CIò CHE RESTA DI TE

di Alhia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRO ***
Capitolo 2: *** 1-NOTTE DI PROMESSE ***
Capitolo 3: *** 2-BASTA UNO SGUARDO ***
Capitolo 4: *** 3-SORRIDIMI ***
Capitolo 5: *** 4/5-NUBI ALL'ORIZZONTE ***
Capitolo 6: *** 6-IL PATTO ***
Capitolo 7: *** 7 - NUMERO 7 ***
Capitolo 8: *** 8-ORA POSSO SORRIDERE ANCH'IO ***
Capitolo 9: *** 9-NO SASUKE, NO PARTY! ***
Capitolo 10: *** 10-SONO I TUOI OCCHI A PARLARE PER TE ***
Capitolo 11: *** 11-LET'S HAVE A LITTLE BREAK! ***
Capitolo 12: *** 12-RITORNO ALL'INFANZIA ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 - PFUAH! DONNE! ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 - QUELLA MATTA DI INO ***
Capitolo 15: *** BRiNDiSi ***



Capitolo 1
*** INTRO ***


INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

Un'altra notte di luna piena...
un'altra notte lontano da te...

continuo a fissare affascinato quella grande stella più luminosa delle altre...
ma ad essa, puntualmente, si sovrappone la tua immagine...

una nuvola oscura, copre l'unica fonte di luce, che mi illumina il cammino verso le tenebre, e allo stesso modo oscura anche te...
comincia a piovere, ed è allora che rivivo le lacrime di quella notte lontana...

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- Io ti amo Sasuke...e senza di te...è come se io fossi sola...-
- Sakura...grazie...-

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Le nubi sono sparite, e con esse anche il tuo sorriso...
perché non lo ricordo quasi più...
Sakura....

Voglio vederti....









Un'altra notte di luna piena...
un' altra notte lontana da te...

la osservo, seduta davanti alla finestra...
osservo essa e l'infinità di stelle che la circondano...

improvvisamente delle nubi oscurano il bagliore lunare...
improvvisamente il buio, e vedo te, perchè è questo ciò che sei diventato, ciò che hai desiderato di diventare. Oscuro come le tenebre...

la pioggia. Mi torna alla mente quella notte...
quella notte in cui ti ho perso per sempre...

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- Io ti amo Sasuke...e senza di te...è come se io fossi sola...-
- Sakura...grazie...-

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Le nubi sono scomparse. Con esse il buio. Con esse te...
ma quello sguardo non muore mai, anche se quasi non lo ricordo più...
Sasuke...

Voglio vederti....





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CONTINUA

Questo è solo l'assaggio. Il bello verrà in seguito!!! Bello...se vi piacerà ovviamente!!! Leggete e commentate!!!! Baci Alhia

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Capitolo 2
*** 1-NOTTE DI PROMESSE ***


Ecco a voi il primo vero capitolo

Ecco a voi il primo vero capitolo!!!

Ringrazio sinceramente Theren_chan e stezietta!!!

Spero di non deludere le vostre aspettative! Un bacio.

Buona lettura!

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1-NOTTE DI PROMESSE

Era una notte di luna piena e Sakura, era affacciata alla finestra di camera sua, intenta ad esplorare il cielo stellato. Osservava la tranquillità che regnava sul suo villaggio, il villaggio della Foglia, consapevole del fatto che non sarebbe stata duratura...perchè prima o poi, Lui sarebbe tornato...forse per ucciderli. E forse per uccidere anche lei.
S: "...chissà se lo faresti davvero poi...no. Io non lo credo possibile...c'è ancora una parte del tuo cuore legata qui...ai tuoi amici...a Naruto...e a me. Io lo so. Te lo prometto Sasuke...io e Naruto ti salveremo!".

Nel frattempo, in un altro luogo, sotto lo stesso cielo e la stessa luna, una lotta imperversava.

Ss: " Maledizione...Orochimaru ha proprio terrore di me per avermi scagliato contro 30 ninja...ha! Tanto non sarà sufficiente..."
Ninja1: " Eccolo! Non lasciamocelo sfuggire!"
Sasuke venne accerchiato.
Ninja2: " Non fare mosse false e vieni con noi!"
Ninja3: " Sei fortunato! Orochimaru ti vuole vivo...quindi pochi scherzi e arrenditi!"
Ss: " Tsk! Poveri illusi..." e sgghignò " Voi non avete capito che non ho alcuna intenzione di tornare da quell'essere...quindi vedete di non ostacolarmi!"
Ninja4: " Bene! Se non verrai con le buone...verrai con le cattive!!! AAAAH!!!" e si scagliò contro Sasuke, insieme a tutti gli altri che lo avevano seguito.
Ss: " Mi spiace...avete sbagliato bersaglio..." ed aprì gli occhi...

- AAAAAAAAAH!!!!! -

Ss: " Troppo facile...ma cosa speravano di poter fare?"
?: " Me lo chiedo anch'io...."
Sasuke si voltò. Sorrise beffardo.
Ss: " Gaara...che piacere vederti..."
Ga: " Non so se posso dire altrettanto..."
Ss: " Hehe...già. Immagino, che tu non sia qui per una visita di cortesia..."
Ga: " Non scherzare Sasuke...sai bene che ormai sei considerato un traditore...e che ti si deve uccodere a vista..."
Ss: " Allora cosa aspetti? Forse un invito? "
Ga: " Sarebbe troppo facile...ed inoltre. io ho smesso di uccidere gratuitamente...non voglio più veder soffrire nessuno..."
Ss: " Di chi parli?" disse mantenendo il sorriso.
Gaara si alterò.
Ga: " Andiamo Sasuke! Non fare la parte dell'idiota! Sai benissimo di chi parlo!"
Sasuke divenne serio e abbassò lo sguardo.
Ss: " Testa quadra...è ancora convinto di potermi portatre indietro?"
Ga: " Perchè non dovrebbe? Inoltre, non è solo un suo desiderio...tutti noi vogliamo il tuo ritorno...Sasuke."
Ss: " Oh, certo...scommetto che se tornassi mi accoglierebbero tutti a braccia aperte..."
Ga: " Naruto sarebbe felice...anche se non lo ammetterebbe..."
Ss: " Come al solito...gli manco così tanto? Io comincio a preoccuparmi..."
Ga: " Sai bene che sei sempre stato il suo più grande rivale...e il suo più grande amico...lo trovo lecito...e poi anche Kakashi non vede l'ora di rivederti..."
Ss: " Tanto sai qual'è la mia risposta..." e si voltò in segno di andarsene.
Ga: " Si...ma speravo che cambiassi idea..."
Ss: " Non mi lascio influenzare da certi sentimenti..."
Ga: " Dai nostri no, questo è certo...ma da quelli di Lei?"
Sasuke si fermò, spalancando gli occhi, e restando in silenzio.
Ga: " Ti sta aspettando Sasuke...quanto pensi di farla attendere?"
Ss: " Sakura è diventata forte...più di quanto mi aspettassi...ha fatto un cambiamento radicale..."
Ga: " Ma se c'è una cosa che non cambia...sono i suoi sentimenti per te..."
Ss: " E' diventata forte...riuscirà a dimenticarmi..."
Ga: " No...finchè non le darai una risposta..."
Ss: " Una risposta?" e si voltò di nuovo, guardandolo negli occhi " Mi sembra di avergliela già data...andandomene..."
Ga: " Vuoi dire...scappando, forse? "
Ss: " Io non sono scappato!!"
Ga: " Ah no? Quindi abbandonare il proprio villaggio, il proprio maestro e i propri amici senza una spiegazione, fuggendo dai loro consigli...per te non è scappare?"
Ss: " No, per me non lo è..."
Ga: " Allora sei un codardo..."
Ss: " No!"
Ga: " No, vero? Quindi, secondo la tua logica, nemmeno avere il coraggio di guardare Sakura negli occhi e dirle che te ne andavi per egoismo, non è da considerarsi codardia...giusto?"
Ss: " Adesso basta Gaara!"
Ga: " E nemmeno averla lasciata per cinque anni con l'ossessione, se tu fossi ancora vivo o morto? Nemmeno questo Sasuke!?"
Ss: " BASTA GAARA!!"
Ga: ".....il mio dovere l'ho fatto..." e si voltò.
Ga: " Un'ultima cosa.....Se non la ami...devi dirglielo...solo così potrà cercare di dimenticare i sentimenti che prova per te...anche se nonostante ciò, non dimenticherà mai te..."
Ss: " Non posso..."
Ga: " Certo che puoi...o forse devo tornare al discorso di prima?"
Ss: " Adesso basta così! Non sei venuto fin qui per parlare di lei! Questo argomento non mi tocca!"
Gaara lo fissò. Stava tremando mentre lo diceva.
Ga: " Hmm..." e fece per andarsene, per poi fermarsi un'ultima volta.
Ga: " Eppure...qualcosa mi dice che a te Sakura interessi più di quanto tu non voglia far credere..."
poi trasse una busta fuori dalla tasca del cappotto e gliela lanciò. Sasuke la raccolse.
Ga: " E tu...dovresti dirglielo..." e pronunciate queste parole, sparì in un vortice di sabbia.
Ss: " Gaara...".
Quindi guardò la busta, l'aprì e ne tirò fuori una foto....una vecchia foto...che lui non avrebbe mai dimenticato.
Sorrise nel vedere la propria faccia imbronciata di qualche anno prima, mentre Naruto gli tirava un'occhiataccia di rimando, e il loro maestro cercava di quietarli.
Ma il suo sguardo venne rapito dall'immagine della ragazza al centro: Sakura. L'ultima volta che l'aveva vista, era rimasto stupito dal suo cambiamento. Era cresciuta, in tutti i sensi. Ma il sorriso era sempre lo stesso...anche se ormai non lo ricordava più molto bene. E questo lo spaventava. Forse doveva davvero tornare.
Ma sarebbe servito?
Nel frattempo, la notte passò, lasciando al suo posto la luce dell'alba.
Al villaggio della Foglia, un Naruto colmo di sonno, si stava trascinando a fatica fuori dal letto.
N: " Yaaaaawn! Che sonno terribile!!!"
-TOC! TOC!-
Da dietro la porta la voce di Sakura si fece sentire.
S: " Ehi Naruto? Sei sveglio?"
N: " Eh? Ah! Si, più o meno..." e andò ad aprire la porta.
S: " Ma sei ancora in pigiama?? Naruto! Cosa ti avevo detto ieri?"
N: " A che proposito?"
S: " Grrr!! Ma sei tonto? Oggi devi andare con Kakashi ad allenarti!!"
N: " Waaa! E' vero! Lui è già qui?"
S: " Ti chiama da mezz'ora...-__-"
N: " Hehe! Ho il sonno pesante..."
S: " Seh...dai, datti una mossa! Io intanto vado a cercare delle erbe nel bosco. Ci vediamo all'ora di pranzo a casa mia!"
N: " Siii! Fai il ramen vero??"disse con occhi sognanti.
S: " Si, tranquillo...a dopo!" e tornando indietro " E non addormentarti di nuovo o puoi dire addio al ramen!!" e corse via, salutando il maestro.
Naruto la osservò, mentre si allontanava: era cambiata. Oramai era una donna. La sua Sakura non era più una dodicenne. Sua...
Perchè quando diceva così, non provava più alcuna emozione? Si era accorto, che i suoi sentimenti per lei erano cambiati. Adesso non l'amava più come prima, ma il suo si era mutato in un amore fraterno, e nulla di più.
Ka: " Naruto? Ti sei addormentato? Svegliati citrullo!!!"
N: " Citrullo a chi???" e dopo essersi preparato, lo raggiunse per gli allenamenti.
Nello stesso istante, Sakura giunse al bosco.
S: " Bene! Comincia la ricerca!"
S: " Erbe curative...mmm...ah! Eccole!"
Così, dopo due lunghe ore di ricerca, decise di fermarsi a riposare. Si sedette all'ombra di un albero, poggiando la schiena contro il fusto.
S: " Uff...speriamo che Naruto non ne abbia combinata una delle sue...non vorrei arrabbiarmi di nuovo!".
Dopo venti minuti di pausa, si alzò per riprendere da dove si era fermata. Ma non appena lo fece si rese conto di essere osservata....


***********************************************************
CONTINUA

 

Se siete arrivati indenni sino a questo punto, mi complimento con voi che avete resistito! Forse non è tanto malvagia come FF!

Dunque alla prossima!!! Alhia

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Capitolo 3
*** 2-BASTA UNO SGUARDO ***


Il secondo capitolo

Il secondo capitolo! A voi!

 

2-BASTA UNO SGUARDO

Sakura si alzò, per riprendere la ricerca delle erbe da dove l'aveva interrotta. Ma non appena lo fece, si accorse di essere osservata.
S: - Bene! Mi mancava questa! Ora gliele suono!!- pensò. Quindi si voltò. Ma ciò che vide non permise alla sua bocca di proferire alcun suono.
S: "...." il silenzio regnava in quel momento; solo gli occhi, i così detti specchi della nostra anima, sembravano esprimere i pensieri della ragazza: stupore, odio, disprezzo...ma anche amore e felicità.
?: " Non credevo di fare ancora questo effetto sulle ragazze...."
S: " Se è per questo sei ancora uno sbruffone...Sasuke..."
Ss: " Una volta non la pensavi a questo modo "
S: " Ha! Vattene!"
Ss: " Che accoglienza...a cosa la devo?"
S: " Non scherzare! Lo sai che dovrei ucciderti?"
Ss: " Anche tu aspetti un invito a nozze? Fallo!" disse col suo sorrisetto malizioso.
S: " Beh certo! Comodo così! Sarebbe facile per te, non è vero?"
Ss: "....." Sasuke la guardò serio.
S: " Senti, vattene prima che qualcuno ci veda...potremmo metterci entrambi nei guai!"
Ss: " E' un rischio che posso correre..."
S: " NO! Non puoi! Naruto e Kakashi si allenano in questa zona! Se ti vedessere sarebbe un disastro!!!"
Ss: " Naruto e Kakashi...heh! Mi siete mancati...devo ammetterlo..."
S: " Non ti credo..."
Ss: " Dico sul serio..."
S: " Ci hai traditi Sasuke! Se fossimo importanti per te, non ci avresti voltato le spalle!"
Ss: " Dovevo diventare più forte per sconfiggere Itachi..."
S: " Diventare più forte...sempre la stessa storia...ma a voi ragazzi non interessa nient'altro?! Comunque, sono affari tuoi! Io non ti fermo più nelle tue scelte..."
Ss: " Sakura..."
?: " Sakura?!"
Sakura si voltò. Non poteva essere...
S: " Hinata?"
Hi: " Ma lui...Sakura cosa significa?"
Ss: " Hinata! Come sei cambiata....come te la passi?"
Hi: " Fino a poco fa, benissimo..."
Ss: " Non sono qui per farvi del male..."
S: " Però, senza accorgertene...lo hai già fatto..." bisbigliò Sakura. Ma Sasuke riuscì a sentire quella flebile voce. Ma non disse nulla.
Hi: " Allora qual'è il motivo?"
Ss: " Volevo vedervi...Gaara mi ha fatto tornare alla mente delle cose..."
S: " Hai visto Gaara?" esclamò con sorpresa Sakura.
Ss: " Si...diciamo che abbiamo avuto modo di parlarci..."
Hi: " Comunque stiano le cose...sai cosa dobbiamo fare Sakura!"
Sasuke la fissò. Lei abbassò lo sguardo, combattuta.
S: " Và via Sasuke..."
Hi: " Cosa? Sakura perchè?"
S: " Hinata, ti prego...non far parola a nessuno di ciò che hai visto..."
Hi: " Ma..."
S: " Per favore...se sei mia amica, esaudisci questa mia richiesta...lasciamolo andare..." e alzò lo sguardo su di lei, mostrandole uno sguardo malinconico, sorretto da un lieve sorriso. Hinata si arrese. Allora Sakura guardò in direzione di Sasuke.
S: " Sasuke...vai...ti prego..."
Ss: " Bene..." e saltò su un ramo ma si voltò " Ma ricorda le mie parole: io non vi ho dimenticati...così come non ho dimenticato te...arrivederci Sakura" e sparì tra le chiome degli alberi.
Sakura fece cadere una lacrima, che non sfuggì ad Hinata.
Hi: " Ho capito Sakura..."
La ragazza si voltò verso di lei.
Hi: " Per questa volta non parlerò...ma solo perchè ti voglio bene...però non chiedermelo mai più..."
S: " Grazie Hinata...e soprattutto...Naruto non deve sapere che lui è stato qui...conosci la sua reazione..."
Hi: " Si, tranquilla..." e si sorrisero a vicenda.
Quindi, prese le erbe, tornarono insieme al villaggio. Giunta a casa, trovò Naruto che chiedeva implorante una porzione di ramen. Così dopo aver pranzato, Naruto tornò ad allenarsi, mentre Sakura rimase a casa, mentre pensava ai fatti accaduti.

- Ricordati queste parole: non vi ho dimenticati...e non ho dimenticato te...-

S: " Ma perchè? Non capisco più nulla! Sasuke...cosa ti succede?"
Intanto, non molto lontano dal villaggio della Foglia, verso la sera....
Ss: - Perchè sono andato da lei?....e se Gaara avesse ragione? Devo tornare da lei per chiarire le cose...-
E volse lo sguardo alla luna.
Ss: " Chissà se anche tu, stai guardando lo stesso cielo che vedo io...voglio rivederti Sakura...desidero che tu creda alle mie parole..."

.........
S: " Sasuke...voglio rivederti...anche se non fosse possibile...ma devo chiarire le cose con te..."
-TOC!
TOC!-
S: " Avanti..."
Naruto fece capolino dalla porta.
S: " Naruto? Che succede? Mica avrai fame!"
N: " Ma no, scherzi? Ho anch'io i miei limiti! Volevo sapere come stavi..." e si sedette davanti alla finestra, accanto a lei.
S: " Io sto bene...perchè?"
N: " Non so...oggi mi sembravi assente...stavi pensando a Sasuke?"
Sakura spalancò gli occhi. Fa che non sapesse! Eppure Hinata aveva promesso e conoscendola non avrebbe tradito la sua fiducia. Così sorrise in risposta a Naruto.
N: " Capisco...anche io sento la sua mancanza...non in senso materiale e fisico, sia chiaro!"
Sakura rise.
N: " Finalmente un sorriso! Vedrai...ho promesso che te l'avrei portato indietro...ed è ciò che farò!"
S: " Grazie Naruto..."
N: " Ora vado a casa! Ti lascio riposare! E poi ho un sonno anch'io dopo una giornata così!" e uscì dando la buona notte.
Sakura lo seguì con lo sguardo, fuori dalla finestra, con un sorriso sulle labbra. Si sentiva in colpa per avergli mentito, ma non voleva rovinare la quiete che si era creata, e nemmeno la felicità di Naruto. Non ne aveva il diritto. Sakura si stese a letto e prima di addormentarsi, rivolse il suo pensiero a Sasuke. Quindi si addormentò.

- Ricordati queste parole: non vi ho dimenticati...e non ho dimenticato te...-

........
Piove...
Piovono gocce salate...
Piovono lacrime...
- Sasuke-kun! Non mi lasciare sola!-
- Sakura.....grazie...-
Una domanda...senza risposta...
......
S: " Ah!"
Sakura si svegliò di soprassalto, sudata e ansimante. Osservò la sveglia: 2.30. Aveva dormito a malapena per quattro ore.
S: " Di nuovo...il ricordo di quella notte...ormai è così frequente....perchè?..."
Si alzò e si diresse alla finestra, guardando all'esterno.
S: " Sta piovendo...chissà se Sasuke ha trovato un riparo....ooooh! Sakura! Ma che ti passa per la mente? Devi levartelo dalla testa!!!"
-TOC! TOC!-
Si sentì bussare alla porta d'ingresso.
S: " Ma chi può essere a quest'ora?"
-TOC!TOC!-
Scese e andò verso la porta.
S: " Chi è?" ma non ottenne risposta.
Quindi si decise ad aprire la porta, e ciò che vide la stupì....
S: " Sasuke...."
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CONTINUA

Ed eccoci alla fine del secondo capitolo!!! Vi interessa sapere cosa accadrà tra Sasuke e Sakura? Lo saprete presto!!!

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Capitolo 4
*** 3-SORRIDIMI ***


3-SORRIDIMI

Ancora un sincero ringraziamento a tutti coloro che recensiscono questa FF! Spero continuerete a seguire la storia fino alla fine! Baci   Alhia

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3-SORRIDIMI

Sakura si diresse alla porta. L'aprì e ciò che vide la lasciò sorpresa.
S: " Sasuke..."
Sasuke era lì, di fronte a lei, grondante d'acqua, mentre le sorrideva beffardo.
S: " Cosa ci fai qui? Ma sei impazzito?"
Ss: " Se urli così attirerai ancora di più l'attenzione...almeno qui fuori..."
S: " Svelto! Entra! " e chiuse rumorosamente la porta.
S: " Ma cosa diavolo ti sei messo in testa?! Ti hanno visto?" e corse a chiudere le tendine delle finestre.
Ss: " Hehe...quante preoccupazioni...non sono così stupido da farmi notare...dovresti conoscermi ormai...."
S: " Già...oddio...pensa se fossi venuto mentre Naruto era qui..."
Ss: " Era qui?"
S: " Si, lui viene spesso a trovarmi..."
Ss: " Non credevo glielo permettessi...ti fa piacere che lo faccia?"
S: " Certo che mi fa piacere! Perché sono contenta quando sono con loro e quando vengono a trovarmi! Cosa che non hai fatto tu!"
Ss: " Wow...avevo notato questo tuo cambiamento di personalità...ma non pensavo che arrivassi a tanto..."
S: " Tsk...cioè a cosa? A dirti in faccia tutto quello che penso?"
Ss: " Cos'è? Hai la giornata storta?"
S: " E' perché ci sei tu che ho la giornata storta!" e spiò attraverso le fessure della tendina, per vedere se qualcosa si era mosso.
S: " Phew..."
Ss: " Ti avevo detto che non mi avevano visto..."
S: " Tu...ma cosa sei venuto a fare? Posso saperlo?"
Ss: " Non ci crederai...ma volevo vederti...l'altra volta siamo stati interrotti, ricordi?"
S: " Già...a te piacciono i pericoli eh? Hai avuto fegato a venire qui...da solo contro tutti..."
Ss: " Lo so...comunque, spero tu possa perdonarmi di essere piombato qui...anche perché, a quanto vedo, non è il momento adatto..." disse alludendo alla canotta trasparente della ragazza, che le lasciava scoperte le gambe.
S: " Cosa? AAAH! Non guardare Sas..." ma Sasuke le tappò la bocca con una mano.
S: - Com'è stato veloce...non sono riuscita a seguire i suoi movimenti...è notevolmente migliorato...-
Ss: " Non è una buona idea urlare il mio nome...l'hai detto tu che è rischioso..." disse con voce suadente, sussurrando nell'orecchio di Sakura, che rabbrividì.
S: " Lasciami..." e si staccò da Sasuke, che non era molto d'accordo. Infatti l'attirò nuovamente a sé, scrutandola con occhi penetranti.
S: " Cosa vuoi veramente da me?" disse in un soffio.
Ss: " Sai...un uccellino mi ha detto...che tu mi ami ancora...dopo tutto questo tempo..."
S: " Certo...mi spii forse?"
Ss: " No...ma hanno ritentato di farmi ragionare, per così dire, e hanno tirato in ballo una serie di cose..."
S: " Ovviamente...e cos'altro ti ha detto?"
Ss: " Hm"
S: " Quell'uccellino..."
Ss: " Mi ha portato questa..." e dalla veste trasse fuori la foto del gruppo numero 7.
Ss: " Ti ricorda qualcosa?"
Sakura la prese fra le mani, con gentilezza e si avvicinò alla scrivania, dove prese quella appartenente a lei, che aveva incorniciato a suo tempo.
S: " Strano...pensavo di fartela io questa domanda..."
Sasuke sospirò.
Ss: " Sakura...ricordi cosa ti dissi ieri?"
S: "...."
Ss: " Sakura!
Lo ricordi?"
S: ".....si....."
Ss:" Uff...Sakura, anche se me ne sono andato non significa che..."
S: " Che cosa? Cosa Sasuke? Che scusa inventerai questa volta? Non ci ha mentito a sufficienza?"
Ss: " Le mie non sono scuse, Sakura."
Sakura rabbrividì. Per la prima volta gli aveva sentito pronunciare il suo nome con un tono deciso e minaccioso. Per un attimo ebbe paura, ma si riprese. Non doveva cedere.
S: " Allora sentiamo...Sasuke." proruppe lei assumendo lo stesso tono.
Ss: " Se anche me ne sono andato...questo non significa che io abbia smesso di volervi bene...altrimenti non sarei qui."
S: " In effetti, è un po' che ci pensavo. Se non ci fosse un motivo tu non saresti mai tornato..."
Ss: " Sakura..."
S: " Ed infatti, chi mi dice che questa non sia una trappola? Quella tipica: l'amico ritorna, si fa ben volere e poi dopo che ha riacquistato la fiducia pugnala tutti alle spalle!"
Sasuke la fissò impietrito.
Ss: " Tu non puoi pensarlo davvero."
S: " Una brava ninja non abbassa mai la guardia...e non deve farsi influenzare dai sentimenti...non ti dicono niente queste parole? Strano perché me le insegnasti tu!"
Ss: " Questa non sei tu Sakura!" e le cinse le spalle.
S:" Lo so che non sono io!" urlò in lacrime.
Sasuke non spezzava il contatto visivo.
S: " Ma non ho avuto scelta...perché tu mi hai lasciata sola Sasuke...te ne sei andato lasciandomi senza più nulla...quella notte...Te ne sei andato, dicendomi un grazie...un grazie per cosa? Per quella sola preghiera che ti feci e che non servì a nulla? Per cosa Sasuke?"
Ss: " Quella notte...ti ringraziai...per essere l'unica persona che mi ama davvero..."
Sakura rimase senza fiato. Guardò quelle pozze scure, che erano i suoi occhi. Era sincero.
S: " Sasuke..."
Ss: " Sakura....io...ah!" e si accasciò a terra, tenendosi il fianco.
S: " Oh mio dio! Sasuke!" e si mise accanto a lui, prendendogli la mano.
S: " Ma sei gelato! Vieni stenditi sul letto..."
Ss: " N-Non ci riesco...non riesco ad alzarmi...AAH!"
S: " Ti aiuto! Forza!" e facendogli da bastone, lo fece stendere a letto. Quindi gli tolse la casacca, scoprendo un taglio al fianco sinistro.
S: " Sasuke ma che hai fatto?"
Ss: " Deve essere successo due sere fa...anf...prima di...in-incontrare Gaara...stavo lottando con dei ninja inviati da Orochimaru, per ammazzarmi..."
S: " Che cosa? E non ti sei accorto di un taglio simile? Ma come hai fatto?"
Ss: " Forse perché....in questi giorni sono talmente concentrato su di te....c-che non me ne sono reso conto..." disse abbozzando un sorriso.
Sakura arrossì.
S: " Sei uno stupido..."
Ss: " S-Sa...Sakura...non mi dirai che ti stai preoccupando..."
S: " F-Figurati! E' solo che sono un medico e sono preoccupata per le tue condizioni!!! Non c'è altra spiegazione!!! " e corse a prendere bende, ago filo, disinfettante e quant'altro potesse esserle utile.
Ss: " Che bugiarda...hehe..."
Sakura tornò subito in camera e lo medicò. Ma aveva perso molto sangue e il corpo era ancora ghiacciato.
Ss: " Sakura...è...è n-normale c-che abbia così freddo? Non è che sto morendo?"
S: " Non dire idiozie! Io non ti lascerò morire! Non per una ferita del genere! Adesso ti preparo un infuso con le erbe che ho raccolto..."
Sasuke si soffermò a pensare...
- Io non ti lascerò morire! -
Ss: " Non avevo mai notato...che fosse così sensibile..."
Sakura tornò poco dopo con l'infuso.
S: " Su bevi..."
Ss: " Ma ha un odore orribile! Devo proprio?"
S: " Se non vuoi morire si!"
Ss: " Ma hai detto che non posso morire per un taglio del genere..."
S: " Ti assicuro....che non sarà per merito del taglio se ci resti secco...ricordati che ho l'autorità per farlo io!"
Ss: " Aspetto solo di vedertelo fare..."
S: " Bevi - quel - infuso...ORA!"
Ss: " Okok...-cavolo...quando si arrabbia è sempre la solita Sakura....- Bleah! "
S: " L'effetto non è immediato...quindi nel frattempo dovrò scaldarti..."
Quindi gli si avvicinò e gli tolse sia la coperta, sia la camicia che gli aveva fatto indossare momentaneamente.
Ss: " E come intendi scaldarmi? " disse con fare malizioso.
S: " Non so da quando hai l'abitudine di fare certe allusioni...ma vedi di calmarti...comunque sia, il mio calore corporeo dovrebbe facilitare l'azione dell'infuso..."
Quindi si tolse la canottiera, restando con l'intimo e si stese a fianco del ragazzo.
Ss: " Non sei imbarazzata?"
S: " Ti sembra il momento? Adesso...dovrei abbracciarti...stringiti a me più che puoi..."
Ss: " Che audacia Sakura..." disse ridendo.
S: " Ma neanche stando male perdi questo tuo modo di fare?"
Ss: " Scusa...brr..."
S: " Su...vieni..." disse dolcemente.
Quindi lo strinse forte a sè, facendogli poggiare la testa sul suo petto e aderire il corpo contro il suo, mentre con le mani scaldava la schiena.
Ss: " Sei...così calda..."
S: " Bene...vuol dire che senti l'effetto..."
Ss: "...e sei bellissima..."
S: " Sasuke...ti prego..." e arrossì.
S: - Ma cosa gli prende?? Perché questo improvviso cambiamento? -
Ss: " Dico...davvero..." e fece per addormentarsi.
S: " No! Sasuke! Sasuke! Guardami! Devi restare sveglio! Sasuke! Forza!" e gli prese il volto fra le mani, costringendolo a guardarla negli occhi.
Ss: " Ma ho sonno..."
S: " Nono! Sasuke ti prego! Ti prego tieni gli occhi aperti! Senti...finché non fa effetto l'infuso non devi assolutamente addormentarti! Mi hai sentita bene, Sasuke Uchiha?"
Ss: " Da quando mi chiami per nome e cognome?"
S: " E' che...è una cosa seria...non voglio che ti addormenti o..."
Ss: " Capisco...allora che facciamo? Devo trovare qualcosa da fare...."
S: " Parlami Sasuke...dimmi tutto quello che ti passa per la testa! Cerca di convincermi su quello che mi hai detto prima! Qualsiasi cosa!"
Ss: " Allora...beh! Non te l'ho mai detto ma...i tuoi occhi sono stupendi Sakura..."
S: "...." Occhi lucidi. Sasuke se ne accorse.
Ss: " E sono stanco di vederli versare lacrime per colpa mia..."
S: " Sasuke...non hai idea...di quanto tu mi sia mancato...non pensavo a ciò che ho detto poco fa...in realtà io...non ho mai smesso di pensarti, giorno dopo giorno, con il timore che ti fosse successo qualcosa...perché non ti sei più fatto vivo...e...io..." Lacrime. Sasuke gliele asciugò. Ormai la voglia di dormire era passata in secondo piano. Sakura era più importante.
Ss: - Sasuke? Da quando consideri Sakura una priorità? Forse...da quando lasciandola...ho capito di essere perso...diglielo Sasuke...-
Ss: " Anche voi mi siete mancati...soprattutto tu, e il tuo sorriso...che speravo di riuscire a rivedere perché...poco a poco me lo stavo dimenticando...e non voglio che ciò accada..."
S: " Heh..." e sorrise tra le lacrime.
Ss: " Wow...il tuo sorriso è più bello di ciò che ricordavo..."
S: " Ce la fai a restare sveglio?"
Ss: " Per te questo ed altro..."
S: " Ok...mi sembra che tu sia più caldo"
Ss: " Si...mi sento meglio..."
Sakura lo avvolse con le coperte e si strinse a lui.
S: " Meglio, è una parola che non esiste nel mio vocabolario...staremo così finché non ti sarai ripreso del tutto..."
Ss: " Va bene..." Sasuke la strinse a sé e posò la sua fronte sulla sua, guardandola negli occhi, in quelle iridi color smeraldo.
Ss: " Davvero mi credi? Per prima, intendo. O l'hai detto solo a causa delle circostanze?"
Sakura lo fissò dritto negli occhi, sorrise e fece segno di no, col viso.
S: " Io ho sempre creduto in te Sasuke...perché ti amo ancora..."
Sasuke si sentì strano: non era la prima volta che Sakura diceva di amarlo, ma per la prima volta, si sentiva...felice, perché non l'aveva abbandonato.
Sasuke le carezzò la guancia e poco a poco si avvicinò alle sue labbra.
Sakura riuscì a rendersi conto di ciò che stava accadendo e si scostò, stringendo al petto di lui.
Sasuke restò sorpreso.
S: " Scusami Sasuke...ma è ancora troppo presto...cerca di capirmi..."
Ss: " Ti capisco..." e la strinse.
Sakura gli misurò il battito cardiaco e notò che era tornato regolare.
S: " Ora puoi dormire, ne hai bisogno..."
Ss: " Agli ordini dottoressa...e grazie"
Si addormentarono abbracciati e restarono così fino all'alba del giorno dopo. la prima a destarsi fu Sakura.
S: " E' l'alba...oh no! Devo svegliare Sasuke! "
Volse lo sguardo verso il ragazzo: dormiva beatamente. Sakura sorrise: in questa situazione, chi avrebbe mai creduto che Sasuke Uchiha sia un traditore e un pericolo per la pace di Konoha?
Si alzò e s'infilò la tuta che solitamente usava per le missioni, per poi avvicinarsi al ragazzo, nel tentativo di svegliarlo.
S: " Sasuke?..."
Nulla.
Restò immobile.
S: - Dio quant'è bello....Sakura! Un po' di contegno!-
S: " Sasuke, devi svegliarti!"
Ancora nulla. Gli sfiorò i capelli, sistemando quelli ribelli, e una guancia. Ma il ragazzo era all'erta, e le bloccò il braccio, tirandola verso di sé, ritrovandosi Sakura a pochi centimetri da lui. Finalmente si rese conto che non c'era alcuna minaccia.
Ss: " Sakura! Buongiorno..."
S: " B-Buongiorno..."
Ss: " Scusa...non immaginavo fossi tu..."
S: " Non fa niente...sei ancora mezzo addormentato..."
Ss: " Però...approfitto del momento per ringraziarti ancora..." e si avvicinò alle sue labbra.
S: " Sa-Sasuke non..."
Ss: " Dovrò pur ricompensarti in qualche modo..."
I loro respiri orami si confondevano.
Ss: " Inoltre, non è solo per ringraziarti....ma per farti capire che..."
Sakura rabbrividì. Erano così vicini...le sue labbra, ad un soffio di distanza dalle proprie.
Ss: " Sakura io ti a..."
-TOC! TOC! -
Sakura e Sasuke si voltarono in direzione della porta. La ragazza ebbe un presentimento. Guardò l'ora: le 5.30.
S: " Oh no...questo è Naruto!" bisbigliò.
Ss: " Come ha fatto ad entrare??" disse imitandola nel tono.
S: " Ha una copia delle chiavi!"
Ss: " Cosa? E perché??"
S: " Te lo spiegherò! Comunque tu devi andartene! Noi abbiamo allenamento adesso! Per questo lui è qui!"
Ss: " Ok..." e si vestì velocemente.
Quindi si diresse alla finestra, l'aprì e prima di uscire si voltò verso Sakura. L'afferrò e la baciò a fior di labbra.
Ss: " Questo è per ringraziarti...a presto Sakura!" e sparì.
Sakura rimase a fissare il il ragazzo fino a quando non sparì tra gli alberi. Quindi osservò il letto, dove ore prima aveva passato le ore più felici della sua vita...accanto a lui. Ma la voce di Naruto la riportò alla realtà. Così si preparò ed uscì.
S: " Eccomi Naruto!" e sorridente seguì lui e il maestro.
N: " Come sei raggiante questa mattina!!"
S: " E' che...oggi ho proprio voglia di sorridere!!!"
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CONTINUA

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Capitolo 5
*** 4/5-NUBI ALL'ORIZZONTE ***


Eccomi qui con due capitoli in uno

Eccomi qui con due capitoli in uno!!! XD Buona lettura!

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4/5-NUBI ALL'ORIZZONTE

Sasuke aveva da poco lasciato il villaggio e stava nuovamente attraversando il bosco, per tornare al rifugio di Orochimaru. Infatti lui sapeva che non poteva essere morto dopo quell'attacco e se avesse scoperto che era tornato al villaggio, sarebbe stato un disastro. Ma preferì scacciare quei pensieri negativi, per lasciar spazio ai ricordi della notte passata....

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Ss: " Questa non sei tu Sakura!"

S:" Lo so che non sono io! Ma non ho avuto scelta...perché tu mi hai lasciata sola Sasuke...te ne sei andato lasciandomi senza più nulla...quella notte...Te ne sei andato, dicendomi un grazie...un grazie per cosa? Per quella sola preghiera che ti feci e che non servì a nulla? Per cosa Sasuke? "

Ss: " Quella notte...ti ringraziai...per essere l'unica persona che mi ama davvero..."

.....

Ss: " Allora...beh...non te l'ho mai detto ma...i tuoi occhi sono stupendi Sakura..."

S: "...."

Ss: " E sono stanco di vederli versare lacrime per colpa mia..."

.....

Ss: " Davvero mi credi? Per prima, intendo. O l'hai detto solo a causa delle circostanze?"

S: " Io ho sempre creduto in te Sasuke...perché ti amo ancora..."

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Ss: - Dopo tutto questo tempo e dopo averla fatta soffrire così tanto...mi ama ancora....-
Volse lo sguardo davanti a sé e notò di essere arrivato. Lontano da Konoha, nella parte più fitta del bosco, c'era l'accampamento dei seguaci di Orochimaru. Subito l'arrivo di Sasuke, destò molta attenzione.
Nj1: " Ehi, ragazzi? Guardate un po' chi c'é?"
Nj2: " Ma non dovevano ammazzarlo?"
Nj3: " Quei buoni a nulla...hanno fallito...ma ci penserà Orochimaru in persona..." e detto questo l'uomo si avvicinò a Sasuke.
Nj3: " Tu...vieni con me..."
Sasuke lo seguì in silenzio, fino alla tenda di Orochimaru. Il ninja entrò, per annunciargli la notizia.
Nj3: " Mio signore...è tornato l'Uchiha..."
Or: " Davvero? Ah! Ah! Ah! Lo immaginavo! Del resto degli incapaci come voi non sono in grado di sconfiggere uno come Sasuke..."
Nj3: " Ma signore..."
Or: " Fallo entrare e sparisci dalla mia vista..."
Nj3: " Si...mio signore..." ed uscì digrignando i denti dalla rabbia. Quindi fissò Sasuke.
Nj3: " Sei fortunato che Orochimaru ti voglia parlare...perché se non fosse stato così ti avrei ucciso con le mie mani..."
Sasuke sorrise e lo fissò con sguardo gelido.
Ss: " Io sono ancora qui...perché non ci provi?" disse per poi sparire dietro la tenda.
Il ninja crollò a terra, tremante.
Nj3: - Quel tizio...è troppo pericoloso...- e se ne andò.
Intanto, all'interno della tenda...
Or: " Mio caro Sasuke, felice di rivederti vivo! Ah! Ah! Ah! Del resto era quello che mi aspettavo! Ho piena fiducia nelle tua capacità..."
Ss: " Tsk...mi chiedo cosa tu ci trova di divertente...e comunque sono qui per un'altra questione..." disse guardandolo con astio.
Or: " Ma davvero? E di che si tratta? Sono curioso! " disse sorridente.
Ss: - Non appena lo saprai smetterai di ridere...- " Me ne vado..."
Orochimaru stette in silenzio.
Or: " Cosa hai detto?"
Ss: " Hai sentito benissimo...me ne vado..."
Or: " Vorresti andartene? Dopo tutto quello che ho fatto per te? "
Ss: " Ossia avermi rovinato l'esistenza?"
Or: " E' inutile scaricare la colpa su di me Sasuke...ricordati che hai scelto tu di seguirmi...volevi il potere, non è forse esatto?"
Ss: " Già...bell'affare...e poi, ho capito che non è il potere quello che voglio. L'unica cosa che desidero...è farti fuori..."
Or: " Ah! Ah! Ah! E sentiamo? Come faresti??"
Ss: " Per questo voglio andarmene! So che allo stato attuale non riuscirei a batterti...quindi mi allenerò da solo, così da diventare più forte...per poterti ammazzare una volta per tutte!"
Or: " Puoi allenarti quanto vuoi...tanto non servirà a nulla..."
Ss: " Lo vedremo..." disse sicuro di sé.
Orochimaru era furibondo, ma cercò di controllarsi.
Or: " Bene! Vai pure Sasuke...tanto presto pagherai questo tuo tradimento!!"
Sasuke gli rivolse un altro sguardo: sapeva di non avere la forza necessaria, ma l'avrebbe volentieri preso a pugni per sfogarsi. Così, per evitare guai, se ne andò.
Ss: - E' stato troppo facile...dovrò stare in guardia...-
Intanto Orochimaru...

Nj3: " Mi avete chiamato mio signore?"
Or: " Si...voglio offrirti la possibilità di riscattarti...segui Sasuke e dimmi cos'ha in mente..."
Nj3: " Sissignore..." e partì all'inseguimento del ragazzo.
Or: - Sasuke...pagherai molto cara la tua sfrontatezza! Tanto credo di aver già intuito a che gioco stai giocando...e quindi sfrutterò questa situazione a mio favore...ah! Ah! Ah! Ah! -
........
Sasuke stava correndo a più non posso, ma si accorse di essere seguito.
Ss: - Era prevedibile. Orochimaru ha capito che ho in mente qualcosa. Non posso fare ancora ritorno al villaggio: sarebbe troppo rischioso per me e per Sakura. A Konoha sono ancora considerato un traditore, e se Orochimaru scoprisse che sono lì e ci attaccasse, Sakura penserebbe che le ho mentito, ed è l'ultima cosa che voglio! Quindi per il momento troverò un posto dove allenarmi, così confonderò Orochimaru...poi si vedrà...- e cambiò direzione, alla ricerca di un luogo adatto allo scopo.
Ss: - Sakura...ti prometto che entro stasera sarai al corrente di tutto...-
.........

S: " Ah! "
N: " Sakura?
Tutto bene?"
S: " Si...ho solo avuto un capogiro..."
Ka: " Meglio che tu ti sieda...nel frattempo io e Naruto andremo a prendere il pranzo, d'accordo?"
S: " Si maestro..."
N: " Maestro Kakashi? Prendiamo del ramen??"
Ka: " Ancora? Ma sei noioso! "
N: " Eddaiiii! E' così buonooooo!"
Ka: " Noooo..."
Sakura rise, mentre li vide allontanarsi. Poi il suo volto s'incupì.
S: - Ho come la sensazione...che presto accadrà qualcosa...- .
Volse lo sguardo al cielo, mentre si lasciava cullare dal soffio del vento.
......
Nello stesso momento Sasuke, riuscì a trovare un luogo ideale: una grande distesa di prati; delle montagne con delle grotte incavate al loro interno, dove potersi rifugiare; una cascata, così non avrebbe avuto problemi con l'acqua; alberi di frutta, per risolvere il problema del cibo.
Ss: " Perfetto...- In questo modo Orochimaru dovrebbe starsene tranquillo per un po'...He! In fondo non ho proprio mentito quando gli ho detto di voler allenarmi...già. Adesso mi allenerò seriamente, e quando sarà giunto il momento...sarà la fine per quel bastardo! Ora dovrò cercare di convincere Naruto e tutti gli altri e dire loro di cominciare immediatamente gli allenamenti. Quindi stasera dovrò andare da Sakura...ma prima devo trovare un modo per sviare la spia di Orochimaru...-.
Così, appena fu sera, Sasuke accese il fuoco, e sistemò alcuni sassi in pila, così da proiettare un ombra sulla parete della grotta. In questo modo sarebbe riuscito a confonderlo per un po'. Fatto questo, se ne andò indisturbato verso il villaggio. Giunto a destinazione, si avviò verso la casa di Sakura e bussò alla porta. Ma ad aprirla non fu la ragazza dai capelli color confetto...
Ss: " Oh no...Naruto..."
N: " S-Sasuke......tu!!!"
e dopo averlo preso per il colletto lo scaraventò contro il muro.
Ss: " Naruto questo non è il momento più adatto!"
N: " Non spetta a te deciderlo!" e cercò di colpirlo con un pugno, ma Sasuke lo evitò.
Ss: " Lasciami almeno spiegarti la situazione!!"
N: " L'unica cosa che devi spiegarmi, è perché sei venuto da Sakura! Non l'hai fatta soffrire abbastanza??"
Nello stesso istante arrivò Sakura, attirata dal rumore.
S: " Oh mio dio...Naruto! NO! "
N: " Non metterti in mezzo!"
S: " MA..."
N: " ...Sakura...." e gli fece l'occhiolino.
N: " Allora Sasuke??" e gli sfoderò un calcio nello stomaco.
Ss: " Non voglio farla soffrire mai più, né lei, né nessuno di voi!"
N: " Tutte balle!" e gli tirò un pugno.
Ss: " Ok...ora basta!" e anche lui imitò Naruto, tirandogli un pugno in piena pancia.
Ss: " Scusa..."
N: "...hehehe...sei sempre forte Sasuke...non sei cambiato...comunque scusami tu...ci sono andato troppo pesante..." disse sorridendo.
Ss: " C-Che? Vuoi dire che era tutta una messa in scena?"
N: " Eh già! Volevo vedere se sei davvero cambiato...ora ne ho la conferma....Lo sapevo che saresti tornato! Stupido che non sei altro!"
Sasuke spalancò gli occhi, poi sorrise.
Ss: " Maledetta testa quadra..."
N: " Idiota!"
E si guardarono con viso truce, per poi scoppiare in una fragorosa risata, per terminare poi in un abbraccio.
N: " Mi sei mancato fratello!!"
Ss: " Ehi! Da quando siamo fratelli?"
N: " Ma sii! Cerca di capire! E' un sinonimo di amico! Ma sei incredibile! Passano gli anni e tu resti sempre un pignolo!"
Ss: " E tu il solito baka!"
Sakura li fissava, commossa. Ma si riprese.
S: " Ah! Ragazzi entrate! Già è un miracolo che non vi abbia visti nessuno dopo il casino che avete fatto! Su forza!"
Ed entrarono.
Sakura si voltò, fissando i due.
N: " Hm? Che c'è?"
S: " La prossima volta, prima di picchiarlo a sangue avvisami che in realtà è tutta finzione! E tu: perché suoni al campanello?? In piena notte??"
Naruto e Sasuke si fissarono e scoppiarono a ridere.
N & Ss: " La solita Sakura!"
Sakura spalancò gli occhi, per poi singhiozzare.
S: " Beh...una volta sarebbe stato così no? In realtà...speravo proprio che un giorno, si sarebbe ricreata questa atmosfera..."
I due ragazzi la fissarono e sorrisero.
N: " Qui ci vuole un abbraccio di gruppo!!"
Ss: " Naruto..."
N: " Non dirmi che non vuoi..."
Ss: " Ma no...è che hai sbagliato. Dovevi dire: qui ci vuole l'abbraccio del gruppo. "
N: " Perché?"
S: " Del gruppo numero 7..."
N: " Hehe...beh! Sempre un abbraccio è no?"
E detto questo i tre si abbracciarono, felici di essersi ritrovati.
N: " Allora Sasuke? Come mai qui?"
Ss: " Nostalgia di casa..." disse guardando Sakura.
Naruto lo vide.
N: " AAAAH! Ora ho capitoooo...dimmi un po' Sakura? Da quant'è che va avanti questa storia?"
S: " C-Cosa?"
Naruto la fissò come se volesse dire: ma chi vuoi prendere in giro?. Sakura allora si rassegnò.
S: " Beh...da due...tre giorni...non di più..."
N: " Ma perchè non mi hai messo al corrente?"
S: " Perché conoscendoti temevo che ti saresti arrabbiato e che avresti voluto batterti con Sasuke..."
N: " Mica sono così cattivo..."
S & Ss: " Beh...."
N: " Vabbè...ma oltre a noi...chi lo sa? Si nessun altro sa che stiamo infrangendo le regole vero?"
Ss: " In realtà..."
S: " Lo sa anche Hinata..."
N: " CHEEEEE? E NEMMENO LEI MI HA DETTO NULLAAAA???"
S: " Ssh! Abbassa la voce Naruto!!! E comunque gliel'ho chiesto io, perché credevo che avresti avuto una reazione diversa da quella di oggi..."
Ss: " In effetti anche a me ha fatto strano...insomma..."
N: " Beh...da un lato volevo odiarti perché hai tradito la fiducia mia e di Sakura...però...sentivo che prima o poi ti saresti reso conto dell'errore...quindi..."
Ss: " Già...a proposito...volevo darvi questa notizia..." .
Così gli raccontò della sua decisione di voler abbandonare per sempre Orochimaru, del suo allenamento, e dell'attacco finale che aveva in mente.
N: " Quindi ora sei davvero tornato..."
Ss: " Eh già..."
S: " Sasuke..." e l'abbracciò " Bentornato!!" disse tra le lacrime. Naruto, invece, cercò di trattenersi.
N: " Si...bentornato amico mio..."
Ss: " Volevi dire...fratello! " e gli sorrise.
Naruto fece lo stesso.
N: " Bene...quindi la tua idea sarebbe di ritrovarsi qui tra un anno e di attaccare quel bastardo tutti insieme, dico bene?"
Ss: " Esatto..."
N: " Direi che è perfetto!"
S: " Si...ma come convinceremo gli altri?"
Cadde il silenzio.
Ss: " Gaara dovremmo convincerlo...dato che è stato lui a venire da me chiedendomi di tornare..."
S: " Lo stesso dovrebbe valere per Ino...poi c'è Kakashi! Lui ne sarà felice! Inoltre ha sempre avuto una certa influenza sugli altri maestri e gli Hokage..."
N: " Non ha importanza...tanto li convincerò io! Con le buone o con le cattive! In fondo tutti noi non abbiamo mai smesso di sperare che tu tornassi!"
Ss: " Gaara mi ha detto le stesse parole..."
N: " Tranquilli! Ci penserò io!! Vedrete che tra un anno tutto sarà finito!"
Ss: " Si..."
S: " Oh Naruto...."
Ss: " Bene...io è meglio che vada...prima vado e meno rischi correte..."
N: " Ok...allora a presto! Ci vediamo tra un anno! Non vedo l'ora di vedere quanto sarà cresciuta la tua forza!"
Ss: " Senz'altro! E lo stesso vale per me..."
I due si sorrisero, per poi abbracciarsi.
Ss: " A presto...fratello!"
Naruto annuì.
S: " Mi raccomando...ti aspettiamo sul serio questa volta..."
Ss: " Sakura..."
Naruto osservò la situazione, per poi andarsene fischiettando.
N: - Meglio lasciarli soli...-
........

S: " Allora...ci vediamo presto..."
Sasuke l'abbracciò forte, mentre assaporava il dolce profumo dei suoi capelli rosei.
Ss: " Perdonami...so che ti sto chiedendo troppo...ma ti chiedo di aspettarmi Sakura...ancora un anno...e poi non ci saranno più scuse...mai più...perché ora...so che ti amo..."
Sakura spalancò gli occhi, incapace di crederlo. Lo strinse più forte a sé.
S: " Non devi nemmeno chiederlo...ti aspetterò, anche una vita intera, se questo bastasse a riportarti da me..."
Sasuke la liberò dall'abbraccio, e le carezzò il viso, mentre fissava con amore quelle due perle che erano i suoi occhi. Ed infine, chiuse la distanza tra loro, con un bellissimo bacio. Un bacio che Sakura sognava da tempo, e che sperava di poter ricevere un giorno.
Un bacio dolce e salato.
Un bacio fatto di desiderio e amore allo stesso tempo.
Un bacio che non svanirà mai e che durerà in eterno.
Sasuke si staccò da quel dolce contatto, le sorrise, per poi dirigersi verso la porta. Dopo averla aperta si voltò ancora una volta.
Ss: " Quando tutto questo sarà finito, ti giuro che non passerò un solo attimo della mia vita senza averti accanto..."
Sakura annuì, per poi fermarlo per un braccio e baciarlo con foga. Sasuke la strinse e la spinse dolcemente verso il muro, baciandola allo stesso modo. Ma si dovette fermare, o non avrebbe più avuto la forza di andar via.
Ss: "...e voglio che tu sappia...che la prossima volta non mi accontenterò di un bacio..." disse guardandola malizioso.
S: " Non so da quando tu faccia certe allusioni..." disse ricordando la frase detta la notte prima "...ma comincia a piacermi..." rispose fissandolo con lo stesso sguardo.
Sasuke sorrise, e le diede un ultimo bacio a fior di labbra, per poi sparire dietro la porta.
Sakura lasciò scivolare una lacrima.
L'ultima.
Non sarebbe più stata la Sakura frignona, perché ormai era una donna.
Ed ora avrebbe combattuto come tale.

N: " Sakura? E' tutto ok?"
S: " …Naruto?"
N: " Si?"
S: " Mettiamocela tutta! " disse con sguardo deciso e un sorriso stampato sulle labbra.
N: " SIII! Questa è la Sakura che conosco!!!"
S: " Si! "

Intanto....
Nj3: " Mi sono accorto tardi che era un trucco...e così..."
Or: " Te lo sei fatto scappare...beh fa niente...tanto ho capito il suo gioco...quindi tu non mi servi più..."
Nj3: " Cosa? No...aspetti..no! NOOOOOOOOOOO!!"
Or: " Sasuke...per te e i tuoi amici...è giunta la fine!
Ah! Ah! Ah! Ah! "

************************************************************
CONTINUA

 

 

Passiamo ai ringraziamenti! (Questa è la prima volta che lo faccio…ma ve lo devo!).

Dunque:

 

A Stezietta w:       Grazie!!! Sono davvero commossa! ç_ç

Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento! Comunque

sappi che d’infarti potrei fartene venire un po’….quindi preparati

psicologicamente!   Non voglio qualcuno sulla coscienza!!! XD

Besos!!!!

 

 

A Theren_chan:    Io non so come fate….vi siete messe d’accordo??? Volete farmi

affogare in un mare di lacrime?? Troppo buona!  Comunque, anche io

adoro la coppia SasuSaku! E sono pure una romanticona!

Inoltre, dato che la speranza è l’ultima a morire (come hai detto tu,

giustamente!) per una fun, continueremo a vivere nella convinzione

che QUALCOSA accadrà! ^^  Spero continuerai a seguirmi! Baci!

 

A Misa_San:        Thank you so much! (E W la coppia SasuSaku!!!) Sono contenta che ti

sia piaciuta l’idea! Mi ha fatto molto piacere! Spero di ricevere altri tuoi

commenti! Bacioni!

 

A magic_girl95:     Ultima ma non meno importante!

Te lo dico subito: io non concepisco le fanfiction su Naruto senza una

SasuSaku e una NaruHina!!! Quindi tranquilla e pazienta ancora un

po’! Presto vedrai….hihi! Baci grandi!!!

 

 

Infine ringrazio tutti coloro che l’hanno anche semplicemente letta! Grazie!

A presto!!! ^^     Alhia

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Capitolo 6
*** 6-IL PATTO ***


Salve gentile pubblico

Salve gentile pubblico! (Ma andrà bene così? XD)

Eccomi con il sesto capitolo! Spero di non  avervi fatto venire il latte alle ginocchia!

Siete pronti alla lettura? Me lo auguro.

Vi lascio al vostro capitolo! Baci!

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6- IL PATTO

Il giorno seguente alla riconciliazione con Sasuke, Sakura e Naruto si ritrovarono a dover compiere la più difficile delle missioni: convincere il resto del gruppo. Cosa non semplice, perché, infatti, dopo la fuga di Sasuke, nessuno riponeva più fiducia in lui. La stessa Ino, un tempo invaghita del ragazzo, aveva perso tutta l’ammirazione che aveva nei suoi confronti.

S: “Però del resto, come biasimarli? Si sono sentiti traditi...come Naruto e me…” pensava Sakura, mentre in compagnia di Naruto si dirigeva alla riunione che si sarebbe tenuta presso il palazzo dell’Hokage.
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FLASHBACK

Sasuke aveva lasciato da poco l’abitazione di Sakura…
S: “ Come faremo a dirlo al resto del gruppo? Non sarà semplice….”
N: “ Ehi! L’ho detto prima ad entrambi, no? Lascia che me n’occupi io….Ti fidi?”
S: “ Non è questione di fiducia nei tuoi confronti…so che se ti metti in testa una cosa continui finché non la porti a termine…però…”
N: “ Sakura? Vediamo di non fasciarci la testa prima di essercela rotta! Inoltre…poco fa sei stata tu a dirmi di mettercela tutta, non è forse vero? Insieme ce la faremo vedrai!” disse posando le mani sulle spalle della ragazza, in segno di incoraggiamento.
Sakura lo fissò, e una nuova determinazione nacque in lei.
S: “ Hai ragione!”
N: “ Bene! Ora però, è necessaria una riunione urgente! Dovremo avvertire tutti i villaggi in una notte. Mmm…come possiamo fare?”
S: “ Mmm….ah!” ad un tratto Sakura s’illuminò.
S: “ Ho un’idea…tu intanto va dal maestro Kakashi e spiegagli la situazione!”
N: “ Cos’hai in mente?”
S: “ Tsunade troverà senz’altro un modo per avvisare tutti in tempo! Ci vediamo dopo!” ed uscì di casa, correndo in direzione di Tsunade.

Naruto, come stabilito, si diresse invece da Kakashi, che non appena venne a conoscenza dei fatti, si abilitò subito per informare gli altri maestri.
Nel frattempo, Tsunade, ormai consapevole dell’accaduto, informò immediatamente gli altri villaggi, fissando una riunione della massima urgenza, per la mattina seguente…

FINE FLASHBACK
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I due giunsero finalmente a destinazione. Fissarono il palazzo per alcuni secondi, che per loro sembrò un’eternità, in preda all’ansia e alla preoccupazione.

N: “ Uff…beh! Eccoci qui! Sei pronta?”
S: “ Non lo sono mai stata come ora…andiamo!”

Naruto annuì, ed entrarono nell’edificio.
Si diressero alla sala delle riunioni, una stanza riservata solo per casi di assoluta urgenza, e molto spaziosa. Vi entrarono, trovandosi di fronte ad una moltitudine di persone, che parlava tra di loro con fare irrequieto. Tra quelli distinsero Ino, Hinata, Shikamaru, Rock Lee, Ten Ten, Neji, Choji, Shino, Kiba, Gaara, Temari, Kankuro. Improvvisamente, tutti gli occhi si fissarono sui due ragazzi appena entrati. Anche il gruppo li fissò ed il fatto che non si fermarono con loro, destò nei ragazzi dei sospetti.

Ino: “ Sakura! Ma cosa è accaduto? Perché questa riunione improvvisa?”
S: “ Ora lo saprete…abbiate pazienza…scusate…”
Shi: “ Ma cosa significa? C’entrate tu e Naruto in questa storia?”
N: “ Come ha già detto Sakura, ora lo saprete…piuttosto, cercate di non innervosirvi troppo…dovrete far fondo a tutta la vostra  pazienza…” e detto questo, i due raggiunsero Tsunade, affiancata da Kakashi.

Ts: “ Molto bene! Possiamo cominciare! Siete stati convocati con urgenza, per rendervi partecipi di importanti fatti accaduti recentemente…”
As: “ Che genere di fatti? Mi è stato solo riferito che si tratta di una cosa molto importante…c’entra Orochimaru?”
Ts: “ In parte si…siamo venuti a conoscenza che Orochimaru sta preparando l’attacco decisivo…”
Gai: “ Come fate ad esserne certi? Chi vi ha informati?”
Ts: “ Ogni cosa a suo tempo…questo lo saprete tra poco…ciò che posso anticiparvi, è che questa battaglia è stata segnata ad una data ben precisa…tra un anno esatto…”
Gai: “ Cosa? Insisto! Chi vi ha riferito questo?”
Ts: “ E’ questo il motivo principale per il quale ho indetto quest’assemblea…per farvi conoscere CHI ha avuto modo di riferirci questa notizia…ma non sono io la persona più adatta a dirvelo…infatti invito Sakura e Naruto a prendere il mio posto…prego…”
S: “ Grazie Tsunade…”. La donna, in risposta, annuì.
S: “ Bene…come ho già avuto modo di ascoltare, molti di voi sono impazienti di conoscere la nostra fonte e soprattutto di capire perché tanto mistero…ebbene…il punto è che…” ma si bloccò.

La paura per la reazione, era molta. Le parole le morivano in gola. Naruto, vedendola in difficoltà, prese il suo posto.

N: “ Il punto è…che Sasuke è tornato!”

Un improvviso silenzio avvolse la sala. Tutti avevano spalancato la bocca per lo stupore.

Ino: “ Sasuke è tornato?…” disse in un soffio.
Shi: “Ehi! Un momento! Qui non ci capisco più nulla! Mi state forse dicendo che è stato Sasuke a mettervi in guardia da Orochimaru?!!”
N: “ E’ così!”

Il caos esplose tra i presenti.
“ E voi vorreste credere a ciò che dice un traditore??” “ Dovevate ucciderlo a vista!” “ Scommetto che in realtà è in combutta con Orochimaru! E’ una trappola!”

“ Si! Ha ragione lui!!!”

“ Io me ne vado!”

 “ Ti seguo!”

“ Si andiamocene!”

S: “ Oh no! Naruto!” disse mentre fissava con lo sguardo le persone avvicinarsi al portone.
N: “ Aspettate! Fermatevi!E’ la verità! Dovete crederci!!”
S: “ Ragazzi! Almeno voi! Fidatevi! INO!!!”
Ino: “ No…”
Shi: “ Me ne vado anch’io…”
Neji: “ Mi meraviglio di voi…che gli date retta…”
S: “ No…vi prego…io gliel’ho promesso…ho promesso a Sasuke che sarebbe andato tutto bene…non posso deluderlo…no…Sasuke…Hm! Naruto! Dobbiamo fermarli!”
N: “ Hehe…ora ci penso io!
BUNSHIN NO JUTSU!”

Tutti i presenti non poterono andare oltre perché vennero circondati da una moltitudine di cloni di Naruto.

N1: “ Se volete passare!”
N2: “ Dovrete passare sul corpo di tutti noi!”
S: “ Bravissimo Naruto!”
N: “ Hehe! Lo so! Ora ascoltate tutti attentamente ciò che sto per dirvi! Capisco come vi sentiate in questo momento! So che non è una cosa facile da credere…soprattutto, per alcuni di voi…” disse rivolgendo il suo sguardo ad Ino e gli altri.

 

N: “ Ma ciò che vi chiedo è di ascoltare ciò che Sakura ed io abbiamo da dirvi! Dopodiché sarete liberi di crederci o meno!”
S: “ Per favore! Vi chiediamo solo di ascoltarci!”
Gai: “ Ma come possiamo? E anche voi! Kakashi! Tsunade! Vorreste davvero credere alle parole di un traditore?“
Ka: “ Io ho fiducia nei miei allievi!”
Gai: “Non puoi difenderlo solo perché è stato un tuo allievo!”
Ka: “ Non lo sto difendendo! Riconosco che ha commesso i suoi sbagli, ma mi rendo conto anche di quale sia il suo stato d’animo. Attuale e passato! Voi sapete tutti che sorte ha dovuto subire la sua famiglia! Purtroppo la vendetta è come un veleno, che non svanisce finché non trovi il rimedio per annientarlo. E l’unico modo per Sasuke di essere finalmente libero, è quello di vendicarsi! Chiunque avrebbe reagito al suo stesso modo…io stesso avrei reagito così!”

La gente ascoltava ammutolita.

S: “ Io capisco le vostre perplessità…la prima volta che si è presentato davanti ai miei occhi, chiedendomi perdono, non c’ho visto dalla rabbia! Perché, come voi, mi sentivo tradita! Però fin dal giorno in cui se ne andò, io non ho mai perso del tutto la fiducia in lui, perché standogli accanto ho imparato a conoscerlo e ho capito che anche se non lo dimostrava apertamente, lui ci ha sempre voluto bene!”

Ma l’incredulità aleggiava ancora fra i presenti nella sala.

 

Ts: “Ora fate silenzio! Voglio raccontarvi tutto per filo e per segno, così come mi è stato riferito!”

E così raccontò della scelta di Sasuke, e della scommessa fatta con Orochimaru, secondo la quale, nel giro di un anno, sarebbe riuscito a sconfiggerlo, per poi raccontargli della sera precedente, quando Sasuke si è presentato a casa di Sakura, avvertendola dell’imminente combattimento.
Al termine del discorso, tutti erano sbalorditi.

“ Se anche fosse vero! Perché Sasuke non è qui?”
“Già! Per quale motivo? Si nasconde?”
S: “ Non è così!” e raccontò della decisione di Sasuke, di non voler tornare al villaggio per evitare di portare scompiglio, ma di voler trovare un posto dove poter allenarsi per il resto dell’anno e prepararsi così allo scontro.

Gai: “ E se invece fosse una trappola?”
S: “ Una persona che mente non ha il coraggio di guardarti negli occhi…”
Gai: “ Questo è vero…non voletemene…sapete che a me non piace essere sospettoso…eppure non riesco a convincermi…”
Ka: “ Allora…poniamola in questo modo…dimmi, Gai? E se ad aver tradito il villaggio non fosse stato Sasuke, ma Rock Lee? E se lui un giorno fosse tornato, chiedendo perdono come ha fatto appunto Sasuke, tu cosa avresti fatto?”
Gai: “ Io….”
Ka: “ Allora?”
Gai: “ In effetti…anche io l’avrei accolto senza esitazioni…perché conosco Lee…e so che potrei perdonarlo, perché avrebbe senz’altro una giustificazione per il suo comportamento…”
N: “ E non è lo stesso per Sasuke?”
Ku: “ Hanno ragione!”
S: “ Kurenai!”
Ku: “ Per quel poco che so di Sasuke, e che mi è bastato sapere, so per certo che anche lui deve aver sofferto, molto più di quanto possiamo immaginare…voglio dargli fiducia!”
Rock Lee: “ Confermo…è vero! Non conosco a fondo Sasuke! Ma Sakura e Naruto si! Loro non ci hanno mai delusi! Hanno sempre fatto la cosa giusta…non vedo perché dovrebbero sbagliare questa volta!”
S: “ Lee! Anche tu!”
“E’ una follia!” “ Vogliamo delle prove!”
Hi: “ Ce le ho io!”
N: - Hinata?-
Hi: “ Non posso più restare in silenzio! Io…Posso confermare quanto hanno detto Sakura e Naruto!….Il giorno in cui Sasuke è ricomparso, ero presente anche io…”
Neji: “ Che cosa?”
Kan: “ Ma stai scherzando?”
Kiba: “ Allora non sono menzogne…”

All’improvviso, una voce si distinse tra le altre, provocando un silenzio assoluto.

 

Gaa: “ Anche io ho qualcosa da dire in proposito…”

“ Il Kazekage! Sentiamo ciò che ha da dire!”

 

I presenti si quietarono.

Gaa: “ Io stesso ho parlato con Sasuke…dopo che egli aveva sconfitto i ninja inviati da Orochimaru per ucciderlo…”
Tem: “ Ucciderlo? Ma non ha senso! “
Ten: “ Infatti! Potrebbe risultare vero solo se…ah!”
Ino: “ Solo se Sasuke ed Orochimaru non avessero più nulla a che fare l’uno con l’altro!”
Shi: “ Quindi questo significa…”
N: “ Che Sasuke ha abbandonato Orochimaru, per poter tornare ed avvertirci del pericolo! Senza contare che ne ha corsi degli altri nel farlo!”
Shino: “ In effetti i conti tornano…”
Gaa: “ Infatti…quella sera…gli proposi io stesso di tornare al villaggio…” la gente stette in silenzio ad ascoltare “ in realtà non credevo che l’avrei convinto…ma se questo è successo…è perché era già consapevole dell’errore che aveva commesso. Poi un’altra cosa…Sakura, dovrai perdonarmi per questo, ma è necessario, anche se sarà imbarazzante…”
S: “ Non…capisco…”
Gaa: “ Dopo aver parlato con lui gli porsi una fotografia, raffigurante lui, Kakashi, Naruto e Sakura. Voi vi chiederete cosa c’entri tutto questo? Ebbene, avreste dovuto vedere, con quanto amore ha fissato l’immagine di quella ragazza impressa sulla fotografia…un essere spietato, senza un minimo di pietà, come minimo l’avrebbe strappata in mille pezzi…non trovate?”
Ino: “ Davvero ha reagito così?”
Hi: “ Non solo…anche quel giorno…ho notato che la guardava in modo differente da come ricordavo, non più con indifferenza, ma con affetto…se Sasuke è cambiato…lo ha fatto in meglio…”
S: “ Oh…Gaara…Hinata…”
Gaa: “ Quando ha visto la faccia di Naruto, invece, si è messo a ridere!”
N: “ Come a ridere??”
Shi: “ Sasuke che ride? Gaara ma scherzi?”
Gaa: “ Affatto…”
N: “ Se vogliamo essere sinceri…anche ieri sera, quando è venuto a parlarci…beh…non ci crederete…ma mi ha abbracciato e mi detto…che per lui sono come un fratello…”
S: “ E’ vero…heh…”
Ino: “ Si! Io ci voglio credere!”
Shi: “ Ino? Ma…”
Ino: “ Shika…Sakura ha ragione…quando Sasuke se ne è andato ci siamo fatti sopraffare dall’odio! Ma abbiamo trascurato i suoi sentimenti…”
Kiba: “ Beh…pure lui non ha pensato hai nostri…”
Shino: “ Se il fratello ti avesse sterminato la famiglia davanti ai tuoi occhi e fosse ancora in circolazione che faresti?”
Kiba: “ Lo riempirei di pugni…fino ad ammazzarlo…”
Shino: “ Ti sei risposto da solo… E tu Shikamaru?”
Shi: “ Si..anche io…avete ragione”
Ts: “ Molto bene! Avete altro da aggiungere?” i due ragazzi dissentirono.

“ Vogliamo un suo parere somma Tsunade!”

Ts: “ Un mio parere dite? Hm…io so poco di quel ragazzo, devo ammetterlo, ma la prima volta che lo presi sotto le mie cure, ho visto un giovane  forte, coraggioso e determinato, circondato da tanti amici che gli vogliono bene. Io ho visto questo ragazzo” e indicò Naruto “ preoccuparsi per la sorte del suo più caro amico, e ho visto la tenacia che ha dimostrato in questi anni, nel cercare di riportarlo al nostro fianco, come solo un vero amico farebbe. E ho visto, che questa ragazza” indicò Sakura “ è stata sempre al fianco di Sasuke, donandogli tutto l’amore e l’affetto possibile, affinché arrivasse al suo cuore ferito e lo guarisse. Questi sono i fatti che per me hanno importanza. Il resto non conta. Sappiamo la ragione che ha spinto quel ragazzo a fare quella scelta, e anche noi abbiamo sbagliato quella volta, perché non abbiamo mai fatto nulla per impedirlo. Forse un atteggiamento diverso nei suoi confronti, un maggior interesse ai suoi sentimenti, avrebbe cambiato il corso delle cose. Allora non facemmo nulla…ma ora è arrivato il momento di riparare all’errore che tutti noi abbiamo commesso! Questo è il mio parere….ora sta a voi! Io vi faccio solo una domanda, a seconda dell’esito, noi agiremo di conseguenza…quanti di voi rivogliono Sasuke Uchiha?”
Sakura e Naruto alzarono per primi la mano, e subito vennero seguiti da Tsunade, da Kakashi e da Kurenai. Quindi li imitarono il maestro Iruka, Gai, Rock Lee, Hinata, Gaara ed Ino.
Gli altri erano incerti. Quindi Choji alzò la mano e disse:
“ Per quanto mi stia antipatico…riconosco che Sasuke è dei nostri e nessuno questo lo potrà mai cambiare!”
Ino: “ Choji…” il ragazzo arrossì.
Kiba: “ Si, ha ragione!”
Shika: “ Anche se è seccante dirlo...Ci sono anch’io!”
Tem: “ E io!” disse lanciando uno sguardo complice al ragazzo.
Ten: “ Non scordatevi di me!”
Kan: “ E di me…”
Shino: “ Mi mancava un degno avversario…”
Neji: “ Credo di poter dire lo stesso…”
As: “ D’accordo…ci sto! Diamogli questa possibilità!”

E così poco a poco, tutti alzarono la mano, anche chi inizialmente era rimasto scosso.

Ts: “ Beh…è risultata la totalità…allora è deciso! Sasuke torna a far parte del villaggio e vengono revocate le accuse su di lui!”

S: “ Ce l’abbiamo fattaaaaaa!!!!” e corse da Ino ad abbracciarla.
S: “ Ino! Grazie!!”
Ino: “ Avevi ragione tu! Quindi siamo noi a dover ringraziare te e Naruto!”

Sakura annuì.
Naruto corse da Hinata.

N: “ Hinata! Hai fatto una cosa bellissima!”
Hi: “ G-Grazie N-Naruto!”
N: “ AAH! Sono così felice!!!” e la prese per i fianchi, facendola volteggiare. Hinata si sentiva svenire.

Sakura si diresse poi da Gaara e lo abbracciò.
S: “ Gaara grazie anche a te!”
Gaara arrossì.
Gaa: “ D-Dovere…”
Rock Lee: “ E io?”
S: “ Certo! Hai ragione!” e gli posò un bacio sulla guancia.
Ino invece andò da Choji e lo squadrò.
Cho: “ Beh? Che c’è? “
Ino: “ Prima hai detto una cosa bellissima! Sono fiera di te!” e lo baciò di fronte a tutti, che restarono ammutoliti ad osservare la scena.
Gai: “ SIIIIIIIIII! LOVE & PIECE!!! W LA GIOVENTU’!!!!!”
Rock Lee: “ SIIIIII! VAI MAESTRO!!!!”
Neji: “ Questi sono impazziti…ma il destino vuole così…”
Ten: “ Tu e il tuo destino…” disse pizzicandogli una guancia.

Tutti si misero a ridere.

N: " Ragazzi! Facciamo un patto!"
S: " Cioè?"
N: " Promettiamo di non prendere mai decisioni avventate senza prima consultarsi con gli altri e di rimanere amici per sempre! E questo vale anche per Sasuke!"
Shi: " Mio dio...le promesse che si facevano all'età di sei anni..."
Ino: " Se non vuoi non mettere la mano allora...io però ci sto!"
N: " Ok!"

Mise la mano al centro.

N: " Prometto di non deludervi mai! E di diventare HOKAGE!"
Shi: " Se lo dici tu...comunque...prometto!"
Ino: " Non era una cosa da bambini? Beh, prometto!"
S: " Prometto! Anche per Sasuke!"
Rock Lee: " Prometooooo!"
Hi: " Prometto!"
Neji: " Prometto!"
Kiba: " Prometto!"
Te: " Prometto!"
Ten: " Prometto!"
Cho: " Prometto!"
Shino: " Prometto!"
Gaara: " Prometto!"
Kan: " Prometto!"
Tutti: " Si!"
“ Ma si…abbiamo fatto la cosa giusta…basta vedere che allegria aleggia per capirlo”
“E’ vero! Ma adesso dobbiamo sconfiggere Orochimaru!”
Tutti si zittirono.
N: “ Abbiamo un anno di duro addestramento a cui sottoporci! Vedrete che ce la faremo a batterlo! Così finalmente potremo vivere serenamente! Giusto?”

“GIUSTOOO!!!!!”

Al termine della riunione, tutti si diressero alle proprie case o ad allenarsi.
Ka: “ Ehi! Naruto! Guarda un po’?”
N: “ Maestro Jiraya! Che sorpresa!”
S: “ Salve!”
Ji: “ Ciao Naruto! Sakura!”
N: “ Come mai da queste parti?”
Ka: “ Abbiamo deciso che tu e Sakura vi allenerete seguiti da noi. Ci state?”
N: “ Wow!!! Fantastico!!! Per festeggiare RAMEN!!!”
S, Ka, Ji: “ Narutooo!!”
N: “ Beh? Che ho detto?”

************************************************************
CONTINUA

 

Siamo giunti alla fine di questo capitolo. Siete curiosi di sapere come continuerà la storia? Allora seguitela fino alla fine! (E ne sarò immensamente felice!!! ç_ç)

Un saluto! Baci   Alhia

 

RINGRAZIAMENTI:

 

Stezietta w: Hehe! Aspetta e vedrai! Il nostro Orociok ha sempre qualcosa in mente! XD

                   Grazie dei tuoi commenti! Li apprezzo sempre molto! Baci!

 

Magic_girl95: Spero di non averti fatto attendere troppo e che questo capitolo possa piacerti! Un baci8!

 

Kitty95: Caaara lei! Non sai quanto mi ha fatto piacere sapere che apprezzi così tanto la mia storia!

              Spero di non deluderti!                          

              Nel frattempo eccoti il nuovo capitolo! Bacioni!!!  

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Capitolo 7
*** 7 - NUMERO 7 ***


Dai

Dai! Sono stata brava stavolta! Guardate che presto che ho aggiornato, uh? Lo merito un premio? XP

Buona lettura a tutti!

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Questo è il nostro simbolo...
Questa è la nostra promessa...

NUMERO 7


......
Ji&Ka: " Pronti?"
S&N: " Pronti!!"
Ji: " Rasengan!"
Jiraiya si scagliò contro Naruto, che contrattaccò allo stesso modo.
N: " AAAH!"
Ji: " AAAH!"
- BOOM! -
S: " Kyaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!"
Ka: " Ouch! Ottimo colpo Sakura!" poi rivolgendosi a Jiraiya "Per oggi può bastare!"
Ji: " Molto bene! "
N: " Un bravo ninja non abbassa la guardia in pieno scontro! Rasengan!" e scagliò il suo colpo, che andò a segno.
Ji: " Ma tu non ti stanchi mai, ragazzino?"
N: " Ragazzino a chi?"
Ji: " Per me sei e resterai sempre un ragazzino!"
N: " Ora vedremo!"
Ka: " Sakura!"
S: " Ci penso io maestro...Narutooooo! E' pronto il ramen!!!!"
N: " Ramen??? Dove????" disse con occhi sbrilluccicanti.
Jiraiya approfittò dell'occasione per colpirlo.
N: " Non vale!"
Ji: " Un bravo ninja non si fa distrarre da niente e da nessuno!"
Ka: " Toh! Una donna nuda nel lago!"
Ji: " Arrivo bellissima dea!!!!!"
N&S&Ka: " Idiota...."
N: " Comunque non c'è tempo per mangiare! Tra un anno ci aspetta una lotta difficile! Dovremo essere pronti!"
S: " Naruto ha ragione! Dobbiamo allenarci duramente! Anche per Sasuke!"
Ka: " Molto bene! Allora riprendiamo!"
S&N: " SI!"
N: - Orochimaru! Comincia a tremare! Tra un anno non potrai più nuocere a nessuno! -
S: - Sasuke! Aspetterò ancora un anno...e finalmente potremo stare insieme! -
Ss: " - Orochimaru! Itachi! Vi giuro che mi vendicherò, per tutto il male che avete causato! Perché ora so di non essere solo, ma di poter contare su dei veri amici! - AAAAAAH! "
Ino: " Forza Shika! Un po' di animo!"
Shi: " Sono stanco..."
Hi: " Kyaaaa! "
Neji: " Non male! Puoi fare di meglio!"
Ten: " Non esagerare..."
Tem: " Vediamo quello che sai fare Rock Lee!"
Rock Lee: " Con piacere!"
........
Tutti avevano cominciato l'agognato allenamento...con un solo pensiero che balenava loro in testa: distruggere Orochimaru una volta per tutte, e poter vivere quella felicità che era stata loro strappata. Questa volta per sempre....
........

Ancora una notte stellata.
Ancora una finestra.
Ancora una ragazza.

S: " Sasuke...io credo in te...non tradirmi ancora...restami vicino e stringimi ancora una volta...promettilo Sasuke...sotto questi astri...sotto questa Luna...promettilo Sasuke..."

Ancora una notte stellata.
Ancora in fuga.
Ancora un ragazzo.

Ss: " Sakura...non lasciarmi adesso...non ora che ho capito di amarti...sono cambiato grazie a te...prometti di starmi sempre accanto...sotto questo cielo...agli occhi della Luna...promettilo Sakura..."

Ancora una notte stellata.
Ancora una ragazza.
Ancora un ragazzo.
Ancora separati da un infausto destino.
Destino che forse potranno cambiare.
Perché il destino non è già scritto...siamo noi che ne tessiamo la trama.

.....
......
.......
........
UN ANNO DOPO

S: " Naruto sbrigati! Gli altri ci stanno già aspettando!"
N: " Arrivo! Un momento! Lasciami finire il mio ramen almeno!!!"
S: " Si certo! Intanto gli altri vanno a combattere da soli!"
N: " Tu vai avanti poi ti raggiungo!"
S: " Uffa! " e corse avanti, fino a raggiungere il luogo dell'incontro, ovvero lo stesso edificio dove l'anno prima lei e Naruto, erano riusciti a convincere il villaggio a far riammettere Sasuke.
Già Sasuke...
S: - Chissà quando tornerà...l'anno è passato ormai...- Sakura alzò lo sguardo, e di fronte all'entrata del palazzo, vide la figura di un ragazzo, che pareva piuttosto nervoso.
L'osservò con più attenzione:
quei lineamenti...quell'espressione...quello sguardo...
Sakura dischiuse le labbra, ma ciò che ne uscì fu un soffio quasi impercettibile, quasi sperato...
S: " ...S-Sasuke..."
ma nonostante fosse flebile, quel nome sembrò risuonare come un eco, fino a raggiungere il cuore del ragazzo, che lentamente si voltò.
Ss: " Sakura..."

Dolce.
Estremamente dolce.
Quante volte aveva sognato che la chiamasse in quel modo, con quella dolcezza?
Ed ora era successo...
Lo chiamò ancora.
Sebbene fosse passato un solo anno, sembrava che a separarli fosse stata un'eternità.
S: " Sasuke!"
Il ragazzo sorrise: " Sono qui...e non me ne andrò più..."
Sakura si commosse e corse verso di lui per poi rifugiarsi nel petto del ragazzo, stringendolo forte e chiamando il suo nome.
S: " Sasuke! Finalmente! Finalmente sei tornato!"
Ss: " Si Sakura...sono tornato..." e le sollevò delicatamente il volto con le dita, mentre la guardava negli occhi.
S: "..."
Ss: " Mi sei mancata...tantissimo...giorno e notte..."
S: " Ma dai!" disse arrossendo, mentre alcune lacrime ribelli le percorrevano le guance in silenzio.
Ss: " Oh Sakura..." e la strinse forte a sé, inspirando il dolce profumo di ciliegia che la inebriava. Sakura lo strinse allo stesso modo, assaporando ogni momento, ogni istante, per non dimenticarlo mai.
Ss: " Ti prometto che se ne usciremo vivi...recupereremo tutto il tempo perduto!" disse mentre con le dita cancellava le sue lacrime.
Sakura posò un dito sulle morbide labbra di lui.
S: " Una volta...non parlavi così tanto...Sasuke-kun!"
Sasuke sorrise e si avvicinò alle labbra di lei, sfiorandogliele dolcemente. Poi si allontanò per rituffarsi in quegli occhi smeraldo.
Ss: " Se avessi saputo che potevo avere tutto questo...l'idea di lasciarvi non mi avrebbe neanche sfiorato...sopratutto lasciare te..."
S: " Non dobbiamo più pensare al passato...ma al presente...e il presente sei tu..."
Il ragazzo si commosse sentendo quelle parole, da quelle labbra, così la baciò ancora, trasmettendole tutto l'affetto che il suo cuore possedeva.
Tornarono a guardarsi.
Ss: " E' arrivato il momento di affrontare il presente..."
S: " Si...e tu non sarai mai più solo...perché ci sono io con te..."
N: " E PURE IO!!! AMORE MIO VIENI QUI!!!" disse abbracciando il ragazzo e schioccandogli un bacio sulla guancia.
S: " ??? "
Ss: " NARUTO!
MA CHE SCHIFO! PULISCIMI LA GUANCIA IMMEDIATAMENTE!"
N: " Perché non lo sai fare da solo? E poi cos'è 'sto discorso? Sakura sì e io no??"
S: "...mmm....mpf...AHAHAHAHAH! Sei proprio il solito, Naruto!!"
Ss: " Purtroppo..."
N: " Dai fratello! Non fare così!"
Ss: " Fratello? Non ricordo di averti dato il permesso di chiamarmi così!"
N: " Sisi...non mentire! Tanto lo so che mi vuoi bene!!"
Ss: " Va bene! I sentimentalismi a dopo! Adesso..." e volse lo sguardo al portone.
S: " E' ora..."
N: " Ma noi insieme, ce la faremo!"
Si guardarono tra di loro, per poi avvicinarsi all'entrata. Quindi spinsero il portone, ed entrarono.

Dietro quella porta, si trovava il mondo i cui era cresciuto, e che aveva osato abbandonare. Ma ora era tornato, con una nuova determinazione, con dei nuovi sogni e delle nuove speranze. E poteva contare sull'amico più fedele e la donna che amava. Questo sarebbe bastato ad affrontare le paure più recondite del suo cuore.
Ora non aveva più paura.
Ora non era più solo.

************************************************************
CONTINUA

Ciau! Piaciuto??? Commentate please!!! Un kissone! Alhia

P.S.: avete capito perché ho messo quel titolo? ^^ aspetto risposte!

 

 

INFINE RINGRAZIO:

 

Gin_ookami97: eccoti accontentata! Nuovo capitolo bello e pronto! Spero ti piaccia! Grazie! Un bacio!

 

sasusakuxxx  : grazie! Davvero molto gentile! Wow! Mi fa piacere che questa ff abbia fatto una

                         bella  impressione! (sasusaku4eeee! Hai ragione!) Spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio!

 

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Capitolo 8
*** 8-ORA POSSO SORRIDERE ANCH'IO ***


11- LET’S HAVE A LITTLE BREAK

8- ORA POSSO SORRIDERE ANCH'IO

Si guardarono negli occhi, determinati, per poi posare le mani sulla superficie di legno.
Quindi spinsero il portone: lo spettacolo, ora, poteva finalmente continuare.
I tre ninja osservarono la rampa di scale, che a loro appariva interminabile, per poi iniziare la loro scalata. Giunsero al lungo corridoio ed iniziarono a percorrerlo per tutta la sua lunghezza.
Mano a mano che s'avvicinavano alla Sala Grande la tensione saliva. Nessuno dei tre osava proferire parola, per paura di peggiorare la situazione. Lo stesso Naruto, che solitamente era pervaso da una forte allegria, s'era reso conto che quello non era il momento più adatto per fare dello spirito.

Mancavano pochi metri ormai.
Talmente pochi che Sasuke credette di sentire un brusio di voci provenienti dalla sala.
Doveva ammetterlo: cominciava ad avere paura.
Un Uchiha tremava di paura.
Se in quel momento l'avesse visto suo fratello, chissà cos'avrebbe pensato.
Sasuke espulse quel pensiero dalla testa: non era il momento di pensare a Itachi.
Preso dalla tensione, iniziò a rallentare il passo, adeguandolo all'andatura che le sue gambe avevano deciso di prendere.

Sakura se ne accorse e si mise al suo fianco, carezzandogli dolcemente la schiena, per poi prendere la sua mano,intrecciando le dita di lui con le proprie.
Sasuke si voltò verso di lei, con uno sguardo che simboleggiava gratitudine, e sorridendo a malapena.
Sakura contraccambiò, sorridendogli come solo lei sapeva fare.

Naruto puntò il proprio sguardo sui due, sorridendo. Avrebbe preferito non intromettersi in quel loro breve istante d'intimità...ma si vide costretto a fare il contrario.
Si fermò, voltandosi verso i due, che si fermarono a loro volta. Alle loro spalle figurava un ampio portone, da dietro il quale il brusio che Sasuke aveva prima percepito, si era intensificato.
Naruto fece un sorriso amaro.

N: " E' ora..."
Sakura annuì. Quindi guardò Sasuke.
Ss: " Non indugiamo oltre...sarebbe una pena ancora più atroce..." .
Detto questo, strinse ancora di più la mano di Sakura e spinse il portone.


Una forte luce investì i suoi occhi.
Il brusio cessò.
Una moltitudine di sguardi si diresse alla fonte del rumore del portone.
Il silenzio.

Sasuke osservò la stanza: in passato non era mai stata utilizzata, era la prima volta che ne vedeva l'interno. Era ricca di finestre, così che potesse entrare molta luce, inoltre attraverso esse si poteva ammirare il villaggio di Konoha in tutta la sua rigogliosità.
Quindi puntò la propria attenzione sui personaggi che invadevano la stanza...e fu allora che li vide.
Erano tutti lì, mentre lo fissavano increduli, anche perché erano passati alcuni anni ormai ed era cambiato.
Sasuke li squadrò uno a uno: doveva ammettere che anche loro non erano più gli stessi di una volta. Non avevano più dodici anni.
Ino...era sempre stata piuttosto carina, doveva ammetterlo. Ora però era una vera donna.
Così come Tenten, Temari e...Hinata?? Com'era cambiata! Con quei lunghi capelli stentava a riconoscerla!
Tsk! Ed ecco lui...al fianco di Tenten...Neji Hyuga....una cosa non era cambiata: il suo sguardo freddo e impassibile...un po' s'assomigliavano.
Poi Rock Lee...possibile che portasse addosso quella bizzarra tutina aderente? Mah...
Shikamaru...dallo sguardo si direbbe che avrebbe preferito dormire qualche altra ora.
Choji...lui invece aveva buttato giù qualche chilo.
Shino e Kiba....eccone altri due...wow! Akamaru sembra essere cambiato più di tutti! Ma era così grande???
Gaara e suo fratello Kankuro...hmp! Strano! Gli sembravano più mansueti...
Il suo sguardo venne poi catturato da una figura in particolare...anche se indossava quella maschera...avrebbe giurato di vedere Kakashi-sensei sorridere.
Si ci sono tutti i sensei e anche Tsunade-sama.

***Sasuke***
Dopo aver fatto un quadro della situazione...inizio a procedere lentamente, sempre con la mano di Sakura legata saldamente alla mia.
Non so cosa farei se lei non fosse qui in questo momento...probabilmente avrei fatto dietro-front e sarei scappato.
Bene. Ormai sono "sotto tiro". Non posso più tornare indietro...e mi va bene così.
Sento di dover dire qualcosa...ma in questo momento ho come la sensazione che qualsiasi cosa io dica sarebbe una scemenza. Preferisco quindi tacere.

Naruto parlò per me. Già...oltre a Sakura, se non ci fosse Naruto non basterebbe la mia arroganza a salvarmi. Ora mi metto ad ascoltare. E prego in silenzio perché tutto vada per il meglio.

N: " Nonna Tsunade...sensei...ragazzi...finalmente Sasuke è tornato a casa..." disse sorridendo commosso, voltandosi poi in direzione dell'interessato.

Sasuke scrutò i loro sguardi, in cerca di risposte, ma non le trovò...quando...
Ino: "...e così...ti sei deciso a tornare...eh? Sasuke-kun?..." disse la ragazza con una nota piuttosto seccata.
Ss: "Hmpf...eh già..."
Ino: "...se speravi che presentandoti qui, davanti a noi, dopo averci tradito...avresti ottenuto il nostro perdono..."
Sasuke abbassò lo sguardo: come poteva anche solo lontanamente pensare che lo avrebbero perdonato? Era una follia già in partenza.
Ino gli si avvicinò con aria furiosa. Quando fu davanti a lui, Sasuke alzò lo sguardo su di lei.
Ss: " I-Io..."
Ino: "Dicevo...se speravi che tornando da noi dopo quello che hai fatto...ti avremmo perdonato....." la ragazza di slancio lo abbracciò con forza
" HAI FATTO BENISSIMO! BENTORNATO SASUKE-KUN!!!".
Sasuke spalancò gli occhi: allora...l'avevano perdonato?
Sasuke cercò lo sguardo di Sakura e lo trovò. Lei sorrideva. Niente rendeva tutto più sicuro di un suo sorriso. Allora non stava sognando.
Sorrise e abbracciò la ragazza.
Ss: " Grazie Ino!!!"
Shika: " Vediamo di non allungare troppo le mani eh?"
I due si divisero.
Ino: " Shika! Insomma!! Ma che vuoi tu?? Se non sbaglio tu sei già impegnato con un'altra! Che oltretutto è presente in questa sala..." disse osservando maliziosamente Temari, che avvampò.
Shika: " Beh comunque sia..." quindi fissò Sasuke "...non che tu mi sia stato sempre simpatico. Tuttavia...ammetto che mi fa felice rivederti Sasuke" e gli porse la mano, che Sasuke prontamente strinse.
Rock Lee: " SIIIIIIII! ECCO DI NUOVO TRA NOI UN ALTRO SIMBOLO DELLA GIOVINEZZA!!! BENTORNATO SASUKE!!"
Ss: " Ma sul serio dici ancora queste sciocchezze?"
Rock Lee rimase deluso.
Ss: " Sto scherzando! " disse ghignando. Al che Rock Lee si riprese con un " YEEAH!!!".
Così mano a mano tutti si riconciliarono con il loro vecchio amico.
Hi: " Ciao Sasuke-kun..."
Ss: " Hinata...ciao. Come sei cambiata!"
Tenten: " Già! E poi non balbetta neanche più! Vero Hina? ^^ "
Hi: " Già! ^^"
Sasuke le sorrise.
N: " Ehi! Ehi! Ehi! Cosa sono questi sorrisini!? La mia ragazza non si tocca!"
Ss: " Ho capito male??? Voi due siete..."
N: " Già! Fidanzati!!!!" disse il giovane stringendo a sé la ragazza (imbarazzatissima) mostrando un sorriso a trentadue denti.
Ss: " Naruto!Perché non me l'hai detto prima?"
N: " Volevo vedere la tua faccia!"
Ss: " Ora che l'hai vista vorrei dire una cosa...Hinata ti faranno santa!"
Neji: " E' quello che ho detto anch'io..."
Ss: " Ah! Neji..."
Neji: " Uchiha..." rispose con sguardo penetrante.
Ss: " Mpf! Vuoi forse vedere col tuo Byakugan se sto mentendo? Non ti fidi?"
Neji: " Ammetto che sono ancora un po' scettico...tuttavia...ho imparato a riconoscere il valore delle persone anche senza la mia arte innata..."
Rock Lee: " Già...perché ha avuto un'ottima maestra...hehe! "
Ss: " Ma si può sapere cos'è successo mentre ero via? Vi siete tutti sistemati?"
Neji: " C-Che?? N-No m-ma figurati!"
Ino: " Eh no bello mio! Abbiamo appena insegnato a Hinata a non balbettare...mica ti ci metterai tu adesso! Ho capito cugini però...".
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Temari: " Se anche fosse...Tenten saprebbe come aiutarlo...più che volentieri...vero?"
Ten: " Ragazze basta!!!"
Sasuke parve confuso.
S: " Provo a chiarirti un po' le idee. Dunque, le coppie sono: Shika e Temari, Hinata e Naruto, Neji e Tenten, Ino e Choji. Non male eh? ^^"
Ss: " Ino e Choji??"
Ino: " Eh già! Alla fine ha ceduto al mio fascino!"
S: " Io direi che sei stata tu a cadere ai suoi piedi...dopo che ha messo su quel bel fisico...eh Ino? "
Ino: " Che vorresti dire fronte spaziosa??"
S: " Quello che ho detto Ino pig!!!"
Ss: " Mah...sono comunque perplesso...cioè...tutto m'aspettavo fuori che questo..."
Gaara: " Posso immaginare...dopo questi quattro anni d'assenza...Mi chiedevo quanto altro tempo intendevi farci aspettare Sasuke..."
Ss: " Gaara...ora sono qui...devo ringraziarti..."
Gaara sorrise, per poi abbracciarlo amichevolmente con qualche pacca sulla schiena. Sasuke fece altrettanto.
Choji: " Anch'io voglio un abbraccio!"
N: " Vai!! Abbraccio di gruppo!!!!"
Ss: " Che?? "
S: " Dai Sasuke!!" rise la ragazza.
Lui non seppe dirle di no, e s'abbracciarono come una grande famiglia.
Ka: " Scusate se interrompo...anch'io vorrei salutare Sasuke..."
Ss: " Kakashi-sensei..."
Ka: " Sei cambiato Sasuke...non mi meraviglia che tutte cadano ai tuoi piedi!"
S: " TUTTE chi???" disse con fare minaccioso.
Ss: " S-Sakura! N-Non...E' la sua vendetta maestro?"
Ka: " Touché! ^^"
Tsu: " Beh...Sasuke! Sono lieta di vederti qui integro! Finalmente hai fatto la scelta giusta!"
Gai: " SIII! Hai scelto la strada della giovinezza!!!!"
Ss: " Eh si....infatti! Mi ha tolto le parole di bocca..." ironizzò il moro.
Gai gli mise un braccio intorno al collo scompigliandoli i capelli.
Gai: " Questo ragazzo sta entrando nell'ottica giusta!!!"
Ss: " Non respiro!!"
Tsu: " Su su! Calma ora! Facciamo il punto della situazione...voi sapete perchè siamo riuniti qui."
Tutti si quietarono e annuirono.
Tsu: " Tra breve ci scontreremo con Orochimaru, come stabilito un anno fa...da questo si deciderà il futuro non solo di Konoha, ma di tutti i villaggi. Quindi...dovremo essere preparati. Dovremo dedicare tutte le ore possibili agli allenamenti, e ad elaborare delle strategie, così da non farci cogliere impreparati...."
Tsunade notò gli sguardi un po' delusi dei presenti...così s'apprestò ad esporre la seconda parte del programma, che avrebbe senz'altro risollevato gli animi.
Tsu: " Tuttavia...anche il riposo e lo svago sono di fondamentale importanza...inoltre si vede necessaria una festa in onore del nostro Sasuke...non credete?"
Ss: " Dice? Non so se è il caso..."
Tsu: " Oh! Forza ragazzo! Già durante quest'anno vi siete impegnati! Un piccolo break lo potete fare, purché poi ce la mettiate tutta...vorrò vedervi sputare sangue negli allenamenti!!!"
Tutti: " O.O....sangue nel senso letterale o metaforico??"
Tsu: " Vedremo...."
Tutti: " 0__0 ' "
Tsu: " Huhu...comunque...domani sera festeggeremo il ritorno a casa di Sasuke...quindi vi darò tre giorni di svago...sfruttateli bene!!! Ok! Mi sembra che vi sia stato detto tutto! Siete liberi di andare! Non voglio sottrarvi altro tempo! Su! siete ancora qui? FORZA!!!"
I ragazzi sorrisero e corsero fuori dal palazzo, pronti a godersi la giornata.
Cosa accadrà?
************************************************************
CONTINUA

Chiedo perdono per il tremendo errore. Vi ho postato il capitolo sette e poi l’undici! Disastro!!! Per farmi perdonare, anche della lunga assenza, Vi metto i capitoli otto, nove, dieci, undici e dodici. Spero sarete soddisfatti! Un bacio ^^

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Capitolo 9
*** 9-NO SASUKE, NO PARTY! ***


11- LET’S HAVE A LITTLE BREAK

9-NO SASUKE, NO PARTY!

Appena usciti dal palazzo dell’Hokage, il gruppo cominciò a fantasticare su come si sarebbe potuta svolgere la festa…

N: “Yeah! Forza ragazzi! E’ arrivata l’ora di divertirsi!”
Ten: “Già! Qui ci vuole una festa coi fiocchi ragazzi! Bisogna festeggiare alla grande! Giusto? ^^”
Ss: “…Non esagerate adesso…ehi?” sentenziò Sasuke, cercando di affievolire l’eccessivo entusiasmo…senza successo.
S: “Assolutamente si! Mmm…qualche idea in proposito?”
Ino: “Intanto dobbiamo pensare ad organizzarla…o meglio, a come organizzarla…ci vorranno tanti festoni floreali! Anche perché siamo in primavera e sarebbe a tema! Per quelli ci penso io, ovviamente!” disse Ino entusiasta.
Ss: “Ma figurati! Non esiste!” tentò ancora il ragazzo. Ma l’entusiasmo era alle stelle, e nessuno sembrava ascoltare le parole del povero Sasuke.
Tem: “Si! E poi ci vorrebbe qualche attrazione, con qualche gioco e divertimenti vari…”
Ss: “…tutta questa roba per una festa tra amici?…”
Ino: “Scusa se te lo dico Tem…ma non mi sembri la più adatta per organizzare queste cose…”
Tem: “Che vorresti dire? Che sono una persona triste?!”
Ino: “Mmm…”
Tem: “M-Ma….Shika!!”
Shika: “Piccola…sinceramente…è meglio se ti occupi delle cibarie…sei brava a cucinare…”
Ino: “Già, buona idea!”
Tem: “D’accordo! I miei manicaretti lasceranno il villaggio di Konoha a bocca aperta!!!”
Ss: “Come sarebbe a dire l’intero villaggio??? Non scherziamo!!! Ehi!!!” sbottò Sasuke preoccupato. Ma niente.
Choji: “E t’aiuterò anch’io!” disse sfregandosi le mani in previsione di qualche golosa mansione.
Ino: “Choji! Sei appena dimagrito ti prego!”
Choji: “ Ho detto che l’aiuterò a preparare, mica a mangiare!”
Ino: “Mah…sarà”
Choji: “Non è che in realtà sei gelosa che lavorerò con Temari?”
Ino: “Chi? Io? Assolutamente…”
S: “…assolutamente sììì!
Ih! Ih! Ih!”
Ino: “Silenzio tu! Pensa ad altro!”
Lee: “Per le attrazioni ci penserò io ad organizzarle! Magari gli altri possono darmi una mano!”
S: “Sarebbe carino fare un palchetto per il karaoke! No? Ci penso io a trovare le basi musicali!”
Ss: “Ma perché sono tornato?….” disse il moro, ormai sconfitto.
Lee: “Hehe…ovviamente anche tu Sasuke dovrai dare una mano!”
Ss: “Cosa dovrei fare??? Non se ne parla!”
Lee: “Eeh no bello mio! Solo perché sei il festeggiato non significa che puoi crogiolarti su una poltrona! Avremo bisogno della forza mascolina per fare il lavoro!”
Ss: “Sentite…veramente io..”
Lee: “Poi mi serviranno Naruto, Neji, Shikamaru, Shino e Kiba! C’è una palco da costruire a tant’altro da fare!”
Shika: “Che seccatura…”
Neji: “Destino infame…”
Ten: “Io vorrei aiutare Temari in cucina!”
Tem: “Certo! Faremo faville te ed io!”
Choji: “A me basta solo che facciate qualcosa di commestibile…”
Ten/Tem: “Come sarebbe a dire screanzato!?”
Hi: “Beh…io vorrei aiutare Sakura…se per te va bene…”
S: “ Va più che bene!^^ ”
Tem: “ Non vedo l'ora di cominciare!!!”
N: “Ottimo! Ragazzi! Sarà una festa stramitica!”
Ss: “ASSOLUTAMENTE NO!”
Tutti s’ammutolirono, e posarono i propri sguardi su Sasuke, ormai al limite della sopportazione.
S: “Cos’hai Sasuke? Ti sembra manchi qualcosa? Eppure mi sembra abbiamo pensato a tutto…”
Ss: “E’ proprio questo il punto…avete pensato anche troppo! Insomma…i fiori, il karaoke, le attrazioni, il pranzo per l’intera Konoha! No ragazzi, no…”
N: “Sas’ke…perché no?”
Ss: “Perché? Hah.! Andiamo Naruto! Apri gli occhi! Tu credi davvero che basterà fare un mega-festone per cancellare gli sguardi carichi d’odio che mi lancia la gente? Sii realista per favore…”
Il gruppo abbassò le teste, sottomesso dalla realtà.
Ss: “Heh…sentite…io apprezzo tantissimo ciò che state facendo per me…ma preferirei reintegrarmi alla normalità con calma…non voglio diventare da festeggiato a “disgraziato”…. Piuttosto non possiamo, dato che vi preme tanto, fare una festa stasera tra di noi?”
Gli altri si guardarono negli occhi, un po’ delusi. Infine guardarono Sasuke, annuendo.
S: “Va bene Sas’ke…se può farti sentire più a tuo agio, va bene…” e l’abbracciò.
N: “ Sarà una bella festa comunque! ^^”
Ss: “Certo che lo sarà…basti tu a rovinarla…”
N: “Ah-ha! Si certo! Molto divertente!”
Shika: “Ma se è vero…”
N: “Non che non lo è! Hinata diglielo tu che sono un angelo!”
Hi: “Oh si! Quando dormi sei un angioletto…ops!”
N: “Che cosa? Waaa! Non posso crederci! Anche la mia piccola Hinata mi ha abbandonato!”
Hi: “Ma no Naruto-kun!”
Shino: “Morale della favola…dove si fa la festa?”
Ino: “A questo punto è ovvio…” e diresse uno sguardo complice a Sakura “ A villa Uchiha!”
Ss: “ Doooveeeeeeeeeeeeeeeeeee??????”
N: “A casa di Sasuke? Forte!!!”
Ss: “Macché forte e forte! È una disgrazia!”
Ki: “Eh beh! Senti Sasuke…i fiori no, il karaoke no, il pranzo no, Konoha no…sto giro t’attacchi!”
Ss: “Credo di non avere altra scelta vero?”
S: “Assolutamente no! ^^”
Ss: “Uff…e va bene. Sappiate però che sarà piena di polvere e semidistrutta…non ci metto più piede da quella notte…” disse rabbuiandosi.
Sakura lo strinse sorridendo amara.
S: “So che per te non è facile, ma cerca di pensare al presente. Questa festa sarà una scusante per ricominciare una nuova vita in quella casa, con un bel ricordo…”
Ss: “Hmp….si…” disse sorridendo lieve.
Ten: “Beh? Allora? Siamo ancora qui? Andiamo!”
Neji: “Su vieni Ten! Andiamo a fare spese…ti serviranno gli ingredienti no?”
Ten: “ Ah, si!” disse arrossendo quando il ragazzo la prese per mano.
Ten: “Temari vieni anche tu! Dato che dobbiamo cucinare insieme!”
Tem: “Ehm…non so…non vorrei disturbare…”
Neji: “NON DIRE SCIOCCHEZZE!” disse completamente scarlatto in volto.
Lee: “Oh Neji! Come sei carino quando arrossisci!!”
      

-SBONK!- (pugno in testa)

Lee: “Ahiiiiiiaaa!”
Neji: “Attento alle cretinate che dici!”
Ki: “Ah! Ah! Ah! Bella questa! Lo Hyuga in imbarazzo!
Ten Ten l’hai plasmato!”
Hi: “Forse volevi dire“plagiato” Kiba…-__-“
Neji: “Non voleva dire nemmeno quello…veroooo?” sibilò minacciandolo con un pugno.
Gaa: “Scusate se m’intrometto…” Gaara era stato ad osservare la scena in silenzio fino a questo momento “Non sarebbe forse il caso di muoversi? Il tempo a nostra disposizione sta poco a poco svanendo…”
Ino: “Si! E’ proprio il caso di andare! Ci sentiamo più tardi per sapere a che punto siamo con i preparativi! D’accordo?”
Tutti: “Ok! A dopo!” e s’allontanò ognuno per la sua strada.
S: “Certo! A dopo allora! Su Hinata! Passiamo a casa mia a raccogliere qualche Cd!”
Hi: “Si! Ah! Naruto perché tu e Sasuke intanto non vi fate un giro? Così parlate un po’!^^”
N: “ Va bene! Cercate di non metterci troppo però!”
Hi: “Si, tranquillo!”
N: “Ah, Hinata?”
Hi: “Si?”
N: “Come si?” disse avvicinandosi “Neanche mi saluti?” e le prese le mani dolcemente.
Hi: “Naruto…” e si diedero un dolce bacio.
N: “Ti aspetto…”
Hi: “Si ^\\\\\^ “
S: “Andiamo Hinata?”
Hi: “Eccomi arrivo!”
N: “Hehe…”
Ss: “Ma che mi combini? Eh Naruto?”
N: “ Invidioso vero?”
Ss: “In realtà sto ancora cercando di capacitarmi di come una brava ragazza come Hinata possa stare con una testa quadra come te…”
N: “Invidia di un sentimento…piuttosto…che mi dici di te? Eh Sasuke?”
Ss: “Non so di che parli…”
N: “Oh certo…lo immagino…no dai! Sul serio! Come sono andati gli allenamenti ad esempio? Sei sempre la mezza tacca di prima?”
Ss: “Da quel che posso ricordare sei sempre stato tu la mezza tacca…”
N: “Hehe…diciamo che lo eravamo un po’ tutti e due una volta…”
Ss: “Oh già…spiriti ribelli… Sakura dice che siamo rimasti i due soliti testoni…”
N: “Non ha tutti i torti…” e sorrise.
Ss: “No, non direi…”
N: “A proposito di Sakura…e allora? Come vanno le cose?”
Ss: “Ma che impiccione!”
N: “Sono il tuo migliore amico! E’ evidente che lo sia! Coraggio spara!”
Ss: “Heh…beh! Che vuoi che ti dica! Diciamo che non c’è stato il tempo materiale per passare del tempo insieme…quindi non è successo nulla di eclatante…. Spero di riuscire a recuperare il tempo perso, anche se mi rendo conto che è tanto”.
N: “Sakura ha saputo aspettare fino ad ora…figurati se non avrà voglia di recuperare il tempo perso!”
Ss: “Detta così fa un po’ paura…dipingi Sakura come una schizofrenica!”
N: “Hai forse dimenticato le sue minacce di morte? Qualche anno fa sai…comunque posso assicurarti che ha continuato imperterrita!” rabbrividì al solo pensiero.
Sasuke ridacchiò.
Ss: “Ho già affrontato la morte…credo che una volta in più o una in meno…mi farà poca differenza!”
I due risero.
N: “E’ bello sentirti ridere Sasuke…ed è bello sapere che sei tornato!”
Ss: “Non fare il sentimentale però! Sennò prendo e vado via!”
N: “Che coosa? E poi Sakura chi la sente???”
Ss: “Io no di certo!”
N: “Guarda che quella è capace di seguirti in capo al mondo! E credimi che non lo farebbe per riempirti di baci!”
Ss: “Ok! Ok! Tu però non fare più certe sparate!”
N: “Ohhh! Sasuke abbracciamoci dai! Come dei vecchi amici!”
Ss: “Narutoooooooo!”

Intanto Sakura ed Hinata…
************************************************************
CONTINUA

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Capitolo 10
*** 10-SONO I TUOI OCCHI A PARLARE PER TE ***


11- LET’S HAVE A LITTLE BREAK

10 - SONO I TUOI OCCHI A PARLARE PER TE

Mentre Naruto e Sasuke erano intenti a ridere, battibeccare e a far riaffiorare i ricordi sulla loro infanzia, le due ragazze, Sakura ed Hinata, erano ormai giunte a casa Haruno, con l'intento di trovare qualche cd musicale adatto all'occasione.

S: "Sììì! Finalmente l'ho trovato!"

Sakura uscì trionfante dalla sua stanza, reggendo fra le mani uno scatolone impolverato.
Raggiunta l'amica nel salotto dell'abitazione, si sedette sul divano, poggiando sul piano dinnanzi a loro, con un tonfo, la scatola.

H: "Esattamente...cos'è che avresti trovato?" chiese incuriosita la ragazza.
S: "Hehe...ora vedrai cara la mia Hinata!"

Sakura alzò lentamente il coperchio, evitando di spargere polvere e permettendo così ad Hinata di sbirciare all'interno di quel buffo contenitore a fiori marchiato da scritte del tipo 'Sasuke ti amo' o altre esplicanti la bellezza di alcuni cantanti... realizzate senz'ombra di dubbio dalla rosa.
Un numero indicibile di cd di musica apparve sotto lo sguardo sognante di Hinata.

H: "Caspita Sakura! Sono tantissimi! Ma come...?"
S: "Anni e anni di fatica! Devi sapere che mentre i ragazzi trascorrevano le loro giornate a scambiarsi figurine, io passavo le mie alla ricerca di canzoni sempre nuove e all'ultimo grido! Ino ed io eravamo rivali anche in questo. Tuttavia la mia passione per la musica è sempre stata superiore alla sua! Senza contare i gusti orrendi che l'hanno sempre contraddistinta...Comunque! Siamo qui per un altro motivo! Allora...che suggerisci?"
H:"In verità non ne ho la più pallida idea. A differenza tua, io sono stata rigorosamente istruita al solo fine di apprendere ed affinare le tecniche ninja. Quindi io non so cosa siano lo svago e il divertimento. Tanto meno mi era permesso di tenere in casa dei cd di musica. Perciò, poco conosco di questa, di film o altro. Sono desolata."

Sakura stava ascoltando quanto le veniva raccontato e per poco non le venne un colpo!

S: "Ma come? Dici sul serio? Insomma...ero a conoscenza della severità del clan Hyuga...ma non pensavo tuo padre arrivasse a tanto. Beh...sai che facciamo Hinata-chan? Ci penso io ad istruirti nel campo della musica! Lascia fare a me! ^^"
H: "Grazie Sakura-chan! ^^"
S: "Cambiando discorso...come vanno le cose con quel mattacchione di Naruto?"

Hinata avvampò! Mentre Sakura se la rideva sotto i baffi.

H: "N-Non farmi queste domande così all'improvviso!"
S: "Eddai Hinata! Pensavo avessi superato da tempo questa fase!"
H: "Ogni tanto riemerge... -///- Comunque, va molto bene!!!" esclamò sorridendo radiosa.
S: "In realtà volevo chiederti se ti andava di raccontarmi come vi siete dichirati! Naruto non è mai stato molto preciso...mi devo preoccupare??"
H: "M-Ma no! Assolutamente! Ad ogni modo ti spiego come é andata..."

************************************************************
FLASHBACK

Era ormai passato quasi un anno dal ritorno di Naruto a Konoha.
Molte cose erano successe, molti fatti avevano segnato quei pochi mesi trascorsi, molta sofferenza ancora.
Tuttavia, anche in un periodo nero è possibile provare qualche attimo di felicità.
Ma Hinata ancora non lo sapeva.

Il giorno in cui Naruto fece ritorno, riuscì a pronunciare a malapena due sillabe. Poi, colta da un forte attacco di panico, svenne. Di nuovo.
Fino a quel momento non aveva fatto altro che osservare il proprio amore da lontano, con occhi sognanti e con la speranza che un giorno, anche un ragazzino come Naruto si sarebbe trasformato in un uomo, aprendo finalmente gli occhi e scorgendo lei tra i suoi sogni.

Già sogni.

Hinata scosse la testa, come per scacciare un pensiero che difficilmente voleva staccarsi dalla sua mente.

Naruto l'avrebbe sempre considerata come la dolce, generosa e sensibile Hinata. Così era sempre stato e così avrebbe continuato ad essere.
La piccola, debole, indifesa Hinata.

Scosse una seconda volta la testa: possibile che non riusciva a pensare ad altro?

Uscendo dalle strade di Konoha, era giunta infine nel cuore del bosco lì vicino, nel luogo dove lei e la sua squadra erano soliti allenarsi.
Il vento soffiava dolcemente, lasciando la sua scia tra le foglie, insieme ai raggi del sole che filtravano timidi tra di esse.
Hinata si sedette ai piedi di un'albero, chiudendo gli occhi, cullata dal suono della natura.
Tutto era così magico e soave...

-STUMP!-

?: "AHIA!!!"

Hinata balzò in piedi, scossa da quel rumore. Poi osservò di fronte a lei.
Naruto s'era rialzato in seguito alla brutta caduta, massaggiandosi la parte dolorante.
Hinata non resistette più.

H: "Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!"
N: "Vorrei proprio sapere che cosa ci trovi di divertente!" disse con sguardo truce.
H: "Mi dispiace Naruto-kun! Ma sei così buffo!
Ah! Ah! Ah!"
N: "Oh beh...Ah!
Ah! Ah! Hai proprio ragione!"

Hinata si riprese, guardandolo negli occhi.

H: "Tutto bene? Nulla di rotto?"
N: "Si...credo di si. E' un miracolo!"

Hinata sorrise.

H: "Naruto-kun...posso sapere cosa ci facevi sopra l'albero?"
N: "Semplice. Ti ho seguita."

Hinata arrossì. Il suo cuore prese a batterle velocemente.

H: "C-Come se-seguita? P-Perchè?"
N: " Ti ho vista al villaggio mentre passeggiavi con lo sguardo perso nel vuoto. Io ti ho chiamata ben cinque volte, ma tu proprio non mi hai degnato di uno sguardo. Così mi sono...preoccupato...e ti ho...seguito...fin qui. Poi sono caduto dall'albero." mentre parlava, il viso del ragazzo era diventato purpureo dall'imbarazzo.

H: - Si era...preoccupato per me...?- "S-Sei stato davvero gentile Naruto-kun..."
N: "Oh Hinata! Dovresti saperlo ormai! Io per te sono solo Naruto! Ok?" disse sorridendo gaio.
H: "V-Va bene...Naruto!" e sorrise felice.
N: "Comunque...se ti ho seguita...è stato anche perchè avevo bisogno di parlarti..."
H: "Oh...certo...dimmi pure..." -Mi vorrà parlare di Sakura...fa niente Hinata. Devi starlo a sentire...-
N: "Vedi...con te ho sempre potuto parlare liberamente dei miei problemi con Sakura..."
H: -Ecco...lo sapevo...-
N: "Questa volta...avevo bisogno di un altro consiglio. Hinata...mi sono accorto di non essere più innamorato di Sakura."
H: -COSA?- "Ma...ne sei sicuro?"
N: "Si. Ho capito che in realtà sono innamorato di un'altra ragazza."

Hinata perse un battito.

H: -Ma come? Un'altra...ragazza? Voglio piangere!- "E-E...p-potrei sapere...di...chi...si tratta?"
N: "Ecco...lei è..."
H: -Lei...è? Su dillo. Strazia ancora il mio cuore. Tanto ormai...non cambierebbe nulla.-
N: "...è una persona fantastica. Dolce, sensibile, graziosa, delicata...si, forse un po' impacciata alle volte, ma mi attrae tutto di lei!"

Hinata era confusa: chi era questa ragazza? Con lei non avrebbe mai potuto competere. Naruto era totalmente perso per lei. Come avrebbe fatto ora?
Ma...un momento...e se fosse stata lei? Dopotutto nella descrizione si ritrovava...noooo! Non può essere!

N:" Hinata? Tutto bene?"
H: "Eh? Ah...si! Sìsì. Tutto bene...e quindi...tu cosa vorresti fare? Confessarle il tuo amore?"
N: "Che? No! Sono troppo imbarazzato! Per questo vorrei che..."
H: "Che?"
N: "Che tu uscissi con me!"
H: "Come? Ma scusa! Come sarebbe?"
N: "Pensavo che magari, uscendo con te...sarei stato in grado di affrontare meglio la situazione poi...riuscirei ad acquisire coraggio. Comunque non sentirti obbligata! Io ti capirei se non volessi!"

Hinata ci pensò su. Doveva tentare il tutto per tutto. Stando affianco Naruto avrebbe avuto l'occasione di rivelargli i suoi sentimenti e chissà...forse il miracolo sarebbe avvenuto!

H: "D'accordo Naruto. Accetto d'aiutarti."
N: "Davvero Hinata??? Sììì! Ti adoro!" e nella foga la prese in braccio, stringendola a sé.
H: "N-N-Na-Naruto!"
N: "Si? Oh! S-Scusa!" disse posandola a terra, completamente rosso in volto.

Dopo un minuto di silenzio, Naruto parlò.

N: "Bene allora. Ti va se cominciamo già da domani?"
H: "V-Va bene. Dove vuoi andare?"
N: "Tu presentati qui alle 08.00. 'Dove' è un segreto! Ora devo andare. A domani Hinata!" e la salutò con un bacio sulla guancia per poi correre via.
Hinata sentì il sangue ribollirgli per l'emozione.

Naruto le aveva appena dato un bacio sulla guancia.
E cosa più importante: domani aveva un appuntamento con lui!!!
Si, era consapevole del fatto che comunque era tutta un illusione. Ma non poteva fare a meno di pensare che in un certo qual modo si stava realizzando quello che aveva sempre sognato! Tanto valeva approfittarne!

Hinata tornò verso casa per preparare l'occorrente per l'uscita del giorno dopo. Soprattutto i vestiti che avrebbe indossato!
La giornata volse così al termine.



S: " STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOP!" **********************FINE FLASHBACK**********************

Hinata venne richiamata all'attenzione da Sakura.

S: "Frena, frena, frena. Quindi Naruto ti chiese di uscire con lui per prepararsi psicologicamente per un'altra ragazza??? La cosa ha dell'incredibile...se non fosse che credo già d'intuire come poi le cose si sono evolute...eh Hinata? ^^"

La mora sorrise, annuendo.

H: "Già. Allora ero talmente insicura, che non potevo certo immaginare che la ragazza a cui si riferiva Naruto ero io! ^///^"
S: "Su! Poi cos'accadde?"
H: "Beh...dunque..."

************************************************************
FLASHBACK

Ore 06.00.

Hinata osservava la propria immagine riflessa sullo specchio.
L'appuntamento era fissato per le 08.00, ma emozionata com'era Hinata non era quasi riuscita a chiudere occhio.
Così si era tirata su dal letto e aveva cominciato a prepararsi.

Aveva optato per un vestito lilla molto semplice, ma che esaltava quanto basta le sue forme. Per una volta desiderava essere elegante!

Si guardò ancora una volta allo specchio: qualcosa non la convinceva.
Decise così di legare i capelli lunghi e setosi, in un'alta coda.
Ora era perfetta!

Giunse l'ora dell'appuntamento ed Hinata s'avviò al punto d'incontro. Lui ancora non c'era.
Lei rise. Probabilmente s'era svegliato tardi. Dormiglione com'era.
Sfiorò con le dita la corteccia dell'albero a cui si era poggiata e volse lo sguardo al cielo. Era una stupenda giornata di sole. L'ideale per una gita.
Hinata guardò l'orologio:

le 08.15.

Naruto ancora non arrivava.

H: -Forse ha rinunciato...mi sono illusa davvero...-

N: "Hinataaaaaaa!"

Hinata sorrise. No. Non era un illusione!

H: "Naruto! B-Buongiorno!"
N: "...'giorno! Anf! Anf! Scusa...anf! Scusa per il ritardo!"
H: "Va bene! Non preoccuparti! L'importante è che tu sia arrivato.^^"
N: "No! Non va bene! Dopo che ti invito ad uscire dovrei perlomeno essere puntuale! Vabbé...ormai la figuraccia l'ho fatta..."
H: "Ah! Ah! Ah! Sei troppo forte Naruto!"
N: "Hmm...."
H: "C-Che c'è? Perché mi fissi così?"
N: "Nulla...stavo solo pensando...che oggi non sembri la solita Hinata. Oggi così elegante...sei ancora più carina del solito!
^///^"
H: "C-C-C-Co-Come?
Grazie mille Naruto!" disse completamente rossa in viso.
N: "Niente...è la verità ^^. Allora? Andiamo?"
H: "Certo! Dove mi porti?"
N: "A proposito di questo...tieni!" disse porgendole una benda.
H: "Cosa dovrei farci con questa scusa?"
N: "Bendarti gli occhi! Il posto è una sorpresa! Lo vedrai appena arrivati lì!"
H: "Ma Naruto...come farò a seguirti se non ci vedo?"
N: "Ti porto sulle mie spalle no?"
H: "Ma ti affaticherai!"
N: "Non è assolutamente un problema! Scommetto che sei leggerissima! Su andiamo ora, che si fa tardi!"

Detto ciò, Naruto prese delicatamente la ragazza sulle proprie spalle e si mise in cammino.

Passarono tre ore prima che Naruto dichiarasse l'arrivo, ma ad Hinata sembrava d'aver trascorso un secolo in paradiso!

N: "Bene. Dammi le mani e lasciati guidare!"
H: "Ahi!!! Naruto! Potresti anche avvisarmi dicendomi che ci sono dei rami più bassi!"
N: "Perdono! Non l'avevo visto nemmeno io! Eccoci...ok! Ferma eh?" le lasciò andare la mani.
H: "Naruto! Dove sei andato? Wah!"
N: "Qui Hinata...con te."

Hinata arrossì. Naruto si era posizionato dietro di lei, per toglierle la benda. Ma Hinata poteva cogliere distintamente il respiro di Lui che le solleticava i capelli ed era una sensazione indescrivibile.

N: "Ora te la tolgo. Sei pronta?" le sussurrò lui all'orecchio, facendola rabbrividire.
H: "Penso di si. Ma per cosa?"
N: "Per questo" e lasciò sfilare la benda dagli occhi della ragazza, che non appena osservò il paesaggio di fronte a lei si meravigliò.

Un lago imponente e dalle acque limpide si stagliava di fronte a lei, costeggiato tutt'intorno dal bosco, nel quale, ad abeti e betulle, s'alternavano meravigliosi alberi di ciliegio dai fiori rosei e bianchi. Sullo sfondo le montagne, sulle cui cime si poteva scorgere ancora un po' di nevischio, chiudevano in bellezza il panorama. Ovunque si sentiva il cinguettare degli uccelli trasportato dal vento, e un profumo di bosco riempiva l'area circostante. Hinata era testimone del paradiso!

Naruto s'avvicinò alla ragazza, che ancora non aveva proferito parola, e si lasciò inebriare dal profumo dei capelli di lei.
Poi parlò.

N: "Allora, dimmi...ti piace qui?"
H: "Naruto...è...è...è meraviglioso! Ma come hai fatto a trovare un posto così?"
N: "Ehi! Ho i miei mezzi io! Hehe! Sono felice che ti piaccia...almeno non rimpiangerai di essere venuta con me!^^"

Hinata si voltò di scatto verso di lui...

H: "Non lo avrei rimpianto a prescindere da dove mi avresti portata! Non lo avrei mai fatto! Credimi Narut...oh..."

...ritrovandosi senza volere vicino al suo viso.

I due ragazzi restarono fermi nelle loro posizioni, senza dire nulla. Gli occhi parlavano per loro.

H: -Perderei ore ed ore ad ammirare il cielo nei suoi occhi...oh Naruto! Ti amo così tanto...e non riesco a dirtelo!-

Naruto la fissò incantato senz'accorgersi di aver sfiorato con le dita il viso di lei, che arrossì al gesto.

Improvvisamente entrambi sembrarono svegliarsi da uno stato catatonico e s'allontanarono l'uno dall'altra.

N: " Bene...allora...mangiamo? Ho una fame! ^\\^"
H: "Ma sono le 11.20. Non è un po' presto? ^\\^"
N: "Beh sai com'è! Correre per tre ore stimola l'appetito!"
H: "Va bene allora!"

Stesero un telo all'ombra di un ciliegio per poi cominciare ad apparecchiare per il pranzo.

N: "Wow! Hinata quante cose buone hai preparato!"
H: "Spero solo che ti piacciano!"
N: "Sono sicuro che sei un ottima cuoca!"
H: "Comunque...ho portato anche del ramen!"
N: "Hi-Hinata! Sei unica!" disse con occhi sognanti.
H: "Hehe!"

I due così pranzarono, mentre il tempo passava tra le risate, gli scherzi, e i complimenti di Naruto alla cuoca, che immancabilmente finiva per arrossire e sussurrare un "grazie".

Giunsero le 15.00 e Naruto era intento a fare un pisolino steso sull'erba, mentre Hinata si era avvicinata al lago, e toltasi le scarpe aveva immerso i piedi nell'acqua. Si voltò per un attimo in direzione di Naruto: dormiva beatamente.
La ragazza sorrise, e tornò ad osservare il paesaggio.
Ma all'improvviso...

H: "WAA!!!"

-SPLASH!-

H: "Wah!
M-Ma cosa...? Naruto!!!"
N: "Ahahahah! Scusa Hinata! M'è venuto troppo spontaneo! Com'è l'acqua? Fredda? Hihihi!"
H: "Perché non la provi di persona!" e lo prese per le caviglie, facendolo barcollare in avanti.
N: "Oh mamma! Aiuto!"

-SPLASH!-

H: "Ahahahah! Così impari!"
N: "Ah si? E' così? Vieni qua tu!"
H: "Naruto!!! Mettimi giùùùù!
Wa!" -SPLASH!-
N: "Ahahahahah!"

H: "Insomma...la giornata passò così: in acqua a farci scherzi!" ************************FINE FLASHBACK ************************

S: "Wow!
Non credevo Naruto capace di simili romanticherie! Che carino!!!"
H: "Si davvero! Quel giorno è stato davvero dolce!"
S: "Quindi poi cos'è successo? Avete continuato ad uscire per un po' fingendo di aiutare Naruto con la pseudo-ragazza?"
H: "Beh...l'idea di Naruto era quella ma...quel giorno non so come...sono stata pervaso da un'ondata di coraggio...e così..."

************************************************************************************************************************
FLASHBACK

Era il tramonto ormai. Il sole lasciava filtrare tra le montagne gli ultimi raggi di fuoco della giornata.
Naruto e Hinata avevano, con rammarico, smesso di giocare nel lago, per sedersi sull'erba, lasciandosi asciugare dal vento.
Erano piuttosto vicini l'uno all'altro. Con il sole che andava scomparendo l'aria s'era fatta più fresca. Così Naruto era stato così dolce da offrire la propria spalla ad Hinata.
Quest'ultima era in preda al panico più totale, a causa di una difficile decisione che avrebbe preso di lì a poco.

H: -Ok. Devo dirglielo! Devo confessare a Naruto i miei sentimenti! Insomma...sono troppe le coincidenze! Forse sarò egoista però...se fossi la ragazza a cui lui si riferisce? Devo tentare! Forza Hinata!-

Prese così un bel respiro.

H: "N-Naruto?"
N: "Hai visto che splendido tramonto Hinata?"
H: "S-Si...è stupendo."
N: "Sai...sono felice...che tu sia qui con me ad ammirarlo."
H: "....Naruto!"
N: "Si? Dimmi Hinata."
H: "Ecco...forse potrò sembrarti un po' egoista...tuttavia...c'è un pensiero che mi tormenta dal momento in cui mi hai confessato di esserti innamorato di un'altra..."

Naruto sembrò agitarsi.

N: "Dimmi...pure..."
H: "Naruto...sono...i-io...insomma! Sono forse io quella ragazza di cui ti sei innamorato?"

Naruto sbiancò. E ora?

N: "Hinata..."

Lei lo fissò con le lacrime agli occhi e la speranza in cuore che tutto il coraggio che da anni era sopito in lei, e che finalmente era riuscito a tirare fuori, fosse servito a qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
Naruto osservò i suoi occhi e riuscì a calmarsi, ristorato da quegli specchi vitrei, così tremendamente sublimi.
Le accarezzò una guancia, fissandola intensamente. Poi sussurrando le parlò.

N: "Non posso nascondere nulla a questi occhi, non è vero?" sorrise.

Hinata li spalancò in reazione alla rivelazione che le era appena stata fatta.

N: "Neanche tra un milione di anni...sarei riuscito a trovare le giuste parole per farti capire ciò che ho provato in questi ultimi mesi e...in questo momento. L'idea della pseudo-ragazza era un po' sciocca vero?" ridacchiò lui.

H: "Forse le sue caratteristiche lasciavano troppo intravedere che ero io...ma...io ti capisco." sorrise lei di rimando.
N: "Si. Tu mi capisci. Mi hai sempre capito più di chiunque altro. Ed io ero...così cieco da non essermi mai accorto che...il tesoro più grande era lì...nascosto..hehe..dietro un muro o un albero intento ad incrociare il mio sguardo" disse fra le risa.

Hinata rideva. Rideva, e piangeva allo stesso tempo.

N: "Sono stato cieco è vero. Ma...quando ho capito...e tu eri così lontana...io morivo. Avevo bisogno di vederti, di vedere i tuoi occhi, il tuo viso, di sentire la tua voce, di stringerti. Sentivo davvero il bisogno di stare con te!"
H: "Oh Naruto...io...non sai da quanto...non sai da quanto tempo volevo dirti che..."

N: "Ti amo!"
H: "Ti amo!"

N: "Oh..."
H: "Oh..."

N: "Anche tu!"
H: "Anche tu!"

H: "Mpf....ahahahahah!"
N: "Oh...ahahahahahah!"
H: "Non riesco a crederci!^^"
N: "Si vede che tu ed io siamo in sintonia! Come direbbe tuo cugino Neji: era destino!"
H: "Ahahahah! E' vero!"
N: "...Come sei bella quando sorridi!"
H: "...Maddai..." disse abbassando lo sguardo imbarazzata.

Naruto si avvicinò al suo viso, sfiorandole il naso col suo, sorridendo dolcemente. Poi la guardò negli occhi.

N: "Hinata...ti prego...dimmi che posso baciarti! Perché non mi trattengo più!"
H: "Chi dice...che devi trattenerti?"

Naruto sorrise.

Sfiorò le labbra della mora con le sue, inebriato dal profumo di lavanda che emanava, una prima volta, con dolcezza. Si allontanò un poco, ma fu Hinata a riappropriarsi delle Sue labbra, che ora le appartenevano. Naruto in principio la lasciò fare, mentre lui le carezzava i capelli lisci; poi però, non resistette più, e la stese sul prato baciandola con più passione, carezzandole la schiena. Hinata gli carezzava i capelli e si lasciava cullare dalle coccole del ragazzo.
Continuarono a baciarsi una, due, tre volte. O di più? Chi può dirlo?
Se c'è una cosa di cui i due erano certi è che arrivarono a casa piuttosto tardi quella sera.
Stanchi, ma felici.
Ma soprattutto, felici!

************************FINE FLASHBACK************************************

H: "Ecco...andò così!
Sakura??? Ma....piangi?"
S: "E' troppo commovente! Insomma...quella testa quadra è stata così...oddio! Devo abbracciarlo perché...per una volta ha fatto la cosa giusta! Oh Hina! Lasciati abbracciare anche tu!"
H: "Sakura! Ti ringrazio!"
S: "Ok...ora però basta sennò allaghiamo il salotto! In più quei due ci aspettano! Andiamo?"
H: "Si!"

Mentre camminavano per strada Hinata pensava.

H: -Si...Naruto è stato fantastico e lo è ancora! Io alla fine, sono riuscita a realizzare il mio sogno! Ora...chissà che anche Sakura riesca a realizzare il suo! Chissà...cosa combineranno quei due d'ora in poi? ^^ -

Disse così, sorridendo, e sovrapponendo nella sua mente due immagini: Sakura e Sasuke.

Ne vedremo delle belle!

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CONTINUA

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Capitolo 11
*** 11-LET'S HAVE A LITTLE BREAK! ***


11- LET’S HAVE A LITTLE BREAK

11- LET’S HAVE A LITTLE BREAK!



Un leggero tonfo spezzò il silenzio di quel luogo.
Lievi increspature d’acqua deformarono la piatta superficie del fiume lì vicino. Ancora una volta.

-pluck!-

“Vuoi piantarla Naruto? E’ la trentacinquesima volta che disturbi la quiete del fiume lanciando quei sassi!”, disse un esasperato Sasuke con l’aria di chi sta per scoppiare da un momento all’altro.
“Uffa! Non capisco!”, esclamò Naruto, mentre camminava ansioso da una parte all’altra.
“Hm?”, mugugnò il moro.
“Non riesco proprio a capire!”
“Allora vedi di non sforzarti troppo, o ti si fonderà il cervello. Sempre ammesso che tu ne possegga uno”, sentenziò Sasuke.
“Ah-ah-ah. Spiritoso! Davvero spiritoso! Baka…”, grugnì il biondo.
“Allora? Posso sapere cosa ti tormenta? Cos’è che non riesci a capire?”, disse paziente.
“Non riesco a capire perché Hinata e Sakura ci mettono così tanto per prendere qualche CD! Dove li ha nascosti quella benedetta ragazza? Sotto le assi di legno del pavimento?”, continuò lui imperterrito.
Sasuke alzò gli occhi al cielo, trattenendosi dal rispondere in maniera acida all’amico.
Naruto, nel frattempo, parve quietarsi. Borbottando qualcosa d’incomprensibile, si stese sull’erba fresca a contemplare le nuvole, sprofondando nel silenzio più totale. A Sasuke non parve vero. Naruto silenzioso? Sarebbe stato il caso di segnare la data, pensò ridacchiando, così da ricordarsi che, ogni tanto, i miracoli accadono.
Decise, comunque, di imitare il compagno. Così si stese al suo fianco.
Una leggera brezza scompigliò i capelli dei due giovani, che chiusero gli occhi per gustarsi meglio quella piacevole sensazione. Questo breve momento di pace fu, per il moro, estremamente delizioso.
“Ehi, Sasuke”. Appunto. Davvero breve come momento.
“Che vuoi baka?”, sospirò il moro.
“Teme. Senti… Secondo te, Shikamaru e Choji, come riescono a trovare divertente un passatempo come “guardare le nuvole”?”, domandò il ragazzo, incapace di trarne divertimento. Sasuke respirò a fondo, prima di rispondere.
“Più che divertente, lo trovo rilassante. Comunque sia, io non so risponderti. Perché non lo domandi direttamente a loro più tardi?”, disse con ovvietà.
“Giusto, hai ragione. Più tardi lo farò”. Calò nuovamente il silenzio.
Sasuke, anche se non poteva negare di trovarsi bene steso lì, baciato dai raggi del sole, non poté fare a meno di domandarsi dove fossero finite le ragazze. L’attesa stava davvero cominciando a renderlo nervoso.
“Ehi, Naruto”.
“Hmm?”
“Sai dirmi che ore sono?”
Il biondo ghignò. “Ma dai. Il grande Sasuke Uchiha è forse preoccupato per la sua bella?”.
“Vedi di non tirare troppo la corda o per te finisce male” disse pacatamente.
“Ok. Ok.”.
“Posso sapere che ore sono o no?”, s’alterò lui.
“Ma cosa vuoi che ne sappia scusa? Non ho mai avuto un orologio in vita mia!” sbuffò l’altro.
“Ecco perché sei sempre in ritardo coi tempi…” disse sorridendo beffardo.
“Si, certo. Ma da quel che posso notare anche tu non ne sei munito, o sbaglio?”.
Sasuke rimase in silenzio. In effetti era vero, inutile negarlo. Tuttavia continuare quell’assurda conversazione gli parve ancora più inutile. Ma Naruto non era della stessa opinione.
“Beh, cos’è? Hai perso la lingua forse? O ti rode perché sai di avere torto una volta tanto?”, sghignazzò Naruto, ormai consapevole di aver fatto centro. Se avesse continuato, pensò Sasuke, avrebbe accantonato i suoi sani principi e l’avrebbe spedito a far compagnia ai sassolini che precedentemente, quello zuccone, aveva lanciato nel fiume.
Ora non sapeva quale fosse il santo protettore di quell’euforico ragazzino - perché nonostante l’età, era rimasto tale -, tuttavia l’arrivo di due figure conosciute bastò a distoglierlo dai suoi pensieri malsani, facendogli riprendere coscienza di sé (per la felicità dell’ignaro Naruto).
Naruto, non appena scorse le due ragazze all’orizzonte, saltò in piedi urlando il loro nome e agitando simultaneamente il braccio. Sasuke, rassegnato, sospirò, nascondendo un lieve sorriso.
“Finalmente!” esclamò Naruto non appena le due giovani si furono avvicinate.
“Come sarebbe a dire “Finalmente!”“ ripeté Sakura digrignando i denti.
“Sarebbe a dire che ci avete impiegato un eternità! Posso sapere che avete combinato?”
“Tsk. E io che volevo abbracciarti! Mi spiace, ti sei giocato tutta la stima che provavo nei tuoi confronti” proferì lei in tutta risposta. Naruto la fissò sbigottito, mentre cercava di immaginare a cosa si riferisse la rosa. Ma senza successo, ovviamente.
“Dai Sakura! Abbi pazienza…” emise in un soffio Hinata. Naruto l’osservò con occhi sognanti.
“Anche se delle volte è lento a capire non possiamo fargliene una colpa”, disse con la stessa tranquillità di prima. Sasuke, al vedere la faccia del compagno dopo l’ultima frase di Hinata, dovette mordersi il labbro per evitare di scoppiare a ridergli in faccia. Se l’avesse fatto sarebbe morto. Beh, non esageriamo, pensò poi Sasuke, che come al solito non perse il vizio di apparirgli superiore.
Sakura, intanto, osservava la scena col sorriso sulle labbra. Quello che stava osservando coi suoi occhi color smeraldo, era tutto ciò che aveva sempre sognato e per cui si sarebbe sempre battuta: la serenità dei suoi compagni, la sua famiglia - senza nulla togliere a Ino e tutti gli altri, certo. Anche loro erano fondamentali all’interno della sua vita! - .
Sasuke gettò una rapida occhiata alla compagna, sorprendendola con quello stesso sorriso con cui era riuscita ad affascinarlo, e non poté fare a meno di sorridere a sua volta. Intuì quali pensieri occupassero, in quel momento, la mente della giovane donna. Come darle torto, pensò tra sé e sé, spostando i suoi occhi nero pece sull’altra coppia di ragazzi, che con le loro risa riempivano quel luogo di allegria. In quell’istante, un desiderio ardente fulminò la mente e il cuore di Sasuke: un giorno anche lui, come Naruto con Hinata, sarebbe riuscito a far sorridere la sua Sakura. Quella era una promessa fatta a sé stesso.
All’improvviso Naruto richiamò tutti all’attenzione.
“Allora, ragazzi! Li facciamo oppure no i preparativi di questa festa? Altrimenti corriamo il rischio che questo qui cambia idea e non se ne fa più niente!”, disse col suo solito sorriso a trentadue denti, indicando il povero malcapitato.
“Spiritoso”, rispose lui imbronciato. Sakura e Hinata scoppiarono a ridere, sotto lo sguardo torvo di Sasuke.
“Su. Andiamo”, disse il moro, ignorando le continue risatine degli amici. Sakura, Hinata e Naruto, lo seguirono a ruota, con i pensieri rivolti all’imminente festa. Hinata e Naruto, che si era gentilmente offerto di portare una parte dei CD di Sakura al posto della mora, procedevano più velocemente degli altri due e si trovavano a qualche passo di distanza.
“Sicuro di volerlo portare tu? A me non pesava affatto”, disse dolcemente Hinata.
“Non esiste! Una ragazza non deve fare sforzi!”, rispose sorridendo.
“Sforzi? Vediamo di non esagerare adesso! Non sono fatta mica di ricotta!”, esclamò lei, indignata.
“S-Scusa! Non volevo offenderti!”. Da quando ha tutta questa grinta? Si chiese Naruto, ancora stupito dalla tenacia della ragazza. Passare così tanto tempo con Sakura non le fa bene, ipotizzò ancora una volta il biondo.
“Beh… Fa niente.”, sorrise lei, come al suo solito. Naruto si tranquillizzò e le cinse le spalle col braccio libero, contraccambiando il sorriso.
Sasuke e Sakura, invece, erano rimasti poco più indietro. Anche Sasuke si era offerto come portaborse, permettendo così a lei di prenderlo sottobraccio. Sasuke restò impassibile – come aveva sempre fatto – continuando a camminare col suo passo tranquillo e disinvolto. Sakura, dal canto suo, era parecchio emozionata. Ancora non riusciva a credere che Sasuke, il suo Sasuke, era finalmente tornato da lei.
Il ragazzo si accorse dell’insolito silenzio di lei, così spostò il suo sguardo, quanto bastava per scorgerle il viso. Era arrossita. Sasuke sorrise sotto i baffi - non visto dalla rosa – e ripensò alla notte dell’anno prima, all’ultima occasione che ebbero per vedersi. Le era mancata immensamente. Dio se le era mancata. Ma ora non l’avrebbe lasciata più andare. Nemmeno Orochimaru glielo avrebbe impedito: ora che aveva riscoperto il significato della parola “vivere”, non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinargli la vita ancora una volta. Non più, perché ora aveva delle persone da proteggere, anche a costo di morire lui stesso.
“Qualcosa non va Sasuke?”, disse la ragazza al suo fianco, distogliendolo dai suoi pensieri.
“Nulla Sakura. Va tutto bene”, le rispose con gentilezza, sorridendole. Anche lei sorrise di gioia e lui s’intenerì al cospetto di quello sguardo, tanto da non poter fare a meno di allargare di più il proprio.
“Decisamente bene!”, esclamò lui, felice.
“Forza bradipi che non siete altro! Spicciatevi o saremo costretti a venirvi a prendere!”, urlò Naruto ridendo come un matto, imitato da Hinata. I due interpellati lo fissarono con fare truce ed i nervi a fior di pelle.
“Che hai detto testa quadra???”, dissero simultaneamente la rosa e il moro, cominciando poi a rincorrere il povero Naruto. Hinata, invece, se la rideva ancora di gusto.
Con quest’umore, quindi, s’avviarono verso villa Uchiha, dove si sarebbero ritrovati col resto della “ciurma”. Dovevano sbrigarsi. Bisognava ancora preparare una lunga lista di cose, e ormai mancava davvero poco alla festa!

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CONTINUA

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Capitolo 12
*** 12-RITORNO ALL'INFANZIA ***


Dopo tanto tempo, rieccomi qui

Dopo tanto tempo, rieccomi qui! Più provata che mai dall’ultimo anno di liceo. Molti sapranno cosa si prova…

Immagino anche, cambiando discorso, che leggendo questo capitolo non capirete più nulla, visto che il resto sarà stato messo nel dimenticatoio! Indi, chiedo perdono per il mostruoso ritardo. Spero possiate capire. E spero anche, che comunque apprezzerete questo capitolo. Porgo i miei distinti saluti, carissime/i! Spero di ritrovare i commenti di qualche sostenitrice o sostenitore! Un bacio dall’autrice^^

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12- RITORNO ALL’INFANZIA

 

 

    Mentre i quattro si occupavano dell’aspetto musicale della festa, intanto, a villa Uchiha, il resto della compagnia era in fermento: tutti si davano da fare per la realizzazione della festa.

 Ovviamente l’obiettivo era di creare un party in “grande stile”, come continuava a ripetere Ino… Cosa che, secondo molti, non avrebbe fatto impazzire il melanconico Uchiha.

   «Sasuke - festa in grande stile… No. Decisamente non c’è feeling…», aveva commentato Neji, anche lui poco entusiasta di tutta quella concentrazione di euforia.

   «Uffa! Non essere sempre così noioso! Divertiti un po’!», gli aveva risposto Ten Ten, scocciata. «Siamo qui per rilassarci! Non stare sempre sulle difensive! E sorridi! Guarda… si fa così!». Dopo quell’esclamazione, Ten Ten si era avvicinata al ragazzo e, facendo presa agli angoli della bocca di lui con le dita, glieli aveva sollevati fin sulle guance, creando un sorriso estremamente forzato. (Vi prego… immaginatevelo! XD)

Ovviamente, chiunque passava di lì ed osservava la scena, non poteva che ridere. Rock Lee ne era un esempio…

   «Susu! Basta fannulloni! C’è ancora tanto lavoro da fare!», esclamò un’agguerrita Ino.

   «Ino, sinceramente… Io non credo che tutto questo sia necessario… Insomma, già è un miracolo essere riusciti a persuadere Sasuke col discorso della festa… Non serve che organizzi un festone di Capodanno! E poi è una seccatura!», disse atono Shikamaru.

   «Gha. Shekamaro ha ragone…», disse con molta fatica Neji, ancora preda delle torture di Ten Ten - che intanto diceva: «Sorridiii… Sorridiii» -.

   «Basta lamentele voi due! E tu, Shika. Piantala! Sei uno scansafatiche!», disse Ino.

   «No, Ino… Mi sto solo massacrando i…»

   «DOVE METTO QUESTI FIORI????», urlò Temari, interrompendo la frase poco fine del ragazzo.

   «Waaa! Temari cara! Tu sì che mi dai soddisfazione! Altro che quel ciuffo d’ananas…», disse Ino, con uno sguardo provocatorio dipinto sulla faccia.

   «Comunque, anche se so di ripetermi, secondo me tutto questo non è assolutamente necessario. M’immagino la faccia di Sasuke quando vedrà che bella festicciola gli hai preparato… quello torna da Orochimaru urlando per la disperazione. Te lo dico io.», sentenziò pacato il moro.

   «Tu sai di essere un gran guastafeste, sì? Choji… ti prego. Ora occupatene tu di quest’individuo…», disse Ino, stanca di quell’inutile conversazione.

   «Agli ordini mia signora!», esclamò il bel ragazzo.

   «Mia signora?», ripeterono all’unisono Neji e Shikamaru.

   «Certamente! Ricordate che voi uomini dovreste solo che baciare la terra dove camminiamo noi donne! Il mio Choji sì che ne capisce! Vero amore mio? ^//^», disse una gioiosa Ino.

   «Vero, vero! Sì, sì! ^_^», asserì con un sorriso Choji.

   «Povero amico mio. Distrutto da una donna…», sospirò Shika.

   «Si vede che era debole. Non mi sembrava però…», aggiunse Neji.

   «Eh-ehm!!!!». Temari e Ten Ten squadravano i due con aria decisamente poco rassicurante.

   «Ehh… vieni Neji! Andiamo a sistemare il palco per il karaoke! ^_^’», disse Shika.

   «Subito!!!»

   «Dove credete di scappare voi due!!! Venite qui!!!», esclamarono le due ragazze, cominciando una caccia all’uomo.

 

   Nel frattempo il quartetto aveva fatto ritorno al villaggio…

   «Uff! Meno male! Ci siamo quasi…Non ne potevo più!», esclamò Naruto.

   «Ma che vai farfugliando tu? Non mi dirai che sei stanco dopo aver fatto una passeggiata, vero?», lo ammonì Sakura, scuotendo la testa in segno di dissenso.

   «No Sakura-chan… il punto è che sto morendo di faaameeee! Non potremmo fermarci in un ristorantino lungo la strada e prenderci una ciotola di ramen? Veloce da consumare e sostanziosa!», disse convinto il biondo.

   « Senti testa quadra… gli slogan pubblicitari tieniteli per te!», rispose Sasuke, col suo solito tono pacato.

   «Baka! Sempre il solito guastafeste!», ingiuriò l’altro.

   «Sasuke ha ragione, Naruto. Tu stesso hai detto che manca poco ormai. Resisti!», disse Hinata.

   «Ma…Hinatuccia mia… sigh! Grrr! Sasuke l’hai contagiata!!!»

   «Che??? Adesso sarebbe colpa mia???»

   «Oh insomma! Finitela tutti e due! Muoviamoci o gli altri ci daranno per dispersi… Vieni Hinata», sbottò Sakura.

   «Sì, certo. Arrivo»

   Camminarono per le strade di Konoha, con Naruto e Sasuke che litigavano mentre le due poverette cercavano di ignorarli chiacchierando fra loro. Tuttavia, proprio Sasuke non si sentiva tranquillo. Gli sguardi del popolo di Konoha erano tutti puntati su di lui: chi lo osservava sbigottito, chi spaventato, chi con aria insicura.

Sasuke affiancò Sakura, parlandole a bassa voce e senza che la sua espressione lasciasse trapelare alcuna emozione.

   «E pensare che proprio voi volevate organizzare una festa con tutto il villaggio… Figuriamoci! Li vedi i loro sguardi Sakura? Sono del tutto sfiduciati o addirittura intimoriti… Quel baka di Naruto la fa sempre facile…», disse serio.

   Sakura restò per alcuni secondi in silenzio. Poi, tranquillamente, prese Sasuke sotto braccio e gli rispose.

   «Lo sapevamo tutti, Sasuke. Tu, sapevi a cosa andavi incontro tornando qui. Sapevi che avresti fatto i conti con il pensiero della gente. E, anche se non sembra, pure Naruto ne è cosciente. Ho dovuto chiedergli io di restare impassibile alle loro occhiate, proprio perché so che lui, impulsivo com’è, sarebbe capace di affrontare uno per uno gli abitanti del villaggio. Anzi, mi sorprende che tu non l’abbia intuito, Sasuke….», disse lei con un sorriso.

   «Mmm…». Sasuke stette in silenzio.

   «Comunque sia non devi preoccuparti… Col tempo le persone torneranno a guardarti per quello che sei»

   «Uhm… ovvero come il figlio superstite, tenebroso e maledetto del clan Uchiha?», disse con un filo d’ironia.

Sakura gli strinse il braccio e sorrise.

   «No, Sasuke. Vedranno che splendido uomo sei diventato in questi anni. Una persona matura, con dei valori. Un uomo che finalmente, dopo tanta ingiusta sofferenza, ha imparato cos’è l’amore; che dopo averlo capito, è tornato indietro per difenderlo. Quando arriverà il momento, la gente in te vedrà solo questo Sasuke…», detto ciò, Sakura avanzò con Hinata, lasciando dietro di sé un Sasuke colpito.

   *No, Sasuke. Vedranno che splendido uomo sei diventato in questi anni. Una persona matura, con dei valori. Un uomo che finalmente, dopo tanta ingiusta sofferenza, ha imparato cos’è l’amore; che dopo averlo capito, è tornato indietro per difenderlo. Quando arriverà il momento, la gente in te vedrà solo questo Sasuke…*

   *Quando arriverà il momento, la gente in te vedrà solo questo Sasuke…*

Sasuke continuò a soppesare le parole di Sakura. L’immagine di lei, così sicura, così dolce, così donna… tutto di lei gli sconvolgeva la mente.

   «Mff…». Sasuke sorrise.

   «Sakura…», «Grazie…», disse lui, mentre seguiva con lo sguardo la figura di lei muoversi tra la folla.

Ancora una volta, pensò, era riuscita a sorprenderlo.

   «Hehe… ringraziarla sta diventando un’abitudine…», concluse lui, rincamminandosi.

   «Beh? Ora parli pure da solo? Mah…», disse Naruto, scuotendo la testa.

   «Taci testa quadra!»

   «Come ti permetti? Tu osi parlare così al futuro Hokage!!!», sghignazzò il biondo.

   «La sola cosa che diventerai… sarà il capo delle Teste Quadre…», rispose il moro in tutta tranquillità.

   «Ooh… va bene! Tu però sarai un mio subordinato! Hehe»

   «Io un tuo cosa? Vieni qui e combatti! Re delle Teste Quadre!»

   «Ci puoi giurare!!! Hihi!». Com’era prevedibile, i due cominciarono  a fronteggiarsi con aria di sfida.

   «Ti prego Hina… dimmi che non si sono rimessi a bisticciare…», sbuffò Sakura, ormai affranta.

   «Eh… devo deluderti amica mia…»

   «Ok! Ora basta!», e, agguerritissima, si avviò a passo spedito in direzione dei due ragazzi, che nel frattempo continuavano a dirsene e darsene di santa ragione. Appena fu di fronte a loro, li prese per le orecchie, separandoli.

   «Ahi! Oh oh… Mamma Sakura si è arrabbiata…», disse Naruto a testa bassa.

   «Tu dici?», rispose Sakura con sguardo omicida.

   «Sakura mollami!», si lamentò Sasuke.

   «Sicuramente, vedranno che uomo maturo sei diventato, Sasuke! La gente sgranerà gli occhi per lo stupore…»

   «Ok, hai ragione. Scusaci…  Però lasciaci andare ora…è imbarazzante…», sbuffò Sasuke.

   «Eeh no, caro mio. Adesso, per punizione, vi porto a casa trascinandovi per le orecchie! Come si fa con gli uomini maturi! Muoversi!», esclamò lei con fermezza. Detto ciò, cominciò a tirare i due poveretti per le orecchie lungo le strade di Konoha, tra le risa della gente.

   «Ma non è giusto Sakura! Ha cominciato lui! Perché punisci me?», si lamentò Naruto.

   «Spione!», ringhiò Sasuke.

   «Aah! Vuoi la guerra?», incalzò l’altro.

   «Sai che sono sempre pronto per…AHI!!». Sakura aveva stretto la presa sulle orecchie dei due.

   «Bambini… vedete di finirla! O appena arrivati a casa vi sculaccio! Tsk! Che gente…», sentenziò la ragazza, mentre Hinata se la rideva sotto i baffi.

   Fu così che, poco dopo, giunsero a villa Uchiha: con Naruto e Sasuke rossi di vergogna e le orecchie doloranti.

Prima di entrare, Naruto s’avvicinò a Sasuke.

   «Ora hai imparato questa lezione: MAI far alterare Sakura!»

   «Se questa la chiami alterazione… Comunque… recepito il messaggio», concluse poi lui.

   «Vi muovete?», disse fredda Sakura.

   «SI!», esclamò Naruto, impaurito.

   «Seh…», disse di malavoglia Sasuke.

   «Mmm… certo che c’è silenzio qui fuori. Pensavo di sentire le urla di Ino…», disse pensierosa Hinata.

   «Ghihihi! Ti sentisse Ino-pig! Comunque hai ragione. C’è troppa calma…», le rispose Sakura.

   Apparentemente, in effetti, tutto era tranquillo. Apparentemente…

Infatti, il tempo di mettere piede dentro il cortile, che Neji e Shikamaru cozzarono violentemente contro i quattro, urlando come matti.

   «Aaah… per la miseria che botta! Mi pareva troppo calmo…», disse Sakura, massaggiandosi il sedere.

   «Come volevasi dimostrare…», aggiunse Hinata.

   «Pensate di alzarvi voi due?!», esclamarono Sasuke e Naruto, costretti a terra dal peso dei due.

   «Scusate…», e si alzarono.

   «Si può sapere che succede Neji?», chiese Hinata.

   «Già… sembra che stiate scappando da un fantasma», s’inserì Naruto, abbracciando per la vita Hinata.

   «Io non scappo da niente! Non sono un codardo!», rispose Neji, piuttosto seccato.

   «Ehh… orgoglio maschile…», sbuffò Sakura. Poi fissò Sasuke. «Guarda che con me non attacca...», gli disse poi.

Sasuke levò un sopracciglio. «Mhmh…», si limitò a dire poi.

   «Ok. Shikamaru…?», riprovò Hinata.

   «Quelle due… pazze! Ci stanno inseguendo da prima con l’intenzione di ucciderci!»

   «Ma chi? Temari e Ten Ten?», chiese Naruto.

   «Già…», asserì l’altro.

   «Che avete combinato?», domandò Sakura, strabuzzando gli occhi.

   «Niente!», risposero entrambi.

   «Ovviamente…», dissero le due ragazze.

   «Oh beh… poi vi spiegheremo. Intanto lasciateci fuggire!», lì pregò Shikamaru.

   «No! Sono un uomo! Non fuggirò davanti alla mia donna! Le farò vedere chi comanda!», sentenziò Neji, serio.

   «Ah si? Però fino a qui hai corso volentieri…», disse Shikamaru, con un sorrisino.

   «Mpf…ffff! Ahahahahah! Che coniglio! Ahahahah! Cose da matti! Uhuhuh!». Naruto era scoppiato.

   «Naruto…», lo chiamò Hinata, spostandosi al suo fianco e dandogli un pizzicotto sul fondoschiena.

   «Ahi! Hinata ma che…?»

   «Fossi in te non lo prenderei molto in giro. Ricordi prima?», gli disse Hinata sottovoce.

   «Ehmn…». Stette in silenzio. Intanto Neji difendeva le sue ragioni.

   «Beh… era solo per… elaborare un discorso da farle!», disse.

   «Oh prego, fa pure. Lei è qui. Io guardo però…», rispose Shikamaru, nascondendosi dietro Sakura.

   «Certo che lo farò!», e si voltò in direzione del “nemico”.

   «Ah-haaa! Eccovi qui voi due!». Era Ten Ten.

   «Che vigliacco! Nasconderti dietro Sakura! Shikamaru sei… sei… non ci sono parole!», esclamò Temari.

   «Prego, Neji. Dopo di te», disse Shikamaru in direzione del compagno.

   «Certo. Ten Ten…!»

   «Siii?», disse lei, tirando fuori dei kunai.

   «Bene… Non c’è possibilità di dialogo, quindi… scappiamo!!!», e detto ciò, scappò ancora una volta.

   «Alla faccia dell’ “uomo sono io”… Bah! Scusate! Ci vediamo dopo!», e anche Shikamaru fuggì, seguendo l’amico.

   «Tornate qui voi due!!!», urlarono le altre due compagne, seguendoli a ruota.

   Tutto tornò tranquillo.

Sakura, Sasuke, Naruto ed Hinata, si guardarono fra loro. Poi scossero la testa, ed entrarono in casa.

Subito vennero accolti dalle grida euforiche di Ino, che impartiva ordini ad ognuno. Hinata, che aveva già immaginato la scena, non poté trattenere una risata.

Sasuke, appena entrato in casa, invece, aveva sgranato gli occhi.

   «Che diavolo sta succedendo qui?!? Non ho chiesto di riarredarmi la casa!», esclamò.

   In effetti, se prima tutti consideravano villa Uchiha un luogo maledetto, a causa degli omicidi che si consumarono fra quelle mura, ora, con l’arrivo di Ino, nessuno avrebbe mai creduto ad una storia simile: solo l’ingresso, pareva una serra; i fiori erano ovunque. E se non erano ovunque, essi venivano intervallati da una miriade di festoni altrettanto colorati. Le ragnatele, che avevano segnato il tempo della casa, erano sparite, ed il pavimento era stato tirato a lucido. Eppure, ogni tanto si potevano sentire le ingiurie di Kiba nei confronti di Choji che, da quel che si poteva capire, aveva rovesciato della salsa a terra, rendendo vani i suoi sforzi.

   «Che vuoi farci… è Ino», disse semplicemente Naruto. Sasuke boccheggiò in cerca d’aria.

All’improvviso, poi, venne richiamato all’attenzione dalla stessa Ino, che passando da una stanza all’altra, si era accorta della loro presenza.

   «Oh! Siete qui! Era ora! C’è ancora tanto da sbrigare! Possibile che non si possa fare mai affidamento su di te, fronte spaziosa?», disse Ino.

   «Ahh! Che bello ricevere il benvenuto, vero ragazzi?», disse Sakura con un sorriso forzato. Naruto ed Hinata annuirono con lo stesso sorriso.

   «Scusa Ino…»

   «Che c’è Sasuke?», chiese gioiosa la bionda.

   «Posso sapere che combinate? Che bisogno c’era di mettere tutti questi fiori? Per non parlare degli striscioni…e… dei palloncini?!», disse lui sgranando gli occhi.

   «Sasuke! Non pensavo compissi pure gli anni, oggi! Quanti ne fai? Quattro? Ahahahah!», esclamò Naruto.

   «Non tirare la corda, Naruutoo…», gli sussurrò Hinata.

   «Tranquilla Hinata. Non rispondo nemmeno a quel cretino», rispose lui. Intanto Ino continuava.

   «Un momento?! Cosa vorresti insinuare, testa quadra?! Che tutti gli sforzi fatti da me fino ad ora sono serviti solo per sentirmi dire che la festa che ho preparato sembra fatta su misura per un moccioso?!?», sbraitò Ino.

   «Veramente gli sforzi li abbiamo fatti noi. La sola ginnastica che hai fatto tu è quella per la bocca!», esclamò Kiba.

   «Tu zitto e torna a lavare per terra!!!», disse scaraventandolo di nuovo in cucina.

   «Non voglio aggiungere altro…», si lamentò Kiba, dalla cucina.

I quattro osservarono la scena in silenzio.

   «In quanto a te… Hai qualche altra osservazione, Naruto?». Il ragazzo impallidì, e dissentì.

   «Bene! Dicevi, Sasuke?», continuò poi.

Sasuke cercò aiuto nello sguardo di Sakura, che alzò le spalle, scuotendo la testa.

   «Già… si parla di Ino…», disse fra sé e sé.

   «Hai detto qualcosa?», chiese l’altra.

   «Sì… grazie per aver rimesso a nuovo la casa», disse sorridendo impercettibilmente.

   Ino s’illuminò. «Figurati! Non c’è di che! Forza Sakura! Andiamo a mettere su un po’ di musica. Sarà più divertente! E poi, con quel bel mega-stereo dalle mega-casse, sarà fantastico!», e s’incamminò verso il salotto.

Prima di seguire Ino, Sakura s’avvicinò a Sasuke.

   «Complimenti. Credo che Neji e Shikamaru sarebbero fieri di te, uomo! Hihi!»

   «Non mi andava di fare polemica… E poi, si sono tutti impegnati per fare questa festa. Non mi va di deluderli», disse sbuffando.

   Sakura sorrise dolcemente, per poi schioccargli un bacio sulla guancia.

   «Lo so. Per questo ti adoro! Su! Andiamo a mettere questa musica!», disse seguendo Ino.

Sasuke la fissò, sorridendo. Poi si voltò verso Hinata.

   «Hinata. Per il bene tuo… non diventare mai come quelle pazze! E intendo TUTTE quelle! Almeno tu, resta normale»

   «Ahahah! Non c’è pericolo. E comunque, sappiamo entrambi che quella pazza, ti piace da impazzire!», disse dolcemente la bella mora. Sasuke sorrise, annuendo.

   «Allora, baka di un Sasuke! Andiamo a sentire cosa mettono su quelle due matte?», disse Naruto, circondando le spalle del moro con un braccio.

   «Sì, andiamo…» e s’incamminarono. Ad un tratto, però, Sasuke si fermò.

   «Ehi, Sas’ke? Che succede? Qualcosa non va?», chiese Naruto, che nel frattempo aveva preso Hinata per mano.

   «Ehm… No. Solo un dubbio»

   «Sarebbe?», lo incitò Hinata.

   «Il fatto è… che io non ricordavo di avere un mega-stereo dalle mega-casse…»

   I tre si guardarono.

   «Oh cavolo…», dissero insieme.

   «Correte!», esclamò Sasuke, lanciandosi in direzione del salotto.

 

CONTINUA

Ehh… il nostro povero Sasuke è alle prese con una bella gatta da pelare. Che gli avrà combinato Ino questa volta? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Aspetto un vostro commentino! ^^ Un bacione 

  

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 - PFUAH! DONNE! ***


CiO’ CHE RESTA Di TE

CiO’ CHE RESTA Di TE

 

CAPiTOLO 13:

PFUAH! DONNE!

 

      Non appena misero piede in quello che un tempo doveva essere un salotto, le mascelle dei tre ragazzi raggiunsero il suolo in pochi secondi. Fra un arcobaleno di striscioni e di palloncini spiccava un mastodontico stereo a grandi casse (con tanto di lucette neon incorporate! ndIno).

      A quella vista, Sasuke non poté che sgranare gli occhi fino all’inverosimile, mentre, come si fa con un motore di ricerca, inseriva mentalmente la parola “stereo” nel suo cervello per impostarlo poi sul “search”, alla ricerca del “come” e del “quando mai” lui avesse avuto un bestione simile.

      «Di chi accidenti è quell’ordigno?!», esclamò Sasuke, in preda agli spasmi.

Ino si voltò in sua direzione, trionfante.

      «Potente eh? Hehe! Ho dovuto faticare parecchio…prima di “persuadere” Kiba a scomporlo, trasportarlo e ricomporlo qui! Ho sudato sette camicie! Uff!», recitò la bionda, prima di re-impartire ordini al povero Kiba - che aveva risposto: «Veramente, quello che ha sudato sono io!»-.

      «Si vede…», sussurrò Naruto ad Hinata, la quale, in risposta, rise.

      «Povero Kiba», disse poi la mora.

Intanto, Sasuke osservava indignato l’”ordigno”. Sakura lo affiancò.

      «Beh, guarda il lato positivo. Se lasci adesso che si sbizzarrisca, poi ti lascerà in pace per un bel po’…», gli disse piano.

      «Sei davvero sicura di quello che dici?», le rispose guardandola esasperato.

La rosa parve pensarci.

      «Hmm… No. In effetti, no», dichiarò poi.

      «Ehi! Fronte spaziosa! Porta qui quei Cd! Vediamo di rallegrare gli animi!», proruppe Ino.

      «Sì, Ino-pig! Ma tu guarda…», borbottò prima di raggiungere l’amica.

Sasuke, nel frattempo, si era accasciato sul divano, improvvisamente stanco.

Poco dopo lo imitarono Naruto ed Hinata, sempre mano nella mano.

      «Troppe emozioni tutte insieme, uh?», chiese Naruto al compagno.

      «Tu dici?», ironizzò il moro, prima di lasciarsi andare sui cuscini bianchi.

      «E…anf…purtroppo…anf anf…non hai ancora…anf…visto nulla!»

      «Hm?». I tre si guardarono alle spalle.

      «BWAAAH!!!!», urlarono poi cadendo dal divano con un tonfo.

      Una parvenza di Shikamaru era spuntata improvvisamente alle loro spalle. Parvenza, perché reso irriconoscibile dalla coperta di fango, rami e foglie che partiva dalla testa fino ad arrivare ai piedi.

      «Ma che diavolo... Cos’è questo? Un nuovo hobby? Ahahah!», ironizzò Naruto alla vista di tale scempio. Pure Sasuke, non riuscì a trattenere una sottile risata.

Shikamaru lo fulminò con lo sguardo.

      « Ridete! Ridete! Quando capiterà a voi, allora vedremo chi riderà per ultimo!»

      «Per quanto riguarda me credo sia impossibile. Hinata è un angelo caduto dal cielo per rendermi felice! Vero?», disse il ragazzo con sorriso ingenuo.

Hinata arrossì vistosamente, ma sorrise. Intanto Naruto continuò:

      «Per quanto riguarda Sas’ke… Se fa “alterare” Sakura come prima, secondo me viene ridotto anche peggio…»

      «Ehi!», sbottò Sasuke.

      «Hehe! Senti, cambiando discorso… Ma Neji non era con te? Non dirmi che il grande Hyuga è stato catturato da quelle due amazzoni delle vostre ragazze!»

      «Sono qui…»

      «BWAAAAAAAH!», urlarono nuovamente i tre alla vista del fantasma di Neji. E dicendo fantasma, penso non serva aggiungere altro.

      «Ma la volete finire???!!!», sbraitò Sasuke, ansimando.

      «Neji… Ma che ti è successo??», chiese allarmata la cugina.

      «Hinata…ti prego! Non diventare mai come quelle due pazze! Quattro se vogliamo considerare pure Ino e Sakura. Ma Sakura è ancora passabile…», continuò lo Hyuga.

Gli altri si guardarono fra loro.

      «Sbaglio o tuo cugino sta uscendo di testa? Si fa’ i ragionamenti da solo adesso?»

Hinata si strinse nelle spalle, scuotendo la testa. Del resto, nemmeno lei sapeva che dire.

      «Ok. Neji? Compare? Dove sono le due arpie?», chiese Shikamaru, scandendo ogni singola parola affinché l’amico, scioccato, capisse.

      «Saranno qui tra poco…», rispose ansimante.

      «Sentite un po’ voi due… Potreste finalmente raccontarci quale battuta poco ortodossa avete utilizzato nei confronti di quelle due ragazze, per farle arrabbiare in quella maniera?», domandò pacato Sasuke.

I due maratoneti lo fissarono con aria terrorizzata, probabilmente al ricordo dell’inseguimento precedente. Poi, con un filo di voce, Neji rispose.

      «Beh ecco… Non si tratta d’offese o di battutine sceme…»

Naruto ed Hinata s’avvicinarono incuriositi, mentre Sasuke fissava il loro interlocutore con aria di sufficienza.

      «Dunque… Che avete fatto?», lo incitò Hinata.  

      «Pfuah! Donne!», commentò Neji, con una smorfia.

Shikamaru alzò le spalle.     

      «Abbiamo palpato loro il seno per capire che taglia potrebbero portare… Che c’è di male?!», esclamò poi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Hinata divenne color peperone.

      «M-Ma! Come vi è saltato in mente? Neji! Da quando in qua fai cose simili? E il tuo orgoglio di Hyuga?!», rispose poi la ragazza, sconcertata dall’irragionevole e alquanto insolito comportamento del cugino.

Naruto e Sasuke sospirarono, scuotendo le loro testoline in segno di disapprovazione.

      «Siete proprio due deficienti, lasciate che ve lo dica…», sentenziò il moro.

      «Giusto! E poi scusate… Sono le vostre donne no? Insomma… Pure io volevo sapere che taglia di reggiseno portasse Hinata. E mi è bastato chiedere! Mica è necessario palparle il seno per capire che porta una qua…»

        SDENG! –

      «Ahi! Hinata, perché mi hai picchiato?», domandò Naruto, massaggiandosi la testa… Mentre Neji e Shikamaru osservavano la scena impietriti.

      «Osi pure chiederlo?!?!», rispose lei, con i nervi a fior di pelle e rossa per l’imbarazzo.

Sasuke non poté fare a meno che scuotere nuovamente il capo, esasperato.

      «E questo è anche peggio…che baka!», disse infine.

      «Scusate… Per tornare al nostro problema…», esordì con voce sottile Shikamaru.

      «Meritate di essere picchiati a sangue!», rispose Hinata, ancora infuriata.

      «Chi, merita di essere picchiato?». Nel frattempo erano sopraggiunte Sakura ed Ino, che avevano assistito all’ultima battuta di Hinata.

Hinata spiegò così alle due ragazze cos’aveva scatenato l’ira delle due amiche. Ino dapprima impallidì, per poi concentrare una serie di ramanzine sui due “poveretti”, che ascoltavano in silenzio, avvolti dalla vergogna più totale.

Anche Sakura, inizialmente, aveva spalancato gli occhi per lo stupore. In seguito, però, ci aveva riflettuto e, tutto sommato, non le sembrava una cosa così tremenda.

      «Ma che dici, Fronte Spaziosa?!», le aveva chiesto Ino, sconcertata dalla reazione dell’amica.

      «Scusa Ino. Siamo seri. E’ normale che sia da parte dei ragazzi, sia da parte nostra ci sia un certo interesse per queste cose, quando si tratta delle loro compagne o dei nostri. Sicuramente…» e quindi si rivolse ai due «Voi avete sbagliato il modo. Queste cose vanno bene se fatte in un momento d’intimità con la persona a cui volete bene… Di certo non per fare i cretini! Però…» e qui tornò ad Ino «Io non trovo che sia una cosa così scandalosa, dopotutto… Cavolo Ino! Siamo in piena adolescenza! Se non le fai adesso queste cose, allora quando? Quando avrai novant’anni e sarai piena di rughe e con la pelle cadente?… Oh mio dio che schifo!», disse immaginandosi la scena.

Ino annuì, rabbrividendo anche lei.

      «Hai ragione… Brr! Mi vengono i brividi solo a pensare una cosa simile! Waaa! Allora devo affrettarmi! Chojiiii! Amorino devo dirti una cosa! Prima che la mia pelle diventi di gelatina!»

Nel frattempo Neji, Shikamaru e Naruto, guardavano la rosa con ammirazione.

      «Questa sì che è una donna!», asserì Shikamaru. Neji annuì.

      «Non c’è che dire, Sakura-chan. Sei molto maturata! Stai cominciando a fare discorsi da vecchia!», disse Naruto.

      «Ma come ti permetti? Razza di citrullo???»

- SDENG!-

Ed ecco che un altro pugno arrivò.

      «Sempre il solito…», sbuffò Hinata.

   Mentre Naruto ululava dal dolore, Sasuke fissava la rosa, stupito da tale sfoggio di maturità. Era davvero cresciuta. Già prima lo pensava. Ma questo, per lui, era un’ulteriore conferma.

Decise, però, di non dirle niente e un’idea cominciò a farsi spazio nella sua mente. Un sorrisetto malizioso comparve sul suo viso.

No. Di certo non avrebbe dimenticato le sue parole…

     

      Intanto, si erano da poco calmate le acque, quando due furie attraversarono il salotto, ansanti per la precedente corsa…

      «Nejiiiii…»

      «Shikamaruuuuu…»

      «Sono davvero arrabbiate… Poverine!», disse Sakura, con un gocciolone sulla testa. Hinata fissò per un attimo Neji e Shikamaru. Entrambi erano seri.

      — Poco preoccupati, eh? —, pensò fra sé e sé.    

      «Ok! Ora basta!», dichiarò Shikamaru, alzandosi in piedi e fronteggiando Temari con sguardo fermo.

Lei non si lasciò intimidire.

      «Beh? Cosa dovrebbe significare quello sguardo? Il coniglio ha subito un’evoluzione? Ti sei tramutato in un cane della prateria?», proruppe Temari, seccata.

      «Senti, Temari. Io sono un uomo. Il tuo uomo, per la precisione. E non è colpa mia se Madre Natura è stata così generosa con te, da regalarti quelle belle curve. Quindi, in tutta sincerità, sappi che non posso farci niente se mi attrai fisicamente e mi viene la voglia di toccarti! E poi scusa… Se non lo facessi sicuramente penseresti che tu non mi piaci, o no?». E Shikamaru terminò così il suo discorso, senza mai scostare lo sguardo da quello di lei, che ora pareva visibilmente stupita.

      — Se c’è qualcuno lassù che mi sta ascoltando… Vi prego… Fate che abbia funzionato… O sarò carne da macello! —, pensò Shikamaru, cercando di non lasciar trapelare questi timori.

Temari parve pensarci su. Infine sorrise e lo abbracciò.

      «Va bene… Per questa volta sei perdonato… Ma solo per questa volta!», disse la bionda, scandendo bene l’ultima frase. Shikamaru inghiottì saliva, ma annuì.

Nel frattempo, Ten Ten fissava Neji tenendo un sopracciglio rigorosamente sollevato, lasciando che la stizza lo colpisse come una freccia al petto.

Lui, allora, decise di seguire l’esempio di Shikamaru.

Era un uomo diamine! E per di più uno Hyuga! Non poteva certo fare queste figure davanti ai suoi compagni e a sua cugina!

Le si avvicinò, con passo fiero, dritto sulle spalle, il petto in fuori ed il mento sollevato. Ten Ten lo fissò.

      «Vedi di respirare ogni tanto, mentre cerchi di gonfiare il petto come un galletto, o rischi di soffocare»

Neji, in seguito alla “freddura” della compagna, si soffocò con la sua stessa aria, e tossì ripetutamente.

      «Ooh! Per favore, Ten Ten! Mi sembra che tu ora ne stia facendo un caso di stato! Che cosa c’è di così sbagliato in quello che ho fatto?»

      «Non ci sarebbe nulla di sbagliato se tu: a) lo avessi fatto in una certa situazione; b) se dietro non ci fosse stato quel motivo cretino! Chiara la faccenda?», esplose lei, guardandolo fisso negli occhi.

     

Neji si voltò in direzione di Sakura, che contraccambiò con uno sguardo che sembrava voler dire: «Io te l’avevo detto!»

Quindi intrecciò nuovamente i suoi occhi con quelli severi di Ten Ten. Poi, chiuse gli occhi e sospirò.

      «Scusami. Non farò più certe cretinate…in pubblico. Mi perdoni?», disse con una lieve punta d’imbarazzo.

La mora lo fissò e le parve seriamente dispiaciuto.

All’improvviso, accesa la lampadina, soppesò parola per parola ciò che aveva appena detto il suo Neji.

      — Neji Hyuga che si scusa??? Che non farà più cose simili…in pubblico??? Quindi vorrebbe farle in privato!!! —, pensò emozionata fra sé e sé, mentre del fumo le usciva dalle orecchie.

      «Oh cribbio!!!», esclamò tutto ad un tratto la ragazza, rossa come un pomodoro.

Neji la fissò interrogativo, preoccupato per la risposta. «Allora? Sono perdonato?»

Ten Ten si ricompose. «Sì. Sì, sei perdonato!», e detto questo, lo abbracciò.

      «Tutto è bene, ciò che finisce bene!», disse Naruto, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

Gli altri annuirono, sorridendo.

 

      Dopo quell’imbarazzante episodio, tutto tornò alla “normalità”, ed anche casa Uchiha era finalmente pronta ad ospitare una festa.

      «Bene! Qui è tutto pronto! Dunque, ora sono le sette. Direi di trovarci qui sulle otto, che ne dite?», sentenziò Ino.

      «A me sembra ottimo. Così ora andiamo a casa, ci prepariamo e… oh no!!! Dimenticavamo la cena! Non abbiamo preparato niente!», disse allarmata Ten Ten.

      «Hai ragione! Accipicchia… Come facciamo adesso? Sì può anche preparare qualcosa, ma si farebbe tardi!», aggiunse Temari.

      «Inoltre i negozi sono chiusi ora. Quindi non possiamo neppure comprare qualcosa…», continuò Hinata.

L’atmosfera calò improvvisamente, mentre tutti si sforzavano di trovare una soluzione.

      E all’improvviso, una voce si elevò sopra le altre; una bottiglia di sake oscurò le loro testoline; una chioma bionda e fluente comparve nel salotto di casa Uchiha; e due occhi d’ambra s’aprirono determinati.

      «I soliti ragazzini. Se non ci fossi io, sareste perduti anche solo per organizzare una festa!»

Dieci paia di occhietti si voltarono in direzione della voce.

      «N-Nonna Tsunade! Che ci fai qui?», chiese Naruto allibito.

      «Non è evidente? Salvo una festa! Ahahahah! Forza ragazzi! Portate dentro la roba!», esclamò l’Hokage a delle persone dietro di lei.

Tutti sgranarono gli occhi.

      «Rock Lee! Shino! Si può sapere dove siete stati tutto questo tempo?!», schizzò Ino, con uno sguardo furente.

Il moro ghignò divertito.

      «Mi sembra evidente. Shino ed io abbiamo recuperato la materia prima! Oltre che qualche ospite in più!», rispose indicando altre persone dietro di lui.

Oltre Tsunade, Rock Lee e Shino, alle loro spalle sorridevano Kakashi, Jiraya, Gai, Asuma, Kurenai, Iruka, Kankuro, Gaara e, a sorpresa di tutti, anche Sai.

A Naruto brillarono gli occhi, sorridendo come non mai.

      «Grandioso! Ci siete tutti! Sai! Sei tornato anche tu!», esclamò infine, entusiasta, abbracciando l’amico.

Sakura lo raggiunse. «Sai! Ma non eri partito per una missione?», gli chiese.

Sai sorrise. «Sì, ma l’ho portata a termine. Così, passavo da queste parti e… Insomma! Non potevo perdermi questa festa!», disse allegro. Quindi rivolse lo sguardo ai due ninja.

      «Alla fine ci siete riusciti, eh?»

Sakura e Naruto annuirono, commossi. Quindi, Sai si sporse in direzione di Sasuke, sorridendogli.

      «Bentornato, Sasuke. Li hai fatti penare parecchio, eh? Hehe!»

Sasuke lo fissò. In realtà non si conoscevano bene… Ma era evidente che Naruto doveva averlo tartassato parecchio. Quindi sorrise.

      «Grazie. Sì, è vero. Però, quando sono tornato, hanno avuto modo di rifarsi su di me. Ho davvero temuto il peggio»

      «Be’… Te lo sei meritato baka! E poiché l’hai combinata grossa, stasera ci vendichiamo facendoti la festa! In tutti i sensi!»

           «Sì, credo di essermela meritata questa tremenda punizione», disse il moro, sorridendo sghembo.

      «Wow! Guardate quante prelibatezze hanno portato! La festa è salva!!!», gioì Ino, saltando sul posto.

      «Non c’è che dire! Siete arrivati al momento giusto!», aggiunse Ten Ten, abbracciata ad un sorridente Neji.

      «Già… Il nostro tempismo è sempre ottimo, non è vero Hokage?», disse Gaara, rivolto a Tsunade.

      «Ahahahah! Certo che sì! Forza voi! Non dovevate cambiarvi? Correte a casa e tornate qui più in fretta possibile! Noi intanto prepariamo il resto!», sentenziò la donna, con tono fermo e divertito.

      «La ringraziamo maestra Tsunade! Andiamo e torniamo!», rispose Sakura, strizzandole l’occhio verde acqua.

      «Per forza! O rischiamo che al nostro ritorno si sia già fatta fuori tutte le bottiglie di sake insieme a Jiraya!», aggiunse Naruto, sghignazzando. Tsunade lo guardò torva, rispondendogli a tono con un semplice “fila a casa”, e questo bastò per far scappare il biondo da casa Uchiha.

      Così, mentre Tsunade e combriccola preparavano la cena tra un bicchierino e l’altro, il resto del gruppo si diresse verso le rispettive case.

      «Hehehe! Non vedo l’ora di cominciare i festeggiamenti!», dichiarò Naruto.

      «Ohohoh! E grazie alle mie splendide idee sarà tutto perfetto!», aggiunse Ino.

      - E’ tremenda…-, pensò Hinata, fissando la bionda con sguardo rassegnato.

      «Allora, Fronte Spaziosa? Cosa indosserai?!». La domanda proveniva ovviamente da Ino.

      «Non ne ho la più pallida idea. Immagino… La prima cosa decente che troverò!»

      «Tu sei matta! Ho capito! Dovrò pensare anche a questo… Ahimè! Posso io avere un’amica negata per la moda?»

      «Oh andiamo Ino! Non fare la melodrammatica!», la rimproverò Sakura.

      «No, no. Non appena mi sarò preparata, vengo da te e ti do’ una sistemata! E poi…», continuò abbassando la voce. «Se vuoi fare colpo su una certa persona, è il caso di prepararti a dovere!»

Sakura arrossì di colpo fino alla punta dei piedi, mentre l’altra se la rideva sotto i baffi.

      «Ino! Vedi di andarci piano!»

      «Che vuoi Shikamaru?»

      «Se credete che vi aspetteremo fino a domani mattina perché dovete fare le vostre cose da donne… scordatevelo!»

      «Ha ragione! Vi preghiamo ragazze… Una cosa veloce!», aggiunse Kiba.

Le ragazze si guardarono, per poi scoppiare a ridere.

      «Faremo il possibile!», li rassicurò Hinata, con voce gentile.

Naruto sospirò, meno allarmato.

      «Ci rivediamo qui tra un’ora. Capito? Un’ora!», sentenziò Shikamaru.

      «Sì, sì. Ragazze! Idea! Andate a recuperare i vestiti e ci ritroviamo tutte a casa di Sakura!», decise Ino.

Sakura la fissò spaventata.

      -E’ la fine…-, pensò.

Notando l’espressione della ragazza, Sasuke non riuscì a trattenere una risata.

      «Ok. Fate quello che volete. Sasuke, ce l’hai qualcosa da mettere?», chiese Naruto.

      «Ovviamente no», rispose pacato il moro.

      «Mmm. Come facciamo? Io potrei anche prestarti qualcosa, ma non so se i miei vestiti ti possono andare a genio…»

      «Stooop! Lascia. Ci penso io a prestargli qualcosa. Saresti capace di fargli indossare la tua solita tuta arancione…», disse Ino con una smorfia disgustata.

      «Ah, andiamo bene…», sospirò Sasuke.

      «Ma come puoi pensarci tu?? Pensi di conciarlo con uno dei tuoi vestitini svolazzanti? Va bene che Sasuke ha dei lineamenti femminili, ma non esageriamo!», continuò Naruto.

      «Come – sarebbe - a dire – lineamenti femminili?», chiese Sasuke, apparso come un’ombra alle spalle di Naruto - diventato bianco come un cencio -.

      «Ah, ah, ah. Dai, scherzavo!»

Ma era troppo tardi per riparare al danno fatto.

- SDENG! -

      «Ahioooo!», si lamentava Naruto, massaggiandosi la testa.

      «Testa quadra…», borbottò Sasuke.

      «Senti Ino, lascia fare a me. Ho sicuramente io qualcosa da prestare a Sasuke. E anche a Naruto, così non verrà in tuta. Perciò… Andate, prima che arrivi l’alba. A dopo!», la rassicurò Shikamaru.

      «Ehi! Guarda che non ho l’armadio con solo tute arancioni!», intervenì Naruto.

      «Staremo a vedere… Dopo che ti sei vestito passa anche tu da me, e vediamo se cambiarti o no», lo rimbeccò Shikamaru.

      «Ok, noi andiamo! Ci vediamo da Sakura e poi qui. Temari, tu hai lasciato le cose da me, no?», chiese Ten Ten.

La bionda annuì, ed insieme alla mora sparì fra le case di Konoha.

      «Bene. Sakura tu intanto vai a casa e fatti una doccia. Dopodiché non toccarti più! Te lo proibisco!», l’avvertì Ino.

      «Sì, Ino-pig».

E così anche le altre sparirono.

Sakura si voltò in direzione dei ragazzi.

      «Posso nascondermi da voi? Vi prego!»

I ragazzi risero.

      «Capisco la tua sofferenza, Sakura. E ti nasconderei volentieri da me. Ma credo che se ti strappo dalle grinfie di Ino a rimetterci poi sarei io… Inoltre, anche nascondendoti, Ino riuscirebbe a scovarti», rispose Shikamaru con un po’ di allarmismo nella voce.

Sakura non poté che arrendersi di fronte alla logica del ragazzo. In qualsiasi caso, non sarebbe riuscita a scappare. Quindi, ciondolante, si diresse verso casa sua, non dopo aver salutato la banda con debole «A dopo… Se sarò viva».

I ragazzi scossero la testa, e svanirono anche loro.

 

      Nel frattempo, a casa Haruno, Sakura distendeva i propri muscoli sotto il getto d’acqua calda della doccia, mentre ripensava con terrore all’espressione di Ino quando si era dimostrata decisa nell’aiutarla a vestirsi adeguatamente per la serata.

      «So già che me né pentirò…», disse pensierosa.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 - QUELLA MATTA DI INO ***


CiO’ CHE RESTA Di TE

CiO’ CHE RESTA Di TE

 

CAPiTOLO 14:

QUELLA MATTA Di INO

 

      Terminata la doccia, Sakura seguì il “consiglio” dell’amica bionda. Così, si strinse nel morbido asciugamano - lasciando che gli ormai lunghi capelli le ricadessero sulla schiena seminuda, provocandole lievi brividi di freddo - e osservò, distrattamente, i pochi vestiti appesi in maniera ordinata nell’armadio.

      «Credo che qui ci sia ben poco di recuperabile…», sospirò infine.

      «Ahahah! Lascia fare a me!», esclamò la voce di Ino, acquattata sulla finestra aperta della stanza di Sakura.

      «Hai fatto presto!», disse stupita la rosa.

      «Te l’avevo detto! Forza! E’ ora di mettersi al lavoro!», rispose, lasciando che anche le altre ragazze entrassero nella piccola stanza.

      «Wow! Come siete belle!», si congratulò Sakura, squadrandole con ammirazione.

Hinata, indossava un vestito turchese senza spalline che, legato sotto il seno da un nastro sottile del medesimo colore, le arrivava poco sopra il ginocchio con chiusura lievemente a palloncino. Ai piedi portava un paio di sandali bianchi con tacchetto, e al collo una semplice catenina d’argento con brillante azzurro (regalo di Naruto!).

Temari, invece, sfoggiava un abito corto nero con fiocchi rossi: uno legato attorno alla vita, ed uno attaccato all’altezza del petto. Le sue scarpe erano un paio di sandali con tacco a spillo color rosso fuoco.

Ten Ten, aveva optato per un abito monospalla rosa antico, arricciato in vita e morbido alla fine; qualche bracciale nero; un paio di semplici ballerine nere.

Infine, Ino. Portava un abito a fascia viola, anch’esso leggermente arricciato fino ai fianchi, dove vi era legato un nastro. Il vestito terminava con una gonna corta (metà coscia) che Naruto avrebbe appunto definito “svolazzante”.

      «Certo che fa’ un effetto strano…», disse Sakura.

      «Cosa?», chiese Temari, incuriosita.

      «Il fatto di vedervi vestite così eleganti… e con i capelli sciolti! Soprattutto voi, Temari e Ten Ten. Siete davvero bellissime così!», rispose Sakura, mentre le fissava con una punta d’invidia: lei non era bella come loro. E non aveva nemmeno un fisico come il loro.

      «Uffa!», sbuffò in seguito.

      «Sì può sapere cos’hai, Fronte Spaziosa?»

      «C’è che voi avete un fisico stupendo. E, cosa più importante, avete un seno da mostrare! Il mio si dev’essere ristretto a furia di far docce!», brontolò con rammarico.

      «Ma cosa dici, Sakura?», esclamò Temari.

      «Ce ne siamo accorte noi, e non te ne sei accorta tu?», continuò Hinata.

Sakura non le capì.

      «Quello che cercano di dirti è che il tuo petto da “pianura” e passato a “colline”. Mi spiego?», chiarì Ino.

      «Voi dite? A me non sembra proprio!», rispose Sakura.

      «C’è solo un modo per scoprirlo… Toh! Mettiti questo. Consideralo un nostro regalino per voi», le disse Ten Ten, lanciandole un pacchetto.

Sakura lo aprì confusa… Per poi tramutarsi in un pomodoro alla vista di un completino intimo nero molto sexy.

      «E qu-questo? Cos… O\\\O E poi… Voi chi?», balbettò imbarazzatissima.

      «A me sembra molto ovvio. E’ un completino intimo. E comunque, non fare la finta tonta! Che tanto sei un libro aperto per noi! Ghehehe!», sghignazzò Temari.

      «Dopo un’osservazione molto acuta sui tuoi cambiamenti di questo periodo… Siamo giunte alla conclusione che ora sei in grado di portare una terza! Vai! Provalo e rendici orgogliose, donna!», la incoraggiò Ino.

      «Se lo dite voi…».

Detto questo, Sakura si chiuse in bagno, nel silenzio più totale.

Le altre restavano in ascolto.

Poi, all’improvviso…

      «COME HO FATTO A NON ACCORGERMENE?!»

Le ragazze esultarono soddisfatte, abbracciando poi una Sakura ancora incredula.

      «Tesoro! Sei decisamente molto sexy!», osservò Ten Ten, schioccando la lingua.

      «Se quel musone non si scioglie vedendo questo… Lo spedisco sulla Luna!», esclamò Temari.

      «Calma, ragazze. Calma. Prima di tutto, dobbiamo far sì che lui ci arrivi al “secondo strato”. Quindi, è arrivato il momento di trovare un bel vestito alla nostra Sakura! Perciò, un attimo di silenzio, grazie…», disse prima di “tuffarsi” nell’armadio della rosa.

      Dopo un breve silenzio, Ino si voltò in direzione delle compagne.

      «Sakura… Sei peggio di quel che pensassi in fatto di moda! Queste cose potrebbe metterle mia madre!»

      «Scusami tanto…», rispose la rosa, leggermente stizzita.

      «Io non capisco: persino Ten Ten ha nell’armadio un vestito!»

      «Ehi!», ribatté Ten Ten.

      «Uff! Devo rifarti il guardaroba!», concluse la bionda.

      «Ino, non ne abbiamo il tempo. Bisogna trovarle qualcosa adesso», le ricordò Hinata.

      «Mmm… Ci vorrebbe un vestito… dello stesso colore dei tuoi occhi. Hm? Che c’è in questa scatola?», chiese Ino.

Sakura osservò la grossa scatola bianca che la bionda teneva fra le mani.

      «Oh! Lì ho un vestito. Me lo regalò mia madre un anno fa per il mio compleanno. Solo che è troppo elegante per i miei gusti. E poi, mi stava grande»

Ino s’illuminò e, senza nemmeno ottenere il permesso della proprietaria, aprì impaziente la scatola. Il contenuto la meravigliò e irritò al tempo stesso.

      «Scusami Sakura… Io sono qui che mi scervello su cosa farti indossare, e qui hai un tesoro!», e detto ciò estrasse dalla scatola un vestito color verde acqua di raso, senza spalline,  con la gonna a palloncino ed un nastro nero intorno alla vita annodato poi in un lungo fiocco.

Le ragazze sgranarono gli occhi, incredule.

      «Sakura? Sei pazza o cosa?? Questo è perfetto! In più adesso lo riempi per bene!», la rimproverò Ten Ten.

      «Ma non sarà troppo…?!»

Non appena terminò di dire la frase, le occhiate di Ino, Hinata, Ten Ten e Temari le fecero capire che, no, non era troppo.

      Detto fatto. Sakura ora sfoggiava il suo bellissimo vestito.

      «Bene! Ora possiamo andare?», osò chiedere la rosa, ormai stanca dell’attesa.

Ino la fissò stralunata.

      «A parte il fatto che devo ancora sistemarti i capelli… Non dire eresie! Devo farti il trucco!», le rispose.

Sakura, spaventata, annuì lasciandosi cadere sul materasso, mentre Ino le stirava i capelli col pettine ed il phon.

Nel frattempo le altre tre ragazze, iniziarono la fase trucco…

 

      «Uffaaa…», sbuffò Naruto.

      «Fortuna che avevamo detto di trovarci fra un’ora. Sono le otto e un quarto!», si lamentò Kiba, appoggiato al muro.

      «La prossima volta diamo loro appuntamento dopo mezz’ora. Chissà che così arrivino puntuali!», puntualizzò Shikamaru, sempre più seccato.

      «Povera Sakura… Ino la starà torturando», disse Choji, conoscendo le manie della propria compagna.

     «E pensare… Che sta’ facendo tutto questo per Uchiha», aggiunse Neji, lanciando un’occhiata pungente al moro, che aveva ascoltato in silenzio la conversazione, fino a quel momento.

      «Posso sapere di cosa state parlando?», chiese infine.

Naruto gli si affiancò, prendendogli la testa sotto braccio e scompigliandogli i capelli.

      «Ahahah! Non fare il finto tonto, casanova! Come se fossimo tutti stupidi!», sghignazzò Naruto.

      «Ti consiglio di smetterla…», lo ammonì Sasuke.    

      «Be’… Diciamo che tutti i torti non ce li ha. Eddai, Uchiha! E’ da quando sei tornato che tu e l’Haruno vi scambiate strane occhiatine…», convenì Shikamaru.

      «Vi prendete per mano…», aggiunse Choji.

      «Vi trovate di nascosto…», continuò Naruto, con una punta di sarcasmo.

Sasuke lo fulminò con lo sguardo.

      «Dai, seriamente. Cosa pensi di fare?», chiese Neji.

Sasuke, ancora in balia di Naruto, riportò il suo pensiero a quel pomeriggio. Sorrise maliziosamente, senza farsi vedere.

      «Credo di avere mezza idea in proposito…», disse infine, a bassa voce.

      «Che hai detto? Non si è sentito», riprovò Naruto.

      «Ah, niente. Pensavo…»     

I ragazzi lo fissarono senza capire, quando ad un tratto, due figure silenziose piombarono alle spalle di Shikamaru e Neji…

      «BUH!»

      «AAAAAH!», urlarono all’unisono i due ragazzi.

Intanto, Temari, Ten Ten - e chi aveva assistito alla scena - sghignazzavano alla grande.

      «Temari! Accidenti! Vuoi farmi prendere un colpo?!», la sgridò Shikamaru, respirando affannosamente.     

      «Esagerato! Per una cosa del genere, ne fai un dramma!», lo rimproverò la bionda, sospirando.

      «E tu, signorina? Cos’hai da dire a tua discolpa?», fece Neji, rivolto ovviamente a Ten Ten.

      «Che il tuo livello di guardia sta calando paurosamente, signor Hyuga… E che rifarei ciò che ho fatto anche mille volte, pur di vedere la tua faccia spaventata!», rispose, ridendo come una matta.

      «Hehe! Il grande Neji e lo scaltro Shikamaru che si fanno cogliere impreparati… Il mondo sta proprio andando a catafascio!», ironizzò Choji.

      «Taci!», risposero i due, prima di coinvolgere tutti con una risata - persino Sasuke aveva ridacchiato -.

      «Scherzi a parte… Hinata, Sakura ed Ino? Non ditemi che sono ancora prese con i capelli!», esclamò Kiba.

      «No, no. Tranquilli ragazzi… Stanno arrivando a piedi… Con calma», rispose Temari.

      «Oh, sì. Per carità, non vorremmo mai metter loro fretta. Tanto sono solo le otto e mezza!», disse Naruto, scuotendo la testa.

      «Lascia perdere. Sakura non ce la fa più. Sarebbe venuta qui di corsa, ma Ino non le ha dato il permesso…», rispose nuovamente Temari.

      «Come sarebbe a dire?!», chiese Naruto, confuso.

      «Ah! Aspetta, aspetta. Te lo dico io. Questo è parola per parola quello che ha detto la principessina. Eh –hem… Cosa?! Non esiste proprio, cara! Dopo che ti ho sistemato quel disastro di capelli che hai in testa, vorresti rovinarli al vento? Giammai! E se solo ci provi, ti lego al guinzaglio! E poi! Il vestito! Rischi di rovinarlo passando fra i rami! O peggio ancora di sporcarlo contro un muro! Già è un miracolo aver trovato un abito decente nel tuo armadio! E vorresti pure rovinarlo? Eccetera, eccetera, eccetera»

I ragazzi ridevano come matti.

      «Ahahah! Cavolo Ten Ten! Sei fenomenale! Eri identica! Ahahah! Non ce la faccio più! Ahahah!», disse Kiba, tenendosi la pancia per le risate.

      «Ahahahah! E’ vero! Povera Sakura! Scommetto che sta morendo dalla voglia di legarla da qualche parte e scappare!», aggiunse Naruto.

      «Hehe! Aspetta. Ten Ten! Hai dimenticato la parte migliore!», fece Temari.

      «Oh, cavolo! Hai ragione! Ahahah! Lì mi sono sganasciata pure io! Insomma, ad un certo punto Ino guarda Sakura e le dice: io proprio non capisco! Sakura Haruno! Tu sei l’antitesi della femminilità! Perché non impari da me, accidenti!»

Le risate aumentavano.

      «Ah, be’! Proprio un bell’esempio di femminilità! Ahahahah! Nooo, questa dovevo vederla!». Naruto avrebbe voluto godersi la scena.

      «Sul serio! E soprattutto avreste dovuto vedere la faccia di Sakura appena Ino se ne è uscita con questa cosa!», continuò Temari.

      «Dai, racconta… Sono curioso…», la incoraggiò Neji.

      «Ha cominciato a tremare da far paura e a tirare dei pugni al muro man mano che camminavano, per evitare di sfogare la rabbia su Ino! Che intanto, ovviamente, andava avanti a dirgliene di tutti i colori riguardo alla manicure!», gli rispose la bionda.

      «Però, fenomenale è stata la risposta di Sakura, quando le ho chiesto perché non se la prendeva direttamente con lei. Mi ha detto: se mi trattengo è per il povero Choji. Non vorrei fargli fare un colpo vedendo la faccia della sua ragazza completamente devastata. E poi… Mi si rovinerebbe la manicure…», aggiunse la mora.

Sasuke ascoltava perplesso.

      - Nemmeno il mio autocontrollo, mi permetterebbe di restare così calmo con una così… Dovrò complimentarmi con Sakura -, pensò.

      «Sentite, io comincio ad andare avanti, così dico agli altri di stare tranquilli, che non ci siamo persi. Semmai mi raggiungete», disse Sasuke, avviandosi tranquillamente verso casa.

      «Sì, tanto dovrebbero essere qui ormai», rispose Ten Ten.

Intanto, Sasuke c’incamminò.

      Cinque minuti dopo…

      «Ok, però adesso dove sono? E Hinata?», chiese Naruto, un po’ spazientito e preoccupato.

      «Ah. Hinata è rimasta indietro a tenere ferma Sakura, prima che anche la sua pazienza vada persa del tutto…», rispose Temari.

      «Mmm… Mi sembra siano qui…», li avvertì Shikamaru.

      «Sì, è decisamente Ino quella che strepita!», asserì Choji, riconosciuta la voce della ragazza.

      «Continua ancora? Povera Sakura», fece Naruto.

Tutti si zittirono, mettendosi in ascolto.

E, in effetti, da poco lontano si potevano udire due voci… Diciamo una va’…

      «Ti vuoi dare una mossa, Fronte Spaziosa? Per colpa tua siamo in ritardo!»

      «Colpa mia?! Ma se sei stata tu a volermi conciare - più che acconciare - come una bambola? Accidenti a te e alla tua “fase trucco”! E poi, io avevo detto di correre, che facevamo prima. Ma tu nooo!»

      «Certo che “nooo”! Come ho già detto non ti permetterò di rendere vani i miei sforzi! Bah! Ma cosa ne puoi capire tu! Che i tuoi vestiti sono secondi solo a quelli di Naruto!»

      «Ehm… Ino. Guarda che Naruto ti sente...», suggerì Hinata.

      «Tsk! Figurati! Tonto com’è, non avrà capito una parola di quello che ho detto!», disse mentre svoltavano l’angolo.

      «Io non ne sarei così sicura…», borbottò Hinata.

Ino si ritrovò di fronte un seccato Naruto, che la fissava con occhi omicidi.

      «Sì, ti ho sentita…», l’anticipò lui, prima di strappare Hinata dalle sue grinfie ed abbracciarla gelosamente.

      «Scusate il ritardo ragazzi…», disse con aria stanca la rosa.

      «Non c’è problema. Abbiamo saputo delle tue disavventure. Sei una santa, non c’è che dire», intervenì Shikamaru.

      «Già… Ah, che bravo! Alla fine ce l’hai fatta a vestire Naruto!»

      «Strano a dirsi, ma non è merito mio. Quei vestiti sono suoi», le rispose Shikamaru.

      «Visto? Visto?! Persino quella testa quadra sa vestirsi meglio di te!», intervenì Ino, rivolta a Sakura, che in tutta risposta, diede un altro pugno al muro.

      «Comunque è vero. State tutti molto bene stasera…», aggiunse poi.

Naruto indossava un paio di jeans chiari ed una camicia rossa lasciata aperta, in modo da scoprire un corpetto nero che metteva in risalto i muscoli.

Shikamaru, invece, portava una camicia blu scuro, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, ed un paio di jeans scuri.

Choji, al contrario di Shikamaru, aveva optato per dei pantaloni bianchi ed una maglietta grigia, morbida.

Infine, Neji aveva messo in risalto il proprio fisico indossando un paio di pantaloni grigio scuro ed una camicia bianca.

      «Stai davvero bene…», disse timidamente Ten Ten al compagno.

Neji l’abbracciò. «Anche tu. Sei bellissima questa sera», rispose, in imbarazzo, ma felice.

Intanto, anche le altre coppiette si scambiavano dolci effusioni…

      «Temari… Se mi vieni vestita così, non posso che riconfermare quanto ho detto stamattina»

      «Hehe! Grazie Shika», disse baciandolo sulle labbra.

      «Mia principessa, stasera sei più splendida del solito», fece Choji con un inchino.

Ino ridacchiò. «Tu sì che sei un gentiluomo!», rispose abbracciandolo.

      «Fatti un po’ guardare tu?!», esclamò Naruto, facendo fare ad Hinata un giro completo.

Hinata rise imbarazzata.

      «Be’… io dico che stò ancora sognando. Voglio dire: sei troppo bella per essere davvero mia!»

      «Naruto…». Hinata arrossì.

      «Ahm… Dici che se ti bacio, Ino ti fa storie per il lucidalabbra?», disse scherzoso.

      «Io dico… Chi se ne importa!». Si sorrisero e si baciarono.

      «Ah! Naruto! Hai visto com’è bella Sakura?», disse improvvisamente, attirando l’attenzione del biondo su Sakura.

      «Maddai, Hinata. Non esagerare», ribatté Sakura.

      «No, no. Ha ragione. Cavoli, Sakura. Sei splendida!»

      «Beh, dopo che Ino mi ha fatto passare le pene dell’inferno, ci mancherebbe anche altro…», rispose. «Senti, Naruto… Sasuke dov’è? Non lo vedo…», chiese poi.    

       «Ah. E’ a cinque minuti da noi. E’ andato avanti perché voleva avvisare gli altri che stiamo arrivando. Tanto adesso lo raggiungiamo», la informò Naruto.

      «Ecco. Ottima idea, testa quadra! Sakura, perché intanto non lo raggiungi? Noi arriviamo subito», le suggerì Ino, strizzandole l’occhio.

Sakura sorrise.

      «Ok. Ci vediamo dopo!»

      «Ah!», la fermò Ino.

      «Che c’è adesso?»

      «Una cosa importante… Guai a te se corri! Tanto poi lo scopro subito! Intese?»

Sakura si avviò sconvolta, a passo veloce. «Sì, mamma». Poi, non appena voltato l’angolo, cominciò a correre, fino a che non si accorse di una sagoma scura che camminava di fronte a lei. Così, si fermò.

      «Pensavo fossi già arrivato a casa»

Sasuke si bloccà. «Non c’è fretta, in realtà. Sai bene quanto mi abbia entusiasmato l’idea di questa festa…».

Sakura rise, e lui si voltò. E quando si videro, sgranarono gli occhi, emozionati.

Su decisione di Shikamaru, Sasuke indossava un paio di pantaloni neri morbidi, con dei tasconi ad i lati, ed un corpetto nero senza maniche, che metteva in risalto i muscoli delle braccia.

Sakura l’osservò, incantata da quell’affascinante sagoma scura come la notte.

Anche Sasuke la fissava estasiato.

      «Bellissima…», sussurrò senza accorgersene.

Sakura s’accorse dello sguardo fisso di lui, così cercò di attaccare discorso, per uscire dall’imbarazzo.

      «Ahh… Ino è sempre la solita. Ha voluto esagerare…»

      «Hmpf… Già… Ho sentito», disse lui, avvicinandosi. All’improvviso, però, la sua figura sparì.

      «Hah! Sasu..», fece in tempo a dire la rosa, prima di sussultare al suono della voce di lui alle sue spalle.

      «Se adesso ti dicessi che vorrei rapirti e portarti in un qualsiasi posto desolato e privo di scocciatori, cosa risponderesti?», sussurrò sensualmente al suo orecchio, prima di scendere a baciarle il collo.

Sakura rabbrividì. «Sai perfettamente cosa ti risponderei… Però…»

      «Però deluderei tutti per via della festa… Lo so», sospirò, consapevole dell’impegno preso.

Sakura si voltò verso di lui, poggiando le mani sul suo petto.

      «Comunque, quando la festa sarà finita, casa tua sarà un luogo desolato e privo di scocciatori…», disse lei, con sguardo eloquente.

      «Sakura… Quando ho detto che la festa si poteva fare, era implicito che tu saresti rimasta da me anche dopo. Quella di ora sarebbe stata una cosa extra…», disse malizioso.

Sakura arrossì.

      «Uchiha Sasuke. Lei mi sorprende. Non la facevo così passionale», scherzò lei.

Sasuke l’avvicinò a se.

      «Beh, nemmeno io la ricordavo così intraprendente, signorina Haruno», disse con voce rauca, prima di chinarsi su di lei e baciarla con passione.

Quando si separarono erano entrambi a corto di fiato. Sakura si accoccolò sul suo petto, ridacchiando.

      «Cos’hai?», le chiese il moro, carezzandole la schiena.

Sakura scosse piano la testa. «Pensavo…», disse con voce ilare.

      «Ok… A cosa pensavi?»

Sakura lo guardò negli occhi, trattenendo a fatica una risata. «Pensavo… Alla faccia che farà Ino quando si accorgerà dei capelli disordinati e del lucidalabbra sbavato!», rispose per poi scoppiare inevitabilmente a ridere.

Sasuke la imitò, scuotendo la testa.

      «Pensa quello che vuoi. Basta che non prendi a pugni i muri di casa mia»

      «Haa! Ma tu guarda che antipatico!», disse ridendo.

      «Hehe…»

      «Ehi, piccioncini! Vi abbiamo beccati!», esclamò Naruto, mentre Choji e Shikamaru fischiavano.

Sakura rise, mentre Sasuke si lasciava andare in uno sonoro sbuffo liberatorio e piuttosto seccato.

      «Devi seriamente riabituarti a loro, perché d’ora in poi ti gireranno intorno molto spesso!», gli ricordò Sakura, battendogli affettuosamente la mano sul petto.

      «Sì… Immagino di sì», asserì lui, curvando lievemente le labbra verso l’alto.

Intanto, il gruppo si era avvicinato.

      «Aaaaaaargh! Sakura! I tuoi capelli!!!», urlò Ino, indicando la ragazza.

      «Ah, beh dai. Credevo avrebbe urlato più forte...»

      «AAAAAAAARGH! IL LUCiDALABBRA!!!», aggiunse la bionda, in seguito alla seconda “tremenda” scoperta.

      «Ah, ecco. Mi pareva troppo bello, infatti», si corresse subito dopo Sakura.

      «Sakuraaaa! Cosa ti avevo detto, maledizione!», sbottò Ino, infuriata.

      «Muoviamoci. Non abbiamo tempo per queste sciocchezze», disse Sasuke, trascinando la rosa per un braccio.

      «Sc…Sciocchezze? Waaa! Allora il mio lavoro non è servito a nulla!», singhiozzò la ragazza.

Sasuke si voltò. «Al contrario…», disse con un sorrisino che molto lasciava intendere. Quindi proseguì a camminare.

Gli occhi di Ino brillarono. «Evviva! Ce l’ho fatta! Sakura dovrà ringraziarmi in ginocchio! Buahahahah!»

      «Ahh… Poveri noi…», sussurrò Shikamaru.

 

      E così, tra una risata ed un'altra, finalmente i ragazzi giunsero nuovamente a casa Uchiha.

     

 

*******************************************************************************

 

CONTINUA

 

Alla fine sono riuscita ad aggiornare. Purtroppo l’università toglie via “un po’” del mio tempo libero, perciò vi chiedo scusa. Per farmi perdonare - o almeno spero - ho aggiunto due capitoli. Lasciate un commento se vi va’. A me farebbe piacere sentire la voce di qualcuno, ogni tanto! ;)

Baci baci!

Alhia

 

 

     

   

 

 

      

    

 

 

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Capitolo 15
*** BRiNDiSi ***


Sì. Quello che vedete è proprio il seguito. Incredibile, vero?

Spero vi piaccia. Baci baci!

 

 

 

CAPiTOLO 15  

 

BRiNDiSi

 

  

   «Grazie al cielo siete arrivati!»

   «Rock Lee… Che succede?», chiese Ten Ten, ancorata al braccio di Neji.

   «Spero per voi che casa mia sia ancora integra», disse Sasuke, con sguardo minaccioso.

   «Sì, sì. Però i nostri vecchi hanno cominciato a darsi alla pazza gioia e adesso sono praticamente sbronzi sui divani!», concluse Shino.

   «Togli pure il “praticamente”…», aggiunse Sai, spuntando all’improvviso.

   «Incredibile… Peggio che dei bambini…», si lamentò Ino.

   «Aspettate… Avete detto che hanno bevuto?», chiese Neji, guardando Rock Lee negli occhi.

   «Sì, è così», asserì l’altro. Neji si allarmò.

   «Ti prego: dimmi che tu non hai bevuto niente!», domandò spaventato.

   «Urgh!». Ten Ten trasalì, ricordandosi gli effetti dell’alcool su Rock Lee.

Rock Lee corrugò la fronte.

   «No, non ho bevuto nulla. Perché?». Neji e Ten Ten tirarono un sospiro di sollievo.

   «Niente, niente…», conclusero.

   «Vabbé insomma… Entriamo, prima che sia troppo tardi», disse Naruto, trascinando con sé Hinata.

 

  

   «Era ora che arrivaste! Cominciavamo a credere che vi foste persi!», esclamò una Tsunade già piuttosto “allegra”, non appena il gruppo fece il suo ingresso nella stanza.

   «Ma che…? Vi lasciamo soli un’ora e questo è il risultato?», sbottò seccato Shikamaru, osservando incredulo la ventina di bottiglie di birra vuote sul tavolo del salotto, e a seguire i colpevoli, occupati in una danza folcloristica.

   «Senza contare che questa è casa mia…», puntualizzò Sasuke, fulminandoli con lo sguardo.

   «Oh, suvvia! Tardavate e visto che cominciavamo ad annoiarci abbiamo pensato di aprire qualche bottiglia!», disse Kakashi, con la sua solita pacatezza e gli occhi lucidi.

   «Qualche…?», ripeté Choji.

   «Massì! Saranno due o tre!», lo rimbeccò Kankuro.

   «Kankuro! Anche tu? Gaara, perché non l’hai fermato?», esclamò Temari.

   «Ho provato…», rispose il rosso.

   «Ma che visione!!! Ragazze siete una meraviglia! Ahahah! Non c’è che dire, Naruto: la tua ragazza è una vera bomba! Guarda che forme!», esclamò Jiraya, allungando una mano verso il fondoschiena di Hinata. Ma prima che potesse farlo…

   «Che diavolo sta cercando di fare alla mia Hinata?! Vecchio maniaco!», esclamò Naruto, tempestandolo di calci e pugni.

   «Che diavolo sta cercando di fare a mia cugina?! Pervertito!», sbottò Neji allo stesso tempo, prima di aiutare Naruto.

   «Siamo alle solite…», sospirò Sakura.

   «Allora? Vogliamo cominciare questa festa?!», trillò Ino, alzando simultaneamente le braccia.

   «Esattamente! Coraggio ragazzi! Voglio vedervi sbocciare nel pieno della vostra giovinezza!!!», esclamò il maestro Gai, esibendosi insieme a Rock Lee in una danza tutta loro.

   «Ma… Sono davvero tutti così i vostri sensei?», chiese Temari, un po’ stranita.

Il silenzio calò nella sala.

   «Lo prenderò per un sì», rispose meccanicamente la bionda.

   «Coraggio, Fronte Spaziosa! Aiutami a spostare il tavolo!», ordinò Ino.

   «E perché mai?»

   «Dobbiamo creare una pista da ballo! Bah! Bisogna spiegarti sempre tutto!»

   «Ok, ok!»

   «Choji! Tu sposta i divani!»

   «Agli ordini!»

Dopo aver spostato il tavolo e i divani - con i maestri ubriachi sopra -, Ino si avvicinò a Kiba.

   «Tieni. Metti su un po’ di musica», disse porgendogli un cd.

   «Che cosa? Ma mi hai preso per un Dj?»

   «Esegui!»

Kiba si diresse a velocità supersonica allo stereo: mai contraddire Ino!

A quel punto, una musica scatenata partì a tutto volume.

   «Wu-huu! Si balla!!!», gioì la bionda, trascinando Choji al centro del salotto e cominciando a scatenarsi.

   «Mmm… Coraggio bimbo! Vediamo se sai stare al passo!», disse Temari. Shikamaru ebbe solo il tempo di dire: «Che seccatura!».

   «Ahahah! Andiamo Hinata!», fece Naruto, sorridendo alla compagna e facendola entrare in pista con una giravolta.

   «Che dolci!!!», esclamarono Sakura e Ten Ten.

   «Sarà meglio che vada a prendermi qualcosa da bere…», sussurrò cautamente Neji.

   «Il tuo è un modo per filartela con stile?», chiese Sasuke.

   «Sì, prima che a Ten Ten venga la malsana idea di trascinarmi lì in mezzo»

   «Allora ti seguo», disse il moro, sgattaiolando verso il tavolo.

   «Hehehe! Sakura! I nostri uomini se la sono data a gambe!», sghignazzò Ten Ten.

   «Non avevo dubbi! Balliamo io e te?», propose la rosa.

   «Ci puoi scommettere, dolcezza! Ahahah!»

 

   Tutti - o quasi - si scatenavano a ritmo di musica.

   I sensei, seduti sui divani, s’intrattenevano a vicenda ricordando alcuni episodi della loro giovinezza, mentre Sai e Gaara ascoltavano divertiti; Jiraya, Tsunade, Kankuro, Gai e Rock Lee ridevano sguaiatamente e, con le bottiglie di sakè in mano (tranne che a Rock Lee), s’impegnavano in una coreografia inventata da loro; Hinata, imbarazzatissima, aveva cercato più volte di svignarsela, ma Naruto riusciva prontamente a riprenderla e a stringerla a sé, ridendo felice; Shikamaru, che all’inizio non aveva fatto altro che lamentarsi, anche se non l’avrebbe mai ammesso, in realtà era quello che si stava divertendo più di tutti; Ino volteggiava a ritmo di musica fra le braccia del suo compagno che, di tanto in tanto, spariva per poi ricomparire con la bocca piena di patatine; Sakura e Ten Ten, di comune accordo, cercavano di ballare in maniera scatenata e sensuale nel tentativo, ancora vano, di avvicinare i rispettivi compagni e convincerli a fare altrettanto.

  

   Sasuke e Neji, appoggiati al tavolo e con una bottiglia di birra in mano, osservavano apparentemente impassibili le loro donne muoversi a ritmo di musica.

     

   «Streghe…», disse Neji, sorseggiando poi la sua birra.

   «Hm…», convenì il moro, facendo altrettanto (senza però distogliere lo sguardo da Sakura).

   «Ma per chi accidenti mi ha preso Ten Ten? Non sono così maniaco come il maestro Jiraya», aggiunse Neji, con una punta di sdegno.

   «Strano… A me sembra che stia funzionando…», sentenziò atono Sasuke.

Neji lo fissò torvo. «E da cosa l’avresti dedotto?», chiese poi.

   «Te la stai mangiando con gli occhi…», rispose il moro (che nel frattempo continuava a fissare Sakura, preso da chissà quali pensieri).

   «Tsk! Da che pulpito viene la predica…»

   «Prego?», fece Sasuke, distogliendo lo sguardo dalla rosa, e portando la sua attenzione al ragazzo.

   «Ahahah! Andiamo, Uchiha. In questo momento hai scritto sulla faccia: “Tu ed io, da soli, nella camera da letto”. Persino uno come Naruto lo capirebbe», enunciò Neji, con un ghigno soddisfatto.

   «… Vado di sopra», proferì l’altro.

   «Faccio cenno a Ten Ten di mandarti Sakura a farti compagnia?», domandò, ormai divertito dalla situazione.

   «Voglio solo verificare che non abbiano combinato disastri. Poi torno giù», rispose seccato, prima di sparire di sopra.

Neji ridacchiò. «Hehh… Cosa non si fa per amicizia», disse, prima di avvicinarsi a Ten Ten.

   «Perdonate se interrompo… Signorina, mi concede l’onore?», chiese in riferimento alla mora.

   «Ce ne ha messo di tempo signor Hyuuga. Però, Sakura…»

   «Dai, Ten Ten! Non scherziamo! Balla col tuo principe!», la rassicurò la rosa, con un sorriso.

   «La ringrazio, miss Haruno. Comunque sia, se la cosa può interessarla, al piano di sopra si aggira un’anima solitaria. Chissà, forse gradirebbe la Sua compagnia…», la informò Neji, sempre più divertito.

   Sakura sorrise. «La ringrazio dell’informazione. Ten Ten, non strapazzarlo troppo. Dopo questa soffiata, merita di essere risparmiato», disse avviandosi.

Neji sillabò un “Grazie”.

   «Farò il possibile!», rispose, invece, Ten Ten, perdendosi fra le braccia del compagno.

 

   In quel momento, era cominciato un lento, e tutte le coppiette volteggiavano al centro pista.

   «Che gesto premuroso, Neji», sussurrò Ten Ten, fissando gli occhi chiari del ragazzo.

   «Non ho solo un lato oscuro, sai?», scherzò lui, stringendo la presa sulla ragazza.

   «Poco a poco lo sto scoprendo. E ammetto che la cosa mi piace», ribatté lei, con un sorriso.

   «Ma non mi dire», disse lui, ridacchiando.

Ten Ten, ancora sorridente, si strinse al petto di lui, continuando a danzare.

 

   Poco distante, Naruto e Hinata li osservavano.

   «Più lo guardo e più faccio fatica a credere che quel ragazzo sia Neji…», dichiarò Naruto.

   «Perché?», chiese Hinata.

   «Perché? Forse non te lo ricordi, ma fino a qualche tempo fa, Mr. Ghiacciolo non era molto diverso da Sasuke. Caratterialmente, s’intende. E invece, adesso, guardalo lì. Con una donna fra le braccia, intento a ballare un lento. Cosa ci fate voi donne, si può sapere?»

   «La mia teoria è che ci drogano ogni sera, prima di andare a dormire. Scommetto che anche Hinata ti mette qualche polverina strana nel ramen. Con quel bel faccino ingannerebbe chiunque!», sbottò Shikamaru.

   «Ma finiscila!», lo sgridò Temari, pizzicandogli una guancia.

   «Ahia!», si lamentò lui.

   Hinata ridacchiò.

   «Quello che vi facciamo noi donne, Naruto, è semplicemente donarvi il nostro amore», disse, tuffandosi fra le braccia del ragazzo.

Naruto sorrise, baciandole la fronte.

   «E sapete aspettare», aggiunse lui.

   «Questo è poco ma sicuro!», intervenì Ino, dopo aver ascoltato per caso la conversazione.

   «Già…Ma ne è valsa la pena», disse Hinata, guardando Naruto e carezzandogli il viso.

Naruto sorrise ancora più di prima, per poi chinarsi su di lei e baciarla.

   «Ihihih! A proposito di donne che aspettano… Dov’è Sakura?», chiese Ino, guardandosi intorno.

   «Sarà andata a sistemarsi il trucco…», suggerì Ten Ten, mentre si scambiava uno guardo d’intesa con Neji.

   «E Sasuke?», aggiunse Choji.

   «E’ andato a controllare che non gli abbiate messo a soqquadro il piano di sopra», lo informò Neji.

   «Mmm… Be’, faranno meglio a sbrigarsi! Altrimenti cominceremo a cenare senza di loro!», dichiarò Ino.

   «Cosa sentono le mie orecchie? Finalmente si mangia!», esclamò Kiba, chiaramente affamato.

   «Sì. Anche perché bere alcolici a stomaco vuoto non è il massimo. Almeno, io non voglio finire come questi qui. Poi voi fate come volete!», disse Sai, indicando i loro maestri.

   «Ma che dici, ragazzo?! Siamo perfettamente lucidi!», esclamò Asuma, un po’ su di giri, mentre Kurenai alzava gli occhi al cielo, sospirando.

   «Esattamente! Ahahah… Dannazione, Naruto! Non usare la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo in casa!», disse Tsunade.

   «Ma che stai dicendo, vecchiaccia? Hai le traveggole?!», eruppe Naruto, che, ovviamente, non aveva eseguito alcun jutsu.

   I ragazzi osservavano la scena.

   «Sì, sì. Lucidissimi…», disse Ten Ten.

   «Oh, suvvia compagna! Vogliono solo vivere la loro giovinezza!», spiegò Rock Lee, su di giri dopo aver bevuto della Coca-Cola (Ehi! Può capitare! nda).

   «Esatto, mio pupillo! Andiamo verso la cucina a passo di danza! In onore della fiamma sempre ardente della giovinezza! E che arde ancora nei corpi di questi poveri vecchi!», aggiunse commosso Gai, esibendosi in una personale piroetta.

   «Poveri vecchi?! Parla per te!», esclamarono i suoi colleghi.

   «Be’…Non sono più molto giovani…», commentò Temari a bassa voce.

   «Shh! Tu non farglielo notare mai!», disse Shikamaru.

   «Uh… recepito»

   «Ok, basta con le sciocchezze! Tutti in cucina!», trillò Ino.

   «Cibo!», esclamò Choji.

   «Ma non pensi ad altro?», lo redarguì Shikamaru.

   «Ah, tranquillo. Tanto con me nei paraggi sa che non può sgarrare. Vero, Choji?», disse Ino.

   «S-Sì, c-certo», rispose lui, spaventato.

 

  

- Toc! Toc! -

 

   «Sasuke? Sei qui?», chiese Sakura, aprendo poi la porta.

Ma per la quarta volta di fila, in quell’angolo della casa, di Sasuke non c’era traccia.

   Sakura sospirò. Poi si soffermò ad osservare nel dettaglio la stanza, come aveva fatto anche con le altre.

   Si sforzava di immaginare un bambino dagli occhi neri come la pece ed i capelli mori  e ribelli, correre per quella casa. Magari nella disperata ricerca di acchiappare il fratello maggiore. Magari provocando le ire del padre, e le risate allegre della madre. Magari anche lui con un bel sorriso dipinto sulle labbra. Cercava d’immaginare come poteva essere stata l’infanzia del ragazzo, quando era ancora all’oscuro di tutto, quando era ancora puro ed innocente.

   Sospirò di nuovo, chiudendosi la porta alle spalle.

   «Chissà cosa deve aver provato quando è rientrato qui, dopo tutti questi anni…», disse, chiudendo gli occhi, pensierosa.

   Ormai non aveva più importanza, ciò che era stato il passato. Quello che contava di più, era offrire a Sasuke un futuro felice. E, soprattutto, non più fatto di solitudine.

   Sakura sorrise fra sé e sé, per poi incamminarsi lungo il buio corridoio, alla ricerca di Sasuke.

 

 

   Inutile.

   Non erano valsi a nulla gli sforzi di Ino.

   Per quanto avesse cercato di mascherare con fiori, festoni e quant’altro, l’aspetto lugubre di quella casa, l’effetto che aveva su Sasuke era comunque devastante.

   Potevano essere passati anche parecchi anni, ma gli era bastato mettervi piede dentro e subito una scossa di terrore gli aveva punzecchiato la schiena, come tanti aghi acuminati.

   Non c’era un solo bel ricordo, uno, vissuto all’interno di quelle mura, che fosse sufficiente a cancellare l’immagine, ormai indelebile, dalla mente di Sasuke di quella terribile notte di molto tempo fa.

   Ovunque egli guardasse, vedeva solo sangue. Sangue. Sangue. E ancora sangue.

   «Basta!», esclamò Sasuke, tenendosi la testa pulsante con entrambe le mani e strizzando gli occhi per il dolore.

   Poco a poco , quello cessò, e Sasuke riaprì piano gli occhi.

 

   Si trovava all’interno di quella che, un tempo, era la stanza di suo fratello Itachi.

Non ricordava perché fosse entrato. Quando si era trovato davanti a quella porta, senza neanche pensarci, l’aveva aperta. Ma non appena l’aveva fatto, troppi ricordi avevano invaso la sua mente, e così era andato in tilt.

   Sospirò pesantemente; poi riprese a girovagare con lo sguardo per la stanza.

I suoi occhi si soffermarono su dei vecchi kunai, disposti alla rinfusa sulla superficie di una scrivania malandata. Sasuke vi si avvicinò, sfiorando con le dita la lama fredda di quegli oggetti, mentre con gli occhi scrutava ricordi lontani…

     

      «Fratellone! Oggi ci alleniamo insieme?!»

      «Mi spiace Sasuke. Oggi non posso. La prossima volta, ok?»

 

   «La prossima volta…»

   Sasuke sospirò nuovamente e fece per andarsene, quando una foto lo colpì.

Si trovava sul comodino affianco al letto. Meccanicamente, si mosse verso essa, chinandosi per osservarla meglio. Quindi la prese fra le mani e si sedette sul materasso, con un leggero tonfo.

   L’analizzò accuratamente, con occhi velati da una profonda nostalgia.

Sorrise debolmente, alla vista dei tratti duri e spigolosi del padre, così come li aveva sempre ricordati; a quelli morbidi e delicati della madre, che nella foto sorrideva serena; fino ad arrivare al viso di suo fratello, su cui si allargava un ghigno divertito, mentre “torturava” un Sasuke bambino e dalla faccia imbronciata.

   «Ma felice…», sussurrò distrattamente il moro.

Sasuke, chinò la testa, sconfitto dal dolore. Strinse la cornice con forza, fra le dita, strizzando gli occhi nel disperato tentativo di non crollare definitivamente.

   «Dopotutto posso anche piangere… Sono solo…», ammise, con voce incrinata.

 

   Ad un tratto, sentì una mano gentile insinuarsi fra i suoi capelli d’ebano, chiudendosi in una dolce carezza. Sasuke spalancò gli occhi, alzando il capo si scatto. Sakura era inginocchiata dinnanzi a lui e lo fissava con sguardo intenerito, sorridendo.

   «Sakura…»

   «Non sei solo», lo interruppe Sakura, continuando a carezzargli i capelli.

   «Ah…»

   «E se senti il bisogno di piangere, puoi farlo. Perché tu ne hai tutto il diritto Sasuke»

   Sasuke la fissò intensamente per qualche secondo. Poi l’abbracciò di slancio, stringendola forte a sé, e nascondendo il volto fra i suoi capelli rosati.

   «Grazie, Sakura», le disse all’orecchio, mentre una lacrima solitaria gli solcava il viso.

Sakura ricambiò la stretta, baciandogli la tempia. Restarono così qualche minuto, finché il ragazzo non si scostò.

   «Su, torniamo dagli altri ora», disse il ragazzo, staccandosi piano.

Sakura annuì.

   Sasuke risistemò la foto, ed uscì dalla stanza, con la mano di Sakura intrecciata alla sua.

   «Hm…»

   «Che c’è?», chiese Sakura, visto che Sasuke si era fermato di colpo.

   «Pensavo… Ti andrebbe di vedere la mia vecchia stanza?», chiese, indicando con lo sguardo la porta accanto. Sakura sgranò gli occhi, ma si limitò ad annuire, sognante.

 

   Di fronte alla porta, Sasuke fece cenno a Sakura di andare avanti. Così, la rosa l’aprì.

   Tutto era ancora perfettamente in ordine: Ino si era limitata a spolverare qua e la, per rendere l’aria respirabile.

   «Molto ordinata. Ti rispecchia molto», affermò Sakura, voltandosi in direzione di Sasuke.

Lui alzò le spalle, ed entrò.

   «Oh mio… Ahah! E questo?». Sakura s’avvicinò al muro di fronte a lei, dove, appeso, vi era un disegno. Tra gli scarabocchi colorati, si potevano distinguere quattro figure, con delle scritte: papà, mamma, fratellone, io.

   Sakura sorrise, e si voltò verso il moro.

   «Quell’io, sei tu, vero?»

   «Immagino di sì»

   «Hm… Avevi davvero un bel talento artistico»

   «Spiritosa»

   «Sul serio! Io ero tremenda: era tanto se facevo “mani” e “piedi”! Anche se non credo di essere migliorata nel frattempo…», spiegò, gesticolando.

   Sasuke la fissava quasi rapido dai gesti fluidi delle sue mani, dal movimento leggero dei suoi capelli, e dalle labbra rosee, lambite di tanto in tanto.

   Non resistette più, e l’abbracciò.

   Sakura non capì quel gesto improvviso, e non appena schiuse le labbra per domandarglielo, subito Sasuke le fece sue. E Sakura non volle protestare più.

   Si baciarono lentamente e dolcemente. Sasuke le accarezzò le labbra, prima con le proprie e a seguire con la punta della lingua, chiedendo poco a poco il permesso di approfondire il contatto.

Sakura non glielo negò: le loro lingue dapprima si sfiorarono; poi s’intrecciarono. Un brivido di piacere percorse la schiena di entrambi.

   Affamati di baci, i due continuarono a cercarsi, ad abbracciarsi, con il corpo e con le labbra; stringendosi sempre più forte, come se non fossero mai abbastanza vicini.

   Nonostante la frenesia del momento, i due furono costretti a separarsi, bisognosi d’aria.

Col fiato corto, continuavano a fissarsi con occhi ardenti. Specialmente Sasuke, i cui occhi sembravano essersi fatti ancora più neri. Neri, come quelli dei vampiri quando sono sottomessi al desiderio di sangue. E allo stesso modo, Sasuke non desiderava altro che poter sentire Sakura.

   Sapeva che non era ancora il momento adatto per certi pensieri. Ma sapeva anche, che finché lei l’avesse guardato con quegli occhi, i capelli in disordine, le guance tinte di un bellissimo rosa, le labbra rosse e gonfie per i loro baci…  Non ne sarebbe uscito fuori.

   A stento, trovò la forza di ricomporsi e riprendere a respirare regolarmente.

   «Ti amo», le disse, con voce roca ed estremamente sensuale.

Sakura gli sorrise, prendendogli il viso fra le mani.

   «Anch’io», disse, ancora senza fiato.

Sasuke intrecciò una mano di lei con la sua, lasciandole una scia di baci umidi dal polso all’interno gomito, mentre con l’altra mano le carezzava il braccio, la spalla, il collo. La baciò di nuovo, premendo piano le labbra su quelle di lei. Quindi restarono con le fronti appoggiate a fissarsi, cercando di regolarizzare i respiri.

   «A l’una di notte, festa o non festa, li butto tutti fuori», commentò Sasuke.

   Sakura rise allegramente, stringendosi al petto del ragazzo.

   «Allora, meglio scendere subito. Chissà che così non riusciamo a buttarli fuori prima!», scherzò Sakura, trascinando Sasuke verso il corridoio. Sasuke sorrise.

 

   «Era ora! Dove caspita eravate finiti?!», strillò Ino, con voce squillante.

Shikamaru sospirò. «Ancora un po’ e mandava la squadra di ricerche…», disse.

   Conoscendo Ino, pensò Sakura, non era un’ipotesi da scartare.

   «Scusate, non trovavo il bagno», mentì Sakura.

Naruto sghignazzò. «Ahahah! Certo! È così che si dice, adesso?»

Sakura arrossì immediatamente, provocando un risata generale (Sasuke compreso).

   «Bene! Ora che siamo tutti qui, propongo un brindisi!», esclamò Tsunade, barcollante.

   «Ancora?? Ma se è da prima che non fa che brindare?», la rimproverò Shikamaru.

   «Sarà la quinta volta, ormai…», osservò Gaara, mentre fissava bieco Kankuro, che aveva la faccia rossa.

   «Allora ahahah! Allora, allooora… Ha! Ahahah!». Tsunade aveva cominciato a ridere.

   «Vuoi una mano?», chiese Jiraya.

   «No! Faccio da sola! Hmhmhmh!», rispose a tono la donna, continuando a ridere.

   «Domani mattina siamo ancora qui…», commentò Ten Ten.

   «Col cavolo», bisbigliò Sasuke.

   «Ok, ci sono. Innanzitutto, brindo al ritorno di Sasuke! Birbante! Ci hai fatti preoccupare! Poi! Brindo a Sakura e Naruto, che non hanno mai perso la speranza!»

   «Ha finito?», chiese Kakashi.

   «Aahm… No! Voglio fare un brindisi a Sasuke!»

   «Ancora??», esclamarono in coro.

   «Ssssh! Zitti! Sasuke, devo farlo: Sakura è un’imbranata. Quindi! A letto dovrai pensarci tu!»

   «M-Ma…!!!». Sakura era rossa di vergogna. Intanto gli altri se la ridevano.

   «Poi! Brindo a…»

   «Potete levarle quella bottiglia di sakè dalle mani, per cortesia???», sbottò Kiba, seccato.

   «Ok, ok! L’ultimo brindisi! Brindo!…»

 

- STUMP! -

 

   «Ecco… È crollata», disse Shino, osservando la donna ronfante a terra.

   «Vorrei brindare io al posto suo posto, se avete ancora orecchie per ascoltare!», dichiarò Naruto, portandosi al centro della stanza.

   «Ecco, non sono bravo a fare discorsi…»

   «No, tu sei bravo soprattutto a fare discorsi!», esclamò Sasuke. Tutti risero.

   «Come non detto. Comunque… no, aspetta! Che vorrebbe dire?!»

   «Dai, Naruto! Ho fame!», disse Kiba, con un ghigno.

   «Ok. Ehm… Io vorrei… ringraziare tutte le persone qui presenti. Perché ognuno di voi, a modo suo, ha permesso a questa famiglia - perché io la considero tale -, di riunirsi al completo ancora una volta. Vi ringrazio perché, è anche grazie a voi se… questo fratello cretino che mi ritrovo, è di nuovo qui al mio fianco»

   «Grazie per il cretino», commentò Sasuke.

   «Di nulla. Hehe… Ringrazio Sakura, che ha sopportato i miei piagnistei fino alla fine; ringrazio Hinata, che anche nei momenti in cui credevo di essere solo, mi ha fatto sentire completo…»

   «Oooh!», commentarono le ragazze, con i lacrimoni.

   «Naruto…», sussurrò Hinata, commossa, mentre Ino l’abbracciava.

   «Insomma, grazie a tutti, per essere la famiglia che ho sempre desiderato. Ah! E grazie a Nonna Tsuna….»

   «Roooonf! Zzzz!»

   «Vabbè! Lasciamo perdere. Bentornato Sasuke», concluse Naruto, alzando un bicchiere.

   «Bentornato Sasuke!», lo imitarono gli altri.

   «Grazie. A tutti», fece Sasuke, sorridendo commosso.

   «E fortuna che non eri bravo con i discorsi! Mi sono commossa io!», disse Ino, asciugandosi gli occhi.

   «Ahahah! Ah, sì! Dimenticavo!»

   «Naruto, veloce. Ché c’è Kiba con la bava alla bocca!», spiegò Kurenai.

   «Non è vero!»

   «Sì, scusate. Volevo dire un’ultima cosa a Sasuke… E su questo, credo che Ino sarà d’accordo»

   «Ah! Aspetta! Lo dico io!», s’intromise Ino.

   «Ascolta bene Sasuke Uchiha», disse, posizionandosi di fronte a lui.

   «Ti ascolto»

   «La vedi questa donna?», e indicò Sakura.

   Sasuke annuì.

   «Bene. Senti, Sasuke. Francamente… Sakura è goffa, impacciata, perennemente con la testa fra le nuvole. E’ ingenua, testarda, non sa cosa sia la femminilità; è un maschiaccio, è manesca. Non ti parlerò di come cucina… Non sa cucire, non sa stirare. E non sa vestirsi in maniera decente!»

   «Ehi! Ma che diamine!», sbottò Sakura.

   «Tuttavia… Lei è la mia migliore amica. Perciò, non ci sono scuse che tengano: falla soffrire e sei morto! Sono stata chiara?»

   «Cristallina», rispose Sasuke, con un sorriso.

   «Perdonami, Fronte Spaziosa. Dovevo farlo»

   «Ino-pig… Ti voglio bene!», disse Sakura, abbracciandola.

   «Bene… Ora posso mangiare?», domandò Kiba, ormai al limite.

   «Abbuffatevi gente!», esclamò Tsunade, risvegliatasi all’improvviso.

 

 

     

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CONTINUA

 

 

  

 

 

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