Don't Forget Where You Belong

di xniallsjustin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

La casa è un disastro. Mi sono appena alzata e ho un gran mal di testa. Martina e Veronica dormono ancora. Mi alzo cercando di non fare troppo rumore e mi reco in sala. Passando per la cucina, noto che c’è una pila di piatti e stoviglie nel lavandino e il tavolo è pieno di bottiglie vuote di birra e di bicchieri vuoti rovesciati. Faccio finta di non aver notato niente e con un’espressione disgustata mi siedo sul divano. Accendo la tv e la trovo su MTV. Stanno trasmettendo un po’ di musica, così non cambio canale. Appena mi alzo dal divano sento partire il nuovo singolo dei One Direction. Cambio immediatamente canale e ne lascio uno a caso. Mi avvio verso la cucina e inizio a sistemare il tutto.
Veronica:- Ho un gran mal di testa.
Io:- Mi hai spaventato. Sì comunque abbiamo bevuto troppo ieri sera.
Martina:- Concordo alla grande.
Veronica:- A che ora torna tua mamma?
Io:- Stamattina ho visto che mi ha mandato un messaggio dicendo che torna domani.
Martina:- Perfetto. Abbiamo tutto il giorno per riprenderci e sistemare ‘sto casino.
Io:- Va bene, mettiamoci al lavoro!
Impieghiamo tutto il pomeriggio a sistemare la casa e sfinite ci stendiamo sul divano e sulle poltrone. Accendiamo la tv e ci ritroviamo una canzone dei One Direction. Di nuovo.
Io:- Però non ne posso più cazzo! Stamattina ho acceso sta cacchio di tv e c’erano loro. La riaccendo adesso e di nuovo c’è una loro canzone. Non ne posso più!
Veronica:- Che sfiga.
Martina:- Sono ovunque.
Io:- Vi prego cambiamo discorso.
Veronica:- Sì è meglio.
Per tutta la serata non diciamo neanche una parola, restiamo ammutolite. Finiamo per addormentarci di nuovo.
Un messaggio mi sveglia. Sono le due di notte e brontolo sbloccando il cellulare.

 
Ciao bellezza,
Come va lì? Qui in America si sta da dio. I ragazzi stanno benissimo e si divertono. Sono molto stanchi ma qui c’è sempre qualcosa da fare. Inoltre ho conosciuto la loro band di supporto, i 5 Seconds of Summer, nome un po’ strano visto che sono in 4 però d’altra parte non posso giudicare visto che i One Direction sono in 5 eppure si chiamano così. Mi mancate un sacco e non vedo l’ora di vedervi tutte. Potreste venire a trovarci qui negli USA e farvi un bel viaggetto. Mancate a tutti, i ragazzi sono impazienti di rivedervi.
Vi vogliamo bene
Ele e i ragazzi


 
Credo che messaggio peggiore non potesse svegliarmi. La mia faccia disgustata spiega tutto.
 
Ciao,
Qui stiamo bene ed è tutto normale, niente di nuovo. Mi fa piacere che vi divertiate là in America. Non ci vediamo da tanto e mi manchi molto e anche alle ragazze, ma dei “ragazzi” come li chiami tu, non sentiamo assolutamente la mancanza. A distanza di un anno continuiamo a non voler sentire parlare di loro. Ovviamente non ce l’abbiamo con te bensì con gli altri 5. L’unico a cui potremmo rivolgere parola è Harry, ma con gli altri non abbiamo intenzione di avere una conversazione civile. Come avrai già capito non accettiamo l’invito per il semplice motivo che dovremmo passare tempo con loro e non ne abbiamo intenzione. Per te la porta è sempre aperta e ogni volta che vorrai tornare a casa noi saremo qui ad accoglierti.
Ti vogliamo bene
Bea, Marti, Vero e Sara

 
Invio il messaggio e dopo neanche un minuto mi arriva una chiamata.
Io:- Pronto.
Elena: - Ciao tesoro, ho letto il tuo messaggio.
Io:- Immaginavo.
Elena:- Perché sei così fredda?
Io:- Perché non ho assolutamente intenzione di parlare con quei cinque idioti.
Elena:- Non sono cinque idioti.
Io:- Ah scappare senza dire niente lasciando qui le proprie ragazze non è da idioti? No, hai ragione è proprio da stronzi!
Elena:- So che non è stata la miglior cosa da fare, ma...
Io:- Niente ma, io non capisco come tu possa sostenerli dopo quello che ci hanno fatto!
Elena:- Diciamo che so perdonare.
Io:- Bene io no per questo sono qui. Comunque non ho intenzione di parlarne quindi cambiamo argomento per favore.
In sottofondo sento del baccano e poi qualcuno parlare. Quella voce non potrò mai dimenticarla e la riconosco all’istante. Il primo amore non si scorda mai e neanche la voce del tuo primo amore si scorda, lo posso assicurare. Sento bisbigliare qualcosa all’Elena e aspetto in linea. Sento Niall zittirsi dopo che l’Elena annuncia la mia presenza dall’altra parte della cornetta del telefono.
Elena:- Come credo avrai già capito, qui c’è Niall…
Io:- Sì ho sentito.
Elena:- Dice che ti vuole parlare…
Io:- E io non ho intenzione di farlo.
Elena:- Ti prego Bea. Lascia che ti spieghi alcune cose.
Io:- Di questo argomento non se ne parla al telefono. Bisogna parlarne faccia a faccia. E ha avuto la sua occasione un anno fa come ce l’hanno avuta anche i suoi cari amici. Ogni lasciata è persa.
Niall:- Senti, so di aver sbagliato e non sono stato il solo, ma se voi tutte veniste qui potremmo parlarne in modo civile e sistemare le cose per quello che si può.
Io:- Tu non hai neanche la minima idea di quanto abbiamo sofferto noi. Devi solo tacere e nessuna di noi ha intenzione di parlare con voi! Ci avete distrutto e dopo nove mesi finalmente l’abbiamo superata definitivamente. Secondo te io dopo tutto questo posso venire da te, farmi una vacanza e sistemare tutto?
Niall:- Credi che per noi sia stato facile? È stato orribile dover lasciare tutto. Lasciare la scuola, gli amici, la mia famiglia, lasciare te. Eri la mia vita, ti amavo come non ho mai amato nessun’altra. Se venissi qui potremmo sistemare tutto. Come hai detto te, non possiamo discuterne al telefono. I soldi non sono un problema, paghiamo tutto noi. Se non vuoi farlo per me, fatti una vacanza. Mi vedrai solo un giorno e poi mai più. Vi fate una bella vacanza a cinque stelle a New York per una settimana tutto a spese nostre. Noi fra due settimane siamo lì, abbiamo tre concerti perciò siamo a New York per tre giorni. Approfittane per rincontrare l’Elena dopo quasi un anno. Avrete la vacanza che avete sempre sognato di fare tutte e cinque insieme.
Io:- Non voglio i tuoi stupidi soldi.
Niall:- Ok, fingi sia un regalo da parte di mia mamma. So che vi sentite ancora e che qualche volta vi incontrate in giro. Avevate legato molto, me lo ricordo.
Io:- Sì, infatti tua mamma è una persona davvero dolce a differenza del figlio. Comunque non accetto grazie.
Niall:- Non chiedi neanche alla Marti, alla Vero o alla Sara? Dici tanto che faccio schifo poi pensi solo a te stessa.
Io:- Non ti ho mai detto che fai schifo.
Niall:- Però lo pensi.
Io:- Poi io penserei solo a me stessa? Che faccia tosta che hai. Non so se ti ricordi che sei scappato senza dire niente a nessuno.
Niall:- Come ti ho già detto, se tu venissi qui potrei spiegarti.
Io:- Non me ne faccio niente delle tue spiegazioni.
Niall:- Se penso solo a quanto ci amavamo un anno fa.
Io:- Smettila. Non voglio più parlare con te. Addio.
Quelle parole mi distruggono davvero. La mia rabbia ha svegliato le ragazze così mi chiedono cosa sia successo. Piangendo, racconto tutta la discussione. Nessuno può capirmi meglio di loro avendo vissuto per prime la stessa situazione. In questo modo ho rattristato tutte e fino a mattina continuiamo a parlarne, piangendo.
 
È tarda mattina e le ragazze si stanno preparando per tornare a casa. Mando un messaggio alla Sara per avvertirla dell’accaduto la notte passata. Nel momento in cui lo invio suona il campanello. Scendo le scale e apro la porta. Sono decisamente in condizioni pietose: trucco sbavato, capelli raccolti in una coda molto disordinata e in pigiama con ancora gli occhi rossi.
Maura:- Ciao Bea.
Io:- Maura, entra.
Appena chiudo la porta dietro di me, non riesco a trattenermi e ricominciano a colarmi lacrime sul volto, quelle poche rimaste. Sua mamma mi ricorda Niall e non riesco proprio a non farci caso. Lei mi abbraccia con gli occhi lucidi.
Io:- Io non ce la faccio.
Le parole mi escono a malapena dalla bocca, la voce rotta non mi fa pronunciare bene la frase e Maura la capisce appena. Mi asciugo il viso con la manica della maglia e mi calmo.
Io:- Scusami. Vuoi qualcosa da bere?
Maura:- Non devi scusarti. Sto bene grazie.
Io:- Accomodati.
Ci sediamo entrambe sul divano e io spengo la tv. Lei mi guarda con un po’ di compassione. Le dispiace vedermi così e vedo tristezza nei suoi dolci occhi.
Maura:- Tesoro, non posso vederti così, però non posso vedere neanche Niall così triste. Ti prego, vai da lui.
Io:- Maura io…
Maura:- So che sarà difficile rivederlo ma lui ha davvero bisogno di parlare con te. Mi ha chiamato distrutto alle tre di stanotte. Ha cominciato a dire che si era pentito di averti detto quelle cose e che dovevate chiarire. Non ti sto dicendo di tornare insieme, anche se lo vorrei veramente perché eravate perfetti, però almeno rendi serena me.
Io:- Te lo ha chiesto lui di venire qui, vero?
Maura:- Sì, ma se lo avessi saputo lo avrei fatto a prescindere.
Io:- Lo so Maura. Ci penserò.
Maura:- Va bene, adesso devo scappare che ho ospiti a casa.
Io:- Hai bisogno di qualcosa?
Maura:- Solo che parli con Niall.
Le sorrido e la accompagno alla porta, l’abbraccio e chiudo la porta. Vado dalle ragazze e racconto loro di Maura.
Veronica:- Perché non andiamo? Almeno sapremo cosa è successo realmente.
Io:- Davvero?
Martina:- In effetti, io sono d’accordo con la Vero. Se non lo facciamo adesso avremo i ripensamenti.
Veronica:- E poi ci facciamo un bel viaggio a New York. Lo sogniamo da quando siamo amiche.
Martina:- E poi è New York City. Se non andiamo adesso potremmo non andarci mai più. È un’occasione da non farci scappare.
Veronica:- La Sara è d’accordo, mi ha mandato un messaggio prima.
Io:- Chiamo l’Ele.
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Hey girls,
Sono tornata dopo un anno! Come state? Questo è il primo capitolo del continuo di "Baby I loved you first" e spero vi piaccia.
Un bacio
xniallsjustin (ho cambiato nome) :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Mamma:- Hai preso il passaporto?
Io:- Sì mamma.
Mamma:- Hai preso una felpa nel caso faccia freddo?
Io:- Mamma è piena estate, comunque sì.
Mamma:- Hai preso lo spazzolino e il dentifricio?
Io:- Certo che li ho presi, la finisci di farmi tutte queste stupide domande?
Mamma:- Ok, scusa. Capiscimi, vai via per una settimana a New York con le tue amiche da sola. In più non so dove sei, non conosco l’albergo, la zona della città e tutto il resto.
Io:- Mamma, capisco che tu sia abituata ad organizzare ogni minimo dettaglio da sola, ma è tutto programmato. Hanno organizzato tutto i manager dei ragazzi e ti assicuro che sono affidabili visto che devono gestire cinque ragazzini impazziti e sclerotici tutti i giorni.- Mi pento immediatamente di averli chiamati “ragazzi”.
Mamma:- Hai ragione. So perfettamente che è tutto organizzato e che non mi devo preoccupare, ma non so perché lo faccio. Ti voglio bene, divertitevi e chiamami appena arrivi in albergo, ok?
Io:- Certo mamma, anche io ti voglio bene.
Ci diamo un bacio sulla guancia e i genitori ci vedono sparire dietro i metal detector. Siamo così contente di partire per questo viaggio. Io sono la meno entusiasta. Le ragazze pensano solo al fatto che saremo a New York, io penso che dovremo affrontare i ragazzi (devo smetterla di chiamarli in questo modo). La cosa mi terrorizza e le ragazze se ne accorgono.
Sara:- Stai bene Bea?
Io:- Sì, assolutamente. Ho solo un po’ paura dell’aereo.- Affermazione assolutamente falsa perché prendo l’aereo da quando ho pochi mesi e loro lo sanno, ma per fortuna non fanno ulteriori domande e continuano a schiamazzare ed eccitarsi. Non sono ancora partita e già non vedo l’ora di tornare a casa.
 
Martina:- Il viaggio è stato un po’ stancante per via del tempo.
Veronica:- Sì, ci abbiamo messo nove ore e siamo davvero distrutte.
Sara:- Io non ho chiuso occhio per tutto il viaggio, davvero stressante.
Paul:- E te…ehm…ricordami il tuo nome…
Elena:- Lei è Beatrice, ma sembra se lo sia scordata.
Io:- Cosa? Non stavo ascoltando…
Sara:- Abbiamo notato.
Io:- Scusate, sono su un altro pianeta.
Paul:- Non ti preoccupare. Sei felice di essere a New York?
Io:- Diciamo di sì…
Martina:- Diciamo di sì? Cacchio Bea siamo a New York City, quella vera! Come fai a non essere contenta?
Io:- Non sono contenta perché tutto questo ce lo hanno offerto loro, credendo che così li potremo perdonare.
Martina:- La finisci di pensarci? Goditi la vacanza e smettila.
Veronica:- Quindi Paul, dov’è la navetta che ci porterà in albergo?
Paul:- Quale navetta? Il nostro autista vi accompagnerà fino all’albergo dove vi sistemerete con calma. Fino all’ora di cena potrete riposarvi nella vostra suite da 4. Per le sette e mezza il ristorante vi servirà la cena.
Elena:- Ma c’è un difetto in tutto questo.
Io:- Come se tutta questa storia non fosse già abbastanza patetica.
Le ragazze mi lanciano tutte un’occhiata malefica e di conseguenza abbasso lo sguardo verso le mie scarpe.
Elena:- Stavo dicendo, c’è una condizione. Saremo tutti nello stesso albergo.
Sara:- Con tutti chi intendi?
Elena:- I ragazzi…
Veronica:- Tanto prima o poi li avremmo dovuti vedere.
Bea:- Meglio poi che prima.
Martina:- La finisci?
Sara:- Questa volta ha ragione.
Io:- Va bene, ok. La smetto…
Elena:- Comunque tranquille, non ci dovrete passare tutta la giornata.
Io:- La passeremo con te, vero?
Elena:- Certo, a parte la sera. Sarò ai concerti dei ragazzi.
Paul:- Se volete, abbiamo riservato dei posti anche per voi.
Sara:- Potremmo andarci…
Martina:- Così li sentiamo cantare dal vivo.
Veronica:- Già, le canzoni sono orecchiabili.
Io:- State scherzando, vero? Siamo venute qui per discutere e voi andate anche ad un loro concerto?
Veronica:- No, tu sei venuta qui per discutere. Noi siamo venute qui per chiarire.
Sara:- Bea, è passato un anno. Ci amavano, non credo che un giorno tutti insieme abbiano deciso di lasciarci senza un motivo. Sai anche tu che essere famosi non è un gioco. La troppa fama ti costringe a fare cose che non vorresti mai fare. E poi le famiglie cosa dovrebbero dire? Anche loro sono nella tua stessa situazione, nella nostra. Per favore, per il bene di tutti, evita di fare la bambina arrabbiata perché le hanno portato via il gioco. Avrai tutto un pomeriggio per essere incazzata con lui e potrai dirgli tutto quello che vuoi, ma adesso rilassati.
Elena:- Non ci vediamo da mesi, pensa a noi come amiche. Lasciali perdere.
Io:- Ok, avete ragione. Il problema è che mi ha fatto davvero male perderlo e io non l’ho ancora superata in realtà. Ci penso ogni sera a tutta questa situazione. Voglio fare la dura perché so che appena incrocerò i suoi occhi mi innamorerò di nuovo e sarò daccapo. Mi scorderò dell’intero pianeta e ci ricadrò. Non posso farlo.
Una lacrima mi ha già attraversato la guancia e le ragazze mi abbracciano.
Paul:- Non ti preoccupare, saranno sempre in giro. Dovrai vederli solo a cena.
Asciugandomi le lacrime, accenno un piccolo sorriso a Paul e lui ricambia. Finalmente riesco a tranquillizzarmi sul serio.
 
Sara:- Che figata assurda!
Veronica:- Wow!
Elena:- Incredibile, vero?
Io:- Assolutamente fantastica!
Martina:- Questa non è una camera d’albergo, è un appartamento!
Elena:- Pensate che i ragazzi vivono tutti i giorni così, eppure non vedono l’ora di tornare a casa.
Sara:- E chi ci torna più a casa se si ha una camera del genere!
Elena:- Va bene ragazze, io vado in camera mia. Voi rilassatevi pure. Ci vediamo dopo!
Sara:- Ciao!
Io:- Ragazze non ci posso credere.
Martina:- Siamo a New York!
Sara:- Ok, mentre te sei impegnata a non crederci, io prendo il letto vicino alla finestra!
Veronica:- Ma dai, lo volevo io!
Io:- E poi la bambina sono io.
Sara:- Guarda che i letti sono un’argomentazione importante e molto complessa da sostenere.
Io:- Beh, certo.
Martina:- Ho sentito fin troppo, io vado a farmi un bel bagno nella meravigliosa Jacuzzi che c’è nella sala da bagno.
Veronica:- C’è l’idromassaggio in camera?
Io:- No aspetta, in che cosa?
Martina:- Nella sala da bagno.
Sara:- In bagno?
Martina:- Non si può parlare con gentaglia come voi. Io sono una donna raffinata.
Una chiassosa risata si diffonde in tutta la stanza d’albergo. Adesso il gruppo si è ravvivato come non succedeva da un anno.
 
Veronica:- Ragazze sono le sette e venti, muovetevi!
Martina:- Devi smettere di metterci fretta!
Sara:- Abbiamo ancora dieci minuti, sfruttiamoli!
Io:- Direi tre, dobbiamo farci 50 piani in ascensore.
Martina:- Ok, ci sono.
Sara:- Anche io.
Io:- Perfetto, scendiamo.
Ci incamminiamo verso l’ascensore e lo aspettiamo. Abbiamo deciso di vestirci un po’ eleganti: Sara indossa un abito morbido grigio molto semplice ma altrettanto bello con un paio di tacchi a spillo neri. Martina indossa un abito nero che le arriva appena sopra il ginocchio con una cintura in vita e con dei tacchi a spillo molto alti. Veronica indossa un vestito bordeaux aderente con le spalline sottili, della stessa lunghezza di quello di Martina con dei tacchi non troppo alti. Infine io vesto un abito celeste aderente fin sotto il seno e poi svasato senza spalline, lungo fino alle caviglie con un paio di tacchi alti neri. Abbiamo tutte i capelli sciolti ben pettinati e sistemati. Abbiamo deciso di vestirci così per far capire ai ragazzi cosa si sono persi in questi mesi.
Qualche piano più sotto, l’ascensore si ferma ed entra Elena, anche lei molto elegante. Indossa un abito corto davanti e lungo dietro blu scuro con un paio di stivaletti neri con il tacco anche lei con i capelli sciolti, ma ordinati.
Elena:- Wow ragazze, siete uno schianto! A quei quattro uscirà la bava dalla bocca appena vi vedranno!
Sara:- Beh, anche te non scherzi.
Io:- Già, ad Harry prenderà un colpo.
Martina:- Si pentirà di non aver accettato di mettersi con te l’anno scorso!
Veronica:- Beh, magari stasera sarà lui a chiedertelo!
Elena:- Veramente lo ha già fatto…
Io:- Cosa?
Martina:- State insieme?
Elena:- Eh già!
Veronica:- Che notizia, sono così contenta per voi!
Sara:- Un abbraccio di gruppo?
Elena:- Mi mancavate così tanto ragazze!
Io:- Anche te a noi, tesoro!
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Ciao care lettrici,
questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia. Recensite e fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio
xniallsjustin xx

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Le porte dell’ascensore si aprono e ci dirigiamo verso la sala da pranzo. Il nostro passo è abbastanza lento a causa dei tacchi, ma non ce ne preoccupiamo.
Elena:- I ragazzi sono già al tavolo che ci aspettano.
Sara:- Gli prenderà un colpo.
Martina:- Credo anche io.
Veronica:- Pronte?
Io:- Andiamo.
Elena:- Sembriamo le Spice Girls!
Scoppiamo in una forte risata e i signori all’entrata ci aprono molto gentilmente le porte. Con un cenno li ringraziamo e facciamo la nostra entrata trionfale in sala da pranzo. Mi sento gli occhi di tutti puntati addosso. Da una parte è imbarazzante, ma dall’altra è davvero piacevole. Il primo dei ragazzi a notarci è Harry che si alza e viene incontro ad Elena, le dà un leggero bacio sulle labbra e la prende per mano accompagnandola al tavolo. Dopo aver invidiato i due e avendoli seguiti con lo sguardo, guardo gli altri ragazzi. A tutte e quattro d’istinto ci scappa un sorriso e ci guardiamo tra noi ragazze. Il mio sguardo si posa prima sull’unica coppia della serata che guarda gli amici e poi noi sorridendo, poi guardo Niall. I suoi occhi color oceano mi stanno ispezionando e sono spalancati. Come lui si perde a guardarmi io mi ipnotizzo guardando le sue iridi. Sapevo sarebbe andata a finire così, non avevo dubbi.
Cameriere:- Potete dirmi gentilmente la vostra camera?
Martina:- La numero 5789
Cameriere:- Oh, voi siete della suite presidenziale. Desiderate sedervi con i signori in fondo o in un tavolo a parte?
Io:- Sarebbe meglio sed…
Sara:- Assieme ai signori, per favore.
Cameriere:- Certamente.
Le ragazze mi lanciano un’altra occhiata malefica e il cameriere ci accompagna al tavolo. I ragazzi sono ancora paralizzati finché non si alzano e ci salutano con un bacio sulla guancia. Quando arrivo a salutare Niall il mio sguardo si concentra nuovamente sui suoi occhi e prima di baciarci esitiamo e passiamo qualche attimo a fissarci. Ogni ragazza si siete alla destra del proprio ex. Gli altri ragazzi hanno già iniziato a chiacchierare tra loro e, come ai vecchi tempi, si sono già formati dei gruppetti. Hanno tutti così tante cose da dirsi. I ragazzi sono felici di vedere le ragazze e loro fingono che non si siano mai separati. Tutti a parte io e Niall. Noi due stiamo in silenzio, un silenzio imbarazzante così lui deciderlo di romperlo.
Niall:- Senti Beatrice mi dispiace di averti detto quelle cose al telefono, sai che non lo penso seriamente…- abbassa lo sguardo verso il suo piatto, ma girando la sedia verso di me. Io faccio lo stesso.
Io:- No, hai ragione. Sono stata troppo dura con te e non ti meriti tutto quello che ti ho detto. Le ragazze hanno provato a spiegarmi come potrebbe essere andata la situazione. Mi fa piacere che tu voglia sistemare le cose tra noi.
Niall:- Senza malizia.
Io:- Senza malizia.
Ci guardiamo e sorridiamo contemporaneamente. Ci avviciniamo, ci abbracciamo e stiamo immobili per qualche secondo.
Io:- Sai che ancora adoro il fatto che mi chiami con il mio nome completo?
Niall:- E io adoro quando diventi tutta rossa per l’imbarazzo. Come adesso.
Io:- Sono tutta rossa? No ti prego dimmi che non è vero…
Niall:- Guarda che sei bellissima così.
Io:- Cosa?
Niall:- Non avrei dovuto dirlo, scusa.
Io:- Grazie.
Gli sorrido dolcemente e lui fa lo stesso. Non posso ricaderci, sarebbe un disastro. Lui è famoso, è una popstar e io sono solo una ragazzina capricciosa. E poi lui sicuramente ha trovato di meglio in questo anno. Può avere ai suoi piedi modelle, cantanti, sportive o fans. Può avere di tutto e di certo io non sono meglio di tutte loro. La categoria “ragazza mediocre che non vuole nessuno” non è all’altezza di tutte le altre.
Niall:- Come va a casa?- mi chiede mangiando un boccone di carne.
Io:- Bene dai, come solito. Non cambia assolutamente niente. Tutto come ti ricordi.
Niall:- E tua mamma? Come sta?
Io:- Mia mamma? Se la cava. Qualche volta mi chiede come mai non vieni più a casa nostra a mangiare un buon piatto di pasta come solo tu sai fare e io non so che dirle…
Niall:- Lo so. Dille che la saluto e appena posso, torno a casa- poso la forchetta e mi volto verso di lui.
Io:- Niall, manchi tantissimo a tua mamma e anche a Greg e a Bobby…
Niall:- Lo so, l’ho sentita l’altra notte e si è messa a piangere. Non posso tornare a casa, questo è un periodo in cui abbiamo solo concerti in America e non ho tempo per tornare…
Io:- Anche se le cose non sono andate bene tra noi, sappi che io le sono sempre stata vicina e le voglio ancora bene.
Niall:- Lo so, per questo sono tranquillo. So che ci sei tu con lei e non ho motivo per cui preoccuparmi.
Io:- E te invece come te la passi?
Niall:- È un lavoro stressante, ma non potrei desiderare di meglio. Non puoi capire quanto sia bello vedere tutte quelle ragazzine realizzare il loro sogno.
Io:- È uno strano effetto essere il sogno di qualcuno. Immagino quante ragazze vorrebbero essere al mio posto stasera.
Niall:- Vorrebbero essere te per il semplice fatto che siamo stati insieme. Probabilmente se sapessero chi sei, ti vorrebbero morta.
Io:- Persone gentili, insomma.
Entrambi ridiamo e continuiamo a mangiare. La serata continua tranquillamente, ormai ci sono cinque gruppi ben divisi: Harry e Elena che si scambiano effusioni e sdolcinatezze, Veronica e Zayn che non smettono un secondo di guardarsi, Martina e Liam che parlano in continuazione senza mai fermarsi, Sara e Louis che ridono e non la finiscono più e infine ci siamo io e Niall che siamo ancora distaccati. Io lo vedo così lontano da me ormai. Siamo due mondi diversi e così separati da loro.
Piano piano ogni coppia si allontana dal tavolo: cominciando da Harry e Elena che, dicendo di essere molto stanchi, si appartano in camera, proseguendo per Zayn e Veronica che accompagna lui a fumare, continuando con Sara e Louis che hanno incominciato a ballare travolgendo tutti gli ospiti dell’hotel con loro e concludendo con Liam e Martina che sono andati in terrazza a guardare le stelle.
Niall:- Beh, visto che siamo rimasti solo io e te al tavolo, perché non andiamo un po’ a suonare la chitarra?
Io:- Va bene, mi manca quel suono.
Lui mi sorride e ci alziamo. Ci avviamo verso l’ascensore e lo aspettiamo. Da bravo gentiluomo, mi fa entrare per prima e preme il pulsante. Guarda per terra e vedo che mi fissa le scarpe.
Niall:- Non ti fanno male quelle scarpe?
Io:- Se mi fanno male? Mi stanno tranciando i piedi!
Niall:- Io non riuscirei mai a portarle. Come fai a camminarci?
Io:- È tutta questione di equilibrio e di allenamento. Pensate cosa facciamo noi donne per voi uomini!
Niall:- Guarda che anche noi ci impegniamo. Sapendo che non siete affatto comode su quei trampoli vi prendiamo per mano o vi porgiamo il braccio, se siete stanche vi diamo le nostre scarpe e camminiamo scalzi o addirittura, se siamo proprio innamorati, vi prendiamo persino in braccio come principesse. Se vogliamo sappiamo essere dei bravi principi.
Io:- Hai detto bene, se volete!
Mi guarda un attimo e poi si abbassa. Inizia a slacciarsi le scarpe e a togliersele. Si avvicina a me, mi sfila i decolleté e mi infila le sue scarpe. Si alza e mi porge i tacchi. Mi sono abbassata di parecchio e adesso lui è più alto di me.
Io:- Che fai?
Niall:- Ti dimostro che se vogliamo possiamo essere dei cavalieri.
Le porte dell’ascensore si aprono e lui mi porge il braccio. Usciamo a braccetto e arriviamo sino alla sua stanza. Inserisce la carta nella serratura apposita e mi fa entrate per prima, di nuovo. Chiude la porta dietro di sé e accende le luci. Davanti mi appare un appartamento più grande di casa mia. C’è un salotto con una tv a schermo piatto, una piccola cucina moderna, un enorme tavolo da pranzo con un vaso di rose rosse al centro. In fondo alla stanza c’è una porta chiusa.
Io:- Wow! E io che credevo di aver visto la camera d’albergo più bella del pianeta qualche ora fa. Mi vuoi dire che tutte le sere porti qui una ragazza dicendo che vuoi suonare la chitarra e le fai prendere un colpo?
Niall:- Non porto nessuna in camera mia, Bea.
Io:- Ah, ho capito. Hai già la ragazza!
Niall:- Non ho più avuto relazioni. Te sei stata l’ultima.
Io:- Mi prendi in giro?
Niall:- Te lo posso giurare se vuoi.
Io:- Niall James Horan non smetti mai di sorprendermi!
Niall:- Dai, ti mostro un’altra cosa.
Niall mi prende per mano e mi conduce fino alla porta infondo alla stanza. La apre e accende la luce. Un letto a baldacchino è il protagonista della stanza e a destra di esso c’è un bagno da sogno. A sinistra c’è una porta finestra. Mi avvio verso quella direzione e la apro. Davanti a me trovo un enorme terrazzo completamente vuoto, mi appoggio alla balaustra e ammiro il magnifico panorama. Niall mi segue a ruota.
Io:- È davvero stupendo.
Niall:- Ci si stanca anche di questo. Preferirei mille volte affacciarmi da camera mia e vedere la tua finestra piuttosto che questo panorama.
Io:- Non vedi l’ora di tornare a casa, vero?
Niall:- Assolutamente sì.
Io:- Però non puoi negare sia bellissimo.
Niall:- Ho visto cose più belle.
Io:- Per esempio?
Niall volta il viso verso di me e mi guarda per un secondo poi abbassa lo sguardo.
Niall:- Che ne dici di suonare un po’? Vuoi stare fuori o dentro? Immagino che fuori tu abbia freddo, quindi dentro.
Si capisce lontano un miglio che è nervoso. Non avrei dovuto fare quella domanda, ma me ne sono resa conto troppo tardi.
Entrando dopo di lui, vedo che cerca qualcosa in valigia. Mi siedo sul letto e aspetto che finisca. Vedo la chitarra appoggiata al muro.
Io:- Niall, la chitarra è qui.
Niall:- Lo so, non sto cercando la chitarra.
Dalla valigia estrae dei pantaloncini da basket e li lancia sul letto, poi cerca ancora un po’ e getta una maglietta troppo piccola per lui accanto a me. Chiude l’armadio e si siede vicino a me.
Niall:- Non te li metti? Sono per te. Immagino che neanche quel vestito sia così comodo.
Osservo la maglia e noto che è quella che ero solita ad usare a casa sua come pigiama, mentre i pantaloncini sono quelli che gli avevo regalato per il compleanno ma che mettevo sempre io.
Io:- Perché hai le mie cose con te?
Niall:- Un ricordo di casa.
Io:- Bastava una foto della tua famiglia. Sarebbe stata anche meno ingombrante!
Lui mi sorride e io mi avvio in bagno per cambiarmi. Mettendomela sento che la maglia profuma dell’ammorbidente usato da mia mamma misto al suo buonissimo e piacevolissimo odore. Non potrò mai scordarmelo: ogni volta che entravo in camera sua, che lo abbracciavo o che mi sedevo sui sedili della sua macchina lo sentivo. L’ho sempre amato.
Indossati quei vestiti mi sono immediatamente sentita a casa. È stata una delle sensazioni più belle mai provate.
Essendomi messa comoda, decido di farmi uno chignon molto disordinato. Esco dal bagno e vedo che anche lui si è messo in pigiama. Noto che sta mandando un messaggio a qualcuno ed, essendo molto concentrato, colgo l’occasione per fermarmi a guardarlo: è seduto a gambe incrociate sul letto con i suoi capelli biondi tinti con quel ciuffo tirato in su, guardo le sue mani che solo un anno fa si intrecciavano perfettamente con le mie che adesso sono impegnate a muoversi velocemente sullo schermo, osservo la sua bocca che potevo baciare quanto volevo senza che nessuno mi desse il permesso di farlo. Penso al fatto che mi manca tutto questo, penso al fatto che non sono così felice da un anno. Scaccio via i miei pensieri e mi siedo vicino a lui. Quando mi vede solleva lo sguardo di sfuggita e lo riabbassa subito, ma in meno di un secondo mi guarda di nuovo.
Niall:- È incredibile, riesci ad essere bellissima anche con dei pantaloncini da basket, una vecchia maglia e i capelli raccolti male.
Io:- Guarda che è tutto merito del trucco!
Niall:- Non lo è. Struccata sei ancora più bella.
Io:- Dai, suonami qualcosa.
Lui si alza a prendere la chitarra e io abbasso lo sguardo pensando alle parole che mi ha appena detto. Si siede sul letto e si volta verso di me e io faccio lo stesso verso di lui.

You are so beautiful
To me
You are so beautiful
To me
Can't you see

You're everything I hope for
You're everything I need
You are so beautiful to me
You are so beautiful to me

You are so beautiful
To me
Can't you see
You're everything I hope for
You're every, everything I need
You are so beautiful to me

Io:- Sai che sei diventato ancora più bravo?
Lui mi accenna un sorriso e poi sbadiglia. Deve essere stanchissimo.
Io:- Dai, vado in camera.
Niall:- Vai già via?
Io:- Vado via perché sei stanco morto- mi alzo e mi avvio verso l’ingresso.
Niall:- Se è per me, posso rimanere sveglio anche tutta la notte.
Io:- Davvero, vado.
Niall:- Aspetta!- mi blocco.
Lui si alza dal letto, appoggia la chitarra accanto al letto e mi viene incontro. Si avvicina a me, anche troppo. I nostri nasi sono a due centimetri di distanza l’uno dall’altro. A questa lontananza posso perfettamente vedere i suoi occhi che mi fanno innamorare ogni volta che li incrocio.
Niall:- Sono stato benissimo stasera con te.
Io:- Anche io con te.
Niall:- Mi sei mancata tanto- abbasso lo sguardo verso il pavimento. Lui mi alza il mento e mi costringe a guardarlo negli occhi.
Niall:- Guardami Beatrice, guardami bene negli occhi. Ti devo dire una cosa importante.
Io:- No, Niall io devo andare…
Niall:- Non è vero, ti prego ascoltami.
Io:- Le ragazze si staranno preoccupando visto che non mi trovano, io…
Niall:- Le ragazze sono con i ragazzi, ascoltami adesso.
Io:- No, Niall io…
Niall:- Mi dispiace, mi dispiace per tutto. Quello che ti ho fatto non lo augurerei neanche al mio peggior nemico. Sono uno stronzo, bastardo ed egoista lo so.
Io:- Non è vero, smettila. Siete stati costretti, lo so bene. Ma ho fatto di tutto per non venire qui perché so…
Niall:- Cosa sai?
Io:- Niente, lascia perdere…
Niall:- No, non lascio perdere. Non posso perderti ancora.
Io:- Non mi hai perso, se sono qui c’è un motivo.
Niall:- Ti prego, non andare via di nuovo. Io non ce la faccio a superare un altro anno senza di te.
Io:- Niall, ti prego. Se fai così soffriamo entrambi…
Niall:- No, se continuiamo a ignorare tutto questo soffriamo.
Io:- No, non farmi questo.
Niall:- Beatrice, io non ho mai smesso di amarti.
Io:- Ecco cosa temevo, cazzo! Sapevo che mi sarei innamorata di nuovo di te. Non posso, ok? Dopo un anno ce l’avevo quasi fatta, ma poi torno qui e ricomincio daccapo!
Niall:- E allora qual è il problema? Se tu mi ami e io ti amo, insomma se ci amiamo, perché non possiamo stare insieme?
Io:- Perché te non sei più il ragazzino che veniva a scuola con me, il mio migliore amico quello che mi spiava dalla finestra di camera sua. Tu sei Niall Horan dei One Direction, la band più famosa al mondo.
Niall:- Io sono Niall, il tuo Niall. Sono sempre io, non sono cambiato affatto. Ok, diciamo che la gente sa chi sono, ma sono sempre quel ragazzo che ti portava a casa in macchina tutti i giorni. Quel ragazzo che ti ha sempre amata, che ha commesso i suoi sbagli ma che ha capito che l’unica persona eri sempre e comunque tu. Non capisco perché non ci arrivi.
Io:- Niall, io…
Niall:- Beatrice mi ami?
Io:-…
Niall:- Dimmi che non mi ami. Guardami negli occhi e dimmelo. Se lo fai ti lascerò in pace…
Io:-…
Niall:- Come pensavo.
Io:- Niall fra tre giorni te sarai in giro per il mondo e io fra una settimana a casa. Capisci che non ha senso…
Niall:- Ha senso se ti dico che ti amo? Che ti amo più di qualsiasi altra persona su questo pianeta, che mi farei uccidere per te. Farei tutti i giorni le cose che ti ho detto in ascensore per te. Ti amo più della musica e tu sai quanto io la ami. La differenza è che la musica è una delle cose migliori della vita, ma tu sei la migliore in assoluto. Noto ogni tuo minimo particolare. Noto ogni singola cosa che fai. Non ti perdo d’occhio un solo attimo quando sei con me.
Io:- Niall, non dirmi queste cose…
Niall:- Ti prego amore mio.
Quelle parole mi distruggono. Non posso resistere a quelle 8 lettere. Lo guardo di nuovo negli occhi e l’unica cosa che mi viene in mente è baciarlo, ma non posso farlo. Con le lacrime che ormai mi hanno offuscato la vista, mi avvicino a lui e lo abbraccio. Lo cingo appoggiando la testa sul suo petto, piangendo e singhiozzando.
Niall:- Va tutto bene, andiamo a letto.
Mi dà un dolce bacio sulla testa e ci infiliamo sotto le coperte. Io ancora piangendo mi avvicino a lui e lo abbraccio, lui fa lo stesso e ci addormentiamo così, senza dire una parola.
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Ciao ragazze,
capitolo un po' sconvolgente per la nostra Bea, non è vero? Questo capitolo è un po' più lungo rispetto agli altri, spero vi faccia piacere.
Un bacio
xniallsjustin xx

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Martina:- Dove sei stata tutta la notte?
Veronica:- Eravamo preoccupatissime, ti abbiamo chiamato almeno 20 volte.
Io:- Lo so ragazze, scusatemi.
Sara:- Quindi, dov’eri?
Io:- Beh…
Martina:- Sapevo che sareste tornati insieme!
Veronica:- Non ci posso credere!
Io:- Ragazze calme, calmatevi. Non è successo assolutamente niente tra me e Niall e non siamo tornati insieme.
Sara:- Beh, se avete dormito insieme qualcosa deve essere successo. Saresti tonata in camera altrimenti.
Io:- Sì è vero qualcosa è successo, ma niente di positivo. Questa però non è la situazione adatta per parlarne…
Liam:- Ciao ragazze, passato una bella nottata?
Martina:- Assolutamente sì, quei letti sono a dir poco favolosi!
Louis:- Buongiorno coppietta sdolcinata!
Harry:- Buongiorno ragazzi!
Zayn:- Passato una bella nottata, piccioncini?
Elena:- Direi proprio di sì. Io muoio di fame, che si mangia?
I ragazzi cominciano a parlare tra loro e a scherzare.
Niall:- Bea, possiamo parlare?- mi sussurra nell’orecchio.
Io mi alzo e ci appartiamo nella grande terrazza davanti alla sala, completamente vuota.
Niall:- Non volevo farti piangere ieri sera, ma dovevo dirti quello che provo per te.
Io:- Niall, io non sono pronta…
Niall:- Lo so che non lo sei, però almeno rimaniamo amici come ai vecchi tempi.
Io:- Sai che non sarà facile, soprattutto per te…
Niall:- Lo so, ma pur di starti vicino farei qualsiasi cosa.
Io:- Ecco, questo non lo devi dire.
Niall:- Lo so, scusa. Dammi un po’ di tempo per ambientarmi alla situazione.
Io:- Non ti preoccupare, servirà anche a me.
 
Paul:- Ragazze, che ne dite di fare un bel giro nei dintorni?
Sara:- Ovvio!
Veronica:- I ragazzi vengono con noi?
Paul:- No, devono fare le prove.
Martina:- Ed Ele?
Elena:- Io ci sono!
Paul:- Perfetto, ci troviamo qui fra un quarto d’ora?
Sara:- Perfetto!
Io:- Ragazze, io me ne sto un po’ qui in albergo.
Martina:- Siamo a New York e te ne stai in hotel? Scherzi spero.
Io:- Non mi sento tanto bene e poi andrò un po’ in piscina. Non preoccupatevi per me, divertitevi.
Veronica:- Sicura?
Io:- Certo. Ci vediamo dopo.
Veronica, Martina, Sara ed Elena:- Ciao!
Mi incammino verso l’ascensore quando qualcuno mi blocca.
Niall:- Perché non vai con le ragazze?
Io:- Perché non la smetti di origliare? Comunque non ci vado perché non sto bene.
Niall:- Non ci credo neanche se lo vedo!
Io:- Grazie per la fiducia!
Niall:- È per colpa mia, vero? Se è così non pensarci e goditi la vacanza.
Io:- Non è colpa tua.
Niall:- Comunque, hai voglia di stare un po’ insieme?
Io:- Hai le prove.
Niall:- Hai ragione, me ne ero completamente dimenticato. Puoi venire con noi se vuoi, così vedi come lavoriamo.
Louis:- Come se ci impegnassimo!
Niall:- Fidati, ti divertirai.
Louis:- Ah, questo è poco ma sicuro!
Niall:- Non ti intromettere!
Louis:- Ok scusa, ma calmati amico.
Io:- A che ora partite di qui?
Niall:- Per le 11.
Io:- Va bene, vengo.
Niall:- Perfetto, ci incontriamo qui alle 10:50 che ti devo spiegare alcune cose.
Io:- Va bene, ci vediamo dopo.
Ci abbracciamo e mi dirigo per l’ascensore. Vedo che Niall mi segue e riesce ad entrare prima che le porte si chiudano.
Io:- Allora, di cosa mi devi parlare dopo?
Niall:- Devo spiegarti alcune cose riguardo le fan.
Io:- Ok. Ci vediamo dopo.
Ci avviciniamo e ci stringiamo in un abbraccio. Riesco a sentire il suo odore, il più piacevole del pianeta. Ci stacchiamo, anche se non avrei voluto più farlo. Entro in camera e mi metto il costume, prendo le ciabatte, l’accappatoio, mi lego i capelli e vado in piscina. Entro nell’idromassaggio, chiudo gli occhi e mi rilasso. Dopo neanche cinque minuti, sento una mano che mi sfiora la spalla e qualcuno si siede vicino a me. Apro gli occhi e mi volto.
Liam:- Ciao Bea!
Io:- Ciao Liam! Che ci fai qui?
Liam:- Quello che fai tu, mi rilasso un po’. Come va?
Io:- Non molto bene e te?
Liam:- Io sto benissimo. Ma che hai?
Io:- Un po’ di mal di pancia…
Liam:- Sicura che sia solo questo?
Io:- No…
Liam:- Dai, racconta a zio Payno i tuoi problemi.
Io:- Non ti voglio annoiare con i miei pensieri stupidi…
Liam:- Se stai talmente male da non uscire con le tue amiche per fare un giro a New York, sicuramente non è una cagata. È per Niall, vero?
Io:- Già…
Liam:- Ti ha detto cosa prova per te?
Io:- Vuoi dirmi che lo sapete tutti?
Liam:- Non ci vuole un genio per capirlo. Comunque non smette un secondo di parlare di te. Nelle note del telefono ha un messaggio che vorrebbe inviarti, ma non trova mai il coraggio di farlo. Ma credo non ce ne sia più bisogno…
Io:- Già…
Liam:- Bea, perché non gli dai un’altra possibilità? Tutte le altre ragazze si stanno avvicinando a noi, tutte tranne te. Tu sei così distante da lui.
Io:- Liam, io non voglio soffrire di nuovo. Per me non è facile ricominciare…
Liam:- Lo so, ma è ridotto malissimo e anche te. Riprovateci.
Io:- Non lo so…
Liam:- Pensaci, ma la risposta non devi darla a me.
Io:- Piuttosto, come va tra te e Marti?
Liam:- Benone, ieri sera abbiamo parlato molto e ci siamo divertiti. È davvero fantastica.
Io:- Ti brillano gli occhi appena ne parli, sai?
Liam comincia ad arrossire e trova una scusa per scappare da quell’argomento. Io rimango altri 10 minuti in piscina e mi rilasso, pensando alle parole di Liam. Dà ottimi consigli. Spero solo mi aiutino a sistemare tutto il casino che ho in testa.
 
Harry:- Ragazzi, dobbiamo andare! Ci siamo tutti?
Zayn:- Direi di sì.
Niall:- Andiamo?- dice rivolgendosi a me.
Io:- Certo!
Una macchina nera ci aspetta fuori dall’hotel.
Io:- Niall, ma non ci stiamo tutti.
Niall:- Questa è per loro, a momenti dovrebbe arrivarne un’altra con cui andremo noi.
Louis:- I due piccioncini andranno con una macchina solo per loro, che carini!
Niall:- Se continui così, stasera ti picchio!
Io:- Comunque parli proprio tu che con Sara te la spassavi. Chi sa cosa avete fatto quando ce ne siamo andati tutti. Vuoi raccontarcelo, Lou?
Lui ci fa una smorfia e sale sull’auto. Niall mi guarda e ci diamo un cinque, ridendo.
Niall:- Complimenti, te la sai cavare!
Io:- Grazie mille, ho imparato a convivere con tipi come voi.
La nostra auto arriva e l’autista ci apre la portiera.
Niall:- Prima le signore.
Io:- Grazie.
Il viaggio dura un po’ di più del previsto a causa del traffico. Durante il tragitto io e Niall ridiamo e scherziamo come ai vecchi tempi. Lui è l’unica persona con cui posso essere me stessa al 100% e a cui non riesco proprio a mentire.
Niall:- Non sono riuscito a parlarti prima di partire. Devi sapere che le nostre fans sono pazze. Sarebbero capaci di rapirci, mi stupiscono non l’abbiano ancora fatto. Comunque, proprio per questo, dovremo fingere che tu sia mia cugina o scoppierà un vero casino.
Io:- Ma è ridicolo, noi non stiamo insieme!
Niall:- Lo so, ma è quello che pensano loro.
Io:- Ma non è così!
Niall:- Lo so, è assurdo. Il web scoppierà solo per il fatto che ci vedranno insieme.
Io:- È pazzesco, non ha senso. Tu non puoi girare con una tua amica che queste subito progettano già come ammazzarla nel modo più crudele.
Niall:- Dai, non è esattamente così. Non cercheranno di ucciderti, potrebbero offenderti.
Io:- Guarda che lo so quante minacce di morte arrivano ad Ele ogni giorno, ma non credevo potesse accadere anche solo con una semplice amica.
Niall:- Purtroppo è così. Questo è il prezzo da pagare se vuoi passare una giornata con i One Direction.
Io:- Se Ele riesce a conviverci tutti i giorni, posso sopportarlo per tre giorni. Non sono un po’ invadenti?
Niall:- Un po’ invadenti? Sono invadenti ai massimi livelli. Non ci lasciano neanche per un secondo. Dobbiamo ritenerci fortunati che non siano venute alle tre di notte sotto l’albergo a cantare e a chiamarci.
Io:- Anche di notte?
Niall:- Purtroppo sì.
Io:- Oh mio dio, come fate a vivere?
Niall:- Basta pensare al fatto che adesso non sarei qui a New York a fare la cosa che amo di più con i miei 4 migliori amici.
Io:- E con migliaia di ragazze ai vostri piedi, casanova!
Niall:- Anche.
Entrambi scoppiamo a ridere e dopo qualche minuto ci spunta davanti lo stadio e in pochi minuti siamo già all’interno. È davvero magnifico, anche se fa un po’ impressione vedere tutti quei posti vuoti e un palco in fase di allestimento. Però dà una sensazione di libertà, davvero sensazionale.
X:- Ciao!
Io:- Ciao...
X:- Tanto per cominciare io sono Luke e quelli là giù sono Michael, Calum e Ashton. Siamo i 5 Seconds of Summer, il gruppo di supporto.
Io:- Oh, è un piacere. Io sono Beatrice, un’amica di Niall. Non “amica”, solo amica. Niente di più, non fraintendermi, siamo amici da quando siamo piccoli e non stiamo insieme. Insomma non…
Luke:- Non ti preoccupare, ho capito, tra te e Nialler non c’è assolutamente niente. Chiaro.
Io:- Esatto, è solo che Niall mi ha detto che le fans fraintendono così non voglio che ci siano malintesi. Comunque è fantastico qui.
Luke:- Già, è davvero stupefacente.
Io:- Come ci si sente a cantare davanti a tutta questa gente?
Luke:- Non l’avrei mai detto, ma è davvero spaventoso!
Io:- Finché non lo provi non lo sai, giusto?
Luke:- Esattamente quello che stavo per dire.
Ci scambiamo un sorriso e Calum lo chiama, ma lui non si gira neanche.
Io:- Credo ti abbiano chiamato…
Luke:- Arrivo- dice a Calum, poi si rivolge di nuovo a me- Allora, ci vediamo dopo.
Io:- Va bene, buone prove!
Luke:- Grazie!
Niall:- Allora hai fatto amicizia con i ragazzi…
Io:- Santo cielo Niall, mi hai spaventata! Comunque sì, sono carini. Più che altro Luke, l’unico che ho conosciuto.
Niall:- Lo so bene- dice acido.
Io:- Sei geloso?
Niall:- Assolutamente no. Adesso vado che…che devo provare.
Io:- Oh, ok. Ma io dove mi devo sedere?
Nessuna risposta. Michael mi vede in difficoltà così si avvicina a me.
Michael:- Su due ragazzi che le si sono avvicinati, nessuno dei due le ha detto dove sedersi! Che gentiluomini che siete!- urla rivolgendosi a Niall e a Luke. Loro lo guardano sorridendo- Scusali, vieni con me.
Seguo Michael che mi fa accomodare esattamente davanti al palco e si siede in una seggiola vicino alla mia.
Michael:- Io sono Michael e te devi essere Beatrice, Niall ci ha detto che saresti venuta.
Io:- Già, sono proprio io.
Michael:- Hai bisogno di qualcosa, da mangiare, da bere, qualcuno che sia meno rompipalle del sottoscritto?
Io:- Direi l’ultima. No scherzo, sono a posto così grazie.
Michael:- Mi dispiace lasciarti sola, ma devo fare le prove. Ah, cosa mi tocca fare per avere tutte le ragazze ai miei piedi!
Scoppiamo a ridere e lo fermo prima che se ne possa andare.
Io:- Grazie per l’accoglienza!
Michael:- Figurati, se hai bisogno chiamami!
Io:- Anche se stai suonando?
Michael:- Certo, visto che sono l’unico gentiluomo in questo stadio!
Un sorriso mi spunta in viso, ma mi scompare appena qualcuno mi fa paura abbracciandomi da dietro.
Harry:- Ciao Bea!
Io:- Harry, mi hai fatto prendere un colpo!
Harry:- Scusami, come stai?
Io:- Sto abbastanza bene e te?
Harry:- Beh hai fatto dei miglioramenti da stamattina!
Io:- Eh già…
Harry:- Allora, ho visto che hai già fatto amicizia.
Io:- Siete proprio monotoni voi One Direction, dite le stesse cose!
Harry:- Vorrei vedere te a vivere con questi quattro scatenati 24 ore su 24.
Io:- Come se tu fossi normale.
Harry:- Guarda che io sono normalissimo!
Ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere. Nello stesso istante i 5 Seconds Of Summer cominciano a suonare e li ascoltiamo in silenzio. Devo dire che sono davvero bravi per essere una band di supporto. Mi piace il loro stile pop-rock.
Harry:- Adesso devo andare. Ci vediamo dopo, buon divertimento!
Io:- Grazie mille, anche a te!
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Ciao ragazze,
Come state? Spero che il capitolo vi piaccia. Se qualche passaggio della storia non vi è chiaro o se volete chiedermi qualcosa, scrivetemi pure. Sarò felice di rispondervi!
Un bacio
xniallsjustin xx

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