Alleg(er)iant

di Queenlife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Cinquanta ***
Capitolo 2: *** Capitolo Cinquantuno ***



Capitolo 1
*** Capitolo Cinquanta ***


TRIS

Mentre digito la password come Caleb la ha recitata poco fa sento il primo sparo arrivare. Avverto la sensazione di dolore al polpaccio, ma devo continuare a digitare, devo riuscire. Ce la devo fare.
Sento un secondo sparo e mi affretto a premere il pulsante verde, poi avverto il terzo, ma non sento dolore, non ho sentito il secondo colpo arrivare e nemmeno il terzo. Un rantolo alle mie spalle mi avverte del dolore di qualcun altro. Mi giro e vedo David riverso sulla sua sedia a rotelle, due fori, uno sulla pancia, l'altro in pieno petto. Mi giro cercando il responsabile ed è allora che lo vedo: fermo sulle sue gambe, dritto e fiero, non insicuro e teso come lo ho visto in questi giorni, fiero come lo vedevo un tempo.
"Caleb..."
Mio fratello si gira e sembra quasi sorridermi anche se lo leggo nei suoi occhi il terrore per quello che ha fatto. Ha la stessa postura di Tobias perchè è lui che gliela ha insegnata. Faccio per andargli incontro, per abbracciarlo, finalmente, per dirgli che lo ho perdonato perchè lui mi ha salvato la vita. Ma mentre mi avvicino lo vedo improvvisamente crollare su sè stesso come un burattino senza più fili che lo reggano. Mi si gela il sangue nelle vene mentre gli corro incontro.
Lo prendo fra le braccia chiamandolo, piangendo, lasciando andare rabbia, rancore e frustrazione. Ma Caleb non si muove, è una bambola senza vita fra le mie mani. Il siero della morte alla fine ha avuto la sua vittima.
Nemmeno mi accorgo dell'arrivo di Matthew che mi strappa via con forza perchè il siero si sta diffondendo e perchè fra poco arriveranno le guardie. E' solo quando finalmente rientriamo nell'atrio che l'adrenalina mi molla e io crollo sulla mia gamba ferita.
Caleb mi ha salvato la vita. Vorrei che Matthew se ne andasse, che mi lasciasse sola con il mio dolore perchè ho perso anche l'ultimo brandello di famiglia che mi era rimasto, ma lui non mi lascia sola.
"Tris devi andare in ospedale..." Lo sento mormorare, ma a me non importa andarci. Io voglio restare qui. Anzi voglio andare in quella maledetta stanza a riprendere il corpo di mio fratello e restare con lui e dirgli che lo avevo davvero perdonato, che non doveva salvarmi, non doveva entrare lì, specie senza nessuna tuta di protezione. Mi corre un brivido lungo la schiena.
"Matthew...se...Caleb avesse avuto la tuta si sarebbe riuscito a salvare?" Lo guardo mentre con il dorso della mano cerco di levarmi le lacrime dal viso.
Matthew sospira e si fa pensieroso.
"No lo sai. Il siero della morte era troppo potente persino per la tuta."
Abbasso lo sguardo "Pensavo di averlo smaltito tutto io..."
Matthew mi guarda preoccupato "Tu? Ma non dovev...oh.." Vedo la scintilla di chi ha appena compreso tutto balenare nei suoi occhi.
"Tris...non pensare a se sarebbe sopravvissuto indossando la tuta solo per darti la colpa di avergliela portata via..."
Il mio sguardo si fa duro mentre incontra di nuovo il suo.
Io gli ho portato via la tuta per entrare al suo posto e non la ho nemmeno indossata, se gliela avessi lasciata ora la mia unica famiglia sarebbe qui. Non abbandonata in una stanza insieme al cadavere di un uomo pazzo e sadico.
Matthew sospira di nuovo "Caleb aveva studiato quel siero, sapeva che non c'erano speranze per lui. E ha deciso comunque di sfidarlo per salvarti, Tris, perchè per lui è diventata quella la priorità alla fine. Salvare te."
"Lo avevo già perdonato..."
"E allora forse non lo ha fatto solo per senso di colpa. Andiamo ti porto in ospedale."
Mentre Matthew mi solleva ripenso a quello che ha detto Tobias sugli Abneganti. A come ho pensato mentre entravo in quella stanza al posto di Caleb che la mia scelta era giusta, che lo stavo salvando. E come invece alla fine lui abbia salvato me. E mentre ci penso capisco che Caleb mi voleva davvero bene. Che lo ho continuato a definirlo e a pensarlo come codardo, ma che alla fine è morto da coraggioso. Tobias aveva ragione, se questo era l'unico modo che aveva per dimostrarmi il suo amore io devo lasciarlo andare e basta. Non farmi paranoie sulle mie colpe. Si è sacrificato per me perchè stessi bene...devo andare avanti, ha ragione Tobias.
Tobias... No Caleb non era l'ultimo frammento della mia famiglia, perchè io ho Tobias. E Tobias è la mia famiglia.




NOTE DELL'AUTRICE:
Personalmente è così che mi sono immaginata andasse il capitolo 50, personalmente ho pensato che il libro avrebbe avuto più senso se fosse finito così che in altri modi, ma con questo non voglio assolutamente infangare il lavoro della Roth. Lei lo ha pensato in un modo diverso, io così. Spero solo che a quelli che leggeranno di voi piacerà la mia visione della storia, sicuramente meno strappalacrime. 
Vi ringrazio se avete letto e se volete commentare e cercherò di aggiornare velocemente! Un bacione! :)

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Capitolo 2
*** Capitolo Cinquantuno ***


TOBIAS

Mentre il furgone rallenta penso a come sarà ora la mia vita. Ora che finalmente parte di me può convivere con il fatto che mia madre mi accetta, ora che non c'è più nessuno a dirmi che sono danneggiato. Ora che finalmente mi sembra di aver fatto i conti con metà delle mie paure. 
Ci fermiamo e scendo aiutando Peter. Fa strano guardarlo e vederlo per la prima volta come un ragazzo indifeso. 
"Io sono di qui?"
Mi chiede un po' incerto.
Sto per rispondergli quando noto qualcosa di strano, ad attenderci c'è Cara, ma non Tris.
"Dov'è Tris?" Chiedo e la mia voce suona come un coro perchè un'altra persona, Cristina, ha formulato la mia stessa domanda nel medesimo tempo.
"Mi dispiace..." Mormora Cara. Sento il sangue abbandonare il mio viso. Che vuol dire che le dispiace? Dov'è Tris? Che le è successo?
"Tris è rimasta ferita durante la missione, sta bene, ma è bloccata in infermieria..."
Traggo un sospiro di sollievo. Per un attimo ho temuto il peggio. Ora mi sembra persino stupido averlo pensato.
Supero Cara e mi avvio velocemente verso l'infermeria, devo vederla, ho bisogno di sentirla.
Mentre cammino lungo il corridoio supero la stanza di Uriah, non riesco ad alzare lo sguardo su di lui e guardarlo perchè mi verrebbero in mente gli occhi di Zeke e della madre. Accelero ancor di più il passo e raggiungo la stanza di Tris. C'è Matthew davanti alla porta, ma non mi fa storie per entrare.
"Ti sta aspettando..." Mi dice semplicemente e poi si fa da parte.
Entro nella stanza e senza nemmeno appurarmi delle sue condizioni la stringo a me, ho temuto il peggio e ora ho bisogno di saperla viva, calda fra le mie braccia.
"Tobias..." Sussurra mentre risponde alla mia stretta. 
Rimaniamo in silenzio. Non so quanto tempo passiamo in quella posizione, non so se sto comodo, so solo che va bene così. La lascio andare solo quando sento che tira su con il naso. Sta piangendo.
"Tris cosa è successo? Tu dovevi essere illesa." Le dico con un tono più duro di quel che avrei voluto.
"Caleb è...morto." 
La fisso senza capire realmente cosa vuol dire. Caleb è morto. Era questo quello che doveva succedere. Suo fratello dovev...ah suo fratello. 
Ormai mi sono abituato a vedere Tris così forte e indipendente che mi scordo di quanto possa essere grande il suo dolore per aver perso i suoi genitori...e ora anche Caleb.
"Raccontami tutto..." Le dico sedendomi sul bordo del letto e prendendole la mano, non volendo le sfioro la gamba e la vedo sussultare. L'ho vista sussultare altre volte per il mio tocco, ma questa volta la smorfia sul suo viso è diversa. 
"Ti sei fatta male alla gamba Tris?" 
Mi fissa e poi inizia a raccontarmi cosa è successo mentre io non c'ero rispondendo implicitamente alla mia domanda.
La ascolto spiegarmi come abbia capito che non avrebbe potuto lasciar sacrificare Caleb quando lui era troppo terrorizzato per farlo, la ascolto raccontarmi come sia sopravvissuta al siero, come sapeva che ce la avrebbe fatta, la ascolto dirmi come David le abbia sparato e come sia morto. E sento il suo dolore quando mi racconta come anche Caleb lo abbia seguito in quel destino.
"Tobias...non era una missione suicida, non volevo fare niente che ti preoccupasse, stavolta ero convinta che ce la avrei fatta, volevo solo risparmiare Caleb..."
La guardo e non mi viene nulla da dirle. Stava per lasciarmi solo. Stava per uccidersi ancora una volta, e questa volta avrebbe ucciso anche me.
Sto per ribattere quando mi viene in mente mia madre. A come fossi partito pieno di ideali, pronto a farle bere il siero e come alla fine non lo abbia fatto. Non l'ho fatto perchè la avrei cambiata, le avrei tolto tutto e in parte volevo salvarla. Caleb era un traditore per Tris e mia madre mi ha abbandonato, ma abbiamo scelto entrambi strade diverse per salvarli. 
"Non ci sarà mai più alcuna missione suicida Tris. E caleb alla fine ha finito per assomigliarti. E' morto da coraggioso, come sei coraggiosa tu." Le accarezzo la mano e lei stringe la mia.
Ci guardiamo e vedo la stanchezza nei suoi occhi. Non deve aver dormito per aspettarmi.
"Chiudi gli occhi Tris. Sono qui." 



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NOTE DELL'AUTRICE:
So che avevo detto in un commento che avrei aggiornato ieri, ma ho avuto dei problemi con il sito, personalmente non so come sta venendo perchè scrivo un po' di getto e poi faccio leggere alla mia migliore amica per sapere se va bene tutto, se i personaggi sono ic, eccetera, comunque volevo ringraziare chi ha commentato e chi ha messo la storia fra le seguite/preferite! Grazie davvero, spero di non avervi delusa con questo capitolo!!! :) Un bacione!!!

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