Le spade vendicatrici

di Hikari_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 3: *** Ostilità ***
Capitolo 4: *** Sorprese ***
Capitolo 5: *** come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 6: *** la resa dei conti ***
Capitolo 7: *** tutto è bene ciò che finisce bene ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


L'inizio di tutto Salve sono Zakurio.....questa storia l'ho scritta qualche mese fa....e ora la pubblico......siate buoni con i commenti.....sempre che ce ne saranno..^^





In un pomeriggio, dopo il suono della campanella che segna la fine delle lezioni

- Ei!! Mintaka aspetta!!

Una delle tante ragazze con la divisa si voltò.

- Ti sei riaddormentata un’altra volta in classe!

Disse la ragazza, dopo averla raggiunta, con un tono di rimprovero

- Ma se sei dall’altra parte della classe si può sapere come fai a saperlo?

- La tua faccia è uguale a quella di una sonnambula

Sapendo che quel rimprovero sarebbe durato troppo per i suoi gusti, Mintaka decise di svignarsela. Quando la compagna iniziò la parte centrale del rimprovero, quella parte in cui perdeva il contatto con il mondo, prese una via laterale. Quando pensava di averla seminata vide un “missile” passarle d’innanzi. Si fermò: la sua amica, quella che pensava di aver seminato, le stava davanti con aria di sfida:

-Ti conosco troppo bene per lasciarmi imbrogliare in questo modo. Ho imparato a memoria tutte le vie 
secondarie di questo villaggio che portano verso casa tua.

- Se è così perché ci hai messo così tanto?

-Perché questa volta hai preso una via che conduce anche nella zona dei negozi.

- Perché sei così sorpresa?

- Mi sembra ovvio: perché non la prendi mai!

Mintaka riprese a camminare seguita da Aruna.

- Sai Aruna che tra due giorni, quando sarà finita la scuola, mamma vuole mandarmi in vacanza dal nonno?

- Quel nonno che non ti ha fatto mai conoscere perché abita in un altro villaggio?

- Si, e siccome è la prima volta che lo vedo vorrei farli una buona impressione.

- E come?

- Non so, ma credo che prima di tutto bisogna partire da un buon abito.

La piccola via secondaria finì e sbucarono in una via principale piena di gente con dei sacchetti in mano. Aruna riconobbe dal brulicare di gente che quella era la via dei negozi, ossia la zona dove ne erano presenti il 90% di quelli del villaggio.

Si fermarono davanti a una vetrina:

- Peccato non è ancora in sconto

- Ma quel vestito è…… 

- Che cosa?

- Ma la gonna….è di colore…e poi………oh no!! Dimmi che non stai veramente pensando di comprarlo..

- Invece si.

- Mi domando quando farai colpo su un ragazzo continuando così.

- Tu sei fissata! Intanto devo andare dal nonno e non mi sembra che lui sia tanto giovane.

- Hai ragione

E scoppiarono a ridere.

- A proposito Mintaka, hai scelto la scuola?

- Come?

- Ma ci sei o stai ancora dormendo?

- La seconda.....

Aruna sospirò.

- Ti ricordi che dobbiamo scegliere la scuola per il nostro lavoro?

- Si.

- Allora hai in mente qualcosa?

- Ci sto pensando da un sacco di tempo ma…ancora no.

- Siamo sulla stessa barca. Penso che sia un compito troppo difficile per delle 16enni.

Percorsero ancora un tratto di strada insieme poi si salutarono. 2 giorni dopo tornarono, lo trovarono in sconto e Mintaka lo comprò. Quando uscirono dal negozio:

- Riguardo a quello che ho detto l’altro ieri….scusami.

- Riguardo a cosa?

- Il mio commento sul vestito. Sono dell’idea che le persone che hanno un bel fisico possano portare vestiti un po’ più…..come posso dire…..scollati….si, penso sia la parola giusta.

- Sono d’accordo. Peccato che a me non interessi portarli. Che intendi per “bel fisico”?

- Quelle che non hanno troppa ciccia. Sai, da quando mio fratello si è trasferito in quel villaggio pieno di ragazze un po’ più grassottelle (intese come alcune americane) del normale che si mettono abiti molto scollati mi è venuta questa idea.

Per il giorno della partenza Aruna aspettò Mintaka all’ingesso del villaggio. Quando arrivò vide che, come aveva detto, portava il vestito che aveva comprato e uno zaino stracolmo di tutto il necessario per stare via molto tempo.

- Ma Mintaka...come farai a portare tutta questa roba?

- Da quello che so mio nonno ha mandato un carro a prendermi.

- Sai una cosa?

- Cosa?

- Penso di sapere che scuola non sceglierò mai.

- Quale?

- Quella della spada.

Si salutarono. Pochi metri più in là incontrò il carro. Salì e per tutto il tempo fu assorta nei suoi pensieri. Alla fine si ricordò le ultime parole di Aruna che aveva sentito prima di partire. “Ci avrei scommesso” - pensò - “Lei non è il tipo da combattimenti”. Neanche io ho intenzione di prendere quella scuola...mi da’ 1 brutta sensazione”.

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Capitolo 2
*** Nuovi arrivi ***


nuovi arrivi

Ringraziamenti:

 shurei: grazie per la recenzione e Hiei ti saluta (con un grugnito ma ti ha salutato ^^"" ndio) (non rompere
U_U ndHiei). 

           

Capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Arrivò al villaggio al tramonto. Si presentò (e suo nonno le fece una buona impressione), cenò e andò a dormire. Scoprì, così, che sua moglie era morta tempo prima. Così ora, abitava in una grande casa ...........dove c’ era un scuola di Spada. La scuola di Spada, lo dice il nome, è una scuola in cui si imparano tutte le più disparate tecniche di spada. Il giorno dopo dovette prepararsi la colazione da sola perché il nonno si era come volatilizzato. Decise di esaminare la casa. Era un po’ più grande di quella dove lei abitava con i suoi genitori. Aveva una cucina spaziosa, un salone altrettanto grande, un bagno megagalattico e 3 camere molto grandi. Uscì ed entrò nel giardino. Era inospitale!!!: rose e altri meravigliosi fiori crescevano circondati da erba molto alta. Mentre si chiedeva dove fosse la scuola notò un piccolo viale tracciato tra l’erba. Lo attraversò e sbucò davanti a un edificio. Non le ci volle molto per capire che era quello ciò che stava cercando. Entrò per quella che le sembrava la porta secondaria e trovò il nonno a meditare:

- Come hai passato la notte?

Mintaka fu presa in contropiede: la porta non aveva fatto il minimo rumore e il nonno aveva gli occhi chiusi…. .

- Be…bene. Che cosa ci fai qui?

- Sto aspettando i miei allievi. Oggi è l’ultimo giorno di scuola.

- Quindi tu sei…..ma…non…..

- Si può sapere quanti anni credevi che avessi?


Disse ridendo. Mintaka non sapeva cosa rispondere:

- Ne ho solo 43.

- Ma allora…….

- Si, mi sono sposato molto giovane a causa dei banditi che tempo fa si aggiravano in questi luoghi.

- Che fine hanno fatto?

- Il mio primo allievo ne ha fatti fuori 5 dei 6 che venivano costantemente in questo villaggio. Ora è meglio che vai: stanno arrivando.

- Come….ma non vedo nessuno.

- Non sempre tutto si vede attraverso l’uso della vista.

Prima che Mintaka avesse il tempo di chiedere spiegazioni, apparvero dal nulla un 15ina di ragazzi in divisa. Mintaka era talmente sorpresa che non riusciva a spiccicare parola. Riuscì soltanto a balbettare:

- Devo cucinare anche per te?

- Si grazie e, dato che ci sei, vai anche a fare la spesa.

Il nonno le lanciò il borsellino con i soldi. Lei fece un inchino e uscì. Quando si riprese, tornò in casa a darsi una sistemata e uscì. Solo allora notò un biglietto che usciva dall’apertura del portafogli. Lo aprì e le venne un mezzo infarto: era una lista che poteva sfamare un esercito!!!. Comprò tutto il necessario e ne venne fuori un montone di roba grande un casino messa in 4 maxi sacchetti che stavano per esplodere. Tornata a casa trovò un biglietto sul tavolo:


                                                                     "Cucina per 4
                                                                                         
                                                                                    Kakashi"


Rinunciando a capirlo si mise a cucinare. Terminato, si accorse che i vestiti erano fradici di sudore. Andò a cambiarsi quando sentì il nonno che le diceva “Scendi”. Si mise il primo vestito che trovò, ossia quello con cui era venuta e scese di sotto. Si trovò davanti la coppia di persone più strana che aveva mai visto: un uomo adulto dal viso cordiale e un ragazzo (forse della sua stessa età) con una espressione facciale fredda come il ghiaccio.

- Lei è mia nipote Mintaka.

- Piacere di conoscerti. Io sono il primo allievo di tuo nonno. Mi chiamo Futaba e ho 26 anni.

Futaba diede un’occhiata al ragazzo e aggiunse:

- Lui è Yu e ha 16 anni.

- Ora che abbiamo terminato le presentazioni, tutti a tavola!!!.


  

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Capitolo 3
*** Ostilità ***


scoperte Scusate per il ritardo.....Shurei grazie per il commentino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^^




Finito di mangiare, Kakashi condusse i suoi ospiti al piano di sopra. una volta tornato, Mintaka lo riempì di domande:

  – Che ci fanno qui? Perchè li hai portati nell’unica camera vuota? Rimangono?

  – Yu ti innervosisce così tanto?

Mintaka si azzittì: aveva centrato il problema.

  – Ma se non ha mai aperto bocca!.. .

 – Appunto per questo……. è un maleducato.

 – No, affatto. Futaba mi aveva mandato delle lettere in cui me lo descriveva e, ora che l’ho visto, non mi 
sembra molto diverso.

  – Non vorrai dirmi che…….

  – Esatto, anche a casa sua si comporta alla stessa maniera.

  – Ma che razza di genitori ha avuto?

   – Non li ha avuti. Sono morti poco dopo la sua nascita. Quasi subito è stato adottato e, prima che lo sapesse, parlava molto. Ma quando lo ha scoperto, a 10 anni, scappò. Lo trovò il mio allievo che all’epoca aveva 20 anni.Gli fece da fratello e da allora Yu è vissuto con lui. Però era diventato taciturno.

 – Chi ha ucciso i suoi genitori?

 – I banditi.

 – Ma non ne era rimasto uno?

 – I suoi genitori non erano di questo villaggio.

 – Capisco.

Passarono 2 settimane e Mintaka e Yu non avevano ancora fatto un discorso: lei gli parlava solo per sapere se aveva visto suo nonno o per chiedergli di tenerle alcune cose quando a Yu veniva chiesto (obbligato ndio ^^) di accompagnarla a far compere, lui solo per chiederle dov’era Futaba. Un giorno Mintaka, non avendo nulla da fare, andò in soffitta per riordinarla visto che c’era un disordine grande un casino. Dopo 2 giorni di lavoro, quando stava per concludere, le capitò fra le mani una lettera (che assomigliava a un telegramma) che diceva:

                                                                Villaggio Caponord
                                                                tutti uccisi dai banditi.
                                                                I pochi superstiti non
                                                               sono stati ancora ritrovati.

Il nome “Caponord” la bloccò: era un nome che aveva già sentito ma non si ricordava quando. Il suono dell’orologio la riportò alla realtà e le ricordò che……….era in ritardo!!!!!!!. Aveva perso tempo: tra poco suo nonno e Futaba sarebbero tornati e non aveva ancora cucinato nulla per il pranzo!!!!!!. Si catapultò in cucina e fece una brusca frenata una volta raggiunta la soglia perchè non riusciva a credere ai suoi occhi: Yu stava cucinando. Lui, alzando gli occhi, la vide:

  – Fai le polpette di riso, allo spezzatino sto pensando io.

  – Gra…..grazie.    

 Mintaka era presa totalmente alla sprovvista: da quando in qua i maleducati sanno cucinare? Il pranzo, comunque, risultò ottimo. La notte si svegliò di soprassalto. Aveva fatto uno strano sogno: lei aveva circa 6 anni, aveva aperto un cassetto e preso un foglio. Aveva letto: Caponord villaggio di provenienza e aveva visto un simbolo. Purtroppo sapeva cosa significava: era il simbolo dell’istituto delle adozioni che si trovava nella sua città. A quel punto si ricordò anche che la madre aveva preso quel foglio e lo aveva rimesso nel cassetto che aveva chiuso a chiave. Durante la giornata le venne in mente che quel cassetto era ancora chiuso. Non le ci volle molto per capire che era stata adottata. Quella scoperta la mandò in tilt. Ora capiva perfettamente che cosa doveva aver provato Yu. Il nonno, accortosi dell’improvviso cambio di umore di Mintaka, decise di insegnarle alcune tecniche di meditazione della Scuola di Spada. All’inizio Mintaka si lamentò perchè non aveva scelto ancora una scuola ma il nonno le rispose con una frase talmente strana e complicata che riuscì a renderla docile fino a convincerla. Con grande sorpresa di Kakashi, Mintaka imparò quelle tecniche in meno di un mese. Alla fine “dell’addestramento” trovò il coraggio di tornare in soffitta e di continuare a mettere in ordine.

Trovò così un’altra lettera datata una settimana dopo a quella precedente:

                                                   
 I superstiti del villaggio sono stati tutti
                                                     uccisi dagli stessi banditi.
                                                     Sono ancora dispersi 2
                                                     neonati: 1 maschio e 1 femmina.     

Nonostante ciò continuò a mettere a posto e trovò un’altra lettera, stavolta strappata:

                                                     I 2 neonati sono stati
                                                     ritrovati: la femmina Mintaka
                                                     è stata adottata nel villaggio
                                                     Capirosso e......

Le cadde il foglio dalle mani, corse via e si gettò sul divano del salone: quello che aveva pensato negli ultimi tempi era vero.                                      


    
                                        

                                               

                                               

                                                

         

 
     
                           

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Capitolo 4
*** Sorprese ***


Sorprese Scusate per il ritardo.....Shurei grazie ancora per il commentino!!!!






Yu assistette alla scena credendo di non essere visto.

– Come ti sei sentito quando hai scoperto di essere stato adottato?

Stavolta fu Yu ad essere preso di sorpresa:

– Chi te l’ha detto?

– Il nonno.

– Capisco. Perchè me lo domandi?

Perchè ora siamo sulla stessa barca.

– Non dire scemenze, tu li hai i genitori!! - esclamò Yu

– Ho appena scoperto il contrario. I miei veri genitori sono stati uccisi dai banditi poco dopo la mia nascita.

– Facendo finta che sia vero, dimmi come hai fatto a saperlo.....

– Per sbaglio ho letto dei documenti in soffitta e……a proposito tu come l’hai scoperto?

- Quando era piccolo ho trovato un cassetto mezzo aperto. Ho guardato dentro ed era pieno di cartelle. Una, in particolare, mi incuriosiva e così la aprii. Non feci in tempo a leggere quasi niente perchè mia… madre tornava a casa in quel momento e mi avrebbe sgridato se avesse visto quello che stavo facendo. Tuttavia mi rimase in mente la parola “Zai”. 1 po’ di tempo dopo io e la mia famiglia siamo passati davanti a un edificio. Chiesi che cos’era e mio padre mi rispose che era l’istituto che si occupava delle adozioni nel nostro villaggio. Mi andò l’occhio sul nome: era Zai. In quel momento capii tutto. Tornai a casa scrissi un biglietto in cui dicevo che avevo scoperto tutto, presi le mie cose, il foglio e me ne andai. Il resto credo che lo sai.

Mintaka annuì.

– Vuoi vedere le lettere che ho trovato?

Al cenno affermativo di Yu si recarono in soffitta e Mintaka prese l’ultima lettera:

– Qui parla di due…..ma perchè questa lettera è strappata?     

– L’ho trovata così e non c’erano altri pezzi.

Yu guardò meglio la lettera.

– Ma questa assomiglia……….aspettami qui.

Si
precipitò al secondo piano e tornò con un pezzo di carta. Quando misero insieme la lettera e quel pezzo, scoprirono che era quella la parte mancante. Ciò che ne veni fuori dall’unione delle parti fu:

                                                                 I due neonati sono stati
                                                                 ritrovati: la femmina Mintaka
                                                                 
è stata adottata nel villaggio
                                                                 
 Capirosso e il maschio, Yu,
                                                                  
nel villaggio
Nuvolabianca  



 
Rimasero in silenzio: ora sapevano di non essere soli. Un giorno, alcune settimane dopo aver scoperto la verità, Mintaka portò in disparte il nonno:

– Hai scoperto tutto, immagino.

Mintaka rimase di stucco ma riuscì ugualmente a rispondere:

Si....

– Quale punto della storia vuoi che ti chiarisca?

– Perché non mi è stato detto nulla e da quanto tempo lo sapevi.

– Da quando ho letto la stessa lettera che hai letto tu. Non ti è stato detto perchè mia figlia voleva dimenticarsi di averti adottata, voleva che fossi sua….anche se, a mio parere, questo non è mai possibile.

– Perchè alla fine ognuno va per la sua strada, immagino.

– Precisamente ma mia figlia ha sempre rifiutato di capire questo concetto, quindi….

– Ho deciso…. non tornerò a casa e seguirò la tua scuola. Però…….

– Non c’è problema. Puoi rimanere in casa mia. Per me non c’è nessun problema.

Avvertili tu….

I genitori furono avvisati e decisero che avrebbero pagato la scuola. Negli ultimi due mesi di vacanza Futaba le insegnò alcune tecniche del primo anno in modo tale che lei si fosse  trovata avvantaggiata. A Mintaka non fu chiaro il motivo per cui gliele insegnava ma ormai aveva capito che niente si fa per nulla. L’estate passò in fretta. Il primo giorno le fu molto chiaro il motivo del suo pre – allenamento: molti ragazzi la guardavano storto, per quanto non le dicessero nulla. Dal canto suo, Mintaka, li aveva capiti: era come vedere un ragazzo in una scuola di cucito…..era strano. Durante il corso dell’anno cambiarono tutti idea sul suo conto. All’inizio del secondo anno ci fu una sorpresa....

                                     

                                                    

                                                     

                                         

  

         .

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Capitolo 5
*** come tutto ebbe inizio ***


come tutto ebbe inizio Ritardo immane questa volta...scusate moltissimo!!!
Shurei....non so come rigraziarti per il commento!!!! ^^
Ecco il capitolo..spero vi piaccia!!!!!!


All’inizio del secondo anno ci fu una sorpresa: al primo giorno si presentò….Futaba!!!!!!. 
Kakashi spiegò che Futaba si sarebbe occupato de tutte le tecniche necessarie per sopravvivere in un eventuale scontro con dei banditi (sempre che ce ne fossero). Questo tutti i giorni tranne il lunedì e il sabato, quando gli allievi sarebbero dovuti tornare in palestra x ripassare le tecniche di base. Dopo aver detto questo Kakashi prese un foglietto e disse:

- Per l’allenamento con Futaba dovrete dividervi in coppie da due.

Dopodichè iniziò a leggere l’elenco. Mintaka era insieme a Yu. Ella non fu affatto sorpresa; era logico che suo nonno avesse fatto 1 simile scelta: ormai tutti la rispettavano però con lei non si sentivano a loro agio xchè si vergognavano di averla presa in giro. Mentre questa verità (in parte spiegatale da suo nonno) le affollava la mente si accorse che il nonno aveva terminato l’elenco.

- Queste coppie rimarranno fino alla laurea, ossia fino al termine della scuola.

I mesi passarono in fretta e arrivarono le vacanze estive. Mintaka e Yu furono la coppia che prese il punteggio più alto. Il giorno stesso che terminò l’anno Futaba e Kakashi rimasero soli nella palestra:

- Mintaka e Yu sono 1 coppia notevole: le tecniche che ho insegnato quest’anno le hanno sapute eseguire meglio di me.

-
Il loro lavoro di gruppo è sorprendente.

- E dire che non si rivolgono quasi mai la parola.   

Disse Futaba ridacchiando.

- Forse ciò è dato dal fatto che ora si trovano nella stessa situazione.

Si, è molto probabile. Sul campo di battaglia ho visto molte persone capirsi al volo quando, in addestramento, dovevano parlare per dieci minuti.

-
Credo che abbiano un gioco di squadra che permetterebbe loro di vincere anche se si trovassero davanti a dei banditi.

-
Ora stai un po’ esagerando.

- Non se avessero 1 maggiore preparazione, però.

Kakashi uscì dalla palestra. In quel momento un tale sbucò alle spalle di Futaba e lo colpì violentemente. Kakashi, sentendo un tonfo, entrò e riconobbe l’uomo che aveva colpito Futaba, prima che un altro colpisse lui. I due banditi lasciarono un biglietto a terra e se ne andarono. Mintaka, che era andata a cercarli, quando entrò nella palestra emise un grido talmente acuto che anche Yu accorse. Quando arrivò rimase di sasso. Chiamarono il medico. Kakashi e Futaba furono portati in casa e visitati. Quando il medico se ne andò lasciò a Mintaka delle precise istruzioni. Tornò nella palestra per riferire a Yu quello che aveva detto il medico e lo trovò con un foglio in mano. Senza salutarlo Mintaka si avvicinò a Yu per leggere ciò che c’era scritto:

                                                                Sapete chi siamo.
                                                               Per quello che ci avete
                                                               fatto ci vendicheremo.

Quella sera mangiarono in completo silenzio. Al termine della cena decisero i turni per vegliare i feriti. Però, entrambi erano stanchi morti:

- Sei stanco più di me: fai tu il primo.

-
Non ci penso proprio: il primo lo fai tu.

Mintaka provò a replicare ma Yu fu irremovibile. Così fece il turno dalle dieci alle due e mezza. Camminava come 1 sonnambula quando andò a letto. La mattina si svegliò alle dieci e mezza, si vestì, andò in salone ma non vide Yu. Bussò in camera sua e, siccome non rispondeva, aprì la porta: non c’era. Andò nella stanza dei “feriti” e vide che Yu era lì e stava dormendo. Mintaka decise di non svegliarlo. Mangiò un boccone e andò a fare la spesa, visto che non c’era nulla per pranzo. Quando tornò, (dopo una mezz’oretta) trovò Yu stravaccato sul divano. Quando lui la intravide si rimise composto ma, ormai, era troppo tardi. Mintaka non ci fece caso.

- Hai fame? - chiese invece

- Si.

Detto questo si mise a cucinare. Yu, capendo di non averci fatto una figuraccia (era al corrente del fatto che per lei era un maleducato), si rimise in quella posizione. Dopo pranzo andarono a vedere se Futaba e Kakashi si erano svegliati. Con molta sorpresa scoprirono di si. Quella sera però, verso mezzanotte, la loro casa fu attaccata. I bersagli erano Futaba e Kakashi e Yu e Mintaka, quando si svegliarono di soprassalto, lo sapevano già. Fortuna che arrivarono in tempo e riuscirono, forse perchè entrarono all’improvviso, a cacciarli.

- Perchè l’avete fatto????!!!! - li aggredì Kakashi

-
Volevamo davi una mano... - sussurrò Mintaka

-
Ora sarete anche voi sotto tiro!!

- Be, ora è meglio che torniamo a letto: non torneranno per stanotte. - disse Futaba cercando di calmare le acque.

L’atmosfera il giorno seguente era traumatica: Kakashi aveva il viso più imbronciato di quello di un drago, Futaba non faceva battute, Yu era più strano del solito e Mintaka era più triste di una persona a cui era morto un parente. Quest’ atmosfera andò avanti per due giorni fino a quando Fusaba non li convocò nel campo di addestramento, il terzo giorno.

- Qual è il motivo si questa convocazione? - chiese Yu

- Per dirvi che io e Kakashi non ce l’abbiamo con voi ma stiamo solo cercando un modo per proteggervi.

- E da cosa?

- Da quei tizi, che domande. Ci siamo scervellati per trovare delle soluzioni ma una è più impossibile dell’altra. La più utile è la mia ma Kakashi non è molto d’accordo.

- In che cosa consiste?     

- Vi addestrerò nelle “arti della morte”...

- Ma, fino a questo punto… - disse, sorpreso, Yu

- Siete liberi di non accettare, tanto è solo una delle tante proposte.

Yu con la coda dell’occhio vide il volto di Mintaka: era diventato bianco. Quando il suo sguardo ritornò al punto di partenza si accorse che Futaba se ne era andato:

- Che vuoi fare? - le chiese

- In che senso?

- Lo sai bene, il senso.

- Lasciami questa giornata per riflettere. Stasera ti darò la risposta.

In quel momento un loro compagno di scuola arrivò di corsa.

- Correte, svelti! Il maestro Kakashi è stato ferito.

Mintaka fece uno scatto felino e il loro amico e Yu la seguivano di corsa. Yu la capiva: se fosse stato ferito Futaba avrebbe avuto la stessa reazione. Quando arrivarono in casa trovarono Futaba che stava riordinando il salone:

- Dov’è il nonno?

- In ospedale.

E lei corse via come un fulmine. Il loro amico se ne andò subito dopo. Quella sera cenarono in due:

- Non so se domani Mintaka verrà. Tu cosa hai deciso?

- Verrò.

Il giorno dopo Futaba e Yu si trovarono faccia a faccia nel campo di addestramento. Stavano per iniziare quando:

- Non vi state dimenticando di qualcuno?

Futaba alzò gli occhi e Yu si voltò: era Mintaka vestita con la divisa (un kimono maschile che portavano anche Yu e Futaba: siccome era a due pezzi lei aveva i pantaloni uguali a quelli dei maschi ma sotto il pezzo di sopra potava una maglietta visto altrimenti la “scollatura” avrebbe fatto vedere molto.) ma quello che colpì Futaba fu la determinazione che le leggeva negli occhi.

- Ho deciso di partecipare.

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Capitolo 6
*** la resa dei conti ***


6 - la resa dei conti Scusate per il ritardo! Mi fa piacere che molti abbiano letto questa storia.....se mi lasciate una piccola recenzione sarei ancora più felice...giusto per sapere se la
storia vi piace o no o anche per ricevere delle critiche...quelle servono sempre! Volevo approfittarne per fare a tutti voi gli auguri di Buon Anno Nuovo ^^




Inziarono così l’addestramento. Passò un mese in mattinate di allenamento, pomeriggi pieni di finti combattimenti, sere di ripasso delle tecniche di base e di alcune notti piene di sonno e altre insonni. Avevano così imparato le tecniche più pericolose ma anche le più efficaci per uccidere una persona. L’allenamento era finito. Nonostante ciò Mintaka tutte la mattine ripeteva gli esercizi. Yu, stavolta, non riusciva a capirla: ok, era arrabbiata, però…… . Circa una settimana dopo la fine dell’allenamento Futaba fu attaccato. Combatté ma non riuscì a vincere. Lo trovò, per caso, Mintaka che era andata a sistemare la palestra. Fu, anche lui, trasportato in ospedale e Yu ci restò finché non gli fu assicurato che Futaba non era in pericolo di vita (dalla mattina fino alle 8 di sera). La mattina dopo Yu si presentò al campo sotto gli occhi stupiti di Mintaka. Si allenarono tutte le mattine per una settimana. Al termine di essa tornarono in ospedale e, quando il medico disse loro che Kakashi e Futaba si sarebbero rimessi senza conseguenze, dissero (tra loro) ad alta voce una parola che entrambi tenevano in testa da molto tempo: la vendetta. Certo, per le loro capacità, probabilmente non avevano nessuna speranza; ma i due ragazzi non pensavano ne alla sconfitta ne alla morte: volevano solo far del male alle persone che avevano quasi ucciso coloro su cui contavano. Andarono nell’ufficio della polizia e chiesero gli ultimi spostamenti dei banditi. I poliziotti, sapendo che erano solo del secondo anno, non sospettarono nulla e dissero loro che i banditi si erano diretti verso le Montagne Dorate, appena fuori il villaggio. Ringraziarono, uscirono e tornarono a casa. Lasciarono un biglietto con su scritto: 


                                                                                                  Non si può continuare così.
                                                                                                  
Qualcuno deve morire.
                                                                                                  
Scusateci.

                                                                                                               
Yu e Mintaka

Yu e Mintaka ci vollero mezz’ora x scrivere quelle tre righe: cercarono di spiegare il motivo del loro gesto, sperando che Futaba e Kakashi li avrebbero perdonati. Già…, sapevano che si sarebbero arrabbiati ma loro ormai avevano deciso e nessuno li avrebbe fermati. Il giorno dopo partirono al sorgere del sole, quando ancora tutti erano immersi nel sonno. All’uscita del villaggio trovarono un loro compagno di classe, lo stesso che era venuto ad avvisarli quando Kakashi era stato colpito. Gli si fermarono davanti e lui li squadrò da capo a piedi per poi sospirare e dire: 

Il nascondiglio dei banditi si trova nella più bassa caverna del monte al centro del gruppo delle Montagne Dorate. L’ho scoperto sbirciando negli archivi segreti della
  polizia.

Per Yu e Mintaka ciò non era poi così difficile da credere visto che il padre era un poliziotto.

E aggiunse:

- Vedete di tornare.

Yu fece cenno di si con la testa e Mintaka accennò un piccolo sorriso: entrambi i gesti erano pieni di ansia perchè entrambi non sapevano cosa avrebbero fatto quando si sarebbero trovati faccia a faccia con i banditi. Durante il viaggio furono molti i pensieri che affollarono i pensieri dei dei ragazzi, tuttavia il loro pensiero più assiduo fu una domanda molto semplice: “torneremo?”. Tuttavia entrambi si stupivano di quel pensiero perchè, per quanto i loro maestri erano importanti, non avevano dedicato a nessuno dei due la loro esistenza. Camminarono tutta la giornata con piccole soste per riposarsi e altre più lunghe per mangiare. Verso sera trovarono la montagna e spiarono il nascondiglio dei banditi per 1 po’ e andarono a sistemarsi in un luogo abbastanza vicino ma protetto. Decisero che avrebbero attaccato all’alba e, a parte per dirsi questo, non si rivolsero la parola. La mattina, al risveglio, ebbero una brutta sorpresa: due banditi stavano tranquillamente aspettando il loro risveglio.
Yu, riprendendosi velocemente dal torpore del risveglio:

- Perchè non ci avete già ucciso?  

 Uno dei due rispose:

- Non siamo come la gentaglia che avete visto ieri sera. Quelli sono solo idioti che non hanno niente in testa.

Mintaka, capendo che quelli erano i capi:

- Allora perchè li avete reclutati?

- Sono bravi.... a usare il fuoco.

A Mintaka e Yu non servì molta immaginazione per capire a cosa si riferivano. L’altro bandito continuò: 

- Ho sentito dire che volete ucciderci – fece una risatina – volete provarci?

- Con molto piacere. - risposero all'unisono

 

Iniziarono a combattere Yu contro uno e Mintaka contro l’altro. Intanto Futaba e Kakashi, che si erano svegliati e avevano un brutto presentimento, chiesero alla segretaria del dottore di passare a casa loro e le diedero le chiavi di scorta. Essa bussò ma non sentendo nessuno entrò, notò il biglietto, lo prese e lo portò a Futaba e Kakashi, i quali capirono subito e diedero l’allarme. I poliziotti migliori presero i cavalli e li spronarono alla corsa in modo che sarebbero arrivati in men che non si dica. Intanto i combattimenti procedevano: Mintaka e il suo avversario si erano un po’ spostati di alcuni metri da dove combattevano Yu e l’altro. I colpi si susseguivano con un ritmo costante, veloce e pericoloso: ogni colpo lanciato era mortale. Il 99% dei colpi veniva schivato dai combattenti e l’ 1% si manifestava con graffi superficiali ad entrambi gli spadaccini. I due combattimenti procedevano da tempo: si stavano scontrando la voglia di vendetta e la resistenza fisica della gioventù contro l’esperienza e la brutalità. Tutti i combattenti erano allo stremo delle forze e si stavano preparando al colpo finale. Intanto la polizia era stata bloccata dalla gentaglia che i due banditi avevano arruolato. Tuttavia, essendo i poliziotti allievi di Kakashi, riuscirono a batterli in fretta. Arrivarono nel momento in cui Yu stava trafiggendo il bandito. I poliziotti rimasero sbalorditi. Quando Yu alzò lo sguardo dal cadavere non disse nulla. Ad un tratto i poliziotti entrarono nel panico più completo: si erano dimenticati della ragazza!!!!!. Si tranquillizzarono quando sbucò dai cespugli della parte più fitta della foresta, dove la luce non arrivava: aveva la gonna tagliata in lunghezza e con spacchi vistosi, il fodero della spada insanguinato e i suoi occhi erano sereni ma allo stesso tempo tristi. I poliziotti avevano già visto il suo sguardo: era tipico di chi uccideva per la prima volta. Piuttosto rimasero sorpresi sul fatto che entrambi erano vivi. Intanto gli occhi di Mintaka avevano incontrato quelli di Yu, che avevano la stessa espressione (quella che avevano visto i poliziotti). Entrambi si guardarono a vicenda sorpresi: solo adesso si erano accorti che erano partiti da casa con i vestiti con cui erano arrivati. Mintaka, con passo lento, si avvicinò a Yu: 

- Perchè ti sei messo quei vestiti?

- Potrei farti la stessa domanda.

 Mintaka guardò ciò che restava del vestito che le piaceva tanto...cosa che non passò inosservata a Yu. Mentre stavano tornando a casa insieme ai poliziotti Mintaka notò che Yu era più strano del solito e, quando lo squadrò da capo a piedi, capì anche il motivo: aveva perso il porta fortuna a forma di fenice che aveva sempre al collo. Quando tornarono al villaggio andarono subito da Kakashi e Futaba i quali, stranamente, non erano infuriati. 

-  Non fate quelle facce sorprese. Non ci voleva un genio per capire che l’avreste fatto.

- E poi per che cosa credete che vi avrei allenato?

 Mintaka e Yu erano sollevati.

- Tuttavia le poche settimane rimaste le trascorrerete nei vostri rispettivi villaggi.

Per Yu e Mintaka non era una buona notizia, comunque entrambi accettarono.

   

      

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Capitolo 7
*** tutto è bene ciò che finisce bene ***


7 - tutto è bene ciò che finisce bene Questo è l'ultimo capitolo! Grazie a Shurei che ha commentato e grazie a tutti coloro che l'hanno letta. Volevo infine ringraziare Ainim Skywalker e rossi_rossi per averla messa tra le preferite e aras1796 per averla messa tra le seguite ^^



Quando Mintaka tornò i suoi genitori, in particolare sua madre, cercarono di farsi perdonare. Mintaka, non importandole più di nulla di questa storia, li perdonò: ormai ne aveva passate tante perpreoccuparsi di quella sciocchezza. Il giorno dopo si incontrò con Aruna. Si raccontarono un po’ di cose poi Mintaka la trascinò nella via dei negozi. La passarono tutta: negozio per negozio, millimetro per millimetro. Si fermarono solo per il pranzo. 

Si può sapere cosa stai cercando?

Non te lo dico, è un segreto.

Continuarono fino a sera. Quando passarono davanti a un antiquario finalmente entrarono (era il primo negozio in cui mettevano piede). Mintaka guardò da cima a fondo ma non trovò quello che cercava. Il proprietario:

- Cerca qualcosa in particolare?

- Un portafortuna a forma di fenice di colore…….rosso.

Dunque…..ah, si ce l’ho presente…..è molto raro e ormai lo producono in pochi. Però posso provare a vedere se me ne è rimasto uno in magazzino. 

 Dopo 5 minuti il proprietario tornò dal magazzino:

- Lei è molto fortunata, è l’ultimo rimasto. Glielo do a prezzo ridotto ma la avverto costa molto.

- Mi dica il prezzo.

Quando lo disse ad Aruna prese quasi un infarto. Era molto costoso, molto, molto al di sopra delle normali paghette. Tuttavia Mintaka aveva i soldi sufficienti (aveva tutti i soldi che le avevano dato per l’uccisione del bandito, la stessa somma che avevano dato a Yu). Una volta uscite:

- Ma come avevi tutti quei soldi e che te ne fai del ciondolo?

- Non è per me e i soldi….

Iniziò a raccontarle la storia per filo e per segno. Quando si salutarono Aruna non ci vedeva molto chiaro sul fatto di Yu ma Mintaka non aveva fatto intendere nulla che potesse far pensare…. . Mintaka passò il resto delle vacanze in completa allegria e spensieratezza. Tornò dal nonno la sera prima che finissero le vacanze. Quando uscì dal bagno, dopo aver sistemato le sue cose, incontrò Yu che era appena arrivato. Quando Yu la vide le si avvicinò, le si mise di fianco e, guardando nella direzione opposta a quella di Mintaka:

- Ti devo parlare. Dopo cena al solito posto.

- Anch’io ti devo parlare.

Yu entrò in bagno e Mintaka entrò in camera. A cena non si rivolsero la parola, come al solito. Dopo cena uscirono e andarono nel campo di addestramento. Naturalmente separati, in modo da non destare sospetti. Yu andò per primo e Mintaka un po’ dopo. Quando arrivò al campo trovò Yu appoggiato ad un albero che teneva qualcosa in mano ma, con il buio fitto di quella sera, non riusciva a vedere cosa. Mintaka gli si avvicinò e lui si rimise dritto:

- Non parliamo molto, ma nonostante tutto riesci a capirmi. Ti devo la promozione al secondo anno.

- Anche tu mi capisci al volo e quindi direi che anche io te la devo. Sei bravo, non è facile per un ragazzo capire una ragazza.

 Al viso perplesso di Yu, aggiunse:

- Me l’ha detto il nonno.

- Questo vale anche per il contrario. E, sinceramente, ho l’impressione di essere un po’ complicato.

- Si, direi che lo sei veramente.

E fece una risatina. Yu abbassò lo sguardo e Mintaka si affrettò a dire:

Anch’io mi ritengo un po’ complicata ma credo che un po’ lo siamo tutti.

 Yu rialzò la testa e, per la prima volta, Mintaka lo vide fare un mezzo sorriso.

Visto che il tuo vestito era distrutto……….

 E mise davanti a Mintaka la scatola che portava. Mintaka la aprì e trovò un vestito uguale a quello che aveva.

- Ma…..costa parecchio…..come…..

Ho usato la mia parte dei soldi, tanto io non avevo niente da comprare e così…..

 Mintaka sapeva che non era vero: ora sapeva che il suo sguardo triste era stato notato (cosa che non le era mai successa) e sapeva che Yu avrebbe potuto provare a cercare il suo portafortuna. Comunque non disse nulla. Aveva capito.

Anch’io ho da darti qualcosa.

 Tirò fuori il sacchetto. Quando Yu lo aprì restò meravigliato. In quel momento Mintaka intuì che non aveva neanche pensato a cercare il suo portafortuna perduto.

- L’ho visto per caso e……..

 Yu sapeva che non era vero e che lei aveva capito. Si sorrisero: sapevano che ora si sarebbero presi cura l'uno dell'altro. Il loro comportamento non cambiò di una virgola tanto che, una volta finita la scuola e dopo essere entrati in polizia, quando decisero di sposarsi a Futaba, Kakashi e a tutti quelli che li conoscevano prese un mezzo infarto.Quando Mintaka andò a dirlo personalmente ad Aruna, ci vollero i sali per tenere l’amica cosciente. Il matrimonio fu semplice: sette invitati (Futaba, Kakashi, Aruna e i genitori adottivi di entrambi gli sposi), la cerimonia e il pranzo. L’abito della sposa era un kimono bianco con delle sfumature blu che sembravano fiocchi di neve, l’abito dello sposo era formato da due pezzi: sempre il kimono tradizione formato da pantaloni blu larghi e una “maglietta” (sempre con quelle maniche lunghe tipiche giapponesi) bianca. Per il viaggio di nozze andarono in una casa, un po’ distante dal villaggio di Kakashi, vicina a un lago. Per un anno entrambi servirono nella polizia poi, quando Kakashi andò in pensione, Yu si licenziò e lo sostituì. L’anno successivo Mintaka e Yu decisero di avere un figlio. Tuttavia dovettero accantonare per molto tempo questo progetto visto che Aruna, che si era sposata, era venuta a vivere nello stesso loro villaggio. Naturalmente Mintaka, Yu, Futaba e Kakashi la aiutarono a traslocare (anche se x la verità sarebbe bastato il marito). Aruna ne approfittò per conoscere un po’ tutti e…….fece 3.000 figuracce (com’era suo solito). Tuttavia fu un trasloco molto divertente. Alla fine di quei giorni traumatici avvennero due cambiamenti importanti: il primo è che Futaba andò nella polizia al posto di Mintaka, che lei prese il posto di Yu e lui prese il posto di Futaba (in sostanza ora Mintaka si occupava di ciò che si occupava suo nonno, mentre Yu si occupava di quello che faceva prima Futaba). Il secondo è che nella scuola di Spade ci si iscrivevano anche delle ragazze. Ora Mintaka e Yu erano al settimo cielo: da ragazzi erano tristi perchè non avevano una famiglia e ora ne avevano due: la loro e quella composta dai loro amici. 


    Fine ^^


 


 

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