Frammenti di emozioni.

di _Arale_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frammento I ***
Capitolo 2: *** Frammento II ***
Capitolo 3: *** Frammento III ***
Capitolo 4: *** Frammento IV ***
Capitolo 5: *** Frammento V ***
Capitolo 6: *** Frammento VI ***
Capitolo 7: *** Frammento VII ***
Capitolo 8: *** Frammento VIII ***
Capitolo 9: *** Frammento IX ***
Capitolo 10: *** Frammento X ***
Capitolo 11: *** Frammento XI ***
Capitolo 12: *** Frammento XII ***
Capitolo 13: *** Frammento XIII ***
Capitolo 14: *** FRammento XIV ***
Capitolo 15: *** Frammento XV ***



Capitolo 1
*** Frammento I ***


FRAMMENTO I

Sbottono la camicia, lascio che mi scivoli lentamente dalle braccia fino a che non cade per terra. Porto le mani dietro la schiena per raggiungere il ferretto del mio reggiseno. Lo sgancio e lo poso accanto alla camicia. Resto ferma di fronte allo specchio a guardare il mio petto nudo, i miei capelli scompigliati, i miei occhi dispersi nel nulla. Apro l'acqua della doccia e la imposto a 40°. Ho bisogno di calore. Sentirsi soli in mezzo a tanta gente è la cosa peggiore che possa capitare perché significa che, dentro, sei vuoto. Come privato di ogni emozione, incapace di legarsi a qualcuno così tanto da colmare quella solitudine interiore. 
Mi butto sotto al getto forte e deciso e lascio che l'acqua bollente ricopra ogni centimetro del mio corpo troppo poco magro. Penso a quanto vorrei essere diversa, a quanto vorrei, se potessi, cambiare tutto di me, partendo dal mio corpo.Trattengo il fiato e accolgo l'acqua sulla mia faccia. Resto immobile per cinque minuti d'orologio, mentre lascio che ogni genere e tipo di pensiero passi veloce nella mia mente, che piacevoli ricordi mi accarezzino e che amare sensazioni mi perforino lentamente. Mi sposto di scatto e prendo un lungo respiro. Fisso le gocce d'acqua scorrere sulle mie mani e concentro l'attenzione sull'anello che porto al dito.
"Un anello, una promessa" 

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Capitolo 2
*** Frammento II ***


Ci sono volte in cui vorresti solo piangere. Piangere fino all'esaurimento, piangere fino a stare male 
Ci sono volte in cui senti il bisogno di urlare. Urlare fino a perdere la voce, fino a non poter più parlare
Ci sono volte in cui vorresti solo essere stretto in un abbraccio, uno di quelli speciali, caldi. Uno di quelli che dicano "sono qui, non hai bisogno di nient'altro". Ed è vero, lo sai. Che ci potresti vivere di quegli abbracci.
Ci sono volte in cui ogni singola parte di te sa che necessita di qualcosa che non potrà mai avere, ma che vuole disperatamente.
Ci sono volte in cui vorresti essere guardata come se non esistesse niente di più bello al mondo. 
Ci sono volte in cui hai bisogno di cantare a squarciagola una canzone per essere felice
Ci sono volte in cui vorresti tutto, e volte in cui non vorresti nulla
Ci sono volte in cui ti sembra di cadere, giù, sempre più in basso con la consapevolezza che non tornerai mai più in superficie
Ci sono volte in cui invece ce le fai, e ti senti indistruttibile.
Ci sono volte che sono attimi, attimi che volano, che passano e nemmeno te ne accorgi. In cui vivi al massimo e nemmeno te ne accorgi.

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Capitolo 3
*** Frammento III ***


E lo si vedeva nei suoi occhi che avrebbe fatto di tutto per lui, lo si vedeva dal modo in cui lo guardava totalmente assorta, persa in un altro mondo che solo lei poteva conoscere. 
E lo si vedeva negli occhi di lui che lei era tutto ciò di più caro che aveva al mondo, lo si vedeva dal modo in cui la toccava, delicatamente, come se si fosse potuta rompere. Come se avesse potuto perderla, vederla svanire. come se fosse polvere
E lo si vedeva negli occhi di entrambi che avrebbero potuto perdersi centinaia di volte ma si sarebbero sempre ritrovati, perché lo sapevano di essere legati dentro. 
E come lo sapevano loro, lo sapevano tutti gli altri invidiosi che mai e poi mai avrebbero incontrato un amore così. 

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Capitolo 4
*** Frammento IV ***


Quando qualcosa sta per andare male, te lo senti.
Lo capisci che da un momento all'altro potrebbe sfuggirti tutto dalle mani. 
La parte peggiore è restare ferma ad aspettare che succeda, perché si sa che è inevitabile. 
E non fai altro che riempirti la testa di domande alle quali non potrai rispondere.
E cerchi aiuto in ogni posto, in ogni voce, in ogni sorriso, in ogni parola. 
Resti in silenzio aspettando che qualcuno, non ti importa chi, si accorga che stai urlando
Sai che ti romperai, che cadrai, che di te resteranno solo piccoli pezzi e che non sarai in grado di rimetterli insieme. Che non sarai più la stessa
Ma resti ferma. E aspetti.

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Capitolo 5
*** Frammento V ***


Che poi alla fine è tutta questione di tempo. Di secondi, minuti, ore. 
Si basa tutto su quanto uno aspetta. Su quanto tempo ci vuole per raggiungere un obiettivo. Su quanto tempo abbiamo per goderci le cose belle. 
è tutto misurato. A pensarci mette ansia considerare la nostra vita come una sorta di orologio. Già, è come se ognuno di noi fosse un gigantesco orologio che aspetta che scocchi il minuto. C'è chi rincorre il secondo e chi nemmeno si accorge che è già passato. C'è chi concentra tutto in un'ora, chi invece se la prende con comodo. Ma abbiamo tutti in comune lo scocco finale. 
Si è abituati a paragoni tra animali, tra persone, tra rivali, tra emozioni. 
Forse se pensassimo di più che l'unico vero regalo è il tempo, cercheremmo di godere di più di questo nostro strano aggeggio che è la vita. 

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Capitolo 6
*** Frammento VI ***


Morire affogati rientra nelle morti più brutte. 
Eppure la gente muore affogata ogni giorno. Annega nel suo dolore, nelle sue paure, nella sua solitudine, nei ricordi, nei pensieri. 
Si teme così tanto la morte senza rendersi conto che si muore ogni giorno in maniera diversa. Forse lo scopo della vita è proprio questo: abituarci alla morte, per renderla meno dolorosa. Per renderla meno brutta, per renderla più abituale. 
Alla fin fine ci si è avvezzi da molto tempo.

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Capitolo 7
*** Frammento VII ***


Tu che stai leggendo. Si, proprio tu.
Perché invece che stare davanti ad uno schermo, non fai qualcosa di costruttivo? Un messaggio, una chiamata, una lettera, una parola. 
Qualcosa che ti faccia sentire soddisfatto domattina. Non importa che ore siano, se hai tempo per stare qui su questo sito a leggere una povera depressa, hai tempo per rendere migliore di poco questa cosa che chiami vita. 
Sono sicura che più di una volta ti sei sentito triste e affranto. Più di una volta hai voluto mollare. Ma solo chi vuole essere triste lo è. C'è una soluzione per ogni situazione, e lo sai bene anche tu. Quindi perché perdere tempo quando potresti aggiungere un gradino alla tua scala per la felicità? 
I momenti sono fatti di secondi, i secondi di attimi, gli attimi di vita. La vita di rischi. 
Quindi rischia, no? 
Se va male avrai altri mille momenti, altri duemila secondi, altri tremila attimi. 


 

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Capitolo 8
*** Frammento VIII ***


Forse, alla fine, sta tutto nella volontà di riuscire. 
O semplicemente ci siamo chiusi in un vicolo cieco tentando di scappare. 
Che puoi fare quando ti senti il peso del mondo addosso?
Quando senti la tua anima incatenata al buio che ti porti dentro?
Quando assaggi il sapore della felicità e poi la tristezza di prende a pugni in bocca? E l'unico sapore che puoi sentire è l'amarezza. L'amarezza per qualcosa che non raggiungerai, che ti sfugge di continuo. 
Allora forse il problema non è il resto, non è la gente, non è l'ambiente. Sei tu, con il mostro che ti vive dentro. 

 

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Capitolo 9
*** Frammento IX ***


Perchè siamo governati da una casta
che distrugge e calpesta
la speranza di quella poca gente onesta
oggi in strada non più per far festa?

Voge. 


(La poesia non è mia, ma di un mio amico)

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Capitolo 10
*** Frammento X ***


Perfezione: mancanza di errori, di difetti, di lacune

Ne sono davvero lontana, anzi lontanissima. Io sono piena di errori, di difetti, di lacune. Sono piena e vuota allo stesso tempo, il che è un paradosso. Piena e vuota. Piena di assenze, vuota per mancanze.
E lo so da me che sono antipatica, acida, nervosa e di malumore il 90% delle volte. Ma conviveteci voi con una voragine dentro. Che ti apre l'anima e non puoi colmarla. 
Come colmi un enorme fossa formata nel terreno? Con dell'acqua, tanta acqua. Ma l'acqua evapora prima o poi...
Come colmi un enorme voragine dentro di te? Con le lacrime, tante lacrime. Ma le lacrime finiscono prima o poi...  


 

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Capitolo 11
*** Frammento XI ***


"Il bacio in fronte sta a significare 'sei mia piccola'" 
Ne vorrei cento di quei baci ora, solo per sentirmi ancora un po' tua. Fa freddo, sono io che sono fredda? Si, sono gelata, da quando sei andato via lasciandomi sull'orlo di un precipizio. 
Dicono "se ami qualcuno devi lasciarlo libero, se è davvero tuo tornerà da te" ma poi, se non torna, dopo aver aspettato, che si fa ? Si ricomincia? 
Ma non tutti hanno la forza di ricominciare. Dove la si trova la forza di rialzarsi, da soli, dopo aver toccato il fondo? 
Mi sento cadere piano piano verso il basso. Ho bisogno che non mi lasci sprofondare, ho bisogno che le tue mani mi sollevino. Ho bisogno di te. 


..Can you hear my crying?


 

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Capitolo 12
*** Frammento XII ***


Give me love like never before
Cos lately I’ve been craving more
And It’s been a while but I still feel the same

Maybe I should let you go.. 

Priveresti mai la Luna delle sue stelle? Il cielo dei suoi tramonti? Il Sole del suo calore? 
Faresti a meno dell'alba ogni mattina? Di un po' di caffè nel latte? Del calore delle coperte?
Rinunceresti al più dolce dei dolci? Alla panna nella cioccolata? Alla tua canzone preferita?
Perché io no, non potrei mai stare senza queste piccole cose. 
E tu sei le stelle che fanno brillare la Luna, sei il tramonto estivo più bello, sei il calore del Sole, sei la mia alba, sei il mio caffè nel latte quando sono a pezzi, sei il calore delle coperte quando ho freddo, sei il più dolce dei dolci, sei la panna nella cioccolata, sei la mia canzone preferita e non posso stare senza di te. 


 

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Capitolo 13
*** Frammento XIII ***


11 giorni, 16 ore e 57 minuti. 
Da quando hai deciso che per stare bene dovevi allontanarti da me. Tu come tanti.
Avevo ragione io quando dicevo che le persone se ne vanno per una ragione, e spesso e volentieri gliela si offre su un piatto d'argento. E si sa, quando ci si sente in gabbia, non ci si fa scappare l'opportunità di fuggire. 
Ci sono uomini, donne, ragazzi che sono così bravi, bravi davvero, a far credere che "No, non sei affatto tu il problema" e ce ne si convince così tanto che si arriva a pensare che siano tutti dei menomati, che "sono loro a perderci". 
Poi ci si trova in uno di quei giorni che a stare da soli non ci si riesce, non ci si riesce proprio; ma quei menomati hanno deciso di essere liberi. 
E si resta così, con le ginocchia al petto, abbracciati dai mille difetti e dalle mille paure.

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Capitolo 14
*** FRammento XIV ***


Ma in fondo qualcosa di positivo l'hai fatto. Hai tirato fuori il peggio di me, lasciando il meglio solo per rare occasioni. Mi hai insegnato a controllare i sentimenti, perché a dare tanto si ricevono solo schiaffi. 
Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto rendere conto che l'amore è una stronzata. E che avevi ragione, quelle persone che ce la fanno a superare tutto e che stanno ancora insieme dopo anni sono solo "un caso". Ma credevo che in questi "casi" rientrassimo anche noi. La volevo anche io la mia storia da una su un milione. Ma avevi ragione. 
Niente è per sempre, nemmeno noi. Che abbiamo lasciato solo cocci di questo nostro "noi". Perché pensavo che avremmo lottato, insieme e che insieme saremmo riusciti a superare tutto.
Ma ognugno si salva da solo. E io non ho bisogno di un appoggio, di un aiuto, di un altro amore. Ho me stessa, vedrò di farmelo bastare.

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Capitolo 15
*** Frammento XV ***


3^ Fase : Anamnesi
Devi ricordare. Sei pronta? Ritorna indietro, col pensiero. Quando inizi a sentire aumentare i battiti? 
Ricorda tutto, lucidamente. Quando il mondo ti è caduto addosso, quando non sentivi più niente nemmeno il tuo respiro, quando il tempo si è fermato, quando non c'era più nulla intorno a te, solo buio. Un lungo, lunghissimo, tunnel di oscurità. 
Ricorda quando poco a poco hai ripreso a respirare, uscendo da quell'insolita apnea, quando hai rivisto la luce, giusto uno spiraglio, quando ti sei risvegliata ma di te non c'era più nulla.
Cosa ti è rimasto di te stessa? 
Dove hai lasciato quei sorrisi, quella spensieratezza, quella voglia di amare senza limiti? 
Li hai lasciati lì, inchiodati in quell'istante, in quelle quattro mura, in quel giorno. Ma tutto il resto lo porti dentro, non puoi lasciarlo andare ormai ti si è incorporato. E non puoi fare nulla per cambiare le cose, perché sono le cose ad averti cambiata.
Ora ferma, respira
Torna indietro, ricorda ancora.
Ti ci vedi? Sorridi, sei felice. Sei forte, indistruttibile, sicura di te e ingenua. Piccola, impacciata, curiosa, vivace. 
Dove sei ora? Dove sei...
 

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