E alla fine c'è l'applauso!

di Sundance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'è qualcosa che non torna... ***
Capitolo 2: *** ... mica la extra extra extra large! ***
Capitolo 3: *** *Applausi!* ***



Capitolo 1
*** C'è qualcosa che non torna... ***


Kiki: te l'avevo promessa, no? Entro la fine di agosto XD
Però per adesso posto il prologo e il capitolo 1, che poi tra esami e cose varie non ci rimetterò mano fino al 5 settembre se non oltre ^_^
Ti voglio infinitamente bene tesoro mio.
Tua sempre, e sempre più matta,
Jo


Note varie: questa non è una fic come le altre. E' un mix, letteralmente. Di generi, di sezioni e di stili. Spero non vi faccia totalmente schifo, ma la questione è questa: l'ho promessa a Kiki tempo fa, e non potevo deluderla, ma nemmeno avevo una ben precisa idea di CHE COSA scrivere, perchè i suoi interessi son moltissimi... Quindi, ho detto: "E se mischiassi un pò tutto ciò che le piace?".
Le ho proposto di inserire vari personaggi e lei ha accettato entusiasticamente, ecco perchè vi troverete a leggere dei Tokio Hotel assieme a Colin Farrell e Orlando Bloom, per esempio.
L'ho inserita in questa sezione e non in quella 'cantanti' solo perchè a conti fatti ci sono più attori che cantanti nella fic.
E' la mia prima fic su commissione, diciamo, perciò spero che sarete clementi. Se invece vi disgusta, chiudete tranquillamente la pagina, tanto vi voglio bene lo stesso giusto per aver provato a leggerla ^_^
Un abbraccio affettuoso,
Aredhel/Jools.









Trincea, Prima Guerra Mondiale.
Sul fronte si stanno scontrando italiani e tedeschi. Il generale delle truppe italiane parla ai suoi soldati:
- Ragazzi, i tedeschi si chiamano tutti Franz; voi urlate il nome e appena il tedesco si alza per rispondere voi gli sparate!!!
Gli italiani prendono posto ed iniziano a chiamare:
- FRANZ???
Si alza un tedesco:
- JAAA?!?
E gli italiani gli sparano: POOOMMMM!!!
Il trucco funziona e fanno una strage. Poco dopo interviene il generale tedesco con i rinforzi e fa lo stesso discorso che ha fatto il generale italiano:
- Rakazzi kvi tutti italiani zi kiama Ciofanni, foi kiamate und loro alzano kiappe und foi POM! Uccitete!!!
Allora un tedesco prova:
- GIOFANNI???
L'italiano:
- SEI TU FRANZ???
Il tedesco:
- JA?!?
E l'italiano... POOMMMM!!!

Concerto dei Tokio Hotel a Roma.
Peggio, molto peggio della Prima Guerra Mondiale.
E anche qui, a contendersi la scena sono tedeschi e italiani.
Quattro tedeschi e una italiana, per essere precisi.
No, errata corrige. In realtà sono due italiane... Tre ital... Quatt... Ma quante sono? Oh, bòne lì!
< le quattro fanciulle si bloccano stupite >
Che è? Che ci fate lì? Perchè siete quattro?
< arriva una all'ultimo minuto correndo: "Scusate m'ero persa..." > e si mette accanto alle altre.
La regista si gratta la testa, perplessa.
"Ma non dovevate essere quattro tedeschi e una italiana?"
In quella spunta fuori una coppia di uomini seguita da un'altra, due alti e due più bassi, tre castani e uno non si capisce (però pare nero con le punte rosse), due con gli occhi color cioccolata, uno con gli occhi verdi e uno con gli occhi blu. Una delle fanciulle collassa, una si arpiona al braccio dell'altra, che va in crisi cardiaca, e la quarta si copre gli occhi mormorando "Oddio oddio oddio", intanto che la quinta sgrana un sorrisone e fa un saluto con la manina a tutti esordendo con un "Erin go bragh!" * Ireland Forever, in gaelico irlandese NdA
Nell'udire quella frase, uno dei due alti e con gli occhi color cioccolata si gira e le sorride molto compiaciuto. Quello con gli occhi blu guarda lui e guarda lei e sghignazza, evidentemente ricordando qualcosa. Gli altri due fanno i vaghi, con l'espressione di chi sa di essere in territorio nemico.
A quel punto la regista sbotta:
"Ohè! Che è? Tutti qui? Ma cos'è, la Coppe?" <--- la regista quando si fomenta sbotta in pisano (Coppe = Coop)
"Eh?" domanda stupito l'uomo dai capelli bicolor focalizzando la regista, mentre uno dei tre rimanenti - quello che ha sorriso alla frase - alza il sopracciglio accendendosi una sigaretta e gli altri due si guardano perplessi. La regista non demorde:
"Eh lo dico io semmai! Che ci fate tutti qui? E' una fanfic o è un supermercato? E come mai ci sono dieci persone non richieste e le quattro che mi servono 'un si fanno vedè?"
In quella, spuntano numero una testa d'istrice bicolor anch'essa (ma nera e bianca/gialla), una copia femminile dei rasta di Jack Sparrow, una chioma piastrata e una corta e riccioluta. Quattro ragazzi fanno capolino seguendo le proprie acconciature e salutano a trentadue denti tutti i presenti, provocando un brivido dalle parti delle ragazze e un volgere gli occhi al cielo dalla parte degli uomini.
"Zalfe, zalfe! Zkuzate il ritarden."
"Gesù, abbatteteli" mormora una delle ragazze, con le altre quattro che ridacchiano.
La regista esplode:
"Grazie al piffero! Ndò stavate? E voi!" ulula indicando gli uomini, "Allora? Che è? Cosa c'è? Mbè?"
"Uh che tattica, ha fatto la rima" fa la ragazza sorridente dalle frasi impossibili (l'ater ego della regista che al momento sta scrivendo pure, per capirsi), e la regista la fulmina.
"Te, bòna lì e zitta. Doveva essere una fanfic su 'sti qui" indica i quattro tedeschi "Non anche su loro lì" indica i quattro anglofoni. Dei quali, uno sbuffa tirando una boccata di fumo, uno ghigna attraverso la frangetta bicolor, uno si schiarisce la voce e il quarto avanza d'un passo con aria mite.
"Se permette... in realtà... c'è stato un cambiamento..."
La regista allibisce.
"Ecco, vede... la... la committente, sa quella ragazza lì..." ed indica una brunetta snella tra le bimbe, la quale sta studiando ogni centimetro dei tedeschi - "Ha detto che... che va bene se c'entriamo anche noi... Sa, per... perchè le piacciamo, e ormai siamo una grande famiglia..."
"Molto grande e bella" annuisce quello con gli occhi verdi.
"E poi siamo tutti collegati" rincara quello con gli occhi blu.
"C'è una Guinness da queste parti? Oh, grazie..." domanda intanto quell'altro, ringraziando poi con aria sfacciata la stessa ragazza che si fa avanti e gliene offre una pinta intera, tenendo nell'altra mano una lattina per sè. "Slaìnte" esclamano, e attaccano a bere. *"Salute!", sempre in gaelico irlandese.
L'imbelvita regista reclama attenzione: "Ohè, non potete recitare 'bria'i 'ome tegoli! Giù le birre! E sicchè c'è stato un cambiamento?" domanda alla volta del ragazzo gentile e mite - "Uhm, bel problema... E mò che mi invento?"
"Ma a me sta bene tutto... Solo che volevo ci fossero tutti."
Regista e cast si voltano a guardare la brunetta con gli occhioni luminosi, alter ego della committente della storia.
"Bidda che è!" fanno le altre quattro ragazze - alter ego delle... oh, ma che lo ripeto a fare, tanto avete capito.
"Ach! A me zta pene recitare kon tutti, und a mia band ztare pene lo ztesso" afferma vigorosamente l'alter ego fictionario di Bill Kauilitz.
"Com'è che ti sta?" domanda subito l'uomo con gli occhi blu e l'espressione ghignante (Jared il perfido, l'alter ego non muta).
"Pene" risponde il ragazzo sorridendo, ignaro.
"Come scusa?" fa il castano abbassando la lattina e scambiando un'occhiata complice con il collega (Colin, esatto, proprio lui).
"Pene!" fa il ragazzo tedesco, diventando perplesso. Le ragazze, che han capito il giochetto dei due maligni, sono piegate in quattro dalle risate.
"Ehi, prova un pò a dire 'cassone'?" lo istiga nuovamente Jared. Il tedesco, armato di buona volontà - ma percezione zero - afferma:
"Kaz..." ma viene interrotto dalla regista, mossa a compassione.
"OK, basta, s'è capito. Voi due" e guarda i due uomini sghignazzanti "Non fate l'americano bastardo e l'irlandese strafottente. E tu, Bill, impara che la 's' e la 'z' son due lettere dissimili, ok? E suonano diversamente, se le pronunci."
"Ah, ja, kapito" fa Bill, pieno di buona volontà ma che quando ci si mette è ingenuo come l'agnellino di Heidi.

Calmate le risatine, le prese di giro e le occhiatine furbe - in sintesi mezz'ora dopo - la regista fa:
"Ok, cominciamola sta fic, sennò non si finisce più... Come la strutturiamo? Fantasy, semirealistica, universo alternativo, romantica, commedia... commedia mi pare la migliore idea visti i protagonisti...", affermazione, questa, cui segue uno sguardo truce, che spazia da Bill che si fa pettinare dal fratello e si rimira in uno specchio intanto che parla con Kiki-occhi-a-cuoricino, Orlando che assieme a Dom mima la sua prima volta sul surf davanti a Andy, Brandy e Cee contorte dalle risate, Jo che chiacchiera d'orgoglio nazionale ("Perchè la terra celtica dev'essere indipendente, che c'incastra la regina, e che diamine, forza, ma ve lo devo ricordare io Wallace?") con Colin che l'ascolta annuendo interessato fumando una sigaretta, e Jared che di tanto in tanto se ne esce con una frase sull'indipendenza delle Colonie nei confronti dell'Inghilterra ("E' vero, son d'accordo, pensa a quel che abbiamo fatto noi secoli fa..."). Ognuno, con licenza parlando, si sta bellamente facendo i fatti propri.
"Mi zkuzi... Ma fare un pel programmino fantascientifiko? Das ist gut, nein?" chiede Georg interrompendo i pensieri della regista, intanto che Gustav annuisce. La regista ci pensa un pò e fa:
"Mhm. Mah. Abbiamo un irlandese come Cillian Murphy in Sunshine, abbiamo l'eroe americano, i due inglesi scavezzacollo, voi che sembrate alieni e cinque astronaute... Mah, ci starebbe anche... Però no, è troppo scontata."
"Und perkè?"
"Perchè 'l'eroe americano' fa parte d'un gruppo chiamato 30 Seconds To Mars, il che non vuol dire che è a dieci centimetri da una barretta ricoperta di cioccolato, ma che gli manca metà d'un minuto per atterrare sul suddetto pianeta. Quindi sarebbe ridicolo, ti pare?"
"Uhm. Effektifamente..." fa Gustav occhieggiando con odio il cantante, beatamente immerso nella conversazione col collega attore.
"IDEA!" esclama la regista. Tutti si voltano zittendosi di botto.
"Ci dica, capitano mio capitano!" ribatte Dom, beccandosi una gomitata nel fianco da parte di Andy. La regista riprende:
"Diamoci al thriller-noir con un pò di ironia comico-demenzial-sentimentale... che ne dite?"
Silenzio.
"Non dite niente?"
Sguardi a terra. Poi Colin osserva tutti velocemente e fa:
"Diciamo che non abbiamo capito una fottuta parola." <--- savoir faire irlandese, com'è giusto che sia.
Lampi e tuoni, ma la regista trattiene la rabbia.
"Mpf. Tiè, tiè e tiè" sbotta, tirando a ognuno il proprio copione.
"Fate come dice qui e basta. E' un regalo, mettiamoci di tutto."
"Ma verrà lunghissima!" esclamano Ce e Brandy. Dom e Orlando annuiscono.
"No, dai... Rendila semplice, sennò la gente manco la legge" fa Jo dandole indietro il copione.
"Mpf... Va bene... Allora, sappiate che non ho idee. Fate un pò da voi."
E la regista prese e se ne uscì.
Grossa gocciolona sul retro del capo di ognuno.
"E ora?"
"And now?"
"Und noch?"
Jo - solo perchè è l'alter ego della sottoscritta, non perchè sia un genio - sbottò:
"Sì, s'è capito che siamo di nazionalità diverse, ora zitti e bòni che c'ho da pensarci... Mhmmm..."
Dopo mezz'ora di 'mhmmm' ancora non s'era giunti alla soluzione. Finchè...
"Fermi tutti!!!" ululò la regista tornando di gran carriera - sì, m'è tornata l'ispiration. Tutti si alzarono in piedi in attesa trepidante.
"Ho avuto un'illuminazione!" sorrise lei entusiasta.
"Ovvero?" coro delle bimbe.
"Ci dica!" coro dei maschi.
"Ach, das ist feramente kanzo, dika dika!" coro dei tedeschi.
"Ho mandato un sms alla committente del piano reale!" gongolò la regista mostrando il cellulare "Ora ce lo dice lei e noi recitiamo di conseguenza!" *Fatto reale
Altro gocciolone. Tutti a guardarsi di sottecchi vergognandosi come pecore.
"Ci si poteva pensare, in effetti."
Tutti guardarono l'alter ego della committente, e Kiki si rannicchiò nell'angolino mormorando: "Scusate!"
"Bòni! E' arrivata la risposta!" fece la regista afferrando il cellulare.
Tutti si accalcarono per vedere la soluzione dell'enigma, la chiave della loro disperazione, la liberazione da quel tremendo interrogativo.
Fai come vuoi tesoro, hai carta bianca! *Testuali parole =_=' Al chè sono impazzita XD
...
Passa una folata di vento e qualche rovo rotolante sulla sabbia.
...
Passa anche un beduino e una scimmietta che salutano due tizi a bordo di un tappeto volante con tanto di colonna sonora "Il mondo è mioooooo".
...
La regista prende un sospirone desiderando di attaccarsi al tappeto per volar via e fa:
"Ok, signori, io propongo di tornare a fare da noi."
Vari mugolii confermano questa proposta. Ognuno prende in mano il copione, fa un sospirone, e comincia a studiarselo per bene. Nel giro di un'ora, tutti sono in grado di mantenere la propria parte per la durata di... uhmm... almeno un capitolo alla volta.
Per cui, dopo tanto penare, pronti? Ai posti? Via.
CIAK - "Ti regalerei un mix di tutto quel che ami", prima.
"STOOOP, STOOOP! Che cavolo di nome è?!" strepita la regista allibita.
"Ti regalerei un mix di tutto quel che ami??? Ma è da denuncia alla buoncostume! Cancellate e riscrivete quello giusto, su!"
Secondo tentativo.
CIAK - "Una serie di personaggi a caso, ma comunque collegati", prima.
... E' anche peggio. Change, now.
"Quando manca la fantasia ma i personaggi abbondano"?
Fa rece.
"Una passione per tutti, tutti per Kiki"?
Ma è pacchiano, dai...
"E alla fine c'è l'applauso"?
Uhm. Questa non è male. Speriamo porti bene, io prevedo pomodori. Comunque sia...
Va meglio. E poi oh, semmai si ricambia. Ok, ci siamo.
Silenzio....
Si comincia.

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Capitolo 2
*** ... mica la extra extra extra large! ***


Il concerto stava concludendosi. Mancava poco all'una di notte.
Fuori dallo stadio affollato, una ragazza in impermeabile nero lungo se ne stava appoggiata al muro, a braccia incrociate, lo sguardo puntato sull'asfalto e un'aria vagamente inquietante, forse per la pioggia che le gocciolava lungo i capelli fin sul viso, o forse perchè sembrava pronta a sparare appena qualcuno si fosse avvicinato.
Comunque era alquanto inquietante, sotto l'acqua. *hihihi, NdA.
*Fottiti, alter ego A. NdRagazza.
Un paio di ragazzi, esaltati dai videogames sui vampiri - la tipa pareva effettivamente aver preso spunto da Underworld - o non abbastanza cauti a causa di troppi drink, decisero di tentare ugualmente di abbordarla:
"Ehi, Mortisia, che fai sotto la pioggia?"
L'occhiata raggelante che 'Mortisia' gli lanciò servì a chetarlo, ma l'altro, o più scemo o più ubriaco, non avendo colto l'avvertimento, aggiunse:
"Non mi dire che sei qui ad aspettare che ti fanno entrare al concerto!"
Una mano della ragazza scivolò lungo l'apertura dell'indumento, portando alla luce notturna il brillìo lucido di una canna. Una canna di pistola.
I due ragazzi spalancarono le mascelle, impallidirono, fecero dietro front e corsero in direzioni diverse.
La ragazza alzò un sopracciglio:
"Innanzitutto si dice 'che ti facciano entrare', ignoranti. In secundis..."
E si interruppe all'acuto di una voce seguito da una scarica di batteria.
"... Figuriamoci se vado a vedere un concerto loro! Hanno da spararmi, prima."
Posò gli occhi sulla pistola e la rimise nel fodero sotto il braccio sinistro. Poi ghignò divertita:
"Che figata. Peccato sia più finta dei capelli dell'istrice."

Qualche minuto dopo, l'istrice per l'appunto stava asciugandosi gli improbabili capelli lamentandosi in tutti i modi e in una sola lingua, giacchè il bravo ragazzo tedesco non sapeva una mazza nè di inglese nè tanto meno di italiano. Tranne il 'Ciao Roma', quello sì. Poverino che fatica, vero?
Il programma era di aspettare un poco e poi uscire dallo stadio, andarsene in hotel e dormire. Saltellare sul palco d'altronde era evidentemente stancante.
"Tomiiiiiiiiiiiiiii, e il party dopo concerto, non si fa?"
L'interpellato, con la versione femminile e bionda dei capelli di Jack Sparrow che gocciolava acqua, alzò un sopracciglio per la gioia delle fans e rispose un secco:
"Nein."
E gli altri due, uno spaparanzato sul divanetto e l'altro sulla sedia, bagnati come pulcini bavaresi, annuirono.
"Siamo zuppi e stanchi, il party si fa domani, Bill."
Costui non potè rispondere niente tranne un: "Mpf.", e si allontanò con l'aria tremendamente offesa.
Fuori dal camerino, sogghignò, convinto di sembrare malefico - in effetti il trucco a panda aiutava in questo.
"Ora mi nascondo, anzi mi defilo da dove meno se lo aspettano, almeno mi diverto un pò prima di andare in hotel. Loro si preoccuperanno e mi verranno a cercare, mhuahuahua, ed io me ne starò nascosto a mangiarmi qualche crepe fregandomene di loro, mhuahuahua."
Pessima, pessima idea, Bill.

Fuori, la ragazza sospirò accendendosi una sigaretta. Una macchina poco più in là accese i fari. Ad intermittenza, a mò di segnale.
La ragazza la guardò, fece ciao ciao con la manina e si girò dall'altra parte.
"Ma perchè deve fumare, le fa male, porca miseria, non dà mai retta quella fottuta testarda!"
Nella macchina, una serie di volti ruotarono nella direzione della voce; Dom alzò il sopracciglio destro, seguito da Orlando, Jared, Ce, Andy, e Brandy.
Colin li guardò inarcando il proprio e fece: "Beh? Che c'è?"
Jared: "Parli tu che durante le riprese di Alexander fumavi tanto da riempire la tenda di nebbia? Ogni volta che Stone entrava a chiederti qualcosa per poco non collassava."
Colin, nel suo miglior accento irlandese, rispose:
"Che cazzo c'entra, quelli sono i miei fottutissimi polmoni, non i suoi."
Dom: "Come a dire che tu puoi pure schiattare, ma l'importante è che gli altri stian bene?"
Colin ci pensa un pò e fa: "No. Però devo dire qualcosa di maturo, no?"
Occhiata vagamente perplessa.
"Oh, lo dice il copione!" sbuffa Colin accendendosi una sigaretta.
Orlando: "Guarda che è adulta, se vuole fumare lasciala fumare, saranno fatti suoi."
Colin: "Certo, tu inglese imperialista, che ti fotte degli altri?"
Ce: "OH! Boni, tutt'e due!"
Andy: "Stiamo calmi... Colin me ne concedi una?"
Colin: "Certo zucchero, prendi" dice sfoderando il sorriso da seduttore e tendendole il pacchetto. Andy arrossisce appena e ringrazia. Jared ghigna, scuotendo il capo, e Orlando sbuffa.
"Ah, lei può fumare e Jo no?"
Colin, interdetto, afferra il copione e lo scorre, poi lo nasconde sotto il sedile: "Ok, chi altro vuole una sigaretta? Abbiamo completamente saltato tre righe e dobbiamo improvvisare."
Sospiro generale di sopportazione.
Tutti tranne Ce e Brandy: "Io, grazie." <--- loro non fumano nella realtà, perciò anche gli alter ego se ne stanno buoni e sani.

Bill intanto zompetta allegramente per il corridoio bianco che conduce dietro le tribune dello stadio, ghignando e canticchiando "Zono un pikkolo teteskin, zono tanto kattifin, mai nezzuno mi skoprirà, trallallallallà!" *Prima, col gruppo, parlava in tedesco, per questo non sembrava scemo.
In quella vede una doppia uscita intrasecondaria diametralmente opposta al cancellone - signori, si fa di fantasia, datemela buona. Un'uscita non sorvegliata ci sarà, no?! - e con un "Ach! Ah-ha! Trofata!" la infila subito, gongolando come un folle. Finchè, zompettando e saltellando e feliciando come gli pare, non si trova davanti al nasino una canna di pistola.
"Mein Gott! Was ist qvesto acceccio? Und ki ezere tu?" ha il coraggio di esclamare, più irritato che sgomento.
Jo perplessa risponde: "No, scusa... Ti paro davanti una canna di pistola e tu reagisci così? Come mai sei più irritato che sgomento?"
Bill, sull'orlo del pianto: "Kome tu non notare? Ztare piofendo! Und qvesto zignifika miei pei capellen ztare afflosciandosi! Kome, ach, kome farò? Und te!" indica la Jo piazzandole un dito sotto il mento "Tu sprigati a portare me in makkina ke kosì io potere efitare di pagnarmi ulteriormenten! Zu, muofere culone! Ein zwei, zu!""
...
Nella macchina i passeggeri si tappano gli occhi con un sibilato "Oh no..."; Colin ghigna dando di gomito a Jared "Ora vedi" e Andy mormora "E si che lo sa quanto Jo lo detesti... bella occasione gli ha dato...". Orlando, perplesso, domanda educatamente: "Occasione per fare cosa?"
STUMP! STUMP! STUMP!
Occhi puntati sulla Jo che prende letteralmente a pedate il crucco, nonostante sia più alto di lei di venti centimetri, ringhiando ad ogni pedata.
"Ma!" STUMP! "Come!" STUMP! "Osi!" STUMP!
Colin, ammirato: "Guarda, Jay, gli sta facendo fare un metro per volta con quei calci."
Orlando: O_O
Andy, Ce e Brandy: =_=''
Jared: "... Non è violenza sugli animali?"
Dom: "Jay, taci..."
Bill intanto è praticamente arrivato all'auto a forza di calci in chiappa, e dopo l'ultimo Jo ansimante si appoggia al cofano, riprendendo fiato. Dall'auto non si ode che silenzio.
"Ringrazia il cielo che il dottore mi abbia ordinato di non fare mai 'ste cose nella vita reale, Kaulitz. Ora fila in macchina e taci."
Bill entra nella macchina - che come avrete capito, praticamente è un camper, o una limousine particolarmente lunga - e si siede mogio mogio tra gli astanti. Andy da quella dolcissima anima che è gli posa una mano sulle spalle "Su, non prendertela..."
Bill: ç_ç *Sniff* ç_ç
Ce, più pragmatica ma ugualmente gentile, riprende: "Però pure tu, Bill, lo sai com'è, no?"
Bill: ç_ç *Sniff* Qvesto non ztafa skritto zu kopione!
Orlando, con aria saggia: "Ehhh, mai dire ad una donna che il suo sedere è grosso, soprattutto se è cos..."
Silenzio gelido, tutti fissano un punto dietro le spalle di Orlando, il quale sbianca e finisce di pigolare: "...sa falsa, specie se è cosa falsa."
L'aria non muta, il termometro indica meno cinque gradi. Dal buio dietro le spalle di Orlando si intravedono due puntini rossi, i quali un tempo dovevano essere gli occhi di Jo.
"S-sta ancora dietro di me?" mima Orlando con le labbra, e Dom ammutolito annuisce appena, senza smettere di fissare le due lucine demoniache.
Colin e Jared si schiariscono la voce giusto per fare qualche suono, le tre fanciulle chiudono gli occhi in attesa del tremendo scoppio e Dom preso da illuminazione perversa comincia a cantare a squarciagola: "Big girl, you are beautifuuuuuulllll!!!"
Tempo tre attimi che Andy, Ce, Brandy, Orlando, Dom, Colin, Jared e Bill sono letteralmente schizzati fuori dall'auto, la quale esplode stile cartone animato in un ruggito raggelante.
"Deficienti. Gli inglesi sono deficienti. Punto" fa Colin, passandosi una mano sulla fronte e accendendosi un'altra sigaretta.
Orlando gli lancia un'occhiataccia ma non è che possa dire niente in difesa della sua terra e della popolazione cui appartiene, perciò tace e agguanta Dom, completamente fuori della grazia di Dio dallo shock.
Le tre fanciulle sospirano appena, guardando imploranti Jared - probabilmente perchè essendo il più anziano confidano ancora che possa essere il più saggio -, il quale sbuffa, prende il cellulare e borbotta: "Va bene, va bene... Pronto? Gerard? Ciao... Sì, no, è che... Senti, ti spiace prestarmi il caravan?"

Verso le cinque del mattina, fuori Roma, anzi per essere precisi sulla FI-PI-LI.
Enorme camper dagli interni un pò strani - ma vabbè, ci s'accontenta - a velocità media si inoltra per l'autostrada con tranquillità. Esteriormente.
Interiormente, la visione è questa: Andy, Brandy e Ce comodamente spaparanzate sul divano, addormentate, belle come tre angeli. Orlando in mezzo ad Andy e Ce, un braccio sulla spalla di ognuna, e Dom mano nella mano con Brandy, tutti e due felicemente persi nelle braccia di Morfeo. Jared appollaiato nella cuccetta, raggomitolato come un gatto, il respiro calmo e silenzioso. Bill attorcigliato sul divanetto in fondo al camper, una gamba sullo schienale e una piegata per poterci entrare. Colin si alza dalla cuccetta accanto a quella di Jared e si stiracchia appena, guardando l'alba con sguardo appannato.
"Porca miseria che sonno", esala. Poi si dirige, procedendo a zigzag in mezzo ai dormienti e alle lattine di birra, bacardi e pacchetti di noccioline e patatine per terra, verso la zona dell'autista. Apre la porta scorrevole, la richiude, e si siede al posto del passeggero. Jo non muove gli occhi dalla strada ma alza una mano in saluto.
"Giorno anche a te" sbadiglia lui accomodandosi e chiudendo gli occhi.
Silenzio.
"Non è prestino per alzarsi?"
Colin non apre gli occhi ma alza le spalle:
"Non avevo più sonno."
Silenzio.
"E poi volevo vedere se eri sveglia."
"Sto guidando, Colin."
Colin sorride appena:
"Ragione di più per controllare."
Silenzio.
...
Colin apre un occhio e la guarda, poi li apre entrambi, si stira appena, sbuffa, sbadiglia, si mette a sedere in modo decente, guarda la strada, guarda lei, incrocia le braccia al petto e sbotta:
"Forza, su, dillo."
Jo esplode:
"Ma ti pare che mi fo dare ordini da un crucco, che poi cioè, capito, con tutta la gente che conosco da un ragazzino efebico tedesco, ma io lo uccido, non solo, ha detto 'quel culone', capito, 'quel culone'!!! Come se avessi una 108 di taglia o un girovita da un metro e mezzo, ma come osa, il solo fatto che lui sia secco ricucito non implica che tutto il mondo indossi la 36, e che cavolo, ho la 44 dopotutto mica la extra-extra-extra-large!!!"
Colin si tiene al sedile con le unghie per evitare di essere sbalzato fuori dalla furia - notare come sia semplice guidare, sfogarsi urlando ed evitare le macchine davanti, eh.
Jo prende fiato e sbuffa, superando una macchinina smart, poi riprende a guardare la strada corrucciata.
"Passato?" chiede Colin.
"Mpf."
Silenzio. Colin si riappoggia al sedile e sorridendo appena tra sè conta mentalmente: "Uno... due... tre".
"Colin?"
"Lo sapevo. Dimmi."
"Comunque non ce l'ho grosso il sedere, vero?"
"No."
"Ah, allora ok" ^_^
"Io dormo eh" bisbigliò Colin stendendo il sedile e riflettendo tra sè e sè quanto siano strane le donne, forse anche più degli inglesi.
"Fai fai!" cinguettò Jo scalando le marce allegra. Colin si sistema, poi di colpo si gira e chiede:
"Tanto per curiosità, se ti avessi detto si?"
"Saresti volato fuori dal finestrino, assieme alla mia autostima."
"Mi sembra giusto. E se t'avessi detto no mentendo?"
"Mi rimetto al tuo buon cuore, ma i bravi papà non mentono mai."
"M'hai fregato. Brava. Notte."
"Notte!"
...
"Colin?" mormorio timido.
"Mpfeh?" grugnito assonnato.
"Grazie."
"Mh?" Colin aprì un occhio "Di che?"
"Di essere venuto a dirmelo."
Colin la guardò perplesso, Jo si girò, lo fissò e sbottò sorridendo: "Eddai, non dirmi che non avevi sonno, tempo due secondi e ti sei riaddormentato! Non fare sempre il duro, fa piacere ogni tanto scorgere il tuo lato tenero, sai."
"Oh, frena-frena, ragazza... Non crederai che sia venuto qui davanti solo per sapere se avevi bisogno di sfogarti!"
"Si! Ed è stato tanto dolce, grazie Col." *_*
"Ma guarda tu questa qui, peggio degli inglesi, Jaysus, peggio degli inglesi..." mormorò girandosi dall'altro lato.
"Ok, va bene, però visto che non lo dirò a nessuno, sappi qui e ora che so che sei un bravo ragazzo, sotto sotto" affermò Jo compiaciuta, guidando tranquilla (cosa strana eh).
Colin non rispose, ma si addormentò sorridendo sotto i baffi, contento di sentire per una volta commenti positivi.















Kiki, tranquilla, chè al next chp arrivi XD
Non per niente i nostri son sulla FI-PI-LI.
Sono infinitamente contenta che ti piaccia, ma non osare ringraziarmi.
In confronto a quel che fai per me, questo è un ben misero modo di ripagarti.
Love you.

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Capitolo 3
*** *Applausi!* ***


Viareggio. Bella cittadina soleggiata, terra di mare e luce, spiagge, bagni ed ombrelloni colorati...
"Maremma lucertola 'un c'è manco un parcheggio!"
Come distruggere un idilliaco paesaggio.

Nel camper, i passeggeri erano all'erta.
"Wa, abbiamo tutto pronto. Il crucco c'è, gli strumenti ci sono, noi ci siamo, siamo tutti. Signori, vi annuncio che possiamo andare!"
Soddisfatti, i pratagonisti accolsero questo annuncio con gioia e applausi. Colin dette una pacca sulle spalle a Jared sorridendo; Dom, stringendo a sè Brandy con grazia, fece l'occhiolino a Orlando, che strinse le mani di Andy e Ce alzandole in segno di vittoria. Jo gongolando puntò lo sguardo sull'unica nota stonata dello sfondo allegro: l'espressione imbarazzata di Bill Kaulitz.
"We, tu. Che hai?"
Bill scosse la testa impallidendo, memore del trattamento subito qualche ora prima. Gli altri si voltarono verso di lui, e scese il silenzio. Bill guardò tutti sentendosi osservato ed emise un pigolio spaventato che suonò tipo:
"... nssrcialtrimprimbnd"
"Eh?" fecero gli altri. Il moro prese un respirone e sbottò di colpo, a voce alta:
"Non ezzerci altri mempri ti mia band!"
Silenzio.
I passeggeri si guardarono l'un l'altro allibiti.
"Intento... Intento dire, noi afere lasciati là."
Wum. Rapido movimento di testa verso la scrittrice, la quale al momento infarta vedendosi i volti di tutti i characters puntati contro di lei.
"Brava. Brava, complimenti. Hai portato l'istrice e ti sei dimenticata BelliCapelli" fa Jo. *Tom.
"E il piastrato" commenta Ce.
"E Gusty!" fa Brandy.
Oh, mica posso ricordarmi tutto, anche voi dovreste interagire un pò, no?, faccio io.
"Vabbè, non c'è problema" commenta una voce annoiata. Wum, rapido nuovo movimento di teste verso Jared.
"Certo" spiega con aria saccente "A Kiki piace Bill, dopotutto. Gli altri tre possiamo pure lasciarli dove sono."
Io e gli altri ci guardiamo un pò perplessi.
"Ma poverini..." fa Andy. Giustamente, son d'accordo.
"Scusa, ma chiamali chiedendo un riscatto per Bill e falli venire qui" propone Dom.
No, fo prima a fare così, guardate...
In questa arriva una macchina a tutta birra che frena di botto accanto al camper, macchina da cui escono i tre ragazzi rimasti indietro. Bill li vede e s'avventa su di loro uscendo direttamente dal finestrone laterale del camper, con urla di gioia.
"Ach, folefate lasciarci intietro und farci pertere spettakolen? Ha Ha! Nicht kredo proprio!" afferma gongolando Georg, intanto che Bill si arrampica su Tom piangendo di sollievo.
I passeggeri rimasti sul pullman si voltano con espressione vagamente incredula quanto ostile verso la scrittrice, ma tanto decido io, sicchè non me ne curo e li lascio fare.
"Prepotente e schiavista" borbotta Jo.
Mpf. Bòni, c'è da fare, su.

Dunque!
L'allegra famigliola crucca è riunita, il camper è sistemato, tutti sono pronti, tutti sanno cosa fare.
...
Ma anche no.
L'interrogativo prende forma nella mente di ognuno: ma Kiki... ndò sta?


Spiaggia. E' ora di pranzo, il che implica che magari sarebbe ora di mangiare. Invece no. Per lei questa è l'ora perfetta per osservare i canini del tipo.
No, perchè c'è un perchè. Sulla spiaggia, la nostra eroina ha appena scorto un ragazzo incredibilmente somigliante a Edward Cullen, protagonista d'un libro di cui ella è avida lettrice, al chè cerca di carpirne più info possibili. Adesso, per esempio, sta cercando di vedere se costui ha i canini a punta o meno.
In quella...
"Driiiiiiiiin!"
"Pronto! Jo!"
"Ciao bella, disturbo?"
"No, no! Dimmi!"
"Dove sei?"
"Mhmmm... sono sul mare."
"Ah, che bello. Ssssenti... C'è casualmente uno spiazzo bello circolare tipo quello che usano a TRL per far cantare i Sonohra sulla spiaggia, sai, in modo che ci arrivino i cavi elettrici e tutto, che la folla stia lontana, che le ragazzine non gli saltino addosso, e sempre casualmente, che ci possano stare quattro cantanti più i loro strumenti?"
"Mhmmm... Sì, casualmente c'è..." *non lo potete sentire, ma le due alter-ego stanno pronunciando le battute con aria falsissima XD
"Nein!"
"Scusa un secondo..." dice Jo tappando la cornetta e guardando male Bill "Che c'è?"
"Aria salmaztra ezzere nocifa per meine pettinatura, ke kafolo. Manko morto io ztare in zpiaggia, tzè!"
Jared alza un sopracciglio e Colin guarda il crucco come se volesse decespugliargli i capelli.
"Ma guarda te che prima donna... va bene, Kiki, se mi dici dove stai vengo da te, così si va a fare un giretto" fa Jo.
"Uh, sei da queste parti?"
"E beh."
"Stiamo ancora recitando?"
"E beh."
"Ma io non so cosa succede dopo la mia battuta."
"Manco noi. Sei in buona compagnia."
"Ah. Ah vabbè. Dammi dieci minuti."

Dieci minuti dopo la fanciulla castana sta stritolando Jo in uno dei suoi mega abbracci.
Chiacchierando del tipo Edwardiano e discorrendo di tante cose, giungono al camper dei MCR. Kiki lo squadra perplessa:
"Ma sembra il camper dei Modena City Ramblers!"
... *sospiro dell'autrice*
Sì, beh, in effetti la sigla una volta era dei nostrani MCR, poi in USA si son formati quest'altri MCR, e adesso per MCR intendi solo i MCR americani.
"Ah" fa Kiki interdetta. Tace un attimo e poi riprende:
"Sì, ma che ci sta a fare il camper dei MCR qui?"
"Eheh!" ghigna la Jo, e spalanca il portellone del camion. Che è vuoto.
"Come sarebbe a dire, è vuoto?" ulula la ragazza.
"Chi ci doveva essere?" domanda Kiki.
"Un fottio di persone, ma pare che se la siano filata" mugugna Jo immusonita. Kiki s'illumina e si aggrappa al suo braccio:
"Mica avevi portato i MCR?"
"Quali, gli italiani MCR o gli americani MCR?"
"Ehu..."
"Non ti preoccupare, tanto non ho portato nessuno dei due."
"Ah. Mhmmm... allora saranno da queste parti! Il camper è il loro, lo riconosco."
"Andiamo a vedere, non si sa mai..." prosegue Jo perplessa dall'assenza dei compagni. Kiki la segue e poi si ferma:
"Jo, ma tu come facevi ad avere le chiavi del camper dei MCR, siano essi italiani o americani?"
Jo si blocca e guarda la scrittrice: "Eh, e questa come la spiego?"
In quella si sente una musica vagamente simile ad accordi di una certa chitarra con battute di una certa batteria con l'assolo di una certa voce.
"Ma... ma..." fa Kiki con gli occhioni lucidi.
"SORPRESA!" grida Jo, e da un angolino di una via spuntano tre fanciulle ridenti che corrono verso Kiki.
"Ciao, Kiki! Io sono Andy!"
"Io Brandy!"
"Io son la Cee, ma lo sai già."
Abbracciate e allegre, le cinque ragazze - in pareo e costumi, visto che fa caldo e sono al mare - si dirigono verso il punto da cui la musica proviene, facendosi più forte ad ogni passo.
Improvvisamente vengono affiancate da due ragazzi in bermuda - due bei ragazzi in bermuda - , che con sguardo gentile e sorrisi amichevoli esclamano:
"Vi spiace se ci uniamo?".
Kiki per poco non infarta:
"Ma... ma è il Boss! E c'è anche Domme!"
I due sorridono e fanno per parlare ma un ruggito li sovrasta:
"Ridammi la Guinness, fottutissimo Efestione!"
Un velocissimo e ghignante Jared in t-shirt nera fila loro davanti tenendo in una mano una lattina. Alle calcagna, un Colin in costume - e le ragazze confermano il soprannome datogli poco tempo fa - frena appena in tempo per evitare la collisione con Orlando.
"Scusa, inglese... Tu, grandissimo perverso sadico, vieni qui e ridammi quella fottuta birra o te la infilo dove scrivono che ti infilo qualcos'altro!"
...
La musica si ferma.
...
Rovi, balle di fieno, gocciolone sulla testa di ognuno.
...
Ce, Brandy, Andy, Kiki: °O°
Dom, Orlando: O_o
Jo: =_=' Fottutissimo Stone.
Jared: >_<
Colin: "... Oh, piantatela di guardami così. Siete voi a scrivere 'ste cose."
Ce: "Mai scritta una storia su voi due."
Brandy: "Siamo fedeli sostenitrici della vostra eterosessualità."
Andy: "Poi certo, se state insieme sono fatti vostri..." *fischiettando.
Jared: O___O
Colin: "Ma 'insieme' un'emerita mazza!""
Ce: "Mazza. Appunto."
Dom e Orlando: "Mhuahuahuahuahuauhauhauhauhauhauhauhauhauhauhauhauhauhauhuahuahauhauhauhauahuahua"
Ce: XD
Andy, Brandy: "Hihihihihihihihihihihihihihihihihi perfida hihihihihihihihi."
Colin, Jared: =_='
Jo: "Sssssssse. Bon. Alors, vogliamo proseguire? Ci fregano i posti del concerto."
Kiki, ancora notevolmente allibita da tutta la storia: "Concerto? Che concerto?"
Jo, Andy, Ce, Brandy, Jared, Colin, Orlando, Dom: "Ghghghg..."


Spiaggia, sole, onde in sottofondo e ombra sotto il telone del palco appena allestito.
"Signori e signore, in diretta per la nostra amatissima Kiki, alla faccia di chiunque la reputi un solo grammo meno del tesoro colossale che è... I Tokio Hotel!"
I quattro ragazzi arrivano sul palco sorridendo e smanaccando per salutare i fans ammassati a qualche metro dal palco, trattenuti da transenne che non trattengono però Kiki e le altre, le quali se ne stanno comodamente sotto al palco sedute sulla sabbia fresca a godersi lo spettacolo.
Kiki è più o meno così: *_*
Le quattro amiche sono felicemente soddisfatte di come sono andate le cose.
Bill sistema il microfono e poi esclama:
"Ciao, Kiki! Qvesta è per te!" afferma, e comincia a cantare accompagnato dal fratello e dai due amici la canzone preferita della fanciulla, la quale trabocca di gioia stringendosi alle quattro ragazze accanto a lei.
Ad un certo punto, Bill tende la mano verso di lei e le fa cenno di avvicinarsi. Kiki guarda Jo a bocca aperta, la quale le dà una piccola spinta ridendo, e poi si alza in piedi e raggiunge il palco. Bill le fa cenno di salire dalla scaletta a lato e le va incontro prendendole la mano, continuando a cantare e talvolta saltellare, mano nella mano con la sua fan. Al termine della canzone, la bacia su entrambe le guance e propone:
"Adesso si balla!", e senza staccarsi da Kiki posa il microfono spento su una cassa e fa cenno a Gustav di inserire un cd. Le note di "Bomba!" riempiono l'aria, il pubblico si scatena cominciando a ballare; Tom posa la chitarra e prende a muoversi come un pazzo, Bill - che ci tiene a non fare figuracce come il gemello - si fa insegnare da Kiki i movimenti ed in un paio di minuti sono li sul palco che si dimenano ridendo da matti.
Orlando si alza, si spazzola la sabbia di dosso e ripete il gesto di Bill verso Andy e Ce, invitandole a ballare. Ce scuote il capo vigorosamente, ma visto che la scrittrice è sadica, l'alter-ego della ragazza si piega al volere di costei alzandosi da terra e mettendosi a danzare in cerchio con Orlando ed Andy, fregandosene della figura, tanto sono i migliori sempre e comunque. Dom afferra Brandy per la mano e le fa fare una ruota su se stessa, quindi comincia a sculettare con aria scanzonata, facendola morire dal ridere. Jo lancia un'occhiata a Jared e Colin, seduti accanto, e con aria pefida chiede:
"Voi non vi unite?"
I due la fulminano, uno mandandola affanbip in celtico, l'altro in inglese, e con aria sussiegosa rispondono:
"Io preferisco evitare e starmene qui a bere la mia birra."
"Io non bevo la sua birra ma preferisco evitare lo stesso."
"Mpf, vi perdete il divertimento."
"Neanche tu stai ballando."
"Ma mi sto divertendo comunque."
"Joooooo!" ulula Kiki con le mani sui fianchi di Bill che ha le sue sui fianchi di Tom che guida un trenino a cui si sono attaccati pure Orlando, Andy, Cee, Dom, Brandy e metà spiaggia "Vieniii, venite anche voiiiii!"
La ragazza guarda i due e si alza, attaccandosi a Brandy. Colin e Jared restano un attimo interdetti e poi si alzano contemporaneamente, avviandosi verso il trenino.
"Oh, mi raccomando non starmi dietro, sennò chissà che altro scrivono se ci beccano insieme" sibila Colin all'amico prima di essere trascinato via da Georg e agganciato da Gustav.
"Guarda che se ti vedono fare il trenino con lui non è che ci fai miglior figura!" ghigna Jared raggiungendo Jo mentre Gustav si attacca alle sue spalle.
Così, in perfetta quanto serpentesca fila indiana capitanata da Tom Kaulitz, alle cui spalle stanno in ordine Bill, Kiki, Orlando, Andy, Cee, Dom, Brandy, Jo, Jared, Georg, Colin e Gustav, sulle note di allegre canzoni latino-americane ed in armonia con lo stile matto e folle di questa favola, i protagonisti alzano la mano destra in segno di vittoria e di saluto augurandovi una felicissima vita piena di altrettanto divertimento.
Fine.


Ooohh, olè, son proprio contenta. Grazie a tutti di aver partecipato, ragazzi.
"Ma scherzi, grazie a te" fa Andy facendosi aria con la mano, ancora ansimando per il balletto.
"Ja, ja, ezzere ztato difertentizzimo. Und danke per tutto qvanto!" afferma Bill stringendo la mano di tutti gli uomini e stampando un bacio sulle guance di tutte le fanciulle.
"Auf Wiedersehen!" salutano i quattro andando via.
"Ciao!" fanno gli altri.
"Bene, sarà ora che andiamo anche noi. E' stato un piacere, davvero. Dovremmo farlo più spesso" afferma Jared, abbracciando tutti e salutando, seguito da Colin che annuisce:
"Mi sono divertito. Ciao Inglesi, take care. Zuccheri, felice d'avervi incontrate."
Le ragazze sgranano un sorrisone e salutano con le manine.
Orlando e Dom si alzano e fanno: "Via, andiamo anche noi. Grazie di tutto, bimbe, stateci bene!" augurano, con un bacio ed un abbraccio a ognuna (Dom a Brandy due, ma non guardateli sennò si imbarazzano).
Le ragazze restano sole nella stanza.
"Bon, bimbe, ci si becca su msn."
"Va bene. Grazie di tutto, è stato bello!"
"Grazie a voi, ci mancherebbe!" Ciao pupe, v'amo."
"Pure noi!"
Ooooohhh, fermiiiiiiii, ndò andateeeeeee, tutti quiiiiiiiiiiii!!!
I protagonisti mi squadrano tornando indietro:
"Was wollen sie?"
"What, what is it?"
"Che c'è?"
Deh, hanno anche il coraggio di chiedere che c'è.
Ma bimbi!
Inchinatevi e salutate, almeno! La gente non legge mica per niente. Niente inchini, niente applauso.
"Uh, vero..."
Mani nelle mani, sul palcoscenico, Orlando Bloom, Dominic Monaghan, Colin Farrell, Jared Leto, i Tokio Hotel, e le straordinarie partecipanti Andy, Ce, Brandy, Kiki, cui la fic è dedicata, e Jo, vi sorridono allegramente con un inchino da vere star.
*Applausi*










Applausi a voi, che siete i veri protagonisti, avendo letto fino in fondo.
Con tantissimo affetto,
Jo.

Kiki: bon, non erano quattro i capitoli, spero non ti dispiaccia troppo *_*
Fai buon viaggio e ricorda cosa t'ho detto per mail.
T'adoro bimba mia. Un abbraccione.

Co-protagoniste Angels: v'amo. V'adoro. Pure di più.

Orlando, Dom, Colin, Jared: non vi possiedo, non mi appartenete, non ho scritto per offendervi, sennò non scriverei di voi. Un bacione a testa.
Tokio Hotel: bravi, mi siete piaciuti XD Un abbraccio pure a voi.

A tutti voi, baciotti folli dalla vostra Jools.

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