Love is Forever.

di Rayon_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hi everyone, I'm Harry Styles. ***
Capitolo 2: *** My new family. ***
Capitolo 3: *** Colors. ***
Capitolo 4: *** Knowledges. ***
Capitolo 5: *** Harry. ***
Capitolo 6: *** Wow. ***
Capitolo 7: *** War. ***
Capitolo 8: *** Past. ***
Capitolo 9: *** Fear. ***
Capitolo 10: *** Let's fight. ***
Capitolo 11: *** bye. ***
Capitolo 12: *** I'm back. ***



Capitolo 1
*** Hi everyone, I'm Harry Styles. ***


Love is Forever.

 








6 Aprile 2018.
C'era una volta una ragazza, si chiamava Cloe.
No ok, banale come inizio.
Facciamo così;
Ciao a tutti, sono Harry Styles.
Ho 24 anni, e di professione faccio il cantante.
Banale anche questo, direte voi, tutti sanno chi sono.
Certo, alcuni perché mi odiano, altri perché mi amano, ma non importa.
Oggi sono qui, seduto su una delle fresche spiaggie Irlandesi per raccontarvi una storia.
Una storia infinita.
 
 
 
Flashback.
 
Pov Cloe.
Come tutti i giorni, anche quel giorno alle sette e trenta non ritardò a svegliarci il fastidioso rumore della campanella, che ogni mattina sembrava volerci dire 'anche oggi ti devi alzare e devi continuare a vivere la tua fottutissima vita di merda.'
Mi alzai svogliatamente dal calore del letto, e salutai come tutte le mattine Jimmy con un bacio sulla guancia. 
Jimmy era un bambino di 6 anni che mi avevano rifilato in camera quando ne aveva solo due, e con cui era nato un legame molto forte, come se fosse stato mio fratello.
Un'altra noiosissima giornata di orfanotrofio.
Dopo essermi resa decente, ed aver indossato la stupidissima uniforme scolaresca strinsi la piccola mano di Jimmy nella mia, ed insieme raggiungemmo la sala principale.
C'era qualcosa di strano in quello che le suore bisbigliavano quella mattina, e la conferma ne era la presenza della preside Wonckaster in sala.
Di mattina non c'era mai, probabilmente preferiva dormire fino alle dieci, ma quella mattina era lì.
E di solito si presentava solo per dare annunci importanti.
-Silenzio ragazzi!- La sua voce interruppe tutti i miei pensieri, e anche il fastidioso vociare che c'era nella sala colma di ragazzi. -Questa mattina per alcuni di voi si svolgerà come tutte le altre, ma c'è una novità; una famiglia ha deciso di prendere in adozione uno di voi, o meglio, una.-
Silenzio.
Non volava una mosca.
Le notizie della Wonckaster riuscivano sempre a mettere a disagio tutti lì dentro.
Chi sarebbe stata la fortunata questa volta?
O nel mio caso, la sfortunata.
Erano quasi tre mesi che nessuno se ne andava, dopo la mia migliore amica Sunny che ora era in Spagna.
Era strano che se ne andasse una ragazza così grande, di solito le famiglie preferivano adottare bambini piccoli, non adolescenti di 18 anni con un'infanzia difficile.
E proprio per quel motivo dubitavo che la prossima sarei stata io. Per fortuna.
Non avrei lasciato per nessun motivo al mondo Jimmy.
Era cresciuto con me. Non aveva i genitori, ma mi sentivo di essere sua madre, e sua sorella.
E non volevo portare un altro vuoto nella sua infanzia.
Potevo benissimo capire come ci si sentisse a perdere persone importanti da piccoli, era esattamente ciò che mi era successo.
E non avrei mai permesso di farlo soffrire così.
-Signorina Graimen!-
Mi accorsi di essere chiamata solo quando tutti si voltarono verso di me.
Tutti gli occhi mi guardavano curiosi.
E i miei pensieri svanirono improvvisamente.
-Si?-
Chiesi immobile.
Non poteva essere vero. Non poteva essere così.
-Nel mio ufficio, dopo la colazione.-
Forse avrei dovuto rispondere, ma non ci riuscii, mi sentivo completamente bloccata.
Come era possibile che dopo dieci anni qualcuno avesse deciso di prendermi in custodia?
Volevano propio distruggermi la vita?
Volevo solo scomparire, o svegliare con un lungo sospiro di sollievo dopo quell'incubo troppo realistico.
Ma nulla di tutto questo successe, restai lì, senza pensare a niente.
Già da piccola ero stata completamente traumatizzata dalla perdita dei miei genitori, ero stata da sola un paio di anni, poi era arrivato Jimmy che mi aveva cambiata con la sua dolcezza.
E finalmente ora che stavo bene mi portavano via?
Riuscii a riprendere conoscenza solo quando sentii la porta della sala sbattere, e le varie voci iniziarono a sussurrare sollevando un forte brusio intorno a me.
Sentivo pronunciare il mio nome ogni tanto, e le occhiatine trapassarmi la pancia.
-Cloe?-
Quella voce mi risvegliò dai pensieri.
-Cloe, ci sei?-
Mi voltai con un debole sorriso in volto.
-Jimmy, certo.-
Lo vidi corrugare la fronte.
-Non è vero.-
Un ragazzino di sette anni? Lui? Se non lo avessi mai visto gliene avrei dati almeno il doppio.
Riusciva sempre a capirmi, non potevo mentirgli.
-Cloe mi rispondi? Perché la preside ti vuole parlare?-
Dirglielo? Lo avrebbe distrutto.
-Jimmy non so.. Io..-
E poi ringraziai mentalemente le suore che zittirono tutti per fare la preghiera della mattina.
Si, suore, un orfanotrofio di suore.
-Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.-
La voce di una delle suore risuonò in tutta la stanza, e rispondemmo tutti Amen in coro.
Dopo di che il silenzio si fece sentire.
Ognuno nei suoi pensieri.
Chi davvero pregava, e chi faceva finta giocando con la tazza o con le posate.
E poi c'ero io, che fissavo Jimmy con gli occhi lucidi.
Era lì, di fianco a me, con la testa nascostra tra le mani unite e gli occhi chiusi.
E poi pregai Dio, l'unico supporto che avevo oltre Jimmy. Pregavo perché questo fosse tutto un'incubo.
Pregavo sperando di svegliarmi in un letto di ospedale, ancora alta meno di mezzo metro, reduce da uno stato di coma in cui avevo sognato tutto quel disastro. Pregavo per poter ricominciare tutto da capo.
Poi lentamente le voci ripresero a parlare, e tutto tornò come prima.
-Non vieni a prendere la colazione?-
Ancora una volta Jimmy mi distolse dai pensieri.
-Non ho fame, va pure.-
Risposi sorridendo.
E lo guardai allontanarsi verso il grande banco.
Non potevo permettere che soffrisse come era successo a me.
 
-Va in camera a lavarti i denti e prendere i libri, ci vediamo a pranzo, okay?-
-Va bene, ma non mi hai convinto. Ne parliamo dopo.-
Quando si voltò cancellai quel sorriso finto dalle labbra e fissai immobile la porta con su scritto 'ufficio presidenza'.
Alzai debolmente il braccio, e bussai contro il legno duro.
-Graimen, la stavo aspettando!-
-Buongiorno.-
Riuscii solamente a pronunciare una debole parola, prima di sedermi sulla poltroncina indicata davanti alla cattedra.
-Come credo che abbia intuito, una famiglia ha deciso di prederla in custodia.-
Dopo quella frase le parole continuarono. Io annuivo, sorridveo, mentre sentivo nomi di sconosciuti, e vedevo fotografie passarmi sotto gli occhi.
Ma la verità era che niente mi importava, perché non sarei mai finita tra quelle persone. Io sarei rimasta lì, con mio fratello.
-Quindi oggi dovrebbe partire il furgoncino con tutte le sue cose, e domani dovrebbero passarla a prendere dopo pranzo.-
Il silenzio alla fine della frase mi riportò alla realtà.
-D'accordo.-
Annuii senza aver capito niente di quello che aveva detto.
-Perfetto, le lezioni per lei si interrompono qui, si faccia dare gli sctoloni da suor Maria, e metta a posto le sue cose.-
-Grazie.-
Mi alzai e uscii salutando.
Non poteva essere successo, tutto così, tutto in poche ore.
La mia vita non poteva essere andata a farsi fottere ancora una volta.
Mi trascinai fino ai magazzini per trovare suor Maria, e poi fino alla camera insieme a quegli scatoloni deprimenti di color marrone sbiadito.
Buttai tutto in camera, e mi chiusi la porta alle spalle scivolando giù.
-Partiamo dagli oggetti sullo scaffalle.-
Sussurrai a me stessa, cercando di rendere il tutto un po' meno deprimente.
Cosa avrei dovuto fare, piangere? L'avevo fatto troppe volte, non sarebe più servito.
Mi stupivo di non essere mai diventata autolesionista o cose del genere, visto il passato e il presente che tutt'ora vivevo.
Forse era per il semplice fatto che non potevamo avere oggetti violenti o cose del genere in camera.
Iniziai ad incastrare gli oggetti uno dopo l'altro nella prima scatola.
Il pupazzo a forme di pinguino che mi aveva regalato Jimmy a Natale, con ancora legato il bigliettino con la dedica.
La tentazione di rileggere quelle parole dolcissime era forte, ma sapevo che farlo mi avrebbe portato solo a un lungo pianto isterico, così in fretta misi l'oggetto come ultimo nella scatola, e la chiusi.




 
Venerdì mattina, una borsa in pelle pendente dalla spalla destra, un paio di jeans blu, una maglietta, una felpa, un paio di vecchie converse che non indossavo da anni, e tanta tristezza nella hall dell'edificio. E poi, un sonno incredibile vista la notte passata a pensare.
Aspettando che una perfetta sconosciuta venisse a rovinarmi la vita.
Ancora.
Jimmy? Avevamo lasciato perdere il doscorso, non l'avevo salutato, e non avevo intenzione di farlo.
Avrebbe portato solo più tristezza di quanta già ce n'era nell'aria.
-Cloe, non è felice di andarsene?-
Sorrisi amaramente prima di girarmi verso la voce che proveniva dalla preside.
-Certo, solo che avevo legato molto con certe persone qui.-
Vidi che si avvicinava con un sorriso addolcito.
-Vedrai, una ragazza come te si adatterà subito, troverai molte altre persone con cui legare. E poi puoi sempre sentire le persone a cui tieni nell'orario delle telefonate alle otto di sera.-
Feci per rispondere ma l'attenzione della Wonkaster si spostò sulla macchina che si era fermata davanti all'entrata.
Allungò il collo, e poi battè le mani felice.
-Dev'essere arrivata Maura, aspetta qui!-
Si allontanò emozioneta per andare ad aprire la porta, e io rimasi ferma lì, senza cambiare espressione.
-Ora vi lascio sole un attimo, così potete parlare.-
Vidi che la Wonkaster si allontanava, e mi ritrovai in un'imbarazzante scena silenziosa, davanti ad una donna apparentemente dolce, non molto alta, con i capelli biondi ed un sorriso in volto.
-Tu, devi essere Cloe..-
E per la prima volta sentii la sua voce, esattamente come me la immaginavo.
-Già.-
Risposi sorridendo imbarazzata.
-Io sono Maura, piacere i conoscerti.-
Allungai la mano e strinsi la sua che si era protesa verso di me.
-Come ti avranno detto Bobby non è potuto venire per il lavoro, ma questa sera lo vedrai a cena.-
Corrugai la fronte, chi era?
-Chi è Bobby?-
Chiesi rendendomi conto subito dopo che era una domanda stupida. Era suo marito, ovviamente.
-Come n,non ti hanno parlato della famiglia?-
-Oh, oh si certo mi scusi, cioè, scusa, non mi ricordavo.-
Mi faceva strano dare del Tu ad una donna che non conoscevo.
-Non preoccuparti.-
Rispose lei sorridendo ancora una volta, e dandomi una docle carezza sulla guancia.
A quel movimento rimasi spiazzata, sembrava così strano.
E forse fu proprio la mia espressione quasi terrorizzata a far staccare la sua mano dal mio volto.
Di bene in meglio.
Il mio futuro padre neanche si faceva vedere per il lavoro, e avevo iniziato il rapporto con la mia futura madre con una grande figura di merda.
-Vuoi caricare le tue ultime cose in macchina?-
Alzai lo sguardo dalle scarpe e la guardai negli occhi.
Era proprio arrivato il momento.
E nonostante tutte le lotte contro le emozioni, gli occhi diventarono lucidi.
-Hey, tutto bene?-
Scossi la testa e mi passai le mani sugli occhi, rendendomi conto che stavo mettendo in atto una stupida scenata.
-Tutto bene grazie, solo che.. Sta succedendo tutto così in fretta, ecco..-
Feci spazio ad un piccolo sorriso imbarazzato mentre parlavo.
E anche Maura sorrise.
Poi notai che il suo sguardo si spostò da me ad un qualcosa alle mie spalle.
Così mi voltai per vedere cosa stesse fissando, e con la coda dell'occhio vidi i suoi capelli castani spettinati, e qualcosa dentro me crollò distruggendomi completamente.
-No.-
Sentii Jimmy pronunciare quella parola in lontananza mentre il cuore mi si riempiva di lacrime.
E poi vidi che piangendo si mise a correre verdo di me.
In quel momento mi dimenticai della terza presenza che ci guardava, e lo abbracciai forte.
-No, no, non puoi andare Cloe!-
Le sue parole erano spezzate dai singhiozzi e soffocate dalla mia maglia.
-Jimmy noi.. Noi non ci divideremo, ok? Te lo prometto!-
-Tu, tu non puoi prometterlo, te ne stai andando!-
I suoi occhi pieni di lacrime si fissarono sui miei che stavano scoppiando a loro volta.
-Jimmy io ti prometto che non ci divideremo, davvero! Anche se me ne vado okay? Ci sentiremo sempre e comunque! E tu promettimi che non sarai triste, e che ti troverai tanti amici. Me lo prometti?-
Passò qualche secondo di silenzio mentre si asciugava le lacrime, poi mi guardò di nuovo.
-Promesso.-
Sorrisi, era un bambino stupendo.
-Bravo. Ora va che le lezioni iniziano. Questa sera ti chiamo, d'accordo?-
Mi sforzai di sembrare tranquilla, e gli sorrisi chinandomi.
-D'accordo.-
Rispose lui abbassando la testa.
-Hey,- gli sollevai il viso per guardarlo sorridendo -primo, fammi un sorriso. E secondo ricordati che ci sono sempre io, okay?-
Lui sorrise debolmente prima di rispondere.
-Okay.-
Sorrisi anch'io, per non piangere.
-Vai, hai arte adesso. Devi portare il tuo disegno.-
Sorridemmo entrambi prima che si allontanasse da me.
-A sta sera Cloe.-
Lo salutai in lontananza con la mano, poi mi girai lasciando scivolare via tutta la fintà felicità.
-Un amico?-
Mi chiese Maura dopo che mi ero girata.
Mi fece piacere il fatto che non aveva indagato su di lui aveva semplicemente accennato ad un'amicizia.
-Già.-
Sorrisi.
E poi tornò la Wonkaster con la stessa energia di sempre.
-Bene, credo che vi siate conosciute. Cloe, pronta per partire?-
Sospirai e guardai alla porta.
-Pronta.-
Mentii tornando a guardare la preside che sorrise con il suo carisma.
-Quindi.. In bocca al lupo cara!-
Mi strinse la mano dandomi un bacio sulla guancia, per poi salutare anche la signora accanto a me.
-Possiamo andare?-
Mi chiese voltandosi.
-Subito.-
Risposi partendo con lei.
Salutammo un'ultima volta la presidce ed uscimmo.
La macchina era una semplice Lancia y, la così detta Elefantina, carina.
Salimmo e il viaggio partì in un silenzio interrotto solo dalla radio accesa.
 
 
***

 
Mi stroppicciai gli occhi guardando l'ora, erano passati poco più di tre quarti d'ora, e mi ero addormentata.
Sempre meglio insomma.
-Uh, dormito bene?-
Mi sentii chiedere.
-Si.-
Risposi ridendo.
-Ti sei svegliata giusto in tempo, siamo arrivate.-
Appena finita la frase, l'auto svoltò in un vicolo davanti ad una villa piuttosto grande, e poi si fermò.
Pensai che se quella fosse stata la mia casa una cosa positiva in tutto quel casino c'era. Era una casa stupendamente enorme.
I muri erano perfettamente bianchi, si vedevano diverse finestre piuttosto grandi, coperte da tende di colori diversi a seconda delle stanze. La porta era in legno scuro, come i bordi intorno ai vetri e come il piccolo balconcino che sporgeva da una porta finestra al secondo piano.
Quando vidi che Maura scendeva, scensi anche io con la mia borsa, e insieme raggiungemmo la porta.
-Caspita le chiavi!-
Esclamò Maura guardando nella borsa.
-Beh, dovrebbe esserci mio figlio in casa, suona lì!-
Guardai alla mia destra e pigiai sul bottoncino grigio sotto ad un'etichetta con su scritto "Horan.".
E dopo pochi secondi ecco che la porta si aprì.
 
Fine Flashback.
 
 
Bene, per oggi direi che può bastare. E' iniziato tutto così.
Penso che voi abbiate capito che il figlio di Maura, la donna, è Niall, giusto? Certo, è una storia sugli One Direction, è ovvio che siete Directioner, ed è ovvio che sapete che Maura è la madre di Niall.
Quindi vi starete chiedendo che cosa centro io in questa storia, giusto? Che ne dite? Magari sono semplicemente un narratore? O forse vi sto raccontando questa storia perché potrei improvvisamente spuntare io sotto forma di principe azzurro?
Resta il fatto che ora devo scappare, ci vediamo domani!
p.s. Non so se l'ho detto, ma tornerò qui ogni giorno per continuare questa storia, per 50 giorni. Buona fortuna!
 
         

-Harry.     
 
 
 
 








 
 
 
 
UOOOOOH.
Eccomi c: Lo so, sono una pazza sclerata, e qualcuno di voi mi sta odiando tantissimo perchè invece di continuare Winter In Heart e Red sono qui ad iniziare una terza fanfiction. Beh che dire, scusatemi ma non ho molta ispirazione per continuare quelle storie, e poi molte mi hanno suggerito di mettere a posto Five Angels Fallen From The Sky, ed eccomi qui ai vostri desideri. Spero che vi piaccia come è impostata la storia, appena posso continuo. :)
Darò ovviamente la precedenza alle altre due visto che non aggiorno da un po', ma vedrò di sbrigarmi.
Bene non so più che dire, fatemi sapere qualcosa, alla prosssssima!
xx, Flying_

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Capitolo 2
*** My new family. ***



Love is forever.
  














 
7 Aprile 2018.
Come promesso, eccomi qui anche oggi. Come va?
Qui tutto bene, la storia continua ad andare avanti, e ne ho preparato un nuovo pezzo da raccontarvi. Pronti?
 
 
Flashback.
 
Pov Cloe.
E sbam, mi ritrovai davanti un ragazzo alto, biondo, con due oceani al posto degli occhi, ed un sorriso che lo faceva sembrare un bambino di due anni al giorno di Natale.
La situazione era piuttosto imbarazzante, non sapevo precisamente cosa fare o dire, ma fortunatamente ci pensò lui.
-Ciaao!-
Il suo urlo entusiasta mi face fare un salto indietro, poi mi ripresi e sorrisi debolmente al biondo.
-Ciao!- Risposi porgendogli la mano. -Io sono Cloe.-
Aspettai qualche secondo che mi stringesse la mano senza molto successo, infatti ricevetti solo uno sguardo stranito. Cosa c'era di strano nel porgere la mano per prendentarsi?
Fatto sta che prima che potessi concludere i miei pensieri mi ero già trovata stretta tra le sue braccia, senza sapere come muovermi.
Riuscii solo a percepire il rossore salire nelle mie guancie, e non mi venne neanche in mente di ricambiare l'abbraccio tanto ero a disagio.
-Niall, non ti pare di essere un po' affrettato?-
Sentii Maura ammonirlo da dietro.
Lui si staccò da me e fece spallucce con uno sguardo innocente.
Era davvero carino, pensai.
Poi vidi Maura spostarsi accando a me sbuffando, probabilmente per l'incoscienza del figlio.
Non che mi dispiacesse quell'abbraccio, anzi, era un gran figo come ragazzo, e avrei dovuto conviverci per un bel po', mica male come idea no?
Ok no, non dovevo pensare così, sarebbe stato mio fratello, non ci potevo provare.
-Va beh, entriamo dai.-
Niall si girò di spalle, aprì la porta e dopo essere entrato mi fece segno con la mano di passare, semore con quel sorriso stampato in faccia.
-Grazie.-
Riuscii solamente a sussurrare.
Per ora mi piaceva come ragazzo, fratello; era carino, dolce e gentile.
Mi fermai sull'entrata, e di nuovo si formò un piccolo triangolo silenzioso tra me, Maura, e Niall.
-Niall, che ne dici di mostrarle la camera? Magari vuole riposarsi o mettersi un po' a posto.-
In quel momento stavo adorando Maura per due motivi. Sia perchè aveva interrotto quell'imbarazzante silenzio, e poi perchè non vedevo l'ora di potermi rilassare un po'.
-Oh si certo, vieni Cloe!-
Ricambiai il sorriso di Maura, e poi seguii il ragazzo lungo un corridoio e su per una rampa di scale, fino ad arrivare alla seconda porta a destra.
-Allora, quella che abbiamo appena passato è la mia camera, quella infondo al corridio è dei miei, cioè.. Si vabbè hai capito, e questo qui di fronte è il bagno.-
Annuii sorridendo per come parlava. Essendo di Mullingar aveva ovviamente un forte accento irlandese come me, il che era arricchito anche da una buona dose di imbarazzo, di dolcezza e di stupidità. Ed era buffo.
E poi improvvisamente mi venne in mente che non ci eravamo neanche presentati. Cioè, io di lui sapevo solo che si chiamava Niall, non sapevo neanche il cognome della mia nuova famiglia. Ero messa bene vah.
Presi un po' di coraggio, un sospiro e per la prima volta in quella giornata fui io ad iniziare una conversazione.
-Comunque, non ci siamo ancora presentati.-
Dissi con la voce leggermente spezzata, con un' alzatina di spalle, e cercando di non guardarlo negli occhi.
-Mi scusi milady.- Rispose lui assumento un'aria buffamente seria.
-Io sono Niall, Niall James Horan.-
E nel frattempo vidi che si era inchinato e che mi stava baciando al mano con una faccia piuttosto idiota.
Risi per quella scena piuttosto ridicola, e anche lui si rialzò con un grande sorriso in viso.
-Io invece sono Cloe.-
Aggiunsi dopo avergli dato una mano a rialzarsi.
-E un cognome non ce l'hai?-
Beh si che ce l'avevo, era ovvio. Ma non dicevo mai il mio cognome a nessuno, lo trovavo orrendo. E odiavo sentirlo pronunciare.
-Si, ma è orrendo quindi non lo dico.-
Cercai di sembrare il meno stupida possibile pronunciando quella frase.
In effetti la verità era che non volevo essere chiamata con quel cognome, non volevo che le persone mi guardassero come la figlia di Joe Graimen, il drogato della città.
Io non avevo il suo sangue, e non appartenevo a quella famiglia.
E solo pensare a lui mi provocò disgusto e malumore.
Pensare che se lui non fosse stato una così pessima persona mia madre sarebbe stata ancora qui.
**
Seduta spensieratamente sul divano rosso della nonna, a guardare Spongebob con tante coccole ed un orsacchiotto di peluches azzurro. Cosa poteva desiderare di più una bambina di otto anni?
Ed ero proprio io, che come la maggiorn parte delle volte mi trovavo a passare l'intera giornata dalla nonna, mentre i miei genitori stavano via fino a tardi. A volte c'era anche la mamma, ma questa volta era andata con papà.
Improvvisamente il telefono squillò.
-Chi può essere alle dieci di sera?-
Borbottò mia nonna alzandosi dalla poltrona.
Origliai le risposte che dava, non capivo cosa volessero dire, ma di sicuro non era un bel discorso quello che stava avendo.
-D'accordo, arriviamo subito.-
Fu l'ultima frase, poi riattaccò.
-Hei piccola, dobbiamo andare un attimo via, spegni la tele e infila le scarpe.-
Il suo tono di voce era preoccupato, ma come poteva accorgersene una bambina di otto anni?
Feci quel che aveva detto, e con lei scesi fino all'auto.
-Dove andiamo nonna?-
Chiesi quando anche lei fu salita.
-All'ospedale.-
Sussurrò lei seria.
Non ci diedi molto peso, strinsi il mio orsacchiotto e aspettai in silenzio di arrivare a destinazione. 
**
Si, mio padre aveva fatto ubriacare mia madre, ed insieme felici ed ubriachi stavano andando a farsi una bella scopata a casa. Ma non ci sono arrivati, si sono fermati ad un incrocio passato col semaforo rosso.
Presi in pieno da un tir.
Mi risvegliai dai pensieri, e vidi il suo volto illuminarsi in un nuovo sorriso.
-Tanto lo so giaaà!-
Rispose lui incorciando le mani al petto soddisfatto.
Io scigliendo un po' la rigidità del mio corpo perfettamente dritto mi poggiai con la spalla destra sul muro.
-Bene, quindi non dirlo per favore.-
Se c'era un insulto che potevano dirmi era il mio cognome, mi sarebbe bastato per infuriarmi.
-Graimen. Hei Graimen. Gramieeen, ci sei?-
Non aggiunsi un'altra parola, semplicemente aprii la porta della camera e la chiusi alle mie spalle appoggiandomici.
Sapevo di essere stata scorbutica, lui non poteva sapere tutti i motivi per cui odiavo quel cognome, ma avevo bisogno di scaricarmi un po'.
-Cloe?-
Mi sentii chiamare al di là del legno marrone, e sospirai.
Questa volta il suo tono sembrava più serio.
-Cloe.. Scusami non pensavo ti saresti offesa così  tanto..-
Pensai per poco alle sue parole e parii la porta con un mezzo sorriso debole.
-No Niall scusami tu è che.. Ho bisogno di stare un po' sola. Grazie di tutto Niall.-
Conclusi senza smettere di sorridere, per sembrare convincente.
-Oh.. Ehm si certo capisco.. Ok quindi.. A dopo sistah!-
Sospirai, subito mi era sembrato demoralizzato, ma poi era tornato a sorridere come prima.
-A dopo.-
Risposi sorridendo.
Chiusi la porta dietro di me, e lasciai crollare tutto scivolando giù.
Stentavo ancora a credere che fosse tutto vero.
Non un fottuto incubo.
Mi impegnai di non pensare troppo, altrimenti mi sarei distrutta da sola, e decisi di sfogarmi in unodei migliori modi che conoscevo.
Certo c'era la musica, c'era prendere a pugni un cuscino, c'era piangere fino allo sfinimento, tagliarsi e tanto altro, ma niente per me era paragonabile a rappresentare le mie emozioni in un disegno.
Si, un disegno.
Avevo pochi colori e pennelli che usavo per esprimere le mie emozioni in disegni.
E poi farlo con una bella canzone alle orecchie era ancora meglio.
Presi un lungo respiro e mi alzai per cercare lo scatolone contenente i miei nove colori rinsecchiti, le mie tele, e i miei pennelli.
Solo guardandomi in giro notai finalmente la mia camera.
Mi piaceva com'era arredata; un muro azzorro chiaro, una porta finestra nell'angolo in fondo a destra, esattamente vicino al letto matrimoniale che stava al centro, tra la finestra ed un comodino.
Sul muro di destra una scrivania con degli scaffali vuoti, e su quello di sinistra un armadio per i vestiti affiancato da uno specchio.
Tutto sui toni dell'azzurro, blu, verde, e legno.
In terra un parquet, al centro coperto da un tappeto blu peloso.
Ripensandoci non era carina, era bellissima come camera.
Scossi la testa e tornai a pensare alla scatola.
La trovai facilmente, era l'unica bianca di plastica, con degli spruzzi di colore rosso.
La sollevai dalla scrivania, dov'era poggiata, e la misi a terra.
Spostai il tappeto sotto al letto per non sporcarlo, poi srotolai il telo di plastica sul parquet, e sopra ci poggiai una tela di misura media, insieme ai barattoli di colore ed ai pennelli.
Ancora inginocchiata sul pavimento pensai all' ipod.
Doveva essere nella scatola che tengono in segreteria, quella con dentro tutte le cose che dovevo riconsegnare quando entravo all'orfanotrofio.
Quella la trovai per terra accanto al letto, fra alcuni scatoloni marroni.
La posai sul letto e l'aprii trovandoci dentro ciò che cercavo.
Tirai fuori anche il mio pc portatile, tutti i cavi di ricarica, ed il cellulare.
Cose che non avevo più visto a partire da due o tre anni fa.
L'ultima volta che li avevo usati era stata la vacanza di una settimana che avevo fatto con Sunny, una grande amica, al mare.
Poi lei è stata adottata, e quindi d'estate non sono mai più andata a farmi la settimana di vacanza.
Provai ad accendere il telefono ma era scarico, così cercai le prese di corrente e attaccai telefono e pc.
L'ipod invece era carico, ed esultai dentro di me perchè così avrei potuto usarlo.
Tornai ad inginocchiarmi davanti alla tela nella mia felpa grigia sporca di colori che indossavo sempre quando coloravo.
Aprii i barattoli di colore, bagnai il pennello nella bottiglietta d'acqua aperta, infilai le cuffie e premetti play.
Ero entrata nel mio mondo.
Un mondo privo di pensieri e angoscie, adornato solo da calma, note dolci, e colori.
Iniziai a fare uno schizzo a matita, per poi riempire gli spazi con colori e sfumature veloci.
E come sempre, passate due ore e mezza, venne fuori un disegno che puntava verso l'astratto.
Già, come sempre, non facevo mai figure troppo precise, era più una pittura ad istinto.
E venne fuori una ragazza, con dei capelli neri sul volto, gli occhi che brillavano lucidi, e la bocca schiusa. Come se non capisse cosa stava succedendo. Come se fosse stata strappata via dalla sua vita.
Quella era l'emozione che stavo provando.
Diedi gli ultimi ritocchi, poi mi alzai in piedi per sgranchirmi le gambe.
Tolsi le cuffie e lo riguardai, e l'unica cosa che riuscii a pensare fu "che merda."
I contorni erano troppo indefiniti, più del solito, e i colori non azzeccavano molto. Insomma sembrava quasi che la tizia avesse la faccia sporca di pennellate di vernice.
Scrollai le spalle, e feci per tornare a riordinare ma mi sorpresi quando sentii bussare alla porta.
-Cloe?-
Era la voce di Niall.
-Entra.-
Dissi prontamente, non ricordandomi del casino che c'era nella stanza.
Lo vidi entrare, chiudere la porta, e poi girarsi verso di me.
E la sua espressione diventò piuttosto.. Sconvolta.
-Ehm si.. C'è un po' di disordine scusa..-
Cercai di giustificarmi, ma la sua espressione non cambiò.
Era anche un po' troppo esagerato, pensai fino quando non lo vidi muoversi in avanti.
-No no, il disegno.-
Disse guardandolo senza cambiare espressione.
Mi misi una mano in fronte e sospirai.
-Si grazie lo so anch'io che fa abbastanza pena, evita.-
Come prima mi accorsi che lo stavo trattando male, e che quando ero stanca ero piuttosto intrattabile.
-Eh? Ma cosa dici? E' fighissimo! Cioè l'hai fatto tu davvero?-
Lo guardai sollevando un sopracciglio, e annuii.
Poi finalmente si levò quella buffissima espressione sorpresa che aveva in faccia, per poi passare ad un'espressione pensierosa.
-Sai..- lo sentii iniziare, così annuii in segno i continuare. -Quella ragazza mi ricorda te quando ti ho vista entrare.
Affermò osservando il disegno e incrociando le braccia al petto.
Io corrugai la fornte non capendo.
-In che senso scusa?-
Chiesi mettendomidi fianco a lui per guardare il disegno.
-Beh sembra spaventata. Sembra che.. Sia caduta dalle nuvole e non sappia cosa succede, ecco.-
Questa volta mi girai verso di lui per guardarlo.
-Stai dicendo che sembro caduta dalle nuvole?-
Gli chiesi facendolo voltare verso di me. Mi asoettavo che cercasse una scusa, o un modo più decente di far uscire quella frase, ma invece annuì confermando quell'affermazione.
-Esatto, sembrava che arrivassi da un altro mondo.-
Ci pensai un attimo, e constatai che quello che aveva detto era esattamente vero.
Quel ragazzo era riuscito a capirmi subito senza problemi, proprio come riusciva a fare Jimmy.
Jimmy.
Quel nome mi portò a ricordi lontani che mi portarono a pensare al mio mondo, da cui ero stata strappata.
Ricordi a cui non dovevo pensare, perchè mi avrebbero solo fatto male.
Ma in quel momento non riuscii a trattenere quell'angoscia che mi separava dal suo sorriso.
E senza che me ne accorgessi gli occhi mi diventarono lucidi.
-Cloe? Tutto bene?-
Mi ripresi immediatamente tornando alla realtà, e accorgendomi di avere gli occhi lucidi.
-Eh? Si si, certo.-
Probabilmente non ero risultata convincente cme speravo, infatti in risposta ricevetti uno sguardo curioso.
-Hai gli occhi lucidi però.-
Consapevole di quello che stava dicendo mi passai velocemente le mani sugli occhi.
-Tranquillo, è solo che sta succedendo tutto così, all'improvviso, non ci capisco più niente. Gli amici, la scuola, Jimmy, è tutto così strano.-
Dissi quella frase andandomi a sedere sul letto seguita da lui, e accorgendomi subito dopo che mi ero appena aperta con un ragazzo che apena conoscevo.
Sentii il letto sprofondare accanto a me quando si sedette Niall.
-Certo, capisco.. Ma, Jimmy chi è?-
Sembrava piuttosto insicuro nel chiedermelo, forse aveva paura di aver fatto una domanda sbagliata.
E in effetti era una domanda sbagliata, ma decisi che l'avevo già trattato troppo male, e anche se non mi faceva piacere ne parlai.
-E' un bambino dell'orfanotrofio, ce l'avevo in camera da quando aveva due o tre anni, abbiamo legato moltissimo ed era come.. Un fratello.-
Resi tutto il più breve possibile per non rischiare di scoppiare da un momento all'altro, ma gli occhi si fecero comunque lucidi.
Ci fu qualche attimo di silenzio mentre lui pensava, e io lo guardavo senza sapere cosa aspettarmi, sotto quella luce chiara e colorata dai riflessi azzurri, che facevano sembrare i suoi capelli ancora più chiari e i suoi occhi ancora più blu.
Poi lo vidi staccare lo sguardo dal parquet e guardarmi facendo spalluce.
-Adesso hai me però.-
Rispose serio, per poi sorridermi sinceramente.
E anch'io sorrisi per l'estrema tenerezza che quel ragazzo posedeva ed era capace di regalare.
Sorrisi anch'io, pur accorgendomi che una lacrima stava scendendo liberamente sulla mia guancia destra.
Non capivo se era emozione, preoccupazione, paura o tristezza, era un misto di emozioni che mi frullarono per la testa, e che furono tutte bloccate quando per la seconda volta le sue braccia si avvolsero intorno a me.
Subito restai ferma, senza sapere cosa fare, poi ricambiai l'abbraccio, e notai che si stava piacevolmente stringendosempre di più a me.
Stavo abbracciando un perfetto sconosciuto, ma aveva dimostrato di tenere a me, perfetta sconosciuta, quindi decisi che non era poi così sconosciuto.
Quando ci staccammo dal silenzioso abbraccio mi asciugai velocemente quella lacrima e sorrisi.
-Ne avevo bisogno.-
Ammisi sorridendo.
Era troppo tempo che non ricevevo un abbraccio così da una persona adulta.
-Non preoccuparti, se devo essere tuo fratello lo farò per bene.-
Rispose lui ricambiando il sorriso.
-Bene. Ora.. Che ne dici se mettiamo a posto la camera?-
Annuii sorridente, e insieme ci alzammo.
-Vado a prendere le lenzuola per il letto, arrivo subito.-
-Ok.-
Risposi prima che si allontanasse.
E per la prima volta in quel giorno sorrisi sinceramente pensando alla tenerezza di quel ragazzo.
Di mio fratello.
 
Fine flashback.
 
 
Ed eccomi alla fine di questa seconda.. Secondo capitoo, ecco. Li chiamerò capitoli e ve racconerò uno per giorno.
Comunque, vi aspettavate un incontro così? E vi aspettavate tutte queste particolarità di Cloe?
Beh se vi è sembrata strana, sappiate che ha ancora tante cose da mostrarvi.
Come avrete notato io non sono ancora entrato nella storia, quindi magari servo proprio solo come narratore esterno, non pensate?
E non pensate che magari questi due si innamoreranno? Insomma, sono dolci no?
Vabbè ora la smetto di parlare, ci vediamo al prossimo.. Capitolo.
Preparatevi ad una nuova notizia, byee!


Harry.   
 
 
 
 
 
 

 
 
UOOOOOH.
Buongiorno :3
Aaallora, che ve ne pare come secondo capitolo?
Cloe conosce suo fratello, e sembra piacergli abbastanza, fin qui tutto ok.
Beh ricordatevi solo che Harry alla fine ha detto di aspettarvi una notizia, secondo voi che sarà? Io lo so lol c:
Vabbè tralasciando il capitolo, volevo ringraziare tanto:
_Leeroy_
HolaOli
_LenadAvena_
Per le tre recensioni al primo capitolo, grazie, e spero che continuerete a seguire la storia :3
E grazie anche a chiunque abbia inserito la storia nelle sguite/da ricordare/ preferite.
Ah si, un ringraziamento speciale di nuovo a _Leeroy_. Si, ti ringrazio tantissimo anche qui visto che hai addirittura proposto di far mettere la mia fanfiction Winter In Heart nelle storia scelte! Grazie, grazie, grazie. Spero che anche questa storia ti piaccia così tanto!
Ok ora me ne vado :) Fatemi sapere cosa pensate per ora della storia eh!
Vi aspetto al prossimo capitolo, byee c:
_Flying

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Capitolo 3
*** Colors. ***





Love is forever.


 
 
 
8 Aprile 2018.
Buona sera Gente. Come va? Io piuttosto bene, oggi sono uscite le date per il nuovo tour, ma facendo i conti, il tour non inizierà prima dei cinquanta giorni che vi ho promesso per raccontarvi questa storia.
Ok immagino che vogliate sapere come continua, quindi..
 
 
Flashback.
 
Pov Cloe.
Ormai erano passati due giorni da quando me ne ero andata dall'orfanotrofio, e anche se stentavo ancora a crederci, stavo iniziando ad ambientarmi.
Come promesso nelle due sere precedenti avevo chiamato Jimmy, e avevamo parlato fino al limite di tempo consentito, cioè venti scarsi minuti.
Era l'una e mezza di domenica pomeriggio, ed avevamo appena finito il pranzo insieme, così decisi di andare a mettere a posto le tele che erano ancora mal piegate in uno scatolone. 
Salii in camera e mi chiusi la porta alle spalle, e subito cercai un posto per mettere i disegni.
L'armadio per i vestiti era pieno, lo scaffale anche, ma decisi di spostare alcune cose della cassettiera di modo da lasciare un cassettone libero.
Le presi una ad una e le stesi nel cassettone sovrapposte, piegando solo quelle più grandi.
Ero sul letto a piegare l'ultima delle tele grandi, quando sentii bussare alla porta.
-Posso?-
-Entra pure Niall.-
Sentii solo la porta che si apriva e richiudeva mentre guardavo che gli angoli combaciassero, poi un peso fece sprofondare il letto accanto a me.
-Che fai?-
Chiese guardandomi curioso.
-Mh niente di che, metto a posto le tele.-
Risposi io alzando le spalle. Non ricevetti risposta, così alzai lo sguardo per vedere che espressione avesse. E quando la vidi, non potei fare a meno di sorridere.
Stava sorridendo, come un bambino, e aveva un'aria piuttosto complice.
-Posso guardarle?-
Chiese senza cambiare espressione.
Sbuffai lasciando cadere la testa indietro.
-Ma le ho appena messe tutte a posto!-
Nel frattempo lui si era già alzato e aveva già fatto il giro del letto.
-Non importa, le rimetto poi a posto io.-
Non feci in tempo a girarmi che erano di nuovo tutte appallottolate a terra.
-Ti sto probabilmente odiando.-
Dissi incrociando le gambe sul letto e appoggiando pesantemente il meno su una mano.
-Ti voglio bene anch'io sorella.-
Rispose senza nemmeno guardarmi, attento ad osservare i disegni.
Probabilmente, capii dal tono in cui l'aveva detto, quella frase era ironica, ma rimasi colpita da quanto quelle poche parole potessero farmi sprofondare in un mare di emozioni.
E forse tutto mi sembrava così strano ed impossibile solo perchè era tanto, troppo tempo che nessun adulto si comportava così bene con me.
Restai imbambolata a pensare fissandolo.
Cambiava espressione continuamente, passando dalle più belle, alle più serie, alle più buffe, e ogni tanto alzava il braccio destro e passava le dita tra i capelli biondi per alzarli.
Fermai subito i pensieri quando mi accorsi che parlavo di mio fratello come se mi piacesse.
Ma la verità è che era un ragazzo veramente, molto carino.
-Posso chiederti un favore?-
Chiese Niall distogliendomi dai pensieri.
Lo guardai sollevando le sopracciglia, in segno di continuare.
-Posso prenderti questo e appendermelo in camera?-
Con un salto scesi dal letto per vedere a quale dei disegni si riferiva.
-Ma proprio questo? Sicuro? Insomma, è una persona inventata, ce ne sono di migliori.-
Dissi guardando la tela stesa a terra, e lui fece spallucce.
-A me piacciono i disegni di volti. Ci trovo tanti particolari che non credevo neanche di avere in faccia.-
Mi fece ridere per come parlava.
-Se vuoi te ne faccio uno migliore di quello. Hai scelto il più brutto che ho!-
Dissi ridendo, mentre mi sedevo per terra accanto a lui.
-Lo faresti davvero un disegno per me?-
Mi chiese girandosi, improvvisamente illuminato.
Per un attimo mi persi in quegli occhi, ma subito scossi la testa per riprendermi.
-Certo.-
Risposi facendo spallucce.
-Allora fammi un ritratto!-
Lo guardai bene per studiare il suo viso.
Non era affatto una cattiva idea! E poi anche io mi perdevo nei particolari di un viso, e mi piaceva disegnarli.
-Mi sembra perfetto.-
Dissi continuando a fissare i suoi lineamenti.
Gli sorrisi tornando ad incatenarmi al suo sguardo.
-Comunque sono davvero belli.-
Disse girandosi a guardare i disegni stesi per terra, e io sorrisi.
-Come fai a fare dei disegni così?-
Chiese scuotendo la testa, come sconvolto.
-Con quelli.-
Risposi io ironicamente indicando i colori a terra.
-Parli seriamente?-
Chiese girandosi di nuovo verso di me, con un espressone vagamente seria.
-Che c'è di strano? Dipingo con dei colori.-
Dissi io, non capendo a cosa si riferisse.
-E chiamali colori.-
Borbottò lui, facendomi capire che si riferiva allo stato penoso dei colori.
Lo vidi alzarsi e porgermi la mano per alzarmi. Anche se esitante la afferrai, e mi sollevai.
-Allora, ti do dieci minuti per vestirti, ti aspetto di sotto.-
Non feci in tempo a rispondere, che aveva già chiuso la porta della camera.
Scossi la testa per riprendermi, e mi avvicinai all'armadio per tirarne fuori qualcosa.
Non avevo voglia di vestirmi bene, e non mi sembrava il caso, quindi presi un paio di jeans grigi a sigaretta, una vecchia canotta da basket rossa e blu, e una felpa grigia sopra.
Mentre mi specchiavo pensai che mi era mancato davvero tanto il fatto di poter scegliere come vestirmi ogni mattina, a seconda del mio umore, invece che con la solita divisa rossa, bianca, e nera.
Raccolsi i capelli scuri e mossi in una coda alta, mi infilai le stesse converse dei giorni precedenti, e prima di uscire mi ricordai del telefono. Lo presi, lo buttai nella borsa marrone a tracolla che appoggiai alla spalla destra.
Non molto sexi, e nemmeno troppo femmina, pensai guardandomi allo specchio, ma non dovevo fare colpo su nessuno.
Non mi truccai, ed uscii dalla camera spegnendo la luce.
-Noto con piacere che ti piacciono i vestiti eleganti.-
Sentii Niall commentare da in fondo alle scale, sorrisi.
-Se questa è una critica, la prossima volta ti stupirò.-
Risposi io raggiungendolo.
-Ne dubito, con il lavoro che faccio ne ho viste di belle ragazze, non sono facilmente impressionabile.-
Disse ancora lui quando lo raggiunsi. Mi chiesi se facesse la pornostar o qualcosa del genere, ma poi cancellai l'idea ridendo.
-E quale sarebbe questo tuo lavoro pieno di ragazze?-
Chiesi mentre ci incamminavamo verso la porta.
-Cantante di una boyband.-
Rispose fermandosi davanti alla porta, e guardandomi dall'alto in basso.
-Si, e io sono figlia di un unicorno.-
-Beh, non dev'essere male.-
Rispose lui aprendomi la porta.
Ridemmo entrambi, poi prima di chiudere Niall fece un urlo alla madre per avvisarla che uscivamo.
-Quindi.. Dove andiamo?-
Chiesi mentre ci incamminavamo lungo la strada.
-Ti porto a fare shopping.-
Un fratello, carino, dolce, e che mi porta anche a fare shopping? Woow.
-Serio? Fantastico!-
Risposi ridendo.
-Aspetta però, io non ho soldi.-
Constatai ad un certo punto fermandomi.
-Aaah,- verseggiò lui spingendomi avanti -Prima di tutto i soldi che ho io sono anche della tua di madre, e poi prendilo come un regalo di benvenuto.-
Scossi la testa cercando di convincermi di quello che aveva appena detto, e risi.
-E poi i colori che ti compro ti serviranno per farmi un ritratto, quindi!-
Ci pensai un attimo su.
Colori?
Sembra stupido detto da una ragazza, ma forse la cosa che veramente amavo di più dei vestiti, erano i colori
E poi finalmente avrei potuto fare dei disegni degni di quel nome.
-O forse preferisci che ti compro qualcosa da metterti?-
Mi chiese poi, visto che non aveva ricevuto risposta.
-Eh? No no, i colori sono perfetti!-
-Benissimo, allora di qua che c'è una scorciatoia.-
Lo seguii girando a sinistra, e proseguimmi la nostra passeggiata in silenzio, in quel vicolo che mi metteva piuttosto paura.
-Ma perchè dobbiamo passare proprio da qui?-
Chiesi guardandomi in giro.
-Beh, meno gente c'è,  meglio è.-
Non capì esattamente cosa intendesse, ma non ci diedi peso e continuai a camminare.
Quando arrivammo li davanti guardai prima l'enorme scritta gialla e azzurra, e poi la porta in vetro che si apriva.
Rimasi immobile davanti ad essa.
Si, ero facilmente impressionabile. Forse perchè non erano molte le esperienze che avevo vissuto rinchiusa la dentro, e non erano molti neanche i luoghi e le cose che avevo visto.
E non avevo mai visto così tanti colori in vita mia.
-Cosa c'è, non hai mai visto dei colori?-
Mi chiese Niall girandosi verso di me.
Scossi la testa e sorrisi a quella domanda, era una cosa che mi ero chiesta molte volte.
Entrai senza parlare, e cominciai a girare tra le corsie, guardando ogni tipo di sfumatura, e immaginandomela stesa su una tela.
Ogni colore, ogni sfumatura trasmetteva un'emozione.
-Oh, eccoti!-
Sentii Niall mentre entrava nella mia stessa corsia.
Gli sorrisi guardandolo di sfuggita, poi tornai agli scaffali.
-Va benissimo questo!-
Dissi soddisfatta porgendogli un cestino con cinque flaconi di colori.
Ma guardandolo in faccia notai che non sembrava molto d'accordo.
-Mettili giù.-
Mi disse serio.
Rimasi perplessa. Cosa c'era di sbagliato?
Dopo qualche attimo di insicurezza poggiai il cestino come aveva detto, e lo seguii in silenzio lungo la corsia, finchè non raggiungemmo un'alto scaffale con tutti i barattoli da un litro.
-Mhh vediamo quando costano? Perfetto.-
Disse con aria pensierosa.
-Scegline dieci.-
Mi disse serio puntando i suoi occhi azzurri nei miei, per poi sorridermi.
Ci pensai un attimo su, poi guardai bene il prezzo di ogni flacone.
-Ma sei scemo?!-
Chiesi tornando a guardare lui.
-Voglio dire, sono quaranta euro per dei colori, sai?!-
Lui alzò le spalle indifferente.
-Non fare lo stupido, io non spendo tutti quei soldi.-
Lo avvisai sicura, poi gli diedi la schiena per cambiare corsia, ma dopo qualche secondo mi ritrovai due braccia che mi stringevano la vita da dietro, senza permettermi di andare avanti.
Provai a fare un passo per liberarmi, ma non ci riuscii, sentii solo Niall che rideva alle mie spalle.
Così mi girai tra le sue braccia chiuse, e solo in quel momento mi accorsi di quanto fossimo vicini. Era strano per me, molto. Ma scacciai per un attimo i miei pensieri e parlai.
-Tanto non mi convinci a prenderli.-
Dissi a quel punto, ma lui non mollò la presa, e mi guardò sorridente.
-Vuoi scommettere?-
Mi chiese senza smettere di sorridere.
-Perchè? Altrimenti che mi fai? Non ho paura.-
Dissi con aria di sfida.
-Ah no? Dovresti averne invece.-
Stavo per rispondere, ma non feci in tempo perchè le sue mani si sganciarono e cominciarono a muoversi sui miei fianchi facendomi il solletico.
Era uno dei miei punti deboli, ma cercai di rimanere ferma.
-Ti è andata male, non soffro il solletico.-
Dissi cercando di non ridere. Ma non ci riuscii per molto, infatto dopo soli pochi secondi scoppiai in una fragorosa risata e cominciai a dimenarmi tra le sue braccia che mi massacravano, fino a che entrambi non cademmo a terra.
-Basta Niall ti prego!-
Lo supplicai da sotto al suo sedere, senza smettere di ridere.
-Prima mi dici che sono bellissimo, che sono il fratello migliore del mondo, e che prenderai quei colori!-
Cercai di prendere fiato tra le risate, poi continuando a dimenarmi tra le risate dissi tutto.
-Niall sei stupedo, sei il fratello che ogni ragazza vorrebbe!-
-E?-
-E prenderò quei fottuti colori!-
Urlai in fine rilassandomi subito dopo.
Passato qalche attimo il suo sedere si alzò dalla mia schiena, io mi girai su me stessa mettendo la pancia all'aria.
-Tutto bene qui?-
Niall, che mi stava guardando, si girò di dietro, ed io alzai la testa per vedere un commesso.
-Ehm, si tutto bene!-
Dissi poggiandomi sui gomiti.
Non sembrò molto convinto, ma poi se ne andò, e noi scoppiammo a ridere mentre Niall mi aiutava ad alzarmi.
Scelsi i dieci colori chiedendo ogni tanto consiglio a Niall, e mi sentii un po' in colpa quando lui tirò fuori i quaranta euro dal portafoglio.
Prendemmo la pesante borsa, io per un manico, e lui per l'altro, e ci incamminammo per tornare a casa.
-Cloe, avresti voglia di iniziare il mio disegno già oggi?-
Mi chiese Niall interrompendo il silenzio.
Ci pensai un attimo su, non avevo niente da fare, ed ero curiosa di provare a colorare con dei colori decenti.
-Mh, va bene!-
Quando arrivammo a casa presi tutti i colori, anche quelli vecchi, e con Niall li disposi aperti a terra, davanti ad una tela di taglia media.
Mi inginocchiai per terra, e decisi che prima avrei dovuto fare uno schizzo, non potevo fare un disegno a caso.
Così mi allungai e senza alzarmi riuscii a prendere i gessetti bianchi.
-Eehm, che devo fare?-
Chiese Niall, grattandosi la nuca.
Ci pensai un attimo su, poi feci una domanda.
-Vuoi solo la faccia giusto?-
Lui rispose annuendo.
-Ok, allora siediti qui.-
Dissi mostrandoglia il posto accanto a me.
Quando si sedette iniziai ad osservare i lineamenti del suo viso, in ogni particolare.
Per un attimo rimanemmo entrambi seri, ma quando incrociai i suoi occhi scoppiammo entrambi a ridere.
-Ok, con calma.-
Dissi finendo di ridere e cercando di concentrarmi.
Lui prese un respiro e tornò ad un'espressione naturale.
 
-Ho fame.-
Erano passati poco più di quarantacinque minuti, ed io avevo praticamente finito lo schizzo, in tutti i suoi particolari.
-E io ho male alle gambe.-
Dissi mentre tracciavo un dettaglio di un occhio.
-Che ne dici se facciamo merenda?-
Mi chiese lui. Io sorrisi, poi staccai il gessetto dalla tela.
-Buona idea.-
Mi lazai, mi stiracchiai, feci scrocchare le dita, e sorrisi.
-Andiamo?-
-Andiamo.-
Confermai io.
Scendemmo le scale fino ad arrivare al salotto.
-Mmh, cosa vuoi?-
Mi chiese fermanosi e appoggiandosi al retro del divano.
-Ce l'hai la Nutella?-
-Ovviamente si.-
-Perfetto.-
-Aspettami sul divano!-
Feci come aveva detto mentre lui entrava nella cucina, e dopo poco lo vidi tornare con un barattolo di Nutella, e due cucchiai. Sorrisi, mentre lui accese la tele e si sedette accanto a me.
-A lei.-
Disse progendomi un cucchiaio.
Lo presi sorridente, e lo immersi per prima nel barattolo, per poi assaporare quella sostanza che non mangiavo da un po'.
-Mi mancavi Nutella.-
Farfugliai con il cucchiai ancora in bocca.
Niall rise guardandomi, poi immerse anche lui il cucchiaio.
Adoravo questi momenti. Buona compagnia, cibo, e divertimento. Avevo sempre pensato che questi momenti così semplici fossero quelli che ti facevano scoprire una persona.
E poi davanti alla dolcezza di una Nutella, non si può mentire.
Passarono circa venti minuti in cui chiacchieravamo e scherzavamo mangiando Nutella; mi sentivo bene con lui, anche se era passato poco tempo era un ragazzo semplice, e fu facile per me iniziare a legare.
-Mh, a proposito!-
Sbottò improvvisamente lui distogliendo la mia attenzione da Spongebob, e dopo aver deglutito continuò.
-Sai che ieri sera a cena parlavamo che i miei hanno le ferie in questi giorni? Ecco, prima si stavano mettendo d'accordo, e hanno deciso che domani partono e si fanno una vacanza da piccioncini in un hotel al mare, quindi io ho deciso di chiamare qui gli altri quattro.. Niente, volevo avvisarti.-
Concluse facendo spallucce. Io aggrottai la fronte non capendo.
-I fantastici quattro?-
Chiesi ironica, visto che non sapevo a chi si riferisse.
Lui mi guardò e scosse la testa.
-No, no. Gli altri quattro, intendo i componenti del gruppo! Cloe, One Direction, cinque ragazzi, una delle band più famose del momento.. Non ti dice niente?-
Mi spiegò genticolando, e io scossi la testa.
-Giusto, mi ero dimenticata che tu sei una popstar e che io sono la figlia di Bloom. Sai, no, quella delle Winx!-
Dissi cercando di convincerlo.
-Ma non eri figlia di un unicorno?-
-L'unicorno è il padre.-
Dissi con fare ovvio.
-Scherza scherza, ma preparati spiritualmente ad una settimana in casa con cinque maschi.-
Scossi ancora la testa ridendo.
-Certo, d'accordo.-
Lui scosse la testa arrendendosi, e io risi.
-Niall, andiamo a piegare le tele e i colori?-
Dissi ad un certo punto, ricordandomi del disordine che avevamo lasciato in camera.
-Uh, giusto.-
Ci alzammo insieme, portammo Nutella e cucchiai in cucina, ed andammo in camera.
-Aaallora, tu mi chiudi tutti i colori bene e li metti sul terzo ripiano lì, io intanto piego i disegni.-
Lui annuì, e insieme ci mettemmo al lavoro.
Dopo che Niall ebbe finito di mettere a posto i colori venne ad aiutarmi ed insieme piegammo le ultime tele.
-Finito!-
Esclamò lui. Sorrisi, e stavo per rispondere, ma la mia attenzione fu attirata da qualcosa, fuori dalla finestra; il tramonto.
-Niall, vieni qui fuori con me?-
Chiesi indicando il piccolo balconcino al di là dellaporta-finestra.
Lui mi guardò, e poi annuì facendo spallucce.
Uscii seguita da lui, e mi sedetti appoggiando la schiena al muro, affiancata da lui.
Oltre le sbarre della ringhiera vedevo il sole pallido di settembre che scompariva dietro l'orizzonte.
Mi avevano sempre affascinato queste cose.
-Ti piace eh?-
Mi chiese Niall guardandomi. In risposta sorrisi, ma non dissi niente.
Passarono alcuni minuti, forse dieci, in completo silenzio.
-Niall, tu li hai mai visti i colori?-
Chiesi riprendendo la domanda che lui mi aveva fatto il giorno stesso.
-C,certo li vedo tutti i giorni.-
Rispose lui perplesso.
Sorrisi, non credo avesse capito la domanda.
-No, non hai capito. Cioè intendo dire.. Descrivimi il cielo, il tramonto.-
Dissi alla fine non riuscendo a spiegarmi.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui forse Niall stava riflettendo, ma poi si schiarì la voce.
-Beh, è azzurro, con delle nuvole. E il sole sta sscendendo proprio in questo momento, quindi c'è anche un po' di rosa.-
Rispose con gli occhi fissi su quell'orizzonte che trovavo sempre più bello.
-Vuoi sapere come lo vedo io? Il cielo sopra di noi è di un azzurro scuro, ma vivace, quasi come il mare di posti come i Caraibi. E là, in quell'ultimo angolo di sole, attraverso quella schiera di case e alberi, diventa anche simile al magenta, come... Come, non so come, ma è bellissimo. E proprio dietro al sole, in tutto lo spazio attorno, diventa arancione, un arancione molto forte. Tra il magenta e il blu c'è uno spazio più chiaro, simile ad un bianco lattiginoso tinto leggermente di azzurro. Ed è stupendo, perché dove è blu le nuvole sono più chiare, mentre dove c'è il rosa le nuvole sono come un viola scuro.-
Ripresi fiato senza staccare lo sguardo da quello spettacolo.
Con il tempo avevo imparato ad apprezzare le cose.
Perchè quando non ti rimane più nessuno, più niente, ogni piccola cosa diventa un sogno, diventa importante.
E la verità era che quella domanda aveva un significato molto più profondo di come appariva.
Ed io avevo appena aperto i miei sentimenti a quel ragazzo, senza che lui se ne accorgesse.
Pensai alla descrizione che aveva fatto lui, e sorrisi debolmente; non era riuscito a vedere tutta quella bellezza, eppure era lì davanti.
E infondo, pensandoci, tutto quel ragionamento sui colori è la base degli autolesionisti.
Hanno una vita così terribile, così pallida, da non riuscire ad essere felice, da non riuscire a vedere i colori. Ed è per questo che si lesionano, per vedere tutto ancora più triste e grigio. Perchè dopo che hai visto tutto grigio, quasi nero, anche il più squallido pallore sembra un bellissimo colore.
Questi erano i ragionamenti che facevo quando ero sola.
Ci pensavo su delle ore, fino ad avere delle rispose.
E non so se voi possiate capire quello che ho scritto, è difficile.
Infine mi girai verso Niall, il suo sguardo sembrava sognante diretto verso l'orizzonte.
Poi anche lui mi guardò, e mi sorrise debolmente.
-Entriamo?-
 
Fine flashback.
 
 
Allora? Che vi pare? Io non vi dico niente, solo che tra poco me ne devo andare perchè qui sta arrivando un temporale da spiaggia..
Va beh, ovviamente Cloe, visto che non esce dall'orfanotrofio da qualche anno, non conosce neanche l'esistenza degli One Direction, ma manca poco alla nostra entrata, e li diciamo che.. Cambierà tutto.
Ochei sta iniziando a piovere, ci vediamo domani gente!
Harry.                  
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
Uaaaaaaaah.
Buona sera gente! Come va?
Io tutto bene, il ragazzo che mi piace mi ha invitato ad andare in piscina con lui e dei suoi amici, ajdhghgd. In effetti sarà  imbarazzante e mi sentirò un po' a disagio visto il mio fisico che non è un granchè, ma vabbè, sarà carino passare una giornata con lui.
Poi ci tenevo veramente tanto a dirvi una cosa riguardante il capitolo.
Beh, anche se non è molto speciale per quello che succede, è uno dei miei preferiti per il discorso nell'ultima parte.
La domanda "Tu li hai mai visti i colori?" è una domanda che mi colpisce sempre tantissimo per la moltitudite di significati profondi che ha.
E ho cercato di farvi capire un po' quali emozioni può trasmettere, anche se non so se ci sono riuscita visto che è un concetto abbastanza complesso.
Ma va beh, quello che volevo dire è che in questo capitolo ci ho messo anche del mio.
*sono strana, si*
Bene, ora faccio un BIG SHOUTOUT a:
_Leeroy_
francescac97
xheivampire
claudia_directioner
louis_is_a_carrots_man
per le cinque recensioni dello scorso capitolo, grazie.
Ora vi metto qualche foto!




 
Allora, lei è Cloe, la nostra carissima protagonista:


 
 
                                     


Questo è il nostro Niall fratellino:





E questo è il nostro carissimo narratore Harry:



 
 
 
 
 
xx,Flying_

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Capitolo 4
*** Knowledges. ***




Love is forever.
  


 

9 Aprile 2018.
Buoona sera gente. Scusate, sono le undici, so che è tardi e vi ho fatto aspettare, ma sono stato tutto il giorno via. 
Ho anche iniziato a scrivere una nuova canzone con Louis!
Si vabbè ora vi racconto che sarete curiosi, commento dopo.
 
 
 
Flashback.
 
Pov Cloe.
Quella mattina, come era già successo, a svegliarmi fu il rumore della porta in legno che scoccava al tocco delle nocche di Niall.
Ma decisi di non rispondere, e feci finta di dormire.
Passò qualche secondo di completo silenzio, poi sentii di nuovo bussare, e poco dopo la porta aprirsi.
-Cloe.-
Non mi girai, ma sentii che lui si avvicinava al letto con passo felpato.
-Cloe.-
Mi chiamò ancora, avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
-Uah!-
Urlai, con tutta la voce che avevo, spalancando gli occhi.
Sentii solamente qualcosa cadere pesantemente sulle mie gambe, e accendendo al luce notai che Niall era caduto su di me.
-Smettila di ridere, sei malefica!-
Risi ancora di più, mentre lui si alzava e si sdraiava accanto a me.
-Comunque, ti ho svegliato perchè dobbiamo mettere un po' a posto la casa prima di mezzogiorno.-
Feci un verso sommesso per il sonno mentre mi stiracchiavo.
-E perchè?-
Lui, che era a pancia in su accanto a me, fece cadere la testa a destra guardandomi in faccia.
-Cloe, te 'ho detto ieri.-
Ci pensai un po' su guardando il soffitto, poi mi girai anch'io a guardarlo in faccia.
-Uh già, la band di unicorni.-
Lui sospirò facendomi ridere debolmente.
-Unicorni o no, hai intenzione di aiutarmi a riordinare?-
-Certo carissimo.-
-Grazie.-
Non risposi, ed entrambi restammo in silenzio per un po', finchè non sentii una specie di grugnito provenire da Niall mentre si muoveva.
Si alzò, e senza preavviso si abbasso per darmi un bacio sulla guancia.
Ringrazia il buio per il fatto che copriva il rossore che saliva nelle mie guance.
-Potevo vero?-
Chiese dando una spinta alle persiane per aprirle.
-Insomma, è una cosa da fratelli, no?-
Sorrisi e scossi la testa. Era un ragazzo estremamente dolce, forse un po' stupido all'esterno, ma questo lo rendeva ancora più strano. Mi piaceva.
-Andiamo a fare colazione.-
Dissi, cambiando discorso.
-Ocheei, vado a scaldare il latte, ti aspetto di là.-
Lo guardai uscire, poi lentamente scostai la coperta, appoggiai a terra prima il piede destro, poi quello sinistro, ed infine alzai il busto rimanendo seduta.
-E' ora di svegliarsi.-
Sussurrai tra me e me mentre mi alzavo e mi stiracchiavo.
In pigiama e a piedi nudi raggiunsi il bagno, con un paio di jeans ed una maglietta piuttosto larga di colore fucsia, con la scritta nera 'swag'.
Non me le ricordavo nemmeno più quelle maglie che avevo in valigia.
Feci la pipì e mi sciacquai velocemente, spazzolai un po' i capelli che raccolsi in una coda alta, indossai i vestiti, e mi diressi verso la cucina.
-Oh, ce l'hai fatta.-
Disse Niall vedendomi entrare.
Alzando lo sguardo dai miei piedi potei notare che era già seduto a tavola a mangiare biscotti.
-Non mi aspetti neanche?-
Cercai di assumere un'espressione il più simile possibile a quella da cane bastonato.
-Sei lenta.-
Rispose lui facendo spallucce.
Scossi la testa sorridendo, poi mi sedetti di fronte a lui e versai un po' del latte che era stato scaldato in un pentolino nella mia tazza.
-Allora, quanti hai detto che sono e come si chiamerebbero questi tuoi amici?-
Chiesi dopo aver ingoiato il primo boccone.
-Oh, ti sei decisa a crederci! Comunque sono quattro; Liam, Louis, Zayn, Harry.-
Rispose, per poi mangiare un altro biscotto.
-Liam, Louis, Har.. No, aspetta.-
-Harry e Zayn.-
Mi stampai i quattro nomi in testa mentre masticavo.
-Liam, Louis, Harry e Zayn.-
Ripetei soddisfatta, vedendolo poi annuire.
-Ma sono belli almeno?-
-Beh, essendo un maschio non so dirtelo, ma alle ragazze piacciono molto. E poi sono simpatici!-
Ci pensai un po' su ed iniziai a fantasticare su quei quattro ragazzi.
-Descrivimeli un po'.-
Lui deglutì rumorosamente prima di parlare.
-Mh, allora, Liam ha gli occhi marroni e i capelli castani, ed è il più.. Come dire, non tranquillo, ma più dolce.- annuì, e lui continuò. -Louis è il più grande, è piuttosto stupido anche se in realtà è diverso, ma non si apre con tutti. Ah si, lui ha i capelli castani e gli occhi azzurri. Poi c'è Zayn che ha i capelli neri e gli occhi scuri, lui è quello diciamo misterioso, che poi in verità è un ragazzo semplicissimo. E l'ultimo è Harry, ha i capelli castani e un po' ricci, e gli occhi verdi. Lui è il classico playboy della situazione; che poi non è che si faccia tutte queste ragazze, non è vero, però anche se non lo fa lui da quell'immagine di se, ed è contento così.-
Quando finì di parlare calò il silenzio, e io mi immaginai i quattro ragazzi uno dopo l'altro.
E mi immaginai accanto ad ognuno di loro. Forse erano gli ormoni che ribollivano lì da qualche anno visto che non toccavo un ragazzo da un bel po', ma sta di fatto che avevo molta, forse troppa voglia di divertirmi.
-Mh, con quale starei meglio?-
Chiesi infine. Lui ci pensò un attimo su, sembrava indeciso, poi lo vidi ridere.
-Beh, di sicuro non con Harry. Insomma, lui è strano, non credo sarebbe capace di mantenere una relazione. Potrebbe sembrare un frocio così a prima vista. Comunque direi Louis, è uno che ti fa sempre ridere, non stareste male. O forse anche Liam.-
Fece una faccia soddisfatta, poi tornò a bere il latte, e lo stesso feci io.
Quando abbassai la tazza vidi Niall davanti a me che mi aspettava.
-Da' qua, le laviamo dopo, ora mettiamo a posto.-
Feci strisciare la tazza sul tavolo verso di lui, che la prese e la mise nel lavandino con la sua, poi mi alzai.
-Allora, io metto a posto la mia camera e il bagno, tu la tua camera e la sala. Bene?-
Chiesi facendo scrocchiare la schiena.
-Certo capo!-
Rispose lui portandosi stupidamente una mano in fronte.
Scossi la testa mentre entrambi ridevamo, la sua risata era terribilmente contagiosa.
Lo seguii salendo le scale, poi quando lui entrò in camera sua gli sorrisi, ed aprii la porta di fronte per entrare nella mia stanza.
Lasciammo le porte aperte per poter parlare da una stanza all'altra.
-Niall, hai della musica da mettere?-
Chiesi dopo qualche minuto di completo silenzio.
-Certo capo!-
Feci roteare gli occhi, poi lo vidi uscire con il pc, e poco dopo partì una canzone di un artista che non conoscevo.
-Che canzone è?-
Urlai dalla mia camera.
-Beauty and a Beat, quello che canta è Justin Bieber!-
Justin chi? Boh.
-Oh, carina!-
Continuammo a pulire, con la musica era tutto più divertente.
Finiti il bagno e la camera raggiunsi Niall che stava riordinando in sala.
-Hai quasi finito qui?-
Chiesi sorprendendolo alle sue spalle.
-Uhm mi mancano da mettere a posto i divani, fai quello tu.-
Mi indicò uno dei due mentre iniziava a lavorare sull'altro.
Spostai i cuscini a terra, misi a posto la coperta e appoggiai di nuovo i cuscini negli angoli.
-Finito!-
Esclamai soddisfatta.
-Peerfetto capo!-
Rispose lui alzando le mani per sbatterle contro le mie.
E così feci, poi mentre le nostre mani erano ancora unite in alto parlai.
-Ora, è mezzogiorno meno dieci, cosa facciamo da mangiare?-
Lo vidi assumere un'espressione pensierosa, mentre le nostre mani, ancora unite, scendevano giù.
E invece che pensare a cosa cucinare mi trovai a pensare alla dolcezza di quei piccoli gesti.
I sorrisi, tenersi la mano, le battutine, era tutto così spontaneo e stavo bene, dovevo ammetterlo.
Ogni piccolo gesto scatenava in me emozioni strane, felicità, non ero abituata a ricevere quelle attenzioni.
-Crepes per tutti?-
Chiese Niall entusiasta, riportandomi alla realtà.
-Ottimo!-
Ed insieme andammo in cucina, sempre a tempo della musica proveniente da suo pc che ora era in sala.
-Uhm, lo porto in cucina il computer?-
Lui annuì, così lo presi e lo poggiai sul ripiano accanto al frigorifero.
-Hei capo, basta il latte?-
Chiesi improvvisamente Niall girandosi.
-Smettila di chiamarmi capo! Comunque aggiungine ancora un po'..-
-Ochei capo!-
Roteai ancora gli occhi al cielo.
-E non mi chiamare capo!-
Senza accorgermene mi venne spontaneo dargli una piccola spinta sulla spalla, ma inconsapevole di aver la mano piena di farina gli lasciai uno stampo sul tessuto blu scuro.
-Cos'hai fatto, scusa?-
Chiese stupidamente, spostando di continuo lo sguardo dalla macchia alla mia faccia che cercava in tutti i modi di nascondere una risata.
Mi lasciai andare un piccolo risolino, poi cercai di assumere un'espressione implorante.
-Oh sua altezza, mi perdonerà mai per questo errore?-
Chiesi inginocchiandomi davanti a lui e appoggiando le mani ancora sporche sulla maglia.
-Ma allora questa è guerra!-
Sbottò lui assottigliando gli occhi.
Quando mi accorsi che aveva preso un uovo mi sbrigai ad alzarmi e correre dall'altra parte del tavolo con il sacchetto di farina.
Riuscii a prendere un primo uovo al volo tra le risate, e glielo tirai colpendolo in piena faccia, e quando le uova furono finite iniziammo a tirarci farina senza smettere di stuzzicarci e di ridere.
-Arrenditi plebea!-
-Neanche a morire!-
-E allora così sia, alla mortee!-
Urlò lui sorpassando il tavolo e saltandomi addosso.
In preda alle risate cercai di scappare, ma finii per scivolare su un guscio d'uovo e cadere a terra con sopra Niall, che si era impossessato del sacco di farina e mi stava massacrando.
Un delirio insomma.
Poi improvvisamente ci fermammo entrambi, quando sentimmo un finto colpo di tosse provenire dall'entrata della stanza.
Appena Niall si sollevò da me mi misi seduta con il fiatone, lui invece si alzò sorridente.
-Harry! Sei arrivato!-
Si avvicinò felice per abbracciarlo, ma il ragazzo fece un passo indietro.
-Oh giusto.-
Risero entrambi e scambiarono due parole, mentre io rimasi imbambolata a guardare il ragazzo.
Era proprio lui, riccio, occhi verdi, e una tremenda aria da sex symbol.
Non era il mio tipo, ma anche un ceco avrebbe potuto dire che era molto bello.
Improvvisamente mi resi conto che stavano parlando di me, quando mi ritrovai Niall ad indicarmi, mentre mi presentava.
Feci un sorriso imbarazzato e mi alzai.
Che si faceva in questi casi? Una stretta di mano, un bacio sulla guancia, un saluto? Non ne avevo la minima idea.
Poi vidi che aveva allungato la mano destra mentre senza smettere di sorridere pronunciava il suo nome con aria soddisfatta.
-Harry Styles.-
-Cloe.-
Risposi ricambiando la stretta di mano.
-Ehm, pizza per tutti?-
Chiese Niall guardando la cucina.
Mi girai un attimo per poterla vedere, poi lo guardai di nuovo a annuii.
-Buona idea.-
Poi tutti e tre rimanemmo sorpresi nel sentire il campanello suonare.
-Vai tu?-
Mi chiese Niall con un sorriso innocente.
Non sapevo il perchè dovessi andare io, e non avevo voglia di fare una brutta figura, ma quando lui sbattè più volte le ciglia sbuffai e accettai.
-Va beene.-
Uscii dalla cucina e percorsi il breve tratto di corridoio fino alla porta d'entrata, feci un sospiro, e aprii.
-Hola Nell..-
Un tizio che stava urlando davanti a me si era appena bloccato con le mani in aria e la lingua ferma nel pronunciare la 'L'.
-Oh, ciiao, non ho sbagliato casa vero?-
Per un attimo non potei fare a meno di sollevare un sopracciglio, poi mi ripresi e sorrisi.
-Ehm, no no! Vieni pure.-
Mi scansai per farlo entrare.
-Scusa un attimo, tu chi sei?-
Chiese il ragazzo castano mentre chiudevo la porta.
-Cloe, la.. Sorella di Niall.-
Faticavo ancora a realizzarlo.
E lui non rispose, così decisi di parlare io.
-Tu invece devi essere Liam, giusto?-
Beh, i capelli castani c'erano.
-No, Louis!-
Rispose porgendomi la mano.
Giusto, occhi azzurri.
Dopo esserci stretti la mano lo portai in sala dove gli altri due si erano seduti.
Mi sedetti sul divano accanto a Niall, mentre Louis affiancava Harry sull'altro.
Il silenzio tra di noi si stava facendo imbarazzante, e Niall non aveva la minima intenzione di aiutarmi a scappare da quelle occhiate curiose, così decisi di parlare.
-Uhm, Niall mi ha parlato della vostra band, come vi chiamate?-
Improvvisamente tutte le attenzioni furono su di me, più di prima, e mi sentii abbastanza a disagio.
Poi uno dei due ragazzi, Harry, rise.
-Mi stai dicendo che non hai mai sentito parlare degli One Direction?-
Poco presuntuoso il ragazzo.
-Ehm, no, scusate se vengo da un orfanotrofio di suore, faccio così schifo?-
Risposi ironicamente, e questa volta fu Louis a parlare.
-Beh, in effetti se non ci conosci si, fai schifo.-
Rispose con una faccia schifata, ed io come risposta roteai gli occhi per l'ennesima volta quel giorno.
-Avete intenzione di farmi sentire qualcosa?-
Appena finita la domanda sentii il campanello suonare, ma subito dopo vidi Niall alzarsi, e tornai alla discussione.
-Uhm certo!-
Disse Harry tirando prontamente fuori un cellulare di marca apple che sembrava essere davvero molto costoso.
-Lou, quale le metto?-
-Beh, magari una in cui tutti fanno un assolo, anche io.-
Li sentivo farfugliare, e poco dopo partì una melodia suonata a chitarra che pareva tranquilla e dolce.
Intanto delle voci si avvicinavano dal corridoio.
-Sbaglio o questo sono io?-
Chiese un ragazzo dagli occhi e dai capelli profondamente scuri, mentre partivano le parole della canzone. Dopo avermi visto, lui e un'altro ragazzo che era comparso aggottarono la fronte, ma Niall gli fece segno di fare silenzio e li portò in cucina.
Intanto io ero rimasta imbambolata a sentire quella voce e quelle parole dolcissime.
-Questo invece è Liam.-
Disse Louis sorridente appena prima che la voce cambiasse.
Ascoltai tutte le voci e le parole una dopo l'altra, senza fiatare, e studiandole nei particolari.
Sono davvero bravi, pensai.
E poi con dei bei visini come quelli, iniziavo a credere che fossero davvero un successo mondiale.
-Ora c'è Niall.-
Ecco, era quello che aspettavo dall'inizio, quello che mi incuriosiva di più.
E quando partii rimasi pietrificata. 
La voce era proprio la sua, l'avrei riconosciuta ovunque, ma aveva qualcosa di diverso.
In qualunque caso, qualunque cosa fosse, era bellissima, come le altre.
Quando la melodia finì e la canzone si concluse c'era un gran silenzio, e mi accorsi che nella stanza c'erano tutti; probabilmente Niall aveva spiegato agli ultimi due chi ero e cosa ci facevo lì.
-Allora? Adesso ci credi?-
Chiese soddisfatto Niall sedendosi vicino a me, mentre invece i due si appoggiavano al retro dell'altro divano.
-Beh, si.-
Risposi con un mezzo sorriso, ancora abbastanza incredula, mentre cercavo di assimilare le informazioni ricevute.
Quindi, in sostanza, io sarei stata la sorella di un famosissimo cantante di una boyband famosa in tutto il mondo?
Eh?
-Lo ammetto, si, siete bravi.- dissi alzandomi, e cercai di mantenere il tono più serio e sicuro possibile. -Ma ora è meglio ordinare le pizze!-
Cercai di cambiare discorso per non sembrare davvero sconvolta da tutta quella situazione.
Una settimana prima una sconosciuta in un orfanotrofio, una settimana dopo in casa con cinque ragazzi conosciuti ovunque.
Beh, ora certe cose avevano un senso, come Niall che usciva di casa col cappuccio, o come il fatto che il giorno prima per andare in centro eravamo passati da un vicolo buio e stretto per evitare il centro.
Mentre io li seguivo pensierosa, i ragazzi si erano spostati in cucina e stavano dando le ordinazioni a Niall che aveva il telefono in mano.
Lo guardai per un attimo e risi aveva un uovo rotto in testa e la farina appiccicata ai capelli e alla maglietta.
Poi istintivamente mi portai una mano alla bocca.
Si, mi ero appena presentata a quei quattro ragazzi come.. Una frittella.
-Che c'è?-
Chiese Louis, che era l'unico che se n'era accorto mentre gli altri parlavano.
-Ho farina e uova ovunque, vero?-
Chiesi, sapendo già la risposta.
-Abbastanza.-
Rispose con una mossa di spalle, confermando quello che pensavo.
-Ehm scusate, vado un attimo in bagno!-
Dissi a tutti dileguandomi, ma prima che potessi uscire dalla stanza la voce di Niall mi fermò.
-Aspetta!- mi girai in segno di continuare. -Che pizza prendi?-
-Uhm, pata-wurstel!-
Sentii dei commenti mentre mi allontanavo, ma non riuscii a capire cosa dicessero.
Andai in camera e guardandomi allo specchio per poco non mi spaventai: capelli arruffati ovunque, un po' appiccicati alla faccia dall'uovo, ed il tutto impanato di farina.
-Merda.-
Esclamai con una mano in fronte.
Poi mi avvicinai ai cassettoni cercando di pulire un po' le mani, e ne estrassi un paio di leggins neri ed una maglia larga con le maniche lunghe, tutta colorata con una stampa di un cielo, ad eccezione di un palloncino rosso sul davanti.
Era sempre stata una delle mie maglie preferite, sia per la stampa, sia per il fatto che le maniche arrivassero fino alle dita, permettendomi così di giocherellarci quando mi sentivo stressata o in imbarazzo.
Portai il tutto in bagno, dove mi feci una veloce doccia e mi cambiai.
Asciugai velocemente i capelli scuri lasciandoli umidi, e tornai di sotto.
-Oh, ti si vede la faccia ora!-
Disse Louis che fu il primo ad accorgersi di me, e a catena tutti si girarono.
-Già, sei carina.-
Commentò Harry mordendosi il labbro inferiore.
Automaticamente arrossii, come era normale, e abbassai lo sguardo insultandolo mentalmente.
Sin dalle descrizioni di Niall era quello che mi era rimasto più impresso, ed era esattamente come lo immaginavo: bello, sfacciato, ed egocentrico. Un classico.
-La tua pizza è lì!-
Sbottò Niall mentre mi indicava un cartone sul tavolino che c'era tra i divani.
Lo ringraziai con un'occhiata per avermi salvato dalla situazione imbarazzante, anche se lui non sembrò capire, poi presi il cartone e mi sedetti accanto a lui.
 
 
Appena presa la decisione, decisi di correre su velocemente per appropiarmi del bagno, ma prima di chiudermici dentro la voce di Niall mi fermò.
-Cloe, hai presente quando ieri mi hai detto che mi avresti stupito?-
Ci pensai un attimo su, poi la scena mi venne in mente.
Non molto sexi, e nemmeno troppo femmina, pensai guardandomi allo specchio, ma non dovevo fare colpo su nessuno.
Non mi truccai, ed uscii dalla camera spegnendo la luce.
-Noto con piacere che ti piacciono i vestiti eleganti.-
Sentii Niall commentare da in fondo alle scale, sorrisi.
-Se questa è una critica, la prossima volta ti stupirò.-
Risposi io raggiungendolo.
-Si!-
-Ecco, andiamo in un locale da ricchi, quindi vestiti bene!-
A quell'avviso mi morsi il labbro inferiore, immaginandomi già cosa mettere e come presentarmi.
Decisi di fare per prima cosa il trucco, viso che poi avrei dovuto lasciare il bagno agli altri.
Feci una scappata in camra per prendere i pochi trucchi che avevo e la piastra per i capelli.
Una veloce riga di matita che finiva verso l'esterno nella palpebra superiore, con un velo di ombretto rosa antico, lo stesso colore del vestito che avevo preso qualche tempo fa in vacanza con Sunny.
Completai il tutto con del lucidalabbra sempre sul rosa carne, ed una buona dose di mascara.
Poi spazzolai i capelli, e li tirai tutti sulla sulla destra per fare una lunga treccia la cui sottile punta finiva sotto al seno.
Il ciuffo davanti, che non ci arrivava, lo tirai sul con una forcina gonfiandolo un po', e finito.
Feci pipì, poi aprii la porta, e assicurandomi che non ci fosse nessuno sgattaiolai in camera.
-Il bagno è libero!-
Urlai prima di chiudere il legno.
Sorrisi, poi staccai le spalle dalla porta e mi fiondai sul guardaroba per prendere il vestito.
Era abbastanza semplice: un tessuto semplice, di color rosa antico.
Il corpetto sopra era lucido e stretto, aveva uno scollo a cuore, e al centro era coperto da un triangolo in pizzo nero, la cui punta scendeva fino al cinturino spesso circa tre centimetri fatto dello stesso tessuto, posizionato in vita.
Poi scendeva più leggero e morbido, come velato, fino alla mezza coscia, poco più in su.
Ed il bordo alla fine era ricamato dello stesso pizzo nero che ornava la parte superiore.
Mi sfilai i capi ringraziando che lo scollo della maglia fosse largo e non mi avesse rovinato i capelli, tolsi il reggiseno ed infilai il vestito.
Avrei abbinato il tutto con le decoltè in vernice nera, se le avessi ancora trovate.
Dopo alcuni minuti di ricerca le trovai in un cassettone, e le indossai pregando per i miei piedi.
Poi mi guardai sullo specchio soddisfatta.
E pensare che se non ci fosse stata la mia migliore amica aa obbligarmi non avrei mai comprato niente di simile.
Le mandai un bacio mentre giravo su me stessa, poi mi venne in mente la pochette nera che avevamo comprato da abbinare.
La cercai tra le borse e dopo poco la trovai; misi dentro il telefono e qualche soldo, voilà.
Uscii e passai davanti al bagno, dove vidi Zayn che comodamente si toglieva la maglietta per indossare una camicia, e per poco non iniziai a sbavare.
Mica male il ragazzo misterioso.
Poi dietro di lui notai Harry che dava qualche dritta al ciuffo usando il gel.
Mi girai per evitare di cadere per le scale, e trovai Niall in fondo con un borsone in mano.
Lo posò in un angolo, e poi mi sorrise mentre lo raggiungevo.
Mi sentivo terribilmente in imbarazzo, ma cercai di trattenere il rossore e sembrare spontanea.
-Si, sei un'incanto.-
Mi piaceva ricevere complimenti, come penso piaccia ad ogni ragazza normale, ma in quella situazione non mi piaceva essere guardata da tutti quegli occhi.
Quando tutti furono scesi ci dividemmo tra le macchine del playboy e di Louis, ed io ero accanto a Niall nella prima macchina, insieme al playboy e a Liam.
Viaggiammo per circa mezzora, qualcosa di più, poi ci fermammo in un locale di nome 'Celebrites' che pareva essere molto costoso.
C'era una stanza appartata dove cenammo scambiando qualche parola e iniziando a conoscerci, e quando si fece un po' tardi ci spostammo nella grande sala dalla quale proveniva musica ad alto volume.
Una discoteca, molto grande, strafiga, e piena di gente.
Subito prendemmo tutti un drink brindando a non so che cosa, poi andammo a ballare in mezzo alla folla.
Era divertente, stavo ballando con Niall da quasi un ora e mi sentivo perfettamente a mio agio, ma la stanchezza cominciava a farsi sentire, così andai al piano bar per bere qualcosa.
-Un mojito, grazie!-
Mi appoggiai ad uno sgabello mentre aspettavo il drink sentii una mano che da dietro si poggiava sui miei fianchi.
-Cloeeee! Cheeffai di bello?-
Era Harry, e dal tono di voce intuii che doveva essere piuttosto sbronzo.
-Harry, io stavo prendendo un d..-
Non feci in tempo a finire che le sue labbra erano incollate alle mie mentre si muovevano giocosamente.
Rimasi abbastanza allibita da quel gesto, e non ricambiai, anzi, mi staccai.
-Andiamo, ci divertiamo solo un po'!-
Forse erano i due o tre drink che avevo preso, ma qualcosa si stava battendo contro la mia coscienza per convincerla che non c'era niente di male in qualche bacio per divertirsi.
Così quando mi prese la mano e mi tirò con se attraverso la folla non mi opposi, e raggiunsi con lui un piccolo angolo appartato con dei divanetti, forse era anche privato.
Nonostante il piccolo senso di colpa che ribolliva, dopo alcuni attimi mi sciolsi e mi lasciai andare a quel gioco.
Per un po' fu un semplice contatto di corpi, la mia schiena contro il muro, i nostri petti schiacciati, e le nostre lingue che si accarezzavano, ma quando sentii la sua mano risalire il mio fianco e giungere alla zip del vestito un campanello di allarme mi fece svegliare e spalancare gli occhi.
Io Cloe Graimen, che avevo avuto un ragazzo in tutta la mia vita a tredici anni, che avevo paura di un bacio sulla guancia, avrei dovuto perdere la verginità con uno stupido ragazzo ubriaco che conosceva da neanche un giorno?
-Harry. Harry staccati!-
Sbottai alla fine dandogli una spinta.
-Hai bevuto, smettila.-
Cercai di uscire dalla stanza con il passo più veloce possibile, ma prima che potessi muovermi mi prese per il polso.
-E che t'importa? Andiamo, ci divertiamo!-
Cercò di convincermi con una voce bassa mentre riagganciava le mani dietro l'incavo della mia schiena, ma raccolsi tutte le forse e mi staccai con uno scatto.
-No!-
Non lasciai che intervenisse di nuovo, e me ne uscii da quella stanza più sfinita di prima.
Rialzai lo sguardo solo quando sbattei contro qualcuno.
-Scusa!-
Dissi prontamente non sapendo chi fosse.
-Oh, sei tu Niall.-
Constatai tirando un sospiro di sollievo, e lui sorrise.
-Si è fatto abbastanza tardi e dobbiamo ancora sistemare le camere, che ne dici di andare a casa?-
Mi chiese mentre camminavamo verso il bancone.
Tempismo perfetto Niall, davvero, volevo solo andare a casa a dormire.
-Uhm, si perfetto! Troviamo gli altri e usciamo.-
Lui annuì, e ci dividemmo per cercare gli altri quattro.
Quando furono tutti fuori uscii con Niall, che si sedette nella macchina di Louis con gli altri quattro, lasciandomi fuori.
-Fate pure, io aspetto qui eh.-
Esclamai battendo sul finestrino dove c'era Louis alla guida.
Lui si guardò dietro, e solo allora si accorse della presenza di Harry.
-Harry, forse dovresti prendere la tua macchina.-
-Eh? Oh, giusto!-
Ritardato.
Con poca coordinazione scese dall'auto di Louis che partì, e poi mi accompagnò con sé fino alla sua Range Rover nera.
Mi sedetti e la macchina partì, l'atmosfera era davvero imbarazzante, non sapevo che fare.
 
Fine flashback.
 
 
 
Ochei, sono entrato.
Che ve ne pare di me?
Che poi in realtà quello non sono io, ma è uno stupido ragazzino che non si immagina neanche cosa lo aspetta.
Comunque sia ho fatto la mia entrata nella storia.
E che entrata! Certo di sicuro non avevo instaurato un bel rapporto con Cloe, eravamo l'esatto opposto.
Ma, come si dice, gli opposti si attraggono, no?
 


-Harry.   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Uoooooooh.
Ce l'ho fatta, l'ho pubblicato!
OMG, sono un po' in ritardo rispetto ai miei soliti dieci giorni, scusatemi.
Beh che ne dite del capitolo?
E' un po' più lungo del solito, ma dovevo farci stare tutto!
E poi in questi giorni ci sono a casa i miei, e quindi non mi lasciano stare molto al computer t.t
Sta mattina sono andata a fare la visita oculistica, e indovinate?
Devo mettere gli occhiali.
Sti cazzi, per fortuna solo quando leggo, sto al computer o guardo la tele, in giro no.
Vabbè di me non ve ne frega niente, a voi come va la vita?
Spero bene
Beh la storia va avanti, e finalmente anche il secondo protagonista ha fatto la sua entrata ad effetto.
Vabbuò, ora, un BIG SHOUTOUT a:
kidrahulvoiceandsmile
ninaown
Tomlinson Styles
eyes of a dreamre (Bel nick ragazza!)
arifus69
_xonedssmile_
itswilliamsmjle
OneDmylife
aria_91
_Leeroy_
(Ti amo ancora c:)
Supermannnnn__ (Sei una figa c:)
S_ummero09
Harold_my_life

Grazie a tutte voi per tutte le recensioni di questi tre capitli scorsi!
Cioè, sono 29 recensioni in tre capitoli, vi amo. c:
Ora me ne vado che sto scrivendo troppo, alla prossima pupe!
 
xx, Flying_

 

 

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Capitolo 5
*** Harry. ***







 
Love is forever.

 
10 Aprile 2018.
Buongiorno. Come va? 
Io come sempre, diciamo.
A parte il fatto che non so il motivo ma non ho fame e non mangio da ieri.
Comunque non importa, mi piace abbastanza quello che sta per succedere nella storia, e mi sono anche impegnato per cercare le parole giuste nel raccontarlo. 
Buon ascolto.




Flashback.

Pov Cloe.
La macchina si fermò, eravamo arrivati davanti a casa di Niall.
Dopo un viaggio di straziante silenzio volevo solo uscire da quell'auto opprimente, e l'avrei fatto se non fosse per la voce di Harry che mi fermava. 
-Aspetta.-
Mi voltai verso di lui cercando di assumere la faccia più scocciata possibile, anche se in verità ero curiosa di quello che avrebbe voluto dire.
-Scusa, non avrei dovuto.-
Dici? E menomale che lo sai, idiota.
-Non fa niente.-
Risposi dura mentre aprivo la portiera della macchina.
-No, fermati!-
Questa volta mi prese per il polso, visto che avevo già un piede sulla strada, e lo fece con più delicatezza di quanto mi immaginavo.
Nonostante avessi solo voglia di dormire, mi convinsi di restare in quell'auto per ascoltare le sue scuse.
-Che vuoi?-
Chiesi sospirando mentre richiudevo la portiera.
Quando mi voltai i suoi occhi che prima erano bassi schizzarono su di me.
-E' solo che.. Non voglio farmi un altro rivale, ecco.-
Rimasi perplessa alla sua risposta. 
Improvvisamente la parte di cervello che mi diceva di andarmene a dormire scomparve, e sentii dentro il forte desiderio di conoscere più a fondo quel ragazzo.
Mentre lui guardava me, io fissavo un punto nel vuoto davanti a noi, anche se alcuni attimi dopo la situazione si ribaltò mentre gli rispondevo.
-Rivali? Tu?-
Chiesi, e fu mia intenzione aggiungere un po' di ironia alla seconda parola.
Insomma non capivo, lui era carino, a quanto pare cantava bene, era famoso ovunque, come poteva avere rivali?
-Già.-
Rispose lui quasi sospirando, distrattamente, aggiungendo al tutto un sorrisetto amaro.
Poi si girò verso di me, che continuavo a guardarlo senza capire.
-Vedi, se tu piaci ad una persona, molto probabilmente ce ne sarà una che ti odia perché non sei il suo tipo. Se io piaccio a migliaia di persone, prova ad immaginare quante persone non mi sopportano.-
Fece una pausa, tutti e due tornammo a guardare fuori immersi nei propri pensieri.
Si era spiegato, eppure ancora non capivo. 
Ochei aveva rivali, ma aveva anche persone che lo amavano, amici fantastici, tutto quello che poteva desiderare. Come poteva pensare ai rivali invece che godersi la vita?
-E non puoi semplicemente fregartene?-
Chiesi, girandomi ancora una volta verso di lui.
Probabilmente io avrei fatto così. anche se era difficile immaginarselo.
E poi lui girò la testa con gli occhi bassi, e l'immancabile sorrisetto amaro.
-Sai ho sempre voluto essere una di quelle persone che se ne fregano, ma semplicemente non lo sono.-
Disse, cancellando il sorriso durante l'ultima frase.
E capii che la conversazione finiva lì quando vidi una mano poggiarsi sulla portiera, e una sul freno a mano.
Le nostre braccia si sfiorarono mentre tirava la leva, e poco dopo mi ritrovai sola in macchina.
Allora ci misi poco a capire. Semplice, una maschera.
Scesi anch'io, e a passo svelto lo raggiunsi proprio mentre la porta di casa si apriva.
Le nostre facce non erano esattamente felici ed entusiaste, ma i quattro ragazzi non sembrarono accorgersene viste le stupide domande che fecero.
-Allora?-
-In macchina?!-
-Non male Harry, la prima sera.-
Il primo era Niall, il secondo Louis, ed il terzo Zayn.
-E' troppo pettinata per essere stata con Harry.-
Ecco, mi mancava il quarto.
-Smettetela idioti.-
Sbuffò Harry ridendo mentre si spostava verso le borse. Cioè, la borsa, tutti gli altri si erano già sistemati.
-Dove porto la mia roba?-
Chiese prendendo il suo borsone, mentre gli andavamo incontro.
-Sei nella mia camera con Louis.-
Rispose velocemente Niall.
Rimasi perplessa.
-E tu dove dormi?-
Gli chiesi piano affiancandolo.
Lui mi sorrise mentre io lo guardavo con la fronte corrugata.
-Se non ti dispiace dormo nel letto matrimoniale con te. Insomma non volevo metterti con uno sconosciuto. Ma se preferisci posso sempre stare sul divano!-
Disse tutto sorridendo sicuro, poi concluse alzando le mani nell'ultima frase.
Gli sorrisi anche se non ne avevo molta voglia.
-Va benissimo in camera mia.-
Dissi cortesemente. Lui mi sorrise, e senza pensarci troppo mi fiondai su per le scale.
-Il bagno è mio!-
Lasciai quei maledetti trampoli davanti alla porta di camera mia, e mi chiusi in bagno.
Tirai un sospiro, non stavo affatto bene quella sera.
Mi struccai, mi lavai il viso, spazzolai un po' i capelli finché della serata passata non mi rimase solo più il vestito.
Aprii la porta e trovai Louis e Zayn fuori ad aspettare.
Gli sorrisi debolmente, e prima che potessero dire qualsiasi cosa mi richiusi dietro la porta della mia camera.
Mi sfilai il vestito, infilai una maglia lunga che fingeva da pigiama, e mi rintanai sotto alle coperte.
Non sapevo perché, ma mi sentivo un vuoto nello stomaco. 
Odiavo trovarmi nel letto, e non riuscire a dormire nonostante fossi morta di sonno. Quando mi succedeva iniziavo a pensare, e non era mai stata una buona cosa.
Avete presente quei momenti in cui ti senti triste e non sai il perché? Hai solo voglia di piangere, e ti ritrovi a pensare a tutte le cose peggiori pur di riuscirci.
Mi venne in mente mio padre, ma cercai subito di cancellare quell'immagine. Cercai di pensare a qualcosa di bello, e la prima persona che mi venne in mente fu lui, Jimmy.
Non mi accorsi neanche che un paio di lacrime avevano iniziato a scendere.
-Buuh!-
Sussultai quando la porta si spalancò di colpo facendo entrare troppa luce e tre perfetti deficienti che non la smettevano di verseggiare.
Mi girai dalla parte opposta per non far vedere il viso, e cercai di camuffare i piccoli singhiozzi con una voce assonnata.
-Avete quasi finito?-
Non feci in tempo a concludere la domanda che mi trovai due mani che attraverso la coperta mi facevano solletico.
-Ma che cazz..-
Appena mi voltai mezza scazzata ci bloccammo entrambi.
Lo vidi puntare con gli occhi Liam e Zayn, che probabilmente capirono e chiusero la porta lasciandoci soli.
-Piangi?-
Roteai gli occhi al cielo anche se non mi poteva vedere.
-No, di solito faccio la pipì dagli occhi.-
Risposi voltandomi dalla parte in cui non c'era lui, senza molti risultati visto che si spostò.
Sospirò, e sentii un peso accanto alle mie gambe.
-Andiamo, sono il più vecchio qui, posso provare a capire cosa non va.-
Mi convinsi, anche se non avevo voglia di parlare, ma avevo proprio l'impressione che non se ne sarebbe andato, così mi misi seduta contro la spalliera.
-Momento di crisi senza motivo.-
Spiegai in un veloce riassunto. Non gli avrei certo detto tutti i ricordi che mi stavano passando per la testa, era un po' prematuro raccontare il mio passato ad uno sconosciuto.
Lo sentii sorridere.
-Beh, in questi casi devi pensare alle cose belle. Insomma, ci sarà pur qualcosa che ti ha reso felice, no?-
-Certo.-
Risposi subito, anche se non mi era venuto in mentre proprio niente.
Ma se avessi detto di no sarebbe rimasto lì per chissà quanto.
-Ecco, pensa a quello e sorridi.-
Concluse alzandosi.
-Grazie.. Louis.-
Per fortuna mi venne in mente il nome.
Poco dopo raggiunse la porta, e prima di uscire sussurrò un 'buona notte'.
-Buona notte.-
Risposi quando fu già uscito.
Mentre i miei occhi si riabituavano al buio, sentii un rumore alle mie spalle, e prima che potessi girarmi un peso sprofondò accanto a me.
Subito mi allarmai, ma poi mi ricordai che Niall avrebbe dovuto dormire con me, così mi girai verso di lui più tranquilla.
-Notte Cloe.-
Disse piano, per poi darmi un bacio sulla guancia, come quello della mattina stessa.
Quel gesto mi fece sorridere spontaneamente.
-Notte Niall.-
Risposi senza smettere di sorridere.
Si, in fondo una cosa bella e che mi faceva stare bene c'era, e si chiamava Niall.


Aprii gli occhi piuttosto spaventata dalle urla provenienti da fuori.
-Zayn quando finisci in bagno, prima di scendere va a svegliare Cloe e dille che andiamo allo studio a registrare un pezzo!-
Sbadigliai assonnata, e presi il cellulare dal comodino mentre mi stiracchiavo.
Le otto e mezza di mattina.
Poco dopo sentii bussare alla porta, non risposi e questa si aprì.
-Oh, sei sveglia.- lo guardai con un sorriso stanco, che lui ricambiò. -Noi andiamo ad uno studio a Dublino per una registrazione, ci aspetti per pranzo?-
Mi appoggiai sui gomiti e pensai un attimo a quello che aveva detto. Registrazione? Registrazione uguale canzone, canzone uguale voci, voci uguale loro che cantano.
-Faccio in tempo a prepararmi?-
Chiesi girando la testa verso di lui. Era ancora alla porta, appoggiato allo stipite mentre con una mano si grattava il fianco sinistro.
-Se non ci metti più di un quarto d'ora si.-
-Perfetto, dieci minuti e sono pronta.-
Conclusi ributtandomi sul letto.
La porta si chiuse, e appena trovai un po' di forza per farlo mi alzai, mi stiracchia, presi un completo ed andai in bagno.
Avevo un aspetto abbastanza penoso viste le borse sotto gli occhi, l'espressione stanca e i capelli distrutti.
Mi sciacquai velocemente sotto la doccia, senza bagnare i capelli che raccolsi in una coda alta.
Aspettando di asciugarmi mi truccai usando i trucchi di Maura, avrei dovuto comprarmeli prima o poi. Anche perché, senza offesa, ma non facevano proprio al caso mio i trucchi che usava lei.
Infilai i miei jeans neri a sigaretta, misi il cellulare in tasca, e una felpa grigia con uno smile, che mi stava abbastanza grande.
Avrei anche dovuto comprarmi dei nuovi vestiti prima o poi.
Liberai i capelli e abbassai la testa per rifare una coda decente, anche se tutte le varie gobbette rimasero visti i miei capelli mossi.
Diedi uno sguardo allo specchio mentre uscivo, e quando fui in camera infilai le mie converse. E scendendo le scale mi resi conto che avevo ancora male ai piedi dalla sera prima.
I ragazzi erano tutti di sotto, in cucina, a mangiucchiare biscotti mentre probabilmente mi aspettavano.
-Buongiorno!-
Salutai attirando l'attenzione di tutti.
Sorrisi ai vari saluti, poi mi avvicinai a Niall che, nuovamente, mi diede un bacio sulla guancia facendomi sorridere.
Calò il silenzio, se non per il rumore di biscotti che venivano masticati, ma durò poco, perchè un cellulare prese a suonare.
-Si?-
Rispose Liam portandosi l'iphone all'orecchio.
Si, iphone, il cellulare costoso che aveva anche Harry, avevo sentito Liam chiamarlo così prima.
-Certo, usciamo subito!-
Rispose per poi riattaccare.
Si mise l'aggeggio in tasca, e poi si rivolse a noi che aspettavamo in silenzio.
-L'autista è fuori!-
Louis e Harry si alzarono, e uscirono seguiti dagli altri mentre farfugliavano qualcosa.
Autista?
Uscimmo, e trovai davanti al vialetto un furgone nero, vetri oscurati, e un omone vestito elegantemente che aspettava fuori dalla porta del conducente.
I ragazzi salutarono amichevolmente l'uomo, probabilmente lo conoscevano già; io mi presentai cordialmente con un sorriso.
Poi questo aprì la portiera retrostante che scivolò fino a bloccarsi.
Lasciai salire tutti, poi li seguii e mi sedetti nell'ultimo posto rimasto.
Mica male il posto, pensai mentre venivamo chiusi dentro.
La vettura partì curvando, e mi trovai a dovermi appoggiare alla spalla di Harry, accanto a me.
Subito non provai niente, ma appena mi ricordai di tutto quello che era successo la sera precedente spalancai gli occhi, e nella mia pancia l'imbarazzo si fece un piccolo spazio.
-Tutto bene?-
Era Niall, esattamente di fronte a me, che probabilmente si era accorto della mia espressione.
-Certo.-
Risposi con un mezzo sorriso, cercando di convincerlo.
Che ci fossi riuscita o meno, non me ne importai molto, poggiai la testa al vetro, e dopo pochi minuti di viaggio mi addormentai.

Fine flashback.



Bene signori, ho finito anche per oggi.
Con quella breve conversazione all'inizio i due ragazzi cominciano a conoscersi un poco, e a quanto pare Cloe rimane molto incuriosita da questo angolo misterioso che appartiene al ragazzo. Cioè, al vecchio me, per intenderci.
Cloe fa anche amicizia con gli altri, ed inizia ad ambientarsi e a trovarsi a suo agio in quella nuova vita.
Quindi, che dire, spero che anche se è stata più breve delle altre questa parte vi sia piaciuta.
Io vi aspetto domani, qui, come sempre.
Ciao!

 


-Harry.        



















Uooooooooh!
*sono in fottuto ritardo*
Scusate, ma ho avuto un casino da fare. Insomma ho dovuto fare tutti i compiti delle vacanze per oggi, studiare per l'esame di patentino che avrò domani, risolvere delle questioni no esattamente bell in famiglia e.. Non è decisamente stato un bel periodo, ecco.
Comunque scusate, sono abbastanza in ritardo.

Parlando del capitolo, che ne pensate?
Anche se non ero molto invogliata e ispirata, ho cercato di impegnarmi, ed è venuto fuori questo,
mh.
Fatemi sapere qualcosa. c:
Ora, un
BIG SHOUTOUT a:


 
aria_91
ninaown
_xonedssmile_
arifus69
s_ummero09
Tomlinson Styles
weareallmad
Harridol_
zajnsfaith_
Dani horan
harrehs
LauraMsmile
Hi Harry
xX_Luna_Lovegood_Xx
Bianco e nero


GRAZIE MILLE PER LE 15 SPLENDIDE RECENSIONI. :)
Mi scuso per tutte le storie che avevo promesso di recensire che ho abbandonato, scusate ma probabilmente con tutto questo casino me ne sono dimenticata o ho perso i link, se siete tra queste persone richiedetemelo, per favore. :)
Bene credo di aver finito, ora vi lascio in pace.
Addio people!


xx, Flying_

 

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Capitolo 6
*** Wow. ***






Love Is Forever.








 
11 Aprile 2018.
Ciao a tutti e a tutte.
Come va? Io meglio rispetto a ieri, anche se ancora non riesco a mangiare molto.
Boh, sarà il cambio di stagione. Comunque non importa, sta notte dopo aver vomitato non sono più riuscito a dormire, quindi vi ho preparato un altro bel pezzo da raccontare. 
Hope you like it.




Flashback.

Pov Cloe.
Sentivo i brividi che si divertivano a correre su e giù per tutto il corpo, invadendo la spina dorsale mentre le vibrazioni delle loro voci giungevano alle mie orecchie.
Wow.
Era l'unica cosa che riuscivo a pensare.
Woow.
Stavo sentendo una canzone di cui non sapevo il nome, e non conoscevo il significato, dato che le parole erano l'ultima cosa a cui pensavo.
Si erano alternati prima Louis, poi Zayn, poi Liam, e tutti e tra mi avevano completamente lasciato di sasso. Le loro voci erano ancora più belle e intonate di quanto sembrasse nella registrazione.
Avevo pensato che la voce di Louis fosse dolcissima e con un timbro particolare, di Zayn mi aveva colpito l'ultima frase, "I'm not sure" mi pareva che dicesse. E l'aveva detto con una voce tremendamente sincera. Poi l'ultima cosa a colpirmi prima della seconda strofa fu l'acuto di Liam, forse neanche io sarei riuscita ad arrivarci.
Poi ci fu la voce di Niall, che ascoltai cercando un collegamento con la sua voce di sempre. Era lui, inconfondibilmente, era la sua voce, ma con una marcia in più.
Poi tutto si fermò quando una voce più grave e roca intonò la sua parte.
Avrei mentito a me stessa se avessi anche solo pensato che la voce di Harry non mi aveva colpito. 
Nonostante non capissi affatto quel ragazzo, il suo comportamento, e non mi stesse del tutto simpatico, in quel momento, mentre cantava con gli occhi chiusi mi sembrò di conoscerlo da una vita. E tutto finì all'inizio del secondo ritornello.
Continuai ad ascoltare senza perdermi niente, lasciando che ogni tanto l'orecchio cadesse su quel timbro particolare di Harry, che mi rapiva più di tutti.
Avrei potuto odiarlo fino alla morte, ma quando cantava riuscivo solo ad ascoltare.
Senza che neanche me ne accorgessi avevano finito di cantare, si erano alzati dagli sgabelli e si stavano sbattendo i pugni a vicenda.
Li osservai senza dire niente, e l'unica cosa che riuscii a fare quando Niall mi fece l'occhiolino fu sorridere.
-Allora?-
Mi chiese questo avvicinandosi, mentre gli altri lo seguivano. Mi spostai dall'angolo della stanza e li raggiunsi.
-Si, devo dire che siete decisamente orecchiabili.-
Cercai di parlare sembrando convinta, e nascondendo lo stato di trance in cui ero caduta poco prima.
-Non ti sprecare con i complimenti eh!-
-Guarda che l'ho vista la tua faccia!-
Il primo era Louis, che mi fece una linguaccia, e a seguire ci fu Zayn che mi guardava con aria divertita.
-Si! Si, va bene siete bravi, molto, l'ho ammesso okay?-
Sbottai improvvisamente con le mani in alto e un piccolo sorriso.
I ragazzi risero tutti insieme, tutti eccetto Harry, la quale reazione fu un veloce sorriso divertito.
Sembrava più serio, più silenzioso del solito. Cioè, lo era.
Non avevano la minima idea del perché, quel ragazzo proprio non lo capivo, e ora che tutto era tornato normale, che non cantava, sembrava aver rimesso la maschera dello stesso presuntuoso di sempre.
-Bene ragazzi!- la voce di un uomo che avevo visto solo dal retro di un vetro spezzò il silenzio e ci fece voltare tutti. -Andava benissimo, ora mi servono solo più l'ultima parte di They Don't Know About Us, e tutta Over Again.-
I ragazzi annuirono insieme, per poi tornare a sedersi negli appositi sgabelli davanti a delle aste microfonate, mentre io tornai a poggiarmi in un angolo della stessa stanza.
Appena l'uomo fu seduto dall'altra parte del vetro con delle cuffie, partì una base, tranquilla.
Con un segno della mano fece segno di partire, e Niall cominciò a cantare.
Nel finale di questa canzone è ben udibile la voce alta e purissima di Zayn, che mi colpì durante gli acuti in sottofondo.
Anche questa melodia finì, ma dopo una decina di secondi ne partì un'altra, altrettanto tranquilla.
Potei notare dai primi versi e dal ritmo che era una canzone piuttosto triste, e questo non fece che farmi aumentare i brividi.
Il cuore mi batteva forte mentre mi facevo coinvolgere dal testo e dalle voci.
Mi piaceva la musica, ma non avevo mai provato una cosa simile per una canzone.
Le parole andarono avanti, e nuovamente rimasi un po' sorpresa nel sentire le note cantate da Harry.
Lo guardai durante tutto il suo assolo, fissandolo insistentemente, mentre lui corrugava la fronte con gli occhi chiusi.
E nuovamente mi sembrò una vera persona sincera.
Poi rimasi ancora più sorpresa quando aprì gli occhi, lasciando intravedere del rossore e della lucidità, come se stesse per piangere.
Davvero cantare una canzone triste poteva essere così tanto coinvolgente da piangere? E davvero uno come Harry era così sensibile da farlo?
Cercai di cacciarmi il riccio dalla testa, ultimamente ci stavo pensando troppo e non andava bene; anche se infondo c'era qualcosa che mi spingeva a conoscerlo.
Rimasi assorta, a studiare le loro voci, come soliste e come coretto, avevano qualcosa di speciale. Non avevano le più belle voci che avessi mai sentito, la canzone non era la più bella di sempre, ma quel loro stile, le loro personalità e la passione che ci mettevano rendevano tutto speciale, ed era difficile non esserne attirata. E, anche se mi scocciava dirlo, quello che più mi attirava, che più speravo di conoscere era esattamente lui, Harry.
La canzone finì proprio con la sua voce grave nel silenzio, poi i ragazzi presero dell'acqua dalle bottigliette e tornarono a parlare.
Dopo poco più di mezzora abbandonammo quel luogo in cui il colore dominante era il bianco, e tornammo a salire sul furgoncino di prima.
E non fu una partenza qualsiasi.
Ero rimasta sorpresa, quasi scandalizzata dalla folla che si era formata intorno alle transenne.
Due file di transenne di ferro formavano una via per arrivare alla vettura, e tutto intorno la piazza era riempita da ragazzine di ogni età, con le lacrime agli occhi e le urla che uscivano senza tregua.
Wow.
Fu di nuovo l'unica cosa che riuscii a pensare.
Per i primi metri alcune ragazze ci corsero dietro, salutai cordialmente anche se non potevano vedere oltre ai finestrini scuri, non  i sarei mai aspettata una cosa del genere.
-Wow.-
Portai alla voce i miei pensieri, quando la situazione fu tranquilla.
-Eh già.-
Aggiunse Niall guardando indietro.
Eravamo tutti lì seduti, ad eccezione di Harry che doveva andare a pranzo con un manager, a quanto avevo capito. Certo, avevano delle vite davvero difficili per essere cinque ragazzi adolescenti.
Ero accanto a Louis, davanti avevo Niall e Zayn.
-Meglio di ieri sera?-
Chiese improvvisamente il mio vicino, cercando di tenere la voce bassa anche se per tutti fu facile sentire.
Mi voltai abbastanza scocciata verso di lui, proprio non avevo voglia di pensarci, e risposi distrattamente.
-Si.-
Mi guardò poco convinto, e io tornai a guardare fuori per evitare il suo sguardo.
-Perché? Che è successo ieri sera?-
Questa era la voce innocente e curiosa di Niall.
Roteai gli occhi senza voltarmi. Un po' mi dispiaceva trattarlo così, ma non avrei sicuramente parlato di cosa era successo tra me e Harry la sera prima, e di sicuro non l'avrei fatto davanti a loro quattro!
-Louis?-
Era ancora Niall, che aveva spostato l'attenzione da me a Lou.
-Beh, veramente non lo so neanch'io, di preciso.-
Con la coda dell'occhio potei notare che l'attenzione era concentrata su di me, e che Niall mi stava scrutando forse con una nota di preoccupazione.
Mi stavano fissando tutti, e la cosa mi metteva esageratamente a disagio.
-Ma che volete?!- Sbottai improvvisamente girandomi.
-Non siete i miei migliori amici, ci conosciamo da due giorni, vi aspettate che venga a raccontarvi qualcosa alla quale non ho neanche voglia di pensare? No, quindi, per favore, lasciatemi tranquilla e cambiamo discorso.-
Tornai a buttarmi sul sedile e a guardare fuori, e tutta la magia che avevo provato sentendoli cantare svanì.
Il silenzio era tombale, ma potevo percepire i loro sguardi su di me.
In effetti avevo un po' esagerato. Forse perché mi ero svegliata presto, forse perché ero stanca.
Mi voltai per curiosità, per vedere quali erano le loro facce.
La prima persona che vidi fu Niall, con un'espressione in viso che era un misto tra dolcezza, curiosità, preoccupazione.
Lo spostai su tutti gli altri, che sembravano dirmi "Non hai molte altre persone con cui confidarti, ti puoi fidare di noi."
Per l'ennesima volta roteai gli occhi al cielo, e sbuffai arrendendomi.
Loro sorrisero fastidiosamente, capendo che stavo per parlare.
-Harry ieri sera era ubriaco e ci ha provato, poi tornando a casa abbiamo parlato, e ora si comporta stranamente. Ok?-
Mi guardarono, un po' delusi.
-Beh non è molto strano, Harry fa spesso il deficiente quando beve, devi capirlo.-
Disse Louis spiegando l'espressione di tutti.
-Ma dovrei capire cosa scusa? Va bene, era ubriaco, ma perché ora non mi considera e fa lo sbruffone?-
Louis si lasciò andare sul sedile, mentre gli altri ci guardavano in silenzio.
-Si, questo è strano, insomma, Harry è strano.-
Seguirono diversi attimi di silenzio.
-Secondo me nasce qualcosa.-
Il mio sguardo non tardò a trapassare Zayn con tutta la cattiveria possibile.
-Smettila.-
-Dai sareste carini.-
Suppose Liam.
Per un attimo provai ad immaginarmi la coppia, ma proprio non ci riuscivo, e scossi la testa.
-Anche tu.-
-No davvero, io ti ci vedo bene con Harry.-
-Niall!-
-Magari si riprenderebbe un po'!-
Aggiunse Louis facendo ridere tutti, che non smisero di commentare mentre io sbraitavo.
-Avete quasi finito?!-
Sbottai con un tono di voce alto, zittendo tutti.
Si resero conto di aver esagerato un po', e tornarono fermi ai loro posti.
Per un attimo pensai che la conversazione fosse finita, tornai a fissare l'esterno e le gocce che stavano iniziando a scendere sempre più velocemente.
-Seriamente Cloe,- non mi voltai, ma continuai ad ascoltare solo per il fatto che era Niall. -Si vede lontano due miglia che non lo sopporti dal primo momento, ma comunque sei attratta dalla sua personalità, abbiamo visto tutti come lo fissavi prima. Si comporta da stupido, ma è molto sensibile, io non mi farei scappare un'opportunità con lui, se fossi in te.-
Ci riflettei un attimo, non potevo dargli torto su niente, se non per l'ultima parte.
-Opportunità? E quale sarebbe, scusa?-
Sbottai improvvisamente interessata, e Zayn rise lievemente.
-Sarò anche azzardato, ma non è affatto normale che Harry dopo averci provato con una ragazza si scusi e si apra. Secondo me lui è attratto da te quanto tu lo sei da lui.-
Zayn non si importò neanche di trattenere il sorriso divertito mentre parlava, e per un attimo gli credetti, prima di tornare a ragionare.
-Ma finiscila. Ci conosciamo da un giorno scarso, non credo proprio di essere attratta da lui, e tanto meno che lui possa essere attratto da me.-
-Va bene.-
Concluse lui con l'aria di chi la sa lunga.
Continuai a dirmi che erano tutte baggianate, anche se una piccola vocina che credeva alle parole di Zayn c'era.
Quando fu mezzogiorno meno un quarto arrivammo a casa, mi cambiai velocemente, poi mi chiusi in camera con l'ipod nano alle orecchie e il blocco degli schizzi sulle gambe.
Chiusi gli occhi per pensare ad un soggetto, per immaginarmi qualcosa.
Mi venne in mente un occhio; era il fottutissimo occhio di Harry.
Scossi velocemente la testa, i ragazzi non avevano fatto che mettermi in testa una marea di cazzate, e io non dovevo iniziare a crederci.
Tra me e Harry non c'era un bel niente, se non un rapporto molto distaccato.
Punto.

Fine flashback.



Parlare di questi momenti mi fa sempre sorridere. Insomma, se penso a me adesso, a Cloe adesso, e a noi due in quel periodo, mi accorgo quanto due ragazzini potevano essere ingenui.
Durante quei giorni stavo impazzendo, avevo deciso di volere una relazione un po' seria, eppure proprio non riuscivo a non fare il deficiente.
E con la mia stupidità mi ero convinto che Cloe fosse la ragazza giusta, anche se non la conoscevo.
E alla fine tutta la mia stupidità mi è venuta a favore, perchè se non l'avessi importunata, se non avessi fatto quel che ho fatto, ora non sarei qui.
Ochei, basta parlare, credo di avervi annoiato abbastanza.
Spero che questa parte vi sia piaciuta quanto le altre.
Ci sentiamo presto, ciao!
 


 
-Harry.                      
 










 

Uooooooh!
Eccomi! Eccomi! Eccomi!
Yeeh.
lol Come va?
Io abbastanza bene, sono quasi riuscita a  convincere i miei a comprarmi i biglietti, ora devo sperare di trovarli, cavolo.
Voi che mi dite di San Siro? Se siete del sud o non potete mi dispiace, cercherò di non parlarne, non mi va di disturbarvi. :)
Parlando del capitolo, fa abbastanza bleah, forse l'unica parte un po' interessante è l'inizio, in cui Cloe capisce di essere un po' attirata dalla personalità misteriosa di Haz. Anche se poi nega tutto, ma per un amore ci vuole tempo, non aspettatevi un 'ti amo' al sesto capitolo c':
Harry nella conclusione fa abbastanza capire che ci sarà una relazione, o almeno un rapporto tra i due, e si capisce bene dalle sue parole, giusto?
Però non ho voluto anticiparvi troppe cose c:
Boh, ditemi voi che ne pensate.
Ora, a
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Nonavreicredutomai
_Leeroy_ (ti voglio un mondo di bene dolcezza)


 
Grazie mille a tutte per le 15 recensioni. :)
Spero di non avervi deluso con questo capitolo :)
Poi, per conoscerci, ho decis una cosa carina. Alla fine di ogni spazio autrice metterò una parte con una domanda riferita a voi lettrici, a cui potrete rispondere nelle recensioni.
Non ha molto senso, ma così ci possiamo conoscere e mi diverto un po'. lol
Ora mi dileguo, cieo!


►Ask
Quanti anni avete? Io non lo dico, se volete potete provare ad indovinare ;)

xx, Flying_

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Capitolo 7
*** War. ***




Love is forever.




12 Aprile 2018.
Buona sera.
Come va? Io come al solito, non ho niente di speciale da raccontarvi, quindi scusate la scarsa introduzione ma passerò direttamente al racconto; buona lettura.


Flashback.

Pov Cloe.
Dopo essere arrivati a casa la fame di tutti iniziava ad aumentare, così misi a cuocere una buona dose di spaghetti e una pentola con del sugo cucinato a stimolo, mentre i ragazzi guardavano la televisione.
-Ragazzi!-
Urlai mentre posavo la pentola calda in centro tavola. Nessuno mi sentì visto il livello del volume in sala e la porta chiusa, così mi recai da loro per avvisarli.
Appena Niall mi vide mi sorrise, e dopo aver ricambiato avvisai tutti.
-E' pronto!-
In meno di un minuto eravamo tutti seduti a tavola, mi ero trovata tra Louis e Harry. Il primo semplicemente seduto a mangiare e scambiare chiacchiere con gli amici, il secondo muto come un pesce che ogni tanto lasciava fuoriuscire un ghigno quando le battute erano divertenti.
Affari suoi, pensai.
Mentre inforchettavo una parte per sbaglio gli detti una spinta sul braccio, e lui si voltò a guardarmi, mettendomi piuttosto in soggezione.
Ora, già non ero del tutto lucida e rilassata dato che ero stata svegliata presto. In secondo luogo, ero ancora abbastanza scioccata da quello che avevo visto e sentito la mattina stessa. E in terzo luogo, quella mattina Harry sembrava cambiare umore ogni ora, e stava iniziando a darmi sui nervi. Quindi potete immaginare che quando iniziò uno stupido giochino di spinte per lo spazio sul tavolo, la mia reazione non fu esattamente positiva.
-Dio, la smetti? Non mi hai cagata tutta la mattina, puoi continuare ancora invece di tirarmi gomitate mentre mangio!-
Sbottai improvvisamente lasciando cadere la forchetta nel piatto quasi vuoto. Si girò lentamente mentre lo guardavo, e ancora una volta aveva un odioso ghigno divertito in faccia.
-Potresti spostarti più in là.-
Cos'era, cercava di istigarmi? 
-Senti, non so se lo hai notato ma qui c'è una persona.- Gli feci notare indicando insistentemente Louis vicino a me. -Quindi se mi sposto comincio a dare fastidiose gomitate a lui come tu stai facendo con me. In sostanza, credo che l'unica soluzione sia che tu evapori e la smetti di fare il bambino!-
Quel giochino di botta e risposta aveva sostituito il giochino delle gomitate, ma mi piaceva di più perché potevo finalmente dirgli quello che pensavo.
-E se invece ti togliessi tu?-
Chiese lui dopo qualche secondo, riportandomi alla realtà. Lo stesso ghigno in faccia, lo stesso tono insopportabile, e lo stesso ego che avevo notato sin dal primo giorno. E anche se avevo provato a cambiare idea, e un po' ci ero riuscita, questo improvviso suo cambio d'umore mi aveva confermato quanto quel ragazzo fosse infantile.
-Senti Styles o come ti chiami, se hai le tue cose non è colpa mia, quindi sta zitto e mangia.-
Cercai di concludere, ripresi la forchetta e tornai a mangiare liquidando tutte le occhiate divertite dei presenti.
-Se qui c'è qualcuno col ciclo quella sei tu, cara.-
Ancora quella voce fastidiosa che mi entrava nelle orecchie, stavo per prenderlo a pugni.
-Fottiti.-
Lasciai di nuovo rumorosamente la forchetta nel piatto, mi alzai strisciando la sedia, e me ne uscii dalla stanza. L'ultima cosa che feci in tempo a sentire fu "Se proprio vuoi posso fottere te". Alzai gli occhi al cielo e facendo finta di non aver sentito mi preparai per una rilassante doccia calda.


-Io vado a farmi un giro, qualcuno vuole venire?-
Ero giusto sdraiata sul letto, dopo aver continuato un po' il ritratto di Niall, che pensavo a qualcosa di interessante da fare.
-Vengo io!- Urlai dalla camera cogliendo al volo la proposta di Louis. -Dammi cinque minuti e scendo!-
Raccolsi le forze necessarie e mi alzai dal letto con uno scatto per prepararmi.
Raccolsi velocemente l'abbinamento che avevo indossato la mattina stessa, mi vestii, diedi una ritoccata al trucco e scesi infilandomi le mie storiche Converse.
-Eccomi.-
Sbottai dopo aver preso un lungo respiro. Louis si girò, mi sorrise, poi aprì la porta e uscimmo salutando.
-Andiamo a piedi?-
Chiesi mentre lo raggiungevo sulla strada.
-Ma si.-
Rispose lui con un'alzatina di spalle. Annuii e la conversazione si concluse lì, lasciandoci sprofondare nel classico imbarazzante silenzio.
Lasciai un attimo che i pensieri vagassero, Louis mi sembrava simpatico, era stato carino con me, come poteva essere il migliore amico di un egocentrico? E, soprattutto, come faceva a sopportarlo? Restava il fatto che magari mi ero sbagliata anche su di lui, poteva benissimo essere stupido quanto Styles, solo che magari lo nascondeva meglio.
-Hai già fatto amicizia con Harry.-
Constatò Louis riportandomi alla realtà. Ci misi un attimo ad assorbire le parole e a riprendermi dai pensieri, ma poi capii a cosa si riferiva e girai gli occhi al cielo.
-Lasciamo perdere.-
-Dai, alla fine non è così male come sembra. Cioè, magari è un po' stupido, ma sta maturando. Lo conosco bene, ha solo bisogno di qualcuno che gli dia una-
-Lasciamo perdere.-
Lo fermai sul nascere visto che avevo intuito perfettamente dove voleva andare a parare. Non sarei mai andata da Styles a chiedere scusa, e tanto meno avrei provato a conoscerlo per aiutarlo con i suoi problemi adolescenziali.
-Okay.-
Concluse lui.
Camminammo per qualche secondo, poi vidi una ragazza, ragazzina, che ci correva incontro con uno sguardo che pareva.. Assatanato? Subito assunsi un'espressione strana pensando che fosse solamente una persona non del tutto finita, a cui piaceva molto spaventare la gente correndo per strada. Solo quando poi mi girai giusto in tempo per vedere il modo in cui si era attaccata a Louis in un abbraccio capii che probabilmente era una fan.
Guardai le sue espressioni, gli occhi lucidi, e da come parlava capii che non era del posto, il suo accento sembrava più latino. Dopo un autografo su un CD e un altro abbraccio si staccò emozionata, lasciando il posto all'amica che l'aveva raggiunta. Questa gli porse un bigliettino con un nickname, si fece autografare il CD e se ne andò riguardando indietro ogni tanto.
Louis ricominciò a camminare sorridente, ma si fermò poco dopo quando si accorse che io ero ancora ferma a guardare le due ragazzine che si allontanavano.
-Cloe, possiamo andare avanti?-
Mi girai velocemente verso di lui, scossi la testa per riprendermi e lo raggiunsi.
Ero rimasta davvero colpita, fino a quel momento non avevo mai avuto nessun contatto diretto con una fan, ed era qualcosa di strano, molto strano, non saprei nemmeno ora come descriverlo.
Io e Louis riuscimmo subito a sciogliere l'atmosfera con qualche battutina, e finimmo per parlare di qualsiasi cosa, mentre giravamo per il centro commerciale.
Durante il pomeriggio un'altra trentina di persone ci avevano fatto fermare per un saluto, un autografo, un abbraccio, e a me sembravano già molte, mentre invece mi aveva spiegato che quando andavano in altri paesi bloccavano le strade tante che erano. E probabilmente a Mullingar erano meno perché la gente era più abituata a vederli lì, a casa di Niall.
Passammo anche in cartoleria dove Louis doveva prendere un pacchetto di sigarette a Zayn, e mentre pagava fui attratta da un'immagine sulla copertina di un giornalino di gossip per adolescenti.
Probabilmente con uno sguardo confuso e accigliato andai diritto verso quel giornalino. Esattamente come mi sembrava di aver visto, io e Harry, nella sua macchina, che ci fissavamo.
Spalancai gli occhi e iniziai a sfogliarlo velocemente alla ricerca della pagina che parlava di noi.
-Signorina, se vuole leggerlo lo deve acquistare.-
Lo guardai per un attimo senza cambiare espressione, gli lasciai qualche moneta che trovai in tasca e raggiunsi Louis che mi aspettava fuori.
-Spiega.-
Gli porsi l'oggetto, lui lo fissò stranito per un attimo, prima di rilassarsi e alzare le spalle.
-Prevedibile.-
Lo ripresi indietro mentre lo guardavo allibita.
-Prevedibile?! Ma non è successo niente!-
Louis si girò per un attimo, mi sorrise brevemente, poi tornando a guardare avanti si spiegò.
-Lo so. Anche tu lo sai, Harry lo sa, noi lo sappiamo che non è successo niente. Ma sai, ai giornalisti piace fantasticare, e gli piacciono anche molto i soldi, e un modo per fare soldi è il gossip. A loro non interessa che sia vero o meno, basta che faccia un po' di scena.-
Non che mi avesse tranquillizzato molto quella sua spiegazione, ma senza rispondere mi misi a cercare la pagina, con un po' più di calma, fino a che non vidi un titolo viola, in grassetto.
"La nuova fiamma di Harry Styles."
Lessi tutto l'articolo che seguiva, rimanendo sempre più allibita di tutto quello che avevano scritto su di me. Mi sembrava quasi di leggere la vita di un'altra persona, tanto che lo chiusi un attimo per assicurarmi che sulla copertina fossi veramente io, e non una ragazza che mi somigliava. Scossi la testa e tornai a leggere.
-No Louis dimmi che non e vero.-
Piagnuccolai lasciando cadere la testa indietro. Lui rise, e io riguardai per un attimo la foto. Lurido bastardo, la privacy della gente?
-Cioè, fosse stato con te l'avrei anche presa sul ridere, ma Harry no, Harry è un coglione!-
-Devi abituartici cara, ne troverai molti di articoli come questo.-
Mi informò lui facendo il finto dispiaciuto, mentre si appoggiava alle mia spalle con un braccio.
Lo scansai facendolo ridere, e incrociai le braccia al petto.
-Così non mi aiuti.-
Continuammo a girare per una ventina di minuti, fino quando non decidemmo che era ora di avviarci a casa, ormai erano le sei passate.
-Hai presto le chiavi tu?-
-Uuhm no.-
Ridemmo entrambi e suonammo al citofono. Dopo alcuni secondi senza una risposta mi feci avanti io, e schiacciai il dito sul pulsante senza lasciarlo andare.
Solo quando sentii una voce resa metallica dall'aggeggio smisi di citofonare.
-Ma chi cazzo è?-
Sperai di non sbagliarmi mentre pensavo che quella fosse la voce di Zayn, piuttosto scocciata e assonnata.
-Indovina tesoro.-
Rispose Louis al posto mio. Dall'altra parte Zayn non rispose, chiudendoci la cornetta in faccia, ma poco dopo vedemmo la porta aprirsi.
-C'è gente che dorme alle sei di pomeriggio!-
Ci rimproverò il ragazzo stropicciandosi gli occhi.
-Ciao Zayn.-
Lo salutai timidamente mentre raggiungevamo l'ingresso.
Quando raggiunsi la sala salutai tutti distrattamente, ad eccezione di Niall che si era alzato per darmi un bacio sulla guancia, lasciandomi ancora quella strana emozione nella pancia, e poco dopo fummo raggiunti da Louis e Zayn.
-Ragazzi che facciamo sta sera?-
Chiese Louis dietro di me.
-Noi abbiamo pensato di fare un falò con pizza sulla spiaggia.-
Spiegò Niall.
-Fra poco le serate diventano più buie e fredde, così abbiamo pensato di godercele un po'.-
Aggiunse Liam.
Ci scambiammo un po' di sguardi, ed infine sia io che Louis annuimmo convinti.
-Perfetto allora andate a cambiarvi che fra un po' partiamo.-
Mi affrettai a salire le scale per guadagnarmi il bagno mentre urlavo a Niall di ordinare le pizze in un posto vicino alla spiaggia.
Come prima cosa mi truccai per poi lasciare il bagno a Louis, poi andai in camera per vestirmi.
Mi cambiai per mettere qualcosa di poco più pesante, scelsi per un paio di jeans lunghi con una maglia a maniche lunghe piuttosto larga, con le maniche strette, di color grigio, decorata da scritte tipo graffiti e più lunga dietro che davanti. Mi piaceva un casino quella maglia, l'avevo comprata il giorno stesso.
Infilai le Converse che avevo tolto per cambiarmi, presi una felpa per essere sicura di non avere freddo, e raggiunsi tutti sotto.
Mentre scendevo incrociai per un attimo lo sguardo di Harry, e mi ricordai del programma che mi ero fatta. Mantieni le distanze, fai finta che non esista e tutto andrà bene.
Presi un respiro e raggiunsi Niall in cucina, con Liam.
-Niall, hai chiamato per le pizze?-
Si girò a guardarmi senza un'espressione precisa in volto, e il suo silenzio mi portò ad un no come risposta.
-Zayn, abbassa la musica che devo chiamare!-
Urlai affacciandomi dalla cucina. Zayn mi sentì e abbassò il volume di Mtv Music.
-Qual è il numero?-
Chiesi mentre prendevo il telefono di casa.
Niall mi porse un volantino indicando un numero nell'angolo.
Lo composi e prenotai due famigliari da quattro persone, una col le patatine e una con i calamari, sperando che piacessero a tutti.
-Per le otto e mezza?-
-Si anche un po' prima.-
-Perfetto, grazie e arrivederci.-
Chiusi la chiamata e smisi di girare attorno al tavolo.
-Possiamo andare?-
Chiese Louis spuntando da infondo le scale.
Tutti acconsentirono e raggiungemmo la porta mentre Louis  divideva le persone tra la sua macchina e quella di Styles. Mi bastò un'occhiata truce per fargli capire dove io sarei andata.
Con un passo abbastanza veloce riuscii ad appropriarmi del posto davanti, costringendo Zayn ad andare dietro da solo. Non che gli dispiacesse, visto che si sdraiò senza problemi con la testa poggiata al finestrino.
Durante il viaggio parlammo un po' di tutto, e per una buona parte di tempo restai zitta mentre loro parlavano delle loro ragazze. Da quello che avevo sentito potevo intuire che Louis fosse appena stato lasciato dalla ragazza, o comunque c'era stato un litigio. Avevo anche notato i suoi occhi quasi lucidi, e lui accorgendosene li aveva subito rimpiazzati con un grande sorriso.

***

Erano le otto e mezza quando sulla spiaggia, io Louis e Zayn accendemmo il falò che ci era finalmente riuscito, mentre aspettavamo gli altri con le pizze.
Mangiammo parlando del più e del meno, io evitai accuratamente ogni contatto e ogni discussione con Styles, e riuscii abbastanza bene, poi quando finimmo di cenare fu il momento delle felpe, e di qualche leggero drink per divertirsi.
Non ero mai stata una ragazza esagerata, avevo paura di quello che avrei potuto fare da ubriaca. Così mi bastarono due giri di quell'alcolico di cui non sapevo il nome, e poi constatai che era abbastanza.
-Cloe, obbligo o verità?-
La voce di Louis di fronte a me mi costrinse a guardarlo.
-Stai scherzando, spero.-
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi ringraziai mentalmente Zayn che la pensava come me.
-Louis, hai vent'anni.-
Lui girò gli occhi al cielo e la sua faccia diceva 'cheppalle' anche senza bisogno di parlare.
-Dai, è un modo un po' meno monotono per conoscersi.-
Cercò di convincerci riferendosi a me.
Io e Zayn ci guardammo, me poi girarci verso Liam quando parlò.
-Io ci sto.-
Finimmo per arrenderci e mi trovai costretta a scegliere tra quelle due stupide opzioni.
-Verità.-
Confermai per evitare figuracce. Sembrò pensare un po' alla domanda, poi alzò le spalle e parlò.
-Che impressione hai avuto di noi cinque? Voglio dire, come ti sembriamo singolarmente?-
Vidi Liam annuire approvando la domanda.
-Allora, quando vi ho visto per la prima volta la prima cosa che ho notato è che siete tutti abbastanza carini. Impressioni da ragazze insomma. Poi ho totalizzato che sembrate tutti stupidi. E in effetti non ho ancora avuto prova contraria. Ma comunque siete simpatici. Poi devo ancora conoscervi per potervi giudicare per bene.-
Risposi facendo finta di non aver sentito il 'singolarmente', perché non mi sarei soffermata sulla descrizione di ognuno di loro.
Sembrò soddisfatto della risposta, infatti poco dopo mi lasciò al mio turno.
-Niall.-
Lo chiamai. Non sapevo chi altro chiamare, conoscevo poco i ragazzi, non avrei saputo ne cosa chiedere ne cosa fargli fare. Non che conoscessi Niall da una vita, ma sicuramente lo conoscevo meglio degli altri.
-Obbligo.-
Affermò lui prima che facessi la domanda. Sorrisi, avrei trovato qualcosa di divertente.
Ci pensai un attimo su, poi una lampadina mi illumino il cervello.
Gli mandai un sorriso pieno di malizia, ma prima che potessi esporre l'obbligo fui interrotta.
-Scherzavo, scherzavo!- Mi fermò Niall mettendo le mani avanti. -Verità.-
Lo guardai contrariata per poi sbuffare.
-Così però non vale.-
Mi lamentai cercando la conferma degli altri che però si limitavano ad ascoltare.
-E va bene, verità.-
Poggiai un gomito sulle gambe incrociate e feci la prima domanda che mi passava per la testa.
-Qual è stata la prima impressione che hai avuto di me?-
Sembrò pensarci su, mai poi alzò le spalle e rispose con semplicità.
-Beh, subito mi sei sembrata permalosa, una di quelle persone a cui non va mai bene niente, che si offendono sempre e che non sorridono mai per davvero. Poi però ho capito che eri giù solo per tutte le cose che sono cambiate ultimamente.-
Mi stupivo di come quel ragazzo era in grado di esternare i suoi pensieri senza arrossire, ne badare minimamente alla reazione degli altri. Era una qualità invidiabile.
Gli sorrisi per la risposta.
-Tocca a te.-
Lui spostò le gambe da incrociate a stese una sull'altra mentre passava tutti con lo sguardo.
-Harry, obbligo o verità?-
-Verità.-
Rispose lui senza esitare. Niall sbuffò, ma poi si ricompose per pensare ad una domanda.
Si Niall, ti capisco, anche io avrei tanti obblighi crudeli da fargli fare, pensai.
-Se dovessi scegliere una persona tra noi con cui trascorrere la prossima settimana, chi sarebbe e perché?-
Anche Harry stese le gambe per terra appoggiandosi dietro con le mani; mentre lui ci guardava pensierosamente uno dopo l'altro, probabilmente elencando i pro e i contro, noi lo guardavamo insistentemente aspettando la risposta. Non rimasi sorpresa del fatto che si era soffermato molto più tempo su di me, probabilmente elencando un'infinita lista di contro.
-Prima di domani.-
Lo riprese Louis.
-Cloe.-
Istintivamente girai gli occhi al cielo mentre cercavo di apparire il più naturale possibile.
Vidi Liam fare uno sguardo un po' confuso, e Zayn sorridere come a dire "prevedibile".
-E perché?-
Chiese subito dopo Niall. Ecco, questo interessava molto anche a me.
-E' ovvio, per rovinarmi la settimana.-
Lo precedetti stizzita. Ma a lui non sembrò importare molto, perché con la stessa espressione strafottente rispose come se non mi avesse sentito.
-Beh non è una brutta ragazza, non sarebbe male conoscerla meglio.-
Scossi la testa sapendo perfettamente che i suoi fini non erano quelli. Era incredibile come l'antipatia per quel ragazzo fosse salita in quella giornata.
-Tocca a te.-
Concluse Niall con un'alzata di spalle.
Ricevetti un'ultima insopportabile occhiata dall'essere di fronte a me, prima che si rivolgesse all'amico Zayn.
Non ascoltai più di molto l'obbligo che gli aveva appena posto, e nemmeno i riscontri su quanto fosse improponibile, mi fermai all'occhiolino che il riccio mi aveva mandato prima di parlare.
Lo guardai scioccata, per fortuna nessuno si accorse di niente, e mentre il gioco andava avanti rimasi a fissarlo allibita. Mentre qualcosa di rosso e caldo ribolliva dentro di me giunsi ad una conclusione: Harry Styles era nato per un motivo. E se ora era qui su questa spiaggia con me e gli altri il fine era solo uno: quello di istigarmi e rovinare i bei momenti che avrei passato con quattro nuovi amici.
Giunsi dunque alla conclusione che da quel momento tra me e Styles era guerra aperta.

Fine flashback.



Eccomi. Allora, che ne dite? Cloe è stata ben chiara, tra lei e Styles è guerra aperta. Beh, non voglio anticiparvi niente, ma un'odio così profondo non può far altro che avvicinare due persone; seppur per odio, la mente di Cloe sarà sempre occupata da questo presuntuoso Styles, no?
Okay, sto zitto.
A presto.

    -Harry.               
 
















Uaaaaaaaaah!
Eccomi, ce l'ho fatta, sono viva, non sono collassata.
Esatto, per vostra sfortuna sono ancora viva e scrivo ancora odiosa fanfiction che nessuno caga. lol
Come va? Io piuttosto bene, ultimamente sono felice. Cioè, non va tutto benissimo, ma nonostante questo, quando sono giù mi basta pensare al fatto che a giugno sarò a San Siro e il sorriso torna. Non mi soffermo più di tanto, non voglio che alcune di voi ci rimangano male.
Solo, per quelle che ci vanno, iscrivetevi a questo gruppo:
Per i concerti del 28 e 29 Giugno 2014.
Verranno messi tutti gli avvisi, le cose da organizzare, tutto ciò che riguarda le due date.
Chiuso il discorso.
Parlando del capitolo: come potete vedere ci sono state grosse modifiche rispetto alla trama della storia originale, ma se avessi seguito le merdate che ho scritto lì sarebbe venuta una merda uguale all'altra, quindi no. lol.
Harry istiga Cloe, Cloe non sopporta Harry, ma inevitabilmente in questo modo imparano a conoscersi.
Okay non anticipo niente.
A
BIG SHOUTOUT to:
Gio00
_xonedssmile_
directiomies
fedee_missmalik
wandharryful
_LenadAvena_
hug me conor
s_ummero09
Tomlinson Styles
xkidrauhlsvoice_
Youhavesavedme_
(recensione stupenda, grazie.)
BieberSweat_
_Leeroy_

 
Ringrazio tutte voi per le splendide 13 recensioni. :)
Per quanto riguarda la domanda allo scorso capitolo, graaaazie molte per le migliaia di anni di vecchiaia che mi avete dato, ma non ho diciannove anni, non ne ho diciotto, non ne ho diciassette, non ne ho sedici, non ne ho quindici. Ne ho solo quattordici, lol.



►Ask
Che scuola frequentate? Io il liceo artistico. :)






xx, Flying_

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Capitolo 8
*** Past. ***





Love is forever.



 





13 Aprile 2015.

Buongiorno.
E' solo un giorno che non ci sentiamo, ma mi sembra essere passato molto più tempo. Ci sto prendendo l'abitudine con questi racconti, è come una valvola di sfogo.
Questa notte sono stato ancora male, non so perché, devo aver mangiato qualcosa che il mio stomaco non ha gradito visto che ho vomitato per quattro volte. Quando poi stavo meglio erano le cinque di mattina, e non sono più riuscito a dormire, così ho pensato un po' a cosa raccontarvi. Come vi ho detto queste parti della storia sono le mie preferite, dunque spero che piacciano anche a voi.
Buon ascolto!



Flashback.

Pov Cloe.
Il mio sguardo da allibito era diventato quasi disgustato mentre ancora lo guardavo, finché lui non se ne accorse ed incrociò i miei occhi. In quel momento spostai lo sguardo verso gli altri cercando di placare gli istinti omicidi che nonostante tutto per un attimo erano scomparsi dietro al verde dei suoi occhi. Dovevo proprio ammetterlo, benché fosse stupido, egocentrico e tante altre brutte cose, era proprio carino. 
Presi il telefono e feci finta di ricevere una chiamata.
-Ragazzi scusate devo rispondere, vado a farmi un giro.-
Sorrisi mentre mi alzavo e loro annuivano, e poco lontano staccai il cellulare dall'orecchio e sbuffai.
Una persona che potevo chiamare però c'era, e non appena mi venne in mentre composi il numero.
-Buona sera, orfanotrofio di  Dublino, desidera?-
Rimasi quasi stupita del fatto che nonostante l'ora rispondessero ancora alle chiamate.
-Buona sera suor. Serena, sono Cloe.-
Salutai la suora di cui avevo riconosciuto la voce.
-Oh, Cloe, che piacere sentirti!-
Sorrisi, infondo infondo, proprio infondo, oltre a Jimmy di quel posto c'era anche qualcos'altro che mi mancava.
-Senta, so che l'orario delle telefonate è terminato da un pezzo, ma può farmi un favore?-
Lei sembrò capire subito, sbuffò.
-Cloe, è tardi e..-
-Per favore.-
Qualche attimo di silenzio in cui incrociai le dita senza accorgermene, poi rispose.
-Va bene, vado a vedere se è sveglio.-
-Grazie!-
Squittii facendo un salto.
Iniziai a fare percorsi strani sulla sabbia mentre aspettavo, speravo di sentire una voce.
-Cloe!-
La vocina che urlò il mio nome per poco non mi distrusse l'orecchio.
-Jimmy! Come va?-
Mi resi conto, senza sorprendermi più di molto, che quando parlavo con lui mi veniva spontaneo sorridere.
-Come sempre.. Tu?-
-Ma si, qui sono tutti abbastanza simpatici, c'è un ragazzo piuttosto insopportabile ma pazienza, lo eviterò. Mio fratello per ora si è comportato benissimo, per ora non devi venire a picchiarlo.-
-Menomale.-
Risi alla sua affermazione sicura, e immaginai Niall che si lasciava picchiare dal ragazzino.
-Vabbè, novità?-
Chiesi cambiando discorso.
-Oh, giusto! Sai, forse verrò adottato anch'io!-
Non capii bene se il suo tono fosse entusiasta o cos'altro, ma non sembrava molto triste, e questo mi sollevò.
-Davvero? E insomma.. Sei contento?-
-Beh non so, non so niente della famiglia, metti che finisco con una bambina stupida che si veste tutta di rosa? Ecco spero di no!-
Risi ancora una volta alludendo al fatto che l'ingenuità dei bambini fosse una cosa stupenda.
Sentii dei passi dietro di me, guardai in lontananza e il fatto che la figura non fosse troppo alta mi rassicurò perché non poteva essere Harry.
-Capito. Ora devo andare Pinguino, tra qualche giorno ti chiamo di nuovo così mi dici tutto, okay?-
-Va bene, buona notte Cloe!-
-Buona notte.-
Chiusi la chiamata mentre la figura che si avvicinava prendeva il nome di Louis Tomlinson.
-Hey.-
Mi salutò sedendosi sulla sabbia.
-Hey.-
Ricambiai imitandolo.
-Vecchio amico?-
-Diciamo di si.-
Passarono diversi minuti, forse più di dieci, in cui nessuno fiatava. Ascoltavamo entrambi il mare ed i nostri pensieri ingarbugliati, senza badare ala presenza dell'altro.
-Che fai tu qui?-
Chiesi ad un certo punto a Louis, che sembrò svegliarsi da un sogno nascosto.
-Niente di che, stavo un po' così.-
-Capisco. Posso sapere di più o non faccio domande?-
Era incredibile il fatto che anche se ci conoscevamo da una settimana circa, ci intendevamo perfettamente. Louis aveva un carattere molto simile al mio, sincero e simpatico, stronzo quando serviva, e confuso. Forse era anche più confuso di me, o almeno questo era ciò che gli si leggeva nello sguardo.
-Cloe.-
Mi chiamò lui dopo alcuni attimi di silenzio.
Feci un verso per fargli capire che lo stavo ascoltando e dopo qualche secondo lui continuò.
-Te lo dirò solo perché mi stai simpatica e perché sei una ragazza.-
Sorrisi a quella frase, molto probabilmente anche lui la pensava come me a riguardo del nostro "rapporto" che si era creato in così poco tempo.
-Promettimi solo che non rimarrai scandalizzata e che non lo dirai a nessuno, nemmeno a Niall.-
-Okay.-
Risposi senza tardare.
Dalla pausa e dal sospiro che fece capii che per lui non doveva essere affatto facile parlarne.
-Credo che.. Credo che mi piaccia Harry.-
Silenzio.
Okay, forse ero un po' scandalizzata, forse era la cosa che meno mi aspettavo, ma non potevo darlo a vedere solo per il fatto che l'avevo promesso poco prima.
Che poi non era così disastrosa come cosa. Cioè, per lui doveva essere molto disastrosa visto che da ciò che avevo capito Harry era etero. Che poi non mi sarei stupita se Harry fosse stato gay o bisex.
Lo sbuffo di Louis mi riportò alla realtà.
-E questo è piuttosto strano- si interruppe ancora una volta per cercare le parole giuste. -perché a me piacciono le ragazze. No?-
La sua domanda lasciò talmente confusa me che non riuscivo ad immaginare quanto lo fosse lui.
Non sapevo cosa dire o come muovermi, la situazione si stava facendo piuttosto imbarazzante, e dopo qualche minuti di completo silenzio fu di nuovo la sua voce a risvegliarmi dai pensieri.
-Stavo scherzando.-
La mia testa scattò immediatamente e lo guardai sperando di non aver sentito quell'ultima frase.
-S-stavi scherzando?-
Chiesi quasi allibita. Lo vidi ridere debolmente.
-Fottiti Louis!-
Lo spinsi a terra e cominciammo a farci il solletico a vicenda rotolandoci sulla sabbia.

Pov Harry.
-E quindi cos'hai intenzione di fare?-
Chiese Niall che voleva a tutti costi sapere le mie intenzioni.
In verità non sapevo neanch'io cosa fare.
Avevano cercato di indagare sull'argomento Cloe, Zayn mi aveva confermato che era carina, e Liam diceva che il modo in cui mi comportavo era strano. Non aveva tutti torti, non mi era mai successo di instaurare un rapporto di semi odio con una ragazza. In generale non avevo mai avuto tante ragazze, anche se l'idea che tutti avevano di me era quella, ma nessuna di quelle era stata veramente in grado di mettermi in difficoltà.
Era presto, molto presto per dirlo, ma c'era qualcosa in quella nanetta mora che mi spingeva ad istigarla e conoscerla, perché in qualche perverso modo vederla così stizzita e spazientita a causa mia mi divertiva.
-Non ne ho la minima idea.-
Risposi infine.
Era passata poco più di mezzora da quando Louis se n'era andato alla ricerca di Cloe, e mentre il mio migliore amico parlava con lei, gli altri avevano deciso di interrogare me, anche se di risposte non ne avevo molte.
Per una volta avevo deciso che non me ne sarebbe importato nulla di condurre il gioco.
Un convinto "vaffanculo" di Cloe e la risata di Louis mi riportarono alla realtà.
Poco dopo si avvicinarono alla luce del falò e notai prima le gambe bagnate e impanate di sabbia di Louis, e poi il corpo di Cloe completamente lercio.
-Ehm, cos'è successo?-
Chiese Niall mentre Louis iniziava a risvoltarsi i pantaloni bagnati fino alle ginocchia.
-Succede che pensavo che il più stupido qui fosse Harry, ma il suo migliore amico gli fa una buona concorrenza!-
Urlò lei che si stava allontanando verso la macchina.
Niall rise con noi per poi correrle dietro con le chiavi.
-Credi che ti servano queste.-
Disse porgendogliele. Lei le prese senza rispondere, prese una coperta dal bagagliaio e si chiuse in macchina probabilmente per togliersi i vestiti bagnati.
Nel frattempo Louis ci raccontò di quello che aveva fatto e di come l'aveva buttata in acqua, poi lei tornò con una coperta stretta sotto le braccia che le arrivava quasi ai piedi, ed una felpa di Niall che aveva trovato in auto.
La guardai mentre con poca grazia si sedeva accanto al suo fratellastro che non tardò ad abbracciarla per tenerla un po' al caldo.


Pov Cloe.
Mi svegliai, nel mio letto, con ancora addosso la felpa della sera precedente.
Dato che non mi ricordavo di essere scesa dall'auto intuii che mi ci ero addormentata.
Presi il cellulare per guardare l'ora, le otto di mattina, probabilmente stavano tutti dormendo.
Dopo essere andata in bagno scesi per fare colazione; trovai un Harry Styles che si metteva il cappotto davanti all'entrata.
-Hey.-
Lo salutai più per gentilezza che per voglia.
-Mattiniera la ragazza.-
Rispose lui appoggiandosi allo stipite della porta della cucina in cui ero entrata.
-Veramente quello già sveglio vestito pettinato e profumato qui sei tu.-
Gli feci notare prendendo una tazza che subito dopo rimisi nella credenza poiché mi era venuta un'idea.
-Dove vai?-
Chiesi come per ricordargli che doveva andarsene.
-Non lo so di preciso, ero da solo e avevo intenzione di andare a fare colazione da qualche parte.-
-Mh.-
Risposi poco interessata mentre gli passavo sotto al braccio per uscire e tornare sopra.
-Se ti interessa sto per andare a comprare delle brioches per tutti.-
Mi pentii subito di quello che avevo appena detto.
Salii le scale per mettere qualcosa che mi rendesse presentabile, passai nuovamente in bagno per mettere un po' di mascara e poi scesi alla ricerca della mia borsa con il portafoglio ed il telefono.
Mettendomi le scarpe mi accorsi che Harry non era più in casa, per un attimo sperai che fosse andato a farsi la sua colazione, ma come mi aspettavo lo trovai ad aspettarmi nel vialetto.
Notai spiacevolmente che la sua faccia era ancora insopportabilmente felice, rilassata, e strafottente, come sempre.
Senza dir parola lo sorpassai camminando e lui subito mi affiancò senza fare molta fatica.
-Conosci un posto qui vicino?-
Gli chiesi per non dover fare troppa strada, più che per fare conversazione.
-Si, nella via centrale c'è un bar carino.
Annuii e il silenzio tornò a governare.
-Mi sembra così strano.-
Se ne uscì improvvisamente. Dovette leggere il mio "che cazzo sta dicendo?" dai miei occhi perché continuò subito.
-Camminiamo già da dieci minuti e nessuno è ancora venuto a chiedermi un autografo o una foto.-
Roteai gli occhi al cielo. Come poteva essere così stupidamente egocentrico?
-Sarà che a quest'ora del mattino in giro ci sono solo persone nate dal 1950 in poi.-
Dissi alludendo ai gruppetti di anziani che si incontravano alle sette di mattina per una colazione easy tra friends.
-Beh, ieri una signora di settantacinque anni mi ha chiesto una foto.-
La mia faccia era tipo quella della vecchia che nelle pagine di facebook viene usata per l'espressione "wat?".
-Guarda che qui non impressioni nessuno parlando delle tue numerosissime fan che vanno dai dieci agli ottantacinque anni.-
Lui fece una delle sue insopportabili risatine a cui mi stavo quasi abituando e tolse una mano dalla tasca per sistemarsi il ciuffo.
-Ecco, è quello.-
Mi disse indicando un locale con un'insegna elegante.
-Oddio, è pieno di gente.-
Gli feci notare mentre guardavo la vetrata.
-Però vanno delle brioches buonissime.-
Cercò di convincermi mentre si fermava davanti ad una panchina lì di fronte.
-Va bene, vado dentro io, tu aspettami qui.-
Lui sorrise e si sedette sulla panchina per poi tirare fuori qualcosa dalla tasca. Dieci sterline.
-Grazie, ma non sono una poveraccia.-
Mi voltai ancora più stizzita di prima per attraversare la strada.
-Scusa era solo per essere gentile.-
Evitai di rispondergli, attraversai la strada cercando di non farmi investire ed entrai nel locale.

-Grazie e arrivederci.-
Presi i due sacchetti bianchi ed uscii da quel locale che improvvisamente mi stava molto, molto antipatico.
-Ho cambiato idea Styles, dammi quelle dieci sterline.-
Ironizzai sedendomi con lui sulla panchina e porgendogli la busta con le brioches dopi averne presa una.
Non appena lui infilò una mano in tasca per l'ennesima volta quella mattina girai gli occhi al cielo.
-Sto scherzando!-
Lui rise, ancora, e prese qualcosa dal sacchetto per poi richiuderlo.
-Insomma, diciassette sterline per sei brioches e tre tortine, e una derubazion.. No, com'è che si dice? Derubare.. Oh si insomma ti fottono, ecco.-
-Furto?-
Suggerì lui.
-Ecco.-
Incrociai le gambe e continuai a morsicare quella cosa ripiena di crema che era veramente buona.
-Posso farti un paio di domande?-
Mi chiese dopo qualche minuto lui, che aveva già finito.
-Considerando che una l'hai già fatta vai con la seconda.-
Questa volta non rise, stranamente, pensai.
-Cosa ci facevi in un orfanotrofio.-
Questa volta fui io a ridere, anche se a malincuore.
-Styles, ci conosciamo da poco più di una settimana, probabilmente in questo momento sei la persona più antipatica tra le poche che conosco, quello di cui tu vuoi parlare è un argomento di cui non parlo neanche con me stessa, e tu pretendi che ne parli con te?-
Probabilmente il suo ego non gli permise di sentire il mio piccolo discorso perché continuò come se niente fosse, senza sapere che quello era un nervo fin troppo scoperto.
-Incendio in casa.-
Tentò lui, e mi stupii di quanto fosse stupido. Lo era così tanto da parlare con così tanta leggerezza di questo argomento?
-No.-
Risposi secca.
-Tuo padre ha ucciso tua madre.-
Questa volta non risposi, annegai in un brutto ricordo, quello che aveva detto non era del tutto falso.
-E poi si è suicidato.-
-No.-
-Però della prima parte non hai detto niente.-
Mi fece notare avvicinandosi pericolosamente, come per scrutare ogni mia reazione.
Non risposi neanche questa volta mi voltai solo verso di lui con una faccia probabilmente ancora più distrutta e incazzata di ciò che volevo.
-Tu devi smetterla, sarei anche una pop star famosa in tutto il mondo, avrai anche milioni di ragazzine arrapate che ti corrono ai piedi, ma non mi conosci, non conosci la mia storia, non conosci il mio modo di pensare, non sai che la mia infanzia è stata una merda, non sai che mio padre era un drogato del cazzo, non sai che ha ubriacato o drogato mia madre, non sai che mentre correvano in auto per andare a giocare d'azzardo si sono schiantati contro un tir, non sai che le uniche tre persone a cui tenevo veramente erano mia nonna che è morta e due amici che mi sono stati tolti all'orfanotrofio, non sia che ho passato otto anni a piangere tutte le sere, non sai che all'etò di tredici anni ho iniziato a tagliarmi i polsi, non sai niente, non sai un cazzo di me e della mia vita, quindi stai zitto e mettiti le tue dieci sterline in culo.-
Mi stupii della sicurezza e della velocità con cui era uscito tutto. Solo lui riusciva a farmi incazzare così tanto.
Mi stupii anche del fatto che senza accorgermene avevo iniziato a piangere.
E mi stupii anche quando senza preavviso il ragazzo a pochi centimetri da me si avvicinò furtivamente per baciarmi.
Chiusi gli occhi mentre mi stringeva la mano che gli avevo puntato contro, infondo sapevo che era sbagliato, ma in quei pochi secondi era diventato il ragazzo che più mi conosceva, e poi le sue labbra avevano un gusto dolce. Ci fu subito foga nel bacio, condotto dalla rabbia. Come se lo avesse fatto per assorbire un po' di tutto il dolore che inconsapevolmente mi aveva fatto provare.
Dopo alcuni attimi che non saprei ricordare ripresi un po' di lucidità, la poca che mi bastò per non rispondere più al bacio, staccare violentemente la mano dalla sua e tirargli uno schiaffo sulla guancia con tutta la forza che avevo.
Senza dire nient'altro mi alzai da quel posto che mi faceva venire l'ansia, presi la mia borsa da terra e ripercorsi la strada che avevamo fatto per arrivare lì. Gli fui grata perché non attuò la classica scena da film in cui il ragazzo prende il polso della ragazza e le dice "aspetta!". Mi lasciò andare immersa nei miei pensieri.
Ero triste, e ancora di più incazzata. incazzata con lui per aver tirato fuori l'argomento. Incazzata con me stessa perché non riuscivo a stare zitta. Incazzata con lui perché senza permesso mi aveva baciata. incazzata con me stessa perché non mi sapevo controllare. Perchè, infondo, quello che era succeso mi era piaciuto e per un attimo mi aveva fatta sentire bene, anche se non lo volevo ammettere.


Fine Flashback.



Non commento.
Posso solo dire che non mi pento di essere stato così stupido, insopportabile ed incosciente, perché se non lo fossi stato ora non sarei qui a raccontarvi questa storia.
Ricordate, non pentitevi mai di ciò che avete fatto, pentirsi del passato non serve a nessuno. Senza gli errori che avete fatto non sareste le persone che siete. Guardate avanti e vivete la vita imparando dagli sbagli che avete fatto, senza pentirvene.
Dopo questa perla di saggezza vi saluto, a domani.

 


-Harry.  








 

Uooooh.
PERDONO.
Davvero, scusatemi infinitamente.
Scusatemi perché sono in ritardo, perché il capitoplo prbabilmente è pieno di errori di battitura, e perché è scritto da cani. Non l'ho neanche riletto per mettervelo il prima possibile.
Il fatto è che è stato un periodo di merda.
La scuola mi impegna più di quel che pensavo, è morta una persona a me molto cara, ho messo tutto il mio impegno per riscrivere i primi capitoli di Winter In Heart che facevano pena, ce l'ho messa tutta ma faccio schifo lo stesso.
Vabbè, a nessuno frega dei miei problemi di vita e non sono qui per raccontarvi la mia storia, quindi parliamo del capitolo, lol.
Interessante, no? A parte la prima parte in cui Louis fa il deficiente, rispecchiando pienamente alcuni miei dubbi di questo periodo, la seconda parte, la mattina seguente. Che ne dite di quello che succede? Come avevo intenzione di fare questo è il primo passo per un futuro rapporto di odio/amore. Spero di essere riuscita in qualche modo a trasmettere qualche messaggio e qualche emozione, ci ho provato.
La smetto di scrivere, sono sempre peggio.
A
BIG SHOUTOUT to:

 
Youhavesavedme_
directiomies
s_ummero09
emotjon
wandharryful
_xonedssmile_
Gio00
_LenadAvena_
Tomlinson Styles
emotionaustin
Streghetta33
I_Am_Them
Ciasten Bibah
I_Believe in you
Supermannnnn__
LarryxxReal

 
Grazie veramente per le recensioni che mi avete lasciato, siete stupende e mi fate sempre sentire felice.
Un giorno vi metterò un video delle mie reazioni quando leggo le recensioni, lol.

Un'altro ringraziamento va alle 24 persone che seguono la storia, alle tre che l'hanno inserita tra quelle da ricordare e alle 14 che l'hanno inserita tra i preferiti.
Grazie a tutte voi.

Detto questo, al prossimo capitolo, spero presto. :)

 

►Ask.
In Australia stanno provvedendo per rendere illegale, di nuovo, il matrimonio gay. Con la nuova legge è anche provvisto l'annullamento dei matrimoni precedenti. 27 matrimoni, 27 coppie mandate a puttane. Voi cosa ne pensate?
 

xx, Flying_ 


 
 

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Capitolo 9
*** Fear. ***




Love is forever.





14 Aprile 2015.

Buona sera. 
So che è tardi ma sono appena tornato da una festa e proprio non riuscivo a dormire, dunque mi sono trasportato qui.




Flashback.

Pov Cloe.
Quando mi risvegliai sentivo sotto di me una superficie strana, troppo rigida per essere sia il letto dell'orfanotrofio che quello di casa. Sentivo diverse voci estranee all'esterno della camera che ancora non avevo visto.
Lentamente il mio cervello si svegliò mentre ancora non avevo aperto gli occhi, e l'unica sensazione che sentivo era un formicolio alla testa, come se qualcuno stesse giocando con una ciocca dei miei capelli.
Anche se ero confusa e disorientata dopo alcuni minuti avevo acquistato abbastanza lucidità da provare ad aprire gli occhi.
-Mmh.-
Fu l'unico verso che mi uscì quando la luce provocata dai muri bianchi mi aveva colpito le pupille. Strizzai gli occhi e provai ad aprirli con più calma, feci giusto in tempo a vedere Harry uscire dalla porta di quella che, focalizzai, era molto probabilmente una stanza d'ospedale.
Provai a chiedermi il motivo mettendomi a sedere ma subito mi colpì un forte mal di testa che mi costrinse a sdraiarmi.
-Buona sera signorina.-
Buona sera? Ma non era mattina?
Il probabilmente dottore trafficò con qualche scartoffia prima di guardarmi e sorridermi.
-Come stai?-
Emettei un verso prima di rispondere.
-Ho mal di testa.-
Lui annuì e annotò qualcosa su un foglio.
-Ti ricordi cos'è successo?-
Ci pensai un attimo ma era ancora tutto vuoto, così negai muovendo piano la testa.
-E' normale. Questa mattina sei svenuta mentre camminavi e un tuo amico ti ha portata qui.-
Corrugai la fronte per poi assistere a tutto l'accaduto che mi ripercorse la mente.
Mi ricordavo di essermi seduta sulla panchina a lato della strada per la testa che mi girava, poi alcune scene veloci. Una voce maschile che mi chiamava, il paesaggio che si muoveva dietro i finestrini dell'auto nera di Harry.
Mi ricomposi scuotendo la testa.
-C'è qualche motivo per cui è successo?-
Chiesi cercando di formare una frase di senso compiuto.
-Probabilmente un calo di pressione o di zuccheri, non lo sappiamo con certezza. Fra poco dovrebbero arrivare i risultati degli esami del sangue.-
Annuii debolmente mentre lui mi sorrideva e se ne andava da dov'era venuto.
Rotolai tra le lenzuola per girarmi dall'altra parte dove una finestra illuminava la stanza con la luce dorata delle sei di sera, dedussi che avevo dormito per un bel po' di tempo.
Notai che accanto al letto c'era una sedia all'altezza della mia testa e subito mi venne in mente un'immagine che speravo non fosse vera. Avevo sentito qualcuno toccarmi i capelli, e poi avevo visto Harry uscire.
E come se mi stesse leggendo nel pensiero dopo alcuni secondi la porta si riaprì e me lo ritrovai davanti, seduto con la gamba sinistra accavallata alla destra per la caviglia, e la testa china sulla mano, con il gomito appoggiato al bracciolo.
-Mmh.-
Emettei quel verso stanco come una specie di saluto perché non avevo voglia di parlare.
-Buona sera anche a te.-
Mi prese in giro lui, con un sorriso che sembrò un po' più sincero del solito.
-Dove sono gli altri?-
Chiesi dando sfogo alla lampadina che mi si era accesa.
-Figurati, è stato un piacere portarti di peso alla mia macchina e poi qui.-
Ironizzò ancora alludendo all'accaduto. Raccolsi le poche forze che avevo per girare gli occhi al cielo.
-Comunque Liam, Louis e Zayn sono andati a prendere qualcosa da mangiare, Niall era fuori al telefono con sua madre. Cioè, vostra madre.-
Si corresse con uno stupido movimento delle mani.
-Eri tu che prima mi toccavi i capelli?-
Chiesi cercando di essere gentile e addolcita. Pensai anche di dover intraprendere una carriera da attrice vista la mia bravura nel fingere.
-Si.- 
Rispose lui come mi aspettavo, con un sorriso.
Gli sorrisi anch'io di rimando.
-Non farlo mai più.-
Continuai a guardarlo con lo stesso sorriso finto mentre faceva cadere la testa in avanti per scuoterla.
-D'accordo.-
Ci girammo entrambi quando la porta si aprì di colpo.
-Cloe!-
Sorrisi, per davvero, mentre Niall si avvicinava e mi dava un rumoroso bacio sulla fronte.
-Stai bene?-
Chiese con le mani fredde sulle mie guance.
Annuii per non farlo preoccupare e lui sorrise.
-Però hai le mani fredde.-
-Oh, scusa.-
Tolse subito le mani facendomi ridere.
-Gli altri non sono ancora arrivati?-
Chiese poi prendendo in considerazione il terzo presente che scosse la testa.
-Mi ha mandato un messaggio Louis che sono bloccati dalla folla, hanno chiamato per un furgoncino blindato dieci minuti fa.-
Niall annuì e poi tornò a guardare me.
-Sei pallida.-
Constatò prima di girarsi verso la porta che si apriva.
-Eccomi!- Tutti gli sguardi si posarono interessati sullo stesso dottore che era entrato prima. -Ho i risultati degli esami, te li leggo io o preferisci che ti lasci il foglio?-
Ci pensai, guardai Niall, e capii che era meglio leggermeli con calma senza che sentissero anche loro due.
-Mi lasci pure il foglio, grazie.-
Mi porse un fascicoletto di due o tre fogli pinzati nell'angolo sinistro e si allontanò mentre io mi mettevo seduta.
-Torno fra una ventina di minuti.-
Iniziai a leggere le prime informazioni sotto gli occhi scrutanti dei due ragazzi. Era tutto a posto, nessuna carenza. Girai il secondo foglio, non ero incinta, il che era piuttosto ovvio vista la mia verginità. Poi mi concentrai sul terzo in cui c'erano scritti nomi strani su una tabella, nessuno dei quali era segnato, eccetto uno. Corrugai la fronte e ripercorsi la riga col dito per assicurarmi di aver letto bene. Spalancai gli occhi cercando di assimilare l'informazione che non arrivava al cervello.
Guardai di sfuggita Harry e poi Niall con uno sguardo preoccupato che non mi apparteneva.
-Eccoci!-
Sentii Louis urlare con gli altri dietro, che però si bloccò quando vide la situazione.
-U-uscite tutti.-
Chiesi debolmente, con la voce tanto bassa che dubitai mi avessero sentito.
-Per favore.-
Gli sguardi di tutti erano confusi, tutti eccetto quello di Niall in cui la preoccupazione si rifletteva ancora di più che nel mio.
Rannicchiai le gambe appoggiando il mento alle ginocchia e mi morsi il labbro inferiore tanto da far uscire sangue senza accorgermene. Poi lei, quella lacrima che cercavo di trattenere, scappò portandosi dietro tutte le sue amiche.

Le lacrime cessarono, continuai a guardare il muro bianco davanti a me per un tempo indefinito mentre quella parola rimbombava nella mia testa.
Sentii la voce di Liam parlare al di là del muro.
-Ma perché il dottore non è ancora arrivato?-
-Non so, magari doveva fare qualcosa.-
Rispose la voce squillante di Louis.
Nei restanti dieci minuti, prima che il dottore tornasse, impegnai tutta me stessa per trovare la soluzione più razionale.
C'era quella da ragazza brava e quasi santa, che vuole fare tutto ciò che è possibile per fare del bene. Trattare bene tutti, sorridere sempre. Ma non faceva per me.
C'era la possibilità del "lo faccio per il tuo bene". Allontanarmi da tutti per evitare di farli soffrire più avanti. Che era una buona possibilità.
Poi c'era quella da egoista. Non dire niente a nessuno, mantenere il segreto e vivere la mia vita. Da egoista perché sicuramente avrei creato nuovi rapporti con le persone e queste ne avrebbero poi sofferto. Ma decisi che avrebbero capito. Così scelsi di essere egoista e far finta di non essere mai stata lì dentro.

-Posso?-
-Si, entri pure.-
Risposi al dottore che aveva appena bussato, con gentilezza.
Sembrò quasi sorpreso di vedermi così serena e tranquilla, senza traccia di testate contro il muro e lacrime sul viso.
-I tuoi amici hanno mangiato qui fuori e ti stanno aspettando, tu sei ancora piuttosto debole e visto che non ingerisci nulla da questa mattina ti conviene mangiare quello che ti hanno portato. Hai bisogno di qualcosa?-
Gli sorrisi cordialmente prima di rispondere.
-Mi servirebbe sapere che ore sono, quando mi dimettete, e poi vorrei che entrasse un attimo mio fratello senza gli altri.-
Si tirò su la manica bianca dalla quale uscì un orologio col cinturino in pelle.
-Sono le otto e mezza, ti rilasceremo questa sera, e ora te lo chiamo.-
Mi sorrise e aprì la porta.
-Arrivederci!-
-Ciao!-
Lo sentii parlare senza capire le parole precise e sperai che non dicesse niente di troppo.
Poco dopo entrò Niall mentre ero ancora seduta con la schiena poggiata al muro.
Aveva un sorriso debole, non suo, e capii che moriva dalla preoccupazione.
-Vieni.-
Avvicinai la sedia al letto per farlo sedere vicino a me.
Non sapevo bene come glielo avrei detto, non ci avevo nemmeno pensato.
-Sai, noi due ci conosciamo davvero da poco tempo. Sei entrato nella mia vita così, senza che neanche me ne rendessi conto. E adesso siamo qui, e mi sto accorgendo della tua importanza. E' strano per me.-
Iniziai e giocherellare con i suoi capelli mentre parlavo, e lui sorrise, tra la confusione e la preoccupazione sorrise.
E improvvisamente, mentre quella frase stava sbattendo nella mia testa per uscire, mi riempii di paura. Paure di me stessa, paura del dolore che avrei inflitto. Paura di cancellare quel sorriso.
Strinsi forte i suoi capelli in una mano, chiusi gli occhi e il dolore cominciò ad uscire di nuovo in lacrime mentre mi stringevo le ginocchia al petto.
Subito la sua mano corse a cercare la mia che ancora stringeva i suoi capelli chiari, per prenderla e stringerla. Si sedette accanto a me e con l'altra mano cominciò ad accarezzarmi la testa mentre assumevo la classica espressione di chi non sa cosa fare, cosa pensare, e cosa dire. Quando piangi e sorridi allo stesso tempo, un sorriso tirato che commuove chiunque ti stia vicino per la sua tristezza.
Presi un grande respiro e lo realizzai, realizzai che stava succedendo davvero, realizzai quello che stavo per dire con la sua mano sul mio viso e la mia tra i suoi capelli.
-Ho la leucemia Niall.-


Fine flashback.


Eh già.
E' piuttosto triste.
Me lo ricordo benissimo quel momento, all'inizio, in cui giocherellavo con i suoi capelli. Stavo riflettendo, ed era come un antistress quel contatto. Pensai che fosse bello vederla dormire con la bocca schiusa, mentre tutta la sua cattiveria e le sue risposte pronte lasciavano il posto ad un viso finalmente sereno. E riflettei, tanto. Riflettei sul fatto che non sapevo ancora chi lei fosse e cosa significasse per me, ma sapevo che c'era qualcosa di profondo in lei che mi attirava.
Per l'ultima parte, avevo pensato di lasciare l'ultima frase per la prossima volta, così da creare un po' di suspense, ma così è più strappalacrime. Dunque spero di essere riuscito a trasmettervi le emozioni che i personaggi provano, perché sono veramente molto forti.
Bene, a domani.

-Harry.        













Uoooooh.
Due mesi.
DUE MESI.
D U E M E S I.

Okay proprio due non ma faccio comunque schifo.
Ciao Tesori. 
Come state?
Io piuttosto male, ma ormai mi ci sto abituando.
Mi dispiace un sacco per tutti questi ritardi, ma non so mai cosa scrivere. Ho raramente ispirazione e voglia. E la cosa strana è che voi direte 'beh ci vuole tempo per scrivere'. Eppure questo capitolo l'ho scritto tutto oggi, boh. Prima non ho mai avuto voglia e tempo.
Ho anche interrotto la seconda storia, Winter In Heart. La amavo, ma non era giusto per voi lettrici che io aggiornassi ogni tre o quattro mesi.
Dunque eccomi, cosa mi raccontate di nuovo? 
E che ne pensate del capitolo?
Diciamo che è piuttosto intenso, non trovate? C'è una parte, in cui si parla dell'egoismo, che mi rispecchia molto, mi piace mettere del mio nei capitoli e nella protagonista. 
Fatemi sapere qualcosa ;)
Passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio di cuore:
harryhugmeIlove
Lalluby
stillwritingaboutyou
Youhavesavedme_
JaymeR
Tomlinson Styles
s_ummerr09
_LenadAvena_
Streghetta33
Emotjon
_xonedssmile_
wandharryful
larrytheway
per le 13 bellissime recensioni. THAT'S AMORRE.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/da ricordare, ve amo.
Mi trovate su
twitter, su tumblr qui e anche qui, il secondo è praticamente un blog personale dove mi diverto a scrivere ciò che mi succede e tutte le mie emozioni, in stile Diario di una nerd superstar. E poi mi trovate anche su facebook, se mi chiedete l'amicizia ditemi prima come vi chiamate in una recensione o in un messaggio, sennò non l'accetto lol.
Ora mi dileguo. Spero di risentirvi molto presto, cieo.

 
►Ask.
Siete Larry Shippers o no? E cosa pensate dell'argomento? 



Baci, Flying_

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Capitolo 10
*** Let's fight. ***


 


Love Is Forever.
    

    




 

15 Aprile 2015.
Eccomi, anche oggi, qui con voi. Ho pensato e ripensato a cosa raccontarvi, quasi fino ad imparare le parole a memoria. Sappiate che ci sto mettendo tutto il mio impegno per farvi comprendere le situazioni e i sentimenti di tutti e soprattutto di Cloe. Dunque anche se non sono nato per fare lo scrittore o il narratore apprezzate.


Flashback.

Pov Cloe.
Tutto restò fermo e immobile per i primi secondi. Poi lentamente la testa di Niall prese a scuotere come voler negare quello che avevo appena detto, facendo così riaffiorare nuove lacrime.
-Non può essere.- I suoi occhi blu limpido, fissati nei miei mi fecero paura. Di nuovo ebbi paura ti tutto ciò che sarebbe accaduto dopo quel giorno.
-No.- Si morse il labbro mentre faceva uscire un singhiozzo. 
Distrutta mi lasciai scivolare sul letto e mi rannicchiai dandogli le spalle, senza smettere di piangere.
Passarono solo pochi secondi prima di sentirlo coricarsi dietro di me, poi le sue braccia mi avvolsero le spalle passando sotto al collo. Sentivo i suoi singhiozzi che facevano sobbalzare entrambi più dei miei.
Mi rigirai tra le sue braccia fino a poggiare la fronte al suo petto. Gli strinsi la vita con le braccia e il retro della maglietta bianca con le mani mentre lui mi stringeva a se e teneva una mano poggiata alla mia nuca.
E in quel momento mi resi conto che la mia vita non poteva andare dalla parte giusta. Che avrei fatto soffrire anche lui. E che lui sarebbe stata la mia unica certezza.
Restammo fermi così, ognuno immerso nei propri pensieri, fino ad aver esaurito le lacrime, finché non lo sentii tirare su col naso e prendere fiato.
-Io- si fermò sul nascere nella frase per un singhiozzo. -Io ti prometto che non succederà niente di male nella tua vita. Te lo prometto, perché ne sono certo. E starò sempre qui con te per mantenere la promessa.-
Le sue parole, anche se piene d'affetto, fecero emergere altre lacrime, che non pensavo di avere. Era un pianto incomprensibile. Lacrime di tristezza, ringraziamento, paura.
Raccolsi le poche forze che avevo per sorridere contro la sua maglietta, mentre lui continuava ad accarezzarmi il capo.
-Cos'hai intenzione di fare con gli altri?- La sua voce era paca, non disturbava il silenzio che ci circondava.
-Voglio che non sappiano niente. Voglio ripartire domani come se oggi non fosse mai passato.- Ci fu un attimo di silenzio, sentivo il suo cuore battere accanto alla mia fronte.
-Va bene.- Non sembrava convinto, capii che voleva delle spiegazioni.
-So che sarà difficile affrontare tutto da sola. Ma non voglio che mi compatiscano, voglio vivere. So che da una parte è una scelta egoistica perché potrei affezionarmi alle persone per poi farle stare male, è una cosa orribile, ma per una volta che vivo lo voglio fare davvero.- Sorrisi ancora per sdrammatizzare la situazione.
-Ho capito, capisco perfettamente. E comunque ricordati che non dovrai affrontare tutto da sola, ci sarò io, okay?- Annuii sfregando il naso contro il tessuto umido della sua maglietta.
Poi senza preavviso presi fiato, mi alzai, sfregai gli occhi, e mi girai per guardarlo, seduto sul letto.
-Andiamo, su. Per oggi sono restata troppo a poltrire.-
Vidi un sorriso debole da parte sua e mi avvicinai per prendergli la mano e tirarlo in piedi.
In quell'esatto momento sentimmo la porta aprirsi.
-Bene, vedo che avete parlato.- Ci sorrise dopo aver chiuso la porta. Entrambi sorridemmo di rimando, e la mano di Niall, ancora a contatto con la mia, mi lasciò una stretta di conforto.
-Non ha detto niente ai ragazzi fuori, vero?- Chiesi preoccupata.
-Non mi è sembrato il caso, è una scelta tua.- Gli sorrisi riconoscente di non aver mandato a monte i miei piani.
-Comunque pensavo di doverti trattenere fino a domattina ma ti sei ripresa molto velocemente, quindi se preferisci ti possiamo dimettere ora.-
Guardai Niall che mi sorrideva debolmente, e gli strinsi la mano.
-Perfetto.-
-Arrivederci allora.- Ci congedò il dottore, di cui non sapevo il nome, prima di uscire.
-Speriamo di no.- Ironizzai prima che uscisse. Non appena la porta fu nuovamente chiusa sospirai elaborando una scusa credibile da raccontare ai ragazzi fuori.
-Ci sono!- Mi voltai verso mio fratello che mi guardava confuso. -Ai ragazzi dirò che la prima volta che il dottore è entrato mi ha detto che.. Che con buone probabilità ero sterile. Però ora è rientrato dicendo di aver sbagliato cartella, e che quindi era solo un calo di zuccheri.-
Guardai la sua espressione in cerca di una risposta.
-Mh.- Sollevai le sopracciglia.
-E' credibile?- Si grattò per un attimo la nuca per poi annuire.
-Si, d'accordo.- Sorrisi e lui ricambiò senza troppa enfasi. Sembrava più ferito lui di me. Il punto era che se io ci avessi pensato troppo sarei finita come alcolista, drogata, autolesionista, suicida. Insomma pensarci non era una buona idea.
Quindi mi avvicinai a lui, seduto sul letto, e mi buttai letteralmente al suo collo per abbracciarlo, facendolo cadere sul letto mentre rideva.
-Adesso andiamo là fuori e combattiamo, okay?- Puntai i miei occhi nei suoi, mentre ero seduta sulle sue sue ginocchia con le gambe intrecciate alla sua schiena.
-Fino alla fine.- Sorrisi per la sua risposta finalmente convinta, mi allungai per dargli un bacio sulla fronte e tornai in piedi.
-Dove sono i jeans? Uh, eccoli.-
Presi i miei pantaloni e li infilai prima di togliere il camice, sotto al quale indossavo ancora la mia maglia.
-Andiamo.- Aspettai Niall davanti alla porta e quando arrivò mi cinse le spalle con un braccio, mentre con l'altro abbassava la maniglia.
Entrambi cercammo di assumere l'espressione più serena possibile mentre i ragazzi si alzavano.
-Eccovi finalmente!- Louis fu il primo a parlare e ad avvicinarsi per un abbraccio. -Ci stavamo veramente preoccupando.-
Sorrisi ricambiando la stretta.
-Beh anche noi ci siamo preoccupati molto.- Guardai Niall accanto a me e poi gli sguardi confusi di Zayn, Liam, Harry e Louis, e decisi di spiegare.
-La prima volta che il dottore è entrato mi ha detto che con molte probabilità sarei stata sterile, quindi mi sono preoccupata e ho chiamato prima Niall perché mi sembrava giusto dirlo prima a lui. Poi è entrato adesso scusandosi perché è venuto fuori che aveva sbagliato cartella. Dunque è stato un semplice calo di zuccheri.-
Ci fu un attimo di silenzio, poi Harry rise.
-Beh allora è andata bene, nessun problema.- Gli sorrisi per sembrare convincente.
-Nessun problema.- Ripetei facendo sorridere tutti.
-In verità un problema c'è.- Il primo sguardo confuso fu quello di Niall, che si era preoccupato all'istante. -Sto morendo di fame.-
Tutti risero, me compresa, poi ci incamminammo verso l'uscita come se fosse stata la serata più normale di sempre.
-Cloe!- Mi voltai indietro, sorpresa, quando mi sentii chiamare. Era il dottore che si avvicinava a passo svelto con dei fogli in mano.
-Vieni un attimo per favore.-
Guardai un attimo i ragazzi che intesero subito, e lo seguii in un ufficio lì accanto.
-Allora, prima di tutto mi sono dimenticato di farti firmare questo voglio per uscire. E poi ho un paio di raccomandazioni.- Annuii mentre scrivevo il mio nome in fondo al foglio.
-Mangia regolarmente, ne troppo ne poco, e non saltare mai la colazione. Se ti gira la testa siediti, stai tranquilla, e mangia qualcosa di zuccheroso. Non dico di vivere come una vecchietta, solo non esagerare con l'alcool e per eventuali rapporti usa sempre precauzioni, per il bene dell'altro. Detto questo qualsiasi cosa tu senta vieni a farti visitare, e trova una scusa per venire qui ogni due mesi, controlli.- Ascoltai tutto e con la stessa penna che mi aveva dato scarabocchiai un promemoria sullo scontrino che avevo in tasca.
-Grazie.- Sorrisi alzandomi dalla sedia.
-Grazie a te, stammi bene.-
Mi strizzò l'occhiolino e mi lasciò uscire.
-Problemi?- Chiese Niall non appena li raggiunsi fuori.
-Niente, dovevo firmare un foglio per uscire.- Gli sorrisi e lo strinsi per un fianco.
-Bene. Noi abbiamo già mangiato, va bene se ordiniamo qualcosa per te?-
Ci pensai su, ma non avevo nessuna voglia ne di andare in un take away per prendere qualcosa, ne di aspettare che un fattorino arrivasse.
-Ma no dai, mi faccio una pasta a casa.-
Passando per una vietta deserta arrivammo alla macchina di Harry, rendendoci conto che c'erano solo cinque posti.
-Uhm.-
Niall e Liam, accanto a me, mi guardarono in attesa che dicessi qualcosa, così con un cenno del capo indicai la macchina.
-Non importa, ti tengo in braccio, tanto se ci fermano la multa la prende Harry.-
Alzai le spalle.
-Harry cosa?- Il riccio, sentitosi preso in causa, si girò subito.
-Niente, parlavamo del fatto che non importa se siamo in sei, tanto se ci fermano la multa la prendi tu.
Ci guardò critico e per un attimo pensai che mi avrebbe lasciata a piedi, non me ne sarei stupita, ma poi alzò le spalle anche lui.
-Nessuno ferma Harry Styles, se non per un autografo.- Tutti risero alla sua affermazione, mentre io come dal primo momento in cui l'avevo visto, lo disprezzai.
Mi strinsi sulle gambe di Niall mentre lui litigava con i miei capelli.
-Ora che ci penso ragazzi!- Tutte le attenzioni si spostarono su Niall che prese a tossire soffiando via i capelli dalla sua bocca.
-Dopodomani i miei tornano, che volete fare?-
Ci fu un attimo di silenzio mentre tutti pensavano.
-Beh, dipende da voi. Se volete stare con le vostre famiglie vado a casa anch'io, sennò potremmo prenderci una vacanza noi insieme, in quella casetta che avevamo preso, qui a Mullingar.- fu Liam a parlare suscitando diversi versi di consenso.
-Mi sembra una buona idea quella della vacanza insieme!- Commentò Harry.
-Si, in effetti sono due mesi che stiamo a casa e ne abbiamo ancora cinque prima di iniziare i lavori per il nuovo tour e il nuovo album.- Questa volta fu Zayn a parlare, e mentre ascoltavo mi rendevo sempre più conto del fatto che probabilmente in quel momento più di un milione di persone sapeva già il mio nome.
-Io sono d'accordo.-
-Io anche.-
Louis e Niall acconsentirono.
-Beh allora non ci resta che avvisare le famiglie.- Constatò Harry, al volante, alzando le spalle.
-Fantastico!- A urlare, spaventando tutti, fu Zayn che accese la radio alzando il volume al massimo.
Sentii la testa rimbombare ma mi ripresi subito quando le mani di Niall presero a muovermi per i fianchi.
Mi sentivo strana, non avevo ancora capito quale fosse la sensazione che provavo in quella piccola grande finzione. Ma, come dal resto era sempre successo, mi bastò chiudere gli occhi, sospirare, e tutto tornò a posto.
-Tutto bene?- mi intimò Niall all'orecchio.
-Direi di sì.-
Risi con gli altri e abbassai il finestrino per mettere la testa fuori e godermi un po' d'aria fresca.

Fine flashback.


Eccoci. Già, per oggi mi dispiace ma ho solo questo, e poi fra poco devo andare ad un pranzo, sono già in ritardo. Non succede molto di speciale, Cloe ha deciso, con le sue buone ragioni, di mentire a tutti, e poi hanno avuto l'idea di andare a vivere tutti insieme in una casa, per un po'. Ora, non ho inserito nessuna parte dal mio punto di vista, posso solo dirvi che per qualche strano motivo contorto l'idea di passare del tempo in una casa con i ragazzi e Cloe, come la settimana passata, era decisamente approvata. A presto.


-Harry.       










 
Uoaaaaah.
Ce l'ho fatta. 
Allora, buon giorno e buon carnevale a tutte. :) Se poi c'è anche qualche maschio pazienza. Ve amo lol
Comunque, ho aggiornato un po' più velocemente rispetto all'ultima volta, anche se c'erano poche recensioni, sono consapevole che comunque è passato tanto tempo ma vorrei chiedervi un favore. Le recensioni sono diminuite notevolmente, quindi anche se è una cosa un po' infantile ho deciso che finché non raggiungo almeno le dieci recensioni non aggiorno.
Scusatemi ma ci tengo veramente, quindi chiedo a tutte voi 27 che la seguite, voi 19 che l'avete tra le preferite, e voi 8 che l'avete inserita in quelle da ricordare, mi fate il piacere di farvi vive ogni tanto? Non dico sempre, solo ogni tanto, anche per il minimo commento, per la correzione più stupida, per qualsiasi cosa mi possa essere utile. Grazie.
Passiamo ai 
BIG SHOUTOUT:

Youhavesavedme_
_Lenad'Avena_
Tomlinson Styles
s_ummer09
Daddy_soml
wandharryful
_Justinssupra_
_xonedssmile_

 
Grazie mille per le otto bellissime recensioni. :)
Che poi, vi piace il nuovo nick? Aww io lo amo, è il nome di un personaggio rappresentato da Jared Leto in Dallas Buyers Club, vi consiglio davvero di guardarlo. E incrociate le dita con me perché questa sera premiano gli oscar e il film è candidato. 
L'immagine che ho scelto: potrà sembrarvi un'immagine che ho scelto a caso perché non avevo la minima idea di cosa mettere, e un po' è vero, ma comunque ha il suo significato. Quello che rappresenta, i colori, le onde, l'atmosfera, mi ricordano molto lo stato d'animo un po' indefinito di Cloe. Rumoroso, scuro, confuso.
Bene, non credo di aver altro da dire. Potrei raccontarvi tutte le brutte e belle cose che mi succedono nella vita ma credo che non vi interessi più di molto, quindi se volete contattarmi mi trovate su twitter, facebook, ask, tumblr1, tumblr2.
Cieo pupe. :)


 
►Ask.
Mi faccio i cazzi vostri, se avete festeggiato il carnevale, da cose vi siete vestite/i?




Baci, Rayon.

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Capitolo 11
*** bye. ***



Non odiatemi.
Pliz.
Già mi odio io per quello che sto facendo.
Sì, ho intenzione di interrompere questa storia.
Non lo so, ultimamente mi stufo troppo facilmente.
Cambio idea ogni giorno, come se avessi il ciclo perenne.
Vi giuro che mi dispiace perché a questa storia, come alle altre che ho interrotto, ci sono affezionata.
Se volete vi preparo un riassunto di un paio di capitoli in cui racconto la storia con il suo finale e ve la mando per messaggio privato su facebook.
All'inizio, quando ho pubblicato il primo capitolo, mi sentivo stupendamente felice, le recensioni aumentavano sempre di più e i capitoli piacevano.
Poi ho iniziato ad avere meno voglia, sono cambiata, ho cambiato idee, quello che scrivevo non mi convinceva più, e le recensioni da 20 sono diventate 5.
Dunque eccomi a interrompere l'ennesima storia.
Se vi va ho iniziato quella nuova giusto questa sera, la trovate qui: La mia favola.
Spero che le migliori di voi, che si sono sempre fatte sentire e mi hanno sempre supportata, continuino a farlo anche lì, perché ancora una volta credo di essere migliorata con lo stile di quella storia.
Bene, mi dileguo.
Per qualsiasi cosa: twitter, tumblr, facebook, ask.


 
Tanti baci, Rayon.

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Capitolo 12
*** I'm back. ***


Un nuovo capitolo della storia? Non l'aveva interrotta? Magari ha deciso di continuarla!

Buongiorno guysss.
Strano avere mie notizie, eh? Vi ho lasciato per un po' di tempo, ancora mi dispiace.
Però sono tornata in me, è tornato tutto a posto e, dunque dunque, ho deciso di ricominciare ad aggiornare la storia, yeuuh!
Ora vi spiego: non l'ho continuata qui perché tanto molte persone avevano smesso di seguirla, dunque ho sfruttato la situazione e ho deciso di ripubblicarla dall'inizio cambiando alcuni particolari che non mi convincevano.
Mi dispiace se vi annoierete aspettando i capitoli nuovissimi che sto scrivendo, ma se avete aspettato tutto questo tempo riuscirete ad aspettare ancora un pochino, no?
Sì dai.
Bene, >>questo<< è il link per andare al primo capitolo della storia, spero che delle 27 persone che la seguivano, 7 che la ricordavano e 22 che la preferivano almeno qualcuna abbia la buona volontà e pazienza di assistere ancora ai miei capricci.
Dunque se volete seguire la storia inserite quella tra le seguite perché fra un paio di settimane cancello quella vecchia.

Baci, Rayon.

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