete mancati. Ho postato un nuovo capitolo, e questa volta un pò in ritardo e per questo vi chiedo di scusarmi. Ho avuto un sacco da fare, e mi è venuta anche un pò meno l'ispirazione. Detto questo, spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacione immenso.
- Dany :)

 

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Capitolo 12
*** Un invito inatteso. ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY









POV EMILY.
Siamo tornati a casa per l'ora di pranzo, mentre non facevo altro che ripensare alle sue parole. Quindi è ufficiale. Stiamo insieme. 
Sono in preda all'imbarazzo,ed entrando in camera non posso che notare la mamma sulla soglia con le braccia incrociate e un aria interrogativa.
-"Cosa c'è mamma?" chiedo.
-"Chi è entrato in casa Emily?"
-"Nessuno, che io sappia " rispondo avvicinandomi a lei e puntando lo sguardo nella sua stessa direzione.
Subito mi accorgo dei  post-it appiccicati sullo specchio.
"Era una vita che ti stavo aspettando"
"Sei la più bella del mondo "
"Un invito a cena me lo concedi?" improvvisamente sbianco. E adesso cosa gli dico?  
-"Ah non lo sai?  La prossima volta sarò proprio io a parlare con Leonard". Risponde. 
-"Fatti bella" aggiunge, mentre si allontana dalla stanza dopo aver chiuso la porta.
Mi avvicino allo specchio, afferrando i bigliettini. Li conserverò in eterno, questo è sicuro. Be adesso devo rispondergli. 
Corro in camera, ma é vuota. Scendo le scale ma nemmeno al piano di sotto c'é traccia di lui. Cosi decido di tornarmene in camera.
Appena entrata, un rumore mi incuriosisce. È il getto della doccia, che poco dopo sembra fermarsi. Ma chi è nel mio bagno?  Mi avvicino piano alla porta, abbasso la maniglia, ma di fronte ai miei occhi c'è proprio lui.
A petto nudo, coperto dalla vita in giù da un asciugamano e delle goccioline disperse sul torace. I capelli bagnati tenuti in modo sbarazzino. Faccio un passo indietro, sbattendo contro il letto e ritrovandomi per terra.
Se fosse inverno non servirebbe di sicuro un termosifone. Ci sono io, con un minimo di 40° addosso.
Tranquillamente lo vedo uscire, mentre con una faccia da schiaffi continua a guardarmi.
-"Ho la doccia rotta, dovevo pur certo lavarmi" afferma. 
Si e ha scelto casualmente questa stanza. 
-"E quella di tuo padre non funziona?" Chiedo senza guardarlo negli occhi. 
-"Perché, qualche problema? " risponde porgendomi un altra domanda e avvicinando la sua mano a me.
-"Ma cosa vuoi adesso? "Gli chiedo.
-"Aiutare ad alzarti no? O da li la visuale é migliore?" Chiede con un sorriso malizioso.
Ed io poi, quando mi sarei decisa a tornare in piedi. 
-"Faccio da sola" rispondo mentre mi tiro su. Sono del tutto imbarazzata, mentre lui problemi non se ne fa.
-"Come sei acida. Hai per caso il ciclo? "
Ma che domande fa.
-"No. Adesso vai fuori " gli dico mentre lo spingo fuori dalla mia camera. 
Appena uscito,  sento bussare. 
Apro e lo ritrovo li.
-"Be avevo dimenticato qualcosa" dice per poi rubarmi un bacio a fior di labbra. Poi va via.
Sarà anche da prendere a schiaffi, ma è adorabile! 
Chiamo Kristy per un consiglio.
-"Ho un invito a cena. Cosa mi consigli?- chiedo al telefono.
-"Allora.. vestito a tubino, decolte cammello, capelli mossi, trucco leggero con rossetto nude e...a si.. depilazione completa, non sia mai, ci fosse il dopo cena" risponde a macchinetta. 
-"Non c'era bisogno dell'ultima parte Kry, ma perché tu pensi davvero possa esserci? "
-"e be, credo proprio di si. Adesso vai a prepararti, domani mi racconti".
-"Va bene, a domani".

1 ORA DOPO....


Ho finito. Anche se guardandomi allo specchio, credo ci sia qualcosa che non va, ma se il sargente ha scelto ciò, vuol dire che è ok.
Scendo dalle scale a piedi nudi, per sedermi al salotto e indossare i tacchi. Be qui non funziona come i soliti appuntamenti, dove si aspetta che il ragazzo venga a prenderti, qui è tutto più complicato. Ed io non ho ancora capito come faremo a non dare nell'occhio. Dav era in cucina, ma adesso è proprio davanti a me. Perfetto come sempre. 
-"Emily Leo ha un problema con la macchina.  Ti accompagno io da lui. Vi presto la mia."
Ecco una delle tante scuse. Per fortuna ha tanta immaginazione!
-"Va bene Dav" rispondo.
-"Emily perché non vai con la tua?" 
Mamma perché non ti addormenti?
-"Susanne tranquilla. Abbiamo già deciso" risponde Dav.
-"Va bene ragazzi.  Fate attenzione". Dice George,  con un tono un po più alto per
Farsi sentire.
Usciamo di casa, per raggiungere il garage.
-"Sei bellissima " mi sussurra.
-"Anche tu non sei niente male!" Rispondo.
Dopo un lungo tragitto siamo arrivati al ristorante. Un posto davvero bellissimo. Abbiamo cenato sotto gazebi bianchi, dove delle candele erano sparse,  illuminando il percorso.
Un uomo con la chitarra mi si è avvicinato, è ha iniziato a suonare per noi , la nostra canzone. Mentre Dav mi ha anche regalato una rosa per poi chiedermi di ballare. Credo di non essere mai stata cosi bene. Ancora una volta mi sono sentita protetta in queste forti braccia. Mi sono sentita il centro del mondo. E credo lui sia di una dolcezza formidabile.
Finita la cena, siamo tornati in  macchina, ed io mi sentivo bene. Vedevo nei suoi occhi una luce bellissima, e l'ho baciato. L'ho strinto forte a me, come non avevo mai fatto. Poi siamo partiti.

POV DAVIN.
Arrivati nel garage, mi sentivo in pace con il mondo. L'avevo avuta tra  le mie braccia e mi sarei fatto bastare quello. Non sapevo se era pronta, se avrebbe voluto fare quel passo con me, quindi non ho fatto  niente.  L'ho salutata  con un bacio e mi sono diretto in camera mia. Dopo essermi spogliato, per rimanere solo in boxer, qualcuno bussa alla mia porta.
Mi ci avvicino, ritrovandola di fronte. Con il suo  pigiamino, i capelli sciolti e quei occhi inconfondibili anche al buio. Mi ha guardato per poi poggiarmi una mano sul petto. E con quel tocco, è come se il mio cuore avesse ricevuto una scossa. L'ho stretta a me per iniziare a baciarla, mentre lei con quelle mani  inesperte, vagava sul mio petto.
-"Sei sicura di ciò che stiamo per fare ?" Volevo esserne certo.
-"Si".
Ho ricominciato a baciarla, spingendola verso il letto. Poi le ho sfilato la maglietta, accarezzandole i seni, e lasciandole una scia di baci lungo il collo, per poi scendere giù. Le ho levato il pantaloncino e poi anche l'intimo, mentre lei imbarazzata, continuava a baciarmi. 
Con movimenti lenti sono entrato in lei, e sempre con delicatezza continuavo a sfiorarla, il dolore è diventato piacere, poi siamo venuti. 
L'ho stretta forte a me. Doveva capire che ci sarei stato. Che non l'avrei delusa come mio solito. 
Adesso sapevo che era mia. Ed io sarei stato suo. Sempre e comunque. 
Poi ci siamo addormentati.


ANGOLO AUTRICE.
Eccomi qui, ragazze. Nuovo capitolo aggiunto. In anticipo, per farmi perdonare!
Allora alloraa.. Davin è stato proprio un romanticone, ha organizzato una cena, le ha regalato una rosa e l'ha invitata a ballare. Emily si è sentita trattata da vera Principessa. Ma la serata non è finita. I due hanno dato una vera e propria svolta. Spero di essere stata brava nel descrivere tutto ciò. Fatemi sapere cosa ne pensate. 
P.s. Ringrazio chi continua a seguirmi, chi mi ha inserito tra i preferiti e chi nei ricordati. Grazie a chi recensisce. Un bacione immenso.
-Dany :)

 

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Capitolo 13
*** Il ritorno. ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY




Sono passati due mesi dalla nostra prima volta. Ricordo ancora tutti i brividi provati, il suo modo di sfiorarmi. Ricordo il giorno dopo, quando mi sono ritrovata nel suo letto, tra le sue grandi braccia, e solo il rumore della porta mi aveva fatto aprire gli occhi, ma chi c'era sulla soglia, resta un dubbio. Mai nessuno si è accorto di niente, anche se riservare le coccole a  solo quando siamo soli è davvero difficile. La ragazza timida e insicura, non esiste più.  Con Dav sono cambiata. È da tempo anche che ci sproniamo a realizzare i nostri sogni, anche se alla fine nessuno dei due ha fatto ancora qualcosa.
E se ci sono domande sul nostro attuale rapporto, sappiate che siamo super uniti.
Dopo quella volta, è successo ancora. Abbiamo rifatto l'amore.  E lui è stato come la prima volta, sempre attento alle minime cose. Adoro stargli accanto, sentirlo suonare, adoro lui. È questo è ciò che conta. 
Ricordo qualche sera fa, quando abbiamo deciso di raggiungere la spiaggia, era buio e noi eravamo soli. In preda alla pazzia per qualche birra di troppo ci siamo ritrovati a fare il bagno, con la luna che faceva da sfondo, i suoi occhi che brillavano e il mio cuore che rischiava di fermarsi. Abbiamo fatto l'amore in riva al mare ed è stato bellissimo. Siamo rimasti svegli per guardare l'alba, stretta tra le sue braccia, e lui mi ha sussurrato all'orecchio 
-" MI STAI FACENDO VIVERE UN SOGNO" 
Parole che non potrei mai scordare.  
Adesso sono qui, sotto il getto della doccia, che mi riporta a quei giorni.  Il pensiero di tornare a scuola mi uccide. Il fatto di non passare più l'intera giornata insieme ancor di più. Ma si sa, è l'ultimo anno,  e prima o poi doveva iniziare.
-"piccola" mi sento chiamare. È Dav che come mi aveva promesso, si sarebbe alzato presto per accompagnarmi. Con i capelli ancora scompigliati, e solo un boxer in dosso entra nel bagno, per poggiarsi allo stipite del lavandino. 
No no. Non può fare cosiii.
-"amore io mi starei lavando.." gli dico.
-"lo so. E devo anch'io.  Altrimenti faremo tardi" mi risponde per poi sfilarsi i boxer e rimanere completamente nudo. È pazzo. È più che ufficiale. 
Si insinua sotto la doccia con me, mentre inizia a bagnarsi.
Lo guardo notando la sua strana espressione.
-"a cosa pensi?" Chiedo,  mentre cerco di fare il più veloce possibile.
-" al fatto di non averlo mai fatto sotto la doccia" risponde, per poi iniziare a baciarmi con foga. Sarò pur contradditoria, ma speravo facesse qualcosa del genere. Cosi tra un bacio e l'altro,  le mie mani perlustrano il suo corpo, centimetro dopo centimetro. Mentre lui mi solleva dalle natiche, per insinuarsi in me. Movimenti delicati, poi la spinta aumenta fino a che arriviamo al culmine. Avvolte penso chissà cosa penserebbero se ci vedessero cosi. Ma poi mando via quest'idea. 
Dopo un altro bacio esco, per iniziare a prepararmi. Opto per un jeans stretto, una canotta e le mie converse. 
-"non è troppo scollata quella li? " domanda Dav,  mentre è fermo ad osservarmi.
-"ma chee.. e poi non c'è mica tanto da vedere, tranquillo".
-"non scherzare. " risponde.  Dimenticavo, Dav è super gelosissimo, un po come me d'altronde.  Una volta mi sono ritrovata a litigare con una ragazza, perché non smetteva di atteggiarsi e di mangiarlo con gli occhi. Dire che è finita male è ben poco. Dopo essermi preparata, scendo le scale.
-"mamma mi accompagna Dav a scuola!"
-"va bene. Ah Emy questa sera non saremo in casa  io e George. Dei suoi colleghi ci hanno invitato a cena".
-"va bene" rispondiamo entrambi. 


L'arrivo a scuola è stato bellissimo. Sono arrivata in sella ad una moto, con il mio ragazzo super gnocco,  mentre mezzo istituito continuava a guardarci.
-"ci vediamo "Gli dico, stampandogli un bacio.
-"a dopo" risponde,  abbracciandomi, facendo notare a tutti che non sono più sola. 
Mi allontano per poi raggiungere le mie amiche. Diciamo che solo Kristy sapeva i dettagli, quindi mi hanno fatto un quesito. 
Sono rimaste tutte contente, tranne Elly. Che come mi ha spiegato Kristy, sperava in una conoscenza. Direi che devo aprire gli occhi per quanto riguarda lei. Vedendo gli orari ci siamo accorte di essere divise per la maggior parte del tempo in questa giornata, un vero peccato. Le prime tre ore sono volate, e mi sono ritrovata a mensa con le mie amiche. Tra pettegolezzi e quant'altro, ho saputo i fatti di mezza scuola, anche se sinceramente non m'importa niente. 
-"ah.. ma qui,  qualcuno non sa chi ho vistoo"... dice Elly guardando nella mia direzione.
-"chi?"domanda Kristy, mentre anch'io curiosa,attendo una risposta. Poi il telefono prende a suonare, e leggere Davin, sul display, mi riempie il cuore.
-"a me lo dite dopo"rispondo, per poi correre in bagno.
-mi manchi troppo -
-amore, a chi lo dicii- rispondo
-tutto ok?-
-alla perfezione.-
-va bene, ora ti lascio andare ho sentito la campana. Ti passo a prendere.  Baci piccola-
-certo, ciao Amore-
Metto il cellulare in borsa e corro fuori dal bagno. Una marea di ragazzi ha invaso il corridoio e tra i tanti sguardi uno mi pare familiare. Ma forse ci ho visto male, anche perché non sembra esserci più. Mi dirigo in classe per l'ultima ora di lezione che sembra passare in fretta. Il suono della campana fa si che io tiri un sospiro di sollievo. Cosi mi dirigo all'uscita, saluto le mie amiche e corro dal mio Boy.
Salto in moto,e poi dritti a casa.
Sono le sei del pomeriggio,  e abbiamo deciso per un film. È stata prima una guerra, per decidere ma poi ho lasciato stare. Gli ho concesso di vedere transformer. Io nel frattempo ho preparato una torta. 
-"vieni qui, sentiamo cosa ne pensi?"
-"non rischio di morire vero?"
-"be su questo avrei dei dubbi" rispondo ridendo.
-"ma che ci hai messo? Secondo me hai dementicato lo zucchero!" Dice ghignando.
-"ah.. vorra dire che se è immangiabile posso fare questo" rispondo,  per poi spalmargli il suo piatto con la torta in faccia.
Noto sul suo volto un qualcosa di strano, e per intuito femminile,  afferro il mio piatto, con nessuna intenzione di mollare la presa.
-"questo non dovevi farlo.." risponde mentre cerca di togliere l'eccesso di torta dal viso, poi afferra l'intera torta ed inizia a rincorrermi. 
-"no no no" urlo mentre salgo le scale correndo.
Dove mi nascondo, dove...
 Entro nella sua camera ma lui è più veloce, e con un braccio mi afferra, poi mi spalma l'intera torta sul viso e sul resto del corpo.
Mi blocca i polsi, e si avvicina al mio viso, leccando la mia guancia. 
-"sai forse non è cosi male!"
-"ringrazia che mi hai bloccata, o ti facevo vedere io!
Ride di gusto, mentre ancora una volta incastra il suo sguardo al mio.
-"lascia che sia io a pulirti" mi sussurra con un aria del tutto sensuale.
Inizia a lasciare una scia di baci lungo il collo, poi scende giù,  facendo crescere in me quella voglia di lui. 
Il suono della porta ci interrompe. Ma non dovevano restare fuori i nostri?
-"vai tu sei il meno sporco!" Gli dico. Dopo una veloce sciaquata,  Dav corre al piano di sotto, mentre io cerco di ripulirmi.
-"È per te!" Gli sento urlare con aria scazzata.
Per me? Scendo le scale di corsa, notando Dav vicino la porta. Mi ci avvicino anch'io, ma quando vedo di chi si tratta, la mia bocca non proferisce parola. 
Nella mia mente una sola domanda. 
Perché è tornato? 


Angolo autrice.
Eccomi qui, dopo esattamente 10 giorni. E' passato un bel pò lo so, e dovete scusarmi per questo. Detto ciò, nuovo capitolo aggiunto.
Il loro rapporto và a gonfie vele, ma ci sarà un nuovo personaggio. Chi sia, lo scoprirete solo nel prossimo capitolo. Allora che ne pensate?? Fatemi sapere. Bacioni 
-Dany :)

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Capitolo 14
*** Come un buco nel petto. ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY

La mia domanda non è rimasta per molto solo nella mia mente, perché poco dopo mi sono decisa a parlare. 
-"che ci fai qui Mark? " gli chiedo mentre continua ad osservarmi, con il sorriso sulle labbra e la faccia sorpresa.
Chi è Mark? È una lunghissima storia. Parto dal principio. Conosciuto su un set fotografico, considerato da tutti  uno tra i migliori modelli, diventammo migliori amici. Parlo di lui ovviamente,  perché per me era molto di più. Seppe conquistarmi fin da subito, con i suoi modi dolci, e un affetto sproporzionato nei miei confronti, purtroppo in quel tempo fidanzato, con Jacklin, una super modella a livello mondiale. Ed io ero la sua stupida amica, innamorata segretamente di lui. E se qualcuno si chiede se gli e ne ho mai parlato be potrei dire di si, per ben 2 volte.
La prima ero ubriaca, e fu proprio lui il giorno dopo a raccontarmi l'accaduto,  prendendolo come un gioco. Ma la seconda volta non ero sbronza. Ricordo benissimo quel giorno. Avevamo appena finito un servizio insieme, quando lo tirai con me in camerino. Gli dissi che non riuscivo più a stargli a fianco, che non volevo essere solo un amica, ma lui non rispose. Mi guardò senza dire niente per poi andare via. Poco dopo lasciai perdere con quel lavoro, non lo sentii più, e adesso me lo ritrovo qui. Adesso che credevo di stare bene.
-"non posso cercare una vecchia amica? "
-"non dico questo, ma certo che hai dei tempi!" Rispondo.
-"posso entrare?" Chiede rivolgendosi a Dav, che scruta i lineamenti del suo volto, per poi acconsentire. 
-"piacere Mark, un vecchio amico di Emily. Tu sei?" Dice ponendo la mano a Dav.
-"lui è Davin, il figlio del marito di mia madre" rispondo al suo posto.
-" per essere più svelto, sono il suo ragazzo" risponde in modo tranquillo. Credo che se sapesse, lo butterebbe fuori a calci.
-"ah...certo ti sei più che ripresa, e anche velocemente, vedo".
-"cosa intendi?" Domanda Dav, rubandomi le parole di bocca.
-"ma.. niente.. è solo una frase fatta" risponde per poi  guardarsi intorno.
-"ok.. adesso puoi andare" cerco di mandarlo via. Non voglio più vederlo. Con le mani nella tasca, la sua camminata, il suo viso da.. da vero stronzo. Dio ma perché è venuto da me? 
-"ti ho cercata anche a scuola, ma sei scappata via, devo parlarti di lavoro. Sai dovresti tornare!"
Vedo Dav guardarmi, è  da un mese e mezzo che cerca di convincermi, dice che devo inseguire i miei sogni se voglio che si realizzino.
-"no non esiste" rispondo tutto d'un fiato. 
-"senti vai, la convinco io. Ci si vede" lo liquida Davin. Chiusa la porta, mi stringe in un forte abbraccio.
-"è il tuo sogno, perché non realizzarlo? "
-"perché fa parte del passato Dav. Lascia stare!" Mi divincolo dalla sua stretta.
-" prometto che se ci provi tu, lo farò anch'io. Davvero!"
Sarebbe bellissimo se lui lo facesse, lo guardo negli occhi per trasmettergli quel che sento.
-"ok. Ci andrò, ma prima sistemeremo te. Tu mi prenderesti in giro".
-"va bene piccola" cosi raggiungiamo la mia camera, lui steso sul mio letto ed io sul suo petto. Poi mi sono addormentata.

POV DAVIN
Penso e ripenso a questa giornata, e non mi sento del tutto tranquillo. 
Da dove è sbucato questo qui, e a cosa voleva alludere con quelle frasi. L'unica cosa positiva che ha portato è la notizia per Emily, ma potevano benissimo mandare una lettera,  anziché quel tipo. E poi anche lei mi sembrava cosi strana. Ci ha messo perfino del tempo per spiegare chi fossi, come se avrebbe preferito non dirlo. La conosco bene, e anche il suo modo di guardarlo mi è parso strano. Vedremo, chi vivrà vedrà. 


Mi sono svegliato presto stamani, Emily mi ha chiesto di inserire alcune delle mie canzoni su una chiavetta, cosicché oggi pomeriggio, saremmo andati alla radio.  Mi ha detto di aver visto su un sito, di una gara, il vincitore, potrà incidere un disco e magari entrare a far parte di quel mondo. Ho smesso da tempo ormai, di sperare di farcela,ma per lei ci proverò, ancora una volta.
Questa mattina, l'ho vista uscire presto di casa, è passata per un saluto veloce e poi è andata via, accompagnata da Kristy, mentre non facevano altro che parlottare. L'ho vista diversa, sarà la scuola,  o magari le strane idee che si mette in testa. 
Bha, meglio darsi da fare...


 POV EMILY.
Sono le 7.00 e sono già uscita di casa. Questa notte ho dormito poco, cosi mi sono messa alla ricerca dell'opportunità da prendere. So che Dav, non ci proverebbe se fosse per lui, ma io voglio aiutarlo a realizzare il suo sogno, a realizzare il sogno di sua mamma. 
-"è bello quello che vuoi fare per lui, sai" mi dice Kristy.
-"e che vederlo felice mi fa stare bene, ed è quello che voglio fare!"
Mi sorride, poi mi fa cenno di entrare. Il bar si chiama Good coffee. 
Optiamo entrambe per una cioccolata, mentre continuiamo a parlare del più e del meno. 
Leonard varca la soglia, salutando la barrista con un cenno di mano e poi unendosi a noi.
-"come mai da queste parti? " chiedo. 
-"non dirmi che la tua amichetta non te l'ha ancora  detto..." risponde, poggiando un braccio sulle spalle di Kristy.
-"be adesso, te ne dovevo parlare comunque...."
-"state insieme? Ma che bellooo" esclamo abbracciando entrambi. 
Non c'era cosa migliore che potessi desiderare.
Poi un lieve tocco, una strana sensazione. Alzo il capo, per guardare chi mi avesse sfiorato la spalla, ritrovando Mark.
-"credo sia il destino a farci incontrare!" Mi dice.
-"no, io credo che qualcuno ce l'abbia con me, invece. " sbotto nervosa.
Ma i miei occhi ricadono inconsciamente su di lui. 
E chi non noterebbe quei dettagli?  La pelle scura, i capelli neri, le sue fossete quando ride, le sue labbra carnose, per me, un tempo tra i desideri più inrealizzabili. 
Ok, è più che ovvio. Sto perdendo la ragione. Più gli sto lontano, e meglio sarà. 
-"be sai, i tuoi occhi non dicono di certo questo." Risponde, e con questo fa si che i nostri sguardi si intreccino. Le sue irridi nere, non possono che catturarmi, come un tempo, o forse anche in maniera diversa.
-"Ma pensi di conoscermi?"Chiedo acida. 
Mi prende per un polso e mi trascina fuori, sotto lo sguardo dei miei amici, e non solo.
-"perché ne hai dei dubbi? " risponde. Poi aggiunge.
-"non dirmi che è quel biondo che ti ha fatto perdere la testa, non dirmi che ti sei unita a lui come lo eri con me, che gli hai parlato di ciò che vorresti, che gli hai fatto occupare un posto che non è il suo? "
No no, ma cosa dice. Io sono attratta da Davin, non è stato così fin da subito, ma poi l'ho capito. So cose di lui, estranee al mondo intero. Non ha occupato in vecchio vuoto. Lui si è fatto spazio da solo.
-"ascolta. Se sei venuto qui per confondermi, sappi che non ci riuscirai!" Esclamo.
-"se è vero quel che ricordo, staremo a vedere". Risponde, scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi allontanarsi.
Rientro nel bar, notando che siamo di un ritardo pazzesco.
-"Kry, ci tocca scappare"
-"Leo poi ti spiego" gli sussurra la mia amica, notando la sua aria interrogativa. Poi siamo uscite dal bar, e corse a scuola. 


6 ore dopo...



Le lezioni sono corse via, come un lampo. E cosi io posso dedicarmi al mio obbiettivo. 
Uscita di scuola, raggiungo Dav, che non sembra tanto entusiasmato di vedermi. Cos'abbia é ancora da scoprire.
Salto in moto, ma tra noi regna il silenzio. Poi ci fermiamo in un posto isolato,lui sfila il casco e sistema i capelli. 
-"cos'hai? Non hai detto una parola" dico impaziente.
-"io?  Cose da niente" risponde. Ma la sua espressione é indecifrabile, sembra voglia chiudersi come un riccio, proprio come tempo fa. Poi aggiunge.
-"Emily, dove sei scappata sta mattina? "
-"sono andata in un bar, con Kristy"
Lo vedo ridere.
-"con Kristy, mi fai ridere. Abbi le palle nella tua vita di non mentirmi. Odio le bugie" sbotta.
-"guarda ke se ti riferisci a Mark, non l'ho invitato io!" Rispondo difendendomi.
  
Le sue mani si stringono in pugni e subito ne sferra uno contro un albero, procurandosi dei taglietti sulle nocche.
Mi stringo in me stessa, spaventata dalla sua reazione.
-"allora mi spieghi perché quello stronzo ti ha portata fuori per un polso?  E perché ci sei stata per una decina di minuti? Emily chi cazzo è quello?"
-"Dav basta. Stai esagerando" rispondo incamminandomi verso la moto.
-"ah si certo. Con quello ci sprechi tempo a parlare. È con me che scappi via!"
-"sei ridicolo. Davvero"
-"sai che ti dico?  Che non vado più da nessuna parte, che sono cosi ridicolo da andare via e lasciarti qui. Perché la vedi questa- e mi mostra la chiavetta- è una delle più grandi stronzate che stavo per fare" la lancia via, chissa dove. Poi salta in moto. 
-"sono troppo ridicolo, per accompagnarti a casa. Troppo ridicolo, per essere il tuo ragazzo Emily" poi sfreccia via, come un razzo. Lasciandomi qui,sola.
Ed io,  sento di crollare da un momento all'altro. Come può comportarsi in questo modo, come?
Non sono tornata per l'ora di pranzo a casa. Ho spento il cellulare , mi sono distesa su quel prato così verde, e ho pensato a tutto. Quando stavo per andare via, ho scalciato qualcosa. Quel qualcosa era la sua chiavetta. Credo sia stato un segno ritrovarla, cosi nella speranza che non si sia rovinata, l'ho portata in radio. Avrei finito quello che avevo cominciato. Ho compilato delle carte a suo nome, e mi hanno spiegato In cosa consiste la gara. Mi hanno detto   che manderanno le canzoni alla radio. Che la più votata, farà si che il cantautore possa incidere un disco. Quindi in tal caso, manderebbero un avviso. Poi sono tornata a casa, scappando in camera mia.
Non l'ho visto in giro, la sua moto non c'era.  La mamma mi ha chiesto se sapessi dove fosse, e gli ho risposto di no.
Sento una strana sensazione. Un vuoto. Come  un buco nel petto.


ANGOLO AUTRICE.
eccomi qui, cari lettori. Ho aggiornato. Credo sia passata una settimana. Allora allora.. cosa è successo.
Ritroviamo un Emily confusa, un Davin arrabbiato e un nuovo protagonista. Mark. Molto importante per Emily in passato. Ditemi cosa ne pensate. E' sempre un piacere. Bacioni Dani.
P.s. Questo  è Mark ;)

 

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Capitolo 15
*** I miss you ❤ ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY


POV DAVIN

Se qualcuno si chiede cos'è l'amore? Allora vuol dire che è nelle mie stesse condizioni. 
Un imbecille in prima persona, con un vuoto dentro e la mente confusa. Ecco come mi sento. Ho fatto bene a lasciarla li? Da sola? 
E me lo chiedo anche? 
Leo mi aveva raccontato di quella mattina, e nonostante mi ero ripromesso di mantenere i nervi ben saldi, non ce l'ho fatta. Sono esploso. Quella parte di me sta fuoriuscendo, quella parte che non voglio mostrare a nessuno. Ho passato la serata da lui fino a notte tarda, poi gli ho detto che sarei tornato a casa. Parcheggiata la moto mi sono abbandonato sull'erba con una bottiglia di alcool tra le mani, sotto il cielo stellato. Tutto fino a che il cellulare non ha preso a suonare.
Sul display il suo nome, e nonostante quel gesto sia riuscito a strapparmi un sorriso, ho rifiutato la chiamata.
Poi dei passi ed una specie di visione.
-"allora sei qui? " mi ha chiesto.
Aveva i capelli sciolti, e una vestaglia che la copriva appena, le braccia incrociate e i piedi scalzi. L'ho guardata, per poi voltare il mio sguardo in un altra direzione.
Poi mi si è seduta affianco.
-"cosa vuoi? "  le ho chiesto. 
-"niente. Ti stavo cercando" mi ha guardato per un istante per poi zittirsi. 
 Nonostante la voglia di fingermi indifferente cercava di persistere, il mio cuore ha cominciato a martellare, alla vista di quella visione.
Come poter evitare i suoi occhi, quello sguardo così magnetico. 
Lo tirata a me, sollevando il suo mento con le mani, per guardarla negli occhi.
-"tu non fingeresti mai con me. Vero? " le ho chiesto.
-"mai" mi ha risposto. Poi subito ho cominciato a baciarla. Avevo resistito già troppo per i miei gusti. Le mie mani si sono insinuate sotto la sua veste e il mio autocontrollo è andato a farsi un giro, insieme al suo pudore. L'abbiamo fatto li. Sul prato. Senza dire più una parola. Ma con una sola ed unica consapevolezza. Mi era mancata. E per me non era più un gioco. Faceva parte di me, e  questo mi faceva un pó paura. 

Dire che come idea è stata pessima, é poco. I nostri corpi rabbrividivano a causa della temperatura, e cosi durante la notte siamo rientrati in casa. Mi ha accompagnato in camera, questo lo ricordo. E poi ci siamo salutati. Raggiunto il letto, sono crollato.   

POV EMILY 
Cominciata come una delle giornate peggiori, direi che dopo ha preso una buona piega. Amo la nostra quotidianità e ancor di più apprezzo il fatto di tornare uniti, più di prima anche. 
Mi è mancato, e l'idea che lui potesse fare qualche sciocchezza mi spaventava.

È mattina. Ed un sole dai raggi così non lo vedevo da.. agosto?  Si, mi sa proprio di si. Mi sono messa sui 2 piedi da sola sta mattina, perché Dav, é ancora disteso sul suo letto. Ma non per molto. 
Busso alla porta, ma nessuna risposta mi giunge, cosi la spalanco per poi correre  a lanciarmi su di lui.
-"non vuoi proprio svegliarti?" Gli sussurro all'orecchio.
Si stiracchia un po, poi uno sbadiglio e infine apre gli occhi. Sembra proprio un cucciolo. 
Mi stringe improvvisamente in un abbraccio.
-"ho una sorpresa per te" dico.
-"mmm e cosa sarebbe? " domanda con aria confusa e con la faccia di uno che sta per riaddormentarsi. 
-"ho portato la tua chiavetta in radio, e diciamo che... ti ho iscritto al concorso" dico velocemente. 
-"l'hai fatto davvero?" Mi domanda sorpreso.
-"si" rispondo, aggiungendo.un sorriso che mette i miei denti in bella vista.
Mi stringe a se, capovolgendo la situazione e continuando a baciarmi dappertutto. 
-"adesso tocca a te piccola. Vai a lavarti e mettiamoci a lavoro."


Dopo una bella doccia, ho chiamato l'agenzia per avvertirli della mia decisione.  Mi sono sembrati tutti molto sorpresi ma sempre entusiasti. Il perché non l'ho chiesto, ma me lo farò spiegare al mio arrivo. Cosi valige pronte e biglietti fatti, tornerò a casa di mio padre. Al mio fianco David. Che presenterò come mio ragazzo.
La giornata è passata in fretta, e tra vari progetti, mi sono resa conto che questo è sempre 
Stato il mio sogno. E che solo lui è riuscito a spronarmi.
È tutto pronto. 
Chicago, stiamo arrivando! 


Dopo il lungo viaggio in aereo eccoci giunti nell'enorme casa di mio padre. Una villa di ben 3 piani, abitata da... nessuno. Questa era la nostra vecchia casa, prima del divorzio era il luogo più amato da tutti, poi qualcosa è cambiato. E se qualcuno si domanda perché sono qui,  la risposta è semplice. L'agenzia è qui vicino, quindi sarà veloce da raggiungere. Detto questo suono il campanello. Dav è al mio fianco e ancora non crede che ce la stiamo mettendo tutta pur di realizzare il nostro destino. 
Ma come si suol dire il destino ce lo scriviamo da soli!
E questo è solo l'inizio. 



ANGOLO AUTRICE. 
Eccomi qui, dopo ben 2 settimane. Lo sò lo sò, sarei da ammazzare per questo, e dovete scusarmi. Troppi impegni e davvero ho avuto poca ispirazione. Spero che questo capitolo non vi deluda. Lo postato per tutti quelli che aspettavano un aggiornamento, quindi ci ho provato.
Fatemi sapere cosa ne pensate, perchè davvero ho seri dubbi. 
Un bacio, la vostra Dany! ;)


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Capitolo 16
*** É un bene tornare al passato? ***


Ecco il trailer http://youtu.be/Z2PmKsPujWY





Rivederlo dopo tanto tempo non può che entusiasmarmi. È mio padre e nonostante la mamma abbia sofferto per la loro rottura, sono fiera di lui. Anzi fiera di loro. Ormai rimasti in buoni rapporti, la mamma si è fatta una nuova vita, mentre a mio papà fa compagnia la solitudine. È stata sua la decisione di chiudere ma nonostante ciò non posso che amarlo. 
-"tesoro sei sempre più bella" mi accoglie a braccia aperte mio padre, lo stringo forte a me, è vero questi mesi sono passati in fretta, ma spero che il tempo si fermi, così da stare più con lui. Finito l'abbraccio, mio padre accoglie Dav con una stretta di mano. 
-"Papà, lui é il mio ragazzo"
-"Piacere Davin" continua lui, è un pò imbarazzato lo so, e il fatto che lui cerchi di non dimostrarlo, non può che farmi sorridere. 
Mio padre gli ha mostrato la casa, mentre anch'io restavo sorpresa dai vari cambiamenti apportati. Solo una camera era la stessa, la mia.
Ferma sulla soglia, quella camera mi ha portato indietro nel tempo. 
Da quando giocavo alle bambole a quando ho iniziato a nutrire interesse per il mondo della moda. Per non parlare della mia ossessione nell'assomigliare il più possibile alle ragazze che ne facevano parte. 
Abbandonate le valigie ci siamo ritrovati a parlare su un divano.
L'argomento affrontato da mio padre è stato il  "come vi siete conosciuti? "Domanda più che lecita ovviamente, solo che non c'era un accordo sulla risposta, cosi ho lasciato fare a Davin.
"Diciamo che .. è stato all'improvviso, ho visto Emily per la prima volta ad un matrimonio. Facile da notare con quel viso incantevole e gli occhi che parlano. Parlano perché dicono anche ciò che lei non vorrebbe. Anche se all'inizio non la pensavo proprio cosi. Da tempo ormai, vivevo con mio padre, e abituarmi a quel cambiamento, mi sembrava molto difficile, é per questo che mi mostravo tremendamente testardo. Ma poi conoscendola.. ho scoperto in lei la persona più bella al mondo. È adesso sento di poter riporre tutto in lei. Pensieri, fiducia.. amore. Adesso condividere lo stesso tetto, la reputo una fortuna!" Risponde. Le sue parole mi hanno colpita. Questo è il modo in cui mi vede, e credo di non essermi mai sentita cosi perfetta.
-"bene,  ragazzi quindi già convivete?" Chiede l'uomo che mi ha messa al mondo.
Ci guardiamo per un attimo entrambi, poi decido di voler rispondere io.
-"papà Davin è il figlio del compagno della mamma esattamente".
Espressione sbalordita e anche se confuso ci risponde con un sorriso.
-"chi altri ne é a conoscenza?" Chiede.
-"tu sei il primo". Rispondo.
Un abbraccio ci unisce tutti, questa é la sua conferma, la sua benedizione. 
Ed io mi sento in pace con il mondo intero.

POV DAVIN
Sono a Chicago, sotto un diverso  tetto,  ma di piena fiducia. Parlarne con qualcuno mi ha fatto bene, e sapere che quel qualcuno é il papà di Emily, é ancora più rassicurante. Dopo l'intensa chiacchierata, ci siamo dedicati al pranzo, dove fra una cosa e l'altra mi sono trovato in perfetta sintonia con Tom, é cosi che si chiama il suo papà, nel prendere in giro Emily, sul suo strano modo di cucinare.
-"lascia fare, a chi ci sa fare" le ho risposto schiacciando l'occhio a Tom. 
Cosi stanca del continuo prenderla in giro si é inpuntata come una bambina, ma solo per poco. Poi è passata al spaparanzarsi comodamente sul divano nell'attesa che noi ci dessimo da fare. Cosa che abbiamo fatto, ma non per lei. Abbiamo divorato quel che c'era, mentre Emily continuava a guardare con lo sguardo da cucciolo ma l'orgoglio di non so quale persona. In realtà le avevamo lasciato la sua parte, solo che avrebbe dovuto chiederla. Cosa impossibile per lei. Quella giornata stava passando in fretta cosi dopo varie chiacchiere Tom ci ha salutati ed io mi sono accomodato al suo fianco. É cosi caparbia quando ci si mette. Addormentata su quel divano, le ho sfiorato il naso con un dito, mentre lei, sensibilissima a quel tocco, é  sobbalzata. 
Ha mugugnato per qualche istante, poi é tornata ad assumere quell'aria imbronciata.
-"vuoi tenere il muso per tutta le serata?"
Nessuna risposta. 
A Emily Stewart serviva una rinfrescata. In onore dei vecchi tempi.
-"vieni qui" e cosi afferrandola a mó di sacco di patate, l'ho portata fuori. Non servivono le buone maniere, o lo stile cavalleresco. No. Con Emily c'era bisogno di adrenalina. La stessa che mi ha fatto decidere di catapultarla in piscina.
-"ma cosa ti é saltato in mente Dav? Fa un freddo cane" .
-"Pardon, forse un pó d'acqua gelida ti riporterà alla realtà"  so benissimo di aver lanciato una bomba, o almeno credo.
-"adesso aiutami ad uscire" rispose implorandomi. 
É cosi che mi sono ritrovato anch'io in piscina. Ponendo la mia mano in suo soccorso. Mai fidarsi delle donne. 
Be peró non aveva certo torto, un pó freddo faceva davvero.
Vederla rabbrividire non poteva che farmi tenerezza cosi decisi di accorciare le distanze.
-"fremevo dalla voglia di ritrovarmi solo con te" non l'avevo solo pensato,  avevo perso il controllo delle parole, e non solo. Ormai il mio corpo andava a modo suo. Eccitato più che mai, premevo il mio corpo contro il suo, e il sentirla gemere per quel contatto non poteva che eccitarmi ancor di più. Cosi via quelle stupide calze, alzata la gonna, baci dopo baci. Una scia infuocata, resistente a tutta quell'acqua, segnava una strada tutta sua lungo il mio petto. Le sue mani armeggiavano contro la mia cintura mentre io le correvo in soccorso, sicuramente più veloce in quell'impresa. Così levati i boxer, l'ho penetrata facendola mia. Ancora una volta. Lei era ciò che di più bello si potesse immaginare,   la ragazza che avevo sempre sognato. Lei per me era quella GIUSTA.


Dopo la pazza nottata, sotto il tetto di suo padre, Comportamento da veri incoscienti, ci siamo rintanati ognuno nella propria camera. L'indomani sarebbe stato il gran giorno.  E chissà quali sorprese ci sarebbero state.

Alzati alla buon ora,io ero pronto ad accompagnarla, mentre lei raggiante come il sole, brillava di luce propria.
Capelli al naturale, una t-shirt bianca stile largo e un jeans strappato qua e la. É cosi che aveva deciso di vestirsi per andare in agenzia. Niente di appariscente. Lei era bellissima cosi.
Quelle strade erano cosi sconosciute per me, mentre lei sembrava le percorresse già  da bambina.
-" qui offrono un ottima colazione" mi fece segno indicandomi un Bar li vicino. 
Cosa da sperimentare- pensai. 
Dopo vari vicoli eccoci giunti all'agenzia. Un edificio bianco, grandissimo. Con enormi vetri a specchio al posto di una normale porta.  Dopo esserci avvicinati, eccoci al suo interno.  All'entrata una scrivania, e a capo di essa una sexy segretaria, tale e quale quelle dei film, che non faceva che ammiccare nella mia direzione. Cosa che non sfuggi ne a me e ne allo sguardo acuto della mia ragazza. Che come risposta si fiondó sulle mie labbra, per marcare il territorio.  Un gesto molto apprezzato da me e il mio amichetto.
Dopo il breve dialogo tra le due e le continue occhiate di Nancy,  cosi scritto sul suo cartellino, ci siamo ritrovati a salire su al 5 piano. In ascensore ovviamente. 
-din din- era il suono che stava a indicare l'arrivo al piano prescelto. Aperte le porte poi non ció Capito più niente...
-"Emily, che piacere rivederti"
Una signora bionda continuava ad abbracciarla.
-"oh ma quale onoree" un uomo sulla 40 ina  sorrideva, mentre le tendeva la mano.
Finiti i saluti, Emily mi ha presentato agli altri. Poi é stata chiamata in ufficio. 
Non che sia uno che origlia, ma tra i  vari  discorsi, una domanda mi é parsa strana. 
-"a cosa é dovuto il tuo ritorno? " sono rimasto indietro o l'avevano mandata a chiamare tramite quel coso? 
Poi una voce già sentita, mi volto e mi ritrovo d'avanti lui. Con il sorriso stampato sulle labbra e l'aria di chi era riuscito nel suo intento. 
No.. credo proprio di aver fatto male i conti!


ANGOLO AUTRICE.
Eccomi qui, dopo molto ma molto tempo. Credo di aver deluso un pò tutti nel capitolo precedente, ma spero che questo vi piaccia almeno un pò. Mi è dispiaciuto non sentire il vostro parere, anche in caso negativo . Detto questo, parlando di questo capitolo, ci ritroviamo tutti un pò in famiglia. Emily si sente amata, Davin si sente a suo agio ma niente fila liscio. Se il seguire i propri sogni spingesse qualcuno su un vecchio binario? E se su quel vecchio binario passasse un vecchio treno? Vedremo cosa accadrà nel prossimo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate. Bacioni . La vostra Dani :)

 

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Capitolo 18
*** Il verso giusto, o no? ***



 

Angolo Autrice.

Ok. Eccomi qui dopo tanto ma tanto tempo. Per essere precisi non aggiornavo da Novembre più o meno. Cosa mi sia preso, è una domanda che mi sono posta spesso. Mi ero persa. Bloccata in un punto e non riuscivo a trovare il modo per andare avanti. Premetto che in questo capitolo c'è un colpo di scena. Oddio mi odio da sola per questo, ma ci voleva un Boom! Per scoprire non vi resta che leggere. Spero di non deludervi, ho fatto il capitolo un pò più lungo. FATEMI SAPERE. NE HO BISOGNO. Spero vi piaccia. Adesso vi lascio alla storia. Un bacio, la vostra Dany :*

POV EMILY 
Il discorso di Alessandra, mi é parso molto strano, specie perché mi ha chiesto il motivo del mio ritorno.
-" non mi avete cercata voi?" Domando perplessa.
-"siamo sinceri, speravamo in un tuo ritorno ma Alex, come tu sai tremendamente orgoglioso, non ci ha permesso di cercarti. Diceva che saresti tornata, ed infatti sei qui"
-"credo sia tutto un equivoco..." rispondo, ma vengo interrotta dalle sue mani sulle mie. 
-"mi hai confidato cosi tante volte i tuoi sogni, non tirarti indietro, te lo dico come amica".
-"No, non lo farò." Rispondo.
-"bello il ragazzo li fuori" vaneggia Alessandra. 
-"si, lo so" rispondo soddisfatta del  mio ragazzo. Quell'aria incantevole dura ben poco, poiché la porta viene aperta da Alex, capo dell'intera azienda, accompagnato da Marck Paison,  ex amico, ex infatuazione, nonché l'artefice del mio ritorno.
-"oh siete qui ragazze" esclama quest'ultimo. 
-"come se tu non lo sapessi" rispondo acida, oltrepassandolo,  e dandogli una spallata. 
-"Be credo di dover dire qualcosa, Emily ti accomoderesti sulla solita poltrona?"
-"Certo". Sono più che scocciata da quel che ho saputo, ma se adesso devo ballare, lo farò.
-"Sono contento del tuo ritorno, Marck mi ha detto che é stato piuttosto facile convincerti" continua  Alex.
-"si, per lui é facilissimo raggirare le persone".
Tutti gli sguardi puntano su di me, ma non m'importa.
-"comunque sta di fatto che puoi iniziare a lavorare sin da subito".
-"oh grazie. Ale mi preparo, e ci vediamo sul set allora" rispondo entusiasta. Alessandra é la fotografa con cui lavoro. É sempre stata al mio fianco, e tengo al suo parere più di qualsiasi altro.
-"no Emily. Lavorerai con Marck" 
Ma cos'è questa, una punizione divina forse? Prima speravo, pregavo di averlo al mio fianco. Adesso lo scanserei a distanza.
-"ok".
Tutti escono fuori dall'ufficio, ed anch'io credevo di farlo. Poi vengo bloccata per il  polso.
-"cos'altro vuoi? " chiedo scontrosa.
-"Emy calmati. Sono sempre  io". Risponde.
Lo guardo per un attimo, e i suoi occhi sembrano cosi sinceri, un po diversi da quelli di un tempo. Il suo sguardo sembra voglia scrutarmi, capire il perché del mio cambiamento. 
-"scusami, lascia stare" esco dalla stanza per raggiungere Dav, che è ancora fuori. 
-" Mi hanno detto che posso iniziare già da subito,  Dio ne sono entusiasta". Esclamo. Ma lui non sembra tanto contento.
-"quindi ti hanno chiamata,e potrai iniziare subito. Wow. Che fortuna".
Non posso dirgli che é stato un malinteso, si arrabbierebbe con Marck, e non voglio casini tra i due. 
-"si, adesso corro a prepararmi, aspettami sul set".
Il camerino, gli abiti diversi, la make-up artist, mi sono mancati quindi con indosso il necessario adesso sono pronta.
Entro sul set, e subito mi sembrano strani gli sguardi tra i due ragazzi. Poi mi faccio avanti.
-"eccomi" annuncio. 
-"bene" risponde Marck. 
-"inizia mettendoti di spalle, in modo da valorizzare lo spacco della maglietta, sedere in fuori, perfetto e sguardo sensuale".
Eseguo alla lettera tutto, amo questo lavoro,e  trasmettere ciò che devo tramite delle foto non può che rendermi felice. Dopo vari scatti e le varie pose, il lavoro è fatto. 
-"sei stata bravissima!"
-"grazie" rispondo a Marck, per poi raggiungere Davin che non è Andato  via nemmeno per un momento. Anche se sento il suo sguardo seguirmi, e bruciare come lava dietro la mia schiena. Tornati a casa, ero ancora tutta elettrizzata,  ma non solo per me, ma per la chiamata che ha ricevuto Davin. 
-siamo della casa discografica,  chiamiamo per il concorso e per annunciarle che lei è il nostro vincitore- ecco le loro parole. 
-"visto? Non ne avevo dubbi. Stai per realizzare il tuo sogno Dav!!"
Lui sembra si stia trattenendo, mi guarda di sottecchi per poi dirmi
-"questo vorrà dire che dovrò lasciarti qui da sola,  e ciò non mi entusiasma per niente".
-"basta questo muso lungo, non è un funerale, tu andrai li, io verrò con te e inciderai il tuo primo disco."



POV DAVIN
Da dove la tira fuori tutta questa grinta ancora non lo so, ma questa ragazza spruzza energia da tutti i pori. Un uragano di emozioni, ecco cos'é.
-"no no no, tu resti qui. Oddio Emy non ci credo!"
-"te l'ha mai detto nessuno che sei un lunatico micidiale? "
-"mmm fammici pensare, no! E a te l ha detto nessuno che sei una brontolona?"
Lei con la bocca aperta e gli occhi spalancati 
-"lo sai che d ora in poi hai dato inizio ad una guerra?" Risponde sorridendo.
La casa sembra essere diventato un campo da guerra, gli oggetti sono ostacoli da superare e io sono la sua vittima. 
-"dai non ti sforzare zuccherino" le urlo mentre corro al piano di sotto.
-"Dav non mi addolcisci con quel nomignolo, meglio che tu te lo metta in testa, comunque adesso sono stanca, fermati".
Una cosa é certa, ha qualcosa in mente.
-"ah lo sapevo che ti saresti subito arresa, oltre ad essere una brontolona sei anche una pigra ahaha"
-"Dav, scavati la fossa da solo"
Ed è cosi che mi sono ritrovato disteso sul pavimento, premetto, anche per voler mio.
-"be é questo il tuo piano di guerra? Lasciamelo dire, è disarmante" esclamo ridendo.
-" sai mio caro, in guerra e in amore tutto é lecito" e detto questo, le sue dita hanno iniziato a farmi il solletico dappertutto. 
È così che un altra serata é volata via, tra risate e abbracci.  E adesso vederla accocolata tra le mie braccia é bellissimo. Chi l'avrebbe mai detto che io, Davin James  mi sarei innamorato di una ragazza tremendamente folle come Emily Steward.

Il risveglio mattutino é stato più che tragico, aprire gli occhi ed essere salutati da uno stupido post-it é davvero odioso.
-Sono a lavoro, passa a prendermi se ti va, o ti raggiungo io-
 ecco Cosa c'era scritto su di esso. 
-"oh buongiorno anche a te! - farfuglio tra me e me, nonostante gli occhi ancora stanchi. 
Questa mattina hanno deciso di lasciarmi solo,no che questo mi rattristi, perlomeno posso dedicarmi un pó alla musica, a qualche brano segnato sul mio taqquino. Sono le 10.00 e dopo un bella doccia calda, con il bagnoschiuma alla vaniglia, che mi ricorda il profumo della pelle di Emy ,sono sul divano.
Ed ora A noi due, chitarra. 


Il sogno di una vita, muovere le mie dita su quelle corde di chitarra, mi ha sempre stupito, crearne una melodia ancor di più. La morte della mamma é stato un duro colpo, tale da farmi smettere perfino di suonare, ma poi ho pensato che quello non era solo un  mio sogno, é sempre stato anche il suo. E la musica, si sa, con una musa ispiratrice, parte da se. L'attrazione per Emily , ha preso fuoco fin da subito. Una piccola scintilla divampata in un  incendio. Desideravo assaporare quelle labbra e non solo vederle schiudere davanti 
ai miei occhi per dei stupidi insulti, anche se prenderla in giro era il mio unico modo di comunicare con lei. Sto pensando di parlarne ai nostri genitori, credo proprio sia arrivato il momento giusto. 

Dopo un intera giornata da solo, anzi no, con il nostro piccolo Tobia, eccomi pronto per andare a prendere Emily. Questo era l'ultimo giorno insieme, la mia partenza é per domattina.  Ho intenzione di farle passare una serata romantica, lo so non mi riconosco più nemmeno io, ma credo di esser cambiato. Ho uno smoking e un mazzo di rose rosse, ed una scatola con un vestito da indossare dovrebbe arrivarle a momenti. 
Sarà una delle serate più belle al mondo.

POV EMILY 
Mi sono svegliata presto oggi, i vari impegni occupano gran parte di questa giornata. Guardo Davin dormire, il suo viso e rivolto verso il mio, gli occhi chiusi e la bocca aperta. Ma se dico che é tenero anche in questo modo, mi credete? 
Cerco di fare meno rumore possibile e scendo dal letto, corro a bere una tazzina di caffè e opto per una doccia lampo. Scrivo un biglietto a Dav, ed esco di casa.

Queste strade le conosco come le mie tasche,  le ho percorse così tante volte, da conoscere quasi ogni buco. Mentre ero avvolta nei miei pensieri, un gocciolone cade sulla mia guancia.
No, non ho portato nemmeno l'ombrello.
Un clacson alle mie spalle mi fa sobbalzare mi volto e vedo Marck.
-"sali, ti accompagno io"  dice.
-"grazie" rispondo.
Entro in macchina e insieme arriviamo dinanzi all'agenzia, stranamente ancora chiusa. 
-"come mai non apre ancora?" Chiedo.
-"ah non ti hanno avvertita?  Ogni giovedì si apre più tardi"
-"ah capisco" rispondo. Anche se un dubbio mi sfiora la mente. E allora lui che ci faceva da queste parti?  La mia curiosità innefrenebile non tarda a farsi sentire.
-" e tu cosa ci fai qui allora? "
-"io sono qui per avvertirti. Scusa il ritardo " aggiunge.
Sorrido come per rispondergli.
Poi il  silenzio, forse  un pó imbarazzante. Il suo sguardo è su di me, lo sento, nonostante io continui a tenere il mio basso. 
Mi accorgo dell'arrivo di Alessandra, cosi scendo dall'auto senza dire una parola per raggiungerla. Quella situazione non riuscivo a sostenerla.
Il lavoro sul set è andato più che bene oggi, ed oltre alle foto ci stiamo preparando per le prossime sfilate, ancheggiare da una parte  all'altra, e mostrare sempre il meglio di sé, è il motto da queste parti, cosi dopo il lavoro, sono tornata in camerino, dove ad aspettarmi c'era Marck, con una scatola  tra le mani. 
-"credo sia per te" dice in modo disprezzante, porgendomi il pacco.
-"cos'é? " domando.
Poi mi fermo, capendo che la mia é una domanda inutile.  Come può saperlo se è chiuso. 
-"credo sia di quel biondino che ti porti insieme".
-" si chiama Davin, e non é un semplice ragazzo".
-"non farmi ridere, credevo nei tuoi gusti fino a poco tempo fa" risponde avvicinandosi a me. 
Posa la sua mano sotto il mio mento, sollevando il mio viso, in modo da far incrociare i nostri sguardi. 
-" non pensi più a me?  A ciò che siamo stati?" Mi chiede con un tono tranquillo. Il suo viso é così serio e il suo sguardo sembra voglia parlarmi.
Abbasso lo sguardo, ma che domande gli vengono in mente?
Poi continua  -"io penso sempre a te, penso a quello che avrei dovuto dirti, a quello che saremmo potuti essere. Penso ai tuoi occhi, alle tue mani, penso a te, ma sai io non voglio più solo pensarti, voglio averti mia, com'é giusto che sia" ed é in quel momento che prende il mio viso tra le mani, e mi bacia con tutta la passione inimmaginabile. Ed io, resto immobile, come se aspettassi ciò da un tempo lontano.
Poi la porta del camerino si spalanca, e delle rose rosse toccano il pavimento.






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Capitolo 19
*** E non sarà un arrivederci. ***


ANGOLO AUTRICE.

Eccomi qui bella gente.Piccolo regalino da parte mia. Capitolo aggiunto, molto prima del previsto. Ringrazio chi continua a seguirmi, i lettori silenziosi e chi mi scrive. Mi fa molto piacere. Vedrete un pò cosa è successo. Auguro una buona vigilia di Natale a tutti. Un bacione. 

POV DAVIN 
Arrivato al suo camerino, sfoggiavo un sorriso a 32 denti . Non ero in me, morivo solo dalla voglia di stringerla, ma aperta la porta, mi sono ritrovato di fronte ad un incubo.
Emily baciava lui, questo é bastato a farmi sentire un vero idiota.
-"non é come sembra" esclama lei. La solita scusa che usan tutti, come lo spiega il fatto di stare tra le braccia di quel verme, come? 
-"credo che non sentirai per niente la mia mancanza, stai già provvedendo a tutto" rispondo colmo di rabbia.
Strappo questo stupido papion dalla camicia gettandolo per terra.
-" tu non puoi avermi fatto questo, no. Cazzo Emily eravamo insieme fino a questa notte. Hai continuato a dire che mi amavi e adesso?  Adesso ti trovo con questo stronzo" continuo esasperato. 
Mi avvicino a due millimetri dal suo viso con i pugni serrati. 
Avrei fatto di tutto per sfogarmi, tutto. Lo stronzo si insinua tra noi, per dividerci.
-"non alzerai le mani ad una donna?" Domanda in modo brusco.
Dò un pugno con tutta la forza che ho, allo specchio che è alle sue spalle, facendolo frantumare, e nonostante i tagli sulle nocche e la mano sanguinante, continuo a premere contro i residui di vetro. 
-"preferirei farmi male, piuttosto che toccare lei"
-"almeno in questo sei uomo "
Risponde questa sottospecie di divisorio. 
Ma come cazzo si permette questo stronzo.
-"figlio di puttana, tu non sai un bel niente" gli dico per poi partire con il mio gancio destro. La mano dolorante, continua a battere con forza su quella faccia che si ritrova.
-"basta, fermati. Gli fai male! É tutto un equivoco" grida lei.
-"sei solo una donna facile, senza cuore. Ed io ti ho solo imparato come svolgere il tuo mestiere." Sorrido per poi allontanarmi da quel posto, ormai troppo affollato.

Tornato a casa di suo padre, ho raccolto le mie cose, ogni cosa mi ricordava lei. Il suo viso angelico, la sua anima così pura, tutto fino a poco fa. Lei Si é solo presa gioco di me. Ed io, io ero pronto a tutto per lei. Fanculo Emily. 
La porta si spalanca e lei mi raggiunge. 
 Le palpitazioni aumentano quando sento la sua mano posarsi sulla mia spalla.
-"Dav,  amore non é come sembra. Posso giurartelo."
-"ho sempre avuto paura che per te non fosse la stessa cosa, che tu non mi amassi. " dico.
Cerco di trattenermi il più possibile, ma nonostante ciò una lacrima si affaccia sul mio viso. Che stronzo che sono. Per lei sono il ragazzo debole e questo non può che dargli conferma.
-"Io  Non sono mai stata meglio di cosi, tengo davvero a te. Non voglio perderti . "
Mi volto per guardarla dritto negli occhi, e un velo di rabbia mi oscura la vista. Non ho più niente, ed è stata lei a portarmi via l'unica cosa bella che mi era rimasta. L'AMORE. 
-"Emily, non farmi ridere. Se stavi con lui c'è un motivo. Ma tranquilla, puoi continuare. Ormai sei libera. Prendi tutta questa storia come un gioco. IO HO SOLO GIOCATO CON TE". 
E  dicendo questo vado via. Per la mia strada, sicuro di non tornare più indietro.

POV EMILY 
Il rumore della porta é la conferma che lui è andato via. Mi accascio per terra, delusa da me stessa per aver distrutto tutto quanto. Quanto sono stata stupida, avrei dovuto sapere cosa potesse fare Marck, ed io avrei dovuto evitarlo. 

Poi ci sono le sue parole, che continuano a rimbombarmi nella testa testa. 
È STATO SOLO UN GIOCO
È STATO SOLO UN GIOCO

Non può essere vero. Lui non fingeva con me. 

Prendo le chiavi dell'auto di papà per raggiungere l'aeroporto. Accelero più che posso, per raggiungere quel posto, che più che una destinazione, mi sembra un lontano miraggio. Finalmente ci sono. Parcheggio in malomodo e corro a cercarlo. Poi ecco che mi sembra di vederlo, mentre sale le scale di quel maledetto aereo. 
-"Dav, Dav " urlo con tutto il fiato che ho.
 Lui si volta, mi fissa per pochi secondi, e senza darmi alcuna risposta va via.
Lasciandomi qui, sola. Senza un briciolo di pietà. 

POV DAVIN 
Ho sentito ancora una volta il suono della sua voce, e nonostante ciò, ho continuato per conto mio. 
Adesso mi ritrovo seduto su questo sedile a pensare e ripensare.  Un'anziana signora  siede al mio fianco, cerca di leggere un giornale, mi fa davvero tenerezza.
-"signora dovrebbe girarlo" le sussurro.
-" oh grazie giovanotto, adesso capisco perché non ci capivo granché". Risponde sorridendo. Le Sorrido anch'io, nonostante il mio umore non sia dei migliori.
Prendo tra le mani quei fogli così presenti in quasi tutti i momenti. E rileggo le parole scritte. Erano tutte ispirate a lei. Lei che ha preferito un altro a me.
-" dai giovanotto, su il morale. Perché sei così triste?" Domanda ancora la nonnina.
-" problemi di cuore, ma passerà". rispondo Con un finto sorriso. 
-"ne sono sicura, sembri davvero un ottimo ragazzo" risponde infine.

Durante il viaggio, delle parole mi sono venute in mente, una serie di pensieri che ho trascritto su quei fogli.
Dopo varie ore sono giunto finalmente a casa.
Aperta la porte il silenzio e il buio regnavano sovrani, cosi ho trascinato la valigia lungo le scale, e la luce in camera da letto si è accesa. 
-"papà tranquillo, sono io". Gli dico per tranquillizzarli.
-" Davin, siete voi. Siete tornati finalmente " esclama Susan, venendomi incontro. 
-" no, sono solo. Lei é rimasta li. Ora vado a letto sono stanco" mi congedo per andare verso la mia stanza. Ma si sa, per raggiungerla avrei rivisto la sua. 
Il piumone color panna, la scrivania con le innumerevoli foto. I suoi vestiti. E perfino un pó del suo profumo, sono ancora li.  Un dolore al petto. Qualcosa preme. Procurandomi dolore. Oltrepasso la sua camera, consapevole del fatto che se  fosse stato per me, avrei distrutto tutto. Poi mi sono gettato sul letto e mi sono addormentato. Questa sera non ci sarebbe stato nessun gioco, alcun abbraccio, sarei rimasto solo. 
Il suono del cellulare mi fa sobbalzare, guardo il display con occhi assonnati e noto il mittente. Amore mio. E nonostante l'orgoglio mi dica di cancellarlo a priori, lo apro.

"  non vederti al mio fianco mi fa star male. Sono sempre stata certa di ritrovarti con me in ogni momento, e adesso mi sento tremendamente sola. Te lo ripeto ancora. É stato lui a baciarmi, e avrei dovuto evitarlo. Ho sbagliato. Mi vergogno di me stessa. Ma per favore dimmi che le tue parole non erano vere, dimmi che le hai usate solo come scudo. Dimmi che nonostante l'orgoglio tu non mi cancellerai dal tuo cuore, perché  io non lo farò".
Leggo e rispondo con un

"Lasciami in pace. Non voglio più sentirti".

"Almeno vediamoci un ultima volta, parliamone".  Continua. 

Ma decido di non risponderle. 
Spengo il cellulare e mi addormento tra altri mille pensieri.


POV EMILY 
Ritrovarmi qui, senza di lui, mi uccide. Ho sbagliato tutto e ciò che non mi perdono è il fatto di non aver respinto Marck. Quanto sono stata sciocca. Lui mi ha portata nel pallone, ed io ci sono caduta in pieno. Guardo  l'altra metà del letto, vuota, che profuma ancora di Dav, stringo il cuscino tra le braccia ma poi mi accorgo che non sarà il suo profumo a riportarlo da me. Ha sprecato parole indecenti, ma voglio pensare che lo abbia fatto per rabbia.
 Decido di mandargli un messaggio e attendo una sua risposta che non tarda ad arrivare. 
Secca e coincisa.

"Lasciami in pace, non voglio più sentirti".

Il mio cuore sembra sgretolarsi ma nonostante ciò continuo a ripetergli di volerlo vedere. 
Nessuna risposta mi giunge più, ed io mi sento l'essere più piccolo della  terra.  

...Allora questa é davvero la fine..

 

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Capitolo 20
*** Io ti volevo. ***





 

ANGOLO AUTRICE.

eccomi qui, con un nuovo capitolo. Postato in anticipo. Volevo farmi perdonare, lo ammetto. Spero vi piaccia. Fatemi sapere. Ringrazio tutti coloro che mi seguono è sempre un piacere. Commentate anche se sitratta di aspetti negativi. Bacioni. La vostra Dany

POV DAVIN
Che senso ha la vita? Continuare senza più uno scopo preciso. Sono stato male per diversi giorni dopo quel fatidico giorno, ma dovrò pur rialzarmi. Sento di essere rimasto solo, nonostante i miei amici non mi abbiano abbandonato. Ho il loro appoggio, loro hanno dimostrato di esserci, ma é anche vero che non ho più mostrato la parte debole di me, la parte in cui un pezzo del mio cuore è andato in fiamme, consideriamo solo una parte? Perché per essere preciso credo di aver mandato tutto a puttane. Continuo a porgermi la stessa domanda da ore, mentre attendo che mi chiamino. Sono arrivato in radio, e stanno scegliendo la canzone da farmi cantare. Gli ho anche dato il mio nuovo pezzo, chissà vogliano sentirlo. Credo sia il più adatto, ho anche pensato di bruciare tutti gli altri, ma qui hanno la mia chiavetta. 
-"signor James, si accomodi"
Mi chiama una ragazza mora,dallo sguardo tagliente, una bella ragazza non c'è che dire, ma la mia mente instabile va quasi sempre per un altra strada.
Mi accomodo sullo sgabello, e dopo che la ragazza mi presenta in radio mi consente di cantare il nuovo pezzo. 

~ IO TI VOLEVO ~
Prima di andar via 
c'è qualcosa che 
voglio dirti adesso 
E mi ascolterai 
anche se per te 
oramai è lo stesso. 
Non ci crederai, forse riderai, 
ti sembrerò un po' fuori tempo 
Ma la verità 
è che non ho avuto mai 
niente di più bello 
di te, di te confesso 

Io ti volevo vivere, ma ti sapevo uccidere 
Io ti volevo stringere, ma non ti sapevo prendere 
Io ti volevo complice, ma ti sapevo escludere 
Io ti volevo fragile e ti lasciavo piangere 
Io ti volevo cogliere ma non ti lasciavo crescere 
Io ti volevo vincere e ti ho saputo perdere 
Ma ti volevo, ti volevo, ti volevo 

Poi sei andata via 
e stavolta sai 
sono io che ho pianto 
E ora non ho più 
quel potere che 
che ti inchiodava accanto. 
Non ci crederai, forse riderai 
ma se ti salvi sono contento 
Libera da me 
e ora sono io 
schiavo di un ricordo 
di te, di te confesso 

Io ti volevo vivere, ma ti sapevo uccidere 
Io ti volevo stringere, ma non ti sapevo prendere 
Io ti volevo complice, ma ti sapevo escludere 
Io ti volevo fragile e ti lasciavo piangere 
Io ti volevo docile e non ti lasciavo scegliere 
Io ti volevo vincere e ti ho saputo perdere 
Ma ti volevo, ti volevo, ti volevo 

Perché la verità 
è che non ho avuto mai 
niente di più bello 
di te.


Ed ecco cosa ho pensato ma non ho detto, cosa volevo ma non ho fatto. L'ultimo mio sfogo, l'unica volta in cui ripeteró queste parole, saranno solo per questa canzone.

-"bravo signor James, credo che piacerà a molti" mi sorride ancora una volta questa ragazza di cui non so il nome.
-"ah, scusi. Forse posso sembrarle maleducata. Io sono Barbara" conclude dicendo.
-"Davin " rispondo.


Dopo le varie presentazioni sono andato via, e poi si sono avviate le varie pratiche, i primi dischi, un buon motivo per sentirmi fiero di me stesso.

Diciamo che in questo tempo sono cambiato tanto, un anno non é mica poco. 
Datemi dello stronzo perché credo proprio che quello sia l'aggettivo più adatto. Non ho pensato più a nulla, serate in discoteca, musica e belle donne sono diventate la routine quotidiana, tante le ragazze che hanno raggiunto il mio letto, e nulle quelle che hanno raggiunto il mio cuore. Celato come una sfera di cristallo, é diventato impossibile da raggiungere e i tentativi per penetrarlo inutili.
Le notizie sul conto di Emilia sono diventate futili. Prima erano un colore calcato per me, nonostante il mio apparente disinteresse, cercavo di assimilare più cose possibili riguardo al suo conto, poi tutto è diventato così sfumato, quasi fino a scomparire.
Le prime volte, rivederla sulla copertina di una rivista, mi faceva brillare gli occhi, adesso mi procura indifferenza. Posso dire di essere andato avanti. Si ci sono davvero riuscito.
Sono due mesi che frequento Barbara, la ragazza che ho conosciuto in radio divenuta poi mia manager. Premetto, inizialmente mi sembrava una delle tante ma poi
Qualcosa è cambiato.
Lei sa capire se sto male anche dietro un sorriso, sa capire i miei silenzi. Credo sia l'unica ad aver raggiunto il muro che protegge il mio cuore, quel muro ancora inscavalcabile.

                                                                                                                                          ****

POV EMILY 
Quanto é passato? Tanto,forse troppo tempo. 
Sono riuscita a raggiungere i miei obbiettivi, perdendo colui che mi ha spronato a farlo. La cruda e vera verità, ho perso Davin.
Allora, se serve un dettagliato resoconto posso partire da...
Sono rimasta sola, Marck si è finalmente fatto da parte, dopo l'inciso colpo di Davin, per fortuna, ed io non ho più provato interesse per alcun soggetto del genere maschile.
Confesso di aver chiamato spesso, in maniera anonima Davin, per sentire la sua voce in svariati orari della giornata. Mi sono fatta bastare per molto il suono della sua voce, quella semplice parola "pronto" tutto fino al giorno in cui quella parola si è trasformata in 
"Il numero chiamato é inesistente" é li che ho capito di aver perso l'unica maniera per sentirlo.
Forse si sarà stancato della solita storia. 
L'unica persona con cui sono rimasta in contatto, oltre ai miei genitori che non ne sanno un fico secco, è Leo.
Mi ha parlato spesso di lui, ma non nei dettagli dicendo di non volermi far male, del suo cambiamento drastico. Sembra abbia tirato fuori il peggio di se.
E poi c'è stata una volta in cui mi è capitato di sentirlo, per più di un minuto, e senza che lui abbia agganciato. É stato in radio.É successo mentre ero in camerino, la make up artist era all opera ed io sono crollata. Nel vero senso della parola. Ho cominciato a singhiozzare, quel testo mi ha davvero colpita. Parlava di quello che avrebbe voluto,  ma che non é riuscito a fare, gli fossi stata di fronte gli avrei detto 
"ma sei un folle, tu hai fatto di tutto e sempre nel migliore dei modi" 
mentre lui continua a incolparsi. 
Ho passato giorni interi ad ascoltare quella canzone, specie quando dice 

~ perché la verità é che non ho avuto mai niente di più bello, di te ~

Come si può ignorare tutto ciò, come? 
                        ****
Le vacanze di natale sono vicine ed è proprio per questa occasione che ho deciso di fare un salto nella mia amata città. 
Dopo il viaggio in aereo, ho preso un taxi e adesso continuo ad osservare fuori dal finestrino, notando i minimi dettagli. Mi è mancata New York. 
I grattacieli, le strade affollate e le persone che vanno di corsa per gli ultimi regali di Natale, fanno da cornice. A proposito di questo, non ho alcuna intenzione di tornarmene con le mani in mano quindi faccio fermare l'autista, pago e corro.
Vago tra i vari negozi alla ricerca di quello più adatto per ciascuno di loro.
Per la mamma ho acquistato un libro, lei ama leggere.  Per George un maglioncino. Ne resta solo un altro. Anche se non sono certa di darglielo. 
Il mio sguardo ricade sulla vetrina di una gioielleria.  Due braccialetti, ai quali si può aggiungere un iniziale. Così li acquisto. Uno per me, e uno lo impacchetto e lo infilo in borsa.
Poi mi dirigo a casa.

                         ****
POV DAVIN
I preparativi Natalizi hanno avuto fine, finalmente. L'albero è addobbato e i regali incartati. Niente più di questa festa mi piace, troppa allegria, mi innervosisce. 
Ho acquistato per Barbara una collanina, dopo una vasta ricerca che sembrava non avesse mai fine.
Siamo tutti pronti, ma la mia ragazza è una ritardataria, si riduce a fare le cose sempre all'ultimo minuto.
L'ultimo messaggio di circa 5 minuti fa diceva che stesse arrivando. 
Mentre sono in attesa sul divano la porta prende a suonare, in maniera insistente. Faccio con comodo, perchè sò chi è. Solo lei ha questo modo di suonare. Vuole sicuramente farsi perdonare per il ritardo. 
Apro e mi ritrovo difronte 


LEI, EMILIA.



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Capitolo 21
*** Freddo come il ghiaccio. ***





ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui belle/belli. Buon anno a tutti. Aldilà di come sia stato quello precedente, ve ne auguro uno migliore. Un nuovo capitolo è arrivato, vedremo un pó cosa accade, ma a qualcuno dev'essersi congelato il cuore con questo freddo. Chissà chi sarà la sua fonte di calore... vedremo.
Bacioni,la vostra Dany. 



POV EMILY.
Aspettavo che qualcuno mi aprisse la porta ma ritrovare proprio lui, dinanzi a me, è stato.. disarmante.
Un anno che non vedevo il suo viso, che non vedevo lui.
Sorrido, perché questa è la reazione più impulsiva, mentre alle sue spalle arrivano la mamma e George.
-" amore, sei qui. Quanto ci sei mancata" esclama la mamma, mentre George mi accoglie con un sorriso. Solo Davin è ancora in silenzio, con uno sguardo freddo, dannatamente freddo, per essere il ragazzo che conoscevo.
Lo supero, lasciandolo impalato li vicino, mentre Tobia si affretta a fare le feste, raggiungendo la mamma.
-" aspetta, non chiudere" una voce femminile mi incuriosisce.
Volto il capo ritrovandomi dinanzi ad una scena orribile per me.
Una ragazza dai capelli scuri, cinge le braccia al collo di Davin, mentre le sue labbra premono su di esse.
Ma per quale stupido motivo Leo non mi ha avvisata.
Lui.. lui si é fidanzato. Lui ha voltato pagina, anzi no. LUI HA CAMBIATO LIBRO. 
Sento una stretta al cuore, un dolore insopportabile, mentre le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi.
Sii forte Emily, continuo a ripetermi. 
Lancio uno sguardo svelto alla mamma, per poi correre al piano di sopra con le varie valige. 
Come ho potuto essere così sciocca da pensare di ritrovare tutto come prima. Era ovvio che sarebbe andato avanti.
Comincio a pensare che le sue frasi non erano frutto della rabbia, ma solo la vera e cruda verità. 
Dopo aver asciugato le lacrime,raccolgo i capelli in una coda alta. Adesso indosseró un finto sorriso, e fingeró che tutto vada bene. Prendo i regali tra le mani, tutti tranne uno, e li sistemo sotto l'albero.
Una mano mi sfiora la spalla, qundo mi volto, noto di chi si tratta. É la ragazza di poco fa.
-"ehy, tu sei la sorella di Davin. Emily vero ?" Chiede. 
Annuisco. 
-"io sono Barbara, la sua ragazza".

Quanto possono far male queste parole se pur dette con innocenza. Ma qui sembra che l'unica a essere rimasta scossa sono io. Mi chiedo se gli abbia fatto effetto la mia improvvisa presenza,  ma dallo sguardo gelido di poco fa, credo non gli freghi niente. 
Siamo a tavola insieme, George a capotavola, Dav e Barbara da un lato ed io e la mamma di fronte a loro. 
Sono così pensierosa da non aver ancora cominciato a cenare, cosa che mia madre sembra notare, richiamandomi poco dopo.
-"Emily di questo passo si fredderà tutto " 
Annuisco, dandole ragione. Ma un mio gesto brusco fa cadere le posate, cosi mi chino per raccoglierle.
Abbassando il capo noto delle dita intrecciate,  sono le loro mani, che nonostante siano a tavola, continuano a stringersi, come bisognose l'una dell'altra.
E pensare che noi non l'abbiamo mai fatto. Non ci siamo mai tenuti per mano anche in momenti come questo. Qualcosa mi dice di aver perso il mio posto, anzi credo proprio che lei mi abbia cancellato dal suo cuore.  
Finita la cena ci siamo ritrovati a giocare a  carte, nell'attesa della mezzanotte. 
C'è stata solo una volta in cui i nostri sguardi si sono incontrati ed è stato quando euforica ho gridato tombola, la stessa cosa che aveva fatto lui. Che strano il destino, tempo fa condividevamo tutto, adesso solo questo. 
Arrivata la mezzanotte tutti hanno cominciato a scartare i regali, tutti tranne io.
-" amore se mi avessi avvertito..." la interrompo stampandole un bacio sulla guancia. 
-"tranquilla mamma" le sussurro.
Barbara sembra avergli regalato un profumo.
-"cosi penserai a me, tutte le volte che lo indossi" gli dice e poi si stringono in un abbraccio.
Lei comincia a scartare il suo, una piccola bustina, contenente una piccola scatola.
No, non posso essere così sfigata da assistere al loro fidanzamento ufficiale. 
Lei scarta il piccolo pacco e prende tra le mani una collana, davvero graziosa, non c'è che dire.
Perlomeno sono salva- penso.
Lo bacia con passione mentre Dav, cerca di fargliela indossare, cosa in cui poco dopo riesce. 
Io mi incammino verso le scale, optando per una doccia. Ma in realtà tutto ciò che mi Servirebbe è una perdita di memoria, cosicché da dimenticarlo, per non starci male, e smettere di amarlo.
L'acqua è qualcosa che sembra davvero calmarmi così dopo la doccia mi sono messa a letto. Girando e rigirando quel regalino tra le mani.
Infondo potrei darglielo lo stesso, dopotutto io l'ho fatto in buona fede.
Sento la mamma e George salutare Barbara, poi dei passi lungo le scale e una porta chiudersi.
È in camera. Allora Emily cosa vuoi farne di questo? - Chiedo alla mia coscienza.  
Senza nemmeno darmi una risposta esco dalla mia stanza, arrivando dietro la sua porta. Ci busso ma l'attimo dopo me ne pento, cosi corro ancora una volta nella mia.
Ho il fiato corto mentre l'ansia mi pervade. Lui sembra non abbia aperto, e sentendo il getto d'acqua intuisco sia sotto la doccia.
Ok. Entro in camera, deposito il pacchetto e scompaio.
Questo è il piano. Più facile a dirsi che a farsi.
Apro ancora una volta la porta,  apro con delicatezza la sua e lancio il pacchetto sul letto, notando però che con mia fortuna é scivolato al di sotto.
-che faccio ora? -
Mi chino per raccoglierlo ma un rumore alle mie spalle mi fa sobbalzare. Alzo il capo ritrovando LUI dinanzi a me, con solo l'accapatoio. Ma si può avere così tanta fortuna?  E ora cosa dico? 
È lui il primo a parlare.
-"che vuoi?" domanda. 
Sembra più freddo di un haisbergh . 
Rivederlo in quello stato mi fa andare in tilt. Ho le guance rosse, che sembra vadino a fuoco e  i miei occhi vagano ovunque pur di non soffermarmi su di lui, sulla sua perfezione. 
-" niente.. cercavo una..cosa "
Balbetto.
-"non c'è niente di tuo, qui dentro" risponde acido.
Vorrei urlargli che certo che c'è,  è proprio lui, ma ci rinuncio. Credo mi possa solo ridere in faccia, se ancora ride, sempre premettendo.
-"va bene. Ora esco" rispondo senza dargli un accurata spiegazione del perché ero li.
-"buona notte" aggiungo.
Ma la risposta è solo un silenzio assordante. 

 
 

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Capitolo 22
*** Ne ho abbastanza! ***




ANGOLO AUTRICE.
Ciaoo miei cari lettori, eccomi qui, ancora una volta. È inutile dirvi quanto mi sia affezionata a voi, ai vostri pareri e anche al semplice fatto di sapere che ci siate. Vedremo un pó cosa succede.. non vi spiffero niente. 
P.s. io e la mia amica condividiamo lo stesso account, diciamo ke io leggo in anticipo la sua storia e lei la mia. Só quanto impegno ci mette nello scrivere, e poi trovo le sue storie molto belle. Mi farebbe piacere se voi passaste anche da lei. Un occhiata non è nulla di che. Anche per un consiglio o per esprimere il vostro parere. Lei accetta di tutto. Con questo concludo, salutandovi con un bacio enorme e al possiamo capitolo. Grazie per continuare ad esserci, mi rendete felice. Siete unici. ❤


POV EMILY 
Continuo a rigirarmi nel letto, certo che il sonno non vuole proprio saperne di farmi visita.
Guardo l'orologio, che segna le 7.30, oramai sono abituata a svegliarmi presto, cosi scendo dal letto, percorro le scale e raggiungo la cucina. 
Sento il gelo attraversarmi le ossa, tutta colpa di ciò che indosso. È un maglione extra-large di Davin, che aveva dimenticato a casa di mio padre, un indumento ormai diventato di mia proprietà. 
Così decido di preparare il caffè,  dispongo i vari biscotti e dei cornetti caldi  sul tavolo, preparo dei tramezzini con la nutella e riscaldo il latte. Poi mi siedo sul divano, nell'attesa che qualcuno si svegli.
I primi a scendere le scale sono George e la mamma, che sembrano quasi sbalorditi per ciò che ho preparato.
-"buon giorno" annuncio con un sorriso. 
-"buon giorno a te" rispondono.
Dei passi lungo le scale indicano l'arrivo di una terza persona. 
Capelli ribelli, una canotta bianca, aderente al petto e labbra socchiuse.
DAVIN.
Appena alza lo sguardo, sembra cambiare espressione.
L'aria di poco fa, sembra essere volata via, dove? Ancora non si sa.
-"Davin, siediti. Guarda cosa ha preparato Em.." 
Ma lui interrompe mia madre prima ancora di lasciarla finire di parlare. 
-"faccio colazione fuori" risponde, mentre si affretta a tornarsene sopra.
No,  ma adesso mi sente.
-"scusate " aggiungo, per poi cominciare a correre di sopra.
La porta della sua camera è aperta, così dopo esserci entrata la sbatto con forza.
Lui si volta verso di me, gelandomi con un solo sguardo.
Continuo insistente a fissare i suoi occhi poi sbotto.
-"ma che problema hai?" Gli urlo contro. 
-" io? Nessuno " una risposta netta la sua.
-" a me pare proprio il contrario invece. Sei diverso. Se hai qualche problema con me, basta dirlo e tolgo il disturbo" rispondo acida.
-" Emilia, tu mi sei INDIFFERENTE "
Risponde nel modo più tranquillo di questo mondo ed io mi blocco.
Indifferenza. Che parola.
Essere disinteressato su qualsiasi argomento che mi riguarda. Essere il nulla. Ecco cosa vuol dire.
-"ed io che gli  avevo anche preso.. " poi mi blocco, capendo di star pensando ad alta voce.
Lo vedo sorridere, un sorriso derisorio.
-"non voglio niente da te, non più " 
Ma cosa cazzo ha al posto del cuore? Un sasso o cosa?  È davvero cambiato. Lui non è piu il mio Davin. 
-"avevo preso questo" e mi affretto ad abbassarmi per raccogliere la scatola che fino a ieri era sotto il suo letto. 
Aspetta, ma non c'è. 
Lui mette una mano nella tasca, estraendo la piccola scatola.
-" cercavi questa? "  domanda continuando a ridere, sempre prendendomi per il culo.
Gli e la strappo dalle mani. Odio che si prenda gioco di me.
-"si" rispondo per poi lanciargliela contro.
Corro nella mia stanza, sbattendo la porta.
È uno stronzo ecco cos'é.  Ed io lo odio, dio quanto  lo odio. Le lacrime scorrono sul mio viso ed io non ho la forza per fermarmi. 
Anche se só per certo che Non è dicendo di odiarlo che passerà quel che provo per lui.
Dopo una doccia, decido di chiamare le mie amiche, che sembrano davvero entusiaste di sentirmi, cosi organizziamo una serata per sole donne, proprio per questa sera.
Subito dopo chiamo Leo. Ho un bisogno esagerato di vederlo.
Esco di casa, per incontrarlo al Central Parck.
Seduto su una panchina, un ragazzo dai capelli castani, si volta nella mia direzione, sorridendo. Gli corro incontro e ciò che ci unisce é un abbraccio fraterno, poco dopo ci risediamo.
-"ancora più bella" esclama guardandomi.
-" ancora più dolce" aggiungo io .
Poi continuo. 
-"perché non mi hai avvertita, Leo ci sono rimasta da schifo"
-" perché saresti stata male" risponde.
-" e adesso come ti sembra che stia? Mi sarei preparata psicologicamente" rispondo, mettendomi una mano tra i capelli. Ho un ansia tremenda, specie quando l'argomento.trattato è lui.
-"Emy, prima cosa, tu non mi avevi avvertito del tuo ritorno e secondo questo non vuol dire che non  si possa far tornare tutto come prima". Commenta Leo.

 
-"no, toglitelo dalla testa, io non rovino un bel niente. Sai cosa mi ha detto? Che gli sono indifferente. 
I.N.D.I.F.F.E.R.E.N.T.E.  Non só se capisci." rispondo anticipando  ciò che intendeva.
-"nhaa.  Lo dice solo per non pensarci. Andiamo Emily, ti ha mai guardato in faccia mentre lo diceva? Lo ha mai fatto? " 
Pensandoci questo è vero, il suo sguardo mi è sembrato intrecciarsi con il mio, ma solo per poco. Può essere un segno Questo? 
-"non lo so, giuro di non capirci più niente "rispondo.
Cosa farei per essere nella sua testa, cosa. Però in fondo Leo é il suo migliore amico, quindi potrebbero avere lo stesso pensiero.
Parlare con lui mi ha fatto bene, ed ora sono di ritorno a casa. 
L'unica cosa che spero è ritrovarmici da sola, visto che l'ora di pranzo è passata da un pezzo. 


Apro la porta e la casa sembra deserta.
-un problema in meno - penso.
Corro in camera, indosso la 
mia/Dav maglietta ed esco. Sento delle risatine provenienti dalla camera affianco segno che non sono sola.
Scendo le scale e mi affretto a sedermi sul divano.
Pensa Emily, pensa. Come posso vedere una vera reazione di Davin?  Poi un qualcosa mi illumina. 
Adesso non mi resta che giocare.


POV DAVIN.
Un profumo delizioso è stato la causa del mio risveglio.
Ho aperto gli occhi e stiracchiato le braccia.
Scendo le scale per raggiungere la cucina, ma nonostante il mio sguardo è del tutto assonnato, si posa su qualcosa o peggio qualcuno.
Allora non era un sogno, un incubo mattutino. Questa è la verità. 
Mi liquido da quello scenario della "famiglia perfetta " per tornare in camera. Poso gli occhi sulla scrivania, ritrovando la scatola che avevo trovato ieri sera sotto il letto, mettendola in tasca.
Era questa che cercava ieri, ne sono sicuro. Premetto che mi é del tutto indifferente, ma ieri sera ero particolarmente curioso, è per questo che l'avevo raccolta e poi aperta. Contiene un braccialetto, con la mia iniziale. Niente male però. 
Mentre ero assorto nei miei pensieri, un uragano ha sbattuto la mia porta, ha cominciato a  brontolare e poi a parlare da sola. Dire che è bastato davvero poco per zittirla. Una sola parola, per farla inveire contro di me. Fatto sta che preferisco mi stia alla larga. Poi è andata via.

Oggi Barbara ha mangiato da noi, e dopo pranzo siamo saliti in camera. 
Non ha potuto fare a meno di iniziare a guardare l'album di famiglia, e dire che lo avevo nascosto apposta in camera, ma lei è riuscita a trovarlo.
-"uh quant'eri buffo" continua a ripetere, mentre non riesce a contenere le risate.
La sdraio sul letto, sedendomi su di lei a cavalcioni, in modo leggero, le blocco le mani sulla testa sempre in modo delicato.
-"e adesso ti sembro ancora buffo?" Le sussurro ad un orecchio, mentre con le labbra  le sfioro il collo.
-"adesso sei tutto fuorché buffo" risponde mordendomi le labbra.
La guardo negli occhi, quei occhi cosi profondi, quei occhi che mi hanno conquistato, quei occhi che somigliano tanto a.. 
A niente.  Cazzo penso? 
Poi la prendo per mano, sicuro di guardare un bel film sul divano.
Peccato peró che, Scese le scale, lo abbiamo trovato occupato.
Distesa, quasi come una regina, c'era lei. 
-"accomodatevi pure" ci dice, indicando i posti vuoti ai suoi fianchi. Non vorrà mica restarsene in mezzo? 
Barbara si siede e insieme attendono me.
-"ti faresti più in là? " domando con un sorriso del tutto finto.
-"oh certo" risponde spostandosi e lasciando vuoto il posto centrale.
Mi siedo al centro, stringendo la mano di Barbara. E solo ora noto le gambe nude di Emily. Il suo sguardo é fisso alla televisione, e il suo corpo è coperto da un maglione, il MIO. 
Si alza correndo verso la finestra.
-"oh come nevica" esclama, quasi incantata.
-"davvero? " chiede Barbara, raggiungendola.
Restano per un pó vicino la finestra poi tornano a sedersi.
-"non ti fa freddo cosi? " domanda la mia attuale ragazza, indicandola.
-"nhaa, è caldissimo. Vero Dav? " mi chiede di punto in bianco.
-"e cosa può saperne lui? " risponde con Un altra domanda Barbara. 
-"oh questo é un regalo di Davin" risponde in tutta normalità. 
-"Dav ricordi? L hai lasciato a casa mia. Ha ancora il suo profumo. Senti quant'é buono" e avvicina la maglia al suo naso. Ma vuole sabotarmi o cosa. Per favore, qualcuno mi dica che è uno scherzo. 
Barbara sembra non capirci niente, non è mica l'unica in questo momento.
-"ma non è questa casa tua Emy? " domanda confusa.
-"oh si, non farci caso. È una lunga storia. Te la racconteró un giorno" conclude il discorso.
Poi il silenzio. Questa ragazza dev'essere impazzita. Per un attimo ho creduto di dover inventare qualche scusa.  E poi per Cosa?  Per un maglione dimenticato a casa sua, quando ero ancora accecato da lei. Ma no. 
  
La serata sembra andare bene, mi sento bene. Barbara é tra le mie braccia, ed io mi sento a casa. La signorina sembra occupata al telefono, tanto che mi sembra abbia cambiato lavoro. Da modella a call center. Tutto fino ad ora.
-"Dav, questo è stato il nostro primo film insieme" mi urla contro. Mentre posa le mani sulle mie. Una scossa sembra vibrare in me, un qualcosa che respingo subito, scacciando via le sue mani. 
Forse esagero con i miei modi bruschi, ma questa sera mi  sembra un pó troppo, ed i suoi modi mi stanno facendo innervosire.
-"l'hai visto anche tu?  Io adoro questo film" continua Barbara.
No, non iniziate con queste cose. Io odio i dialoghi di questo genere.. 
-"certo, a Dav fanno un certo effetto questi film".
Ma perché? Perché dice queste cose. Ricordo questo film. Ricordo la voglia di baciarla, la voglia di saltarle addosso. Cose che non voglio ricordare. Adesso chiederà quale effetto e a me tocca sentire la prossima scusa che troverà. Perché la troverà giusto? Ho il sangue al cervello. Si, perché  scorre talmente veloce, che sembra voglia fuoriuscire per trovare un punto di sfogo. Cazzo Emilia, chiudi la bocca.
-"che effetto ? Sono curiosa?" Chiede Barbara.
-"diventa totalmente cuccioloso e bisognoso d'affetto tanto che..."
E no ora basta. Questa ora sta parlando troppo.
-"Barbara credo si sia fatto tardi,  forse dovresti andare" dico, cercando di essere tranquillo. Anche se i risultati sembrano davvero pochi. Barbara sembra notare la tensione e i lineamenti duri del mio viso, tanto che acconsente, mi saluta con un bacio e va via.
-Adesso li facciamo i conti-  continuo a ripetermi mentalmente, mentre chiudo la porta di casa. Ma quando mi volto il salotto è deserto. 
Salgo le scale e giungo alla sua stanza.
-"cosa credevi di fare? " Grigno tra i denti.
-"io? Niente " risponde con aria innocente. 
-"niente?  Niente?  Emily non serve raccontare "quello" agli altri" dico.
-"quello cosa? " continua.
-"quello di cui parlavi" rispondo.
-"sarebbe?" Domanda.
Ma dove vuole arrivare? 
-"di noi. Non serve racconti di noi" sbotto arrivando al punto. 
-"ah Allora te lo ricordi che un tempo eravamo qualcosa.. pensavo avessi perso la memoria".
-"che io lo ricordi o no, non ha importanza. Sta di fatto che parlarne non cambierà niente". Rispondo.
-"vuoi dire che rivedermi non ti ha smosso niente, non ti ha fatto accelerare il cuore, non ti ha fatto sorridere, se pur interiormente, non è cambiato nulla? "
Rispondi Davin, falle male.  Lei non ci ha pensato nel farlo a te-penso.
- "sei tornata dopo un anno. E in un anno cambiano tante cose. Cambiano le persone, gli amici e i sentimenti. I primi mesi li ho passati gettando tutto ciò che ti riguardava che era in mio possesso. Io sono cambiato. Io non ti amo più "
Cazzo, tanti giri di parole e poi è venuto fuori. Ma volevo dirlo davvero? Non lo so. Só solo che ricorderò il suo faccino, la sua espressione delusa. La stessa con cui mi ha sbattuto la porta in faccia, senza dire una parola.

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Capitolo 23
*** Solo parole. ***





ANGOLO AUTRICE.
Eccomi qui, carissimi. Sono puntuale quest'oggi. Un nuovo capitolo è arrivato. E vedremo un pó cosa accade. Confesso che a me piace un sacco. Ma sta a voi goudicare, spero vi piaccia. Fatemi sapere, please. Un bacione immenso. La vostra tenera ma rompipalle, Dany :)

POV EMILY 
Avete mai avuto l'impressione di essere inutili? Di non essere al posto giusto al momento giusto? E di voler essere sordi? Si proprio sordi. Quanto avrei voluto non sentire quelle parole. Dannate parole. Sembra che una lama abbia trafitto il mio cuore, anzi più di una. Come se qualcuno facesse a gara a usare il metodo migliore per uccidermi, distruggermi. Ma questa volta si é davvero superato. Tutto ciò in cui credevo si è sgretolato. Tutto. 
Percorro le scale in preda alle lacrime, cazzo se bruciano, e raggiungo la cucina, poi la cantina. Cosa sto facendo non lo só.  Só solo di voler dimenticare tutto, voglio cancellare qualsiasi cosa riguardi lui.
Mi abbandono sul pavimento, dopo aver stappato una bottiglia di vino, mentre tra le lacrime continuo a singhiozzare. 
Come se non bastasse, tutti i ricordi viaggiano nella mia mente ed io come fossero bocconi troppo amari, continuo a sorseggiare il liquido.
                                                                                                                                                     ~•~
~ ricordo il primo ballo, la prima volta che ho incontrato il suo sguardo, il suo arrivo, la festa in piscina, il dopo sbronza della discoteca, che mi raccontò lui,ricordo gli scherzi tra noi, la mia prematura gelosia, il suo aprirsi con me, la nostra prima volta.~ 

Come può aver cancellato tutto questo?  Come é riuscito a dimenticare quel che eravamo? A rimuovere il ricordo di quell'amore, che io, credevo indelebile e  indistruttibile. 

Apro gli occhi, ritrovandomi nel buio più assoluto. Ho un dolore lacerante alla testa, che tra l'altro continua a girarmi.
Mi alzo da qual pavimento freddo, devo essermi addormentata, e non curante del resto, esco da quella stanza che sembra essere la cantina.
 
Continuo a camminare, stordita e salgo le scale. Ho anche dimenticato di accendere la luce, così nel buio più totale, raggiungo la mia camera. 
Non ricordavo ci fosse tutto questo caos, grazie al quale per poco non finisco sul pavimento, l'unico obbiettivo é raggiungere il letto, sentire quella sensazione di morbido sotto il mio corpo, e il calore delle lenzuola.
Dopo mi ci catapulto sopra, chiudendo gli occhi. 

POV DAVIN 
Ce ne avevo messo di tempo ad addormentarmi ma dopo tanto ci ero riuscito, quando ho sentito il bisogno di voltarmi dall'altro lato. 
Un rialzo che non mi apparteneva, era al mio fianco,
Rannicchiata come un cucciolo bisognoso di calore, c'era lei. 
Non ricordo di averla vista entrare. La guardo per un attimo, mentre dorme come un ghiro, senza accorgermene, di essermi avvicinato un pó troppo. I nostri visi sono così vicini,  da sentire il suo respiro sul mio.
Dovrei dirle di andarsene, lo so. 
Ma non lo faccio. 
Solo adesso mi accorgo della presenza di alcool, non avrà mica bevuto? 
Cerco di non pensarci, anche se il pensiero che sia stato io a portarla a fare ciò,  mi tormenta. 
È davvero bella, credo sia inutile negarlo.  I capelli le contornano il viso, come fossero una cornice, rendendo il suo viso un opera perfetta. Quei occhi chiusi,dalle ciglia lunghe e poi le labbra socchiuse. Quelle labbra carnose, che sapevano di un qualcosa di speciale. Di lei.
Credo sia io l'ubriaco questa sera, o forse é proprio questa notte ad essere magica. Avvicino le mie labbra alle sue. Voglio solo sfiorarle, un ultima volta. Ma Lei, sembra approfondire il bacio.Ed io mi accorgo dei suoi occhi, ora aperti. E d'impulso, mi blocco. 
Lei sembra accorgersi solo ora della strana situazione, e come spaventata, scappa via. Senza dire una parola. Mentre io, continuo a darmi mentalmente dello stupido. Che cazzo mi prende. Questo non deve succedere più. Mai più. 

POV EMILY 
Mi stropiccio gli occhi più volte, anche se per essere certa di essere sveglia mi servirebbe un pizzicotto o meglio una sberla. È frutto della mia immaginazione? Sono sucube di una sbornia e questo è il risultato, o é la realtà?  E se così fosse, perché sono scappata o la domanda più sensata sarebbe "ma questo è pazzo? "
Si, perché non puó mica comportarsi cosi?  Dirmi che gli sono indifferente, poi uccidermi con la parola non ti amo più e infine baciarmi. Giuro di non capirci più niente. Só solo, che quel ragazzo è un mistero. Ah senza pensare che ha posato quelle labbra, ripetutamente su quelle di Barbara. 
Rischio di impazzire questo è sicuro. Sta di fatto che.. è stato bello. Davvero bello. Forse dovrei ringraziarlo. O forse no. Forse dovrei dormire, prima di fare un altra cazzata. Ciò che importa è che le sue sono SOLO PAROLE. Ed io, non voglio crederci più. Per niente al mondo.
                                                                                                                         ~•~
Il mattino seguente, ricordavo a tratti quella notte, tutto sembrava un sogno, durato immensamente poco. La causa di tutto? Io. 
Scese le scale, ho cominciato a fare colazione, il sole illumina la cucina e sembra sia una di quelle giornate somiglianti alla primavera. Magari! Noi siamo ancora a dicembre. 
Ingoio un altro cucchiaio di cereali, mentre con mia immensa sorpresa Davin mi si siede di fronte.
- Che miracolo. Sono stata graziata della sua presenza- penso.
Il suo sguardo passa dallo guardarmi, alla tazza vicino a lui. Un gioco di sguardi davvero intrigante il nostro. Io guardo lui, lui la tazza e poi me. Una cosa che si ripete. 
Finito il latte, deposito il tutto nel lavello.
-"non deve più succedere" 
Qualcuno alle mie spalle si è deciso a parlare, peccato lo faccia solo per dire cose di questo tipo.
Annuisco, senza dargli una risposta degna. 
-"e non dirlo a nessuno".
Scrollo le spalle. Come ad indicargli che io non só niente.
-" cosa è successo? " fingo di non ricordare. Tanto quel gesto per lui è pari a 0.
-" non ricordi niente? " chiede.
-" sinceramente ho solo un mal di testa, ma questo credo non t'importi" rispondo dandogli le spalle e uscendo dalla cucina. Vuole fingere. E va bene. Viva la finzione e viva l'indifferenza. Farò il suo gioco. Chissà, forse potrebbe incuriosirlo davvero.
Sorrido tra me e me. Contenta di pensare cose del tutto fuori dal normale.


Ho passato la mattinata a confessarmi con Leo, e le mie amiche. Ho fatto shopping e le loro menti combinate, hanno dato inizio ad un "piano con i fiocchi". Cosi lo chiamano loro.
La festa di ieri era stata rimandata ad oggi, con qualche piccola modifica. 
1 sarebbe stata una festa in maschera, in un hotel davvero enorme. 
2 ci sarebbe stata un sacco di gente, compresi Dav e Barbara.
Aspettate, non è finita qui.
3 Ci sarebbero state 2ragazze, con lo stessa costume. Ovviamente tutta opera di... va bene si, lo avete capito.
Ed io sono la cavia da laboratorio. Qui sembra peggio di un set.  Mi stanno preparando i capelli, il trucco e i vestiti. E non può di certo mancare la maschera.
La festa a tema sarebbe:  dame  e accompagnatori dell'700. 
Non ho più incontrato Davin,e adesso che siamo pronti siamo giunti alla festa. É davvero tutto perfetto. Tutto così a tema. Chi ha organizzato la festa,  dev'essersi davvero impegnato tanto.  Indosso un vestito Bianco, con gli orli tutti dorati. La maschera dorata e i capelli sciolti. Solo alcune ciocche sono legate, per permettermi di vedere bene. Il vestito é composto da un corpetto che accentua le curve e mostra il seno, mentre sotto è davvero tanto largo. Un qualcosa che non avevo mai provato prima.
Indosso degli orecchini piccoli ma scintillanti. 
L'idea di essere l'unica ad avere un vestito uguale a qualcun altra, mi imbarazza. Ma oramai il gioco è fatto. 

-"diamo inizio alle danze"
Annuncia qualcuno, e tutti iniziano a ballare. É un ballo in cui, ad ogni 3 giri si cambia accompagnatore, cosa alquanto imbarazzante,  visto che Davin e Barbara sono 4 posti dopo di noi. 
E 1-2-3, cambio. Giro, rigiro e ancora. Sembra non finire mai questa tortura. Ho perso seriamente il conto, quando mi ritrovo davanti a due occhi blu.
È già arrivato? 
Mi guarda da capo a piedi, mentre posa la mano al mio fianco. Quel contatto se pur con una stoffa di mezzo, mi fa rabbrividire.
 1 giro.  
-"sei incantevole questa sera " mi dice.
Rispondi Emily, fallo.
Gli sorrido, non posso parlare, o noterà la voce.
2 giro.
-"Non voglio  più ballare,vieni con me " e così dicendo mi trascina in una stanza. Incantevole. Oddio. Questo mi crede Barbara. Forse dovrei levar via la maschera,  dirgli che è tutto un malinteso.
-"senti io.." ma mi interrompe.
Si avvicina al mio viso, mentre con le labbra sfiora il mio naso. 
-"só chi sei" dice.
Oddio.
Poi sfiora con le dita il mio braccio, giungendo al polso. Guarda il braccialetto come per farmi capire. 
No. Questo ho dimenticato di toglierlo  un


-" e Allora perché siamo qui? " chiedo non capendo più niente.
I suoi occhi fissano i miei, per un tempo che sembra davvero infinito. 
-"Mi prendo ciò che mi spetta" 
Risponde, con un sorriso che sembra mandarmi in un altro mondo. Il suo.
IL NOSTRO.

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Capitolo 24
*** Desiderio proibito. ***




ANGOLO AUTRICE.
Buon giorno a tutti, cari lettori. Ecco il nuovo capitolo. Avrei dovuto aggiornare lunedi, ma non ho avuto tempo. Cosi eccomi qui. Fatemi sapere cosa ne pensate. Bacioni la vostraa Dany.

POV DAVIN
Ho poggiato le mie labbra sulle sue, le ho assaporate,  come fossero un qualcosa che aspettavo da tempo, l'ho baciata. 
Mi sento in colpa con Barbara,  questa cazzo di coscienza mi tormenta, ho fatto un qualcosa che non avrei mai voluto facessero a me. Mi sono già trovato in una situazione del genere ed io al posto di fare da maestro, mi sono tuffato in questa situazione. 
Poi le ho chiesto di non dire niente, mentre con mia fortuna la sbronza di ieri, le ha cancellato tutto ciò. 
Ora sta solo a me, evitare di fare lo stronzo. 
Sono in camera e poco fa è arrivata Barbara,  mi ha porso il costume da indossare, ed io l'ho aiutata ad indossare il suo.
Un qualcosa di davvero inutile,  visto che se fosse per me ci saremmo denudati entrambi, per fare sesso. Credo che quello non guasti mai. Ma lei ha continuato a dire di no, che avremmo fatto tardi e bla bla bla. Lasciandomi con la mia evidente erezione, che premeva contro la stoffa. 
Arrivati in quel hotel, ho sgranato gli occhi, era tutto perfetto e somigliava ad una reggia.
C'era una marea di gente, ma qualcuno spiccava più di tutti.
Un vestito semplice ma che avevo riconosciuto, poiché uguale a quello di Barbara. La ragazza che lo indossava, era una dea. Lineamenti perfetti, labbra disegnate e quel braccialetto. 
Si, credo sia proprio lei. E non fa che darmi conferma, il fatto che Leo l'accompagni. Un paio di drink, per dare  inizio alla serata poi qualcuno apre le danze, e tutti iniziano a ballare, compresi noi.
Guardo Barbara dritto negli occhi, domandandomi per quale motivo mi ritrovo qui,  in questo stato e con lei. È davvero questo che voglio per il mio futuro? Stare con lei mi fa bene, ma la mia testa sbanda ogni tanto. Dove vada, non è più un mistero. Ho cambiato dama, ed adesso mi ritrovo a ballare proprio con lei. È uno spettacolo. E l'unica cosa che vorrei, sarebbe vederla senza questa inutile stoffa.
Cosi la trascino in camera mentre le sussurro  di sapere chi sia.
Non può essere una maschera a nascondere il suo bel faccino, o i suoi occhi intriganti. E poi, è lasciando il braccialetto che è caduta in errore. 
Avvicino il mio viso al suo, con una mano le sollevo il mento, mentre con l'altra sfilo via la maschera. 
-" non riesco a resisterti" le sussurro, mentre le lascio una scia di baci lungo il collo. Lei si lascia sfuggire un gemito di piacere. Insinuo la mia mano sotto la veste, mentre risalgo lungo le sue coscie, e la bacio assaporando ogni minimo dettaglio. È come se io fossi nel deserto e lei fosse l'acqua. Ma con questo non voglio dire che la sceglierei solo perché è l'unica. È ben diverso. La sceglierei fra tante. Lei sembra essere presa anche se poi si blocca.
-"sta venendo qualcuno" dice con un tono bassissimo. -"e poi non puoi fare così quando vuoi"  continua sollevandosi dal letto e sistemandosi. 
-" a me sembrava ti piacesse" dico sinceramente.
Mi guarda con uno sguardo tra il minaccioso e l'offeso.
-"prima il bacio ed ora questo. Spiegami!"
Cosa gli spiego se non ci sto capendo più un cazzo?  Se mi sembra di essere caduto nelle sabbie mobili e di affondarci dentro. Anzi non ci sono caduto. Mi ci sono buttato.  Perché non ho continuato per conto mio, con la mia indifferenza?
È come se fossi combattuto con me stesso.  Una parte è andata avanti, qualcosa torna indietro nel passato e intanto lotta con le unghie per vincere. Cosa voglio davvero? 
-"non lo so. So solo che dovrei starti lontano, ma poi ti salto addosso."
Lei addolcisce lo sguardo poggiandomi una mano sul petto. Ed é proprio in questo momento che sembra che il mio cuore stia facendo delle acrobazie. 
-"non mi hai dimenticata, ammettilo".
La fisso per un istante, ma la porta viene aperta da una ragazza.
-" non dovreste essere qui"
-"sto uscendo" rispondo. E cosi dicendo torno alla festa.
Lei continua a restare vicino a Leo, mentre Barbara è al mio fianco. Continua a stringermi la mano e lasciarmi teneri baci sulle labbra.Ed io ancora una volta mi sento un verme.


La festa è terminata, e Barbara ha detto  a Leo che Emily sarebbe venuta con noi. É davvero strano vederla seduta ai sedili posteriori.
Fermi al semaforo, la mia ragazza comincia a baciarmi, un bacio famelico il suo, che però mi mette un pó a disagio visto che non siamo soli. Noto dallo specchietto la faccia delusa di Emy. E mi stacco da quella situazione. Arrivati a casa ci dividiamo. Barbara mi trascina subito in camera. 
Comincia a baciarmi,  mentre sbottona la patta dei miei pantaloni. La bacio anch'io,  prendendo il controllo della situazione, le sfilo il vestito e il resto, be si, l'avete capito. 

POV EMILY. 
Nonostante il mio cuore continui a pulsare, come un forsennato, una parte di me sta perdendo il controllo.
Mi sento talmente ridicola, da impazzire. Altro che, lui oltre ad avermi dimenticata, gode nel prendermi in giro. E se qualcuno mi chiede da cosa ho dedotto ciò, la risposta é facilissima. Ha continuato a baciarla davanti ai miei occhi, come se ciò che è accaduto tra noi, fosse frutto della mia immaginazione. Tra l'altro quella civettuola, lo ha trascinato in camera sua e qui, mi  sembra, di essere 
 all'inferno. 
Sentire una donna ansimare a causa sua, mi da di volta il cervello. E visto che non ho seguito un corso di pazienza, alla fine, sbotto. 
Mi alzo dal letto non riuscendo più a trattenermi, per bussare alla sua porta.
Ma questi sembrano essere diventati sordi così la spalanco e fanculo la privacy. 
-"ne ho abbastanza di sentirvi urlare, fate schifo". Gli urlo contro.
-"ma che ci fai qui? " domanda Barbara, mentre lui è rimasto senza parole.
-"per questo schifo, andate  in un hotel, non a casa mia. E poi Davin, santo cielo tu, tu sei vergognoso"
Ho appena deciso di volerlo rovinare. Si perche ad Emily Stewart nessuno la prende in giro o la usa a suo piacimento.
-"come puoi farlo con lei dopo ess.. " lui mi interrompe, con uno scatto arriva vicino a me, facendomi segno di piantarla.
Gli pare facile, lui sta bene. Io no. Non più. 
-"dopo che continui a venire da" ma ancora una volta vengo interrotta. Perché lui inizia a scuotermi, bloccandomi dalle spalle. 
Lui non vuole che lei sappia.  Perché la ama. Ed io ero solo uno stupido gioco.
Incrocio le braccia al petto e fulminandoli con lo sguardo esco dalla stanza. Non sarebbe più esistito per me. Sarebbe diventato un lontano ricordo, che ho preferito accantonare, mettendogli sopra un macigno.
Ed io avrei ricominciato. Guardando altrove, o semplicemente divertendomi alla faccia sua e di quella stronza.

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Capitolo 25
*** Cambiamenti ***






ANGOLO AUTRICE.
Hola, bella gente. Eccomi qui. La vostra rompiballe preferita, scherzo non só se lo sono. Però sappiate che mi sono affezionata a voi. Parlo sia per chi mi scrive che per i lettori silenziosi. Mi fa semplicemente piacere il fatto che ci siate. Be parlando del capitolo, credo che apprezzerete. Va via un personaggio, per dare spazio a uno nuovo e chissà cosa partorirà la mia mente malata nei prossimi capitoli. Spero vi piaccia. Fatemi sapere. Un bacio ENORMEEEE.


1 Settimana dopo..

POV EMILY 
Apro gli occhi sentendomi dopo tanto tempo bene. Una giornata all'insegna dell'allegria e del divertimento. Voglio ricominciare con il sorriso, ecco. Mi sono imposta di evitare qualsiasi cosa riguardi lui, anche il solo fatto di nominarlo. 
Diciamo che questa vita non vuole tanto bene al mio cuore, anzi sembra gli piaccia mettermi di fronte a  dei problemi,  mentre io ho deciso di stare a guardare. Vedere  cosa mi possa riservare il futuro.
Tra latro arriva in casa una nuova persona. 
Tomas. Cugino dell'innominabile. E se c'è qualcosa in cui sperare é che non sia uguale a lui.
Sto passando questi giorni in compagnia di Elly, mentre credo sia inimagginabile quanto mi manchino Leo e Kristy.
Un qualcosa che mi aiuta a sfogare la rabbia repressa è il fumo. Mi rilassa, anche se di questo non ne è a conoscenza nessuno, se  non la stessa Elly.
L'arrivo di una nuova persona mi rende felice. Il pensiero di vedere un viso diverso dai soliti qui presenti, mi solleva. 
Lui non mi ha più cercata, mi riserva solo degli sguardi di tanto in tanto. Quando nota le mie uscite improvvise, ultimamente molto più frequenti. 
Dopo essere scesa a fare colazione, sono corsa a prepararmi. La mamma ci teneva particolarmente a come potessi apparire. Ultimamente, continua a ripetere davanti a tutti il perché io non abbia un ragazzo. Se potessi, le direi che stare sola è molto meglio, visto che gli uomini sono solo dei deficienti, ma poi mi contengo.
Mentre, fra le tante cose che mi si potevano addicere, Barbara ha suggerito alla mamma che avrei potuto avere diverse tendenze sessuali. Dico ma scherziamo? 
In più la mia energica risata, non è stata mica d'aiuto. Anzi, alla mamma é sembrata una specie di conferma. 
Certo, un modo per schiarire le idee ad entrambe ci sarebbe.
Ma io con quel tipo li, non voglio più averci a che fare. Altrimenti gli avrei fatto vedere i miei gusti sessuali, insieme a qualche fuoco d'artificio. 
Forse la compagnia di Elly mi sta facendo male, o forse no. Mi fa semplicemente non pensare.
Al contrario di quello che si aspettano, ho indossato un pantalone aderente rosa ed una maglia nera che arriva al di sopra dell'ombelico.  Dei decolté neri e i capelli lisci. Altro che i vestitini graziosi che mi ha suggerito. Non devo mica andare in chiesa. 
Scendo le scale, ritrovando tutti seduti in salotto, ed io anche se un pó imbarazzata per gli sguardi incollati addosso, mi accomodo con loro. Poco dopo la porta suona. Tutti si affrettano a salutare il nuovo arrivato mentre io resto a guardare, quando tutti hanno preso posto, mi ci avvicino. 
Avete presente quando dicevo che l'unica cosa che speravo fosse quella che non si assomigliassero? 
Be, diciamo che accade spesso il contrario di quello in cui credo. 
Tomas ha la stessa fisicità del cugino, se non qualche muscolo più accentuato. Lo noto dalla camicia che ha indosso, così aderente da premere sui pettorali. I lineamenti del volto sono fini e ha i capelli castani. Le sue labbra sono carnose mentre i suoi occhi sono azzurri. Un azzurro che già conosco ma a cui non voglio pensare.
Mi presento, porgendogli la mano.
-" Emily" gli dico.
-" Tomas" risponde guardando di sottecchi il cugino.
Cosa abbia da guardare però non lo só. 
Dopo aver chiacchierato un pó, ho salutato tutti e sono uscita con Elly. Oramai è diventata la mia routine.

POV DAVIN.
L'arrivo di Tomas non mi ha entusiasmato. Gli è sempre piaciuto farsi vedere e fare lo stronzo. Un qualcosa che non ho mai tollerato. Ma la sua presenza, so per certo che mi sarà indifferente. Ho altro a cui pensare,  e lui non é tra questo. 
È passata una Settimana da quel casino. Una settimana che mi sveglio e continuo a chiedermi che cazzo sto facendo.  Una domanda ancora  senza risposta.
-"e cosa aspettavi a dirmi che la tua sorellastra é una bomba sexy?  Cazzo cugino " urla Tomas affaciandosi alla porta della mia camera. 
Lo guardo per un attimo, senza dargli soddisfazioni.
-"le parole non sarebbero
Bastate " rispondo schiacciandogli un occhio.
-" hai ragione, comunque dov'è che devo  stare io?  Qui o disotto?" Domanda ancora. 
-"io preferirei in salotto, ma qui".
-"come te la tiri" esclama gettandosi sul letto. 
-"fatto sta, che la permanenza qui, sarà moolto divertente". Continua.
-"uff. Vedrai quando ti manderà male, come lo sarà ancor di più " rispondo con un sorriso, ricordando il suo carattere tutto pepe. Lo smonterà un pó una come lei. Questo é sicuro. 
La normalità si è ristabilita in camera mia, anche se lo spazio a mia disposizione si è ridotto eccome. L 'ora di pranzo non si è fatta attendere.  E così Ci siamo ritrovati tutti faccia a faccia, tranne papà che è a lavoro. 
Ognuno un pó per conto proprio,  mangiavamo in silenzio quando Tom ha cominciato a parlare.
-"da quando state insieme voi?"
-" 4 mesi " risponde Barbara ed io di impulso guardo Emily. Anche se la sua faccia non trasmette il benché minimo segno di disapprovazione.
-"e tu? Sei impegnata?" Chiede riferendosi ad  Emily, certo che con le domande parte dalla più interessante.
-"no. Sono Libera, mi dedico al lavoro" risponde sorridendo.
-" e che lavoro fai? " chiede. 
Sembra che a pranzo ci siano solo loro due, Mentre Susanne 
Non fa altro che essere contenta.
-" fotomodella " risponde dopo aver ingoiato un boccone di pasta.
-" interessante. Mi piacerebbe vedere qualche tua foto, sempre se non ti dispiace".
-" certo che no. Anche se dal vivo è tutto molto meglio" risponde ammiccando nella sua direzione e lasciando tutti senza parole. Io quasi  mi soffoco con l'acqua che bevevo, e Susanne batte i pugni sul tavolo.
-"Emilia, ma cosa dici? " la rimprovera.
-"la verità" continua ridendo.
-"ragazza, tu sei forte" gli sorride Tom, ponendogli un 5. Tutta questa confidenza chi gli e la dà?  Non l'ho ancora capito. Ma lei sembra divertirsi e fa combaciare la sua mano a quella di mio cugino. Bha questi sembrano conoscersi da anni.
 Dopo panzo ho salutato Barbara, che aveva da fare per andare in camera a dormire un pó. 
Ho aperto gli occhi alle sette e sono sceso di sotto, ritrovando quei due sul divano, sotto le coperte. Lei siede al centro e Tom alla sua destra. Così mi siedo anch'io impadronendomi del televisore, qualcosa devo pur farla.
Gli mostra le foto, alcune non le avevo mai viste. Mostrano la sua bellezza in tutti i modi. Ma per notarla non serve una foto, la si nota anche ad occhi nudi.
Mi sono addormentato continuando a pensare a Barbara. Devo parlargli.
Prendo un estremità della coperta, tirandola a me.
Lei mi guarda di sbiego.
-"ho freddo" dico, fingendo di guardare il televisore. 
Emily sembra cercare qualcosa,  poi estrae un pacco di sigarette dalla tasca, mettendo la sigaretta tra le labbra, aspirandone un pó. 
-" che stai facendo?" Chiedo senza controllarmi. Non le parlo da una settimana, e la prima cosa che le dico guardandola negli occhi, è questa.
-"fumo, no? " risponde lasciando andare il fumo sul mio viso, per poi girarsi verso Tomas e scoppiare a ridere. Che cazzo si ridono poi? 
-"dammi la sigaretta" gli ordino.
Lei mi porge il pacchetto.
-"fai pure" continua.
Ma cos'é una presa per il culo questa?
-"ma ti sei rincoglionita?" Gli urlo mentre lei mi scoppia a ridere in faccia. 
-"ma saranno fatti miei o no?  E poi non c'è nessuno in casa, non lo saprà nessuno"
-"a tu pensi che io debba stare in silenzio? "
-"stop stop" interviene Tom.
-" corro io in tuo aiuto, vamos senoita" continua, alzandosi dal divano e mettendosi in piedi.
Lei poco dopo si alza, aggrappandosi alla sua schiena a mo di koala.
Mentre a me, il cervello comincia ad andare per conto suo. 
Se è così che si sentiva lei,  se lo fa per farmelo capire, Ok cazzo, fa male.
Ma non credo che gli possa interessare. Ancora una volta sono rimasto solo, cosi metto le scarpe, prendo le chiavi della moto ed esco.

Raggiungo casa di Barbara e le mando un messaggio.
-Devo parlarti-
Poco dopo lei esce, raggiungendomi.
-"cosa c'è? "
-" c'è che sto impazzendo. Ascolta, tu sei Perfetta, sai amare, sai far stare bene chiunque, sei una persona speciale. Ed io, io non ti merito".
-" mi stai lasciando, l'ho capito. Sei freddo ultimamente pensi non me ne sia accorta?  Perché,  cosa è cambiato? " domanda con le lacrime a gli occhi.
Abbasso lo sguardo, non posso più mentire a me stesso. Non posso più mentire a lei. 
-" Io sono stato con Emily tempo fa. Credevo di averla dimenticata "
-" cosa?  Allora sono stata solo un rimpiazzo io? Davin tu non me ne hai mai parlato. Io la credevo la tua innocente sorellastra e invece."
-"fammi finire. Io non voglio prenderti in giro. Io non merito le tue attenzioni,  il tuo amore.  Il mio cuore appartiene a lei".
Concludo.
-" ti auguro che ti riservano lo stesso trattamento " e cosi dicendo si allontana in lacrime, sbattendo la porta.
Mentre io resto fuori, tra il gelo e il bisogno di riempire un vuoto che solo una persona potrebbe colmare.

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Capitolo 26
*** Non toccare ciò che è MIO. ***




ANGOLO AUTRICE. 
Eccomi qui.  Nuovo capitolo messo.  Non mi sono dimenticata,  tranquilli. Vediamo un pò cosa ne pensate.  Fatemi sapere.  La vostra Dany.  💗
POV EMILY.
 
La serata è andata bene, sono riuscita a stare tranquilla nonostante la presenza di lui. Mentre Tomas è riuscito a farmi ridere ad ogni minuto. Pare si diverta a prendere in giro il cugino, avvolte anche imitandolo e più di una volta mi sono piegata in due dal ridere.
È bello essere sereni.

                                                                                                                            ~•~
Una musica fuori dalla norma, mi ha fatto sbarrare gli occhi. Guardo la sveglia, per notare che sono appena le nove. Dico ma si può? 
Se solo voi sentiste di cosa si tratta  poi, credo che impazzireste.
Esco dalla mia camera, passando in  quella adiacente. Certo lo spettacolo non è dei peggiori e almeno questa parte di risveglio credo sia perfetta. Insomma non capita tutti i giorni di ritrovare due ragazzi in boxer, mentre litigano "amichevolmente".
-"la smetti o no? " è Davin a parlare, mentre cerca di mettere il capo di suo cugino sotto un braccio, Tom invece, oppone resistenza.
-"ma perché?  Aspetta aspetta. Come fa questa?  A si. Io ti volevo fragile però ti lasciavo piangeree. Ahahah che stronzate scrivi?"
Poi i due notano la mia presenza e si ricompongono.
-"hai detto bene. Stronzate" conclude Davin, lanciandomi uno sguardo. É la sua canzone quella, l'ho sentita milioni di volte. 
Li guardo incrociando le braccia al petto.
-" quanto siete stupidi" 
-"oh è arrivata la nonnina" mi prende in giro Tom.
-"nonnina a chi? " domando correndogli contro.
Lui mi blocca prendendomi in braccio, e per uno strano caso  
 Mi ritrovo addosso a Davin.
-"pensaci tu cugino, salvami. Questa è pazza!" E corre al piano di sotto.
Lui mi guarda per un istante, con un sorriso malizioso dipinto in volto mentre io 
Mi alzo dal suo corpo,  anche perché vederlo così mi fa uno strano effetto. 
Dopo tutto, mica mi è del tutto indifferente. E scendo al piano di sotto.
-" no. Ti sei già liberata? " mi chiede continuando a ridere.
-" sono indomabile" rispondo.
-"oh io già ti immagino a letto!"
-" si, io ti immagino sotto terra" rispondo ridendo.
-"ma dai scherzo" risponde lasciandomi un bacio sulla guancia per farsi perdonare.
Davin ci raggiunge, mentre il suo viso sembra abbia preso un espressione delusa.
-" sta sera esco, farò tardi" aggiungo.
-"non è mica la prima volta" risponde il biondo.
Non parliamo quasi mai e se lui lo fa, puntualizza o mi rimprovera.
-" anche noi usciamo, giusto cugino?". Davin non sembra aver sentito, ma dopo la gomitata ricevuta, annuisce.
-" c'è una festa al.."
-"si lo so. Allora ci vedremo li" conclude strizzandomi l'occhio Tom.


Dopo la colazione, mi sono lavata e sono uscita di casa. 
Elly aveva optato per un restauro completo. Il che sarebbe un intera giornata in un centro benessere con tanto di sauna, idromassaggio. Insomma sano e puro relax.
-"credo che non possa andare meglio di cosi" le dico. 
-"aspetta di vedere i massaggiatori" risponde, sfregando le mani e assumendo un espressione da vera e propria maniaca. 
-"Ma che cazzo dici?" Domando ridendo, 
Mentre le lancio  il cuscino.
-"guarda, guarda" e poi si zittisce. 
Entrano in quella specie di saletta,  due fustacchioni.
-"ricordami di farlo più spesso"
Le sussurro ridendo.
Mentre gli sguardi del massaggiatore mi fanno arrossire.

Dopo ben 3 ore, siamo a casa di Elly, entrambe pronte a prepararci. 
Iniziamo scegliendo gli indumenti. Elly indossa un vestito nero, a tubino, con le maniche a tre quarti ed uno scollo decisamente discutibile, dei decoltè argento e i capelli lisci mentre io sono un pò l'opposto.  Ho una maglietta dorata, molto aderente con uno scollo a V, una gonna nera alta, che mi arriva di pocco sotto il sedere e i tacchi dorati. I capelli sono leggermente mossi.
Poi siamo passate al trucco. Un velo di fondotinta e una linea calcata di eyeliner. Uno strato di matita nera all'interno dell'occhio e abbondante mascara. Labbra calcate da una matita nude e lucida labbra. Io sono pronta. Elly ha lo stesso mio make-up solo che ha indossato un rossetto rosso.
Sono le dieci e noi siamo pronte. Tempismo perfetto direi.

Arrivate in quel posto ci siamo immischiati nella marea di gente. Chi gia con una bottiglia tra le mani,  chi del tutto sconvolto, chi crede di trovarsi in un nightclub poiche già mezza nuda. E poi ci sono io che tra le tante persone ho anche perso Elly.
Inizio a ballare sotto gli sguardi indiscreti di ragazzi affamati,  senza dare alcuna importanza a ciò che mi circonda, la testa sembra scoppiarmi e gente sconosciuta continua a venire a sbattermi addosso. Tutta gente sconosciuta ma poi finalmente incontro lo sguardo della mia amica, che come una pazza sventola una mano per farsi notare.
-"eccoti" mi urla per farsi sentire.
-" ero con i ragazzi" continua.
Alle sue spalle i due. Lei, con gli occhi lucidi, mentre guarda Davin come se avesse chissà chi dinanzi e i due soffermati con lo sguardo posato su di noi. 
Gli volto le spalle nell'intento di divertirmi. Si perché quello era il mio unico obiettivo. 
Ballo con la musica che mi entra nel cervello, che pompa nelle orecchie mentre mi muovo posando lo sguardo su quel ragazzo dal giubbotto di pelle e la canotta bianca aderente, quel ragazzo che poco dopo scompare dalla mia vista. 
Continuo a muovermi mentre sento premere la mia schiena contro il petto di qualcuno e la sua mano sciovolare lungo la mia mentre con l'altra é intento ad accarezzarmi il fianco. Dei brividi percorrono il mio corpo, poi con delicatezza mi gira nella sua direzione e mi ritrovo con lo sguardo incollato al suo. É Tomas.
Credo di non capirci più niente, mentre lui con una mano mi solleva il mento. Chiudo gli occhi, aspettando di sentire le sue labbra sulle mie ma...

POV DAVIN
Perché cazzo mi ritrovo qui non lo sò nemmeno io. Mi guardo intorno notando un sacco di gente che se la spassa alla grande, proprio come facevo io un tempo. Vederla così mi fa impazzire. Ma si può andare in giro mezza nuda dico io? Faceva prima a mettersi in intimo. La maglietta non le copre niente e 
E quella che indossa sotto sembra tutto fuorchéuna gonna.
Mi allontano dopo aver ossevato l'andatura del suo sedere mentre ci dava le spalle, per raggiungere il bancone.
-"una tequila" ordino alla ragazza .
-"tequila sia" risponde ponendomi il bicchiere. 
-"un altro giro" ordina una ragazza al mio fianco, solo guardandola meglio mi accorgo di chi si tratta. Elly.
Continua a guardarmi come ammaliata mentre credo di essere arrivato al 8 bicchiere. Lei continua a passarsi la lingua sulle labbra con fare seducente e per un attimo mi sembra di avere Emily al suo posto.
Avvicina le sue labbra alle mie mentre sento il sapore di alcool tra di noi, ma poi mi accorgo che non sono quelle le labbra che bramo o quello il corpo che desidero. Mi allontano da quello scenario, un po scioccato per quello che stavo per fare, capendo a tempo debito che sarebbe stato meglio non vedere quello spettacolo. 
Tom sfiorava il suo corpo. Quel corpo che solo io posso sfiorare. Tom le sussurrava all' orecchio depositandole dei baci lungo il collo. Quel punto che amavo sfiorare con la punta della lingua facendola avvampare. Tom la girava verso se e la stava per baciare.
No. Questo no.
Mi avvicino ai due a grandi falcate, scontrandomi con la folla. 
Prendo il polso di Emily tirandola a me mentre urlo come un pazzo a Tom.
-"corri troppo ragazzo" lo guardo scrutandolo.
-"ma che..." le sue urla ormai lontane nn avavano più importanza.  Dovevo uscire da li con lei.
-"ma che vuoi?" Mi urla mente Continua a dimenarsi.
Non le rispondo fino a che siamo fuori.
-" sei ubriaca che cazzo fai? La puttana con cchiunque? " le alito a due centimetri dal viso.
-"Davin qui sei tu l'ubriaco, lasciami. Mi fai paura".
-"pau.. ti faccio paura.  Ahahhaha. Sali." Urlo indicandole la moto.
-"li non ci salirà nessuno dei due. Nessuno" risponde mentre gli occhi le cominciano a brillare.
-" vorrà dire che me ne vado da solo" rispondo mettendomi in sella alla moto,  senza il casco e mettendola in moto.
-"Davin no. Smettila di fare lo stronzo" 
Lei aspetta la mia risposta, La quale non le sarebbe mai arrivata e sorprendentemente sale con me.
-" tu sei pazzo. E ti impedirò di fare pazzie"
La guardo per un attimo, mentre un sorriso si affaccia sul mio viso. 
-" Ti và se ti porto via per una notte? "
Dopo un pò di silenzio  Lei annuisce, mentre posa la testa sulla mia schiena. 
Mentre il cielo cupo, e le stelle fanno da sfondo allo scenario più surreale al mondo:
 NOI INSIEME.

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Capitolo 27
*** Il SUO giocattolo. ***





ANGOLO AUTRICE. 
Eccomi qui,  cari lettori.  Un altro capitolo.  Un altro pezzo dei nostri zuccherini.  Chissà questa notte cosa ha in serbo per loro.  Leggete leggete e fatemi sapere.  La mia curiosità non ha limiti. Un bacione enorme la vostra Dani.  
P.s. avvolte può sembrare che io non pensi a voi.  Sappiate che non è cosi.  Ringrazio chi mi segue chi preferisce la mia storia ,chi la segue. Ringrazio anche coloro che sono in silenzio,  ma ci sono.  E un grazie speciale va a Voi.  Che recensite.  Mi fa piacere che dite quello che pensate.  GRAZIE A TUTTI DI ESSERCI ❤


POV EMILY
Credo che la mia coerenza sia pari a 0. Poco fa ero in una discoteca, tra le mille persone e per poco mi lasciavo baciare da Tomas  e adesso mi ritrovo sulla moto con Davin. La testa poggiata alla sua schiena e una paura tremenda dato il suo stato e la velocità in cui sta andando. 
-"puoi reggerti a me. Non serve fare la schizzinosa". 
Ci penso per un attimo e davvero non mi sembra una brutta idea.
Cingo le mie mani intorno ai suoi fianchi mentre la moto continua a sfrecciare,  senza che io sappia la meta in cui ci stiamo dirigendo. Anche se un pò ho capito. 
Il mare è un paesaggio bellissimo, specie quando é la luna a specchiarsi al suo interno. 
Dopo una ripida salita, ci fermiamo.
Scendiamo dalla moto ritrovandoci su una spiaggia deserta.
Lui cammina dinanzi a me, mentre io lo seguo a ruota.
-"È Davvero bellissimo qui" penso a voce alta.
-" ho scoperto questo posto qualche sera fa. Mi tranquillizza" dice.
Levo i tacchi poggiandoli vicino il motore per affondare i piedi nella sabbia fredda.
-"vieni" gli sussurro.
Camminiamo per un pò sulla sabbia fino a quando non decido di schizzarlo un pò con l'acqua. Non sò cosa mi stia prendendo. Sò solo di essere stanca della freddezza tra noi, dei nostri musi lunghi. Insomma ho voglia della normalità. 
-"nooo, giochi con il fuoco bambina" mi sussurra allontanandosi. Ma poi cambia idea e inizia a rincorrermi.
Mi sento la preda e lui il cacciatore. Infondo non serve chissà che per capire che le mie doti da atleta fanno Decisamente schifo. Corro per un tratto che sembra infinito mentre lui si avvicina a me bloccandomi per un polso e prendendomi in braccio.
-" se scappi il gioco si fa più interessante" sussurra in maniera dolce al mio orecchio, mentre io sono catturata dal suo sguardo. Dai suoi occhi blu come zaffiri. Non accorgendomi nemmeno del fatto che lui mi stia per buttare in acqua.
-" pietà" quasi lo prego stringendomi il più possibile a lui. Una mossa da vera cretina, visto che la distanza sembra essersi fottuta. Non é facile stargli a 2 centimentri dal viso, dalla sua pelle bagnata, i capelli dorati e quegli occhi che rispecchiano anch'essi la luna.
Sfiora il mio viso con il naso, mentre chiude gli occhi per un attimo. Sembra un angelo. L'angelo  più bello del paradiso.
Ad interrompere i miei quasi sogni erotici, é proprio lui.
-"cosa ti stava spingendo a farti baciare?"
Una domanda che continuavo a chiedermi anch'io fino a poco fa. E che Tomas é... è simpatico, bello dannatamente bello, e mi sa prendere. Forse se non avessi qualcuno in mente non ci avrei pensato nemmeno due volte a lasciarmi andare. 
-"non lo so" ridpondo. Viva la fantasia, festeggia la mia mente.
Lui mi lascia andare in acqua, mettendo una certa distanza tra noi.
-"sai io non ti ricordavo così, sembra tutto un gioco per te. Sembri tu stessa un gioco" sputa sentenzioso nei miei confronti.
Ma che cavolo, questo passa dal "sono dolce, ti porto via" al "sei un giocattolo umano"? 
Lo guardo dritto negli 
Occhi. In quello sguardo che prima parlava da solo e adesso sembra vuoto. Derisorio.
-" perché fai così adesso? Che risposta ti aspettavi?"
Domando in preda al panico. Si, panico. Perché l'unica cosa che volevo era non rovinare tutto questo, ancora una volta.
-"dovresti tenerci a te, o chiunque potrebbe prenderti in giro" mi soffia all' orecchio, mentre con una mano ha sollevato il mio mento, depositandomi un bacio a fior di labbra e dandomi subito dopo le spalle. 
-"non puoi fare così" gli urlo.
-"perché no? A gli altri lo permetti!" Sbotta acido.
Cerco di raggiungerlo per colpirlo alla schiena con dei pugni.
-"stronzo. Tu sai solo prenderti gioco di me!" 
Lui continua a darmi le spalle, così lo supero uscendo dall'acqua e raggiungendo la moto.
Messi i tacchi mi allontano verso la strada.
-"aspetta" gli sento urlare, mentre il rombo della sua moto si avvicina.
-"sali. Ti porto a casa" dice.
-"manco morta con uno stronzo come te" rispondo nervosa.
-"ti dico di salire" continua.
-"preferirei un passaggio da un maniaco e correre il rischio di uno stupro" rispondo, rimanendo perplessa anch'io della risposta data. Oddio, non voglio nemmeno immaginare.
-" come vuoi" risponde.  Accelerando e iniziando ad allontanarsi.
Cerco di trovare un auto invano, visto che sembra non avermi nemmeno vista, sfrecciando via.
Un altra sembra rallentare ed io mi ci avvicino, mentre Davin continua a guardare.
-"oh che bella ragazza!" Un uomo sulla 50 si ferma, scrutandomi per bene. 
Cerco di coprirmi il più possibile, incrociando le braccia al petto, con scarsi risultati. Il fatto che io sia bagnata non é di certo d'aiuto.
-" potrebbe accompagnarmi a casa?" Domando sperando in qualcosa di positivo. 
-"ti porto dove vuoi bambina. Dimmi solo quanto ti devo" 
Quelle parole mi hanno gelato il sangue,  cosi guardo in direzione di Davin, in cerca del suo aiuto. Mentre lui mi mima un -" vai vai, tranquilla" seguito da un occhiolino.
Lo guardo isterica mentre poco dopo con lo sguardo sull'auto.
-" ha frainteso" cerco di spiegare. Mentre l'uomo é intento a levarsi la cintura e uscire dall'auto.
Poco dopo qualcuno decide di parlare. 
-" É la mia donna, quindi o te ne vai da qui o ti prendo a calci nel culo" urla, facendosi sentire e avvicinandosi all'uomo, che subito parte e và via.
Lo ringrazio mentalmente, mentre mi avvicino a lui.
-" che vuoi ora?" Mi chiede, come se l'episodio di prima fosse frutto della mia fervida immaginazione. 
-"andiamo a casa"
-"sappi che non prendo ordini da nessuno, quindi ricomponi la domanda." Risponde. 
Quanto mi Costa quella parola é inimmaginabile.
-"Mi porti a casa con te? Perfa..vore" aggiungo l'ultima parola a denti stretti.
Lui non risponde, fa cenno con il capo di salire, ed io lo faccio.
Mentre lui mi pone la sua giacca per coprirmi. Si perché aveva pensato a toglierla prima di andare in acqua e quella è l'unica cosa asciutta.
La moto parte e con essa tutti i pensieri. Questa è la notte più strana in assoluto.
Comincia come divertimento, prosegue in balia della confusione, continua con una vicinanza per poi arrivare ad un litigio e conclude con 
"è la Mia donna"
Chissà se lo pensa davvero. 
Il vento mi fa rabbrividire, e son sicura che un malanno non me lo toglie nessuno.
Arrivati a casa, ho aspettato che lui finisse e mi superasse. 
-"grazie" é quasi un sussurro il mio. Costa tanto dire questa parola, specie se devo dirla a lui.
-" niente.  Ma la prossima volta evita" 
-"no. Evita tu. Con le tue stronzate e stai lontano da me"
-"sei un isterica del cazzo. Lo sai?"mi domanda avvicinandosi.
-"meglio isterica, che deficiente" rispondo.
-"io almeno non sono un gioco nelle mani altrue" mi soffia sul viso stampandomi un bacio.
Questa volta non 
Resto impalata. Uno schiaffo parte sul suo viso. Mentre lui mi guarda per un attimo toccandosi lo zigomo con la mano.
 Questo é solo l'inizio. Me la paga. É sicuro!

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Capitolo 28
*** LA GELOSIA. ***




ANGOLO AUTRICE 
Ciao bellissime/i come va?  Spero bene, almeno per voi. Qui c'è qualcuno invece che spacherebbe il  mondo se solo potesse. Mentre altri si sentono trasportati altrove.  Correte a leggere per scoprire cosa succede in questo nuovo capitolo. Fatemi sapere. Bacioni.  La Vostra e dico VOSTRA  Dany.  

POV DAVIN
Arrivati a casa, lei è subito sgattaiolata via, dopo la sberla ovviamente. E che adoro metterla in difficoltà, e vederla imbarazzata o arrabbiata a causa mia. Mi fa sentire importante per lei anche se d'altra parte mi fa sentire in colpa. Specie se sono la causa delle sue lacrime. 
Sono tornato in camera nel silenzio più assoluto e nel buio totale. 
Tomas dormiva, così mi sono disteso sul letto, mentre ripensavo al momento in cui sfioravo le sue labbra, un pò per gioco,  un pò perché ne avevo voglia. Poi mi sono addormentato. 

POV EMILY
Ieri mi sono coricata subito a letto.  E che avevo ancora le mani tremanti e il cuore a mille. Ho fatto bene, di questo non ne ho dubbi.  Almeno capisce che non sono una bambola di sua proprietà. Alzata dal letto sono andata in cucina, mentre un profumo di toast si espandeva nell'aria.  La cucina è occupata già da mezza casa e questa confusione mi sta letteralmente innervosendo. 
-"che fine avete fatto ieri" domanda Tomas al cugino. 
Siedo allo sgabello,  rubando l'ultimo toast dal piatto. 
-"un giro " risponde. 
Tomas mi guarda per un attimo, mentre io continuo a tenere lo sguardo basso. 
Diciamo che non riesco a guardarlo negli occhi, insomma ieri mancava poco, e ci saremmo baciati. E poi..  Poi meglio lasciar stare. 
Mi alzo di scatto per fare un giro in giardino. 
L'erba fresca, bagna i miei piedi. Cammino avvicinandomi alla piscina, ancora vuota. Volto lo sguardo notando il canestro della mia infanzia. 
Sin da piccola non sono 
stata una delle tante bambine.  Sostituivo le barbie con una palla. Quindi mi dividevo tra la tv, le foto e la pallacanestro. 
Prendo la palla tra le mani mentre comincio a palleggiare, un tiro e canestro. 
Sorrido ricordando la mia infanzia. 
-"la fortuna del principiante"
È Tomas a parlare. 
-"sarà " rispondo.  Tagliando il discorso. 
-"non rispondi? Mmm fammi capire.  Non sei Emily ma una sua sosia" mi prende in giro sfiorandomi la guancia con una mano. 
Sorrido. 
-"no. Sono qui ".
-"be allora ho bisogno di una prova. La vecchia Emily, non rifiuterebbe mai una sfida". Continua stuzzicandomi. 
-"certo che no"rispondo cominciando a palleggiare. 
Mi avvicino a lui,  scanzandolo ti tanto in tanto,  mentre lui continua ad osservarmi. 
Poi con uno scatto, mi ruba la palla. 
-"ora tocca a me" 
Palleggia, palleggia. Mentre fa passare la palla tra le gambe. La nasconde dietro la schiena ed io cerco di recuperarla. 
Il risultato?  Io spiaccicata sulla sua canotta bianca aderente. 
I miei sforzi inutili portano ad un risultato di 3 a 1 per lui. Ed un avvicinamento degno di un film .
-"arrenditi" mi sussurra. 
-"Mai, fallo tu" rispondo a un passo dal suo orecchio. 
-" ma se sono in vantaggio? "
-"e allora?  Non lo sa nessuno!"
Esclamo ridendo. 
Mi avvicino a due centimetri dal suo viso mentre lui incastra i suoi occhi nei miei.  Il sole splende nelle sue irridi azzurre e per un attimo mi sento a casa.
Poi sento le mie labbra inumidirsi a causa delle sue labbra sulle mie. 
Si, Tom mi sta baciando e a me sta piacendo. 
Le sue labbra premono sulle mie con dolcezza, ma allo stesso tempo con desiderio. Ed io continuo quella danza che sembra mi stia portando altrove. Lontano dal dolore. Dalle prese in giro. Lontano da tutto quello che mi aveva circondata fino ad ora. 
Mi stacco da quell'unione per prendere aria. Mentre lui si passa la lingua ancora una volta sulle labbra, mordendo quelle labbra carnose, con fare seducente. Ed io senza capire il perchè, mi ci fiondo ancora su di esse. Forse la voglia di ritornare in quel ciclone di emozioni, è più forte della realtà. 
Cinge le sue braccia lungo i miei fianchi, facendomi sentire protetta. 
La sua mano sfiora il mio mento, sollevandolo per guardarmi negli occhi .
-"non sei scappata" mi dice ad un soffio dalle labbra. 
-"no. Non scapperò più! " rispondo convinta, con un sorriso. Stringe il mio capo tra le braccia, ed io abbraccio lui. Sto bene, davvero. 

La mattinata è passata in fretta, non ho degnato Davin di un minimo sguardo, come se fosse inesistente,  anche se un pò mi è costato. Insomma ieri ero tra le sue di braccia, sotto il chiarore della luna e quel bellissimo cielo stellato. 
Se solo lui non avesse giocato, be oggi sarebbe stato diverso. Forse ci sarebbe lui adesso, ad accompagnarmi al Central Park, mano nella mano e non Tomas. 
Quanto sono confusa. Mi sento incastrata in un triangolo senza uscita. Sò cosa ho provato con Dav, ma lui gioca con me. Poi c'è Tomas, a cui sembro piacere molto. Ed io sono confusa tra il passato e il presente.  Se rileggere un libro, o iniziarne un altro, con nuove sfaccettature, nuovi personaggi, nuove emozioni. Ma si può leggere qualcosa se si vorrebbe anche un altro personaggio al suo interno? 
E poi,  se avessi sbagliato ad interpretare il vecchio libro? O se quel libro avesse un seguito e aspettasse solo me? 
Dio, non lo so. 
Anzi no. Basta. Non posso continuare a  vivere nel dubbio. 
Che siano le emozioni a guidarmi e il resto verrà da se. 
-"ti piace il gelato ?"
-" oh si, certo. Grazie"
Sono appena uscita dallo stato di psicoanalisi, grazie a Tomas. 
-"sei tutta sporca" dice scoppiando a ridere. 
-"ma se non ho ancora mang.. "
Come non detto, ecco che mi ritrovo il suo gelato spalmato sul viso, e la sua sonora risata che echeggia nell'aria. 
-"ma mi hai sporcata tutta"
-"niente di che. Lascia che sia io a pulire" 
Dice schiacciando un occhio e cominciando a depositare baci sul mio viso. 
Una strana sensazione si fa strada in me e per un pò mi sento bloccata. 
-"faccio io" dico, riprendendo la situazione in mano e pulendomi con un fazzolettino. 

Siamo Rimasti li, per un intera mattinata. Considerando che non siamo tornati per l'ora di pranzo. 
Lui sembra saperci fare. Sa come mettermi a mio agio, come farmi ridere e perfino come farmi arrossire. Credo che il suo metodo preferito sia quello dello sguardo. Riesce a tenere quei occhi fissi su di me, per un bel pò, mentre io li abbasso subito. 
Mi imbarazza. 

Siamo giunti a casa mano nella mano, cosa che lui insisteva fare. 
-devono sapere che ora sei di mia proprietà -  
ecco cosa ha continuato a ripetermi per il parco. Credo sia l'ufficialità del nostro rapporto. 
Poi, quando siamo arrivati alla porta di casa e indicando le mani mi ha chiesto se fossi pronta, non ho potuto dire no. É per questo che siamo arrivati in salotto con le mani unite, sotto gli sguardi curiosi e incantati di tutti. 
La mamma sorrideva. George anche. Davin era un.. Cadavere.. Si credo di non aver mai visto perdere colore cosi d'improvviso qualcuno. 
Ma il colpo di scena credo sia stato quello dopo. 
Visto che Tom non si è risparmiato nel darmi un bacio con i fiocchi per poi andare di sopra. 
Non ho capito la fretta nel dimostrare ciò, come l'alzata improvvisa di Dav dalla sedia, dopo uno sguardo di vero e proprio disgusto, accompagnato da odio. 
Ma anche se fosse, noi non siamo più un noi. Cosa pretendeva? Che aspettassi in eterno la fine della sua pazzia?
Crugiolata nel dubbio, continuo a restare in silenzio, mentre delle urla improvvise risuonano di sopra. 
È solo una la voce che urla con ira, quella di Davin. In confronto quella di Tomas è un sussurro. Tanto che sembra che il primo stia gridando da solo. 
Mi alzo di scatto, con l'intenzione di raggiungerli, ma i passi lungo le scale, indicano che qualcuno sta scendendo. 
È Davin che rosso di rabbia, scende le scale, uscendo di casa subito dopo, sbattendo la porta alle sue spalle. 
Subito dopo Tomas, ci raggiunge al piano di sotto, con un sorriso dipinto in volto. 
-"che è successo? " domando non capendoci più nulla. 
-"niente. Incomprensioni. È tutto risolto, comunque".
Sarà, ma questa non mi sembra la verità cosi senza dire altro esco di casa, ritrovando Davin seduto al marciapiede.
-"cos'è successo poco fa? "
-"niente. Incomprensioni".
-"ma vi siete messi d'accordo? "
Scendo il marciapiede, posizionandomi di fronte a lui. 
Solo adesso noto i suoi occhi lucidi. Ma Per cosa? 
-"parla"
Mi guarda negli occhi, mentre sono in attesa di una risposta. 
-"ti piace davvero? "
Oddio, perché proprio adesso questa domanda. Perchè da lui. Resto in silenzio, cosa che lui sembra interpretare come risposta affermativa. 
-"allora sta alla larga da lui. Sta alla larga da me".
-"ma che dici? Smettila"
-"Emily non sto scherzando. Sono serio. Le sue intenzioni non sono buone" risponde. 
-"e perché? Le tue sono serie invece?  Tu non ti prendi gioco di me? " domando in maniera quasi  isterica. 
-"vuole solo portarti a letto"
Sputa acido.
-"tu sei stato il primo in quest'ardua impresa. Non ti Credo. Vuoi solo rovinare tutto. Solo perchè lui mi fa sorridere e non piangere, come mi fai fare tu. Pensa a te.  Alla tua vita. Lasciami vivere la mia"
Concludo esasperata. 
Sorride. Un sorriso forzato. 
-"poi non dire che non ti ho avvisato. Ma ricordati, se sò che ti fa soffrire, io non risponderò di me".
E va via. 
 

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Capitolo 29
*** LA MIA REALTÀ, IL SUO INCUBO. ***





ANGOLO AUTRICE
Ciao bellissimee, eccomi qui.  Capitolo non tanto lungo. Concentrato inizialmente su Davin. Sulle sue emozioni sensazioni. Su lui. Poi c'é Emily. Be per Emily é un discorso davvero delicato. Spero vi piaccia fatemi sapere. 
P.s. siamo vicinissimi alla fine di questa storia.  Dio, non Sò come farò senza di loro,  e senza di voi. Per i ringraziamenti però mi dedicherò all' ultimo capitolo. Un bacio e fatemi sapere. Vi adoro.Un grazie enorme và alla mia amica nonché rompipalle per eccellenza Mery. Seguite la sua atoria a me sta appassionando molto. Bacioni. Fatemi sapere. ♥


POV DAVIN. 
-Sei Forte, puoi farcela-
Queste sono le parole con cui sono sempre riuscito ad andare avanti. O forse apparentemente. 
Nessuno si é mai chiesto davvero come io mi sentissi e come mi sento oggi. Nessuno ha mai capito i miei silenzi alternati alle risate improvvise. Nessuno ha guardato oltre quello che mostravo.
Quanto si può essere soli anche fra mille persone. 
Avrei tanto voluto avere un manuale che mi dicesse cosa fare e cosa no. Un aiuto per il mio carattere, che spesso mi fa retrocedere.
Quante volte sentivo qualcosa e ne ho dimostrato l'esatto opposto. Credo che questa caratteristica mi stia accompagnando ancora.
Il cielo cupo fa da sfondo ai miei pensieri, mentre la prima goccia di pioggia si abbatte sull' asfalto. 
-"sai che non ho mai capito fino dove può spingersi il dolore? O che sensazione si prova nello stare bene davvero.  
Per me è così facile rovinare tutto, credo sia la cosa migliore che sò fare.
Perché non ci sei più? Perché devo essere così dannatamente solo? Avresti dovuto aiutarmi a conquistarla, avresti dovuto canzonarmi per i miei modi di fare. Avresti dovuto esserci. Perché io mi sento solo. Solo mamma. E fa male. Fa male svegliarmi e non vederti li, con il tuo sorriso. Fa male non sentire il tuo abbraccio, il tuo calore. Fa male non avere il tuo appoggio. Fa male non avere al proprio fianco l'unica persona capace di capire i miei silenzi".
Vari ricordi viaggiano nella mia mente, riportandomi indietro nel tempo, a quando riuscivo 
a sorridere per davvero.
Sento ancora il suo indice posarsi sul mio petto e la sua voce risuonare nelle mie orecchie. 
- un giorno qualcuno riuscirà a farti battere questo, più del dovuto. Ricordati solo di tenere stetta a te chiunque essa sia. Pensa a come ti fa sentire, il resto non conta-
Ero appena un ragazzino quando cominciò a dirmi questo, all'ora, parole per me non importanti. Insomma oltre l'affetto sproporzionato nei confronti di mia mamma, nessuno aveva mai fatto accelerare il mio cuore. Guardavo le ragazze, come fossero un divertimento, pentendomi solo adesso del mio comportamento. 
La perdita subita non ha fatto altro che peggiorare il tutto. Chiuso come un riccio, sono riuscito ad allontanare chiunque si avvicinasse troppo. È successo questo anche con Emily inizialmente. 
Freddo, antipatico e distaccato. Questa era la tattica, la solita.
Ma poi qualcosa è cambiato.
I miei occhi brillavano per un suo sorriso,  la mia pelle rabbrividiva a causa del suo tocco, il mio cuore scalpitava per un suo gesto nei miei confronti. Ho ritrovato in lei, quello che mia madre spiegava.
Mi piaceva il suo modo di ascoltarmi, consigliarmi. Con lei mi sono aperto. Lasciando alle spalle tutte le mie barriere. Ma riscoprendo in me insicurezze e paure.
La paura di non essere abbastanza, paura di perderla. Paura di amare.
Perdo sempre chi amo. Avevo perfino paura ad ammettere di essermi realmente innamorato, per la prima volta.
Mentre adesso mi sento un malato d'amore. 
Ho bisogno della mia medicina. Una medicina che sto spingendo via da me.
Ecco di cosa parlavo, quando dico che faccio spesso l'opposto di tutto.
Quando ho cominciato a provare interesse per lei, diciamo che è stato più come un desiderio. Per me lei era il PROIBITO, una TENTAZIONE a cui non volevo rinunciare. Quell'aria da innocente, faceva crescere in me la voglia di possederla. Ma Emily si è dimostrata diversa. Lei non è mai stata una condizionabile, NON È MAI STATA UN GIOCO NELLE MIE MANI, anche se mi piaceva farglielo credere.
Ricordo quel dannato malinteso. Il boccone amaro che non ho saputo sputare, colui che ha rovinato tutto.
E che per me il suo bacio con Marck fu davvero una pugnalata al cuore. E come si fa a pensare diversamente se si ha assistito in prima persona a quella scena da Oscar? 
Cercare di dimenticare é stata la cosa più stupida che io abbia mai provato a fare, ma il bello è che io ci credevo davvero.
Mi illudevo di aver dimenticato. Fino a quando, i nostri sguardi si sono incontrati, ancora una volta.
Li ho capito che era stato tutto inutile. 
I suoi folli gesti però non mi hanno mai dispiaciuto. 
Specie questo braccialetto. Che porto da quella volta in cui me l'ha lanciato.
Ricordo ancora la sensazione che ho provato giorni fa, assaporando le sue labbra, forse  per l'ultima volta. 
Sono giorni che vedo Tom gironzolargli intorno. Giorni che la vedo sorride come faceva un tempo. Forse, finalmente è riuscita a dimenticare. 
L'unica cosa che io non riuscirò mai a fare. Nemmeno sotto tortura.
Mi capita spesso di vederla mentre dorme, con un viso angelico e un lieve sorriso. 
-chissà chi sta sognando-
Mi domando spesso, ma poi il pensiero che ci possa essere un lui nei suoi sogni mi tormenta, e preferisco allontanarmi.

I tuoni rimbombano nel cielo e la pioggia si fa più fitta.
-"credo sia arrivato il momento di andare mamma, ci si rivede". 
La saluto prima baciando la foto e poi correndo per raggiungere la moto.
La giornata stamani non prometteva mica un temporale simile, ma perlomeno questa pioggia serve a coprire qualcosa e a lavarmi l'anima. Mi sono aperto con l'unica persona che avrebbe potuto consigliarmi, pur sapendo di non poter ricevere una risposta. Mi sono affidato al mio cuore. Questo cuore malato che continua a pompare e a suggerirmi di fare una pazzia.
-LOTTA PER QUELLO CHE VUOI
Ed io in sella a questa moto, sono indeciso sul da farsi. Le ho fatto così tante volte male, che credo che mi respingerebbe. E se così fosse io non credo di riuscire a sopportare un altra perdita. Ma qui più il tempo passa e più le probabilità che quello stronzo la sfiori, la baci, aumentano.
Questo è il momento giusto. O dentro o fuori. 

POV EMILY.
I raggi del sole sono stati coperti da delle nuvole, che più passa il tempo e più sembrano incupirsi. La mamma è fuori per la spesa, George è a lavoro, Davin é uscito presto questa mattina e Tom è sceso a fare colazione.
-"Buongiorno" dico, 
Spaventandolo. Forse credeva di essere solo in casa.
-"buongiorno" risponde guardando la sua tazza di latte senza degnarmi di uno sguardo.
Il suo comportamento mi sembra alquanto strano così mi avvicino a lui sedendomi allo sgabello. 
-"cos'hai" chiedo cercando di decifrare i lineamenti del suo viso. Ma nonostante i miei sforzi, non riesco a capire.
-"devo partire. Tornare a casa"
-"ah. Mi dispiace" 
Questo mi sembra un colpo. L'ho sempre trovato un ragazzo solare, capace di rallegrarmi. E il fatto che adesso lui debba andare via mi dispiace.
Sorride divertito. 
Per cosa poi? Non lo so.
-"dispiace anche a me"
Risponde sollevandosi dalla sedia, per riporre la tazza nel lavandino. 
Annuisco, mentre lo seguo con lo sguardo.
-"proprio adesso che c'ero quasi" aggiunge.
A cosa si sta riferendo non l'ho capito. 
-" cosa intendi?"
-"Dovevo riuscire a portarti a letto. Eri la sua donna, l'ho capito. Ma è una questione di.. come dire.. orgoglio. 
Devi passare anche dal mio di letto".
Cosa, ma questo è pazzo.
Indietreggio di qualche passo, finendo contro il frigorifero.
-"Dobbiamo rimediare"
Si avvicina al mio corpo, mentre con una spinta lo allontano da me, quel poco che basta per correre lungo le scale.
Cazzo sarei dovuta uscire, presa dal panico non ci sto capendo più niente.
Corro nella camera di Davin chiudendomi a chiave.
Solo adesso mi rendo conto di quanto avesse ragione. E del bisogno che avrei di lui in questo momento. 
Non ho nemmeno il cellulare. 
Certo come potevo sapere che si sarebbe comportato in questo modo.
-"apri la porta" urla battendo i pugni.
-"Tomas basta. Giuro che se la smetti non ne parlo con nessuno. Te lo prometto".
-"Pensi che io abbia paura? Emily cazzo a chi dovresti dirlo. A Davin?  Ha giocato con te sin dall'inizio. Pensi gli possa importare? "
-" be io non so se lui abbia mai giocato con me, ma una cosa è certa. Non ha mai fatto niente contro la mia volontà. Niente" urlo a squarciagola, ma dopo vari tentativi la porta viene spalancata da un calcio. 
Ed è li che le mie paure più profonde hanno preso vita.
A grandi falcate mi raggiunge prendendo i miei capelli tra le mani. Il mio capo va all' indietro e le lacrime che fino a poco fa giocavano a nascondino, ora rigano il mio viso.

- Ti prego Dio, fai che sia un incubo-  penso.

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Capitolo 30
*** Il tramonto nei suoi occhi. ***






ANGOLO AUTRICE.

Eccoci giunti alla fine. Dio non voglio nemmeno pensarci. Già immagino quanto potranno mancarmi . Scusate se questo capitolo si é fatto un pò attendere.  Ho avuto tanto da fare. Vorrei ringraziare ora tutti coloro che mi hanno seguita, che ci sono stati, che hanno espresso un parere. Ognuno di voi mi ha dato davvero tanta forza. Specie quando l'ispirazione é venuta meno. O quando ero incerta su un capitolo mi avete dato l'ok. La spinta per continuare. Grazie di cuore a tutti. Allora spero che quest'ultimo capitolo vi piaccia e se così fosse mi piacerebbe sentire il vostro parere.
Cosa vi sareste aspettati, se vi é piaciuto cosi, ae vorreste un sequel. Non Sò.  Fatemi sapere voi. Detto questo, ancora un bacio enorme e alla prossima. ♥♥



- Ti prego fa che sia un sogno-

È l'unica cosa che continuo a ripetermi, mentre le lacrime non ne vogliono sapere di fermarsi. Lacrime di dolore, lacrime di paura, lacrime di delusione.
Sono io quella sbagliata.  La ragazza che non riesce mai a capire, che cerca del buono in tutti, e che crede ai minimi gesti. Dei gesti fatti solo per un UNICO OBIETTIVO.
Come si può essere così?  Come? 
Cerco di dimenarmi, nonostante lui continui a tenere stretta la presa.
-" credevo di piacerti" gli urlo.
Cammina a passo lento fino a giungere dinanzi a me.
Avvicina il suo viso al mio mentre mi sussurra all'orecchio
-"infatti mi piaci". Le sue parole provocano dei brividi in me. Ribrezzo. Disgusto. 
Come può piacergli qualcuno e farle del male? 
Il mio sguardo colmo d'ira sintreccia al suo, mentre le sue labbra sembrano avvicinarsi. 
Avvicino il mio volto al suo, e d'istinto lo colpisco. Una testata. Lui molla la presa, mentre sputa del sangue. Passa una mano sulle sue labbra. Io  mi affretto ad uscire dalla camera correndo, mentre scalza percorro il corridoio, raggiungendo le scale.
Il suono dei suoi passi rimbomba nelle mie orecchie.  Mentre ancora una volta vengo bloccata.
-"adesso mi stai facendo incazzare" urla a due centimetri dal mio volto.
Gli sputo sul viso, come se la mia  fosse un' arma, disgustata da ciò che si sta dimostrando.
Mentre lui non tarda a colpirmi con uno schiaffo, catapultandomi a terra.  
Lo zigomo mi duole, e il bruciore che provo non é lieve. 
Ma rispetto al disgusto che mi provoca,  credo che il tutto sia sopportabile.
-"fai schifo, che uomo sei?"
Urlo a squarciagola, nella vana speranza che qualcuno mi senta. Ma qui sembra di essere soli. Solo i pensieri fanno compagnia alla mia mente. Un sogno. Il sogno di non essere qui, adesso.
Ancora un altro schiaffo é pronto a colpirmi, facendo sanguinare le mie labbra.
Come se le mie parole fossero legna su un fuoco che arde. E provichino una fiamma indomabile.
Ingoio un boccone di saliva, mentre cerco di sollevarmi dal pavimento freddo. 
Non mi sono mai sentita cosi. In questo momento avrei tanto bisogno di qualcuno.  Io avrei bisogno di DAVIN.
Perché lo sò, lui non permetterebbe a nessuno di toccarmi. Ho bisogno del suo conforto. Ho bisogno di sentirmi dire 
-andrà tutto bene, ci penso io a te.-
Ed invece sono sola. Con un maniaco del cazzo.
Si avvicina al mio corpo mentre mi dimeno, con tutta la forza possibile, mentre lui siede sopra di me poggiando una mano sulle mie gambe. E con l'altra blocca i miei polsi. Mi sento in gabbia. 
Sfiora le mie cosce, salendo sempre più su. 
-"lasciami, Aiuto. Che qualcuno mi aiuti" urlo ancora una volta. Usando tutta la voce, fino a sentirmi mancare il respiro.
Ancora un altro schiaffo. 
Come fossero una punizione. Le guance mi bruciano, e credo di non aver mai sentito tanto dolore in vita mia.
-"zitta. Devi stare zitta" urla sul mio corpo, mentre i suoi occhi bramano qualcosa.
Mai come adesso mi sono sentita un oggetto.
Un giocattolo da usare e gettar via. Ma come posso far finire tutto questo?
Il mio corpo indolensito, insieme alla mia mente,  si sente schiavo. 
E l'idea di abbandonarmi, si affaccia nella mia mente, mentre il cuore che galoppa come un forsennato, mi consiglia di ribellarmi, di non cedere.
Le sue mani giungono lungo la cintura, che in poco tempo é già slegata, per non parlare dei suoi pantaloni, dei quali si é già liberato.
REAGISCI. FALLO EMILY. ORA.
Lo colpisco con una ginocchiata, e lui subito si piega su se stesso.
Colgo l'occasione per liberarmi giungere all'ingresso per aprire la porta.
Un raggio di sole colora il mio viso, ma ciò che mi rincuora é lui. 
-"Emily" urla mentre corro tra le sue braccia, sprofondandoci.

POV DAVIN.
Questo cielo cupo fa compagnia ai miei pensieri e i raggi di sole che ogni tanto oltrepassano le nuvole mi fanno credere che ci sia ancora una speranza. 
L'amore é il sentimento più bello al mondo. Sa farti stare bene, sa portarti dritto all'inferno. Ma una cosa é certa. Se resto con lei, ogni posto é perfetto.
Voglio guardarla dritto negli occhi e capire. I suoi occhi sono come un libro che mi permettono di leggerle l'anima. E a quanto ricordo, vedo  ancora la loro lucentezza causata dalla mia vicinanza. 
Voglio solo averne la certezza. 

Il traffico di qusta città mi sta dando ai nervi. Suono il clacson, vista la sosta inutile di un coglione al verde. Ma qui sembra che solo io sia di fretta. 
Così lo sorpasso per poi sfrecciare nel prossimo incrocio.
Un beneficio di avere la moto é questo. 
La parte peggiore è essere completamente inzuppato a causa della pioggia.
Entro in un viale che riconoscerei ad occhi chiusi. Casa.
 Così silenzioso, cosi isolato che é impossibile non riconoscerlo. 
Parcheggio la moto di fianco al porta lettere scendendo e incamminandomi. Quando la porta viene spalancata.
Sgrano gli occhi alla vista di quello scenario.
-"Emily"
Il suo viso, i suoi zigomi, ricoperti da lividi violacei. E un angelo senza forze lasciatosi andare tra le mie braccia. 
-"Emy cosa ti é successo? Chi ti ha ridotto così? " 
Una domanda un pò inutile, lo so.  Ma la mia mente stava già pensando a come fargli provare dolore. Perché é ovvio che sia stato lui. É rimasta sola in casa con quello stronzo. Ed è anche colpa mia. Se io non fossi uscito. 
Suono all' appartamento dei vicini e la signora Callas apre la porta. 
Le chiedo di farci entrare e dopo il suo consenso, appoggio Emily sul divano.
Ha gli occhi socchiusi e un lieve sorriso.
-"sto bene, tranquillo" sussurra. 
-"ti ha messo le mani addosso. Io.. io non me lo perdono. Non meriti di stare male" rispondo mentre le sfioro il viso, evitando i punti dolenti.
-"andrà via. Tutto tornerà come prima."
Quanto vorrei che fossero vere queste parole, ma credo sia difficile che tutto torni come prima. Lei avrà paura.  Sarà scossa da tutto questo.
-"in ogni caso io sarò al tuo fianco" gli sussurro all' orecchio e notando le sue labbra inarcarsi ancor di più. 
Mi allontano da lei, con l'intenzione di trovarlo e fargliela pagare. Cosi giungo dinanzi alla porta di casa per poi oltrepassarla.
Nel salone sembra non ci sia nessuno e l'idea che per trovare quello stronzo debba giocare a nascondino fa aumentare la rabbia nei suoi confronti.
-"dove cazzo stai, pezzo di merda? Esci" gli urlo.
Salgo le scale e lo ritrovo nella mia camera mentre prepara le valigie.
Lo colpisco alle spalle. Senza dire niente. Lo giro difronte a me e gli colpisco il viso
1-2-3 volte. Ripensando a come é conciata Emily.
Lui risponde colpendomi in pieno viso. Indietreggio a causa del colpo subito, mentre le sue stupide frasi non si fanno attendere.
-"ha chiamato il protettore?  Ahah un emerito stronzo." 
-"questo emerito stronzo ti spacca il culo! " 
Gli urlo a due centimetri dal viso. 
Lui non doveva toccarla. 
Lei é la parte migliore di me, é indifesa e ingenua. Forse anche troppo.
Lo prendo dal collo della maglia mentre lo sbatto contro la parete. Un pugno secco nello stomaco, che riesce a piegarlo in due.
Reagisce prendendomi alla sprovvista.  Motivo per il quale ci ritroviamo per terra con lui su di me.
Mi colpisce sul viso con una scarica di pugni, destabilizzandomi.
-"non ridi più adesso? " domanda prendendo aria.
Minuti che per me valgono oro.
Così lo colpisco, per poi alzarmi in piedi.
Un calcio e poi un altro nel suo stomaco fino a vederlo senza forze, fino a sentire delle urla.
-"Basta ragazzi. Ma che fate?" Interviene Susanne, separandoci.
-"Davin ma ti sei impazzito? " continua allontanandomi dal corpo esausto di Tom.
Le sue continue domande accompagnate da urla disperate verso un telefono, finalmente cessano.  
-"Mamma".
È Emily che sulla soglia della porta, accentua un lieve sorriso. 
Mentre lo sguardo di Susanne diventa gelido. Come se solo adesso fosse a conoscenza di tutto. Come se vedesse un film dalle varie sfumature,  dinanzi ai suoi occhi. 
Sfumature che segnano il viso di sua figlia.
-"Emily" le corre incontro sua mamma, circondandola con le braccia. Come per darle protezione.  Quella protezione che le é stata strappata via. E che per poco portava con se l'innocenza della ragazza.

Mio padre non tardò ad arrivare, e con lui tutte le conseguenze per Tom, che quasi supplica il perdono per il suo comportamento insano.
Nessuno provava dispiacere. 
Emily ha deciso di non denunciarlo, dopo il lungo dialogo con mio zio, che ha assicurato che non avrebbe più avuto problemi da parte di suo figlio. 
E adesso sembra che la tranquillità si sia ristabilita.

Seduta sui scalini di casa, c'è lei. Una presenza assidua, ma uno sguardo disperso. Forse un pò nel tramonto, forse un pò in quello scenario. 
Così oltre al mio desiderio ma spinto anche da Susanne, siedo al suo fianco.
Le sfioro una ciocca di capelli per poi giocarci un pò. 
E che non Sò che parole usare, ho paura di ferirla o essere inopportuno. 
-"che c'è?" Mi domanda posando il suo sguardo nel mio.
Alzo le spalle mentre le sussurro un
-"mi dispiace"
-"non è colpa tua. Non devi sentirti in colpa" mi risponde.
-"non avrei mai dovuto lasciarti andare. É questo che rimpiango più di tutto"
Lei sorride. Con quelle labbra disegnate, con il tramonto che le si rispecchia negli occhi.
-"potremmo essere ancora in tempo. Tu che dici?" Dice incerta.
-"LO SIAMO" rispondo. Per poi avvicinare il mio viso a lei e abbandonarmi in un casto bacio.
Un bacio d'amore. Un bacio così tanto atteso. Un bacio che viene subito accettato. 

Adesso Sò cosa vuol dire sentirsi completi per la prima volta. 
È avere al proprio fianco qualcuno, ed essere certi di scegliersi sempre. Perché é così l'amore. Guardare insieme verso l'infinito, perdersi nei suoi occhi, ritrovarsi in un posto unico al mondo. L'amore é un sentimento bellissimo e mai come adesso mi sono sentito così. 
E non importa quanto bisogna lottare, quanti ostacoli si incontrino, o quanto si possa soffrire. Ciò che provo compensa tutto questo.

-"io non ho mai smesso di amarti" le sussurro.
-"nemmeno io". Risponde.
 

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