Wolf Legacy

di Silvie_Marie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Ho fame. Ho fame di tutto ciò che ha un cuore. Ho voglia di carne umana.
Queste sono le sensazioni che provo nei miei sogni.
(Anche se credo che non siano solo sogni perché le sensazioni che sento sembrano così reali...)
Mi sento libera nella notte, camminando per le vie della città, trovando una scorciatoia per introdurmi furtivamente nel bosco, dove posso incontrare esseri simili a me.
Dopo esserci riuniti tutti, ululiamo nella notte, mentre corriamo e facciamo lo slalom tra i tronchi freddi del bosco.
"La notte é un posto pericoloso e non sai mai cosa puoi trovare." È quello che mi ripeteva mia mamma e aveva ragione.
Nella notte ci sono esseri come noi, che potrebbero mettere fine a molte vite, ed é quello che stiamo per fare.
Un lupo bianco, con occhi blu come un oceano infinito, avvista una casa isolata sulla collina e tutti corriamo dietro a lui, in branco, ululando alla luna, nella speranza che altri come noi ci raggiungano perché l'unione fa la forza.
Arrivati alla casa, io indietreggio incerta, non voglio uccidere qualcuno perché me lo impone quello che sono diventata.
Non lo voglio fare, ma la fame é più forte della ragione, soprattutto nei lupi. Gli umani pensano prima di fare certe cose, ma negli animali non è la ragione a comandare, è l'istinto.
Mi sento osservata dal lupo bianco, vuole vedere se sono degna di entrare nel branco.
Io mi avvicino pian piano alla soglia della porta. La porta è chiusa ma sembra non importare a nessuno perché irrompiamo con dei ringhi, facendoci notare da un omone seduto sulla sedia che si alza di scatto, impugna un fucile e ci spara contro prima che un lupo gli sbrani il collo.
Sento odore di sangue fresco che mi fa sentire viva.
Mi avvicino lentamente, quando qualcuno mi spinge avanti. Davanti a me c'è il corpo e noto che il viso é contratto in un ghigno di paura, con ancora in mano il fucile.
Io faccio un bel respiro prima di strappargli il braccio e divorargli i tendini e i muscoli.
La mia bocca si riempe di sangue, che mi cola anche sul pelo bianco. Ma non mi importa, ho troppa fame.
Alzo lo sguardo quando sento altri spari. Il branco si fa avanti, uscendo dalla casa e io li seguo.
Dopo alcuni minuti che siamo fuori, sentiamo dei passi e intravediamo una figura scura avvicinarsi a noi.
Gli altri lupi si preparano ad attaccare digrignando i denti, mente io impaurita resto lì, ferma.
La figura emerge dall'oscurità, diventando un uomo che spara contro di noi. Un cacciatore.
I lupi scappano, ululando mentre l'uomo urla qualcosa.
Ci sono altri rumori. Non è da solo.
Il lupo con gli occhi blu è dietro di me e mentre scappiamo, sento uno sparo e un ululato straziante.
Mi giro. Lo vedo disteso per terra con una macchia rossa sulla zampa.
E' stato ferito. Non posso permettere che un appartenente al mio branco venga ucciso.
Ringhio all'umano mentre è pronto a sparare contro di me, ma non gli lascio il tempo di premere il grilletto perché gli sbrano la gola.
Continuo a dilaniare, finché non sento le ossa dure e fredde, ma dopo essermi resa conto di quello che ho fatto, odio quello che sono diventata. Sono solo un mostro che divora gli umani. Un essere spregevole.
Non sono io, questa. Non sono Ellie, pacifica, gentile, generosa, dolce, ma sono la famelica, aggressiva e impulsiva Ellie.
Il lupo si alza lentamente e ci incamminiamo per raggiungere il branco, mentre i passi degli altri cacciatori si dissolvono nei rumori della notte.
La notte è fresca e profumata. Il vento soffia leggero sul mio pelo folto.
Raggiungiamo il branco e sento un rumore assordante...
Apro gli occhi vigile. Mi trovo nel mio letto e quello che sento è la sveglia.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


La sveglia risuona fragorosamente nelle mie orecchie prima di aprire gli occhi.
Allungo addormentata la mano, tastando la sveglia per spegnerla e quel rumore assordante che mi rimbombava nelle orecchie cessa e io faccio un sospiro di sollievo.
Mi stiracchio un po' le braccia e le gambe, prima di strofinarmi gli occhi e incamminarmi a passi pesanti verso il bagno. Mi lavo la faccia e mi infilo dei pantaloni neri, una maglietta verde marcio tutta tagliuzzata dietro la schiena e una felpa grigia. Mi pettino i miei capelli ricci e neri, in contrasto con i miei occhi verdi smeraldo ed esco con un sorriso stampato sulle mie piccole labbra color rosa pallido.
Poi mi precipito giù dalle scale fino ad arrivare in cucina correndo.
Ogni giorno trovo in cucina mia mamma che prepara con un grande sorriso i pancakes e papà che legge un quotidiano che gli copre tutta la faccia, lasciandogli scoperto solo la fronte biancastra e che nella mano sinistra tiene una tazza verde di caffè fumante.
Mi siedo e aspetto che mia madre serva i pancakes, ma quando incrocia il mio sguardo, mi guarda confusa.
- Cara, che ti é successo?
La guardo senza smettere di sorridere. "Non so, ma oggi mi sento ... Libera, una sensazione straordinaria."
- Niente, mamma, sono solo contenta.
- Di solito non sei mai così contenta... - mi dice versandomi lo sciroppo.
Dopo alcuni minuti di silenzio, controllo l'orologio.
Sono le 7.23. Devo subito andare a scuola.
Mi alzo dalla tavola con un movimento rapido e saluto i miei con un bacio sulla guancia, poi afferro lo zaino che lascio sempre all'entrata e apro la porta dopo aver urlato un grande "ciao" che si interrompe solo quando la porta si chiude dietro di me.
Mi incammino verso la scuola.
L'edificio scolastico che ospita gli alunni del liceo non é molto lontano da casa mia, di conseguenza mi basta camminare lungo il sentiero vicino al bosco e poi svoltare a destra per arrivarci.
Devo dire che sono abbastanza fortunata, così evito di prendere il pullman con gente che non mi è simpatica. Il contrario, invece, è per la mia amica Wendy, che per sua sfortuna, abita a ben tre isolati dalla scuola e non ha scelta se non prendere il pullman.
Percorro il sentiero con le cuffie nelle orecchie e l'iPhone in una tasca dei pantaloni.
Ascolto ogni singola mattina la stessa identica canzone: "Pompeii".
Mentre svolto a destra e mi trovo l'imponente edificio della scuola davanti, sento una brezza leggera e rinfrescante accarezzare la pelle scoperta del collo.
È una sensazione magnifica, solo che non dura molto, perché qualcuno la interrompe toccandomi la spalla e facendomi sobbalzare.
Mi tolgo le cuffie dalle orecchie e le ritiro nella tasca e poi mi giro.
Mi ritrovo il viso contratto in un mezzo sorriso di Wendy.
Non va bene.
- Cos'è successo Wendy?
Lei mi trascina vicino all'albero di fronte all'entrata della scuola, poi sussurra - Stamattina mio padre ha ricevuto una segnalazione che diceva che ieri notte alcuni cacciatori sono stato aggrediti da lupi. Ti rendi conto?? Da dei lupi!!!
Rimango paralizzata.
"Non ricordo bene cosa ho fatto la scorsa notte..."
- Beh, ora cosa c'è? Perché mi guardi così?
Scuoto la testa per togliermi tutte le immagini di quel bizzarro sogno. -Niente, sono solo sconvolta dal fatto che i lupi siano ritornati...
Lei mi scruta per un po', poi mi domanda. - Come 'ritornati'? C'erano stati anche una prima volta?
"Non se ne sono mai andati via, erano nascosti bene nella foresta ad est. Ora non capisco perché abbiano deciso di uscire allo scoperto"
Mi mordo un labbro. "Ma che cosa sto pensando?"
- Niente... Tu non ti devi preoccupare...
Lei alza gli occhi al cielo e poi si sistema lo zaino rosa sulla spalla.
- Va bene, come vuoi - sbuffa annoiata. - Sappi che lo sceriffo ha istituito un coprifuoco per le nove di sera.
- Come fai a saperlo? - replico.
- Sai, non solo tu hai degli assi nella manica...
Ho già capito cosa intende.
Lei adora stare ad origliare le conversazioni che ho giornalmente con Jesse - un mio amico -, figuriamoci se non ascolta una conversazione così importante di suo padre, lo sceriffo!
La campanella suona rimbombando in tutto il cortile e non posso fare altro che tapparmi le orecchie, mi infastidisce.
Wendy incomincia a camminare verso l'entrata della scuola, la seguo e dopo aver superato i gradini di granito, le mormoro. - Certo che la campanella fa un bel trambusto... É quasi fastidiosa....
Lei mi guarda con i suoi splendidi occhi verdi.
- Ma oggi stai bene?
Faccio un cenno. - Sì, benissimo...
- Se lo dici tu... - commenta, mentre ci avviciniamo alla classe.
Wendy, dopo aver messo il suo iPhone in modalità silenzioso afferra con decisione la maniglia e apre la porta con un bel respiro.
Ci sediamo una dietro l'altra: io al primo posto e lei al secondo.
La classe deserta dove siamo entrate pochi minuti prima, si riempie in poco tempo, diventando affollata.
Mi guardo in giro: tutti sembrano non accorgersi delle persone che gli stanno attorno...
Guardo ogni singola persona, conosco come si comportano, i movimenti che fanno e cosa pensano. So tutto di loro, ma loro non sanno niente di me. Questo é un punto a mio favore, allora perché mi sento inferiore a loro?
Mentre ci penso, la mia attenzione viene colpita da un ragazzo che entra nella classe con un libro. É timido, si vede da come avanza piano piano a passi piccoli nella mia direzione.
Poi noto che si siede esattamente di fianco a me.
Lo osservo: ha un viso ovale, lentiggini che gli contornano tutto il naso, labbra piccole e degli occhi che catturano la mia attenzione.
Sono blu scuro che si intreccia per tutto l'iride a un blu molto chiaro. Sembrano simili a quelli del lupo che ho sognato la scorsa notte.
Ma non è possibile.
Lo guardo ancora confusa, quando lui alza lo sguardo dal libro e mi accenna un sorriso.

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