Nemo love's

di Mabol
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La guerra magica si sposta dall'Inghilterra ai mari ***
Capitolo 2: *** COSA CERCA UNA PERSONA NELLA VITA? ***
Capitolo 3: *** Non puoi tenere un piede in due staffe ***
Capitolo 4: *** Lettera e presente ***
Capitolo 5: *** Tre domande ***
Capitolo 6: *** Greenwich ***
Capitolo 7: *** Erebor ***
Capitolo 8: *** Alexander ***
Capitolo 9: *** Squalo ***
Capitolo 10: *** Non è un capitolo ***



Capitolo 1
*** La guerra magica si sposta dall'Inghilterra ai mari ***


-Dottoressa Granger!-

-Capitano mi dica- rispondo cortesemente, ma odio essere disturbata 

- Dobbiamo andare avanti ancora per molto? Gli uomini sono stanchi e lei non sta ferma un attimo da 8 ore!-
Sono sempre stata molto diplomatica, ma quando si tratta del mio lavoro...

-No, impiegheremo il tempo necessario a completare l'opera.Non capisco dove stia il problema, organizzate dei turni.
-Il tempo si sta facendo brutto! Sarebbe meglio tornare in porto!Se non mi crede guardi lei stessa.- Mi piace la scienza ma ho sempre odiato le previsioni meteo,il mal di mare mi assale e non ho tempo per concentrarmi-Non ho tempo, la nave resterà qui, costi quel che costi. -detto ciò mi allontano.
Guardando il mare, mi lascio travolgere da mille pensieri, primo fra questi il mio migliore amico e il mio ex ragazzo mezzo sposo.
Dopo aver abbandonato all'altare Ron ho perso ogni contatto con la famiglia Weasley, Harry compreso, sono quasi 2 mesi  che non li vedo e non li sento, senza di loro mi sento sola, ma non potevo sposarmi con Ron...lui voleva una vita che io non potevo e non volevo dargli, voleva figli e una moglie sempre a casa per lui,ma io non sono la donna che lui desidera. 
Per un primo periodo ho tentato di assecondarlo, ho sperato che col matrimonio sarei cambiata, ma la notte delle nozze ho capito che non sarebbe stato così.
Perché? Quando mi è arrivata una lettera del ministro della magia per chiedermi se volevo partecipare a questa missione ho subito risposto di si è sono fuggita via. 
Ora mi ritrovo qui a fare ciò che amo. 
Studiare gli animali . 
Recentemente diversi esemplari di balene, squali e orche  sono stati ritrovati sulle coste dell'Italia, il fenomeno è sempre più in aumento e sempre più particolare, il mio obbiettivo è scoprire il perché. Molti non lo sanno ma il collegamenti tra il mondo magico e il mare sono molteplici, le creature marine anche se inconsapevolmente poiché animali, hanno un livello anche se minimo di potenza magica.Da diversi anni studio un metodo per trasferire senza procurare morte agli animali, un metodo per trasferire la loro energia magica in un corpo altrui. Non solo se la mia scoperta avesse successo sarebbe un passo enorme per la medicina, poiché grazie a ciò l'essenza magica riuscirebbe a curare varie malattie che anche nel mondo magico sono incurabili.  Con questi pensieri mi addormento, il mare è calmo il capitano aveva torto.



NEMO PV
 
-Sono stanchi e indifesi, al calare del sole prendete la nave, portate la ragazza da me.  
-Capitano, cosa ne facciamo dei marinai?
-Se cederanno la Granger senza esitazioni lasciate loro la nave, in caso contrario, non voglio sopravvissuti.

Calata la notte  le ombre calarono sulla Malibu royal.

Nessun rumore, un battito di ciglia e 30 uomini in nero erano già a bordo.

L'equipaggio semi dormiente, il capitano alla ricerca di un letto dove dormire.

-La Granger è da qualche parte, non possiamo tornare senza di lei.Dividetevi, se necessario,uccidete. 


Greanger POV 

Mi sveglio,  un gran dolore alla testa mi avvolge, colpa del legno che ho usato al posto del cuscino, sento dei passi, non è il capitano.
I passi sono sempre più veloci, chiunque sia sa dove andare,il mio sesto senso mi dice che non devo rimanere ferma, afferro la mia bacchetta e mi muovo sul ponte.
Scorgo subito  due cadaveri, rabbrividisco, il terrore mi invade, cosa succede?
Il mio auto controllo sta venendo a mancare e tra poco non avrò le facoltà mentali per ragionare, se due uomini sono morti o qualcuno è a bordo o c'è stata una lite. 
Escludo la lite, nessuno voleva morto nessuno qui dentro.
Sento dei passi raggiungermi, un sibilo e poi solo buio.



L'odore di sali mi avvolge.

Mi sveglio di botto, la porta, il comò, questa non è la mia stanza.

SPAZIETTO AUTRICE Vi piace l'inizio della mia storia? Commentate per favore <3

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Capitolo 2
*** COSA CERCA UNA PERSONA NELLA VITA? ***


Ho sempre pensato che se la vita ti da una possibilità, tu devi coglierla e la prima volta che mi è stato chiesto di partecipare ad un progetto per la salvaguardia degli animali, sono stata coerente con questo pensiero.
Il progetto era semplice, creare un nuovo vaccino per prevenire un epidemia di rabbia   in Arabia Saudita.
Volevo espandere la compagna da me fondata già ai tempi di Hogwarts il C.R.E.P.A nei paesi orientali, mi sembrava l'occasione migliore dato che uno dei miei più grandi azionisti proveniva da quel paese.
Non avevo mai visto quell'uomo,ma sosteneva la mia causa e aveva a disposizione una grande quantità di denaro.

-Dottoressa Granger se vuole seguirmi, le mostro il suo laboratorio.-mi disse con un finto sorriso il capo progetto Robert Laver, il quale a parer mio non è altro che un uomo borioso e vanesio.- Ogni giorno avrà a disposizione il laboratorio per due ore insieme a un altro ricercatore, non un minuto di più, altre persone hanno bisogno di questo luogo-
Posto grande e pieno di marchingegni, il laboratorio non aveva niente da invidiare a quello dell'università di Londra, ma in tutta sincerità mi faceva sentire a disagio.

Per due giorni ogni mattina mi presentai puntualmente al laboratorio e dopo due ore precise lasciavo lo spazio libero.Non avevo mai incontrato il mio compagno di laboratorio fino a quella mattina.

-Salve dottoressa Granger 
-Malfoy?
-Si sono io, ora chiudi la bocca. Starò  in  questo laboratorio un mese, desidero non essere disturbato.
-Ok- con gesto fluido cambiai postazione, erano passati anni, non avevo più visto Draco Malfoy dalla battaglia di Hogwarts.
Il suo corpo era cambiato, il viso non aveva più le acide fattezze di quando era ragazzo,ora aveva lineamenti da uomo e un corpo,seppure coperto da una tuta da laboratorio, era forte e muscoloso.
Cosa ci faceva il pupillo della famiglia Malfoy in quel laboratorio?
Cosa sta studiando?
Ma la cosa che mi colpì maggiormente fu il suo sguardo argenteo che invece che trasmettere rabbia o ribrezzo nei miei confronti sembrava un muro invalicabile.

Per due settimane lavorai al fianco di questo nuovo Malfoy, ogni suo movimento era fluido e elegante, alto di statura poteva sembrare una statua, ma che io sappia, nessun giornale di gossip ha mai parlato di una sua storia amorosa con qualcuna.

Un giorno dal nulla mi disse
-Granger, desidero parlare con te dopo.
-A che proposito?
-La tua ricerca
-È su tutti i giornali, non è niente che tu non possa leggere su internet.
- Non la ricerca sulla rabbia, la tua vera ricerca- Detto ciò ritornò al suo lavoro lasciandomi senza parole.

Come faceva a sapere che avevo appena iniziato la mia ricerca sul trasferimento di energia magica dalle creature marine ai maghi?


Trascorse le due ore schizzai fuori dall'edifico, non volevo né vedere ne rispondere alle sue domande. 
La sera però trovai un gufo sulla mia finestra con una lettera


Granger oggi alle 20:00 al ristorante la Torre, non farmi aspettare.

D.M


Messa sotto scacco da un furetto, mi vestii in maniera elegante, sapevo che il ristorante la Torre era uno dei più raffinati della città e non volevo sfigurare. 
 
Appena arrivata al locale senti applaudire alle mie spalle.
- Granger compimenti! Questa sera sei quasi accettabile!
-Zitto Malfoy, dimmi cosa vuoi.- 
- La tua mente.
-La mia mente?
-Voglio sapere a cosa lavori Granger 
-Il mio progetto non ti riguarda, ora se non ti spiace, vado a casa. -Offesa mi diressi verso un vicolo buio, ma subito venni trattenuta da una mano.

-Granger  entra, ti offro la cena.
-Ho già mangiato.- In quel momento il mio stomaco mi tradì, un rumore famelico invase le mie orecchie e quelle di Malfoy. 
Con il suo tipico ghigno mi disse - Non mi sembra, vieni-
Con riluttanza accettai l'offerta.

La cena proseguì in silenzio, i suoi occhi mi trafiggevano tutto il tempo, ma non parlava e io  ero troppo a disagio per parlarli.


Al termine della cena,usciti fuori da quel locale sfarzoso,

-Granger voglio....- non sentii più niente da quel momento in poi, il mio cuore batteva troppo forte era TROPPO VICINO, odorava di tabacco e sale, la sue labbra si curvarono nuovamente in un ghigno.
-quindi. ....- era passato troppo tempo, non stavo parlando e avevo uno sguardo da ebete.
Mi ripresi.
-Buonanotte
-Her...Granger hai sentito quello che ti ho detto- disse con un ghigno e uno sguardo malizioso, aveva quasi detto il mio nome? Perché sembrava più bello detto da lui?
-Si. 
-Tu sei la mia ricerca. - STOP, gelo, mi gelai sul posto, non era possibile, non poteva essere così.
-Malfoy vado a dormire, dovresti andarci anche tu.
-Prima di andare, voglio farti una domanda, cosa cerca una persona nella vita?- Ci pensai un attimo: successo, amici, amore.....
-Felicità
- L'hai trovata?-non risposi, abbassai lo sguardo, non ero felice.Stavo ancora con Ron e mi sentivo inutile e inadatta al mio ruolo. 
Alzai lo sguardo lo guardai diritto negli occhi.
-E tu?
- È qui davanti a me.- detto ciò scomparve.

 

ANGOLINO AUTRICE: Ciao!! Spero che vi piaccia questo capitolo, per qualsiasi dubbio scrivetemi! Vi prego di lasciare un commento quando leggete<3

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Capitolo 3
*** Non puoi tenere un piede in due staffe ***


La mattina dopo mi recai in laboratorio prima del tempo, volevo scoprire a cosa stava lavorando Malfoy.
Dopo la cena ero rimasta a pensare a lui tutto il tempo e non avevo chiuso occhio.
Quel suo fare così diretto mi aveva lasciata senza parole, cosa voleva dire? 
A cosa gli servivo?
La mia mente a quel tempo non voleva ammetterlo, ma il mio interesse nei suoi confronti era molto.
La sua postazione, sempre in perfetto ordine era vuota, perfetto,mi avvicinai e cominciai a rovistare tra fogli e appunti.


Non era una ricerca sul campo biologico,ma sul campo meccanico, cosa ci facevano progetti di alta meccanica in un laboratorio di biologia?

Sentii un rumore e temendo che fosse lui mi nascosi dietro ad un macchinario.
Non era lui, ma una donna.

Quel fatto mi infastidì in un modo fuori dal normale.

Un altro rumore, questa volta era Malfoy.

-Draco, tesoro perché mi volevi vedere?
- Ciao Lara, volevo dirti....-non fece in tempo a finire di parlare  che subito quella gallina gli si buttò addosso.
Inutile dire che era una bellissima ragazza con occhi blu celo e capelli neri..
Iniziarono a baciarsi. 
Per me fu orribile, non solo ero schifata, ma dentro di me qualcosa si stava deteriorando.
Di colpo Malfoy la blocco.
-Ecco è di questo che volevo parlarti, non possiamo continuare.
-Hai un altra?
-No, ma non voglio avere legami con nessuna.
-Ma io sono la tua Lara..
-È stato piacevole finché è durato, ora scusa ma devo lavorare.-Corse via piangendo, una parte di me era immensamente felice, ma un altra era dispiaciuta e schifata dai modi brutali di Malfoy.
-Granger esci di li.- mi si gelò il sangue, mi aveva vista.
-Sapevi che ero li?
-Tutto il tempo- ghigno, odio quel ghigno- Ma la domanda è cosa ci fai nel mio settore?
-Cercavo questo macchinario.
-Ma sai almeno a cosa serve?- chiese con tono di chi la sa lunga 
-Beh certo che lo so.Ora scusa ma vado a lavorare.- risposi piccata e mi girai per andarmene.
-Dove è finito il tuo coraggio Grifondoro? Scappi via?- mi girai di scatto
-A differenza di altri IO LAVORO QUI e non faccio altro!
-Granger da come ti comporti sembri una fidanzata gelosa.- Imbarazzo e rabbia con rossore,queste furono le mie espressioni facciali.
- Non è affatto così.
-Ah no? Quindi se ora ti dicessi che sono fidanzato dai tempi di Hogwarts e che  amo la mia ragazza?-Mi guardo negli occhi, abbassai lo sguardo ma lui mi prese per il mento e mi costrinse a guardarlo.
-Cosa diresti?
-N-on-mi-i-mport-a- Balbettai, penoso.
Ero gelosa marcia e la sua vicinanza non aiutava.

- E se ti baciassi, tu che faresti?- Mi soffio sulle labbra. Il cervello parti in vacanza e entrarono in circolo i sentimenti che erano molteplici : Rabbia, paura, stordimento e una fortissima attrazione.

Senza sapere perché, lo baciai, un bacio casto e gentile.Fantastico, il suo odore era amplificato e mi riempiva le narici, la mia mano sul suo petto sentiva i suoi muscoli e il battito del suo cuore.
Approfondii il bacio, volevo di più.
Ma dopo poco tempo lui mi allontano gentilmente e disse
-Granger sai che se continui così,potrei non volermi fermare?- mi disse con la faccia di chi la sa lunga 
-Allora non fermarti.- Lo presi per il colletto e lo tirai verso di me.
Lui ghigno ma questa volta non mi diede fastidio.
Lo guardai negli occhi, era bellissimo e quei due occhi solitamente poco espressivi ora trasmettevano più di un emozione: malizia, eccitazione e qualcos'altro.. Ma a quel tempo non lo colsi.
Ci baciammo per un tempo che mi sembro infinito, le mie mani esploravano il suo corpo e lui  con le sue il mio.
Mi bloccai di colpo. 
Come un fulmine a ciel sereno, l'immagine di Ron apparve nella mia mente.
Io ero fidanzata.
Stavo tradendo il mio fidanzato.
Con Draco Malfoy.

Mi staccai di colpo da lui.
- No-N pos-so.. Io sono fidanzata.- si rabbuiò di botto.
-Ok Granger, ma la prossima volta che vuoi tradire il tuo fidanzato, almeno fallo bene.- detto ciò con una maschera di indifferenza in voto uscì dal laboratorio.

Per tutta la mia permanenza in Arabia Saudita non lo vidi più, il suo ufficio era già vuoto il giorno dopo.

Qualche mese dopo, il primo ministro dava un ballo di natale al quale io come membro del trio  dovevo assolutamente partecipare al fianco di Ron.
Entrata nella sala molte teste si girarono a guardarmi, avevo un lungo vestito rosso con uno spacco vertiginoso sulla schiena e sul seno, i capelli intrecciati in una grande crocchia che lasciva cadere qualche ciuffo sul davanti.
Splendida era il termine esatto, si, perché quella sera volevo fare colpo, volevo fare colpo si di lui. 
Sapevo che era li.
I miei occhi lo cercarono per  tutta la sala, quando lo trovai lui mi stava già guardano.
Ballai un po' con Ron, ma dopo un lo lui cominciò a parlare di sport con Harry e mi allontani.
Camminai a vuoto nella sala,fino a che non sentii 
- Sei quasi accettabile questa sera Granger
-Grazie Malfoy anche tu non sei male- dissi con finto tono sicuro, ma dentro di me tremavo,era uno schianto. 
Il vestito aderiva perfettamente al suo corpo, sicuramente fatto su misura e ne slanciava la figura.
-Vuoi ballare?- non aspettò una mia risposta, mi trascino in mezzo alla pista e ballammo non so che canzoni, per chissà quanto tempo.
Ero persa nei suoi occhi.
-Vieni via con me.- mi disse ad un tratto
-Non posso.Ho la mia vita qui, con Ron.-nei suoi occhi passo un lampo di tristezza, poi aggiunse
 - Puoi averne una totalmente diversa con me.Ti aspetterò per due ore al parcheggio vicino alla fontana, se non verrai...- si interruppe di colpo
-Andrò solo.
- Dove?
-Vieni da me e ti dirò. - Detto ciò si allontanò tra la folla.


Stavo per andare da Ron, si, per dirgli che non l'amavo più e che forse non l'avevo mai amato ma che era come  un fratello per me, quando lui si avvicino da me raggiante con al seguito due violinisti.
Si inginocchiò.
E disse -Hermione io ti amo, vuoi sposarmi?- In quel momento ogni sogno e speranza che avevo si era distrutta, non potevo dire di no, era una domanda, ma la risposta affermativa era obbligatoria.
Sorrisi e quando mi infilò l'anello fu come aver firmato un contratto per il patibolo.

Ero fidanzata e non potevo più fuggire.

 ANGOLO AUTRICE:

Ciao!! Cosa ne pensate?Draco si è esposto, anche se non totalmente. Lasciatemi almeno 2 recensioni, così saprò qualche opinione!
Un bacio<3

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Capitolo 4
*** Lettera e presente ***




La fuga non era più plausibile.
La mia era solo un infatuazione.
Io amavo Ron.
Io avrei sposato Ron.


Era tutto così semplice.

La serata si concluse molto velocemente, tra congratulazioni e auguri per il matrimonio.

Era come vedere un film, quella che salutava e ringraziava con un sorriso  era un altra persona.

Ognuno di noi porta una maschera, la mia era una maschera eterna.

Tornata a casa dopo aver declinato più volte l'invito di Ron di andare a " dormire " a casa sua, mi lanciai sul letto.
Senza neanche rendermene conto, le mie lacrime avevano già infradiciato il cuscino.

Passai i mesi seguenti a chiedermi se ciò che facevo era giusto o sbagliato. 

La mia testa era in subbuglio, una parte di me agognava alla libertà, l'altra mi ricordava che Ron era il mio passato, presente e molto probabilmente futuro e che il matrimonio era nei programmi di tutto il mondo magico già da tempo.
Il nome di Draco Malfoy era sparito da ogni giornale, di lui restavano solo le sue grandi aziende e denaro.Ma i giornali non parevano preoccuparsene.

Io si, il mio tormento continuò fino a una settimana prima del matrimonio dove una parte di me vinse .
 
La ragione, Ron era il mio futuro.
 Fino a quella notte. 
La mia proposta di lavoro.
 Partii non solo per il fatto che fosse una scusa perfetta, ma soprattuto perché colui che scrisse la lettera si firmò come :     Draco Malfoy.


Ovviamente da quella notte mi arrivarono valanghe di gufi.
Gli Weasley mi odiavano, solo Fred ( sopravvissuto alla battaglia) mi sostenne, e per ciò gliene sarò sempre grata.
Ginny e Harry non mi scrissero nulla, solo questo fu peggio di una pugnalata.
Ron, lasciato solo all'altare, per vario tempo cerco di scoprire dove mi trovavo, per "parlarmi", ma sapevo che rivederlo non avrebbe fatto bene a nessuno dei due.
Ogni giorno mi scriveva 9 lettere.
Due di scuse per essere stato affrettato e 3 di puro odio, dopo qualche settimana non le lessi più.

Volevo stare sola.

Ora chiusa in quella che sicuramente non è la mia stanza sento aprire la porta.
L'ultima persona al mondo che mi sarei aspettata di incontrare era davanti a me.

Blaise Zambini .


ANGOLO AUTRICE!
Ciao! Scusate se il capitolo è un po' corto. D'ora in avanti è tutto presente, inizia ufficialmente la storia!
Commentate! Vorrei sapere cosa ne pensate.
Grazie<3

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Capitolo 5
*** Tre domande ***


Posò un vassoio con del cibo sul tavolo e si sedette in una sedia al fianco del letto su cui ero seduta.
-Tu?
-Sono stato autorizzato a rispondere a tre tue domande Granger, ma niente domande impertinenti in stile Grifondoro sia chiaro.-Il suo viso abbronzato e il suo sguardo amichevole mi calmarono leggermente.
Tra tutti i Serpeverde che avessi mai conosciuto era l'unico a ispirarmi amichevolmente, anche perché non aveva mai manifestato odio verso i Mezzosangue.

-Dove sono?
-In una struttura che galleggia. Meno uno, Granger
-Dove mi state portando?
-In nessun posto e ovunque
-Queste non sono  risposte!- Dissi corrucciata, odio le riposte ambigue.
-Le domande devono essere specifiche per risposte specifiche, meno due- Sorrise sornione Blaise 
-Cosa è successo ai marinai?! Perché sono qui?! Cosa volete da me?!
-Troppe domande e una sola risposta - sospiro poi rispose 
-La maggior parte dei marinai sta bene, il tuo buon cuore Grifondoro non si smentisce mai, pensi sempre al prossimo?  Non ti sei resa conto che il tuo è un amore a senso unico?
- Amore a senso unico, come puoi dire questo?
- La società, il mondo, non lo vedi che non saranno mai clementi e non penseranno mai a te?O vai bene o vieni distrutto.A domani Granger- si alzo dalla sedia e si chiuse la porta alle spalle.

Nuovamente sola in quella che doveva essere la mia cabina, rianalizzavo la precedente conversazione con Blaise.
Barca. 
Se galleggia è una barca, se sono in una barca sono in mare, ma se sono in mare, dove sto andando?
Seconda domanda.
Ovunque  è in nessun posto, cosa voleva dire? Non hanno una meta? Girano a vuoto per l'oceano? E il cibo? L'acqua?
Terza domanda.
Cosa è successo ai marinai, non molto utile per me stessa ma volevo sapere.
Ma grazie a questa ho notato un grande odio nei confronti della società da parte di Blase.
Perché la odia così tanto? Cosa gli è successo.
Domanda su domande mi vorticavano nella mete, ogni teoria era sbagliata e stavo cominciano a impazzire.
Ma mentre rianalizzavo la mia conversazione con Blaise nei suoi ultimi secondi, mi resi conto di non aver sentito ne al suo entrare ne al suo uscire il rumore di una serratura.
La porta doveva essere aperta.
Perché? Mi avvicinai cautamente, girai il pomello in ottone e la porta si aprii.

Avanzai di qualche passo, i pavimento era il legno, la prima cosa che vidi fu un grande quadro di un sottomarino, in mare aperto, con sotto un tavolino.
L'unica direzione da prendere era il corridoio di destra.
Restai stupita quando notai che alla fine di quel corridoio c'era una grande porta in legno scuoro.
Cosa ci sarà mai dietro a questa porta?
L'aprii, rimasi di stucco quando vidi un enorme biblioteca, con una quantità di libri indescrivibile, divani e tavoli.
Le pareti erano bianco sporco e i tavoli e poltrone di un grigio perlato.
Bellissimo.
Fin dai tempi di Hogwarts ho sempre amato leggere e non a caso stavo ore nella biblioteca della scuola. L'odore di pergamena nuova era ovunque in quella stanza.
Sembrava un sogno.

BLAISE P.V.

-Come sta?
-Bene, credo che sia uscita dalla sua stanza- risposi, la Granger doveva aver notato l'assenza di serratura 
-Sarà in biblioteca allora- Ghignò  divertito il capitano
-Molto probabilmente si, quando hai intenzione di parlarle? La storia delle tre domande non funzionerà domani, si preparerà, in più a me è sempre piaciuta la Granger, non mi va di trattar ala così.- Mi fulmino con lo sguardo, ok non erano  proprio le parole migliori da usare con lui. 
-Intendo dire che è una brava ragazza, simpatica niente di più, lo sai che io amo Astora
-Buon per te- borbottò e si avvicino al bandella cabina, si verso un bicchiere di whisky e lo bevve tutto d'un fiato.
- Le parlerò domani, per ora chiudila in biblioteca. Ora vai.- con un ghigno divertito mi allontanai da lui per dirigermi in biblioteca.
Da quando aveva ricevuto il marchio nero non pianificava atro che questo.
Certo, la Granger aveva scombussolato un po'  i piani soprattuto con il suo matrimonio... Ma dopo aver scritto la lettera di invito a una nuova ricerca scientifica, era sicuro del suo ritorno.
Già dai tempi di Hogwarts il capitano aveva un debole per lei, ma è sempre stato troppo orgoglioso per rivelare quella che per lui è una debolezza.
Ma io sapevo che lui ha sempre provato qualcosa di profondo per la grifoncina, lo vedo da come cambia espressione quando si parla di lei.


E ora che avevano la Granger potevano iniziare la casa B, la " contaminazione"

L'acqua l'elemento mobile, quello che dava vita e la toglieva con la sua assenza sarebbe stato la chiave di ogni cosa.

NEMO P.V

Domani.
Domani dovrò rivelarle chi sono.
Domani dovrò dirle la verità,riguardo al progetto che ho da una vita e che solo i miei uomini sanno.
La società magica con le sue ipocrisie si è condannata da sola.
Ora mi farò giustizia,quella che, dopo la morte di Voldemort non ricevetti, ma anzi diventai uno scarto della società, nessuno voleva avere contatti con me.
Così partii, andai in Germania dove conobbi il dottor Gevoskï.
La nostre idee combaciavano perfettamente, entrambi volevamo la stessa cosa.
La distruzione della magia.
Solo pochi prescelti avrebbero potuto praticarla.
Lavorai al suo fianco svariati mesi nei quali scoprii che era una malto terminale dì cancro.
Nei suoi ultimi giorni di vita trovò quello che cercavamo.
La cura suprema per tutte le infamie del mondo magico.
Senza antidoto.
Veloce e indolore.
Morì un paio di giorni dopo strappandomi una promessa.
Se mai avessi incontrato una mente tanto intelligente da sviluppare una cura, non avrei dovuto ucciderla, ma anzi, tenerla con me.
Tornai in Inghilterra, i soldi delle mie aziende mi procurarono rispetto e fama, in poco tempo risalii nell'alta società del mondo magico.
Ma questo non mi interessava.


 Qualche mese dopo la mia riammissione in società  scopri( grazie a una voce di corridoio) che la mente capace di ciò era niente di meno della Granger.
Colei che per tutta una vita mi aveva tormentato nei miei sogni.
Andai da lei nel suo studio in Arabia Saudita con l'idea di convincerla a venire con me, ma già da subito notai che non avrebbe ceduto.
Allora provai una nuova tecnica, quella della seduzione.
Già dai tempi di Hogwarts la fauna femminile mi desiderava ardentemente.
E con la Granger sempre stata il mio frutto proibito fu semplicissimo.
Con gli anni si era fatta ancora più bella e il suo essere  indomabile mi attirava da sempre.

Ma il giorno in cui lei mi ricordò che era fidanzata capii che mi ero scottato.
La mia barriera sul cuore si era abbassata e lei come un veleno ne aveva approfittato.

La promessa era fatta e io ero compromesso.

Al ballo di natale l'avevo convinta e ne ero orgoglioso, l'aspettai tre ore ai parcheggi, poi la vidi, sorrideva e camminava presa per mano con il rosso.
E poi senti le fatali parole " Auguri e congratulazioni! Mi inviterete al matrimonio?"
Mi gelai sul posto.
Mi sentii tradito. 
Richiusi il mio cuore,che per quanto insensibilene risentì.

Ora ne andava del mio onore.
Nessuna donna poteva respingermi più di 2 volte.
La Granger doveva venire per forza,non potevo perdere ciò che consideravo MIO.

Riuscì a farla andare via grazie alla lettera che le prometteva un lavoro con i fiocchi per finire le sue ricerche.
Il mio nome poi era una garanzia per rivederci, non so se scappò più per me che per il lavoro, fatto sta che scappò.
Ora che è nella mia nave non andrà più via.
Ora lei è mia.
E lei starà con me.

Io sono il capitano.
Io comando.
Io sono Nemo.

ANGOLO AUTRICE
Ciao!! Cosa ne pensate?Vorre farmi un idea su come vedete la storia.
Un bacio❤️

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Capitolo 6
*** Greenwich ***


Hermione P.V.

Erano già tre ore che vagavo in quell'immensa biblioteca, i libri erano ordinati secondo non so quale sequenza che per me era impossibile capire.

Ne avevo già spulciati un paio,ma volevo trovare un libro sulle barche e imbarcazioni avanzato, per cercare di scoprire perché secondo Blaise la nave non aveva bisogno di niente  e che quindi non avrebbe  mai toccato porto.
Niente.
La maggior parte di libri includeva  dai classici babbani come " La coscienza di Zeno" ai più elevati e strani volumi magici.
Tutti questi libri erano mischiati, il che mi stava facendo uscire di testa.

Ad un certo punto trovai una zona che a parer mio era dedicata al mare, infatti gli scaffali avevano piccole conchiglie, in quello che doveva essere argento, incastrate sulla superficie.

Al centro dello scaffale di sinistra trovai quello che cercavo.
" L'indipendenza dell'oceano" scritto da non so quale autore, perché la copertina era in pelle e senza alcuna scritta se non il testo.

Questo interessante libro inizialmente  parlava di come le correnti marine possono diventare una fonte di energia elettrica. Argomento interessante ma tuttavia ancora sperimentale.
Poi parlava di come grazie a vulcani sotterranei  inattivi collegati con la superficie fosse possibile fare enormi scorte d'acqua e di come grazie a certe piante sul fondale si poteva creare un infuso simile all'alcol.
Il cibo poi a quanto diceva lo scrittore era estremamente facile da procurare se si scendeva alla giusta profondità.
Ma come profondità? 
Le navi non vanno sott'acqua.
Lampante come uno schiaffo il pieno viso, la consapevolezza della mia posizione  mi assalì.
Ecco perché non si sentivano onde.
Ecco perché niente traballava.
Ecco perché Blaise mi ha detto " in una struttura  che  galleggia"
Non era una nave.
Era un sottomarino.

Cinque minuti dopo ero ancora scioccata.
I sottomarini erano navi da grandi profondità appartenenti al mondo babbano.
I maghi, come per i telefoni, non avevano mai provato ad usarne o crearne uno.
Dopotutto noi abbiamo le passaporte e la smaterializzazione.
Blaise però era un mago con un sottomarino.
Ma non poteva essere il capitano.
Il suo abbigliamento mi faceva pensare più a un secondo a comando, ma non capitano.

Mi diressi verso la porta d'uscita, volevo vedere il resto del sottomarino, ma era chiusa dall'esterno.
Ero chiusa dentro.

NEMO P.V.


Devo andare a raccontarle tutto.
Mi dirigo con passo disinvolto verso la biblioteca dove sta la Granger.

- Capitano!- Theodore  il timoniere mi si avvicina.
Quasi tutti i Serpeverde del mio anno si sono uniti a me nella mia missione di distruzione.
Le altre case sono convinte che le amicizie tra di noi sono solo a scopi opportunistici,ma non è assolutamente vero, anzi.
-Dimmi - abbiamo sempre avuto un buon rapporto io è Theodore, anche perché, essendo le nostre famiglie amiche, era inevitabile che anche da prima di Hogwarts eravamo amici.
-Dove ci dobbiamo dirigere?-
-Verso Greenwich, è da li che partirà il nostro virus.-settimane fa avevo posizionato il virus nella Catty Sark, la nave da te e ora con i miei uomini dovevamo solo liberare il contenuto, che sarebbe entrato in azione dopo meno di 10 minuti.
Greenwich grande metà turistica e nelle vicinanze di Londra era il luogo perfetto per iniziare il contagio.
- D'accordo, saremo li fra 30 minuti.- detto ciò si allontanò e si diresse verso la cabina di comando.
Mi diressi verso la biblioteca, la porta era chiusa, da dentro non provenivano rumori, ma sapevo che lei era la.
Abbassai la maniglia placcata in argento e infilando la chiave che avevo al collo( che apriva tutte le porte della nave) aprì la porta.
Dentro seduta su una sedia a leggere c'era la Granger.

SPAZIETTO AUTRICE Ciao!! Greenwich sarà il punto di partenza del contagio! Cosa ne pensate? Recensite <3

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Capitolo 7
*** Erebor ***


Nemo P.V.

Restai qualche minuto a guardarla.
Presa dalla lettura non si era accorta di me.
Sembrava così innocente, lo sguardo fisso sul libro.
Da sempre anche se non quanto la Granger anche io adoravo i libri e anche se di autori babbani, ne avevo diversi anche sul mio sottomarino, tra i quali c'era la coscienza di Zeno uno dei mie preferiti.
In quel momento lei leggeva proprio quello.
Mi sedetti sulla prima poltrona che trovai, alla sua destra.
Ancora non si era accorta di me.

-Granger se continuerai così diventerai ceca.- 
Lei, con un urlo spaventato salto giù dalla sedia e mi guardo con sguardo sia terrorizzato che sorpreso.
-Cosa ci fai tu qui?perché sono qui?
-Ogni cosa al suo tempo.- sospirai, presi fiato e continuai 
- Se non hai ancora capito, sei su un sottomarino.Il suo nome è " Erebor", io sono il capitano. - lei aprì la bocca per parlare sconvolta.
- Zitta, fammi finire. Come ho già detto io sono il capitano, hai già conosciuto Blaise il mio vice, d'ora in poi anche tu sei un mio sottoposto e passeggero dell'Erebor.
Ovviamente dato che non hai esperienze in questo campo ti sarà affidata la classificazione di ogni essere vivente che scorgeremo durante il nostro cammino.
Non tollererò  l'insubordinazione. 
Scoprirai presto che in questa nave se non segui le regole si paga il prezzo, che tu sia donna o no.
Da domani avrai libero accesso a tutto l'Erebor, tranne ovviamente i locali privati come possono essere le cabine.
I tuoi vestiti ti verrano portati più tardi, sono ammessi solo pantaloni lunghi, niente scollature o pelle in vista, dopotutto sei in una nave. -lei era immobile per lo stupore, lui compiaciuto si alzo in piedi, la guardo negli occhi e disse glaciale.
- Se tenterai la fuga scoprirai la mia parte più terribile.
Dopo essere saliti sul Erebor non si torna più indietro.
-lei infiammandosi rispose con un filo di voce.
-Perché io?
-Per adesso ti basti sapere questo.
-Se pensi che non scapperò sei solo un illuso.
Finché avrò aria nei polmoni io continuerò a fuggire.- lui con un guizzo di rabbia le sibilo all'orecchio.
- Vorrei tanto che ci provassi, solo per vere il tuo volto preso dalla consapevolezza di come il mondo a cui aspiravi era  il vero inferno.
- QUESTO È L'INFERNO! E TU SEI......
-Cosa sono secondo te? - ghignai, lei riacquisto la calma è disse
- Sei solo il mio carceriere rinnegato dal mondo intero.- mi girai e andai via dalla biblioteca.

Quelle parole, dette da lei erano una coltellata al cuore, io non ero un carceriere, io ero un uomo libero.




Spazio autrice
Ciao!! Cosa ne pensate? Draco è rimasto colpito dalle parole della nostra riccia, ma lei cosa ne peserà? 
Alla prossima!! 
Mabol <3

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Capitolo 8
*** Alexander ***


Hermione P.V.

Sola nella biblioteca, Hermione era disperata.
Il sottomarino nel quale era rinchiusa era di proprietà di Draco Malfoy, l'uomo che fino a qualche giorno prima era nei suoi pensieri come rimpianto.
Di colpo le tornò in mente alla festa, quando le aveva detto che sarebbe andato via,in quel momento non aveva dato molto peso alle sue parole,ma ora ne capiva perfettamente il senso.
Solo ora capiva il perché di tante cose, come la lettera firmata da lui e l'offerta di lavoro.
Tutto era stato programmato per portarla in quel posto, ma perché? 

10 MINUTI A GREENWICH 

 La porta si aprì di scatto ed entrò un ragazzo dall'aspetto familiare, ma al quale non riusciva ad associare una situazione di incontro.
Alto e slanciato di corporatura tonica, (niente a confronto con il fisico da militare in forma perfetta di Malfoy, ma comunque tonico)i capelli di un nero pece facevano un netto contrasto con la carnagione cerea che risaltava in modo assurdo il blu elettrico dei suoi occhi.

-Buonasera professoressa Granger, si ricorda di me?- mi chiese lui con voce di velluto 
-Mi dispiace no.- risposi io scocciata, la sua calma e sicurezza mi irritava, eppure il suo viso...
- Il mio nome è Alexander Whilend.
Ci siamo incontrati tanti anni fa..- il suo viso prese un velo di tristezza.
- Non so...- interrompendola disse 
- 4 anni fa a Istambul.
4 anni fa era andata a Istambul, dove avevo scelto di fare il mio viaggio di laurea.
Ron non era venuto perché detestava l'arte e le gite.


FLASH BACK

La giornata era splendida, il porto era deserto, il celo sereno.
Tutto comunicava la più totale calma.
Mi alzai dalla panchina, questa città era magnifica.
I parchi curati e la grande quantità di locali mi avevano sempre attirato in questa città.
Andai a prendere il bus alla fermata per arrivare alla Basilica di Santa Sofia, dove intendevo restare per il resto della giornata.
La mia ultima giornata in quella città che mi aveva fatto sentire così libera.

Arrivata alla Basilica mi persi nell'ammirare l'architettura di quella fantastica struttura ebraica e cristiana.
 
Sentii un urto e poi il freddo mattone. 
Chiusi gli occhi per il dolore, quando li riapri vidi un giovane e bellissimo ragazzo dagli occhi blu elettrico.
Quasi demoniaco, in contrasto con la giornata soleggiata.
- Mi dispiace molto - mi disse in perfetto inglese.
Mi rialzai con il fondoschiena dolorante.
- Non volevo urtarla, stavo ammirando la chiesa e mi sono lasciato trascinare....
- non faceva una piega era successo pure a me, mi stava già simpatico.
- Non si preoccupi,anche a me è successo.- mi sorrise contento e disse.
-Anche lei si sta recando alla basilica?
- Si, sono in viaggio di laurea.
-Allora mi permetta di accompagnarla.
- Ma se non so neanche chi è!- risposi divertita da tanta galanteria.
- Io sono Alexander Whilend, e tu?
-Hermione Granger.- per essere un babbano era proprio un gran bel tipo.E già da quel periodo i miei sentimenti per Ron non erano più il stessi.


Girai con lui tutto il giorno, mi racconto di se è di come era stato adottato dalla famiglia di un ricchissimo uomo d'affari che viveva li, ma che i verità le sue origini erano Francesi.
Era di grande intelligenza e cultura, quando la sera mi portò a ballare in un bellissimo locale mi sentii  come dentro ai racconti che tutte le ragazzine leggono sui libri d'amore.
La libertà di quella notte mi resto sempre impressa.
Alla fine della serata, al mio ritorno in Hotel, presa da un impeto di passione lo baciai.
Ma lui in si spinsi oltre, con il senno di poi gliene fui grata.
Ma il giorno dopo mi risvegliai non non mi ricordando più il suo volto.


FINE FLASH BACK

 - Sei tu! Perché non ti ricordavo? Sei un mago?!- sorrise compiaciuto, io con la faccia pietrificata lo osservavo.
- Si, non ti arrabbiare se non ti ho detto niente, ma non potevo compromettermi dato che dovevo partecipare a questa missione.
-È per questo che non mi ricordo, mi hai Obliviata?
-Parzialmente, ma si.- lo guardai furiosa, come si permetteva!
-Non ne avevi alcun diritto.
-Lo so, sono stato egoista, ma il sapere che tu non potessi venire via con noi mi ha spinto a ciò.
Ma non ti ho mai abbandonata, sai chi è il tuo finanziatore del C.R.E.P.A? Io, ovviamente sotto altre spoglie, si, ma non ti ho mai persa d'occhio, Hermione e ora tu sei qui, con me.
-Restai scioccata per qualche minuto.
-Perché sono qui?- mi raccontò tutto, del dottor Gevoskï, del loro piano e di come il mondo si sarebbe purificati tra 5 minuti.

 Per lo shock svenì.




SPAZIO AUTRICE


Ciao!! Alexander .... Cosa ci porterà?
Il contagio è iniziato, e la nostra Herm è svenuta per lo shock, come farà a stare sull'Erebor senza inpazzire? Tenterà di fuggire?
Commentate, un bacio,
Mabol

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Capitolo 9
*** Squalo ***


NEMO P.V.

 

5 minuti dal contagio.

 

 

-Theodore, quanto manca?

-5 minuti- 5 minuti mi separavano del mio piano.

Dal mio sogno.

Dalla purificazione.

Il virus una volta sprigionato era velocissimo a fare effetto.

Il mondo magico sarebbe stato spazzato via.

Non sarebbe più esistita la magia.

L'unico vaccino a tutto ciò era nel Erebor ed era già stato somministrato a tutti i suoi uomini, Granger compresa.

La magia, fonte "naturale " del singolo individuo, grazie a questo virus sarebbe stata assorbita e trasportata alle creature marine, così che, in caso di nuove nascite o riacquisto delle capacità magiche non ci sarebbero stati problemi perché esso avrebbe già fatto parte del DNA degli individui.

Una volta fatto ciò, tutti i maghi esistenti senza vaccino sarebbero diventati babbani.

 

IL TEMPO ERA FINITO.

-5

-4

-3

-2

-1

-0

 Silenziosamente il virus era libero.

Ora bastava solo attendere e recarsi in America per mettere l'altra dose a Boston.

Tutti i tasselli del puzzle cominciavano a prendere forma.

 

 

Tornati all'Erebor il capitano e i suoi uomini vennero informati che la Granger era in infermeria.

Entrato dentro l'infermeria, Draco e i suoi uomini ( Theodore e Blaise )

Videro Alexander il cugino di secondo grado di  Blaise sul lettino a tenere una dolce e delicata mano della Granger fra le sue.

Infatti Alexander era stato adottato ma era di origini Francesi, questo perché quando lo zio di Blaise si innamoro di una ragazza bellissima francese, ma essendo sposato il loro rapporto non duro e lo zio dovette tornare in Italia, ma mantenendo sempre i contatti con la sua amata e facendole visite occasionali.

Dal frutto dell'amore tra lo zio di Blaise e la bellissima Ragazza francese, nacque un bambino.

La madre però morì a causa del parto e il padre distrutto dal dolore si suicidò.

Così il bimbo fu dato in adozione e fu adottato da un ricco magnate che viveva a Istambul.

Blaise già dai tempi di Hogwarts sapeva della sua esistenza poiché suo padre gliene aveva parlato, così appena uscito di scuola andò a Cercarlo.

 

A Draco non era mai piaciuto, ma le sue ottime conoscenze in fatto di mineralogia e biologia Marina erano utili.

La sua sete di potere e attenzioni era fori dal comune.

A volerlo inserire con loro come ricercatore era stato Blaise.

Ma Draco aveva sempre notato il suo continuo cercare di essere al comando.

In una cosa erano comuni però,entrambi non avevano ricevuto l'amore necessario e entrambi non sapevano dare amore.

Il suo continuo cercare amore era un ossessione, invece per Draco era diverso.

L'amore non doveva proprio esistere.

 

 

Volse lo sguardo verso la Granger.

Distesa sul letto come addormentata.

Le  mani di lui ancora avvolte nella sua.

 

- Chi l'ha ridotta così?- dissi ghignando per nascondere la mia irritazione. 

 

- È svenuta perché le ho raccontato il nostri piani capitano.- Come si era permesso? L'avrei fatto anche io al più presto. Era compito mio.Non suo.

 

- Mi scusi volevo solo toglierle questo disturbo, capitano.

-Non è stato così, la prossima volta chiedi.- dissi ringhiando, odiavo essere scavalcato, ed era proprio quello che aveva fatto.

 

Mi girai verso la porta d'uscita a passo di marcia.

Ma prima dissi lentamente e con voce glaciale.

 

-Alexander se ti vedo un altra volta sfiorare la professoressa Granger ti taglierò le mani e le darò in paso gli squali.- detto ciò andai via con una voglia matta di fare tutto ciò il prima possibile.

 

 

Blaise P.V.

 

" in pasto agli squali?" 

Il capitano e la sua uscita mi avevano spiazzato, mio cugino doveva capire che il capitano era più che serio.

Sicuramente si era già affezionato alla Grifoncina, ma lei era proprietà privata.

 

-Alex, perché non vai a riposare? Oggi è stata una grande giornata. - alzò lo sguardo verso di me  è  mi guardo con fare stanco.

 

- No Blaise, preferisco stare qui.  -e si rigirò. 

 Lo presi per la spalla e lo voltai  verso di me.

 

- Stai giocando con il fuoco Alex.-Scocciato mi guardo me rispose -

- Intendi il capitano? Io ho tutto il diritto di stare qui.-

-Sai benissimo cosa intendo...... la Granger... Con lei, non ci devi stare.- dissi abbassando il tono della voce.

- Siamo  grandi e vaccinati, so già cosa posso o non posso fare. 

Se il capitano non è d'accordo non è colpa mia, io e la Granger ci amiamo già da tempo e lui non potrà separarci. 

Lei, la sua popolarità e me saremo la punta di diamante del mondo.

Insieme il mondo sarà ai nostri piedi, soprattutto dopo che tutto il modo magico verrà infettato.  

A quel punto diventeremo l'unica luce da seguire, in un mondo oscuro.

Io ho bisogno di lei, solo lei capisce veramente il mio stato di solitudine.

Lei è l'altra parte della mela per me.

  - l'oscurità nei suoi occhi era tangibile, in quel momento non lo riconoscevo più.

 

BLAISE fece un passo indietro, poi una voce irruppe nella stanza 

 

-Tu e la Granger non vi amate, sei solo ossessionato dall'idea di essere amato da una ragazza che agli occhi del mondo è la strega più brillante dell'ultimo secolo e l'eroina del mondo magico.

Tolto il fatto che al mondo il vostro amore non verrà mai dichiarato.

 

 - il gelo calò sulla stanza, il capitano era tornato, indossava una maglietta a maniche corte nera con pantaloni militari e anfibi.

Niente denotava fastidio o nervosismo il suo sguardo era freddo e letale come quello di uno squalo.

Ghignando si avvicino ad Alex.

La sua bocca in quella posizione aveva un fare terrificante. Come se uno squalo ghignasse davanti a te prima di divorarti.

-Ma lei non ti amerà mai. Perché è pura al contrario di te.- Alex gelato da tutto ciò si alzo e prima di andarsene disse.

- Le insegnerò ad amarmi.

-Devi solo provarci.- rispose tagliente lui.

 

Alex era un uomo morto, il capitano lo avrebbe annientato al primo passo falso.

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Capitolo 10
*** Non è un capitolo ***


 Ciao ragazze/i scusate questo non è un capitolo.
volevo ringraziarvi dei vostri commenti e dirvi che ricomincerò presto a scrivere.
baci Mabol

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