Bring sexyback one more time

di Gozzilla2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Primo capitolo. Britney Spears era appena tornata da una missione. Entrata nella sua piccola casa si era guardata allo specchio. Sporca di fango e sangue, con i capelli scompigliati e sudati, aveva una guancia violacea, e iniziava a chiedersi come avrebbe fatto a nasconderla per domani, le sue amiche le avevano organizzato un incontro con un tipo carino, e lei teneva ad essere al meglio. Tanto non si sarebbe mai legata a lui, le piaceva giocare con i sentimenti degli altri, lo aveva sempre fatto. Inizió a togliersi i vestiti, e ripose qualche coltello e la pistola sul murettto della sua cucina, aprì il frigorifero nella speranza di trovare qualcosa da sgranocchiare, ma niente, solo qualche uova marcio. Finì di spogliarsi, e fece un bagno. Quel letto era davvero comodo, ci si sprfondava dentro e riusciva a trasmetterle sicurezza. L'indomani quando si alzò come al solito la testa le scoppiava, qualche cretino suonava il clarkson da mezz'ora. Si affacciò alla finestra della sua stanza da letto che dava sulla strada, e video un furgoncino parcheggiato dall'altra parte del marciapiede, lo riconobbe subito. Il suo collaboratore la stava aspettando impazientemente. Dal primo momento che Britney l'aveva visto aveva subito pensato che fosse davvero carino, ma poi si rivelò presuntuoso, non riusciva proprio a sopportare quel Justin, anche se a volte era l'unico che riusciva a farla ridere, dopo una serata di sparatorie era l'unico che riusciva a distrarla. Britney si preparò di corsa, scese e salì nel furgoncino che partì di corsa. << Cosa abbiamo oggi?>> chiese Britney cercando di sistemarsi il rossetto. << Siamo solo di pattuglia >> gli rispose Justin scocciato. A tipi come lui non piaceva rimanere di pattuglia, a lui piaceva l'azione, e in quella giornata l'unica cosa movimentata che avrebbe fatto sarebbe stata prendere in giro Britney fino a farla arrabbiare. Non andavano daccordo ma sul lavoro si capivano al volo, avevano un'intesa pazzesca. Lavoravano per la CIA, che li aveva reclutati al college, certo non si aspettavano una cosa del genere, accettarono senza pensarci, e subito iniziarono a dover sparare a dei criminali e ad assistere a scene particolarmente macrabe, ma ormai si stavano quasi abituando a tutto quello. Negli anni precedenti erano stati l'uno di supporto all'altro e questo gli aveva dato la forza per andare avanti. Da quando furono reclutati, erano stati messi in coppia, non si poteva dire che tra di loro non ci fosse niente, ma ad ogni domanda loro rispondevano dicendo che avevano solo del feeling sul lavoro e niente di più. Lei in quegli anni aveva perso tempo in storie inutili, e lui si era semplicemente portato a letto la maggior parte delle donne della CIA, che poi non aveva mai richiamato. Justin prese una curva in modo un po' brusco, evidentemente la sera prima era andato in bianco, Britney si guardava intorno, cercando di dimenticare il fatto che la sera precedente aveva sparato alla spalla di uno spacciatore informato di alcune cose importanti, che i capi della CIA volevano sapere. Ma loro due non sapevano di cosa si trattasse, erano semplicemente delle marionette che eseguivano gli ordini dei superiori, prepotenti e davvero poco amabili superiori. Si fermarono vicino ad un piccolo bar, dopo quella corsa in macchina Britney aveva lo stomaco sotto sopra e decise di scendere da quel furgoncino. Erano le undici in punto e il tempo non era uno dei migliori, faceva freddo così sfilò la felpa dalle spalle di Justin e la indossò. Non sapeva nemmeno cosa dovevano pattugliare, ma se li avevano mandati lì un motivo di sicuro c'era. Uno squillo fece trasalire Justin che stava contando gli spicci in tasca, il superiore li stava chiamando.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


<< Agenti, buongiorno, spero abbiate dormito bene dopo ieri sera,quel piccolo bar dove siete appostati, e di proprietà di un pusher ben informato su alcune irregolarità, vi informo che la vostra missione è solo quella di vedere un po' la situazione, dovete essere ben armati, l'edificio è protetto da degli uomini armati di calibro Ventotto, e di coltelli. Vi consiglio di far finta di essere una coppietta ed entrare normalmente, sapete già lui chi è, vi ho mandato delle foto del pusher sul cellulare, buona fortuna >> il comandante chiuse la conversazione. Britney non capiva perché dovevano fingere di essere una coppietta, ma appena guardò meglio l'insegna del bar, subito capì. Il nome era scritto in arabo ma tutto intorno c'erano dei cuoricini e da una vetrata si vedevano solo coppiette felici che si imboccavano, a Britney stava venendo da vomitare. Justin dopo aver sistemato il furgoncino ed essersi ben armato, arrivò alle spalle di Britney e le infilò una pistola nei pantaloni. << Per sicurezza >> le sussurrò, mentre prendeva la sua mano e la trascinava nel bar. Entrati c'era un odore di incenso davvero forte, il bar aveva delle decorazioni orientaleggianti, con dei raffinati tappeti per terra. Britney si guardava intorno spaesata, tutti quei colori, e quei contrasti erano davvero forti, mentre Justin non li aveva notati, in realtà l'unica cosa che notava era quando Britney cambiava qualcosa. Arrivarono al tavolino vicino ad una porta di legno. << Puoi anche lasciarmi la mano, dobbiamo fingere ma non c'è bisogno di farlo così bene >> disse Britney guardandosi intorno per localizzare il pusher, << Guarda che è un piacere >> rispose Justin con un sorrisino amichevole. Britney avvicinò la sua sedia a quella di Justin e iniziò a tracciare il perimetro del locale su un fazzolettino, stava per dire qualcosa quando una cameriera si avvicinò al tavolo. << Ecco i menù >> disse facendo un sorrisone dolcissimo. I due la ringraziarono con un cenno del capo, Justin iniziò a sfogliare il menù mentre Britney contava quante guardie c'erano nel bar. << Rilassati, così dai nell'occhio >> disse picchiettando le dita sul tavolo a ritmo della canzone araba in sottofondo, << Vorrei davvero andarmene presto da qui, senza nessun guaio, e prima di finire inseguiti da qualcuno di quegli omoni armati ed arrabbiati >> rispose Britney riportando sul fazzolettino il numero di guardie. << Prendi qualcosa, offro io >> disse Justin in tono calmo. Britney lo fissò per qualche secondo, riusciva ad infonderle calma e sicurezza, così arrotolò il fazzolettino, lo mise in tasca e prese il menù cercando la cosa meno strana da mangiare. Dopo avere ordinato, le pietanze arrivarono quasi subito, era quasi ora di pranzo ormai, così optarono per una zuppa e del pollo. Iniziarono a parlare, dimenticandosii della missione. Era sempre così fra di loro, ma quei momenti duravano poco, perché capitavano nei momenti sbagliati. Britney non riusciva a staccare gli occhi da quei bei occhioni azzurri. Pagarono il conto ed uscirono. Avevano raccolto più informazioni possibili. Dopo aver fatto rapporto, i due tornarono alle rispettive case, e Britney iniziò a prepararsi per il suo appuntamento del pomeriggio.

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


Jason era un tipo sulla quarantina, con i capelli quasi del tutto grigi, di bel aspetto e molto giovanile forse troppo. Britney lo conosceva di vista, si erano presentati e quando si incrociavano si salutavano ma niente di più. Li aveva fatti conoscere un' amica di Britney, agente segreto anche lei, qualche volta si divertiva a scrivere dei pezzi per un giornale in cui lavorava anche Jason. Britney stava fissando il suo armadio pieno di jeans, Hug, scarpette, munizioni e con quattro vestiti. Prese quei vestiti e li posò sul letto. Scelse uno rosso che le aveva regalato il suo ex Tom. Si lasciarono perché Tom trovò Britney e Justin senza magliette mezzi ubriachi che dormivano abbracciati nel letto di lei. Britney e Justin non parlarono mai dell'accaduto, sembrava quasi se ne fossero dimenticati. Alle quattro e mezza Britney era nel luogo dell'appuntamento. Dovevano incontrarsi fuori al bar dove la stessa mattina, insieme al suo partner, avevano finto di essere una coppietta. Britney non voleva rientrarci, ma Jason l'aspettava all'entrata con indosso un un pantalone elegante, una camicia e manteneva un mazzo di fiori in mano. Britney voleva scappare, era davvero carino, ma troppo smielato per i suoi gusti. << Hey >> disse Jason con un sorrisone stampato sul volto. << Ho prenotato in questo nuovo bar >> continuò mentre Britney saliva sul marciapiede. Erano vestiti un po' troppo bene per stare in un bar del genere. << Vorrei camminare >> disse Britney. Jason le porse il mazzo di rose, gli si mise vicino e le porse il suo braccio. Britney appoggiò la mano sul muscolo di Jason. Dopo qualche ora avevanno fatto quasi il giro di tutta la città, ma lei davvero non voleva entrare in un locale e iniziare con le solite domande di routine. Il cellulare di Britney iniziò a squillare, Justin la stava chimando. Le aveva mandato già sette messaggi ma lei non aveva sentito la vibrazione, così mentre Jason comprava del gelato lei rispose al telefono. << Non sono a casa ti prego dimmi che abbiamo qualcosa da fare molto urgente >> disse Britney speranzosa di andarsene da lì, << In realtà si, sono sotto casa tua, ti voglio qui esattamente tra dieci minuti >> rispose Justin in tono freddo. Jason tornò con una vaschetta di gelato, ma Britney era già sparita.

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