Wrong Signals

di DaughterOfHades
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Parte 3 ***
Capitolo 4: *** Parte 4 ***
Capitolo 5: *** Parte 5 ***
Capitolo 6: *** Parte 6 ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


Tutto ha inizio quando Nico va in biblioteca. Sono le due di domenica pomeriggio, è armato di borsa per il portatile, una tazza del terribile caffè delle macchinette automatiche e la determinazione di finire effettivamente il suo saggio in tempo per lunedì - ma poi, appena si siede ed appoggia il computer sul tavolo, sente il cellulare vibrare.

Lo tira fuori dalla tasca con un cipiglio perplesso perché, okay, chi diavolo gli manderebbe un messaggio nel mezzo di una domenica pomeriggio? Hazel è fuori da qualche parte con Frank, Reyna probabilmente è in palestra, Percy (come se avesse mai mandato un messaggio a Nico) Dio sa solo dov’è …

[Dom 5 Gennaio 2014][14:20]  Ho intenzione di credere che i brownies che mi hai lasciato in cucina sono le tue scuse per aver “accidentalmente” dato fuoco al divano venerdì.

Fissa il messaggio del numero sconosciuto per alcuni minuti. Numero errato, sicuro. Mostra la sua eccellente padronanza della lingua e risponde con una sola parola.

[14:24] Uh.

(Ecco la ragione per cui Nico studia medicina e non inglese)

Incurante, il misterioso mittente non sembra scoraggiarsi.

[14:25] Okay, sono abbastanza buoni, te ne rendo merito, ma ci vorrà molto di più di qualche prodotto da forno per ottenere il mio perdono dopo la flagellazione che ho ricevuto da Piper quando sei corso via.

[14:26] E’ stato terrificante.


[14:28] Per quanto intrigante suoni ciò che è successo venerdì …

[14:28] ?

[14:28] Credo che tu potresti aver sbagliato numero.

[14:29] Aspetta, davvero? Non sei Leo?

[14:31] No.

[14:34] Ooh, dannazione. Scusa, pensavo fossi un altro!

[14:36] Un altro chiamato Leo che apparentemente ha dato fuoco alla tua cucina - Questa parte l’ho capita.

[14:37] Già. Lunga storia. E non era esattamente la nostra cucina.

[14:39] Dei miei amici avevano organizzato una festa a casa loro ed a metà serata Leo era ubriaco ed in qualche modo è riuscito a far cadere un fiammifero acceso su un cuscino.


Nico sbuffa rumorosamente, guadagnandosi alcuni sguardi pieni di disapprovazione dalle altre persone nella sala. Fa del proprio meglio per tenere il telefono il più basso possibile sotto il tavolo e muovere silenziosamente le dita sullo schermo.

[14:41] Sembra un ragazzo responsabile.

[14:42] Vogliamo parlarne?

[14:45] Comunque, chi sei se non Leo?


[14:47] Ha importanza? 

[14:48] Io sono Jason.

[14:49] Ecco la risposta ad una domanda che non ho mai posto.

Le dita di Nico si contraggono esitanti sopra la schermo per un secondo. Ha importanza? E’ solo un nome.

[14:51] Nico.

[14:51] E’ il tuo nome?

[14:52] No, è quello della mia lucertola - sì, è il mio nome.

[14:52] Ah-ah. Beh, è bello conoscerti in questo modo … diverso, Nico. Scusami per la cosa del numero sbagliato.

[14:53] Ho preso un nuovo telefono dopo un incidente con un bagno allagato e non ho ancora avuto indietro tutti i miei contatti. 


[14:53] E’ okay.

[14:53] (Bagno allagato? Voglio sapere.)

[14:54] Sto solo dicendo che non è stata interamente colpa mia e non posso essere ritenuto del tutto responsabile. 

[14:55] Questo probabilmente è il messaggio più colpevole che ho mai letto.

                                                                               ***

Nico non riesce a finire il saggio mente è in biblioteca. Dopo l’ultimo messaggio Jason non invia nient’altro, ma già da quando è cominciata la corrispondenza fra i due il ritmo di Nico nello scrivere il tema è stato così frastagliato e si è trovato ad aggiungere cose nuove solo di tanto in tanto dopo un lungo periodo di tempo trascorso navigando inutilmente su internet.

Dopo aver letto per la seconda volta da cima a fondo l’articolo di Wikipedia sui dei rotoli di carta igienica, Nico realizza che tutta la cosa della produttività non sta andando bene come aveva sperato, perciò spegne il computer. Forse avrà più fortuna nella sua camera; Percy gli aveva detto che quella sera sarebbe stato fuori da qualche parte con Luke, in questo modo la camera di Nico sarebbe stata libera e per una volta silenziosa.

Prende le sue cose e prima di uscire lancia il bicchiere vuoto del caffè nel bidone. La sua camera è solo a quindici minuti a piedi dalla biblioteca, se prende la strada più breve, ma la mancanza di caffeina si fa sentire solo dopo cinque minuti da quando è partito, perciò arriva alla porta sentendosi come un gatto morto in letargo. Tutto ciò che può fare è chiudere la porta e collassare sul letto. 

Qualcuno bussa pochi minuti dopo, proprio quando Nico ha iniziato a prendere in considerazione l’idea di alzarsi e fare qualcosa di produttivo. Quando va ad aprire viene salutato dallo sguardo indifferente di Reyna Avilia Ramirez-Arellano, che tiene una mano all’altezza delle labbra e l’altra impegnata a mantenere un grande zaino.

“Lo sapevi che lo scorso fine settimana hai lasciato il tuo portafoglio sulla mia scrivania?” gli chiede. Raggiunge la parte davanti dello zaino e tira fuori il borsello “Ho dovuto convincere Thalia a non commettere un furto e rubarti tutti i soldi. Non è stato facile.”

“Mi stavo chiedendo dove fosse.” rimugina ad alta voce, prendendolo dalle mani della ragazza, annuendo “Grazie. Per, ehm, non aver permesso a Thalia di rubare le mie informazioni bancarie.” Non che ci fosse molto da rubare, ma è il pensiero che conta “Vuoi entrare?”

Reyna avanza all’interno e Nico chiude la porta dietro di lei. “Hai davvero bisogno di pulire di più.” gli dice, guardandosi intorno con disapprovazione.

“Ehi, quella è la parte di Percy, non la mia.” Nico fa cenno con il braccio verso il suo lato di stanza, non completamente pulito, ma vagamente più ordinato nei pressi del letto.

“E’ ancora la vostra camera in comune. Avete bisogno di lavorare insieme per mantenerla, beh, in fondo è vivibile.  Penso che quel pezzo di pizza è sul davanzale dall’ultima volta che io sono stata qui.”

“E quando è stato?”

“La settimana scorsa, Nico.”

Il ragazzo storce il naso e si allontana dalla finestra, appuntandosi una nota mentale per convincere Percy a rendere la camera abbastanza pulita da essere considerata abitabile almeno da un ispettore sanitario corrotto in qualche modo. “Non è colpa mia, di nuovo” risponde.

Reyna rotea gli occhi “Sei impossibile“ borbotta “ Comunque, sono venuta solo per portarti il portafoglio. Ah, ed anche per avvertirti che Thalia ha minacciato di distruggere la tua camera - più di quanto già lo sia - se non verrai alla prossima festa alla quale ti invita.”

Oh no. “E’ ancora arrabbiata con me per non essere venuto alla sua festa il mese scorso?” chiede sbigottito. Non riesce a ricordare quale festa fosse - una di un’amica di Thalia - ma non era proprio in cima alla sua lista di priorità in quel momento. Nico non è molto un tipo da feste.

(Ed era accaduto anche poco dopo che Percy era andato lì con Luke Castellan, che sarebbe stato con il suo compagno di stanza durante tutta la festa, e Nico non è un tipo così masochista da voler andare a vedere quei due ubriachi stare insieme su un divano fino alle due del mattino. E’ un lento processo di recupero da una cotta di sesto grado, non importa quanto Nico vorrebbe far finta che oramai è tutto passato, lui non è ancora completamente andato avanti. Gli ci vuole un po’ di più.)

“Avevi promesso che saresti venuto con tutti gli altri.” gli fa notare Reyna “Penso che è per questo che  è così infastidita. E crede che sia malsano non ‘vivere un po’ ’ ogni tanto.”

Nico tira su col naso. “ Io vivo un sacco! E non è vero che io non parlo alla gente. Io parlo con tantissima gente.”

“Oh?” Reyna aggrotta le sopracciglia. “Tipo?”

“Hazel.”

“A parte Hazel.” Incrocia le braccia al petto e lo guarda in attesa.

Nico muove la mano per un secondo come se potesse acchiappare un’idea a mezz’aria. “Te,” afferma alla fine. “Percy. Parlo con Frank qualche volta, se è con Hazel.”

“Nico, anche a me non piacciono molto le feste, ma su questo sono d’accordo con Thalia,” mormora Reyna.  “So che anche Percy vuole che tu esca più spesso. Vieni solo alla prossima festa e, beh, almeno incontra il resto del gruppo. Fai più conoscenze. Se davvero non ti piace, dopo un’ora o giù di lì possiamo andare a prendere un gelato o qualcosa del genere, io e te. A quel punto tutti si saranno placati.”

Lentamente e malvolentieri, Nico annuisce in un gesto d’assenso. “Okay,” le risponde. Poi, accennando un sorriso, aggiunge, “So che stai solo cercando di convincermi così da ottenere i buoni libri di Thalia, sai?”

Il lieve rossore che colora per qualche istante le guance di Reyna quasi convince Nico ad aver bisogno di partecipare a più feste in un prossimo futuro.

“Non è vero!”

                                                                            ***

[Martedì 7 Gennaio 2014][14:30] Hai davvero una lucertola? 

Nico non ha ancora del tutto padroneggiato la sottile arte di usare il telefono sotto il banco durante le lezioni, come fanno molte altre persone della sua età, ma può leggere un messaggio abbastanza facilmente. Proprio per questo trascorre due minuti buoni scervellandosi sul contenuto di quest‘ultimo.

L’insegnante blatera sullo sfondo dei suoi pensieri mentre Nico si domanda come può rispondere. Qualcosa sui vasi sanguigni. L’arteria coronaria. Non sta ascoltando molto.

Lucertola?

Dopo alcune riflessioni inizia lentamente a scrivere la risposta, lanciando troppo frequentemente occhiate al professore per essere sicuro che non sospetti nulla .

[14:34] Perché mi stai scrivendo? 

La risposta è quasi istantanea.

[14:34] Sono Jason.

[14:35] Ricordi il ragazzo del numero sbagliato, domenica?

[14:35] Pensavo tu fossi il mio amico piromane e ti ho accusato di aver cucinato dei brownies.


[14:36] Ricordo.

[14:37] Ho ancora salvati i messaggi del tuo numero.

[14:37] Ma perché mi stai scrivendo di nuovo?

Il messaggio successivo ci mette un po’ ad arrivare, così Nico coglie l’opportunità per appoggiare il cellulare sulle gambe e prendere alcuni appunti. Sta scrivendo la parola ‘infarto’ con la ruvida penna blu quando lo schermo del cellulare si illumina per annunciare un nuovo messaggio.

[14:44] Sto aspettando che la lezione inizi ma il professore non è ancora arrivato.

[14:44] Stavo rileggendo i vecchi messaggi ed ho visto quello che mi avevi mandato.

[14:44] Ricordi quando hai detto sarcasticamente che Nico era il nome della tua lucertola?

[14:45] E allora mi stavo chiedendo se tu avessi davvero una lucertola.


[14:46] Il senso di quella frase era totalmente sarcastico.

[14:46] Giuro di non avere una lucertola.

[14:47] Ci avevo pensato.

[14.47] Ma ehi, non si può mai sapere.

[14:51] Scusa se ti sto dando fastidio, sono solo tremendamente annoiato e tutti i miei amici sono occupati.

[14:53] La lezione doveva cominciare ad ‘e mezza, ma a quanto pare il nostro professore è scomparso dalla faccia della Terra, così mi sono seduto qui.


Forse è perché Nico è annoiato dall’imparare cose sugli infarti. Forse perché Thalia (e per estensione anche Reyna) insiste sul fatto che deve diventare più socievole e l’idea oramai si sta facendo strada nella sua mente.

Qualunque fosse la ragione, Nico sorprendentemente scrive un messaggio con l’intento di avviare una conversazione invece che terminarla.

[14:55] Su cosa sarà la tua lezione?

[14:56] Greco, frequento la classe intermedia.

[14:57] Studio i classici, perciò fa parte del corso ma onestamente il latino è meglio.


[14:59] Ehi, cos’hai contro il greco?

[14:59] E’ forte.

[15:00] Non ho niente contro il greco! E’ solo … un po’ difficile.

[15:01] Il latino è molto più semplice.

[15:01] Quindi tu studi greco o qualcosa del genere? Aspetta, ma hai la mia stessa età?


[15:03] Ho fatto greco quando stavo a scuola.

[15:04] Oramai però non lo faccio più. Frequento il college, faccio medicina.

[15:04] Figo. Matricola?

[15:04] Esattamente.

[15:06] Idem.

[15:06] Vuoi diventare un dottore?

[15:07] Non lo so. Forse.

[15:08] Ci sto pensando, intanto vado avanti.

[15:08] Anch’io.

[15:10] Non ho idea di cosa voglio fare dopo o come possano aiutarmi i classici in questa scelta, ma è da quando ero bambino che ho sempre amato la mitologia e cose del genere.

[15:11] E poi in classe ero sempre il più bravo in latino, allora mi sono detto, ehi, perché no?


[15:12] Noi a scuola non abbiamo mai avuto l’opportunità di studiare il latino.

[15:12] La tua scuola insegnava il greco e non il latino? E’ … strano.

[15:13] La nostra preside aveva qualcosa contro il latino e gli Antichi Romani in generale. Non so perché.

[15:14] Una fanatica del greco?

[15:15] Ricordo che quando ero piccolo mischiavo sempre gli dèi romani con quelli greci.

[15:15] Ero così confuso.

[15:16] Non ha aiutato il fatto che giocavo ad un gioco di carte che usava solo dèi greci per le figurine e le statuette


[15:19] Aspetta.

[15:19] Intendi Mitomagia? Quel gioco di carte?

[15:20] Esatto, quello!

[15:20] Ne hai sentito parlare?


[15:21] Ci giocavo un sacco. Ho collezionato quasi tutte le statuette ed il resto.

[15:23] Credo che abbiano fatto anche un’edizione speciale con gli dèi romani, sai.

[15:24] Aspetta, davvero?

[15:26] Wow, ho passato tutta la mia infanzia cercando di ricordare che Marte aveva l’aspetto dello Zeus romano.


Nico si risveglia dalla sua trance data dai messaggi solo grazie al rumore dei compagni di classe che si affrettano a mettere i libri nelle borse e corrono verso il corridoio per scappare dalla stanza. Il ragazzo alza lo sguardo e realizza che la lezione è finita e, merda, non può essere già passata un’ora.

Tranne per il fatto che l’insegnante se n’è appena andato e che l’orologio suggerisce che, sì, Nico ha mandato messaggi a Jason per quasi un’ora.

Deve seriamente smettere di usare il cellulare nel mezzo della lezione. Nico di solito è quel tipo di persona che rimprovera silenziosamente i ragazzi che perdono tempo con il telefono invece di stare a sentire la lezione, ma ci è cascato anche lui, chattando con un ragazzo che non ha mai incontrato discutendo su un gioco di carte per bambini. Anche se Nico ammette a malincuore di giocare ancora con quelle carte invece di studiare.

Il cellulare vibra per l'arrivo di un nuovo messaggio. Lo legge, si guarda intorno, poi comincia a mettere nella cartella tutti gli appunti sparsi sul tavolo, caricandosi la borsa in spalla. Prende di nuovo il telefono e lo stringe nel palmo, facendosi strada fuori dall’edificio, pensando, pensando, pensando. 

Vibra ancora.

Bene.

Un altro messaggio non può far male, giusto?








  {Salve a tutti! La prossima parte la metterò la settimana prossima, soltanto perché devo partire, perdonatemi! Poi da lunedì prossimo sarò molto più veloce ad aggiornare. Spero che questa storia vi piaccia quanto sia piaciuta a me!

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Capitolo 2
*** Parte 2 ***


[Giovedì 16 Gennaio 2014][11:30] Non è che per caso conosci qualche buona battuta sui romani, vero?

[11:33] Che intendi per ‘battuta sui romani’?

[11:33] Come

[11:34] Come: un soldato romano entra in un bar, alza due dita e dice: ‘dammi cinque birre!’


[11:36] … Wow.

[11:36] In questo momento stiamo parlando di loro, in classe.

[11:36] Suona produttivo.

[11:36] Come è stato diviso a metà l’Impero Romano?

[11:36] E’ una domanda vera e propria o l’inizio di un gioco di parole?

[11:37] Gioco di parole. E’ nel programma.

[11:37] Oh uh non lo so. Come?

[11:37] Con un paio di Caesars.

[11:37] Oh mio dio è fantastica.

[11:38] E terribile.

[11:38] Ma fantastica.


                                                                              ***

[Lunedì 20 Gennaio 2014][12:09] Secondo te, dovrei prendere del pane italiano oppure di grano?

[12:14] Italiano.

[12:15] Hai risposto troppo tardi.

[12:15] Ho preso quello di grano.


[12:16] Ew.

[12:16] Ehi, cos’ha di sbagliato quello col grano?

[12:17] (Prometto di prendere quello italiano la prossima volta, ma quello col grano è buono comunque.)


[12:17] Il sapore del grano è terribile. Non riesco a credere che molti ancora prendono in considerazione il pane di frumento come opzione.

[12:18] Il pane di frumento non ti ha mai fatto niente di male.

[12:19] Tu non conosci la mia vita.

[12:19] Forse mi ha attaccato violentemente quando ero bambino.

[12:20] (oh mio dio)

[12:21] Mi dispiace molto per il tuo trauma.


                                                                                 ***

Ci vuole pochissimo tempo prima che le conversazioni con Jason diventino una parte della routine quotidiana di Nico, come andare a lezione o prendere il caffè la mattina. I loro messaggi sono incentrati su argomenti futili come i programmi TV, il criticare le preferenze del contenuto dei panini dell’altro e discutere della mitologia greca, anche se il tutto suona un po’ un disastro.

Reyna non si lascia sfuggire il fatto che Nico sta praticamente sempre appiccicato al suo cellulare, ma, essendo Reyna, non ha approfondito l’argomento. Percy invece l’ha fatto, ma non è riuscito ad indagare abbastanza a fondo da farsi dire il nome di Jason, e quindi si riferisce a lui come ‘l’amico di penna - o forse di messaggio? - di Nico’.

Lentamente, Nico inizia a pensare a Jason come un amico. Forse.

                                                                                ***

[Mercoledì 22 Gennaio 2014][22:49] Una mia amica mi ha incastrato a vedere Teen Wolf e mi sto appassionando.

[22:50] Chiama aiuto.


[22:51] Pregherò per te.

[22:51] Riesco a sentire proprio la compassione nel tuo messaggio, Nico.

[22:51] Certo che puoi.

[22:51] Ci sono cose peggiori alle quali ti puoi appassionare, lo sai.

[22:51] (Aspetta, tu intendi il telefilm su MTV oppure il vecchio film? Perché io ho subito pensato alla serie, però …)

[22:52] Sì, quella.

[22:52] Piper lo ama ed io ho rotto per sbaglio alcune sue cose. Così, per farmi perdonare, ho accettato di stare con lei mentre si riguardava la prima stagione.


[22:52] Piper?

[22:52] Sì, è una mia amica.

[22:52] Ex-ragazza, in verità.


[22:53] Oh.

[22:54] ???

[22:54] No, niente.

[22:54] Un po’ di tempo fa ho conosciuto una ragazza di nome Piper e quindi sono rimasto un po’ sorpreso perché non è un nome molto comune.

[22:55] Oh, hai ragione. Sono rimasto qualche secondo perplesso perché pensavo che stessi pensando.

[22:55] In realtà non importa.

[22:58] Okay, PERCHE’ dovresti andare ad un appuntamento di gruppo con la tua ragazza se i tuoi poteri da lupo stanno impazzendo e la sua famiglia probabilmente cercherebbe di ucciderti se sapesse dei poteri.

[22:58] Non ci capisco niente di questo telefilm.


[22:59] Terzo episodio?

[23:00] Sì.

[23:02] Aspetta, lo hai visto davvero?????


[23:05] … Forse.

[23:05] Mia sorella me lo ha fatto guardare.

[23:06] Lo continuo a seguire per i protagonisti!

[23:07] Ceeeeeeeerto.

[23:08] Qual è il tuo preferito?


[23:09] Non ridere. E’ Scott.

[23:09] E poi un altro personaggio che non hai ancora incontrato, ma sì, Scott.

[23:10] Davvero? Huh, non lo avrei mai immaginato.

[23:12] Perché no?

[23:13] Lui è solo un po’ …

[23:13] Non è il pastello più brillante nella scatola, ecco.


[23:14] Ehi, Scott è intelligente.

[23:14] Diciamo, forse non è il più intelligente del gruppo, ma è sicuramente la persona migliore.

[23:14] Moralmente - non hai ancora visto abbastanza per sapere, ma lui è sempre quello che prova a fare la cosa giusta.

[23:14] E’ un tipo sciocco, però mi piace.

[23:15] No, no, non è stupido.

[23:15] E’ un modo davvero carino di vederlo, davvero.


                                                                                     ***

[03:29] Ehi, sei ancora sveglio?

[03:33] Sì. Cosa c’è?

[03:35] Volevo chiederti una cosa.

[03:35] Aspetta, suona davvero intenso - Voglio solo capire una cosa su Teen Wolf.


[03:36] ?

[03:36] Chi/cosa è Sterek?

[03:36] Oh mio dio.

[03:36] Uh.

[03:36] Dove l’hai sentito?

[03:37] Piper ha borbottato qualcosa del genere fra un sospiro e l’altro durante una delle scene.

[03:37] Non ci credo che sto davvero per spiegare questa cosa.

[03:37] E’ il pairing fra Derek e Stiles.

[03:37] Una coppia romantica.

[03:37] OH.

[03:37] Wow.

[03:38] Ora ha senso.

[03:38] Ce li vedo.


[03:38] Vedi … Stiles e Derek?

[03:39] C’è chimica fra loro.

[03:41] E sono entrambi carini, che non influenza davvero sulla loro relazione ma comunque è una cosa in più.

[03:41] Anche se Stiles non ha ancora avuto una scena senza maglietta e penso che questa è un’opportunità sprecata.

[03:51] Nico?


[03:53] Sono qui.

[03:53] Oh, okay. Non hai risposto per un po’, ero preoccupato.

[03:54] Lo so, siamo nel mezzo della notte e quindi tu probabilmente NON DOVRESTI rispondermi, ma avevo paura che fosse a causa di quello che ho detto.


[03:56] Pensavo tu avessi una ragazza.

[03:57] Beh, sì, sono bisessuale. 

[03:57] Scusami, forse ti sembra strano. Non avevo pensato che potessi avere problemi riguardo questa cosa.


[03:58] Non ho nessun problema! Ero solo … sorpreso?

[03:58] Forse avrei dovuto fare più spesso commenti su quanto mi attraggono i maschi che mi circondano per darti qualche indizio.

[03:58] Dio, scusa, sembro uno stronzo così.

[03:59] Il che è ridicolo perché ho una cotta per il mio compagno di stanza da anni.

[04:00] Sono le quattro del mattino ed io pensavo che tu fossi il ragazzo più etero fra gli etero, è una sorpresa.

[04:02] Tornando al discorso precedente.

[04:02] … Io preferisco Scott/Stiles.

[04:06] Scott e Stiles? Mi prendi in giro?

[04:07] In questi ultimi dieci minuti ho deciso che sono un fan della Sterek.


                                                                                       ***

[10:30] Mi dispiace per il fatto del tuo compagno di stanza, comunque. 

[10:32] Fa schifo.


[10:48] Non importa, posso sopravvivere.

[10:50] Non è più … una grande cosa.

[10:51] L’ho superata, credo.

[10:53] Ne vuoi parlare?

[10:56] Preferirei di no.

[10:58] Beh, sono sempre qui se vuoi.

                                                                                   ***

[Venerdì 3 Febbraio 2014][20:01] E’ normale per il tuo compagno di stanza ed il suo ragazzo fare sesso mentre stai ancora nella stanza?

[20:02] Whoa whoa whoa.

[20:03] Uh, beh, i costanti tentativi di Leo di fare sesso non hanno funzionato molto bene finora, quindi non c’è molto movimento nella nostra camera.

[20:03] Davvero lo fanno mentre sei in stanza?


[20:04] Non sono certo che realizzano il fatto che sono lì.

[20:05] Questo … non è molto carino.

[20:06] Ehi, tu vivi a New York, vero?


[20:06] Sì?

[20:06] In questo momento quanto sei lontano da Central Park?

[20:07] Che?

[20:07] Dieci minuti se cammino veloce. Perché?

[20:08] C’è una piccola caffetteria sul lato nord del parco, ci vado sempre.

[20:09] Ti mando l’indirizzo in un attimo, ma puoi andare e prendere qualcosa quando il tuo compagno di stanza … fa le sue cose.

[20:09] Basta che dici al barista che è tutto pagato da Jason.


[20:10] Questa cosa è folle. Non devi farlo.

[20:10] Posso andare in libreria o da qualche altra parte.

[20:11] No! Vai in caffetteria e prendi un caffè o quello che ti pare, poi metti tutto sul mio conto.

[20:12] Può vederla come un regalo per l’anniversario del nostro primo mese.


[20:12] Cosa?

[20:13] L’anniversario di cosa?

[20:14] L’anniversario dell’inizio dei nostri messaggi.

[20:14] Adesso dovrebbe essere circa un mese.


[20:15] Seriamente?

[20:16] E’ …

[20.16] Piuttosto strano?

[20:16] Un po’.

[20:17] Forse lo è, ma credo che è ciò che vuole la vita.

[20:18] Le persone si incontrano in modi strani.


[20:19] Noi non ci siamo mai incontrati.

[20:19] Sei così pignolo.

[20:23] Ho appena lasciato dieci dollari in anticipo alla caffetteria per un tipo di nome ‘Nico’, quindi puoi cortesemente andare lì a prendere qualcosa?

[20:24] Altrimenti la prenderanno come una mancia abbastanza generosa. 

[20:26] E voglio dire, mi piace la caffetteria ma preferisco che i dieci dollari ti allontanassero dal tuo strano compagno di stanza e ti permettessero di rilassarti invece che diventare la mancia di un barista a caso che non conosco.


                                                                                      ***

[20:50] Non posso credere che hai davvero lasciato soldi per farmi prendere un drink.

[20:51] Sei troppo gentile … non va bene, sai?

[20:53] E se io ero un raccapricciante sessantenne e cercavo di rapirti o qualcosa del genere?

[20:54] Non vedo come il comprarti una tazza di caffè avrebbe potuto aiutarti nel rapirmi, comunque.

[20:56] Forse ho chiesto al barista come sei fisicamente così avrei potuto cercarti fra la folla.

[20:56] Lo hai fatto?

[20:57] No.

[20:57] Ma AVREI POTUTO.

[20:58] Potresti semplicemente chiedermelo da te se vuoi saperlo.

[21:00] Di fatto, è un po’ strano che noi parliamo da un mese e non ho letteralmente idea di come tu sia.


[21:01] Non ti sei perso molto, non preoccuparti.

[21:02] Ehi, non dire così!

[21:05] Ti va di fare il gioco delle domande e risposte?


[21:06] … Che significa?

[21:07] Chiedere come siamo fisicamente.

[21:08] Mandare una foto o descriverci direttamente, sarebbe piuttosto forte avere una vaga idea di come siamo.


[21:10] Se non diventa troppo personale, per me va bene.

[21:11] Se non ti va di rispondere a qualcosa, non farlo, non preoccuparti.

[21:11] Inizio io. Colore dei capelli?


[21:12] Neri.

[21:12] Colore degli occhi?

[21:29] Azzurri. Davvero molto chiari. Quanto sei alto?

[21:30] Non mi sono mai misurato. Forse un metro e settanta.

[21:30] Wow, molto basso.

[21:31] Zitto.

[21:32] Non è una cosa brutta!

[21:32] Sono solo sorpreso. Io sono un metro e ottantacinque,  quindi tu sei molto più basso di me.


[21:33] Non rompere, va bene?

[21:35] Scommetto che sei uno di quei fighetti biondi ingombranti che sovrasta tutti.

[21:36] …

[21:38] Cristo, lo sei, non è vero?

[21:39] Tutto questo è ridicolo.

                                                                                  ***

E’ facile dimenticare, nel caos, il fatto che Nico effettivamente non conosce Jason. Non lo ha mai incontrato - probabilmente non lo farà mai - e l’unica ragione per cui tutta questa cosa è iniziata è stata lo scivolamento delle dita di Jason quando stava cercando di mandare un messaggio al suo vero amico. Nico non lo conosce.

Ma impara alcune cose.

Viene a conoscenza del fatto che Jason ha diciannove anni ed il suo compleanno è il primo di Luglio, e che quando era più piccolo sua sorella era solita preparare per lui dei cupcakes con la glassa viola ed arancione e che li mangiavano tutti in meno di un’ora e poi stavano male, ma Jason lo amava.

Impara che Jason preferisce i cani ai gatti ma ha solo un pesce come animale domestico perché non gli è permesso tenere nient’altro nel suo dormitorio.

Apprende che Jason è molto puntuale e che ha fatto tardi ad un appuntamento solo due volte in tutta la sua vita, ma che quando a volte resta sveglio a messaggiare con Nico riguardo Teen Wolf fino alle tre del mattino per poco non dorme con la sveglia per paura di non sentirla.

                                                                                        ***

[Lunedì 3 Febbraio 2014][18:03] Ehi, Jason.

[18:03] Hai mai scoperto se quei brownies erano brownies di scuse?

[18:03] Quelli del primo messaggio che mi hai inviato.

[18:04] Ehi Nico!

[18:05] Sì, ho mandato poco dopo un messaggio a Leo sul numero giusto e gliel’ho chiesto - lo erano, ma non li ha cucinati lui.

[18:05] Li aveva comprati dal panettiere.

[18:05] Ma erano i miei brownies preferiti, quindi andavano bene.


[18:06] Lo hai perdonato, allora?

[18:07] Sì.

[18:07] Leo non è esattamente il tipo con cui puoi essere arrabbiato, capisci?


[18:11] Sì.

[18:13] Mi fa pensare a qualcuno che conosco.

                                                                                   *** 

Nico scopre che Jason è un po’ preoccupato e confuso riguardo il suo futuro, e che a volte è spaventato su ciò che effettivamente farà con la sua vita perché implica decidere. Viene anche a sapere che Jason ha rotto con la sua ultima ragazza l’estate scorsa e che lui ha iniziato a pensare che gli piace qualcun altro, e ogni volta che Jason accenna a questa cosa la gola di Nico si espande e si contrae fino a che non si sente soffocare.

Scopre anche che Jason ha dei terribili gusti con le coppie di Teen Wolf, ma questo forse non è importante quanto altre cose.

                                                                                   ***

[Sabato 8 Febbraio 2014][02:03] Aggiornamento su Teen Wolf: ho appena finito la prima stagione e sono emotivamente instabile.

[02:05] Non hai iniziato a guardarla solo mercoledì?

[02:06] Sì.

[02:07] Non so se dire che sono impressionato oppure spaventato.

[02:09] E’ una brutta cosa il fatto che voglio iniziare a guardare la seconda stagione?

[02:10] Ci sono un sacco di sviluppi sui personaggi nella seconda stagione … e nuovi protagonisti …

[02:10] Se la cominci, dimmi quando arrivi all’episodio quattro.

[02:11] Cosa succede nel quarto episodio?

[02:11] Sto solo dicendo che sono coinvolti Stiles, Derek e una piscina.

[02:11] Aw, dai, Nico, questo è un colpo basso.

[02:12] Ora lo sai che dovrò continuare a guardarlo.


[02:15] Se fossi solito usare le emoticons, probabilmente qui metterei un sorrisino passivo aggressivo.

[02:15] Es. :)

[02:16] O forse anche una faccina angelica con un’aureola:

[02:16] 0:-)

[02:17] Chi sei e che ne hai fatto di Nico?












{Un po' in ritardo, ma ecco la seconda parte! E' più lunga di quella precedente ma sono quasi tutti messaggi, quindi ho pensato di compensare. La terza parte non tarderà ad arrivare! Grazie per aver letto!

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Capitolo 3
*** Parte 3 ***


Davvero, se lo sarebbe dovuto aspettare. Le cose erano andate abbastanza bene nella vita di Nico per quattro intere settimane; doveva solo attendere che qualcosa venisse a distruggere tutto.

Il “tutto” inizia a cadere a pezzi quando Reyna lo contatta per informarlo della festa di San Valentino organizzata da Piper. Nico è sdraiato sul letto, cercando di riscrivere i suoi appunti disordinati, quando il primo messaggio appare sullo schermo.

[Lunedì 10 Febbraio 2014][10:21] Mi è stato detto di dirti che Piper ha organizzato una festa per il giorno dopo San Valentino e Thalia si aspetta di vederti lì.

[10:21] E questa volta non puoi rifiutare! Hai promesso.


[10:23] Una festa di San Valentino? Sei seria?

[10:23] C’è ancora qualcuno che le organizza?

[10:24] Piper e Annabeth, a quanto pare.

[10:25] Pensavo che sarei dovuto andare solo a qualche festa random durante i weekend.

[10:25] Non sono disposto a restare bloccato con un mucchio di coppiette ubriache il giorno di San Valentino.

[10:27] Nico, per favore.

[10:27] Non è proprio il giorno di San Valentino, è quello dopo.

[10:28] E tu non sarai l’unico ad andare da solo.

[10:28] Thalia e suo fratello sono entrambi senza accompagnatori.

[10:29] Poi anche io, ovviamente. E come noi, ci saranno anche altre persone.


[10:30] Thalia ha un fratello?

[10:31] E non fingere tutto il fatto che andrai da sola - tu e Thalia siete a due passi dal mettervi insieme.

[10:31] Se non vi starete baciando da qualche parte entro la fine della serata, ne rimarrei sorpreso.

[10:32] Oh, taci.

[10:32] Non è così.

[10:33] E sì, Thalia ha un fratello. Stava con Piper prima che lei e Annabeth diventassero una coppia.

[10:34] Stavamo tutti alla stessa scuola, alle superiori.


[10:36] Huh, okay.

[10:36] Comunque resto ancora dell’idea che non voglio venire.

[10:37] Ti ho per caso chiesto se vuoi venire o meno?

[10:37] Tu verrai, a costo di drogarti e trasportarti di peso lì, di Angelo.


Sospira e chiude la finestra dei messaggi, per poi lanciare il cellulare sul fondo del letto.

“Stai bene, Nico?” chiede Percy dall’altra parte della stanza, facendo ruotare la sedia girevole per guardarlo negli occhi. E’ stato seduto lì con Nico per un’ora buona, ma il ragazzino è sicuro che da lì a poco se ne andrà per raggiungere Annabeth a pranzo. “Cosa c‘è che non va?”

“Niente,” risponde Nico. Poi, poiché in fondo è molto masochista, gli chiede, “Venerdì vai alla festa di Piper?”

“Certo!” sbuffa l’altro. “Pensi davvero che Annabeth mi lascerebbe fare altrimenti?”

“Non credo” Nico volta il viso verso il muro e chiude gli occhi, sperando che Percy lo lasci stare. Ovviamente, essendo Percy, non lo fa.

“Tu ci vai?” Continui scricchiolii fanno intendere che Percy è intento a girare e rigirare su se stesso sulla sedia. “Alla festa.”

“Sì. Reyna ha insistito.”

“Ehi, non farla suonare come una punizione. Sarà divertente.”

Nico rotea gli occhi. “Oh, sicuro.” dice in risposta, il tono secco come il Deserto del Sahara.


                                                                                     ***

[18:09] Programmi per San Valentino?

[18:11] Nessuno per il giorno stesso, ma per il successivo sono stato ricattato da alcuni amici … devo andare ad una festa.

[18:12] Con la speranza di potermene andare velocemente.

[18:12] Tu invece?

[18:16] Non ancora, ma ho messo gli occhi su qualcuno.

[18:18] Tu non hai nessuno che ti piace con cui passare la giornata?


[18:25] Nessuno, no.

[18:26] Probabilmente passerò la maggior parte del tempo in libreria così potrò evitare il mio compagno di stanza ed il suo fidanzato.

[18:28] Posso comprarti di nuovo il caffè?

[18:29] E’ stato buono l’ultima volta, sì?


[18:31] Sì, ma davvero, non devi.

[18:31] No, voglio farlo.

                                                                                        ***

[Venerdì 14 Febbraio 2014][15:13] Hai già preso il tuo caffè?

[15:15] Conosci la barista nel negozio?

[15:15] Perché me lo chiedi?

[15:15] Perché quando sono andato ad ordinare il caffelatte, la ragazza alla cassa mi ha chiesto se ero Nico e quando ho detto di sì ha iniziato a guardarmi torva come se le avessi appena ucciso il cucciolo.

[15:15] Anche se poi mi ha disegnato un cuore sulla schiuma, non molto volentieri però.

[15:16] Oh dio.

[15:16] Scusala. Probabilmente è Drew.


[15:18] L’hai scaricata o qualcosa del genere?

[15:18] No, uh …

[15:18] E’ un’altra cosa, ma non preoccuparti.


[15:19] Il caffè era buono?

[15:20] Sì.

[15:20] Grazie, Jason.

[15:21] E’ … davvero carino.

[15:23] Buon San Valentino, Nico :)

[15:23] Sei così sfigato.

[15:31] Buon San Valentino.

                                                                                       ***

Il cielo sta cominciando ad annuvolarsi quando Reyna e Nico si avviano verso casa di Piper. Nico tira su il cappuccio nero ed aggrotta la fronte, fino a che la ragazza al suo fianco non gli da uno schiaffo sulla mano dicendogli di comportarsi un po’ meno come uno che vuole morire.

“Non sarà tanto male,” dice Reyna, sganciando la cintura di sicurezza. “ Lo sai, non sono molto il tipo a cui piacciono le feste. Andiamo lì solo per un po’ e quando vediamo l’occasione ce ne andiamo a prendere del cibo fuori o qualcos’altro.”

Nico reprime l’istinto di dire a Reyna, di nuovo, che ha forti dubbi sul fatto che quella sera lei andrà da qualche parte con qualcuno che non faccia di nome Thalia Grace, ma invece emette solo un grugnito. Reyna non sembra soddisfatta, ma comunque lo lascia da solo ed entrambi scendono dalla macchina senza protestare.

La festa è iniziata ufficialmente solo da un’ora o giù di lì, ma una cosa che Piper sa fare alla perfezione è organizzare al meglio l’atmosfera; Nico individua due, no, aspetta, tre coppie ubriache fuori alla veranda, e il rumore all’interno è così alto che si meraviglia del fatto che nessun vicino non ha ancora chiamato la polizia.

(In realtà sospetta che Annabeth abbia giocato d’anticipo ed abbia fatto qualche patto con il vicinato per non trovarsi di fronte a spiacevoli incontri, ma non ha le prove. Non ancora.)

Non appena lui e Reyna entrano, un tizio con la faccia rossa ed un grosso sorriso mette in ciascuna delle loro mani un bicchiere colmo di una specie di alcool misterioso. Reyna storce il naso e non appena riescono a farsi strada verso la cucina versa il contenuto nel lavandino e riempie il bicchiere d’acqua. Nico sta per fare lo stesso prima di vedere Luke e Percy ridere nel corridoio.

Ingurgita metà del contenuto del bicchiere prima che Reyna glielo strappi di mano con aria di rimprovero. 

“Se ti vuoi ubriacare, fallo con qualcosa che ti sei versato da solo” gli dice. Ma poi i suoi occhi seguono quelli di Nico e vede la coppia lì fuori, dove i due si stanno inequivocabilmente baciando. L’espressione della ragazza si ammorbidisce leggermente, lasciando alcune pacche sulla spalla di Nico. Lui non si scosta.

Appena apre la bocca per parlare qualcuno appoggia la mano sulla sua spalla e il suono familiare della risata di Thalia lo raggiunge. “Nico, sei venuto!”

“Hai minacciato di distruggere la mia camera se non fossi venuto” Si scosta dalla presa di Thalia per girarsi e vederla dietro di lui, per niente in colpa. Gli cammina intorno per affiancare Reyna, muovendo la testa al ritmo della musica pop che inonda tutta la casa, sorridendo.

“Non andresti mai da nessuna parte tranne che in biblioteca e nella tua stanza se non ti facessi uscire ogni tanto,” dice Thalia. “E’ il mio modo di mostrarti che a te ci tengo, Nico.”

Il ragazzo sbuffa e rotea gli occhi. “Certo.”

“Dove sono Piper e Annabeth?” chiede Reyna, alzando un po’ più la voce rispetto al normale per essere sicura che la ragazza la sentisse. “ Non le ho ancora viste.”

Thalia scrolla le spalle. “Credo che Annabeth sia scesa a prendere altri alcolici. Non si aspettavano tutte queste persone così presto, forse c‘è stato troppo passaparola. Invece poco fa Piper è andata a parlare con Jason - non so dove però.”

Nico è abbastanza fortunato che Rayna gli ha tolto il bicchiere di mano poco prima, perché se avesse sentito quelle parole mentre stava bevendo probabilmente gli sarebbe caduto immediatamente. “P-parlando con chi?” farfuglia.

Jason è un nome comune, no? Non può essere quel Jason.

“Jason” dice Thalia, alzando le sopracciglia un po’ confusa. “Jason Grace. Mio fratello minore …? Non credo tu lo abbia mai incontrato. E’ un buon amico di Piper e Leo - ed anche di Reyna, ovviamente. Rey, hai mai nominato Jason?”

Oh Dio.

“Certo,” dice Reyna. Guarda Nico con un cipiglio preoccupato. “Ti ho detto che andavamo insieme a scuola, ricordi?”

“Non hai detto che si chiama Jason” sibila Nico.

“Ha importanza?”

Il cellulare di Nico, nella tasca posteriore dei jeans, vibra due volte, e riesce a malapena a trattenersi dal sobbalzare appena lo sente. Farfuglia qualcosa sul aver visto qualcuno che conosce in mezzo alla folla e si allontana da Reyna e Thalia.

In qualche modo, riesce a trovare il tavolo degli alcolici. Si versa un generoso bicchiere di birra prima di tirare fuori il cellulare dalla tasca e controllare i messaggi più recenti.

[10:58] Sei ancora alla festa tanto temuta?

[10:58] Se ti può consolare ho passato gli ultimi cinque minuti ad ascoltare inutili informazioni sulla vita sessuale della mia amica Piper, ed ho scoperto più cose di quanto avessi mai voluto sapere.


Merda. Merda. Merda. Non può star succedendo davvero.

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Capitolo 4
*** Parte 4 ***


Fissa lo schermo del telefono, poi il bicchiere di birra, poi di nuovo lo schermo. E’ sul punto di prendere un lungo sorso quando qualcuno gli tocca la schiena e si volta maldestramente, il cuore a mille.

“Amico, tutto bene?” chiede Percy, inclinando la testa con fare perplesso nel notare l’evidente panico di Nico.

Cristo, Percy non è proprio la persona che vuole vedere in quel momento. In qualche modo si è separato da Luke, così Nico suppone che è meglio trarne beneficio. 

“Sto bene” dice “Uh, ma- ascolta, quando le vedi, dici a Reyna e a Thalia che me ne sono dovuto andare prima. Me ne sto andando.”

“Cosa? Ma sei appena arrivato!”

“E’ un’emergenza,” replica Nico, senza pensare, il che molto probabilmente è la cosa più stupida che avrebbe potuto fare perché Percy, con il suo dannato complesso da eroe, si irrigidisce immediatamente.

“Cosa è successo?” chiede, abbassando la voce. Si sporge in avanti così che può sentirlo e no, Nico, sei andato avanti, ci sono un sacco di cose sbagliate nel pensare a quanto è buono l’odore del suo dopobarba visto che adesso sta con Luke e poi Jason -

“Senti, devo semplicemente andarmene,” dice di nuovo, spostando l’amico da un lato per cercare di farsi spazio fra la folla esattamente come aveva fatto con Thalia e Reyna. Questa volta però Percy riesce ad afferrargli la manica e lo tira indietro.

“Nico, non puoi dirmi cosa c’è?”

“Lasciami solo!” strappa via con violenza il braccio dalla sua presa e lo guarda con aria truce, ma non c’è nessun fervore dietro di esso. Qualcuno lo colpisce al gomito e gli fa cadere per terra il bicchiere di birra che teneva in mano. “Non ha importanza, Percy. Solo- solo - vai e trova Luke.”

Quando Nico si gira per tentare di nuovo la fuga, accadono molte cose tutte in una volta.

1. La musica cambia improvvisamente e viene messa una canzone di Shakira che non riconosce, ma che viene apprezzata abbastanza dagli altri partecipanti a giudicare delle grida.

2. Percy inciampa sul bicchiere che Nico ha fatto cadere ed incespica verso la folla, causando la caduta di molte persone.

3. Piper, che stava cercando di farsi strada fra il muro di persone portando molte bottiglie di birra in mano, viene prontamente spinta e tutte le birre volano sul pavimento.

4. Nico cade contro quello che sembra un muro di mattoni che poi in realtà si rivela essere il petto di qualcuno.

Tutta l’aria gli esce dal corpo con una dolorosa espirazione. Ansima e cerca di rialzarsi, ma in qualche modo la sua caviglia colpisce quella di un’altra persona ed entrambi cadono all’indietro. Un solo istante, Nico sente il mondo muoversi vertiginosamente e la musica fermarsi, diventa consapevole che la mano calda di uno sconosciuto sta stringendo il suo polso sottile ma un secondo dopo tutto comincia ad andare più veloce che mai e sbatte violentemente la testa contro lo spigolo del tavolo delle bevande.

“Nico!”

“Merda, sta bene?”

“Io non-”

“Ha bisogno di un’ambulanza?”

Fanculo, fa male.

Gli gira la testa ed il mondo sembra grigio e sfocato, come lo schermo di un vecchio televisore, ma non può permettere a quegli idioti di chiamare un ambulanza per aver sbattuto un attimo la testa. Si alza a sedere sul pavimento con un grugnito e prova a prendere piena consapevolezza di ciò che lo circonda.

“Sto bene,” dice. La musica non si ferma e sente andare avanti il gorgoglio della festa, cosa che gli fa intendere che la caduta non deve essere stata tanto tragica. “Sto bene.”

Cerca di tirarsi su del tutto ma la mano di qualcuno lo rimanda giù con gentilezza. Ci vogliono un altro paio di sguardi sfocati prima che Nico possa scrollarsi di dosso la mano di Hazel. (Quando era arrivata?)

“Stai attento,” gli dice. “Hai appena sbattuta la testa abbastanza forte. Non alzarti così velocemente.”

“Sto bene,” insiste, ma questa volta si rimette seduto lentamente. Realizza con crescente imbarazzo che, esattamente come Hazel, anche Percy, Piper, Annabeth e Frank sono intorno a lui. Oh, e poi il ragazzo alto che lo ha fatto cadere la prima volta, e che al momento è intento a fissarlo come se fosse un problema particolarmente difficile e molto al di sopra della sua portata.

Incapace di sopportare tutte quelle attenzioni ancora per molto, Nico si alza all’in piedi, ignorando le avvertenze di Hazel e le proteste, fino a che non è capace di restare dritto sui suoi piedi. Farfuglia qualcosa sull’andare a prendere un po’ di aria fresca, ma prima che possa arrivare fuori in veranda realizza che Hazel e Il Ragazzo Biondo lo stanno seguendo.

“Cos’è successo?” chiede Hazel, scansando una coppia che si sta baciando sulla panchina, completamente stesi su di essa. “Stavo parlando con Frank e poi ho sentito uno schianto e tu eri steso per terra con …”

Nico apre la bocca per dire che era stato un idiota ed era caduto inciampando nei suoi stessi piedi quando l’altro ragazzo si intromette. “ E’ stata colpa mia; non stavo guardando dove stavo andando.” Fissa Nico e piega leggermente la testa. “Mi dispiace molto. Dovrei fare più attenzione. Stai bene?”

Nico si strofina quello che gli sembra un uovo sbattuto sulla parte posteriore del cranio e fa spallucce. “Sopravvivrò.”

“Pensi che dovrei prendere del ghiaccio?” dice Hazel, mordicchiandosi le labbra. “Vado a prenderti del ghiaccio. Jason, puoi restare con lui ed assicurarti che non scappi via?”

Il ragazzo annuisce, “Certo.”

Hazel torna dentro casa appena Nico comincia a realizzare ciò che ha detto.

Jason.

Non sta accadendo. Non può star accadendo.

Jason Grace è, come Nico aveva già intuito, biondo, alto e robusto; sembra uscito dalla copertina di qualche rivista sportiva o può anche essere scambiato per il capitano di una squadra di football, per l’amor di Dio. Occhi azzurri - non proprio la stessa tonalità di quelli di Thalia, ma adesso che sa che sono imparentati nota la somiglianza. Per qualche ragione, il volto di lui scatena nella mente di Nico il suono di un campanello familiare, ma non riesce bene a collocarlo.

“Ehi, sembri molto pallido,” dice Jason, fermandosi davanti a Nico accigliandosi. Apre la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiude subito dopo. “Probabilmente dovresti sederti.” finisce, annuendo fra sé e sé.

“Ho detto che sto bene,” replica l’altro. In realtà sta cominciando a sentirsi di nuovo un po’ intontito, ma per Dio, se vuole fingere di stare bene e poi collassare nella veranda di Piper ed Annabeth lo farà e nessuno potrà impedirglielo. Neppure Jason. Soprattutto Jason.

Il giovane espira e, con pazienza pratica gli chiede di nuovo. “Puoi solo sederti? Per favore? Non voglio dover spiegare perché ti ho lasciato stare all’in piedi se Hazel ritorna e ti trova svenuto.”

“Non ho intenzione di svenire,” brontola. “Non sono una ragazzina di dieci anni.”


“No, sei solo un ragazzo estremamente testardo che dieci minuti fa ha sbattuto la testa contro un tavolo e potrebbe avere una commozione cerebrale.” Jason fa volutamente un passo indietro e guarda dritto verso Nico. “Se non vuoi, non posso costringerti. Ma pensavo che tu preferissi sederti invece che svenire nel mezzo della veranda.”

Malvolentieri, e soprattutto perché sente un ronzio nelle orecchie che sta iniziando a diventare più rumoroso della musica sparata a tutto volume all’interno della casa, Nico arranca verso la panchina e si siede. Fa del suo meglio per evitare il contatto visivo con Jason, che si mette al suo fianco.

“Come hai detto che ti chiami?” chiede Jason, cacciando il cellulare dalla tasca. Sottile ironia.

“Non l’ho detto.”

Dopo alcuni istanti di silenzio, Jason sembra capire che quella è l’unica risposta che otterrà. Sbuffa, cliccando qualcosa sullo schermo del telefono. “Sono Jason,” dice, come se Nico non lo sapesse già.

“La risposta ad una domanda che non ho mai posto,” farfuglia prima che possa trattenere le parole. In un secondo Jason volta il viso verso di lui e Nico desidera solo poter rigettarsi le parole in gola.

“Tu …” Jason lo inizia a fissare molto intensamente, e Nico ci mette tutto se stesso per mantenersi sotto controllo. Dio, quanto è stupido. La stessa frase che ha usato per rispondergli la prima volta che si sono scritti dei messaggi - ed eccolo, che le usa senza pensare mentre sta cercando di nascondere il fatto che lo conosce già da troppo tempo per i suoi gusti.

La porta della veranda si apre con un rumore secco, Hazel l’ha aperta troppo velocemente ed è sbattuta per sbaglio contro il muro. Prende un respiro e se la chiude cautamente alle spalle, facendo una smorfia. Quando si gira per guardarli, Nico nota un pacco di piselli surgelati stretti nella mano della sorella. Non è mai stato così felice di vederla in tutta la sua vita.

“Non ho trovato borse del ghiaccio, così ho preso questi.” dice, “Devi rimetterli a posto quando hai fatto, Nico, ma-”

Quando l’ultima sillaba del nome di Nico scivola via dalle labbra di Hazel, Jason ansima forte come un bambino di cinque anni che tenta di sembrare sorpreso ad un corso di teatro. Nico rabbrividisce e Hazel lo fissa.

“Jason, stai bene?” chiede.

L’interessato annuisce in silenzio e poi si gira verso Nico, l’espressione divisa in qualche modo fra lo shock, la felicità e la preoccupazione. “Sì” dice, i suoi occhi non lo lasciano per tutto il tempo, “Sto bene.”

Okay, dimentica tutto. Copertura saltata, paziente idiota - è ora di andare.

“Grazie per esserti preso cura di me,” si precipita a dire, alzandosi di scatto e prendendo i piselli dalle mani di Hazel. Farfuglia qualcosa che possono o non possono essere parole e poi scivola di nuovo dentro e velocemente si immerge fra la folla.

(Uno dei lati positivi dell’essere bassi: è più facile nascondersi quando stai correndo via da una serie di brutte decisioni.)

Avrebbe aspettato cinque minuti o giù di lì, evitando chiunque altro, e poi se ne sarebbe andato. Avrebbe cancellato il numero di Jason e sperato che l’idiota non cercasse di mettersi in contatto con lui chiedendo l’indirizzo del suo dormitorio al loro gruppo di amici. Quando Hazel gli avrebbe chiesto perché se n’era andato, le avrebbe detto la verità. Forse. Se qualcuno sa tenere le cose per sé, quella è Hazel.

Sulle scale vicino al corridoio c‘è una bottiglia di birra non ancora aperta, così Nico la prende, inizia a bere ed a gironzolare fra le varie stanze della casa di Annabeth e Piper. Rimette a posto la busta di piselli nel freezer quando passa dalla cucina, facendo attenzione ad evitare Leo, intento a ridere fuori al balcone.

Nico sta aprendo la porta del bagno sopra le scale, che stranamente non è occupato da coppiette ubriache, quando il cellulare vibra all’arrivo di un messaggio.

Ci mette un minuto buono per pescare il telefono fuori dalla tasca; ha un piacevole ronzio da alcool, cosa che sfavorisce un po’ la coordinazione mano-occhio. Quando finalmente lo tira fuori, si chiude la porta del bagno dietro di lui e scivola giù fino a sedersi con la schiena contro di essa.

Sorpresa, sorpresa, il messaggio è di Jason.

[11:23] Può sembrare un po’ da brividi se mi sbaglio, ma non credo.

[11:24] Nico di Angelo? E’ questo il tuo nome completo?

[11:26] Sei davvero corso dentro casa di Piper con un pacchetto di piselli surgelati in mano per evitarmi?























  {TAAAADAN! Non vedevo l'ora di tradurre questo fantastico capitolo, è una delle mie "scene" preferite :3 
Mi spiace molto che tutte le parti sono abbastanza brevi, ma cerco di aggiornare quasi ogni giorno ormai (tranne per ieri, causa Valdangelo - LEGGETELA, è fantastica! -), e se volessi fare capitoli più lunghi ci metterei più tempo e non voglio farvi aspettare tanto. 
 
Grazie mille a tutte le persone che hanno lasciato recensioni, a chi ha messo la storia fra i preferiti, chi la segue e a tutti voi che la state leggendo!
 
 

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Capitolo 5
*** Parte 5 ***


Ironia della sorte, quello è proprio il suo nome! A quanto pare Jason è riuscito a fare due più due.

Una parte di Nico continua a dirgli che sta esagerando, non c’è motivo di nascondersi in un  bagno per scappare dal ragazzo con cui ha messaggiato per un mese.

Ma poi c’è l’altra parte, quella colma d’ansia, che lo continua ad assillare con il fatto che il loro rapporto non può andare avanti solo a messaggi inviati fino a notte fonda, e che conoscere Jason avrebbe rovinato tutto quello che erano appena riusciti a costruire.

Quante possibilità c’erano che Jason avrebbe ancora parlato con lui dopo aver saputo che lui è Nico Di Angelo, quel ragazzino silenzioso e un po’ da brividi che siede in fondo alla sala e non parla mai con nessuno? Quello strano che ancora, a tutti gli effetti, non ha superato a pieno la cotta per Percy Jackson. Ed anche colui che ha cominciato a provare dei sentimenti per qualcuno che non ha mai incontrato ma con cui ha conversato per più di un mese.

Non ha chance. Ecco perché non ha intenzione di uscire deluso da questa storia.

Solleva la bottiglia di birra per prenderne un altro sorso, ma la lingue rimane asciutta. E’ vuota. Dannazione.

Bussano alla porta. Trasale e cerca di muoversi velocemente per bloccare la serratura, maledicendosi per non averlo fatto appena entrato, ma prima che possa raggiungerla la toppa inizia a scricchiolare e la porta si apre lentamente. Segue con lo sguardo pieno d’orrore il come urta contro il muro e guarda la persona in piedi sulla soglia.

Jason ispeziona velocemente il bagno prima di posare gli occhi su dove Nico è seduto. “Che stai facendo?” chiede perplesso.

“Uh,” risponde intelligentemente. Ci mette alcuni minuti prima di riuscire a formulare qualche parola di senso compiuto. “Sto seduto?”

“Lo vedo,” dice l‘altro. Poi, sospirando, si chiude la porta dietro le spalle e si siede per terra accanto al ragazzo. “Avevo ragione, non è così?”

“Non so di cosa stai parland- …” tenta di negare, ma la voce gli si affievolisce quando realizza che non ha senso continuare a nascondersi. Alza le braccia a mezz’aria, di getto. “Oh, Dio, sì, avevi ragione. A+ per te, whoop-de-doo! Sono Nico. Nico Di Angelo, e tu a quanto pare sei Jason Grace, e non ho la più pallida idea di come diavolo siamo riusciti a scriverci per un mese senza renderci conto che conosciamo bene ogni persona presente nel nostro gruppo di amici.”

Il biondo lo fissa. “Sei ubriaco?”

Nico si lascia sfuggire un singhiozzo. “Un po’,” ammette. “Non ubriaco. Solo … brillo. Perché sei ancora qui?”

“Ti cercavo.” dice Jason, massaggiandosi distrattamente la nuca. “Sei corso via senza dire nient’altro - come mai? Voglio dire, capisco che devi essere sorpreso, tutto questo è davvero forte. Cioè, poterti vedere ed il resto.”
 
“No, non è forte,” esclama. “Perché adesso diventerà tutto difficile, ti ho parlato di cose che non ho mai detto nemmeno ad Hazel, come il fatto che sono gay e che avevo una cotta per il mio compagno di stanza e, wow, probabilmente sei arrivato a capire che lui è Percy e -” interrompe il fiume di parole che gli scivolano via dalle labbra troppo velocemente. “Cazzo. L’ho detto davvero? Non posso crederci di averlo detto. Merda.”

Gli occhi spalancati del ragazzo al suo fianco gli suggeriscono che no, non era andato così oltre da realizzare che Percy è il suo compagno di dormitorio. E’ ufficiale: Nico è la persona più stupida sulla faccia della Terra e per di più non sa nemmeno tenere la bocca chiusa.
 
Jason deve aver notato il terrore dipinto sulla sua faccia, perché allunga una mano e gliel’appoggia sulla spalla, cominciando a dire, “Ehi, Nico, è tutto oka -”

Prima che possa finire la frase, la porta si apre di botto ed entrambi sobbalzano per la sorpresa. Due ragazze fanno irruzione nel bagno, le mani aggrovigliate a vicenda nei capelli dell’altra, le labbra unite in un bacio. A Nico gli ci vogliono alcuni secondi prima di riconoscerle.

I due ragazzi urlano nello stesso momento, d‘istinto. 

“Thalia!?”

“Reyna!”

Le due sobbalzano come se un fulmine le avesse appena colpite. Entrambe stanno ansimando pesantemente e sono rosse in faccia - Reyna avvampa ancora di più quando realizza che qualcuno ha pronunciato il suo nome, distogliendo lo sguardo quando Nico cerca i suoi occhi. Thalia non sembra per niente scossa dall’incontro; appare solo leggermente sconvolta del fatto che ha dovuto smettere di baciare Reyna, benché la curiosità sta iniziando a sorgere anche sul suo viso. Presumibilmente si sta chiedendo perché Nico e Jason sono insieme in un bagno.
Comprensibile. 

Nel frattempo, Jason è intento a sfoggiare un’espressione assimilabile in modo impressionante ad un pesce rosso che sta per soffocare. “Io- uh, Thalia - Reyna - ciao - felice di vedervi …?”

Nico resiste alla tentazione di dire apertamente a Reyna che lui gliel’aveva detto, mentre invece si tira su e prende Jason per un braccio. “Ci vediamo,” le saluta, tirandoselo fuori la porta, superando le due ragazze. Mi devi un favore, comunica mentalmente a Reyna, ma lei sembra troppo imbarazzata per realizzare.
 
Una volta che arrivano alle scale Nico lascia andare Jason e prende a camminare da solo, ma l’altro prende a seguirlo. Riescono ad arrivare fuori senza dirsi niente per tutto il tempo, ritornando al terrazzo. Si blocca solo per un secondo quando sente i passi di Jason fermarsi sui pannelli di legno.

“Sai, se sei venuto qui con Thalia,” dice, guardandosi alle spalle per vedere l’espressione ancora traumatizzata di Jason, “dovresti cominciare a cercare un altro modo per tornartene a casa. Potrebbe essere occupata per un po’.”

“E’ così strano,” sbotta. Si strofina gli occhi con il torso della mano e sbatte più volte le palpebre. “Vedere mia sorella e una mia amica d’infanzia pomiciare.”

Nico fa spallucce, seguite da un cenno a mezz’aria con la mano. “Va avanti già da un po’ di tempo. Davvero non te n’eri accorto?”

“Beh, sì, ma sapere che succederà e avere un incontro ravvicinato con loro, in un bagno, mentre non riuscivano a staccare le mani l’una dall’altra è un po’-” scuote la testa. “Sai cosa, devo solo smettere di pensarci. Almeno sono felici.”

Per la prima volta durante quella serata, sorride leggermente. “Sì,” dice. “Credo che siano abbastanza felici.”

Jason lo guarda, un’espressione indecifrabile dipinta sul volto. Ci vogliono cinque secondi di silenzio per far cedere Nico.

“Che cosa?” chiede, accigliato. “Cosa c’è?”

Il biondo ridacchia, scuotendo la testa ed infilandosi le mani in tasca. “Niente,” risponde. “Hai un sorriso davvero carino, sai?”

Probabilmente non c’è una sola cosa sulla Terra che avrebbe potuto dire in grado di far surriscaldare il volto di Nico più di quanto lo è adesso. Inciampa in avanti e preme un dito contro il petto di Jason. “No.”

“No?”

“No!” incrocia le braccia al petto. “Non hai il permesso di dire cose del genere.”

“Perché no?” chiede, confuso.

“Perché - perché no!” riesce a dire, la lingua che incespica a fatica nel tentare di cacciare qualche parola in inglese. “Non è giusto. Non lo è.”

“Nico,” Jason lo guarda con trepidazione, ma l’altro continua.

“Tu non dovresti essere qui!” dice, le braccia che si muovono a mezz’aria. Adesso le parole cominciano ad uscire, si sente leggero, il suo cuore è come una ferita aperta. “Tu dovresti, non lo so - stare da qualche parte lontano da qui. Non volevo incontrati, non per davvero. Ma tu hai rovinato tutto diventando il fratello di Thalia, e conoscendo Reyna, e Piper, e Leo, e questo non è giusto! Quando tu non eri reale era facile fingere, ma adesso tu sei qui in tutto -” Nico agita le mani in direzione di Jason, “- questo! E ora non posso ignorarlo! E se non fosse successo - beh, non starebbe per accadere niente, anche quando dici cose del genere … non è giusto.”

Quelle parole creano una voragine fra i due, il silenzio riempie lo spazio che li circonda. Jason lo fissa, digerendo il monologo, e comincia ad albeggiare su di loro la lenta realizzazione di ciò che Nico ha appena detto.

“E’ meglio che vada,” farfuglia il più giovane, ficcandosi la mano in tasca e girandosi per scendere i gradini della veranda. Ha praticamente preso a correre quando Jason ricomincia a seguirlo.

“Nico, puoi aspettare un secondo?” dice, raggiungendolo per afferrargli il braccio ma bloccandosi dal farlo dopo averci ripensandoci all‘ultimo momento. Riesce con facilità ad affiancarlo, prendendo il suo stesso ritmo nel camminare. “Più facile fingere cosa? Vabbè, non importa - di questo possiamo parlare dopo. Non puoi andare a casa da solo.”

“Ma per favore.”

Jason si lascia sfuggire un gemito. “Fra pochi minuti comincerà a piovere,” dice. “E tu hai bevuto. Posso almeno accompagnarti al tuo dormitorio? La mia auto è parcheggiata qua vicino.”

“Sto bene,” ribatte Nico. Ovviamente, quasi come se fosse a tempo, la prima goccia di pioggia viene giù e cade proprio sul naso del ragazzo. Poi la seconda. E la terza. In un attimo entrambi si trovano nel mezzo di un acquazzone, e Nico sente le urla esagerate degli invitati alla festa che erano stesi fuori la veranda quando ha iniziato a piovere.

Jason gli lancia un’occhiata che dice a tutti gli effetti: te l’avevo detto. “Non puoi camminare fino a casa ubriaco e per di più sotto la pioggia, Nico.”

“Potrei” ribatte, ma in realtà sta cominciando a sentire freddo ed il cervello è come se si stesse restringendo all’interno del cranio. Si muove un po’ sul posto, rabbrividendo, prima di dire. “Dove hai detto che sta la tua macchina?”
 
{E' corto, lo so, lo so, ma questo è il penultimo capitolo e non volevo mischiare la parte 6 con questa qui perché... beh, voglio tenervi ancora un po' sulle spine! Ho notato che ci sono state più visualizzazioni della parte 4 che della 2 e della 3... non so perché ma è una cosa che mi ha fatto ridere, qualcuno ha saltato un paio di capitoli? Oppure vi è piaciuto tanto il precedente da averlo riletto più volte?
Comunque, grazie ancora a tutti quelli che stanno seguendo la storia!

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Capitolo 6
*** Parte 6 ***


Il tragitto in macchina sembra durare un’eternità. Jason gli da una bottiglia d’acqua, che teneva di scorta in auto, per aiutarlo con il mal di testa in arrivo e Nico si ritrova a ringraziarlo, malvolentieri, anche per il passaggio. Dopo aver finito di bere non ha nient’altro che lo distrae dall’evitare che Jason gli ponga delle domande, allora si gira verso il finestrino e comincia a disegnare piccole figure sulla patina di nebbia, solo per evitare di guardare nella direzione del ragazzo al suo fianco.

“Allora,” dice Jason con voce strascicata dopo che sono stati dieci lunghi minuti bloccati nel traffico senza dirsi niente, “Ieri ho finito Teen Wolf.”

Nico si ferma dal continuare a tracciare i capelli ricci sull’omino sul finestrino, girandosi a guardare Jason. “Davvero?”

“Davvero.”

“Fino all’ultimo episodio?”

“Sì.”

“… Cosa ne pensi?”

Il biondo tamburella le dita sul volante. “E’ diventata molto più cupa questa stagione,” dice. “Credo che mi piaceva di più quando c’era solo Stiles che diceva stupidaggini e lupi mannari che correvano in giro mezzi nudi.”

Malgrado tutto, Nico sbuffa. “Ultimamente c’è stata anche una grande mancanza di scene con loro senza magliette.”

Al suo fianco Jason si lascia sfuggire una risata e, per un secondo, Nico dimentica tutto l’imbarazzo della situazione e i suoi più che discutibili sentimenti per il ragazzo. Poi la macchina dietro di loro suona il clacson e la scena si frantuma, cadendo a pezzi ai loro piedi.

La quiete regna per qualche minuto prima di essere di nuovo interrotta. “Prima … di cosa stavi parlando?” chiede Jason. “Sul … fingere qualcosa, ma adesso non puoi perché sono qui.”

Prende nota mentalmente di non bere mai più nemmeno una goccia d’alcool. “Non ha importanza.”

Jason respira a fondo. Apre la bocca per ribattere, ma prontamente la richiude subito dopo. Poi, lentamente, dice: “Hai capito cosa stavo cercando di dirti con quel caffè?”

“Quale?” chiede. “Il primo?”

Scuote la testa. “No - beh, non proprio. Quello di ieri. Per San Valentino.”

“Ho presunto che lo ha fatto per pietà, visto che Percy avrebbe fatto del sesso abbastanza rumoroso, per di più nella nostra stanza, per buona parte della giornata.”

Jason fa roteare gli occhi, guardando ancora dritto sulla strada. “Beh, anche per quello, ma non è l’unico motivo.”

Nico sospira. La macchina sta per girare ed entrare nel parcheggio, almeno presto potrà scappare via da quella situazione. “Ho mal di testa, Jason. Non ho idea del perché mi hai comprato del caffè, e non ho abbastanza forze per usare il cervello e ragionarci. Dimmelo tu: perché hai pagato del caffè ad un ragazzo che non avevi mai incontrato?”

Il biondo ride stancamente mentre poggia una spalla sullo schienale per riuscire a girarsi abbastanza e guardare dietro, parcheggiandosi in retromarcia. “Il cuore sulla schiuma non era un’aggiunta speciale della caffetteria per il giorno di San Valentino,” dice. “Ho chiesto io a Drew di disegnarlo.”

“Non capisco cosa stai cercando di …”

“La ragione per cui ho chiesto a Drew di fare quel cuore è perché mi piaceva davvero il ragazzo che sarebbe andato a prendere il caffè, e pensavo che quello potesse essere un buon modo per andare … oltre.” dice Jason, cacciando fuori le parole con lentezza, come se le stesse masticando una ad una. Gira la chiave e spegne la macchina, il rumore che ancora rimbomba nel silenzio mentre Nico, con gli occhi spalancati, fatica ad elaborare le sue parole.

“Tu-”

“Lo so che è stupido innamorarsi di qualcuno dopo dei messaggi su Teen Wolf e cose simili, ma in qualche modo è successo. E … capisco che questo rende le cose un po’ strane ed imbarazzanti, ma avevo bisogno di dirtelo.” Si morde l’interno guancia, evitando di guardare Nico, mentre il parabrezza viene bersagliato dalla pioggia. “Scusa.”

Nel frattempo, nella testa di Nico, sembra scoppiata una bomba. I pensieri si disperdono come schegge, ed in tutto questo l’unica parola di senso compito che riesce a mettere insieme è merda.  Perché questo è chiaro che non può star accadendo; è un’illusione causata della stanchezza e della birra, perché Jason Grace è davvero seduto accanto a lui, in imbarazzo, mente guarda fuori dal finestrino come se stesse aspettando che Nico dicesse qualcosa, dopo essersi confessato.

“Stai scherzando.” sono le prime parole che riesce a farsi uscire dalla bocca.

Jason scuote la testa. “No. Non sto cercando di rifilarti una storiella; pensavo davvero di chiederti di uscire a prendere qualcosa con me ieri, ma … mi sono tirato indietro, non ce l’ho fatta. Così l’ho solo pagato, un’altra volta. Ma a quanto pare il messaggio non è arrivato.”

Nico lo fissa. “Ti piaccio,” ripete, sia per il suo bene che per far uscire Jason da qualunque nebbia allucinogena lo circondi. “Ti piaccio. In quel senso. Davvero.”

“Davvero,” dice, poi fa spallucce. “Ma capisco. Nel senso, se a te piace ancora Percy e questo è troppo strano, possiamo rimanere amici - o, ehm, anche se pure questo è un po’ imbarazzante, cred- mmph!”

Jason viene prontamente interrotto quando Nico non ce la fa più di ascoltare tutte quelle sciocchezze e impulsivamente gli stringe le braccia intorno al collo, avvicinandosi a lui per baciarlo. La cintura gli preme dolorosamente contro il fianco e la testa gli pulsa ancora, ma quando Jason comincia a ricambiare il bacio improvvisamente sente come se stesse volando, come se quello fosse meglio di qualunque altra cosa. Tutto il corpo freme ed una strana sorta d’eccitazione gli fa venire voglia di ridere, perché sta baciando Jason Grace, e per una volta Nico piace a qualcuno.

“Solo per la cronaca,” riesce a dire il più giovane quando si staccano per prendere un po’ d’aria, entrambi rossi in viso e con l’affanno, “nel caso tu non avessi captato il messaggio, mi piaci anche tu.”

Quella notte Nico decide che la risata di Jason è uno dei suoi suoni preferiti.

                                                                             ***

[Sabato 16 Febbraio 2014][12:21] Sono vere le voci che ho sentito da Percy sul fatto che Jason ha lasciato il suo giubbotto nella vostra camera?

[12:27] Sì, ma non per quello che pensi.

[12:28] Mi ha accompagnato a casa la scorsa notte e abbiamo guardato un po’ di TV insieme. E no, non c’è nessuna allusione ad altro.

[12:30] Come mai sei sveglia così presto? Credevo che avresti dormito per un po’ dopo le sbornia e tutto quello che tu e Thalia avete fatto nel bagno di Piper.

[12:30] Congratulazioni, a proposito.

[12:31] Che ne dici se facciamo un patto? Se non mettiamo più in mezzo l’accaduto io non accennerò al fatto che tu e Jason stavate nel bagno prima di noi.

[12:33] Affare fatto.

[12:34] Parlando seriamente, sono molto felice per te. Dov’è Thalia?

[12:36] Sta ancora dormendo.  In realtà non eravamo ubriache, lei dorme sempre fino a tardi.

[12:36] Dov’è Jason?

[12:38] Che fine a fatto il patto sul non parlarne?

[12:39] Ho detto solo che non avrei detto più niente su te e Jason nel bagno.

[12:40] Non ho mai detto niente sul voi due dopo. Che non è nemmeno una questione irragionevole.

[12:40] E’ tornato a casa ieri notte dopo che abbiamo parlato un po’.

[12:40] E’ una lunga storia.

[12:41] Ti spiegherò tutto dopo, ma … dammi un po’ di tempo.

[12:43] Capisco.

[12:43] E’ una cosa buona, comunque?

[12:44] Sì.

[12:44] Lo è.



{E come tutte le belle storie, anche questa è arrivata alla fine. 
Mi sono affrettata a tradurre velocemente questo capitolo per compensare il fatto che quello di ieri era davvero corto, anche se arrivare a terminare questa storia... beh, devo ammettere che è stato più "doloroso" che finire di leggerla la prima volta.
Ed ecco qui anche il link della storia in versione originale (<3): http://archiveofourown.org/works/1182964/chapters/2413226?show_comments=true&view_full_work=false#
Mi raccomando, fate sapere all'autrice cosa ne pensate, ha scritto una storia meravigliosa alla quale non ho potuto fare a meno di affezionarmi tantissimo, e spero di non essere stata l'unica!

Alla prossima, spero!























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