Animalesca voluttà

di fenrir93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordo indelebile ***
Capitolo 2: *** Visita dal passato ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***



Capitolo 1
*** Ricordo indelebile ***


Animalesca voluttà

 
 
Distende col fiato suo un filo sottile
e con arte raffinata tesse la sua tela.
Al sole la tela risplende dorata -
per attirare uno sciocco moscerino.

E il mio sogno dell'anima come un ragno
di ora in ora tesse e intreccia un laccio,
d'oro e così attraente, lo so:
sono io quel moscerino.
Blaga Dimitrova
 
 
 
Mani che si artigliano sulla carne tenera,  respiri spezzati,  labbra vicine e desiderose di incontrarsi per l’incastro perfetto, baci violenti privi di dolcezza  e lacrime amare  di una giovane piegata nuovamente alla brama animalesca del compagno.
Occhi inespressivi che  si volgono un’ultima volta  sul corpo nudo della ragazza tremante e singhiozzante distesa sul letto sfatto testimone dell’amplesso crudo e selvaggio.
Parole crudeli che  come veleno, letale e doloroso, vengono scandite appositamente per infliggere un ulteriore ferita all’animo martoriato della fanciulla.

-
Riuscirai mai a soddisfarmi piccola Celine?-  

Era doloroso rivivere quei ricordi ogni volta che Celine chiudeva gli occhi, nonostante cercasse in ogni modo di non pensarci occupandosi di mille faccende il dolore era sempre in agguato, bestia silenziosa  e letale.
Si deterse dal viso quelle lacrime che spontanee le nascevano sul volto ogni volta che ripensava alla crudeltà del suo compagno.

Ex per la precisione.

Era fuggita dalla tenuta nella foresta Nera da ormai  quattro anni, non riusciva più a sopportare un amore a senso unico per quell’uomo.
Aveva tentato di scusarlo all’inizio:  per le sue violenze, la freddezza dei modi e dei gesti,  il sarcasmo che la vessava continuamente, il senso d’inadeguatezza che sentiva inevitabilmente al suo fianco e che lui non faceva nulla per far placare.

Cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo?

Lei era la sua compagna.
In termini moderni questo non assumeva nessun significato particolare ma per un licantropo possedeva  tutta un’altra connotazione.
Seth Trevolsky infatti era un licantropo, figlio dell’Alfa, fiero e indomito.
Prima di conoscerla Seth si sarebbe dovuto sposare con Anja Schneider, sua amata amica d’infanzia oltre che ricca ereditiera, ma l’incontro con Celine aveva mandato il matrimonio a monte.
 
Ma come era potuto accadere?
 
Celine aveva deciso di concedersi un viaggio in Germania dopo la sua maturità e non vedeva l’ora di esplorare la Foresta Nera.
La natura selvaggia e incontaminata  l’aveva sempre affascinata e quindi quella era l’occasione perfetta.
Il suo gruppo non aveva voluto  inoltrarsi nella vegetazione più fitta ma lei si era voluta addentrare ugualmente quasi una forza irresistibile l’attraesse e dopo qualche ora aveva smarrito la strada.
L’ansia l’aveva assalita, la paura le faceva tremare le gambe così stanca  e sfinita si era appoggiata ad una conifera inoltre erano ormai calate le tenebre.
All’improvviso un uomo completamente nudo era uscito dalla vegetazione, era notte e il freddo della Germania non lasciava scampo tuttavia lo sconosciuto sembrava non patire il freddo.
Nessun brivido percuoteva quel corpo perfetto mentre lei  al contrario era terrorizzata.
L’uomo si avvicinò con una falcata sicura  e decisa sovrastandola con la sua altezza e posò i suoi palmi callosi sul tronco, Celine per non sentirsi ancora più in soggezione si alzò con non poca difficoltà ma poco servì a causa del suo metro e sessanta scarso.
Non aveva mai visto un paio di occhi ambrati ma quelli erano ancora più eccezionali, esprimevano una luce letale e ferina, come quella di un animale selvaggio.
Si osservarono per un lungo tempo senza dire nulla, fu l’uomo a distogliere per primo lo sguardo e rivolgerle un sorriso compiaciuto per poi avvicinarsi e aspirare  a grande boccate il suo odore, come qualcuno in cerca del suo ossigeno.
Celine cercò di allontanarlo ma una volta che la sua mano si posò sul petto bollente dell’uomo ne scaturì come una corrente elettrica, fecendo emettere un verso di sorpresa alla ragazza e di godimento all’uomo.
-Sei tu-
La voce dell’uomo colpì Celine che lo credeva incapace di parlare, era dura e priva di inflessioni, un tono usato da chi di solito è abituato al comando.
Si avvicinò ancor di più e fece guizzare la lingua sul collo della ragazza che incapace di pensare si avvicinò a lui e gli circondò il collo muscoloso con le sue braccia.
Chi era quell’uomo?
Perché sentiva un’energia tale scaturire dai loro corpi?
Nonostante la mente le urlasse  a gran voce di scappare  il suo corpo invece era incapace di allontanarsi da quel calore tanto sconosciuto ma anche bramato.
Lo osservò meglio, ora i suoi occhi avevano assunto delle tonalità di un blu cupo e solo qualche pagliuzza dorata s’intravedeva mentre i suoi capelli corvini corti e scarmigliati erano sferzati dal vento.
Lo sconosciuto prese una ciocca dei suoi lunghi capelli ramati e l’attirò verso di se con un gesto secco e deciso.
Le prese il viso minuto tra le sue forti dita  e unì le rosee labbra della ragazza con quelle piene ma virili dell’uomo.
La lingua dell’uomo si insinuò con forza tra le sue labbra dominava e imponeva il movimento senza possibilità di scampo mentre le forti braccia le impedivano ogni via di fuga.
Fuga?
Se avesse potuto la ragazza avrebbe fatto aderire ancor di più il suo corpo contro quell’individuo, le mani saggiavano quelle nere ciocche d’ebano mentre timidamente tentava di rispondere a quel bacio rude.
Poi  fu allontanata all’improvviso e l’uomo la osservò ancora per poi emettere un sibilo frustrato e  dire – Dannazione-
 
-Mamma!-
Quel richiamo la fece ripiombare nella realtà  riportando l’attenzione su quel bambino seduto sul suo grembo.

-Dimmi Markus- disse dolcemente accarezzando  alcune  ciocche corvine ereditate dal padre.
-Ho fame!-

Celine sorrise e prendendo il figlioletto di tre anni si diresse nella cucina del suo appartamento per preparargli la cena.
Markus era il figlio di Seth.
Aveva scoperto di essere incinta dopo la sua fuga ma ormai era troppo tardi per tornare indietro, non avrebbe mai più rivisto il suo aguzzino e Markus avrebbe fatto a meno di una figura paterna.
Guardò nuovamente quel piccolo miracolo e sorrise di fronte alla tenerezza del bambino, i suoi occhi quando la guardavano esprimevano amore e tenerezza non la freddezza tipica del padre.
Le sue mani accarezzavano la carne, non si imponevano per sottometterla.
Il tono di voce era basso e privo del tono denigratorio che caratterizzava Seth.
Seth l’aveva incolpata del matrimonio fallito con Anja, del rapporto incrinato con i suoi genitori dato che ritenevano avesse sposato una donnetta  scialba e arrivista.
Un bel visetto ma nulla di più, un giocattolo o sollazzo da trastullarsi per poi essere gettato via.
Questo non sarebbe accaduto se Seth fosse riuscito a tenere a bada il richiamo e non l’avesse deflorata.
Le leggi dei licantropi parlavano chiaro, se e quando un licantropo avesse trovato la sua compagna  e le avesse rubato la purezza il matrimonio era d’obbligo.
Quindi tutti avevano dovuto chinare il capo dinnanzi a quelle leggi secolari.
Le liti che ne erano seguite, i pianti e le gelosie, Celine le custodiva nei meandri del proprio cuore, se riusciva durante il giorno a illudersi di essersene liberata la notte nel suo letto vuoto e freddo tornavano a perseguitarla non dandole tregua.
Un deciso bussare alla porta la distolse dalla preparazione della cena, si avvicinò alla porta e guardo nello spioncino per capire chi fosse e la visione la lasciò spiazzata e di nuovo i suoi incubi la assalirono nuovamente.

 
 
N.d.A= E’ la mia prima storia soprannaturale, l’inizio è un po’ nebuloso ma nel corso della storia svelerò tutti i dettagli.

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Capitolo 2
*** Visita dal passato ***


Animalesca voluttà

 

Celine trattenne un attimo il fiato prima di socchiudere la porta e far entrare Shanna.

Entrò con passo marziale all’interno dell’appartamento e cominciò a squadrarlo con occhio critico.
Non un saluto, un minimo accenno di rabbia o tristezza nelle parole dell’ospite, solo un muto e opprimente silenzio.

Celine decise di farsi forza, strinse i pugni facendosi quasi penetrare le unghie nella carne, ma non riuscì a emettere nemmeno una sillaba.
La venuta di Shanna faceva riaffiorare tutti i ricordi  della sua vita precedente alla Foresta Nera, un capitolo della sua esistenza che voleva sigillare per sempre nel suo cuore.


-Quindi è qui che ti sei nascosta, appartamento piccolo ma dai toni caldi, proprio il tuo stile.-

Se il tono di voce avesse potuto gelare Celine  a quest’ora sarebbe stata avvinta da spire ghiacciate e letali.

-Non credo tu ti sia scomodata dalla Germania per venire ad apprezzare i miei gusti in fatto di arredamenti, tanto più che mi sono trasferita- e Celine calcò bene quest’ultimo termine- a Londra.-Una risata priva di allegria si espanse per l’appartamento.

-Celine mi credi stupida? Trasferita? Tu sei scappata e ora vedo che sei in un mare di guai, come la vogliamo mettere con lui?-

Un gesto eloquente del capo fece intendere a quale “lui” si riferisse la donna.

Una piccola testa dalle ciocche corvine si stagliò da dietro lo stipite della porta in cucina per poi avvicinarsi lentamente alla madre studiando con occhio critico l’ospite.
Celine non poté trattenere un gemito, Markus era identico a Seth, aveva le stesse movenze lente e cadenzate, il passo sicuro nonostante la giovane età e  occhi da predatore che ora stavano squadrando quella donna mai vista prima.

-Dio è identico a lui… Ha intenzione di mangiarmi?-

Il tono era di scherno ma lasciava trapelare un certo nervosismo.
Celine accarezzò amorevolmente il capo del figlio per poi sussurrargli di andare in camera.
Il bambino si staccò dalla madre a malincuore e si diresse in camera non prima di aver scoccato un’ultima occhiata a Shanna.

Dopo aver ascoltato l’uscio della porta che si chiudeva Celine invitò l’amica  a sedersi.
Perché Shanna era stata l’unica amica che Celine poteva annoverare tra le sue conoscenze.
Tutti l’avevano tacciata come sgualdrina per come aveva messo la parola fine al matrimonio tra Seth e Anja, le donne del clan  soprattutto l’avevano attaccata senza pietà mentre gli uomini le riservavano una rigida e formale cortesia.

Parvenza di pietà?

Assolutamente no, i licantropi semplicemente riuscivano a capire meglio quanto il richiamo fosse una chiamata  atavica della natura, impossibile opporcisi, unica soluzione  era l’accettazione del legame che la Natura imponeva.


-Celine ascolta…-

Shanna si accarezzò nervosamente le lunghe ciocche corvine, mentre i suoi occhi verdi si muovevano freneticamente da un lato all’altro della stanza, sembrava avesse perso tutta la fiducia iniziale.
Quel silenzio non faceva presagire nulla di buono.


-Seth sta per essere investito della carica di Alfa, dato che il padre è ormai anziano-

Al sentire pronunciare il nome del compagno Celine ingoiò a vuoto e represse un fremito del suo corpo, massaggiandosi insistentemente le braccia.
Uno scambio di sguardi e l’amica proseguì.


-All’inizio non mi interessava neppure avvisarti, eri sparita all’improvviso senza avvisare nessuno neppure me. Non sai quanto mi sono sentita tradita … Ma ho deciso di venire a dirtelo di persona, nonostante trovarti sia stata un’ardua impresa.-

Un ulteriore silenzio aleggiò tra le due.

-Shanna parla, non ne posso più di questa tensione!-

-
Quando Seth diverrà Alfa, il clan vorrà una compagna al suo fianco e Anja è stata designata a questo scopo, dato che tu sei fuggita.-

Una pugnalata avrebbe fatto meno male, quindi era stata rimpiazzata, meglio per lei ora poteva vivere in pace senza angustiarsi per Seth dato che finalmente poteva convolare a nozze con l’amata Anja.
 


-Non potrai mai scappare da me Celine, ovunque andrai io ti troverò, sei mia-Una stretta dolorosa e possessiva accompagnò eloquentemente le parole del compagno intrappolandola nel letto.

-Mi hai definito una ragazzina ingenua che crede nel principe azzurro, testarda e orgogliosa. Perché mi vuoi allora al tuo fianco? Hai detto che tu non sei l’uomo giusto per me.-

Celine doveva approfittare di quei pochi momenti in cui Seth abbassava ogni difesa con lei, quelli in cui i loro corpi si univano senza riserve creando un’armonia che difficilmente trovavano al di fuori dell’intimità coniugale.

-Ho detto che non sono l’uomo giusto per te, ma non per questo mi farò da parte, sono un egoista dopotutto.- 


-Celine ti prego non piangere…-

Piangere?

Celine la fissò stralunata non riuscendo a capire fino a che non sentì le sue gote umide.

Era vero, Seth aveva ragione, era una ingenua nonostante temesse che potesse venire a reclamarla in realtà era quello che più bramava.

Celine represse i singhiozzi che chiedevano di essere liberati e con voce malferma disse – Grazie per avermi avvisata Shanna, ora posso finalmente vivere senza una spada di Damocle sul capo.-

Tuttavia Celine vedeva che il nervosismo dell’amica non si era dissipato anzi sembrava ancora più consistente.

-Tutto bene?- chiese Celine.

- Lui è qui a Londra.-

Cinque parole che ridussero Celine un fascio di nervi.


-Cosa? Non doveva stare con Anja?-

Non sapeva se ridere o piangere della testardaggine di Seth.

-In questi anni Seth si è fatto ancora più cupo e solitario, è freddo e implacabile. Tutte le donne che si avvicinano possono solo ottenere  una breve notte di piacere dato che le scaccia all’alba senza mezzi termini. L’unica volta in cui sembrava essere impazzito è stato il giorno in cui aveva realizzato che tu eri fuggita. Si è trasformato in licantropo e ha sfasciato la vostra camera matrimoniale, nulla è rimasto intatto, dopo di che è sparito giorni nel bosco per poi tornare alla tenuta totalmente cambiato.-

-Perché è a Londra?-

Celine era paralizzata dal terrore se Seth avesse scoperto di Markus cosa avrebbe fatto?

-Lui ti rivuole, al consiglio è stato irremovibile e nessuno ha osato contraddirlo. Per questo sono qui, volevo avvisarti, probabilmente è in cerca di vendetta e vuole riportarti a casa. Inoltre gli hai dato anche un figlio quindi sei nei guai grossi, per non dire giganteschi.-

-E’ tutto?-

Shanna la guardò come se fosse impazzita.

-Tutto? Ti sto dicendo che un licantropo furioso ti sta cercando e tu mi chiedi se è tutto?-

Celine scrollò le spalle- cosa devo dire? Scapperò di nuovo, se vedesse Markus non so che farebbe e poi io non voglio tornare in quella maledetta tenuta e rivedere tutte quelle arpie con Anja al comando.-

-Posso farti una domanda che non ho mai avuto occasione di farti?-

Celine guardò Shanna negli occhi e annuì – Se lo amavi perché sei fuggita?-

-Io non lo amo- protestò Celine ma l’occhiata dell’amica la fece desistere da quella pietosa bugia.

- Lui era una presenza che mi opprimeva, spesso mi odiavo per la mia incapacità di resistergli. Ero creta tra le sue mani e questo per la donna indipendente che sono è inammissibile. Odiavo poi la sua freddezza, non è mai riuscito ad accettarmi completamente, come io non riuscivo ad accettare la presenza di Anja sempre al suo fianco. C’era un muro invalicabile fra noi due che nessuno è mai riuscito a superare.-
 
Shanna accarezzò la testa di Celine come se fosse una bambina, per poi dirle- Se è il tuo desiderio scappare nuovamente da lui io ti aiuterò, ma sappi che la fuga non risolverà i tuoi problemi.-


-Lo so, ma non so cosa fare ora.-Shanna si diresse alla porta e poi le disse prima di congedarsi – Verrò domani per aiutarti con i bagagli.-
  • -Grazie.-
Uno scambio complice di sguardi fece intendere l’affinità ritrovata delle due giovani.

Dopo aver chiuso l’uscio Celine si raccolse i capelli in una crocchia disordinata e si diresse nella camera del figlioletto addormentato l’abbraccio e giurò che l’avrebbe protetto a qualsiasi costo, poi vinta dalla stanchezza cadde tra le braccia di Morfeo.
 
Un bussare secco alla porta fece aprire di scatto gli occhi a Celine, guardò la radiosveglia del figlio che segnava le otto di mattina, si diresse assonnata all’uscio maledicendo mentalmente la puntualità impeccabile dell’amica, non prima di essersi versata una generosa dose di caffè in una tazza.
Il bussare continuava insistente contro la porta così con la crocchia disordinata e un semplice pigiama estivo aprì la porta senza nemmeno controllare chi fosse e con voce impastata disse

- Shanna ma ti sembra…-

Le parole le morirono in gola mentre la tazza si infranse sul pavimento.

Davanti a lei in tutta la sua stazza si ergeva Seth.

Vestiva un semplice jeans con una maglietta nera che metteva in risalto i pettorali gonfi per il nervosismo dell’uomo, gli occhi blu la fissavano imperscrutabili e con quelle pagliuzze dorate che erano un segno tangibile di come stesse a fatica mantenendo la furia animalesca.

Celine cercò di chiudere la porta ma Seth fu più veloce e bloccò la porta, spinse la ragazza all’interno dell’appartamento per poi chiudersi la porta alle spalle.
 


-Non potrai mai scappare da me Celine, ovunque andrai io ti troverò, sei mia- 
 


N.d.A= Ta-da! Allora? Ecco che Seth fa la sua comparsa, volevo un po’ inquadrare inquadrare la situazione! Capitolo noioso? Alla prossima settimana.
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** L'incontro ***


Animalesca voluttà
 


Hai creduto che ti bastasse chiudere una porta, ma sei rimasta a guardarla per tutta la vita.
 A. Gatto. 
 
 
Era finita.

Seth era riuscito a rintracciarla.

Il corpo di Celine era un blocco di granito, avrebbe voluto urlare e sfogare la sua rabbia contro il suo compagno ma era incapace di distogliere lo sguardo dagli occhi di Seth.

L’unico rumore all’interno della stanza era dato dal ticchettio dell’orologio e il respiro pesante dell’uomo.

- Cosa ci fai qui?-

La voce di Celine era incerta ma non tollerava più quel silenzio.

Fu un attimo.

Seth intrappolò il corpo della giovane contro il muro opprimendola con il suo fisico imponente, mentre una mano la teneva violentemente per la gola.

-Cosa ci faccio qui?- sibilò Seth mentre aumentò la presa sulla gola di Celine - sono venuto a riprendere una cagna che mi è sfuggita-.

Celine graffiò inutilmente il braccio di Seth, perché nonostante lo ferisse con le unghie i graffi, si rimarginavano nell’arco di pochi attimi.

Voleva ferirlo, desiderava che riuscisse a soffrire tanto quanto lei aveva patito in quegli anni.

-Lasciami- la voce ridotta a un sussurro, quando all’improvviso riuscì nuovamente a respirare normalmente.Seth si era allontanato di qualche passo e la fissava con uno sguardo vitreo, privo di vita.

Celine si afflosciò contro la parete in cerca di fiato, tuttavia era ancora incapace di comprendere che Seth fosse proprio davanti ai suoi occhi.

Si alzò tremante sulle gambe e contro ogni logica si buttò fra le sue braccia e gli sussurrò nuovamente – Perché sei qui?-.

Era quasi riuscita a illudersi di averlo dimenticato, di continuare la propria vita senza di lui.

Tuttavia come si può dimenticare una parte di sé?

Era tutto così ingiusto.

Seth rimase immobile, i muscoli tesi pronti a scattare, non ricambiarono il suo abbraccio, anche se senza farsi notare da Celine, aspirò l’odore della donna come fosse una droga.

Si era imposto un gelido contegno con lei, ma il contatto con la sua compagna lo destabilizzava.

La fuga di Celine aveva assestato un duro colpo a Seth.

Possedeva sentimenti contrastanti a riguardo, da un lato il suo orgoglio umano gli impediva di ammettere quanto la sua assenza lo avesse ferito nel profondo, ma dall’altro la sua parte ferina ululava di piacere nell’aver ritrovato la sua compagna.

Nonostante fosse contro ogni logica del ragazzo, la strinse tra le sue braccia facendo aderire quell’esile corpo al suo.

-Perché?-

Una domanda pronunciata con asprezza dalle labbra di Seth.

Era facile intuire cosa il ragazzo intendesse.

Perché Celine era fuggita?

Domanda semplice ma dalla risposta dolorosa e impossibile da affrontare per Celine.
 

-Sciocca ragazzina pensi di poter competere con Anja? Sei insulsa, ti scopo solo per mancanza di meglio-.

Celine non voleva piangere, anche se quelle parole avevano distrutto il suo cuore riducendolo in frammenti.

-Tu non provi nemmeno un po’ di affetto per me?-.Era riuscita a chiederglielo, dalla risposta di
Seth sarebbe dipeso il destino della loro relazione.


Dopo tre anni di convivenza fatta di liti, amplessi selvaggi privi di affetto e continue gelosie era giunta a un punto di non ritorno.

Uno sbuffo denigratorio incurvò le labbra di Seth.

-Affetto? Il massimo che posso provare per te è pietà!-.
 

Dopo quella discussione Celine era sparita dalla vita di Seth, non tollerava più tutta quella cattiveria e rabbia ingiustificata nei suoi confronti.

Un furore improvviso invase il corpo di Celine che si scostò bruscamente da Seth.

-Non provavi pietà per me? Ora che hai campo libero perché non vai da Anja? Basta che schiocchi le dita e tornerà al tuo fianco, perché io? Ti brucia che me ne sia andata?-Che cosa voleva da lei?

Non gli era bastato stritolare impunemente per anni il suo cuore?

-Stai zitta!- tuonò Seth dando un pugno contro il muro- tu non sai nulla!-.

-Giusto, non so nulla perché sono solo una stupida ragazzina? Oltre che inesperta naturalmente!-.

I toni si stavano surriscaldando ma all’improvviso il campanello pose momentaneamente fine alla discussione.

-Non vorrai aprire spero!- ringhiò Seth.

-Questa è casa mia, sono io che decido cosa fare!- sibilò Celine voltandogli  le spalle ben sapendo quanto Seth odiasse che lo facesse.

Aprì la porta e Celine si ritrovò davanti Nathan, il suo vicino.

-Celine tutto bene? Ti ho sentito urlare e mi sono preoccupato!-.

Nathan l’aveva fatto in buona fede ma invadere il territorio di un licantropo non era mai una buona idea.

-Tu chi sei?-La voce di Seth sovrastò quella di Nathan.

-Io sono un amico di Celine.-.

Nathan si era sempre considerato un ragazzo di corporatura e altezza media, ma quell’uomo dinanzi a lui lo sovrastava di almeno tutta una testa.

-Oh davvero?-.

Celine tremò, riconobbe immediatamente la rabbia che stava prendendo il sopravvento su Seth che riusciva a mascherare con il pungente sarcasmo.

-Seth, ti prego-.

In certi casi la supplica era l’unico modo per ammansire Seth.

-Ti sta dando fastidio? Vuoi che chiami la polizia?-.

Le chiese in maniera seria Nathan, afferrandole un polso e massaggiandoglielo impunemente davanti a Seth.

Celine non fece in tempo a rispondere perché la sua visuale fu immediatamente oscurata dall’ampia schiena di Seth che lesto aveva immediatamente sciolto il contatto tra la sua compagna e l’odioso invasore.

-Vattene immediatamente, non intendo ripetermi. Celine è mia-.
 
Sibilò furente, fortunatamente Nathan non fece caso a come delle pagliuzze dorate adornassero i glaciali occhi del lupo, segnale di come Seth cominciasse a perdere il controllo.

Celine avvertiva la rabbia del compagno. 

Prima che fosse troppo tardi, sgusciò da sotto un braccio del ragazzo e mettendosi al suo fianco disse- Nathan non preoccuparti, Seth è il mio compagno e stavamo avendo una discussione, ma va tutto bene, fidati!-.

Per avvalorare la sua tesi fece per allungare una mano per accarezzare il viso di Nathan per tranquillizzarlo ma il suo polso fu imprigionato immediatamente nella stretta di Seth.

Celine lo guardò sbigottita, possibile che fosse così geloso?

E poi non era mica una bambola, poteva fare quello che voleva, Seth non poteva impedirglielo e cercò di comunicarglielo con lo sguardo.

Alla fine Seth su una cosa aveva ragione.

Era una ragazzina innamorata in fondo.

Una volta che riuscì a stabilire un contatto visivo con Seth, si perse nella bellezza del suo sguardo, i suoi occhi che erano adornati da quelle pagliuzze intorno all’iride erano splendidi e Celine anziché arrabbiarsi, gli rivolse un dolce sorriso.

Nathan sospirò sconfitto, non aveva mai visto Celine sorridere in quel modo a nessun uomo e inoltre quella montagna di muscoli, il suo “compagno” come lo chiamava lei, nonostante i modi così bruschi e possessivi la stringeva come se non volesse lasciarla andare, la teneva come se da un momento all'altro la ragazza potesse dissolversi nell'aria.

Con un cenno del capo il ragazzo li salutò e si diresse all’appartamento.

Chiusa la porta Celine emise un sospiro di sollievo.

-Allora ti sei fatta un ammiratore. Spero che ti soddisfi!-.

Il tono era chiaramente irritato ma Seth lo camuffò con maestria.

-E’ solo un amico!-.

Seth si sedette sul divano e ghignò.

Quella ragazza era proprio ingenua, lui vedeva come quel ragazzo la guardava e non era occhiate che un amico avrebbe dovuto avere.

Tanto più che Celine non era sul mercato.

La ragazza si sedette sul tavolino di legno davanti al divano chiedendogli coraggiosamente- Che cosa vuoi da me?-.

Seth la osservò per lunghi attimi, stava per dire qualcosa quando si blocco all’improvviso, mettendosi ad annusare come un animale selvatico.

Percepiva chiaramente l’odore di qualcun altro all’interno della casa, maschio per l’esattezza.

Celine boccheggiò spaventata, intuendo immediatamente che Seth stesse avvertendo.

Si pose immediatamente davanti alla porta del figlio come a proteggerlo.

-Seth vattene!- urlò immediatamente.Seth la guardava di nuovo senza mostrare nessuna emozione e proferì gelido.

-Chi è? Mi hai sostituito in fretta vedo? Cagna eri e cagna rimani!-.

Celine furente assestò uno schiaffo che s'infranse sul volto granitico di Seth che non batté ciglio.

-Mamma?-

Dall’uscio comparve un bambino dalla scarmigliata chioma corvina che non appena vide Seth si fermò e lo fissò per qualche attimo per poi emettere un piccolo ringhio.

Celine si portò le mani alla bocca e subito prese il figlio tra le braccia.

-E’ mio figlio-.

Nessuna domanda o incertezza gli assomigliava troppo.

Stessi capelli, occhi e perfino quel ringhio che dimostrava che il lupo che era nel figlio l’aveva riconosciuto.

-Voi verrete con me!-.

Tono duro e inflessibile, di chi non ammette repliche.

-Non andiamo da nessuna parte, la nostra vita è qui!-.

- La vostra vita è, dove sono io, non ti è chiaro? Poi Celine ringrazia il cielo che tu sia ancora viva, dovrei squarciarti la gola per quello che hai fatto!-.

Le urlò furente Seth, quando la sua attenzione fu nuovamente catturata da quel bambino, lo guardava calmo e impassibile mentre era tra le braccia della madre.

Si avvicinò lentamente e chiese – Come si chiama?- mentre accarezzava con timore quelle ciocche corvine.

Celine sospirò e con commozione rispose- Markus-.
 
 
 
N.d.A.= Alla prossima settimana! Ciao!
 
 
 




 

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