Disastro d'Amore

di Dragon_ele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Disastro 1 ***
Capitolo 3: *** Nel frattempo... ***
Capitolo 4: *** Dalla padella alla brace ***
Capitolo 5: *** Disastro 2 ***
Capitolo 6: *** Insieme ci riusciremo ***
Capitolo 7: *** No puedo estar mejor ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Disastro d'Amore

È tutto finito.
Anche questa volta non ho ricevuto niente, ho solo subito delusioni, tradimenti, dolore, sfide assurde con come unico scopo le risate sguaiate di quell’odioso Chris Mclean. Sono arrivata a un niente dal milioncino di dollari e puff. Niente. Teoricamente ho anche vinto, ma è sbucato quell’essere che una volta era Ezekiel ed è finito nel vulcano con i miei soldi!
Spariti, un’altra volta!
Come se non bastasse ho dovuto sopportare i soliti concorrenti: la darchettona Gwen, the black mama Leshawna, lo sfigato Harold.. con anche delle aggiunte non meno fastidiose: Sierra e Alejandro.
Lei non è pazza, è completamente fuori di testa, quasi peggio di Izzy! Mentre lui non se è stato la cosa peggiore del reality o la cosa... peggiore della mia vita!
Una volta spenta la telecamera dell’ultima puntata di A Tutto Reality: il Tour sono stata sfiorata da un masso, eruttato dal maledetto vulcano, luogo dell’ultima sfida della terza stagione del reality, cosa che mi ha causato l’ospedale.
Devo ringraziare per un paio di cosette quel vulcano.
 Punto primo: mi ha fatto fare qualche giorno di vacanza nell’ospedale in quel paradiso terrestre comunemente chiamato Hawaii.
Punto secondo: ha tolto dalla circolazione la mia nemesi,  quell’ “Odiosandro”. Credo che non lo si vedrà più in giro, non era messo molto bene dopo il trattamento riservatogli da moi, Heather la perfida.
Ieri la mia convalescenza al Kapiolani Medical Center è terminata e ho comprato subito un biglietto aereo diretto in Canada, all’aeroporto Bill Bishop di Toronto. Mi è mancata la mia casa.
L’ho sognata talmente tante volte nelle notti trascorse nella classe dei perdenti, su quelle dure, scomode, pericolose e marce panche di legno della stiva… ma non regge il confronto con il lusso della prima classe. Quella si che era la vita che mi merito. L’unica pecca era che dovevo volare insieme ad altri esseri umani.
Ma c’è una pecca anche nel tornare a casa, anzi, è la stessa pecca. Ci sono i miei genitori.
Esseri umani… anche ora sono dappertutto! Perche in aeroporto c’è sempre questo caos? Gente che va, che viene, che si saluta, si abbraccia, piange, ride.
Meno male che non ho nessuno da salutare, anzi. Il mio unico compagno di viaggio è l’mp3, la mia unica e più fidata amica la musica.
Sono seduta ad aspettare che la solita vocina gracchiante annunci che l’aereo che devo prendere è pronto ad accogliere i passeggeri, sono tranquilla e immersa nella musica.
Ma… no, non è possibile, non poteva essere lui. Mi era sembrato di vedere Alejandro in mezzo alla folla. Bah, la stanchezza gioca brutti scherzi.
Finalmente la suddetta vocina gracchiante si fa sentire e mi dirigo verso il gate 4 dove l’aereo del ritorno in patria partirà.

Angolo autrice:  Saaaalve ^^ spero che questo incipit vi abbia preso :D il mio cervello sta diventando un vulcano di idee, speriamo che vi piacciano <3 aggiornerò il prima possibile, ve lo prometto!! Recensite numerosiii <3

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Capitolo 2
*** Disastro 1 ***


Aah, il piccolo 747 da 524 posti si riempie e dopo dieci minuti di attesa finalmente si parte.
Bene, ora cosa faccio per più o meno 9 ore?
L’ mp3 ovviamente si è scaricato. Succede sempre nei momenti in cui serve davvero, dannazione. C’è uno schermo sul quale stanno trasmettendo un film ma è un film polpettone, ovvero uno di quei film che sono ripieni di amore, smancerie ecc ecc. voglio evitare il vomito quindi anche no. Potrei leggere quelle riviste stupide piene di gossip degne di un cervello come quello di Lindsay, tanto per ammazzare il tempo e non il mio vicino.
Tanto l’aereo è pieno di hawaiani, non mi riconoscerà nessuno, così il mio onore è salvo.
No, ma non è possibile! In copertina trovo una foto di me e Alejandro abbracciati. Questa è stata scattata durante l’episodio del Serengeti, e questo scatto di follia l’ha causato la vittoria della nostra coalizione. E ora che tutto è finito rivivo quel momento, nel quale il mio corpo snello e guizzante è rimasto per qualche secondo a contatto con il suo scattante e atletico… vorrei che fosse qui con me… per disintegrarlo definitivamente! Quel pagliaccio montato non mi ha neanche portata con lui in prima classe dopo la vittoria! Mi spettava, avevo collaborato.
Passa il carrello della cena. Bene, avevo giusto appetito ma quel Babbeandro me l’ha fatto passare. Ottimo lavoro, deficiente! Sfogo la mia rabbia sulla piccola e spaurita hostess, che mi guarda come se fossi un demone appena risputato dall’inferno. Dai tratti non mi sembra hawaiana, forse sa chi sono. Meglio, è ora di scatenare l’uragano Heather!
Uragano… mi ricorda qualcosa… una sensazione orribile! Quasi un blocco di cemento armato che mi crolla addosso… bah, strano! Finita la sfuriata alla hostess prendo il mio cibo e comincio a cercare il pelo nell’uovo tanto per richiamare la povera donna tremante e dirle che c’è qualcosa che non ha fatto bene. Il carrello continua il suo percorso in mezzo ai sedili. Mentre analizzo la mia cena nei minimi dettagli sento una voce conosciuta che dice alla hostess “Che cosa mi consigli, nena?”.
No. Non è possibile.
No, me lo sono immaginato, è la stanchezza di sicuro, non è lui.
Mi giro lentamente per vedere l’uomo che aveva parlato per confermare la mia convinzione.
La hostess sta arrossendo perché l’individuo le sta facendo l'occhiolino. È un ragazzo giovane, magro e muscoloso, ha la carnagione color caramello, i capelli lunghi fino alle spalle marrone cioccolato, è vestito con pantaloni lunghi e camicia un po’ sbottonata che fa vedere dei pettorali scolpiti e una collanina con un teschio di mucca metallico. E gli occhi.
I suoi occhi hanno il colore della foresta più oscura e inospitale ma che allo stesso tempo ti spinge a inoltrarti in lei alla ricerca di avventure mozzafiato.
Non mi ero sbagliata.
È lui.
È Alejandro.

Angolo Autrice: rieccomi con il secondo capitolo ^^ Heather e Alejandro sullo stesso aereo di linea?? Si salvi chi può! "Prima le donne e poi i bambini" cit. Noah <3
L'aventura deve ancora cominciare, tenetevi forte :* Al prossimo disastro    
- Devil_ele <3
 

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Capitolo 3
*** Nel frattempo... ***


Maldide Hawaii! Pensavo di aver trovato un posto da sogno non solo perche sono le Hawaii, i giardini dell’eden, ma anche perche sarebbe dovuto essere il luogo nel quale avrei vinto un milione di dollari e il cuore di una ragazza magnifica.
E invece, diablo!, non ho vinto ne uno ne l’altro! E non solo.
Sono stato ridicolizzato dalla suddetta ragazza in mondovisione che, non contenta del mio coracon spezzato, mi ha spinto giù dal vulcano luogo della finale di stagione e mi ha lasciato indietro per salvarsi dalla lava. Heather, oh chica! Sono riuscito a scappare in tempo ma scommetto che se fossi finito travolto da quel liquido incandescente ci sarebbe voluto almeno un anno di riabilitazione, magari in un robot! Ah, ma Alejandro Burromuerto non dimentica! Per questo sono sull’aereo.
Devo arrivare a Toronto.
Devo trovarla.
Devo averla.
Voi vi chiederete come mai io sia così preso da lei quando posso avere tutte le mamasita che voglio. Beh, può sembrare fredda, calcolatrice o cattiva, ma è semplicemente stanca di essere distrutta dalle persone, esattamente come me.
Siamo due metà dello stesso essere.
Noi siamo uguali, non abbiamo bisogno di parole per capire cosa pensa l’altro... l’avevo inteso già a metà della terza serie, quando cercava di ostacolarmi con ogni mezzo e aveva sempre gli occhi, i suoi meravillosi occhi del colore del metallo più resistente, fissi su di me per cercare di tenermi sotto controllo. Perché? Perché ha avuto paura che qualcuno la capisse, che qualcuno riuscisse a farle perdere la sua indipendenza che aveva vinto dopo tanto, troppo dolore. Ebbene, quel qualcuno sono io, ma non ho intenzione di farla star male, dios mio, no! L’unica cosa che Heather non sa è che sono anche io ad aver bisogno di lei.
Noi, insieme, potremmo fare qualsiasi cosa. 
Noi, insieme, saremmo  potenti.
Noi, insieme, saremmo felici.
E questo glielo devo far capire, perché dopo tutta questa sofferenza, se la merita la sua felicità. Anzi, la nostra.
Sono immerso nei pensieri mentre il carrello della cena passa e la hostess mi chiede gentilmente cosa desiderassi mangiare. Viaggio molto spesso su aerei di questo tipo e so che il cibo che servono non è mai di alta qualità, anzi.
Per cui ho escogitato un piccolo stratagemma che funziona sempre: flirtare con l’hostess. Mi procura sempre cene migliori e anche qualche attenzione fuori programma. Per esempio l’ultima volta che ho messo in atto questo metodo mi hanno invitato a guardare l’alba dalla cabina di pilotaggio. Ah, che esperienza magnifica!
“Che cosa mi consigli, nena?” dico usando la mia voce ammaliante e strizzando l’occhio alla donna. Lei subito arrossisce e mi risponde che ci avrebbe pensato lei alla mia cena.
È stato più facile del previsto.
Metto nelle orecchie le cuffie per sentire la musica e mi rilasso aspettando il ritorno dell’hostess, ma mi sento osservato. Cerco con gli occhi tra i 520 passeggeri presenti qualcuno che mi sta guardando  e noto con la coda dell’occhio una ragazza. Era sicuramente lei che mi fissava perché ha distolto bruscamente lo sguardo da me. È seduta qualche fila dietro di me ed è quasi completamente coperta da un passeggero che sembra il fratello di Owen, ma si intravedono il braccio e i capelli. Ha la pelle molto chiara, non può essere hawaiana anche se i capelli sono neri. Penso sia magra, ha le dita sottili e affusolate.
Dev’essere un bellissima ragazza.
 

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Capitolo 4
*** Dalla padella alla brace ***


Dannazione, mi ha vista! No, forse no. Non lo so! Dovevo fare più attenzione, diavolo! Non ci devo più pensare, mangia Heather, mangia.
Cavolo, e ora cosa faccio? Mancano sei ore all’atterraggio e sono sullo stesso aereo di Alejandro.
Lui mi ha colpito dal primo momento in cui l’ho visto… è stato così arrogante, così altezzoso e sicuro di se! E poi il suo fisico, i suoi capelli… ehm… beh, non passano inosservati…
Siamo stati subito nemici, da quella volta sui pullman dei due cast fino a…la finale.  È stato uno dei momenti più… imbarazzanti della mia vita! Dai, una dichiarazione d’amore in diretta tv! Neanche ricordo cosa mi ha detto… qualcosa tipo… “tu hai preso in ostaggio il mio cuore, la nostra intesa va ben oltre un misero gioco, insieme possiamo conquistare l’universo, mi amor”… credo.
Ma poi l’ho buttato giù dal vulcano e credevo fosse rimasto bruciato nella lava incandescente! Chiunque avrebbe fatto lo stesso, non avevo scelta se volevo il milione. Eppure anche se siamo stati nemici a prima vista tutti continuano a dire che siamo una coppia… ma perche? Sono stata sempre scontrosa, non perdevo occasione per insultarlo, l’ho quasi fatto ammazzare, ho cercato in tutti i modi di nascondere quello che prov..!
Va bene, ora basta pensare a ciò che ho fatto… devo trovare un modo per evitarlo. Nascondermi nei bagni? No, penserebbero che stia male se ci resto chiusa per sei ore e attirerebbero l’attenzione su di me. Dire alla hostess che lui mi sta importunando? Credo che la poveraccia sia dalla sua parte, non l’ho trattata molto bene e lui se l’è ingraziata. Cavolo, che altro posso…
“Guarda guarda chi si vede, hola chica!”. Dannazione, troppo tardi!
“Che ci fai qua, Burromuerto?” vattene, vattene, vattene.
“Siamo su un aereo, hermosa, cosa dovrei fare su un aereo?” disse, sfoggiando uno dei suoi sorrisi maliziosi. Il sorriso più bel… odioso! che conosco.
“Aspetta, credo che tu non abbia afferrato, riformulo : Levati dai piedi!”
“Il milioncino non ti ha fatto diventare più dolce, vedo. Meno male.” Un altro dannato sorriso ammiccante. Grrrrr.
Il mio vicino di posto, un classico hawaiano festaiolo e pacifico dalla camicia a fiori colorati ci guardò e dato che Alejandro era in piedi nel corridoio chiese “Vedo che vi conoscete, volete stare vicini per il resto del viaggio?” Non l’ha fatto veramente. Non è possibile! Non mi rendo ancora bene conto di cosa abbia detto che Alejandro è subito pronto a rispondere “Lei è una persona molto gentile, signore. Le dispiace se accettiamo la proposta?” E in un batter d’occhio l’hawaiano idiota e l’idiota latino si sono scambiati di posto. Bene, dalla padella alla brace!
Lancio un’occhiataccia a entrambi. L’unica differenza è che uno mi risponde con uno sguardo interrogativo e spaventato mentre l’altro con un sorriso pieno di sottointesi.
Mancano 5 ore alla fine di questo dannato viaggio…

Angolo dell'autrice:
Tan tan taaan! Ecco un altro capitoletto invitante ^^
So che tutti i capitoli di questa storia sono corti ma sto cercando di mantenere la stessa lunghezza, sono tutti più o meno una pagina di Word -.-"
Comunque, la dimensione non conta ;)
Alla prossima, recensite numerosi!
Devil_ele <3 

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Capitolo 5
*** Disastro 2 ***


“Perché passeggiavi nel corridoio invece di stare fermo al tuo bel posticino senza rompere?”
“Perché avevo avvistato una bella preda da manipolare per allietarmi il viaggio.” Quanto è irritante quando fa il cascamorto!
“Beh, hai fallito, bel cacciatore. Se mi sfiori con un solo dito ti butto giù dall’aereo come avrebbe dovuto fare quel cretino di Chris all’inizio del reality, e senza paracadute!”
La sua faccia ha un moto di stupore ma dopo pochi istanti riparte all’attacco.
 “Due puntualizzazioni, chica: numero uno, grazie per il ‘bel’ cacciatore e numero due, io non ho intenzione di sfiorarti per il momento, sarai tu a cadere ai miei piedi dopo, preciosa.” E termina il suo bel discorsetto con uno sguardo da persona superiore e arrogante. Non lo sopporto. Ma deve sempre fare così? “Grrrrr!” ringhio e mi alzo con rabbia. Apro la cappelliera e frugo nel mio bagaglio a mano alla ricerca disperata di qualcosa con la quale distrarmi. Bingo! Mi ero scordata il libro che ho comprato alle Hawaii.
Mi risiedo e apro la prima pagina con un’aria rilassata anche se sono una corda di violino.
Non so bene il perché, forse è per il fatto che qualsiasi cosa io dica potrebbe essere interpretata male da Alejandro…
Dannazione, ma tra tutta la popolazione del mondo proprio lui dovevo trovare su questo catorcio volante?!
Mentre penso, rileggo 20 volte la stessa prima riga del libro e questo mi fa arrabbiare ancora di più.
Alzo di scatto gli occhi dal libro, chiudendolo, e vedo che Alejandro mi sta fissando.
“Beh? Che vuoi?”. Non faccio in tempo a sentire la risposta che una forte turbolenza mi fa finire addosso ad Alejandro, il quale anziché attaccarmi con le sue solite allusioni piene di secondi fini si guarda intorno attento.
In un millesimo di secondo mi tiro su e mi allaccio la cintura, come mi suggerisce la spia lampeggiante davanti a me. Alejandro intanto scruta in mezzo ai sedili alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.
“Signorina, che cosa sta succedendo?” chiede rivolto all’assistente di volo che si era ingraziato precedentemente.
“Non si preoccupi, signore, qualche turbolenza è normale.” squittì quella arrossendo.
La sciacquetta non finì di dire la frase che l’aereo subì una scossa ancora più forte della precedente. In pochi secondi tutti i passeggi urlavano, la paura si poteva fiutare.
Per me è normale sentire la paura aleggiarmi intorno ma questa volta non sono io la causa. La provo io stessa.
Si, Heather ha paura. Paura di morire. Cerco in tutti i modi di tranquillizzarmi perché con una mente tranquilla si pensa più in fretta ma il panico è troppo forte, non riesco a non pensare che sono a 15 mila piedi di altezza su una scatola di metallo che sta precipitando.
Sento qualcosa sulla faccia.
Lacrime, lacrime di terrore.
Non capisco quello che succede, i corridoi sono invasi da hostess che urlano e bagagli caduti che hanno rovesciato il loro contenuto per terra. Non riesco a pensare a come uscire da qui.
Un momento, dov’è Alejandro? Lui sa come pilotare un aereo, lo ha detto nel primo episodio della terza stagione.
Lo devo trovare.

Angolo Autrice:
CHIEDO IMMENSAMENTE PERDONO A TUTTI!!!
So che è una vita che non aggiorno, ho avuto un piccolo problema.
Sono andata in montagna senza ovviamente portare il pc, sono un po' pirla, scusatemi davvero.
Vi garantisco che non succederà mai più!
La conclusione è vicina, come finirà la nostra storia? ;)
Al prossimo (imminente) aggiornamento <3
Dragon_ele *ho cambiato nome*

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Capitolo 6
*** Insieme ci riusciremo ***


Oramai il caos regna perché tutti i  passeggeri hanno capito che l’aereo ha qualcosa che non va. Le turbolenze si fanno di minuto in minuto più forti e più frequenti ed è stato dato l’ordine di restare seduti al proprio posto con la cintura allacciata.
Ma alcuni passeggeri non ascoltano l’ordine del capitano e sono in piedi o per cercare di aiutare o perché sono in preda al panico e non sanno cosa fare.
Uno di questi è Alejandro, non è seduto qui vicino a me… dannazione, è vero che quando hai bisogno di qualcuno o qualcosa non si trova!
Sto scrutando in mezzo ai sedili ma è una battaglia persa, da qui non posso trovarlo.
Proprio mentre mi slaccio la cintura e decido di andare a cercare Alejandro sopra ogni sedile si apre uno scompartimento con dentro delle maschere bianche e gialle che conosco benissimo.
Sono le maschere che dicono ‘per voi è finita’ ai passeggeri degli aerei che si stanno per schiantare al suolo nei film.
L’unica differenza è che questo non è un film! Il mio cuore di ghiaccio perde un colpo a vedere la scena che si è creata all’interno dell’aereo: famiglie che si abbracciano piangendo, le persone lontane dai proprio cari che telefonano e danno l’ultimo addio, gli anziani che pregano a voce alta tremando.
Sembra davvero di essere in un film. Vorrei tanto essere in un film. Sarebbe un sogno se fossi in un film.
Le mie guance sono bagnate dalle lacrime che non riesco più a controllare. Non sembro nemmeno più io! Sto vagando per un aereo piangendo e rischiando la mia vita per trovare Alejandro, che potrebbe salvarmela.
“Heather!” sento la sua voce che grida il mio nome ma non lo vedo.
“Alejandro, dove sei?!” urlo a mia volta. Sono semplicemente terrorizzata all’idea di perdere la vita, non ci sono mai arrivata così vicina. Nemmeno grazie alle sfide mortali di quel pazzo di Chris.
“Sono qui, Heather!” seguo il suono della sua voce e me lo trovo finalmente davanti.
Non penso a quello che faccio. Non è ora di pensare. Ho vissuto tutta la mia breve vita a pensare.
È per questo che lo abbraccio con tutta la mia disperazione e mi metto a singhiozzare. Sento il battito del suo cuore che accelera. Resta pochi secondi fermo, credo che non se l’aspettasse, ma poi mi stringe a se e mi carezza i capelli.
Sento il mio cuore alleggerito, che finalmente ricomincia a battere dopo tanti anni. Probabilmente era difeso più dall' orgoglio che dal metallo e ora che l’orgoglio è stato battuto dai miei veri sentimenti che si annidavano nel più profondo angolo della mia anima nera mi sento finalmente felice, serena, in pace col mondo.
Restiamo pochi minuti fermi così, due cuori che si toccano in un mare di anime disperate.
“Alejandro, tu puoi fare qualcosa per salvarci tutti? Nel primo episodio del reality hai detto di saper pilotare un aereo...” dico guardandolo negli occhi speranzosa. Lui mi guarda preoccupato e poi risponde con la voce che trema.
Chica, prima mi sono allontanato da te perché volevo andare in cabina di pilotaggio per capire cosa stesse succedendo ma la puerta es cerrada, ho anche cercato di tirarla giù a spallate ma non si muove di un millimetro…”
“Proviamo insieme.” suggerisco. Non sembra ma sono molto forte, insieme possiamo aprire quella porta. Ci appoggiamo alle pareti del corridoio principale perché le turbolenze ci fanno sbandare e arriviamo alla porta della cabina di pilotaggio
“Sei pronta Heather?”.Ci guardiamo, dandoci sicurezza a vicenda. Poi Alejandro mi sorride, un sorriso che dice ‘ce la faremo insieme’ e mi basta per prendere coraggio.
“Si. Tre… due… uno…” 
Con un rumore tremendo la porta si rompe e ci troviamo per terra, nella cabina di pilotaggio. Io mi sono ferita un gomito con un pezzo di porta e resto a terra ma sento Alejandro che si solleva e che esclama
Dios mio, no puede ser!”. Allora alzo la testa.
Oddio, no! È finita!


Angolo Autrice:
Questo capitolo è venuto un po’ più lungo degli altri ma l’ho fatto apposta per creare suspense :)
Non so ancora se il prossimo o il capitolo dopo porterà la fine della storia.
Curiosi? Allora continuate a seguire Disastro d’Amore e recensite, ditemi cosa pensate del mio lavoro :) È molto importante l‘opinione dei lettori!
Alla prossima ^^
-Dragon_ele

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Capitolo 7
*** No puedo estar mejor ***


Oddio, no! È finita!
Vedo due corpi riversi sui comandi, lasciati a loro stessi. Ma quello che più mi inquieta non sono i corpi del pilota e del copilota, anche perché Alejandro mi rassicura dicendomi che sono solo svenuti per una perdita di gas come suggerisce una spia accesa.
Ciò che mi dice ‘la tua vita sta per finire’ è quello che vedo dal parabrezza dell’aereo: il suolo che si avvicina molto velocemente. Mi sollevo svelta e guardo il mio vecchio nemico.
Vedo sul suo volto il terrore. Non c’è modo per spiegare ciò che vedo, me lo ricorderò per sempre. I lineamenti di Alejandro sono distorti dal panico e resta impietrito.
Ma non c’è tempo per restare fermi, dobbiamo fare qualcosa. Sposto i corpi sul pavimento e urlo autoritaria.
“Alejandro, prendi i comandi e dimmi cosa devo fare!” finalmente il mio cervello ha ripreso a funzionare, la paura è stata messa da parte… grazie all’abbraccio di prima. Alejandro si riscuote, vedo il suo sguardo deciso fisso sul suolo che continua ad avvicinarsi, quasi a sfidarlo. Si siede al posto del comandante e si mette la maschera che è scesa come nella zona passeggeri.
“Siediti lì e metti la maschera, poi aiutami a tirare verso l’alto la cloche.” Mi dice indicando il posto del copilota e successivamente la maschera e la leva che a quanto pare si chiama cloche. Eseguo.
Non mi costa fatica eseguire i suoi ordini anche perché noto che ha ripreso possesso della calma della quale ha bisogno e sa cosa sta facendo. Metto la mano sulla leva la cui posizione indica la direzione che l’aereo prende e faccio per tirarla verso di me per sollevare il muso del velivolo ma sento subito che è bloccata, per quanto io tiri non si muove.
“Aiutami!” grido. Alejandro subito mette le sue mani sulle mie e insieme tiriamo con tutte le nostre forze.
Niente.
Ancora più forte!
Niente.
Non un movimento di quella dannatissima cloche.
Oramai il terreno è vicino, troppo vicino. Entrambi capiamo che non sta cambiando la situazione, che non possiamo fare più nulla.
Che stiamo per morire.
La mia vita è stata stupida. La mia infanzia felice così bruscamente fermata dalla morte dei miei genitori, l’adozione da parte dei miei zii, la voglia di vendetta che ho sempre sfogato su persone che non c’entrano nulla con ciò che mi è successo,  il totale allontanamento volontario da qualunque emozione umana. In particolare l’amore. Già, amore… ricordo le prime cotte di quando ero piccola. E ricordo anche il modo in cui l’amore è svanito dalla mia vita dopo che la morte mi ha distrutta dentro.
Non mi sono mai lasciata andare ai sentimenti ma ora è diverso, ora sono ancora in tempo per migliorare due vite agli sgoccioli. Devo solo fare ciò che non faccio da più di dieci anni: esternare un mio sentimento. Un mio profondissimo sentimento.
E lo devo fare adesso.
“Alejandro…” Alza gli occhi su di me. È stanco, spaventato ma stanco. Mi guarda negli occhi e io ricambio lo sguardo. È ora di dirlo, Heather. Forza.
“Io devo dirti una cosa… è un po’ difficile ma ho poco tempo e voglio che tu lo sappia prima di… beh… lo sai.” Parlo con un filo di voce. Sono terrorizzata. Lui mi guarda ancora fisso negli occhi. Tolgo la maschera e parlo.
“Ale, io… ti amo. Ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto e più ti conoscevo più il mio amore per te cresceva. Ma ero accecata dall’orgoglio, non ho potuto fare altro che fare ciò che so fare meglio: allontanarti… Ti prego, perdonami, non ho mai avuto il coraggio di dirtelo prima e adesso la nostra vita sta per finire e…” Il mio discorso viene interrotto da un singhiozzo che esce senza che io l’abbia chiamato e che viene seguito da molti altri. Alejandro si alza dal posto del pilota, si dirige verso di me e si accovaccia per arrivare all’altezza del mio volto e asciugandomi le lacrime con dolcezza parla.
“Heather, ti amo anche io. Ho subito capito che tu eri la donna che io volevo davvero, tu sei unica. Tutte le ragazzine che ho manipolato nella mia vita messe insieme non darebbero mai una come te. Io e te insieme siamo una cosa sola, siamo fuoco, siamo senza rivali.
Chica… vuoi essere la mia ragazza?”
 Un’altra lacrima scende. “Avrei voluto davvero che avessimo avuto più tempo per goderci il nostro amore…” e sorrido, un sorriso di quelli veri, di quelli che non facevo da una vita.
Alejandro si alza e mi tende una mano. Mi fa alzare dal posto del copilota e incatena i suoi occhi nei miei.
“Hai dei meravigliosi occhi, lo sai?” Lo diciamo contemporaneamente e questo mi stringe il cuore.
Il nostro è l’amore che si legge nelle favole, l’amore vero.
Alejandro mi prende il mento con la mano destra mentre la sinistra è sul mio fianco. E ciò che aspetto da un sacco di tempo accade.
Mi bacia, un bacio caldo e avvolgente ma dolce. Non è come il bacio che mi ha dato sul vulcano, questo è vero, voluto da entrambi. C’è quasi la stessa passione di un bacio d’addio. In un certo senso lo è.
Mentre io e Alejandro ci baciamo il terreno si avvicina sempre di più.
I miei occhi restano chiusi per assaporare a fondo il momento più bello della mia vita ma ad un certo punto sento un movimento strano, diverso dalla perpetua caduta dell’aeroplano. Solo per questo mi stacco dall’abbraccio, per vedere cosa sta accadendo. Guardo verso il parabrezza che fino a poco fa ci mostrava la fine dei nostri giorni e…
Nebbia.
No, sembra nebbia, ma è l’immagine che si vede sugli schermi quando c’è assenza di segnale o interferenze!! Ma che diavolo..?
Chica, cos’è?” Anche lui si accorge dell’effetto schermo sul parabrezza del velivolo.
“Non ne ho idea, Ale…” appena finisco la frase un fortissimo “Sorpresa!” viene urlato.
Il grido parte dal parabrezza. No, dal monitor. No, da dietro al monitor!
Alejandro è furente e grida “No puede ser, no puede ser Chris!”
“Chris? Cosa?” non posso aver capito bene. Eppure Heather non sbaglia mai.
“Lo sai, amor, l’hai capito anche tu.” Dice questo sradicando letteralmente il grosso monitor dal suo posto.
E dietro ci sono Chris e Chef nella vera cabina di pilotaggio dell’aereo. Quella nella quale eravamo prima è stata ricostruita.
“Vi è piaciuta la mia idea?” chiede quel malato mentale comunemente chiamato Chris Mclean.
“Se ci è piaciuta?! Stavamo per morire tutti quanti, maldido!” urla fuori di se Alejandro.
“Adesso ci spieghi perché hai fatto una cosa del genere e se dici che era solo per tuo divertimento giuro sui miei capelli che questa volta ti uccido!” voglio capire se tutto quello che ho… che abbiamo passato ha un senso.
“Calma, calma, quanta fretta! Siccome ho capito che voi due insieme piacete tantissimo al pubblico di tutto il mondo, tanto che avete già un bel po’ di fan che vi chiamano addirittura ‘Alheather’ ho deciso di creare una situazione che vi facesse finalmente dichiarare. L’unico problema è stato il vostro orgoglio… Sapete, è stato davvero difficile e costoso per me costruire tutto questo teatrino per voi due, gradirei un po’ di apprezzamento!” Chris si è forse accorto dei nostri sguardi omicidi? Ah, certe volte odio veramente tanto il fatto di non possedere la vista che incenerisce!
“Continua.” Lo incita Alejandro.
“Bene, dicevo…” riprende l’idiota con uno dei suoi soliti sorrisi da repertorio “Ho dovuto scervellarmi per trovare un modo per farvi confessare l’amore che ovviamente provate. E un giorno, mentre facevo la mia dose di ore di camera iperbarica per mantenermi giovane e bello, ecco l’illuminazione! Voi vi dichiarereste solamente se foste in pericolo di vita!” detto ciò sforna un altro dei suoi sorrisi ebeti come se richiedesse applausi.
“Hai pensato di ricostruire una scena di pericolo mortale solo per farci dichiarare? Tu sei completamente pazzo Mclean!” Di nuovo io e Ale parliamo all’unisono e Chris fa una faccia come per dire ‘Ah, quanto sono stato bravo!’.
“Potreste almeno ringraziare, no? Alla fine è merito nostro se ora state insieme!” si intromette Chef Hatchet. Ed effettivamente ha anche ragione…
“Andiamocene.” Esprimo a parole il pensiero di entrambi.
Nella zona passeggeri non c’è più nessuno, erano tutti ologrammi. Perfino l’hawaiano festaiolo! All’improvviso è calato un silenzio imbarazzante.
E se avessi sbagliato a dirglielo? E se fosse stata la paura a farmi parlare?
No, so benissimo che non è così. Questi dubbi sono dovuti solamente al fatto che, passato il pericolo, il mio orgoglio è tornato ai soliti livelli. Non credo che cambierò mai.
Amor, io avrei un’idea per ‘ringraziare’ quei due, ti va di ascoltarla?”
“Stavo pensando anche io a una piccola vendetta, Al, se la meritano.” Sottolineo con la voce il nomignolo che detesta e lo guardo con un sorriso malvagio.
“Non mi chiamare Al, Heaty!” Ridiamo insieme, finalmente.
Appena l’aereo tocca terra a Toronto ci fiondiamo giù da quella scatoletta infernale, il più lontano possibile dai due piloti idioti.
Alejandro mi abbraccia da dietro mentre aspettiamo la navetta che ci porterà in città.
Cominciamo a complottare per trovare la giusta punizione per quello che ci hanno fatto Chris e Chef ma ad un tratto mi accorgo che Alejandro sembra sovrappensiero.
“Ale…”
“Mmh?”
“Come ti senti?”
“Bene, stai tranquilla, stavo solo pensando che questa sarà la nostra prima vendetta di coppia.” Termina la frase stringendomi delicatamente i fianchi e guardandomi negli occhi con un sorriso dolce.
“E ti piace dover dividere la scena con me?”
No puedo estar mejor, mi angel.”
E mentre le nostre menti lavorano per uno scopo comune le nostre labbra si uniscono così come i nostri cuori, finalmente liberati dal peso del segreto.
D’ora in avanti voglio che tutti sappiano che io e lui stiamo insieme.
Voglio che tutti su questo dannato pianeta ci conoscano.
E voglio che tutti tremino al pensiero di noi due uniti nel male.

 

Angolo autrice:
Ecco l’attesissimo ultimo capitolo ^^
È molto più lungo degli altri, in teoria con questa lunghezza avrei dovuto fare tre capitoli ma avevo già detto che la fine era vicina (?) e non volevo sembrare una che parla parla ma non fa 
Con questo capitolone termina l’avventura dei demoni più amati di A Tutto Reality, spero vivamente che la storia vi sia piaciuta!
Recensite per dirmi se c’è qualcosa che avete gradito particolarmente, se c’è qualcosa che proprio non vi è piaciuto, per dirmi cosa avete mangiato a colazione ecc ecc ^^
Alla prossima ff, carissimi lettori 
Un abbraccio da
Dragon_ele <3

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