The Handsome Devil

di Love_Zain_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rapimento. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Litigi. ***
Capitolo 3: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Rapimento. ***


Rapimento.

 
Una notte buia. Il silenzio invadeva ogni minimo angolo di quella strada. Ero in macchina e stavo tornando a casa. Era la prima volta che percorrevo quella scorciatoia, forse avevo sbagliato. Mi teneva compagnia solo la radio che dava delle vecchie canzoni. Sentii un forte rumore: uno sparo? Di colpo fermai la macchina quando vidi un'ombra sfrecciarmi d’avanti. Non capii bene cosa fosse, sembrava un ragazzo. Mi guardai intorno, non dovevo avere paura. Chiusi gli occhi quasi come se non volessi vedere cosa stava accadendo, quando sentii un altro rumore assordante. Non potevo rimanere lì. Provai ad accendere la macchina ma notai che stava lampeggiando una spia rossa: avevo terminato la benzina! Cercai di mantenere la calma, era tardi e non c’era campo quindi ero completamente sola. Aprii lentamente la porta, poggiai delicatamente le converse sull’asfalto. Presi la borsa e scesi. Chiusi la porta e scrutai la zona. 
Non c’era nessuno, era stato tutto frutto della mia immaginazione? 
Cominciai a camminare in cerca di una cabina telefonica. Ne vidi una poco distante, alla fine della strada, illuminata da qualche vecchio lampione. Giunsi a destinazione e inserii delle monete. Composi il numero di Justin e non sentivo niente. Era rotta. La poca luce che mi illuminava venne coperta da un corpo.
“Prometti di non urlare”
Sussurrò una voce alquanto gentile.
Mi voltai e vidi un ragazzo: occhi blu e capelli biondi. 
Era un angelo venuto a salvarmi?
“Hai visto troppo, vieni via con me”
Mi prese velocemente la mano e cominciò a camminare verso una macchina nera.
“D-dove mi stai portando?”
Chiesi impaurita. Non rispose, si limitò ad aprire la portiera della macchina e ad indicarla.
“Entra”
Ordinò con tono serio.
“M-ma…”
“Niente ma!”
Mi diede una lieve spinta sulla schiena, così obbedii ed entrai in quel gigantesco veicolo. Chiuse la porta e lo vidi camminare intorno all’auto per raggiungere il posto di guida.
“Dove stiamo andando? E tu chi sei?” 
“Niall”
Rispose girando la chiave e mettendo il moto.
“Cosa vuoi da me?”
Continuai abbassando il tono di voce.
“Qui è successa una cosa che tu hai visto o almeno sentito”
“Ho sentito degli spari”
Presi un bel respiro e continuai.
“Cos’hai fatto?”
“Ucciso, è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve farlo”
Avevo capito che non era un angelo venuto per salvarmi.
Era un diavolo, un diavolo dalle sembianze angeliche.
“Che cosa?!”
“Niente domande biondina”
“Ti prego portami a casa”
Lo implorai sull’orlo di una crisi di pianto.
“Non posso, diresti tutto alla polizia e non posso permetterlo”
“Prometto che starò zitta e non dirò niente a nessuno! Dimenticherò tutto di questa notte!”
“Puoi dire e fare quello che vuoi, non ti lascerò andare via”
“Ma dove stiamo andando?”
“A casa mia”
Il resto del viaggio fu silenzioso. Entrammo in un cancello nero automatico che si aprì quando Niall inserì uno strano codice. Di fronte a noi si presentò una villa enorme con piscina, giardino immenso e campo da tennis.
“Siamo arrivati”
Mi guardò un attimo e poi si voltò verso la portiera, l’aprì e scese così feci lo stesso.
Entrammo in un immenso salone decorato con quadri e foto. Sui tre divani c’erano quattro ragazzi e due ragazze che ci guardarono.
“Ehi fratellone come è andata?”
Chiese una ragazza dai biondi e lunghi capelli.
“Non benissimo…”
“E lei sarebbe?”
Continuò un ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verdi.
“Lei è la complicazione”
Ammise guardandomi.
“Quindi cosa ne facciamo?”
“Tenerla in vita mi sembra stupido”
Rispose il 'mio rapitore'.
“Non ha fatto niente di male, credo”
Contestò la ragazza bruna.
“Ha sentito gli spari”
“Niall, non possiamo uccidere ancora, siamo già nei guai… e poi è carina, puoi fartela quando vuoi, come una bambolina”
Disse il riccio.
“Ok”
Concluse seccato e poi mi guardò in modo freddo.
“Ci pensiamo noi!”
Urlò la bionda alzandosi seguita dalla bruna.
“Comunque, io sono Jade e lei è Perrie”
“Vieni ti facciamo vedere la tua camera”
Perrie gentilmente indicò le scale e mi fece cenno di salire al piano superiore.
Salimmo e camminammo lungo un corridoio illuminato. Le pareti erano bianche ricoperte di foto e quadri mentre il parquet era sovrastato da vari tappeti persiani. C’erano dei piccoli divanetti sparsi ovunque, era davvero una bella casa. Sicuramente meglio del mio piccolo e disordinato appartamento in città. Avevo osservato la strada attraverso il finestrino dell’auto di Niall e ci eravamo spostati di molto. Eravamo in un quartiere opposto al mio, lontano dai miei amici e dalla mia vita.
“Questa da adesso in poi è tua”
Aprì una porta di una camera grande con una bellissima terrazza. 
"Ma non ti sei presentata"
Puntualizzò Jade. 
"Mi chiamo Charlotte”
"Mi dispiace per mio fratello, è fatto così, penso che tu abbia capito la situazione..."
Mi disse Perrie gentilmente. 
"Oh, si… ma…”
Mi bloccai immediatamente. Meno parlavo, meglio era. Non potevo sparare assurde domande già il primo giorno, erano pur sempre dei criminali, killer, rapinatori e rapitori!
“Ma?”
Controbatté la bruna abbozzando un sorriso.
“Io vorrei fare delle domande a… Niall”
Scandii a fatica il suo nome.
"Oh, certo. Vieni"
Tornammo in salone dai ragazzi che erano ancora lì a parlare. Erano cinque: uno aveva i capelli ricci e gli occhi verdi, le fossette e la pelle chiara; l’altro era muscoloso con occhi nocciola e capelli alzati in una cresta; quello più inquietante aveva un ciuffo biondo, occhi scuri e espressione cattiva; il buffone era magrolino, occhi blu e capelli castani che cadevano leggeri sulla fronte; per finire c’era Niall, alto, biondo, occhi profondamente blu e sorriso innocente.
"Niall, Charlotte vuole parlarti" 
"Allora è così che ti chiami, bambolina"
Disse ironico il diavolo angelico.
Annuii. 
"Beh, cos'hai di tanto urgente da dirmi?" 
"Devo farti delle domande e devi rispondermi"
Obiettai fredda.
"Cosa mi succederà?"
Chiesi. 
"Vivrai qui con noi per il resto dei tuoi giorni, bambolina" 
"Ma i miei amici mi staranno cercando, il padre di Justin è il capo della polizia e di sicuro mi troveranno e voi sarete spacciati!”
Provai a convincere loro e me stessa, ma in cambio ebbi una risatina. 
"Beh, non preoccuparti a questo ci penso io. Diremo che hai avuto un incidente e faremo trovare un corpo, dicendo che è il tuo così smetteranno di cercarti e ti dimenticheranno..." 
"Ma..."
No, era troppo, volevo riabbracciare il mio Justin! 
"Ti prego lasciami andare, non dirò niente" 
Lo supplicai con gli occhi pieni di lacrime.
"Ascolta bambolina, dato che sei carina, ti concediamo uno e un solo desiderio"
Disse il ragazzo con gli occhi verdi. 
"Parlare con Justin"
“D'accordo, le ragazze si occuperanno di te" 
“Vieni via, Charlotte"
Perrie mi invogliò a camminare verso la cucina. Mi porse un cellulare alquanto strano e accennò un sorriso compassionevole. Composi velocemente il numero di Justin e aspettai una sua risposta.
“Pronto?”
Sentii. Era lui. Che cosa avrei dovuto dirgli?



 
Spazio autrice.
 
Ciao ragazze, questo è il primo capitolo della mia seconda FanFiction su efp, ho inserito nella presentazione anche il link per vedere il trailer (http://www.youtube.com/watch?v=YFqZjiZaeCs) e se vi va, potete leggere anche la mia prima FF (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2200375). In questa storia succederanno davvero tantissime cose e spero di ricevere presto i vostri pareri xx Ale :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Litigi. ***


Capitolo 2 - Litigi
"S-sono Charlotte"
Tremai. 
"Oh santo cielo! Ma che fine hai fatto?"
Urlò. 
"Sto bene, Just, scusa se non ti ho chiamato prima ma mi sono ricordata di un impegno e..."
Mentii. 
"Ti vengo a prendere, dove sei?"
Chiese premuroso. 
"Sono da un'amica di scuola, non venire, vengo io, domani. Mi fermo a dormire qui per stanotte."
Cercai di convincerlo. Presi un forte respiro quando non lo sentii più parlare. Stava cercando di mantenere la calma, odiava avermi lontana. 
"D'accordo, sicura di stare bene? Sembri più agitata del solito."
Anche se non lo vedevo capii che stava sorridendo.
"Si, sto bene."
"Allora a domani, ti amo"
Ammise dopo un lungo silenzio.
"Anche io, non dimenticarlo mai, qualunque cosa succeda."
Dissi asciugandomi una lacrima.
"Buonanotte."
Senza neanche accorgermene, la sua voce era sparita ed era stata rimpiazzata da degli stupidi rumori di interferenza. Chiusi gli occhi e sperai che le due ragazze non fossero alle mie spalle.
"Vai a riposarti."
Jade sorrise quasi come se le facessi pena. Odiavo la compassione della gente. Non dissi niente, andai verso le scale e superai i ragazzi non rivolgendo loro neanche uno sguardo. 
"Bambolina, vieni un po’ a divertirti con noi!"
Urlò una voce. Ignorai tutto e andai in camera. Nella camera che mi avrebbe "ospitata per il resto dei miei giorni". Mi immersi con la testa nel cuscino e cominciai a piangere.
Justin era l'unica persona che avevo e adesso era andato via per sempre. Mi sarebbero mancati i suoi occhi, il suo profumo, quel sorriso dolce e protettivo e quella risata contagiosa che faceva ogni volta che inciampavo in qualcosa. Il rumore della porta mi fece sobbalzare, mi sedetti composta e mi asciugai le lacrime. 
"Ehi bambolina sei sotto la mia responsabilità quindi non uscire da questa stanza, non combinare casini e parla il meno possibile."
Mi minacciò Niall puntandomi l’indice addosso. I suoi occhi erano così profondamente blu che qualcuno poteva perdersi lì dentro. 
"Adesso vuoi anche rinchiudermi?" 
"Si e cerca di abbassare la cresta, biondina, qui comando io!" 
"Comandi tu? Ma che paura!"
Roteai gli occhi al cielo. Notai che stava mettendo una mano sotto la camicia blu per poi tirare fuori una pistola. 
"Mettiamola così, io sono quello armato e tu quella che rompe le palle, chi vince?"
Poggiò la pistola sulla mia tempia sinistra. Ridacchiò sentendomi rabbrividire al suo gelido tocco. 
"Il cattivo sono io e qui non siamo in una favola, bambolina, ricordalo, ok?"
Uscì dalla stanza lasciandomi in lacrime. Quella situazione era terrificante. Non avevo paura di lui, avevo solo il terrore di quello che avrebbe potuto fare. Presi un grosso respiro cercando di calmarmi e sentii delle urla provenire dal corridoio.
Erano Perrie e Niall che stavano litigando. Mi stesi sotto le coperte, ma ancora una volta qualcuno giunse alla mia porta. 
"Ciao."
Sorrise la bionda con un tenero sorriso sulle labbra. 
"C-ciao." 
"Ti va se parliamo un po'?" 
"Non voglio essere un problema." 
"Non lo sei, Charlotte, ma la situazione in questi giorni non è delle migliori e... mi dispiace, Niall è un bravo ragazzo, infondo."
Scosse la testa ma sembrava stesse convincendo se stessa e non me. Almeno era stata gentile e comprensiva, non mi aveva puntato una pistola alla testa. 
"Devo conoscerti almeno un pochino se vivrai qui con noi" 
Alzò le spalle sedendosi accanto a me. Sembrava davvero preoccupata per me. Forse era un piano, forse no.
"I miei genitori sono morti quando avevo dodici anni e l'unico che c'è sempre stato era Justin, il mio ragazzo. Oggi l’ho perso e… lui è la persona più importante della mia vita, non riesco a stare senza di lui."
Cominciai a versare qualche lacrima abbassando lo sguardo. 
"Vorrei aiutarti Char, ma proprio non posso. Sono intrappolata anche io qui come te." 
"Grazie lo stesso Perrie."
Alzai lo sguardo per vedere che stava piangendo anche lei. Restai immobile non sapendo cosa fare. Lei doveva essere quella forte, quella cattiva. 
"Invece la tua di storia?" 
"È cominciato tutto come è cominciato a te... Io, Jade e Niall abbiamo assistito ad un omicidio e Zayn e gli altri ci hanno portato qui, ma è stato bello per noi, non avevamo nessuno oltre a-"
Venne interrotta da un urlo di suo fratello. 
"Perrie!"
"Devo andare scusa, ma magari domani ne parliamo e posso aiutarti a stare meglio anche qui."
Sorrise e mi sforzai per ricambiare.
"Ti faccio portare qualcosa da indossare stanotte, Jade sarà qui a momenti."
Uscì lasciandomi con un cenno di mano e un sorriso significativo.
Dopo poco Jade mi portò un pantaloncino e una canotta, indossai tutto e mi stesi a letto.
Ovviamente non chiusi occhio. Come potevo dormire? Ero in una casa con dei criminali, killer omicidi, ladri, rapinatori e magari pure spacciatori. Non potevo fidarmi di loro e dovevo trovare un modo per scappare e tornare dal mio Justin.
Verso mezzanotte sentii dei passi e mi sedetti a gambe incrociate sul letto. 
"È tutto ok?"
Chiese il biondo. 
"Cosa c'è Niall, hai paura che possa scappare?" 
“Lo sai che non si risponde ad una domanda, con un’altra domanda?”
“L’hai appena fatto anche tu”
"Ascolta bambolina, sei ancora viva grazie a Harry, se fosse per me non saremo qui a parlare" 
"Hai cominciato come me, sai come ci si sente e pure sei così..." 
Mi bloccai.
Non potevi dirgli “Sei proprio un figo, peccato che tu mi abbia rapito”.
"Così come?" 
"Sembri un angelo, ma poi..." 
Accennò una risata senza divertimento e sentimento.
"Me lo dicono in tanti. Ti conviene dormire, domani sarà una lunga giornata."
Chiuse la porta sparendo nel corridoio senza luce.
Mi alzai, erano le sei e non avevo ancora chiuso occhio, avevo esplorato tutta la camera mille volte quella notte. Feci per aprire la porta, ma era chiusa a chiave. Ci mancava solo questa. Provai a chiamare Perrie ma non mi sentiva, ma ad un tratto qualcuno aprì la porta. 
"Buongiorno bambolina, comunque io sono Zayn e tu devi starmi alla larga."
Disse andando via e mordendo un cornetto.
“Oh, uhm… si, certo Zayn, grazie.” 
Scesi le scale e stavo quasi per perdermi. Arrivai -non so come- alla cucina e Niall era seduto sul tavolo con una brioche in mano e il cellulare all'orecchio, Perrie parlava con Zayn e Jade era impegnata a ridere con quello riccio. Perrie era una ragazza molto carina: capelli lunghi, biondi e occhi di un raro colore; Jade, invece, era bassina, magra, con occhi scuri e carnagione chiara, faccia dolce adornata da lunghi capelli castani che cadevano pesanti sulle spalle. Quando entrai tutto si fermò. I ragazzi iniziarono a fissarmi e di conseguenza abbassai lo sguardo immediatamente.
"Che ci fai qui?"
Chiese il biondo urlando.
"Non puoi rinchiuderla, Niall, l'ho fatta uscire io."
Affermò Zayn, sembrava tenere a quello che Niall mi faceva. 
"Decido io per lei."
Contestò il biondo alzandosi. 
"Se lo avessi fatto io con Perrie?"
L’atmosfera stava iniziando a scaldarsi. Zayn e Niall erano faccia a faccia e avevo pura che potessero iniziare una rissa. Indietreggiai di poco e provai a dire qualcosa di sensato.
"Non c’è bisogno che litighiate, me ne torno di sopra, mi dispiace."
Dissi, mi voltai e andai verso la porta. Varcai appena la soglia quando sentii un urlo.
"Aspetta Char!"
Jade mi seguì. 
"Zayn..."
Disse Perrie e lo guardò con aria minacciosa. 
"Andate a prepararvi."
Affermò il ‘capo branco’. Perrie ed io andammo in camera sua, ci vestimmo e tornammo in salone dove ci aspettava Jade. Non avevo ben capito dove stessimo andando ma mi bastava allontanarmi da Niall per un po'. 
"Questa me la paghi..."
Mi sussurrò Niall all'orecchio. Un brivido percorse la mia schiena velocemente, il mio cuore iniziò a battere più forte del solito, le labbra si seccarono e le ginocchia tremarono. Avrei dovuto aspettare una spietata vendetta dall'affascinante diavolo. 

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Capitolo 3
*** AVVISO ***


AVVISO IMPORTNTE!

Mi voglio scusare con tutte voi per non aver aggiornato in questi mesi ma sono stata abbastanza incasinata.

Ho bisogno di una mano per creare il trailer di una nuova ff, chi mi può aiutare mi contatti per messaggio, grazie mille e buona lettura :) x

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