Disney vs DreamWorks

di GRACE_WHITE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come il caos ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** NON MI PORTERANNO VIA DA TE. ***
Capitolo 3: *** L'ASCESA DEI CATTIVI ***
Capitolo 4: *** UNA SQUADRA DEL TUTTO SBAGLIATA. ***
Capitolo 5: *** SGUARDI SIGNIFICATIVI. ***
Capitolo 6: *** LA PARTENZA ***
Capitolo 7: *** DIVISI ***
Capitolo 8: *** LA SCELTA DI RAPUNZEL ***
Capitolo 9: *** LA ROSSA E LA VAMPIRA ***
Capitolo 10: *** LA TRADITRICE ***
Capitolo 11: *** LA VICHINGA ASSETATA DI VENDETTA ***
Capitolo 12: *** LA GUIDA VERSO IL DESTINO ***
Capitolo 13: *** NIENTE PRIGIONIERI ***



Capitolo 1
*** Come il caos ebbe inizio. ***


COME IL CAOS EBBE INIZIO
L’Isola Marmorea era la sede delle conferenze di tutti e due i continenti, era interamente fatta di marmo ed era completamente stata abbandonata, lì un tempo ci abitavano gli ultimi umani sopravvissuti, dopo la ribellione dei cartoni animati, ma anche loro dopo un po’ morirono e lasciarono, combattendo, il mondo nelle mani inesperte dei Personaggi fuoriusciti dai disegni e dalle televisioni della gente per farsi sentire, per non essere usati solamente come burattini, erano stanchi che l’uomo facesse l’oro da burattinaio. Credevano fosse un’ingiustizia che solo gli umani potessero vivere veramente sul nostro pianeta, così, una volta preso il controllo, rivelarono la loro vera natura, quella di dominare per andare avanti.  

I due continenti, dal giorno dell’inizio del mondo dei Cartoni Umani, furono chiamati Disney e Dream Works, essendo le due case più amate dagli scorsi abitanti del pianeta. Voi ora vi starete chiedendo che fine abbiano fatto i cartoni che non erano né Disney né Dream Works, bhè, si sono dovuti schierare in una delle due parti. La maggior parte andò in Disney, per questo è Disney il continente più grande, e questo fatto scatenò l’ira di Dream Works.

Ogni anno Dream Works e Disney si riuniscono nell’Isola Marmorea per discutere delle problematiche dell’intero pianeta, e ogni volta, una parola di un continente fa suscitare rabbia e rancore nell’altro,  per questo erano sempre sul punto di scatenare una guerra. 
  
I Personaggi più importanti dei cartoni, e ovviamente i loro presidenti, si sedettero nel Tavolo dell’Isola Marmorea, una tavola rettangolare fatta di pietra grigia. I due capi dei continenti si sedettero l’uno davanti all’altro, lanciandosi occhiate furtive e minacciose. 

Topolino non era completamente umano, la sua coda nera frustava a destra e a manca i pavimento, mozzando l’aria e ogni tanto si passava una mano, entrambe coperte dai soliti guanti bianchi, tra i capelli neri e ruvidi. Aveva abbandonato la sua salopette rossa ed era passato all’abito in smoking, anche se dello stesso colore delle sue vecchie vesti. Ora si faceva chiamare Mickey Mouse, il suo vecchio nome inglese. I suoi denti davanti erano sporgenti e spiccavano fuori dal labbro superiore. 

Appoggiò la schiena sullo schienale della sua poltrona in pelle nera- Iniziamo la cinquantunesima riunione annuale dei continenti.- annunciò il mezzo topo. Fissò negli occhi il presidente di Dream Works, Shrek, che anche lui era tornato normale, ma aveva ancora quel colorito verdognolo, era pelato e al posto delle orecchie umane aveva ancora quelle a forma di cono. Come Mickey Mouse, anche lui aveva cambiato abbigliamento.

Shrek si guardò attorno, con sguardo ozioso- Pro e contro di questo anno per DreamWorks e Disney?- domandò fissando uno ad uno i presenti. Il suo occhio ricadde sulla mano alzata, quella sinistra, che indicava il contro. Lui annuì con il capo. 

-G-grazie per avermi dato parola.- balbettò la piccola bambina seduta poco lontano, nella sponda opposta del tavolo. Portava come sempre i capelli raccolti in uno chignon biondo, le sue ali erano ben piantate sulla sua schiena, questa volta non vibravano. Mascherò la sua espressione titubante e timida con una sicura e severa- Vorrei sapere perché dopo tutti questi anni di servizio a Disney, non sono io la presidente. Gradirei una risposta, dunque.-
Topolino sospirò- Te l’ho già detto Trilli, sono io il simbolo onorario di Disney, lo sono sempre stato.-  

-Ma io sono sempre stata quella che dava il tocco di magia alla scritta Disney nei cartoni,- protestò la fatina- te lo ricordi Mickey? Ti ricordi la creaturina che volava lasciando la scia sopra la scritta, davanti al castello? Quella ero io!- Trilli alzò la voce. 

A quel punto Bella Sleep, la vecchia Bella Addormentata, si alzò di scatto- Ho diritto anche io di essere presidente! Vogliamo ricordare di chi sia il castello dietro la scritta? Mio! A quest’ora avevate la vecchia capanna di Bianca dietro la scritta Disney, dovete tenere conto del “sacrificio” vi ho fatto.-
Bianca Neve aggrottò le sopracciglia e sbatté una mano sul tavolo- Ehi! Come osi, brutta indormita che non sei altro? Io sono stata la prima vera principessa della Disney, non dimentichiamoci che io ho fatto il primo cartone.-  

Si levò il chiasso nell’area dove era il tavolo- Basta!- gridò Mickey- Mi avete votato voi, ricordate? Ora, se non volete fare la fine degli umani tacete!- tutti i membri in piedi e protestanti si sedettero, zittiti dalla stridula voce di Topolino.  

Shrek storse la bocca- Altri pro e contro?- lanciò un’occhiataccia alla mano alzata di Barry Benson, un ragazzo con delle antenne in testa e un abito giallo e nero, che faceva capire che lui era l’ape del cartone Bee Movie, che appena si accorse dell’occhiata che gli aveva mandato Shrek, abbassò la mano- Se qualcuno vuole riaprire il discorso del presidente, sono accettati consigli, ma a suo rischio e pericolo.- si guardò attorno, annuendo. Nessuno aveva osato dire parola.  

-Bene.- commentò Mickey Mouse- Possiamo procedere. Sono cinquantuno anni che dominiamo il pianeta, entrambi i continenti sono separati e, come ognuno di noi si è segretamente accorto, sono rancorosi l’uno verso l’altro. Mi sono giunte anche delle voci di cui non posso parlare, in questo istante, ma è ovvio che non sono belle. Quindi, la mia mente piccola e geniale ha pensato di unificare le due parti in un solo continente, che te ne pare, stimato Shrek?-

L’ex orco accavallò una gamba, con goffaggine- Idea splendida e immagino che il nome del nuovo continente sarà DreamWorks, o almeno lo sarà se vorrà evitare una guerra.- ridacchiò e quelli della sua parte lo imitarono.   

Mickey Mouse rimase impassabile, con sguardo inespressivo- Shrek, non inizi col piede giusto così, sai benissimo che Disney è più grande di DreamWorks, il che ci offre più soldati in casi di emergenza militare. Quindi, riformulo la domanda come avrei voluto, così non ci mette troppo a leggere fra le righe: “Unifichiamo i continenti con il nuovo nome Disney o vuole scatenare una guerra?”- sibilò tra i denti- Si tu a scegliere Shrek.-  

Tra i Personaggi si levò una lieve e fitta nebbia di insicurezza e paura, erano tutti in attesa della risposta. Shrek sogghignò e fissò Donald Duck, vice presidente di Disney, conosciuto anche come il vecchio Paperino, che deglutì rumorosamente e iniziò a tremare. Tutti sapevano che era un codardo, quando per poco si stava per scatenare una guerra, lui era fuggito con sua moglie, Daisy e i suoi nipoti, Qui Quo e Qua. Ma solo dopo essersi accertato che non ci fosse stata nessuna guerra riassunse la carica da vice presidente. Questa volta però lo avrebbero fermato, altrimenti lo avrebbero spedito all’Isola degli Esiliati, dove venivano mandati tutti i Personaggi Cattivi di entrambi i continenti.   

Spostò gli occhi su Topolino e disse lentamente:- Preferirei una guerra, piuttosto che sottomettermi a Disney e a te.-
Mickey Mouse dilatò le narici, del naso grigiastro, che stava perdendo il colore nero di una volta.   

-Così sia.- disse infine.


NOTA D'AUTRICE: SPERO VI SIA PIACIUTO, SCUSATE PER LA PUBBLICAZIONE VENUTA MALE DELLA STORIA, MA SONO NUOVA, SPERO DI PRENDERCI UN PO' LA MANO! MI RACCOMANDO, RECENSITE :) UN BACIONE!

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Capitolo 2
*** NON MI PORTERANNO VIA DA TE. ***


NON MI PORTERANNO VIA DA TE.
 
Nella televisione di tutti i Personaggi dei continenti vennero proiettati due annunci, uno di Mickey Mouse per Disney, che comprendeva Asia, Africa, Europa e Oceania; l’altro da Shrek per DreamWorks, trasmesso in America Settentrionale e Meridionale. L’Antartide non apparteneva a nessuno, si presumeva fosse disabitato. Furono fatti vedere anche nelle televisioni delle città di entrambi, ce n’erano nelle ferrovie, nei ristoranti, per le strade e attaccate ai palazzi, tramite schermi enormi, simili a quelli dell’ormai morta New York.

I Personaggi iniziarono tutti a fermare ciò che stavano facendo per ascoltare l’annuncio, uguale per tutti e due i presidenti:
-Cari Personaggi di Disney e DreamWorks, da oggi i nostri continenti non potranno comunicare, nessuno potrà andare e venire a proprio piacimento, gli abitanti devono tornare nei propri, entro due giorni. Sarà concesso ai Pluricasa (i Personaggi che non appartenevano a nessuno dei due continenti) di scegliere per l’ultima volta tra Disney e DreamWorks. Chi verrà sorpreso nel continente sbagliato, sarà scortato all’Isola degli Esiliati, in seguito ovviamente non potrà fare ritorno.-

Il messaggio finì. Alcuni continuarono la propria vita ingrigita, altri, probabilmente del continente opposto, corsero verso l’aeroporto più vicino per tornare a casa. Entro quella sera tutti quelli che non erano al loro posto tornarono a casa e i Pluricasa scelsero quella definitiva. Molti furono costretti a lasciare i propri amici, il proprio amore dall’altra parte, non appartenente al proprio mondo.

Quella notte, vagava nel cielo nevoso e nero Jack Frost, lo spirito del gelo. Si fermò sopra il tetto di una casa disabitata, guardava il paesaggio circostante con occhiate veloci, come se avesse paura di essere seguito. Doveva tornare a DreamWorks, ma qualcosa lo tratteneva a restare a Disney, ma sapendo che non voleva.

I suoi capelli argentei furono fatti vibrare da un vento freddo proveniente dalle sue spalle, si girò di scatto e vide una ragazza che gli sorrideva a bocca serrata. Indossava un paio di jeans strappati color nero chiaro e una t-shirt celeste. Le mani erano foderate da un paio di guanti bianchi, tagliati alla meta delle dita. I suoi capelli erano sempre legati in una complicata treccia di ciocche bianche e sulla frotte ricadeva qualche ricciolo.
Lui le si avvicinò- Hai visto l’annuncio, Elsa?-

Lei sospirò e il suo sorriso svanì- Si. Non sono affatto d’accordo, e poi dividere i contati dei continenti così? Di botto?- scosse la testa e si sedette su una tegola del tetto, accanto al ragazzo- Tu quando ritorni?-

Jack aggrottò la fronte e strinse le labbra violacee, per la mancanza di caldo nel suo sangue- Io non me ne voglio andare, si sta bene qui. E poi la mia migliore amica è qui.- la guardò con dolcezza.

-E chi sarebbe questa qui, adesso?- gli lanciò un’occhiataccia, ovviamente sarcastica.
Lui rise- Che stupida che sei.-

Elsa abbassò lo sguardo, non le era mai piaciuto essere chiamata stupida, anche per scherzo, dopo tutto, prima che Mickey Mouse diventasse presidente, lei era la regina di Arendelle, nessuno le aveva parlato mai così. Ma sapeva che Jack le voleva bene, diceva quelle cose solo per scherzare- Jack, seriamente, devi tornare a DreamWorks, o ti spediranno all’Isola degli Esiliati. Sai chi c’è li, vero?-

Lo spirito del gelo annuì affranto- Pitch. C’è anche Hans, ricordatelo.- Pitch era stato in passato l’avversario di Jack, era soprannominato anche l’Uomo Nero. Invece Hans aveva cercato di uccidere Elsa e sua sorella Anna, per prendere possesso del Regno di Arendelle.

-Lo so bene.- commentò Elsa, sistemandosi la treccia bianca su una spalla- Potremo tenerci in contatto, quando tornerai.-

-Lo vuoi capire che sta per scoppiare una guerra?!- sbottò Jack, alzandosi in piedi- Elsa, non hanno mai fatto una cosa del genere in mezzo secolo, e poi così, di botto? Io non ti lascio.-

La ragazza fece spallucce- Cosa intendi fare, Jack?-

-Potremmo scappare, andarcene in Antartide, li non ci seguiranno, non c’è nessuno la.- propose lui- Io e te, sai che a noi non può fare niente il freddo. Magari possono venire anche altri che trovano ingiusta questa faccenda.-

-Io ho mia sorella qui, non posso lasciarla.- disse. Jack le circondò le spalle con un braccio e lei appoggiò una tempia alla base del suo collo- E tu devi restare con gli altri Guardiani, Nord, Calmoniglio, Dentolina, Sandman; chi resterà con loro, tu sei il capo, non puoi abbandonarli così.-

Il braccio di Jack scivolò via dalle spalle di Elsa, il ragazzo impugnò il suo bastone e si sporse dal tetto- Non siamo gli unici che vogliono infrangere questo ordine. Al bar di Elvira Coot (nonna Papera) già si parla di questa faccenda, i Personaggi sono stanchi di questa rivalità, anche i Quattro Grandi dicono che vogliono fare qualcosa.- Jack si sollevò dalle tegole della casa e iniziò a fluttuare- Io sono d’accordo con loro.-

La ex Regina di Arendelle si alzò e si avvicinò alla sporgenza- Jack, non fare mosse avventate, anzi meglio rispettare le nuove regole, altrimenti…-

-Altrimenti cosa? Ci mandano nell’Isola degli Esiliati?Restiamo a guardare il continente opposto con rabbia e rancore, come vorrebbe Mickey Mouse? Ci separiamo? Nessuno è uguale a me, eccetto te, non ti voglio lasciare qui. Non mi porteranno via da te.- decise lo spirito del gelo- Fatti trovare al Lago domani mattina, dobbiamo parlare.- Jack volò via, lasciandosi la sua migliore amica dietro di se.



-Va bene.- sussurrò Elsa, con tristezza.




NOTA D’AUTRICE: CIAUU! COM’è STATO QUESTO CAPITOLO? SPERO PIU’ BELLO DEL PRIMO E MENO BELLO DEL PROSSIMO ^_^ COMUNQUE SE AVETE DA FARMI QUALCHE CRITICA NEGATIVA, IO SONO QUI AD ASCOLTARLE, COSì IL PROSSIMO CAPITOLO SARA’ ANCORA PIU’ BELLO! BACI E ABBRACCI, GRACE_WHITE

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Capitolo 3
*** L'ASCESA DEI CATTIVI ***


L’ASCESA DEI CATTIVI
La sua risata si echeggiò in tutta la Valle, fredda e tagliente. Quelli come lei rimasero ad ascoltare quella risata gorgogliante di odio, nei confronti dei Personaggi, come se fosse la melodia più armoniosa che avessero mai sentito. La donna strinse forte e fiera il suo bastone e si avvicinò ad una sua “collega”. La guardò con sguardo languido e dilatò le narici- Ti ricordi ancora come si fa ad avvelenare la gente, vero cara?-
Le rispose con un sorriso perfido, ma lei sapeva che lo stava rivolgendo ad una vera amica, era il loro modo di intendersi perfettamente- Spero che tu non ti sia arrugginita, dopo decenni, ad usare quello.- la punzecchiò puntando l’unghia rossa del suo indice contro il suo bastone. Nella spalla della donna che lo stringeva c'era appollaiato un corvo nero, dal becco arancione, che sembrava sorridere malignamente.
-Meglio non metterla alla prova, Grimilde, altrimenti potrebbe trasformarti nella vecchietta che eri una volta.- scherzò l’uomo vestito di nero e con la carnagione grigia le fece l’occhiolino e baciò la mano di entrambe le regine. Si girò verso la folla dei Cattivi che si era accalcata di fronte a loro tre, erano in centinaia e tutti inchinati al loro cospetto, tranne due.
Un uomo dai capelli rossi come il fuoco e vestito elegantemente, e una bellissima donna, che sembrava aver fatto qualche plastica facciale, dai capelli neri corvini, indossava un mantello del loro stesso colore e sotto si intravedeva un tessuto color magenta- E’ ingiusto!- protestò il giovane uomo.
 
Una delle due regine dei Cattivi, riconoscibile dalle corna piantate in testa, alzò le sopracciglia con disprezzo- Come scusa?-
-Voi sapete benissimo chi sono quelli che troveranno un modo per annientarci, definitivamente.- la donna rifatta pestò il piede a terra- Tra di loro ci sarà il mio “fiorellino”- l’ultima parola la disse con amarezza, ma anche con rabbia.
Il rosso annuì, rivolgendo un’occhiataccia alle due donne e all’uomo immobili sopra un palco, davanti alla folla- La stessa cosa vale per me, ho un conto in sospeso con Elsa.-
Grimilde fece un verso di scherno- Hans, dovresti concentrarti di più sul come riuscire a sopravvivere qui, non tutti quelli che sono cresciuti nel lusso sfrenato riescono ad arrivare a fine giornata nell’Isola degli Esiliati. Però apprezzo il fatto che tu voglia uccidere la mocciosetta tutta ghiaccio e neve, mi sta abbastanza sul cavolo.- rivolse uno sguardo amichevolmente maligno alla donna riccia che la stava fissando sotto il palco- In quanto a te, Gothel, sei nella stessa situazione di Hans, ma non comprendo il motivo del perché tu voglia uccidere la tua ex figlioletta. Sembri giovane, e ora che lei non ha più i suoi capelli, non può renderti ancora più bella.-
Gothel arricciò le labbra e si passò una mano tra i capelli, intenta a far notare il suo bel faccino ancora di più. Poi sogghignò- Per lo stesso motivo di quando tu volevi uccidere Bianca Neve. Voglio essere io la più bella del Reame, e finché Rapunzel non sarà morta io non lo diverrò. E poi ora che è diventata una brunetta attraente sarà difficile riuscirci finché è ancora in vita.- fece una pausa- Il suo bel visino sarà cancellato… da me!-
Grimilde rise e guardò la donna accanto a lei nel palco- Li facciamo venire con noi? Hanno tutte le qualità che ci servono, per ucciderli.- alzò il mento e la fissò con la coda dell’occhio- Allora, che ne dici… Malefica?-



Fece un ampio sorriso che mostrò i suoi perfetti e bianchi denti allineati, l’allargamento della bocca le mise in risalto gli zigomi e la punta del viso. Annuì e accarezzò, con la punta del suo bastone, la guancia dell’uomo color cenere accanto a lei-  E tu? Accetti… Pitch?-
L’ Uomo Nero allontanò il suo bastone con l’indice della mano destra e fece quello sguardo assetato di incubi che avrebbe spaventato ogni umano, sia grande e sia bambino- Ovvio, bellezze…-
Malefica, Grimilde, Hans e Gothel si stavano avviando, per andare a preparasi ma Pitch li fermò con un: “Ehi!”, che li fece girare tutti di scatto, mentre gli altri Cattivi restavano inginocchiati e a testa bassa.
-…A una condizione.-
Malefica sbuffò- Sentiamo?-
Pitch rise euforico- Il primo che morirà, per mano mia, sarà Jack Frost!-


 

NOTA D’AUTRICE: ECCO QUA IL TERZO CAPITOLO! NON VEDEVO L’ORA CHE ENTRASSERO IN SCENA I CATTIVI, PROBABILMENTE AMO PIU’ LORO CHE GLI EROI (TRANNE PER QUALCHE PICCOLA ECCEZIONE)! COMUNQUE, SCRIVETEMI SE VI E’ PIACIUTO O MENO, IO SONO QUI AD ASPETTARE, MENTRE SCRIVO IL CONTINUO.
KISS KISS, GRACE_WHITE! <3

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Capitolo 4
*** UNA SQUADRA DEL TUTTO SBAGLIATA. ***


UNA SQUADRA DEL TUTTO SBAGLIATA
Come promesso Elsa si presentò al Lago. Jack le aveva raccontato che quello era il posto in cui era diventato un Guardiano, la prima volta che le aveva raccontato la sua storia, quando si erano conosciuti, l’aveva così affascinata che ci pensò per giorni, e ancora non aveva smesso, perché aveva una storia simile alla sua. Jack voleva essere una persona normale, umana, esattamente come Elsa, lei non voleva possedere i suoi poteri, ma in un certo senso non ne poteva farne a meno perché sapeva che facevano parte di lei. Lei e Jack erano molto simili. Anche lei si sarebbe sacrificata per sua sorella, Anna, per questo motivo per molto tempo si era allontanata e aveva trovato il suo vero posto, così come Jack Frost, il suo posto era quello di essere Guardiano anche se non voleva.

Elsa ci pensava tutti i giorni a queste cose, a quanto fossero simili, lui era il tipo di persona a cui poter dire tutto. Passavano poco tempo insieme, per via del suo ruolo da Guardiano e che doveva stare quasi sempre con Nord e gli altri. Di lui odiava solo una cosa, anche se si conoscevano da decenni, praticamente dopo poco che i Personaggi si impossessassero del mondo, le continuava a dare il nervoso: a volte capitavano delle litigate stupide, delle incomprensioni tra di loro, soprattutto sui loro poteri e i due continenti divisi, e quando scoppiavano non si parlavano per giorni e giorni, a volte per due o tre mesi. Si arrabbiava facilmente, Jack, e questa era una cosa che la faceva mandare in bestia. Ma anche lei aveva le sue colpe, con tutte quelle abitudini da regina che aveva avuto fin da piccola, non era mai Elsa che si andava a scusare, dovessero passare gli anni era sempre Jack a venirle incontro.

Dopo molto tempo con le chiappe incollate alla neve che iniziava a sciogliersi, si alzò e iniziò a camminare sopra il Lago ghiacciato, per sgranchirsi le gambe indurite. Alzò gli occhi al cielo, ma non vide Jack volare verso di lei, Elsa pensò al perché l’avesse fatta venire li. Si avvicinò ad un albero spoglio e secco, appoggiò una mano sopra di esso e dopo aver chiuso gli occhi lo ricoprì di brina, formando delle fantasie simili a dei fiocchi di neve. Era da tanto tempo che non usava il suo potere, gli mancava, lei tentava sempre di nasconderlo ancora; secondo lei e secondo i continenti era un pericolo che doveva essere controllato, per questo aveva smesso di gelare a suo piacimento. Ma il freddo e la neve le mancavano troppo, tese le mani verso il basso e le alzò al cielo nuvoloso di scatto: i suoi vestiti si stavano trasformando in un meraviglioso vestito celeste, simile a quello che aveva creato lei la prima volta. Quando ebbe finito di ricoprirla come voleva, lo ammirò soddisfatta e impaurita.

Sentii dei passi calpestare il ghiaccio del Lago, si girò di scatto con la mano tesa verso quello dietro di lei, con sguardo minaccioso. Vedendo Jack, Elsa, fece rilassare i muscoli facciali e si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, temeva che fossero quelli del governo di Disney. Jack  si avvicinò affascinato all’albero che pian piano si stava ricoprendo di ghiaccio, nella sua bocca si formò un sorriso e sfiorò la fredda corteccia di brina.

-Elsa.- sussurrò meravigliato, si girò verso di lei- Sei stata tu?-

Lei aggrottò la fronte- Sono stata io! Chi vuoi che sia stato, Dentolina!?- strinse il pugno attorno al tessuto del suo vestito, la Fata del Dentino le era sempre stata sul cavolo, era lei a passare più tempo con Jack, essendo un Guardiano. Aveva paura che le portasse via il suo migliore amico.

Lui la guardò dalla punta dei piedi, dove vi era un paio di ballerine di cristallo con un accenno di tacco, fino agli occhi, che lo stavano domandando perché la stesse guardando così. Jack dischiuse le labbra- Se molto bella così.- commentò guardandola fissa negli occhi, ma poi distolse lo sguardo- Sai che è soltanto la seconda volta che ti vedo usare il tuo potere?-

Elsa cambiò discorso, ancora si sentiva in colpa per averlo fatto- Perché mi hai fatto venire qui?-

Si voltò verso la pineta circostante e buia, guardando dietro a degli alberi- Venite ragazzi.-

Un ragazzo con i capelli marroni e arruffati, aveva delle lentiggini sparse per le guancie. Tentò di fare un sorriso, ma quando ci provò uscì fuori una specie di smorfia da ebete.

Zoppicava e Elsa capì perché, al posto della sua gamba sinistra c’era un aggeggio metallico che probabilmente l’aveva sostituita, all’improvviso la ex regina di Arendelle provò pietà e tenerezza nei suoi confronti, tanto da sorridergli a sua volta. Sulle spalle aveva un gilet di pelliccia marrone, una maglia verde e dei pantaloni beige.

Pochi metri dietro di lui sbucò una ragazza esile e con i capelli bruni, anch’essi arruffati come quelli del ragazzo. Indossava un corpetto lilla e una gonna corta e bianca con ricamati dei soli gialli. Sulla sua spalla c’era una specie di lucertola verde, con la coda arricciata. I suoi occhi verde smeraldo guardavano Elsa, sorridendo. Alzò la sua esile mano e accennò un saluto.

Jack si mise tra di loro e circondò le loro spalle con le braccia e li abbracciò- Elsa, ti presento Hiccup e Rapunzel, due miei cari amici. Miei cari amici, lei è Elsa.-

Hiccup fece un passo avanti- Prima di diventare amici, vorrei sapere una cosa, ehm, oh elegantissima ehm regina del ghiaccio.- strinse il pugno e alzò il pollice in direzione di Jack, che stava trattenendo una risata.

-Non c’è bisogno di tutta questa eleganza, sono solo Elsa.- lo corresse lei, incerta e fredda- Comunque, cosa devi chiedermi?-
Hiccup piazzò le mani sui fianchi e storse la testa- A te piacciono i draghi?-
La ragazza alzò le sopracciglia- Che vuoi dire?-

Il ragazzo guardò dietro di lei e Elsa venne ricoperta da un’ombra, lei si girò e si ritrovò davanti ad una bestia nera e squamosa, per di più alata, che la guardava in un modo strano. Presa dal panico, come non le era mai successo, iniziò a respirare velocemente  e indietreggiò, per poi svenire. Jack la prese al volo.

Hiccup si massaggiò il mento e annuì- Mmmh… E’ andata meglio di quanto mi aspettassi.- accarezzò il drago e tese una mano verso Elsa- Sdentato, Elsa. Elsa, Sdentato.-
Il drago "sorrise". Emettendo un gorgoglio, simile ad una risata.


NOTA D'AUTRICE: ECCO A VOI IL QUARTO CAPITOLO DI DISNEY VS DREAMWORKS, NON VEDO L'ORA DI PUBBLICARE GLI ALTRI, NE ACCADRANNO DELLE BELLE! SECONDO VOI SONO ADATTE ALLA SCENA LE IMMAGINI CHE METTO? HO QUESTO DUBBIO :\
UN ABBRACCIO, GRACE_WHITE <3

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Capitolo 5
*** SGUARDI SIGNIFICATIVI. ***


SGUARDI SIGNIFICATIVI.
 
Jack Frost stringeva Elsa tra le braccia, preoccupato per lei, erano più di due ore che era svenuta. Aveva paura di perderla, anche se era patetico dato che era soltanto svenuta, ma lui temeva lo stesso, ripeteva continuamente:- Resta con me, ti prego.- Lui sapeva che lo avrebbe fatto, era ovvio che si sarebbe svegliata, ma aveva paura di perderla in ogni momento, per queto glielo diceva.

Hiccup si sentiva in colpa nell’averle fatto “conoscerle” Sdentato all’improvviso, Astrid era semplicemente fuggita via, finché il drago non l’afferrò. Astrid era la sua ragazza, in un certo senso, sapeva che i Personaggi erano immortali e perciò non voleva restare con lei per tutta la vita, soprattutto perché lei era una vichinga un pochino violenta, non era decisamente il suo tipo. E gli scocciava anche il fatto che Astrid fosse più alta e più forte di lui, che era un ragazzo pelle ossa, senza una gamba.
Jack accarezzava con il pollice lo zigomo di Elsa, mentre guardava con occhi accusatori quelli di Hiccup. Il ragazzo si sedette accanto al suo drago che stava dormendo, pochi secondi dopo si stese li vicino Rapunzel, e di sua volta Hiccup appoggiò la schiena sull’erba anche lui.
-Come va?- iniziò lei.
-Bhè, il mio drago ha appena steso con un sorriso una specie di regina della neve, quindi o lo riteneva attraente senza denti o le è preso un colpo.- tese le orecchie per ascoltare la timida risata di Rapunzel- E’ imbarazzante che un drago riesce a far svenire una bella ragazza con un solo sguardo, a me non riesce, appena si sveglia dovrò chiedere dei consigli a Sdentato.- la sentì ancora una volta ridere, però fu una risata più soffocata, come se si fosse trattenuta per la brutta situazione.
-Sei divertente, e buffo.- aggiunse, tenendosi una mano sulla bocca, per impedirsi di gracchiare ancora.

-Oh, lo prendo come un complimento.- gli piaceva sentirla ridere, si conoscevano solo da qualche mese, quando Jack volle farli conoscere, ma non si erano visti quasi mai.- E tu invece, come stai?-
A quella domanda lei arricciò il naso e respirò profondamente e guardò Hiccup- Escludendo tutte le cose che stanno succedendo… sto bene.- Pascal le si era accoccolato tra il collo e la spalla, e iniziò a ronfare come Sdentato. “Che strano.” Pensò Hiccup “Un camaleonte che russa, questa cosa non si vede tutti i giorni.”
-Ho sempre avuto paura a chiedertelo, ma…- esitò un attimo. Rapunzel si appoggiò su un gomito e iniziò a fissarlo, attenderdo la domanda- Ehm, non mi hai mai detto nulla su di te, sul tuo potere, mi ha raccontato solo pochissime cose Jack.- Hiccup fece spallucce- Raccontami qualcosa di te, voglio conoscerti di più… ovviamente solo se ti va.-
Per la prima volta vide Rapunzel abbastanza seria- Cosa vuoi sapere Hic?- “Hic? E’ una buona cosa passare già ai soprannomi, no?” disse tra se e se il ragazzo.
-Non lo so, Jack mi ha detto che hai il potere di guarire le persone, grazie ai tuoi capelli.-
-In un certo senso si, una volta avevo i capelli biondi, erano lunghissimi, più di dieci metri, ma erano anche bellissimi.- nella sua mente ronza in continuazione l’idea di non averli più.
Hiccup abbassò gli occhi, incerto nel fare la prossima domanda- E poi che è successo?-
-Quella che pensavo fosse mia madre, Gothel, li usava per mantenersi giovane, intonando una vecchia ninna nanna, ma li voleva tutti per se. Così il mio… ex ragazzo, Eugene, me li taglio mentre stava per morire, così da uccidere Gothel. Ma una mia lacrima lo salvò, quindi ora per salvare le persone devo piangere, era molto meglio prima.-
Hiccup capì che era meglio non fare altre domande sul suo passato, anche se le parole “Ex ragazzo” stranamente lo rallegrarono. Elsa aprì gli occhi, ma né lui né Rapunzel si alzarono, lasciarono lei e Jack in disparte. Conosceva da tanto tempo Jack, era praticamente un fratello per lui e lo conosceva bene, vide come la guardava. Non staccava gli occhi da Elsa, la guardava con dolcezza, come se fosse una creatura indifesa che doveva essere protetta, conosceva quello sguardo: lo stesso che usava in quel momento guardando Rapunzel. Non aveva mai guardato nessuno così.
NOTA D’AUTRICE: EHI! RIECCOMI QUI, CON UN ALTRO CAPITOLO. FORSE LI STO METTENDO VELOCEMENTE UNO DIETRO L’ALTRO, MA NON RIESCO A FERMARMI x-)!
CIAOOO, GRACE_WHITE <3
p.s. SCUSATE TANTO PER LE L’IMMAGINE DI RAPUNZEL SENZA I CAPELLI CORTI, E’ CHE NON NE TROVAVO UNA SIMILIE, SORRY :(

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Capitolo 6
*** LA PARTENZA ***


LA PARTENZA.
 
Jack aiutò Elsa ad alzarsi, la ragazza teneva le mani premute contro gli occhi, tremava come una foglia secca- Dimmi che non c’è, dimmi che è andato via!- si stava riferendo al drago, non aveva mai avuto così tanta paura da quando sua Anna stava per morire per colpa sua. Jack le prese le mani, ma lei continuava a tenere gli occhi serrato- Ehi, Elsa, stai tranquilla. Ci sono io, non ti farà niente Sdentato, te lo prometto.- la circondò con un abbraccio, lei smise di tremare- Va meglio ora?- Elsa annuì contro la sua solita felpa blu, alzò gli occhi verso quelli di Jack e si distanziò di una ventina di centimetri da lui. Lei si voltò e vide di nuovo il drago, ma questa volta non ebbe poi così tanta paura, perché Sdentato le ricordava molto, anche se era completamente diverso, il pupazzo di neve che aveva fatto con sua sorella, Olaf.
Hiccup e Rapunzel si alzarono, il ragazzo tenne una mano sopra la testa di Sdentato, come per tenerlo fermo se si fosse svegliato. Vedendo la prontezza di Hiccup, Elsa scosse la testa, grata, e lui con lentezza e insicurezza la tolse e la ripose in un tasca dei suoi jeans beige.
Jack si sollevò con il bastone e scivolò sopra il ghiaccio del Lago, con fare sospettoso verso il bosco circostante- Dobbiamo andare al Palazzo Disney, faremo ragionare Mickey Mouse, a qualsiasi costo!- disse pestando un piede a terra.
-E come, Jack?- Hiccup sollevò le braccia- Io e te siamo di DreamWorks, non possiamo entrare li saltellando a passo di danza e convincere automaticamente il topo!-
-Potremmo semplicemente andare li, chiedere di parlare con lo “stimatissimo” Mickey Mouse e magari prenderà in considerazione la nostra richiesta di ritornare a come prima.- propose Rapunzel, tenendo le mani congiunte dietro la schiena e dondolandosi sui talloni.
-Ma che problema hai?- si lasciò sfuggire Elsa, che subito si tappò la bocca per averlo detto- Scusa, non volevo, è che non credo che andrà come dici tu, non volevo dire… non intendevo dire… ah lasciamo perdere.- la ragazza schioccò la mano contro la gamba.
Rapunzel era una tipa un po’ troppo pacifista, cercava di rendere la sua vita il più tranquilla possibile dopo tutte le complicazioni che aveva avuto da quando era nata. In quel momento riaffiorò il ricordo di quando Eugene le aveva chiesto di sposarla, lei gli aveva detto di si, e pochi giorni dopo tutto quello spirito pacifista era svanito. Aveva visto Eugene che se la faceva con Jessica Rabbit, la moglie di Roger Rabbit, appena li vide sbaciucchiarsi di nascosto tirò la sua solita arma, una padella, contro Eugene e la rossa. In quel momento rimpianse di avergli salvato la vita.
-Siamo solo noi quattro?- domandò Elsa- Quattro Personaggi contro due interi continenti?-
-Ce ne sono altri sparsi per il pianeta, che già abbiamo contattato io e Rapunzel, potete stare tranquilli che gli alleati non mancheranno.- disse rassicurandola.
Hiccup guardò in modo sospettoso l’amico, “Io e Rapunzel?” le parole di Jack rimbombarono nella sua mente, scosse la testa, levandosi quel pensiero e prese parte alla conversazione- Per me va bene, e poi abbiamo anche un passaggio.- indico dietro le sue spalle Sdentato, che iniziò a scodinzolare tutto contento. Poi però Hiccup incrociò lo sguardo insicuro di Elsa- Tu non puoi? Non ha mai torto il capello di nessuno, apparte quella volta quando diede fuoco al mio villaggio, Berk, e di quando fece esplodere un drago enorme infiammandogli completamente la bocca… Ma oltre a tutto questo è molto docile!- fece un sorrisetto sforzato.
Elsa indietreggiò, mentre Hiccup saliva su Sdentato, Jack impugnò forte il bastone- Se vuoi ti posso portare io in braccio.- propose. A Elsa piaceva l’idea, ma lei era sempre stata indipendente così disse:- No, voi andate, ci penso da sola. Credo di aver trovato un modo.-
Con l’aiuto di Hiccup, Rapunzel salì in groppa a Sdentato e appoggiò le mani e il mento sulle spalle di Hic. Mentre si libravano nel cielo, Rapunzel vide delle luci verdi e blu in cielo, che le ricordavano tanto le lanterne che venivano accese il giorno del suo compleanno.
 
Elsa creò con il suo potere una scultura che raffigurava un lupo bianco, si concentrò e dopo aver toccato l’animale essa si trasformò in una fera creatura, sempre fatta di ghiaccio e neve, simile ad Olaf. Lei gli saltò in groppa al lupo e guardò Jack- Seguite me, so dov’è il Palazzo Disney, tu usa il vento e assicurati che Rapunzel e Hiccup mi vengano dietro.-
Jack tese la mano destra e se la portò in fronte, per poi farla scattare giù velocemente, come il gesto dei militar- Agli ordini, principessa! Sta’ attenta.- detto quello raggiunse Hic e Rapunzel in cielo.
Il lupo di Elsa iniziò a galoppare nel buio della foresta, che si faceva sempre più fitto. Ordinò alla sua creatura di andare più veloce, perché il suo istinto le diceva che era seguita.

E questa volta il suo istinto non sbagliava...

 
NOTA D’AUTRICE: BENE MIEI “SEGUACI” XD ORA LE COSE SI FANNO SERIE PER I NOSTRI EROI E LE NOSTRE EROINE, NON VEDO L’ORA DI PUBBLICARE IL PROSSIMO CAPITOLO, SONO SICURA CHE VI PIACERA’!
MI RACCOMANDO RECENSITE, GRACE_WHITE <3 <3 <3
P.S. MI SCUSO ANCORA PER IL COLORE E LA LUNGHEZZA DEI CAPELLI DI RAPUNZEL :( , SE IN FUTURO VEDRETE ALTRE IMMAGINI CHE NON RISPETTANO I SUOI PARTICOLARI, VOGLIO SCUSARMI IN ANTICIPO, PURTROPPO NON SEMPRE SI RIESCONO A TROVARE <3 <3 <3

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Capitolo 7
*** DIVISI ***


DIVISI
 
Il Palazzo Disney era una struttura alta e bianca circondata da guardie, ad ogni entrata c’era una pattuglia, evidentemente Mickey Mouse aveva ordinato la protezione in ogni angolo visto che ce n’erano anche sul tetto, di guardie.
Jack, Hic, Elsa e Rapunzel erano nascosti in mezzo agli alberi restanti, avevano avuto delle complicazioni lungo la strada, dei soldati di Disney avevano inseguito Jack e Hiccup per la maggior parte della strada che dovevano fare per arrivare al Palazzo di Mickey. Hic fu costretto a lasciare le redini di Sdentato a Rapunzel, così da non far capire che stava dalla loro parte. Si erano raccomandati di allontanarsi dai soldati mentre Hic e Jack prendevano un’altra strada per far disorientare le guardie. Si sono ritrovati dopo qualche ora, vicino alla loro meta.
-Come facciamo ad entrare?- chiese Elsa. Non era ancora del tutto d’accordo con il piano di parlare con Mickey Mouse.
-Posso distrarli io mentre voi entrate.- propose Rapunzel, sempre con quella sua voce timida e insicura- Lasciate fare a me e a Pascal.-
Hiccup aggrottò le sopracciglia- Ma se dopo ti prendono? Non possiamo…- il ragazzo venne zittito dall’abbraccio di Rapunzel, rimase scioccato ma felice. –Andrà tutto bene, okey?- gli sussurrò lei in un orecchio- E poi Pascal è un osso duro!- il camaleonte apri la zampa destra e vi ci schioccò quella sinistra con un pugno, ed emise un verso di trionfo.
 
Si staccò da Hiccup e, dopo essere uscita da dietro il masso dove si erano nascosti, camminò lentamente verso le guardie, Pascal scese giù dalla sua spalla e senza farsi vedere sgattaiolò dietro i piedi dei soldati. Camminava ammiccando ai due uomini e facendo lo sguardo seducente, ma restarono immobili senza prestarle attenzione, allora Rapunzel usò la furbizia. Alzò gli occhi al celo e gemette, cadendo a terra, facendo finta di essere svenuta. Le guardie, un po’ titubanti, corsero a soccorrerla, lei continuava a far credere di aver perso i sensi. Pascal, mentre loro erano occupati a cercare di rianimare la ragazza, allacciò i lacci degli stivali della loro divisa, senza farsi sbeccare. I soldati erano i Personaggi Comparsa, quelli terziari, ovvero quelli che non erano importanti nei cartoni, quelli che apparivano solo per due o tre secondi, per questo ce ne erano a milioni a Disney e a DreamWorks.
-Ora.- sussurrò Jack. Sgattaiolarono attaccati al muro di Palazzo Disney fino all’entrata, Sdentato restò nascosto tra gli alberi, così se avrebbero avuto bisogno di lui, il drago sarebbe arrivato.
Stranamente la hall del Palazzo era deserta, Elsa guidò Hic e Jack fino all’ufficio di Mickey Mouse, dove era già stata dove il Presidente le aveva comunicato che non avrebbe potuto più usare i suoi poteri. Accostò un orecchio alla porta in legno duro e nero, sentiva delle voci, una apparteneva a Mickey e l’altra non la conosceva, lei non l’aveva mai sentita. Poi si sentì il silenzio.
Provarono a bussare ma nessuno disse “Avanti.” E fu a quel punto che Hiccup buttò giù la porta con una spallata. Elsa si stupì, anche essendo un ragazzo magrolino aveva la sua forza!
Mickey Mouse era seduto sulla sua poltrona in pelle con le rotelle, aveva un bicchiere pieno di vino in mano e lo stava sorseggiando a intervalli di tempo, sembrò indifferente nel vedere due ragazzi di DreamWorks e una di Disney irrompere così bruscamente nel suo ufficio- Posso esservi utile?- chiese con pigrizia. Posò il bicchiere nella sua scrivania e si avvicinò alla finestra dietro la sedia, dove poteva avere una che ritraeva palazzi, case e grattacieli.
-Presidente, non so se si ricorda di me, ma…- Elsa fu interrotta dal topo umano.
-Oh, si si, mi ricordo di te.- si avvicinò alla ex regina di Arendelle e le baciò la mano destra- E’ da molto che non ci vediamo Elsa. A cosa devo la tua piacevole sorpresa, e sei in compagnia con due giovani ragazzi di DreamWorks, ma se posso chiedere chi sono?-
-Jack Frost e Hiccup, hanno ancora qualche ora da passare a Disney, quindi hanno ancora tempo. Vogliamo parlare con lei di una cosa che riguarda…-
Rapunzel entrò di scatto nell’ufficio, con il fiato grosso e Pascal tra le ciocche brune dei capelli- Eccomi! Ci sono, che mi sono persa?- era appoggiata al cornicione della porta e da dietro di lei si sentivano le urla supplichevoli delle guardie “Cavolo, chissà cosa gli aveva fatto ai soldati, Pascal!” si disse Elsa, aggrottando un sopracciglio. Rapunzel si spolverò la gonna e si rimise composta- Salve Signor Mouse, quale onore.- gongolò.
-Evitiamo le lusinghe false, Rapunzel, ditemi perché siete qui il più veloce possibile perché un Presidente non ha una giornata così tranquilla.-
Jack fece un passo avanti a pugni stretti intorno al suo bastone- Crediamo che non sia giusto quello che state facendo voi e Shrek, dividere i continenti senza dare spiegazioni è… controproducente!- mentre Jack parlava Topolino accese un sigaro e se lo porto alla bocca, premette un bottone al lato della sua scrivania, non era niente di buono- Ci ascolti! Questa cosa le si ritorcerà contro!- insistette lo spirito del gelo.
Delle guardie entrarono dalla porta buttata giù, si lanciarono contro Hiccup e Jack, bloccandoli da dietro le spalle, Elsa e Rapunzel cercarono di aiutarli ma vennero fermate da altri soldati accorsi pochi secondi dopo- Fate quello che dovete fare!- ordinò loro Mickey Mouse.
Jack si dimenò e riuscì a puntare il bastone contro le guardie che tenevano ferme Elsa e Rapunzel- Liberatela… Liberatele entrambe, ora!- gridò, con sguardo quasi omicida.
 
I due soldati ripresero il controllo e bloccarono di nuovo Jack Frost- Portatele via.- ordinò Topolino- Rinchiudetele.- le guardie obbedirono e iniziarono a scendere le scale, erano ormai fuori dalla visuale dei due ragazzi.
-NO, no! Rapunzel!- Hiccup sferrava calci e pugni ma non si riuscì ad uscire dalla presa dell’uomo, sentiva le urla delle due ragazze gridare i loro nomi.
Jack chiamava Elsa disperato, ma qualcosa cambiò. Ad un tratto si sentì Rapunzel chiamare forte il nome della ragazza con il potere del ghiaccio. Ma Elsa non rispose.

Le grida che uscivano fuori dalla sua voce non si sentivano più…

NOTA D’AUTRICE: MAMMA MIA, QUESTO E’ UNO DEI CAPITOLI CHE MI E’ DISPIACIUTO SCRIVERE, SOPRATTUTTO L’ULTIMA PARTE :’( SCUSATE PER LA POCA AZIONE, GIURO CHE ARRIVERA’ PRESTO ^_^ GRAZIE DI AVER LETTO :*
GRACE_WHITE

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Capitolo 8
*** LA SCELTA DI RAPUNZEL ***


LA SCELTA DI RAPUNZEL
 
Rapunzel prendeva a calci e pugni la grata della prigione sotterranea dove era rinchiusa, davanti a lei c'era un corridoio in pietra largo una cinquina di metri che la divideva dalla prigione dove giaceva Elsa. Pascal in preda alla rabbia prendeva a morsi le sbarre di ferro.
-Elsa!- gridò esasperata Rapunzel. Sul suo petto c’era la ferita profonda che le aveva provocato la guardia, la ragazza lo aveva iniziato a congelare e lui le piantò la lama nel cuore. Elsa era distesa sul pavimento freddo e umido delle segrete di Palazzo Disney, con il sangue che macchiava la pietra, i suoi occhi aperti ma senza vita. Rapunzel cadde a terra, appoggiò la schiena al muro di cemento e iniziò a piangere- Svegliati. Non ce la faccio da sola.- sussurrò.
La fioca luce, che filtrava da quel minuscolo buco sbarrato che doveva essere una finestra per i carcerati, si dissolse, il buio circondò la ragazza e il camaleonte- Non sei sola, mia cara.- disse una voce che rimbombò. Dal buio emerse una sagoma umana alta e magra, fide la sua espressione maligna nell’oscurità, i suoi denti affilati e i suoi occhi grigi risplendevano. Rapunzel vide per la prima volta Pitch, l’Uomo Nero le tese la mano, con fare amichevole.
Più lo guardava e più aveva paura- Vattene! Va’ via!- gridò tutto d’un fiato.
-Perché vuoi mandarmi via se posso aiutarti?- le sue parole catturarono l’attenzione della ragazza- Posso aiutare te e Elsa, credimi, non vi farò del male.- Rapunzel rimase ferma a guardarlo, non le sembrò l’incubo che era. Pitch le accarezzò i capelli- Posso ridarti il tuo potere e i tuoi capelli, se mi aiuterai, così potrai curare Elsa.-
Spalancò la bocca- Davvero?- poi divenne titubante- Cosa devo fare?-
-Devi solo portare Jack da me quando te lo dirò, ma stai tranquilla, non gli farò del male. Voglio solo parlarci, te lo giuro.-  quell’alone di mistero e di cattiveria che emanava svanì, sembrava quasi una persona normale, ignorando il suo aspetto- Non devi dire niente agli altri.-
-Va bene.- disse infine Rapunzel.
Pitch sorrise e accarezzò un ultima volta i suoi capelli corti, l’Uomo Nero svanì nel buio. All’improvviso Rapunzel venne illuminata da dei fluttuanti filamenti d’oro.

 

La circondarono e le accarezzavano il viso, poi si spensero e si dissolsero. Lei si guardò intorno pensando che non avesse funzionato e invece, quando si voltò vide che i suoi amati capelli dorati erano li, sparsi per la cella. Lei rise felice perché li riaveva di nuovo con se.
Capì subito cosa doveva fare, lanciò l’estremità di una ciocca fino ad arrivare a toccare la ferita di Elsa e iniziò a cantare quella ninna nanna melodiosa che le permetteva di usare il suo potere:

 
Fiore, dammi ascolto 
Se risplenderai 
Con i tuoi poteri 
Tu mi proteggerai 
Con la tua magia 
Tu mi aiuterai 
E non dirmi che 
Per me è tardi ormai 
E' tardi ormai
 
I suoi capelli emisero un bagliore forte che la illuminarono e la ferita di Elsa si rimarginò e lei, confusa si alzò in piedi. Non fece domande, si avvicinò alla grata e vi ci appoggiò le mani. Il ferro si congelò e con l’aiuto di un pugno di Elsa si ridusse in frantumi. Fece la stessa cosa con la prigione di Rapunzel che, non appena fu libera, la strinse in un forte abbraccio- Grazie Elsa.-
-Grazie a te per avermi salvato la vita, Rapunzel. Ma i tuoi capelli… come?- balbetto lei. Jack le aveva spiegato, durante il viaggio per arrivare a Palazzo Disney, che avevano il potere di curare ferite, ma non capiva come aveva fatto ad riaverli.
-E’ una lunga storia,- la ragazza raccolse la maggior parte delle ciocche- Forza! Aiutami a portarli, usciamo da qui.- la ex regina di Arendelle per la prima volta ubbidì. Anche non sapendo dove portassero, salirono delle scale, volevano solo uscire da lì. Perché probabilmente l’unica cosa che avevano in comune era la voglia di libertà.
-L’hai lasciata andare!- Gothel alzò la voce contro Pitch, ancora nascosti nel buio, guardò fuggire via le due fanciulle come un cacciatore che si pente di non aver sparato contro un branco di cervi- Come hai fatto a ridarle i capelli?-
Lui fece quel solito sorriso che aveva spesso- Gothel, io realizzo gli incubi, e ho realizzato il suo, solo che ancora la ragazza non lo sa. Ti ricordi quando le dicevi sempre quanto fossero preziosi? Bhè, sono anche pericolosi… se donati da me. Non sa ancora la sorpresa che avrà.-
Le risate di Gothel e Pitch si mischiarono in un suono arrugginito e freddo, compiacendosi del piano dell’Uomo Nero e della sua crudeltà.

NOTA D’AUTRICE: SPERO SIATE CONTENTI DELLA MIA SCELTA DI TENERE ELSA VIVA… PER QUESTO CAPITOLO. NO, DAI SCHERZO (PROBABILMENTE) XD ! A FORZA DI SCRIVERE CAPITOLI STO ESAURIENDO LE NOTE D’AUTRICE DA SCRIVERE, QUINDI D’ORA IN AVANTI SARANNO PIU’ CORTE AHAHAHAHAHH
P.S. SCUSATE SE CI HO MESSO TANTO A PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO :)
GRACE_WHITE :* <3

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Capitolo 9
*** LA ROSSA E LA VAMPIRA ***


LA ROSSA E LA VAMPIRA
 
Grazie a Sdentato, Jack e Hic erano riusciti a fuggire prima che li uccidessero o ancora peggio, li rimandassero a DreamWorks senza aver potuto liberare le loro due amiche. Stavano pianificando una specie di attacco al Palazzo, con tanto di fiamme e ghiaccio. Erano appostati tra i rami di un albero non molto lontano da li, dove il drago li aveva portati in salvo. Non erano molto esperti di Disney ma capirono che quella era Uno, la città principale del continente e come lei anche le altre erano numerate. I nomi di quelle vecchie erano stati cancellati definitivamente, avevano pensato che fosse meglio allontanarsi il più possibile da il mondo antecedente al loro, quello degli Umani. Avevano applicato lo stesso metodo a DreamWorks.
Mentre discutevano della forma d’attacco sentirono delle voci a poca distanza da loro. Jack scese a controllare mentre Hiccup restò con Sdentato, pronto a scattare se le cose si fossero messe male. Lo spirito del gelo trattenne il fiato, nascosto dietro una albero e con il bastone stretto nei palmi, con un grido balzò in avanti pronto a congelare qualsiasi cosa nemica. Si blocco e non appena vide Elsa gli cadde il bastone al suolo, il viso della ragazza si illuminò e corse da lui. Jack tese le braccia in avanti, si diresse verso di lei a passi piccoli, in attesa di avere tra le braccia il freddo di Elsa. Lei si bloccò a pochi centimetri di distanza, sorridendo e temendo che non appena lo avesse abbracciato sarebbe svanito tutto. Ma lui era li, la strinse a se, Jack voleva stare per l’eternità cosi, abbracciandola e sentendola singhiozzare di gioia con la faccia appoggiata sulla sua spalla.
Rapunzel fu felice di vederli di nuovo insieme, ma si stava chiedendo dove fosse Hic, si guardò attorno preoccupata. All’improvviso venne atterrata da Sdentato, lei sorrise tutta contenta e baciò sul muso il draghetto- Ciao bello!- lui si scansò subito, Rapunzel notò che sopra la sua sella c’era Hiccup. 
Lei si passò le mani sui capelli biondi e se li strinse al collo, con fare seducente, poi alzò il sopracciglio destro.

Scese da Sdentato e sbalordito iniziò a fissare la ragazza- I tuoi capelli…- Rapunzel non gli diede tempo di finire la frase che subito si butto verso di lui, facendolo cadere all’indietro, si guardarono per qualche istante negli occhi. Hiccup le accarezzò una guancia e mise una ciocca bionda di capelli dietro l’orecchio, alzò leggermente la testa e appoggiò le sue labbra su quelle di Rapunzel.
-Avete finito?- li interruppe Jack, appoggiando la testa sul suo bastone, fece un sorrisetto malizioso- Potete sbaciucchiarvi in un altro momento?-
Rapunzel si alzò di scatto, le sue guance arrossirono- Oh, ehm, Elsa!- scattò verso la ragazza- Mi potresti fare una treccia ai capelli? Visto che tu sei esperta in materia, vedo.- indicò la treccia bianca di Elsa e lei annuì.
Si sedettero entrambe sull’erba e con una grande forza d’animo Elsa iniziò a fare la pettinatura. Jack e Hic si sdraiarono accanto a loro. Hiccup insieme a Sdentato si tenne un po’ a distanza da Rapunzel, a lui non era dispiaciuto baciarla, ma a quanto pareva lei era rimasta imbarazzata dal gesto.
-Visto che siamo in argomento,- iniziò Jack- come hai fatto a riavere i tuoi capelli, Rapunzel?-
Pitch si era raccomandato di non dire niente, in fondo era grazie a lui se Elsa era viva, doveva solo tenere la bocca chiusa e portargli Jack. Tanto aveva detto che voleva solo parlarci, mica lo avrebbe ucciso, magari non era così cattivo- Non è ho la più pallida idea.- mentì infine Rapunzel- Sono ricresciuti quando ne avevo bisogno, per salvare Elsa che stava morendo, o che molto probabilmente era già morta. Davvero non lo so.-
-Mmh, forse è stato Manny, l’Uomo nella Luna.- ipotizzò Jack, con le mani dietro la schiena, impegnato a fissare il cielo- Ti ha ridato il potere quando per riportare in vita Elsa, proprio come aveva fatto con Sandman.-
-Può darsi.- commentò intromettendosi Hiccup. Rapunzel lo guardò con la coda dell’occhio e lui ammiccò, facendo un sorriso suadente. Lei tornò a guardare l’erba davanti a se.
Dopo pochi minuti la treccia di Rapunzel era finita, Elsa fermò le ciocche congelandone la punta e guardò il suo capolavoro soddisfatta- Da piccola facevo i capelli a mia sorella, ma questi mi sono venuti proprio bene!- si alzò e si spolverò gli abiti- Sentite, fra poco farà buio, non sarebbe meglio accendere un fuoco, per illuminare?-
-Si.- Jack annuì- Pitch si potrebbe nascondere nell’ombra. Chi va a prendere la legna da ardere?- lui fece un passo indietro, seguito da Elsa.
-Ci vado io,- Hiccup si alzò con l’aiutò di Sdentato- e tu Rapunzel? Vieni con me?-
All’inizio non voleva, ma poi si convinse che non c’era niente di male e sarebbe stato bello passare del tempo con Hic- Okey.- disse.
Si lasciarono Jack e Elsa alle spalle e dopo poco si trovarono nel fitto della vegetazione del bosco circostante, Pascal si era accomodato sopra la testa di Sdentato, che sembrava essere contento di aver trovato un nuovo amico. Presero qualche ramo caduto di un albero, sapevano che era ora di tornare, ma entrambi non volevano. Si sedettero sotto un pino e vi ci appoggiarono la schiena- Senti, per prima… volevo scusarmi, non volevo.- iniziò il ragazzo.
-Non devi scusarti,non mi è dispiaciuto baciarti.- confessò Rapunzel, nascondendo il viso tra le ginocchia- Che imbarazzo!- disse con una voce stridula. Hiccup circondo con le braccia le spalle della ragazza, lei sollevò la testa e l’appoggiò contro il petto di Hic.
-Se ti imbarazzo me ne vado.- disse scherzoso e fece per salire in groppa a Sdentato, che ronfava, di nuovo, insieme a Pascal. Dopo essersi alzati insieme, Rapunzel prese per una braccio Hiccup per impedirgli di volare via, anche se sapeva che scherzava. Lo tirò a se un po’ troppo violentemente, si era dimenticata che aveva una sola gamba, così per sorreggersi lui appoggiò una mano contro la corteccia del pino. Rapunzel era con la schiena appiccicata all’albero- Scusami.-
Hiccup sorrise e sfiorò il naso di lei con il suo. Rapunzel intrecciò le mani dietro il suo collo e lo tirò a se fino a baciarlo, lui le passò le mani intorno ai fianchi e la sollevò, sempre con le labbra incollate alle sue.
Mano nella mano, tornarono al punto dove avevano lasciato i loro due amici. Jack e Elsa erano appesi come salami ai rami di un albero, sembravano essere svenuti. Si lasciarono le mani e allarmati corsero verso di loro, ma prima di poterli aiutare in qualche modo, Hiccup si ritrovò con la faccia a terra. Provò a ribellarsi ma riuscì ad ottenere la vista della ragazza che lo aveva atterrato. La sua mascella era molto pronunciata e la rendevano ancora più appuntita i suoi capelli corti fino a poco più sotto delle orecchie. Stingeva forte le labbra nere e si concentrava nel tenere fermo Hiccup, lo guardava con sguardo misterioso, faceva quasi paura con quei suoi due occhietti piccoli e di un celeste quasi bianco. Lui cercò di colpirla ma una voce gli fece cambiare idea:- Fa una mossa e scocco la freccia!- una ragazza dai capelli ricci e rossi puntava un arco contro Rapunzel, lei non si muoveva, aveva chiuso soltanto gli occhi, probabilmente per paura. Indossava una maglia a maniche lunghe verde e dei pantaloni dello stesso colore, con dei ricami nella zampa di elefante. Nel tessuto della maglia vi era ricamato un orso nero.
-Chi siete?- domandò con cautela Hiccup.
La ragazza sopra di lui si scostò di lato, ringhiando e mostrando dei perfetti e appuntiti canini bianchi- Sono Mavis, Mavis Dracula.- lui sgranò gli occhi, aveva sentito parlare di un certo Dracula, ma non ricordava chi fosse. Mavis si insospettì del suo sguardo strano- Hai problemi con i vampiri, amico?-
-Lascialo stare Mavis, non sprecarci tempo.- la rossa lo schernì, abbassò di l’arma ma non di molto- Io sono Merida, regina del clan Dunbroch.-




NOTA D'AUTRICE: ECCO A VOI LE ALTRE DUE RAGAZZE CHE FANNO PARTE DELLA NOSTRA AMATA BANDA, MERIDA E MAVIIIS! SIETE CONTENTI DELLA SCELTA? SPERO DI SI, COMUNQUE NON MANCHERANNO LE SORPRESE, SOPRATTUTTO DA PARTE DI MAVIS ;)
GRACE_WHITE <3

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Capitolo 10
*** LA TRADITRICE ***


LA TRADITRICE
 
Ci volle molto prima che Hiccup e Rapunzel riuscissero a convincere Merida e Mavis che non erano dei nemici per loro. Le raccontarono che avevano provato a convincere Mickey Mouse a ripensare alla divisione dei continenti, e dopo aver ascoltato sembravano essere molto interessate. Dopo aver pensato se fidarsi o no, Merida e Mavis slegarono Elsa e Jack dall’albero. Rapunzel li svegliò, mentre Hiccup accese il fuoco, sempre avendo gli sguardi delle due puntati su di lui. Appena aprirono gli occhi, Jack e Elsa pretesero delle spiegazioni e immediatamente gliele diedero, interrompendo per fare domande e per avere altre risposte.
Dopo aver parlato a lungo, si sedettero tutti e sei intorno al falò, le due lanciavano occhiate a Sdentato, anche se Hiccup aveva assicurato loro che era buono- Ho pensato- iniziò Jack- che domani saremmo potuti andare a Palazzo DreamWorks, forse riusciremo a far ragionare almeno un presidente. Sperando che non finisca come oggi.-
-E come intendete arrivarci?- chiese con noncuranza Mavis, osservando il fuoco. Quelle fiamme le ricordavano la prima alba che aveva visto, insieme al suo ragazzo, Johnny. Essendo dei Pluricasa avrebbero dovuto scegliere per l’ultima volta un continente, lui preferiva DreamWorks, lei Disney, così decisero di prendere strade diverse, ma che si sarebbero sempre tenuti in contatto, dopo tutto erano l’uno lo Zing dell’altra. Però quando è giunta la notizia della divisione Mavis voleva tornare da lui- Io posso prendere l’aereo o posso trasformarmi in pipistrello.-
-Ma scusa, i vampiri non si bruciano con il sole?- osservò Rapunzel. Mavis tirò fuori dalla tasca interna del suo poncho nero una bustina con scritto “Protezione 500+” e un paio di occhiali da sole, allora la bionda sorrise e annuì divertita- Capito!-
-Ritornando al discorso di prima, solo quelli che devono tornare al proprio continente e i Pluricasa possono sceglierlo, sia via aerea sia via marittima, ma sarà meglio volare con o senza aereo, visto che DreamWorks si trova dall’altra parte del pianeta.- disse Hiccup.

-Possiamo pensarci domani mattina?- chiese Elsa sbadigliando- Credo che siamo tutti stanchi, dormiamo.- tutti la assecondarono. Mavis si trasformò in pipistrello e si aggrappò al ramo dell’albero sopra di loro. Merida si accovacciò accanto al suo cavallo, Angus, che si era portata dietro dal suo clan. Elsa si stese su di un lato, rivolta verso Jack. Hiccup si era accomodato sotto l’ala del suo drago, in modo da non aver freddo la notte, poi vide Rapunzel. Se ne stava in posizione fetale e si teneva stretta i capelli, evidentemente non aveva dimenticato le storie che le raccontava Gothel.

-Ehi, Rapunzel.- sussurrò Hiccup, lei alzò la testa.
-Che c’è?- chiese lei, mezza intontita dal sonno.

-Vuoi venire qui?- sollevò l’ala di Sdentato, lei gattonò velocemente verso di lui e si nascose tra le sue braccia, coperta dal rettile. Strofinò la faccia contro il petto di Hic e lo ringraziò, per poi addormentandosi insieme a lui.
Mavis attese come minimo un ora prima di lasciare le sembianze di pipistrello e assumere quelle di vampira. Controllò se tutti stessero dormendo, provò una sensazione di disgusto quando vide Hiccup stringere tra le braccia Rapunzel, come se fosse una creatura da proteggere. Le davano il voltastomaco le coppiette che condividevano il loro “amore” in pubblico, soprattutto perché non poteva avere Johnny accanto a lei.

Proseguì ignorando anche Jack che stava tenendo la mano di Elsa e si inoltrò verso il buio del bosco. Si fermò dopo poco, in attesa che suo zio si facesse vivo, insieme alla sua piccola banda.
-Mavis, nipote.- disse Pitch, rivolgendosi alla vampira. La circondò in un abbraccio. Dietro di lui c’erano Malefica, Grimilde, Hans e Gothel, tutte persone che Mavis aveva già conosciuto. Suo padre, Dracula non c’era.
-Ho fatto quello che mi avevi chiesto zio.- la sua voce sembrava incrinata- Li ho spiati, credo di aver conquistato la loro fiducia. Per ora non mi hanno detto niente, ma Rapunzel non ha mostrato nessun tentativo di portare Jack Frost da te. E’… impegnata a starsene con Hiccup, che è anche padrone di una Furia Buia, un drago.-

Gli occhi dell’Uomo nero luccicarono- Furia… Buia?- l’ultima parola la disse con un certo desiderio- Interessante. Tieni d’occhio anche Hiccup, potrà servirci, quando sarà giunto il momento.- Pitch era il fratellastro di Dracula, in un certo senso, erano cresciuti insieme, da soli, nel buio. Lo aveva sempre stimato, per questo lo aiutava nei suoi piani, anche se a volte era spiacevole.
-Va bene.- fu l’unica cosa che Mavis riuscì a dire.

-Va bene, cosa?- incalzò lui. I Cattivi sogghignarono aspettando la sua reazione, capivano che Mavis aveva paura di Pitch… come tutti.
 
-Conquisterò la loro fiducia. Li terrò d’occhio. E poi te li porterò, tutti.- trattenne il fiato in attesa della risposta di suo zio.

-Puoi andare.- disse infine, con noncuranza. Fece un cenno con la mano verso la direzione da dove era venuta- Ingannali.-

Lei annuì, lasciò suo zio e i suoi compagni con un inchino, per poi svanire nel buio.
 

NOTA D’AUTRICE: ECCO QUA, VI E’ PIACIUTO? SCUSATE SE CI HO MESSO TANTO A PUBBLICARLO MA HO SCRITTO ANCHE UN ALTRO RACCONTO CHE SI CHIAMA: IL RITORNO DEI TRIPODI (una spegie di La Guerra dei Mondi 2, si può dire), CHE FORSE PUBBLICHERò, FATEMI SAPERE SE VOLETE CHE LO FACCIA :)
GRACE_WHITE 

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Capitolo 11
*** LA VICHINGA ASSETATA DI VENDETTA ***


LA VICHINGA ASSETATA DI VENDETTA
 
Si risvegliarono tutti alle prime luci dell’alba, l’ultima ad alzarsi fu Elsa, che venne svegliata da Jack.
Mavis osservò con attenzione Sdentato, lui le annusò le mani, non era per niente spaventata. Lo accarezzò, cosa gli avrebbe fatto Pitch? Prese una mela che aveva in tasca, e gliela diede, lui la sgranocchiò e la ingoiò tutta d’un fiato. Sdentato fece una faccia strana ed emise una specie di gorgoglio e tossì.
-Non gli piacciono i frutti o le verdure.- la informò Hiccup, stringendo l’apparecchio che gli serviva per camminare anche con la gamba sinistra- Ama soltanto la carne e il pesce.-
-Buono a sapersi.- commentò la vampira.

-Forza, venite tutti qui, ho un piano!- annunciò Hiccup dopo averci pensato su. Gli altri si sedettero formando un semicerchio davanti a lui- Noi vogliamo andare a parlare con Shrek a DreamWorks, giusto? Ma solo io e Sdentato, Jack e Mavis visto che è una Pluricasa e magari potrai dire che vuoi scegliere quel continente. Il problema siete voi, Elsa, Merida e Rapunzel. Siete delle Disney di nascita e non potete più andare a DreamWorks.-
-Fin qui ci siamo arrivati anche noi Hic.- commentò Rapunzel intrecciando un dito attorno alla coda di Pascal- Dimmi che hai un piano migliore.- disse dolcemente.
-Ovvio!- esclamò lui, alzandosi in piedi e ricominciò a spiegare guardando Rapunzel- Se tu e Elsa prendete Sdentato e cercate di tenervi lontano dalla costa, volando molto in alto, fin quando non arriverete a DreamWorks, ovviamente senza farvi vedere.-
Merida tossì, cercando di schiarirsi la voce per farsi sentire- Ehi, ci sarei anche io che avrei bisogno di un passaggio.- incrociò le gambe e strinse l’arco nelle mani.

-Oh… questo è un problema.- Hiccup si sfregò il mento poi spalancò gli occhi- Tu hai detto di essere la regina del clan-qualcosa, quindi non hai un…. che ne so, un qualunque mezzo di trasporto?-
-Primo: è Clan Dunbroch. Secondo: si, ma è una nave, e tu hai detto che dobbiamo viaggiare via aria, quindi?-
-Senti,- Hiccup tese la mano verso Merida, come per calmarla- tu prenderai la tua nave, basta che ti terrai lontano dagli altri trasporti via mare, e dalle coste, così eviterai di essere catturata.-  Hic svegliò Sdentato che subito e lo fece avvicinare ad Elsa e Rapunzel- Salite, partiamo ora.- decise. La ragazza dai capelli dorati non se lo fece ripetere due volte, ma la principessa di ghiaccio invece fece un passo indietro.

-Vuoi morire, Elsa?- Hiccup strinse gli occhi e serrò la mascella sull’orlo del limite della pazienza.
-No.- rispose lei con un filo di voce.
-Allora muoviti a salire su Sdentato, così arriverai a DreamWorks sana e salva e avremmo tutti il nostro felici e contenti. E’ un ordine!-
Improvvisamente Elsa pensò di provare paura appena finì la frase, ma si rese conto che era rispetto, Hiccup era un vero capo, e lei non lo avrebbe deluso. Cercando di prendere tutto il coraggio che possedeva salì sul drago e tenne stretti i pugni congiunti l’uno all’altro, per cercare di contenere lo stress.
-Bene.- guardò Jack e alzò le sopracciglia verso l’alto- Amico, te la senti di portarmi fino all’aeroporto dei Uno?-
-Se vuoi ti posso portare io, sono forte, non mi sottovalutare.- propose Mavis, mentre si spalmava la crema solare e indossò gli occhiali. Si trasformò in pipistrello- Riesco a portare carichi enormi e a giudicare dal tuo fisico direi che non pesi molto.-
-Ehm… grazie del commento… credo.- Hiccup inarcò le sopracciglia- Va bene, mi porterai tu.- si girò, rivolgendosi a tutti- Allora siamo d’accordo, buona fortuna a tutti, ne servirà.-

Jack si librò in volo, aspettando lui e Mavis, salutò con la mano e con uno sguardo triste Elsa. Hic si avvicinò a Rapunzel, le sfiorò la mano destra che era ben salda alla sella di Sdentato, lei alzò lo sguardo verso i suoi occhi- E’ un bravo drago.-
Rapunzel accennò un sorriso- Non ne dubito.- appoggiò la mano su una spalla di Hiccup e si avvicinò al suo viso e lo baciò. Le loro labbra si staccarono dopo una decina di secondi- Stai attento, okey?-
-Ci proverò,- sollevò un angolo della bocca e alzò le sopracciglia- ma i cattivi ragazzi si cacciano sempre in qualche guaio.- sospirò- Stai attenta anche tu Rapunzel.- Mavis lo afferrò con le zampe per i polsi e lo portò all’altezza di Jack.
Sdentato partì spedito seguito dall’eco dell’urlo di terrore di Elsa, che suscitò l’ilarità di entrambi. Videro Merida cavalcare Angus verso il bosco, probabilmente si stava dirigendo verso il suo clan.

Era strano volare senza Sdentato, soprattutto se ti stava portando una esile pipi-vampira femmina, era imbarazzante. In un paio d’ore arrivarono all’aeroporto. Mavis ritornò normale e insieme a Jack e Hic si mescolò tra gli altri Personaggi che avevano i minuti contati prima di prendere il volo per DreamWorks.
Jack pensò a quanto poteva essere spaventata Elsa sul dorso di Sdentato che sfrecciavo nel vento tagliente. E se fosse caduta mentre volava? E se avessero fatto un incidente? E se lei con Rapunzel e il drago fosse stata catturata dalle guardie di DreamWorks? E se… “Basta Jack!” ribatté contro se stesso nella sua mente “Ti stai torturando così!”

Entrarono nell’aeroporto, ancora non capiva perché dovessero prendere un aggeggio volante, lui poteva benissimo attraversare il vecchio Oceano Atlantico in una sola notte e senza contare sulla tecnologia che i Personaggi avevano tenuto dopo l’alba dell’era dei Cartoni Umani. Passarono davanti ad uno scanner facciale, andò prima lui e quando ebbe finito la guardia disse:- Jack Frost, Le 5 Leggende, DreamWorks.- sembrava stesse leggendo la mia carta di identità- Puoi andare.- era un uomo grassoccio e con il naso arricciato verso l’alto.

Oltrepassai la piattaforma dello scanner e vi ci salì la vampira- Mavis Dracula, Hotel Transylvania , Pluricasa. Desideri stabilirti a DreamWorks definitivamente?-
Lei sospirò, come se fosse stata costretta a dirgli:- Si.- e poi scese anche lei.
Fu il turno di Hic, era molto insicuro di tutto quell’affare che gli scannerizzava la faccia con laser rossi, dopo tutto era un vichingo… letteralmente- Ehm questi cosi sono sicuri?- chiese indicando lo scanner e gli aerei fermi davanti a noi- No perché secondo me possono esplodere.-
-Non riesco a riconoscerti se non stai zitto, smetti di parlare, per l’amor di Disney!- la sua faccia tremò di rabbia, le sue guance divennero rosse e il ciuffo biondo che aveva in testa si infuocò.
-Io ti ho già visto da qualche parte, sai?- Hiccup lo scrutò attentamente mentre cercava di calmarsi. Spense la fiamma e respirò profondamente. Il ragazzo schioccò una mano contro l’altra e lo indicò con gli indici- Ma si! Tu sei Jack Jack, il figlio degli Incredibili, come ho fatto a non riconoscerti, ci siamo visti al festival del sovrannaturale, tredici anni fa! Ti ricordi che io ho portato Sdentato e tu hai portato… te stesso ?- poi il ragazzo alzò le sopracciglia e si sfregò il mento- Wow, amico, sei ingrassato!-
-Mi ricordo di te,- disse tra i denti- ora taci e fammi fare il mio orrendo lavoro!-
-Perché ti sei ridotto a lavorare, sai, in un aeroporto?-
-Ti sembra che questo mondo abbia bisogno di eroi ora che i Personaggi lo dominano? Se la tua risposta è si allora credo che avrai un bel problema con entrambi i continenti!- Jack Jack schiacciò il pulsante per attivare lo scanner, “Credimi amico, ce li ho già i problemi con Disney e DreamWorks.” avrebbe voluto dire Hic. La luce dei laser rossi si spense e Jack Jack disse:- Hiccup Horrendous Haddock III, Dragon Trainer, DreamWorks. Puoi andare ora.-

Hiccup scese dalla piattaforma e lo salutò, un po’ scocciato per aver detto il suo nome per intero. Prima di entrare nell’aereo Mavis li trascinò in uno stanzino buio, rimasero scioccati dal suo gesto- Che c’è, Mavis?- chiese Jack.
-Scusate ragazzi, ma non posso rischiare la vita per salvare la vostra, mi dispiace.- sembrava davvero dispiaciuta per quello che avrebbe dovuto fare, aggrottò le sopracciglia e strinse gli occhi. Serrò i pugno e li colpì, caddero entrambi a terra- Ma quanta cavolo di forza ho?!- esclamò lei, spaventata.

La porta dello stanzino si aprì di scatto, una sagoma esile uscì dalla penombra- Li hai messi ko?-
-Si, credo di si.- rispose con un filo di voce la vampira. Lei trascinò Jack via di lì e si allontanarono dall’aeroporto, invece la ragazza sollevò Hiccup come se fosse un cuscino. Era bionda con indosso una maglia di lana blu e una minigonna beige contornata da una cinta di teschietti bianchi. Le spalle erano corazzate da due armature concave di metallo- Le ragazze?- chiese Mavis.
-Le ho sistemate, e ho dato un extra a Rapunzel. L’unica che dobbiamo catturare è Merida, ma sarà facile, se ho steso Elsa!- si vantò la bionda- Il drago è a posto, la mela che Grimilde ti ha dato questa mattina, quella che hai fatto mangiare a Sdentato, gli ha fatto un effetto da sedativo.-

-Hai piazzato la bomba nell’aeroporto, in modo da non far partire i Personaggi?-
-Bhè, ovvio!- le rivolse un’occhiata minacciosa- Credo che tuo zio a questo punto preferisca me.- scoppiò in una sonora e fragorosa risata- Comunque credo che esploderà fra tre, due, uno…- indico alle sue spalle e le fiamme divamparono formando una grande nuvola di fumo arancione a forma di fungo in cielo. Il fuoco neanche le sfiorò, le fece soltanto barcollare il vento che si era levato dopo lo scoppio.

-Ottimo lavoro, Astrid.- mormorò Mavis, in fondo in fondo lei non era contenta di quello che stava facendo, ma era costretta- Pitch sarà contento, immagino.-
La ragazza sorrise maliziosamente, alzando un sopracciglio, forse anche l'altro ma Mavis non riuscì a vedere bene per via della francetta che le copriva l'occhio. Quella luce gialla e rossa le dava un aspetto tremendo, faceva paura.

Lei si che poteva essere una Cattiva.
 
 
 
NOTA D’AUTRICE: ECCO QUA, SCUSATEMI TANTO PER IL RITARDO DELLA PUBBLICAZIONE, E’ CHE HO AVUTO DA FARE CON GLI ALTRI RACCONTI, POTRETE MAI PERDONARMI? *faccia da Gatto con gli stivali*
COMUNQUE, SPERO CHE VI SIA PIACIUTA QUESTA ENTRATA IN SCENA DI ASTRID!
UN BACIO, GRACE_WHITE <3 <3 <3 

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Capitolo 12
*** LA GUIDA VERSO IL DESTINO ***


LA GUIDA VERSO IL DESTINO
 
 
L’alba le accarezzava le ciocche rosse e ricce. Merida una volta arrivata alla costa più remota di DreamWorks sbarcò da sola e con i suoi tre fratelli: Hamish, Hubert e Harris, che ormai erano cresciuti, ma anche da grandi si riuscivano a distinguere solo attraverso i vestiti. Uno di loro, il più grande di cinque minuti, Harris, piantò la bandiera con il simbolo di una spada avvolta da dei cerchi intersecati nella sabbia della sabbia disabitata. Hubert gli lanciò un’occhiataccia- Ma sei pazzo? Non possiamo  prendere in possesso niente qui!-
-E perché?- il fratello lo guardò con occhi interrogativi.

-Sarai il maggiore ma mai quello più intelligente! Perché questo è territorio DreamWorks, noi siamo di Disney, e tanto per cominciare non dovremmo essere qui.-

-Oh, giusto…- Harris annuì- ma sul commento della mia intelligenza non ci passo sopra, fratello, guardati le spalle non appena torneremo a casa.- lo avvisò scherzoso.

Merida fece restare il suo equipaggio e qualche altro Personaggio, non solo di Disney, che le sarebbe stato utile nella nave del suo clan Dunbroch. Lei e i suoi fratelli esplorarono la parte disabitata su cui erano sbarcati, ma non trovò nessuno. Per la prima volta non era preparata su quello che avrebbe dovuto fare, non aveva un piano. Il pensiero di tornare indietro l’assalì, ma non poteva, doveva trovare i suoi compagni “E se fossero stati catturati?” pensò Merida “E se li avessero uccisi?!”

-Merida!- gridò Hamish, nel tentativo di farsi sentire anche sopra il fischio forte del vento che li stava investendo- Stiamo attendendo ordini!- tutti e tre erano principi, ma nutrivano un profondo rispetto nei confronti della sorella, non facevano un passo se la sorella non era d’accordo.




La regina lo guardo scostandosi i capelli dal viso e dischiuse le labbra verso Hamish, quali ordini poteva dare se non ne aveva? Li era una regina senza un regno, guardò disperata il fratello che le aveva posto la domanda- Io… Io non…- cadde a terra, strofinò le mani sulla sabbia e percepì l’onda che le bagnò le ginocchia, era fredda e sporca, un po’ come la sua anima. Aveva combattuto per anni, non aveva mai dimostrato la gratitudine che doveva al suo esercito, e ora era come se il destino le avesse presentato il contro, molto salato, proprio come l’acqua del mare di DreamWorks. Strinse gli occhi per non incrociare gli sguardi dei Personaggi.

Sentì delle voci sussurrare provenienti dalla sua nave, poi udì quella di Hubert- Merida!-


Alzò subito la testa e vide una ragazza bionda con la frangetta tenere un coltello puntato contro la gola del fratello, la ragazza lo teneva fermo tenendolo per i capelli, costringendolo a tenere la testa poggiata sulla sua spalla. Una goccia di sangue attraversò il collo del ragazzo- Non muoverti,- lo intimò lei- o potrei farti male.- l’equipaggio stava per scendere ma vedendo Merida fare cenno di non muoversi obbedirono, avrebbero potuto peggiorare la situazione.

Un altro urlo arrivò dalla bocca di  Harris, Mavis lo teneva nella stessa posizione in cui la bionda aveva intrappolato l’altro gemello, i suoi canini fuoriuscivano dalle labbra distanti un centimetro dalla trachea del ragazzo. Hamish era l’unico libero, si avvicinò alla sorella che guardava impietrita Mavis, prese l’arco in un movimento veloce, ma non fece in tempo a scoccare la freccia che la ragazza dall’aspetto vichingo premette di più il coltello.

-Astrid!- Mavis aveva allentato la presa ma non lasciò andare Harris- Avevi detto che non avresti ucciso nessuno di loro!- lei aveva vissuto molti anni con il clan Dunbroch e non voleva vedere morire nessuno della sua nuova famiglia, ma doveva obbedire agli ordini di Pitch se voleva continuare a vivere.

Astrid si girò verso la vampira, commettendo il suo più grande errore: Merida scoccò la freccia e colpì la vichinga nella spalla, cadde all’indietro . Hubert corse veloce verso il Harris e si scaraventò sopra di Mavis, tenendola ferma. Merida e i suoi gemelli caricarono le prigioniere sulla nave, Astrid venne legata con difficoltà all’albero maestro, la vampira invece era tenuta ferma da Onceler, il ragazzo avido affascinante di Lorax – Il guardiano della foresta, anche lui era un Pluricasa. Lui la guardava con uno sguardo accattivante e lei non poté pensare che era carino. Non la stava tenendo, la stava solo controllando, sembrava si fidasse di lei- Io sono Onceler, dolcezza.- gli fece l’occhiolino.

-Ciao, sono Mavis.- lei distolse lo sguardo e si accarezzò un braccio, imbarazzata.
-Gradisci un Marshmallow? Io ne vado pazzo!- tese una mano verso di lei con una specie di caramella gommosa e bianca. Non poteva fare a meno di mangiare quel dolce, a volte si cibava solo di quei così appiccicosi e stomachevoli in un giorno.




Mavis allungò una mano e afferrò il Marshmallow, e lo mangiò, giusto per non rifiutare. “Pensa a Johnny,” continuava a ripetersi nella testa “pensa a Johnny!”, ma alla fine si arrese e guardò Onceler in faccia sorridendogli- Al diavolo lo Zing.- sussurrò in modo che nessuno potesse sentirla- Grazie Onceler, era buono.- si avvicinò a lui e si appoggiarono entrambi al legno del parapetto della nave, mentre Merida stava  “parlando con Astrid.

-Non riuscirai a salvare nessuno.- la stuzzicò Astrid- Sei soltanto una ragazzina che finge di essere una regina, ma che in realtà non sa neanche come aiutare i suoi amici. Sei un personaggio qualunque!-

Merida sull’orlo di una crisi di rabbia tirò uno schiaffo alla ragazza- Voglio sapere dove sono! Dove li ha portati!- stava gridando come una pazza.

Astrid rise e soffiò per levarsi il ciuffo di capelli dagli occhi- Non mi ucciderai, io ti servo.-
La regina del clan Dunbroch sospirò e prese la spada dal fodero di Hamish e sferzò l’aria in direzione della vichinga, Astrid si toccò una guancia e notò che stava sanguinando, Merida le aveva procurato un piccolo graffio nel tentativo di metterla in allerta e ci era riuscita- Sei una delle persone più inutili che abbia mai incontrato, non ho bisogno di te, potrei ucciderti all’istante! C’è rimasta ancora Mavis da minacciare.-

Astrid alzò le mani- Se non mi uccidi ti aiuterò.-

Abbassò l’arma- Codarda.- commentò Merida- Su, inizia a cantare.-
-Ho portato Elsa e Rapunzel da Pitch e ho aiutato Mavis con Jack e Hiccup sempre sulla sua richiesta, dell’Uomo Nero.-

-Dove sono? DIMMI DOVE SONO!?- Merida puntò di nuovo la spada contro Astrid.

-Isola Marmorea! Sono all’Isola Marmorea, insieme agli altri Cattivi.- confessò tutto d’un fiato.

-Come hanno fatto ad evadere da là?- chiese Hubert, puntando la mano verso il mare aperto. Merida stava aspettando una risposta.


-Mickey Mouse… è stato lui a farli evadere. Vuole un mondo privo di ribelli, un mondo perfetto e ordinato e non può diventare reale questo sogno senza l’aiuto dei Cattivi. Li ha mandati a cercare i ribelli, alcuni sono stati uccisi, altri, come te, Merida, sono ancora vivi.- la vichinga si guardò attorno- E vedo che molti sono in questa nave.-

-Portaci all’Isola Marmorea, all’istante.- ordinò la regina del clan Dunbroch rivolta rivolgendo uno sguardo di rabbia ad Astrid.

-Non so dove si trova. Lo giuro sulla mia vita, non lo so!-
Merida stava per controbattere ma la voce di un Personaggio, che guardava verso il mare, la interruppe- Vostra maestà!- lei si affacciò dal parapetto e vide i suoi amati Fuochi Fatui  comparire per mostrarle il suo destino. Il suo destino era salvare i suoi compagni.


-Abbiamo una rotta!- annunciò infine
 

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Capitolo 13
*** NIENTE PRIGIONIERI ***


Niente Prigionieri.
 
 
Si ribellavano. Gridavano. Imploravano aiuto. Alla fine si arresero e si fecero rinchiudere in delle gabbie, poste al centro dell’Isola Marmorea.

Le piccole prigioni, simile a quelle per i canarini, erano attaccate ad un uncino che fungeva da piedistallo. Jack era accanto alla gabbia di Hiccup, il vichingo continuava a dare pugni e spallate alle sbarre, smise quando le nocche iniziarono a sanguinare e quando la clavicola e la scapola si stavano gonfiando e gli facevano male. Jack restò immobile a guardare Elsa inorridito. La ragazza era appesa per i polsi a delle manette che si prolungavano in una catena attaccata a due pali molto distanziati tra loro, in modo da tenerla troppo sospesa da terra. Al collo aveva un collare, anch’esso attaccato ad un palo. Le manette e il collare iniziarono ad ardere lentamente, come una vendetta che deve essere messa in atto nel giusto modo e con calma. Jack chiuse gli occhi, non poteva vederla così, sull’orlo della morte. E non poteva fare nient’altro che starsene rinchiuso lì dentro, le sbarre erano indistruttibili.

-Non puoi!- gridò Hiccup disperato, guardando Gothel con le mani al collo di Rapunzel. La stava tenendo ferma mentre le sue dita si stringevano sempre di più sotto la testa della ragazza, facendo soffrire sia lei sia il ragazzo- Ti prego lasciala andare!-
Rapunzel graffiava la mano della donna che le stringeva il collo ma lei non mollava la presa. Sdentato si dimenava sul tavolo a cui era legato, gli avevano bloccato il muso per impedirgli di sputare fuoco, e anche le ali per non fargli prendere il volo. Hiccup ebbe paura a pensare cosa avrebbero fatto ad entrambi.
Elsa dischiuse di poco gli occhi, era abbastanza in alto, vide una donna dai capelli neri e ricci, Rapunzel e il drago davanti a lei, sotto invece c’erano il suo migliore amico e il vichingo. Jack sembrava sfinito, disteso sul fondo della sua gabbia con le palpebre serrate, non aveva il bastone con se, era a terra accanto Sdentato. Guardò verso l’orizzonte, c’era l’oceano di quella che pensava fosse un’isola, ma poi lo vide… Un intero esercito di Cattivi si stava preparando a quello che pareva un attacco dietro la collina, sembravano irrequieti. Le saltarono all’occhio Malefica e Grimilde, che si trovavano davanti a tutti i Cattivi, come se fossero a capo dell’armata. Il collo e i polsi le bruciavano troppo, ma il freddo di cui era fatta riusciva a mantenerla in vita.

Abbassò lo sguardo verso la donna dai capelli neri, quella doveva essere Gothel, la donna che aveva tenuto rinchiuso Rapunzel per molto tempo, dietro di lei c’era un ragazzo dai capelli rossi- Hans.- sibilò, lui la guardava soddisfatto e trionfante. L’avrebbe uccisa. Al solo pensiero le venne la nausea, chiuse gli occhi per non guardare il suo sguardo quasi assassino.
-Devo ammettere,- disse a voce alta Pitch, uscendo dall’ombra di un mucchio di rocce, sparpagliate tutte intorno a loro- che me l’aspettavo migliore la vostra morte. Dai, seriamente, non combattete neanche un po’? Provateci almeno, amici!- tese una mano verso Gothel e con uno scatto la tirò giù, la donna lasciò subito andare Rapunzel, che cadde a terra tossendo e riprese aria.

Gothel schioccò freneticamente la lingua sul palato, come per mostrare il suo disaccordo, mentre scuoteva la testa- Non ti ricordavo così combattiva, Fiorellino.-
Rapunzel voleva correre da Hiccup per aiutarlo, voleva aggredire Gothel ma voleva anche uccidere Pitch, prese la solita padella che aveva attaccata ai fianchi del corsetto e la levò in aria con fare minaccioso, iniziò a correre verso Pitch. Cosa credeva di fare? Colpire l’Uomo Nero con una padella da cucina? Bhe… si.
Era vicinissima a lui, ma la bloccò prima che potesse sferrare il suo colpo “micidiale”, le strinse il polso con tanta forza che la padella le cadde di mano- Bugiardo! Sei un bugiardo!- colpì il mento di Pitch con la mano libera abbastanza forte, ma questo gli fece aumentare solo la rabbia. Le bloccò anche l’altra mano e la tenne ferma.

-Cosa stai facendo?- lui rise, sembrava davvero divertito dal gesto eroico della ragazzina- Pensavi che se mi avessi ferito con quella padella arrugginita sarei morto di tetano?- Rapunzel stette per aprire bocca, intenta a dargli seriamente una risposta- Ssh, zitta. Era una domanda retorica, biondina.-
-Ti odio!- gridò, massaggiandosi il polso- Tutti ti odiano!- indicò l’armata dietro la collina, anche lei se ne era accorta- Loro ti obbediscono solo perché ti temono, Pitch! Pensi davvero che ti stiano rispettando come un capo? Altroché capo, tu sei un vigliacco, un codardo o peggio…- lei non parlò.
Pitch inarcò le sopracciglia, aspettando che la ragazzina finisse la frase- Avanti, continua. O peggio cosa?-
A Rapunzel tremò un labbro, l’avrebbe uccisa di sicuro se l’avesse detto- O peggio… un umano.-

Le lasciò i capelli e lei si sbilanciò all’indietro, atterrando sul pavimento freddo- Non paragonarmi mai ad un umano.- l’avvertì, avvicinandosi al suo viso- Mi hai lusingato dicendo che mi temono i Cattivi, i commenti dopo sono stati meno graditi ma… Non darmi mai dell’umano! Tu non sai cosa vuol dire essere un Cattivo manipolato da un umano,- guardò tutti i prigionieri- nessuno di voi sa cosa si prova ad essere il Cattivo!-
-Sei un bastardo!- gridò Hiccup, aggrappato alle sbarre della sua prigione sospesa.
-Fai silenzio tu!- Pitch lo fulminò con lo sguardo e lui si sedette- Voi non sapete neanche cosa abbiamo fatto per questo pianeta, per l’era dei Cartoni Umani!- le ultime parole restarono sospese nell’aria umida e fresca del crepuscolo. Si sentirono le grida di trionfo dell’armata, smisero dopo pochi secondi e raggiunsero l’altopiano, si fermarono qualche metro prima di Pitch- Siamo noi ad aver rischiato la vita per permettere tutti i Personaggi di vivere in pace e senza burattinai in questo mondo! Voi siete stati a guardare ed aspettare che il nostro lavoro fosse finito, per poi allontanarci nuovamente nell’Isola degli Esiliati!-

Elsa ascoltava tutte le parole di Pitch, una parte di lei sapeva che aveva ragione. Si concentrò e senza dare nell’occhio congelò le manette e il collare per scendere da li, atterrò in piedi. Pitch se ne accorse tardi, Elsa stava già preparando il suo potere per attaccare, ma non lo fece- So come ti senti.- fece indietreggiare l’Uomo Nero, ma in realtà voleva solo parlarci- Sei sempre stato solo quando venivi manipolato dagli umani, e anche io. Mi hanno costretto ad isolarmi  in cima ad uno stupido monte, mentre la mia intenzione era restare insieme a mia sorella e pur di proteggerla avrei accettato anche di non usare il mio potere, che è la cosa che mi fa sentire libera. Invece tu vuoi essere apprezzato, ma tutti, abitanti di Disney e DreamWorks, non lo fanno perché hanno paura di te. Però tu, facendo così, dai un motivo per odiarti, Pitch!-

-Ma sono loro!- tese con forza il braccio verso l’orizzonte- Gli umani mi hanno fatto così, e i Cartoni Umani mi hanno reso peggio di quello che sono veramente… mi fanno sembrare un mostro!-
-Ma Pitch…- Elsa allargò le braccia, come per accoglierlo, ma lui la fece rinchiudere nella gabbia di Jack, per non sentirla blaterare ancora. Lo spirito del gelo l’abbracciò e la tenne stretta a se- Tu non mi lasci più!- decise Jack, poi la baciò intensamente sulle labbra. Elsa sgranò gli occhi, ma non fece altro che rispondere al suo bacio.

Pitch si girò disgustato e con un gesto veloce della mano lanciò in aria miliardi di granelli della sua sabbia nera. Questi rimasero sospesi e formarono delle figure, delle scritto sotto immagini non molto chiare. Ma ben presto tutti capirono a chi appartenevano i volti e i nomi- Ben presto vi aggiungerò alla mia lista di ribelli messi a tacere… e con messi a tacere intendo morti, uccisi, sterminati…-
-Abbiamo capito, non abbiamo bisogno di tutti questi sinonimi.- commentò Hiccup.
Pitch si girò lentamente verso di lui e sogghignò- Tu sarai il primo!-

Erano più di venti Personaggi, ma loro ne distinsero solo sei, tutti i nomi erano sbarrati:
 
                                 
Tamora Jean Calhoun                  Eugene Fitzherbert                       Generale W.R. Monger             Jervis Tetch, più conosciuto come Il Cappellaio Matto

                    
Mary, più conosciuta come Boo            Jamie Bennet
 
Tutti i volti e i nomi scomparvero.
Rapunzel sgranò gli occhi e dischiuse la bocca, Eugene era stato un traditore, ma non voleva che morisse. Non lo odiava a tal punto di desiderare la sua morte. Per questo le scivolarono delle timide lacrime lungo le guance. Strinse le mani intorno al tessuto del suo vestito, dopo tutto gli voleva bene.
-No!- gridò Jack, colpendo con un pugno le sbarre della sua prigione. Pitch aveva ucciso anche Jamie, che era la cosa più vicino ad un fratello per Jack, e lui gliel’aveva portata via- Nooo!-

-Solo ora te ne accorgi, Frost?- Pitch storse la testa e arricciò le labbra- Probabilmente è da molto tempo che non vai a DreamWorks, vero? E pensare che la scena era così triste, lui guardava il cielo sperando che tu lo avresti aiutato. Ma tu non c’eri, così Jamie ha sacrificato la sua vita per permettere alla sorella di scappare, perché tu non c’eri, Jack.- scosse la testa, aveva detto quelle cose per farlo sentire in colpa- Tu eri con lei!- puntò il dito contro Elsa, che stringeva le spalle del ragazzo, per tentare di confortarlo.
-Ah, Elsa, tesoro!- Pitch allungò il collo in direzione della ragazza, come per attirare l’attenzione- Perdonami, mi sono dimenticato di dirti che nella lista doveva esserci anche…-
Anna di Arendelle
 
Ad Elsa si gelarono le vene più di quanto lo fossero già, guardò l’Uomo Nero con occhi inespressivi, voleva pensare di aver visto male- Cosa?- chiese, sfiorò le sbarre con le dita per poi aggrapparsi salda. Non poteva essersene andata, non avrebbe mai potuto lasciare Kristoff e sua figlia.

-Hai capito bene, tua sorella è morta.-

Elsa non disse niente, il ferro sotto i suoi palmi si faceva sempre più gelido, stingeva sempre di più e le sbarre erano sul punto di frantumarsi.
-Sei morto appena uscirà dalla gabbia, Pitch!- lo avvisò Hiccup, con un sorrisetto in faccia.
-Te l’ho detto che avrei ucciso prima te, vero vichingo? Bhè, non ci ho ripensato.- alzò la mano verso la prigione del ragazzo e quest’ultima si ridusse in tanti granelli di sabbia nera, che si dissolsero. Hiccup cadde a terra, confuso, perché lo aveva liberato? Sdentato emise un verso simile da un guaito.
L’Uomo Nero si avvicinò a Rapunzel che stava indietreggiando, la prese per mano e poi si nascose dietro le sue spalle, appoggiando la testa su una di loro. La ragazza rimase immobile, Pitch percepiva la paura della ragazza e sogghignò- Se il tuo ragazzo avesse tenuto la bocca chiusa, Rapunzel, ora non sarei costretto a fare quello che sto per fare.- il battito del cuore della bionda e del vichingo accelerò la velocità. Pitch sfioro un paio di volte i capelli di Rapunzel. D’improvviso le sue ciocche si colorarono di nero e gli occhi le si scurirono, diventando un verde tenue e oscuro. Lei cambiò espressione, nella sua bocca si formò un sorriso maligno.


Pitch quando le donò dei nuovi capelli magici le aveva dato anche una parte di se stesso. La sua mente era oscurata, incapace di formulare un pensiero lontano da quelli dell’Uomo Nero.
-Forza, Rapunzel. Rendimi fiero, uccidi Hiccup, cara.- le diede un piccolo colpetto nella schiena e lei si avviò con piacere verso il ragazzo, nella sua mano si formò una spada fatta della stessa sabbia di Pitch.
Hiccup indietreggiò, cercando di farla ragionare, ma era inutile, non poteva sentirlo.

Dalla gabbia di Jack esplose in un tornado di vento gelido e fiocchi di neve che circondò lo spirito del gelo e la ragazza del ghiaccio. Si sentì un urlo di rabbia, Elsa emerse dal fumo cristallino con le lacrime agli occhi, stava stringendo una lancia che pareva gelata e quella era sicuramente destinata a Pitch.
All’improvviso si udì un grido di battaglia proveniente dalla spiaggia non molto distante, una flotta di navi di legno, con a bordo moltissimi abitanti di Disney e DreamWorks, si era arenata. L’equipaggio scese dalle navi e con entusiasmo e decisione iniziò a correre verso l’armata di  Grimilde e Malefica.
Pitch corse verso le sue due colleghe. Non si aspettava un attacco, erano in minoranza i Personaggi, ma i suoi soldati non erano preparati per essere attaccati.

Loro attendevano il suo ordine.

-Niente prigionieri!- gridò.

E fu allora che l’esercitò dei Cattivi si scontrò con quello dei Personaggi.
 
NOTA D’AUTRICE: VI CHIEDO SCUSA PER LE DUE SETTIMANE DI ATTESA :’( , MA NON SONO STATA MOLTO BENE (e a dire il vero sono neanche ora del tutto in forma), MA DOVEVO PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO :)
IL PROSSIMO NON SO QUANDO LO PUBBLICHERO, MA DI SICURO NON VI FARO’ ASPETTARE MOLTO, TRANQUILLI ^.^
GRACE_WHITE <3 <3 <3
P.S. Ho cercato di trovare delle immagini simili alla situazione, forse non ci sono riuscita del tutto, fatemi sapere se ho sbagliato a metterle ^-^

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