Project Zarathustra

di Cleopatra Nekomata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'altro giorno un'altra storia ***
Capitolo 2: *** Arrivo ad HOME ***



Capitolo 1
*** Un'altro giorno un'altra storia ***


Terra_

Una bella mattina soleggiata. Gli uccellini cinguettano felici, nei cieli della metropoli.

Kahardas'h Jalina, una donna di circa quarant'anni, stava ascoltando le notizie alla NetTv:

“Sventato attentato galattico! Ancora una volta la cacciatrice di taglie Samus Aran, ha portato a termine una missione disperata! I Pirati Spaziali hanno subito una grande perdita su Zebes...”

Jalina storse il naso “Non è che una persona sola!” pensò amaramente. La donna finì di bere il suo caffè, spense l'ologramma e andò a prendere la sua astroauto.

Persino alla radio, la notizia girava senza sosta!

Quando arrivò alla sede della Federazione Galattica, tutti erano in visibilio.

Percorse velocemente i lunghi corridoi che la separavano dal suo ufficio, poi un uomo con gli occhiali apparve alla sua porta.

«Senti Jim, non sono dell'umore giusto, fammi mettere a posto e forse ti ascolterò!»

Jim Morris era un addetto al settore quarantena, Jalina lo odiava perchè aveva sempre uno sguardo malizioso, che tentava di fuorviare con degli spessi occhiali da vista.

«Via Jalina! Non sei felice della vittoria sui Pirati Spaziali da parte della nostra connazionale?»

Lei alzò lo sguardo fulminandolo, avrebbe detto volentieri “Sarei stata sicuramente più felice se su Zebes ci fossi stato pure tu! A vedere il grande botto da vicino!” ma dovette contenersi. Così rispose «Mi sembra che tu abbia in mente ben altro che i Pirati in questo momento...»

«Errato! Penso proprio a loro, Madline e io stiamo preparando un programma particolare! Se vuoi farne parte, presentati in sala riunioni C, tra mezz'ora...» così dicendo, le sorrise col ghigno malefico stampato in faccia e se ne andò.

Jalina aveva un presentimento, sapeva che all'interno della sezione scientifica c'erano alcuni colleghi che avrebbero voluto impiegare i Metroid come armi al servizio dell'umanità, ma erano una minoranza che lei stessa reputava pericolosa. Le venne un brivido al pensiero che, la cacciatrice di taglie avesse dovuto fare sosta obbligata nella sezione di quarantena...

Sbiancò!

Prese le sue cose e si diresse alla sala riunioni C.

 

Dopo alcuni convenevoli, Jalina si sedette sugli spalti, aprì il suo terminale e vide un fascicolo Top Secret campeggiare sullo schermo. Non lo aprì e aspettò con il cuore in gola che la dott.sa Bergman e quella iena di Morris arrivassero alla cattedra.

Guardandosi in giro notò che le telecamere erano state disattivate, i microfoni opportunamente spenti e dei militari del corpo di sicurezza del laboratorio quarantena erano di guardia alle porte.

La cosa era grave, ma ancora la donna taceva.

Finalmente i due dottori cominciarono una spiegazione all'oloproiettore. Una serie di slide sulla morfologia dei DNA della flora e fauna di Zebes e poi eccolo! Il DNA degli Zebesiani, la donna rimase spiazzata così decise di intervenire; di scatto si alzò in piedi ed esclamò :«Ma è impossibile! Questo DNA è troppo alterato!» la dottoressa Bergman le diede ragione

«Ne siamo consapevoli Kahardas'h, per questo il nostro progetto si prevede di creare degli automi che rispettino gli ordini impartiti da un programma, scritto dal nostro collega Bianchi, sulla falsariga delle onde cerebrali di Mother Brain. Il suo nome è MB program» a quelle parole la platea applaudì.

Bergman continuò il colloquio «Sono automi, non esseri viventi. Il nostro progetto sarà accettato in tempi stretti, sicuramente!» ancora applausi.

Jalina era costernata, perchè estrarre il DNA di tutta la flora e la fauna di Zebes solo per riprendersi gli Zebesiani.

Non era logico!

«Bergman, un'altra domanda!» la dottoressa compiaciuta le rivolse un sorrisetto soddisfatto «Perchè proprio gli Zebesiani, e non per caso, faccio un esempio i Metroid?» ancora una volta la dottoressa era soddisfatta della domanda.

«Questo avverrà quando i dati del DNA di quell'infante di Metroid, verrà rilevato dai campioni. Purtroppo un poco corrotti e hanno bisogno di qualche “purificazione” da parte degli addetti»

Jalina guardò Madline con orrore, mentre la riunione stava applaudendo con ancora più foga.

Con quale immane inganno, avevano convinto quella cacciatrice di taglie a dare loro la corazza? Forse con la scusa della pulizia e della sterilizzazione. Jalina non si dava pace. Perchè volevano creare armi biologiche così devastanti? Perchè non concentrare gli sforzi in altre direzioni? I Metroid erano troppo instintivi, primordiali. Perchè non avviare un progetto di ibridazione!?

Già! L'ibrido... forse quella poteva essere una risposta alla teoria di Bergman. In fondo anche Aran era un ibrido, tra gli umani e la defunta civiltà Chozo.

 

Jalina dovette firmare un documento prima di uscire dalla sala, il testo riportava tutte le azioni, legali e non, che sarebbero state applicate nel caso il progetto fosse stato esposto a terzi.

La donna piena di pensieri, si affrettò a tornare al suo ufficio, per mettersi subito alla ricerca di colleghi disposti a seguirla ma, sopratutto dei dati rilevanti i Metroid e Aran.

Che sciocchi! Tutti quanti!

La risposta respirava e parlava davanti agli occhi di milioni di persone!

Samus Aran.

E quello che avrebbe seguito sarebbe stato un plotone!

 

Dopo circa due settimane dalla riunione di Bergman, Kahardas'h convocò le più alte cariche della Federazione Galattica, i suoi migliori colleghi e aprì la convention.

«Ah! Benvenuti signori, accomodatevi» la sua voce era liscia e vellutata, voleva essere sorniona per il suo progetto.

Il generale più anziano e anche il più bisbetico aprì bocca «Ci dimostri meno lusinghe e più fatti Kahardas'h!» ma la donna alla provocazione sorrise e si fece da parte perchè potessero vedere uno schermo alle sue spalle.

«Come vi è già noto, negli ultimi anni i Pirati Spaziali hanno cercato, a più riprese, di devastare l'equilibrio della Federazione Galattica.» intanto sullo schermo cominciarono a scorrere le immagini degli attacchi alle colonie umane e non, da parte del gruppo terroristico « Zebesiani, mercenari e mostri di vario tipo hanno militato nelle loro truppe e purptroppo troppi dei nostri bravi soldati, giacciono sotto delle fredde tombe, a causa loro.» apparirono le foto di soldati deceduti, con le medaglie che si erano meritati dopo la caduta o con le famiglie, a quelle immagini gli animi si scaldarono!

«E se fate caso, per ogni missione critica fallita, perdiamo decine e decine di uomini e donne al servizio della nostra causa!» molti dei presenti si stavano agitando, perchè non capivano dove la dottoressa volesse andare a parare.

«Vi invito alla calma. Arriverò al dunque!» in quel momento Kahardas'h si mise a lato dello schermo dove apparvero altre slide, riportavano alcune delle abilità speciali della famosa Samus, da lei ammirata e odiata.

Tutti tacquero non capendo il nesso, “Sono proprio militari! Gli si deve spiegare tutto!”

«Questa... donna, è il frutto di un elaborato e ingegnoso sistema di ibridazione tra umani e Chozo...»

«Scusi ma lo sappiamo tutti!» fece eco un giovane generale

«Allora mi potrà affermare, che ai nostri plotoni farebbero comodo almeno dieci Aran tra le righe!» la sala si riempì di stupore, “Seriamente non ci avevano pensato!?”

«E io vi dico, che posso creare delle persone con grandi capacità atletiche, come la signora prima citata! Non dei cyborg dispendiosi, ma veri esseri umani, fedeli alla loro Patria! E non dei mostriciattoli privi di pensiero, se non quelli legati ai più bassi impulsi!» la congrega taque.

Tutti sapevano del progetto di Madline in quella stanza e lei era diposta a buttare altra benzina sul fuoco; possibilmente con Madline nel suo luogo d'epicentro!

«Pensateci! Quante volte questa donna è stata in grado di risolvere situazioni critiche, che ai nostri militari risultavano proibitive!» i generali cominciarono ad annuire, “Forza Jalina, li hai quasi convinti!” «Quante volte, ha rischiato la vita per il bene di tutti noi? E se un giorno...»

Tutti pendevano dalle sue labbra.

«E se un giorno, ci fosse qualcosa o qualcuno più forte di lei e... perisse? Noi non saremmo pronti!» i generali avevano la stizza negli occhi

«Penso con ansia a ciò che accadrebbe! I nostri commilitoni uccisi, i nostri concittadini massacrati. Perchè anche Aran è umana in fondo e non è idistruttibile, non è eterna! E noi ci siamo seduti sugli allori, nella bambagia di sicurezza che questa donna ci dona a ogni sua azione!» a quel punto nella sala tutti erano cotti a puntino!

Mancava solo la ciliegina sulla torta.

«Quando Aran perirà, noi la seguiremo...» subito a quelle parole il vecchio generale si alzò in piedi, come se fosse stato vent'anni più giovane «Questo non deve accadere!» e tutti dietro come dei bravi cagnolini. Jalina fece finta di aver pianto qualche lacrima, si asciugò le guancie asciutte e guardò il suo capo con un espressione ansiosa «La mia soluzione... può essere presa in considerazione?»

«Non solo! Ci lasci il prospetto dei costi, le metteremo a disposizione una vecchia stazione orbitale protetta ai confini del sistema, il suo progetto si dimostra essere più probabile che di quello della sua collega Bergman! Siate pronti a partire entro la settimana!» Jalina sorrise e andò fuori dalla stanza, si complimentò con i suoi colleghi e corse a casa a preparare la valigia e l'occorrente per la ricerca.

All'OloTg c'era un servizio proprio sulla paladina della Galassia; Kahardas'h sorrise «Non ti preoccupare, tra un po potrai partire per una bella vacanza! Non avremo più bisogno di te!»

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Capitolo 2
*** Arrivo ad HOME ***


Stazione spaziale Zarathustra_

Quanto spazio c'era su quella vecchia stazione! Era stata utilizzata molti anni prima per portare i rifornimenti alle colonie lontane, dopo aveva assunto la funzione di base provvisoria per i lunghi spostamenti militari, fino ad allora.

Subito tecnici, elettricisti, ingegneri coadiuvati dai suoi colleghi avevano trasformato le vecchie aule in laboratori moderni, le cisterne erano diventare celle criogene, mentre i lunghi e angusti corridoi avevano perso le pareti e il tutto fu trasformato in un microcosmo simile a Zebes.

All'inizio gli altri scienziati aveva discusso l'eventualità di introdurre bestie native, ma Jalina era convinta che i suoi “superuomini” avrebbero avuto un campo di addestramento ottimale. Come era accaduto alla fonte d'ispirazione del progetto. Così si erano riforniti dal progetto di Bergman e lei stessa fu felice di disfarsi di alcuni esemplari, particolarmente prolifici.

Jalina era una laureata in biotecnologia rivolta alla modifica del DNA, per prevenire malattie, questo le fu molto utile. Dopo un mese passato ad elaborare campioni, culture biologiche e svillupare piccoli test; i primi frutti maturarono! Creò una vera e propria legione di embrioni divisi in coppie.

Gemelli.

Ogniuno di loro era il frutto di lunghe notti insonni, dove ogni caratteristica era stata debitamente: confrontata, valutata e testata.

Una coppia in particolare si era distinta per la loro capacità di resistenza in fase embrionale. Era strabiliante! Subito furono trasferiti in capsule di maturazione, dove nell'arco di pochi giorni sarebbero diventati degli adolescenti.

Gli scienziati e i tecnici, si concentrarono sui due, ed inevitabilmente chiesero alla responsabile cosa avessero dovuto farne degli altri.

«Che sciocchezze! Moriranno comunque, quindi fategli affrontare lo stesso test. Così se dovessero passarlo un'altra coppia uniremo i DNA di 0.1 e 0.2 con i loro. Non mi interessa creare degli esseri umani, io VOGLIO dei Superuomini» il gruppo rimase senza parole.

Ora sapevano a che punto sarebbe arrivata, pur di inseguire il suo sogno.

0.1 e 0.2 erano fratello e sorella, quando l'incubatrice fu aperta avevano poco più di due settimane di vita, ma il loro corpo era quello di vent'enni. Jalina rimase immobile a vedere la scena della loro “nascita”, le convulsioni dello shock dovute all'aspirazione del liquido capsulare non durò che pochi secondi; Jalina aveva lasciato detto ai colleghi di annotare tutto. Anche cose che sembravano inutili come quelle, ma per il suo scopo erano importanti. Un secondo di più avrebbe significato che l'esperimento non era maturato, ma un secondo di meno... sarebbe stato eccezionale.

 

Kahardas'h aprì le braccia e accolse i gemelli con un bel sorriso, i due non capivano bene, ma ricambiarono il gesto «Finalmente possiamo darvi il benvenuto figlioli. Io sono Jalina vostra madre, i miei colleghi laggiù si presenteranno tra poco. Come state?»

0.1 era un bel ragazzo forte, la chioma bionda cenere come la sorella, entrambi con gli occhi azzurri. Sembravano il ritratto dell'umanità desiderata da Hitler, ma Jalina non ci fece caso e il ragazzo rispose «Mi sento... affamato.»

«Anche io!» gli fece eco 0.2

Jalina sorrise ancora una volta, poi indicandogli dei frutti su un albero nella stanza con la biosfera Zebesiana fuori dal laboratorio, disse «Non posso aiutarvi, dovrete prenderveli da soli»

Subito i due fratelli corsero fuori e si arrampicarono agili sull'albero, cacciarono via i predatori Vespex con la stessa facilità con cui si cacciano le mosche terrestri, presero a calci i … evitandone gli aculei. A quella vista la loro “madre” ne fu compiaciuta e diede disposizioni per il loro apprendimento più letterato.

Nell'arco di un mese 0.1 e 0.2 avevano assimilato tutte le nozioni principali che un militare impara nel suo lungo addestramento, l'istinto di sopravvivenza li rendeva forti in quell'ambiente ostile.

Quando Kahardas'h faceva loro delle domande sull'umanità loro si dimostravano fedeli alla Patria.

Non c'erano dubbi, c'era riuscita e anche i Generali del quartier generale erano compiaciuti dei notevoli progressi della dottoressa; ma volevano un'ulteriore prova della loro forza!

Jalina già rideva sotto i baffi e li invitò a vedere un combattimento tra i due, inutile dire che ne rimasero stupiti!

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