Something in your eyes

di Ayumi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitoli 1-2 ***
Capitolo 2: *** Capitoli 3-4 ***
Capitolo 3: *** Capitoli 5-6 ***
Capitolo 4: *** Capitoli 7-8 ***
Capitolo 5: *** Capitoli 9-10 ***
Capitolo 6: *** Capitoli 11 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitoli 1-2 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

INTRODUZIONE

Ciao a tutti!^_^
Io sono Ayumi,e in questo spazio vorrei fare una piccola introduzione per la mia ff!^^
Dunque, cosa dire?
Beh, ho iniziato a scriverla diversi mesi fa,in un momento di pura pazzia "mistica", e mi sono finalmente decisa a metterla on-line (dopo 1000 e 1000 indecisioni ^^;) non prima di averla sottoposta a innumerevoli revisioni, tagli e aggiunte…
In origine avrebbe dovuto essere qualcosa di più breve, ma poi ho iniziato con fonderla con un'altra fic che avevo scritto, che però presentava molte similitudini con questa; quindi ho pensato di integrarle per cercare di ottenere qualcosa di più approfondito…^^ Non so proprio cosa verrà fuori, anche perché continuano a venirmi delle idee, e non so ancora come farò ad articolare il tutto!!! ^^;
La serie a cui si rifà è Slam Dunk, attualmente il mio manga preferito. Vi prego di essere clementi e di non prestare troppa attenzione alla cronologia degli avvenimenti…Ho personalizzato il tutto, e l' ho adattato ai miei comodi!!!Sorry!! ^_-
Scrivere questa storia è stata un'esperienza davvero bellissima, e spero che chi avrà il coraggio di leggerla potrà divertirsi, commuoversi, riflettere (…e poi??ndTutti)
Sono molto affezionata a questa ff, nella quale inevitabilmente ci è finito tanto di "mio": alcuni lati del mio carattere, le cose che amo, quelle che odio, i miei sogni e anche alcune situazioni che ho vissuto in prima persona… Mi piacerebbe poter lasciare quella piccola parte di me che è presente nei vari personaggi, soprattutto nei principali che ho inventato, Sakumi e Yumiko.
Forse è anche per questo che non sono ancora riuscita a trovare un finale adeguato… penso che quando l'avrò terminata mi sentirò un po' "orfana"…
Vi prego infine di non badare a quella specie di titolo che ho messo… Se c'è una cosa che non so fare è trovare titoli adeguati… mi metto a pensare a qualcosa di impatto, che incuriosisca, e poi tra le varie alternative scelgo sempre quella più banale… >.<

Mi piacerebbe tanto sapere che cosa ne pensate, quindi non esitate a scrivermi!!^_^

Ok, mi sono sin troppo dilungata, quindi non mi resta altro che augurarvi buona lettura!!
Enjoy and take care!!

Ayumi^^

RINGRAZIAMENTI

*Grazie grazie a (in ordine sparso):

- Alle varie canzoni che mi hanno accompagnato nella stesura della storia: Roxette, Linkin Park, Cramberries, Ligabue, Nomadi ecc…
- Ad Haruki Murakami e al suo stupendo libro "Tokyo blues"
- Ai miei amici, alle risate che ci facciamo e alle cose che mi insegnano, soprattutto a Lau, la mia compagna di tatuaggio ^^
- Al mio boyfriend, per avermi sopportata nei miei improvvisi momenti di ispirazione, e per aver sopportato oltre a me anche il mio block-notes, inseparabile compagno che spuntava dalla mia borsa nei momenti più assurdi!!
- Al mio "cagnolino" (…chiamalo cagnolino…ndAyumi's friends) che adoro
- Ai piccoli gesti quotidiani che mi hanno accompagnata nella stesura della storia
- A tutti coloro che si apprestano alla lettura…#^^#

 

CAP. 1

There's something inside me
That pulls beneath the surface
Consuming confusing
This lack of selfcontrol I feel is neverending
(...)
I felt this way before
So insicure *

" Uffa, un'altra noiosissima giornata di scuola...non ce la faccio più...Le solite cose, le solite facce...un giorno uguale all'altro...Non è possibile che in questo posto non accada mai niente!"
Sakumi quella mattina camminava con aria ancora assonnata verso la scuola.
Nonostante la primavera fosse già iniziata, il cielo era grigio, e si sentiva come se quelle nuvole basse l'inchiodassero a terra. Per fortuna quella non sarebbe stata una giornata particolarmente faticosa, altrimenti se ne sarebbe rimasta sicuramente sotto le coperte, considerando anche il fatto che i suoi genitori erano fuori città per uno dei loro innumerevoli viaggi d'affari.
Non appena varcò il cancello d'entrata non poté fare a meno di notare una certa agitazione tra gli studenti. Essendo però ancora quasi completamente nel mondo dei sogni, riuscì a percepire solo stralci di discorso:
" Che casino ieri…"; "…già, una rissa…"

"Chissà cosa sarà successo? Vuoi vedere che finalmente è capitato qualcosa degno di nota?"

E così pensando la ragazza prese posto in classe, senza avere però l'occasione di chiedere qualche dettaglio all'amica Yumiko, visto l'arrivo del professore.
Sakumi però, oramai completamente sveglia, moriva dalla curiosità di sapere cosa fosse successo, così la compagna di banco fece un riassunto della situazione su un bigliettino:
"Ieri c'è stata una rissa in palestra che ha coinvolto i ragazzi della squadra di basket … per colpa di Mitsui e della sua banda"
La ragazza rimase bocca aperta, soprattutto per l'ultimo particolare.
"Non posso credere che si sia ridotto in quello stato… Anche se ci ho parlato solo un volta, e alle medie, mi era sembrato così gentile… Pur non conoscendomi mi aveva riparato la bici…"

- Sakumi, sveglia!!
- Ma Yumiko, sei impazzita a urlare così?
- Scusami, ma è da un po' che cerco di parlarti, ma tu niente…Cos' hai? Mi sembri un po' strana oggi…
- No, scusa…E' che stavo pensando… Mi è venuto in mente un episodio e stavo riflettendo su come tutto possa cambiare…
- Cosa intendi? Non ti seguo…
- …Niente, lascia stare! Oggi è una giornata un po' così…
- …Non ti capisco…comunque te la do per buona… Ma sai, pare che ci siano altre novità!
- Tutte così in una volta? Potrei non reggere lo shock!
- Siamo ironiche, eh? Comunque, vuoi sapere o no?
- Ma certo! Anche se mi devi spiegare come fai a sapere sempre tutto!
- In pratica pare che da oggi Mitsui giocherà con la squadra.
- Scusa Yumiko, forse mi sono persa qualcosa…Ma non c'era anche lui tra quelli che hanno provocato la rissa?
- Si, però Miyagi mi ha raccontato che ha praticamente pregato l'allenatore di ammetterlo in squadra… E' stata una scena da film…
- …Miyagi eh? Qui qualcuno sta nascondendo qualcosa… - esclamò con un sorriso malizioso.
- Cosa vuoi insinuare? - le chiese Yumiko, arrossendo improvvisamente.
- Nulla, nulla! …Tornando a Mitsui… In effetti mi ricordo che alle medie era davvero bravo!
- Probabilmente si è pentito di avere smesso…
- …Già…

Sakumi si trovò a pensare ancora a quell'episodio di quattro anni prima, alle sue compagne di classe delle medie che stravedevano per Mitsui e che la obbligavano a seguire tutte le partite della squadra, e a come, una volta arrivata al liceo, tutto questo era in qualche modo finito in un angolo molto nascosto della sua mente. Ora invece non riusciva a fare a meno di pensare a quel ragazzino dello sguardo così gentile e vivace che quel giorno ormai lontano si era offerto di aiutarla.

"E' proprio strano… fino a ieri anche se lo incrociavo a scuola non mi erano mai tornati in mente tutti questo ricordi…mentre adesso rivedo tutto così chiaramente, le sensazioni, i colori, gli odori…proprio come se tutto fosse appena accaduto…"

- Sakumi, oggi sei troppo silenziosa, non mi sembri neanche tu!
- …Non è vero…Te l' ho già detto…oggi è una giornata strana, deve essere il cielo…
- Il cielo eh? - Yumiko era decisamente poco convinta della risposta avuta.
- Ah, Yumiko… Ci vieni da me oggi, vero?
- Certo mia cara! Non ti abbandonerei mai, lo sai!…Prima però vorrei accertarmi che Miyagi e i ragazzi stiano bene… Ieri se le sono date di santa ragione…anche Ayako si è presa uno schiaffo…
- Anche Aya?- chiese, preoccupata - Che bastardi… salutamela, mi raccomando…

Sakumi era solita invitare Yumiko da lei a dormire ogni volta che i suoi erano fuori casa.
Da quando l'anno precedente si erano trovate nella stessa classe, le due ragazze avevano instaurato un rapporto speciale, un'amicizia che cresceva e maturava insieme a loro.

Yumiko era una ragazza molto dolce e piuttosto timida con le persone con cui non aveva una certa confidenza, e aveva trovato in Sakumi un'amica con cui sentirsi completamente a proprio agio. Aveva i capelli castani molto lunghi e mossi, e i suoi grandi occhi verdi rivelavano la sua grande gentilezza.
Sakumi al contrario era piuttosto estroversa, e all'apparenza si dimostrava forte e sicura, magari anche un po' orgogliosa: questo però per celare la sua fragilità e la sua sensibilità, difetti - a suo parere - che però Yumiko conosceva sin troppo bene. I suoi capelli erano chiari, con dei riflessi color miele, e arrivavano alle spalle, e i suoi vivaci occhi castani sembravano poter vedere cose invisibili agli altri.
Due ragazze apparentemente così diverse, ma che in realtà erano più simili di quanto si potesse immaginare.

- Finalmente abbiamo finito anche i compiti di matematica! - esclamò Yumiko chiudendo il quaderno.
- Già, non ce la facevo più! Mi scoppia la testa!!- sbuffò Sakumi lasciandosi ricadere sul divano.
- Sei la solita esagerata!
- No, non esagero affatto! Odio questa materia, non l' ho mai sopportata e mai lo farò!
- Ora non iniziare con le tue lamentele! - la canzonò l'amica - Vediamo di prepararci la cena!
- Agli ordini!

Finita la cena, la conversazione delle ragazze tornò di nuovo agli avvenimenti del giorno precedente.

- Tu cosa credi che accadrà adesso nella squadra?
- Non lo so Sakumi… Spero solo che non si verifichino altri episodi del genere…

Dopo una breve pausa di silenzio, Sakumi proseguì:

- Yumiko…ora me lo devi proprio dire…C'è qualcosa tra te e Miyagi, vero?
- Sei proprio un'impicciona! Comunque te l'avrei raccontato presto… E' che sono così felice! Sai, io ero convinta che mai niente e nessuno avrebbe potuto distoglierlo dalla sua adorazione per Ayako… Invece una decina di giorni fa…beh, siamo usciti insieme, e io pensavo che come al solito mi dovesse confidare le sue pene d'amore…
- E invece?
- Invece mi ha confessato che si trova molto bene con me, e che da quando ci frequentiamo ha smesso di considerare Ayako l'amore della sua vita…
- Davvero? E cosa aspettavi per dirmelo?
- E' che mi sembrava troppo bello per essere vero! Volevo essere sicura di non stare sognando! E soprattutto volevo avere la certezza che non mi considerasse solo un ripiego… sai che era da un po' di tempo che mi ero accorta di tenere a lui…
- Sono così felice! Finalmente una di noi due ha trovato il ragazzo! Quasi ti invidio!
- Ma finiscila! Di cosa ti lamenti scusa? Ci sono un sacco di ragazzi disposti a fare carte false per uscire con te!
- Certo, peccato che sono nani, rospi e ciccioni!
- Non ti va mai bene niente!
- Ma è vero!
- Sono certa che pesto troverai anche tu il principe azzurro!
- Lo spero sai? E visto che si sta facendo aspettare così tanto, dovrà essere un super principe! Come minimo si deve presentare alla mia porta Brad Pitt!! Altrimenti ti toccherà sopportarmi, e ti assicuro che sarò acida come la peggiore delle zitelle!- rispose Sakumi ridendo - …Comunque per ora non c'è nessuno che mi interessi…
- Abbi pazienza…quando meno te lo aspetti…
- Vedremo!
- Un'altra cosa Sakumi… Ti va di dirmi come mai oggi eri così pensierosa? Non è successo nulla, vero?
- No, non preoccuparti… E' solo che la storia della rissa mi ha portato in una specie di viaggio nel passato, mi sono tornati in mente avvenimenti e persone di cui mi ero completamente scordata, soprattutto un episodio che avevo completamente rimosso, una cosa insignificante… Alle medie una volta Mitsui mi aveva riparato la bicicletta…ricordo ancora l'invidia delle mie compagne di classe!! Sai, era molto famoso nella nostra scuola, veniva già considerato una grande promessa del basket…Non mi sembra possibile che possa essere diventato un mezzo delinquente…
- Ma forse ora è tornato quello di un tempo…
- Può darsi…

E così dicendo le ragazze si prepararono per andare finalmente a dormire.

Caro Diario,
fino a stamattina mi lamentavo della mia noiosissima e schifosissima vita sempre uguale, e ora invece ho la testa che mi scoppia e non riesco a bloccare alcuni pensieri, e non so come mai… Mi sento un po' agitata, con un nodo allo stomaco, come se domani dovessi partire per le vacanze: sai, quel misto di entusiasmo e malinconia, quei sentimenti che mi accompagnano sempre ad ogni partenza…

Non riesco proprio a spiegarmi il perché…come non riesco a spiegarmi per quale ragione il ricordo di Mitsui e di quell'insignificante episodio della bicicletta non mi diano un attimo di tregua. Non può essere solo a causa di quello che è successo a scuola… E poi non riesco a capire perché mi faccio tante menate per un ragazzo che praticamente non conosco… Perché m'importa tanto del modo in cui è cambiato in questi anni? Perché vorrei sapere che cosa l' ha spinto ad abbandonare la pallacanestro e a comportarsi da stupido idiota per tutto questo tempo, per poi pentirsene?
Non lo so Amico mio…tutte queste domande nascono spontanee dentro la mia mente, seguite da decine e decine di eventuali risposte…
E poi continuano visualizzarsi i due volti di Mitsui: quello entusiasta, gentile e pieno di energia del ragazzino delle medie, e quello gelido, duro e carico di odio del ragazzo del liceo. Certo che deve aver avuto dei gravi problemi per cadere così in basso, e soprattutto deve essere stato molto solo…
Oh no…ecco che ricomincio…

Deve essere il cielo…oggi era così strano…non so, forse fa questo effetto soltanto a me! Così basso e grigio, quasi bianco, opprimente…Forse è per questo che provo tutte queste strane sensazioni…
Magari si tratta di una condizione passeggera…magari domani ci sarà un bellissimo cielo azzurro, e non mi ricorderò più di tutti questi pensieri, che ora mi sembrano così incomprensibili ed importanti…Magari domani tutti si saranno già dimenticati della rissa in palestra, e nessuno ne parlerà più, così Mitsui potrà tornare ad essere un grande campione e il ragazzo gentile che avevo conosciuto… Ma domani di tutto questo non me ne importerà più nulla, ne sono certa!

Ora sarà meglio dormire… Yumiko si è già addormentata da un pezzo, e non vorrei svegliarla!

P.S.: soffia il vento! Domani ci sarà un sole splendido, e l'aria profumerà di fiori di ciliegio!!

* © Linkin Park

 

CAP 2

In everything I see you appear with me
How come, how come?
And everything I do involves you too
(...)
In the middle of a dream you're there for me
Your face, your lips *

Il giorno seguente a Sakumi tutto andava per il verso sbagliato. Le sue previsioni si erano dimostrate corrette soltanto dal punto di vista atmosferico; infatti, oltre ad essere ancora tormentata dai pensieri del giorno prima, fu vittima di una serie di disavventure. Tanto per cominciare aveva dimenticato a casa il quaderno di matematica, e per fortuna se ne accorse prima di arrivare a scuola: dopo una corsa folle riuscì ad arrivare in tempo per la prima ora di lezione. Come se non bastasse fu persino interrogata in quella che di certo non era la sua materia preferita, matematica appunto: grazie al pomeriggio di studio con Yumiko però la sua performance non fu così male.

Durante la pausa pranzo le due amiche si recarono a mangiare in cortile, ai piedi del "loro" albero. Si sedettero a terra con la schiena appoggiata la tronco, una di fianco all'altra.

- Che giornataccia! Dimmi Yumiko, secondo te c'è qualcos'altro di terribile che mi può ancora capitare? Qualcuno deve avermi fatto il malocchio!
- Dai, non drammatizzare! Alla fine ti sei presa un buon voto, no?
- Già, ma che tortura! …Vuoi un po' di tè?
- Sì grazie! Ah, Sakumi… Dopo le lezioni mi fermo in palestra a vedere gli allenamenti di Ryota…
- Ah, grazie tante, bell'amica! Mi lasci sola con la mia sfortuna!
- …Non dire così… Mi fai sentire in colpa…
- Sto scherzando… Tanto nel pomeriggio ho la lezione di danza…Finirà senz'altro prima degli allenamenti, quindi ci incontriamo direttamente a casa mia!
- State preparando lo spettacolo?
- Sì… non vedo l'ora…

"Ma dove ho messo le chiavi?" Sakumi era davanti al cancello di casa, e frugava come una forsennata dentro la borsa.
"Vuoi vedere che… No, anche questa… e ora cosa faccio? Devo tornare a scuola da Yumiko a chiedergliele! Quella sbadata è subito corsa in palestra… Ah l'amour! Ma questa non gliela perdono!"
E così si avviò a malincuore verso la scuola. Si stava già pregustando un bel bagno caldo e rilassante, in fondo dopo una giornata del genere e dopo una lezione di danza veramente massacrante se lo meritava, ma oramai i suoi progetti erano svaniti nel nulla.
"Mi tocca pure andare in palestra, che figura… Spero non mi noti nessuno, odio sentirmi osservata…"

Arrivò davanti all'ingresso dell'edificio, aprì la porta e cercò di localizzare Yumiko.
I ragazzi erano impegnati in una partita di allenamento, e di certo non avrebbero badato a lei.

"Allora Yumiko, dove sei?…Oh, ma quello non è Mitsui?"

Ayako nel frattempo notò la presenza della ragazza, e la salutò scotendola da quel momentaneo stato di trance in cui era caduta, durante il quale l'immagine del Mitsui delle medie si sovrappose per un istante a quella attuale.

- Ciao Sakumi! Come mai da queste parti? Hai appena finito la lezione?
- Ciao Ayako! No, la lezione è finita più di mezz'ora fa… perché non lo chiedi alla mia amica?…Ehi Yumiko! Non ti sei dimenticata di darmi qualcosa?
- …Non mi sembra…che cosa scusa? - rispose la ragazza.
- Ma le chiavi! Ti sei praticamente volatilizzata dopo le lezioni, e ti sei scordata di ridarmele!
- Oh, no… Hai ragione, scusami… Sono proprio sbadata! - si scusò porgendole il mazzo di chiavi
- Io direi innamorata! Comunque grazie a te mi sono dovuta fare un'altra corsa fino qui…come se non fossi già abbastanza stanca!
- Perdonami!!
- D'accordo, d'accordo! Ora scappo!
- Ma non ti fermi con noi? - la invitò Ayako.
- No, grazie! A domani!

E così dicendo uscì veloce com'era entrata, senza però riuscire ad evitare di dare un ultimo sguardo verso il punto in cui si trovava Mitsui.

" Bene, anche questa seccatura è risolta! Per fortuna non mi hanno costretta a restare, e nessuno sembra aver fatto caso a me! …Chissà poi perché mi faccio tutti questi problemi!"

Su un punto però Sakumi si sbagliava: qualcuno infatti aveva notato il suo arrivo.

Mitsui aveva quel giorno stesso ripreso gli allenamenti con la squadra. Purtroppo i due anni in cui non aveva giocato si facevano sentire: non aveva più nelle gambe un'intera partita, e spesso si doveva fermare a riposare.
Si trovava proprio a bordo campo per riprendere fiato, quando notò una ragazza entrare in palestra dirigendosi come un fulmine verso Ayako e l'amica di Miyagi. Rimase ad osservarla mentre discuteva con le ragazze, e per un attimo gli sembrò perfino di incrociare lo sguardo della sconosciuta.

Ma Akagi lo riprese brutalmente:
- Mitsui, non siamo qui per dormire! Muoviti a rientrare in campo!
- Eh…? …Sì…

" Chissà chi è quella ragazza?"
Mitsui si stupì non poco per quel suo pensiero. Cosa gli importava di sapere chi era? Cosa gli importava di lei? Nulla, perché ora il suo unico obiettivo era quello di tornare ad essere forte come un tempo, e soprattutto cancellare quel passato ormai diventato scomodo.

A casa di Sakumi, durante la cena Yumiko non aveva smesso un attimo di raccontare all'amica di Miyagi, della squadra, di come si trovasse bene con quel gruppo di ragazzi. Sakumi quasi non l'ascoltava, e -cosa incredibile - era stata silenziosa durante tutto il tempo.
Andarono quasi subito a dormire, dopo aver guardato un po' di TV, ma Sakumi, nonostante fosse stremata non riusciva proprio a prendere sonno.

Caro Diario,
Eccomi di nuovo qui!
Ho una voglia matta di dormire, ma più mi rigiro nel letto, più vengo risucchiata in un vortice di pensieri ed immagini che non riesco a controllare.
Oggi è stata una giornataccia: l'interrogazione a scuola, l'allenamento sfiancante della signorina Masuda… e l'aver visto Mitsui in palestra non ha certo contribuito a darmi serenità… Sta diventando una specie di ossessione, se va avanti così lo odierò senza conoscerlo! Non sono riuscita ad evitare di guardarlo, è stato più forte di me, un gesto automatico, istintivo…Ma perché? Perché tutto così all'improvviso, quando è da anni che frequentiamo le stesse scuole e inevitabilmente ci vediamo tutti i giorni? Così ora non riesco nemmeno a togliermi dalla testa quella sua dannata, maledetta…bellissima faccia da schiaffi…
Sono davvero messa male, lo so… Mi chiedo se mi abbia vista…Da una parte spero di sì, ma dall'altra vorrei proprio il contrario.
Cosa mi sta succedendo? Per colpa di tutta questa situazione sto perdendo il contatto con la realtà, e ho fatto passare a Yumiko una serata davvero noiosa…Non sono stata per niente di compagnia, quasi non capivo quello che mi raccontava da quanto ero assorta… Mi dispiace così tanto, vorrei condividere con lei questo periodo felice che sta vivendo, ma non riesco, mi sento come bloccata…
Spero solo che non si preoccupi per me e non si accorga di nulla…anche se sarà difficile visto che lei mi conosce meglio di chiunque altro… Forse potrei provare a mascherare queste mie preoccupazioni…potrei fingere di essere in ansia per lo spettacolo… Fingere con Yumiko però è così difficile…
Credo che ora sia meglio riprovare a dormire…
Sto pensando ancora a lui, è incredibile…


Yumiko si era naturalmente accorta che da quel pomeriggio Sakumi aveva un atteggiamento piuttosto insolito. Sicuramente qualcosa doveva averla turbata…Sapeva che l'amica detestava fare quel genere di apparizioni tra chi non conosceva, era una di quelle che Sakumi definiva come 'sue debolezze' . Era però certa che non si trattasse solo di quello. Anche se non le aveva confidato nulla, riusciva a leggere nei suoi occhi tanta confusione e smarrimento.
Ma per quale motivo? Non poteva essere per lo stress a cui era sottoposta…
Che fosse stato rivedere Mitsui?
Infondo le aveva raccontato che quell'episodio delle medie le era riaffiorato alla memoria e l'aveva lasciata un po' turbata… Che provasse inconsciamente qualche sentimento per quel ragazzo? Voleva assolutamente aiutarla, non tollerava vederla così assente e cupa.

*© Roxette

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Capitolo 2
*** Capitoli 3-4 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

CAP. 3

You got a feeling lost inside
It just won't let you go
Life is sneaking up behind
It won't just let you go
It won't just let you go

Il tempo passava, ma Sakumi non riusciva lasciarsi alle spalle tutte le inquietudini che da quel giorno non le davano tregua.

Yumiko era sempre più preoccupata per l'amica. A volte pensava addirittura che fosse meglio lasciarla perdere, visto che sembrava che tutti i tentativi che facesse per aiutarla fossero inutili e nemmeno apprezzati. In questi momenti avrebbe tanto voluto essere in grado di comportarsi da egoista, e dedicarsi esclusivamente a Miyagi e alla loro storia. Purtroppo però vedere Sakumi in quello stato la faceva realmente soffrire…le mancavano le sue risate, i suoi scherzi e addirittura le sue sfuriate.

La persona che vedeva non aveva niente di Sakumi: era così apatica, sembrava vivere su un pianeta a parte, aveva perso qualsiasi interesse e i suoi rapporti sociali erano diventati praticamente inesistenti. Usciva solo per recarsi a scuola e alle lezioni di danza, e perfino tutto l'entusiasmo che aveva nel parlare dello spettacolo ormai alle porte era svanito.

Non osava neanche pensare che avesse rinunciato al suo sogno, a ciò che più desiderava. Sapeva quanto quello spettacolo fosse importante per lei: non si trattava solo di una semplice esibizione di un club scolastico…rappresentava la possibilità per mettersi in luce, per farsi notare dalle scuole di danza più importanti del paese, per poter ballare un giorno con i corpi di ballo più prestigiosi. Yumiko non voleva che l'amica gettasse così al vento tutti i sacrifici sostenuti fino a quel momento, non voleva che smettesse di ballare… Se lei era stata costretta ad abbandonare le sue aspirazioni, Sakumi non doveva assolutamente farlo, perché aveva la libertà e la possibilità di continuare a lottare…

Solo grazie ad un episodio fortuito la ragazza capì quale probabilmente era la direzione in cui muoversi per aiutare l'amica: una mattina Miyagi l'aveva raggiunta in classe per renderle un libro, e con lui c'era anche Mitsui. Notò subito come per qualche istante lui e Sakumi si fissarono in modo intenso, ma senza dirsi neppure una sola parola, e senza che i loro volti assumessero particolari espressioni.
"…Amica mia… perché non ti vuoi confidare con me?" pensava con amarezza.

Sakumi appoggiò la sua borsa su una panca dello spogliatoio.
Mentre le sue compagne chiacchieravano animatamente circa i preparativi per lo spettacolo, lei se ne stava in disparte, silenziosa e seria. Indossò un top nero e un paio di pantaloni aderenti, lunghi fino a metà polpaccio, dello stesso colore. Si infilò le scarpette, e poi gli scaldamuscoli. Infine legò i capelli in una coda alta sulla nuca… finalmente le erano cresciuti e, a parte qualche ciocca ribelle, riusciva a tenerli fermi in quell'acconciatura, di modo che non le ricadessero più davanti agli occhi.

Lasciò lo spogliatoio, e seguendo le altre si mise in posizione alla sbarra, pronta per gli esercizi di riscaldamento.

- Sakumi, ti prego, vuoi concentrarti? Mettici un po' di passione in quei movimenti! - la sgridò la signorina Masuda.
- …Mi scusi… deve trattarsi solo di un po' di stanchezza… - tentò di giustificarsi, anche se in maniera poco convincente.

La signorina Masuda si era vista costretta a rimproverarla in quel modo davanti alle compagne. Si aspettava grandi cose da lei, con Mikiko era senz'altro la migliore del gruppo: oltre a poter contare su di un'ottima preparazione tecnica dovuta ad anni di allenamento, Sakumi aveva un modo di ballare speciale. Lo faceva con una passionalità e determinazione incredibili, riuscendo a trasmettere grandi emozioni a chi la stava a guardare.
Da alcuni giorni invece sembrava aver perso queste sue innate qualità. I suoi movimenti erano meccanici, impersonali, privi di sentimento. Anche se eseguiva correttamente le coreografie, mancava di espressività, come se non ci fosse da parte sua nessun coinvolgimento emotivo.
Sapeva quanto la ragazza tenesse alla buona riuscita dello spettacolo, e conosceva le sue aspirazioni. Oltre a questo era consapevole del fatto che Sakumi avesse tutte le carte in regola per poter accedere alle migliori accademie, e quindi non riusciva a spiegarsi il motivo di questo calo di rendimento improvviso.

" Che disastro…" pensava la ragazza mentre si incamminava verso casa "Non posso più permettermi di essere rimproverata così, soprattutto arrivata a questo punto…anche se lui… se i suoi occhi… No, devo essere forte! Lo spettacolo è la cosa più importante…Manca così poco al grande giorno, non voglio sprecare questa opportunità…"

Un'altra settimana di scuola era trascorsa, senza però portare alcun cambiamento nel comportamento di Sakumi.

"Basta, non la sopporto più!" pensava Yumiko quella domenica mentre preparava il pranzo. "A questo punto devo proprio fare qualcosa per far sì che si riprenda da questo stato di torpore in cui è caduta… così capirò anche se le mie supposizioni sono fondate… e chissà magari…"

- Pronto, Sakumi? Sono Yumiko!
- Yumiko, ciao…
- Hai dei programmi per questo pomeriggio?
- Beh…io veramente no…
- Lo immaginavo! Ti va di accompagnarmi a vedere una partita dei ragazzi? Sai, Ryota ci tiene, ma non mi va proprio di andarci da sola…
- Non so…non c'è proprio nessun'altro con cui ci puoi andare?
- Sakumi, sveglia! Si può sapere cos' hai? Ti ho chiesto di venire ad una partita, mica di andare ad un funerale… Ci divertiremo!
- …scusami, è che io non credo di…
- No no cara, non accetto rifiuti! Da quanto tempo è che te ne stai chiusa in casa? Due, tre settimane? Oggi devi assolutamente uscire con me!
- …allora non ho scelta…
- Brava, vedo che cominci a ragionare! Ci incontriamo al parco verso le due allora! Ciao!

"Accidenti a Yumiko… Non sono proprio dell'umore adatto per uscire… sento la testa così pesante… Ci mancava solo questa seccatura! Così quando Mitsui mi vedrà penserà che sono soltanto una delle loro stupide ammiratrici… Che situazione…So già che mi sentirò a disagio… Poi con tutti questi pensieri …"

Sakumi si recò nella sua stanza, e si fermò davanti allo specchio posto di fianco al suo letto. Quello che vide non le piacque per nulla…un'immagine così opaca, così spenta. Non si riconosceva quasi più.

"Guardati Sakumi…Sei tesa come una corda di violino…Perché? … No, non posso stare qui a torturarmi per qualcosa che non riesco a capire. Forse questa sarà una buona occasione per distrarmi, chissà…"

Scostò una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso, poi si buttò sul letto e chiuse gli occhi, cercando per quanto possibile di rilassarsi e tranquillizzarsi.

" Coraggio Sakumi… ok, credo di poter affrontare la situazione…credo di poter affrontare lui… Ma ora sarà meglio prepararsi, e basta con tutte queste storie…vada come vada, voglio divertirmi!"

Circa un'ora dopo, al parco, una ragazza dai capelli biondi, che portava un paio di jeans a vita bassa e una maglietta aderente fucsia, correva verso un'altra ragazza dai capelli lunghi e mossi, che indossava un paio di pantaloni in lino rossi e una maglietta bianca.

- Ciao Yumiko!
- Sakumi…ciao!
- Beh, che hai da fissarmi così?
- …io non ti riesco più a capire…fino a ieri eri così, così…grigia! E ora guardati!
- Cos' ho che non va?
- Niente, al contrario! Sembri serena… e vestita così stai proprio bene!
- Quanti complimenti… - sussurrò Sakumi arrossendo - Non è che ti vuoi far perdonare per avermi costretta a venire con te?
- Stupida! - rispose ridendo - no credimi, ti ho detto la verità! E ora sarà meglio andare!

Durante la partita Yumiko cercò di osservare attentamente Sakumi: infatti quella della partita era solo una scusa…lei di basket non ci capiva un' acca, e se aveva iniziato a seguire questo sport era solo grazie a Miyagi.
Quello che notò fu un'ulteriore conferma delle sue ipotesi: l'amica non staccava un attimo gli occhi da Mitsui, era così concentrata a seguire tutti i movimenti del ragazzo che quasi non le dava retta.
Ed in effetti era proprio così: l'attenzione di Sakumi fu totalmente catturata dal modo di giocare del ragazzo, le sembrava che non avesse fatto altro dalla nascita, ed da quel suo sguardo così determinato e battagliero. Era più forte di lei, non riusciva a staccare gli occhi dalla sua figura.

"Certo che sarebbero proprio una bella coppia…Sakumi e Mitsui…!" a questo pensiero Yumiko non riuscì a reprimere una risatina, e l'amica se ne accorse.

- Yumiko, sei impazzita? Ridi da sola? - chiese guardandola stupita.
- Eh?
- Stavi ridendo Yumiko, da sola… Stavi pensando al tuo Ryota, vero?
- Eh eh… non ti si può nascondere niente…- rispose tentando di utilizzare un tono credibile - Devo dire che in pantaloncini corti sta proprio bene! Però anche Mitsui non scherza, non credi?
- …
- Sakumi?
- …ehm…Mitsui…beh, sì ecco… - blaterò, arrossendo improvvisamente e distogliendo lo sguardo.

"Centro!" pensò Yumiko soddisfatta "A questo punto è chiaro che Mitsui non le è indifferente…"

Al termine della partita, mentre i ragazzi erano negli spogliatoi, Sakumi e Yumiko raggiunsero Ayako.

- Ciao ragazze! Siete venute allora!
- Ciao Ayako! Ci siamo divertite, vero Sakumi?
- …
- Sakumi?!?
- …Cosa? Ah, certo, mi sono divertita…

Sakumi non riusciva proprio a chiacchierare tranquillamente con le amiche. Il pensiero che di lì a poco sarebbero arrivati i ragazzi, e soprattutto Mitsui, le faceva venire voglia di scappare via, era più forte di lei. Era dibattuta tra questa paura e il desiderio di scambiare con lui solo qualche parola. Inoltre il sospetto che Yumiko si fosse fatta delle strane idee era motivo di maggiore ansia.

Ayako e Yumiko si scambiarono uno sguardo di intesa. Per cercare di far si che Sakumi si rilassasse, tentarono di coinvolgerla il più possibile nella conversazione, e questo sembrò funzionare, tanto che quasi non si accorsero dell'arrivo dei ragazzi.

Hanamichi fu il primo a presentarsi.

- Ehi Ayako, dove la tenevi nascosta la tua amica?
- Il solito idiota…Scusalo Sakumi…ti presento Hanamichi!
- Piacere mio Hanamichi…
- Sicuramente ti avranno parlato di me…io sono il genio, il re dei rimbalzi, il… ahi!!! - un pugno in testa da parte di Akagi fermò il monologo di Hananmichi, provocando le risa delle tre ragazze.
- Piacere Sakumi, io sono Akagi.
- Piacere…tu sei il capitano… - le parole quasi le morirono in bocca quando vide avvicinarsi Mitsui, che subito le tese la mano per presentarsi.
- Piacere, io sono Mitsui.
- …piacere…Sakumi…

Yumiko e Ayako osservavano poco distanti la scena.

- Hai visto come si guardano?
- Sì Yumiko…

Mitsui se ne andò quasi subito, e così per Sakumi non ci fu modo di poter parlare con lui.

"Che peccato, già se ne va…" pensò la ragazza seguendolo con lo sguardo mentre lasciava la palestra. "Non mi ha riconosciuta…Ma cosa voglio pretendere?…Sono passati quattro anni, e sicuramente io mi ricordo di lui solo perché tutti lo conoscevano, era il MVP… Perché allora mi sento così delusa? Che cosa mi sarei dovuta aspettare? Sono proprio una sciocca…"

*© Oasis

 

CAP 4

Everywhere I look I see her smile
Her absent minded eyes
(...)
It seems to me
That we're both the same
Playing the same game*

Mitsui aveva deciso di lasciare subito i compagni perché si sentiva profondamente stanco. Giocare una partita intera lo stremava, ma si era ripromesso di tornare forte come un tempo, e non voleva certo arrendersi alla prima difficoltà.

Prima di tornarsene a casa decise di fare una passeggiata al mare, era da tanto che non ci andava.
Il mare era stato il suo unico compagno durante il periodo più buio della sua vita. Anche se dentro di lui si agitavano sentimenti di rabbia e rancore, lo stare seduto sulla sabbia gli permetteva di trovare un po' di pace, di accantonare almeno per pochi momenti tutte le sue preoccupazioni.

"…Sakumi…è questo il suo nome…Perché sempre nella mia mente? Non può essere solo perché è così carina…tremendamente carina… Perché quando mi guarda non riesco a staccarle gli occhi di dosso?"

Dal giorno che l'aveva vista entrare in palestra, si era reso conto di conoscerla di vista: gli era capitato diverse volte di incrociarla a scuola, ma non si erano mai parlati, e non le aveva mai prestato attenzione. Probabilmente era troppo concentrato prima sul basket, e poi sui suoi problemi.

Era davvero confuso, e non riusciva a spiegarsi come mai quella ragazza avesse il potere di annientare le sue difese… Era come se quegli occhi potessero vedere oltre lo spesso muro di difesa che si era costruito in quegli ultimi anni, come se potesse percepire tutte le sue debolezze, le sue paure, ma anche i suoi sogni.
Non aveva mai provato queste sensazioni, le quali se da una parte lo disarmavano, dall'altra riuscivano ad infondergli una certa sicurezza, e ne era fortemente attratto.

"…Sakumi… perché ho la sensazione che riesca a vedermi dentro, come se fossi un libro aperto? Non mi era mai capitato…con nessuno… E il contatto con la sua mano… L' ho sentita così vicina a me, com'è possibile? Non la conosco…cosa diavolo mi sta succedendo?"

Rimase ancora per qualche attimo a guardare il mare,in compagnia del solo rumore delle onde, a ricamare con lo sguardo chissà quali immagini e quali figure. Poi si alzò, prese la sua borsa, e si avviò verso casa.

Anche quella sera Yumiko sarebbe rimasta a casa di Sakumi.
Fortunatamente sembrava che l'amica si fosse in qualche modo ripresa, e quindi voleva approfittarne per sapere che cosa le stesse passando per la mente.

- Allora Sakumi, mi sembra che ti sia divertita! Dimmi, come ti sembrano i ragazzi?
- Sono davvero simpatici Yumiko, avevi ragione tu! E poi quel Sakuragi! E' troppo buffo, non si può essere tristi in sua compagnia!
- E di Mitsui cosa dici? - Yumiko non avrebbe voluto essere così diretta, ma la curiosità ebbe il sopravvento e non riuscì a trattenersi.
- Ma cosa vuoi dire? - rispose Sakumi, subito sulla difensiva - Mitsui, Mitsui… è una fissa la tua!
- Non credo, sai? Anzi, secondo me quella che ce l' ha sempre in testa sei tu… Non negarlo Sakumi, ti conosco troppo bene! Non mi è sfuggito nulla del tuo comportamento di queste ultime settimane,sai? Né tanto meno gli sguardi che vi siete scambiati durante i vostri sporadici incontri…- le appoggiò una mano sulla spalla - …ti va di parlarmene?

Sakumi abbassò lo sguardo. Dopo aver preso fiato cominciò a raccontare.

- …Non sai cosa darei per riuscire a spiegarti come mi sento…Te lo giuro, lo vorrei davvero… Il fatto è che non ci capisco niente, sono così confusa… Non riesco a levarmelo dalla testa, mi sembra di riuscire a sentire quello che prova… E poi nei suoi occhi… mi sembra di vedere una serie contrastante di sentimenti, e la cosa che mi sconvolge è che li sento come se appartenessero a me. Non ne capisco il motivo, dopotutto non lo conosco, non ci siamo mai parlati…
- Ma oggi mi è parso che in qualche modo ti sentissi più serena, o sbaglio?
- No, non sbagli affatto! In effetti penso che mi abbia giovato venire con te… Sai, prima cercavo solo di cacciare via dalla mia mente la sua immagine e tutti questi pensieri, ma inutilmente. Ma ora credo che la soluzione migliore sia affrontare direttamente questa situazione così incomprensibile…Magari se potessi diventare sua amica…
- Meno male, mi fa piacere sentirti parlare in questo modo! Non ce la facevo più a vederti sempre così triste e distante! Ma ora che mi sembri rinsavita mi devi raccontare proprio tutto amica mia… - un'espressione molto inquisitrice e maliziosa si dipinse sul volto di Yumiko.
- …Yumiko… quel tuo sorrisetto non mi piace per niente… - si volse a guardarla preoccupata.
- …Non puoi più nascondermi niente…Dimmi Sakumi…sei veramente sicura di voler diventare solo una sua amica? Oggi te lo stavi mangiando con gli occhi…beh, non posso darti torto, è veramente molto carino…
- …cosa??! - Sakumi arrossì, imbarazzatissima.
- Certo cara…non fare la finta ingenua, con me non attacca! Ammettilo!
- …uffa… e va bene! Lo ammetto. E' così …così… Vedi, non ho nemmeno le parole per descriverlo!
- Ah!! Lo sapevo! E sei contenta di averci parlato?
- Sì, anche se non è stato molto loquace…Del resto deve trovarsi in un periodo molto difficile…
- Sono d'accordo, anche se Ryota mi ha detto che comunque non è un tipo molto estroverso, e che ha un carattere piuttosto chiuso…

Restarono per un po' in silenzio: Sakumi chiuse la finestra e poi si misero a letto.

- Yumiko… Ti posso confessare una cosa un po'…stupida?
- Dimmi…
- Quando mi ha stretto la mano ho desiderato che il tempo si fermasse… Non sapevo che cosa dire… Vederlo così vicino…
- Ti piace tanto, vero?
- Credo di sì… comunque ti ho spiegato che è una cosa piuttosto complessa… Ad ogni modo non credo di avere speranze con uno come lui…
- Non dirlo neanche per scherzo! Tu non te ne sarai accorta, ma a me e Ayako non è certo sfuggito il modo in cui ti ha squadrata quando ti ha vista…
- Non ti credo, lo dici per essere gentile…
- Pensa quello che ti pare, ma ad ogni modo la realtà è questa! Dai, sareste così carini insieme!

Un cuscino si schiantò sulla testa della povera Yumiko.

- Smettila di prendermi in giro!
- Sakumi, sei impazzita?? Comunque io non sto scherzando! Perché non cerchi di parlargli, di stare un po' con lui…vedrai che questo ti dimostrerà quanto ho ragione!
- …Figurati… chissà quante ragazze gli stanno dietro… Secondo te dovrebbe interessarsi a me?
- Non ti sopporto quando fai la modesta per niente… Sei proprio noiosa con questa storia! Smettila di sottovalutarti! E se ti posso dare un ultimo consiglio, cerca di vivere questo sentimento in maniera positiva! Io non voglio più vederti triste, ti voglio troppo bene!
- Yumiko, grazie…anch'io te ne voglio!


        Caro Diario, ciao!
Oggi per la prima volta dopo tanto tempo, mi sono sentita più tranquilla serena! E tutto per merito di Yumiko, come farei senza di lei?
Mi ha letteralmente costretta ad andare con lei alla partita, e io avevo paura perché avrei dovuto affrontare Mitsui… Non so come spiegarmi… Io volevo solo che la sua immagine e tutte quelle sensazioni che sentivo non mi ossessionassero più, volevo cercare di cancellarle, seppellirle da qualche parte, fare finta che non esistessero. Ma più insistevo e più ottenevo l'effetto contrario… E poi le poche volte che mi sono trovata vicino a lui, è stato come se un'ondata di emozioni mi travolgesse: le mie, ma anche e soprattutto le sue… Le ho sentite anch'io sai? Le sue paure, le sue insicurezze e i suoi dubbi… Non so come, ma sono riuscita a sentirli.
Dire che questo mi ha spaventato è poco… E di conseguenza ero spaventata all'idea di doverlo vedere di nuovo.
Invece è stato diverso…forse perché era diverso il mio stato d'animo, forse perché avevo già deciso di non farmi prendere dall'angoscia… Sta di fatto che quando l' ho visto giocare, e quando poi gli ho stretto la mano, ho percepito chiaramente la passione, il coraggio, la volontà che sta impiegando per cercare di essere una persona migliore… e non ho più provato sensazioni spiacevoli, ma grande ammirazione e uno strano desiderio di stargli vicino e dargli coraggio!
Yumiko è stata paziente con me in questo periodo… Ed ora che sono riuscita ad ammettere soprattutto a me stessa di provare qualcosa di bello per Mitsui…beh, sono quasi felice sai?
Mi sento molto attratta da lui, ma è una sensazione strana, diversa dalle altre volte… Non è solo perché è bellissimo, atletico, e ha quel fascino misterioso…cioè, è anche per questo, inutile negarlo… C'è però qualcosa in più, come se ci fosse un filo invisibile che mi legasse a lui…
Certo che la vita è proprio strana… o forse queste sensazioni le provano tutti coloro che sono veramente innamorati… che lo sia anch'io?
Ora che credo di stare un po' meglio riuscirò finalmente a impegnarmi al massimo per lo spettacolo… Lo devo fare per me, per Yumiko e anche per la signorina Masuda… Ho ancora una settimana di tempo per prepararmi…mi allenerò ogni giorno e dovrà essere tutto perfetto! Sono solo un po' preoccupata per la coreografia che dovrò eseguire con la signorina Masuda e con Mikiko… Chissà se riuscirò ad essere alla loro altezza…
Ora vado a dormire…sono molto stanca…purtroppo ultimamente ho passato troppe notti in bianco…

* © Roxette

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Capitolo 3
*** Capitoli 5-6 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

CAP. 5

I do believe love came our way
And fate did arrange for us to meet
(...)
The way you touch me
You've got the power to heal
You give me that look
It seems you've been in my dreams
All of my life *



- Mitsui allora, ti vuoi svegliare?
- …Sì…scusa Akagi…
- Le fasi finali si avvicinano, voglio vedervi più concentrati!

"Forza Hisashi, mettiti d'impegno… Dio solo sa che cosa mi stia succedendo… Non può essere per quella ragazza…Non posso ridurmi così solo per questo…"

Mitsui non era in grado di spiegarsi le sensazioni che provava: Sakumi era ormai un chiodo fisso, e anche se si ostinava a negarlo, stavano nascendo in lui sentimenti particolari per lei. Del resto lui aveva sempre considerato le ragazze come un divertimento, e nessuna era mai stata importante per lui…ma sentiva che sta volta era diverso. Desiderava conoscerla, passeggiare con lei, vedere ancora il suo sorriso e accarezzarle i capelli. Voleva capire se anche lei provasse le sue stesse emozioni, e se avesse tutto quel casino dentro…

Al termine degli allenamenti il ragazzo riuscì a trovare un po' di pace facendosi una doccia bollente.
Qualcosa però turbò questa sua precaria tranquillità: una conversazione tra Sakuragi e Miyagi.

- Certo che l'amica di Yumiko è davvero bella…
- Hai ragione Hanamichi…mi secca ammetterlo, ma è davvero molto carina…
- E con quel fisico che si ritrova poi? Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso! Fortunato chi riesce a combinarci qualcosa!
- Stupido idiota! - sbottò irritato Mitsui, interrompendo i compagni.
- Che diavolo vuoi, non ce l'avevo con te!
- Sakuragi, sei solo uno stupido idiota immaturo! - e così dicendo prese la sua borsa e uscì dagli spogliatoi, lasciando i due ragazzi senza parole.
- Ma che cavolo gli è preso? Che problemi ha?
- Lascialo perdere Hanamichi… lo sai com'è Mitsui…

"Accidenti a me e alle mie reazioni impulsive…Se voglio farmi prendere in giro per il resto della mia vita questo è proprio il modo adatto di comportarsi…Perché diavolo ho reagito così, cosa mi è saltato in mente? Quei commenti mi hanno dato così fastidio, altroché… Gli avrei voluto spaccare il muso…"

Mitsui era il primo a stupirsi della reazione che aveva avuto. Solitamente anche lui partecipava a quel genere di conversazioni, e i suoi apprezzamenti erano certamente più pesanti di quelli di Hanamichi…Ma ora era diverso. Nessuno poteva parlare così di Sakumi, nessuno.


Era tardi, e Sakumi stava tornando a casa dopo essere stata a cena da Yumiko.
" Accidenti, guarda che ore sono…devo sbrigarmi!"

Decise di affrettare l'andatura, era molto stanca e il suo unico desiderio era quello tu tuffarsi finalmente sotto le coperte.
Dopo pochi metri fu però costretta a fermarsi: avvertì una strana sensazione di vuoto alla testa e la vista si offuscò improvvisamente. Dovette appoggiarsi ad un lampione per non cadere rovinosamente.
Rimase così, immobile, per qualche istante, cercando di respirare profondamente per riprendersi.
Ma quel malessere non passava.

"Che cosa faccio adesso? Voglio tornare a casa…"

Tentò di muovere un passo, ma non appena staccò le mani dal suo appoggio ebbe un altro capogiro, e sta volta non riuscì ad aggrapparsi a nulla… si accasciò a terra.

"Ma cosa mi sta succedendo? …mi sento così debole… le gambe non mi reggono…"

Riuscì a mettersi seduta, si appoggiò contro ad un muro e chiuse gli occhi. Il suo respiro si era fatto affannoso, e brividi di freddo si alternavano a improvvise ondate di calore.


Mitsui aveva appena finito di cenare in un piccolo ristorante tradizionale. Nonostante i rapporti con i suoi fossero notevolmente migliorati, ancora non riusciva a starsene a casa più dello stretto necessario, e soprattutto le cene con la famiglia tutta riunita gli causavano una sensazione di oppressione.
Anche per lui si era comunque fatto tardi, e la stanchezza stava per avere il sopravvento.
Camminava pigramente, con una mano reggeva la borsa da ginnastica mentre l'altra era nella tasca dei pantaloni.

Ad un tratto qualcosa sembrò attirare la sua attenzione. Sgranò gli occhi come se si fosse appena svegliato.

" …Ehi, ma …"

Sakumi si teneva la testa tra le mani. Il suo viso era cosparso da piccole gocce di sudore, e le lacrime avevano cominciato a scendere dai suoi occhi. Si sentiva persa, così impotente e incapace di reagire… Si malediceva per questa sua debolezza, si malediceva perché non riusciva a smettere di piangere.

- …ma tu sei Sakumi… - le disse Mitsui, che l'aveva notata da lontano, e si era prontamente avvicinato per capire cosa le fosse successo.

Si inginocchiò al suo fianco e appoggiò una mano sulla sua spalla.

Sakumi trasalì. Non aveva riconosciuto Mitsui, la sua vista non era ancora perfettamente nitida e quel ronzio alla testa non voleva saperne di passare: per un istante pensò di essere vittima di qualche malintenzionato.
Alzò la testa e cercò di mettere a fuoco l'immagine, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.

- Sono Mitsui… mi riconosci?
- … Mitsui…? - chiese, incredula.
- Cosa ti è successo? Stai male?
- …io… non lo so… all'improvviso mi sono mancate le forze, ho avuto un capogiro e sono caduta…

La ragazza tentò di rialzarsi, e Mitsui le porse gentilmente la mano per aiutarla. Una volta in piedi si passò una mano sulla fronte, poi sugli occhi.

- Credi di riuscire a camminare?
- …sì… credo di farcela… ti ringrazio… - e così dicendo tentò di riprendere la borsa di danza e la cartella che si trovavano ancora per terra. Le forze però l'abbandonarono nuovamente, e se non fosse stato per la prontezza di Mitsui che l'afferrò cingendole con un braccio la vita, sarebbe ancora caduta.
- Ehi… attenta! - esclamò il ragazzo, preoccupato.

Sakumi si portò entrambe le mani al volto, e scoppiò di nuovo a piangere, sta volta senza nemmeno tentare di ricacciare indietro le lacrime, appoggiandosi istintivamente al ragazzo che, anche se sorpreso da quel gesto inaspettato, l'abbracciò stringendola a sé.

- Non piangere…avanti, non è successo nulla… - tentò di consolarla.

Dopo qualche istante Sakumi alzò la testa, guardandolo negli occhi.

- Ti ringrazio… grazie, veramente… Se non fosse stato per te a quest'ora sarei ancora lì a terra… - disse, tentando di sciogliersi dall'abbraccio. Ma Mitsui non sembrava intenzionato a lasciala andare.
- Stai ancora male, non puoi andartene in giro da sola in queste condizioni…a quest'ora poi… Credo sia meglio se ti accompagnassi a casa…
- …non vorrei approfittarne… sei già stato fin troppo gentile…
- Tu non preoccuparti… riesci a tenere la cartella? - le chiese, raccogliendola - alla tua borsa ci penso io…

Sakumi non ebbe modo di replicare. Nel giro di pochi attimi si ritrovò a camminare appoggiata al braccio del ragazzo.
Quella che provava era una bellissima sensazione di tranquillità… non si era mai sentita così al sicuro, così protetta. E poi quel buonissimo profumo…avrebbe voluto stare così per sempre.

Anche Mitsui si sentiva stranamente bene. La preoccupazione per Sakumi e il fatto di averla così vicino lo avevano reso in principio un po' inquieto, ma gradualmente si stava abituando al calore della ragazza, a quella piccola mano stretta intorno al suo braccio, a quella situazione che fino a poco tempo prima non si sarebbe neppure immaginato, ma che ora gli risultava così piacevole.

Durante il tragitto, dopo qualche minuto passato completamente in silenzio, ebbero modo di approfondire la conoscenza l'uno dell'altra, ma Sakumi notò come il ragazzo non facesse mai alcun riferimento al periodo trascorso frequentando cattive compagnie.

"Povero Mitsui…Ne sta ancora pagando le conseguenze, sta soffrendo molto… Deve essere così dura per lui…"

D'altra parte non poté fare a meno di notare l'entusiasmo che trapelava dal modo che aveva di raccontarle della squadra, degli allenamenti, del suo desiderio di vincere il campionato. I suoi occhi sembravano illuminati da una luce nuova, una luce fiera e combattiva.

- …pratichi anche tu qualche sport? Hai una borsa da ginnastica… - le chiese, voltandosi a guardarla.

Lei alzò lo sguardo in direzione del ragazzo, e un sorriso si dipinse sul suo volto.

- …sì…cioè, io non lo considero proprio uno sport… faccio parte del club di danza della scuola… -
- E' da molto che lo pratichi?
- Praticamente da quando ho imparato a camminare… Mia madre è sempre stata fissata con la danza, e se ho iniziato è stato per la sua insistenza… da bambina ero un vero maschiaccio, e la danza classica mi annoiava da morire! Preferivo starmene al parco a giocare a calcio con i miei cugini!
- …non ti ci vedo molto come calciatrice! - commentò ironicamente Mitsui.
- Perché? Per essere una bambina invece ero piuttosto brava, sai? - rispose ridendo - Ad ogni modo mi sono accorta di provare questa forte passione per la danza intorno agli undici anni… Mia madre aveva deciso di lasciarmi libera di scegliere se continuare o meno… E io ho scelto di continuare, perché ballare mi rendeva veramente felice, e inconsciamente sapevo che era sempre stato così… nonostante tutto non avevo mai avuto intenzione di smettere! Quindi ho iniziato a prendere lezioni anche di danza moderna…
- Allora devi essere davvero brava… con tutta questa preparazione…
- No… niente di eccezionale… - rispose abbassando lo sguardo.

Sul viso di Mitsui nacque spontaneamente un sorriso dolcissimo. Era davvero strano per lui constatare che Sakumi nutriva una forte passione per la danza, come quella che lui aveva per il basket. Gli fece piacere scoprire di avere qualcosa in comune con quella ragazza.

Camminarono per un po' in silenzio, sino a che giunsero davanti ad una graziosa villetta bianca circondata da un piccolo giardino.

- …sono arrivata…grazie infinite Mitsui… sono in debito con te…
- Figurati… ma ora va meglio? Ce la fai da sola?
- Sì, non ti preoccupare…ora mi sono ripresa sul serio! - lo guardò e gli sorrise di nuovo, un sorriso fresco e anche un po' infantile, che però ebbe lo strano potere di far arrossire il ragazzo.

Sta volta infatti fu Mitsui ad abbassare lo sguardo in evidente imbarazzo. Non era il suo forte destreggiarsi in queste situazioni, soprattutto quando ne era strettamente coinvolto emotivamente.

- L'importante è che non ti sia successo nulla. - rispose, un po' impacciato.

Sakumi riprese la sua borsa, e si fermò sul cancello.

- Non finirò mai di ringraziati Mitsui…Ora però devo proprio salutarti, si è fatto veramente molto tardi!
- Già…ciao allora..
- Ciao…

Fece per entrare in casa, ma all'improvviso si voltò nella direzione presa dal ragazzo.

- Ah, Mitsui!
- Dimmi…
- Beh, ecco… io volevo dirti che non piango sempre…solo che mi sono sentita così impotente, ero sola e…
- Lo so, non ti preoccupare! … Non lo dirò a nessuno! - la salutò con un cenno del capo e si allontanò.


Sakumi, senza badare all'ora tarda, non appena fu nella sua stanza si catapultò verso il telefono per chiamare Yumiko, e raccontarle l'accaduto.

- Sakumi, ti rendi conto che se non ci fosse stato Mitsui…
- Non dirmelo…E' stata proprio una vera fortuna… Avresti dovuto vederlo, è stato così premuroso! Nel momento stesso in cui mi ha preso per mano mi sono sentita al sicuro!
- Fantastico! Ma dimmi, è stato gentile, o scostante come al solito?
- Si è comportato benissimo, te l' ho detto… mi ha persino accompagnata a casa…Beh, forse si sentiva un po' in dovere … Comunque anche la conversazione è stata piacevole! Quando parlava di basket era così entusiasta…
- E ti ha abbracciata e consolata…Credo proprio che tu sia l'unica persona con cui si comporti così…
- Esagerata! Sono così felice! Sono agitatissima!
- …ora calmati e riposati…In fondo hai vissuto una brutta avventura… Non devi affaticarti così Sakumi… sei sempre indaffarata… non ti stai preoccupando un po' troppo dello spettacolo?
- No… cioè, è vero, sono sempre di corsa…ma non ho tempo per fermarmi… devo trovare il tempo di studiare, e non posso permettermi di saltare nemmeno una lezione di danza, è troppo importante… Comunque mancano pochi giorni, poi vedrai che troverò il tempo per riposarmi…
- Lo dico per te… e poi, non per farti la paternale, ma sta sera a cena hai mangiato davvero poco… dev'essere stato quello sommato allo stress a cui sei sottoposta ad averti causato quel malore…
- Grazie Yumiko, ma ti assicuro che non è il caso di preoccuparsi… sono forte io! Domani sarò come nuova!


Dopo aver lasciato Sakumi, anche Mitsui si diresse verso casa. Doveva studiare per cercare di risollevare la sua disastrata media scolastica e l'ultima cosa che desiderasse era andarsene in giro a fare baldoria.
Ripensava alla chiacchierata fatta con la sua nuova amica. Non si era mai trovato così bene con nessuno, gli piaceva il modo in cui Sakumi gli sorrideva, gli prestava attenzione, lo guardava… Quante diverse espressioni avevano assunto gli occhi della ragazza quella sera? Di paura e disperazione, di felicità e gratitudine. E con che dolcezza lo aveva guardato nel salutarlo? Lui, che per due anni aveva ricevuto soltanto sguardi scostanti, duri e di commiserazione!
E da quanto tempo una ragazza non gli rivolgeva un sorriso così spontaneo?
Non se lo ricordava più…
Forse proprio quegli occhi e quel sorriso, con la loro freschezza e luminosità, lo avrebbero aiutato ad essere forte e a chiudere una volta per sempre la parentesi dei due anni appena trascorsi.
Ne era certo: quella ragazza, così fragile ma anche determinata, gli avrebbe dato un motivo in più per andare avanti.
" Sakumi…forse sono io quello che ti deve ringraziare…"

*© Roxette

 

CAP 6

What's the time?
Seem it's already morning
I see the sky
It's so beautiful and blue
(...)
I stare at the wall
Hoping that you think of me too *

Un raggio di sole filtrava nella stanza di Sakumi.
Al contrario di quanto aveva immaginato, quella notte riposò benissimo, come non faceva da tempo.

Nonostante la sveglia non avesse ancora suonato era già in piedi, e immediatamente si era precipitata a spalancare la finestra e respirare la fresca aria mattutina.

- Che bella giornata! - esclamò, inspirando profondamente.

La sua mente corse subito agli avvenimenti della sera precedente, che alla luce del giorno sembravano essere stati soltanto un sogno.

"Caspita, invece è successo sul serio… non mi sembra vero…"
Solo pensare a Mitsui le faceva battere il cuore a mille.
"Ora mi preparo…Visto che mi sono svegliata presto forse riuscirò ad evitare di fare tutto di corsa…"

- Ciao Principessa! - la salutò Yumiko non appena entrò in classe.
- Ciao stupidona!
- Sei raggiante, finalmente sei tornata ad essere la vera Sakumi!
- Sì, l'unica,l'originale! Diffidate delle imitazioni! Sono così contenta Yumiko…mi sembra di volare!
- Beh, cerca di trattenerti… è arrivata la professoressa!

Nel frattempo, nella classe di Mitsui…

- Ehi Mitsui, in orario sta mattina! - esclamò Kogure.
- Eh già… - rispose, accennando un sorriso.
- Mi sembri di buon umore…
- In effetti…non mi lamento…

Terminò anche l'ultima lezione prima dell'ora di pranzo.
Mentre Mitsui guardava fuori dalla finestra, assorto, Kogure gli si sedette accanto.

- Non vorrai mica stare in classe? - chiese, sorridendo.

Il ragazzo voltò lentamente la testa verso il compagno.

- E tu dove vorresti andare?
- Perché non andiamo sul terrazzo… è una giornata così bella!

Il sole era davvero caldo, e il cielo era attraversato da sottili nuvole bianche, quasi trasparenti.

- Allora Mitsui, tutto bene? Mi sembra che nella squadra ti sia integrato al meglio, e anche la tua condizione fisica è buona…
- Infatti … va tutto bene, ma…
- …ma? C'è qualcosa che non va?

Dopo un attimo di esitazione, Mitsui decise di condividere con Kogure le preoccupazioni che ultimamente avevano occupato la sua mente… In fondo sapeva di potersi fidare di lui, in più di un'occasione si era dimostrato un amico leale.

- Beh…in effetti sì. Appunto questo… non mi sembra possibile…Finalmente posso giocare con degli ottimi compagni, e forse riusciremo a vincere il campionato nazionale… Mi chiedo se dopo tutto quello che ho combinato me lo meriti…
- Ma che discorsi sono? Certo che te lo meriti! Ti stai impegnando tantissimo per recuperare… poi devi smetterla di autopunirti…Mi sembra che quello che hai passato sia stato sufficientemente duro per te…Dovresti piuttosto imparare ad apprezzare quello che ti sta succedendo, senza guardarti continuamente indietro…
- Fosse facile…
- Non ho detto questo…Ma so che ce la farai… E poi su di me e sui ragazzi puoi contare, non dimenticarlo!

Mitsui voltò le spalle all'amico e si avvicinò alla ringhiera, appoggiandovi contro una mano.

- Ti ricordi di Sakumi? - chiese improvvisamente.
- La ragazza che ci ha presentato Ayako dopo la partita?
- Proprio lei… - sorrise - Non so com'è… non appena l' ho guardata negli occhi sono rimasto come ipnotizzato…Ho provato in pochi istanti delle emozioni così intense, qualcosa che non riuscivo e non riesco tuttora a spiegarmi…e questa cosa mi sta facendo quasi impazzire… Avrai notato come spesso agli allenamenti mi distraggo…
- In effetti sì, avevo notato qualcosa…e poi con Akagi che ti sgridava urlando come un pazzo! Ma ad essere sincero non avrei mai e poi mai immaginato che fosse a causa di una ragazza…
- Già, non dirlo a me… E ieri sera abbiamo parlato…
- Vi siete visti?
- Beh, in un certo senso sì… Ero andato a mangiare un boccone, e me ne stavo tornando a casa. L' ho vista rannicchiata a terra, si era sentita male. Probabilmente in questo periodo è sotto stress e ha avuto un momento di debolezza. Insomma, non riusciva nemmeno a reggersi in piedi, e quindi l' ho riaccompagnata a casa. Nessuno che conoscevo così poco mi ha mai fatto sentire così a mio agio…una ragazza poi… E' stato come se fossimo vecchi amici, anche se in realtà ci siamo parlati solo un paio di volte…
- Mi fa veramente piacere Mitsui! - rispose, sorridendo.
- Sai… abbiamo anche qualcosa in comune… La stessa passione che io ho per il basket, da quanto ho capito lei ce l' ha per la danza…
- E' iscritta al club?
- Sì, perché?
- Come, non lo sai? Sabato sera ci sarà un importante spettacolo qui a scuola… Hanno pensato di farlo qui perché a quanto pare il nostro club è uno dei più validi. Probabilmente stanno facendo un sacco di prove, e lei ne avrà risentito…
- Non lo sapevo…
- Beh, potresti andare a vederlo… magari le fa piacere… Però scusami, ma non vedo dove stia il problema…

Mitsui si voltò a guardare l'amico, perplesso.

- Kogure, non ti facevo così tonto… Possibile che tu non capisca? Mi sembra così evidente…
- Mi dispiace, ma non capisco proprio… Mi hai appena detto che con lei ti trovi bene, che riesci a parlare liberamente…
- Sei troppo ottimista…Io invece sono convinto che quando verrà a sapere tutti i casini che ho combinato, non vorrà avere niente a che fare con uno come me…
- Mitsui… certo che se ti fasci la testa prima di cadere! Secondo me invece se le parlassi ancora scopriresti proprio il contrario! Non è proprio da te tirarsi indietro così… e poi non devo certo venire io a dirti come ci si comporta con una ragazza…
- Idiota…

Kogure scoppiò a ridere. Trovava veramente divertente mettere Mitsui in imbarazzo.

- Ora non fare il modesto…non sarai all'altezza di Rukawa, però le ammiratrici non ti mancano…
- E questo cosa c'entra? Per quello che me ne frega… - sbottò, irritato.
- Lo so, non ti arrabbiare… Vorrei solo che tu capissi che dovresti smetterla una buona volta di pensare che il mondo ce l'abbia con te… Prendilo come un regalo del destino e non fartela scappare! Si vede che ci tieni già a lei, altrimenti per come ti conosco io, non ti saresti mai fermato ad aiutarla! Che ne so, invitala a uscire, a bere un caffè…
- …a bere un caffè? Che fantasia…
- Pensaci… Ora bisogna proprio tornare in classe!


- Ciao Yumiko, io vado alle prove!- esclamò Sakumi al termine delle lezioni.
- …Sakumi…mi raccomando, non strafare…
- Non ti preoccupare… è tutto sottocontrollo!
- Ok… Ah, rimaniamo d'accordo così, non ti aspetto sta sera?
- No, vai pure a casa… spero di fare in tempo…e spero che vada tutto bene!
- In bocca al lupo Sakumi… A domani allora!

La lezione di danza era pressoché giunta al termine.
Sakumi finalmente era tornata a ballare come sapeva, con grande soddisfazione della signorina Masuda.

- Ok ragazze, per oggi abbiamo terminato. Mi raccomando, domani ci saranno le prove ufficiali con i costumi, siate puntuali! Mikiko e Sakumi, potete fermarvi qui? - chiese l'insegnate.

Le ragazze annuirono.
Dopo che le altre allieve ebbero lasciato la stanza, la signorina Masuda si rivolse nuovamente alle due allieve.

- Vorrei fare un'ultima prova per la coreografia finale… Credo che sia praticamente perfetta, però ci sono un paio di passaggi che vorrei rivedere con voi…
- D'accordo, io sono pronta! - esclamò Mikiko.
- Sì, anch'io! - fece eco Sakumi, prendendo posizione.

L'intesa tra le tre ballerine era notevole, e Mikiko e Sakumi avevano un modo molto simile di danzare. Tra loro però non c'era invidia o rivalità, ma una sana competizione che le portava a dare sempre il meglio.

La signorina Masuda applaudì.

- Benissimo ragazze! Se ballerete così anche allo spettacolo farete un figurone… Conto molto su di voi, e so che darete il massimo… Ricordatevi che è un'occasione da non perdere!

Le due ragazze si scambiarono un sorriso d'intesa.

- Lo sappiamo signorina…vero Sakumi?
- Vero!
- Ok…ora andate pure a cambiarvi.

* © Roxette

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Capitolo 4
*** Capitoli 7-8 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

 

CAP.7

The daylight's fading slowly
The time with you is standing still
I'm waiting for you only
The slightest touch and I feel weak...*



Mitsui era piuttosto teso durante gli allenamenti.
Parlare con Kogure da una parte gli era senz'altro stato utile, ma dall'altra ora avvertiva una pressante urgenza di vedere Sakumi. Per questo motivo fissava la porta della palestra in continuazione,sperando di vedere la ragazza entrare. A dire la verità si era aspettato di trovarla già in palestra con Yumiko e Ayako.

"Se venisse qui sarebbe più facile per me poterle parlare e cercare di seguire il consiglio di Kogure" pensava, mentre uno dei suoi famigerati tiri da tre punti rimbalzava miseramente sul bordo del canestro.

Nel frattempo, di Sakumi nemmeno l'ombra.

"Accidenti a me…Perché devo sempre pensare che il mondo mi ruoti intorno? Se io non sono andato a cercarla, per quale ragione avrebbe dovuto farlo lei? Avrà sicuramente avuto qualcosa di meglio da fare piuttosto che venire qui…probabilmente è al suo club…"

Yumiko e Ayako naturalmente notarono l'agitazione del ragazzo.

- Ayako, hai visto Mitsui?
- Già…guarda com'è nervoso… Ogni cinque secondi fissa la porta… forse in attesa della sua Sakumi?
- Abbassa la voce! Sai che scenate ci farebbe se qualcuno venisse a sapere questa storia…
- Hai ragione…Comunque alla fine dell'allenamento voglio proprio chiedergli due cosine!
- Aya…non esagerare…
- Non ti preoccupare! In fondo io mi preoccupo del rendimento della squadra!
- …sì, come no!

Quando Akagi decretò la fine dell'allenamento, i ragazzi si precipitarono subito verso gli spogliatoi.
Lo sguardo di Mitsui era più scuro che mai. Si tolse la maglietta e con quella si asciugò il viso, mentre come gli altri si avviava a farsi una doccia.

" Mi sto comportando proprio come una ragazzina… (non è un errore di battitura!! NdA.) Alla fine non è passata…Sono proprio uno stupido! Al diavolo Kogure, i suoi consigli e le sue belle parole… Purtroppo questa è la vita, non è un film…"

- Ehi Mitsui! - Ayako interruppe bruscamente queste sue riflessioni.
- Dimmi…che non sia una cosa lunga perché oggi non è giornata…
- …Volevo solo chiederti se andava tutto bene… Hai fatto un allenamento penoso… E poi mi è sembrato che aspettassi qualcuno, o sbaglio?
- Cosa? Io non aspettavo proprio nessuno… - tentò di difendersi, ma l'intonazione della sua voce lo tradì. E questo ad Ayako non sfuggì di certo.
- Come non detto allora… - rispose con un sorriso malizioso. - Comunque cerca di concentrarti di più, almeno per evitare le urla del capitano…sto per diventare sorda!
- Lo so benissimo! - e con questa secca risposta se ne andò.

"…ci mancava solo questa…che giornata…"

Ayako, gongolante e soddisfatta, tornò dall'amica.

- Yumiko…
- Allora?
- Beh, quando gli ho chiesto se stesse aspettando qualcuno è arrossito! Ti rendi conto? Hisashi Mitsui in imbarazzo!!

Si scambiarono un sorriso.

- E' un buon segno… A questo punto allora non ci resta che sperare che Sakumi si sia decisa!
- Sono proprio curiosa di sapere come andrà a finire!

E così dicendo lasciarono la palestra.

Poco dopo, nel cortile della scuola…

" Allora, facciamo un bilancio della situazione: mi sento un perfetto idiota, ho giocato da schifo, e Ayako comincia a fare l'impicciona… Beh, dopo tutto è stata una giornata fantastica…"

Mitsui era talmente occupato a compiangersi, che quasi non si accorse di una figura che gli stava andando incontro … Si trattava di Sakumi.

- Ciao Mitsui! - lo salutò sorridendo.
- Ciao Sakumi… Beh, come stai oggi?
- Non c'è male, grazie!

Ora che finalmente si trovava da solo con lei, non riusciva a trovare le parole adatte per cominciare una conversazione. Non gli veniva in mente proprio nulla di intelligente da dire.

- Che ci fai ancora qui a quest'ora? Aspetti Yumiko?
- Veramente no… Sai, ho appena terminato le prove…
- Ah…
- Però in effetti stavo proprio aspettando una persona…
- Ho capito…Vuoi che ti faccia compagnia?
- No Mitsui, non è necessario…

Si passò nervosamente una mano tra i capelli ancora umidi. Quella frase lo colpì come un pugno nello stomaco.

- D'accordo…allora ci vediamo… - la salutò, rassegnato.
- No, ti prego…non andare via… - lo fermò, pronunciando queste parole con un filo di voce - Io veramente…io aspettavo te…

Mitsui credette per un istante di non aver capito bene, ma la ragazza prontamente continuò a parlare, sta volta guardandolo dritto negli occhi.

- E' che volevo ringraziarti per ieri… e poi vorrei che tu accettassi questo…- gli posò sulla mano un pacchettino blu. - E' un portafortuna, spero che tu lo voglia tenere…
- …Sakumi, grazie… non avresti dovuto disturbarti…

Si creò uno strano silenzio, un'atmosfera per entrambi intollerabile, rotto improvvisamente da una risata spontanea, la risata di Sakumi.

- Scusa Mitsui, è più forte di me! E' troppo buffo…ogni volta che ci parliamo non facciamo altro che ringraziarci!

Non riusciva a smettere di guardarla. La sua espressione, ogni suo gesto catturavano misteriosamente la sua attenzione.

- Sakumi, ti andrebbe di fare due passi? - Mitsui per primo si stupì nel sentire la sua voce pronunciare queste parole. Era come se qualcun'altro avesse parlato al suo posto, come se quei suoni si fossero articolati indipendentemente dalla sua volontà. Dopo un attimo di esitazione tentò di correggersi:
- Cioè, se non hai altro da fare…
- No, va bene! Accetto volentieri!

Dopo una breve passeggiata si ritrovarono così seduti uno a fianco all'altra sul muretto che dava sulla spiaggia.
Sakumi giocherellava con le pieghe della gonna della divisa scolastica, mentre Mitsui fissava un punto impreciso dell'orizzonte.

- Mi ha detto Kogure che sabato parteciperai allo spettacolo… - esordì il ragazzo.
- Eh già… finalmente una prova importante! Spero che i nostri sforzi saranno premiati, sai? Il preside ha esteso gli inviti ai rappresentanti di alcune scuole di danza molto esclusive… Mi piacerebbe potere essere ammessa ad una di queste…
- E' per questo che ti sei sentita male ieri? Forse gli stai dando troppa importanza…e ti stai affaticando troppo… - la guardò con la coda dell'occhio.
- Ma cosa sta succedendo? Tutti che si preoccupano per la mia salute… - rispose un po' irritata - Mi sembra di essere una bambina dell'asilo che non sa badare a se stessa! Non mi sarei mai aspettata questa critica da te, lo sai? La danza per ora è la cosa che conta di più per me… Non saranno un po' di stanchezza e un po' di sana tensione agonistica a mandarmi a tappeto… - proseguì con decisione - E poi scusa, mettiti nei miei panni: per uno stupido malessere sprecheresti l'opportunità di realizzare il tuo sogno? Rinunceresti…che ne so… a giocare una finale o una partita importante?
- No, hai ragione…
- Comunque grazie per il pensiero… - concluse dolcemente.

Tornarono entrambi a rivolgere lo sguardo verso il mare, mentre il cielo si colorava gradualmente delle sfumature dorate del tramonto.

- Mitsui?
- Dimmi…
- E' vero che quest'anno avete buone possibilità di vincere il campionato?
- Lo spero… Beh, i ragazzi sono molto bravi e io… spero di tornare al più presto in forma…Probabilmente sai che è da poche settimane che ho ripreso a giocare…
- Secondo me ce la farai! Sono certa che tornerai ad essere bravo come alle medie! Anzi, lo sarai ancora di più!
- E questo tu come lo sai?
- Oh beh, frequentavo la tua stessa scuola…Ti conoscevano tutti, anche i muri!
- Già, bei tempi quelli… - il suo sguardo si fece serio, e Sakumi temette di avere rovinato tutto.
- Non essere triste…in fondo il peggio è passato, vero?
- Può darsi… ma io non riesco ad essere così ottimista. E' che spesso mi tornano in mente tutti i casini che ho combinato, il male che ho fatto a tante persone…Non so se riuscirò mai a perdonarmelo…

Sakumi si voltò a guardarlo con dolcezza. Sentire direttamente dalla sua voce quello che provava, quello che anche lei aveva sentito, le fece uno strano effetto. In quel momento sembrava così fragile, e in qualche modo voleva stargli vicino, voleva che si rendesse conto di quanto lei potesse capirlo. Istintivamente appoggiò la sua mano su quella del ragazzo.

- …Non so se la mia opinione ti possa interessare… - iniziò timidamente - Io penso che il male più grande tu l'abbia fatto a te stesso, e se continui a ripensare a quello che è stato peggiori soltanto la situazione… Non credo che tu sia così cattivo come vuoi far credere… Hai dovuto purtroppo affrontare un momento difficile, e non sei riuscito a trovare il modo corretto per superarlo…

Mitsui si voltò ad osservarla mentre parlava, e le strinse la mano tra le sue.

- Sai Sakumi, quasi ti credo… Spero di non deluderti…
- Sono certa che non lo farai! Chiunque la penserebbe come me, se solo si sforzasse di andare oltre le apparenze… E poi tutti commettiamo degli errori, più o meno gravi…

Il ragazzo le lasciò la mano, scese dal muretto e si allontanò di qualche passo.

- Hai un'opinione troppo positiva di me. E purtroppo la gente mi considera solo uno stupido delinquente perditempo… forse è proprio quello che sono… Scommetto che se ti raccontassi cosa sono stato capace di combinare, cambieresti subito idea anche tu!

La sua voce si era fatta grave, così come il suo sguardo: fermo, profondo, severo.

- Non è vero! - sbottò Sakumi, senza farsi intimorire da quegli occhi che la fissavano duramente - Sei tu che ti sottovaluti e ti chiudi in te stesso, e non dai la possibilità agli altri di capire come sei realmente, proprio come stai facendo adesso! Non puoi pretendere di sapere cosa pensa la gente, e dovresti provare ad essere un po' più fiducioso! E non puoi pretendere di poter fare sempre tutto da solo, senza l'aiuto di nessuno…

L'atmosfera si stava facendo sempre più tesa.

- Ma tu cosa vuoi sapere? Cosa ne sai di quello che ho dovuto passare? Si può sapere?

Mitsui aveva alzato la voce, urlava tutta la sua rabbia e il suo dolore, sentimenti che non era ancora riuscito a cancellare…almeno non del tutto.
Sakumi al contrario gli rispose con un tono calmo e sereno.

- Ti sbagli… Io so perfettamente quello che provi… Non so com'è, ma anche prima che ci conoscessimo, tutte le volte che per caso incrociavo il tuo sguardo o ti ero vicino, beh, non so per quale ragione, ma sentivo chiaramente tutte le tue emozioni. All'inizio questo mi aveva non poco spaventata, avevo paura perché ero invasa da sentimenti di odio e di rabbia, di dolore e tristezza. Poi però alla partita ho percepito anche tanta speranza… Credo che sia anche per questo se quando penso a Hisashi Mitsui vedo un ragazzo orgoglioso, ma anche gentile, forte e sensibile… Vedo il ragazzo che mi ha aiutata in un momento di debolezza, vedo un campione di basket… E non me ne frega niente di chi hai frequentato o di quello che hai fatto…

Aveva ascoltato tutto senza quasi respirare. E ora non sapeva cosa dire.

- …Sakumi, io…
- …Scusami…Scusa, non avevo il diritto di dirti tutte queste cose, ci conosciamo da così poco… - rispose imbarazzata, dopo essersi resa conto delle parole appena pronunciate.
- No ti prego, non scusarti… - le rispose dolcemente - è che il solo pensiero che anche tu potessi avere un'opinione negativa di me, mi faceva stare male… E poi anch'io ho avuto l'impressione che tu potessi realmente capire quello che provo…

Si avvicinò a lei.

- Sul serio? Hai sentito anche tu?
- Sì, da quella volta che sei venuta in palestra… e poi alla partita… E' così strano…Sai, ieri sera mentre parlavamo non mi sembrava possibile riuscire a trovarmi così bene con qualcuno che conosco così poco…
- E' proprio così…

Si guardavano negli occhi, finalmente un po' più rilassati.
Sakumi fece per scendere dal muretto su cui era ancora seduta, e lui le porse una mano per aiutarla. Rimasero immobili per qualche istante così, in piedi uno di fronte all'altra, guardando quelle mani che ancora si tenevano.
Poi Mitsui dolcemente l'attirò verso di sé, abbracciandola e appoggiando una guancia tra i suoi capelli.

- Grazie Sakumi, grazie - sussurrò - …non sai quanto siano importati le tue parole…

La ragazza, stupita da quel gesto che mai si sarebbe aspettata, non riuscì a dire niente, e rispose semplicemente ricambiando quell'abbraccio così avvolgente, come per assicurarsi che le parole e i momenti condivisi fossero stati reali.

- Ora ti accompagno a casa, è tardi. - le propose, allentando la stretta.
- Ti ringrazio… - rispose alzando il viso, ancora ricoperto da un lieve rossore.

*© The Corrs

 

CAP. 8

Ho perso le parole
Vorrei che ti bastasse solo quello che ho
(…)
Sei bella che fai male
Sei bella che si balla solo come vuoi tu
Non servono parole, so che lo sai…*


Il giorno dello spettacolo.
Finalmente era arrivato.
Come tutti gli altri partecipanti, anche Sakumi fu autorizzata a non frequentare le lezioni del pomeriggio per recarsi in palestra - dove si sarebbe tenuta l'esibizione- per effettuare le ultime prove.

- Mikiko, come stai?
- …sono un po' nervosa… cioè… molto nervosa… e tu?
- Lascia stare… 'sta notte non sono riuscita a chiudere occhio… e ora non riesco a stare ferma più di due secondi…

Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere.

- Certo che siamo messe davvero male! - proseguì Sakumi - Abbiamo atteso tanto questo giorno… e ora a me viene quasi voglia di scappare!
- Già… Però pensa a come sarebbe bello se veramente qualche scuola si interessasse a noi! Dopo il liceo la nostra vita potrebbe cambiare! - esclamò Mikiko con un sospiro.

Furono raggiunte dalla signorina Masuda, che radunò tutte le ballerine del suo gruppo.

- Allora ragazze… ci siamo! - iniziò, guardando in viso tutte le sue allieve - Ho qui il programma dello spettacolo, quindi poi potrete darci un'occhiata con calma. Ora andate a prepararvi. Facciamo l'ultima prova generale, con luci e tutto quanto, poi una pausa, e infine tutte al trucco!

Le ragazze si precipitarono immediatamente verso gli spogliatoi, tranne Sakumi, che fu trattenuta dalla sua insegnate.

- Mi dica signorina…
- Ha mangiato Sakumi? - chiese, seria.
- Ehm… beh, ecco… io ho pensato che sarebbe meglio stare leggera… poi sono un po' nervosa e non…
- Incosciente! - la zittì - Per favore, non dire fesserie! Vuoi crollare sul palco forse?
- …No signorina… scusi… - rispose, abbassando il capo.
- Allora fila subito a mangiare il tuo pranzo!

Così la ragazza corse a cambiarsi, poi prese il suo pranzo, e si accovacciò in un angolino della palestra a mangiare.

"Accidenti… cominciamo bene… Ma se non ho fame non è colpa mia…sono troppo agitata! Avrei bisogno di una camomilla, altro che pranzo…" pensava, mentre ingurgitava nervosamente tutto quello che si era preparata quella mattina.

- Ciao Sakumi!

La ragazza sobbalzò letteralmente, e quasi si strozzò con un boccone di cibo. Si voltò in direzione della voce, e si trovò davanti Mitsui.

- Che spavento! Ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere in classe?
- …sì, ma non ne avevo molta voglia… - rispose, facendole l'occhiolino - così ho pensato di venire a fare due tiri…Mi ero proprio dimenticato però che la palestra serve per lo spettacolo!

Sakumi si alzò per riporre il suo cestino del pranzo, e Mitsui non poté fare a meno di apprezzare come quel suo corpicino minuto ma ben proporzionato fosse messo in risalto dal top corto e dai pantajazz che indossava. Fu una vera fatica per lui concentrare la sua attenzione sulle successive parole che gli rivolse.

- Cosa fai, ti fermi a vedere le prove? Non penso che ti divertirai…credo che assisteresti a molte crisi isteriche! Siamo tutte un po' nervose…
- Ho notato… - constatò, cercando di guardarla in viso - … quando ti ho vista stavi divorando il tuo pranzo con un'avidità… e avevi una faccia!

La ragazza arrossì e scoppiò a ridere.

- E' che la signorina Masuda mi ha obbligato a mangiare… Quindi ero anche un po' arrabbiata…
- …Allora penso che tornerò in classe…
- …ma sta sera verrai allo spettacolo? Ci saranno sicuramente Yumiko e Miyagi, probabilmente Ayako… mi farebbe piacere…
- Davvero? - le chiese, stupito da quell'invito. In fondo anche se ultimamente avevano avuto modo di conoscersi e di stare insieme, non avrebbe mai pensato che la sua presenza potesse risultarle gradita - …allora va bene…

Sakumi gli sorrise. Si accorse però che Mikiko la stava chiamando: le prove stavano per avere inizio.

- Ora devo andare, mi chiamano… A più tardi! - e corse verso le compagne, mentre Mitsui rimase ancora qualche istante ad osservarla.

Si stava poco a poco rendendo conto che forse quello che voleva da lei era qualcosa in più della sua amicizia...
Scosse la testa, come per ricacciare indietro quel pensiero, e lasciò l'edificio.

All'uscita di scuola, Yumiko attendeva l'arrivo di Miyagi e Ayako: avrebbero dovuto mettersi d'accordo per quella sera. Non appena li vide, si fece loro incontro.

- Ciao ragazzi! - li salutò, prendendo per mano il suo ragazzo.
- Ciao Yumiko… Allora per 'sta sera? - chiese Ayako.
- Hai deciso di venire anche tu allora? Ne sono felice! - esclamò Yumiko
- Sì… non posso certo perdermi la performance della nostra Sakumi! Non l' ho mai vista ballare…
- Oh Ayako… Devi assolutamente vederla!! E' bravissima, nessuna balla come lei… è la migliore…
- Ehi… fermati Yumiko… - la interruppe Miyagi - Sono certo che hai ragione…ma non ti agitare!
- Scusate…mi sono fatta prendere! E' che lei ci tiene così tanto…sono sicura che darà il meglio…Mi sto già per commuovere…

Quest'ultimo commento e soprattutto la sua espressione suscitarono le risa degli amici, e dopo un attimo di smarrimento anche la ragazza si unì a loro.

- Che ne dite se ci incontrassimo prima? Potremmo andare a mangiare qualcosa insieme… - propose Miyagi.
- Perché no? Mi sembra un'ottima idea! - assentì Yumiko - E tu Aya, cosa ne pensi?
- Beh… forse è meglio se ci andaste da soli a mangiare… non vorrei essere di troppo…
- No, perché? Dai Aya… ci farebbe piacere se ci fossi anche tu…vero Ryota?
- Verissimo! Avanti, non farti pregare…
- …e va bene… Piuttosto… Miyagi, tu sai se Mitsui verrà?
- No…purtroppo non te lo so dire. - rispose.
- Sarebbe fantastico se ci fosse anche lui… se ancora non lo fosse, sono certa che si innamorerebbe subito di Sakumi! - commentò in un sospiro Yumiko, da inguaribile romantica qual' era.

Mitsui stava lasciando il cortile della scuola, quando sentì una voce chiamarlo. Si trattava di Kogure.

- Ciao Mitsui!
- Ciao.
- Ci andrai allo spettacolo sta sera?

Il ragazzo non sapeva cosa rispondere. Da una parte ci sarebbe voluto andare, anche solo per l'invito di Sakumi. Dall'altra pensava che forse avrebbe fatto meglio a lasciar perdere. Non capiva il perché di questa sua improvvisa indecisione… quando la ragazza gli aveva chiesto di andarci, aveva accettato senza alcuna esitazione, mentre ora nella sua testa c'erano solo mille dubbi.

"Forse mi sto facendo prendere da facili entusiasmi… L'essere stato invitato mi ha fatto piacere… ma probabilmente l' ha fatto solo per cortesia…mentre per un istante mi era sembrato che forse lei…"

- …Allora Mitsui? - incalzò Kogure, interrompendo le sue riflessioni.
- Non lo so…non ho ancora deciso. - rispose, la voce priva di intonazione.
- Se ti va potremmo andarci insieme! - propose, come al solito sorridente e pieno di entusiasmo.

Mitsui si voltò a guardarlo, serio.

- Ma mi spieghi come fai ad essere sempre di buon umore? - chiese.
- Ehm… non te lo so spiegare… è il mio carattere… - rispose, un po' titubante.

Solo dopo qualche attimo decise di rispondere al compagno di squadra.

- Non so Kogure…Non so se sia un bene per me venirci…
- Perché parli in questo modo? Avanti… sarà una serata diversa dalle altre, no? Poi dovrebbero esserci anche Miyagi e Ayako...
-
" Ma quanto è insistente!" pensò Mitsui " …anche se ci fosse il padre eterno…sai quanto me ne frega…"

- E va bene... - rispose infine, rassegnato.
- Allora ci incontriamo più tardi!
- A dopo - lo salutò, incamminandosi verso casa.

"…Chissà se ho fatto bene ad accettare… chissà se le farà realmente piacere…" si disse.


- Ce l'abbiamo fatta, siamo arrivati in tempo! - esclamò Yumiko entrando in palestra - Non hanno ancora cominciato!
- Caspita, quanta gente… - commentò Ayako seguendo l'amica - Ehi, laggiù ci sono dei posti!

Si sedettero, e Yumiko cominciò a guardarsi attorno: l'edificio era gremito.

- Mamma mia…io non ce la farei ad esibirmi davanti a tutte queste persone…
- A chi lo dici! - esclamò Ayako - Spero che inizi presto, non vedo l'ora di vedere Sakumi!

Miyagi interruppe la conversazione:

- Ragazze, guardate chi è appena entrato… - disse, voltandosi verso l'ingresso.
- Mitsui… - sussurrò Yumiko, mentre un sorriso si disegnava sulle sue labbra - Avanti Ryota, fatti vedere…qui c'è ancora posto…

Kogure e Mitsui erano appena arrivati.
Il vice capitano dello Shohoku cercava con lo sguardo dei posti ancora liberi, e notò Miyagi che agitava una mano nella loro direzione.

- Avanti Mitsui…raggiungiamoli!

Con riluttanza lo seguì.
Da quando lui e Kogure si erano incontrati, era stato più silenzioso del solito. Non perché fosse arrabbiato o triste… Voleva semplicemente pensare, e non aveva nessuna voglia di parlare o ascoltare chiacchiere inutili. Come quelle che gli rovesciò addosso Miyagi non appena si sedette di fianco a lui.
Per sua fortuna la tortura fu breve: dopo pochi attimi infatti le luci si abbassarono e il sipario si aprì, lasciando spazio al preside dell'istituto e alla signorina Masuda per il discorso di presentazione.

Yumiko e Ayako si tenevano per mano come due bambine, e con gli occhi luccicanti dall'emozione attendevano l'inizio dell'esibizione dell'amica.
Miyagi le guardava divertito, mentre Mitsui fissava il palco con aria apparentemente impassibile.

Intanto, dietro le quinte, Sakumi e Mikiko erano pronte ad entrare in scena.
Quando la signorina Masuda terminò il discorso, andò verso di loro.

- Forza ragazze! - le incoraggiò sorridendo - ora tocca a voi!

Annuirono e con decisione, seguite dalle altre ballerine, presero posizione sul palco.

Sakumi inspirò profondamente, chiudendo per un attimo gli occhi, col cuore che batteva velocissimo.
La musica partì, e per la ragazza non ci fu nient'altro: le luci, il pubblico, persino le compagne… tutto era scomparso. C'era solo la musica, la passione e l'entusiasmo che le scorrevano dentro.
Non c'era niente che amasse di più di quell'ansia piacevole prima di ogni spettacolo, delle sensazioni che la invadevano e sembravano volerle scoppiare dentro, della musica che sentiva fluire nel suo corpo e che guidava i suoi movimenti… Quello che provava era come una scossa elettrica che l'attraversava dalla testa ai piedi, dandole energia, sicurezza e soprattutto tanta gioia.
Niente come danzare la faceva sentire in quel modo…Niente le aveva mai fatto provare sensazioni così intense, tanto da farle venire le lacrime agli occhi per la loro forza e la loro bellezza.

Lo spettacolo riuscì alla perfezione.
Mikiko e Sakumi ricevettero i complimenti delle loro compagne e della signorina Masuda.
Erano euforiche, e nonostante la stanchezza fisica e mentale dovute allo stress accumulato nelle ultime settimane, entrambe non riuscivano a stare ferme: si abbracciavano, saltavano, sorridevano e parlavano con tutti.

Quando lasciò lo spogliatoio Sakumi trovò una bellissima sorpresa ad attenderla: Yumiko in lacrime, ancora commossa, che le corse incontro per abbracciarla, Miyagi, Ayako, Kogure, persino i suoi genitori.
E un po' in disparte Mitsui, che la guardava sorridendo.

- Che bella sorpresa ragazzi! - esclamò, felicissima - Mamma, papà… anche voi!
- Sakumi, sei stata bravissima, la migliore! - continuava a ripetere Yumiko, senza volersi staccare da lei.

Mentre tutti si congratulavano con lei, abbracciandola senza quasi lasciarle un po' d'aria da respirare, Mitsui lasciò silenziosamente la palestra, senza salutare nessuno.
Aveva preferito così, non avrebbe saputo dire nulla di appropriato.
Si sentiva bene ora.
Vedere Sakumi così allegra, sorridente e commossa che abbracciava Yumiko e poi i suoi genitori, gli trasmise tanta serenità. Era una sensazione sconosciuta…Non gli era mai capitato di sentirsi felice per qualcuno.

Un leggero vento fresco gli accarezzava il viso mentre camminava lentamente senza meta, con davanti agli occhi ancora le immagini di lei: lei che ballava, lei che s'inchinava al termine dell'esibizione, lei che abbracciava i suoi genitori… lei che gli sorrideva, bellissima, gli occhi che sembravano dire "Aspettami".
Lui che invece non l'aveva fatto, se n'era andato.
Erano troppe le emozioni nel suo animo, troppe e troppo intense. Non sarebbe stato in grado di pronunciare una sola parola.
Aveva solo bisogno di un po' di tranquillità, per guardarsi dentro e capire, per mettere un po' d'ordine. Per cercare delle risposte… risposte che già c'erano, in un angolo del suo cuore. E che pian piano si stavano facendo strada per venire fuori.

- Mitsui! - esclamò una voce, riportandolo alla realtà.
- …Miyagi… Che ci fai qui? Mi stavi seguendo?
- Ma che dici, idiota! Abito qui vicino, e me ne stavo tornando a casa! Tu piuttosto…come mai ancora in giro?
- Cammino… non ho sonno.

Erano fermi l'uno di fronte all'altro, e si guardavano negli occhi, in silenzio.
Rivali fino a poco tempo prima, ora il loro rapporto si poteva quasi definire di amicizia.

- Allora? - chiese ad un tratto il playmaker.
- Allora cosa?
- Sei scappato senza salutare nessuno… Questo può voler dire solo due cose…
- Ah sì? Sentiamo, piccolo psicologo… - disse, con un tono volutamente sprezzante.
- Ti sei talmente rotto le palle e non vedevi l'ora di andartene… - cominciò.
- Oppure?
- Oppure hai preferito fuggire piuttosto che affrontare una persona…

Mitsui continuò ad osservarlo, poi la sua bocca assunse un'espressione divertita.

- Puoi pronunciarlo il suo nome, sai?

Miyagi, che si era aspettato tutt'altra reazione - tipo un bel "Ma fatti i cazzi tuoi" - rimase senza parole.
Mitsui invece proseguì:

- …e comunque, se proprio vuoi saperlo, sì, è proprio per questo che me ne sono andato…

Poi volto le spalle all'amico, e fece per proseguire per la sua strada.

- …Mitsui…
- Cosa c'è?
- Tutto ok?
- Sì.

*© Ligabue

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Capitolo 5
*** Capitoli 9-10 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

CAP. 9

Strade troppo strette e diritte
per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
che andare va bene, però a volte serve un motivo, un motivo
certi giorni ci chiediamo : "E' tutto qui?"
e la risposta e' sempre sì!*

- Buongiorno mamma…
- Tesoro…ti sei già alzata?
- Sì… ho fame! E poi non è così presto…

Sakumi si accomodò al tavolo in cucina e cominciò a sgranocchiare i suoi biscotti preferiti, mentre la madre le porgeva un bicchiere di spremuta.
Spostò la sua attenzione verso la finestra.
Il cielo era plumbeo e probabilmente presto avrebbe iniziato a piovere.

- Cos' hai Sakumi? - chiese la madre, vedendo la sua espressione malinconica.
- Niente… è che mi sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata più tardi. Ma credo che me ne resterò a casa… Un po' di tranquillità non può che farmi bene…

Anche il giorno dello spettacolo era trascorso. Quel momento, che per mesi aveva considerato come una sorta di punto di svolta, era passato senza che quasi se ne rendesse conto.
Come le accadeva sempre il giorno successivo ad un evento tanto atteso, non si sentiva euforica come si sarebbe immaginata, ma in un certo senso delusa, come se non tutte le sue aspettative si fossero concretizzate.
Era solo una pura sensazione, in realtà tutto si era svolto per il meglio, ma i suoi "giorni seguenti" erano stati da sempre caratterizzati da un velo di tristezza, di nostalgia verso qualcosa che per qualche misteriosa ragione non si realizzava mai.
Si chiedeva cosa sarebbe successo. Era veramente andato tutto così bene da poter sperare di essere ammessa ad una scuola importante? Oppure non sarebbe cambiato nulla, e avrebbe continuato a frequentare il liceo in attesa di un'altra occasione?

Il ticchettio della pioggia che aveva iniziato a cadere non faceva che acuire questo suo stato d'animo.

"Se ci fosse il sole, sarebbe diverso…" pensava, mentre si raggomitolava sul divano a guardare la TV.

Passarono pochi minuti, e la ragazza lasciò il soggiorno. Non riusciva a concentrarsi su quello che veniva trasmesso. Aveva anche provato a sfogliare una rivista, ma si era ritrovata a fissare sempre la stessa pagina senza capire cosa ci fosse scritto.

- Sakumi… smettila di camminare avanti e indietro… mi stai mettendo in agitazione! - esclamò il padre, vedendola vagare senza meta per la casa.
- Scusa papà… solo che non so cosa fare…
- Se io fossi stato in te, me ne sarei stato a dormire almeno fino a mezzogiorno… Hai un po' di ore di sonno da recuperare, o sbaglio?

La ragazza si sedette accanto al padre.

- Non mi andava di stare a letto… pensavo ci fosse il sole, invece…
- Perché non inviti Yumiko nel pomeriggio? - propose la madre.
- No, ha già da fare…
- E allora chiedilo ad Ayako…
- Non è una cattiva idea… dopo la chiamo! - sorrise.

****

- Sakumi, complimenti, questa torta è buonissima! - esclamò Ayako addentando l'ultima fetta del dolce.
- Grazie! Sta mattina ero talmente annoiata che mi sono messa perfino a cucinare!
- Guarda cosa ti ho portato… - la manager cominciò a frugare nella sua borsa - Le foto di ieri!
- Ma com'è possibile? Oggi è domenica… - chiese, incredula.
- Le ho fatte sviluppare in un negozio del centro commerciale… oggi è aperto…
- Fantastico! Su, fa vedere…

Passarono così un po' di tempo a commentare i vari momenti della serata precedente: Sakumi non faceva che ridere trovando ridicole le pose in cui era ritratta, mentre Ayako continuava ad elargirle complimenti.

La pioggia intanto continuava a cadere.
Sakumi si accovacciò ai piedi del suo letto, mentre l'amica guardava dalla finestra quel cielo che non accennava minimamente a tingersi d'azzurro.

- C'era anche Mitsui ieri sera… - disse Ayako.
- Lo so… gliel'avevo chiesto io di venire.
- Ma non ci sei rimasta male? Non si è neanche fermato a salutarti…
- No… per me significa molto solo il fatto che abbia accettato il mio invito.

Dopo una breve pausa, Ayako riprese a parlare.

- Fra un po' inizieremo a giocare delle partite molto importanti… potresti venire… Secondo me gradirebbe la tua presenza…
- E perché dovrebbe, scusa? E poi non voglio certo assillarlo standogli sempre dietro … Sai che mi chiedo dove abbia trovato il coraggio per invitarlo allo spettacolo? Se ci ripenso mi vergogno da morire! - disse, appoggiando la testa sul letto - Non voglio che mi trovi invadente e appiccicosa…

Ayako sgranò gli occhi nel sentire per l'ennesima volta quelle parole.

- Ma sei proprio fissata con questa storia! Sakumi, lo vuoi capire che Mitsui è un ragazzo come gli altri, e anche se non lo dà a vedere non aspetta altro che un'occasione per mettersi in mostra davanti alla ragazza che gli piace?

Sakumi si alzò e andò verso la finestra.

- Non capisco come tu possa essere così sicura di questo… Okay, si è confidato con me, e ultimamente abbiamo passato del tempo insieme…però forse quello che cerca è un'amica, una persona di cui fidarsi…
- Certo Sakumi, come no! Ma che cavolo dici? Insomma, non so se mi spiego…Stiamo parlando di Hisashi Mitsui… Hisashi Mitsui! Tu credi davvero che si sarebbe confidato con te perché ha bisogno di un'amica? E sarebbe venuto a vederti solo per far piacere ad un'amica? No, la cosa non quadra affatto!
- Aya…io non voglio farmi illusioni…

Gli occhi di Sakumi si erano fatti improvvisamente tristi. Ayako le andò accanto, e le accarezzò i capelli.

- No Sakumi… Non voglio vedere quello sguardo…Ascoltami bene: io lo vedo tutti i santi giorni agli allenamenti, e certi particolari non mi sfuggono, soprattutto da quando so che ti interessa… Quel giorno in cui poi vi siete incontrati fuori dalla palestra…avresti dovuto vederlo…Fissava in continuazione la porta, ed era molto distratto. E secondo te chi aspettava? Te naturalmente!
- Dici davvero?
- Certo! Per non parlare di ieri sera… Il suo sguardo era eloquente, te lo posso garantire! Sicuramente non ti dovrai aspettare una dichiarazione romantica da lui…però se cominciassi a lanciargli qualche segnale per fargli capire quello che provi realmente, beh, credo che si farebbe senz'altro avanti!

Le parole di Ayako riuscirono a farle tornare il sorriso.

- Chissà, forse hai ragione tu! A proposito…Ora tocca a me farti qualche domandina…Tu come stai da quando Miyagi e Yumiko stanno insieme?
- Chissà perché, ma mi aspettavo questa domanda! - esclamò ridendo - Beh, ad essere sincera all'inizio non l' ho presa per niente bene… Sai, mi ero abituata alla presenza costante di Miyagi, e avevo finito col dare per scontate tutte le sue attenzioni nei miei riguardi…Così quando l' ho saputo mi sono sentita in qualche modo tradita, messa da parte. Insomma, lui non faceva che sbandierare al mondo quando fosse innamorato di me, e poi si mette con un'altra ragazza… Lo ammetto, non è stato per niente piacevole all'inizio. Poi però per fortuna ho capito che era la cosa migliore. A lui tengo molto, gli voglio un gran bene, ma posso considerarlo come un fratello, niente di più…Quindi sapere che ora Yumiko può dargli quello che da me non avrebbe mai potuto avere mi fa solo piacere…e poi sono così carini insieme!

Sakumi annuì.
Era da tempo che avrebbe voluto chiedere quelle cose all'amica, e sentirla parlare in quel modo fu un sollievo.

- Sakumi… non mi sembri particolarmente allegra… C'è qualcosa che non va? - chiese poi Ayako.
- No, tutto bene… Solo che da sta mattina mi sento un po' giù… Chissà, forse è perché mi aspettavo che dopo lo spettacolo la mia vita sarebbe cambiata da subito! Pensa che idea assurda! Invece sono sempre qui, sono sempre la solita Sakumi, e domani inizierà la solita settimana di scuola… - rispose, sospirando. Poi riprese - Sai, mi capita spesso ultimamente di sentirmi così… Come se ogni giorno dovesse capitare qualcosa… Qualcosa che riesca a riempire la mia vita… Solo che non so che cos'è, capisci?
- Penso di sì…
- Per esempio, lo spettacolo… Per mesi è stata la cosa su cui ho concentrato tutte le mie forze, la cosa a cui ho dato la maggiore importanza… E ora che è tutto finito nel migliore dei modi, non mi sento così soddisfatta come mi ero immaginata… Mi sento esattamente come ieri, o come una settimana fa…

Ayako le sorrise.

- Penso che sia così per tutti…
- E' triste però, vero? - commentò Sakumi.


***

- Ciao, sono tornata! - esclamò Yumiko entrando in casa.
- Ciao Yumiko! - rispose la madre - vieni, è quasi pronto.

Si recò subito in cucina.
Suo padre era già a tavola che ascoltava con molto interesse le notizie trasmesse dal telegiornale come se lo riguardassero in prima persona, come se dalle parole della giornalista dipendesse la sua stessa vita.

- Ciao papà… - disse la ragazza.
Senza neppure voltarsi a guardarla le rivolse un "Ciao" poco entusiasta.

Dopo pochi minuti anche la madre li raggiunse.
Una cena ordinaria a casa Itoh: poca conversazione, specialmente tra padre e figlia, se non per brevi e banali osservazioni su quello che veniva trasmesso in TV.

- Io vado in camera mia… - si congedò la ragazza non appena ebbe terminato la cena.

Si buttò sul letto e chiuse gli occhi.
Si sentiva tremendamente stanca nonostante non avesse fatto nulla di così impegnativo, e un cerchio alla testa le impediva di rilassarsi completamente.

"Devo finire di ripassare…" si disse, e con uno sforzo immenso si alzò e si sedette alla scrivania. Aprì il libro di storia e il quaderno in cui teneva gli appunti.
Dopo aver letto pochi paragrafi si alzò di scatto, e si sdraiò nuovamente sul letto. Quasi senza che se ne accorgesse il suo viso fu presto bagnato da calde lacrime… calde e amare lacrime…

- Stupida Yumiko… stupida… - disse ad alta voce, voltandosi su di un fianco e stringendo tra le braccia il cuscino.

Ultimamente questa era una cosa che le capitava di frequente.
Yumiko Itoh… ragazza diligente, gentile e affabile, con un'ottima media scolastica, sempre circondata da amici, con un ragazzo che le voleva un bene dell'anima… Yumiko Itoh in realtà non faceva che piangere, in preda ad uno strano sentimento di sconforto che la sera, quando si ritrovava da sola, la coglieva sempre alla sprovvista, lasciandola senza difese.
E la faceva riflettere su come stava vivendo… un'esistenza piuttosto mediocre… un'esistenza ordinaria. Niente di cui fosse scontenta, certo, niente che la facesse particolarmente soffrire… Soltanto un giorno uguale all'altro, così, sempre.
In che cosa credeva? Qual'era il suo sogno? Il SUO sogno… non quello di Sakumi, neppure quello di Miyagi… Voleva qualcosa di suo in cui credere, qualcosa in cui mettere tutta se stessa… Ma non lo trovava. Mentre i suoi amici avevano da tempo scelto la loro strada, lei non l'aveva ancora fatto… o meglio, le era stato negato il permesso di farlo.
Come al solito suo padre era stato irremovibile: non avrebbe permesso che sua figlia si dedicasse a qualcosa che non fosse lo studio… Così con l'arrivo al liceo le aveva tassativamente vietato di iscriversi a qualsiasi club sportivo. Il che aveva significato costringerla a lasciare la ginnastica artistica, gli allenamenti, le gare, e la gioia che questo sport le aveva sempre donato.
Ma la sua tristezza non derivava soltanto da questo… oramai se ne era fatta una ragione.
A farla stare veramente male erano la sua incapacità di far valere il proprio punto di vista, la sua debolezza… la sua vigliaccheria. Se la testardaggine poteva essere considerata un difetto, allora lo erano senz'altro anche la troppa accondiscendenza e arrendevolezza… Inoltre si stava rendendo conto di come tutte le sue azioni avessero avuto sino a quel momento l'unico scopo di non deludere le aspettative dei suoi genitori, di tutti coloro che per qualche oscura ragione davano per scontati certi suoi comportamenti e risultati. Inconsciamente aveva sempre agito per questo… ed era diventata la persona che si aspettavano che fosse…
Sapeva che essere riuscita a prendere coscienza di questo era già un passo importante, ma non si sentiva sufficientemente forte per poter reagire alla situazione, per poter finalmente prendere in mano le redini della propria vita… e piangere era l'unica cosa che riuscisse a fare.

Con gli occhi rossi e gonfi si mise a sedere appoggiandosi alla testiera del letto e avvicinando le ginocchia al petto.
Volse il suo sguardo verso la finestra.

- … Almeno ha smesso di piovere…

*©Ligabue

CAP 10

…da adesso in poi com'è che andrà
con te che hai detto "sono qua" e davvero sei qua
(…)
da adesso in poi ci proverò
a farti avere il meglio che ho, il peggio
lo troverai da te…*


Alcuni giorni dopo Yumiko passeggiava con Ryota per le vie del centro.
Dopo una lunga settimana di pioggia il sole era finalmente spuntato, e il cielo era limpidissimo. La primavera stava a poco a poco lasciando il posto all'estate.
I ragazzi della squadra erano impegnatissimi con gli allenamenti, avevano poco tempo per prepararsi ad affrontare le migliori formazioni, quindi il capitano li teneva più che mai sotto pressione.
Fortunatamente avevano un pomeriggio libero alla settimana, così ne approfittarono per trascorrere qualche ora insieme.
Inevitabilmente finirono col ritrovarsi a parlare di quanto stesse accadendo tra Sakumi e Mitsui.

- Hai ragione Yumiko, non li capisco nemmeno io… Dopo quello che Mitsui mi aveva detto la sera dello spettacolo, ero certo che si sarebbe fatto avanti, e invece…
- Anch'io ne ero certa…

Si fermarono davanti ad una gelateria.

- Yumiko, ti va di prendere qualcosa?
- Volentieri! Entriamo?

Si accomodarono ad un tavolo vicino alla vetrata che dava sulla strada e, dopo aver ordinato, proseguirono la conversazione.

- Quindi nonostante si muoiano dietro, nessuno dei due ha ancora fatto una dichiarazione vera e propria…
- No, infatti… E anch'io non riesco a spiegarmene la ragione…E' palese quanto tengano l'uno all'altra, lo capiscono anche i sassi, eppure non sono andati oltre a questa specie di dichiarazione di stima reciproca… Sakumi insiste sul fatto che si conoscono da poco, e teme che Mitsui si possa sentire oppresso… Io a volte non la capisco proprio! Poi ci mancava solo questa storia della borsa di studio… Secondo me teme che legandosi a lui poi possa soffrire nell'eventualità si dovesse realmente trasferire…
- Invece io credo che proprio per questo dovrebbero darsi una mossa…

La cameriera arrivò con i loro gelati.

- Beh, non ci resta che aspettare… - continuò la ragazza - Ma ora basta pensare agli altri!
- Hai ragione! Questo pomeriggio è tutto per noi e ci conviene godercelo! Non so se sopravviverò agli allenamenti di Akagi!

***

Sakumi e Yumiko stavo terminando le pulizie nella loro classe.
Era ormai trascorsa una decina di giorni dallo spettacolo di Sakumi. Dieci giorni veramente intensi…

- La signora Kaneshima, direttrice dell'accademia di danza di Fukuoka(*), vorrebbe sottoporvi ad un provino insieme ad altre ragazze. Se lo supererete potrete usufruire di una borsa di studio, e frequentare l'accademia a partire dal rientro dalla pausa estiva, ma soltanto tre ragazze potranno accedervi. - comunicò la signorina Masuda a Sakumi e Mikiko - Ovviamente se la cosa vi interessa… - sorrise, conoscendo già la risposta delle sue allieve.

Sakumi aveva preso veramente sul serio la preparazione per questa prova. L'accademia di danza di Fukuoka era una delle più rinomate scuole di tutto il Giappone, e vi avevano studiato ballerini molto famosi. Quindi passava il suo tempo libero ad allenarsi con la sua insegnante, che si era offerta di aiutarla, e con Mikiko. Oltre a questo non poteva permettersi di trascurare lo studio: infatti al fine di vincere la borsa di studio, era necessario presentarsi con una buona media scolastica.

- Sai Hisashi, se supero la prova a settembre mi trasferirò a Fukuoka… terminerò là il liceo…
- Non ne sei felice? - le chiese, mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso amaro.
Sì, ne era tremendamente felice, finalmente avrebbe potuto iniziare a fare qualcosa di concreto per realizzare i suoi desideri. Però esitò nel rispondere.
- Non lo so… Dovrei lasciare tutto quello a cui tengo di più… Forse è un prezzo troppo caro… un prezzo che non sono ancora pronta a pagare…
- Quando sarà il momento saprai fare la tua scelta, vedrai… - tentò di rassicurarla.

Mitsui stava diventando sempre più importante per lei.
Nonostante non avessero l'opportunità di passare insieme molto tempo a causa dei rispettivi impegni, sembravano cercarsi proprio quando l'uno aveva più bisogno dell'altra e viceversa.
Passare solo qualche minuto con lui significava molto per Sakumi…anche senza dirsi nulla… la sua sola presenza era in grado di farla sentire bene.

- Yumiko, qui mi sembra sia tutto a posto! - esclamò Sakumi osservando la classe, lucida come uno specchio.
- Già! Come al solito abbiamo fatto un ottimo lavoro!

Lasciarono insieme l'aula.

- Come va Sakumi? E' tutto a posto?
- Fra due settimane ci sarà la prova… sono un po' nervosa…
- Devi allenarti anche oggi?
- No, la signorina Masuda non c'é… mi ha avvisata Mikiko durante la pausa. Approfitterò per studiare… Anche se non ne ho per nulla voglia! - disse sbuffando.
- Allora vieni con me in palestra! Che ne dici?
- Non lo so… vorrei, però dovrei studiare… ma sì dai, ti accompagno!

Quando arrivarono in palestra i ragazzi non erano ancora in campo. C'era solo Ayako seduta dietro una piccola scrivania che riordinava degli appunti. Si fermarono a salutarla prima di andare a sedersi sulle gradinate.
Poco dopo arrivarono tutti i giocatori.
Mitsui fu a dir poco sorpreso di trovare Sakumi insieme a Yumiko. Era la prima volta che andava ad assistere ai suoi allenamenti, e questo gli fece molto piacere.
Si avvicinò per salutarla, e poi tornò subito insieme agli altri per cominciare il riscaldamento.

- Sai Yumiko, sono contenta di avere seguito il tuo consiglio… mi sto rendendo conto che tra lo studio e la danza, sto trascurando la mia vita sociale… Hai avuto una bella idea, ti ringrazio!
- Figurati! Abbiamo tutti bisogno di qualche momento di pausa… è impossibile riuscire a dare sempre il meglio senza mai riposarsi… - disse, facendole l'occhiolino.

Sakumi le sorrise.
Yumiko le era sempre così vicina… Sapeva capirla e aiutarla in ogni occasione, sapeva sostenerla, sgridarla e consolarla. Era un'amica davvero preziosa.
E si sentiva un po' in colpa nei suoi confronti: mentre lei non faceva che subissarla con i suoi problemi e le sue ansie, Yumiko non le aveva mai fatto pesare nulla… Neppure il rapporto con suo padre… Non si era mai sfogata con lei, anche se in realtà sapeva quanto questo la facesse soffrire…

- Sakumi, ti sei incantata?
- Cosa?
- A cosa pensavi?
- Beh… Pensavo che se cambierò scuola mi mancherai… Avrei voluto diplomarmi insieme a te!
- Anche tu mi mancherai! Ma ora non pensarci … Non vorrai mica già iniziare a intristirti?
- Hai ragione!

Quando l'allenamento terminò, Mitsui al contrario dei suoi compagni non si diresse verso gli spogliatoi, ma andò da Sakumi.

- Non avevi le prove oggi? - le chiese.
- Sì, ma sono stata bidonata dall'insegnante!

Yumiko nel frattempo si affrettò a lasciarli soli e raggiunse Ayako.
Poi Mitsui continuò:

- Io vorrei fermarmi a fare qualche tiro… Mi aspetti?
- D'accordo… basta che non mi fai fare troppo tardi!
- Non preoccuparti… - e così dicendo tornò in campo.

Presto si ritrovarono soli in palestra.
Dopo un buona mezz'ora Mitsui fece una pausa, e andò a sedersi di fianco a Sakumi.

- Non è un po' noioso stare qui ad allenarti da solo? - gli chiese.
- Beh… in effetti… - rispose, passandole la palla - Potresti farmi compagnia…
- Che cosa? Non scherzare Hisashi… non ho mai giocato a basket in tutta la mia vita, e non conosco neppure le regole… Avresti potuto chiederlo a uno dei ragazzi…

I suoi tentativi di resistenza furono vani: in men che non si dica Mitsui l'aveva trascinata in mezzo al campo e la stava invitando a provare a fare un tiro.

- Dai, non è difficile… guarda come faccio io… - tirò e centrò il canestro. Ovviamente.
- Che spiritoso… Non sono neanche capace di tenere correttamente la palla…
- Avanti, magari scopri di avere un talento naturale…
- Come sei irritante… Ok, facciamo questo benedetto tiro…

E così dicendo prese la sfera e si posizionò sulla linea dei tiri liberi. Tentò di ricordare e riprodurre i movimenti che il ragazzo aveva appena compiuto…ma il risultato fu un po' diverso: la palla lanciata da Sakumi riuscì a malapena ad arrivare a rimbalzare contro il tabellone.

- Cosa ti avevo detto? - disse voltandosi.
- Ok, ok… è meglio se ti limiti a ballare… - rispose ridendo - Però un po' più di forza ce l'avresti potuta mettere… Non stavi mica facendo un passo di danza!
- Che palle che sei… Guarda che mi hai costretta tu, io ti avevo avvisato… Non c'è bisogno di prendermi in giro! - esclamò, fingendosi offesa.

Come le piaceva però vederlo ridere così… Non capitava spesso, e forse era anche per questo che lo trovava così bello.

- Sakumi… - disse poi, serio, avvicinandosi a lei e riportandola alla realtà.
- Sì?
- Grazie…

Lo guardò stupita.

- E per cosa? Non capisco…
- … Mi stai dando così tanto…
- Cosa stai dicendo Hisashi? - chiese, ancora sorpresa da quelle parole - Io…
- No, aspetta… Fammi parlare… - le disse, spostandosi dietro la panchina e appoggiando le mani sullo schienale - E' da un po' che volevo ringraziarti… per tutta la fiducia e il coraggio che mi hai dato…

Sakumi non riusciva a dire nulla… era come paralizzata, e non riusciva a staccare gli occhi da quelli di lui, così profondi, così scuri. Non era preparata a quel tipo di discorso, e soprattutto non se lo sarebbe mai aspettato in quel momento: un attimo prima era lì a scherzare e a prenderla in giro, mentre ora…

- Forse non te ne rendi conto, ma mi stai facendo diventare una persona migliore… Sei una ragazza speciale…

Si sistemò nervosamente i capelli dietro le orecchie; poi, senza abbassare lo sguardo, con il cuore in gola e gli occhi lucidi, respirò profondamente e gli rispose.

- Hisashi…hai detto delle cose bellissime… Però non mi devi ringraziare… sono certa che ce l'avresti fatta anche da solo… - sorrise e per un istante voltò la testa in un'altra direzione, facendo ricadere nuovamente sul viso alcune ciocche di capelli. Poi tornò a guardarlo. - Del resto quando hai deciso di tornare a giocare non ci conoscevamo ancora… quindi non darmi meriti che non ho! Se senti di esserti migliorato, devi ringraziare solo te stesso!
- Non credo, sai? Vedi, tu sei sempre così… così fiduciosa nei miei confronti… Invece penso che se sono riuscito a chiudere definitivamente con quel passato che tanto mi pesava, è stato grazie al tuo sorriso, sempre lì ad incoraggiarmi, alla tua semplicità, all'entusiasmo che sei riuscita a trasmettermi… E poi mi stai aiutando a capire quello che sento…

Una lacrima scivolò lungo il viso di Sakumi, che distolse ancora lo sguardo da quello del ragazzo.

- Mi piacerebbe essere come mi descrivi… Invece sono proprio l'opposto… sono insicura, lunatica, ho sempre paura di fare cose sbagliate. Come puoi dire che ti ho aiutato a capire quello che senti tu, quando io ho un casino dentro, una confusione così grande che non riesco a controllare? E poi guardami…piango sempre per niente… - e così dicendo abbozzò un mezzo sorriso, mentre con il dorso della mano si asciugava le lacrime.

Mitsui non aveva mai visto una ragazza più bella di come gli appariva Sakumi in quel momento. Nonostante tutto era vero quello che gli aveva appena confessato: era anche una ragazza tremendamente sensibile e vulnerabile, anche se cercava di non darlo mai a vedere… un po' come lui…
Le andò vicino, e con una mano scostò delicatamente una ciocca di capelli che le copriva il viso.

- Anche per questo… Anche per questo mi piaci. Non c'è una sola parte di te che cambierei…

Il suo sguardo si era fatto più dolce. Non avrebbe mai immaginato che quelle parole potessero uscire dalla sua bocca così facilmente. Ma con Sakumi era sempre stato così, sin dalla prima volta in cui si erano parlati.
Ora si sentiva sollevato e tranquillo, quasi non gli importava di sapere quale sarebbe stata la reazione della ragazza. Gli bastava vederla lì, così vicina, così bella.

Sakumi sorrise, mostrandosi apparentemente calma nonostante le forti emozioni che si agitavano dentro di lei … Nonostante il cuore battesse così forte, come se stesse per scoppiare. E nonostante quelle parole più che renderla felice avevano contribuito ad alimentare la confusione nel suo animo.

- Io… io non so cosa dire… non so cosa dire…- ripeteva, più a se stessa che a Mitsui.

Perché proprio ora?
Perché proprio ora che le veniva offerta la possibilità di avvicinarsi alla realizzazione del sogno della sua vita?
Proprio ora che probabilmente se ne sarebbe dovuta andare… e lasciarlo…
Come avrebbe voluto buttarsi tra le sue braccia e dirgli che lo amava, che avrebbe voluto stare sempre insieme a lui…
E quante volte aveva sognato che le dicesse quelle parole: "Mi piaci"… Che suono fantastico… Ancora meglio nella realtà che in tutte le sue fantasticherie…
Però c'era una parte di lei che avrebbe preferito non sentire nessuna di quelle dolcissime parole, una parte che avrebbe voluto scappare via… Per evitare un inutile ma inevitabile dolore.
Tentò per quanto possibile di razionalizzare, di capire quale fosse la soluzione migliore, ma questo non era affatto facile, era troppo confusa. E soprattutto non era facile se guardava negli occhi Mitsui, lì a pochi passi da lei, che le aveva appena aperto il suo cuore e che ora attendeva una sua qualsiasi reazione.

- Io non so cosa dire… Non so cosa dirti Hisashi! - esclamò, scoppiando a piangere e correndo in direzione della porta.

Il ragazzo con uno scatto la raggiunse e la trattenne per un braccio.

- Perché scappi così Sakumi? - chiese - Non puoi andartene in questo modo…

I lineamenti del suo volto si erano fatti più tesi.
Non avrebbe mai voluto farla piangere, e non si aspettava che confessarle ciò che provava per lei potesse avere questo effetto.
Non capiva la ragione di questo comportamento… Anche se non se lo erano mai dichiarato apertamente era chiaro che un sentimento profondo li legava… E allora perché quello che le aveva detto sembrava averla turbata così?

- Sakumi, parla per favore… Ti prego!

Dopo aver preso fiato, si girò verso Mitsui.

- Okay Hisashi… Scusami tanto, hai ragione. - sussurrò, la voce ancora rotta dai singhiozzi.

Tornarono a sedersi sulle gradinate, proprio nel punto da cui Sakumi aveva assistito agli allenamenti.
Restarono per un po' in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri.

- Hisashi… Anche tu mi piaci… - iniziò la ragazza in un sospiro, voltando lo sguardo nella direzione opposta a quella in cui si trovava Mitsui. - Mi piaci tantissimo…

Le lacrime avevano ricominciato a rigarle le guance.

- Però io, cioè noi… Dobbiamo pensare al nostro futuro… Quindi probabilmente io a settembre me ne andrò a Fukuoka, e nel frattempo tu dovrai vincere il campionato nazionale… Perché è questo che desideriamo, più di ogni altra cosa…

Lo guardò negli occhi.

- E poi il solo pensiero di non vederti più mi fa male… Mi manchi già se ci penso… Solo che non sono in grado di scegliere… Non posso scegliere tra la danza e te… In ogni caso perderei qualcosa di molto importante e ne soffrirei… mi capisci?

Mitsui annuì.
Ora tutto era più chiaro anche per lui. Purtroppo si era così concentrato sui suoi sentimenti che non aveva provato a pensare alla situazione di Sakumi e al suo punto di vista. Si era comportato da egoista, e si rese conto che avrebbe dovuto affrontare con lei questo discorso già da tempo.

- Io non voglio che tu rinunci a ballare… Lo capisco quanto sia importante per te trasferirti a Fukuoka e frequentare quella scuola. Non ti sto chiedendo questo… Ma non vedo perché dobbiamo calpestare così i nostri sentimenti… Quelli ci sono Sakumi, e non perché ne abbiamo parlato ora… Ci sono stati da sempre e lo sai benissimo. Sarebbe inutile negarli adesso, perché in ogni caso se tu dovrai partire soffriremmo lo stesso entrambi… Sia che tu accettasi di metterti con me o no…
- Hai ragione, è quello che mi sono detta tante volte anch'io… Però sono così insic…

Non le lasciò il tempo di terminare la frase. Riuscì a catturare con un bacio le sue labbra, mentre con le braccia la strinse forte a sé. Un bacio dolce e leggero, che però non esitò rendere più profondo quando sentì Sakumi stringersi ancora di più a lui, come se in quell'abbraccio stesse cercando un appoggio concreto, un rifugio sicuro.
Una risposta ai suoi dubbi.


(*) Vorrei precisare che l'accademia di Fukuoka è frutto della mia mente bacata… o meglio, non sono a conoscenza dell'esistenza di una scuola di danza rinomata in quella città^^ Passatemela pliz!

*© Ligabue

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Capitolo 6
*** Capitoli 11 ***


Something in your eyes

Autore: Ayumi

CAP 11

Like a movie scene in the sweetest dreams
Have pictured us together
Now to feel your lips on my fingertips
I have to say is even better
(…)
Tender words you say take my breath away
Love me now, leave me never
Found a sacred place lost in your embrace
I want to stay in this forever



- Sakumi, svegliati! E' tardi!

La madre di Sakumi, quando non era in viaggio, si trasformava da donna in carriera a casalinga tuttofare e si comportava come se sua figlia fosse ancora una bambina: la svegliava, le preparava la colazione, il cestino del pranzo… Tutte quelle premure che però alla ragazza davano ormai quasi fastidio: in fondo per la maggior parte del tempo era come se vivesse da sola, e aveva imparato presto ad arrangiarsi come poteva.

- Arrivo… - rispose sbadigliando, mentre la sua mente era ancora annebbiata dal sogno che era appena stata costretta ad interrompere.

Si alzò svogliatamente dal letto, avvolta dalla dolcissima atmosfera che aveva purtroppo dovuto abbandonare. Quell'atmosfera che ora la faceva sentire un po' malinconica.

"Io e Hisashi…" pensò mestamente "Io e Hisashi insieme… magari fosse vero…"

Spalancò la finestra, per trovarsi davanti un cielo scuro, ricoperto da nuvole minacciose che presagivano un temporale. L'aria non era per nulla fredda, ma molto umida, e sulla strada vi erano delle pozzanghere: quella notte aveva già piovuto.
Ulteriormente sconfortata da questa visione, cominciò a prepararsi.
Stava scendendo le scale, quando all'improvviso un pensiero, come un lampo, attraversò la sua mente. Si bloccò sui gradini e sorrise, appoggiandosi con entrambe le mani alla spalliera.

- Che scema che sono! - esclamò ridendo - Sakumi, sei proprio scema! Questa volta è vero… stiamo insieme…

Aveva riacquistato in un baleno il buonumore che solitamente la distingueva. Scese il resto delle scale saltellando, mentre canticchiava una canzoncina che si stava inventando sul momento.
Per una volta la realtà superava di gran lunga i suoi sogni, per una volta era realmente felice di essersi svegliata… Quante mattine invece aveva dovuto combattere contro quella nostalgia e quella tristezza che la riportavano senza troppi complimenti alla realtà…

La madre, nel vederla così, si preoccupò non poco. Solitamente appena sveglia Sakumi assomigliava più a una mummia che a un essere umano, a una mummia muta che per comunicare emetteva strani gemiti, e che fulminava con lo sguardo chiunque osasse rivolgerle la parola.

- Buongiorno Sakumi…
- Ciao mamma! - rispose, bevendo in un sorso la spremuta d'arancia.

In quel momento non le dispiaceva neppure essere un po' viziata, così iniziò ad assaggiare tutte le prelibatezze preparate dalla madre sotto il suo sguardo ancora sconcertato…

Uscì di casa per recarsi a scuola ancora canticchiando, mentre i suoi pensieri correvano alla sera precedente, alle parole di Mitsui, e a quel bacio che si erano scambiati…

- Io non voglio arrivare ancora ad un punto da cui guardandomi indietro mi accorgerei di avere troppi rimpianti… Anche se partirai… anche se tra di noi non dovesse funzionare. - restò un attimo in silenzio, poi si voltò verso la ragazza e le appoggiò le mani sulle spalle - So solo che con te sto bene... e se oggi non ti avessi detto tutte queste cose, probabilmente non l'avrei più fatto…e non me lo sarei mai perdonato…

Sakumi annuì soltanto, senza staccare lo sguardo dal suo.

- Sono felice che tu sia stato più coraggioso di me… - disse poi - Io non ce l'avrei mai fatta a superare tutte le mie insicurezze, le mie paure, e aprirti così come hai fatto tu il mio cuore. Anche se avrei tanto voluto. Ero come bloccata da questa paura di soffrire, e di fare soffrire te… Non mi rendevo conto che effettivamente un sentimento non diventa reale soltanto nel momento in cui se parla…Se esiste, è inutile fingere di ignorarlo… Hai ragione tu… Avremmo sofferto comunque…

Dopo poco continuò.

- Quindi tu credi che sia giusto tentare?
- Avevi qualche dubbio in proposito? - le rispose sorridendo.
- Non scherzare! - finse di sgridarlo - Comunque ti faccio i complimenti per il tuo potere di persuasione…
- Allora hai deciso?
- Ho deciso…Sì Hisashi Mitsui… Voglio stare con te…

Mitsui sorrise e l'abbracciò ancora, accarezzandole i capelli.

- Hisashi…
- Dimmi…
- Ma ne sei certo?
- Sì… Perché non mi vuoi credere? - le chiese, appoggiando la fronte su quella di Sakumi.
- Beh… perché… mi sembra troppo bello…

Gli posò poi un bacio sulla guancia e si allontanò da lui qualche passo.

- Se ti va potremmo andare a mangiare qualcosa insieme… Io inizio ad avere un po' di fame! - esclamò, voltandosi a guardarlo.
- Ok… Dammi il tempo di farmi la doccia.

Raggiunsero poco dopo la paninoteca vicino alla scuola.

- La sai una cosa Hisashi? - chiese Sakumi dopo aver sorseggiato la sua bibita.
- Cosa?
- Hai imparato al meglio la mia lezione! - rise - Sei riuscito a esprimerti liberamente, a non nasconderti! Non c'è che dire, ho avuto proprio un'ottima influenza su di te! Sono decisamente una brava maestra!

Mitsui la osservò divertito.

- Tu invece hai subito l'influenza di Sakuragi…Per fortuna che non lo frequenti spesso! Ad ogni modo è tutto merito dell'allievo… L'allievo supera il maestro!
- Non illuderti…Ne devi fare di strada prima di diventare saggio come me!

"Io e Mitsui insieme!" si disse ancora, mentre varcava il cancello d'ingresso del liceo.

Entrò in classe, e si accomodò al suo posto. Era talmente persa nella sua immensa felicità, che non si accorse degli sguardi dei compagni, tutti incollati su di lei.
Yumiko la raggiunse immediatamente, e le si sedette accanto.

- Ciao Sakumi!
- Oh Yumiko! Ciao!
- Mi accompagni un attimo in biblioteca?
- Ma…Adesso? Fra poco arriverà il professore…
- Dai, andiamo… E' una cosa breve, e manca ancora un po' di tempo!

La trascinò fuori dall'aula, sempre sotto gli occhi indagatori degli altri studenti.
Quando raggiunsero la biblioteca, si sedettero al tavolo più vicino all'ingresso.

- Allora Yumiko… Quale testo devi prendere?

La ragazza si guardò intorno per assicurarsi che fossero sole. Poi prese le mani dell'amica tra le sue, e le sorrise.

- Sakumi… Allora tu e Mitsui state insieme? Sta mattina non si parla d'altro…
- Eh? Ma tu come lo sai? - chiese stupita.
- Te l' ho detto, si parla solo di questo a scuola… Volevo avere una conferma direttamente da te!
- Beh… - cominciò timidamente - Sì… Però non capisco come facciano già a saperlo… E' successo ieri sera dopo gli allenamenti… Sono sicura che non c'era nessuno…
- A me lo ha chiesto Mamiya, quello della terza di fianco alla nostra classe… E' venuto da me perché sa che siamo molto amiche. Mi ha detto che ieri sera vi ha visti insieme al bar qui dietro, in atteggiamenti molto amichevoli… E sai com'è pettegolo…

Sakumi, sempre più esterrefatta, ascoltò il racconto dell'amica.

- Sarà anche pettegolo… Ma a chi vuoi che possa interessare se io e lui stiamo insieme o no? Sono affari nostri…
- Hai perfettamente ragione, sono affari vostri… Però non puoi negare che questa notizia susciti un certo interesse…
- Cosa intendi scusa? Se per qualsiasi coppia che si forma qui a scuola succedesse sempre tutta questa confusione…
- Sakumi… Voi due non siete una qualsiasi coppia! Rifletti un attimo… Mitsui era stato alle medie il miglior giocatore dell'anno, poi è diventato un teppista e ha scatenato una rissa in palestra, infine si è ricreduto, è entrato in squadra e si è confermato un grande giocatore di basket. Certo avrai notato che il suo nome da quel giorno è sulla bocca di tutti…

Sakumi annuì, e poi Yumiko riprese:

- E poi tu… Sei una delle migliori allieve del club di danza, dal giorno dello spettacolo tu e Mikiko siete diventate molto popolari! Non so, tira le conclusioni da te!
- Tu credi? - chiese, dopo una breve esitazione - Okay, su quanto hai detto di Hisashi, concordo… Ma io non ho mai avuto la sensazione di essere popolare…

Le sorrise, e poi si alzò dalla sedia.

- Allora vai a chiedere a qualsiasi persona in questa scuola se non conosce Sakumi Okada, e poi vediamo se non ho ragione! E ora andiamo in classe!

Inutile dire che quella giornata fu a dir poco snervante per Sakumi. I compagni non facevano che assillarla con ogni tipo di domanda relativa a lei e Mitsui.
Durante la pausa la situazione toccò il fondo: stava iniziando a pranzare in classe insieme a Yumiko, quando fu circondata in un battibaleno da Sakuragi, Ayako e Miyagi, i quali, visto che non erano riusciti a cavare nulla da Mitsui, avevano ben pensato di rivolgere a lei tutte le loro domande. Nemmeno Yumiko riuscì a difenderla dalla curiosità un po' troppo invadente degli amici, che non le lasciarono un attimo di tregua.

Quando finalmente anche la campanella dell'ultima ora suonò, Sakumi tirò un profondo sospiro di sollievo.
Yumiko la guardò divertita.

- Povera Sakumi, devi essere esausta! La celebrità ha il suo prezzo!
- Non prendermi in giro… Ora per fortuna ho la lezione, per oggi il supplizio è finito!

Le ultime parole famose.
Non solo Mikiko, ma anche le altre ragazze del club, non appena entrò nello spogliatoio, la investirono di domande e di commenti.

- Allora Sakumi… Cosa ci combini? Ti metti con Mitsui e non ci dici niente? - iniziò proprio Mikiko, guardandola con un sorriso malizioso - Avanti raccontaci tutto!
- Tutto cosa? Non c'è niente di interessante da raccontare… - rispose indispettita, iniziando a cambiarsi.
- Dai Sakumi… Non tenerci sulle spine… - incalzò Aiko.
- Dimmi un po'…come bacia? - riprese Mikiko.
- C- cosa? - chiese arrossendo - Ma che domande fai?
- Ti ha già baciata??! - chiese ancora Aiko, sempre più curiosa.
- Beh…ecco…

Fortunatamente Mikiko si rese conto dell'imbarazzo dell'amica, e pensò bene di porre fine a quell'interrogatorio.

- Scusaci! Non volevamo metterti a disagio!
- Già, è vero! - proseguì Harumi - Però Sakumi, lasciatelo dire… Sei così fortunata ad essere riuscita a diventare la ragazza di Mitsui…

Sospiro collettivo.
Sakumi non sapeva cosa rispondere, come comportarsi. Il fatto era che non aveva la minima intenzione di sbandierare ai quattro venti la loro storia. E poi si erano messi insieme solo la sera prima… Voleva tenere tutto per sé, per sé e Mitsui. Anche perché era certa che nessuno avrebbe capito che cosa li legasse veramente, e cercare di spiegarlo non sarebbe assolutamente servito.
E poi tutte queste spasimanti di Mitsui che saltavano fuori all'improvviso? Non era Rukawa quello che faceva strage di cuori? Per un breve istante fu invasa da una fortissima gelosia, che la stava inducendo a dire: "Guardate che tanto Hisashi adesso sta con me, non vi considera nemmeno!", ma fortunatamente riuscì a controllarsi. Non erano da lei questi pensieri, e li ricacciò subito indietro. Anche se non poté negare che quell'affermazione di Harumi e i sospiri delle altre non le fecero affatto piacere.

Anche Mitsui agli allenamenti non ebbe vita facile.
I ragazzi, vedendo la sua riluttanza nel raccontare dettagli sull'accaduto, avevano iniziato a stuzzicarlo facendo una battuta dietro l'altra. Insomma, ogni occasione era buona per tirare fuori l'argomento.
Ayako non era da meno…Anzi, sembrava quella che si divertiva di più a metterlo in difficoltà.
Riuscì ad ogni modo a non reagire a quelle provocazioni, per quanto ovviamente la sua impulsività glielo permise.

Dopo gli allenamenti, con Miyagi e Yumiko, camminava verso la sede del club di danza per andare prendere Sakumi.
Mentre i due ragazzi attesero fuori, Yumiko entrò per vedere se l'amica era ancora là.
La stanza però era deserta, non si sentiva volare una mosca.

" Strano…che se ne sia già andata?" pensò, perplessa.

Stava raggiungendo i ragazzi, quando dagli spogliatoi uscì Mikiko.

- Ciao Mikiko! Sai dov'è Sakumi?
- Ciao… Non lo sai? E' stata portata in infermeria…

La ragazza impallidì all'improvviso.

- Oddio…cos' ha? Si è fatta male? - chiese preoccupata.

Mikiko le sorrise.

- No, non ti agitare Yumiko… Non è niente di serio… Prova ad immaginare… Ha avuto un altro calo di zuccheri! E' quasi svenuta…
- Non ci posso credere… quella ragazza è incorreggibile!
- Sta volta non è colpa sua… Mi ha detto che non è riuscita a toccare il suo pranzo oggi… E sai che le nostre prove sono piuttosto impegnative…

Raggiunsero l'infermeria, e Yumiko convinse un agitatissimo Mitsui a farla entrare da sola per accertarsi che Sakumi stesse bene.

- Ehi, che mi combini? - le disse dolcemente, avvicinandosi al lettino.

Sakumi si voltò a guardarla e poi scoppiò a ridere.

- Yumiko, ma ti rendi conto delle figuracce che faccio? Quando hanno voluto spiegazioni sul mio malessere avrei voluto morire! Però se ci penso ora, mi viene troppo da ridere!
- E cos' hai risposto?
- Niente, che ero occupata e non avevo avuto tempo di mangiare… Sono stata sul vago! Mica potevo dire davanti alla signorina Masuda che sono stata circondata da gente troppo curiosa sulla storia mia e di Hisashi…

Si mise a sedere, appoggiando a terra i piedi.

- Adesso sto bene…

Yumiko rise, e poi l'abbracciò.

- Ora vado a chiamare Mitsui… E' qui fuori ed era piuttosto preoccupato…
- Grazie Yumiko!
- Ci vediamo domani!

Quando il ragazzo entrò, Sakumi non gli diede neppure il tempo di salutarla che gli saltò al collo.

- Ciao Hisashi! Sei qui finalmente!
- Sakumi… Come stai? L'energia l' hai già recuperata a quanto vedo…
- Non era niente di grave… - sussurrò.

Mitsui la guardava serio.

- Stai più attenta Sakumi… Cadendo avresti anche potuto farti male seriamente…
- Mi stai facendo la predica? Guarda che non ho fatto apposta a sentirmi male…Non è che sia così divertente, sai? E poi è anche colpa tua! - rispose un po' irritata.
- Colpa mia? - chiese sorpreso - Ma se oggi è la prima volta che ci vediamo?
- Sì…colpa tua! A pranzo sono stata circondata da Ayako, Ryota e Hanamichi… Tu non hai dato loro retta, e quindi sono venuti dalla sottoscritta, e mi hanno tempestata di domande…Non t'immagini che tortura!E io non sono riuscita a toccare il mio pranzo…

Scoppiò a riderle in faccia.

- Cosa te la ridi adesso? Prima fai il preoccupato e ora mi prendi in giro così spudoratamente?
- No…scusa… - disse, tentando di riprendersi. - Mi sono preoccupato sul serio, cosa credi? Ho ripensato a quando ti eri sentita male quella volta… Prometti di stare più attenta…

La ragazza annuì, improvvisamente docile come un cagnolino, e lui l'abbracciò forte.

Uscirono dall'infermeria e tornarono al club di danza, dove Sakumi aveva lasciato tutte le sue cose.
Poi mano nella mano si incamminarono verso casa.

©JLo…sempre lei^^

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Capitolo 7
*** Capitolo 12 ***


CAP. 12

 

La stazione era praticamente deserta quella domenica mattina. In fondo era piuttosto normale: erano solo le 7.30.

Faceva già abbastanza caldo, nonostante fosse ancora presto e nonostante il sole fosse nascosto dietro a nuvole velate.

 

Avresti potuto startene a letto a dormire…

Se non ti fa piacere che sia venuto, guarda che me ne vado…

 

Sakumi e Mitsui erano seduti su una panchina in attesa del treno per Tokyo. Era infatti giunto il giorno in cui la ragazza avrebbe dovuto sostenere il provino per entrare nell’accademia di danza di Fukuoka.

 

Dai Hisashi, non arrabbiarti… sono un po’ nervosa! E poi mi dispiace per te… - disse, appoggiando la testa sulla sua spalla.

 

Il ragazzo sorrise.

 

Per fortuna l’esame è a Tokyo… Così riesco a tornare per sta sera… - riprese poi Sakumi.

Quando saprai il risultato?

Qualche giorno prima dell’interruzione per la pausa estiva… Se mi ammetteranno non avrò neppure il tempo per decidere cosa fare…

Non hai ancora deciso… - disse piano, guardandola negli occhi.

 

Scosse la testa, e poi appoggiò il viso sulla spalla di Mitsui, che l’abbracciò dolcemente.

 

La voce dell’altoparlante annunciò il treno, che dopo poco fece il suo ingresso in stazione.

Sakumi prese la sua borsa, e se la caricò sulla spalla. Nel frattempo arrivò anche Mikiko.

 

Ciao ragazzi! Andiamo Sakumi?

Ciao Mikiko… Inizia a salire, ti raggiungo subito…

 

Poi si rivolse a Mitsui, che nel frattempo si era alzato dalla panchina.

 

Allora io vado… - disse, appoggiando le sue mani sulle braccia di lui.

In bocca al lupo Sakumi!

Ho una paura…

 

Senza nemmeno lasciarle finire la frase, le chiuse la bocca con un bacio.

 

Andrà tutto bene, vedrai…- le sussurrò poi all’orecchio.

 

Sakumi annuì, senza dire una parola.

 

Ci vediamo domani a scuola! - esclamò. Poi si allontanò, salutandola con un cenno della mano.

 

La ragazza salì sul treno, raggiunse Mikiko e si sedette di fronte a lei, vicino al finestrino.

Incollò il suo sguardo al vetro, su cui poteva vedere la sua immagine riflessa.

Il cuore le batteva ancora così forte… Non si sarebbe mai abituata al vizio di Mitsui di baciarla sempre quando meno se lo aspettava. Non che questo le dispiacesse, sia chiaro… solo che la coglieva sempre così di sorpresa, non sapeva mai come reagire… Anzi la maggior parte delle volte non reagiva affatto, se ne stava immobile, con lo sguardo perso nel vuoto e con le guance arrossate, senza essere in grado di dire o fare nulla.

Sorrise e sospirò profondamente. Quel bacio e tutti quei gesti affettuosi che le rivolgeva erano davvero una sorpresa per lei.

 

Siamo proprio innamorate, eh Sakumi?

 

Si voltò verso la sua compagna. Si era completamente scordata di lei. Ultimamente la sua tendenza ad estraniarsi totalmente dal mondo reale si era notevolmente accentuata, e questo creava il più delle volte situazioni molto imbarazzanti.

 

Che domande fai Mikiko?

Scusa! E’ che te ne stavi lì a sospirare, con quel sorriso stampato sulla faccia… - disse ridendo.

Uno non può nemmeno essere soprapensiero adesso?

Ma piantala! Sarebbe più semplice se lo ammettessi!

Se ammettessi cosa?

Avanti, non fare l’ingenua… Lo noterebbe anche un cieco quanto sei innamorata… Pazzamente innamorata!

 

Si girò ancora a guardare fuori.

Certo che lo era. Ed era anche tremendamente gelosa di quello che stava vivendo… delle emozioni che provava. Sentimenti così profondi, così forti… Era tutto così nuovo per lei…

E poi dire che era innamorata sarebbe stato riduttivo. Come poteva spiegare ad altre persone quello che provava quando sentiva la voce di Mitsui, quando lo vedeva giocare, quando l’abbracciava e la baciava? Semplice, non poteva. Solo chi almeno una volta si era sentito come lei in quel momento avrebbe potuto capirla.

 

Sakumi… ti sei arrabbiata? Scusa, come al solito sono stata troppo invadente…

No Mikiko… - le rispose sorridendo - Scusami tu… Hai ragione sai? Sono proprio innamorata… E’ che mi voglio tenere questa cosa tutta per me… Non so come spiegarmi… Tentare di parlarne significherebbe sminuirla, e io non voglio!

 

Mikiko annuì, e come l’amica si concentrò a guardare quel paesaggio che scorreva velocemente.

 

Non appena giunsero a Tokyo, si diressero immediatamente verso la metropolitana: dovevano raggiungere il teatro dove si sarebbero svolte le selezioni.

 

Chissà come mai proprio qui… - disse Sakumi, quasi stesse parlando a se stessa - Voglio dire, in questo teatro si esibiscono i corpi di ballo più famosi… Mi mette soggezione solo il nome di questo posto…

Beh, hai ragione… ero talmente preoccupata a prepararmi per questo esame, che non ci ho nemmeno pensato…

 

Entrarono nell’edificio e raggiunsero il punto in cui si sarebbero incontrate con le altre ragazze selezionate.

Erano già presenti alcune ballerine, circa una decina, che si erano già cambiate e stavano eseguendo esercizi di riscaldamento.

Mikiko chiese ad una di queste dove fossero gli spogliatoi, e dopo che glielo ebbe indicato vi si recò seguita da Sakumi, che si guardava intorno smarrita.

Gli spazi enormi, l’arredamento elaborato, le sale dai soffitti altissimi: tutto questo contribuiva ad aumentare l’agitazione delle due ragazze.

 

Mikiko… Mi sto sentendo male…

Che cosa stai dicendo Sakumi? - chiese, preoccupata.

Io non ce la farò mai ad entrare in questa scuola…

Piantala… Mi stai mettendo di cattivo umore…

Scusami… Forse è il posto… Non lo so, mi sento così piccola e incapace… Sono sicura che combinerò qualche disastro…

 

Mikiko le sorrise.

 

Guarda che ho paura anch’io, cosa credi? Solo che non devi prenderla così male… Purtroppo lo sapevamo che queste prove, questi confronti sono necessari per realizzare il nostro sogno… E’ il prezzo che dobbiamo pagare…

Lo so Mikiko, e non vorrei essere così tragica… Solo che nel momento in cui devo dimostrare qualcosa, perdo tutta la mia competitività… Ti giuro, mi viene voglia di ritornarmene a casa…

Parli così soltanto perché sei nervosa… Io lo so bene come diventi quando si tratta delle tue ambizioni! Vedrai che quando entrerai in quella stanza, riuscirai a dare il meglio di te!

 

Finirono di cambiarsi, e poi raggiunsero le altre ragazze.

Stavano cominciando a fare un po’ di riscaldamento, quando arrivò una donna molto bella, circa sulla quarantina. Era la signora Kaneshima.

 

E’ la direttrice dell’accademia…- sussurrò Sakumi a Mikiko.

 

La donna sorrise alle ragazze.

Iniziò poi a spiegare come si sarebbero svolti i provini, quali sarebbero state le modalità di valutazione e infine presentò gli altri quattro membri della commissione: vi erano due professori dell’accademia e due ballerine appartenenti al corpo di ballo più famoso del Giappone, conosciuto ed apprezzato anche all’estero.

 

Allora ragazze, procederemo in ordine alfabetico. Quando sentite il vostro nome, non dovete fare altro che entrare in questa sala. - disse indicando una porta alle sue spalle - Prima di cominciare la vostra esibizione vi verranno rivolte alcune domande, ma non dovete preoccuparvi: si tratta solo di un modo per potervi conoscere.

 

Entrò nella stanza seguita dagli altri membri della commissione.

Poco dopo uscì con in mano un elenco, e chiamò la prima ragazza.

 

Toccherà prima a te Mikiko… - osservò Sakumi.

Già… Beh, proseguiamo con il riscaldamento, che dici?

Okay.

 

Una dopo l’altra le ragazze entrarono nella sala. La durata della prova era piuttosto breve, circa un quarto d’ora.

 

Mikiko fu l’ultima ad essere valutata prima della pausa pranzo.

 

Allora, com’è andata? - chiese Sakumi, ansiosa.

Credo bene… Non mi sembra di avere fatto grossi errori… Comunque vada sono soddisfatta!

E l’atmosfera, com’è?

Non ti preoccupare… Mi sono trovata a mio agio, sono delle persone simpatiche e gentili!

Se penso che devo aspettare ancora almeno un’ora… Non ce la faccio più, non sai quanto ti invidio!

 

*****

 

 

La signora Kaneshima pronunciò il nome di Sakumi.

La ragazza rivolse un ultimo sguardo verso Mikiko, che le fece l’occhiolino. Poi seguì la direttrice. Era arrivato il suo momento.

 

La stanza non era molto grande, anzi, molto più piccola rispetto a come se l’era immaginata dall’esterno.

I membri della commissione erano seduti dietro ad una scrivania posta lungo la parete di fronte alla porta d’ingresso. I muri laterali erano completamente ricoperte da specchi, e vi erano le sbarre per gli esercizi.

Salutò tutti con un piccolo inchino e si avvicinò per consegnare il nastro su cui aveva inciso la base per la sua coreografia.

Nella sala c’era un profondo silenzio, e ogni piccolo rumore veniva amplificato: il rumore dei suoi passi sul parquet, del suo respiro, del battito del suo cuore. E questo non faceva altro che aumentare la tensione.

 

Allora signorina Okada… - iniziò uno dei professori, un uomo giovane, che doveva avere da poco superato la trentina - Abbiamo esaminato il curriculum relativo alla sua preparazione, e devo dire che ci ha impressionato positivamente. Sembra proprio che la sua formazione sia quasi completa.

 

Le sorrise, e questo le permise di rilassarsi almeno un poco.

 

Qual’è il suo obiettivo? - chiese poi la direttrice - Cosa si aspetta dalla nostra scuola?

 

Queste domande così dirette la colsero di sorpresa, ma dopo un attimo di esitazione, la risposta affiorò nitida nella sua mente.

 

Beh… - iniziò timidamente - Quello che ho sempre sognato è di riuscire a entrare in corpi di ballo importanti, e magari un giorno diventare una prima ballerina. E sono certa che frequentando l’accademia potrei migliorare notevolmente la mia preparazione, confrontandomi con chi ha le mie stesse ambizioni. E soprattutto riuscire ad essere ammessa sarebbe un passo importante per avvicinarmi alla realizzazione di questo mio sogno.

 

Restarono in silenzio per qualche attimo, mentre esaminavano alcuni fogli. Poi una delle due ballerine prese la parola.

 

Bene Sakumi… Aspiri al massimo, e questo è senz’altro un ottimo punto di partenza. Sicuramente sai che la nostra è una professione che dà grandi soddisfazioni, ma che comporta tanti sacrifici, e solo chi è veramente determinato, oltre che preparato tecnicamente, può arrivare in alto. E l’accademia, tra le altre sue finalità, ha quello di formare i ballerini anche in questo senso.

 

Sakumi annuì.

 

Ok. Ora non ci resta altro che vederti all’opera! - esclamò sorridendo l’altra ballerina.

D’accordo! - rispose, e prese posizione al centro della sala.

 

 

*****

 

Al termine della prova di Sakumi le due ragazze si recarono verso la stazione.

Erano entrambe stremate, quella era stata per loro una giornata piena di tensione e di emozioni. Erano inoltre consapevoli del fatto che la prova svolta quel giorno sarebbe stata decisiva per il loro futuro.

 

Salirono sul treno in silenzio, mentre il sole cominciava a tramontare.

Anche quella lunga giornata era finita.

 

Sakumi, la sai una cosa?

Cosa?

Spero proprio di essere ammessa insieme a te… Sarebbe fantastico poter continuare a studiare danza insieme!

Sarebbe meraviglioso Mikiko… Sarebbe davvero meraviglioso.

 

Così dicendo si appoggiò allo schienale e chiuse gli occhi.

Nella sua mente prese subito forma l’immagine di Mitsui.

 

“Sarebbe veramente meraviglioso?” si chiedeva “Sarebbe così meraviglioso mollare tutti, mollare Hisashi e andarmene all’inseguimento dei miei sogni?”

 

Si sentiva un’egoista. Purtroppo il pensiero che la sua partenza avrebbe potuto far soffrire le persone a cui teneva di più era sempre lì, in un angolino della sua mente, pronto a saltar fuori durante i suoi momenti di debolezza.

Non era neppure in grado di prevedere la sua reazione alla notizia dell’eventuale ammissione alla scuola. L’avrebbe accolta con entusiasmo, o come un pugno nello stomaco?

Questi dubbi non le davano tregua. Quello a cui teneva di più al mondo… Mitsui e la danza. Come avrebbe potuto scegliere? Come avrebbe potuto rinunciare a ciò che la faceva sentire viva? Come avrebbe potuto tradire ciò che sentiva?

Ma era consapevole del fatto che purtroppo avrebbe dovuto, che sarebbe stato inevitabile. E che, qualsiasi sarebbe stata la sua decisione, una parte di lei sarebbe stata infelice. Questa era la sua unica certezza.

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Capitolo 8
*** Capitolo 13 ***


CAP 13

- Yumiko, ti va di stare da me oggi pomeriggio? E’ da un po’ che non chiacchieriamo più come una volta, vero?

- Hai ragione Sakumi… Siamo troppo impegnate! - esclamò ridendo.

- Allora dobbiamo approfittare… Magari più tardi potremmo andare a fare un giro in centro!

Le due amiche uscirono dal cortile della scuola. L’idea di Sakumi era più che perfetta per quel pomeriggio. Avevano un sacco di cose da raccontarsi, ultimamente non avevano avuto modo di passare qualche ora insieme al di fuori dell’ambito scolastico. E poi c’erano Mitsui e Miyagi… il poco tempo libero che rimaneva lo trascorrevano sempre insieme a loro.

Fortunatamente quel pomeriggio i ragazzi avrebbero avuto gli allenamenti, e quindi erano libere di poter organizzarsi come meglio credevano.

- Ehi ragazze, aspettate! - esclamò una voce alle loro spalle.

Si voltarono contemporaneamente.

- Ma voi cosa ci fate qui? - chiese stupita Sakumi.

- Beh… Gli allenamenti sono saltati… pensavamo di farvi una sorpresa… - rispose Miyagi, un po’ intimidito dalla reazione dell’amica.

- Oh, Ryota… Ma certo che mi hai fatto una sorpresa! - disse Yumiko guardandolo dolcemente.

Sakumi era sempre più sconcertata: prima l’arrivo improvviso dei ragazzi, e poi Yumiko che in un istante si era scordata di lei e di tutti i programmi che avevano fatto per quel pomeriggio.

Fece spallucce e sorrise. In fondo non le dispiaceva affatto quell’improvvisata, anche se desiderava tanto passare qualche ora con la sua amica.

Guardò Mitsui, che nel frattempo non aveva pronunciato ancora una parola.

- Ciao Hisashi… - disse avvicinandosi a lui.

- Ciao…

- Cos’ hai? Sei arrabbiato?

- Io no di certo… Tu piuttosto… Non mi sembri particolarmente felice di vedermi…

- Ma cosa dici? Sono felicissima invece! Solo che non me l’aspettavo… Pensavo fossi agli allenamenti, e quindi io e Yumiko ci stavamo organizzando per il pomeriggio… Visto che è da un po’ che non stavamo un po’ insieme, avevamo deciso di passare un po’ di tempo da me a chiacchierare…

Il ragazzo cercava di mantenere uno sguardo serio, anche se in realtà stava per scoppiarle a ridere in faccia. Sakumi che cercava di giustificarsi era davvero uno spasso.

- Dai Hisashi… Non fare così… - disse ancora, abbassando lo sguardo.

Le appoggiò una mano sulla testa.

- Scherzavo Sakumi… Non ci avrai mica creduto? - disse, un po’ preoccupato.

La ragazza lo guardò negli occhi.

- Hisashi… - sussurrò - Per chi mi hai preso, scusa? Certo che non ci ho creduto! Sei tu quello che ci casca sempre invece! Sono una vera attrice, ammettilo, pensavi ci fossi rimasta male, vero? - esclamò poi ridendo.

Mitsui la guardò perplesso. Quella ragazza l’avrebbe fatto impazzire… A volte si comportava proprio come una bambina…

- Non ti sopporto quando fai così!

- Guarda che hai iniziato tu a prendermi in giro! Ma non è così semplice con me, sono troppo brava! - disse, facendogli la linguaccia.

Più in là Yumiko e Miyagi li osservavano divertiti.

- Chi è il più deficiente tra i due? - chiese Miyagi ridendo.

- Non saprei… è difficile da dire… - rispose. Poi rivolgendosi agli amici - Avete intenzione di stare qui ancora per molto?

- No Yumiko, hai ragione! Perché non venite tutti da me? Mangiamo qualcosa e poi vediamo cosa fare!

Yumiko e Miyagi accettarono subito.

Sakumi si rivolse poi a Mitsui.

- Va bene anche per te, vero?

- D’accordo…

Arrivarono a casa di Sakumi che non appena fece il suo ingresso fu travolta da quella che sembrava una piccola furia…

- Sakumi, sei arrivata finalmente!

- Ciao piccolina! Che sorpresa! Sei qui con la mamma?

- Sì, è di là con la zia!

Sakumi prese in braccio una bambina bionda, che subito la ricoprì di baci. Poi si voltò verso gli altri, che la osservavano incuriositi .

- Ragazzi, questa è la mia cuginetta Mei!

Mei li salutò muovendo la mano, e poi corse in salotto, dalla madre.

- Sakumi… Ma quella bambina ti assomiglia tantissimo! - disse Miyagi.

- Lo so Ryota… E dire che siamo solo cugine… Non è un tesoro?

- E’ una bambina dolcissima! - le rispose Yumiko.

Mei era una vivace bambina di cinque anni, ed effettivamente assomigliava molto a Sakumi: stessi capelli chiari, stessi occhi castani, stessa espressione. Era una cosa che colpiva molto chi le vedeva insieme, tanto che il più delle volte venivano prese per sorelle.

E Sakumi la considerava proprio come una sorellina, le era molto affezionata, e lo stesso valeva per Mei.

- Ehi Sakumi, cosa aspetti a fare entrare i tuoi amici? Così me li presenti! - esclamò la madre, che intanto li aveva raggiunti all’ingresso.

- Sì mamma…eccoci… - poi indicando i ragazzi fece le presentazioni - Allora, lui è Ryota Miyagi, c’era allo spettacolo, te lo ricordi?

- Certo…il fidanzato di Yumiko! Ciao Ryota!

- Salve signora… - disse il ragazzo.

- Lui invece è Hisashi… Hisashi Mitsui…

- Buongiorno…

- Ciao Hisashi…finalmente ho il piacere di conoscerti! - esclamò sorridendo, stringendogli la mano. - Avanti, non restate qui…Andate pure a sedervi!

Mentre si spostavano nell’altra sala, la mamma di Sakumi trattenne per qualche istante la figlia.

- Che c’è mamma?

- Niente…volevo solo farti i complimenti! E’ davvero un bel ragazzo! Hai degli ottimi gusti, sei tutta tua madre! - disse, con una punta d’orgoglio nella voce.

- Mamma, ti prego… Evita di metterlo in imbarazzo con i tuoi commenti! Io ci sono abituata, ma lui…

- Non ti preoccupare! A proposito Sakumi, è arrivata una lettera per te, è in camera tua…

- Una lettera?- chiese con impazienza - La risposta dell’ accademia?

La donna non fece in tempo ad annuire che Sakumi si precipitò come un fulmine al piano di sopra.

Gettò la cartella sul letto e si avvicinò alla scrivania, su cui era appoggiata la lettera.

- Eccoti qui… - sussurrò, prendendo la busta tra le mani.

Una normalissima busta bianca, con stampato sul retro il suo indirizzo, e dalla parte opposta il logo della scuola, in caratteri poco elaborati di colore verde.

Stette ad osservarla per un po’, passandosela da una mano all’altra. Poi la posò di nuovo sulla scrivania e si sedette sulla sedia, guardando davanti a sé.

Non aveva il coraggio di aprirla. Era curiosa, certo, e l’aveva aspettata con tanta ansia: in fondo da quella lettera dipendeva il suo più imminente futuro. Però era più forte di lei, il contenuto di quella busta le faceva paura, una tremenda paura. Una parte di lei purtroppo non riusciva ad accettare che quella risposta, qualsiasi fosse stata, l’avrebbe portata inevitabilmente a dover rinunciare a qualcosa a cui teneva moltissimo.

Si alzò e raggiunse l’armadio. Ne tirò fuori una maglietta aderente a maniche corte nera e un paio di pantaloni rossi, leggeri, e subito li indossò.

Senza più dare attenzione alla lettera, mosse qualche passo verso la porta, e afferrò la maniglia. Si soffermò in quella posizione qualche attimo, poi si decise ad uscire dalla camera.

- Ehi Sakumi, credevamo ti fossi persa! - disse Yumiko, che era salita per chiamarla.

La ragazza non rispose, e Yumiko notò subito la sua espressione… Un’espressione strana, distaccata, come se i suoi occhi non vedessero realmente ciò che aveva intorno, ma si fossero posati su qualcosa a lei sconosciuto.

- Sakumi cos’ hai?

Quella domanda sembrò riportarla alla realtà. Si voltò verso Yumiko, e tentò di abbozzare un sorriso.

- E’ arrivata…la risposta della scuola…

- Com’è andata? Avanti, sono curiosa!

- Beh, non lo so, non l’ ho ancora aperta… Lo farò più tardi… - e così dicendo superò l’amica e si recò al piano di sotto.

Yumiko rimase per qualche attimo ferma a osservarla.

Era un momento molto importante per l’amica, forse il più importante di tutta la sua vita, e avrebbe tanto voluto starle vicino per aiutarla ad affrontarlo. Ma non sapeva come fare. Anzi, era quasi certa di non poter fare nulla. Sakumi in questa situazione non aveva bisogno di lei, bensì di Mitsui. In fondo era qualcosa che riguardava anche lui e dovevano senza ombra di dubbio affrontarla insieme.

Temeva però che Sakumi avesse già deciso di non appoggiarsi a nessuno. Probabilmente non ne avrebbe fatto parola con Mitsui e avrebbe aperto quella busta da sola, per evitare di coinvolgerlo troppo, per evitare di trasmettergli la sua sofferenza. E questa cosa la preoccupava tantissimo.

****

Allora, come sta la mia nipotina?

Bene zia! Li hai già conosciuti i miei amici?

Sì, tua mamma ha già fatto le presentazioni.

Sakumi si volse poi verso Mei, che nel frattempo si era beatamente accomodata in braccio a Mitsui.

E tu Mei, cosa ci fai lì? - le chiese, fingendosi arrabbiata - Siediti subito sulla sedia!

No, io sto qui! - le fece una linguaccia e scoppiò a ridere.

Questa bambina è incorreggibile… - sospirò sedendosi e iniziando a bere il suo the.

Il pomeriggio trascorse serenamente: grazie alla presenza dei suoi amici e della piccola Mei, la ragazza riuscì a distrarsi, e non ebbe quasi modo di pensare alla lettera che ancora l’attendeva in camera sua.

Bene ragazzi - disse poi la madre di Sakumi - Noi vi salutiamo. Sakumi, io e papà sta sera stiamo a cena dagli zii, quindi non aspettarci.

Va bene mamma.

Dopo che ebbero salutato i ragazzi, Sakumi accompagnò la madre, la zia e Mei alla porta.

Allora Mei, fa’ la brava mi raccomando! - disse salutando la bambina, che annuì sorridendo.

Sakumi, invita Hisashi per cena… Non vorrai stare a casa da sola? - propose la madre.

Beh, io…

Sì! È un’ottima idea! - esclamò la zia - Pensa che bella cenetta romantica! Su Sakumi, entra e chiediglielo, cosa aspetti?

Sakumi era perplessa. Non bastava la madre con il suo comportamento fin troppo giovanile ed esuberante… Ora ci si metteva anche la zia, che anche se aveva soltanto ventotto anni, era pur sempre sua zia! A volte non sapeva se ritenersi fortunata o no della famiglia in cui era capitata…

Povera me! Cos’ ho fatto di male?

Dai Sakumi, smettila di lamentarti! Le tue amiche se le sognano una mamma e una zia come noi! - le rispose ridendo la madre. In fondo aveva ragione.

Quando rientrò, trovò Yumiko e Miyagi che stavano salutando Mitsui.

Ma ragazzi, andate già via? - chiese loro.

Sì, dobbiamo proprio scappare, si è fatto tardi… - le rispose frettolosamente Yumiko. - Ci vediamo domani a scuola!

Dopo che se ne furono andati, Sakumi si voltò verso Mitsui, che era in piedi, appoggiato allo stipite della porta della cucina.

La tua cuginetta è un vero uragano! - le disse.

Eh già… Però sei fortunato, le stai simpatico… Sai, è strano: solitamente non si comporta così con le persone che non conosce, si intimidisce. Sei riuscito a farle una buona impressione, e ti assicuro che con Mei non è facile!

Aveva conosciuto un lato nuovo di Mitsui: non sapeva gli piacessero i bambini, e non l’avrebbe mai immaginato. Probabilmente non lo sapeva nemmeno lui! Vederlo parlare e giocare con Mei era stato sorprendente, era così naturale, così spontaneo! Avrebbe potuto rimanere a guardarlo per ore.

Gli sorrise, e poi decise di farsi avanti e di invitarlo a cenare da lei. Anche se si trattava solo di un ridicolo invito a cena, non si era mai sentita così imbarazzata: non aveva mai cucinato per un ragazzo e non aveva mai cenato da sola con un ragazzo a casa sua… E poi c’era quella maledetta lettera da aprire che complicava le cose…

Decise però di evitare inutili giri di parole e di arrivare subito al dunque.

Hisashi, ti va di stare a cena da me?

Cosa? - le rispose lui, sorpreso.

Beh, ti ho chiesto se vuoi fermarti per cena… Guarda che sono brava a cucinare, ti ricordo che per la maggior parte del tempo qui ci vivo da sola!

Non volevo dire questo… - si scusò avvicinandosi. Poi le prese una mano - Sakumi… Yumiko mi ha detto della lettera…

La ragazza s’incupì all’improvviso. Avrebbe voluto essere lei a dirglielo. Ma Yumiko l’aveva preceduta, e poteva indovinarne il motivo. Aveva capito la sua intenzione di volerla aprirla da sola, e di affrontare l’argomento con Mitsui solo in un secondo tempo, con calma, senza coinvolgerlo troppo.

Pensando al gesto dell’amica, improvvisamente si rese conto di quanto in realtà averlo vicino in quel momento le sarebbe stato di conforto, e che in fondo aveva anche lui tutto il diritto di sapere subito quella risposta.

Sì Hisashi, è arrivata… - rispose abbracciandolo - Non riesco ad aprirla…

Mitsui non sapeva cosa dirle, e quindi si limitò a rispondere all’abbraccio. Quali parole avrebbero potuto esprimere quello che sentiva in quel momento? Avrebbe voluto farle capire che le sarebbe stato accanto, che in ogni caso l’avrebbe sostenuta nella sua scelta e che non sarebbe stato giusto volerlo escludere da questo momento così importante. Che nonostante tutto anche lui purtroppo temeva il contenuto di quella lettera, e che non sapeva proprio cosa sperare di vederci scritto.

Non ce la faccio. È più forte di me. - proseguì Sakumi - E dire che l’ ho attesa così tanto… Mi sembra di impazzire, eppure lo so che presto o tardi dovrò aprirla e regolarmi a seconda di quella risposta… Non posso fingere che non esista, anche se adesso lo vorrei tanto…

L’apriremo insieme, ci sarò io con te, avrebbe voluto dirle per poterle infondere un po’ di coraggio. Ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.

Le accarezzò il capelli, e poi l’allontanò leggermente. Le fece alzare il viso e le posò un bacio delicato sulle labbra.

Cosa mi prepari per cena?

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Capitolo 9
*** Capitolo 14 ***


CAP. 14

 

Ain’t funny how one moment

Could just change your life

And you don’t wanna face what’s wrong or right

And it’s strange how fate can play a part

In the story of your heart*

 

 

-          No Hisashi, lascia stare… Sistemerò più tardi qui…

-          Fammi almeno sparecchiare…

-          Non se ne parla! – gli disse prendendo i piatti che il ragazzo teneva in mano – Sei mio ospite, siediti e stai buono!

 

Così Mitsui tornò a sedersi, mentre Sakumi riponeva i piatti nella lavastoviglie.

 

-          Sai che non sei male come donna di casa?

-          Se è un complimento ti ringrazio! Con il fatto che i miei sono spesso fuori città ho dovuto imparare ad arrangiarmi… La cena ti è piaciuta?

 

Il ragazzo annuì.

 

Dopo pochi minuti Sakumi tornò a sedersi di fronte a lui.

 

-          Qui ho sistemato… - disse.

 

Poi uno strano silenzio scese tra loro.

Un silenzio denso di tutte le preoccupazioni che da giorni non li abbandonavano.

 

Sakumi si mordicchiava nervosamente le unghie, Mitsui fissava intensamente il muro, come fosse stato la cosa più interessante che avesse mai visto.

 

Ad un tratto la ragazza si alzò e così fece Mitsui, di riflesso.

 

-          Penso che sia arrivato il momento… - sussurrò.

-          Già…

-          Okay. Andiamo…

 

Raggiunsero così la stanza di Sakumi.

Lei andò a sedersi alla scrivania, mentre il ragazzo rimase in piedi, sulla porta.

 

-          Avanti Hisashi, entra…

 

Dopo un attimo di esitazione fece come gli era stato detto.

Si guardava intorno.

La camera di Sakumi… Ogni piccolo angolo parlava chiaramente di lei… Poster di ballerine, le sue scarpette di danza classica riposte con cura su uno sgabello… Libri, tanti libri. E tante fotografie: dei suoi spettacoli, della sua famiglia, delle amiche… di loro due.

Ma non era questo a cui doveva pensare.

Era lì per una ragione precisa… Doveva starle vicino. Doveva aiutarla ad essere forte.

 

-          Questa è la busta… - gli disse, avvicinandosi.

 

Mitsui la prese. Possibile che da quella busta dipendesse il futuro di Sakumi? Non gli riusciva di crederlo. Non gli riusciva di capire come, una volta lettone il contenuto, tutto sarebbe cambiato per lei… per loro…

 

-          Tieni Sakumi, aprila… E’ inutile aspettare ancora…

-          Lo so… Perché non la apri tu?

-          Che cosa? No, devi essere tu a farlo… Io non posso… Non posso proprio…

 

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per cancellare la paura che vedeva nei suoi occhi, si sentiva così inutile…

 

-          Okay Hisashi… - gli disse – Ora la apro. Però… - s’interruppe, e dopo aver posato di nuovo la lettera, afferrò le mani del ragazzo tra le sue – Però prima voglio che tu sappia che qualsiasi sarà la risposta, io l’accetterò e sarò forte.

-          Sakumi…

-          Se fossi ammessa e dovessi partire, beh, ci potremmo comunque vedere durante le vacanze, perché io tornerei qui… Ci sentiremmo ogni giorno, io ti scriverei sempre… Non ti dimenticherei mai… E poi studierei per diventare una grande ballerina, e tu nel frattempo diventerai il giocatore più bravo…

 

Gli strinse ancora più forte le mani, e cercò il suo sguardo. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime, ma non avrebbe pianto.

 

-          Se invece la risposta fosse negativa… Resterei qui con te, continuerei a frequentare il club della scuola. Magari finito il liceo riuscirei ad entrare in un’altra accademia altrettanto valida… Ad ogni modo non smetterò di sperare e impegnarmi…

 

Mitsui le accarezzò dolcemente la guancia e la baciò sulle labbra. Poi le sorrise, e si avvicinò insieme a lei alla scrivania.

 

Sakumi cercò un suo ultimo sguardo, un ultimo incoraggiamento.

Poi aprì lentamente il cassetto della scrivania e vi fece scivolare all’interno la mano. Afferrò il tagliacarte, e cominciò ad aprire la busta. Lentamente.

Il cuore le batteva fortissimo. L’emozione e la paura erano talmente grandi che non riusciva completamente a rendersi conto delle azioni che stava compiendo. Era come se all’improvviso la sua persona si fosse scissa in due: una distaccata e fredda che apriva la busta, e l’altra irrequieta e nervosa, che soffriva nell’osservare dall’esterno i movimenti della prima.

 

Mitsui la guardava in silenzio.

Si era creata una strana atmosfera di tensione, nella quale gli sembrava impensabile poter compiere anche il gesto più insignificante. L’aria nella stanza sembrava essere diventata improvvisamente densa e pesante, il tempo sembrava scorrere a fatica.

 

-          Okay – disse Sakumi estraendo il foglio contenuto nella busta.

 

Incontrò di nuovo lo sguardo di Mitsui.

Come se una forza estranea si fosse impossessata di lei, scoppiò improvvisamente a ridere, a ridere a voce alta.

 

-          Non possiamo farci ridurre così da una stupida lettera… - disse poi, tornando seria. – Non è vero Hisashi?

 

Il ragazzo non rispose, ma continuava a tenere gli occhi fissi nei suoi.

 

-          Cosa vuoi che cambi? Ho sbagliato ad ingigantire così questa cosa, a coinvolgere anche te. Anzi, lo sai cosa ti dico? Che mi sono comportata proprio da stupida bambina capricciosa ed egoista, e che mi ci faccio una bella risata sopra! – un’altra fragorosa risata, tutt’altro che spontanea, tutt’altro che realmente divertita.

 

-          Hisashi, dovresti ridere anche tu! Ne abbiamo fatto una tragedia, che stupidi! In fondo cosa vuoi che sia?! Non è mica una sentenza di morte…

 

Ma Mitsui non aveva accennato il benché minimo sorriso.

L’afferrò con forza per un braccio e l’attirò vicino a sé.

 

-          Lasciami subito Hisashi! Si può sapere che hai? Mi fai male…

 

Non allentò la presa, e nemmeno addolcì il suo sguardo.

Avvicinò il suo viso a quello di Sakumi, che lo fissava sorpresa, con gli occhi sbarrati.

 

-          Basta, piantala adesso. – le disse lentamente, senza alzare la voce.

 

Poi la lasciò di scatto, e si allontanò di qualche passo, voltandole le spalle.

La ragazza guardava a terra, disorientata, massaggiando con la mano il punto del braccio che Mitsui le aveva stretto così forte.

 

Scese il silenzio. Di nuovo.

E insieme al silenzio scesero le sue lacrime.

Da troppo teneva dentro di sé la tensione, la paura, i dubbi legati a questo passo che stava per compiere… o che non avrebbe mai compiuto.

Da troppo tempo desiderava piangere e sfogarsi con qualcuno, ma il suo orgoglio e la volontà di non coinvolgere le persone a cui voleva bene l’avevano sempre spinta ad essere forte, a stringere i denti ed andare avanti.

E ora era giunta al limite, non ce la faceva più.

 

Il ragazzo si voltò verso Sakumi e mosse qualche passo verso di lei, senza dire niente. Piano con una mano le accarezzò i capelli.

Bastò soltanto quel lieve contatto a dissolvere quella poca forza che le restava.

Si buttò tra le braccia di Mitsui e pianse a lungo, come una bambina.

 

****

 

Sono stanchissima…

Hisashi se n’è appena andato a casa, nonostante avesse insistito per rimanere. Ma si era fatto troppo tardi, anche per lui. E domani mattina c’è la scuola.

E io non riesco a dormire.

Non so per quale motivo abbia deciso di scrivere proprio ora… Proprio ora che mi sembra di essere soltanto un contenitore vuoto, con pochi  pensieri sconnessi in testa. E senza emozioni. O meglio, senza le emozioni che immaginavo sarebbero esplose nel conoscere quella risposta. No, probabilmente davvero senza emozioni.

L’unica cosa che sento è un forte distacco da tutto. Come se quella lettera riguardasse un’altra persona, un’altra vita. Ma non la mia.

Mi sento spettatrice, e non protagonista, e per giunta una spettatrice per nulla coinvolta.

Avevo immaginato migliaia di volte il modo in cui mi sarei sentita. Credevo che avrei provato una marea di sensazioni contrastanti...gioia e dolore, amarezza e soddisfazione… Niente di tutto questo. Nessuna reazione, né prima, né ora. Niente di niente.

Perché?

Eppure si tratta del mio futuro, del MIO futuro. Possibile che non me ne importi più niente? Possibile che non m’importi più nulla della danza, di Hisashi, di me?

E’ che non riesco a rendermi ancora conto di quello che ho letto. Forse non voglio rendermene conto.

Come se tra me e quel foglio ci fosse una barriera. I miei occhi leggono quelle parole, ma io non le capisco. Le vedo, ma non le capisco.

E più ci penso, più leggo quei caratteri, più sento il distacco aumentare.

Più ci penso e più questo senso di estraneità si impadronisce di me.

Probabilmente domani riuscirò a realizzare meglio quello che dovrò fare. Forse domani finalmente riuscirò a provare uno straccio di emozione… Che sia positiva o negativa poco importa. Non riesco a sopportare l’idea di essere diventata così indifferente a… a tutto… Indifferente in generale.

Ma non credo di esserlo diventata… Non posso… Prima di conoscere la risposta io ero tesa, nervosa e intrattabile… Sentivo il cuore aumentare il ritmo dei suoi battiti. E poi ho pianto. Ho pianto a lungo, forte, lasciandomi andare completamente. Io avevo paura, soffrivo.

Poi basta, il vuoto completo…

Mi rivedo mentre, con una freddezza che non mi è mai appartenuta, prendo il foglio, lo spiego e lo leggo. Rivedo quelle parole stamparsi nitide nella mia mente; nitide, ma come se fossero prive di significato.

Rivedo Hisashi osservarmi in attesa di conoscere il “verdetto”, e sento la mia voce pronunciarlo, scandendo bene ogni singola parola. Poi Hisashi che mi abbraccia e che mi dice “Mi dispiace” ripetutamente, mi abbraccia forte e mi bacia sulla fronte.

E poi ancora io… Io che  resto immobile come una stupida sempre tenendo tra le dita quel foglio. Io seduta sul letto e Hisashi di fianco a me che non smette di tenermi la mano.

Siamo stati così un sacco di tempo…

E  non lo ringrazierò mai abbastanza  per come si è comportato con me sta sera… Se lui non fosse stato qui con me… No, lui ha detto che ci sarà sempre, e gli voglio credere…

Domani dovrò dare la notizia anche agli altri.

Questo mi spaventa… E’ incredibile, ma è inutile non ammetterlo… Temo il loro giudizio.

Io ho fallito in quello che credevo essere l’unica cosa che riuscissi a fare… Non voglio compiangermi, è inutile… Quindi domani li affronterò tutti, con un bel sorriso stampato sulle labbra. Yumiko e Ayako. La signorina Masuda. E poi Mikiko. Chissà se lei ce l’ ha fatta…

Ora cercherò di dormire… Tutti questi pensieri hanno peggiorato il mio mal di testa.

Buonanotte…

 

****

 

Sakumi appoggiò il suo diario sul comodino e spense la luce della lampada.

 

Dalla finestra socchiusa entrava una leggera brezza, che portava con sé il tipico profumo delle notti estive. Un profumo delicato, che le ricordava tanto la sua infanzia, i giochi con gli amici e l’allegria delle feste popolari. Quando tutto era più semplice, fresco… Quando non conosceva la delusione, perché la vita le regalava spontaneamente tutto quello di cui aveva bisogno. Quando ogni cosa era divertimento, era un gioco.

Immagini confuse si susseguivano nella sua mente… Immagini, parole, voci del passato che si mischiavano con quelle del presente.

 

Si girò su di un fianco e strinse forte il cuscino.

Poi pian piano la stanchezza ebbe il sopravvento, e si abbandonò ad un sonno pesante e senza sogni.

 

 

 

 

 

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