Challenge Accepted

di Loreparda
(/viewuser.php?uid=327467)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***
Capitolo 4: *** Capitolo III ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV ***
Capitolo 6: *** Capitolo V ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


 

A Chris e Gwyneth, perché senza di loro questa storia non esisterebbe. 
E a Viola, perché senza di lei voi non la leggereste. 

 

28 aprile 2014

《Tutti devono affrontare delle sfide nella vita: amore, soldi, figli o malattia.》dichiarò Christopher Anthony John Martin, talentuoso cantautore trentasettenne, pianista e chitarrista, nonché frontman dei Coldplay, gruppo alternative rock di successo.

Nonostante la data di pubblicazione del nuovo album fosse stata annunciata per il mese successivo, l'invito ricevuto dalla BBC Radio 1 non era diretto a promuovere "Ghost Stories"*, bensì ad infrangere il silenzio sulla vita privata a cui Chris sembrava essere devoto, conquistando così l'anteprima delle eventuali rivelazioni.

Il cantante si era recato, purtroppo senza il sostegno di Guy, Will e Jonny - gli altri tre membri del gruppo -, presso lo studio della famosa emittente radiofonica, dove, con delle cuffie tra i capelli spettinati e numerosi microfoni - strategicamente posizionati in modo da trasmettere agli ascoltatori ogni suo respiro - stava affrontando l'intervista da parte di Zane Lowe.

Attività che necessitava, però, l'ordine: alla propria voce, di mantenere un tono neutro, indipendentemente dall'argomento trattato; alle proprie mani, di non tradire il nervosismo compiendo movimenti schizofrenici; alla propria bocca, di curvare gli angoli verso l'alto in una smorfia riconducibile ad un sorriso.

Quando l'intervistatore aveva rivelato il suo obiettivo reale, domandandogli informazioni dettagliate sulle vicende che avevano sconvolto la vita di Chris nell'arco delle quattro settimane appena trascorse, la sua risposta era arrivata spontanea, grazie alla medesima frase che lui stesso aveva usato con Apple e Moses.

Ciò che quell'uomo, il quale pendeva dalle sue labbra in attesa di altre rivelazioni, avrebbe solo potuto immaginare, tuttavia, era quale delle quattro sfide il cantante stesse fronteggiando.

Perché non si trattava né dei suoi figli - o almeno non in prima persona - né dei soldi - che dopo anni di carriera certamente non gli mancavano - né della malattia - sebbene si sentisse in agonia al pari di un malato terminale.

No, la vita aveva scelto per lui una prova dai capelli biondi, gli occhi azzurri e un nome quasi impronunciabile per gli stranieri, Gwyneth.

Ovvero, la vita lo aveva sfidato con l'amore.

 

*Sesto album dei Coldplay (2014).

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo I ***



 

2002.

 

Scorto il titolo a caratteri cubitali in prima pagina, Chris gettò disinteressato la rivista in un angolo del tavolo, dove cadde sulla vetta di una montagna di quotidiani, settimanali e mensili dalle testate simili ed ancora avvolti nell'involucro trasparente.

《Chris Martin e Gwyneth Paltrow: scoppia la scintilla.》enfatizzò Will Champion, batterista, imitando una schizzata reporter nell'atto di effettuare un servizio su un avvenimento di particolare importanza.

《Attento con quella baguette!》si lamentò Guy Berryman, bassista, massaggiandosi dolorante la zona colpita dal "microfono" agitato in modo maldestro da Will.

《Nuovi sviluppi della love story con la bionda?》intuì Jonny Buckland, chitarrista, sedendosi nell'unico posto vacante e completando il bizzarro quadretto mattutino.

《Quando ce la presenterai? Sembra una donna ricca di qualità nascoste...》s'informò Guy, improvvisamente guarito alla vista di Gwyneth fotografata in bikini.

Intuendo il significato - questo, invece, per nulla nascosto - della frase, il cantante rovesciò sbadatamente il contenuto della sua tazzina.

《Smettetela. A differenza di quanto scrivono i tabloid, G-Gwyneth io non la conosco nemmeno!》balbettò poi, afferrando l'immagine dalle mani del bassista ed usandola per assorbire in fretta il caffè dalla tovaglietta americana.

"Ma non mi dispiacerebbe incontrarla" aggiunse mentalmente: la Paltrow in bikini non era indifferente neppure a lui.

 


 


《Look at the stars, look how they shine for you and all the things that you do.》*

Continuando a cantare sulla base prodotta dalla chitarra, dal basso e dalla batteria, Chris guardò per l'ennesima volta il proprio orologio da polso, constatando che oramai il concerto stesse volgendo al termine.

Una volta conclusa la performance, compì un atletico salto e giocò con l'asta come i più abili artisti rock, puntando lo sguardo sulla platea straripante di fans giunti da diverse città con il fine di assistere ad una tappa del "A Rush of Blood to the Head"** tour.

La sua attenzione fu, però, attirata dalla solitaria sedia vuota in prima fila, su cui campeggiava un cartello con impressa la scritta "Riservato", ed un'idea gli balenò nella mente.

《Dedico questa canzone alla mia fidanzata, Gwyneth Paltrow.》urlò, scatenando l'ilarità del pubblico. "E la gelosia di quell'altra attrice che non si è presentata." Sperò, un sorriso compiaciuto sulle labbra.

 



*Yellow (2000), secondo singolo estratto da Parachutes, primo album dei Coldplay.

**Secondo album dei Coldplay (2002). 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo II ***



2002.

 

Gwyneth si aggiustò il trucco - ripassando il rossetto rosso sulle labbra già contornate da una matita - servendosi dello specchio dell'ascensore.

Quando varcò la soglia del lussuoso palazzo in cui risiedeva, fu assalita dalla solita aria uggiosa e, soprattutto, dalla solita folla di paparazzi appostati sul marciapiede con le loro fidate macchine fotografiche professionali.

Sistemandosi i capelli biondi dietro le orecchie e sfoggiando un sorriso raggiante, si preparò a rispondere alle domande -o, più correttamente, ad evitare le domande- sulle proprie relazioni con personaggi noti almeno quanto lei: Brad Pitt e Ben Affleck primi fra tutti.

《Miss Paltrow, ci svela dei retroscena di "Possession - una storia romantica"?》

《Miss Paltrow, ci anticipa quale vestito indosserà in occasione della nomination per il "Satellite Award"?》

《Miss Paltrow, come ha reagito alla dedica di Chris Martin durante il concerto di ieri notte? Vuole ringraziarlo pubblicamente?》

Se la prima e la seconda erano richieste prevedibili, la terza confuse l'attrice, che mai aveva sentito parlare dei Coldplay.

《Mi dispiace, ma io non conosco nessun Chris Martin.》si limitò a confessare, alzando le spalle.

 

 

Una busta di un bianco immacolato - tranne che per l'indicazione del destinatario - contenente un biglietto in tribuna per il prossimo concerto dei Coldplay: questo le era stato recapito nella cassetta da lettere per conto del manager del gruppo in questione.

Accertatasi di non avere altri impegni appuntati sulla propria agenda, Gwyneth accettò l'invito e si ritrovò -i capelli raccolti in un ordinato chignon, il corpo fasciato da un abito griffato e le scarpe vertiginose inadatte all'evento- circondata da innumerevoli ragazzi di età e fama inferiore alla sua.

Eppure, irritanti urla dei fans in visibilio a parte, la serata si era rivelata una piacevole sorpresa: il ritmo di "In My Place"* era tanto orecchiabile che la Paltrow si sorprese a canticchiarne il ritornello, e le parole di "The Scientist"** erano più simili ad una poesia che ad una canzone.

《So che è una follia, ma ti va di venire dietro a salutarlo?》La supplicò una donna il cui cartellino riportava la dicitura "assistente", apparendo improvvisamente alle sue spalle alla fine dello spettacolo.

Gwyneth non pensò a nessun motivo valido per non seguirla: avrebbe finalmente incontrato quello che il gossip definiva il suo fidanzato.
 

 

*Primo singolo estratto da A rush of blood to the head.

**Secondo singolo estratto da A rush of blood to the head.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo III ***



2002.

 

Converse bianche, pantaloni sportivi, felpa bianca con una scritta al centro.

Converse nere, jeans aderenti, felpa nera con una scritta al centro.

Tanto simili nella forma, quanto diversi nei colori: il bianco e il nero, la purezza e l'oscurità, l'angelo e il diavolo.

Quando le due figure furono tra loro vicine, le inevitabili risate furono soffocate nei rispettivi cappucci calati sulle teste.

《Gwyneth Paltrow in abiti da comune mortale: imprevedibile.》la derise la figura maschile, indicando le scarpe eccezionalmente prive di tacchi.

《Chris Martin nei soliti abiti da adolescente diretto in palestra: prevedibile.》lo prese in giro a sua volta la figura femminile, riferendosi ai pantaloni della tuta.《E la felpa, per fare di peggio avresti potuto solo stamparci una tua foto!》

《Mi hai consigliato di essere irriconoscibile: hai mai visto Chris Martin andarsene in giro con la stessa maglietta che indosserebbe un fan?》spiegò lui, convinto del proprio ragionamento. 《Ripensandoci, però, una mia foto non sarebbe stata una cattiva idea... Ohi!》esclamò poi, più sorpreso che altro, dopo che lei gli diede un colpetto di rimprovero.

《Quando le persone ti additeranno -perché è impossibile non adocchiarti vestito di questo colore- ma non ricorderanno il tuo nome, leggeranno direttamente che sei un membro dei Coldplay.》scosse la testa lei di fronte all'ingenuità di quel ragazzo, inconsapevole del potere dei tabloid.

《E allora perché anche tu indossi la stessa felpa?》chiese confuso l'uomo, fissando il suo seno il suo busto.

《Hai mai visto Gwyneth Paltrow andarsene in giro con la maglietta dei Coldplay?》rispose la ragazza, facendogli l'occhiolino e correndo sulla spiaggia.

Chris rimase per un attimo immobile, colpito questa volta non dalla sua mano ma dalla sua spontanea ironia, e poi la inseguì.

Improbabile inizio per un improbabile primo appuntamento di un'improbabile coppia.

 


 

Consapevole di stare per essere raggiunta, Gwyneth rallentò il passo per permettere a Chris di camminarle accanto, ma si accorse di una lampo di luce in lontananza: il flash di una fotocamera di qualche paparazzo.

Svelta, si tolse le scarpe, intimò al cantante di fare lo stesso e si tuffò in mare interamente vestita, trascinandolo con sé.

Nuotarono per alcuni metri e si ritrovarono una vicino all'altro, la spiaggia deserta dietro, il mare infinito davanti, il cielo costellato da puntini brillanti sopra.

A vederla con la treccia bionda ormai disfatta, i capelli bagnati ed arricciati ad incorniciarle il viso latteo ed il mascara sbavato a circondare di nero gli occhi azzurri, Chris non poté resistere alla bellezza naturale di Gwyneth e la strinse a sé..

Un bacio, un bacio dolce e salato, il primo di tanti altri.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo IV ***


 


2003.

 

Un ulteriore conato di vomito scosse l'esile corpo di Gwyneth, costringendola a rigettare anche le ultime briciole della cena che erano rimaste nel suo stomaco.

Peccato, il pasto al ristorante le era piaciuto abbastanza; era aperta a nuove culture e di conseguenza a nuove cucine, in più la sera precedente non aveva saputo resistere al richiamo del gelato fritto per dessert.

Era piuttosto ingorda ultimamente, passava dal salato al dolce e dal dolce al salato senza un ordine preciso, perciò non si stupiva che stesse trascorrendo la notte -o la lieve luce che filtrava dalla finestra socchiusa indicava che fosse già l'alba?- vicino al wc.

Si sollevò a fatica dal pavimento e si trascinò stancamente fino al lavandino, dove il lucido specchio riflesse l'immagine di una donna dalle occhiaie profonde a solcarle lo sguardo.

Si sciacquò dunque il volto e, aperte le ante del mobile da bagno, cominciò a cercare tra gli scaffali un medicinale che placasse i suoi sintomi: nausea, stanchezza, mal di testa. Senza considerare la tensione del suo seno, tutto riconducibile alla sindrome premestruale, che durava già da alcune settimane - nonostante di solito il suo ciclo fosse puntuale.

Mentre svitava il tappo di una confezione di aspirine, notò con disappunto che il suo viso si stava arrotondando ed annotò mentalmente di contenere le sue voglie: si comportava come una donna incinta!

Una consapevolezza la colpì all'improvviso, tanto che le compresse le scivolarono dalle mani, ma non erano altre medicine che avrebbe dovuto comprare al più presto in farmacia.

Afferrò il cellulare, digitò il numero "1" e partì una chiamata rapida: 《Dobbiamo parlare, Christopher.》disse soltanto, prima di accasciarsi sulle piastrelle fredde e vomitare ancora, una lacrima di gioia a rigarle il viso.
 


Una cosa accomuna gli uomini di tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal peso, dall'altezza, dalla nazionalità e da qualunque altra caratteristica fisica o caratteriale: il puro terrore che provano quando una donna dice loro 《Dobbiamo parlare》. E Gwyneth lo aveva fatto, alle cinque e cinquantacinque del mattino, aggiungendo persino il suo nome completo.

Anche l'uso del nome è un altro segnale di allerta da non sottovalutare: ecco che il simpatico, breve e amichevole diminutivo viene sostituito nei momenti più seri dal lungo appellativo datoti alla nascita dai tuoi genitori e, apparentemente, non ricordato da nessuno.

Lo stato di agitazione in cui versava Chris quando suonò il campanello della casa di Gwyneth era pertanto giustificato ed erano altrettanto comprensibili i pensieri che vennero formulati dalla sua testa.

Neanche il tempo di varcare il confine dell'abitazione che la sua fidanzata gli si gettò tra le braccia. "Iniziamo dalla fine, con l'addio." si disperò il cantante, abbracciandola a sua volta, convinto che lei volesse lasciarlo.

Dopodiché, l'attrice lo invitò a sedersi -o, a seconda dei punti di vista, lo trascinò- sul divano e cominciò a parlare: 《Christopher...》. "Ancora con Christopher, tuttavia non mi sembra che ieri sera in macchina gridasse questo..." osservò il ragazzo, sorridendo alla propria battuta.

《È successa una cosa.》continuò Gwyneth, ignorando il motivo per cui il suo fidanzato stesse ridendo da solo. 《Una cosa che cambierà per sempre le nostre vite, e non solo le nostre due.》"Sta ammettendo che c'è una terza persona, non solo scaricato ma pure cornuto!" ragionò lui, nascondendo le mani che tremavano all'idea di perderla.

La ragazza tirò fuori un oggetto e glielo mostrò: un test di gravidanza.《È positivo, Chris.》affermò raggiante. "Adesso mi chiama Chris, finalmente. E qualche nostra amica deve essere incinta, chissà chi è lo stupido che non è stato attento." pensò, restando in silenzio ed aspettando che andasse avanti.

《Amore, stai bene?》domandò preoccupata Gwyneth, osservando la reazione del futuro padre di suo/a figlio/a, il quale se ne stava immobile con un'espressiome ebete. 《So che ci frequentiamo da poco più di un anno, ma credevo che saresti stato contento di essere padre.》"Ah, lo stupido sono io..."

《Oh, cazzo.》Completò il suo pensiero ad alta voce il cantante, la mascella quasi per terra dallo stupore.

《E io che mi aspettavo un ti a...》Rise la ragazza, rilassandosi, l'ultima sillaba impedita dai denti di Chris che le mordicchiarono in modo eccitante le labbra. Quel bacio valeva più di due parole.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo V ***


 

5 dicembre 2003

 

Il velo, sistemato sui capelli, aleggiava a causa del vento; il lungo e morbido abito bianco, privo di pizzi e merletti, accentuava le sue invidiabili forme; i piedi nudi affondavano nella sabbia fine e dorata.

Passo dopo passo, incurante dello strusciare dello strascico, Gwyneth avanzò lungo la navata, delineata dalla disposizione delle sedie riservate ai pochi invitati, portando dei fiori tra le mani.

Tutti i presenti, in piedi, le sorridevano incoraggianti, chi mandandole un bacio, chi asciugandosi già le prime lacrime. Tuttavia, l'attrice percepì l'assenza di qualcuno al suo fianco che la accompagnasse nella "sfilata" più importante della sua vita: il padre.

Bruce, infatti, era venuto a mancare per colpa di un cancro alla gola a Roma, capitale del paese che entrambi adoravano, dove si era recato in vacanza con lei e la moglie per festeggiare il trentesimo compleanno della loro figlia. Quest'ultima era legatissima al padre, tanto che la notte in cui aveva vinto l'Oscar per "Shakespeare in love" lo aveva scelto come cavaliere d'eccezione.

Ma non era il giorno del suo matrimonio il momento per abbandonarsi ai ricordi, soprattutto se Chris, barba appena rasata, abito da pinguino ed anche lui piedi nudi, la stava attendendo tanto impaziente quanto emozionato in riva al mare.

Si sorrisero timidamente, il segreto della vita che stava crescendo nella pancia di Gwyneth ancora all'oscuro dei parenti e degli amici, prima di fare cenno al prete di procedere con le scambio di promesse.

《Se è vostra intenzione di unirsi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.》Ordinò il sacerdote, dopodiché i due si presero per mano.

《Io, Chris, accolto te, Gwyneth, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti tutti i giorni della mia vita.》Recitò, imponendosi di non balbettare, Chris. L'avrebbe protetta e consolata ad ogni costo, come nella canzone che le aveva dedicato, "Fix you".*

《Io, Gwyneth, accolto te, Chris, come mia sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti tutti i giorni della mia vita.》Ripetè, credendo in ogni singola parola, Gwyneth.
《Il signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.》Ammonì il sacerdote, mentre gli sposi si scambiavano le fedi nuziali con sopra incisi i loro nomi e la data della loro unione.

《Amen.》Rispose il coro, seguendo la procedura classica.

《Ora può baciare la sposa.》Concesse il prete. E Chris non si fece pregare. 

Gwyneth sentì una carezza lieve alla pancia: percepiva la presenza di suo padre.
 


*Secondo singolo di X&Y, terzo album dei Coldplay (2005).

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo VI ***


 

4 luglio 2012/14 dicembre 2012

 

Miami. Fans scatenati. Adrenalina alle stelle.

Il frontman scese dal palco, attraversò la folla e giunse di fronte alla moglie, che si mise una mano a coprirle la bocca emozionata come una fan improvvisamente al cospetto del tuo idolo.

Incurante degli applausi, della musica, dei cellulari pronti a riprendere una delle rare apparizioni in coppa dei due sposi, Chris baciò Gwyneth.

Per quella volta avrebbe potuto sorvolare sul desiderio di privacy di entrambi e lasciarsi andare ad una manifestazione pubblica del loro amore.
 


《Siamo a casa!》Gridò Gwyneth, le chiavi di casa appese alla serratura della porta ed un numero indefinito di buste della spesa in mano. Vicino a lei, una sua copia in miniatura, anche quest'ultima impegnata a portare dei sacchetti.

Un bambino, visibilmente somigliante alla "piccola Gwyneth", corse nella loro direzione e, piegando la testa di lato in segno di perplessità, domandò: 《Come avete fatto a comprare così tante cose in due ore?》.

《Sono donne, Moses.》Sospirò Chris, sbucando da una stanza imprecisata e guadagnandosi un'occhiataccia dalla moglie ed una dalla figlia. 《Ora aiutami a portare nelle cabine armadio questa roba.》Propose poi al figlio, per riparare alle possibili conseguenze della sua affermazione.

Un'ora dopo, mentre Apple e Moses erano intenti a giocare ad un videogioco, Chris svelò orgoglioso la sua sorpresa alla moglie:《Tesoro, stasera cucino italiano.》.

Non era un mistero che Gwyneth, sebbene gradisse i piatti base della cucina americana, adorasse la cucina italiana: pasta, pesce, verdure, pane, frutta e dolci a volontà; e la pizza, rigorosamente margherita come la ricetta napoletana, non quell'impasto insapore condito con ingredienti improbabili da chi cercava di imitarla. 

A quella frase, sei occhi interdetti lo fissarono impauriti e, anche se piacevolmente stupida dal gesto, toccò all'attrice chiedere: 《S-sei sicuro?》

Perché ad essere sinceri, benché Chris fosse un uomo dalle molte qualità -era ambidestro, ad esempio-, quello tra lui e la cucina era un amore... Fuoco e fiamme. Nel senso che, quando era stato invitato a Masterchef, aveva rischiato di incendiare lo studio.

《Sì, state tranquilli, sarà commestibile.》Annunciò loro il cantante, prima di ritirarsi in cucina seguito dal fedele Moses.

Dieci minuti più tardi, il bambino ed una quantità di fumo superiore persino agli effetti dei concerti fecero capolino dalla medesima stanza e Gwyneth spinse i due figli fuori, rispondendo allo sguardo esasperato della bambina: 《Sono uomini, Apple.》. Alzò gli occhi al cielo e, comparso pure Chris con un'espressione abbattuta, digitò il numero dei pompieri: 《Sì, Chris Martin ha provato di nuovo a cucinare, e no, nessuno di noi ha un "rush of blood to the head"*.》.

 

*"Un flusso di sangue in testa", allusione all'omonimo album dei Coldplay.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo VII ***


 

25 marzo 2014/27 marzo 2014

 

Di firme, sia Chris che Gwyneth ne avevano scritte tantissime nel corso della loro vita, ad esempio per gli innumerevoli autografi che i fans erano soliti chiedere al cantante ed all'attrice.

Tuttavia, quando era giunto il momento di compilare i documenti, la penna, una banale penna a sfera dall'inchiostro nero, sembrava essere divenuta improvvisamente più pesante. E lo era, dal punto di vista immateriale perlomeno.

Su quella penna gravavano dieci anni di giornate passate insieme, di sorrisi e di pianti, di fatiche e di ricompense, di sesso e di litigi.

《Chi vuole firmare per primo?》Chiese la proprietaria dello studio, una donna tanto attraente quanto rigida, porgendo la penna in avanti.

《Gwyneth.》La incoraggiò Chris, agitandosi a disagio sulla sedia.

《Chris.》Propose contemporaneamente Gwyneth, mangiucchiandosi nervosa l'unghia smaltata di rosso del pollice.

I due si scambiarono uno sguardo, abbozzando un sorriso, gli occhi velati di tristezza al ricordo di un altro contratto firmato da entrambi, quello matrimoniale.

Chris sospirò, afferrò la penna e scrisse il suo nome: le doveva almeno questo; Gwyneth, con un ultimo attimo di esitazione, seguì il suo esempio.

《La procedura del divorzio consensuale è completa.》Annunciò il notaio in tono professionale, infilando in un raccoglitore la pratica.

Avevano fatto la scelta giusta, sia per loro due che per Apple e Moses, una decisione su cui avevano riflettuto per mesi.

E allora perché entrambi si sentivano "swallowed in the sea"*?
 


Partenza Eleuthera, arrivo Cave Cay: questa la rotta del jet privato, con atterraggio in un isolotto riservato agli aerei non commerciali, accolti da numerosi domestici. Lì, una barca li avrebbe condotti alla destinazione finale, la piccola Goat Cay, parte dell'arcipelago Exuma e di proprietà dei coniugi -e loro amici- Tim McGraw e Faith Hill.

Intanto, Chris, Gwyneth, Apple e Moses approfittavano del lusso del mezzo di trasporto, dal salotto, con le poltrone in pelle e reclinabili, al bagno, con i servizi igienici in marmo, alle due camere da letto, di cui una con il letto matrimoniale che nessuno avrebbe disfatto.

In seguito alla separazione, infatti, i due -ormai, ex- sposi avevano concordato sulla necessità di un allentamento con i figli dalla vita quotidiana, e soprattutto dall'esposizione mediatica a cui sarebbero andati inevitabilmente incontro.

E quale modo migliore che volare alle Bahamas per quello che gli stessi media avrebbero reputato "il più romantico divorzio di sempre"?
 


*"Affogati dal mare", riferimento ad una canzone di X&Y.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2617430