Neri come l'ebano, bianca come la neve, rosse come le ciliegie

di Obscuration
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutti gli occhi puntarono gli schermi, quelli delle televisioni, dei computer, dei cellulari, delle pubblicità su schermi giganti delle grandi città....
E videro due piedi, nudi.
-Tutti voi non mi conoscete-
Una voce femminile parlò, parlò con voce calda e soffice, quasi rassicurante, se non fosse stato per quella nota tagliente impossibile da non percepire. La lingua usata, ognuno ne era consapevole, non era umana, ma chiunque, inaspettatamente, riusciva a comprenderla.
-Ma io so chi è ognuno di voi-
La visuale si spostò e mostrò agli uomini del mondo intero due gambe, nude.
La visuale si spostò ancora, più in fretta, troppo in fretta per intravedere qualcosa, sino a mostrare due braccia alzate.
Nelle mani dalle dita lunghe e affusolate vi era stretto un abito, rosso come il fuoco e con tutte le sue sfumature.
Le mani lasciarono scivolare il vestito sul corpo snello, esso era un abito dalla scollatura esigente, era aderente e lungo,appena sotto le caviglie della donna, iniziava uno strascico che alla punta diveniva del colore del carbone ardente.
I sottili piedi calzarono delle scarpette nere col tacco a spillo, tanto sottile da sembrare impossibile camminarci.
La donna parlò di nuovo, non mostrando altro che il lungo strascico del vestito.
-Sono stata scelta per ricevere un grande potere, e voi penserete che sia giusto così, invece io sono la scelta più sbagliata che potessero fare-
La visuale si spostò ancora, per mostrare delle labbra rosse come le ciliegie, increspate in un sorriso, che era tutto tranne che spontaneo e ingenuo.
-Mi ritroverete sulla terra, io sarò la stessa ma voi non mi ricorderete, sarete voi a cambiare-
Le mani della donna si alzarono contemporaneamente al suo mento, gli occhi fissi sul soffitto che nessuno riusciva a scorgere.
-Io sono la vostra salvezza....o la vostra condanna-
Il sorriso si fece più espressivo, ma anche più falso
-Perché io sono la prescelta, perché io sono tutto, e voi siete niente, perché io sono Arilyn!-
Gli schermi mostrarono l'intero corpo della donna, rivelando in realtà una ragazza all'incirca di 17 anni.
Aveva i capelli lisci e lucenti, neri come l'ebano, la pelle chiara come la neve, di uno splendore quasi innaturale, gli occhi del colore delle foreste, brillanti, quasi dolorosi da guardare, ma impossibile distogliere lo sguardo.
Dalle mani alzate della ragazza come per offrire un'offerta agli dei, scaturirono delle scie di fuoco e tutti gli schermi, nello stesso istante, si spensero.
Il mondo non fu più come prima.

 Sunshine

ANGOLO AUTRICE: direi cge questa storia è completamente diversa dalla precedente, però mi immedesimo benissimo allo stesso modo, beh, il tempo di aggiornamento sarà più lungo ma fa niente.
Ciao a tutti!!!

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Capitolo 2
*** 1 ***


Arilyn passeggiava tranquillamente per il cortile del liceo più prestigioso di tutta Key West, c'era la lezione di scienze naturali e lei pensava che fosse inutile per la prescelta.
In realtà credeva che molte materie fossero inutili per la prescelta. A cosa serviva studiare pur avendo dei poteri tanto grandi?! Le bastava uno sguardo per obbligare i professori ad aumentarle i voti, molti penserebbero che sia sleale, ma a lei non importava, in fondo se Destino aveva fatto la scelta sbagliata non era di certo colpa sua!
Dovette rinascere sulla terra per comodità, per possedere una casa e del cibo di cui usufruire, ora aveva anche due genitori.
Li aveva selezionati con cura cercando di trovare più somiglianze possibili con se stessa, poiché il suo aspetto non sarebbe cambiato (nella vita precedente non conosceva i suoi veri genitori).
Aveva scoperto ciò che era successo e ciò di cui lei era capace all'età di 14 anni.
Era stata convocata da Destino e non appena messo piede.....in qualunque luogo fosse, riacquistò la memoria.
E ora che aveva finalmente compiuto 17 anni sarebbe iniziata la sua opera, o missione, come preferiva chiamarla Lui.
Un rumore di passi interruppe il flusso dei suoi pensieri, si arrestò sul posto pensando che si trattasse di un professore ma poco dopo sbucò un ragazzo.
Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri e già dalla maglietta si poteva intuire il fisico scolpito.
-Cosa vuoi?-
Non le interessava sapere il suo nome, voleva solo che se ne andasse.
-È così che si trattano i bei ragazzi?-
Rispose lui, alzando il sopracciglio.
Bene, era pure egocentrico
-Senti, non mi interessa chi sei e cosa ci fai qui, quindi ora sparisci!-
-Che caratterino, io sono solo venuto a comunicarti che il preside ha deciso di farti partecipare ad un'attività extra-scolastica per cercare di migliorare la tua condotta-
Visto che Arilyn non rispondeva decise di proseguire.
-E sai di cosa si tratta?-
-Sei venuto a dirmelo tu, come faccio a saperlo!-
Rispose piccata lei
-Devi organizzare i turni per tutte le attività extra-scolastiche, di solito se ne occupavano i professori, ma ora...-
-Arriva al sodo- 
Non ne poteva più di stare li ad ascoltarlo, aveva di meglio da fare.
-Mi hanno scelto come tuo compagno di lavoro, pensando che i miei voti alti e il mio comportamento impeccabile potessero aiutarti-
-No-
La parola le uscì senza neanche che lei la pensasse
-non piace neanche a me l'idea di dover lavorare con...te, ma ci è stato ordinato e dobbiamo farlo, quindi ci troviamo oggi alle 15:00 a casa mia, questo è l'indirizzo-
Disse passandole un fogliettino.
Fece per andarsene quando si girò di nuovo e parlò
-Ah, il mio nome è Josh, Josh MCkay-
Mentre pronunciava il nome fece la finta di abbassarsi un cappello invisibile e se ne andò
-Non ho intenzione di rincorrerti per dirti il mio!-
Gridò Arilyn.
Lui si fermo una seconda volta e disse
-Non ne ho bisogno, Arilyn Johnson-
E con questo se ne andò definitivamente.
Certo, bisognava ammettere che era davvero bello, con quei capelli che gli arrivavano sino a toccare i lobi delle orecchie, e così biondi.
Anche i suoi occhi erano stupendi, e spiccavano insieme ai capelli nell'abbronzatura dorata, probabilmente era un surfista, con quel fisico...ma cha andava a pensare?! Era solo un idiota egocentrico, non meritava le sue attenzioni.
Sarebbe già stato tanto se fosse andata da lui.
E con questo tornò verso l'ingresso della struttura, ormai la lezione era finita.

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Capitolo 3
*** 2 ***


I cattivi ragazzi vanno all'inferno.
Questa frase l'aveva colpita fin da subito, era semplice, con un unico apparente significato, eppure dietro c'era nascosto qualcosa, qualcosa di profondo, provocatorio, ribelle...
BOOM
Era andata a sbattere contro un cancello di ferro, che guarda caso era proprio la sua destinazione; non poteva farci niente, lei era sempre nel suo mondo, perché quello in cui viveva lo odiava.
Suono il campanello e poco dopo il cancello si aprì con uno schiocco e dalla grande porta della casa uscì un giovane, capelli biondi, occhi azzurri....il classico sciupa femmine insomma.
- Ehi-
La salutò e lei non si fece problemi ad entrare senza nemmeno rivolgergli la parola.
- No aspet...-
Un grosso cane le andò in contro correndo con le fauci spalancate ma a lei bastò uno sguardo per fermarlo, in realtà non aveva usato veramente i suoi poteri, diciamo che i suoi occhi erano in grado di intimorire molto bene anche gli animali.
- Strano...bè, entri?-
- Se proprio devo...-
Lei lo seguì per il lungo corridoio fino ad arrivare davanti ad una porta di legno scuro che lui aprì rivelando la sua camera da letto.
- I tuoi non ci sono?-
Chiese Arilyn giusto per fare conversazione, ma lo sguardo di Josh si incupì e lui rispose con un tono malinconico
- No...non ci sono mai-
Inaspettatamente qualcosa si mosse nel suo cuore, che non era di ghiaccio come lei lasciava credere, ma non era brava a consolare le persone, anzi non ne era proprio capace, quindi si limitò a dire che era ora di mettersi al lavoro.
- Non sei di molte parole-
Josh fece un tentativo di conversazione
- Il silenzio è d'oro-
- Cos'hai di così importante a cui pensare?-
*Non la smetteva proprio!*
pensò Arylin, irritata.
- Molte cose-
Passarono cinque minuti di imbarazzante silenzio, poi Josh parlò ancora.
- Ok, smettiamola con questa farsa-
- Di cosa stai parlando? Aspetta...non è che ti sei fumato qualcosa?-
- Io sono un mago, e non fare la faccia sorpresa, perché so che anche tu hai dei poteri, non ho ben capito cosa, esattamente sei, ma sento questo potere enorme proveniente da te-
- Tu sei tutto matto-
Dicendolo, Arylin, si irrigidì.
*non può essere!*
- Smettila di fingere-
- Tu non sai niente di me!-
Con questa affermazione lasciò cadere ogni tentativo di fingere di non sapere.
- No, non so niente di te, ma voglio sapere-
Arylin tento un fuga improvvisata, ma con un gesto Josh chiuse la porta d'ingresso.
- Ti posso distruggere quanto voglio-
Ora era proprio inferocita
- Bè, prima di farlo, spiegami che cosa sei-
Un sorriso maligno si impossessò delle labbra di Arilyn
- Io sono la prescelta, mai sentito parlare?-
Chiese con tono beffardo
- tutti gli esseri magici conoscono la sua leggenda, ma io sapevo già chi eri, volevo solo sentirtelo dire-
- Come...tu non hai dimenticato?!-
- No, ricordo tutto, comunque è stata proprio una bella uscita di scena la tua-
- Bastardo, cosa vuoi fare? Nessuno ti crederà!-
- Ma gli altri esseri magici si, anche loro ricordano, e no avranno problemi a fermarti-
- Ne avranno eccome! Perché li distruggerò TUTTI!!!-
- ma davvero? Tutti quelli esistenti? Non credo proprio-
Odiava arrendersi, ma almeno valeva la pena ascoltarlo, poi l'avrebbe distrutto
- Che cosa vuoi?-
- Voglio controllarti, controllare che tu non distrugga la terra, non sei affidabile-
- E come?-
- Standoti accanto naturalmente! Dove andrai tu, andrò io. Come sai non ho genitori, sono immortale e loro sono morti da un bel po', non ho nessuno ad aspettarmi a casa-
*Illuso*
- Cosa mi impedisce di distruggerti?-
- Se lo fai se ne accorgeranno, ho lasciato loro un messaggio che dovranno aprire solo alla mia possibile morte, ho anche fatto in modo che questo non si apra prima di questo avvenimento-
- Sei furbo-
- Non immagini quanto-
- Ok, ma ho delle condizioni-
- sentiamo-
Si era appoggiato al muro e la maglietta gli si era leggermente alzata scoprendo gli addominali perfetti.
- Vengo a vivere qua, questa casa mi piace ed è molto spaziosa, naturalmente voglio una stanza a parte, sono sicura che ne hai, le altre condizioni mi verranno in mente dopo-
- ok, ma tu sei rinata, hai dei genitori-
-posso fargli dimenticare di essere mai nata-
Lo disse con disinvoltura, come se fosse la cosa più naturale del mondo
- Ma sei cresciuta con loro-
- Non sono quelli veri-
- Ho capito, non li hai mai conosciuti vero? Quelli veri-
- Ero orfana...-
Un velo di tristezza si materealizzò sul bel viso della prescelta.
*questa sarà una luunga avventura, soprattutto se sto qui non la smette di parlare, ma non è la mia preoccupazione più grande, Destino non sarà per niente contento di questo patto*
Pensò.

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Capitolo 4
*** 3 ***


Quella ragazza gli stava dando più problemi di chiunque altro, doveva assolutamente rimediare, 

pensò.

Si trovava sul suo trono d'acciaio perfettamente liscio e geometrico, nella sua stanza preferita, quella dove tutti potevano vederlo nel suo splendore inquietante.

Era una stanza semplice, di forma rettangolare ricoperta interamente d'acciaio, come il trono.

Adorava quel metallo, così perfetto e resistente, bello e pericoloso, come lui.

Non dimostrava più di 21 anni ma ne aveva più di quanti la terra ne avesse mai vissuti.

Era un angelo, precisamente, chiamato da Dio per fare le sue veci nel scegliere ciò a cui la natura e gli esseri viventi sarebbero andati incontro.

Da quel momento lui era per tutti Destino, l'insensibile.

In tutto ciò che faceva non era mai guidato dalle emozioni ma aveva un preciso motivo, sempre.

Secondo lui non esisteva il caso, il che era buffo dato che gli umani attribuivano il caso al destino.

- Arylin!- tuonò

La prescelta si presento pochi secondi dopo alla sua porta.

- Entra-

Entrò, lei entrò e riuscì di nuovo a stregarlo con la sua grazia e la sua bellezza.

Non era assolutamente amore, ma era la sensazione più vicina a un sentimento che avesse mai provato.

- Signore- Arylin si inchinò.

- Cosa hai combinato?! Tu non devi "allearti"-

- Aveva scoperto chi ero, avrei dovuto ucciderlo ma se l'avessi fatto anche tutti gli altri mi avrebbero trovata...e poi lui non intende ostacolarmi-

- il destino sceglie per un motivo, io ho scelto te soltanto per un motivo, non puoi avere aiutanti!-

- Signore, cosa dovrei fare?!-

Destino pensò ma niente gli venne in mente a parte la morte di quello stupido maghetto, cosa non fattibile, perché in tal caso gli Altri l'avrebbero trovata.

- Persuadilo- fu l'attesa risposta.

- Sai meglio di me che non posso, su di lui non funziona-

Destino pensò ancora, poi riprese

- Per ora continua a fare il suo gioco, troverò una soluzione, ora vai-

La congedò lui.

- si signore-

Arylin sparì come era apparsa.

Qualche volta gli piaceva pensare come un umano, e quella ragazza sarebbe stata perfette come sua moglie, se lui non fosse stato ciò che era.

A dire la verità incutere timore era l'unica cosa che gli restava, pensava al suo compito come a una punizione eterna; odiava non provare sentimenti, era geloso degli umani, per questo faceva si che molti di loro si separassero anche dopo il matrimonio.

Ecco, la gelosia era un sentimento arrivato da poco, ma era già qualcosa.

E ora era geloso di quello stupido mago, esso poteva stare vicino ad Arylin mentre lui no, perciò era geloso.

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Capitolo 5
*** 4 ***


- Dove sei stata?!-

Chiese Josh.

- Non sono affari tuoi-

Arylin era terribilmente annoiata, ancora Destino non le aveva dato l'ordine di procedere con la missione, della quale lei non sapeva niente, tra l'altro.

- Sei insopportabile-

Il mago alzò le braccia al cielo in segno di resa

- Dovevi pensarci prima-

La prescelta alzò le spalle e se ne andò, verso la propria camera.

- Io non cucino!- 

Le urlò lui.

- Usa la magia allora-

Rispose lei

- Vieni qui, dobbiamo parlare-

Ora le si era avvicinato

- E di cosa?-

- Dei tuoi poteri! Io non so ancora di cosa sei capace-

- So fare tutto quello che sai fare tu, ma meglio-

La mora gli fece l'occhiolino

- Se, certo...quindi sei come una strega?-

- No, io so anche manovrare gli elementi, usare la persuasione e richiamare gli oggetti-

Ora Arylin era scocciata.

- Dimostralo-

- Come scusa?! Non mi credi?-

- Voglio solo testare la tua forza, combattiamo-

- Non ho voglia di combattere-

Rispose lei con tono annoiato.

- O hai paura?-

Sul viso di Josh apparve come per magia un sorriso a dir poco sadico.

A quella parola, paura, la prescelta si irrigidì, odiava che le dessero della codarda.

L'aveva fregata, ora non si sarebbe mai tirata indietro...stupido orgoglio!

- Va bene, se hai intenzione di umiliarti...-

Il mago non aspettò altro, lanciò una sfera di luce elettrica mirando proprio alla testa della ragazza, ma lei, nonostante la sorpresa, non si lasciò cogliere impreparata e la schivò con grazie e maestria innate.

- E sono molto veloce, e abile nel combattimento corpo a corpo-

Aggiunse prima di scagliarsi contro di lui buttandolo a terra.

Ma Josh la ferì al braccio con un coltello, sapendo che il taglio si sarebbe rimarginato in poco tempo.

Arylin, frustrata, attirò a se un vaso che poi fece volare dritto alla sua testa ma il ragazzo nonostante qualche secondo di esitazione non sembrò scalfito.

Dalla mano della prescelta nacque una sfera di fuoco che venne scagliata direttamente su Josh, lui riuscì ad evitare che la palla lo colpisse in pieno ma rimase comunque ferito.

Arylin ne approfittò per buttarlo a terra e mettersi a cavalcioni sopra di lui, poi richiamò il coltello che l'aveva ferita e lo puntò contro la gola del mago.

- E tu saresti il mago più potente e temuto di tutta la terra?-

Chiese Arylin con un sorriso di superiorità.

- Ok, hai vinto-

- E....?-

- E sei più potente di me-

No, lei non ne aveva abbastanza, e poi doveva ammettere che stare in quella posizione molto compromettente non le dispiaceva affatto, e neanche lui sembrava preoccuparsene più di tanto...ma che stava pensando?!

- E...?-

Josh sbuffò, ma poi rispose.

- E non hai mai paura di niente-

- Non avere paura di niente è impossibile, diciamo che non ci sono molte cose che mi spaventano-

Aggiunse lei.

- Ok....ora mi togli il coltello dalla gola?-

E così Arylin fece, alzandosi da quella com...scomodissima posizione.

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Capitolo 6
*** 5 ***


My my my my oh give me loove, my my my my oh give me loove...

Arylin stava ascoltando Give me love prima che qualcuno entrasse dalla porta con fare precipitoso...no, non qualcuno: Josh

- ok, spara-

- di cosa stai parlando?! Esci dalla mia stanza!-

- è da un'ora che canti, e devo ammettere con una voce stupenda, canzoni tristissime e strazianti, che farebbero deprimere perfino un orso in calore-

Decretò lui, con serietà

- cosa cacchio c'entrano gli orsi?!!!-

- gli orsi centrano sempre, e ora parla-

Il ragazzo si sedette sul bordo del letto e la guardò intensamente fin che lei non fu costretta a parlare

- non puoi capire...nessuno può capire-

- provaci-

"Josh è così cocciuto certe volte"

- solo se tu mi dirai cosa ne pensi-

- ok- 

Fu la breve risposta

- io...mi sento terribilmente e costantemente fuori posto...cioè...non so...la verità è che nemmeno io capisco-

- e come posso io, maschio "di intelletto inferiore", a capirlo?-

Chiese il mago, un po' scocciato

- Infatti non puoi, ma certe volte ho bisogno di sfogarmi, di urlare la mia frustrazione, perché troppo grande da contenere in un corpo solo, devo condividerla-

Arylin fissò lo sguardo sulla parete, imbarazzata da quella sfuriata improvvisa.

Josh però non parlò, al contrario le prese il mento tra le mani e le girò il viso guardandola negli occhi, poi fece qualcosa di inaspettato per entrambi: la baciò

Fu un bacio lungo, dolce e intenso, carico di cose non dette e di passione, di desiderio ardente...

- cosa fai?!-

- non provare a farmi la predica! Anche tu mi hai baciato!-

- io...-

E per una volta la prescelta rimase senza parole, poi scappò verso una destinazione sconosciuta ad entrambi

- Arylin! Aspetta...-

La implorò lui, ma lei non voleva che vedesse le lacrime scorrerle sulle guance, lei non voleva che la vedesse com'era veramente: indifesa, confusa...fragile.

Scusate per il capitolo corto, ma avevo bisogno che finisse qui😅

Ah, vi vorrei chiedere di leggere la mia nuova storia: L'isolamento

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Capitolo 7
*** 6 ***


Josh era ancora seduto sul letto, nella stessa posizione in cui lei lo aveva lasciato, non aveva mangiato.

Ormai erano le 22 e Arylin non era ancora tornata.

- cazzo-

Imprecò ad alta voce prima di alzarsi, prendere la giacca di pelle e uscire a cercarla.

Sull'uscio della porta protese il braccio e si alzò la manica, fece un incantesimo di localizzazione e la mappa della città gli apparve sull'avambraccio e un puntino rosso catturò il suo sguardo: eccola.

Il percorso era lungo, quindi si teletrasportò sul luogo dove si trovava la prescelta, era un grande parcheggio interno ormai abbandonato.

"Ma perché sarebbe venuta qui?!"

Avanzò di un passo.

Un altro.

Ne fece altri tre prima che qualcosa gli saltasse addosso.

Era una creatura scura che puzzava di muffa, sembrava fatta di ombra e al tatto era fredda.

Cercava in tutti i modi di strappargli la carne delle ossa con quelli che apparivano come artigli mentre Josh cercava di levarsela di torno inutilmente.

"Pensa, pensa...che cosa potrebbe essere...ah si! È uno Smoken, una creautura magica...ma cosa ci fa qui?!"

Lo Smoken lo graffiò in faccia causandogli un ferita profonda e questo lo riportò alla realtà.

- merda! Ti uccido bastardo-

Dal petto del mago fuoriuscì un palla di luce talmente pura da accecare, essa entrò nella creatura e questa esplose in tante scintille di fuoco che si spensero toccando il suolo.

Qualcuno applaudì con fare sarcastico e Josh tornò in posizione d'attacco.

- ma bravo il maghetto-

Parlò qualcuno con voce profonda e rauca.

- chi sei?!-

L'uomo rise e poi non si sentí più alcun rumore: era sparito

Josh si controllò il braccio, la mappa si era ristretta mostrando solo il vecchio parcheggio e il puntino che indicava Arylin.

In pochi minuti il mago riuscì a trovarla:

A terra.

Sanguinante.

- oddio no! ARYLIN-

Le controllò il polso e constatò, non con poco sollievo, che il cuore batteva, piano, ma batteva.

Così la prese in braccio per portarla a casa.

***

Qualcuno la stava inseguendo, non sapeva chi, sapeva solo di dover correre.

Ma la strada era infinita, più aumentava velocità e guadagnava terreno e più la strada si allungava, allontanandola dalla casa che era la sua destinazione.

Non aveva più fiato, si sentiva svenire...ma non poteva smettere di correre, non poteva!

Non...BAM

Si svegliò di soprassalto e si ritrovò sul suo letto, o meglio, quello di Josh....

" QUELLO DI JOSH?! Oddio...ma cosa ho fatto?! "

- vedo che ti sei svegliata, finalmente-

Josh parlò con il suo solito tono arrogante

" si parla del diavolo..." 

- cosa ci faccio qui?!-

- non preoccuparti, non abbiamo fatto niente, ti ho messa qui solo per comodità-

Rispose alla sua domanda inespressa

- continuo a non capire...-

" ma dove vuole arrivare questo qui? "

- sei scappata, ricordi?-

" scapp...?"

Quando ricordò le sue guance si colorarono di un delizioso rosso peperone

- qualcuno ti ha fatto del male, deve essere uno degli Altri, anche se è insolito che qualcuno di loro si porti dietro uno Smoken....-

Alla parola male Arylin sentì un dolore lancinante alle testa, come fosse stata una parola magica, e tastandosela scoprì di averla bendata.

- ho cambiato la fasciatura quattro volte, quella non è una ferita normale, sta guarendo lentamente, come succede ai Litterani-

" Litteche?"

- che cosa sono?-

Domandò la mora ancora più confusa di prima

- allora non sei informata così bene?-

Sul viso di Josh si formò il suo solito sorriso arrogante

- sono gli umani-

" e perchè io non lo sapevo?! Destino non me ne ha fatto parola"

- ti è mai successo?-

Il suo sguardo tornò serio e Arylin scosse la testa.

- dovremo fare ricerche, potresti essere in pericolo-

- potresti esserlo anche tu-

Rispose piccata.

- potremmo esserlo entrambi-

" non fa una piega"

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Capitolo 8
*** 7 ***


- Josh!-

L'urlo di Arylin si propagò per l'intera casa, per la terza volta.

- che cacchio vuoi, donna?!-

Sbottò lui, entrando nella stanza.

- portami rispetto, bello!-

Rispose la prescelta con un tono traballante

- ma dove sei stata si può sapere?-

Chiese il mago con tono indagatore

- secondo te?!-

- non puoi rispondere ala domanda con una domanda, non vale!-

- un tizio...un ragazzo, mi ha offerto da bere, poi sono sta casa sua e...-

- NO! Non voglio sapere i particolari-

Sul viso di Josh comparve una smorfia indecifrabile...che fosse geloso? Naaah

- e poi me la sono svignata, era carino ma io non sono una da fidanzati-

- non fare la gradassa-

- perché? tu sei un tipo da fidanzate? Non credo proprio, tu li spezzi i cuori-

Josh la guardò con disprezzo.

- non so proprio perché i poteri siano stati dati a te, hai un cuore di ghiaccio-

Arylin si fermò a guardarlo

- sai....me lo chiedo anche io-

E così dicendo si alzò dal letto e si diresse in cucina, Josh la seguì.

- senti...scusa per quello che ho detto ma...-

- tu che chiedi scusa?-

Domandò la mora sorridendo.

- ecco, vedi che...-

Non appena vide il sorriso sul suo volto lasciò la predica a metà.

- lascia stare, hai fame?-

- so cucinarmi un po' di uova e bacon-

Il mago alzò gli occhi al cielo esasperato dalla sua presunzione ma non replicò.

~

Erano seduti uno difronte all'altra, con il tavolo da pranzo a dividerli e sopra di esso una miriade di cartine della città, fogli con schemi e scarabocchi di ogni genere e matite, gomme e pennarelli.

- allora, ripetiamo: -

Disse Josh con tono serio, subito seguito da uno sbuffo di Arylin.

- QUI abbiamo incontrato il tuo assalitore-

Indico un punto sulla mappa-

- e QUI è dove sei stata rapita, ovvero vicino al Club Bar-

Indicò un secondo punto.

- tu sei svenuta esattamente 100 metri dopo, e lui ha percorso i restanti 200 metri con il tuo peso morto addosso, si presume-

Un altro sbuffo partì dalla bocca della prescelta.

- ma è proprio necessario fare tutta la telecronaca?!-

- vuoi trovarlo si o no?!-

La prescelta emise u grugnito molto discreto e raffinato che il ragazzo prese per un si.

- bene, continuiamo: già il fatto di averti aggredito a portata come un sacco di patate fino al garage abbandonato percorrendo 300 metri in tutto avrebbe dovuto attirare attenzione...-

- scusa, puoi ripetere? Mi sono persa a continuiamo-

Ma dopo uno sguardo ammonitore da parte del biondino Arylin si arrese

- e va bene, continua!-

- stavo dicendo, prima che una certa signorina mi interrompesse pensando di essere simpatica com un orso che mangia pesci avariati-

- ma cosa cazzo c'entrano gli orsi?!-

- te l'ho già detto! Gli orsi c'entrano sempre-

- tu no stai bene- 

Tornando serio, Josh continuò il suo discorso.

- insomma il solo portarti fino al garage avrebbe dovuto attirare attenzione, figurati portarsi dietro uno Smoken! Il problema è capire com ha fatto-

- ma noi non ne abbiamo idea, giusto?-

Ora anche Arylin si era fatta prendere dalla discussione.

- giusto, prova a ripetere quello che ti ricordi- 

- ancora?!-

- si, ancora-

- ok...allora stavo correndo con le lac...stavo correndo non sapendo neanche dove fossi diretta quando a u certo punto mi fermai per riprendere fiato, e sentii una forte botta in testa. Mi girai, ma non ricordo chi, o cosa, ho visto.

Per un pezzo sono stata trascinata, ma ad un certo punto non ho resistito e sono svenuta.

Da li ricordo solo quando mi sono svegliata nel tuo letto-

Dicendo "nel tuo letto" le sue guance si colorarono di un leggero color pesca, ma il mago non ci fece caso, in fondo, per quanto saggio fosse, era pure sempre un maschio.

- male male, tutto questo non ci porta a niente!-

- scusi "mr se ci fossi stato io mi sarei ricordato tutto" se purtroppo la mia povera testa spaccata i due non mi ha permesso di restare sveglia!-

- sisi, scuse accettate-

Gli occhi di Arylin si infiammarono di rabbia.

- SEI INSOPPORTABILE!-

Urlò alzandosi dalla sedia.

- vado in camera mia! Non disturbarmi-

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