Cold Coffee

di smartjes
(/viewuser.php?uid=643828)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 
Prologo





In genere la gente non sogna di lavorare in un hotel, ma ci sono vari tipi di hotel, e vari tipi di persone.
Io sono il tipo di persona alla quale piace lavorare in hotel. Specialmente se si tratta del Rosewood London.



Osservo le persone camminare per i corridoi lussuosi dell'albergo. Ci sono famiglie, coppie in viaggio di nozze, single di ogni genere e spesso qui si vedono anche VIP.
Guardandole non hanno niente in comune queste persone, ma il denaro li rende tutti clienti di questo hotel. Che, tanto per sottolineare, la gente normale come me non potrebbe permettersi. 
-Dovresti iniziare a pulire le stanze, Reese- una voce mi distrae dai miei pensieri.
-Oh, sì. Mi deve scusare, vado subito Oscar- rispondo velocemente.
Passo per lo stanzino, prendo il carrello con gli asciugamani, le lenzuola, le saponette e l'aspirapolvere. Così inizia il mio giro quotidiano sui piani tre e quattro. Ognuno di essi presenta dieci suite, parliamo di suite di extra lusso, quindi enormi, ma non mi lamento perchè adoro il mio lavoro. È come essere alla settimana della moda ogni giorno, oppure alla fiera dei cani di piccola taglia, o ancora il set di un film. Se non lavorassi qui, sarebbe stato impossibile incontrare Zac Efron. Qundi, in conclusione, ne vale la pena pulire venti suite al giorno.
Entro nella prima stanza, passo l'aspirapolvere, pulisci il bagno, rifaccio il letto, metto gli asciugamani puliti, qualche saponetta e passo alla prossima ripetendo le azioni.
Arrivi davanti alla 41, prendo la carta, la faccio passare per quell'aggeggio che mi ricorda un bancomat ed apro la stanza facendo un balletto (ho le cuffie nelle orecchie, non sono stupida). La stanza è parecchio disordinata, quindi incomincio a raccogliere le cose sparse sul pavimento, poi passo l'aspirapolvere continuando a ballare sulle note di "Classic".
-You’re over my head, I’m out of my mind, thinking I was born i...- mi blocco accorgendo mi che non sono sola nella stanza. Alzo lo sguardo e la prima cosa che vedo è un petto tatuato, mi ci soffermo un attimo, non sono i più bei tatuaggi che abbia mai visto, ma la visuale non è affatto male. 
-Complimenti, non sei affatto male come ballerina- mi dice la voce maschile.
-Ti ringrazio!- esclamo fiera di me stessa. 
-Ti interessa tanto il mio petto?- mi chiede.
-Non posso neanche guardare il petto di una persona del sesso opposto?- mi meraviglio vedendo chi è in realtà l'uomo che mi trovo davanti.
-Che c'é stupita di essere davanti a Harry Styles?- 
-Ho incontrato Zac Efron- rispondo sicura di me.
-Di certo non era a petto nudo- 
-Era pur sempre Zac, però. E credimi, non è affatto male anche vestito- 
Si porta la mano alla tempia e fa una smorfia di dolore. Rimango in silenzio quando si sposta nella stanza fino ad infilarsi sotto le coperte, resto a guardarlo.
-Qualcosa che non va?- chiedo.
-Non è che potresti portarmi una tazza di caffè freddo... Reese- assottiglia lo sguardo per leggere il nome sul mio camice.
-Non è che potresti scendere a fare colazione? Io dovrei pulire la stanza- faccio un cenno con le mani ad indicare lo spazio che ci circonda. 
-Mi sono ubriacato questa notte- 
-Complimenti, davvero- accenno un finto sorriso.
-Non avete un servizio per i VIP con un forte mal di testa?- 
-E voi "VIP"- faccio le virgolette in aria -Non potreste essere meno pretenziosi, siamo tutto esseri umano, tutti fratelli e sorelle e non dovremo trattarci male- faccio io ironica.
-Non voglio che qualcuno mi racconti la Bibbia, voglio del caffè freddo- 
-Allora vai a prenderlo!- dico con fare ovvio.
-Potrei lamentarmi e farti licenziare- 
-Non lo faresti- 
-Non mi conosci- risponde.
-Basta accendere il computer e potrei sapere i tuoi programmi per le vacanze di Natale, e anche dei tuoi amici barra colleghi- 
-Questo non cambia il fatto che stai rischiando di perdere il lavoro- 
Che cosa assurda, sembriamo due bambini delle elementari che litigano. Io non conosco questo tipo, so solo quello che dicono i giornali sul suo conto! E lui non conosce me, mi sta irritando.
-Senti, adesso vado a prenderti questo maledetto caffè freddo, ti ci farò affogare!- alzo la voce esasperata -E poi mi farai pulire questa stanza!- continuo -Anzi, meglio, mi aiuterai a pulire quasta stanza!- 
-Non gridare, ti sei scordata della mia sbronza-
-'Fanculo tu, la tua sbronza e il tuo caffè- grido ancora uscendo dalla stanza, questa volta ha vinto lui.



Una nuova storia! wooo
Avevo voglia di scrivere una mini-long, così l'ho fatto, hah.
Niente, spero che vi piaccia,
Alla prossima,
Ems :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

Capitolo 1
 

 
                      Ringrazio tantissimo SanSiro_Tul per il trailer, è stupendo! 

Trailer








 



 
-Tieni, prendi!- gli passo questa fottutissima tazza di caffè. 
-Oh, grazie. Sei così gentile- mi prende in giro?
-Fa poco lo sbruffone- 
-Scusa, volevo dimostrarti la mia gratitudine, non si fa così tra amici?- 
Butti la testa all'indietro in una fragorosa risata.
-Amici?- continuo a ridere -Ci siamo conosciuti, forse, venti minuti fa e mi hai minacciata, dicendo che avrei potuto perdere il lavoro se non ti avessi portato questo cazzo di caffè. Non siamo amici e basta-
- Allora riformulo la domanda: mi sei simpatica, Reese. Potrei diventare tuo amico?- cosa sta dicendo? 
-Potrai diventare mio amico, solo se mi aiuterai a pulire questo disastro- 
-No, ho cambiato idea- ecco il divo.
-Ascolta, ti ho portato il caffè e i patti sono patti. Alza il culo- 
-Sono l'ospite. E non ho voglia di pulire una stanza d'albergo- 
-Potresti ritrovarti con una grande amica, sai potrei anche addolcirmi in tal caso- mi guardo le unghie per evitare il contatto visivo con lui. Non è che mi metta in soggezione, ma mi guarda in un modo... È invadente il modo in cui mi guarda, ecco. 
-Se accetto mi stiri le camicie- 
-Potrei, tanto dovrei farlo comunque, è il mio lavoro- 
-Allora ti aiuto, Reese, non sei niente male- scosta le coperte e si alza, mettendo di nuovo il corpo in vista e, ancora una volta, non posso fare a meno di osservarlo. Sono pur sempre una ragazza, no?
-Ho una forte personalità, questo è vero- ammetto.
-No, intendo dire che non sei niente male: sei alta, bionda. Una bella ragazza- forse sta notte non ha fatto colpo ed ora cerca di abbindolarmi con le sue mosse, ma niente da fare, sono una con i piedi ben saldati a terra. Non finirò così tra le sue lenzuola. 
-Non sarei niente male su una passerella per Chanel- dico immaginandomi a sfilare -Ma non mi piacciono questi complimenti da lecca culo, pulirai ugualmente la stanza- 
-Non intendevo nulla del genere- alza le mani. 
Lo guardo di sottecchi, cosa vuole dire?
-Forse, ma proprio forse, un pochino lecca culo lo sono- ammette -Ma sono gentile, amichevole, divertente, di buona compagnia, anche io sono una splendida persona!- 
-Ti credo. Ora aiutami- 
Inizia a raccogliere dei vestiti da terra.
-Servirebbe della musica- annuncio, è triste lavorare senza. Prendo il mio iPod dalla tasca e lo collego alle casse (sì, questo albergo ha le casse in camera, e sì, ci puoi collegare l'iPod). Immediatamente parte Classic, la mia preferita.
-Alza il volume!- dico ad Harry dato che mi sono allontanata dalle casse. 
-Ma
Prendo la pezza e pulisco il bagno a suon di musica. Non posso vantarmi di essere un'eccellente ballerina, ma qualcosina la so fare. E poi mi diverte ballare. 
-Ti muovi bene- mi osserva, sempre con invadenza. 
-La smetti?- non posso fare a meno di sorridere.
-Di fare cosa?- dice sulla difensiva. 
-Di fare il lecca culo, uno, e di guardarmi in quel modo, due- 
-Non ti guardo in nessun modo, è il mio sguardo- spalanca gli occhi e muove la testa da destra a sinista in modo buffo. 
Rido alla scena -Dai basta- 
-Vedi? Sono simpatico- 
-Credi davvero che lo ammetterò?- 
-Forse- si siede sul bordo della vasca -Potrei costringerti ad ammetterlo- 
-E come?- chiedo con sfida.
-Passando il più tempo possibile in mia compagnia- 
-Da manicomio proprio- 
-Certe ragazze sarebbero dispose a farlo, davvero in molte- 
Non mi va di discutere con lui di certe cose, l'ego da superstar potrebbe divorarlo. 
-Come mai sei in hotel? Non vivi a Londra?- chiedo, effettivamente è strano.
-In questi giorni, non chiedermi il motivo, ci sono tantissime fan e giornalisti fuori casa, così sono venuto qui, ma mi troveranno- 
-Questo è certo- prendo l'aspira polvere -Ma non potevi andare dai tuoi parenti o amici?- 
-I miei abitano lontano, e non volevo invadere lo spazio di nessuno...- 
-Così sei venuto a rompere le palle qui- continuo la sua frase.
Sorride mostrando le fossette sulle guance, gli affidano un'aria innocente. 
-Ad una certa Reese in particolare- dice. 
-Poverina- gli sorrido indietro. 
-Il tuo nome è particolare- 
-Non credo, è normale- il mio nome è strano?
-È un bel nome, ma non si sente spesso. Cognome?-
-Vuoi sapere tanto. Powell- sospiro.
-Età? Città natale?- 
-21 tra non molto, nata e cresciuta nella capitale. Basta domande- 
-Abbiamo la stessa età! E comunque ti ho fatto le domande basilari, voglio conoscerti. Chiedimi qualcosa, se ti va- alza il tono della voce a causa dell'aspirapolvere. 
-Non ho domande pronte- 
-Mu sorprendi, pensavo che avessi sempre qualcosa da dire- 
-Non mi viene in mente niente, una banale: come mai tanti tatuaggi?- mi sorprendo da sola, perchè in effetti ho sempre la parola pronta. 
-Bè sì, è banale. Mi piacciono, tutto qui- 
Annuisco -Ho quasi finito qui, tra poco tolgo il disturbo- 
-Non andare di fretta, mi fa piacere avere qualcuno con cui scambiare due chiacchiere- 
-Dove è finita quell'aria da famoso che avevi prima?- chiedo.
-Io non sono il tipo che si da le aree, scherzavo- 
Annuisco di nuovo, gli credo.
-Comunque scommetto che sei circondato da persone, ne sono sicura. Potevi chiedere di farti ospitare- 
-Abbastanza, ma potrei sempre allungare la lista di amici- 
-Se hai una lista, allora non voglio esserci. Hai anche il podio per i migliori tre?- dico sarcastica.
-Potresti essere sul podio, come ti ho detto, sei simpatica- 
-Questi commenti lusinghieri- tiro un sorriso per accompagnare l'ennesimo commento ironico. 



Okay, mi sto annoiando a morte. Non solo perchè stirare non fa per me (è una delle poche cose che odio del mio lavoro), ma Caroline mi sta annoiando a morte con i suoi soliti discorsi. È settembre e sta già pianificando le vacanze, che a noi durano poco, ma perchè? L'estate è appena finita, le vacanze di Natale arriveranno fra tre mesi. È così stressante. 
-Ehi!- esclamo sorpresa vedendo entrare Harry in lavanderia. Indossa dei jeans neri e una felpa aperta con una maglia sotto. 
-Vecchia amica- dice con fare teatrale. Non riesco a trattenere un sorriso, come ha detto anche lui, è simpatico. 
-Posso aiutarla?- Caroline si intromette con la voce più squillante del solito. È ovvio che sta cercando di farsi notare, ma non capisce che è estremamente fastidioso il suo comportamento. 
-Reese dovrebbe stirarmi le camice- mi sorride e alza le camicie che porta in mano -In valigia si sono sgualcite- continua con quell'espressione divertita sul viso. 
Caroline mi lancia uno sguardo sospetto, ma non ci faccio troppo caso. 
-Capisco. Puoi appoggiarle lì- indico una scaffalatura con un cenno della testa. 
-Non confonderti, rivoglio le mie camicie indietro, non quelle di un altro- 
-Non ti preoccupare Divo, gli altri abiti hanno il cartellino con cognome e stanza. Tu invece no- 
-Che ci vuoi fare, sono un ribelle- alza le spalle. 
Caroline fa una risatina acuta, che mi fa alzare gli occhi al cielo. Come si fa ad essere tanto stupidi e fastidiosi? 
-Devo lavorare, Harry. Avrai le tue camice stirate, non preoccuparti. Ora vai- 
Giro il lenzuolo sul tavolo da stiro. 
-Ci vediamo dopo, Reese Powell- accenna un saluto anche all'altra cretina che, purtroppo, devo sopportare, ed esce dalla lavanderia. 
-Vi conoscete?- chiede subito la mia collega. 
-Più o meno. L'ho conosciuto oggi- ammetto. Perchè è così: Harry sembra ragazzo simpatico e non vedo alcun problema a scherzare un poco con lui. Anche se non lo conosco affatto, non so com'è in realtà. 
-Mmh, peccato che io sia troppo grande per lui- 
Non rispondo. Non posso rispondere, rischio di scoppiarle a ridere in faccia. È semplicemente ridicola. 



HARRY'S POV


Continuo a fare zapping tra i canali. Non c'è niente di decente da vedere. 
Mi fermo ad un documentario sulla vita dei leoni. Meglio di niente. 
Prendo il cellulare e leggo il messaggio che mi ha mandato un mio amico: "Stasera che si fa?" 
Stasera? Un bel niente, non ho voglia di muovermi da qui; probabilmente ordinerò la cena in camera e continuerò a non fare nulla tutta la serata. Non rispondo nemmeno al messaggio di Etan, mi chiederebbe un motivo, e non me ho uno ben preciso. Semplicemente ho voglia di rilassarmi. 
Quando bussano alla porta scatto in piedi -Chi è?- chiedo prima di aprire. 
-La povera sfigata che stira- 
Riconosco la voce di Reese e sorrido. 
-Ma che carina- dico aprendo la porta. 
Mi mostra una fila di denti bianchi in un sorriso adorabile. 
-Ecco le tue camicie- mi porge gli indumenti. 
-Vuoi entrare? Mi sto annoiando- 
-Solo per poco- mi scosto per farla passare, poi chiudo la porta alle mie spalle. 
-Non pensavo che Harry Styles guardasse i documentari- accenna alla tv -Potrei farne voce ai giornali- dice divertita. 
-Ti ho detto che mi annoiavo- mi butto di nuovo sul letto e le faccio cenno di sedersi. 
-Grazie- si accomoda -Hai fatto questo tutto il pomeriggio?- 
-Sì, direi di sì. Non ho voglia di uscire e farmi inseguire dai paparazzi e da fan, non oggi almeno-
-Per quanto tempo resterai chiuso in questa stanza allora?- chiede sempre con un cenno spiritoso.
-Domani sarò impegnato. I ragazzi ed io abbiamo un'intervista per radio- 
-Ah, molto meglio. Potrò pulire la stanza senza essere disturbata- 
Rido alla sua espressione. È buffa. 
-Ti mancherò- 
-Naah, non credo proprio- dice.
Le prendo la vita con un braccio e la faccio sdraiare accanto a me. 
-Invece sì, amica- 
-Credo che per ora siamo ancora conoscenti- 
-Dopo quanto tempo mi considererai tuo amico?- 
-Tra un poco- fa un cenno con la mano.
-Allora, durante questo poco, dovrò rimanere in hotel- giro il volto per guardarla. 
-Fai come vuoi- ride. 
Balza in piedi e si aggiusta quella specie di vestitino che porta. 
-Devo andare! È ora di cena e devo sistemare i tavoli- dice allarmata -Scendi per cena?- 
Cambio i miei piani sul servizio in camera e faccio cenno di sì con la testa -Ci vediamo giù- 
-Sì, a dopo-.
È strano. Da quando sono entrato in questo mondo di... Come posso dire? Famosi? Non mi piace usare questo termine...
Vabè, in ogni caso, era da tanto che non mi legavo così in fretta ad una ragazza. Non che sappia tutto di Reese, questo è certo, ma tra di noi c'è una certa sintonia. O almeno è quello che mi è sembrato.




Ciao bellissime!
Scusatemi per l'assenza, ma sono stata lontana dal computer per davvero tantissimo tempo.
e niene ecco qui i capitolo, spero veramente che vi piaccia.
Fatemi sapere il vostro parere in una recensione!

P.s: grazie ancora a SanSiro_Tul per il trailer, lo adoro, andate a vederlo!





 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2716187