La quasi vera storia di Twilight

di Nemorah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi incontri... ***
Capitolo 2: *** Parte seconda ***
Capitolo 3: *** Terza parte ***



Capitolo 1
*** Nuovi incontri... ***


                                                         Nuovi incontri...






Bella entrò nella classe di biologia ed era praticamente in un super mega ritardo.
-Lei è?- Le chiese il professore.
-Bella Swan signore!- Con un po' di timidezza.
Si, signorina ed anche molto in ritardo! Esortò il professore mentre guardava con curiosità la propria classe.
-Si sieda pure miss Swan, credo che al signor Cullen manchi una compagna!
Ah e per la cronaca,  la prossima volta mi aspetto che lei arrivi in orario!-
-Si signore.- Rispose la ragazza con voce atona.
Finito questo rimprovero il professore la ignorò il più possibile per tutta la durata della lezione.
In questo modo lei riuscì a concentrarsi sul compagno di banco, Cullen lo aveva chiamato il prof. 
Chissà perché era tutto solo? A lei sembrava un ragazzo davvero carino insomma addirittura un figo pazzesco.
Ci doveva essere qualche buona ragione per cui le gatte morte non gli ruotavano intorno alla velocità di un tifone equatoriale, la stessa ragione per cui lei doveva limitare il più possibile i contatti con lui.
Quindi evitò il suo sguardo facendo finta di essere molto sbandata e perfino stupida, ma non appena    
lui riuscì a catturare il suo sguardo... Quello sguardo dorato orlato dalle ciglia scure.
Boom!
Non ebbe più scampo e lui cominciò a piacerle.
-Salve miss Swan!- Disse lui con voce soave.
-E' questo il suo nome vero?- Guardando nel profondo dei suoi occhi.
-Si, Cullen ma preferisco essere chiamata Bella!- Con tono di sfida!
-Ed io Edward!- Le fece il verso, più divertito che stizzito.
-Chiaro e tondo!- Disse lei girandosi di nuovo verso il prof e ignorandolo per tutto il tempo della lezione. 
Lui dal suo canto era eccitato da morire, quella fragolina di ragazza lo stuzzicava a morte!
Decisamente a morte!





“E' tutta la vita che penso alla mia morte, il pensiero ricorrente che mi rivolgo è: 
Muori bastarda! Quanto ci metti?
Muori una buona volta!
Crepa!
Ma non mi aspettavo di essere accontentata, ne di morire in quel modo... ”

Bella.




Angolo Autrice:
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Questa Rielaborazione di Twilight è stata frutto di un mio sfizio, non sono una grande appassionata della serie ma ho letto bene tutti libri e so di cosa parlo anche se non li  ricordo verso per verso e nome per nome, quindi state calmi e godetevi la mia personale versione!
Ps: Ringrazio Jake Blake The Heartquake per l'aiuto e la consulenza assolutamente necessarie per mettere in scena questa mia follia.

                                        

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Capitolo 2
*** Parte seconda ***


                                                           Parte seconda

Bella alias “la fragolina” camminava con sicurezza nel corridoio della scuola sapendo che dal preciso momento in cui era uscita dalla classe di biologia “il biondo busto di bronzo” non l'aveva persa di vista nemmeno un secondo.
Argh!
Sapeva  che i cattivi ragazzi erano attratti dalle cattive ragazze o dalle stronze come nel suo caso, ma non aveva resistito e lo aveva provocato con la sua parlantina spruzza acido!
Sbuffa rassegnata chiudendo gli occhi.
A questo punto mi fermo e lo aspetto. Non ho voglia di avere un cagnolino alle mie quasi albine calcagna per tutta la giornata. Pensò lei.
Non appena lui si rese conto che lei si era fermata e che lo stava guardando si avvicinò con nonchalance tenendo le mani in tasca .
-Che cosa vuoi da me Edward?- Chiese lei sbrigativa e ansiosa di toglierselo dalle scatole.
-Fare una chiacchierata con te!- Guardandola negli occhi.
-Va bene! Ma poi mi lasci stare! Sentenziò senza mezzi termini.
-Certo!-Disse lui con un sorriso divertito come un bambino che è riuscito a catturare uno scoiattolo con una trappola da lui creata. 
Lei lo guardò dubbiosa per via di quel sorriso che non prometteva nulla di buono ma visto che ormai aveva promesso di giocare giocava.
-Seguimi! - Le ordinò lui.
Trovarono un posto a mensa e cominciarono a sgranocchiare le “deliziose” poltiglie che quella mensa offriva.
Da seduto biondo busto di bronzo era molto attraente, chissà se alla fine non sarebbero finiti a fare “qualcosa” insieme oggi visto l'interesse di lui nei suoi confronti .
Intanto però lei si limitò a squadrarlo aspettando che lui parlasse ma Edward era un osso duro tanto quanto lei quindi per non annoiarsi o perdere altro tempo parlò lei per prima.
-Allora chiacchieriamo!- Mentre incrocia le dita sotto il mento bianco come fanno gli uomini d'affari.
-Parlami di te.-Stavolta lui era molto serio.
-Perché dovrei?- Con la più grande impassibilità del mondo.
-Perché sono curioso.- Sempre serio sempre calmo addirittura aveva addentato la sua fetta di pizza schifo.
-Solo se anche tu mi racconterai qualcosa di te!- Ribatte scocciata dal suo giochino.
-Affare fatto! Comincia tu!- 
-Va bene!- Quel tono cosi maschile e cosi stronzo le risultava insopportabile.
-Mi sono appena trasferita in questa città di merda dove piove sempre dal mio padre di merda dopo che la mia madre di merda si è risposata con il suo fidanzato di merda super palestrato giocatore di Baseball . Ho rinunciato ai miei amici e al sole per venire a stare qui solo  per mia madre e perché avevo voglia di annoiarmi da qualche altra parte su questo globo!-Aveva detto tutto in un soffio e con una certa rabbia.
Lui rimase a bocca aperta. Quella ragazza era una depressa del cavolo ma molto interessante.
-Io invece vivo qui da un po' insieme alla mia famiglia e trovo questa città un paradiso terrestre.-Era calmo e rilassato mentre parlava.
-E poi?- Chiese la ragazza.
-Io ho detto tutto di me in una sola lunga frase quindi ho finito. - Disse Bella mentre chiudeva gli occhi e aspettava la sua reazione.
-Eh allora mia cara, visto che hai svelato tutto di te non ha senso che io ti dica altro di me- La stava sfidando sapendo che lei si sarebbe scocciata da quella mancanza di onestà tra confessori.
Ma anche lei aveva imbrogliato dicendo tutto in sintesi. 
-Allora visto che le cose stanno cosi e che non m'interessa niente di te, me ne vado a casa!- Si alza prende la borsa e si precipita fuori da quella sala camminando sotto la pioggia raggiunge la strada rendendosi conto di non avere parcheggiato la macchina lontano e che avrebbe dovuto camminare sotto la pioggia per un bel po'.
Pazienza almeno cosi Edward avrebbe smesso di seguirla.
Non voleva.
Decisamente, non voleva avere ragazzi o altri problemi del genere.
Per ora voleva stare sola in compagnia del suo cuore infranto.

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Capitolo 3
*** Terza parte ***


                                                          Parte terza


(Qualche giorno dopo il primo incontro)



IL giorno dopo non fu affatto un cattivo giorno.
Bella si era svegliata di buon umore ed era quasi curiosa di rivedere Edward...
Quasi.
Pensò ridendo.
Trovava molto divertente vedere la sua faccia da pesce lesso ogni volta che lo snobbava o gli rispondeva male. 
Però in fondo lo trovava interessante, bello e dal fascino quasi ipnotico.
Si, si riferiva ai suoi occhi stranamente e innaturalmente dorati che avrebbe potuto giurare a volte diventavano scuri come la pece ma lo riteneva impossibile.
Uscendo di casa saluta suo padre e si dimentica di fare colazione.
 Poco male, in fondo la cena a base di farfalle svolazzanti era stata... copiosa.
Una volta arrivata a scuola, visto che non aveva voglia di seguire la prima lezione si mise a sedere su una panchina nei pressi della boscaglia per godersi l'aria mattutina ed evitare brutti incontri con qualche prof ritardatario.
Aveva chiuso gli occhi e respirava regolarmente l'aria frizzante quando sentì una voce chiamarla.
Aprì gli occhi ma non vide nessuno  nelle vicinanze quindi pensò di essersi immaginata tutto.
Chiudendo gli occhi però la sentì di nuovo, stavolta molto più chiara.
Sembrava sembrava il particolare timbro vocale di Edward ma non ne era certa.
Cercò di capire da dove provenisse ma non ci riuscì.
Pensò che lui si stesse prendendo gioco di lei, quindi si arrabbiò. Stava per andarsene quando la voce cominciò a chiamarla di nuovo, stavolta proveniva dal fondo dei boschi.
Mentre la rabbia veniva sostituita dalla sorpresa Bella si stava già dirigendo verso in cuore di quel mondo verde ed oscuro.
Gli alberi erano stranamente ricoperti di muschio verde mentre l'aria umida era impregnata di umidità e odore di legno marcio.
Lo strato di foglie scricchiolava sotto la suola delle sue scarpe mentre si guardava intorno incuriosita da quello spettacolo.
Procedeva imperterrita quando una mano le agganciò la vita e le strinse il morbido fianco.
Bella, pervasa da una sensazione mista paura e piacere, si girò e davanti a lei vide Edward, più bello che mai che la guardava sorridendo.
Le morbide labbra della ragazza si incresparono anche loro in un sorriso degno di nota.
-Buongiorno!- Disse lui.
-Buongiorno!- Anche lei.
-Perché sei qui ?- 
-Ho sentito la tua voce chiamarmi!- Continuando a sorridere.
-Oh scusa non penso di averti chiamata! Senti per caso le voci, Fragolina ?-  Mentre la stringe a se in un abbraccio da dietro.
La voce seducente di lui e il suo abbraccio aveva fatto andare in fumo qualunque radar, precauzione o dubbio che lei aveva trovato nei suoi confronti.
Non riusciva quasi a dire niente cosi cullata dal suo respiro e dal profumo straordinario...
-Perché fragolina?-Chiede lei con un filo di voce.
-E' il profumo dei tuoi capelli e francamente... sei succulenta come una fragola!-Adesso la voce di lui aveva assunto un tono languido.
Lei era eccitata voleva essere toccata, baciata e...
Ma nello stesso momento in cui quei pensieri si fecero largo nella sua mente lui si allontanò.
-Scusa forse non dovrei...-Non la guardava in faccia.
-Ma cosa dici? A me sta bene! Anzi... ti desidero già da un po'!-
A questa confessione gli occhi di Edward divennero scuri e velati di una brama che lei non conosceva.
Lui le afferrò una mano e cominciò a baciarne il dorso candidamente come se stesse accarezzando un coniglietto.
Mentre il corpo di lei vibrava leggermente, lui procedeva con piccoli bacetti lungo la mano.
Poi l'afferrò nuovamente per la vita e con un gesto veloce, posò le labbra sulla bocca di lei.
La stringeva forte mentre la sensazione di calore che solo un bacio rubato poteva dare, pervadeva i loro corpi.
Bella era intensamente presa da quel bacio ormai pensava anche di poterlo amare, che finalmente aveva trovata uno persona che la faceva sentire viva e rendeva la sua esistenza... vita. 
Fu Edward il primo a sciogliersi da quel loro bacio e mentre Bella lo guardava con l'espressione da ebete di chi è in estasi lui cominciò ad arretrare un poco.
-Mi dica signorina Swan, perché lei è qui con me oggi?- Il ragazzo aveva assunto un tono gelido e distaccato.
-Perché ho sentito la tua voce chiamarmi... Ma che?- Cominciò a formulare una domanda, sorpresa dal cambiamento nella sua voce.
-E Lei segue spesso i ragazzi come me, nei boschi quando la chiamano?-Stavolta aveva assunto un'aria strafottente ed era anche molto divertito, sentiva di averla intrappolata.
-No, ma...- La ragazza continuava a non capire.
-Ma niente!
 Non credi sia stato stupido da parte tua?- Mentre cominciava a camminale intorno.
-Vaffanculo Edward! Non capisco cosa ti abbia preso oggi! - Si arrabbiò lei.
Lui cominciò a ridere. 
-Oh! Sei davvero aggressiva, se potessi ti terrei volentieri! - Mentre sorrideva ancora.
-Tenermi? Ma che?- Stava cominciando davvero a non capirci più niente, il ragazzo che poco prima l'aveva baciata con tanto calore sembrava essere stato sostituito da questa sua copia malata di mente.
Fantastico! Pensò lei. Ho sempre una gran fortuna in fatto di uomini. 
-Beh non so cosa vuoi da me in questo momento, e non so nemmeno cosa ti sia successo cosi all'improvviso ma io me ne torno a scuola!- Aveva quasi gridato dicendo quella frase.
Gli girò le spalle e cominciò a camminare in direzione della scuola.
-Cosa ti fa pensare di potertene andare cosi?- Le chiese lui ridendo.
-Vaffanculo ancora una volta!- Mentre gli mostrava il dito medio senza voltarsi.
In un attimo si trovo schiacciata violentemente contro la corteccia di un albero da quella che le era sembrata una brezza di vento.
Non appena riuscì ad aprire gli occhi si rese conto che il palmo destra di Edward le circondava il collo saldamente quasi senza concederle di respirare.
Mentre il suo sguardo sadico si scuriva lei riusci a chiedere:
-Che cosa... sei?- Prima che lui le premesse la mano sulla laringe quel poco che serviva per danneggiarle le corde vocali ma non le impedisse di respirare.
Dopo aver annusato l'aria davanti a sé Edward la scagliò interamente contro un albero.
Ormai la ragazza era talmente ammaccata da non riuscire a muovere nemmeno un dito ma il sangue le fluiva liberamente nel corpo e non aveva ferite superficiali, era bravo lui con le sue vittime.
Pregustò la paura di lei come se fosse un bicchiere d'acqua e mentre sentiva il battito accelerato del cuore di lei si avvicinò.
Gli occhi della ragazza erano velati da un unico sentimento.
La paura. Lei in qualche modo sapeva di non avere scampo. Sarebbe morta li, quella mattina stessa.
Il vampiro le afferro la vita con la stessa dolcezza che aveva usato prima per baciarla. 
Stava avvicinando le labbra alla sua livida gola mentre la sorreggeva in un macabro casqué
Il mondo vorticava intorno a Bella come quando da bambina e faceva piroette in quella sala da ballo fino alla nausea. 
I denti del suo carnefice affondarono nella tenera gola facendole fare un leggero sussulto.
Si sentiva come una bambola rotta dagli occhi vitrei nelle mani di un bambino distruttore di giocattoli.
Edward stava gustando il dolce sangue della sua preda. Mentre quel liquido caldo e denso bagnava la sua gola riarsa.
 Riusciva a sentire la vita abbandonare quel corpo a favore del suo che si stava invigorendo permettendo ai suoi occhi di diventare rossi come il sangue.
Non appena l'ultima gocciolina di quel liquido cremisi toccò le sue labbra lui abbandonò la carcassa di quella ragazza a terra.
Nel suo ultimo istante di vita Bella guardò il proprio riflesso nella piccola pozzanghera formatasi con il suo sangue.
Riusciva a vedere il punto in cui la gola era stata squartata, la bocca aperta come in un ultimo tentativo di respirare, le pupille ormai dilatate e la sua... morte. 
Edward stava guardando quella misera creatura spegnersi ai suoi piedi mentre si godeva la sensazione di pienezza che quel sangue gli aveva donato.
Vedendo di avere le mani sporche di sangue si succhiò il mignolo concedendosi  un ultimo assaggio.
-Che pena! Eri pure insipida.-Disse amareggiato.
-Avresti dovuto assumere più ferro.- Consigliò al corpo senza vita mentre lo squadrava dall'alto della sua figura.
Poi si volto mentre con le mani in tasca si allontanava.





Angolo Autrice
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Ringrazio tutti i lettori di aver letto questa mia reinterpretazione di Twilight.
Alcuni di voi forse la troveranno più adatta ai propri gusti e alla visione classica del vampiro mentre altri la detesteranno dicendo che la storia d'amore non c'è.
Bah! Fatemelo dire! La storia d'amore c'è. Edward in qualche modo malato è innamorato di Bella tant'è che la bacia, cosa che non tutti fanno alle proprie vittime. Se sono stata brava a scrivere questo ultimo capitolo noterete che tra di loro c'è una certa passione... Il piccolo mostro diciassettenne la tratta con una certa premura fin quando lei non diventa altro che una carcassa priva di vita...


Hahaha! Scusate la piccola analisi macabra! Io mi sono divertita ad uccidere Bella, spero che anche voi vi siate divertiti leggendo questa fanfic!

Ringraziamenti: Mia sorella, che ha finalmente letto qualcosa di mio e a Jake il quale mi ha suggerito qualche spunto per il finale.
E in fine nuovamente a voi che avete letto questo mio delirio senza esserne disgustati !
Grazie a tutti! 
E vi auguro una buona esistenza!

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