Il ritorno di Nidhoggr

di IleFantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' tutto fatto apposta?! ***
Capitolo 2: *** Dopo tanto tempo... ***
Capitolo 3: *** Chiacchiere nello stanzino e a cena ***
Capitolo 4: *** L'incubo ***
Capitolo 5: *** L'aggressione ***



Capitolo 1
*** E' tutto fatto apposta?! ***


Sofia chiuse il libro esausta. Aveva dedicato buona parte della notte a studiare per quello stupido compito di greco che avrebbe svolto il pomeriggio. Adesso che era mattina la ragazza aveva due grosse occhiaiacce viola e una vogli incredibile di chiudere le palpebre. Andava in quella scuola privata da dieci mesi e fra un anno si sarebbe finalmente diplomata! Aveva deciso di prendersi il diploma veloce, frequentando la scuola pomeridiana; aveva scelto il liceo classico. In quel periodo le piaceva molto studiare, la rilassava, ma non era solo questo il motivo del suo lungo studio: Sofia cercava di riempirsi la mente di greco, latino, italiano ecc. per non pensare a Fabio! Sofia non voleva parlare con lui; Fabio le scriveva mail, ma la ragazza non rispondeva mai. Era troppo arrabbiata con lui per potergli rispondere. Sofia si era sentita un pò abbandonata e sapeva che Fabio stava facendo tutto questo solo per il padre. Era un bel gesto, di questo la draconiana ne era consapevole, ma le mancava terribilmente. Avevano deciso che una relazione a distanza non sarebbe mai funzionata e quindi si erano lasciati la sera prima della partenza del ragazzo. Si ricordava tutto di quella serata...

Sofia attendeva Fabio davanti le scale. Era da un pomeriggio che non faceva altro che pensare alle parole che gli avrebbe detto. Non voleva mettersi in ginocchio e pregarlo di rimanere, sarebbe stato sbagliato. La ragazza voleva solo sistemare tutto prima della sua partenza. Aveva paura che Fabio si potesse innamorare di qualche ragazza ungherese e Sofia non voleva essere lasciata per e-mail. Si pentì subito per aver pensato questo: Fabio non le avrebbe mai spezzato il cuore. Era ancora persa nei suoi pensieri, quando sentì la sua voce familiare dalla cima delle scale. Fabio le sorrise con dolcezza, poi la sua espressione cambiò, vedendo la faccia di Sofia:
- Che succede, Sofia?-
- Fabio, devo dirti una cosa importante-
 Il ragazzo capì subito, così le fece cenno di seguirlo. Sofia sapeva già dove stavano andando, in fondo quel luogo era stato molto importante per tutti i draconiani. Ne ebbe la conferma quando vide quella gigantesca quantità d'acqua: era sulla riva del lago di Albano. Fabio si sedette e ammirò le stelle. Sofia lo imitò, sarebbe stato tutto meraviglioso: era una bellissima serata di Agosto, il cielo era pieno di stelle e in lontananza si sentivano delle cicale. La ragazza sbuffò e guardò Fabio. I loro sguardi si incontrarono e Sofia sentì per un secondo di non farcela. Fabio si accorse della sua esitazione nel parlare e cercò qualcosa che potesse distraerla. Finì per guardare il cielo e disse le prime parole che gli uscirono dalla bocca:
-Stasera il cielo è bellissimo. Sai, siamo nel periodo delle stelle cadenti e anche se io ogni anno tengo gli occhi sulle stelle
, non ne ho mai vista una cadere...
- Fabio, devo assolutamente parlarti!-
- Va bene, ti ascolto-
Sofia diventò viola ''Accidenti! L'ho interrotto'' pensò. Prese un profondo respiro e solo a quel punto parlò:
- Adesso stai partendo per l'Ungheria, ci rivedremo fra tanto tempo e, Fabio.... non credo di poter sopportare una relazione a distanza-
Disse tutto con velocità e sperò per un secondo che Fabio non l'avesse sentita, però lui la guardò con occhi tristi, ma comprensivi:
-Ne ero sicuro... so che in questo momento sei triste, anche io lo sono, ma sai bene che continueremo a sentirci e a vederci più volte possibili-
-No, Fabio... Forse sarà così per un pò, ma poi ci dimenticheremo! Io non voglio rimanere con qualcosa in sospeso...-
-Allora vieni con me e mio padre! Vedrai, sono sicuro che ti troverai benissimo in Ungheria!-
Sofia guardò Fabio scioccata: le stava chiedendo di seguirlo in Ungheria?!
-Fabio...io non posso abbandonare Roma. Non posso abbandonare Lidja, il prof, Gillian e tutti gli altri!-
Anche se erano illuminati solo dalla luna piena, Fabio vide Sofia con gli occhi lucidi e lo stesso fu per Sofia. Fabio per la prima volta avrebbe voluto esternare i suoi sentimenti, ma non poteva. Perciò si limitò a rispondere:
-Forse hai ragione...-
- Vedrai, sarà meglio per entrambi-
Detto questo Sofia si alzò e torbò a casa, lasciando Fabio solo, coi suoi pensieri


Sofia era stanca, molto stanca... Stava per addormentarsi, con la testa poggiata sul tavolo, quando Lidja fece il suo ingresso in cucina. Era sempre allegra da quando Ewane si era trasferito da loro. Si sedette accanto a Sofia e la salutò con la solita allegria - 'Giorno Sof! -, l'amica non rispose, le fece solo un rapido cenno del capo. Rimasero in silenzio, finchè Lidja, che aveva molta voglia di parlare, cominciò a chiacchierare:
- Oggi l'ultima verifica, poi le vacanze, vero? -
-Sì, per fortuna. Devo ammettere che ho proprio bisogno di un paio di settimane di relax-
-Questa vacanze saranno fantastiche, che ne pensi Sof?-
Sofia guardò Lidja sorridere e si limitò a sbuffare, prima di rispondere:
-Possibile... In fondo sono solo delle semplici vacanze-
- Sof, una volta saresti stata entusiasta, ora i ruoli si sono invertiti. Che ti succede?-
In realtà tutte e due sapevano cosa aveva, ma proprio in quel momento entrarono in cucina Karl e Chloe. Stavano parlando di una cosa importante:
- Karl, di nuovo quell'incubo?-
-Sì, Chloe, ormai non fa che tormentarmi tutte le sere!-
- Anche per me. Dormire sta diventando impossibile!-
Sofia annuì: dormire era diventato impossibile. I draconiani (persino Fabio lo aveva scritto nelle sue mail) erano tormentati da incubi deformi, accompagnati da voci inqiuetanti e impaurite. Oh no! Sofia stava ripensando a Fabio! Per fortuna l'entrata in cucina di Ewane, Gillian e il prof la riscossero dai suoi pensieri. Appena vista Lidja, Ewane le si sedette accanto. Anche il prof si sedette. Gillian, invece, cominciò a cucinare. Nell'aria si diffuse un ottimo odore di pancakes. Durante la colazione Karl parlava col prof su come aggiustare ( un gigantesco discorso su ventole di raffreddamento e alimentatori), Gillian e sua figlia discutevano su cosa mangiare a pranzo e Ewane e Lidja si scambiavano parole così dolci da far venire il diabete. Sofia rimase in silenzio, ad ascoltare le varie discussioni. Dopo colazione salì in camera sua e si vestì. Mise un paio di jeans, le sue amate scarpe da ginnastica azzurre e un maglione dello stesso colore. Si guardò allo specchio: c'era la solita ragazza coi capelli rossi e ricci. Forse adesso era un pò più magra e leggermente più alta, ma era sempre la stessa. Nelle tasche dei jeans trovò una foto: c'erano lei e Fabio abbracciati e sorridenti. Sofia prese con delicatezza la foto, come fosse una cosa preziosa,e la mise fra le pagine del suo diario. Già, ormai le piaceva scrivere in un diario tutto ciò a cui pensava o quello che le accadeva.
Decise di andare a occuparsi della serra. Prese l'ipod e l'innaffiatoio e cominciò a lavorare. La musica le rendeva il lavoro molo più divertente, tanto che dopo pochi minuti si dimenticò di ciò a cui stava pensando e prese a canticchiare. Stava ascoltando la rilassante voce di Micheal Bublè; le piante avevano proprio bisogno di un pò d'acqua: da quando il prof si era fidanzato non dedicava più tanto tempo alla cura di quel posto meraviglioso. Non che non fosse contenta, ma non aveva mai visto il prof così romanticone con una donna, ma adeso sentiva che per lei Gillian era sempre più come una mamma. Una volta che Sofia si stufò di ascoltare Bublè decise di mettere un brano casuale. Caso fu che la canzone che iniziò era proprio una molto conosciuta alla ragazza. Un breve inizio di una chitarra e la voce dolce di un ragazzo che qualche volta intonava vertiginosi falsetti. Sofia diventò rossa come un peperone; posò l'innaffiatoio che era in mano e recuperò dalle tasche l'ipod, solo per avere conferma che fosse proprio quella la canzone. Lo schermo luminoso rivelò, infatti, il titolo: Unintended. La ragazza scosse la testa: quel giorno sembrava quasi tutto fatto a posta per ricordarle Fabio...




BUON POMERIGGIO, FANS DRACONIANE! SPERO CHE IL PRIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTO... SAPETE, E' DA IERI POMERIGGIO CHE CI LAVORO! QUESTA E' LA PRIMA STORIA CHE SCRIVO SU EFP, ANCHE SE IN REALTA' SONO ISCRITTA DA DICEMBRE. AVREI VOLUTO COMINCIARE A SCRIVERE BEN DUE MESI FA, MA IL PORTATILE NON MI FACEVA PUBBLICARE LA STORIA. IERI HO PROVATO NEL COMPUTER FISSO ED E' DA QUI CHE HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO (A VOLTE LE COSE PIU' NUOVE NON SONO LE COSE PIU' EFFICENTI! XD). SONO SICURA CHE PRESTO CONTINUERO'... INTANTO SE VOLETE LASCIARE UN VOSTRO PARERE NON ESISTATE A SCRIVERMI UN COMMENTO, NE SAREI MOLTO FELICE. CIAO A TUTTE!
P.S. SO CHE E' PICCOLINO IL CAPITOLO, MI SPIACE MOLTO. IL PROSSIMO SARA' PIU' GRANDE, PROMESSO!

 

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Capitolo 2
*** Dopo tanto tempo... ***


 
Sofia uscì dalla scuola pomeridiana sospirando sollevata: finalmente le vacanze! Erano all'incirca le quattro  del pomeriggio e il cortile della scuola era pieno di ragazzi di tutte le età felici del fatto che quello era stato l'ultimo pomeriggio di scuola. Quel giorno era durata solo due ore, il tempo di fare quella stupidissima verifica di greco. Sofia doveva tornare a casa e passeggiò con calma fra le vie di Roma e, non si sa come, finì davanti al suo vecchio orfanotrofio. Senza neppure pensarci, aprì il cancello ed entrò. Il luogo era sempre lo stesso: la solita muffa occupava regolarmente le pareti e milioni di suore giravano qua e là come se avessero sempre fretta. Stava per uscire, quando qualcuno le si avvicinò:
- Scusi, ha bisogno di qualcosa?-
Sofia si ritrovò davanti una donna anziana che riconobbe all'istante:
- Giovanna?!-
La donna guardò la ragazza con attenzione, poi spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca:
- Sofia?! Sei tu?!-
-Sì, Giovanna-
Si abbracciarono, poi la vecchia donna la fece accomodare:
- Come sei grande! Sei diventata bellissima!-
- Grazie!-
-Come mai da queste parti?-
-Così, ci sono arrivata per caso e ho deciso di salutarvi-
Giovanna la guardava entusiasta, forse anche se la rimproverava sempre le aveva pure voluto bene.
-Incredibile, è passato così tanto tempo... ora sei grande. Come va?-
- Tutto quanto splendidamente... solo che..-
Giovanna si ricordò all'improvviso di qualcosa. Disse che andava a prendere una cosa e sparì fra i corridoi per riapparire pochi minuti dopo con qualcosa in mano. Era un quaderno e un foglietto ingiallito.
-Sofia... pochi giorni dopo la tua partenza, sotto le lenzuola del tuo vecchio letto trovai questo...-
Mostrò a Sofia un quaderno pieno delle sue foto e delle sue riflessioni. Sofia lo guardò spalancando gli occhi:
- Questo era il mio quaderno! Lo usavo quando ero qui per trascrivere tutta la mia vita ed attaccarci delle foto e delle cose importanti!-
- Già... credo sia arrivato il momento di restituirtelo! Poi ho trovato questo poche settimane fa-
Mostrò alla ragazza il foglietto. Sopra c'era scritto qualcosa...

ALLA RAGAZZA COL NEO VERDE E I CAPELLI ROSSI, CHE SE NE ANDO' DA QUI ANNI FA...
LUI NON E' MORTO, E' VIVO. E' TORNATO PER PRENDERVI, PER PRENDERE TUTTO IL MONDO E STAVOLTA CI RIUSCIRA'.
TU E I TUOI AMICI DOVETE FARE ATTENZIONE, PERCHE' SARETE I PRIMI AD ESSERE PRESI. SE PER LUI DOVESSE FINIRE MALE STAVOLTA VI PORTERA' TUTTI...


Sofia finì di leggere stupita. Guardò Giovanna e cercò di sorridere:
-Sarà solo uno scherzo!-
- Già, ma sembrava un biglietto per te, quindi portatelo.-
- Ok, adesso devo proprio andare. Grazie di tutto, Giovanna-
- Figurati! E' stato un piacere rivedere la ragazzina che svegliavo tutte le mattine-
Dopo aver salutato Giovanna, Sofia corse fuori, pronta per tornare a casa.

                                                                                                               * * * * * *
                                                                                         
Sofia aprì la porta di casa. Era stanca e aveva ancora qualche ora, prima della famosa venuta di Fabio. Da quanto il ragazzo aveva scritto sarebbe partito la mattina, per arrivare il pomeriggio a Roma e di sera sarebbe arrivato. Sofia si chiese in che stanza avrebbe dormito: quasi sicuramente in quella di Ewane e Karl. Ancora erano le cinque del pomeriggio e aveva un po’ di tempo per rilassarsi. Come prima cosa si cambiò, mettendo i primi vestiti che le capitarono per le mani (una felpa e dei jeans), andò in cucina e fu curioso trovare sul frigo un biglietto con varie scritte di mani diverse, scritte anche in momenti diversi:
 
IO E CHLOE SIAMO USCITE PER COMPRARE GLI INGREDIENTI PER LA CENA DI STASERA, GILLIAN.
Io e Ewane siamo usciti a fare una passeggiata. A dopo, Lidja.
Siamo in un negozio di informatica qui vicino, arriveremo in tempo per la cena. Karl e il prof.
 

Sofia sbuffò, ma non potè trattenere una risata vedendo quel foglio. Prese una lattina di coca-cola e s’incamminò per la casa, arrivando nel salotto. Si buttò sul divano e cominciò a sfogliare il quaderno che le aveva dato Giovanna. C’erano tante foto e scritte… Sofia si sentì stanca, aveva sonno e si addormentò sul divano.
                                                                                                                      *******
Sofia sentì bussare, sicuramente doveva essere qualcuno dei suoi coinquilini.                                   
–Arrivo- disse con voce ancora assonnata.                                                                                                  
Una volta arrivata davanti la porta la aprì. Si ritrovò davanti un ragazzo bellissimo, con dei bellissimi capelli ricci castani, era alto e magro; avvolto in una giacca di pelle nera. Sofia conosceva benissimo, meglio di chiunque altro quel ragazzo:                                                 -Fabio…-                                                                                                                                                               -Sofia…-                                                                                                                                                                   
Fabio le sorrise, per poi dare uno sguardo divertito ai suoi capelli e al suo abbigliamento. Sofia arrossì: Fabio si era presentato elegante e profumato, mentre invece la ragazza aveva i capelli rossi tutti spettinati e i primi vestiti pescati dall'armadio addosso.                                                                         
–Sei in anticipo!-                                                                                                                                   
 Disse Sofia guardando lo schermo del suo telefono:                                                                                    
-Sono ancora le sei del pomeriggio!-                                                                                                                          
 -No, Sofia. Sono le sette e mezza-                                                                                                                                                      
Rispose Fabio guardando il suo orologio da polso. Sofia lo fece entrare in casa, imbarazzata. Sentiva lo sguardo del ragazzo puntato addosso, finchè non disse:                                     
 -Posso abbracciarti?-                                                                                                                                             
Sofia lo guardò con gli occhi spalancati e rispose balbettando:                                                                                       
-S..S..Se è un abbraccio fra amici allora… certo!-                                                                                       
In un secondo sentì le braccia di Fabio circondarla. Rimasero abbracciati per un po’ di tempo, poi Sofia si rese conto che era meglio cambiarsi:                                                            
-Io vado a prepararmi. Gli altri dovrebbero arrivare fra poco. Tu intanto siediti in salotto, guarda la Tv… fa quello che vuoi! A che ora viene tuo padre?-                                                            
- Vengono alle nove-                                                                                                                                     
Sofia lo guardò e salì sopra. Fabio non aveva detto ‘’Vengono’’?! Chi altro sarebbe venuto? Sofia pensò fosse stato un errore e cominciò a cercare qualcosa di carino da mettersi ,nell’armadio.
                                                                                                                     
                                                                                                               ******

Fabio rise, divertito. Era stato bello rivedere Sofia com’era veramente, al posto che con altri vestiti che non facevano parte del suo look abituale. Si sedette sul divano, guardandosi attorno. Era rimasto tutto come l’aveva lasciato, tranne il tavolino, dove adesso si trovava un quaderno. Fabio aprì il quaderno e vide una bambina coi capelli rossi di all’incirca sei anni. Continuò a guardare le foto di Sofia, a volte più grande e altre volte piccolina. Ad un tratto sentì il suono dell’asciugacapelli: Sofia aveva quasi finito. Continuò ancora a leggere, fino ad arrivare all’ultima pagina, dove stava un foglietto ingiallito. Lesse il contenuto, rimanendo a bocca aperta…                                                                       
-Eccomi! Sono pronta!-                                                                                                                                                                                
Scese dalle scale una bellissima Sofia con un paio di leggins con dei fiori rosa, degli stivali neri, una maglietta rosa e un cardigan nero. Il ragazzo cercò di nascondere quel foglietto nella tasca dei jeans.                                                                                                                                        
–Sei molto graziosa-                                                                                                                                                   
-Grazie-                                                                                                                                                                                                                        Sofia era diventata viola, ma per fortuna in quel momento entrarono tutti. Lidja e Ewane, Gillian e Chloe e Karl e il prof. C’era pure il padre di Fabio, Peter. Gillian e il prof guardarono Sofia e le sorrisero. Allora erano andati a prendere il padre di Fabio! Alla fine entrò pure una ragazza ungherese. Aveva i capelli biondi e gli occhi castani; doveva essere più piccola di Sofia di un annetto. La ragazza guardò Sofia, poi Fabio, correndo ad abbracciarlo. Fabio le cinse la vita con un braccio, sorridendole affettuosamente. Sofia sentì la rabbia e la gelosia invaderla velocemente. Di questo la misteriosa ragazza se ne accorse e rise ancor di più. Anche Fabio rise, prima di parlare e chiarire tutti i dubbi di Sofia:                                                                                  
--Sofia, questa ragazza è Edit ed è mia sorella-
Sofia guardò stupita i due ragazzi, accorgendosi solo in quel momento che, anche se i colori erano diversi, erano completamente uguali...






*Angolo dell'autrice*
Salve a tutti!! Spero vi sia piaciuto il capitolo! Che ne pensate della visita di Sofia all'orfanotrofio? E di quel biglietto misterioso? E della misteriosa Edit? Non preoccupatevi: nei prossimi capitoli avrete le risposte a tutte queste domande! Sono rimasta sveglia apposta per scrivere (sono esattamente le 23:46! Ho sonno!). Devo ringraziare tutte quelle che hanno commentato il primo capitolo di questa storia... voi siete una delle tante ragioni per cui continuo a scrivere. Adesso vado che sono stanchissima.. Buonanotte <3!

                                                                                                                  

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Capitolo 3
*** Chiacchiere nello stanzino e a cena ***


Sofia era rimasta piuttosto stupita: da quando Fabio aveva una sorella?! Edit le sorrideva felice, con un sorriso dolce che la rendeva ancora più bella.
chiese guardando suo fratello con un sorriso furbetto, facendolo leggermente arrossire.
< Edit!> esclamò Fabio guardando di rimando la sorella.

Sofia in quel lasso di tempo era diventata rossa come un pomodoro, Fabio la guardò e sorrise. I ricordi salirono veloci, risvegliandosi dopo tanto tempo. Sofia ricordò di Edimburgo, di quella sera, quando lei e Fabio si erano baciati per la prima volta. Fabio quella sera le aveva detto che era carina quando arrossiva. Tutti si salutarono, poi, mentre Edit e gli altri si dirigevano in salotto, Fabio prese la mano di Sofia.
< Devo parlarti> disse lui, mentre apriva la porta del piccolo stanzino dove Gillian teneva scope, palette e altre cose per pulire.
<< Fabio!>> esclamò Sofia, quando il ragazzo la spinse dentro e chiuse la porta.
rispose lui accendendo la luce, poi riprese a parlare < Che ne pensi di Edit?>

<< Sai, Sofia, ti ho raccontato che mio padre abbandonò sia me che mia mamma. Quando ci abbandonò si risposò con una donna e ebbero una figlia: Edit. Ha quindici anni e quando ho scoperto che era mia sorella sono rimasto sconvolto, poi ho imparato a conoscerla e mi sno reso conto che è dolce e che abbiamo molte cose in comune>>

<< Beh, l'amore per la musica, il fatto che in lei riposava Idhunn...>>
<< Che cosa?! Quindi lei quando noi abbiamo salvato il mondo....>>
<< Non è diventata un assoggettato, esatto. E' rimasta nascosta in Ungheria, dentro la cantina per tutto quel tempo. Quando poi abbiamo sconfitto Nidhoggr credeva di essere impazzita. Mi ha raccontato queste cose vedendo il mio neo sulla fronte. Anche se non è più dorato l' ha riconosciuto, perchè lei ha lo stesso, ma sul braccio. In lei riposava Idhunn perchè in me riposava Eltanin; questo non è una cosa fra genitore e figlio, bensì fra fratelli. Edit è l'unica oltre noi a sapere di Draconia, dei Draconiani e tutto il resto.>>
<< Incredibile!>> Sofia era ancora più sorpresa, ma capì che Edit e Fabio erano molto uniti perchè condividevano la stessa storia. Sarebbero rimasti lì per altro tempo, se  non fosse stato per Gillian che urlò dalla stanza dalla pranzo:
< A tavola!>
Fabio stava per uscire dallo stanzino, quando Sofia gli afferrò il polso e gli chiese: < Ma la madre di Edit?>
<< E' morta...>>
< Anche Edit fa questi incubi?>
< Si, anche se non con la nostra stessa frequenza>
Detto questo andarono verso la sala da pranzo. C'erano tantissime cose da mangiare! Sofia si sentì chiamare da qualcuno, Edit le chiese cordialmente:
<< Sofia ti dispiace se mi siedo accanto a te?>>
<< No, fa pure>>
Tutti si sedettero, mangiarono, parlarono e scherzavano. Anche gli altri rimasero sorpresi per Edit, ma Fabio avrebbe spiegato meglio dopo. Ad un tratto Gillian chiese a Fabio: < Fabio. lì in Ungheria avevi una ragzza?>
 A Fabio andò l'acqua che stava bevendo di traverso, Lidja e Edit risero leggermente e Sofia arrossì, tanto che dovette abbassare lo sguardo sul piatto.
<< Beh, ecco, l'ho avuta, ma ora non più. Si chiamava Klàra.>> disse lui arrossendo
<< Tu eri fidanzato con Klàra?! Ma vi siete mai baciati? Io pensavo foste amici!>> esclamò Peter sorpreso.
<< Papà, sono stati fidanzati per una settimana! Non hanno avuto neppure il tempo per baciarsi che già Klàra l'ha lasciato.>> disse Edit e quest'ultima affermazione, confortò Sofia: almeno nessuna ragazza in Ungheria lo aveva baciato.
Peter, però, incuriosito da questa storia continuò < E come mai ti ha lasciato?>
Edit rise e spiegò << Beh, era gelosa: Fabio non faceva altro che parlare di.... Ahi!>>
Fabio pestò da sotto al tavolo il piede della sorella, poi tutti e due guardarono brevemente Sofia. "Sono io il motivo per cui Fabio e questa Klàra si sono lasciati!" pensò mentre arrossiva.

A fine cena si decise che Edit e Fabio avrebbero dormito lì e che Peter sarebbe andato a dormire da un suo cugino che viveva poco lontano. Peter partì verso le undici di sera e rimaso solo da decidere dove Fabio e sua sorella avrebbero dormito. C'era un letto in quella che una volta era stata la stanza di Fabio e un divano- letto nella stanza di Sofia. Il prof non avrebbe mai permesso che Sofia e Fabio dormissero nella stessa stanza, così, per sollievo di Sofia, decisero che avrebbe dormito nella sua stanza Edit.

Edit era già sotto le coperte, quando Sofia entrò in pigiama nella sua stanza. Si vedeva che l'ungherese aveva voglia di parlare un po', visto che appena arrivata Sofia , si mise a gambe incrociate.
<< Mio fratello ti ha descritta perfettamente!>> disse Edit, poi continuò.
<< In effetti, nel sentirlo sempre parlare di te mi veniva voglia di conoscere la ragazza che gli aveva fatto perdere la testa!>>
Sofia arrossì << Perdere la testa?! Ma che dici?! Io e Fabio ormai siamo solo amici!>>
<Ormai?! Senti, io so tutto di voi due e può sembrare che Fabio ti voglia solo come amica, ma non è così, credimi! Noi parliamo spesso e siamo molto legati, lui mi ha raccontato ogni cosa della sua vita! Io so di quella sera a Edimburgo, di quando ti ha lasciata, per un motivo che ancora non capisco, e so pure che lui ti vuole ancora. Ti prego! Dagli un'opportunità! Sai quanto mi piacerebbe diventare tua cognata?!>>
Si misero tutte e due a ridere per quell'ultima frase. Parlarono ancora, ma della loro vita, di interessi... Sofia scoprì che Edit era molto simpatica. Finirono di parlare verso l'una di notte. Sofia spense le luci e si mise sotto le coperte. Nel buio sentì la voce della ragazza << Ci penserai?>>
La draconiana non voleva rispondere, ma le parole uscirono fuori da sole << Ci penserò, te lo prometto>>
Sofia era così assorta nel pensare a Fabio che non si accorse di qualcuno che scrutava la casa con attenzione, fuori dalla finestra.

La figura nera come la notte guardava da sopra un albero la stanza della Draconiana dai capelli rossi, aveva sentito tutto. "Perfetto" pensò mentre spiccava il volo e volava via, lontano...

ANGOLO AUTRICE
Buongiorno! Da quanto tempo non mi sono fatta sentire?! E' passata una vita dall'ultima volta! Mi dispiace tantissimo, ho avuto una vita molto piena in queste settimane: litigi fra amiche, gite, schede di preparazione per gli esami, giornalismo.... Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. Cosa ne pensate?? Che dite ora di Edit? Vi sta più simpatica? Io odio Klàra, chi è con me alzi la mano! Anche se ho fatto in modo che l'unica ragazza ad aver baciato Fabio fosse Sofia ;) Eper non parlare di questa misteriosa figura nera? Chi pensate che sia? Fatemelo sapere! Io mi farò sentire prestissimo ( e stavolta sarà veramente presto, lo prometto!)! Ora vado a fare colazione: scrivere questo capitolo mi ha fatto venire fame :D CIAO!!
P.s. Ve e siete accorte che gli angoli autrice hanno gli stessi colori dei Draconiani? Persino in ordine! Solo che non so che colori fare quando supererò il quinto capitolo! Vabbè, ci penserò poi!                                                                 

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Capitolo 4
*** L'incubo ***


Fabio si trovava in un prato di erba secca, pieno di alberi spogli. Il vento gli scompigliava i capelli,  ma non riusciva a percepirlo. Si sentiva qualcosa in lontananza, una voce.
-Fabio! Aiutami!-
Era una voce disperata, di una ragazza, una ragazza che conosceva benissimo. Ad un tratto la ragazza della voce apparve: Sofia correva fra gli alberi spogli, aveva i vestiti della battaglia contro Nidhoggr e scappava disperata via da qualcosa. Lo guardò per un istante, poi corse via, spaventata. Fabio le corse dietro, sentiva urla. Arrivò in una radura e vide una viverna gigantesca su una preda.
-Vattene Via!- come una gigantesca colomba la viverna volò via e Fabio si chinò per andare a soccorrere la vittima. Bastò avvicinarsi poco per vedere una ragazza dai capelli rossi, pallida, che non dava segni di vita. Fabio si gettò su Sofia e la strinse. Non respirava e il ragazzo poggiò la mano sul suo collo, ma non sentì il cuore battere.
-Sofia! Non farmi questi scherzi idioti! Apri gli occhi!- urlò Fabio disperato piazzandosi sopra di lei e cominciando a fare la respirazione bocca a bocca. Sembrava quello che era successo molto tempo prima, quando Sofia gli aveva salvato la vita. Continuò, finchè non si accorse che non serviva a nulla.
-No! Sofia!-


-No!- urlò Fabio. Urlò così forte che sentì qualcuno correre vero il garage dove lui dormiva e poco dopo si ritrovò davanti tutti: Gillian e il prof assonnati, Lidja confusa, Karl consapevole del fatto che aveva avuto un incubo, Chloe e Ewane che si guardavano in giro per vedere come mai aveva urlato e Edit e Sofia preoccupatissime e pallide.
-Sofia!- disse Fabio, alzandosi dal letto e correndo verso di lei. L'abbraccio forte e si calmò, era stato solo un incubo e Sofia stava bene.
-Fabio!- disse Sofia sorpresa, ma quando sentì il ragazzo tremare lo abbracciò venendo avvolta dal suo profumo. Già, il suo, quello che ognuno di noi ha, personale.
-Cosa è successo, Fabio!- chiese il prof spaventato, ma infastidito per il fatto che era ancora abbracciato a Sofia.
Fabio non si staccò da lei ma lo guardò appoggiato alla spalla di Sofia -Ho avuto un…-
-…Incubo- continuò Karl.
-Vieni, George, aiutami a preparare una camomilla per Fabio. Lo chiederei a Thomas, se non fosse andato in vacanza…- concluse Gillian afferrando la mano del prof.
Tutti sapevano che Fabio avrebbe rivelato il suo incubo solo ad una persona, così i draconiani uscirono fuori. Per pochi secondi rimase anche Edit, ma quando si rese conto di essere di troppo uscì arrossendo. Rimasero solo Fabio e Sofia, ancora abbracciati.
-Dev’essere stato un incubo bruttissimo, per abbracciarmi in questa maniera- disse Sofia, ma si pentì subito, visto che, appiccicata a Fabio, sentì il cuore del ragazzo battere velocissimo, proprio come il suo. Così si staccò, ma gli strinse forte la mano. Fabio si sedette a gambe incrociate sul letto e Sofia avvicinò una poltroncina al letto. Solo a quel punto Fabio guardò il suo abbigliamento, era in pigiama: i pantaloni erano larghi e rossi e la maglia era leggermente più stretta, bianca, con alcuni cuori rossi. Sofia, sentendosi osservata, arrossì, poi gli chiese - Ehm… Perché non mi parli del tuo incubo?-
Se Fabio fosse stato sdraiato sarebbe sembrato l'incontro con una psicologa e quel pensiero gli fece spuntare un impercettibile sorriso, poi s'incupì di nuovo:
-Ho sognato che… mi trovavo in una foresta e… Sofia tu… urlavi… poi ti ho vista per terra, morta… -
-Che cosa?!-
-Sì, era la preda di una viverna, ma io sono arrivato troppo tardi! Questo è un segno: io non sono in grado di salvarti!-
Sofia si alzò e Fabio la imitò. Gli prese la mano e lo condusse verso la porta che conduceva fuori, in  giardino. Il freddo della notte invernale era insopportabile, ma Sofia aveva portato un’ampia  e calda coperta. Camminarono un po’, fino a ritrovarsi davanti ad una panchina sotto un salice piangente. Si sedettero entrambi e si misero la coperta sulle spalle.
Dopo poche esitazioni il ragazzo la guardò e Sofia avvampò, perdendosi nuovamente nei suoi occhi, poi cominciò a parlare:
-Senti, Fabio, era solo un incubo. Tu mi hai salvata milioni di volte…-
-Sì, ma non è mai abbastanza per le persone che si amano-
Sofia sentì le guance diventare viola, ma continuò a parlare, facendo finta di non aver sentito l'ultima frase, riprese a parlare, con la voce che tremava:
-Non abbatterti… Era solo un incubo-
-Allora cosa dovrei fare? Ignorarlo?! Sofia, ho provato a dimenticarti milioni di volte, ma non ci sono riuscito e ho sempre paura che possa accaderti qualcosa!-
Sofia non sapeva più che dire per evitare quel discorso, lo guardò confusa, col cuore che batteva fortissimo. C'era un silenzio tombale e aveva paura che si potesse sentire il suo cuore tamburellare impazzito. Per un po' non capì quel che stava accadendo, perchè accadde molto lentamente. Fabio si avvicinava e Sofia anche, inconsapevole di ciò che stava facendo, sentiva il suo respiro caldo, il suo profumo, era tutto perfetto e terribile al tempo stesso. Perfetto perchè con Fabio era tutto perfetto e terribile perchè aveva provato così tanto a dimenticarlo... ora tutto le sembrò inutile. Per un secondo pensò "Chi se ne importa", poi ripensò al fatto che ora Fabio abitava lontano da lei, troppo tardi, però per allontanarsi. Sentì le labbra di Fabio poggiarsi leggermente sulle sue, sfiorandole. Durò qualche secondo, poi Sofia si allontanò di scatto, tutta rossa, si alzò e lo guardò:
-Fa freddo… Entriamo, di sicuro Gillian e il prof ti hanno già preparato la camomilla!- disse imbarazzata, senza riuscire a guardarlo. Fabio si bloccò per un secondo, come se si stesse rendendo conto solo ora di ciò che era successo. Si alzò e camminarono. Fabio si tolse la coperta dalle spalle e la mise su Sofia, mantenedo una distanza di mezzo metro. Tornarono indietro, in silenzio.
Tutti notarono le loro facce, ma non dissero nulla. Tornarono nelle loro camere. Sofia trovò un post-it attaccato alla porta. Era di Karl:

Dobbiamo parlare noi tutti una volta per tutte! Domani sera Gillian, il Prof e Peter andranno in un locale (per una serata fra adulti), Edit andrà a trovare una sua cugina e rimarrà con lei per l'intera serata. Dobbiamo approfittarne, stanno accadendo cose insolite e noi dobbiamo capire cosa sta accadendo, anche se non siamo più Draconiani, per ogni problema, tu rimani il nostro capo!

Sofia sorrise: almeno la ritenevano ancora il capo e per qualche secondo si dimenticò della sensazione che provava alle labbra, come se sentisse ancora la morbidezza delle labbra di Fabio sulle sue, anche se leggermente appoggiate. Pochi minuti dopo, però, quella sensazione le attanagliò lo stomaco, come fare? Perchè era così difficile stare lontana da Fabio?

Fabio era steso sul suo letto con le mani dietro la schiena, la camomilla non era servita a nulla:era ancora sveglissimo. Non più per l'incubo ,bensì per quello che era successo con Sofia. Si sentiva felicissimo, se all'inizio si era sentito in colpa per non aver rispettato il volere della ragazza, adesso l'avrebbe ribaciata milioni di altre volte. Per la prima volta dopo tempo si addormentò, in un sonno tranquillo, senza incubi...

La solita figura nera stava appostata lì, da sopra un albero, ad osservare la casa buia                  
 -Questa è la prima parte del mio piano, ancora è solo l’inizio, Draconiani…-                                                                                         Poco dopo arrivò il suo servitore: -Mio signore, cosa dobbiamo fare adesso?-                                                      
-Presto andrai ad eseguire i miei ordini e a quel punto, per i Draconiani, non ci sarà via di scampo!-
 
 
Angolo autrice
Salve a tutti! Come va? E’ passato un po’ di tempo dall’ultimo capitolo. In realtà questa è la seconda volta che pubblico questo capitolo, la prima volta era il mese scorso, però mi è venuto male (non si vedevano i dialoghi) e ho smesso. Finalmente oggi ho ripreso a scrivere! Ora parliamo del capitolo… che ne pensate dell’incubo di Fabio? E del bacio? Cosa succederà a questa “riunione fra draconiani”? Chi è la figura nera e cosa farà il suo servitore? Scrivetemi cosa ne pensate, io mi collego ogni giorno su EFP, e sarei felice di trovare le vostre recensioni (spero positive). Prometto che dal prossimo capitolo in poi le cose diventeranno un po’ più chiare, capisco che ancora ci sono molti interrogativi… Adesso vado, baci!

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Capitolo 5
*** L'aggressione ***


-Mi raccomando, ragazzi, fate i bravi! Non ho potuto preparare la cena, ma voi prendetevi una pizza! Fate attenzione e non aprite agli sconosciuti! Per qualsiasi cosa chiamateci!- Gillian era preoccupatissima, non voleva lasciare i sei ragazzi a casa da soli, ma questo era proprio troppo!
-Gillian, cara, i ragazzi sono grandi e maturi! Sono sicuro che andrà tutto bene!- disse ridendo il prof, prendendo la sua fidanzata a braccetto.
-Va bene, ma...Fate i bravi! Ciao!- concluse imbarazzata Gillian, prima di richiudere la porta di casa dietro di sè.
-Per fortuna! Credevo che non sarebbero più usciti!- sospirò sollevato Ewane.                                                                      
-Beati voi che almeno avete una madre che si preoccupa!- disse tristemente Karl, facendo zittire tutti i presenti. Rimasero così per qualche secondo, poi si spostarono in cucina, cercando di dimenticare ciò che aveva da poco detto Karl.
-Bene... esattamente perchè hai voluto fare una sorta di "riunione" di draconiani?- chiese confusa Lidja, che credeva che quegli incubi fossero dovuti alla cucina a volte troppo carica di Gillian.
-Lidja, non è un caso! Qui sta succedendo qualcosa!- provò a farle capire Sofia, che non sopportava che la sua amica se ne stesse infischiando.
-Ok, ma ho fame, ora. Intanto telefono per le pizze.- concluse Lidja alzandosi. -Pronto? Si, vorrei ordinare sei pizze...-
Intanto, mentre Lidja era al telefono, Karl cominciò a parlare:
-Ragazzi, spero che voi non la pensiate come Lidja!-
-Purtroppo, stavolta sono dalla tua parte, Karl, secondo me questi incubi sono una sorta di previsione!- disse Ewane, ma, ricordandosi al'improvviso gli ultimi avvenimenti, si zittì. Tutti guardavano Sofia preoccupati, perchè, se ciò che diceva Ewane era vero, allora... Sofia sarebbe....
-No! Non è possibile! Non sono previsioni! Non accadrà nulla!- urlò infuriato Fabio, stringendo da sotto il tavolo la mano di Sofia. Lei arrossì e non lo guardò, ma non gli lasciò neppure la mano.
- Ok, scusa, ma calmati!- disse Ewane dispiaciuto, ma infastidito.
- E allora cosa significano questi sogni?- chiese Chloe, che fino a quel momento era stata in silenzio, ma che dopo lo scoppio di rabbia da parte di Fabio, si era riscossa.
-Secondo me qualcuno sta cercando di spaventarci attraverso i sogni- disse Fabio, che non credeva ( e non voleva credere soprattutto) che fossero delle previsioni.
-Sarà, ma magari... che so! Sono delle cose normali per i draconiani. Magari questi incubi sono una sorta di ricordo dei vecchi tempi.- propose Lidja.
- Possibile, ma... c'è dell'altro- confessò Karl
- Che cosa?!- chiese Ewane
- Mi è capitato di vedere, un paio di volte, qualcosa fuori-
- Che tipo di qualcosa?- Sofia sentiva il cuore battere forte, possibile che le sensazioni che aveva avuto fossero... reali?
- Non lo so, ma, mi sembrava... una persona!-
Proprio nel pieno di quel momento di tensione suonarono al campanello.
-Di sicuro è mia sorella Edit: si è dimenticata il cellulare, magari l'ha accompagnata mio cugino a riprenderlo.- disse Fabio.
-Oppure sono le pizze.- detto questo Chloe si alzò dallo sgabello e corse verso la porta.
-Voi cosa credete?- chiese Karl, guardando Chloe scomparire nel corridoio.
- Non lo so..magari era solo la tua immaginazione!- propose Fabio
-Stai per caso dicendo che mi sono immaginato tutto quanto?- l'atmosfera cominciava a farsi tesa, quando sentirono un urlo provenire da fuori.
-Chloe!- dissero tutti correndo verso fuori.
Chloe era fuori, in giardino. Era per terra, svenuta e con una grossa ferita sul braccio.
- Chloe! Sveglia! Che ti è successo!?- urlò Ewane dando piccoli schiaffetti alla sorella che poco dopo si svegliò.
- Qualcosa... era una... mi ha graffiata con gli artigli... è entrata in casa!-
Tutti sbiancarono e corsero dentro. Ewane prese in braccio la sorella, ancora debole per camminare. Nel salotto si sentì un rumore, simile a un vetro rotto. Una volta lì i draconiani si guardarono attorno, in cerca dell'aggressore.
-Com'è bello vedere sei ragazzi così uniti!- disse una voce.
-Chi sei? Fatti vedere!- urlò Lidja
- Tutto a suo tempo! Prometto che prima di uccidervi vi dirò chi sono, ma prima... perchè non invitare qualcun'altro, a farci compagnia?- riuscirono a vedere un'ombra che cominciò a fare uno strano canto. I vetri delle finestre si ruppero, facendo entrare altre cinque figure. Sofia corse ad accendere una grossa abat-jour su un tavolino e finalmente riusciron a vedere gli aggressori.
- Sono delle viverne!- urlò Fabio
Il capo di quel gruppo di viverne si avvicinò -Esatto!-
-Cosa volete?!- urlò Karl
-Beh... abbiamo molto lavoro da sbrigare. Vorremmo uccidervi tutti, ma la cosa più importante, in un gruppetto come il vostro, è il capo...-
La viverna cominciò ad avvicinarsi a Sofia, ma Fabio si mise davanti a lei, per proteggerla.
-Guai a te! Prova ad avvicinarti e sei morto!-
- Oh! Che scena commovente! Vorrà dire che vi uccideremo tutti- le viverne scattarono e attaccarono tutti i draconiani. Chloe si era ripresa, ma non era in grado di difendersi, così si ritrovò circondata da tre viverne. Ewane corse in cucina ed afferrò i coltelli da cucina di sua madre. Ne passò uno a Karl e insieme uccisero le viverne. Le creature caddero a terra e scomparirono, come se non fossero mai esistite. Lidja afferrò un vaso(per fortuna poco costoso) e lo ruppe in testa alla viverna che la stava attaccando, quella cadde a terra e Ewane la uccise. Fabio era stato scaraventato da una viverna lontano, contro una poltrona. Combattè a mani nude, contro gli artigli della viverna. Presto le braccia e il viso gli si riempirono di graffi. Sofia si era ricordata che il prof, appesa al camino, teneva una spada risalente al medioevo. La prese con tutta la forza che aveva e uccise la viverna che stava attaccando Fabio. Sembrava tutto finito, quando il capo delle viverne, comparve dietro a Sofia, pronto a darle un colpo mortale.
-Sofia, attenta!- urlò Fabio correndo verso di lei, ma qualcosa, dientro ancora la viverna la uccise.
Sofia si girò e la viverna le cadde addosso, morta. Rimase per terra, sentendo i vestiti macchiarsi di sangue viola, prima di sentire la viverna scomparire.
-Sofia! Stai bene?- Fabio era corso verso di lei. La fece alzare e controllò che stesse bene.
- Sbaglio o quella donna vi aveva detto di non aprire la porta agli sconosciuti? Tu che dici fratellino?-
- Già: hai ragione, sorellina. Dovreste fare più attenzione, questa volta siamo venuti noi a salvarvi la pelle, ma cosa sarebbe successo se noi non ci fossimo stati?-
Due voci. Voci familiari, che i draconiani conoscevano benissimo. Due persone apparvero sotto il fascio di luce dell'abat-jour, rimasta fortunatamente accesa. La prima era una ragazza  dai a capelli biondi a caschetto e le lentiggini attorno al naso, vestiva con una canotta bianca, dei leggins neri e degli anfibi e in mano aveva un pugnale, il secondo era un ragazzo coi capelli castani e con in mano una spada nera.
-Non ci posso credere!- disse Fabio stupito.
Sofia e tutti gli altri draconiani guardarono stupiti: davanti a loro stavano Nidafjoll e Ratatoskr.

*ANGOLO AUTRICE*
Salve a tutti! Dopo un bel po' di tempo eccomi tornata col primo capitolo dove possiamo trovare un po' d'azione! C'era qualcuno che voleva che le viverne volessero tornare in azione, perciò... Che ne pensate? L'arrivo inaspettato di Nida e Ratatoskr vi è piaciuto? Ok... ora forse siete più confusi di prima, ma credo che da qui in poi si comincerà a capire un po' la vicenda in generale. Anche se dobbiamo dire che mi è piaciuto tantissimo scrivere dei Draconiani alle prese con le viverne. Ho dedicato tutta la mattinata per scrivere questo capitolo, non ho neppure fatto colazione! Scusate se non scrivo con regolarità, ma essendo in terza media ho avuto gli esami e ho studiato tantissimo e il risultato è stato un  bel 9! I giorni successivi mi sono un po' rilassata (brutta pigrona -_-' ). Non so quando potrò scrivere il prossimo capitolo, perchè a breve partirò, ma può darsi che potrei scrivere in vacanza e la cosa bella è che passerò da Roma, perciò vedrò finalmente la città di Sof! Ora vado a smangiucchiare qualcosa, che ho la testa che mi gira dalla fame! Voi intanto scrivete le vostre recensioni, mi fa sempre piacere leggerle! Ci vediamo al prossimo capitolo! Ciao!

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