Augustus & Hazel : una storia ,se pur breve, impossibile da dimenticare.

di adele98
(/viewuser.php?uid=720296)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scintilla. ***
Capitolo 2: *** Cosa ho che non va? ***
Capitolo 3: *** Augustus? Scomparso ***
Capitolo 4: *** Diamo inizio al piano. ***



Capitolo 1
*** La scintilla. ***


Era una normalissima giornata per Hazel. La mattina si era svegliata insolitamente riposata e pronta per un nuovo giorno, lo sguardo di sua mamma , seduta sulla rossa poltrona posta vicino al suo letto, diceva però esattamente l' opposto; nei suoi occhi Hazel percepiva il dolore, il motivo di ciò era chiaro: il suo cancro ai polmoni non voleva lasciarla per nessun motivo al mondo!  
*Dopo aver fatto colazione insieme a tutta la famiglia*
 
Come ogni mercoledì Hazel fu "spedita" al quello strano e deprimente gruppo di supporto per ragazzi malati di cancro terminali. Era ormai da 4 anni che ci andava e la cosa non le faceva per niente piacere, ma sua mamma ci teneva molto e visto che non aveva nessuna voglia di deluderla o ferirla ( più di quanto non lo fosse già a causa della sua malattia, che l’ aveva colpita solamente all’ età di 13 anni ).
Non c’ era molta gente( come al solito) saranno stati in totale 8 ragazzi. C' era un ragazzo, che veniva da molto tempo ,ma Hazel non aveva mai avuto occasione (né voglia) di parlarci.

Era un ragazzo piuttosto carino, anzi molto carino! Portava un paio di jeans stretti, una camicia a maniche corte color azzurro chiaro e delle Vans nere, era molto alto pensò Hazel e magro, ma il suo punto forte erano gli occhi, sì esatto i suoi occhi erano di un marrone chiarissimo che se non facevi attenzione ti ci perdevi a guardarli.
Hazel di quel ragazzo sapeva solamente una cosa, il suo nome, si chiamava : Augustus Waters.
 
*Alla fine del lungo incontro (durato 2 ore!)*
 
Finito l’ incontro di solito tutti si fermavano a mangiare dei panini alla marmellata e a sorseggiare del delizioso succo alla pesca. Stranamente quel giorno Hazel non aveva appetito ma, aveva un voglia incontrollabile di parlare a quel ragazzo "misterioso", ma appena lei fece cenno di avvicinarsi ( sempre accompagnata dal suo fidato "donatore d'ossigeno", una macchinetta che le permetteva di respirare, visto che i suoi polmoni facevano schifo.) Augustus scappò giù per le scale con un' andatura sbilenca.
 
Hazel rimase un po' turbata per quella fuga improvvisa...era cosi brutta da far scappare un ragazzo a gambe levate?! Okay che non era vestita esattamente per andare a una festa elegante, però neanche cosi’ male, indossava una canottiera color rosa acceso e un paio di pantaloni bianchi un po’ consumati sulle ginocchia e un paio di All Stars nere.

A fermare quei pensieri fu sua mamma, che era arrivata a prenderla.  Arrivata a casa Hazel si mise sul divano a guardare “Masterchef USA”,ma il suoi pensieri erano rivolti ad Augustus.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cosa ho che non va? ***


Finiti i quattro episodi di “Masterchef USA” e dopo aver sgranocchiato una scatola intera di noccioline salate, Hazel decise di prendere una boccata d’ aria nel balcone di camera sua; la sua stanza era molto grande come del resto tutta la casa ed essendo figlia unica aveva molto spazio che non utilizzava.

Dopo aver salito le scale, trascinandosi dietro Philip ( il suo personale “donatore d’ ossigeno”) , arrivò in camera sua e spalancò le porta a vetro della terrazza ; si sedette sulla scomoda sedia di plastica presente là fuori. Era proprio una bella giornata: faceva caldo, ma non c’ era umidità e soffiava un leggero venticello che odora di dolce, a un certo punto passa per la strada, proprio sotto il balcone di Hazel, Augustus Waters che camminava sempre con quella sua tipica andatura sbilenca e impacciata (che Hazel trovava adorabile ) , calciava i sassi che trovava per strada ,in quell’ attimo per qualche motivo che Hazel non capì sorrise, da quel preciso momento in qui li si erano formate delle fossette dolciose  sulle guance,  Hazel si impose di diventare amica di quel ragazzo all’ apparenza tanto timido e riservato.
 
Il suo primo passo fu quello di chiamarlo a squarcia gola attirando la sua attenzione su di lei e poi di salutarlo dolcemente con un “ciao”, a quel gesto lui ricambio solamente con uno sguardo; quegli occhi che di solito lei adorava ora li odiava! ”Perché non mi ha detto almeno ciao?! Cosa gli costava dire ciao Hazel?” pensava Hazel . il suo obbiettivo sembrava una sfida impossibile, come faceva a diventare amica di uno che appena la vedeva se ne andava?  Doveva trovare un modo, doveva far aprire quel ragazzo che in qualche modo ( non sapeva neanche lei come) l’ aveva stregata.

*A cena con la mamma e il papà*

Per cena quella sera la mamma aveva comprato la pizza, non le piaceva per niente cucinare e per questo quasi ogni sera c’ era un piatto gia’ pronto oppure appena  scongelati e messi in forno.
Il papà di Hazel era uno scrittore ( che non guadagnava quasi niente) non molto famoso, ma i libri erano la sua passione e Hazel la aveva ereditata; leggeva un libro a settimana di qualsiasi genere , ma principalmente sceglieva il tema fantasy o scientifico, le piaceva il fatto che suo padre scrivesse era un lavoro che riteneva “ORIGINALMENTE FAVOLOSO”. Sua mamma invece era una casalinga infatti il suo lavoro a tempo pieno era occuparsi di sua figlia; Hazel essendo ancora malata ai polmoni aveva bisogno di moltissime cure ( che non funzionavano un granchè a dire il vero) e sostegno, lei si sentiva in colpa per questo perché sapeva che il sogno di sua mamma era quello di diventare una pittrice; ovviamente se Hazel avesse potuto guarire quando voleva lo avrebbe fatto subito senza pensarci un secondo!

I dialoghi a tavola erano di solito basati sull’ arte moderna  o sulle notizie del giorno trasmesse al telegiornale locale in TV, mentre si cenava nella famiglia Grace c’ erano tre regole di base:
  1. Non si usano i cellulari.
  2. Non si parla di notizie disgustose ( malattie intestinali…)
  3. Il formaggio grana doveva sempre essere presente a tavola anche quando si mangiava la frutta o dolci.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Augustus? Scomparso ***


Era passata esattamente una settimana da quell’ “incontro” fra Hazel e Augustus sul balcone.
Era  mercoledì  8 ottobre 2014, giorno del gruppo di supporto, tenuto in piedi da Carl  ,uomo di circa 30 anni, che aveva superato già da 10 anni il cancro alla gamba destra.
L’ argomento principale trattato tutti i mercoledì era la sua storia, un interminabile e noiosa storia su come era scampato alla morte imminente, Hazel, insieme al suo amico Isaac , anche lui malato terminale, mentre Carl raccontava, giocavano a battaglia navale oppure a scala quaranta ( era un po’ scomodo visto che erano tutti disposti in cerchio e nel mezzo non c’ erano tavolini dove appoggiare le carte, ma a parte questo piccolo inconveniente Hazel e Isaac si divertivano un mondo insieme!)
 
Nel momento esatto in cui Hazel si sedette alla sua solita e vecchia sedia, posizionata in cerchio insieme a tutte le altre, si rese conto di un fatto : Augustus non c’ era e questo la fece preoccupare molto visto, che lui non mancava a un incontro da ben 4 anni.
Inizialmente pensò che fosse a causa sua, a causa della sua insistenza a conoscerlo, ma poco dopo Carl annunciò : - Oggi come potete vedere manca Augustus Waters, la famiglia non sa dove sia, è scomparso da 3 giorni , ovviamente hanno avvertito la polizia che si sta impegnando nelle ricerche. Noi ora possiamo solo pregare per lui e per la sua incolumità, appena avrò notizie vi informerò ragazzi!-.
 
A  quella notizia Hazel rimase scioccata.
Come mai era scappato? Nelle sue condizioni poi! Stava ancora male e il suo cancro alla gamba sinistra stava peggiorando! Di sicuro non poteva essere molto lontano…anche se 3 giorni sono tanti, fin troppi per i suoi gusti.
Doveva fare qualcosa!
  1. Cercarlo.
  2. Trovarlo.
  3. Ucciderlo con le proprie mani per averle fatto prendere un infarto.
 Decise che quello era un bel piano, l’ unico problema era : Da dove iniziare a cercarlo?
Lei non conosceva quel ragazzo e non sapeva neanche dove abitava, come faceva a cercarlo se non sapeva i posti che li piacevano o nei quali di solito andava?
A questo ci avrebbe pensato più tardi, ora la prima cosa da fare era tornare a casa e raccontare tutta questa storia ai suoi genitori.
Quando sua madre fu davanti a lei con il suo super macchinone a 5 porte salì al posto del passeggiero e le raccontò quello che era successo al gruppo di sopporto, Susy, era così che si chiamava sua mamma, rimase in silenzio per un secondo e poco dopo disse:  - Se tu lo vuoi cercare io ti aiuterò, fosse l’ ultima cosa che faccio! Ma prima ti va se andiamo a prendere un po’ di alette di pollo per cena? –

- Certo mamma, andiamo - rispose dolcemente Hazel, ma dentro di sé si sentiva tutta un fuoco, carica come non mai.  Era decisa a recuperare Augustus a qualunque costo.               
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Diamo inizio al piano. ***


Finita la cena a base di alette di pollo super piccanti, stile messicano, Hazel corse in camera sua a chiamare Isaac. Lei e Isaac erano migliori amici da 4 anni, uscivano sempre insieme si divertivano ad andare al cinema ogni venerdì sera. Un giorno però Isaac superò il limite dell’ amicizia, durante una passeggiata nel parco aveva attirato a sé Hazel prendendola per una mano e poco dopo si erano ritrovati a 5 cm di distanza uno dall’ altro.
E l’aveva baciata, un bacio innocente, ma pur sempre un bacio.
Hazel non ci aveva dato molto importanza, anche se dopo il bacio Isaac le aveva detto : – Hazel io..io ti amo, lo so che siamo migliori amici , ma non posso decidere di chi innamorarmi, se tu non provi lo stesso per me non importa me ne farò una ragione, l’ unica cosa che ti chiedo è di non abbandonarmi voglio mantenere la nostra amicizia intatta così com’è!—

Dopo un attimo di smarrimento Hazel  a quella frase aveva  risposto: -- Isaac io non ti lascerò mai. Sei il mio migliore amico e questo non cambierà mai.—

La loro amicizia era rimasta esattamente la stessa, anche dopo la dichiarazione di Isaac, Hazel lo considerava come un fratello e per questo motivo non aveva mai pensato a lui in quel senso, tranne la prima volta che lo aveva visto al gruppo di supporto.  Quel giorno era vestito molto alla moda portava dei pantaloni verdi militare, una maglia bianca con scollo a V e delle All Stars rosse ( che stonavano con tutto ciò che indossava), sì insomma era un ragazzo decisamente carino e affascinante. La cosa che più aveva colpito Hazel però  era il suo carattere spumeggiante e gioioso, fin troppo esagerato considerato il fatto che era in un periodo di malattia veramente grave che poteva condurlo facilmente alla morte. Forse era proprio per quello che erano diventati  così amici, lei era triste e senza speranze ,al contrario lui sprizzava sicurezza da tutti i pori. Si compensavano.

--Pronto?— rispose Isaac.

-- Ciao Isaac, sono io ti devo parlare del mio piano per recuperare Augustus Waters!—

-- Un piano?! Ossignor Hazel siamo due ragazzini come facciamo a trovarlo se non c’è riuscita neanche la polizia? –

-- Be se non  mi vuoi aiutare basta che me lo dici…se mi rapiranno però ti sentirai  in colpa per aver lasciato da sola  una povera e indifesa ragazza di 16 anni in giro per le pericolose strade di New York è questo che vuoi Isaac Paine?—rispose Hazel con una debole risata.

-- Se la metti così Hazel Grace, ti accompagnerò e ti faro da body-guard in qualunque strada e città tu voglia andare!—

-- Perfetto allora! Ci vediamo fra 20 minuti alla gelateria di fronte alla banca! Così ti spiego tutti i dettagli del piano. Ti voglio bene e grazie di esserci sempre per me Isaac, dico sul serio.—e riagganciò senza darli il tempo di rispondere.

 
Isaac odiava sentirsi dire “ ti voglio bene” da Hazel, lui provava ancora qualcosa per lei, ma sapeva benissimo che la loro storia era impossibile e destinata a essere unicamente in stile amicizia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2720325