e se la principessa è azzurra quanto il principe?

di LadyGaunt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** esordi ***
Capitolo 2: *** un cuore e un naso spezzati ***
Capitolo 3: *** risvolti ***
Capitolo 4: *** gelosia ***
Capitolo 5: *** La partenza ***
Capitolo 6: *** blackout ***
Capitolo 7: *** non sono come te ***
Capitolo 8: *** Conversazioni con un amico ***
Capitolo 9: *** Un brindisi amaro ***
Capitolo 10: *** La vendetta del principe ***
Capitolo 11: *** La calma dopo la tempesta ***
Capitolo 12: *** Complicazioni ***
Capitolo 13: *** Un mese dopo ***
Capitolo 14: *** L'invito ***
Capitolo 15: *** Il piano ***



Capitolo 1
*** esordi ***





Salve! Colei che scrive si reputa una fan di uno dei manga e anime che in questi anni è riuscito a conquistare grandi e piccini. Mi sto riferendo all'intramontabile Dragon Ball, creazione partorita dalla mente di Akira Toriama circa 20 anni fa. Il nostro caro Akira però si è dimenticato di spiegare come sia nata la coppia più improbabile e misteriosa di Dragon Ball. A questo proposito ho deciso di raccontare cosa a mio modesto parere accadde in quei tre anni che precedono l'arrivo dei terribili androidi.


ESORDI


Quando lo strano ragazzo venuto dal futuro sparì in una luce abbagliante sulla sua macchina del tempo e Goku, con la partecipazione di Junior perchè colpito da alzaimer, aveva riferito quale fosse il messaggio che egli portava, i nostri amici si congedarono tra di loro per darsi appuntamento ben tre anni dopo quando ormai avrebbero dovuto fronteggiare la minaccia degli androidi.

Tutti presero il volo verso le rispettive dimore.

Anche Vegeta che non si sa ancora per quale arcano motivo aveva deciso di unirsi ai guerrieri Z per difendere la Terra, abbandonando la professione di mercenario spaziale, si stava dirigendo alla Capsule Corporetion, che forse per la presenza di Yancha aveva scambiato per un luogo di accoglienza per i senza tetto, volando a tutta velocità per evitare di sentire le continue chiacchiere di quella sciocca donna dai comunissimi capelli azzurri, che al momento rimproverava e minacciava di morte se l'avesse fatta cadere quel buono a nulla di Yancha.

Atterrò nel giardino di casa Brief e senza degnare di un solo sguardo la madre di Bulma che non appena lo vide cominciò a tessere una serie di elogi su come fosse bello ed intelligente, si diresse verso il laboratorio dove era certo di trovare il signor Brief. La porta del laboratorio si aprì.

“Buon giorno Vegeta cosa posso fare per te?” chiese appena vide il sayan che gli si avvicinava.

“Voglio una stanza speciale in cui allenarmi come quella che hai fatto per Kaarot. Costruiscimela!!” gli urlò prendendolo per il colletto della camicia e lasciando così cadere il povero gatto-pipistrello-non ho ancora capito cosa nero che lo scienziato usava portarsi in spalla quasi fosse una cosa normale.

“Certo Vegeta, non ci sono problemi guarda caso ne ho una pronta, puoi usarla anche subito se vuoi” disse dopo che Vegeta rendendosi conto di essere sul punto di ucciderlo lo lasciò andare.

“Bene non ho tempo da perdere io”

“Perfetto, da questa parte seguimi.”

Il professor Brief condusse il principe dei sayan sul grande giardino che dava alle spalle della casa dove furono accolti dalle urla di una Bulma furiosa.

“Ti prego Bulma non fare così mi sono già scusato centinaia di volte” cercava di dire un povero Yancha mentre schivava il vassoio da thè che Bulma gli aveva lanciato dopo averlo tolto dalle mani della madre.

“Non me ne faccio niente delle tue scuse imbecille!!! come hai potuto lasciare che cadessi ti avevo avvisato!!” urlò la ragazza che già aveva preso una sedia da giardino con tutta l'intenzione di lanciargliela.

“Te l'ho detto è stato un incidente. Te l'avevo detto di non agitarti in quel modo” disse, schivando per poco la sedia.

“non mi sarei agitata se tu non ti fossi messo a sbavare dietro quella ragazza idiota!!” e iniziò a correre verso Yancha il quale capendo le intenzioni della ragazza cominciò a scappare.

I genitori di Bulma cercavano a parole di calmare la figlia, ma inutilmente.

Vegeta che nel frattempo assisteva alla ridicola scena, decise di intervenire e di mettere fine a quella pagliacciata per incominciare finalmente i suoi allenamenti.

Si avvicinò e fece lo sgambetto a Yancha il quale cadde goffamente ai suoi piedi e il nostro principe guardandolo con tutta la sua superba regalità lo schernì dicendo:

“Sei così codardo terrestre da non avere neppure il coraggio di affrontare una donna? Thuft! Mi fai pena!”

“ Come ti permetti?!” rispose Yancha mentre si alzava e stava già assumendo la posizione di combattimento.

“Mi permetto e come, sei una nullità! Se non fosse stato per Kaarot sareste già finiti tutti all'altro mondo” gli diede le spalle e si rivolse a Bulma che stava osservando la scena.

“è tutto tuo donna!”

“Ah dimenticavo” e si girò nuovamente verso Yancha “ Se ti impegni potresti anche riuscire a batterla! Ahahahaha!” la risata di Vegeta colpì Yancha che consapevole della sua inferiorità fu costretto ad incassare il colpo, limitandosi a guardarlo con odio.

“ Forza professore devo inziare subito ad allenarmi se ci tenete alla vostra pellaccia, mi mostri questa stanza”.

“Ah si certo dimenticavo...vieni è proprio qui dietro” disse e fece strada a Vegeta.

Quando Vegeta girò l'angolo, Yancha si sentì libero e soprattutto sicuro di sfogarsi con la sua, ancora per poco, attuale fidanzata.

“Non riesco proprio a capire come puoi ospitare un mostro del genere in casa tua Bulma! È pericoloso! Chi ci assicura che si stia allenando per aiutarci e non per schierarsi con i ciborg e conquistare la Terra? Eh? Ci hai pensato?”

“Oh sta zitto Yancha! Stai esagerando! Se le intenzioni di Vegeta fossero state queste ci avrebbe già uccisi tutti quando un anno fa Goku non era qui a difenderci! Parli così solo perchè sai che ha ragione! E se vuoi smentire le sue parole ti conviene darti da fare e allenarti subito invece di perdere tempo con certe chiacchiere” e senza aggiungere altro entrò dentro casa.


Quando Bulma tornò in giardino teneva in mano una busta. Dentro c'erano una maglietta bianca a maniche corte, dei pantaloncini blù e un paio di scarpe da tennis. Vegeta aveva bisogno dell'abbigliamento adatto per allenarsi pensò, così dato che quel testone non glieli avrebbe mai chiesti decise che doveva prendere lei l'iniziativa. Fuori in giardino c'era ancora Yancha che, dopo aver sistemato le sedie e il tavolo, che erano state le prime povere vittime dello scompiglio di poco fa,stava mangiando una fetta di torta gentilmente offerta dalla signora Brief che al momento stava facendo qualche stupido discorso che il povero Yancha era costretto ad ascoltare se voleva un altro pezzo di torta. Bulma non lo guardò nemmeno e si diresse verso la gravity room da cui vide uscire suo padre.

Prima che la porta si chiudesse Bulma entrò rischiando di rimanere schiacciata.

“Che cosa vuoi donna?” disse Vegeta infastidito. Bulma gli lanciò un'occhiataccia gridandogli

“Ti ho già detto che il mio nome è Bulma! Lo vuoi capire testone!!”

“uhmf! ... è un nome ridicolo...secondo me ti sta meglio “donna”! Comunque non hai risposto alla mia domanda”

“Maleducato! E io che mi preoccupo per te!” urlò lanciandogli la busta che il sayan prese al volo.

“Vedo che sei ancora nervosetta....che cos'è questa roba?”

“Non puoi allenarti con quei vestiti, così te ne ho portati altri più adatti”

“mi sembrava di averti detto che non ho intenzione di indossare i vostri insulsi abiti terrestri! Anzi dove hai messo la mia tuta da combattimento donna?”

“ti riferisci a quello straccio con cui sei arrivato? L'ho messo a lavare! Oh quanto puzzava! Si è allargato il buco dell'ozono per colpa tua, per non parlare dei vicini che pensavano ci fosse stata una fuga di gas! Quindi ti consiglio di accontentarti di quello che ti ho portato”.

Vegeta osservò la busta. Un lampo di terrore gli attraversò gli occhi. Cosa mai poteva contenere?

I primi abiti che quella ragazza gli aveva fatto indossare erano imbarazzanti!! anche peggio di quella stupida tutina blu e arancione che Kaarot indossava da quando aveva 12 anni. Guardò un attimo gli abiti che aveva addosso: maglietta bianca, pantaloni giallo canarino Titty, scarpe verdi e per finire una bella camicia rosa con una scritta intimidatoria, per chi non lo conoscesse, dietro “Bad man”. Cosa ci poteva essere di peggio?

Diede una rapida occhiata al contenuto della busta e quando si assicurò che non ci fossero colori sgargianti che lo facessero apparire ridicolo, guardò Bulma che se ne stava ad aspettare un grazie.

La poverina però non sapeva che prima che tale parola uscisse dalla bocca del principe sarebbero spuntate le palme in Siberia.

“e bene?” disse irritato notando che Bulma non accennava ad andarsene.

“ah e me lo chiedi pure? Potevi anche ringraziarmi non ti pare? O non sono degna nemmeno di un tuo grazie?! Ma che parlo a fare con uno scimmione come te?! Mi fai solo perdere tempo!!” urlò avvicinandosi a Vegeta che si era girato verso le apparecchiature della gravity room che trovava molto più interessanti.

“ bene...allora perchè non te ne vai?”

“ Ti odio!” urlò ed esaudiendo il desiderio del sayan se ne andò.

Le si spezzeranno le corde vocali se continua a gridare in questo modo. Devo ammettere però che ha un bel caratterino! Se non fosse per quei ridicoli capelli potrebbe anche sembrare una sayan. Pensò mentre si stava cambiando.

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Capitolo 2
*** un cuore e un naso spezzati ***


Ben tornati a tutti voi! Ecco il secondo capitolo di questa ff su Bulma e Vegeta! Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno letto il precedente a capitolo e soprattutto lasciato una recensione. Spero che vi piaccia. Buona lettura.


UN CUORE e un naso SPEZZATI


Vegeta non si vedeva praticamente mai.

Il principe dei sayan aveva deciso che oltre alla gravity room, alla sua stanza e alla cucina (ovviamente) non doveva conoscere altro delle capsule corporetion. Era come se in tutto il resto della casa ci fosse appesa sulle pareti una sua foto con scritto “io non posso entrare”.

Sorvolando inoltre sul fatto che il ragazzo sembrava sordo-muto, egli infatti non rivolgeva la parola a nessuno. L'unico ad essere degnato di un tale onore era il povero prof. Brief che, dal canto suo, vedeva la cosa come una disgrazia, poichè tutte le sue conversazioni con il principe consistevano in minacce di morte se non gli avesse costruito macchinari sempre più adatti a migliorare i suoi allenamenti. Macchine ed invenzioni che a Vegeta sembravano usa e getta dato che le distruggeva dopo un solo pomeriggio di allenamento.

Non lo sopporto. È antipatico, maleducato ed intrattabile. Se ne sta tutto il giorno ad allenarsi e ci degna della sua “regale persona” solo quando i suoi istinti di sopravvivenza lo conducono in cucina per svaligiarci il frigorifero”. Si lamentava Bulma con la madre mentre entrambe se ne stavano sedute sul divano a guardare la TV.

Oh su via cara non fare così...lo sai che Vegeta si sta allenando per salvare tutti noi da quei terribili mostri. Io credo che tu sia arrabiata con lui perchè è troppo impegnato ad allenarsi e non ha tempo per te...non è forse così tesoro?”

Ma che cosa dici mamma? Come puoi pensare che io mi possa interessare a un tipo rozzo come lui?!” rispose Bulma arrossendo.

no, non è rozzo, io lo trovo molto affascinante con quella sua aria da bel tenebroso...”

Bulma sospirò, sua madre era fatta così e lei sapeva che la cosa migliore da fare era quella di darle sempre ragione altrimenti non l'avrebbe lasciata in pace.

Si alzò dal divano.

Vado a fare una passeggiata”.


Il sole splendeva emanando un dolce tepore sulla città dell'ovest quel pomeriggio. Bulma stava passeggiando sulla via principale con alcuni pacchetti in mano. Fare shopping riusciva sempre a metterla di buon umore. Quando era uscita di casa era un pò infastidita. Non le andava di uscire da sola così si era diretta in palestra dove sapeva che Yancha si stava allenando, ma quando gli chiese di farle compagnia per le vie della città, lui rifiutò l'invito dicendo che non poteva interrompere i suoi allenamenti per qualcosa di inutile come lo shopping. Frase che ebbe come risposta uno schiaffone sulla guancia sinistra, la preferita di Bulma quando i due litigavano.

Quell'idiota aveva preferito gli allenamenti a lei.

Arrivò alla macchina e posò i pacchi nel cofano. Nella via parallela a dove si trovava lei c'era un bar, l'era venuta voglia di un gelato, così decise di entrare.

Una volta dentro si avvicinò al bancone e mentre aspettava che qualcuno la servisse, diede una rapida occhiata alla sala e un'ondata di tristezza mista a un pò di invidia la colpì. Il bar era pieno di coppiette! Non era giusto, pensò lei, non si meritava questo abbandono!

Prese il gelato sul quale pervasa dal nervosismo aveva fatto aggiungere una montagna di panna.

Prima di uscrire diede un ultimo sguardo alla sala.

no, non può essere lui...non oserebbe mai!” si ritrovò a dire tra se e se.

Era Yancha quello che se ne stava seduto con una bella ragazza bionda a sorseggiare un frappè insieme?

Si avvicinò per confermare la sua teoria con il terrore di avere ragione.

Si, era proprio lui! Il suo fidanzato che non aveva avuto il tempo di stare con lei ora stava tranquillamente seduto al bar con un'altra ragazza...

Quella ragazza aveva qualcosa di familiare notò Bulman dove l'aveva già vista?

Poi ricordò. Era la stessa ragazza che quel giorno, dopo aver incontrato il ragazzo del futuro, proprio quando Bulma e Yancha, al quale si reggeva, stavano atterrando nel giardino di casa, aveva fatto distrarre Yancha facendola cadare.

Yanchaaaaa!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo!!

Yancha nell'udire la soave voce di Bulma rischiò di affogarsi.

sei un verme!!” continuò lei che senza dargli neppure il tempo di rispondere prese il gelato e glielo gettò in faccia.

Non voglio più vederti, mi fai schifo!!” continuò ad urlare ed uscì dal bar come una furia.


Vegeta aveva finito i suoi allenamenti per quel giorno. Era esausto, l'unica cosa che adesso poteva farlo sentire meglio era una sostanziosa cena, dopo però essersi fatto una doccia riflettè, altrimenti quella fastidiosa donna non l'avrebbe nemmeno fatto entrare in cucina. Stava per entrare in casa quando vide arrivare Bulma.

oh no!” pensò. Tutte le volte che i due si vedevano lei cercava sempre di rivolgergli la parola e la cosa lo infastiva perchè non faceva altro che assillarlo con stupide chiacchere che poi si concludevano con le sue insopportabili urla. Quindi il principe dei sayan si preparò psicologicamente ad affrontarla, ma a differenza di quello che aveva immaginato, la ragazza gli passò davanti ignorandolo. Strano, doveva essere il suo giorno fortunato pensò. Era comunque strano però. Poi ci riflettè. Aveva gli occhi gonfi e rossi, come se avesse pianto. Purtroppo in quanto sayan, nella sua scala di importantanza, dopo il combattimento c'era il cibo, quindi sorvolando sulla ragione di quel pianto andò a farsi una doccia.

Dopo essersi ripulito, Vegeta andò in cucina dove già la signora Brief, i cui occhi brillavano tutte le volte che il sayan entrava in una stanza, gli aveva preparato una gustosa cena.

Si era seduto a tavola da un pò(ovvero il tempo necessario per divorare tutto quello che era stato preparato) quando Yancha fece irruzione nella cucina.

Bulma è in casa signora Brief?” disse agitato.

Si, deve essere nella sua stanza, ha detto che non si sentiva bene e non ha voluto mangiare...è successo qualcosa Yancha?”, ma Yancha non le rispose e si precipitò verso la camera di Bulma.

Vegeta, che ormai saziata la fame stava tornando a ragionare, collegò il pianto di Bulma a Yancha.

Si sentirono le urla dei due solo dopo qualche minuto.

Vegeta, che terminata la cena non aveva alcun motivo per continuare a restare in cucina, si alzò e si diresse verso le voci. La situazione poteve essere anche divertente.


Apri la porta ti prego Bulma lascia che ti spieghi” implorava un pietoso Yancha.

Sparisci! Non c'è nulla da spiegare”

dai apri. Non è come pensi”

Mai!! vai via ti ho già detto di lasciarmi in pace!!” continuava a urlare Bulma che non riusciva a capire con che faccia si fosse presentato a casa sua.

Ti prego apri!”

ahahahaha! Ancora problemi con quella donna, terrestre?!”

Yancha si voltò. Appoggiato alle parete con le braccia conserte c'era Vegeta che lo fissava con il suo solito ghigno.

Vegeta... non sono affari tuoi” rispose irritato.

Bulma, appena udì la voce di Vegeta, rimase in silenzio ad ascoltare la discussione sorpresa dall'intromissione di questo ultimo.

umf! sarà...ma resta il fatto che tu non riesca a farti rispettare neppure da una donna!!”aggiunse divertito.

Adesso basta mi hai stancato con i tuoi atteggiamneti di superiorità”.

Detto questo si lanciò su Vegeta con l'intenzione e l'illusione di fargliela pagare.

All'interno della sua stanza Bulma immaginò il peggio. Aprì immediatamente la porta.

Yancha era a terra con le mani che gli coprivano il volto in parte insanguinato e Vegeta lo guardava soffrire ridendo.

ma come sei già fuori combattimento?! peccato...vuol dire che ti avevo sopravvalutato”

Un giorno...Te la farò pagare”

allora ti consiglio di non innervosirmi ulteriormente e di toglierti di mezzo se vuoi che quel giorno arrivi pivello!”

Yancha si alzò, guardò Bulma aspettandosi una sua reazione, ma inutilmente. Lui l'aveva fatta grossa questa volta e doveva ritenersi fortunato ad averci rimesso solo un naso rotto o forse disintegrato conoscendo Vegeta, pensava la giovane.

Sconfitto se ne andò.

QuandoYancha se ne fu andato Bulma rimase a fissare Vegeta incredula per ciò che era successo, anche lui rimase a fissarla per qualche secondo, finchè fu proprio lui a rompere questo magico silenzio.

Sciocca”

Cosa? Come hai detto scusa?” chiese Bulma dopo che l'insulto l'aveva riportata alla realtà.

Hai capito bene sei una sciocca! Come puoi piangere per una nullità del genere! Voi terrestri siete così deboli...avete anche fatto rammollire Kaarot e...”

Basta! Tu non sai niente di me e non puoi permetterti di dirmi certe cose! Cosa puoi saperne tu che sei solo uno stupido scimmione?” gli urlò tra le lacrime che le rigavano il volto e proprio quando stava ormai per chiudere la porta si ritrovò Vegeta, che si era mosso con la super velocità, solo a qualche cm di distanza da lei. Bulma entrò nel panico, forse aveva esagerato a parlargli in quel modo, nonostante sentisse che fosse cambiato rimaneva sempre lo spietato principe dei sayan. Non riuscì a dire niente. Lui le si avvicinò ancora.

Forse hai ragione...cosa posso saperne io dei sentimenti?, ma una cosa l'ho capita. Puoi avere di meglio di quel fallito”. Così dicendo se ne andò...


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Capitolo 3
*** risvolti ***


Scusate per l'attesa, ma ultimamente ho avuto un po da fare con lo studio (noi streghe oscure dobbiamo sempre tenerci informate sui progressi della magia nera). Spero comunque che questo non abbia distolto la vostra curiosità.

Vi ringrazio tutti per le vostre adorabili recensioni. Buona lettura.



RISVOLTI


Ultimamente Bulma non riusciva a dormire bene. Yamcha l'aveva prorpio ferita questa volta.

In più le sue notti venivano continuamente stravolte quando pensava alla sua conversazione con Vegeta, il che le capitava molto spesso.

Non riusciva a capire il comportamento del sayan, tralasciando il pugno a Yamcha, cosa che entrava perfettamente nel suo stile, con quella sola frase che le aveva sussurrato era come se per la prima volta il grande e orgoglioso principe dei sayan si fosse tolto la sua armatura da guerriero, lasciando intravvedere dentro il suo cuore.

Era confusa...

Poi a complicare le cose c'era Yamcha che dopo alcuni giorni le era riuscito a spiegare, con un enorme cerotto sul naso, come in realtà, anzi per meglio dire secondo lui, quel pomeriggio fossero andate le cose.

Le spiegò che dopo lo schiaffo che aveva ricevuto in palestra aveva deciso di andarla a cercare, poi dopo aver girato le via della città senza successo, era andato a prendere qualcosa al bar dove, “per pura coincidenza”, la ragazza con cui l'aveva visto tra una parola e l'altra gli stava offrendo qualcosa da bere e lui, in quanto perfetto gentiluomo, si era trovato costretto ad accettare l'invito, contro la sua volontà, ma solo per pura educazione, puntualizò.

Ovviamente Bulma non era molto convinta della sua spiegazione e nonostante i continui fiori e regali che da parte sua continuavano ad arrivare alle capsule corpotation, lei gli disse che al momento non era più sicura di quello che provava e che doveva prendersi del tempo per riflettere sul loro rapporto, ma lui poteva continuare a vivere e ad allenarsi perfettamente alle capsule corporation.

è per Vegeta vero?” gli rispose Yamcha dopo che Bulma gli aveva illustrato le sue intensioni.

La giovane era rimasta senza parole. Si era limitata a guardarlo senza dire nulla, anche perchè ad essere sincera nemmeno lei sapeva rispondere a quella domanda.

Quel silenzio fece sbiancare Yamcha che aggiunse:

Non ti permetterò di compiere l'errore più grande della tua vita...riconquisterò il tuo cuore!”

Da quel momento ovunque lei andasse Yamcha era li, pronto ad esaudire ogni suo piccolo desiderio e a rifilarle sempre qualche frasetta sdolcinata da cioccolattino.

Nel frattempo Vegeta continuava ad allenarsi senza tregua e da quella sera non si erano più rivolti la parola, il che rendeva i suoi pensieri ancora più confusi.

Qualche cosa non va tesoro? Sei sempre così pensierosa ultimamente”

Bulma era senza parole, nonostante sua madre potesse sembrare una donna superficiale e con una mente poco brillante, riusciva sempre a capirla.

No mamma è tutto apposto...” rispose accennando un sorriso. Anche volendo non sarebbe riuscita a spiegare alla madre quello che stava provando da lacuni giorni.

Questa torta è ottima dove l'hai comprata?” chiese cercando di cambiare discorso.

La signora Brief che sembrava avere un amore nascosto per le pasticcerie cominciò a tessere elogi su una nuova pasticceria che aveva aperto in città e che al momento sembrava essere la sua preferita.

Dopo qualche secondo l'intera casa venne scossa da quella che sembrava essere un'esplosione. La signora Brief cadde e Bulma finì con la faccia sulla torta.

Oh santo cielo ma che cosa è stato” disse la signora Brief mentre si rialzava.

Non lo so mamma... sembrava un'esplosione”a quel punto Bulma capì e terrorizzata si ripulì la faccia e corse fuori.

Dopo qualche minuto la raggiunse Yamcha, a quanto pareva pure lui aveva tratto la sua stessa conclusione.

Arrivarono dove si trovava la gravity room in cui si allenava Vegeta e quello che videro era raccapricciante. L'intera costruzione era andata distrutta, ora quello che ne rimaneva non era altro che un cumulo di rottami. Di Vegeta nessuna traccia.

Oh no...Vegeta...” Bulma cadde in ginocchio con le lacrime agli occhi.

Visto che cosa succede ai fanatici della guerra come lui?!...ah poveraccio” disse Yamcha con un espressione da “te l'avevo detto” e abbracciò Bulma.

Dopo pochi secondi una mano ricoperta di graffi riaffiorò dai rottami, poi con fatica il principe dei sayan riemerse, malconcio, ma riemerse.

Bulma e Yamcha dallo spavento caddero a terra.

Vegeta era riuscito a mettersi in piedi anche se traballante.

Oh Vegeta allora sei vivo!” disse Bulma sorridendo.

Certo...per chi mi hai preso?!”rispose .

Bulma trasse un sospiro di sollievo poi iniziò a gridare:

Ma sei impazzito?! Hai intenzione di distruggermi la casa?”

Il sayan non disse nulla e cadde.

Vegetaa” Bulma si rialzò, gli andò in contro e tenendolo tra le braccia lui le disse:

Ti prego...non...intrometterti...con i miei...allenamenti” detto ciò il principe svenne.


Bulma era preoccupata. Vegeta era seriamente ridotto male. Per respirare aveva addirittura bisogno della maschera d'ossigeno.

Nonostante avesse sempre quell'atteggiamento antipatico verso i suoi genitori, anche loro erano molto preoccupati.

Suo padre si era premurato di fornirgli i macchinari più avanzati per agevolare la sua guarigione e sua madre stava quasi tutto il giorno al suo capezzale a piangere temendo il peggio.

Per quanto riguarda lei, non si muoveva mai dalla stanza in cui stava Vegeta. Sapeva che se la sarebbe cavata, un guerriero come lui doveva aver affrontato anche di peggio, ma ormai erano già alcuni giorni che non riprendeva conoscienza, inoltre lo sentiva delirare frasi del tipo “Kaaroth...ti raggiungerò”. Il suo era un chiodo fisso. Sonfiggere Goku sembrava avere la priorità anche sulla sua salute, al punto che con quei severi allenamenti aveva rischiato di morire.

Non aveva mia conosciuto un tipo come lui, così fiero e orgoglioso, forse anche troppo, al punto che Bulma pensava che la cosa lo avrebbe portato a compiere qualche pazzia.


Vegeta si trovava in un luogo buio. Non riusciva a vedere niente, finchè non venne abbagliato da un ' immensa luce dorata. Era Goku trasformato in super sayan. Dopo qualche secondo la sua attenzione venna attratta da una luce simile a quella di prima, si voltò. Era il ragazzo del futuro, anche lui allo stadio di super sayan. I due gli si avvicinarono e cominciarono ad aumentare le proprie auree quasi a voler rendere più chiara l'inferiorità del loro principe.

Poi i due scomparvero e Vegeta si ritrovò davanti suo padre che lo osservava disgustato quasi vergognato di avere un figlio che non riusciva a superare la potenza di un guerriero di infimo livello. Chiuse gli occhi non riusciendo più a sostenere lo sguardo del padre. Quando li riaprì rimase senza parole. Si trovava tra le rovine di una città, dopo qualche passo cominciò a vedere tra le macerie dei corpi che poi riconobbe con orrore. Erano i cadaveri di tutti i guerrieri Z. Continuava a fissarli terrorizzato finchè non vide due figure dai diabolici occhi rossi che si avventavano verso di lui.

Apri gli occhi.

Sudava e respirava a fatica. Dopo essersi consolato del fatto che si trattasse solo di un sogno, si lasciò andare nella comodità del letto, poi qualcosa di azzurro attirò la sua attenzione.

Si voltò, e proprio li piegata sulla scrivania c'era Bulma. Dormiva.

Vegeta rimase a fissarla per un po, poi ripensando all'oribile incubo di prima decise che non poteva perdere tempo e dedicare ogni singolo momento ad aumentare la sua forza.

Con qualche sforzo riuscì ad alzarsi e andò verso il bagno dove si sciacquò il viso per riprendersi.

Guardandosi allo specchio constatò che era pieno di bende e medicazioni che erano ormai inutili e che lo avrebbero solo rallentato nei suoi allenamenti.

Così cominciò toglieresi alcune bende.

Bulma si svegliò. Quando aprì gli ochhi rimase sconvolta natando il letto vuoto, poi si girò e con grande conforto vide che Vegeta era lì.

Oh Vegeta...finalmente! Come ti senti?”

Vegeta non rispose, continuava a sbendare le sue medicazioni, “Ma quante bende mi hanno messo? Volevano forse mummificarmi vivo?” pensò il principe dei sayan.

Superata la gioia del suo miglioramento, Bulma notò le intenzioni suicide di Vegeta.

Gli si avvicinò preoccupata.

Che cosa stai facendo? Sei diventato pazzo per caso?”

Niente, il sayan continuava a ignorare Bulma.

Non penserai mica di tornare ad allenarti subito vero? Sei ancora debole. Non te lo permetterò!” e così dicendo gli mise una mano sul braccio con tutta l'intenzione di fermarlo.

Vegeta si girò e velocissimò le afferò le spalle gridandole

Perchè? Perchè fai tutto questo? Perchè non mi lasci in pace e continui a preoccuparti per me?”

Lui la guardava intensamente, così intensamente che Bulma non riuscì a sostenere il suo sguardo e una lacrima cominciò a rigarle il volto.

Io... io... se ti da così fastidio ti prometto che non...”ma non riuscì a completare la frase.

Vegeta la stava baciando.


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Capitolo 4
*** gelosia ***


Bene, prima di cominciare volevo ringraziare tutti quelli che con le loro recenzioni mi fanno venir voglia di continuare quest

Bene, prima di cominciare volevo ringraziare tutti quelli che con le loro recenzioni mi fanno venir voglia di continuare questa ff, ovvero: 8WeirdSisters8; Bulma Briefs; maggie89; nana987; Bulma Miky; Swwtcicia; Faleset90; ladydarkprincess; Pink_Videl; hinatina; ///; martyk; Dolicissima Bra; gokuccia; vale_88; Miky Simpa; Angelo Azzurro; crusade; Gaia; joey_ms_86; lisepotter; miettajessica.

 

                                               GELOSIA  

 

 

L'aveva baciata.

Non era stato un bacio qualunque, era stato dolce e intenso.

Peccato però che fosse durato poco, poiché sua madre era entrata nella stanza interrompendo quel magico momento. La signora Brief aveva fatto il suo ingresso nella stanza con una faccia devastata dal dolore e ne era uscita con un enorme sorriso scusandosi per averli interrotti.

A causa dell'intrusione Vegeta si era bruscamente allontanato da lei arrossendo e quando la signora Brief se ne fu andata ,lui dopo averla guardata con i suoi occhi neri come la pece, fece lo stesso.

Bulma era rimasta da sola nella stanza, incredula, sconcertata, quasi sul punto di utilizzare la maschera d'ossigeno per qulache minuto per riprendersi.

Come poteva immaginare che quel King Kong in miniatura potesse farle provare un'emozione simile? Si passo una mano sui capelli turchini e si distese nel letto con un'espressione sognante.

Cosa le stava succedendo?

Tralasciando le sue solite scappatelle con ragazze dai facili costumi, nemmeno Yamcha era riuscito a farla sentire in quel modo durante tutti quegli anni insieme, eppure a Vegeta era bastato un solo e fugace bacio.

 

L'aveva baciata.

Lui il grande, fiero (...cotinuate voi) principe dei sayan aveva ceduto a quegli occhi color del cielo che si stavano riempiendo di lacrime per colpa sua e si era lasciato andare.

Come aveva potuto? Il suo atteggiamento non era stato certo quello di un guerriero sayan!?

Chiuse gli occhi e scosse il capo cercando di allontanare quei pensieri dalla sua mente mentre con passo deciso si avviava verso il giardino. Si fermò e pensieroso alzò la testa per osservare il cielo, finchè una voce non lo ridestò.

“Ehi Vegeta! Sono contento che ti sia ripreso!”.

Era il professor Brief che, con in mano una chiave-inglese, salutava il sayan accanto a una nuova gravity room che questa volta sopra la scritta Capsule Corporation aveva un gigantesco 4 disegnato(le precedenti, come voi tutti sapete, per un motivo o per un altro, non avevano fatto una bella fine).

Vegeta come era prevedibile non rispose al saluto, ma dovette riconoscere le abilità dello scienziato che in soli pochi giorni aveva costruito la sola cosa che sulla Terra poteva essere considerata degna di un sayan.

“Avvicinati figliolo, ho apportato delle modifiche”, continuò e quando Vegeta lo raggiunse gli fece strada fino al pannello di controllo dicendo:

“Vedi Vegeta anche se all'apparenza sembra identica in realtà la struttura è stata rinforzata per adeguarsi alla tua potenza ed evitare incidenti simili a quello di qualche giorno fa”. A quelle parole Vegeta fece una smorfia, come se quell'insignificante uomo volesse ricordargli la sua recente sconfitta.

“Inoltre” continuò lo scienziato “ho aumentato il limite di gravità, puoi spingerti fino a 400 adesso”.

“E quando potrò usarla?”

“Bhe...è già pronta, quindi appena ti sarai ripreso potrai...”

“Bene allora comincerò subito”

“Ma.. ragazzo non puoi, non ti sei ancora ristabilito! È troppo presto!” disse cercando di farlo ragionare

“Non ho chiesto il tuo parere, anzi va a costruirmi qualche aggeggio utile per i miei allenamenti”.

“Ah! Come vuoi Vegeta, ma mi raccomando non esagerare” e sospirando se ne andò.

 

Bulma aveva appena finito di farsi una doccia e mentre era avvolta in un morbido accapatoio rosa stava scegliendo che cosa indossare, un'impresa ardua considerando il numero di indumenti che la giovane possedeva. Dopo una serie di riflessioni aveva scelto una gonnellina marrone, un maglione bianco, una fascia per capelli dello stesso colore e degli stivaletti marroni.

Andò in cucina dove sua madre stava preparando una serie di deliziose pietanze per festeggiare la guarigione del loro “principesco ospite”.

“Sai per caso dov'è Vegeta, mamma?” chiese mentre si prendeva del succo di frutta dal frigorifero.

“Non lo vedo da questa mattina” rispose facendo l'occhiolino alla figlia la quale capendo il riferimento arrossì  facendo quasi cadere a terra il bicchiere che aveva appena riempito.

“Anzi, ora che mi ci fai pensare credo che sia andato ad allenarsi” continuò assumendo un'espressione preoccupata.

“Cosa? Stai scherzando?”

“Mi dispiace tesoro, tuo padre gli ha detto che era meglio aspettare...Bulma, dove stai andando?”

Bulma non rispose, era già sfrecciata fuori dalla cucina infuriata.

Era pazzo non c'era altra spiegazione. Aveva rischiato di morire e adesso stava mettendo alla prova la sua fortuna.

Entrò nel laboratorio dove suo padre stava trafficando con la sua ultima invenzione.

“Ciao tesoro” disse il professore appena vide la figlia.

“Papà mettimi in contatto con quel primate di un sayan!”.

Lo scienziato guardò la figlia perplesso.

“Sbrigati!!!”.

 

Doveva ammetere che in quelle condizioni allenarsi era molto faticoso, ma per un sayan come lui quello non era altro che una sfida da vincere. Dopo una serie di flessioni si era alzato in volo pronto ad un nuovo esercizio, poi un enorme schermo scese dal soffitto e nel giro di qualche istante apparve Bulma.

Vegeta era senza parole, quella stanza era l'unico luogo in cui sapeva di poterle sfuggire, di riuscire a non pensarla e lei adesso lo disturbava anche li.

“Sei impazzito per caso? Che cosa ti avevo detto?”

“Umf! Io faccio quello che voglio e non prendo ordini da nessuno, specialmente da una donna!” rispose il principe poco prima che un dolore acuto gli attraversasse la testa facendolo cadere a terra.

Bulma era angosciata, non poteva vederlo in quello stato, ma doveva resistere, doveva farlo smettere.

“Vedi!? Sei ancora troppo debole, ora smetti di fare stupidagini e torna dentro!”

Tutta colpa sua, l'aveva distratto e con le sue chiacchiere gli aveva fatto perdere la concentrazione, pensò il principe che cercava faticosamente di rimettersi in piedi.

“Adesso basta! Tu e le tue inutili preoccupazioni, non ti sopporto...lasciami in pace non voglio più vederti” e così dicendo lanciò una piccola sfera di energia che distrusse lo schermo, contento, ma anche un pò  dispiaciuto di non avere più addosso quei grandi occhi azzurri.

 

Dentro il laboratorio Bulma era rimasta incredula a fissare lo schermo su cui aveva visto avvicinarsi minacciosa la sfera di luce lanciata da Vegeta.

No, non poteva trattarla in questo modo, era questo il ringraziamento per averlo accolto in casa sua?! No, questa volta non l'avrebbe passata liscia.

Bulma uscì dal laboratorio come una furia. Una volta raggiunto il giardino vide Vegeta che usciva dalla gravity room, certamente non perchè aveva deciso di darle ascolto, ma solo perchè si era fatta ora di pranzo e prorpio quando stava per dirgli ciò che pensava di lui qualcosa o meglio qualcuno attirò la sua attenzione.

“Ciao Bulma!” era Yamcha che sceso da un'auto sportiva le stava venendo incontro sfoderando un enorme sorriso.

“Oh...ciao Yamcha...che ci fai qui?”

“Beh...ero qui vicino emm... ecco... volevo invitarti fuori a pranzo” disse nervoso il ragazzo notando che Vegeta si era fermato a fissarli.

All'inizio Bulma sembrò infastidita dall'intrusione dell'exfidanzato e proprio quando era sul punto di cacciar via Yamcha, un lampo di genio le attraversò la mente. Dato che con le parole quello scimmione non le dava retta e continuava a trattarla male poteva usare un'altra tattica.

“Emm... allora che ne dici, ti va?” disse sorridendo Yamcha riportando Bulma alla realtà.

“Oh certo Yamcha! Come sei gentile... tu si che sai come trattare una donna” e prendendo Yamcha sotto braccio si avviò alla macchina dopo aver dato un ultimo sguardo a Vegeta e consapevole d'avere quegli occhi d'ebano su di lei.

 

Trascorsero tutta la giornata insieme andando al cinema e passeggiando per le vie della città al punto che quando Yamcha la riaccompagnò a casa era già buio.

“Mi sono divertito molto”

“Già sono stata proprio bene con te oggi!” disse sorridendo la scienziata e proprio quando stava per scendere dalla macchina Yamcha la trattenne e cercò di baciarla.

“No, Yamcha ti prego non insistere” rispose lei respingendolo.

“Ma come? Io credevo che noi... hai detto che sei stata bene con me...”

“Si è vero, ma io intendevo solo come amici.” Il giovane continuò a fissarla silenzioso.

“Mi dispiace Yamcha” e dopo avergli dato un bacio sulla guancia uscì dalla macchina.

Yamcha rimase a guardarla finchè lei non entrò in casa, temendo d'averla persa per sempre.

 

L'intera abitazione era piombata nel silenzio e l'oscurità regnava in tutto l'edificio. Dovevano dormire tutti pensò Bulma, così cercando di non fare rumore raggiunse la sua stanza.

Appena accese la luce pensò d'avere un'allucinazione. Era lì! Spalle al muro, braccia conserte e quel solito sguardo tenebroso che lo accompagnava dalla nascita. La stava aspettando.

“V-Vegeta?! Si può sapere che cosa ci fai nella mia stanza?”

Il sayan la gurdò e avvicinandosi disse:

“Dove sei stata?”

“Umf... non sono affari tuoi! E poi non avevi detto che non volevi più vedermi?! Quindi, cortesemente, sei pregato di portare la tua regale persona fuori di qui!”

Avanzò ancora verso di lei.

“Sei stata insieme a quel fallito?”

“E se anche fosse? Sei geloso per caso?”

“Come? Geloso... io sono il grande principe dei sayan e...”

“Si, si lo so, il grande principe del pianeta della scimmie!Ora basta sono stanca vattene!”disse facendosi sempre più vicina a lui.

“Attenta donna adesso stai esagerando!”

“E SMETTILA DI CHIAMARMI DONNA, IO MI CHIAMO BULMA!!!” Urlò la giovane che aveva già alzato un braccio pronta a schiaffeggiarlo, ma Vegeta le afferrò il polso tirandola a se.

Bulma stava cominciando ad avere paura, le capitava spesso di litigare con lui, ma mai, mai erano arrivati a quel punto, comunque non manifestò la sua paura e sostenne gli occhi accusatori del sayan.

“Non voglio più vedere quel rammollito ronzarti intorno.”

Detto ciò si allontanò da lei e tornò nella sua stanza sovrastato da una serie di sensazioni che in tutta la vita non aveva mai provato e che certamente non erano adatte ad un guerriero come lui.

Si gettò nel letto esausto. Era tutta colpa sua, tutta colpa di quell'angelo azzurro.

 

 

 

  

 

 

 

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Capitolo 5
*** La partenza ***


Eccomi nuovamente qui con un nuovo capitolo

Eccomi nuovamente qui con un nuovo capitolo. Mi dispiace per la lunga attesa, ma spero  di rimediare con il seguito di questa storia.!!  Vi ringrazio tutti per le vostre recenzioni. Buona lettura!                       

 

                                          LA PARTENZA

 

“Dobbiamo partire tesoro.” disse il mattino seguente Bunny Brief mentre porgeva alla figlia una tazza di caffè. Bulma assunse un'espressione interrogativa e la madre continuò.

“Vedi, tuo padre deve partecipare ad un convegno importatente all'estero, ora non mi ricordo bene quale fosse il problema tanto urgente, era troppo noioso, fatto sta che avrò una buona scusa per rilassarmi” concluse sorseggiando il caffè.

Wau! Ci voleva proprio una vacanza, quando partiamo?”disse entusiasta mangiando un biscotto.

“Oh no cara, tu non puoi venire, andremo solo io e tuo padre”.

“Come sarebbe a dire io non posso venire?”

“Beh mi sembra ovvio, non vorrai lasciare Vegeta solo, povero caro, come farebbe senza nessuno che si occupi di lui?”

“Ti assicuro,mamma, che quello sa cavarsela benissimo anche da solo”.

“Allora  per voi due sarà una buona occasione per stare un pochino soli.”

“La vuoi finire una buona volta di dire stupidagini?!”ma sua madre continua a sorridere anche perchè la guance di Bulma erano diventate di un rosso acceso. “ E va bene rimarrò con quel troglodita, ma sia chiaro, solo perchè non mi fido a lasciarlo da solo, rozzo com'è potrebbe anche distruggerci la casa.”. Mandò giù un po di caffè. “Quando partite?”

“Dopo pranzo uno dei jet della compagnia ci porterà a destinazione”.

Bulma quasi si soffocava.

“Dopo pranzo?! E quando avevi intenzione di dirmelo?”

“Scusa, è solo che con l'incidente di Vegeta mi sono dimenticata e poi non preoccuparti sarà solo per qualche giorno” concluse la donna sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi.

Bulma si sedette sulla sedia che le era più vicina e guardò fuori dalla finstra pensando a quello che le aveva appena detto la madre, sarebbe rimasta sola con Vegeta e la cosa non era poi così male, oppure si?

 

Esattamente come aveva detto sua madre, nel primo pomeriggio un lussuoso jet atterrò alle spalle dell'imponente costruzione color crema.

“Mi raccomando tesoro occupati di Vegeta, sono così triste a doverlo lasciare qui, se non fosse stato per i suoi allenamenti avremmo potuto fare una bel viaggetto tutti insieme”

Ugr! Ancora con questa storia mamma!” disse Bulma mentre accompagnava i genitori verso il jet.

“Ricordati di passare in ufficio in questi giorni e non ti dimenticare di completare le invenzioni che sto creando per Vegeta” le disse il padre mentre un dipendente caricava i bagagli.

“Come vuoi” rispose sbuffando, era incredibile che i suoi genitori fossero più in pena per Vegeta che per lei. “Fate buon viaggio” aggiunse imbronciata e dopo averli salutati con un grande abbraccio, i coniugi e l'inseparabile animaletto nero che vive in simbiosi sulla spalla del professor Brief salirono sul jet.

La giovane rimase a fissare il jet finchè esso non divenne un minuscolo puntino, poi si diresse verso la gravity room. Si affacciò da uno degli oblò cercando di scrutare Vegeta. Il principe era talmente preso dagli allenamenti che non si accorse di essere spiato o almeno così sembrò a Bulma, in realtà il sayan era riuscito a percepire la fievole aura della ragazza e ormai arreso sapeva che tra pochi minuti lei lo avrebbe infastidito con qualche sciocchezza.

La giovane fece il giro della struttura dove sapeva che in gran segreto suo padre aveva collocato un dispositivo che avrebbe immediatamente riportato la gravità alla normalità “come precauzione” le aveva detto lo scienziato. Premette il pulsante e  dopo qualche minuto la porta si aprì automaticamente.

Lo stupore si dipinse sul volto del sayan quando constatò che la gravità non era più a 320 e confuso si diresse verso il pannello di controllo pensando che qualcosa si fosse danneggiato, poi un cespuglio azzurro cominciò ad intravvedersi.

“Ehi là Vegeta!”

Che cosa vuoi? Non l'hai ancora capito che non voglio essere disturbato?!”le disse senza neppure guardarla in faccia.

“Oh tranquillo non ho intenzione di perdere il mio prezioso tempo parlando con te, sono una ragazza molto impegnata, sai?”

“Non si direbbe”

“Antipatico! Volevo solo dirti che i miei genitori sono partiti,  staranno via per qualche giorno e io ora devo sbrigare delle commissioni, quindi, mio caro gorillone, dovrai stare da solo per un po, pensi di riuscirci senza combinare danni?”

“Per chi mi hai preso? Va pure dove vuoi non ho bisogno di nessuno io, soprattutto di te.

Le iridi azzurre della scienziata sembrarono prendere fuoco a quelle parole, con fare minaccioso si avvicinò a Vegeta e quando gli fu abbastanza vicino assunse un espressine maliziosa e poggiondogli una mano sul petto disse: “Ne sei sicuro?”.

Il principe rimase impietrito, un brivido gli percorse la schiena a causa di quel dolce contatto e quasi temendo che lei potesse capire cosa stava provando si affrettò a fare una smorfia. “Umft”

“Bene, io vado, ci vediamo stasera”. Bulma uscì lasciando Vegeta nella più totale confusione e prima di rientrare in casa ripremette il pulsante riprestinando la gravità all'interno della rotonda struttura. Decise di dare un'altra occhiata dall'oblò e scoppiò a ridere dal momento che vide il fiero principe dei sayan disteso a terra colto alla sprovvista dall'improvviso cambio di gravità.

“Strega” disse a denti stretti il principe  all'allegra faccia che lo fissava e che soddisfatta dalle risate se n'era andata.

 

Bulma stava per uscire di casa, aveva già in mano le chiavi dell'auto quando la propria immagine riflessa nello specchio collocato su una parete laterale dell'ingresso richiamò la sua attenzione. I capelli. Era come se si stesse guardando per la prima volta da mesi, erano terribili! Se li sfiorò quasi disgustata e ancora più decisa di prima uscì dalle capsule corporation.

 

Passeggiava lungo la via principale della città dell'Ovest, lascinado che i tiepidi raggi del sole le sfiorassero il viso allegro. L'enorme batuffolo di cotone era scomparso e al suo posto regnava una liscia chioma turchese. Con quella nuova acconciatura si sentiva nuovamente se stessa.

Ormai era uscita da un paio d'ore, doveva tornare a casa e preparare la cena al sayan prima che la fame gli facesse perdere quel poco di civiltà che la vita gli aveva donato, ma questo non prima d'aver fatto un altro po di compere. Al diavolo Vegeta pensò, infondo le aveva detto che non aveva bisogno di nessuno.

 

Stava morendo di fame. Che fine aveva fatto quella dannata femmina? Aveva finito di allenarsi da un pezzo, si era dato una ripulita e ora era da solo in cucina, seduto su una sedia a tamburellare nervosamente le dita sul tavolo. Guardò l'orologio, erano le 21.00, se ci fosse stata quell'oca dai capelli biondi avrebbe già avuto lo stomaco pieno  di prelibatezze. Sfortunatamente pensare ai manicaretti culinari della signora Brief non rese più facile l'attesa al principe, poi Bulma entrò nella stanza tenendo in mano dei pacchi.

“Oh! Ciao Vegeta” disse posando i pacchi sul tavolo. Dal canto suo Vegeta contiunava a guardarla con la sua solita espressione torva e anche occusatoria questa volta.

Bhe? Perchè mi guardi così?”

“Non fare domande e sbrigati a cucinare qualcosa”

“Mi hai preso per la tua schiava per caso? Sei il solito maleducato, non dici mai grazie o perfavore, come se essere gentile ti facesse venire qualche strana malattia e... e... non ti sei neppure accorto del mio nuovo taglio di capelli!” aggiunse offesa.

Lui silenzioso continuò a fissarla.

Umft! Così almeno si riesce a vedere quello che c'è alle tue spalle” disse secco il sayan, litigare con lei a stomoco vuoto era stancante.

Cafone!”

“Non usare quel tono con me o io ti...” si bloccò, un brontolio echeggiò nella stanza e le gote del cinico e ora imbarazzato principe dei sayan si tinsero di rosso.

Bulma cominciò a ridere di gusto e per evitare una reazione violenta si affrettò ad aggiungere.

Ahahaha! Per questa volta ti è andata bene, testone, ti preparo qualcosa”.

 

L'indomani mattina la giovane scienziata ricevette in media 30 telefonate da parte della madre, telefonate che avevano come soggetto il loro tenebroso ospite, quindi non ci fu da meravigliarsi quando appena il telofono suonò per la trentunesima volta rispose infuriata:

“Adesso basta mamma! Ti assicuro che Vegeta sta benissimo, ha mangiato, ha dormito,  non si è ferito durante gli allenamenti e se la cosa ti può interessare sto bene pure io, grazie, gotidi il viaggio e non chiamare più per oggi!”

Cosa? Bulma? Pronto, mi senti Bulma?”

Vergognata si accorse che quella non era certamente la voce della madre.

“Pronto? Bulma sono io Yamcha

“Ciao Yamcha, scusa credevo che fossi mia madre”.

Stettero qualche minuto al telefono.

Coooosaaa? Sei sola con Vegeta perchè i tuoi sono partiti?” urlò il ragazzo.

“Non urlare, ci sento benissimo”

“Non scherzare Bulma, quello è pericoloso! È imprudente da parte tua rimanere con lui”.

“Oh non dire sciocchezze e poi ti stai preoccupando troppo, ti assicuro che andrà tutto bene, comunque ora devo lasciati, ci sentiamo”.

 

Vegeta aveva interrotto gli allenamenti per il pranzo, sudato, a petto nudo e con un asciugamano attorno al collo era entrato in cucina.

“Santo cielo Vegeta, quante volte ti ho detto di non sederti a tavola se prima non ti sei lavato, eh?” gli disse mettendo a tavola l'ultima pietanza che aveva preparato.

In altre circostanze sarebbe sicuramente scoppiata una lite, ma il nostro famelico principe non ci vedeva più dalla fame e con la bocca piena di arrosto guardò infastidito Bulma.

“Sembri un'animale, senti io ho del lavoro da sbirgare in laoratorio, se mi cerchi sono li” e detto ciò uscì dalla stanza.

Ormai aveva finito di pranzare e sazio stava per tornare alla sua adorata gravity room, quando il campanello cominciò a suonare. Solitamente non ci avrebbe fatto neppure caso, ma l'aura di colui che si trovava dietro la porta fece sorridere il sayan che cambiando la sua traiettoria andò ad aprire. Appena aprì la porta non riuscì a vedere il viso del visitatore dal momento che era nascosto da un gigantesco mazzo di rose rosse.

Ahaha! Ciao sono venuto a farti visita, sai dopo quello che mi hai detto al telefono non ero molto tranquillo, quindi eccomi qui! Oh ovviamente queste sono per te, anche se non sono paragonabili alla tua bellezza”

Umft! Mi dispiace ma non sei il mio tipo” rispose acido Vegeta.

Finalmente Yamcha aveva messo da parte il mazzo di rose e sconcertato dovette affrontare gli oscuri occhi del sayan.

“V-Vegeta” riuscì a dire, poi raccogliendo quel poco di coraggio che aveva in dotazione aggiunse “Spostati, sono qui per Bulma”.

Uhuhuh, sai, non credo che possa venire, vedi eravamo un po...come dire... “impegnati”.

“Impegnati!? Che vuoi dire con “impegnati”?”.

“Non ci arrivi?”

Il giovane impallidì, no, non era possibile, la sua cara e dolce Bulma si stava concedendo a quell'assassino galattico.

“Beh? Perchè quella faccia? Non vorrai dirmi che non l'avevi ancora capito? Ahahah! Sei patetico! Ora sparisci, mi hai stancato. stava per chiudere la porta, ma Yamcha che ancora non aveva capito quanto la forutna lo avesse baciato prima continuò:

“No, io non me ne vado finchè...” non potè aggiungere altro, riusciva a stento a respirare, Vegeta l'aveva colpito allo stomaco.

Se ci tieni alla tua insignificante vita, terrestre, ti consiglio di non farti più vedere e di starle lontano o sarà peggio per te”. Fatto ciò lo guardò con il suo solito sguardo di superiorità e dopo aver capito d'averlo umiliato abbastanza entrò in casa.

Al povero Yamcha non restò altro da fare che tornare a casa con il cuore e sicuramente qualcos'altro a pezzi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** blackout ***


Ben tornati a tutti voi! Mi scuso nuovamente per la lunga attesa, ma l'università non mi lascia tregua, cmq sono riuscita lo stesso a continuare questa ff su Bulma e Vegeta. Ringrazio tutti quelli che hanno letto i precedenti capitoli e lasciato una recensione.


BLACKOUT


Vegeta, tanto per fare qualcosa di nuovo, si stava allenando. Era circondato da delle piccole sonde che a turno scagliavano contro il principe delle potenti scariche elettriche.

Ogni singola cellula del suo corpo era concentrata ad evitare quegli attacchi, ma la sua mente si trovava da tutt'altra parte.

Kaaroth, come hai fatto? A che tipo di allenamento ti sei sottoposto? Perchè io, il grande Vegeta, non sono ancora un super sayan? Come hai osato superare il tuo principe?” . Questi pensieri scaturirono una grande rabbia nel fiero sayan che con grande destrezza e rapidità distrusse una dopo l'altra tutte le sonde. Si fermò e rimase a riprendere fiato, poi senza il minimo preavviso, il buio lo circondò. Dopo un primo momento di stupore un ghigno malefico apparve sul suo volto. “Deve essere opera di quella donna” pensò non sentendo più addosso il peso madornale provocato dall'elevata gravità.

Per farsi un pò di luce creò un piccola sfera di energia e si incamminò verso lo sportellone che, per sua sfortuna, non si accennava ad aprire e che di conseguenza venne fatto esplodere da un poco tranquillo Vegeta. “Adesso mi sente” disse minaccioso il sayan. Con passo veloce entrò all'inerno delle Capsule Corporation. L'intera costruzione era piombata nell'oscurità più totale e il nostro principe si aggirava tra le varie stanze alla ricerca di Bulma, munito di una piccola sfera.

Ehi donna, mi senti? Dove diavolo ti sei cacciata? Vieni subito qui!” sbraitava. Entrò in cucina convinto di trovarla li, ma la stanza era vuota. Il sayan fece una smorfia e si avvicinò alla finestra, a quel punto si accorse che non era solo la Capsule Corporation nella completa oscurità, ma l'intera città. Le strade e le altre abitazioni erano tutte al buio. Riprese la sua ricerca, finchè non si ricordò delle parole che la ragazza gli aveva detto durante il pranzo e con sicurezza si diresse verso il laboratorio.


Contemporaneamante


Bulma era in laboratorio.

Stava lavorando all'ultima invenzione che suo padre aveva iniziato a costruire per Vegeta, non volontariamente si intende, ma solo con le dovute “minacce regali” e che dovendo partire, lo scienziato si era visto costretto a lasciare incompiuta. Era chiusa in laboratorio già da qualche ora e dalla piccola finestra presente nella stanza aveva notato che ormai si era fatto buio. Non che le dispiacesse trascorrere del tempo a costruire e inventare marchingegni sempre più tecnologici, ma farlo per qualcuno che non le dimostrava un minimo di riconoscenza la faceva innervosire.

Quel Vegeta è davvero insopportabile!” si ritrovò a dire tra sè e sè “Arrogante, presuntuoso e villano! Non fa altro che vantarsi della sua superiorità, principe dei sayan a destra, principe dei sayan a sinistra, non lo sopporto più! È un incivile che del principe ha solo il titolo e ora mi tocca pure accontentare ogni suo capriccio, ma come mi è venuto in mente di invitarlo a vivere qui?” concluse mentre seduta al grande tavolo da lavoro avvitava con forza un bullone, ma la sua rabbia scemò in poco tempo e un velo di tristezza apparve sul suo giovane volto. Erano passati alcuni giorni da quando Vegeta l'aveva baciata e i due non avevano fatto altro che litigare per tutto il tempo, poi l'intera stanza piombò nell'oscurità .

Che... che cosa è successo?” si chiese.

Non vedeva niente. Si voltò alla sua destra, dove sapeva bene che si trovava un piccolo mobile munito di molti cassetti. Ne aprì uno e con la mano ne tastò l'interno senza trovare quello che stava cercando. Ne aprì un altro e questa volta riuscì a riconoscere tra i vari oggetti una piccola torcia.

Ah, sapevo che papà ne teneva una qui dentro” disse contenta poichè stava per mettere fine a quell'oscurità, tutte quelle tenebre la stavano infastidendo, fin da piccola aveva sempre avuto paura del buio e crescendo la situazione era cambiata di poco. Non perse tempo e accese la torcia, la vista di quella piccola scia di luce le provocò un sospiro di sollievo.

L'unica spiegazione per quell'improvvisa assenza di corrente era che si fosse verificato qualche guasto alla centralina, pensò la scienziata. Si alzò e si diresse verso una porta che si trovava sul lato opposto della grande sala.

Quando la raggiunse l'aprì, c'era una lunga rampa di scale che, sapeva bene, l'avrebbe condotta in una piccola stanza che poteva considerarsi il cuore delle Capsule Corporation.

Le mencavano la metà dei gradini da percorrere quando la luce della torcia cominciò ad apparire e a scomparire ad intermittenza, finchè, causandole un tuffo al cuore, si spense completamente.

Oh no, questa non ci voleva e adesso come faccio?” piagnucolò la giovane che invano cercava di riaccendere l'ormai “defunta” torcia. Doveva riuscire a raggiungere la centralina e magari fecendo ricorso alla sua memoria fotografica e con un pò di fortuna sarebbe riuscita ad attivare il generatore d'emergenza. Avvolta dall'oscurità e con una mano appoggiata al muro continuò con estrema cautela la sua discesa.

Le mancavano solo pochi gradini, ma la giovane mise un piede male che le fece perdere l'equilibrio. Colta alla sprovvista, cadde a terra e sbattendo la testa, perse i sensi.


Bulma aprì lievemente gli occhi, era ancora stordita e quindi non fu molto convinta di quello che stava vedendo, forse stava sognando? Alzò lo sguardo. L'oscurità continuava a predominare, ma c'era una piccola fonte di luce che le permise di riconosce quei seri lineamenti resi ancora più duri ma allo stesso tempo affascinanti dalle tenebre. Vegeta. Il sayan la teneva in braccio. Bulma fece ricadere la testa sul petto ben modellato e lascindosi cullare dalle sue possenti braccia richiuse gli occhi.

Quando si svegliò si ritrovò sdraiata sul suo letto. Vedendo la stanza buia dedusse che la corrente non fosse ancora tornata. Cercò di rialzarsi, ma appena lo fece un dolore acuto le attraversò la testa. Mise una mano sulla parte dolorante e si accorse che era ricoperta da un cerotto. “Che cosa era successo?” si chiese confusa la giovane.

Cominciavo a pensare che fossi morta”.

Bulma si girò. In piedi, difronte alla finestra con lo sguardo rivolto al cielo stellato c'era Vegeta. Allora non l'aveva immaginato, quel poco che si ricordava era vero.

Morta?!”

Beh, la tua razza è così debole che non ho escluso l'ipotesi”

Che cosa è successo?” domandò ignorando l'ironia del sayan.

Se non è opera tua, non lo so, comunque tutta la città è al buio”.

Capisco, deve trattarsi di un blackout. Sei... sei stato tu?” chiese la giovane con un' espressione incredula e indicando con un dito il punto in cui era presente il cerotto.

Umft! Certo che sei perspicace!”

Bulma avrebbe voluto rispondergli con lo stesso tono acido, ma decise di non rovinare quell'improbabile momento e si limitò a dire “Grazie”.

Vegeta non rispose e rimase a fissare il panorama. Bulma invece continuava a guardare Vegeta il cui volto veniva illuminato dal chiaro di luna e la nostra cara amica dai capelli turchini non potè fare altro che constatare quanto fosse bello.

Voi terrestri siete così primitivi nel campo della scienza medica che mi meraviglia come non vi siate ancora estinti” continuò il principe.

Invece andare in giro per lo spazio a sterminare popolazioni indifese è proprio civile e da persone evolute” rispose Bulma sarcastica, tirando fuori tutto il suo orgoglio di terrestre.

Non capisci...” disse Vegeta e per un istante Bulma riuscì a vedere al di la del suo rigido sguardo un'aria di tristezza e malinconia.

Che hai da guardare?”borbottò il sayan notando la sfumatura di pietà con cui Bulma lo stava fissando.

Oh, emm... niente, stavo pensando...” rispose alzandosi dal letto e raggiungendo Vegeta alla finestra.

A quel mollusco che prima abitava qui?”

Si stupì della domanda, ma decise di rispondere ugualmente.

Ti riferisci a Yamcha? No, non tanto spesso almeno. Insomma dopo la sua ultima scappatella ero veramente infuriata con lui, ma adesso...” si fermò e Vegeta notò le iridi azzurre riempirsi di lacrime.

Vedi, siamo stati insieme per così tanti anni e io credo d'avergli voluto veramente bene... fin da quando ero adolescente fantasticavo di metter su famiglia con lui”. calde lacrime le rigarono il volto “Sono stata una sciocca, una povera illusa che è stata tradita per l'ennesima volta.”. Il principe dei sayan sentì il cuore stretto come in una morsa alla vista di quelle camdide perle che le bagnavano il viso. Le sfiorò con delicatezza una guancia e sussurrandole le disse:

Non piangere, lui... non merita le tue lacrime”

A quelle dolci parole Bulma gli si gettò tra le braccia cercando conforto. Alzò il viso verso quello di lui e lo baciò. Il principe dei sayan ricambiò con passione il bacio.

La prese in braccio e l'adagiò dolcemente sul morbido letto.


Per quello che segue, non c'è bisogno che io aggiunga altro.


Allora? Vi è piaciuto? Spero di non essere stata troppo OOC , fatemi sapere.




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Capitolo 7
*** non sono come te ***



Non sono come te!!



Ciao a tutti! Sono contenta che, malgrado i lunghi periodi di tempo con cui aggiorno, siete in molti a seguirmi. Continuo a ringraziare chi ha aggiunto la mia storia tra i preferiti e chi ha commentato o semplicemente letto i precedenti capitoli. Spero che anche questo vi piaccia, buona lettura!


Una leggera brezza mattutina sfiorava il suo volto e un tiepido raggio solare gli accarezzava il principesco viso svegliandolo. Vegeta aprì gli occhi. Dopo qualche secondo, lo sguardo rivolto alla finestra semi aperta, da cui il vento entrava facendo svolazzare le tende rosa, si posò sul lato opposto e lì, con la testa turchina sul suo petto, c'era lei.

Nel vederla una strana sensazione lo invase.

La sua indole guerriera gli imponeva di alzarsi e di andarsene libero da ogni legame , come fino a quel momento aveva sempre fatto con le prigioniere che Freezer gli aveva concesso di avere, ma questa volta era diverso, lui era diverso.

Non riusciva a separarsi da lei, a privarsi del calore del suo corpo, anzi il solo pensarlo lo faceva star male. Richiuse gli occhi sperando che quel momento non avesse mai fine, poi riaprì le scure iridi.

Era impazzito forse?

Da quando uno spietato signore della guerra come lui provava tutte queste disgustose emozioni per una femmina qualsiasi?

Perchè lui, il principe dei sayan, aveva ceduto così facilmente a certi sentimentalismi?

No, non poteva essere così, lui era il grande Vegeta e lei era solo una comune terrestre con cui soddisfare i suoi bisogni, niente di più!

Questi almeno erano i pensieri che albergavano nella sua mente mentre con decisione si alzava dal letto e si vestiva, ma quando prima di abbandonare la camera da letto le diede un 'ultima occhiata, il suo cuore la pensava diversamente.

Come infastidito da quello che provava, uscendo scaricò la sua frustrazione sulla porta che venne chiusa con violenza. Aveva bisogno di sfogarsi e quasi meccanicamente si diresse verso l'esterno della casa per ricongiungersi alla sua amata Gravity Room.

Tsft!”

Fu solo quando vide il portellone distrutto ai piedi della sferica struttura che si ricordò dell'assenza di energia ellettrica.

Tornare in casa era fuori discussione.

Sollevò lo sguardo e dopo essersi perso per qualche secondo nell'immensità del cielo di un intenso color cobalto così simile agli occhi di lei, si alzò in volo.

Aveva bisogno di stare da solo.


Quando Bulma si svegliò non fu sorpresa di trovare l'altra metà del letto fredda e vuota, non si aspettava mica di vedere entrare Vegeta con una vassoio in mano e dirle: “Ti ho portato la colazione, amore” ma ciò non le impedì di rimanerci male. Non le sarebbe dispiaciuto stare ancora un pò con il sayan o almeno scambiare con lui qualche parola.

Svogliata si alzò dal letto e ancora assonnata entrò in bagno.

Doveva rilassarsi e una doccia l'avrebbe aiutata, ma appena il getto d'acqua colpì il suo morbido corpo non potè evitare di urlare, l'acqua era gelida.

Solo a quel punto si ricordo del problemino elettrico che ancora doveva risolvere. Fece un lungo sospiro, “Bhe... l'acqua fredda tonifica, no?” pensò, cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno.

Dunque, si prese di coraggio e riprese a lavarsi, è inutile dire che non fu per niente rilassante.


Finita la doccia, tornò in camera sua e dopo essersi vestita si diresse verso la cucina dove pensava di trovare il suo tenebroso principe. Si sbagliava. Tranquillamente fece colazione e andò in giardino.

Nonostante l'inverno fosse alle porte era una bella giornata ed era quasi certa che lo avrebbe trovato lì ad allenarsi.

Niente, di Vegeta neanche l'ombra.

Che fine ha fatto quello scimmione?!” si domandò quando non lo trovò da nessuna parte.

Arresa, decise che era meglio non perdere altro tempo e se ne andò in laboratorio.


Ormai erano alcune ore che Vegeta volava senza sosta. Non riusciva a capire che cosa gli stesse succedendo, ma di una cosa era certo, la colpa era tutta di quella donna. Aumentò la velocità e senza volerlo si allontanò così tanto dalla Capsule Corporation da avvicinarsi ai monti Paoz, a quel punto cominciò a percepire l'aura del muso verde, del suo eterno rivale e di quel marmocchio mezzosangue.

Non gli andava di essere scoperto, così scese a terra e proseguendo a piedi si diresse verso la residenza dei Son.

Nascosto dagli alberi che precedevano l'abitazione, Vegeta rimase ad osservare la casa.

Era piccola, no minuscola, pensò mentre contiuava a fissarla con disgusto, anzi pensandoci bene era giusto così, era giusto che un guerriero di infimo livello come Kaaroth abitasse in una catapecchia come quella. Dopo qualche secondo la porta si aprì e uscì Chichi con in mano un vassoio contenente un gigantesco pollo al forno che appoggiò sul tavolo. Era una bella giornata e la nostra massaia dell'anno aveva deciso di pranzare in giardino.

Per un pò di tempo la donna fece avanti e indietro portando una miriade di leccornie, poi tre figure atterrarono in prossimità della casa.

Waw Chichina, hai preparato tutti i miei piatti preferiti, sei fatastica!” disse il sayan dopo aver dato una rapida e soprattutto affamata occhiata al tavolo, ma proprio mentre stava afferrando una coscia di pollo la sua adorabile mogliettina gli colpì la mano con il mestolo.

Aaaaaahhhh! Che male!”

Quante volte ti ho detto di lavarti le mani prima di mangiare, eh? Che razza di esempio dai a nostro figlio?” lo rimproverò.

Scusa tesoro, ma io ho tanta fame”

Smettila di trovare scuse e fila a lavarti le mani, ho detto!” continuò la donna minacciando il marito con il mestolo.

Si, si corro”

Ah, papà è sempre il solito” disse entrando in casa il piccolo Gohan.

È incredibile come l'uomo più forte dell'universo possa avere paura di sua moglie” disse Junior prendendo posto a tavola.

Vegeta dal canto suo era rimasto a fissare la scena vergognandosi di avere come unico rappresentante della prorpia razza quel rimbambito di Kaaroth e che proprio quel rimbambito fosse più forte di lui.

Poco dopo l'intera famiglia Son stava pranzando e forse il vedere abbuffarsi l'amico-nemico o anche perchè era da tutto il giorno che non toccava cibo, fece brontolare il suo regale stomaco.

Urca Chichi, è tutto buonissimo!”

Perchè ti meravigli? È dovere di ogni brava moglie saper cucinare” rispose orgogliosa la donna.

Junior, che come al solito se ne stava a braccia conserte e a occhi chiusi, apri gli occhi e mise fine alla tranquillità del pranzo dicendo:

Goku, c'è qualcuno” il namecciano, avendo l'udito più sviluppato rispetto a quello dei terrestri, aveva sentito uno strano rumore proveniente poco lontano da loro.

Chichi guardò preoccupata i presenti, Gohan smise di mangiare e Goku con la bocca ancora piena assunse un'espressione interrogativa.

Il nostro principe, notando questi piccoli cambiamenti, si rese conto d'essere stato scoperto.

Uscì dal suo nascondiglio.

V-Vegeta!” bisbigliò Chichi impallideno e andando a nascondersi dietro il marito tirando via con se il piccolo Gohan.

Ciauo vugeta, ge sci vai qui?!” disse Goku a bocca piena.

Che cosa vuoi Vegeta?” chiese serio Junior.

Sono venuto a vedere come andavano i vostri allenamenti, ma per quanto riguarda te, muso verde, le cose non devono andare molto bene, non sembri migliorato affatto”

Come osi?”

Ehi ragazzi, calmatevi! Non è il caso di litigare, anzi Vegeta, perchè non rimani un pò con noi, se ti va potremmo allenarci insieme, che ne dici?” propose sorridente, ma attirandosi lo sguardo maligno della moglie.

Vegeta rimase in silenzio e abbassò lo sguardo rivolgendolo alle cibarie.

Tsft!”

Allora Vegeta? Che ti prende?” poi aggiunse “Non avrai mica litigato con Bulma? È così vero? Avete litigato e lei non ti ha preparato da mangiare! Ahaha la nostra Bulma sarà anche un pò aggressiva ma è anche molto dolce, carina affettuosa e...”

Basta, sta zitto Kaaroth! Hai forse dimenticato chi sono io?! Io sono il cinico principe dei sayan e... e NON SONO COME TEEE” urlò sprigionando la sua potente aura e dopo ciò volò via.


Contiuna...






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Capitolo 8
*** Conversazioni con un amico ***




CONVERSAZIONI CON UN AMICO





Ma che cosa gli è preso?” chiese al namecciano sconcertato e fissando la scia che Vegeta si era lasciato alle spalle.

Umm... non lo so Goku, non ho mai visto Vegeta comportarsi in questo modo” fece una pausa e pensieroso si avvicinò al saiyan “Credi che ci sia stato qualche problema? Non vorrei che qualcosa andasse storto con la nascita di quel ragazzo.” bisbigliò Junior.

Tu dici? Beh, forse è meglio che dopo vada a far visita a Bulma”.

Dopo essersi assicurata d'essere fuori pericolo, Chichi si rivolse al marito esigendo delle spiegazioni.

Ehi, che avete da bisibigliare voi due? e dimmi Goku, che ci faceva quel pazzo a casa nostra?” urlò.

Già papà, che cosa è successo? Vegeta era così strano...” disse Gohan svincolandosi dall'abbraccio protettivo della madre.

Oh, niente, niente” imbarazzato Goku cercava di distogliere la curiosità della moglie e del figlio, “ ne sappiamo quanto voi, che credete? È solo che... non vorrei che fosse successo qualcosa a Bulma”.

Chichi portò le mani ai fianchi e con sguardo severo disse:

Umft, quella Bulma non la capisco proprio! Come ha potuto accogliere in casa sua quel mostro di Vegeta? La sua è stata proprio un'incoscenza”.

Ahahaha, e dai Chichi, Bulma è un ragazza piena di sorprese, lo sai! Però, forse è meglio che dopo vada a dare un'occhiata a casa sua, che ne dici?”

Per me va bene, quando si tratta di Vegeta non si può stare tranquilli”.

Vengo con te papà?”

No figliolo, tu resta pure qui con Junior a continuare gli allenamenti”

No, Gohan! mentre tuo padre andrà da Bulma, tu resterai qui a studiare, capito?”

Gohan fissò supplichevole la madre, ma alla fine si arrese e abbassando lo sguardo disse:

Come vuoi tu mamma”.

Bene, allora ci vediamo dopo” e detto ciò Goku spiccò il volo.






Ecco, ci siamo, devo solo avvitare meglio qui, collegare questi fili e il gioco è fatto” si disse Bulma.

Stare in laboratorio l'aiutava sempre a scacciar via i pensieri e le preoccupazioni, insomma era un modo che l'aiutava a rilassare i nervi e in quel momento ne aveva proprio bisogno, Vegeta non era ancora tornato.

Dannato Vegeta! Dove si è cacciato? Gli sembra il modo di comportarsi con una signora? Quando torna gliene dico quattro, niente più gravity room, niente più pasti abbaondanti e allora vedrà...”

Già, quando torna? E se non torna?

Queste erano le domande che tra una vite e un filo elettrico nascevano nella mente della scienziata. Era così assorta nei suoi tristi pensieri che non si accorse dell' uomo che era appena entrato nel laboratorio.

Ciao Bulma!”

Aihaihai! Che male” la giovane colta alla sprovvista aveva sbattuto la testa sul pannello sotto cui stava lavorando.

Oh, sei tu Goku” disse dopo essersi rialzata. Peccato per un momento aveva pensato e sperato che si trattasse di Vegeta.

Ma dico, sei impazzito per caso? Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?” gli urlò.

Eheheh... scusa, non volevo!” le disse con un sorriso e portandosi una mano dietro alla testa.

Sei sempre il solito Goku, comunque, non che mi dispiaccia la tua visita, ma posso sapere cosa sei venuto a fare qui? Hai bisogno di qualcosa?”

Bhe, ecco io... ero qui di passaggio e sono venuto a vedere come stavi”

Bulma lo guardò sospettosa, Goku non era certo il tipo che veniva a far visita agli amici, per lui esistevano solo il cibo e il combattimento, come ogni saiyan dopo tutto.

Umm... non me la racconti giusta, vuoi dirmi la verità?” gli disse posando le mani sui fianchi minacciosa.

Eheheh, ma che dici Bulma?” era in difficoltà, come faceva a dirle il vero motivo della sua visita. “mi hai scoperto, in realtà stavo cercando Vegeta per allenarmi con lui, sai Gohan e Junior non sono ancora al mio livello e mi stavo un pò annoiando, anzi dov'è?” disse sperando d'averla convinta.

Dopo quella frase Bulma parve convincersi e facendo apparire un velo di tristezza sul suo volto rispose:

Già, vorrei saperlo pure io”.

Perchè quella faccia? Avete litigato, è successo qualcosa?”

Bulma arrossì.

No, cioè si, senti Goku, tu sai che tipo è Vegeta e credo che abbia dei piccoli problemi ad ambientarsi qui sulla Terra, è da questa mattina che non lo vedo, vallo a cercare e parlagli se puoi.”

il saiyan le si avvicinò e guardandola negli occhi la rassicurò:

Non preoccuparti, entro oggi ti riporterò a casa Vegeta”







Mai, mai e poi mai lui avrebbe fatto la fine di Kaaroth. Non si sarebbe abbassato a quel livello.

Era inconcepibile che un guerriero si comportasse in quel modo. Condurre una vita sedentaria, avere una dimora fissa, una moglie che ti comanda a bacchetta, per lui era assurdo.

Vegeta era atterrato nel bel mezzo del deserto, precisamente su una gigantesca rupe e da qualche minuto se ne stava li, fermo, immobile e lasciando che i raggi del sole sfiorassero il suo viso, poi...

Hai scelto proprio un bel posto per meditare, è tranquillo, silenzioso e non c'è anima viva”

Almeno fino a poco fa... che cosa sei venuto a fare qui, Kaaroth?”

Sai, è da tanto che tu ed io non ci misuriamo in un combattimento, quindi ti sono venuto a cercare sapendo che non avresti rifiutato la mia offerta...”

E non ti sei sbagliato, forza Kaaroth, in guardia!”

Si scagliò contro il suo avversario scaricandogli una serie di potentissimi colpi, non aveva idea del motivo per cui il suo “miglior nemico” lo cercasse, ma almeno poteva scaricare la sua frustrazione su di lui.

Sei migliorato moltissimo dall'ultima volta che ti ho visto combattere, ti faccio i miei complimenti, Vegeta” disse evitando per poco una serie di sfere d'energia e avventandosi sul suo avversario.

Di che ti meravigli, non sono stato certo con le mani in mano per tutto questo tempo, mi sono sottoposto ad allenamenti che tu neanche immagini” rispose colpendolo con un calcio.

Certo, immagino che Bulma e suo padre ti abbiano costruito dei macchinari più avanzati rispetto a quelli con cui mi sono allenato io, se continui così scommetto che presto raggiungerai il livello del supersaiyan”

Vegeta si fermò e guardò cupo l'altro saiyan, ora aveva capito cosa aveva in mente.

Non sono uno stupido, Kaaroth, forza rispondi alla mia domanda, ti ha mandato lei a cercarmi?”

Goku si fece serio e rispose:

Non esattamente”

Vegeta gli diede le spalle.

Comunque sia, stai perdendo il tuo tempo, non ho intenzione di tornare in quella casa, io non ho bisogno di nessuno, non ti dimenticare che sono il principe dei saiyan! Adesso vattene, la tua presenza mi innervosisce”.

Goku gli si avvicinò, aveva l'ultima carta da giocarsi.

Fa come vuoi, ma ricordati le mie parole, Vegeta. Per diventare un supersaiyan non basta solo allenarsi”.





Buona sera a tutti! Finalmente sono riuscita ad aggiornare, perdonatemi per il ritardo! Cmq spero che vi sia piaciuto! Grazie a chi ha solo letto e soprattutto a chi ha recensito!


A presto


Lady Gaunt


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Capitolo 9
*** Un brindisi amaro ***




UN BRINDISI AMARO



Vegeta stava ancora fissando serio verso la direzione in cui Goku era volato via.

L'ultima frase che gli aveva detto continuava a rimbombargli nelle orecchie senza riuscire a comprenderne a pieno il significato.

Per raggiungere il livello di supersaiyan non bastavano gli allenamenti? Che storia era questa?

Forse lo stava solo prendendo in giro, aveva usato quella scusa per convincerlo a tornare in quella che sulla Terra poteva considerare una casa, oppure diceva la verità?

Si portò le mani alla testa, gli stava scoppiando, non si era mai sentito così nella sua vita. Fino a prima di arrivare sula Terra le sue priorità consistevano solo nel combattere e diventare più forte per spodestare Freezer dal dominio dell'universo, invece adesso provava quelle strane sensazioni che i terrestri chiamavano... sentimenti.

Alzò lo sguardo al cielo, un cielo limpido e azzurro come gli occhi di lei.

Sentì una stretta al cuore, era rimorso quello che provava? Rimorso per averla abbandonata senza dirle niente?

Quello stato d'animo lo stava angosciando, non poteva tollerare di sentirsi così. Strinse i pugni, concentrò al massimo la sua aura e si sfogò distruggendo il paesaggio roccioso circostante.



Goku non era ancora tornato a casa quando sentì la forza spirituale di Vegeta espandersi, si fermò a mezz'aria e si guardò indietro. La tentazione di tornare sui suoi passi era grande, ma ormai non poteva fare di più, anzi si era immischiato anche troppo in questa storia e sapeva che adesso dipendeva tutto da Vegeta.




Finalmente era riuscita ad avviare il generatore di emergenza, per un paio d'ore avrebbe avuto un pò di energia elettrica. Ne approfittò per farsi una doccia come si deve e per cucinare la cena, poi riempì la casa di candele e andò a staccare il generatore. Si affacciò alla finestra, non aveva avuto nessuna notizia di Vegeta e in più stava cominciando a piovere.

Sospirò, mille pensieri l'avvolsero, poi sentì dei rumori provenienti dal piano di sotto.

Scese le scale e risentì quel rumore, qualcuno stava bussando alla porta.

Si avvicinò con il cuore in gola, chi poteva essere se non lui?

Aprì la porta con un enorme sorriso che subito svanì, quello non era Vegeta.

Oh, sei tu Yamcha” disse con voce fievole.

Ciao Bulma! Che hai? Sei così pallida? Stai male per caso?” le chiese chiudendo l'ombrello.

Ciao, no, sto bene, grazie”

Emm, posso entrare, devo darti una bella notizia!” le disse mostrando una bottiglia di champagne.

Come? Oh, si certo, entra”.

Lo fece accomodare nel salotto mentre andava a prendere due bicchieri, quando tornò lo trovò seduto mentre stappava la bottiglia con un enorme sorriso.

Ma si può sapere a cosa brindiamo? Non ti ho mai visto così felice!” gli disse sedendosi accanto a lui e porgendogli i bicchieri.

Lui li riempì e con il viso pieno di gioia le rispose:

Mi hanno preso! Sono ufficilamente uno dei titolari della squadra di beasball della Città dell'Ovest!”

Wow! Ma è fantastico, sono contenta per te, Yamcha” gli rispose facendo incontrare i loro bicchieri.

Bevvero un lungo sorso e i loro occhi si incontrarono.

Bulma abbassò lo sguardo, era imbarazzante dopo quello che era successo tra loro, lui invece continuò a fissarla.

Sai, sono contento, però manca qualcosa, anzi qualcuno che renderebbe la mia vita perfetta”

Bulma si sentiva a disagio, aveva capito a cosa il suo ex si stesse riferendo, poggiò il bicchiere sul tavolino evitando i suoi occhi, poi si voltò e disse:

Yamcha, credevo che ormai tu...” non potè completare le frase, Yamcha la stava baciando. Provò a respingerlo, ma lui le strinse i polsi facendola sdraiare sul divano.

No, Yamcha... ti prego...” continuava a tapparle la bocca con baci che lei non voleva. Le lasciò andare un polso e con la mano libera iniziò a invadere l'intimità del suo petto mentre lei cercava di liberarsi.

Basta, mi stai facendo male” supplicò dal momento che lui continuava a stringerle violentemente il polso, poi riuscì a dargli uno schiaffo.

Per qualche secondo rimasero immobili, lei sdraiata sul divano con le lacrime agli occhi e lui sopra di lei con una guancia arrossata.

Yamcha si alzò, si ricompose e con uno sguardo freddo le disse:

Lo sai, un giorno ti pentirai della tua scelta, lui è un assassino, che futuro pensi ti possa offrire un mostro come quello?! e quando te ne renderai conto, sappi che io non ci sarò più per te” detto ciò uscì dalla stanza.

Bulma era rimasta sul divano con gli occhi sgranati e terrorizzati, solo dopo che sentì il rumore della porta che si chiudeva potè dar sfogo alle sue lacrime.

Una volta fuori, Yamcha diede un ultimo sguardo all'edificio.

Sentendo l'aura di Vegeta lontano dalla Capsule Corporation per tutto il giorno, aveva pensato che quella era la sua occasione per riconquistarla, invece lei si era rivelata la solita sciocca. Mise una mano in tasca e prese il cellulare su cui digitò dei numeri:

Pronto, Kelly? Si amore sono io, ho cancellato quell'impegno, ti aspetto a casa mia, ok?”




Passarono delle ore, il temporale era peggiorato e lei non si era mossa da quel divano.

Nell'oscurità della stanza in cui le candele che aveva sistemato prima si stavano spegnendo, si era rannicchiata su se stessa stringendo al petto un cuscino su cui venivano riversate le sue lacrime. Si sentiva vuota e incapace di reagire.

Improvvisamente il silenzio fu interrotto da un tuono e la stanza fu illuminata da un fulmine e lì, sul davanzale, vide Vegeta.

Si mise dritta sul divano sgranando gli occhi, forse l'aveva immaginato, in fondo nelle sue condizioni non c'era da stupirsene, poi la luce provocata da un altro fulmine le ripropose la stessa scena.

Vegeta!” bisbigliò alzandosi e andando ad aprire l'infisso.

Lo fece entrare e si specchiarono l'una negli occhi dell'altro, ma lei sviò subito lo sguardo, non lo riusciva a guardare dopo quello che le era successo.

Sei completamente fradicio, ti vado a prendere un'asciugamano” con questa scusa si allontanò da lui e uscì dalla stanza. Quando tornò gli porse l'asciugamano dicendogli: “Prendila o ti verrà un raffreddore”.

Vegeta però non si mosse nè disse niente, a quel punto Bulma stessa cominciò ad asciugargli il viso e i capelli, senza mai guardarlo negli occhi.

Si può sapere che ti prende?” le disse dopo qualche secondo.

Che vuoi dire?”

Non è da te agire in questo modo, insomma non ti sei arrabbiata per come mi sono comportato, non stai urlando”

Non capisco cosa vuoi dire?”

Non mentirmi, donna!” le disse fermandole la mano con cui lo stava asciugando.

Bulma emise un lamento, il polso le faceva ancora male.

Dubbioso, Vegeta spostò il braccio della giovane sotto la luce della candela più vicina e li vide sul candido polso dei lividi.

Come te li sei fatti?”

Bulma rimase in silenzio.

Accidenti Bulma, vuoi dirmi che cosa ti è successo?” le domandò notando solo adesso il suo volto addolorato e i suoi occhi arrossati.

In tutta risposta Bulma scoppiò nuovamente in lacrime gettandosi tra le braccia di Vegeta.

Ti prego, abbracciami e non lasciarmi mai”



Continua...


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio tutti per le splendide recenzioni!

Un grazie anche a chi si è aggiunto tra i preferiti e a chi ha solo letto.

Mercoledì dovrei riuscire a mettere il capitolo seguente!



Ciao,

Lady Gaunt





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Capitolo 10
*** La vendetta del principe ***




LA VENDETTA DEL PRINCIPE




Vegeta rimase immobile e lasciò che Bulma lo abbracciasse.

Non sapeva cosa fare, nè tantomeno il motivo di quel pianto. Possibile che stesse piangendo per lui? Si stava disperando in quel modo per essersene andato via senza nessuna spiegazione?

Impacciato l'abbracciò a sua volta.

Mentre volava verso la città dell'Ovest si era immaginato un diverso tipo di accoglienza. Aveva dato per certo che l'avrebbe fatto dormire fuori con il temporale, motivo per cui stava cercando di entrare senza farsi vedere. Si era immaginato una sfuriata da parte della ragazza con frasi del tipo: “Brutto scimmione... non costruirò più nulla per te... puoi scordarti la gravity room... per quello che mi riguarda, finchè non torna mia madre, puoi morire di fame...”

Invece niente di tutto ciò era uscito dalle sue labbra, anzi aveva parlato poco, cosa insolita conoscendola bene ed era stata gentile invece di essere infuriata.

Arrossì, non era abituato ad avere quel tipo di rapporto sentimentale con una donna. Le donne della sua razza non si sarebbero mai comportate in quel modo, almeno non in presenza di qualcuno, il loro orgoglio non l'avrebbe tollerato. Erano guerriere, donne forgiate dal dolore e dalla brutalità della guerra, nate con il solo obiettivo di servire il loro pianeta e il loro popolo, nessuna di loro perdeva tempo per certi sentimentalismi.

Mentre questi pensieri nascevano nell'ampia fronte del saiyan, la giovane donna non la smetteva di piangere.

Bulma in quel momento era ben lontana dallo stereotopo della guerriera, non voleva altro che conforto, qualcuno che la consolasse e soprattutto qualcuno che la proteggesse, perchè mai come in quella sera si era resa conto della sua impotenza e della sua debolezza.

Con quel gesto Yamcha l'aveva ferita come nussun tradimento era capace di fare. Era come se su quel divano le fossero crollati i ricordi felici della sua adolescenza, un'adolescenza trascorsa con quel timido ragazzo che fino a qualche mese prima credeva di amare, un ragazzo che era diventato un uomo a cui aveva donato se stessa e con cui sarebbe stata disposta ad andare fino in fondo e che adesso scopriva solo d'averla presa in giro.

Ripercorrere con la mente tutti i loro momenti felici non faceva altro che farla stare peggio, non faceva altro che rendere spregevole e ingiusto quello che aveva subito.

I suoi singhiozzi si fecero più forti e Vegeta sempre più incerto su quello che doveva fare.

Maledizione! Dov'è quella gallinaccia di sua madre? Non c'è mai quando serve” pensò il principe, poi decise di dar fine a quel pianto straziante, era certo che qualcosa non andasse, aveva un dubbio che lo stava tormentando e che poteva aiutarlo a capire cosa fosse accaduto.

Basta piangere, non ne capisco il motivo, spiegami invece come ti sei procurata quei lividi” le disse sollevandole delicatamente il mento.

Lei lo guardò intensamente cercando di smettere di piangere, impresa ardua considerando che non aveva idea di come spiegare l'accaduto. Si asciugò gli occhi e allontanandosi da Vegeta disse:

Niente, non è successo niente, anzi scusami, non avrei dovuto...” gli diede le spalle e fece per andarsene, in fondo non si era dimenticata della “fuga” di Vegeta, non vedeva nessun motivo per cui lui potesse essere interessato, andandosene via aveva reso chiaro cosa lei significasse per lui.

Prima che potesse raggiungere la porta, Vegeta le si parò davanti.

Mi dispiace, ma adesso esigo delle spiegazioni” incrociò le braccia bloccandole il passaggio.

Quelle parole riusciro a scuoterla e riprendendo la grinta che da sempre l'aveva caratterizzata disse:

Ah, adesso vuoi delle spiegazioni? Certo che hai una bella faccia tosta! Quella che dovrebbe chiedere delle spiegazioni sono io, sei andato via senza dirmi niente!” gli gridò riprendendo a piangere.

Non hai risposto alla mia domanda e poi io non devo dare spiegazioni a nessuno su quello che faccio”

Benissimo, se la metti così allora non c'è bisogno che tu sappia niente di quello che è successo”

Gli occhi del saiyan divvennero due fessure.

Allora lo ammetti che è successo qualcosa!”

Ti ho detto che se anche fosse, la cosa non ti riguarderebbe! E adesso lasciami passare”era stravolta e adesso ci si metteva pure lui a farle saltare i nervi.

Non essere stupida, donna, lascia perdere quello che ho fatto, non mi sembra poi così importante...”

Lo è invece!” lo interruppe lei tra le lacrime “Perchè se tu fossi stato qui, lui non si sarebbe mai permesso!!”

Vegeta strabuzzò gli occhi.

LUI? LUI, CHI?” chiese, anche se credeva di conoscere la risposta.

È stato Yamcha per caso? Rispondimi!” le urlò.

Lei non parlò, ma il suo silenziò fu una risposta sufficiente per il principe che dirigendosi nuovamnete verso l'infisso, lo aprì e volò via.




Sei stato fantastico, amore mio” disse Kelly accostando il suo fisico da modella al suo ben scolpito.

Come sempre, no? Di cosa ti meravigli?” disse Yamcha mentre si accendeva una sigaretta.

La ragazza gli accarezzo il petto e specchiando gli occhi azzurri in quelli neri di lui gli chiese:

Che hai? Sembri un pò strano”

Prima di rispondere Yamcha esitò, quell'azzurro gli ricordava Bulma.

Non dire sciocchezze, sono sempre il solito”

Se lo dici tu, comunque mi dici cosa sei andato a fare prima?”

Aspirò un lungo tiro dalla sigaretta.

Niente di importante”

Indispettita, Kelly si girò su un fianco, e rivolse il suo sguardo alla finestra dove tra la pioggia vide una rotonda fonte di luce che sia avvicinava.

Yamcha, la vedi anche tu quella luce?”

Lui si girò, ma troppo tardi per reagire.

Dopo qualche secondo la finestra esplose e i due furono investiti da una pioggia di vetro e detriti.

Quando il fumo dell'esplosione svanì, ai due fu chiara la figura di Vegeta che guardando cupo Yamcha disse:

Ti dò il tempo di vestirti. Non provare a scappare, sarebbe inutile.” detto ciò sparì alla vista dei due e rimase pazientemente in giardino.

Ma chi diavolo era quel pazzo? E perchè ce l'ha con te?” chiese spaventata.

Kelly, vai a casa” riuecì a dire dopo un attimo di esitazione.

Cosa?”

Ascoltami, è meglio che tu vada via”.



Dopo qualche minuto, Vegeta vide la giovane bionda uscire di casa e salire sulla propria auto, poi sull'uscio della porta apparve Yamcha.

Per qualche secondo i due si limitarono a guardarsi silenziosamente. L'atmosfera era carica di tensione e Yamcha sudava freddo.

Che cosa vuoi, Vegeta?” gli chiese, anche se temeva di conoscere la risposta.

Dovresti saperlo, oppure quella biondina è riuscito a fartelo dimenticare?”le sue parole erano cariche d'odio.

Bene, dovevo immaginarlo e dopo tutto me lo merito, ma prima che tu mi tolga di mezzo, voglio dirti una cosa. Mi dispiace, non era mia intenzione farle del male, cercavo solo di...”

Si è capito perfettamente cosa cercavi di fare! Adesso basta con queste chiacchere e preparati a ...”

La colpa è solo tua, Vegeta, non so come, ma sei riuscito a portarmela via, sei riuscito conquistare il suo cuore e la cosa magari non ti interessa neppure. Tu non sei altro che un mostro, la tua anima è macchiata del sangue di milioni di innocenti, ma a lei questo non ha importato. Ti ha accolto nella sua casa e ti ha aperto il suo cuore donandoti qualcosa che tu non saresti mai in grado di capire: amore. Sono sicuro che l'unico motivo che ti ha spinto qui è quello di combattere. E adesso, fa pure quello che vuoi, non farò nessuna restistenza.” chiuse gli occhi, pronto a ricevere il suo castigo.

Il rumore della pioggia riempiva il silenzio che era sceso tra i due, poi Vegeta agì. Scattò verso Yamcha e si fermò a qualche cm da lui.

Hai ragione, è vero che la mia anima è sporca del sangue di moltissimi innocenti, ma la mia vita non è stata tutta rose e fiori come la tua, bamboccione, quindi non permetterti più di giudicarmi”

lo colpì all'addome con un pugno che gli tolse il fiato, poi gli alzò la testa tirandolo per i capelli e aggiunse:

Per quanto riguarda il resto, non sono affari tuoi, comunque...” gli diede un pugno che gli fece perdere quasi i sensi “... questo è da parte di Bulma”



Continua...



Ciao a tutti! Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate. Ringrazio chi continua a seguirmi e chi ha aggiunto la ff tra i preferiti.

Grazie per aver commentato gli ultimi capitoli a :

trullitrulli

Juu_Nana

Saku_chan

francysmile

8WeirdSiters8


A presto


Lady Gaunt




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Capitolo 11
*** La calma dopo la tempesta ***





LA CALMA DOPO LA TEMPESTA




Dalla finestra della sua camera poteva ancora vedere la violenza del temporale che si abbatteva sulla capitale.

Asciugando le ultime calde lacrime, si sdraiò sul suo morbido letto, rivolgendo lo sguardo al comodino, sopra il quale stava una candela, la cui fiamma si specchiava nei suoi occhi.

Senza riuscire a fare niente per fermarlo, l'aveva visto prendere il volo sotto il cielo buio e tempestoso di quella funesta notte, una notte di cui non desiderava altro che la fine.

Oh, Vegeta” bisbigliò.

Più di una volta aveva assistito all'ira del saiyan e stava cominciando a temere che potesse compiere qualcosa di irreparabile.

Chiuse i suoi occhi stanchi avvolta dall'oscurità, un'oscurità che gli ricordavano tanto quei fieri e penetranti occhi neri di quel guerriero che aveva imparato ad amare.





Yamcha era rimasto a terra, con la schiena appoggiata al muro, la testa inclinata da un lato e un rivoletto di sangue che gli scendeva da un margine della bocca. La pioggia continuava a cadere forte, andando a dare un pò di ristoro al terrestre che dolorante fissava il principe dei saiyan il quale, invece, lo ricambiava con lo sguado cinico tipico della sua stirpe.

Ahah... ahahah!” rise faticosamente Yamcha tra qualche colpetto di tosse.

L'espressione di Vegeta si corrucciò a quell'inaspettata reazione.

Che hai da ridere, terrestre? Ti sei bevuto il cervello, per caso? O forse ti ho colpito così forte da farti impazzire?” chiese infastidito da quella risata insensata.

Ahahahahaha... non sono impazzito per niente... forse quello che è impazzito sei tu?! Sai, sono proprio curioso di vedere quanto resisti, mio caro principe...” ancora qualche altro colpo di tosse interruppe le sue parole, poi aggiunse “ il grande Vegeta ridotto ad un banalissimo terrestre... ahahah... che fine ha fatto il tuo smisurato orgoglio, eh? L'hai venduto per un tetto sulla testa e per la Gravity Room?”

Le braccia di Vegeta, che fino a quel momento erano state incrocate, scesero lungo i fianchi.

Fece qualche passo verso Yamcha dicendo:

Non ho ancora capito se il tuo è coraggio, o semplicemente pazzia, fatto sta che non permetto a nessuno di parlarmi in questo modo, soprattutto ad uno “scarto” come te”

Sarò anche uno “scarto”, come dici tu, ma almeno non nego la verità...”

Le parole del giovane ebbero come risposta un pugno all'altezza dello stomaco che gli fece quasi perdere i sensi. Vegeta lo afferrò dal colletto della camicia, sollevando il suo corpo inerme di qualche centimetro da terra.

Di un pò, bamboccio, vuoi che ti spedisca all'altro mondo?”

Yamcha non rispose, ormai le forze lo avevano abbandonato e sconfitto si preparava al peggio.

Sulla mano libera di Vegeta apparve una sfera di energia che avvicinò al viso dell'avversario ormai battuto.

Bene, chi tace acconsente, no?”

Era pronto, pronto ad eliminare quell'insignificante essere umano dalla faccia della Terra. Già una volta, sotto i suoi occhi aveva visto estinguersi la vita in quell'insulso individuo, per un suo ordine, per un suo capriccio. Stava riprovando la stessa emozione che non sentiva da molto ormai e di cui in quel momento si stava inebriando. Era incredibile la sensazione di superiorità che si poteva provare nel decidere della vita o della morte di un essere, era un'esperienza che la tradizione del suo pianeta natale aveva voluto che vivesse dalla più tenera età, eppure sapeva che qualcosa non andava...

Stava esitando...

Che mi sta succedendo? Perchè non la faccio subito finita? pensò.

Rimase ancora in quel limbo, finchè nella sua mente non apparve la risposta alla sua domanda:

due splendidi occhi color zaffiro...

Chiuse gli occhi scuotendo la testa, per poi riaprirli, deciso a concludere quello che aveva iniziato.

Avvicinò ancora di qualche centimetro, la luminosa sfera al volto del povero Yamcha, che emetteva dei rantoli di sofferenza per le ferite riportate.

Tremante, continuava ad agitarsi minacciosa, finchè dopo qualche secondo la sua potente luce svanì dal palmo del fiero guerriero.

Lasciò andare il giovane che con un sordo tonfo cadde a terra.

Tsk, non ne vale la pena” gli disse prima di ergersi in volo e di sparire tra le nere nubi di quella notte.




In quel preciso istante, sul tetto di un edificio non molto lontano da quello in cui ciò sopra descritto accadeva, un sorriso compiaciuto era apparso sul radioso viso del saiyan dalla tuta arancione.

Bravo, Vegeta... sapevo che avresti fatto la cosa giusta” si disse, mentre sereno si avviava verso le selvagge montagne in cui si trovava la sua dimora.




Senza nessuno sforzo, riuscì a forzare la finestra della camera in cui da alcuni mesi i Brief l'avevano fatto accomodare. Una volta dentro, riuscì a percepire l'aura di Bulma. Aprì la porta e lentamente percorse il lungo corridioio che lo separava dalla donna. Una volta raggiunta la sua meta, diede qualche colpetto alla porta...

Nell'udire quel bussare, con il cuore in gola, Bulma afferrò la candela che aveva collocato sul comodino per poi andare ad aprire. Non appena vide il volto di Vegeta duro e inespressivo, reso ancora più tenebroso dalla mancanza di una fonte di luce adeguata, temette il peggio.

Vegeta, non avrai mica...” le parole le uscirono come un lamento, quasi come una preghiera.

Tranquilla, è ancora vivo, anche se sono sicuro che non ti darà più fastidio” le rispose capendo quale domanda stava per porgli.

Un'espressione sollevata apparve sul volto della scienziata, che istintivamente spalancò la porta per poter abbracciare il suo principe, il quale però non sembrava della stessa idea.

Penso che per oggi possa bastare, va a dormire” le disse mentre con delicatezza respingeva le morbide braccia della donna e chiudeva la porta lasciandola sconcertata.

Bulma era rimasta senza parole. Non capiva quell'improvviso cambiamento d'umore, non riusciva a capire lui...

Era vero, per quel giorno ne aveva avute abastanza, ma lui di certo non aveva migliorato le cose.

Stare insieme a lui era come andare sulle montagne russe, prima si sale su, fino a poter toccare il cielo con un dito, e l'attimo dopo invece è l'inferno scendendo sempre più in basso.

Colma di una nuova amarezza e di un nuovo dolore, tornò a letto dove avvicinando a sè il cuscino concretizzò tra i suoi pensieri che l'amore non era altro che la peggiore sofferenza dell'anima.


Dopo essersi cambiato ed asciugato si era messo a letto pure lui e con sguardo assente fissava il soffitto. Il vortice di emozioni che quella femmina era in grado di fargli provare era inaccettabile per il principe dei saiyan, ancora peggio se il solo pensarla lo facesse tornare sui suoi crudeli passi ed esitare durante uno scontro.

Stava cambiando, lei lo stava cambiando...

Si stava trasformando in un burattino comandato da una ninfa azzurra che lo costringeva a fare solo la cosa giusta?!

Troppe erano le disattenzioni che lei gli stava recando e che non facevano altro che allontanarlo dal suo più grande sogno, anzi non sogno, diritto, perchè in quanto principe dei saiyan ricoprirsi di quel manto d'oro era un suo regale diritto.

Sfinito fiscamente e mentalmente si addormentò con un solo pensiero:

Da domani, le cose sarebbero state diverse...


Continua...



Ringraziamenti:

Juu_Nana: grazie, mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento e sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!

sere4ruru : grazie, sei molto gentile e si, il principe dei saiyan ha conquistato anche il mio cuore!

8WeirdSisters8: grazie, sono contenta che vi appassionate così tanto alla mia storia, soprattutto del desiderio che avete di vedere morto Yamcha! Grazie anche per i complimenti sul mio account (che è ancora offeso con voi per l'errore di prima), ammetto che mi è venuto bene!

chrystal_: grazie e spero di non deluderti con questo nuovo capitolo!

Grazie anche a chi ha solo letto e chi ha aggiunto la ff tra i preferiti.


Lady Gaunt








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Capitolo 12
*** Complicazioni ***





COMPLICAZIONI




Buon giorno tesoro!”

Bulma sbattè lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco.

Quando lo fece, gli occhi, no scusate, le palpebre di sua madre le apparvero difronte al viso.

...mamma?”

Perchè sei ancora a letto? Ti senti male per caso? Vuoi che ti porti qualcosa? Raccontami come è andata in questi giorni?!...”

Ma quando sei tornata?” si affrettò a chiedere la ragazza sperando di porre fine a quella sorta di interrogatorio a cui la madre l'aveva sottoposta e mettendosi a sedere sul letto.

Circa dieci minuti fa... non hai idea di come sia stato noioso questo viaggio! Quel maledetto blackout mi ha rovinato la vacanza, meno male che tuo padre e gli altri scienziati del convegno sono riusciti a rimediare risolvendo il problema, anche se non capisco perchè ci abbiano messo tanto? Avevano detto che si aspettavano un imprevisto del genere... Se lo avessi saputo sarei rimasta qui con te e il fustacchione e poi...” era partita, ormai Bunny Brief aveva cominciato a parlare a raffica.

Capisco...scusami, ma ho un gran mal di testa...”

Oh, vuoi che ti prepari qualcosa?”

No, grazie, ho solo bisogno di riposare, tutto qui...” disse sperando di liberarsi della madre.

Non aveva la forza di starla a sentire dopo la serata “tranquilla” che aveva passato.

Va bene cara, ma quando starai meglio, mi racconterai in ogni dettaglio quello che...”

Madre e figlia si volsero verso la finestra.

La frase della donna venne interrotta da delle urla che provenivano dal giardino.




Come sarebbe a dire che non funziona?” sbraitò.

Devi credermi... è così!” disse a fatica l'anziano scienziato che era stato afferrato dal colletto del suo camice da lavoro e sollevato da terra.

Non mi interessa!”

Sii ragionevole...” disse cercando di mantenere il sangue freddo, in fondo si era un pò abituato agli scoppi d'ira che il saiyan gli rifilava ormai da mesi.

Sistemala!” gli urlò facendo cadere il microscopico gatto nero del professore che impaurito si nascose dietro le esili caviglie della signora Brief che insieme alla figlia era arrivata in giardino.

Notando la loro presenza, Vegeta lasciò andare lo scienziato.

Te l'ho già spiegato, Vegeta, non è colpa mia... il blackout ha lasciato il generatore privo di energia per molto tempo e adesso devi aspettare che si ricarichi... devi solo avere un pò di pasienza, figliolo, penso che un paio di giorni possano bastare.” disse mentre si sistemava gli occhiali.

... e adesso io come faccio ad allenarmi?!”

Puoi usare momentaneamente la nostra palestra...”

Taci! Credi che una comunissima palestra possa servirmi?”

Mi dispiace, ma non posso farci niente” rispose rimettendosi sulla spalla il gattino.

Tsk! Essere inutile...” disse allontanandosi dallo scienziato prima di perdere il controllo e appoggiandosi ad una delle grandi palme che adornavano l'immenso giardino .

Bulma era rimasta sconcertata dalla reazione del saiyan e così decise di avvicinarsi.

Mi spieghi perchè ti sei comportato in quel modo?”

Il principe non rispose continuando a tenere lo sguardo basso e gli occhi chiusi, come se lei non fosse lì.

Bulma incrociò le braccia al petto aspettando spiegazioni.

Vegeta?!” disse dopo qualche secondo di silenzio e alzando il tono della voce.

Il giovane aprì gli occhi che trafissero quelli di lei.

Lasciami in pace”

Come? Si può sapere che ti prende?” disse avvicinandosi e sfiorando dolcemente un braccio del saiyan il quale reagì allontanandola bruscamente.

Ti ho detto di lasciarmi in pace! E poi, chi ti dà il permesso d'avere tutta questa confidenza?”

Mah... io credevo che noi...”

NOI? Non c'è mai stato nessun noi! Non sarai stata così stupida d'averlo pensato?” un sorriso maligno decorò il suo volto “ Tsk! Non so cosa tu abbia creduto, ma sappi che per me sei stata solo una valvola di sfogo, tutto qui! Adesso togliti di mezzo” la spostò brutalmente e ignorando le sue lacrime entrò dentro casa.

Senza parole, troppo stupefatta per riuscire a esprimere ad alta voce anche una sola delle decine di pressanti domande che le si affollavano in mente, Bulma seguì con lo sguardo la figura del principe mentre lacrime amare inumidivano la sua candida camicia da notte.




Una volta giunto nella tranquillità della sua camera, Vegeta non riuscì a trattenersi nel colpire con un pugno una delle pareti.

Perchè? Perchè si sentiva così?

Aveva strappato alla vita milardi di persone innocenti con la freddezza e la brutalità di un demone, eppure aver visto l'espressine di tristezza sul suo splendido volto lo faceva star male.

Il senso di colpa per essere stato l'artifice del suo dolore lo stava tormentando.

Sfinito, si lasciò cadere sul letto facendo sprofondare la testa sul cuscino.

Sapeva che la sua scelta l'avrebbe fatta soffrire, in fondo la vita dei terrestri girava intorno a quelle assurde cose astratte che chiamavano sentimenti... quello a cui non aveva pensato era che avrebbe sofferto anche lui.

Sospirò.

Nella sua mente si manifestò l'immagine della terrestre che gli aveva conquistato il cuore.

Sarebbe stato in grado di privarsi di lei? In grado di rinunciare al calore del suo corpo... alla tenerezza delle sua carezze... al suo amore?

Ma doveva, doveva privarsi di ogni distrazione se voleva raggiungere quella terza classe che aveva osato superare il suo principe.

La sera precedente era sicuro d' aver preso la decisione più giusta per un guerriero come lui.

Chiuse gli occhi, girandosi su un fianco, questa volta certo d'aver preso la scelta sbagliata per un uomo.


Continua...



Ciao! Come va? Mi scuso per il capitolo corto, vi prometto che il prossimo sarà più lungo!

Ringrazio chi legge e chi ha messo la ff tra i preferiti.

Grazie per i commenti:

pinkgirl

Saku_chan

chrystal

Juu_nana

Scusate se non vi rispondo come si deve e per eventuali errori di ortografia, ma sono un pò di fretta...

A presto

Lady Gaunt







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Capitolo 13
*** Un mese dopo ***





UN MESE DOPO




Stupida... illusa... sciocca...

Come aveva potuto lontanamente immaginare che fosse cambiato?

Di uomini con la sensibilità di un cucchiaino se ne trovavano a milioni anche sulla Terra, che cosa le aveva fatto pensare che un sanguinario principe di una razza guerriera potesse essere diverso?

Eppure...

Eppure in quella lontana settimana aveva avuto l'impressione di non avere più a che fare con Vegeta, cinico principe dei saiyan, ma con un uomo come tutti gli altri.

In quei giorni aveva avuto l'occasione di vederlo sotto una luce completamente nuova, al punto di sorprenderla, al punto di stupirla... al punto di farla innamorare.

La dolcezza delle sue carezze, la passione con cui si erano amati, possibile che fosse tutta una finzione?

Per me sei stata solo una valvola di sfogo, tutto qui!

Quelle parole, taglienti come la lama di una spada, le avevano trafitto il cuore mandandolo in mille pezzi.

Una ventata gelida le colpì il volto distraendola da quelle dolorose riflessioni.

Erano ormai entrati nella stagione invernale e dall'alto della finestra della sua stanza poteva vedere i primi addobbi della festa più magica dell'anno: il Natale.

Un' altro freddo soffio la investì facendola rabbrividire e stringere nella sua camicia da notte, ma mentre chiudeva la finestra pensò:

L'inverno... freddo e arido come il suo cuore.



Si preparò per uscire e dopo essersi avvolta in un caldo cappotto bianco, prese le chiavi della sua aircar.

Prima di aprire la porta osservò la sua immagine riflessa nello specchio.

Bella, giovane, ricca e intelligente... quante persone esistevano al mondo con tutte quelle doti rinchiuse in un unico essere?

Era dunque possibile che in tutto il pianeta non ci fosse un uomo che l'apprezzasse e che le donasse il suo amore?

Corrucciò le sopracciglia e uscì fuori dalla rotonda struttura seguita dal tonfo della porta che con violenza veniva chiusa alle sue spalle.

Mentre percorreva il vialetto, posò lo sguardo sulla GR e poco prima di salire sul veicolo per dirigersi agli uffici dell'impresa di famiglia, le sue labbra si contorsero in una smorfia e pensò che a quanto pareva non era riuscita a trovare quell'uomo neppure in tutto lo spazio.




L'aveva vista esitare e rivolgere un'occhiata furtiva alla gravity room, come ormai faceva da quando si erano parlati per l'ultima volta .

In quei lunghi giorni aveva visto la coltre di tristezza e malinconia che opprimeva quelle perle azzurre e di cui lui e il suo innato orgoglio erano artefici.

Più di una volta l'aveva sentita piangere nel cuore della notte.

In quelle occasioni era rimasto immobile difronte alla porta della giovane a sentire quei singhiozzi, senza trovare il coraggio di entrare per consolarla e per rimediare all'errore più grande di tutta la sua vita.

Uscire da quella dannata gravity room, inseguirla, stringerla in un tenero abbraccio e unire le sue labbra con quelle morbide di lei, ecco quello che il suo cuore gli dettava. Il problema era che da quando era solo un bambino gli era stato insegnato ad ascoltare la voce spietata della sua anima saiyan.

Scosse la testa riprendendo gli allenamenti, stava facendo un enorme sacrificio, non doveva distrarsi, doveva diventare un supersaiyan.




Sulla sua scrivania, circondata da un numero sproporzionato di documenti che con attenzione leggeva e firmava, Bulma sembrava aver trovato il modo per non pensare al saiyan che le aveva spezzato il cuore.

Nell'ultimo mese si era buttata nel lavoro con tutta se stessa e quando non era impegnata in ufficio si rinchiudeva nel laboratorio.

Si può sapere che cosa ti prende? È da quando siamo tornati che ti comporti in modo strano” le disse una volta sua madre mentre l'aiutava a cucinare.

Bulma non aveva risposto, lasciando che il silenzio parlasse per lei.

E' successo qualcosa con Vegeta? Ho notato che anche il fustacchione si comporta in modo strano. Trascorre più tempo del solito ad allenarsi, preferisce mangiare da solo ed è diventato difficile incontrarlo...”

Basta!” la interruppe sbattendo una mano sul tavolo “ non voglio più sentire una parola in più su quello scimmione! Non l'ho buttato fuori di casa solo perchè mi fa pena e ha bisogno delle nostre apparecchiature per diventare più forte! Tra meno di tre anni le nostre vite saranno in pericolo e quel testone deve dare una mano a Goku per difendere la Terra! Non voglio più sentire parlare di lui! Adesso vado in laboratorio, mi è passata la fame”

Perchè le faceva pena, perchè doveva aiutare Goku a difendere l'umanità aveva urlato a sua madre, la verità era che non sopportava l'idea di allontanarsi definitivamente da lui.


Presidente?! Sono venuta ad informarla che il presidente della Turner Industries è appena arrivato”

le aveva detto la sua fedele segretaria entrando nell'ufficio.

Si, Betty. Finisco di firmare tutte queste scartoffie e arrivo, fatelo accomodare nella hall”

E' già lì. La sta aspettando da quasi dieci minuti”

Umm... è va bene, arrivo, ma tu Betty starai con me. Lo sai quanto odio queste noiose riunioni”

le disse mentre usciva dalla stanza.

Io invece credo proprio che le piacerà” aggiunse quasi divertita.

Che vuoi dire? Che cosa avrà di speciale? Sarà vecchio e presuntuoso come tutti gli uomini di potere di queste aziende” continuò una volta dentro l'ascensore.

Prima di risponderle, la giovane segretaria le rivolse un sorriso.

Beh, sarà lei a constatarlo...”

Bulma la guardò dubbiosa e non appena le porte dell'ascensore si aprirono, percorse curiosa il corridoio.

Che cosa è tutto questo mistero, Betty? Spiegati! Chi è questo Turner?”

A Betty brillarono gli occhi e rispose:

Allora... da dove cominciare? Bello, giovane, ricco e intelligente... l'uomo perfetto! Sono sicura che le piacerà! È affascinante e famoso per la sua galanteria con le donne e in più... se la cosa le può interessare... è single”

Ah, no Betty! Non farti venire strane idee! Non sono dell'umore giusto per queste cose...”

Vedremo” concluse l'assistente una volta che arrivarono nella hall.

Oh, ecco arrivare il nostro presidente!” disse uno del consiglio di amminstrazione della Capsule Corporation a un uomo che Bulma vedeva solo di spalle.

Quest'ultimo si voltò e la giovane donna non potè fare altro che rimanere senza parole.



Continua...

Grazie a chi ha commentato:

bulma_89: grazie, sei molto gentile, leggere il tuo commento mi ha fatto molto piacere, spero che la storia continui a piacerti!

chrystal_: eh, si! L'orgoglio è il nemico numero uno di questo amore! Grazie ancora per il commento!


Ringrazio chi ha letto e chi ha messo la ff tra i preferiti, ma soprattutto vi chiedo di farvi sentire, mi farebbe piacere sapere cosa pensate di questa mia storia!ù


Ossequi


Lady Gaunt







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Capitolo 14
*** L'invito ***





L'INVITO




Lineamenti delicati, capelli color dell'oro, suadenti occhi verdi e un sorriso ammaliante, per non parlare del fisico atletico che si poteva intravvedere sotto la giacca.

Betty aveva perfettamente ragione, era bello, era tremendamente bello.

Presidente, ho il piacere di presentarle William Turner, presidente delle Turner Industries” disse l'uomo che faceva parte del consiglio d'amministrazione.

E' un piacere conoscerla” disse la giovane porgendo la mano dopo essersi ripresa dalla divina visione.

E' un'onore incontrarla, signorina Brief” rispose il giovane uomo prendendole la mano e poggiandovi sopra delicatamente le labbra.

A quel gesto, Bulma non potè evitare di arrossire.

Era pure galante!

A furia di frequentare guerrieri e scimmioni dello spazio, aveva dimenticato che sulla Terra esisteva qualcosa chiamata cavalleria.

Ho sentito molto parlare di lei, soprattutto della sua bellezza e finalmente posso dar credito a quello che si dice in giro” aggiunse fissandola intensamente.

Era un evento che accadeva raramente, ma in quel momento Bulma Brief era rimasta senza parole.

Che stesse sognando?

Che da un momento all'altro quel meraviglioso uomo cominciasse a chiamarla “donna” e a dirle di aver fame?

Sono sicuro che non avremo nessun problema a lavorare insieme” continuò sorridendo.

Un breve silenzio scese tra i presenti, un silenzio che venne interrotto dall'intervento di Betty che con una disinvolta gomitata al proprio datore di lavoro, fece tornare nel mondo reale la giovane Brief, che accortasi del proprio imbarazzo cercò immediatamente di ritornare in sè.

Lo spero, signor Turner”

Mi chiami pure William, signor Turner mi fa sentire così vecchio”

Emm si, William... prego, accomodiamoci in uno dei nostri uffici”.

Da questa parte, prego” intervenne Betty indicando la strada e lanciando un' occhiata alla giovane presidentessa.

Bulma si lasciò sfuggire un sorriso, la sua segretaria aveva ragione, quella sarebbe stata una riunione molto interessante.






Ecco qui, Vegeta. Ho preparato i tuoi piatti preferiti.” disse la signora Brief finendo di mettere a tavola le portate.

Buon appetito!” aggiunse entusiasta.

Il principe, come era sua abitudine, non la degnò di uno sguardo, soprattutto in un momento tanto importante per un saiyan come il pranzo.

Sai, Vegeta, da quando conosco te e Goku non posso evitare di essere affascinata dalla vostra razza” affermò sedendosi difronte al giovane che aveva già iniziato a mangiare.

Siete entrambi così affascinanti! E pure Gohan si sta trasformando in un bel giovanotto. Comincio a pensare che la bellezza sia una prerogativa di voi saiyan” continuò.

Ma sicuro! Ora mi metto alla ricerca delle sfere del drago e faccio ritornare in vita il tuo popolo, così il nostro pianeta si riempirà di bellissimi uomini” esclamò.

Vegeta lanciò una rapida occhiata alla donna pensando a quanto fosse vero che alla stupidità non ci fosse mai fine.

Sarebbe fantastico, ne sono certa! Ma non temere, tu rimarrai sempre il mio preferito!” continuò con la sua voce smielata, troppo fastidiosa per le orecchie di un guerriero.

Oh cielo! sono sicura che tu e la mia Bulma sareste in grado di mettere al mondo dei bellissimi bambini! E io potrei andare in giro vantandomi della bellezza dei miei nipotini”

Il nostro silenzioso principe, che fino a quel momento era stato in grado di rimanere indifferente agli assurdi discorsi della padrona di casa, all'udire quella affermazione rischiò il soffocamento.

Oh caro, ti senti bene?”

Ta-ci” rispose tra i colpi di tosse e rosso in volto.

Dopo qualche secondo la porta della cucina si aprì e nella stanza fece irruzione una Bulma raggiante.

Ciao mamma! Che cosa prepari di buono?”

Ciao, tesoro! È successo qualcosa di particolare? Erano settimane che non ti vedevo così!”

Particolare? Direi fantastico!” rispose sedendo accanto alla madre.

Ero sicura che oggi sarebbe stata una normale e noiosa giornata in ufficio, invece ho conosciuto l'uomo dei miei sogni e...”

La giovane si fermò, solo in quel momento si era accorta della presenza di Vegeta che la stava scrutando con le sue scure iridi.

E tu che cosa vuoi? Non lo sai che è maleducazione ascoltare le conversazioni altrui?”

Tsk, ma sentila, io non stavo ascoltando proprio un bel niente! Sei tu che hai fatto irruzione nella stanza”

Beh, allora vattene”

Cosa?! Io non vado da nessuna parte! Non vedi che sto...”

Va bene, va bene, se ci tieni tanto resta pure. Ti stavo dicendo mamma che ho conosciuto un uomo estremamente affascinante. Si chiama William Turner ed è il presidente di una delle società più importanti del pianeta, ma la cosa interessante è che molto, molto carino e c'è di più, stasera mi ha invitata a cena in uno dei ristoranti più romantici della città! Ahaha, non vedo l'ora che arrivi stasera, anzi corro in camera mia a scegliere che cosa indossare!”

Lo sai cara, sono proprio contenta di vederti così felice!”

La giovane sorrise e scattando dalla sedia si avviò verso la sua stanza.

Non appena Bulma se ne fu andata, anche Vegeta si alzò in piedi.

Dove vai, Vegeta? Per caso quello che ho cucinato non era di tuo gradimento”

Mi è passata la fame” e detto ciò si diresse verso la Gravity Room.

Non si rivolgevano una parola da tempo e ora lei era entusiasta di un altro uomo e per di più sembrava infastidita dalla sua presenza.

Litigare faceva parte delle loro abitudini giornaliere, era una sorta di gioco che entrambi conoscevano bene ma questa volta sembrava diverso, non c'era nessun gioco.

Entrò nella stanza gravitazionale, per quel giorno avrebbe affrontato un duro allenamento, doveva sfogare l'agitazione che quella stupida donna era in grado di fargli provare.




Continua...


Ciao a tutti! Scusate per il ritardo, ma vi prometto che il prossimo capitolo uscirà molto presto! Passiamo ai ringraziamenti:

8WeirdSisters8: sono contenta che il mio nuovo personaggio vi piaccia! Cmq vi informo che mi sento come quelli della pubblicità della CostaCrociere.

chrystal_ : grazie, mi fa piacere che la storia ti appassioni e spero che il capitolo sia di tuo gradimento! Quale altre mie ff stai leggendo? A presto ciao!

trullitrulli: hai immaginato bene, è carino e ci prova con Bulma! Grazie mille per il commento!

pinkgirl: spero che il giovane aitante non ti abbia deluso! Grazie!

Juu_Nana: tranquilla, non ci sono problemi, anzi mi fa piacere sapere che la mia idea ti piaccia! Grazie!

bulma_89: già, vedremo se sarà così perfetto! Grazie per il commento!

Grazie anche a chi ha letto e a chi ha messo la ff tra i preferiti ai quali chiedo di darmi un parere sulla trama della storia!




A presto


Lady Gaunt






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Capitolo 15
*** Il piano ***





IL PIANO




No, questo non va bene” disse osservando attentamente un vestitino rosa che, dopo aver ricevuto il giudizio dalla giovane, volò sul letto.

Forse questo completino?” si chiese osservando dubbiosa un top e una gonna verde che aveva appena uscito dall'armadio.

No, troppo sportivo...” decise, lanciando gli indumenti sul mucchio di vestiti che aveva scartato.

Magari questo...” decise analizzando compiaciuta un tubino nero.

Si, credo proprio che al presidente Turner piacerà tantissimo, ahaha” aggiunse maliziosa guardandosi allo specchio.

Bene, devo solo abbinare i giusti accessori e il gioco è fatto...” affermò mentre guardava alcuni modelli di scarpe.

Stava per togliersi l'asciugamano, quando sentì bussare alla sua porta.

Incerta rimase qualche minuto immobile chiedendosi chi fosse, poi la porta si aprì e lei ebbe la sua risposta.

Ehi, donna... AAAAhhhh! Ma dico, sei pazza?! Ti sembra il modo?” sbraitò Vegeta mentre con una mano si massaggiava la parte di fronte colpita dalla scarpa che gli aveva lanciato Bulma.

E a te invece questo sembra il modo di entrare nella stanza di una signora?! Ti sta bene, cafone!” rispose la ragazza stringendosi di più nell'asciugamano.

Cafone, io? Tu mi hai lanciato una scarpa! Ti ricordo che ho ucciso per molto meno!” ruggì il saiyan rosso di rabbia e di imbarazzo.

E io ti ricordo che ne ho un'altra in mano, se non te ne vai subito!”

Tranquilla, appena avrò ottenuto quello che voglio me ne andrò” rispose con voce cupa e avvicinandosi alla giovane.

Co-cosa?” riuscì a chiedere mentre un brivido le correva su per la schiena.

Vegeta sfoderò il suo solito ghigno incrociando le braccia al petto nudo.

Si, una cosa in cui sei molto brava...”

Sarebbe?” domandò indietreggiando di qualche passo.

Ma come? Non ci arrivi?” rispose continuando ad avvicinarsi a lei fino a metterla con le spalle al muro.

Ti ho detto di andare via, Vegeta” disse lanciandogli l'altra scarpa che questa volta fu deviata dal saiyan.

Ahaha, sei di parola. E lo sono anche io: ho detto che me ne andrò dopo che avrò ottenuto ciò che voglio” ripetè sorridendo maligno.

Stammi lontano!” disse cercando di schiaffeggiare il principe che le afferrò il polso e le si fece così vicino da fare aderire il suo fisico scolpito con quello sinuoso di lei.

Quanta energia... devo aver scelto la serata giusta”

Un lampo di terrore attraversò gli occhi di Bulma.

Se non te ne vai, mi metto a urlare!” minacciò.

Tsk, come se servisse a qualcosa” la schernì avvicinando il suo viso a quello della ragazza.

Bulma rimase in silenzio, mentre Vegeta continuò a fissarla per qualche interminabile minuto negli occhi.

Avere nuovamente addosso quello sguardo triste e tenebroso allo stesso tempo, la fece sussultare, provando sensazioni che con sofferenza aveva cercato di dimenticare.

Tranquilla, ho bisogno che tu rimetta a nuovo la Gravity Room, deve esserci stato un corto circuito” disse allontanandosi da lei compiaciuto.

Dopo qualche secondo, la giovane riuscì a bisbigliare:

Gravity Room?”

Si, non ci senti? Cosa credi che fossi venuto a chiederti? E non startene lì impalata, corri a sistemare quel marchingegno”

Grrr... mi hai preso per la tua schiava?! Chi ti credi di essere? Io ho una vita sai? Non ho tempo da perdere con te e i tuoi dannati allenamenti! Se ci tieni tanto sistematela da solo!” gridò.

Ah, si... hai un' appuntamento con un altro mollusco... impiegheresti meglio il tuo tempo a sistemare la GR” ironizzò.

Come ti permetti di giudicare quello che faccio, eh? Sei il solito scimmione! vattene!” gli urlò.

Sai che ti dico?” disse dandole le spalle e avviandosi verso la porta “Me ne vado solo perchè in tutta la galassia non esiste niente di più fastidioso della tua voce, donna”

Bene, tanto qui non ti trattiene nessuno”

Proprio mentre stava per uscire dalla stanza, Vegeta si voltò facendo un sorriso sghembo:

Ne sei sicura?”

Ma prima che la ragazza potesse rispondergli, lui chiuse la porta.

Scimmione!!” gli urlò.

Rimasta sola, si sedette sul bordo del letto, con il cuore che le batteva a mille.





Senza smettere di sorridere, Vegeta continuava a percorrere il corridoio.

Soddisfatto, si stava dirigendo in cucina.

Era riuscito nel suo intento...

Aveva perfettamente notato le reazioni che le provocava la sua presenza, il modo in cui le brillavano gli occhi per il semplice fatto d'aver ridotto le distanze tra loro.

Era riuscito a dimostrarle che il principe dei saiyan non poteva essere sostituito da un banalissimo terrestre.

Entrò in cucina dove trovò la signora Brief seduta a leggere una rivista.

Ho fame, preparami qualcosa, sbrigati!” le disse.

Bunny Brief, che a quanto pare non sapeva molto di anni di lotta per i diritti delle donne, rispose raggiante:

Certo, Vegeta! Sono contenta che ti sia tornato l'appetito. Sai, mi hai fatto preoccupare quando ti sei alzato da tavola senza finire il pranzo. Stavi male per caso, caro?”

Ovviamente Vegeta non rispose, ma la donna parve non farci caso e tutta allegra si mise ai fornelli.

Il saiyan invece, prese posto con sguardo assente.

Aveva reagito d'impulso, tutto qui.

Il suo era stato solo un istinto...

Nonostante non fosse una sua priorità, non l' avrebbe mai permesso.

Volente o nolente, quella terrestre gli apparteneva...

Si incupì, sconvolto da quei pensieri che non si addicevano affatto al principe dei saiyan, eppure...

Eppure, nel profondo, sapeva che era la verità.



Continua...


Buona sera!!!

Tornata da Lipari sto cercando di aggiornare tutte le mie storie, ma sfortunatamente non so quando aggiornerò, perchè lunedì parto di nuovo, quindi, vi prego perdonatemi per il ritardo (l'ennesimo)...

Passiamo ai ringraziamenti:

chrystal_: no, scusami tu per l'enorme ritardo! Cmq il nostro principe sta scoprendo di essere più umano di quello che pensa! Sono contenta che ti piaccia, grazie! Wow sono curiosa di sapere un tuo giudizio sulle mie storie che segui, alcune di quelle le ho anche aggiornate recentemente... cmq grazie ancora!

8WeirdSisters8: grazie, grazie, sono lieta di suscitare la vostra ammirazione, oh mie adepte!

raffa_94: già, Bulma avrà le idee un pò confuse... grazie mille!

Juu_Nana: mi dispiace per il ritardo, ma spero che ti piaccia il capitolo! Beh, credo che questa volta Vegeta dovrà impegnarsi... grazie!

pinkgirl: si, Vegeta è geloso e ne avrà di cose da fare... ahaha, grazie!

trullitrulli: ahaha, forse mi odierai un pò tra qualche capitolo... cmq grazie mille per il commento!

kry333: ahahah, già era un aitante pirata! grazie!

Saku_chan: grazie, sono felice di sapere che la mia storia di appassiona così tanto! Eh si, la situazione comincerà a complicarsi...

Grazie mille a chi legge e a chi ha messo la ff tra i preferiti!



Ossequi


Lady Gaunt










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