fuga sulla flottiglia di bluebluesky (/viewuser.php?uid=700193)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** invasi! ***
Capitolo 2: *** fuga ***
Capitolo 3: *** fame ***
Capitolo 4: *** musica ***
Capitolo 5: *** il processo ***
Capitolo 6: *** in cella ***
Capitolo 7: *** un'altro processo ***
Capitolo 8: *** sull'alarei ***
Capitolo 9: *** ammiraglio ***
Capitolo 10: *** al masked ***
Capitolo 11: *** rannoch ***
Capitolo 12: *** epilogo ***
Capitolo 1 *** invasi! ***
Non sono solito seguire i telegiornali, li trovo morbosi e
disinformativi, volevo solamente guardare la puntata odierna del mio
telefilm preferito, ciononostante eccola lì, la maledetta
edizione speciale, già mi preparavo a imprecare
contro la tv quando notai che per una volta la notizia data era
più che interessante: alieni, nel centro della mia
città .
Sebbene la notizia avesse pienamente catturato la mia attenzione le
reazioni dei miei compaesani riuscirono ad abbassare ancora di
più la mia stima nei loro confronti:
-la gente si sta radunando intorno a quella che sembra essere una nave
spaziale aliena, molti sono venuti armati e il governo ha
già predisposto l'equipaggiamento pesante-
diceva la giornalista, io mi misi le mani nei capelli e il mio volto si
contrasse in una smorfia di sofferenza, rimasi in quella posa per
qualche secondo, poi presi la giacca e uscii di casa, se potevo fare
qualcosa dovevo assolutamente farlo.
Al mio arrivo in piazza era il caos: i nostri cosiddetti invasori
avevano, neanche a dirlo, percepito una certa
ostilità e si erano schierati per la guerriglia.
Io alzai il cappuccio della giacca e mi nascosi in un vicolo, in attesa
di qualcosa, qualunque cosa, e non dovetti aspettare troppo.
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Capitolo 2 *** fuga ***
ff me 2*
Riuscii a vederne uno: doveva essere una femmina, aveva il fisico molto
snello e il seno, ed era complletamente avvolta da una tuta
bellissima,decorata da disegni neri intricati su un tessuto viola, ma
che la avvolgeva interamente, pefino il viso era coperto da una
maschera. L'aliena correva verso di me, inseguita da un gruppo
di buzzurri armati di mazze e altri oggetti
contundenti, appena fu abbastanza vicina l'afferrai per un braccio e la
forzai ad abbassarsi dietro al muro, stringendola forte per non farla
scappare
-lasciami andare mostro-
come faceva a conoscere la mia lingua?
-non voglio farti del male, fai silenzio-
gli idioti la persero e si allontanarono, ormai gli alieni erano
scappati in ogni direzione e si erano dispersi, ovviamente rincorsi da
diversi uomini
-ti porterò a casa con me, ti devo nascondere-
-cosa ti fa pensare che mi fidi di te?-
-hai altre soluzioni?-
non disse niente ma conosceva bene la risposta.
Corremmo insieme alla mia macchina, venimmo fermati da uno dei
buzzurri, dissi che l'avrei torturata per divertimento, lei resse il
gioco, l'imbecille ci credette; arrivati a destinazione, l'avvolsi
delicatamente nel sacco a pelo che tenevo ne bagagliaio per nasconderla
e la poggiai supina sui sedili posteriori, accesi il motore e
finalmente partii. probabilmente era vero: non si fidava di me, ma in
quel momento ero la sua unica speranza.
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Capitolo 3 *** fame ***
ff me 2*
Dopo aver richiuso la porta alle mie spalle tirai finalmente un sospiro
di sollievo, mi curai di chiudere tutte le tende e osservai meglio la
mia soccorsa: era certamente una femmina: il portamento era femminile,
così come le movenze e la voce
-come ti chiami?-
chiesi io
-Tali, Tali zorah vas neema-
sorrisi, volevo che si sentisse a suo agio
-bene Tali, io sono Mark, puoi spiegarmi cosa sta succedendo? e come
conosci l' italiano?-
-Noi... i nostri astronomi hanno scoperto vita intelligente su questo
pianeta e gli ammiragli ci hanno selezionati come comitato, e ci hanno
fatto studiare la vostra lingua, l'obbiettivo era quello di elevare la
vostra razza, non avremmo mai immaginato che la vostra risposta potesse
essere così violenta-
la sua voce era incantevole: acuta, leggiadra e soave come
quella di un uccellino
-avreste dovuto venire preparati, ma non tutti gli umani sono
così, lo so che ti è difficile, ma ti chiedo di
fidarti di me, hai visto cose orribili è vero, ma io voglio solo...-
mi interruppe
-no io... io mi fido di te, davvero, non mi avresti portata al sicuro
se fossi stato... come loro-
rimasi stordito, quelle parole, quella voce, quella dolcezza, quel...
quel profumo? Continuavo a soffermarmi sui particolari ed ero come
ipnotizzato, cosa mi stava succedendo, non potevo essermi innamorato di
un' aliena, oppure si?
smisi di pensare, ascoltai solo il cuore, che impiegò molto
meno tempo a darmi la risposta, il mio viso assunse una colorazione
simile al tessuto della sua tuta
-posso darti qualcosa da mangiare? Dell'acqua?-
Chiesi timidamente
-merda! Il cibo-
esclamò lei, e capì che ero confuso
-i nostri enzimi sono differenti, se mangiassi il cibo che mi offri
morirei di sicuro, ma se non mangio morirò lo stesso-
a quelle parole mi sentii l' anima morire ed il sangue gelare, era
stato tutto inutile? No non potevo permetterlo
-Resta nascosta, io torno tra poco-
l'accompagnai nella stanza , presi diverse borse, mi rimisi in fretta
la giacca e uscii nuovamente dirigendomi verso la piazza cittadina.
La nave era ancora li, ma la bolgia era sparita, del resto era notte
fonda, parcheggiai la macchina nella piazza mi intrufolai a
bordo, cercando di orientarmi, comiciai a esplorare, finché non entrai
in quella che doveva essere la mensa, riempii le borse con le cibarie
e, dopo diversi viaggi, tornai a casa.
andai in stanza e la trovai addormentata, povera creatura, doveva
essere distrutta. Feci per uscire
-fermo-
mi voltai
-grazie-
-non potevo abbandonarti-
chiusi la porta lentamente e andai sul divano a dormire.
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Capitolo 4 *** musica ***
ff me 2*
Nei giorni che seguirono io e Tali restammo molto vicini,lei mi
raccontava sempre più di sè, mi disse che il suo
popolo era stato esiliato dal proprio pianeta da una razza di robot
senzienti da loro stessi creati, che avevano dovuto diventare nomadi, e
che gli ambienti sterili li avevano costretti a vivere nelle tute;
io le feci scoprire il lato più luminoso
dell'umanità: l'arte; letteratura, pittura, cinema e
soprattutto musica, amava la musica, diceva che non aveva mai sentito
nulla di simile, che la musica la incantava più di ogni
altra cosa, poi, una sera, mi disse che voleva assolutamente farmi
sentire una canzone, la fece partire e... iniziò a cantare,
e cantava d' amore e di passione e di sentimento.
Il mio cuore batteva a una velocità inaudita, ero
ammaliato da quella voce angelica, le mie mani si mossero da sole,
accarezzando lentamente le sue, poi si spostarono sulle braccia, pian
piano mi avvicinavo sempre più e le mani osavano
ulteriormente sfiorando ora la schiena, ora le gambe, ora la testa.
Infine la strinsi forte, come al nostro primo incontro, ma con il cuore
colmo d'affetto
-ti amo-
sussurrai
-anch'io ti amo, ti amo tantissimo-
e quella sera non dormii sul divano, anche se non poteva togliere la
tuta, passammo la notte ad esplorare il corpo dell' altro a toccarci e
a parlarci e a volerci, finché, sopraffatti dall' estasi,
non cademmo addormentati.
La mattina seguente mi raggiunse mentre preparavo la colazione, era
preoccupata, non potevo vedere il suo sguardo, ma lo percepivo
-la flottiglia mi ha contattata, ho tenuto la trasmittente, sono
l'unica superstite, dicono che torneranno , che avranno vendetta e che
mi porteranno via... ma io non voglio più essere portata via-
Perché proprio ora? Presi a girare nervosamente in cerchio
nella stanza, poi, d'improvviso, mi fermai
- vengo con te-
-cosa? Non puoi, ti uccideranno-
-correrò il rischio-
il giorno dopo, sarei partito per il viaggio più lungo della
mia vita.
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Capitolo 5 *** il processo ***
ff me 2*
Dovevo passare inosservato, mi coprii il volto più il
più possibile, senza però risultare appariscente,
il giorno del giudizio era alle porte, inizialmente, dodici navette
colme di quarian e armi pesanti sarebbero atterrate per seminare il
caos nella città, noi dovevamo restare nascosti in casa, non
avrebbero attaccato il nascondiglio di Tali, dopodiché
sarebbe stato il turno della navetta di soccorso, dovevo assolutamente
trovare uno scomparto nel quale nascondermi, un bagagliaio o una cosa
simile.
Il momento arrivò presto, mentre le urla della gente si
riversavano nelle strade, Tali si fece trovare pronta, mi diede alcune
indicazioni e prese un po' di tempo per farmi trovare quello che
cercavo, eccolo, il portellone dell' armeria, mi intrufolai all'
interno e mi nascosi in un baule, non sarebbe stato un viaggio facile.
Dopo poco meno di un' ora sentii i motori spegnersi e la navetta
svuotarsi, attesi ancora qualche minuto e uscii dal mio nascondiglio,
in seguito mi diressi verso il magazzino della nave, sempre sotto
indicazione della mia quarian, e mi misi in attesa.Sorprendentemente la
prima visita non fu quella di Tali, ma di due quarian maschi, venuti
probabilmente per rifornirsi di qualche medicinale o cose simili, io,
dal mio nascondiglio, origliavo la loro conversazione, grazie a dio,
Talili mi aveva donato il traduttore di un compagno ucciso:
-siamo messi male, con le perdite che abbiamo subito e i nostri uomini
su quel fottuto pianeta non abbiamo più uno straccio di
manodopera-
-il padre di Tali è furioso, in quanto ammiraglio ha deciso
di posizionare tutte le braccia più forti sul campo di
battaglia-
notai solo in quel momento che in effetti i due quarian erano molto
piccoli, quasi trasparenti, nonostante fossero maschi, un quarian forte
probabilmente non era nemmeno all' altezza di un umano molto piccolo e
debole.
-se non troviamo una soluzione i problemi che insorgeranno saranno
enormi, l' ammiraglio è sempre troppo impulsivo-
i due quarian, involontariamente, mi avevano dato l'idea che aspettavo,
era rischioso, molto, ma stavolta ero io ad avere solo una speranza.
-mi arrendo?-
dissi poco convinto uscendo dall'armadietto per fucili nel quele mi ero
nascosto e alzando le mani; i due subito mi puntarono le pistole
d'ordinanza, restai immobile, con i muscoli irrigiditi, non era la
prima volta che qualcuno mi puntava un arma contro, ma stavolta avevo
davvero qualcosa da perdere, e la sensazione era terribile
-non ho cattive intenzioni-
biascicai; pochi minuti dopo ero ammanettato in attesa di processo.
gli ammiragli si riunirono in piazza, la mia sorte era in mano loro, il quarian in
mezzo al gruppo iniziò:
-umano, sei accusato di terrorismo, hai abbordato di nascosto la nave,
eppure ora ti sei esposto ed arreso, come ti dichiari?-
-è innocente-
avrei riconosciuto il suono di quella voce ovunque, Tali
sbucò dalla folla, e io mi sentii più forte
-è vero, si è intrufolato di nascosto, ma te lo posso giurare
papà, non è qui per far del male-
-come puoi fidarti di lui Tali, hai visto anche tu cosa gli umani hanno
fatto alla nostra gente, è solo grazie a un miracolo se ti
sei salvata-
-no, non grazie a un miracolo, ma grazie al vostro imputato-
-come sarebbe a dire?-
-mentre la sua gente compiva quei crimini lui mi ha salvata e mi ha
nascosta, gli umani non sono tutti uguali papà-
la quarian a sinistra prese parola
-questo è evidente Tali, ma io credo piuttosto che alcuni
siano più furbi, più ingegnosi, e che quest'
alieno ti abbia solo ingannata, aspettando il momento in cui saremmo
tornati a prenderti e sfruttarti per girare sulla nave indisturbato-
-ammiraglio Xen io...-
titubava, era confusa
-io desidero un minuto per parlare con l'imputato, in privato-
mi portò in uno stanzino e mi guardò,
probabilmente nemmeno lei sapeva cosa dire, cosa avrebbe voluto
sentire, così presi io l'iniziativa, avvicinando la sua
testa al mio petto
-lo senti Tali?-
il mio cuore batteva ancora come un treno
-vive per te, solo per te, voglio solo starti vicino,
voglio continuare a farlo battere, e non ti abbandonerò mai
amore mio, l'ho fatto perché posso vivere solo al tuo
fianco, e quindi non ho nulla da perdere, da solo morirei comunque,
anche fossi rimasto sulla terra-
una piccola lacrima le bagnò la tuta, e
mi abbracciò, e io sfioravo con la mano quel dannato vetro
che separva il mio tocco dal suo viso, e insieme, per emozione,
piangemmo, di felicità, per quel momento così
tragico ma così magico.
raggiungemmo nuovamente la piazza nella quale si teneva l'udienza e
Tali riprese la parola
-dopo una... accurata ricostruzione dei fatti le posso garantire,
ammiraglio Xen che le sue supposizioni sono completamente infondate-
-lasciami il beneficio del dubbio Tali-
a quel punto decisi di scoprire le mie carte
-ammiragli, non chiedo la completa assoluzione per quelli che sono
effettivamente i miei crimini, chiedo però una riduzione
della pena, poiché, come testimoniato da Tali, non ero sulla
nave per terrorismo, dunque, dato che conosco i vostri problemi di
personale all' interno della nave, propongo una condanna ai lavori
forzati a tempo indeterminato, da solo potrò eseguire duri
lavori che richiederebbero molti quarian, inoltre potrò
essere tenuto sotto controllo-
l'altra quarian interruppe l'udienza, i giurati presero le loro
decisioni, poi si pronunciò
-umano, questa giuria accetta la tua proposta e ti condanna ai lavori
forzati-
subito Tali mi saltò al collo e io, ammanettato, tentai di
rispondere strofinando il viso sul suo collo, poi fui portato nella mia
nuova stanza, una cella, tutta per me che, in fondo, era sempre meglio
di un armadio.
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Capitolo 6 *** in cella ***
ff me 2*
La notte fui svegliato, la porta della cella si aprì e la
guardia entrò, accompagnata da... Tali? Cosa faceva
lì? Perché era ammanettata?
La porta si richiuse dietro di noi, in seguito lei iniziò a
spiegare:
-ho avuto un... diciamo un acceso dibattito con il mio paparino, gli ho
detto che se volevano rinchiuderti avrebbero dovuto rinchiudermi con
te, ovviamente lui non era della stessa opinione-
guardai per un momento il vetro del suo casco, poi continuò
-Mark... tu senza forse saperlo hai cambiato la mia vita, e da vuota
che era ora finalmente sento che ha uno scopo, e te lo prometto amore,
farò tutto ciò che è in mio potere per
restarti vicina per sempre, non importa cosa il fato ci
scaglierà contro-
ero senza parole, la sua dolcezza mi stupiva e si superava ogni giorno
di più
-Tali...-
-non serve che tu dica niente, io... ho parlato un po' con la mia
migliore amica, lei è nella squadra scientifica adesso, e l'
ho pregata di tenere la cosa segreta, mi fido ciecamente di lei, ad
ogni modo, ha detto che con gli antibiotici giusti e molta delicatezza
potrei togliermi questo casco ed essere tua, così prima di
andare da mio padre sono passata in farmacia-
-sei sicura cucciola? Se non funzionasse non oso pensare a che
succederebbe-
-non morirò Mark, siamo fragili, è vero ma non
eccessivamente-
fece una pausa
-Io lo voglio amore mio, voglio che sia vero, voglio sentire il tuo
respiro sulla pelle, voglio che la tua bocca raggiunga finalmente la
mia, voglio sentirti sopra, intorno e dentro di me, tu lo vuoi Mark?-
presi un respiro
-più di ogni altra cosa-
-devi sapere altro però, questo per i quarian è
un grande gesto di fiducia, è il gesto più
importante che possiamo compiere nella vita, e ha tanti significati,
è simile... alla vostra fede nuziale, noi non celebriamo i
matrimoni, questo si può dire sia il corrispettivo, dovevi
saperlo perché è presto e...-
la interruppi
-non potrei essere più felice Tali-
e quella notte i due galeotti in cella furono re e regina in un grande
letto lussuoso, io mi muovevo con tutta la dolcezza e premura che avevo
in corpo, e , finalmente, le accarezzavo il corpo e le massaggiavo la
schiena e le sfioravo il viso e le baciavo le labbra, e potevo vedere
tutta la sua bellezza, e sentire la sua voce senza il filtro di un
dannato microfono; lei intanto seguiva le mie movenze all' istante, meglio di una ballerina esperta, per una notte, insieme, avevamo
una sola mente, un solo corpo e un solo spirito.
Dopo la nostra unione lei si rimise la tua e tornò nella
brandina, poi ci accoccolammo sotto le coperte e iniziammo a parlare un
po'
-Mark... non mi sono mai sentita così bene-
-oh, non potresti trovarmi più d'accordo, la vostra idea di
matrimonio mi piace molto di più sai? È una cosa
intima, per noi è solo una formalità legale-
poi tali assunse un tono più preoccupato
-volevo parlarti di una cosa sai, sulla flottiglia cambieranno molte
cose, il motivo per cui siamo arrivati da voi è che avremo
bisogno di aiuto da parte di una razza meno vulnerabile, gli ammiragli
sono in disaccordo ma la maggioranza vuole aprire un conflitto con i
geth e riprendersi il nostro pianeta natale-
-e tu cosa ne pensi?-
-io darei di tutto per riavere la mia casa Mark, ma una guerra ci
porterà all' estinzione-
-hai detto di aver appena compiuto il gesto più importante
della tua vita, e lo hai fatto per me, non prenderò la cosa
alla leggera amore, Rannoch sarà il tuo regalo di nozze, non
so come, ma lo sarà-
tacemmo, lei mi strinse più forte, e ci mettemmo a dormire.
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Capitolo 7 *** un'altro processo ***
ff me 7
Ero sulla flottiglia da ormai quattro mesi, giorno
più giorno meno, la notizia di ciò che era
successo tra me e la figlia dell'ammiraglio si era ormai sparsa, Tali
non si curava delle maldicenze della gente, sapevo però che
quando sarebbe arrivata alle orecchie di suo padre avrei passato dei
guai, eppure non tutti mi odiavano ed evitavano come un lebbroso, ero
diventato una sorta di guru per una nicchia di persone; la mattina Tali
veniva provvisoriamente lasciata libera di circolare, anche
se non poteva lasciare la Neema, e io venivo condotto al posto di
lavoro del giorno, e oltre al mio amore, che passava sempre le giornate
con me, alcuni quarian venivano a trovarmi, generalmente i giovani
più curiosi e gli anziani più saggi, che mi
sommergevano di domande, e io ero felice di soddisfare le loro
curiosità; durante l'ora libera raggiungevo l'internet
terrestre tramite extranet e mostravo anche a loro ciò che
avevo mostrato a Tali sulla terra, i giovani si appassionavano alla
musica, scoprendo un nuovo modo di esprimersi e in parte, anzi siamo
onesti, soprattutto, per animare le loro feste; i più vecchi
invece amavano la pittura, il disegno e la fotografia,
restavano ore e ore a guardar dipinti, la sera venivo ricondotto alla
mia cella, di norma, ma non quella sera
-la mia è da quella parte-
dissi confuso alle guardie
-non stasera mostro schifoso-
mi portarono in uno stanzino buio e piccolissimo, ma riconobbi
perfettamente la figura che mi apettava, che fortuna, un'udienza
privata con l'ammiraglio Zorah.
La porta si richiuse dietro di me, la guardia alla mia destra estrasse
il manganello e vibrò un forte colpo sui miei polpacci,
caddi in ginocchio, e l'ammiraglio cominciò a proferire
-credevi davvero che ti avrei lasciato fare quello che hai fatto senza
fartela pagare? Che non ci sarebbero state conseguenze?-
-sarò sincero ammiraglio, no, non lo credevo, ma ho
preferito affrontare le conseguenze piuttosto che lasciarla, nessuna
delle sue maledette conseguenze mi avrebbe dissuaso, e non mi dica che
mi ucciderà, lei ha bisogno del mio lavoro-
-molto bene-
rispose lui facendo poi un cenno alla guardia di sinistra, la quale
subito sfoderò il manganello, che stavolta colpì
allo stomaco, facendomi piegare il busto in avanti, l'ammiraglio si
piegò su di me e mi sollevò la testa
-hai preso la tua decisione, ora affronta ciò che comporta-
i colpi diventarono una pioggia, su tutto il corpo, i miei nuovi amici
mi maculavano il corpo di lividi
-fate attenzione a non rompere nulla-
aggiunse l'ammiraglio.
Dopo un tempo che poteva essere breve, ma a me parve interminabile, mi
rialzarono
-portatelo in cella, ma ricorda: come hai detto tu stesso, l'unico
motivo per cui ti lascio in vita, mostro, è che mi serve il
tuo lavoro-
Al mio arrivo Tali mi stava già aspettando, mi corse
incontro e per un attimo mi parve di non avvertire più il
dolore, almeno finché non mi strinse a se
-Aaaaaah!-
squittii
-cosa succede amore mio? Stai male?-
mi esaminò il corpo, scoprendo tutti i segni rimasti dai
minuti prima
-è stato quell' idiota di mio padre vero, si non
può che essere stato lui, mi dispiace Mark, è
colpa mia, non avrebbe dovuto saperlo nessuno...
la fermai
-Tali, prima o dopo sarebbe venuto a saperlo, e chissà,
magari se lo avesse saputo più avanti si sarebbe potuto
permettere di eliminarmi, e poi voglio che tu lo sappia, per te sono
pronto a prendermi altre dieci, cento, mille percosse-
lei non disse nulla, si tolse il casco, era in lacrime, mi
baciò con passione e iniziò ad accarezzarmi
delicatamente il petto
-non piangere piccola, non posso sopportare di vederti così-
lei mi fissò per qualche secondo, poi mi coprì
con il piumino della cella, si tolse il resto della tuta e si
appoggiò con estrema dolcezza su di me
-farò piano, ora voglio che ti rilassi, penso a tutto io-
poi spense la luce.
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Capitolo 8 *** sull'alarei ***
Strana giornata quella di ieri, avevo avuto una serata disastrosa e una
notte perfetta; Tali era il mio angelo, non l'avrei lasciata per nulla
al mondo, e con il passare dei giorni invece che essere insorti i
classici problemi il nostro legame si rafforzava, ogni momento che
passava l'amavo sempre più.
Quella mattina quando ci svegliammo lei sembrava confusa, e si
tastò il corpo in cerca di qualcosa
-va tutto bene amore?-
-si, appunto, è strano-
la guardai con aria interrogativa
-le altre volte mi sono svegliata con l'influenza, il che è
normale, anche tra di noi i corpi devono abituarsi, e dopo un periodo
di malattie riusciamo a stare insieme senza ripercussioni,
però anche tra due quarian è difficile che questo
periodo duri meno di due anni, con te sono bastati pochi mesi-
ad udire quelle parole mi sentivo come un pavone che apre la coda
-beh prendiamolo come un segno cucciola, stiamo facendo la cosa giusta-
lei rise
-non avevo bisogno di nessun segno per saperlo-
poi tolse la maschera e iniziò a baciarmi, facendo sempre
molta attenzione ai miei lividi, quando una guardia ci interruppe
-Tali Zorah! Devi venire con me, c'è un'emergenza-
fu portata in piazza, e io costretto a seguirli, al nostro arrivo un
quarian ci spiegò la situazione
-la nave di tuo padre è stata attaccata, stamattina si
è recato lì per condurre i suoi esperimenti ma i
componenti si sono riattivati, e visto che erano stati inviati da te,
sei accusata di tradimento, tu e l'abominio che hai portato sarete
esiliati, data la mancanza di contro-prove-
-non se ne parla nemmeno-
intervenni io
- saliremo su quella dannata nave e riporteremo l'ammiraglio al sicuro-
-Mark... dopo tutto quello che ti ha fatto...-
-è tuo padre Tali, so che non lo lasceresti a morte certa,
lo farò per te-
-amore mio... grazie, non mi hai mai lasciata sola, però
quando lo troveremo farà meglio a sforzarsi per porgerti
delle scuse adeguate, o potrei ucciderlo io-
il quarian riprese a parlare
-secondo la legge quarian siete autorizzati a tentare di trovare una
prova che vi scagioni, o a morire nel provarci-
un'ora dopo eravamo su una navetta diretta verso l'Alarei, io, tali, e
un pugno dei miei sostenitori più accaniti.
ue porte si aprirono, eravamo dentro
-restiamo in formazione compatta-
dissi io
tutti i geth dovevano essere nel cuore della nave, trovai
però un terminale, che iniziai a esaminare, conteneva il
video dell'ammiraglio, parlava del suo progetto e confessava di aver
riattivato volontariamente i geth
-anni fa ho promesso a mia figlia che le avrei ridato Rannoch, ma dopo
quello che ha fatto... no non posso perdonarlo, riattivando i
componenti che ha mandato la colpa ricadrà di certo su di
lei e su quel mostro, abbiamo chiuso Tali-
lei si fece cupa
-se pensa che rinuncerei mai a te ha fatto l'errore più
grande della sua vita-
-dev'essere impazzito... perché rischiare la sua vita solo
per ripicca?-
-mi dispiace dirlo, ma credo che provi invidia per me, da quando mamma
ci ha lasciati la nostra vita si è svuotata, poi sei
arrivato tu, a riempire la mia-
restammo per un attimo in silenzio, poi io lo ruppi nuovamente
-andiamo, non abbiamo tempo da perdere-
e ci spostammo nella tana del lupo.
nel centro di comando c'erano una ventina di geth, niente che i miei
amici non potessero gestire, a preoccuparmi però era il
nucleo, non sarebbe stato facile da abbattere, me ne sarei
occupato io, Tali era un' ottima tecnica da campo, si sarebbe occupata
di scollegare i geth tra di loro.
La squadra era affiatatissima, il lavoro si concluse nel migliore dei
modi, quando l'ultimo dei miei colpi ruppe l'ottica mi voltai, non
avevamo subito perdite
-sono orgoglioso di voi, ora dobbiamo trovare l'ammiraglio-
-non c'è bisogno di cercare ancora-
mi rispose Tali, portando suo padre con sè
-ammiraglio! Iniziamo a vederci tutti i giorni-
-risparmiami il tuo sarcasmo essere osceno-
io mi avvicinai e gli sollevai la testa
-sappia che l' unico motivo per cui è ancora in vita
è l'amore immenso che provo per sua figlia-
mi voltai
-e un'altra cosa, abbiamo trovato i suoi videolog-
Tali proseguii
-pagherai per quello che gli hai fatto, abbiamo chiuso io e lei,
ammiraglio- bene, capitolo poco fluff, più duro, spero vi sia piaciuto lo stesso, sto pensando di inserire un capitolo flashback su Mark se la cosa interessa fatemelo sapere ;)
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Capitolo 9 *** ammiraglio ***
Altri giorni passarono, dopo il salvataggio sull'Alarei tutte le male
voci sul conto mio o di Tali si zittirono d'improvviso, l'ammiraglio
prese il nostro posto nella cella, noi fummo scagionati e ottenemmo la
sua stanza con qualche credito di sconto, ciononostante continuai i
lavori per aiutare la flottiglia, guadagnandomi così qualche
altra simpatia.
Quella mattina mi svegliai avvinghiato a Tali, era così
bella, finalmente non c'erano più barriere, la stanza era
ben più sterile della prigione, e il suo corpo si era
completamente abituato alla mia presenza, non aveva neppure
più bisogno degli antibiotici, ero unicamente suo.
Dopo esserci preparati per uscire ci dirigemmo in piazza, dove la
quarian che aveva emesso il verdetto durante il mio processo ci
fermò
-zia Raan, che bello vederti-
-anche per me Tali, come sempre-
rispose allegramente, poi si rivolse a me
-Mark, è un piacere incontrarti in circostanze
più gradevoli dell' ultima volta-
-ammiraglio, il piacere è tutto mio-
ribattei io accennando un inchino con il capo, la quarian
proseguì
-devo darvi alcune notizie, la prima sarà buona, ma solo per
te, umano; la guerra è stata persa, ci siamo battuti
egregiamente ma la forza dei terrestri ha prevalso-
-non la ritengo una buona notizia, l'umanità meritava una
punizione per la sua violenza ingiustificata-
-le tue sono parole bizzarre, sei stato tu stesso a insegnare a questo
popolo che non si può far di tutta l'erba un fascio-
fece una pausa
-non importa, la seconda notizia è che le pratiche per la
deposizione dell'ammiraglio Zorah sono state completate e ora cerchiamo
un sostituto... il tuo nome, Tali, è chiamato a gran voce-
lei rimase senza parole
-io non lo so...-
poi prese un respiro profondo e alzò la testa, assumendo la
posizione più fiera che io abbia mai visto
-va bene, ci proverò-
poi diresse il suo sguardo verso di me
-tu faresti lo stesso, ti metteresti in gioco, butteresti anima e corpo
per migliorare la situazione-
io avvicinai la mia testa alla sua e sussurrai
-sono così fiero di te, angelo mio-
poi mi rivolsi a Raan
-non potreste sperare in un ammiraglio migliore, ne sono convinto-
Di sera, nella stanza festeggiammo il grande evento, ascoltammo della
buona musica, chiacchierammo, mangiammo e bevemmo un po' di vino, forse
lei un goccio di troppo, ma non abbastanza da impedirci di proseguire
la festa sotto le coperte, era strano, tutte le volte che lo facevamo
era un'esperienza nuova per me, era così fantasiosa...
eppure non perdeva mai la sua dolcezza, non mi sarei mai stancato di
restare accoccolato a lei.
Prima di addormentarci la presi tra le braccia e tra un tocco ed un
bacio le dissi:
-allora ammiraglio, adesso può darmi l'autorizzazione-
-e per cosa?-
-Rannoch-
risposi
-è giunto il momento per il tuo regalo di nozze-
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Capitolo 10 *** al masked ***
ff me 10
Decidemmo di pernderci una serata per rilassarci, il giorno seguente
avrei dovuo farlo, mi sembrava impossibile, poi la guardavo, e
ripensavo ai momenti insieme, e mi sembrava d'improvviso
così facile. Decidemmo di andare al "masked" un locale
aperto da poco da alcuni giovani, sulla scia dei locali umani: musica e
alcolici per intenderci, fu una serata spiazzante, eravamo i vip, al
nostro arrivo venimmo accolti da tutti i presenti tra rombi e applausi,
poi ci sedemmo al bancone ed io chiesi due drink, poi mi avvicinai
lei,mettendole il braccio attorno alla vita, lei per tutta risposta si
fece cadere su di me e mi cinse le spalle.
Finiti i drink e le coccole un ragazzo mi si avvicinò tutto
imbarazzato e mi chiese di seguirlo in un posto più
silenzioso, mi portò fuori e mi fece la sua richiesta
-è veramente un onore che siate venuti nel mio locale
signor...-
-chiamami pure Mark-
-come preferisci Mark, mi chiedevo se, dato che la tua esperienza in
campo supera di diverse spanne la nostra, questa sera potessi fare un
piccolo set musicale per i ragazzi, qui sono tutti tuoi ammiratori-
ci riflettei un momento, guardai Tali, che ci aveva seguito
-vedi questa è una serata speciale, per noi due-
lei si mise a ridere
-vai amore, e fagli vedere di cosa sono capaci i terrestri-
le sorrisi e la baciai sul collo, poi mi diressi verso la console, dove
sfoderai uno per uno tutti gli assi che avevo nella manica, ed era un
mazzo intero, la pista da ballo si riempì con una
rapidità impressionante, Tali era sempre in prima fila,
guardavo quei ragazzi pieni di vita, e li facevo divertire, sfogare,
appassionare, li facevo vivere.
Concluso lo spettacolo presi Tali per mano e la feci salire sul palco
-vorrei un applauso, per il nostro nuovo ammiraglio che questa sera
è qui con noi-
la sala si riempì del fragore di quei quarian, in visibiglio
per la loro nuova leader, poi prese lei la parola
-sono molto appagata nel vedervi così soddisfatti, ma il
vostro applauso dovrebbe andare a quest'uomo, lui ci ha aperto gli
occhi, ci ha aiutati a mantenere operativa la Neema anche quando non
è più stato costretto, e questo lo sapete tutti,
ciò che non sapete è che si impegnerà
per ridarci la nostra terra, quest'uomo ha fatto e farà per
noi molto più di quanto un nostro simile abbia mani fatto-
fece una pausa
-ed è l'uomo perfetto, e io non potrei essere più
felice di essere la sua quarian-
poi si mise la mano sul vetro del casco, e con uno scatto che aveva
dell'incredibile mi baciò, adoravo baciarla, riuscivo a
percepire il suo affetto affluire dentro di me, poi con la stessa
velocità, si rimise la maschera. Ci fu un altro applauso.
Più lungo. Più forte.
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Capitolo 11 *** rannoch ***
ff me 11
Quando mi svegliai quel giorno sapevo quale sarebbe stato il mio
compito odierno.
L'idea era la stessa già provata sull'Alarei, distruggere i
nuclei e scollegare le unità, ma questa volta in scala
maggiorata, e non poco.
In mattinata mi recai in piazza con Tali
-sei sicuro di quello che fai? A me basta stare con te, non voglio
perderti-
mi disse lei
-non vado a combattere per gloria o per potere o per vendetta, vado a
combattere per te, perché desidero che tu possa tornare sul
tuo pianeta, ed è per questo, per i motivi che mi spingono a
combattere, che un gruppetto di dannati robot non mi fermeranno-
mi abbracciò e appoggiò la testa sul mio petto
-il mio voto farà la differenza, Xen e Garrel vogliono
iniziare il conflitto, Raan e Koris sono contrari, cominceremo la
battaglia, ma io verrò con te-
restai per un momento a guardarla, con il fiato sospeso
-voglio restare al tuo fianco fino all'ultimo respiro-
aggiunse poi, io la strinsi a me ancora per qualche secondo
-cucciola, faremo vedere a quelle masse di ruggine cosa sanno fare i
quarian-
lei mandò un messaggio con il suo factotum
-qui ammiraglio Zorah, il mio voto è positivo ammiragli-
dopodiché andammo verso l'armeria, una volta equipaggiati ci
dirigemmo all'hangar, dove trovammo la sorpresa più gradita:
tutti i soldati che reano venuti con noi sulla nave scientifica, tutti
i quarian che venivano a trovarmi durante i lavori forzati, tutti i
ragazzi che avevano ballato al ritmo della mia musica; erano tutti
lì, i più vecchi avevano donato tutti i
rifornimenti extra che erano riusciti a trovare: granate, protezioni,
potenziamenti factotum e altri giocattolini utili allo scopo, i giovani
e gli adulti mi porgevano il saluto militare, ansiosi di far parte
della squadra Neema, volevo che si sentissero motivati e concentrati
-uomini, ragazzi miei, riposate quelle braccia, non perdetevi in
saluti, focalizzatevi sull'obbiettivo, oggi riprendiamo Rannoch,
abbiamo già provato la modalità d'attacco, la
differenza è che i nemici saranno molti di più,
in compenso le unità semplici saranno tenute a bada dal
resto delle squadre a terra, qualche domanda? Bene tutto dev'essere
chiaro, oggi ci riprendiamo il vostro pianeta-
- volevi dire "il NOSTRO pianeta"-
qualcuno disse
-è vero, tu sei più quarian della gran parte di
quegli idioti-
aggiunse qualcun'altro
-se riusciremo nell' impresa sarà nostro quanto tuo-
concluse Tali.
mi sentivo onorato del rispetto e della fiducia che quelle persone
riponevano in me, sorrisi
-ragazzi, andiamo a disfare un po' di carrozzerie-
salimmo tutti sulle navette e partimmo.
Al nostro arrivo su Rannoch tutti restammo a bocca aperta per un minuto
buono, eravamo su una collina affacciata sul mare, e ammiravamo un
paradiso di verde , la salsedine ci inebriva, presi tali per i fianchi
-la nostra casa sarà proprio qui, e nel soggiorno ci
sarà una grande vetrata che darà sul mare-
lei mi accarezzò il petto
-continua-
-ci sarà un atelier tutto per noi, io potrò
suonare e scrivere, tu potrai lavorare ai tuoi gingilli-
rise
-costruirò un drone di nome Chatika-
-e poi avremo una stanza grande e lussuosa, con le stoffe
più pregiate, e altre due stanzette, per i nostri bambini,
potremo adottare amore mio, e...-
lei mi zittì con un dito, e mi saltò
letteralmente addosso
-ti amo Mark, sei la cosa migliore che sia mai capitata, non solo a me,
ma a tutti quanti, e io sono fiera di aver scelto te-
le diedi un bacio sul collo e ci avviammo
arrivati sul fronte valutai velocemente la situazione, grazie ai
supplementi ricevuti eravamo gli unici dotati di sistemi di
occultamento, e anche la squadra con più armi pesanti;
infiltrarsi nella torre, far esplodere i nuclei, spegnere il server; la
prima fase non fu difficile, attivando l' occultamento non si diventa
completamente invisibili, ma sfruttando la battaglia che infuriava e
attraversando il campo di battaglia sui lati riuscimmo a passare
inosservati, erano mlioni, decine di milioni, tutti a difendere quella
gigantesca torre non avevo mai immaglinato una battaglia su
così larga scala, una guerra planetaria.
All'interno iniziò il vero inferno, eravamo circa
cinquecento, i nuclei sarebbero stati migliaia, non potevamo
distruggerli tutti, dovevamo resistere finché Tali non fosse
riuscita a bypassare il primo firewall e a disconnettere le
unità fisiche, e avrebbe dovuto farlo a distanza di
sicurezza, impiegando quindi più tempo.
Proprio quando finii di dare istruzioni alla squadra una sirena
fischiò, stavano arrivando.
il mio team portò ancora una volta il lavoro a termine in
maniera egregia, purtroppo però quando Tali portò
il suo compito a termine e i nuclei caddero per terra la conta dei
decessi fu poco rassicurante: centocinquanta, omaggiammo i caduti e
passammo ai corpi dei nuclei, che grazie a un abuso disdicevole di
eslosivi finemmo rapidamente di rottamare, e quando l'ultimo gorilla
meccanico finì in mille pezzi Tali mi si avvicinò
-premendo questo pulsante sarà finita, e potremo iniziare
una nuova vita insieme-
fece una pausa
-a te l'onore-
avvicinai, il dito, premetti il tasto, le luci si spensero, le torce si
accesero.
Raggiunta l'uscita ad accoglierci trovammo un' enorme massa di
ferraglia inutile e una folla in delirio.
Era finita davvero.
I mesi passarono, io costruii la casa grazie all'aiuto di alcuni vecchi
amici, la mia Tali ne fu entusiasta era proprio come l'avevo descritta,
inoltre iniziava ad abituarsi all'ambiente e a volte stava senza
maschera anche in pubblico, ma i regali del destino non erano finiti.
Un giorno tali mi fece sedere sul divano, con aria euforica
-sai amore, oggi sono tornata dalla mia cara amica della squadra
scientifica-
-beh l'ultima è stata una visita piuttosto utile-
-questa non è da meno, sembra che l'adattamento del mio
corpo al tuo non fosse completo e ora non solo riesce a coesistere, ma
anche ad esserne compatibile-
-cioè?-
-ricordi quando siamo venuti qui per la prima volta? Mi avevi detto che
avremmo adottato dei bambini, non ne avremo bisogno, sono incinta.-
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Capitolo 12 *** epilogo ***
ff me f
-e questo è quanto, questa è la nostra storia-
il mio amico Garrus mi fissava dubbioso
-se me lo dicesse qualcun'altro non potrei mai crederci-
in quel momento Tali rientrò, era andata a prendere i
bambini a scuola, che mi corsero incontro con un gridolino; i miei
piccoli uomini-quarian, erano in tutto e per tutto come la loro madre,
ma molto più grandi e forti, e non avevano bisogno delle
tute, avrebbero potuto essere un grande dono per i quarian.
-allora vi lascio soli piccioncini-
disse il mio amico alzandosi dalla sedia
-a presto Garrus-
quando la porta si richiuse Tali si tolse la maschera e mi si
avvicinò, baciandomi appassionatamente.
Passai un altro paio di ore a raccontar storie, ai miei piccoli, dopo
la cena andai nell'ufficio e mi collegai all'account di posta, una sola
mail:
Da: marina dell'alleanza
A: Mark Simon
Oggetto: è l' ora
Signor Mark Simon, siamo finalmente riusciti a rintracciarla, durante
la sua assenza si è perso avvenimenti importanti signore, la
terra è ormai inabitabile, la guerra nucleare tra la Cina e
gli Stati Uniti l'ha resa una giungla tossica, il genere umano sta ora
vagabondando su una flotta di astronavi, ma abbiamo cercato un pianeta
da colonizzare, e l'abbiamo trovato, Rannoch, signor Simon sarebbe
perfetto per ospitarci, ci stiamo preparando all'invasione, sappiamo
che lei si trova lì, e sappiamo anche che nessuno tradirebbe
la propria razza.
Ammiraglio Steven Hackett
Misi le mani nei capelli, come il giorno in cui quell'avventura era
cominciata, mi misi a scrivere
Da: Mark Simon
A: marina dell'alleanza
Oggetto: RE: è l'ora
Ammiraglio, io non posso che darle ragione, non tradirei mai la mia
gente, il problema è però di diversa
entità, la mia gente ora è qui con me, non vi
appartengo più, vi aspetterò ammiraglio, con il
fucile in braccio.
spensi il terminale, i bambini dormivano, andai da Tali.
Bene ragazzi la storia si conclude, il finale è aperto, se
avete apprezzato si può pensare a un seguito ;)
perché no?
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