Parlami

di LadyVaderFrancy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 – La famiglia ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Almeno un pò di rispetto ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Grazie per non esserti arreso ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-Sempre ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 – La famiglia ***


~~Capitolo 1 – La sua famiglia

“Guardami… Hai gli occhi di tua madre…”
“No, NO, NOOOOOOO!”

SSS
La casa era in pieno fermento, preparare tutto l’occorrente per la scuola e tre ragazzini era una cosa davvero estenuante pensò Ginny mentre urlava “Su ragazzi muoviamoci, siamo davvero in forte ritardo! A quest'ora dovevamo già essere a King Cross, su che gli zii ci stanno aspettando!” Poi guardando il piano superiore della casa aggiunse: “Harry tesoro, sbrigati!”

Harry Potter scese le scale di corsa, i suoi capelli corvini erano tutti arruffati proprio come quando era ragazzo, diede un bacio veloce a sua moglie, prese il suo caffè e dopo aver ristretto i bauli dei suoi figli uscirono di corsa per recarsi finalmente alla stazione, perchè il treno per Hogwarts non aspettava nessuno, neanche i Potter.
Una volta arrivati a destinazione, videro il resto della loro famiglia andargli incontro. Ron li salutò con la mano al fianco di sua moglie, mentre tre teste rosse in miniatura corsero verso i loro cugini tutti esagitati ed entusiasti. Il più giovane dei Potter Albus Severus guardò verso suo padre e disse “Ciao papà ci vediamo ad Hogwarts!”
Harry si sforzò di sorridere e poi si avvicinò ai suoi cognati, che erano sempre stati anche i suoi migliori amici.

Dopo aver visto la faccia del ex ragazzo sopravvissuto, Ron si voltò verso sua moglie e a bassa voce bisbigliò “Guarda ha di nuovo quell’ espressione. Sai, speravo che almeno quest’anno sarebbe stato diverso, mi chiedo come mai Harry non riesce a vivere una vita serena.”

Hermione lo guardò incredula e poi con il solito fare da saputella rispose “Ron lo sai bene il perché, si sente ancora in colpa. Sta arrivando, non dire nulla ti prego”.

Il rosso sospirò “Lo so, lo so Mione, ma ha di nuovo quello sguardo. Mi sembra di essere tornato indietro a quando eravamo ad Hogwarts e si svegliava dopo aver sognato Tu-sai-chi”.

La riccia sgranò gli occhi “Basta così, non voglio più sentire parlare di Voldemort! E ora taci, se non vuoi che ci senta”.

Nel frattempo tutte le giovani teste rosse degli Weasley e degli Weasley-Potter, erano già salite sul treno che si sbracciavano fuori dai finestrini per salutare la propria famiglia urlando “Ciao mamma, ciao papà, ciao zii, ci vediamo al castello!”

Dopo la partenza dell’espresso, Ron si avvicinò alla sorella “Ciao Ginny, come vanno le cose? Ah che sbadato quasi dimenticavo, la mamma vuole sapere se venite domenica alla Tana. Sai vorrebbe fare qualcosa di speciale per Charley, che torna dalla Romania.”

Ginny guardò suo fratello lo baciò “Credo che vada bene” poi si voltò verso suo marito toccandogli il braccio “Per te va bene caro?”, ma il giovane uomo non rispose, la donna sapeva che Harry in quel particolare giorno era davvero poco socievole.
Dopo una seconda richiesta, il moro guardò sua moglie e senza dimostrare molto entusiasmo rispose “Certo tesoro, per me va bene. Sai che mi piace stare in famiglia”.

“Hey amico, certo che non sembri proprio entusiasta della proposta, sai che tua suocera stravede per te! Cerca di non venire con quella faccia”.
Hermione diede un’occhiataccia al marito, e Ginny rispose “Ron, Harry non ha riposato bene stanotte, lascialo stare.”

Harry guardò la sua famiglia: la adorava, era stato un membro onorario degli Weaasley fin dall’età di 11 anni. Poi aveva sposato Ginny, ed era entrato a far parte della loro famiglia ufficialmente. A quel punto i suoi due migliori amici erano diventati anche i suoi cognati, aveva tre splendidi figli, un lavoro appagante, eppure nonostante tutto, qualcosa lo tormentava. La guerra era finita da molti anni, ma per lui la pace non era mai arrivata del tutto, perché non aveva dimenticato: la battaglia, i morti, il senso di colpa e il rimorso. La maggior parte delle volte riusciva a tenere sotto controllo quei pensieri e quelle emozioni, ma non giorno, così disse “Che ne dite se ci fermiamo a bere qualcosa prima di andare? Ne ho proprio bisogno.”

“Ma certo” rispose tempestivamente Herminone “E poi abbiamo un sacco di tempo prima del nostro incontro con la preside!”. Il moro si irrigidì al suono di quelle parole, ma cercò di non darlo a vedere. Raggiunsero tranquillamente il paiolo magico, entrarono o dopo aver occupato un tavolo per quattro ordinarono una burrobirra a testa, come ai vecchi tempi. br />
Harry era totalmente assorto nei suoi pensieri, mentre Ron Ginny ed Hermione parlottavano del più e del meno. Finchè la riccia non lo richiamò alla realtà “Harry, Harry tu che ne pensi!”.

Il moro scosse la testa, come per scrollarsi di dosso tutti i suoi pensieri, e infine rispose: ”Mi dispiace scusa, non stavo seguendo il discorso. Sai che la mattina non do il meglio di me.” E fece una smorfia.

Ma l’amico che come gli altri lo conosceva da una vita, disse” Si certo, è solo per questo amico, dai spara!”
“Scusa Ron, ma non ho voglia di parlare, ho avuto una nottata difficile. “ Rispose sospirando il salvatore del mondo magico.

“E Siamo alle solite” lo rimbeccò la cognata con il suo fare da mammina. “Possibile che dopo tutti questi anni e dopo tutto quello che abbiamo passato, dobbiamo ancora tirarti fuori le parole dalla bocca. Noi siamo il magico quartetto! Lo sai che puoi dirci tutto.”

“Ehm, veramente quando siamo diventati un quartetto? Se non sbaglio siamo sempre stati il trio d’oro, Ginny che c’entra!” la corresse il rosso sbeffeggiando quella che considerava ancora la sua sorellina.

“Ron, sei sempre il solito” ringhiò Ginny stizzita.

Harry sorrise alle buffonate del suo migliore amico ” Sono solo nervoso. Non mi va di andare ad Hogwarts oggi! Sto pensando di non venire stavolta”.

Tutti e tre si voltarono di scatto con gli occhi spalancati. “Ma Harry non puoi mancare! Lo sai, che la commemorazione non ha senso senza di te! Il ragazzo sopravvissuto che ha sconfitto per la seconda volta tu-sai-chi non può mancare !”disse Ron.

Harry lo guardò seccato “ Ron non prendermi in giro, sai che per me non è un argomento sulla quale scherzare! Odio andare li, odio dover fingere che tutto vada bene, e odio dover vedere di nuovo… quell’ufficio”.

Ginny gli toccò il braccio per farlo rasserenare, in genere funzionava sempre, ma l’argomento guerra-Hogwarts era ingestibile anche per lei.

“Allora hai deciso di non tenere nemmeno la lezione per i futuri Auror! Sai che la McGranitt ci resterà molto male vero?”.

Il moro gli lanciò un occhiataccia e poi ringhiò “Mi dispiace, ma se penso a tutte le volte che sono rimasto deluso io, uscendo da li… credo che siamo pari.”

“Ero convinto che avessi risolto tutti i tuoi problemi con Minerva, dopo… ehm la storia del quadro.” bofonchiò il rosso.

Harry lo fulminò e poi con la voce piena di sarcasmo sibilò “Devo ricordarti che ho sudato sette mantelli, per convincere tutti a mettere il ritratto di Piton in presidenza! E tieni conto che hanno accettato solo perché l’ho chiesto io, il grande Harry Potter, la leggenda vivente! E’ stato quasi più difficile che battere Voldemort!”.

“Harry, smettila! Vedi di calmarti non puoi presentarti al castello così. Lo sappiamo quanto ti sei impegnato, eravamo presenti anche noi a quasi tutte le tue sfuriate sull’argomento, e se non sbaglio ti abbiamo sempre appoggiato ”lo riprese Hermione.

“E’ vero mi avete appoggiato, ma solo per fare un favore a me, non perché vi importava di…lui” ringhiò mentre stringeva le mani a pugno. “Nessuno vuole ricordare un ex Mangiamorte, un traditore, anche se alla fine si è riscattato. Ahhh basta! Non voglio più discutere di questo, se dobbiamo andare, andiamo e facciamola finita, ma giuro questo è l’ultimo anno. Non parteciperò mai più a questa stupida farsa!!” Il giovane mago era davvero infastidito, avrebbe preferito affrontare di nuovo un basilisco piuttosto che mettere piede a quella maledetta commemorazione.

“Harry tesoro, smettila di parlare così. Quello che facciamo serve a non dimenticare, ed è giusto che tu sia presente, anche per i nostri figli.” Lo riprese dolcemente Ginny.

“Uffa, lo so, lo so,” bofonchiò il moro. “Vedrai che mi calmerò strada facendo.” Ma tutti e quattro sapevano che non sarebbe successo. Ogni volta che Harry doveva affrontare "l’argomento Piton”, si trasformava, perdeva il controllo e diventava una furia. Tutto il mondo magico aveva a malapena accettato che l’ex bambino d’oro, aveva sconfitto Voldemort, grazie all’aiuto di un ex Mangiamorte, che aveva ucciso il più grande mago del mondo, anche se era avvenuto per ordine dello stesso Silente.
Il quartetto d’oro si alzò, dopo aver lasciato i galeoni sul tavolo, Ron si avvicinò al suo amico, mentre le loro mogli erano pochi passi davanti a loro “Harry amico, calmati ti prego. Non farai la solita scenata dalla Mc Granitt vero?” Aveva assistito troppe volte in quegli anni a delle sfuriate interminabili, e le peggiori si erano svolte proprio al castello.

Harry fulminò “Non prometto nulla Ron. Stanotte ho avuto un altro incubo” e poi si passò nervosamente la mano tra i capelli, “Non ce la faccio più. Ogni anno in questo periodo, non faccio altro che sognarlo.”
Ron fissò gli occhi smeraldine del suo migliore amico, poteva vedere il suo profondo dispiacere, avrebbe voluto aiutarlo ma non sapeva come. Lui proprio non capiva perché continuava a tormentarsi, per quel vecchio pipistrello dei sotterranei, o meglio sapeva perché, ma lo trovava assurdo. Cercò comunque di rincuorarlo, usando le parole che Hermione a gli ripeteva quando parlavano dell’argomento “Amico… a che serve tutto questo… lo sai che lui… ecco io credo che lui in fondo ti voleva bene … a modo suo. Io non credo che avrebbe fatto quello che ha fatto, se non fosse così. Sono sicuro che non ce l’ha con te.”

“Ah davvero?” rispose infuriato “Allora perché non è mai venuto da me, o al castello? Ron, in 19 anni hai idea di quante volte… io… l’ho pregato… E lui, mai nemmeno una volta si è degnato di venire a parlarmi! Certo che ce l’ha con me, per quello che io gli ho fatto, e chi potrebbe biasimarlo? Non ho mai capito chi era, l’ho sempre odiato ingiustamente, mentre lui ha fatto così tanto per me. Vorrei solo poterglielo dire, almeno una volta, ma lui non me lo concederà mai, vero? E poi perché dovrebbe, io sono solo quell’idiota di Potter per lui.”

Ron guardò il suo amico di sempre, erano cresciuti, avevano entrambi un bel lavoro, avevano una splendida famiglia eppure Harry non riusciva ancora a darsi pace, per quello che era successo 19 anni prima. Gli mise una mano sulla spalla e disse “Dai lo sai come era fatto Piton, se può farti un dispetto lo fa, non perché sei tu, ma perché lui sarà rimasto il solito vecchio pipistrello dei sotterranei, era così con tutti!” e sorrise sperando di averlo tirato un po’ su.

“No Ron, non è vero! Con mia madre ha parlato una volta, e parla sempre con Draco! Quindi non venirmi a dire, che è così con tutti”

“Mi dispiace che ci stai ancora così male, hai provato a chiedere a Malfoy di intercedere con lui per te? Forse può metterci una buona parola.”

“Si l’ho fatto, ma non ha funzionato. E poi ho smesso di chiederglielo, avevo paura che si allontanasse anche da Draco ”. Lo sguardo di Harry era immensamente triste, mentre guardava Ginny ed Hermione sparire nel camino.

In silenzio anche i due giovani uomini presero la Metropolvere e dopo un bagliore verde, si ritrovarono entrambi nell’ufficio della preside ad Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Almeno un pò di rispetto ***


~~Capitolo 2- Almeno un po’ di rispetto

Erano appena usciti dal camino, Harry si guardò in torno, e poi entrambi sentirono una voce di donna che li accolse ”Oh Ronald, Harry, miei cari ragazzi, siete arrivati finalmente!” Era di  Minerva Mc Granitt, il tempo per lei sembrava essersi fermato.
 

“Professoressa come sta” Rispose Ron, ed Harry a denti stretti riuscì a emettere solo due parole “Salve Minerva.”
 

“Oh Ronald, mi chiami ancora così, smettila possibile che devo dirtelo ogni volta. Forse se te lo facessi scrivere 200 volte entrerebbe in quella tua testa rossa.” Disse la preside di Hogwarts. Le guance di Ron diventarono leggermente rosse,” ehm scusami Minerva, è la forse dell’abitudine.”
 

Poi la donna si avvicinò ad Harry e lo baciò, dicendo ”Mio caro ragazzo come stai? Non ti vedo molto in forma non stai bene, vuoi che ti faccia dare un occhiatina da Poppy?”
 

“No Minerva grazie, sto bene, non ho dormito molto stanotte. “Ma lei conosceva bene il giovane uomo che aveva davanti, e sapeva che era addolorato, frustrato e arrabbiato, gli ricordava a volte Severus. Quanto rammarico dentro di lei ogni volta che pensava al pozionista, il cuore si stringeva, al ricordo di quelle che erano state le sue ultime parole per lui, VIGLIACCO. Se solo Silente l’avesse messa al corrente della situazione, lo avrebbe potuto aiutare in quel difficile momento.
 

Decise di non indugiare oltre e disse “Capisco “, aveva visto quell’espressione, sul viso del suo pupillo, troppe volte per sapere cosa lo tormentava, cercò di sviarlo, “venite di a salutare Sirius, i tuoi e Silente.” Sperando di mettere a suo agio il giovane, ma si sbagliava di grosso.
 

Harry si irrigidì sembrava una statua di pietra, l’ultima volta che erano stati tutti insieme, era finita in una folle litigata, erano passati molti mesi e lui non aveva più parlato con Sirius e Silente da quel giorno. Lo avevano davvero fatto arrabbiare.
 

La Mc Granitt, non conoscendo bene i retroscena di quell’episodio, in quanto aveva declinato quell’invito per via del troppo lavoro ad Hogwarts,  spinse i due cognati nell’altra stanza. Harry fu l’ultimo ad entrare, c’erano loro 4, Kinsley, Geroge, Percy, i suoi suoceri, Luna, Neville, Draco e Hagrid, tutti i suoi amici, la sua famiglia, ma lui non era sereno ne tantomeno felice.
 

Tutti si affrettarono a salutarlo, Harry era teso come una corda di violino, l’unica cosa che voleva fare era andarsene alla svelta, poi guardò i quadri e c’erano Lily, James, Tonks, Lupin Sirus e Silente. Ah perfetto pensò siamo davvero al gran completo, proprio quello di cui avevo bisogno oggi!!!
 

“Harry ragazzo mio che bello  rivederti “disse Silente con la sua voce calda e dolce.
 

Il giovane uomo lo guardò e rispose “Signore, come sta? “ Senza far trasparire nessuna emozione. E come avrebbe potuto, da quando Harry aveva ricominciato a parlare di nuovo con Silente, nonostante gli volesse ancora molto bene, non riusciva a non litigare con lui, si erano scontrati troppe volte su cosa aveva rappresentato il bene supremo per il vecchio mago e per il Ragazzo sopravvissuto, e soprattutto sul dolore che questo aveva portato nella sua giovane vita. Harry si era chiesto troppe volte come sarebbero andate le cose, se Silente fosse stato sincero con lui invece di dirgli mezze verità, capiva benissimo perché lo aveva fatto, ma il prezzo da pagare era stato davvero alto a volte.
 

“Oh bene bene” rispose Silente e poi aggiunse, “Minerva dai una caramella al limone al nostro Harry, a lui sono sempre piaciute!” E sorrise, sperando che il giovane mago avesse messo da parte i suoi tormenti, era rimasto molto sorpreso, quando Harry lo aveva prima ringraziato e poi gli aveva rinfacciato molte delle sue decisioni, sperava che prima o poi le cose si sarebbero appianate, ma non era stato così.
 

“Ehm, no grazie Professore, sono a posto”, e poi si costrinse a fare un mezzo sorriso salutando con un enorme sforzo anche tutti gli altri, avrebbe voluto essere ovunque tranne che li, che ironia pensò, quando era un ragazzo adorava Hogwarts, e specialmente l’ex ufficio di Silente, li aveva gioito, pianto, aveva trovato, conforto, sostegno ma anche paura ed ora il solo fatto si stare lì, per mezza giornata lo faceva innervosire.
 

I suoi pensieri furono interrotti dalla dolce voce di sua madre “Harry tesoro sei arrivato finalmente “ disse Lily, “speravo di vederti arrivare un po’ prima, volevo parlare un po’ con te e vorrei che tu parlassi un po’ con Albus e Sirius.”
 

Harry adorava sua madre, ma non era più un bambino era un uomo adulto, e non gli piaceva che si intromettesse nelle sue decisioni, così fece una smorfia e rispose freddamente “No mamma, oggi non posso, subito dopo devo scappare in ufficio, sono molto impegnato”
 

“Harry” disse suo padre in tono di rimprovero, “non puoi comportarti come un ragazzino, devi parlare con Sirius ed Albus! “
 

Ah ecco siamo alle solite pensò Harry, il coraggio dei Grifondoro, sempre tutti per uno e uno per tutti!! Adorava anche suo padre ovviamente, ma a volte era davvero insopportabile quando si fissava su qualcosa e disse “No papà, non c’è nulla da dire, ho fatto quello che vi ho promesso, gli ho già chiesto scusa per come mi sono comportato, ma questo non vuol dire che cambierò idea, non voglio vederli per un po’ sono ancora arrabbiato!” Si lo aveva fatto, si era scusato, per aver urlato, inveito accusato, Sirius ed Albus di essere insensibile e ipocrita il primo, e manipolatore ed egoista il secondo. Ma le scuse, non erano state troppo sentite, alla fine lo aveva fatto solamente perché i suoi genitori e la sua famiglia lo tormentavano, ma stavolta non avrebbe ceduto, non gli avrebbero mai fatto cambiare idea, non era lui a sbagliare.
 

Il  vecchio mago, fece un’espressione triste e disse “Harry ragazzo mio, mi sono già scusato molte volte, ma ora è tutto risolto, il quadro che volevi è vicino me guardalo. Sai ho provato e riprovato a parlare con Severus, ci tengo molto, ma non ha voluto.” Certo che non ha voluto, penso il moro, dopo che lo hai costretto ad ucciderti e a prendersi la colpa, se Piton ha conservato un minimo del suo carattere, ti starà ancora lanciando maledizioni. Poi ripensò a quel momento, in cui dopo aver il pozionista che uccideva Silente, gli corse dietro pieno di odio e furia, scagliandogli contro incantesimi e maledizioni e alla fine gli aveva dato del traditore e del vigliacco.
 

Stavolta fu Sirius a riportarlo al presente “Si Harry, dai ascolto ad Albus, abbiamo fatto quello che volevi, davvero, ma non abbiamo avuto nessuna risposta.”
 

“Oh si, davvero Sirius ci hai provato!” disse Harry con il tono più sarcastico che riuscì a sfoderare, “dopo che lo hai chiamato Mocciosus?, ti ho sentito al pranzo, quando hai tentato di scusarti con lui eri a casa mia ricordi? A dire il vero non mi sembravi così dispiaciuto, o era solo una mia impressione?” “Io non vi capisco, perché per voi questo non è importante? Senza di lui non ce l’avrei mai fatta, ma ogni volta sembrate dimenticarlo, ma si lui era solo il pipistrello dei sotterranei, che nessuno amava, e quindi era sacrificabile vero, vero? Ah basta io me ne vado non intendo stare qui e partecipare a questa farsa un minuto di più.” Era di nuovo furibondo, possibile che i suoi amici, la sua famiglia non poteva sforzarsi almeno un po’ di capirlo per una volta. Così si voltò pronto ad andarsene.
 

“Harry James Potter!” Disse James adirato , “non fare un altro passo, non mi sembra il modo di comportarsi, lo sai che ci abbiamo provato tutti, ma lui ha voluto parlare solo con tua madre e un'unica volta, non possiamo costringerlo se non vuole venire, ti prego, siamo una bella famiglia, non mettere delle barriere tra di noi, ti vogliamo bene tutti, ti sembra giusto evitare Sirius e litigare con Albus, perché la pensano diversamente da te? “ James aveva capito i sentimenti di suo figlio e non lo biasimava per questo, ma struggersi per Piton per 19 nani, era davvero assurdo.
 

Harry si voltò furioso e disse “Papà, tu non puoi capire, nessuno di voi può. Anche dopo che avete saputo la verità, di come stavano le cose, avete sottovalutato il suo gesto perché vi faceva comodo, lui ha fatto più di chiunque altro per me senza chiedere mai nulla in cambio, eppure, strinse i pugni continuate a giudicarlo per il suo errore. Io non vi capisco davvero. Comunque se ci tenete tanto, l’eroe magico vi fa le sue scuse, e accetto le vostre è tutto a posto, spero siate contenti almeno voi” e uscì come un turbine giù per le scale e poi nel corridoio.
 

A quel punto Hermione stava per raggiungerlo, ma Draco la bloccò, e gli disse “Aspetta Granger, vado io, forse riuscirò a calmarlo”. La donna annuì tristemente era vero, lui era un Serpeverde e aveva sempre voluto bene a Piton.
 

“Potter…. Potter…..Harry, fermati “ disse correndo fuori il giovane uomo platinato.
 

“Che vuoi Malfoy,” disse in tono scorbutico, Draco lo afferrò e rispose “Smettila sei sempre il solito Grifondoro esagitato, puoi per una volta pensare prima di agire ?”
 

Harry si voltò aveva gli occhi lucidi “E tu il solito infido  serpente! Te la stai godendo vero?”
 

Draco sorrise e così anche Harry. “Dai torna dentro “disse il Serpeverde, “dammi retta amico. “
 

Harry lo guardò e rispose “Ancora non riesco a credere che siamo amici, il cappello aveva proprio ragione.”
 

Draco ghignò e aggiunse “Bhe meglio un amico mezzo Serpeverde che tutto Grifondoro, come la tua patetica famiglia Potter!”
 

“Sta attento Malfoy, se non vuoi che ti trasformi in un furetto!” disse il moro
 

“Si e io potrei avvelenarti con una delle mie pozioni sai.” Rispose il platinato.
 

Quello scambio di finta rivalità li aveva sempre divertiti, dopo che erano diventati amici.
 

Harry guardò serio Draco e chiese “tu lo hai visto di recente?” la sua voce uscì triste e sconsolata, aveva quasi desiderato una risposta negativa del giovane uomo, come a voler sperare che non era solo con lui che si rifiutava di parlare.
 

“Harry, è meglio non parlare di questo, non credo sia il caso, specialmente ora, se vuoi finita la commemorazione ne parliamo sei d’accordo?” ma il suo tono e le sue parole, non lasciavano certo spazio a varie interpretazioni.
 

“No Draco, non posso non voglio parlare alla cerimonia, non di nuovo. Sai l’ho sognato anche stanotte, non ce la faccio ad andare avanti così, che gli costa una sola volta, vuole torturarmi tutta la vita?”
 

“Harry, ascoltami, ho provato a dirgli di venire a parlare con te, non ha risposto e poi non l’ho più visto per 3 mesi, dopo quella volta non ci ho più provato apertamente, avevo paura che smettesse di venire anche da me. Sai lui non è cambiato, non parla mai di cose ehm personali, per lo più mi aiuta nelle mie pozioni giù nei sotterranei, o con gli studenti.”
 

“Capisco, “ disse in tono sconfitto Harry, “hai fatto bene, tu sei l’unico con la quale è rimasto in contatto, non vorrei mai che smettesse di parlare anche con te. Credo solo che dovrò rassegnarmi, se neanche tu ci sei riuscito, allora vuol dire che dovrò aspettare finché non sarò morto, per potermi infilare in uno schifoso quadro e poi prenderlo a pugni da li.” Assurdo pensò, quando lo vedevo ad Hogwarts avrei preferito affrontare 10 Raptor-Voldemort tutti insieme invece di rispondere ad una delle sue fastidiose domande, ed ora è l’unica voce che desidero sentire. E sbuffò sonoramente.
 

Draco lo riportò alla realtà “Mi dispiace Harry”, e poi alla fine rientrarono nell’ufficio della preside,  e l’unica cosa che Harry guardò era un quadro vuoto, con sotto una targa che diceva Severus Thobias Piton, Preside di Hogwarts. Quanto aveva lottato insieme a Draco per far mettere quella tela in quella stanza, bhe a dire il vero anche l’appoggio di sua madre aveva aiutato, eppure non era servito a nulla.
 

Poi uscirono tutti e si recarono nel parco della scuola un grande palco era stato allestito per l’occasione, c’erano tutti, o quasi pensò Harry.

 

Il ministro Kinsley salì per primo e fece un lungo discorso, ricordando gli eventi principali della guerra, di come la loro generazione aveva combattuto coraggiosamente e alla fine aveva vinto, terminò dicendo:” e ora lascio la parola al nostro Eroe, il Sig, Harry Potter, “ poi gli mise una mano sulla spalla e gli cedette il posto.
 

Harry a quel punto era furibondo nel suo discorso il ministro aveva nominato tutti, dicendo quanto erano stati, bravi, buoni, coraggiosi, ma non aveva nominato Piton, quello era troppo, prese la parola e disse “Signori e Signori, vi ringrazio, di essere venuti anche quest’anno a questa cerimonia di commemorazione, credo l’ultima alla quale parteciperò in vita mia, sarò breve, la lotta è stata dura e tutti lo sappiamo, io come altri ho combattuto fino alla fine con tutto me stesso. Non ce l’avrei mai fatta senza tutte le persone che il ministro Kinsley ha nominato,”  l’uomo annuì soddisfatto, “vorrei solo aggiungere una cosa, voi mi vedete come il più grande eroe della guerra , bhe io non lo sono, ho fatto solo quello che dovevo c’era un’altra persona però che è stato il vero eroe silenzioso della guerra, e senza la quale nessuno di noi sarebbe qui, quell’uomo era Severus Thobias Piton!”.
 

La folla fece un boato, Ron ed Hermione lo guardarono sbigottiti, e poi l’uomo aggiunse,” Oh no, lo ha fatto davvero!! La stampa lo farà a pezzi domani.”
 

La Mc Grannit  si portò una mano davanti la bocca, e Draco si passò una mano nervosa tra i capelli.
 

“Si proprio così, per anni, è stata sottovalutata la sua impresa, ora  è arrivato il momento di farla finita con questa farsa, si è stato un ex Mangiamorte non è un segreto per nessuno, tutti sbagliano, ma ha fatto più di chiunque altro per rimediare a quell’errore. Io per primo l’ho mal giudicato, ma poi ha fatto la spia per anni, rischiando la vita ogni singolo istante, potete dire quello che volete, ma se lui non ci fosse stato, noi tutti saremmo morti, quindi vi annuncio che ho intenzione di lottare per far assegnare un premio  speciale alla sua persona.”
 

A quel punto la folla stava fischiando, Harry pareva impazzito, “SMETTETELA!!, siete solo degli ipocriti! lui era meglio di tutti voi, e se non avete la decenza di accettare la verità su come i fatti si sono svolti, potete anche………… “a quel punto Draco lancio un Silencio, su Harry che stava continuando ad insultare l’intero mondo magico, si avvicinò a lui e lo trascinò giù dal palco, e lo portò dentro il castello e sciolse l’incantesimo.
 

Ron, Hermione e Ginny corsero dietro ai due uomini in preda al panico, “Harry Harry, sei impazzito, amico come ti è saltato in mente!” Disse Ron
 

“Herry James Potter! Vergognati ti sei reso ridicolo la fuori, hai insultato tutto il mondo magico.” Disse sua cognata.
 

Ginny invece che conosceva la profonda sofferenza di suo marito lo afferrò per un braccio e gli sussurrò “stai bene? Ti prego guardami dimmi che stai bene.”
 

Harry si voltò aveva le lacrime agli occhi, “No non sto bene tesoro, lasciatemi solo, mi passerà, fate le mie scuse a tutti, domani cercherò di rimediare, ma ora voglio stare un po’ da solo vi prego.”
 

Draco si girò verso gli altri e disse:” Su ragazzi, basta lui viene con me, ha bisogno di calmarsi, gli darò delle pozioni, Ok? Dite a Minerva che Potter dorme qui stanotte, domani sarà di nuovo il solito fiero Grifondoro, ve lo prometto, ora andate!”
 

I 3 annuirono, sapevano che Draco aveva ragione, lui era l’unico che riusciva a calmarlo quando entrava nello stato non posso vivere senza Piton, perché era l’unico che condivideva i suoi sentimenti fino in fondo. Era successo almeno una volta all’anno  da quando era finita la guerra e Draco pareva l’unico che potesse aiutarlo davvero in quei momenti.
 

“Muoviti Potter!” Trascinando il 37enne, si ritrovarono in un attimo nei sotterranei, erano di fronte alla porta degli ex alloggi privati di Piton che ora erano quelli di Draco, Harry non ci era mai stato, poi il platinato disse “Severus Piton”, e la porta si aprì.
 

Harry rimase fermo, in piedi come se entrare fosse quasi poco rispettoso. “Avanti Harry entra!!” Lo esortò Malfoy “Che diavolo combini.” E lo tirò all’interno. Lo gettò su una sedia e poi prese due bicchieri, li riempì con il whisky incendiario, e poi di mise seduto sul tavolo accanto a lui.
 

“Potter tu sei fuori di testa, domani la gazzetta ti farà a pezzi!! Sei il solito idiota Grifondoro!! Come hai potuto dire quelle cose di fronte a tutti.” Ma n fondo lo capiva bene, perché Harry aveva ragione da vendere.


Harry si scolò l’intero bicchiere in una sola volta, la gola bruciava e gli occhi pure. Poi disse “non potevo Draco, era ora di finirla, con tutte le menzogne, Silente ci ha manipolato tutti ed è considerato un vero santo e Piton , non viene neanche menzionato , è inammissibile.”
 

“Lo so Harry, credimi, ma penso  che anche tu possa fare ben poco, era un ex Mangiamorte, ed era un Serpeverde fino al midollo, cosa ti aspettavi? Gli onori e la  gloria sono riservati ai Grifondoro!” Disse con un sorriso accennato cercando di farlo reagire
 

Ma Potter rispose con tono serio e triste “Almeno un po’ di rispetto Draco.”
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Grazie per non esserti arreso ***


~~Capitolo 3 – Grazie per non esserti arreso

Le parti tra (()) sono i pensieri dei personaggi
 

Dopo un paio di minuti trascorsi nel silenzio più assoluto, il giovane uomo platinato capì, che non c’era modo di aiutarlo ad uscire da quello stato di dolore e rassegnazione forzata. L’unica cosa che davvero poteva fare, era stare li con Harry e aspettare, che la tempesta emotiva del suo giovane amico si esaurisse da sola, proprio come era iniziata. In seguito sarebbe tornato ad essere il solito Potter allegro, tenace e felice anche per le piccole cose. Non glielo avrebbe mai detto apertamente, ma lo preferiva testardo e impulsivo, a depresso e rassegnato, così disse “Vado a prenderti una pozione, aspettami qui”.
 

Il moro rispose “No Draco , grazie, non mi serve, hai altre bottiglie di questo” indicando il whisky incendiario.
 

 “Certo Harry” rispose cupamente Draco, avrebbe preferito di gran lunga fargli prendere una pozione-senza-sogni e spedirlo a dormire, ma guardandolo negli occhi smeraldini era ben consapevole, che non lo avrebbe mai convinto, almeno non quella notte . Così disse “hai intenzione di ubriacarti? Ma domani non lavori? E la tua famiglia?”, cercando fino all’ultimo di evitare di doverlo risvegliare l’indomani, e vedere il suo senso di colpa, per aver fatto una cosa così stupida.
 

“Ci penserò domani, loro capiranno, ora voglio solo poter dimenticare per un paio di ore. Sai alla mia famiglia non l’ho detto, ma lo vedo sempre nei miei incubi, lo vedo morire, lo vedo tormentarsi, piangere per mia madre”. Si mise le mani tra i capelli “Non ce la faccio più, avrei preferito non sapere la verità, vorrei non aver visto i suoi ricordi.” Poi dopo una breve riflessione aggiunse “No non è vero, vorrei solo dirgli, che mi dispiace, che sono stato un’idiota totale, che era una brava persona, che ho chiamato mio figlio con il suo nome” poi esasperato, si gettò sul tavolo con i pugni serrati.

 

Draco gli mise una mano sulla spalla, sapeva quanto stava soffrendo “Non posso capire come ti senti, io sapevo chi era, ne abbiamo parlato centinaia di volte, era severo, testardo, con un carattere orribile, ma in fondo era buono, e molto coraggioso. Se non ci fossero stati lui e Silente, oggi non sarei di certo qui, nella migliore delle ipotesi sarei rinchiuso ad Azkaban o peggio.” Dopo un attimo di silenzio aggiunse “Vorrei poterti aiutare in qualche modo, ti prometto che proverò a convincerlo ancora”.
 

“No Draco, non devi, potrebbe arrabbiarsi con te, e lo perderesti anche tu, io l’ho accusato ingiustamente per anni, e credo sia quello che mi merito, per come l’ho trattato.” E buttò giù un altro bicchiere di liquore.
 

I due continuarono a bere e a parlare, si era fatto davvero tardi erano quasi le 2 di notte e Draco alla fine, riuscì a convincere Harry a mettersi sul divano. Era ubriaco fradicio, così gli mise una coperta addosso e poi mentre si ritirava nella sua stanza, passò accanto al quadro vuoto di Severus e disse “Zio Sev, io non ti capisco, avresti potuto parlargli almeno una volta, lo stai distruggendo, eppure sai come ci si sente ad avere un grande rimorso verso qualcuno!” attese un attimo sperando in una risposta o un segno qualsiasi da parte dell’uomo, ma invano, così con un tono deluso, disse “sei davvero testardo, sembri un Grifondoro!” e si  ritirò nella sua stanza, sbattendo la porta indignato.
 

Erano circa le 4 Draco aveva preso una pozione per dormire, non poteva rischiare di fare tardi la mattina aveva lezione alla 1 ora Pozioni del primo anno. Ad un certo punto nel silenzio spettrale dei sotterranei.
 

Harry iniziò a gridare, “No no NOOOOOOO”.
 

“Piton Piton!!! “
 

Harry stava facendo sempre lo stesso sogno, lui che moriva e gli diceva Guardami!!!
 

Harry si tirò su di scatto tutto sudato e sconvolto. Gli ci vollero un paio di minuti, per capire, dove si trovava. Poi si mise le mani tra i capelli e ammise a se stesso che era davvero a pezzi. La giornata appena trascorsa era stata un vero disastro, aveva trattato male la sua famiglia, i suoi amici, aveva perso il controllo in pubblico e si era ubriacato perfino, ma non voleva pensarci in quel momento. L’indomani avrebbe fatto come al solito, avrebbe seppellito quei sentimenti in un piccolo angolino di se stesso e avrebbe ripreso così la sua solita vita che tanto amava. In fondo crisi del genere succedevano un paio di volte all’anno poteva gestirle, poi si alzò si mise seduto al tavolo, c’era ancora 1\2 bottiglia di liquore, la prese e si versò ancora un bicchiere, poi lo alzò in aria  e guardando nel quadro vuoto in tono ironico disse “A te Severus Thobias Piton, alla fine hai avuto l’ultima parola come sempre!!”
 

Poi se lo scolò tutto in una sola sorsata, e gettò la testa all’indietro chiudendo gli occhi, sperando che il whisky lo stordisse ancora per un paio di ore, prima di tornare a casa dalla sa famiglia che tanto amava.
 

Il silenzio fu bruscamente interrotto da una voce ironica e cupa “Sei davvero patetico Potter!!”
 

Harry aprì gli occhi, ma non si mosse, pensò ,che era talmente ubriaco da aver immaginato una voce, la sua voce.
 

“Allora sei sordo o cosa?” disse Piton ringhiando.
 

Harry tirò su la testa di scatto, e quasi cadde dalla sedia, vide Piton in bella mostra nel quadro, con le braccia incrociate e con uno sguardo che ben conosceva, ERA DISAPPROVAZIONE.
 

“Ma- ma- ma P- P-Piton!!!! “ Disse il moro balbettando con gli occhi spalancati.
 

“Articolato come sempre Potter!” Rispose il pozionista con un sopracciglio alzato e il suo tono sarcastico.
 

Harry deglutì “Io non posso crederci, tu tu sei qui.”

 

“Ovviamente! Se non sbaglio sto parlando con te, e solo Merlino sa perché. Noto con sommo piacere, che avevo ragione su di te, sei sempre il solito, idiota testa di legno”.

 

“Ma Ma…… io io.” Riuscì a dire tra stupore e un miscuglio di altre emozioni che gli risultavano indecifrabili, per via dell’alcool.
 

“Si allora, abbiamo stabilito, che io sono io e sono qui, quindi? O ti decidi a dire qualcosa di sensato o me ne vado immediatamente, non ho certo tempo da perdere con te!” Aggiunse l’ex professore di pozioni.
 

“No no aspetta Piton”  e corse verso il quadro  “Ho davvero bisogno di parlare con te!!! Disse il moro tutto agitato.

 

“Intanto, io sono il Professor o Signor Piton per te! Sei sempre il solito arrogante, marmocchio! Che diavolo vuoi da me? Stai sempre a piagnucolare davanti ai miei quadri, e sono stufo di sentire te e quell’idiota di Malfoy, che mi supplica di parlarti lo hai trasformato in un Tassorosso?  Bhe comunque ora sono qui, cosa hai di tanto importante da dirmi!!”.
 

Harry era allibito, Piton era rimasto esattamente lo stesso, irritante, odioso, la morte non lo aveva cambiato  di una virgola.
 

Harry deglutì, era intimorito e turbato, gli sembrava quasi di essere tornato a quando aveva 11 anni. Ma poi si fece coraggio, rassicurando se stesso, che ora era un adulto e abbassando la testa disse “Professore, mi dispiace tanto, per come mi sono comportato con lei, io non avevo capito, sono stato un vero idiota, quando ho visto, i suoi…” dandogli del tu senza neanche accorgersene,  “i tuoi ricordi nel pensatoio, mi sono sentito morire. Poi si fermò per fare una breve pausa, non era facile esprimere ciò che sentiva.
 

Per tutti questi anni ti ho ringraziata ogni giorno, ho pensato sempre a te, e ho cercato con tutto il mio impegno di renderti giustizia, rivelando a tutti il tuo coraggio e le tue gesta, ma non ci sono riuscito fino in fondo, ma ci riuscirò.”

Piton pensò ((Ah andiamo bene, non è cambiato sempre pronto a salvare gli altri, devo scoraggiarlo o non me lo toglierò più dai piedi,)) sbottò con il suo miglior tono sprezzante “E allora, cosa vorresti adesso, che io ti ringraziassi, per la tua gratitudine? Scordatelo!! Io ho fatto quello che dovevo, se devi ringraziare qualcuno quello è Silente! Mi hai scocciato per tutti questi  anni per dirmi, che ti dispiace e che mi pensi? Sei davvero patetico.” Poi rimase in silenzio con uno sguardo torvo. Guardando gli occhi smeraldini di Harry vide delusione, dolore, e rabbia, così tra se e se pensò (( forse ho esagerato stavolta, volevo solo tenero a distanza, non ferirlo di più.))

Harry era pietrificato, si era immaginato centinaia di volte quella ipotetica conversazione, e mai nella sua mente, era stata così difficile e il giudizio di Piton verso di lui così duro. Aveva atteso per anni, un chiarimento, nella speranza di poter capire quell’uomo, di conoscere almeno una piccola parte di quella persona che aveva visto nel pensatoio. Di poter lasciar andare il suo senso di colpa.(( Ma no!, ancora una volta, lui non lo avrebbe ascoltato, perché? Continuava a chiedersi, perché era un Potter? ))Così si appoggiò ai lati del quadro, e strinse la cornice con forza, le mani gli tremavano, era pieno di dolore, di rabbia e frustrazione.
 

“Potter Potter che diavolo stai facendo? Mi fai venire il voltastomaco, smettila subito!!”Disse Piton ringhiando.
 

Harry chinò la testa, era davvero saturo, e a quel punto esplose “NO! Smettila tu! Perché mi stai dicendo questo! Io –Io volevo solo scusarmi, dirti che mi dispiace per non averti capito, aiutato, per non averti creduto. Sono stato ingiusto, se potessi tornare indietro,” a quel punto stava singhiozzando  “Farei in modo che le cose fossero diverse. Perdonami, ho bisogno del tuo perdono, per andare avanti, il senso di colpa mi sta uccidendo. Ho una famiglia meravigliosa, ho sposato Ginny Weasley, sono diventato un Auror, ho 3 splendidi figli e due maschi e una femmina. Il più piccolo è nei Serpeverde e si chiama come te! Ecco cosa volevo solo dirti che sono diventato un uomo anche grazie a te. Avevi ragione, non potevo fare tutto da solo, senza il tuo aiuto e quello di tutti gli altri, non avrei sconfitto Voldemort”, poi fece una piccola pausa e quasi sussurrando aggiunse  “non volevo che anche tu morissi per me”.
 

A quel punto dopo aver attentamente ascoltato il giovane uomo, un Piton molto sorpreso disse “Complimenti Potter, è la prima volta, che ti sento fare un discorso sensato, dovevo proprio morire, per sentire uscire qualcosa di ragionato da te.” No non poteva lasciarlo in quello stato il ragazzo, anzi l’uomo di fronte a lui, pensò il pozionista. Poi dolcemente aggiunse  “Ora Guardami.”
 

Il moro scosse la testa, non disse nulla, non poteva era troppo imbarazzato, stava piangendo per Piton  davanti a Piton. ((No non gli avrebbe dato altri motivi per deriderlo.))
 

“Guardami Potter!” disse Piton alzando leggermente il tono.
 

“No non posso “ rispose il moro disperato e stanco.
 

“Harry James Potter, guardami e intendo dire adesso!”
 

Harry alzò la testa, aveva gli occhi lucidi, quegli occhi verdi come quelli di lei. Tra se e se Piton pensò(( Si glielo devo davvero, forza Severus, poche frasi corte e facili da capire e sarà tutto finito e non e lo rivedrai mai più! Puoi sopportarlo hai affrontato di peggio ))e finalmente disse in tono calmo e sereno “Non devi sentirti in colpa, ho fatto quello che volevo fare, e a volte quello che dovevo. Credimi, se dovessi tornare indietro lo rifarei. Ho vissuto una vita orribile, ma finalmente sono sereno. ((Ora devo darmi un certo tono, non voglio risultare troppo sentimentale )). Bhe più o meno a parte i tuoi piagnistei e quelli della tua famiglia invadente e irritante. Perfino quel cagnaccio di Black ha tentato di scusarsi a modo suo, anche se a me è suonato come un insulto. A proposito di questo smettetela di cercarmi, tutto quello che desidero è stare quì con i miei Serpeverde, con le mie pozioni, non devo più preoccuparmi di chi o casa ci sia la fuori. Non ho bisogno dell’approvazione di altri o di riconoscimenti di alcun genere, ho sentito quello che hai detto oggi alla commemorazione, ti sei reso a dir poco ridicolo. Alla tua età ancora prendi e parti senza pensare alle conseguenze, speravo che crescendo avresti imparato almeno a comportarti civilmente, bhe sbagliavo.” E fece un ghigno soddisfatto.(( Si così può andare))
 

Harry lo guardava titubante e rispose serio“ Perché non mi hai mai risposto prima di stasera? Per punirmi? Per Farmi soffrire? Me lo sono meritato se la pensi così!”
 

((Non posso crederci, ancora non ha capito, ma mi hai ascoltato Potter!!!  ))Severus frustrato urlò “Idiota!! Come al solito non hai capito nulla! E smettila di piagnucolare altrimenti me ne vado.” ((No no devo calmarmi forza respira)) e con tutta la pazienza che gli era rimasta il vecchio mago sbuffò.
 

Harry era disorientato, cosa voleva dirgli Piton? lo aveva insultato cosa non aveva capito?! Poi  si affrettò a dire un “Si professor Piton.” Come se avesse ancora 11 anni. Ma il suo viso esprimeva tutta la sua confusione.
 

Piton lo guardò e scuotendo la testa commentò “Non cambierai mai vero Potter!!” Poi si maledisse mentalmente per essere diventato così tenero e poi aggiunse “Io non sono arrabbiato con te, e non lo sono mai stato, non ho mai voluto farti soffrire, come e-ehm “si schiarì la voce, “hai potuto vedere dai miei ricordi nel pensatoio quella notte, quello che hai pensato di me fino a quel giorno, era quello che io volevo tu credessi, non potevamo rischiare che tu rivelassi a Voldemort la verità.  Figuriamoci con le tue scarse capacità di occlumante, non avresti resistito due secondi e mi avresti fatto uccidere prima del tempo, e saremmo morti tutti probabilmente. E per quanto riguarda il perché non sono venuto prima, era perché non volevo. Per me la questione era chiusa, hai saputo quella notte la verità su di me. Ma tu poi mi hai mitizzato, perché ti sentivi in colpa per non aver capito prima chi ero, ma non è stata colpa tua, Io e quel vecchio pazzo di Silente abbiamo fatto quello che era necessario. A questo proposito so che sei arrabbiato con lui, smettila, lui ti ha sempre voluto bene devi perdonarlo e questa non è una richiesta Potter è un ordine!” ((Ah ora spero sia tutto chiaro, se non hai ancora capito giuro che ti Crucio!!!))
 

“No Piton non è giusto, tutti sono stati osannati per il loro contributo, solo tu….”
 

“Basta Harry, Basta, a me non importa cosa pensano di me, io non sono un santo e lo sai, sono stato un Mangiamorte, ho ucciso , torturato, e per colpa mia i tuoi genitori sono morti e anche Albus.”
 

Harry era sconcertato, la sua sincerità era disarmante, e poi aveva sentito bene lo aveva chiamato Harry? Così rispose in tutta sincerità anche lui “Si hai sbagliato, ma hai dato il resto della tua vita per rimediare e io voglio che anche gli altri lo riconoscano, non è giusto!”
 

“La vita non è giusta, mi sembra di avertelo già detto, smettila di torturarti per me, non ne vedo il motivo” Disse Severus.
 

“Io si, perdonami, e si gettò in ginocchio”
 

“Potter che diavolo fai alzati, dove è finito il tuo orgoglio Grifondoro? Ringrazia Merlino che non posso darti un libro su quella testa di legno che hai!”
 

“Potter……Potter ……“pausa “Harry, alzati, io non posso perdonarti,” Harry alzò il volto devastato da quelle quattro semplici parole, “e smettila di fare questa sceneggiata, io non posso perché non devo perdonarti nulla. Tu dovresti farlo, ehm-ehm, prima di tutto, per come ti ho ingiustamente trattato ad Hogwats, per aver rivelato la profezia a Voldemort, con tutte le catastrofiche conseguenze che ne sono derivate, infine per tutti questi anni di silenzio. Ho pensato all’inizio, che tu mi cercassi per insultarmi per quello che avevi visto nei miei ricordi, poi quando ho capito ti sentivi in colpa, ho pensato, che con il tempo avresti capito da solo che non avevi nulla di cui rimproverarti, bhe ovviamente mi sbagliavo, ti ho sopravvalutato.” Poi con un tono quasi dolce aggiunse “non credevo fosse così doloroso per te, non avevo capito come ti sentivi”.
 

Harry rimase un attimo in silenzio era senza parole, poi rispose “Non ho nulla da perdonarti, ho capito perché lo hai fatto, mi dispiace solo che tu abbia sofferto per causa mia, di mio padre, di Black, di Silente. Io vorrei rimediare in qualche modo, permettimelo. Sai ho raccontato di te hai miei figli, Severus è molto intelligente ti piacerebbe, mi chiede sempre di te, fa la collezione delle figurine dei Maghi famosi, ne ha 10 delle tue e una la porta sempre con se. Io voglio che tu sia parte della mia vita, della vita della mia famiglia.”
 

((Ah ecco dove volevi arrivare brutta serpe mancata pensò Severus ))“Potter non fare il furbo con me, so benissimo che tuo figlio si chiama ALBUS Severus, e l’ho visto molte volte nei sotterranei, so che è molto intelligente in fondo è nei Serpeverde” disse tutto fiero, poi aggiunse “Credo che tu sia del tutto impazzito, non cercare di impietosirmi con i tuoi occhietti da cerbiatto, non hanno funzionato quando eri un marmocchio, figuriamoci se hai una chance oggi. Io non voglio avere nulla a che fare con la tua famiglia, non sono tuo parente grazie al cielo, e credo la cosa sia più che reciproca, figuriamoci se voglio stare accanto a quel cagnaccio di Black o a quell’idiota di tuo padre Potter!” ((Ah si ! Ora se ne andrà inferocito e io tornerò alla mia solita pace!!))
 

“Lo capisco” disse un po’ deluso, “Però potresti parlare almeno con me o con mia madre o con Albus. Non essere il solito Pipistrello dei sotterranei.” ((Se speri che dopo questa chiacchierata, ti lascerò andare Piton sei matto!!! ))Pesò il giovane mago.
 

“Potter!!! Nessuno ti ha insegnato un po’ do rispetto, chi è stato quel senza cervello che ti ha fatto diventare Auror!!! “
 

Piton si chiarì la voce e poi disse” Ora ritornando a noi, NO non mi va, questa è stata una cosa eccezionale, che forse ti dovevo, ora che abbiamo chiarito , che ci siamo scusati e perdonati spero che la smetterai di tormentarmi. Credo sia arrivata l’ora di salutarci.”
 

“No No Piton, promettimi che mi parlerai ancora, almeno ogni tanto, con Draco lo fai, ti prometto che non sarò invadente, non lo dirò a nessuno se non vuoi.” E i suoi occhi smeraldini luccicarono come gemme, ((si ricorrerò a qualsiasi mezzo Piton, so che non puoi resistere agli occhi di mia madre.))

 

Piton alzò il sopracciglio in maniera esagerata, e poi disse: “Si certo, sono sicuro che appena uscito di qui correrai a dirlo ai tuoi amichetti di sempre”  poi sbuffo guardando lo sguardo deciso del giovane “sei davvero testardo, vorrei sapere perché non fai mai quello che ti viene detto sarà il maledetto gene dei Potter, avrei dovuto essere più severo con te, molto più severo. “E fece un ghigno. ((Si Severus a chi vuoi darla a bere, forse a lui che è un ingenuo, faresti di tutto per quegli occhi di smeraldo. Vattene prima che sia troppo tardi finirà per convincerti, reagisci!!!))
 

Harry aprì la bocca e disse “Cosa? Stai scherzando vero ? Ma se mi hai tolto un miliardo di punti, mi hai urlato che ero un’idiota, che ero arrogante mi hai punito, ho preso più detenzioni io, che tutta Hogwarts, ho pulito non so quanti mila calderoni, cosa volevi torturarmi o frustarmi?
 

“Bhe questa non è affatto una cattiva idea Potter, mi sarei divertito a vederti con il sedere in fiamme, e a dirla tutta te lo saresti meritato più di una volta.” ((E’ fatta, stavolta se ne va. Se ne va vero?!))
 

Harry alzò gli occhi al cielo e poi disse: “Piton sei il solito vampiro, non sto scherzando, voglio una risposta positiva o non ti darò tregua metterò un tuo quadro ovunque e non avrai un attimo di pace, voglio poterti vedere ogni tanto, parlarti, farti vedere chi sono diventato grazie a te, voglio farti conoscere Severus, noi non lo chiamiamo Albus a lui non piace, e anche James e Lily-Luna.  Anche mia madre vorrebbe parlare con te, me lo ha detto tante volte, perché non le hai mai risposto, tu –tu l’ami ancora?” ((Stavolta sei mio, scacco matto Piton!))
 

“Potter, nessuno ti ha insegnato, che quando chiedi qualcosa si usa il PER FAVORE,  e non si minaccia qualcuno di tormentarlo a vita con i propri piagnistei?  Per quanto riguarda tua madre questi non sono fatti tuoi, stai sempre a ficcare il naso negli affari altrui. ((Ah basta hai vinto  non mi libererò mai più di te!!! ))Comunque, credo che potrei sforzarmi ogni tanto, se questo mi garantirà la pace per il resto dei giorni dell’anno. Però ad una sola condizione, solo io e te, poi se mi sentirò pronto e quando lo deciderò io, e sottolineo io soltanto, potrai presentarmi qualcuno della tua famiglia. Ma sappi, che non intendo soggiornare nella stessa stanza di quel cane rognoso di Black, ne con il lupo Mannaro, ne con quel cretino di tuo padre. E già che ci siamo tieni lontani da me, il tuo amichetto Weasley e l’insopportabile so-tutto-io, oppure questa è la prima e ultima volta che mi vedi, siamo intesi Potter! Sappi che non sto scherzando.”
 


Harry toccò il quadro lungo la cornice e fece un sorriso enorme, e disse “Grazie Professor Piton, grazie davvero è la prima volta dopo tanti anni che mi sento in pace e felice.”
 

Piton alzò il sopracciglio e disse “Lo sai che sei ancora un insopportabile marmocchio vero?” Poi aggiunse” E Va bene ti do la mia parola sei contento ora?” e incrociò le braccia al petto “ORA datti una sistemata che sei orribile, sveglia quell’idiota di Draco, che ha lezione di pozioni alla prima ora. Ah se non ci fossi io a sorvegliarlo!!!” Poi aggiunse “digli che deve ringraziare il cielo che sono morto, altrimenti lo avrei trasformato in una furetto io stesso.  Digli anche che ti ho parlato, così la smetterà di scocciarmi e di farmi la predica . Altro che Serpeverde a forza di stare con te e con quegli altri Grifondoro, lo avete rovinato” e incrociò le braccia al petto di nuovo e fece uno sguardo duro, del tutto inutile pensò visto che si  era arreso a Potter.
 

“Ora torna dalla tua famiglia, sono tutti nell’ufficio della preside, che si struggono per il tuo dolore, e visto che quegli idioti hanno messo un mio quadro anche li grazie a te, e al tuo vizio di ficcare il naso in affari che non ti riguardano affatto, non posso stare in pace. Di a Silente di piantarla di cercarmi, che sono ancora incavolato nero con lui, per avermi costretto ad ucciderlo, non lo perdonerò mai e poi mai per questo.”
 

Harry sorrise e disse  divertito “Si Signore, lo farò subito, non vorrei finire nei guai, con il capo dei serpeverde!”. Poi si allontanò raggiante e disse a bassa voce “mi sei mancato Severus Piton non sia quanto, e poi aggiunse in fondo hai un grande cuore, vedrai ti divertirai con noi.”
 

“Guarda che Ti ho sentito Potter!! comunque grazie ci vediamo presto”  poi a bassa voce quasi sussurrando “Grazie per non esserti arreso con me”  E scomparì dal quadro

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Capitolo 4
*** Capitolo 4-Sempre ***


~~Capitolo 4 - Sempre
 

Harry corse nella camera di Draco e urlò “Malfoy Malfoy svegliatiiiii”.

Draco era ancora mezzo addormentato ma riuscì a sbiascicare “che cavolo succede Harry, sei impazzito, sei ancora ubriaco. Che ore sono? Stai bene?”

“Piton, Piton “disse il moro tutto agitato.

Draco non aveva ancora messo a fuoco, ((certo che se queste sono le premesse oggi sarà una giornata davvero lunga)) poi con tutta la calma di cui era capace disse “si si calmati, gli parlerò io, te lo prometto, non posso vederti come una donnicciola piagnucolante, vedrai che lo convincerò prima o poi.”

“No……svegliati e concentrati Draco, tu non hai capito, mi ha parlato stanotte, per 3 ore”

A quel punto il platinato spalancò gli occhi e disse “Cosa? Ma sei sicuro di non aver sognato?

“No No Draco, lo fa fatto, ha detto che mi perdona e che gli potrò parlare ancora, però devo essere da solo senza la mia famiglia. Ma potrò, sono felice, davvero per la prima volta dopo molto sono felice” e gli saltò al collo abbracciandolo.

Draco era imbarazzato, non era abituato e quelle effusioni “Uhm Uhm” si schiarì la voce “Potter contegno per favore, ok ho capito sono molto felice per te davvero. Ora scusami, dovrei prepararmi, lasciami vestire, poi andremo a dare la bella notizia a tutti.  Sai la tua famiglia ha dormito qui stanotte, erano troppo  preoccupati per te, ieri notte non ho potuto dirtelo eri troppo ubriaco.”

“Lo so, Lo so che sono qui, me lo ha detto Piton.” Rispose Harry e poi aggiunse “Dai sbrigati, ti aspetto”
“Uhm bene dai esci, ti raggiungerò tra qualche minuto” rispose Draco.

Harry usci di corsa, era a dir poco incontenibile, sembrava un adolescente, invece di un uomo di 37 anni, ma Malfoy era davvero felice per lui, sapeva quanto aveva sofferto.

Draco si avvicinò al quadro di Severus, che aveva in camera , e poi disse “ Zio Sev, Zio Sev, ……grazie”. Non ci fu alcuna risposta, così fece un ghigno (( quanto sei  prevedibile pensò il platinato,)) così decise di stuzzicarlo.

“Zio Sev, so che sei li, non fare il furbo con me, potrai ingannare quell’ingenuo di Potter, fingendo che non ci sei, ma io so benissimo, che sei dietro il tuo calderone!” e sorrise.

“Uhm Uhm” e poi una voce severa “Draco voglio sperare, che la smetterai di , ora che ho fatto il mio DOVERE. E muoviti  che hai lezione, non vorrai fare tardi!” Poi aggiunse alzando il sopracciglio “non stare troppo vicino a Potter e i suoi amichetti, che ti sei già rammollito abbastanza, per i miei gusti.” Poi sfoderò, il suo miglior tono da terribile prof di pozioni e aggiunse ringhiando “Ah Malfoy, se osi darmi del testardo Grifondoro ancora una sola volta, ne pagherai le conseguenze, e credimi, saranno molto spiacevoli!! Vuoi continuare a vivere vero?!!!” Disse Severus

Draco trasalì per un attimo, quando Piton sfoderava qual particolare tono di voce, non c’era da stare tranquilli. Poi fece un ghigno compiaciuto, ((non puoi proprio resistere a fare il duro, vero Zio Sev?!)) ma poteva vederlo chiaramente, i suoi occhi neri erano raggianti e la sua espressione serena, ma non disse nulla, e poi finì di prepararsi, e uscì dai sotterranei. Harry era molto felice, arrivarono ben presto nell’ ufficio di Minerva, in lontananza vide Ginny e gli altri stavano discutendo a bassa voce di come Harry avrebbe preso l’articolo della Skeeter, in prima pagina
EROE DEL MONDO MAGICO MENTE ANCORA!! STAVOLTA SULLA REPUTAZIONE DEL MANGIAMORTE PENTITO!!!! Nell’articolo scoprite tutti i retroscena di Rita Skeeter.

Ron in tono preoccupato disse sottovoce “Dobbiamo nasconderglielo, lo avete visto ieri era fuori di lui, non la prenderà bene per niente, potrebbe fare qualche altra stupidaggine”.

Ma Ginny notò l’espressione di suo marito, era tanto che non lo vedeva così sereno, si avvicinò a lui e senza dire un parola lo baciò appassionatamente.

Hermione, diede una piccola gomitata a suo marito e disse “non credo ci sia più da nulla di cui preoccuparci, Ron, è finita.”

Il rosso un po’ sorpreso rispose “Ehm ,ma cosa dici Mione, la scenata di ieri sarà stata un scherzo in confronto. Lo sai quanto è suscettibile sull’argomento Piton e quanto odia la Skeeter”

“No Ron Harry ha parlato con Piton stanotte.” Rispose la riccia

“Cosa!!! Ma come lo sai” disse Ron

“Basta guardarlo in faccia, vieni lasciamolo raccontare.” E insieme a suo marito si avvicinarono ad Harry
Il moro, vide tutta la sua famiglia era rimasta li per lui, ora lo guardavano con apprensione in attesa.

Allora li fece spostare nella sala dove c’erano anche i quadri di Albus, dei suoi genitori e dei suoi amici.

Poi disse “Mi dispiace, per quello che è successo ieri, e anche per tutte le altre volte. So di essere stato un insopportabile testa di legno, come direbbe Piton. Volevo informarvi, che stanotte finalmente mi ha parlato. “ Il suo tono era calmo e sul volto aveva un’espressione serena. Tutti i vivi e i morti, fecero un sorriso, tranne Sirius ovviamente, che forse era un po’ geloso. Poi il silenzio fu interrotto dalla dolce voce di Lily Potter “Harry tesoro, sei felice adesso vero? Ero sicura, che Severus ti avrebbe ascoltato prima o poi.”

“Mamma il Profesor Piton, ha detto che sono un piagnucolante ficcanaso, che sono rimasto una testa di legno e che come al solito, non penso prima di agire, e fece un enorme sorriso. “ L’affermazione di Harry causò delle reazioni diverse all’interno della stanza.

“Cosa?!” dissero in coro Sirius, James, Ron e Lupin. “Ma io lo ammazzo di nuovo quell’ idiota dai capelli unti” disse Black. “Come si permette di insultare il mio figlioccio, sarà meglio che non si faccia vedere da queste parti quel Mocciosus!!”

Mentre invece Silente, Minerva Draco, Lily, Harry, Ginny ed Hermione e risero di gusto.

James guardando allibito il figlio e la moglie disse “Bhe cosa c’è da ridere? Nostro figlio si strugge per lui, per 19 anni, lo ignora, e poi si degna di farsi vivo e lo insulta? Io non ci trovo nulla da ridere a dire il vero” e mise sbuffò sonoramente.

Lily lo fissò con amore, e disse “Calmati James, vuol dire che hanno fatto pace. Severus gli parlerà d’ora in avanti. Però dovremo essere molto gentili con lui, e mi riferisco soprattutto a te e a Sirius, ci siamo capiti vero? Lo sai che Harry ci tiene tanto, ci proverai vero?” e lo baciò su una guancia, mentre i due sbuffarono indispettiti.

Ron dopo aver ascoltato LIly disse al moro “Amico è vero quello che dice tua madre? “

“Si Ron è vero, mi ha anche detto che mi parlerà ancora, ma solo perché è stufo di sentirmi piagnucolare davanti i suoi quadri. Ah ovviamente a posto una condizione, devo metterlo in una stanza solo per lui. “ Poi si schiarì la voce, e disse alzando il tono in modo che tutti fossero in grado di ascoltarlo “testuali parole, non voglio stare vicino, a quel cagnaccio di Black o quell’idiota di tuo padre Potter!!” imitando la voce di Severus. “Poi mia ha dato un messaggio per te Albus” gli occhi del vecchio mago brillarono.  “Si ragazzo mio dimmi pure”. “ Ehm, veramente ha detto che è ancora furioso con te, per la questione della torre di astronomia, e che non ti perdonerà mai, ma secondo me , se insisti parlerà anche con te, magari posso intercedere io per te.”  Albus sorrise e disse solo, “Ah Severus,” poi guardò Harry e aggiunse “grazie mio caro ragazzo te ne sarei davvero grato.”

Tutti allora fecero una grande risata, e Draco si voltò un attimo e di sfuggita vide un piccolo lembo di stoffa nera dentro il quadro di Seveus, sapeva che era li e ne era felice, non che lo avrebbe mai detto a qualcuno in quella stanza.

Poi Harry aggiunse “Mi dispiace di essere stato intrattabile, con molti di voi, vi faccio le mie scuse più sincere, spero possiate perdonarmi “ e guardò Sirius ed Albus in particolar modo. “Comunque spero che adesso che Il professor Piton è rientrato nella mia vita, decida di restare con noi per sempre.  Vi prego è troppo importante per me, dovete trattarlo con rispetto e avere pazienza, perché il suo carattere ehm non è migliorato in questi anni, voglio che Sevy lo conosca, che tutta la mia famiglia lo conosca, lui se lo merita.”

Lily era felicissima, poi aggiunse “Oh tesoro, sono felice per te, spero tanto di poter essere di nuovo amica di Sev mi è mancato.”

A quel punto il lembo di stoffa nera scomparve dal quadro dell’ufficio della Mc Granitt, Severus Piton era felice, davvero felice per la prima volta da quando era nato, era assurdo il pensiero che la morte era davvero stupenda? La sua Lily voleva essere di nuovo sua amica come quando erano giovani. Si per lei e per Harry, avrebbe sopportato quegli idiota di Black e di James, con il tempo si sarebbe abitato, in fondo aveva frequentato gente peggiore, i Mangiamorte e Voldemort, non potevano essere peggio giusto? Aveva voluto parlare con lei solo una volta appena era morto, le aveva chiesto scusa in lacrime per averla uccisa, per non aver potuto aiutare suo figlio fino alla fine e poi dopo aver ascoltato dalla bocca dell’unica donna che avesse mai amato in vita sua, che lei lo aveva perdonato molti anni fa, si era ritirato in solitudine in una sorta di pace senza tempo. Ma ora era diverso, grazie ad Harry le persone che avevano tenuto a lui almeno un po’ ora lo rivolevano a gran voce nella sua vita, Lily , il figlio di Lily, Albus, Minerva, pensò a quanto era stato sciocco a negare la possibilità sia a loro che a se stesso di godere della reciproca compagnia. Così inaspettatamente tornò indietro e tra le varie discussioni, risa e sbuffi, si sentì una voce severa e profonda nell’ufficio di Minerva.

“Ehm Ehm Signor Potter, intendo dire Sig. Harry Potter, ovviamente!” facendo un ghigno, tutti si voltarono di scatto allibiti e senza parole, di colpo c’era un silenzio assoluto. “ mi sembra che il suo racconto di quanto è avvenuto questa notte nei sotterranei, non è stato molto realistico, quindi ho ritenuto necessario intervenire io stesso, ma cosa altro potevo aspettarmi da un idiota Grifondoro!!!” (( si si penso possa andare, non voglio che nessuno pensi che la morte, mi ha rammollito)).

Ron fissò Mione e disse “Miseriaccia!! è tornato davvero, a me fa ancora paura è sempre il vecchio
pipistrello dei sotterranei, Harry aveva ragione non è cambiato per niente, santo cielo!!””

Piton si voltò verso Ron e Disse “ Sig Wesley, ringrazi il cielo che sono morto altrimenti l’avrei preso per un orecchio e trascinato nel mio ufficio per farle pulire almeno un paio di calderoni!!! “ E incrociò le braccia al petto.

Ron deglutì, e disse “Mi scusi prof. Piton, mi dispiace, comunque è bello rivederla”  E arrossi.
“Lo immagino Sig. Weasley!”

Tutti risero a quel punto, e ci fu un chiasso in cui tutti gli dicevano che erano contenti che era tornato, che era mancato a molti di loro, e lo sommersero di mille domande. Draco si stava davvero godendo la scena, Severus si sarebbe lamentato, per giorni per quello che stava succedendo in quel preciso istante.

Poi Lily prese la parola e disse con un sorriso enorme “Grazie Sev, per tutto, sono davvero felice che sei qui con noi, mi sei tanto mancato, spero che ti unirai a noi qualche volta”

Piton imbarazzato disse quasi a bassa voce “Ma certamente mia cara Lily, ne sarei onorato.”

Allora anche Albus, si fece coraggio e disse “Severus mio caro ragazzo, ti prego, perdonami, sai che non volevo ferirti, ma era necessario,  sei mancato molto a tutti noi.

A quel punto Piton era davvero esausto, non era abituato a tutta quell’attenzione e tutte quelle smancerie e disse “Mio caro Albus ne dubito e me ne infischio a dire il vero, ora non solo più obbligato a fare quello che dici, o sbaglio?”  E vide l’inconfondibile luccichio negli occhi azzurri del vecchio mago, ecco, aveva perso di nuovo, non c’era speranza alcuna di vincere nemmeno una partita con quel vecchio pazzo di Silente così dopo un sospiro Alzò un sopracciglio e disse “ Comunque, visto che questa notte, senza neanche rendermene conto, ho fatto un grande errore parlando a Potter, e intendo dire sempre Harry “disse ghignando, “credo che posso aggiungere alla lista, anche il fatto che ti sto perdonando, anche so che me ne pentirò amaramente. “

“A proposito, spero che sia chiaro a tutti, che il fatto che sono qui ora, non implica che se mi chiamate per una qualsiasi ragione io mi sentirò in alcun modo obbligato a rispondervi. Se il caso renderà necessaria la mia presenza in quanto unica e ultima possibilità di risolvere un vostro dubbio o problema serio , mettendo una particolare enfasi sull’ultima parola, sarò disposto a concedervi un po’ del mio tempo. E gradirei che nessuno a parte Lily mi chiamasse con strani nomignoli o diminutivi o soprannomi ci siamo intesi vero Sig. Black e Sig. James  Potter!! “

I due sbuffarono, ma poi dopo aver ricevuto occhiatacce da tutta la sala risposero in coro, “certo Piton, siamo intesi ormai siamo tutti adulti “ma in ogni caso misero il broncio.

“Ah e un ultimo punto sulla quale sono irremovibile, non osate pensare che parteciperò mai ad alcuna festa, compleanno o ricorrenza, siamo intesi vero Potter!”

Harry sorrise e disse ”Ma certo Professor Piton è tutto chiaro, solo volevo dirle, che sta già partecipando alla festa della nostra vittoria oggi è il 2 maggio” Minerva aveva fatto allestire nel suo ufficio un piccolo rinfresco che era passato inosservato fino a quel momento “quindi mi sembra ingiusto, che le altre festività vengano ignorate, non sarebbe corretto da parte sua fare dei favoritismi, non li ha mai fatti prima vuole iniziare forse ora?! “Harry era quasi sul punto di scoppiare in una fragorosa risata.
“Harry James Potter sei il solito arrogante, impertinente testa di legno, io non ho mai fatto favoritismi, faceva tutto parte della mia copertura non è vero Albus” disse stizzito.

Il vecchio mago si affrettò a dire, “ma certo, certo Severus mio caro ragazzo, è la verità, è la verità.”
Piton si schiarì la voce e riprese a parlare, “comunque se mi si accusa di questo sarò costretto mio malgrado a fare almeno una presenza di facciata, ma niente di più! “

Tutti risero, Piton era tremendo, come riusciva a dire una cosa bella facendola sembrare un’offesa, era un mistero, pensò Harry, ma questo era-è-e sarà Severus Thobias Piton, SEMPRE!

FINE
 

Questa è la fine della mia piccola storia, spero che a qualcuno sia piaciuta. Con questa FF volevo solo riscattare il personaggio che amo di più Severus. Ricordate che era il mio primo tentativo in assoluto, spero di fare meglio più avanti. Scusate se ci sono errori di ortografia o di altro genere. Sarebbe davvero carino che il lettore che è arrivato alla fine lasciasse un segno del suo passaggio, lasciando un piccolo commento o una recensione grazie. Lady V.

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