When blue eyes meet greens. (and when zouis meet weed)

di CitazioniLarry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gelato e incontri ***
Capitolo 2: *** Superpoteri mistici ***
Capitolo 3: *** La sfilata tanto attesa ***
Capitolo 4: *** Frasi romantiche rovinate ***
Capitolo 5: *** mai parcheggiare dietro a una macchina che deve uscire. ***
Capitolo 6: *** questioni amichevoli ***
Capitolo 7: *** Luna park pt.1 ***
Capitolo 8: *** Luna park pt.2 ***
Capitolo 9: *** 5 Seconds Of Sex ***



Capitolo 1
*** Gelato e incontri ***


Tutto iniziò un pomeriggio d’estate del duemila e credici, duemilatredici, volevo dire. Si insomma, faceva caldo. 
“Mamy, portami un po’ di crema solare, che qui si brucia, non posso arrivare alla sfilata così!” Harriet disse a sua madre.
Sua mamma, Anna dalla Catalogna, era la tipica MILF dei film porno, solo che qui Harriet la chiamava così perché da piccolo urlava sempre: Mamma Il Latte è Freddo. Portava una ventottesima di coppa, quindi era normale che tutti i pervertiti depravati le se appiccicavano alle tette come poppanti. Harriet però se ne fregava e continuava a giocare con le My Scene e a volte si metteva i suoi enormi reggi poppe per fare, gaia, l’ape maia.
“Arrivo tesoro, vado a prenderla in casa!” 
Era proprio un figlio di una buona donna. Harriet era il tipico ragazzo sclerotico, con una spugna di ferro per togliere il bruciato dalle pentole al posto dei capelli, una bocca enorme, 4 capezzoli, 6 dita, 2 buchi sulle guance, occhi fosforescenti, insomma, un vero esemplare di alieno. 
“Ecco qui amore.” Anna gli spalmò la crema sulla schiena come se fosse stata merda e ci sapeva fare!
“Oh mamy, mamy, sei la migliore!” 
Harriet era un ragazzo dolce, anzi troppo, a volte stuccava ma l’unica cosa che amava erano i suoi 2 migliori amici BFF4E xdxd mlmlm:  Nello e Liamo.
‘Driiiin Driiin Drooooon Drooon Brum beee beee bau miao muuuu, le mucche fanno muuu, ma una fa mu muuu’ 
“Mamma, qualcuno ha suonato il campanello, vai ad aprire, adesso arrivo!” Un campanello di merda, c’era da dirlo.
Mamma orsa aprì e si ritrovò davanti un biondo finto e uno zombie.
“Ciao signora. Noi siamo Nello e Liamo. C’è Har-” 
Non fece in tempo a finire la frase che Harriet era già dietro a sua mamma, tra un po je faceva pure senti a presenza. Ma a Harriet piacevano i treni.
 
“We bella raghy, come butta? La frutta?” Harriet simpatizzò.
“Hihih, quella nera no, che è brutta!” Rispose Nello con un sorrisetto a minchia sul viso.
“Voglio murì.” Liamo era il tipico ragazzo allegro e felice,lo sapevano tutti.
Tranne lui.
Per questo era un depresso cronico con la voglia di morire nelle vene. 
“Ragazzi, non fatemi smadonnare che stasera ho la sfilata e mi dovete accompagnare dall’esty.”
Harriet prese uno dei suoi tanti gilet rosa chicco e una collana di perle stile Susy la truzza e se la mise al collo con i suoi collant luccicosi nemmeno Madonna. No aspetta, Madonna non indossava vestiti. Ok. 
‘Tittirururu Tittirirururu’
“oh, scusate il mio cipria-cell sta suonando” 
Nello con un solo tocco aprì il suo cipia-coso e rispose.
“Jerry? Che succede? Sto arrivando!!” 
“Nello ma che cazz..?” 
“Scusate ma il dovere chiama!” 
“Ma che, quale dovere?” Harriet era parecchio confuso. 
Liamo si mise una mano sulla fronte sperando che un serial killer si fosse nascosto in camera di Harriet pronto ad ucciderlo. Non un vero fan di Emis Killa, un Killer vero. Ma niente.
“Tu sapevi che Nello faceva parte di una società segreta?”
“Eh..?” Liamo ancora con la mano sulla fronte, senza dimenarsi, alzò gli occhi. 
“Boh, Illuminati magari.” 
“Più che Nello, sei tu l’Illuminato con quei pantaloni. Toglili, sono osceni. Nemmeno Vladimir Luxuria li indosserebbe.” 
Harriet si sentiva offeso nel profondo del suo culo. 
“Scusa ma chi cazzo è ora questo?” 
“E’ una donna.” Ribattè Liamo.
“Oh. Chi cazzo è questa ora?” 
“Niente, lascia perdere. Sei ancora troppo piccolo.”
“Ma comeee, io voglio il gelato!”
“No Harriet ! devi prepararti!”
“Andiamo a comprare il gelato o ti sputtano a tutti con la tua foto di quando eri piccolo ed eri su una monopattobici con dei guanti da gay e calzini orribili.”
“Cos’è una monopattobici?” 
“Uno monopattino bici! Semplice ma efficace.”
“Gino Pino, aiutami tu.” 
Liamo aveva un amico immaginario. Questo era Gino Pino, un inutile pappagallo morto a sua cugina Mafalda negli anni 100 ac. Lui lo sentiva come una presenza, una presenza spirituale, non la presenza fallica. 
I due si incamminarono verso la gelateria ‘Da Gianfranchino’. Faceva un gelato di merda, infatti gli unici due clienti erano solo loro due e un altro tizio che sembrava un talebano appena uscito da una lampada.
 
“Gianfranchinoooo, come stai?” Harriet era sempre un tipo spiritoso con la gente, amava avere gente attaccata al culo, proprio nel vero senso della parola. 
“Ben Ben a zio, insomma che gelato volete oggi?” 
“Esiste il gelato al gusto di morte?” Disse schietto Liamo.
“Oh Liamo tirati un po’ su di morale, non essere sempre così depresso. Tu e Mandy di ‘Billy e Mandy’ sareste una bella coppia.” 
“Grazie Gianfranchino, non ci avevo mai pensato.” L’aria di Liamo era sempre così, che ci potevi fare. 
“Per me invece, un gelato mega al gusto di Kiwi, Papaya, Mango e frutti del medio oriente sud est asiatico.” 
“Harriet, perché i tuoi gusti sono così complicati?” Sbuffò Gianfranchino, riempiendo il cono di Harriet.
I ragazzi sentirono dei passi, ma nessuno si girò. Insomma, se erano dei killer a quest’ora erano morti.
“Scusi, avete il gelato al gusto di Starbucks?” 
E il peggio iniziò.

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Capitolo 2
*** Superpoteri mistici ***


“Sai leggere il cartello?” Disse Gianfranchino puntandolo 
‘non vendiamo gelati al gusto di bicchiere.’
“Ehi scorfano, placa i tuoi istinti da orso polare e rispetta la fila. Decelebrata microcefala.” Harriet era furioso quando si parlava di gelato e soprattutto quando non si rispettava la fila. 
“Scusa. Ma sai per caso se..” 
“NO! Non parlo con gli sconosciuti!” Urlò Har.
“Harreh!” Liamo lo rimproverò.
“Liamo!”
“Pene!” 
“Stili!”
“Ragazzi! Basta! Harriet, tieni il gelato, prendilo, mangialo tappati la bocca e mettiti a sedere.” 
Ebbene si, Pene era il cognome di Liamo. Nessuno se lo sarebbe aspettato qui a Peneville. 
“Devi scusarlo, ma è un po’ rincoglionito” 
“Ho notato..”
“E’ per questo che desidero morire ogni santo giorno che Dio mette al mondo.”
“Oh.. Che pecca. Piacere sono Eleonora Calderone.” Disse la ragazza con le tagliatelle in capo.
“Liamo, Liamo Pene.” Liamo arrossì. “Non fare caso al cognome, anche per questo voglio spararmi ogni giorno con una mitragliatrice, ma sono dettagli.”
“Vieni, sediamoci dove Harriet, vedrai che adesso gli passa.” Disse Liamo alla ragazza.
“Liamo io non ce la faccio! E se prendo i germi?” 
“Gesù perché a me?” 
“No scusa, non parlo con le stronze che mi rubano i gusti di gelato!” 
“Harreh basta, ti stai comportando da bimba truzza, smettila!”
Liamo iniziava a scaldarsi, era la volta buona che gli sarebbe partito l’embolo. 
“Ok. Piacere. Harriet Stili, ma puoi chiamarmi stasera. No scherzavo. Le cose che amo sono la moda, il rosa, ballare, le sassy queen e i cazzi.”
“Ammirevole. Davvero.” Disse Eleonora con un’espressione facciale peggio di Kristen Stewart. 
“Sei pregata di toglierti quell’espressione dalla faccia quando sei con me.” Brontolò Harriet.
“Scusa ma io non studio matematica.” 
Liam si spalmò una mano sulla faccia.
“Vabbè. Cosa ci fai dalle parti di Peneville?” 
Eleonora sospirò.
“In realtà sono venuta a trovare il mio fidy, sta qui da queste parti.”
I ragazzi si incuriosirono.
“Hai un fidanzato? Come si chiama?” domandò Harriet. 
“Beh, si chiam-” 
Un bagliore allucinante accecò tutta la cittadina di Peneville, che durò circa settordici secondi, poi un giovane inginocchiato a mo’ di supereroe si scorse tra la nebbia.
“Nello?! Ma che cazz?” Esclamò Harriet coprendosi la faccia e scrutando con un solo occhio fosforescente. 
“Sono tornato dalla mia missione. Il vaso di nutella andava portato in salvo. E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.”
“Non voglio vivere più su questo pianeta.” Liamo si arrese.
“Oddio fatti abbracciare Nello, mi sei mancato in questi 10 minuti. Accidenti, quella cosa spaziala è figa! Me piasa!”
“Haz non è una ‘cosa spaziala’ ma è un lavoro, è serio!” Disse Nello, scossandosi la polvere di dosso. 
“Se è serio come la voglia di morire di Liamo allora.. Wau!” Esclamo Haz.  “Deve essere un lavoro duro, come la cosa che ho adesso tra i miei panty, mlmlml” 
“Ew, ma dove sono capitata.”
“A Peneville.” Rispose Haz. “Lo so, i Penevilliani sono un po’ stupidi ma cosa ti vuoi aspettare da un sindaco che dice di costruire una fontana a forma di pisello.”
“Non lo ascoltare Eleonora, quella statua non s’ha da fare e mai si farà.” Si intromise Liamo.
“Suona molto Manzoniano.” 
“Avevo appena finito di leggere il primo capitolo.”
“Sfigato.” Rispose Nello.
“Insomma, di cosa si tratta questo tuo lavoro, Nello?” Domandò Haz, mentre si scaccolava.
“Beh, catturiamo i criminali e salviamo vasetti di nutella.”
“Emozionante, davvero.” Sbuffò Haz. “Ragazzi andiamo alla sfilata, farò tardi, le princy devono essere puntuali. Su su alzate i culi.” 
“Ci vediamo ragazzi, io devo anare. Emh, volevo dire andare.” 
“A mai piu’ Eleandra Caldaia.” 
“Eleonora Calderone.”
“A mai più Eleorone Caldernora”
E così Nello, Harriet e Liamo si incamminarono verso la sfilata.

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Capitolo 3
*** La sfilata tanto attesa ***


“Oggi ho catturato un tipo che stava svuotando un intero vaso di Nutella per darlo a una lumaca giamaicana. Che spreco.” sbuffò Nello, calciando un sassolino. Povero Nello, alla nutella ci teneva davvero.
“Nello, dovevi dirci che eri una spia!” Esclamò Haz. 
“Non potevo Harreh, mi avreste preso per il culo.” 
Harriet allora arretrò di un passo e prese Nello per il culo e lo alzò.
“Haz ma che cazz? Fammi scendere brutto pervy che non sei altro!” Nello si dimenò.
“Scusa ma quando si tratta di culi non resisto.” 
“Scusate devo trovare un albero e una corda.” 
“Basta con queste manie suicide Liamo, la vita è bella non vedi?” Disse Harriet poco prima di schiantarsi contro un albero.
“Uff.” Sbuffò poi Liamo, scoraggiandosi ancora di più.
La sala per la sfilata era a pochi metri da loro, c’erano quasi, finalmente.
“Oddio ragazzi, mi sta venendo il vomito da ansia.” Disse Haz massaggiandosi la pancia.
“Girati dall’altra parte a rigozzare però.” rispose Nello, schifato.
“Ragazzi, temo di essere arrivati.” Liamo puntò un dito sul cartellone che diceva esplicitamente ‘RMPG’ che, no, non erano esami del sangue, ma stava a significare ‘Rainbow Magicland Gay Parade’
“Ma siamo sicuri che sia questa? E’ una capanna!” Esclamò Nello sorpreso.
“Peneville è fatta proprio male.” Disse infine Harriet e poi entrarono.
Appena entrati si meravigliarono di ciò che era appena accaduto.
La capanna si era trasformata in una salone enorme con 4095830 seggiole, una passerella, luci, discoteca, cinema, piscina, studi televisivi, arena e pure un cesso d’oro che cagava soldi. 
“Oh no Gesù non dirmi che succede come in Harry Potter.” Imprecò Liamo.
“Oddio siamo in un film! Sto sclerando!” Iniziò a saltellare Harriet.
“Ehm Ehm. Scusate?!” 
I tre si girarono e videro una donna molto incazzata, data la sua faccia peggio di Ursula, la strega del mare. 
“Siete venuti per la sfilata per caso?” 
“Ehm si, il mio amico doveva sfilare.” Nello puntò Harriet, che fece un cenno alzando la mano, quelli tipici dei film, insomma, immaginate. 
“Bene mi segua allora.” 
La signora prese Harriet per il braccio e lo trascinò dietro le quinte, lasciando i due amici a mani vuote. 
“Senti, dato che questa che scrive ha detto che abbiamo le mani vuote, approfittiamone e andiamo a prendere un po’ di cibo.” Disse Nello.
“Se c’è del veleno volentieri.” 
“Liamo basta.” Disse Nello dando una pacca sulla spalla di Liamo. Gliela sfondò quasi, ma lui era l’uomo snodabile.
 
“Allora, come ti chiami?” 
“Harriet Stili.” 
“Interessante.”
“Lo so”
“Ok”
“Mi piaccioni i treni.”
“Buon per te”
“Ehi, non si risponde così a una princy!” 
“Tra un po’ tocca a te, mettiti per bene quella cravatta orribile”
“Ok, e non è orribile!” Harriet era molto sfavato e stava per ribollire. Ma era il suo turno.
“Ok, e adesso un applauso per …” La signora sgorbia storse le sopracciglia alla vista del nome che c’era scritto sul tabellone.
“Harriet Sono la princy più divina di tutte baciatemi il culo Stili?!” La signora si girò verso di lui e sussurrò “Ma che cazz? Che razza di storia è mai questa!” 
“Scusami signora sgorbia, ma le princy non parlano con le merde di cane” Si atteggiò da diva e uscì sulla passerella. Sembrava una vera modella, sculettava da tutte le parti, i flash negli occhi, mandò due bacini di qua e di là, girò due volte su se stesso, guardò in su, guardò in giù, fece due pirolette, due ruote, due rovesciate, due tripli carpiati e poi scomparve dietro le quinte. 
La signora appena lo vide rimase a bocca aperta.
“Chiuda quella bocca che ci entrano i cazzi.” Disse Harriet. “Non il mio però hihihi”  e poi se ne andò.
 
“Per tutti i cazzi di Peneville Harriet, sei stato una bomba la sopra!” 
Non era una delle migliori imprecazioni di Nello, ma ci sapeva fare.
“Una bomba? Dove? Dammela!” Liamo si era risvegliato dalla sua dolce morte immaginaria. 
“Ok Liamo, ora respira e prendi le mie patatine rimaste.” Nello era proprio un bravo ragazzuolo. 
“Grazie ragazzi, non dovevate proprio congratularvi in questa maniera!” Disse Harriet facendo un gesto non molto etero che consisteva nel torcere il polso in avanti a mo’ di Antonella in Patito Feo. 
Haz si mise in mezzo a loro due e li strinse per il collo e insieme andarono gayeggiando per le strade di Peneville. 
 

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Capitolo 4
*** Frasi romantiche rovinate ***


“Non capisco come tu possa amare la nutella più di una persona.” Disse Harriet a Nello.
“Allora, ti faccio un esempio. Hai presente quando ti senti le farfalle nello stomaco?” 
“No.”
“Ecco, nemmeno io.”
Liamo li guardò. “Disagiati.”
“Scherzo, ti faccio un altro esempio.” Nello si avvicinò alla credenza.
“Vieni qui. Prendi un piatto.” Ordinò a Harriet.
Harriet aprì lo sportello e prese un piatto.
“Ok ora buttalo a terra.”
“No! Sono di mio prozio Angus dalla Scozia!” 
“Ti ho detto di buttarlo a terra.” Nello stava diventando furioso.
Harriet strinse gli occhi e lasciò la presa. Il piatto si ruppe in sessantordici pezzi.
“Si è rotto?” 
“Eh beh, era di coccio.” 
“Ecco, ora pulisci.”
“Ma come?” Harriet rimase a bocca aperta. Non si aspettava questa inculata da Nello. Anche se ci aveva fantasticato su parecchie volte. Haz prese la scopa e iniziò a scopare lentamente tutti i pezzi di coccio che giacevano per terra come fiori primaverili. 
“La teoria che volevo farti capire era che se rompi una cosa non può più tornare indietro e sei fottuto. Così come la nutella.”
“Si invece, la riattacchi con l’attack!” 
“Harriet, hai un taglierino?” 
“Per cosa, Liamo?” 
“Devo uccidermi.” 
Harreh alzò gli occhi al cielo, ma non lo vide, perché c’era il soffitto. 
“Perché non vedo il cielo?” disse, continuando a puntare il soffitto come se non ci fosse stato un domani.
“Fatti di LSD e lo vedrai.” 
“E’ già allucinato di suo, Nello.”
“Giusto.”
Harriet buttò i cocci nella spazzatura e poi si mise a sedere intorno al tavolo.
Che ne dite di giocare a scarabeo?” chiese Nello. Scarabeo era un bel gioco. 
“Ok, ci sto!” disse Harriet.
Harriet si accovacciò per terra, assimilando le sembianze di uno scarabeo. I due ragazzi lo guardarono, uno con la mano già sulla faccia e l’altro sbuffò.
“Che coglione.”
“Oddio.”
“Scusate ragazzi, lo sapete che quando dite ‘scarabeo’ prendo le cose alla lettera.” 
Le battute di Harriet facevano pena quanto mio nonno che ballava la breakdance. 
La scena durò poco, perché qualcuno suonò al campanello.
“Haz che cazzo aspetti, vai ad aprire.”
Harriet si incamminò alla porta, prima guardò nell’occhiello, poi sospirò.
“Ragazzi, è la caga bicchieri!” 
I due ragazzi incuriositi si avvicinarono alla porta. Harriet mise un orecchio alla porta, tentando di capire cosa stesse dicendo.
“Ma sei scemo? Apri, muoviti!” disse Nello, picchiandolo sulla spalla.
Harriet aprì, e invece di ritrovarsi solo una ragazza, accanto a lei, c’era un ragazzo. 
“Salve ragazzi, Margaret, avevi lasciato il portafoglio da Gianfranchino, quindi te l’ho riportato.”
“Harriet.” 
 Eleonora sbuffò. “Tieni.” Glielo porse e lui lo prese svelto. “Oh, non vi ho presentato il mio fidanzato. Lui è Louis.”
Harriet perse la vista, perse il cuore, e perse anche la sensibilità alle mani, perché il portafoglio cadde per terra e si aprì come un ventaglio in mano a una spagnola. Parve un fringuello in cerca della sua mamma in quel momento.
I suoi occhi si posarono sulla sua faccia e la fissò.
“Scusa ti è caduto il portafogli, imbecille.” sentenziò codesto. 
Harreh scosse la testa e tornò al mondo reale.
“Eh?” 
“Il portafogli.” disse, indicando per terra.
“Oh, oddio che sbadato.” Si chinò a raccogliere i soldi caduti per terra e poi si rialzò. 
“Allora ci becchiamo in giro.” Disse Eleonora con un sorrisone.
“O-o-o-o-o-o-o-ok, ci- ci- ci vediamo in giro.” 
Harriet e i ragazzi rientrarono in casa e come in una scena da film, Harreh si appoggiò dietro la porta non appena chiusa.
“Oh mai Goddi.” 
Hazza era una vera pippa a relazionare con le persone, dopotutto, era un ragazzo non male.
 

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Capitolo 5
*** mai parcheggiare dietro a una macchina che deve uscire. ***


I ragazzi erano spaparanzati sul divano, Nello e Liamo a giocare alla plei stescion, Harriet a leggere un giornale di Gossip.
Tutto era silenzioso, si sentivano solo le bestemmie e le madonne di Nello. 
“Ragazzi..” Harriet alzò lo sguardo dal giornale e si girò verso Nello e Liamo. “E’ finita.” 
“La nutella?” 
“No, la storia d’amore tra Justin Bieber e Selena Gomez.” 
Niall tirò un sospiro di sollievo. “Santo dio, pensavo fosse finita la nutella.” 
“Ragazzi devo riuscire a scoprire di più su quel ragazzo.”
“Harriet no, è fidanzato con la macina starbucks, non puoi.”
“Si che posso.”
“No che non puoi.”
“Se ti do $10 e ti vai a comprare 4 vasetti di nutella mi dici di si?” Harriet tirò fuori 10 dollari e li sventolò davanti a Nello con una faccia pervertita.
“O-o-ok-” Disse Nello, eccitato.
“Ok, andiamo al supermercato che devo riprendere il semolino.”
“Posso guidare io?”
“Liamo smettila.” Harriet sorrise, prese le chiavi e tutti e tre montarono in macchina.
Harriet mise in moto la macchina, e partirono a tutto razzo.
Nello fece il passo falso di accendere la radio. 
‘Aaaaand he said: tell me your problems without 8 security in NYCCCCC and i said Alright chlamydia boyy’ 
“Alright chlamydia boy? Ma che cazz di canzone..?!” Harriet era sconvolto.
“Zayn Malik ft. The Wanted” 
“L’ho belle sentiti questi.” Disse Harriet, storcendo le sopracciglia.
Liamo però cambiò stazione radio.
‘i crashed my car into the bridge, i don’t caaare, i love it’ 
“Oddio la mia canzone.” Liamo aveva le lacrime agli occhi.
All’improvviso Harriet inchiodò e tutti e tre i ragazzi fecero uno scatto in avanti.
“Cazzo di Buddha ma le frecce le lasciate a Katniss Everdeen?”
“E’ agli indiani, Harriet. Le frecce agli indiani.” Sospirò Liamo.
“Scusa Jennifer Lawrence.”
“Ok ci siamo. Scendici qui, Harriet. Tu vai a parcheggiare.” Disse Nello.
 
 
Nello e Liamo entrarono nel supermercato e Nello andò subito al reparto dolci per prendere la Nutella quando..
“Ciao!” Nello si girò ma non vide nessuno.
‘Ma che..’ Pensò poi si sentì qualcuno tirare i jeans e guardò in basso. Oh, un bambino. 
“Ciao, ti sei perso?” 
“No, veramente volevo quegli ultimi quattro barattoli di nutella. Me li potresti prendere?” Chiese il bimbo, con una voce dolciosa.
“Cosa? NEANCHE PER IDEA!”
Il bimbo vide che nello aveva una pistola e subito la sfilò dai jeans.
“Cosa ci fai con questa? E‘ una pistola ad acqua!” chiese, ridendo a crepapelle.
“Oddio gesù, ridammela!” Nello per fortuna la riprese, avrebbe fatto proprio una figura di merda se lo avessero visto.
“Cosa fai?”
“Faccio l’ammazza zombie.”
“Ma gli zombie non esistono!” Ribadì il bambino.
“Ne hai mai visto uno?” Domandò Nello al piccolo.
“No inf-”
“Ecco, ringraziami.” 
“Non gli credere, lui combatte per salvare i vasetti di nutella. Con quella bagna la nutella quando vede che si sta seccando.” Disse Liamo, spuntando da dietro Nello. “Voleva solo impedirti di prendere quei vasetti perché sennò inizia a fare scenate idote. Pensi che per questa volta potresti non comprarla?” Chiese gentilmente al ragazzetto.
“Okay.” Disse, per poi scappare terrorizzato.
“Nello sei un coglione, ti arresteranno prima o poi, prima di Harriet.” 
“Scusa, non volevo terrorizzarlo.”
“Ragazzi, CI SONO! Ho trovato il parcheggio!” Urlò Harriet entrando nel supermercato con una mossa alla yo Freddie Mercury.
Ad un tratto sentirono un urlo di un ragazzo.
“Chi cazzo è che ha parcheggiato dietro alla mia macchina? Se lo trovo lo faccio andare sottoterra a prendere un po’ di fresco.” 
Harriet si girò lentamente verso il parcheggio e vide un ragazzo con la cresta a mo’ di gallo e un volto familiare.
Occazzo, quello era Louis.
“Occazzo ragazzi, c’è Louis insieme a un tipo che mi vuole sotterrare.”
“Perché?”
“Gli ho parcheggiato la macchina al culo e ora mi sgozza.”
I ragazzi uscirono fuori e si videro il ragazzo venire incontro. “Ehi, riccio, è tua la macchina, non è vero?” Disse il ragazzo, prendendolo per il collo della maglia e alzandolo. In realtà non ci riuscì come nei film, ma quello era l’effetto.
“Togli subito quel catorcio che devo uscire o ti spacco quella faccina da checca che ti ritrovi!” Il ragazzo era pronto ad avvicinare il suo pugno alla checca face che la voce di Louis rimbombò.
“Zayno fermo, è un mio amico. Lo conosco.”
Zayno..

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Capitolo 6
*** questioni amichevoli ***


“No davvero Zayno, non triturargli le palle a mo’ di milk-shake, è mio amico. E’ un bravo ragazzo, un po’ stupido..” Disse Louis.
“Che razza di compagnie frequenti imbecille?” Zayno staccò la presa dal colletto di Harriet e si girò verso Louis. “ E’ meglio se ci andiamo a preparare un deca fatto bene. Eh? Che ne dici?” Disse poi all’orecchio dell’amico. 
“Ehm ecco..”
“Quello era un si?”
“Veramente no.”
“Sisi, quello era un si. Andiamo da zio pusher che ci da la roba buona.” Zayno iniziò a camminare verso la sua auto, e arrivato li, iniziò a fissare Harriet.
“Allora la vuoi togliere questa maledetta navicella di qui?”
“Arrivo capo!” 
Harriet spostò la macchina e Zayno e Louis montarono in macchina e partirono. Il faccino pucci pucci baru baru di Louis era così tenero che persino Liamo aveva ripreso la voglia di vivere. Poi abbassò lo sguardo mentre la macchina sfrecciava per via Culostretto di Peneville.
Lo so, ho distrutto questo momento dolce, ma d’altronde, questa storia non ha un fottuto senso. 
Dicevo, il momento drammatico finì pochi secondi dopo perché il cipria-cell di Nello suonò.
“Jerry? Jerrino? Jerretto? Mi senti? Nello chiama Jerry, chhh chhh.” Nello stava sbatacchiando quel benedetto cipria-cell ovunque. “E’ saltata la linea.”
“Eh ci credo, povero cipria-cell.” 
“Salterei anche io da un dirupo piuttosto che stare con voi.”
Questa storia si doveva chiamare ‘Liam e il suicidio della porta accanto’ 
“Su Liamo, su con la vita, torniamo a casa e guardiamoci un filmetto!”
 
 
“Zayno smetti di fare il mongospastico, rallenta!” Louis gridò.
“Cosa c’è?” 
“Come cosa c’è? Senti, quel ragazzo è bravo, non essere jelly.”
“Smetti di fare la Taylor Swift del momento e accendi la radio! E poi non sono jelly, io ho Perrie!”
Louis stava bevendo il caffè, che andò a finire sul vetro.
“Pe-pe-perrie? Chi cazzo è? Perché non hai detto niente al tuo amico?”
“Perrie.. Il mio ornitorinco, che ti aspettavi!” Zayno sapeva fare lo spiritoso, solo quando si trattava di alcol spirito.. 
“Aaaah, ha fatto la battuta!” Louis picchiettò sulla spalla di Zayno e poi accese la radio.
‘Aaaaand he saidd: tell me your problems without your 8 security in NYCCCC and i said alright clamidya boyyyyy’
“Oh no, la clamidya song..” Louis sospirò. “Cambia!”
“Vorrei sapere chi cazzo la canta.. Zayn Malik ft. The Wanted, ma che cazz?” 
“Zayno.. Siete tu e dei cantanti che odi..”
“Ah davvero?”
“Già.”
“Ah ok.”
“Che tristezza..”
“Davvero..”
“Quindi.. Questi…”
“Si.”
Ci fu un momento di puro silenzio, nemmeno in chiesa.
“FUORI DALLA MIA RADIO STRONZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!” Zayno buttò la radio fuori dal finestrino che andò a finire in testa a un vecchietto in bici.
“Scusa fratello!” gridò Zayno fuori dal finestrino.
E sfrecciarono alla velocità della luce!
“Che ne dici se ci fermiamo a casa di Harriet e gli chiediamo se stasera vogliono venire al Luna Park con noi?”
Zayno strinse la mascella a mo’ di ascella e ci pensò settordici secondi prima di parlare.
“Ok.” disse Zayno. “Infondo non sono male.. Infondo. E sai che io non vado mai infondo.”
“Ma se sei appena arrivado infondo alla strada..”
“Oh dio perché. Quale è la casa?” disse Zayno, con la mano che copriva la faccia.
“Questa scurreggialla.”
“Siamo messi bene.” 
Zayno spense la macchina ed entrambi scesero di macchina. Louis si sistemò un po’ il ciuffo gay e si misero davanti al portone. 
‘Driiiin Driiin Drooooon Drooon Brum beee beee bau miao muuuu, le mucche fanno muuu, ma una fa mu muuu’ 
Harry corse ad aprire, ma quando aprì non si ritrovò l’omino delle pizze, ma due occhi celesti. 
“Ehm.. Ciao!?” disse Harriet imbarazzatissimo.
“Ciao, ti andrebbe di venire al Luna Park con noi stasera?” chiese Louis, arrossendo. Liamo e Nello si avvicinarono allo stipite della porta. “Se vuoi, porta anche i tuoi amici” 
“Ehm, va-vabene caccole....”
“Caccole?” 
“Lascia stare, quando si intimidisce dà di barta” 
“Allora ci vediamo stasera.” disse Louis, facendo l’occhiolino a Harriet.

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Capitolo 7
*** Luna park pt.1 ***


La serata stava andando di merda. Come al solito. Harriet era seduto con Liamo su una panchina accanto a Nello che ogni tanto scompariva dietro a un tendone per le sue missioni segrete, che tanto segrete non erano più. 
Harriet stava alleviando la tensione. Stava mangiando uno di quegli enormi lecca lecca stile americano che si trovano solo nei film mentre Liamo stava cercando disperatamente di ricattare qualcuno per vendergli un biglietto per ‘il giro della morte’, finalmente avrebbe potuto coronare il suo sogno. 
“Per quanto ancora dovremo sopportare Nello che se ne va ogni due secondi?” disse Harriet a Liamo.
“Non so e non mi interessa”
“Come? Perché? E’ per caso finita la 4° stagione di Peppa Pig?”
“No, sto disperatamente cercando un biglietto per il giro della morte.” 
“Ah, sciocchino. Ne ho uno qui io.” Harriet se lo tolse dalla tasca e lo allungò a Liamo. Liamo fece per prenderlo ma Harriet ritirò la mano.
“Ma non te lo do, fino a quando non inizierai ad apprezzare la vita.” disse, continuando a strofinarsi il biglietto davanti al naso.
“Caspitin caspitaccio, fa molto Jigsaw.” 
Liamo tirò un sospiro e si rimise a sedere, svaccato. 
“Eddai LiLì, come mai hai sempre questa costante voglia di morire? Io ancora non l’ho capito.” Disse Harriet, scaccolandosi. 
“Partiamo dal fatto che tutto ciò che succede in questa storia non è NOR-MA-LE.”
“E cosa c’entro io? Dillo alla SCRIT-TRI-CE”
“Appunto. Quello che voglio farti capire, è che ho voglia di morire perché è lei che me lo impone. IDIOTA!” urlò alla fine Liamo.
“AAH, ecco perché mi sto scaccolando adesso!” 
“Esatto. E’ stata proprio bastarda a descrivervi così, almeno poteva farmi lavorare con Batman, o Spiderman.” replicò Liamo.
“Ecco perché ho questo stupido nome da gay. Ecco perché sono gay!”
“No, tu sei gay sia fuori, che dentro la storia.” 
“Ah ok.”

Ghiacciato.
Harriet ci rimase un po’ male. In fin dei conti, anche a lui sarebbe piaciuto lavorare con Batman. Ma era costretto costantemente a giocare con le bambole. 
Da lontano però, vide due figure scure avvicinarsi verso di loro. 
Una figura minuta, e una figura da bad boy.
Chi saranno mai stati?
Boh, anche loro speravano che fossero Zayno e Louis, ma erano sono un Punk e Frankie Sandford.
“Oddio regà, pensavo fosse Louis!”
“Oddio, pensavo fosse Zayno!” 
Dissero Harriet e Liamo all’unisono.
“Zayno?”
“Louis?” 
Ridissero all’unisono.
“Ma che cazz?” Ariborda, n’altra terza volta.
“Quindi.. A te piace Zayno ehhhh” disse Harriet con la faccia furbetta furbacchiona 
“Non sapevo avessi una cotta per Louis.”
“Beh.. Allora..”
“Muu..”
“Cosa?” 
“Muu.”
“Ma che..?”

“Hai fatto il verso della pecora e io ho fatto quello della mucca.” 
“Ne ho abbastanza.”

Non appena Liamo si alzò dalla panchina, si scontrò con una figura alta e snella.
“Merda, chi cazzo ha messo qui questa sagoma di cartone qui dietro?”
“Ah non lo so, forse lui.”  disse Harriet, indicando un ragazzo.
“Oddio, Zayno.”
“Ciao ragazzi. Louis ci sta aspettando al giro della morte. Che ne dite di avviarci?” 
Harriet arrossì al nome di Louis. Tutti e tre camminarono mano nella mano, fino a raggiungere Louis, che stava già facendo i biglietti.





 
 
Fa cagare, ma era tanto per aggiornare e per non farvi aspettare tanto. 
 
-Ju.



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Capitolo 8
*** Luna park pt.2 ***


I cugini di campagna si avviarono ai giri della morte.
“Ragazzi, che ne dite se io e Louis stessimo insieme davanti…”
Accennò Harriet.
“Per me va bene.” rispose poi, timido.
“Si, io e Priamo staremo insieme. Infondo non è male.” ammise Zayno.
“Liamo.” puntualizzò.
Liamo teneva davvero al suo nome, insomma! Liamo Pene era un nome stupendo. E lo erano anche i penevilliani. Lui era un penevilliano nato, nessuno doveva scherzare sulla sua città e i suoi cittadini, era molto patriottico. Dovevate vedere una volta come diede un calcio nelle palle a un tizio che pareva un panettone. Se c’era Nello…
A proposito, le missioni di Nello andavano alla grande. Si dice che era diventato il capo delle spie, gran maestro dopo Jerry. Non era una soddisfazione? Nemmeno Haytham Kenway poteva avere questa soddisfazione nell’essere Gran Maestro Templare.
“Si vabbeh, qualsiasi sia il tuo nome..”
Si avvicinarono alla cassa e un tizio con i baffi stile Moreno si affacciò alla finestrella.
“Quanti biglietti?”
“Secondo te? In quanti siamo?” disse Zayno.
“Beh io non …”
“Contaci. Quanti siamo?”
“quattro..”
“Ecco, allora presumo siano quattro biglietti, cosa ne dici, uh?”
“Sissignore.”
“Ecco, bene.”
Ma cosa faceva tizio moreno! Non doveva sottomettersi al potere di Zayno! Questo era uno dei tanti errori da evitare quando incontravi Zayno. Zayno odiava quando la gente era debole. Non era mai stato abituato ad essere tra i pappamolli. E’ così che ha addestrato Louis. Ma Louis, alla vista di Harry, diventava un pappamolle. 
Decise allora di accendere una canna.
“Ueueueueuue, che è sto puzzo? Madò che schifo aò!”
Qualcuno si avvicinò.
Nessuno ci poté credere.
“Oh. My. Goshy. Quello…”
“Quello è..”
Tutti zitti, quando Nello arrivò.”
“Si ragazzi, è proprio lui, il Dio Hamtaro.”
Ma Nello come faceva? Come diavolo aveva fatto a portarlo nella terra? Era forse un angelo? Un alieno? Tutti pensavano che l’alieno fosse Harriet. O Liamo che con qualche voglia di morire avesse veramente raggiunto il Dio Hamtaro e ci avesse fatto due chiacchiere con una bella tazza di tè inglese importato dalla Cina e fabbricato dalla Nuova Zelanda dove i semi erano stati seminati in Argentina e prodotti in Africa, insomma. 
“In persona.” ironizzò. “In animale, più che altro. Che parla, anche.” 
I ragazzi si tuffarono tutti in prossimità del Dio Hamtaro e nessuno poté credere a quella magica visione.
“Oh, buon Dio, dimmi, quale è il mio futuro?” disse Harriet. “Diventerò una star? Una celebrità? Con chi mi sposerò?”
Dio Hamtaro non esitò due volte a rispondere.
“Pupillo, per te molti ostacoli ci saran, zarazan zan zan, molte beard appariran, per celar l’amor che con tanto ardor i vostri cor vorran” 
“Oh buon dio, di cosa parlate?” 
Harriet non potè darsi una risposta, perché dopo Dio Hamtaro scomparve, proprio davanti ai loro occhi. Cos’era quella? Una rivelazione, o un verso della divina commedia? 
Solo lui poteva saperlo, lasciando le mani al futuro. 

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Capitolo 9
*** 5 Seconds Of Sex ***


Le giornate andavano alla grande a Peneville. Quel settordici novembraio c’era una festa di città. Harriet, Nello e Liamo si diedero appuntamento proprio in mezzo alla piazza alle nove di sera.
Harriet aveva preso una cotta per Louis, Louis per Harriet, Liamo per Zayno e Zayno per l’erba. Anche per Liamo, dai.
“Mamy, come sto?”
“Dio Santo Harriet abbottonati quella camicia che ti si vede la farfallina!”
“Non sono belen, cojona!”
“Chi è Belen?” Anna parve confusa.
“Meglio che tu non lo sappia.”
“E’ la tua nuova ragazza?”
Harriet rimase scioccato.
“Mamma sono gay.”
“Ah già è vero. Me ne ero scordata.”
 
Harriet uscì di casa che pareva un talebano pronto per andare a fare kebab. Sciarpa del 1900 di lana sul capo, Ray-Ban a goccia, camicia sbottonata, i soliti pantaloni attillati che gli facevano delle gambe più belle di quelle di Cameron Diaz.
Aveva guadagnato con successo il numero di Louis, così gli mandò un messaggio.
“Hey belloccio, vieni stase?xdxd”
Bloccò l’iphone 56s e se lo mise in tasca.
Tre minuti dopo Louis rispose.
“Certo. Mi sai di passivella. Non ai Livelli di Valerio Scanu, ma stasera approverò la mia teoria.”
“Oddio non sono pronto.”
Harry rispose.
La cosa si stava trasformando in un porno, quindi decisero di incontrarsi alla festa, stoppando questo via vai di messaggi.
 
Nello e Liamo erano già arrivati. Nello giocava con il suo Cipria-cell, si faceva un sacco di selfie con Liamo, che aveva sempre una faccia da zombie.
“Quasi quasi cerco una stanza del killamento.”
“Esistono?”
“Certo idiota, le creo io.”
“Noooo, ganzo! Devo dirlo a Jerry!”

Ma Nello smise immediatamente di parlare perché ciò che gli si presentò davanti era fuori dal mondo, dal paradiso, era sopra ogni cosa, ogni dove, sopra tutti i mari, i laghi, i valerio scanu. Nello aveva gli occhi a cuoricino, Nello stava per venire dentro le mutande.
“Non ci voglio credere.” Nello trattenne il respiro.
Per prima cosa notò un ragazzo con un colore di capelli biondo merda, poi uno biondo, poi uno moro e poi notò un tipo che assomigliava a Cosmo.  AAAAH, i fantagenitori, Nello li aveva sempre sognati.
I ragazzi avanzavano come delle star, come dei punk rockerz, ma di punk rock non avevano manco i peli del pisy.
“Oddio si stanno avvicinando.” Nello stava per andare in iperventilazione.
“Ma chi cazzo sono questi?”
“Liamo! Ti killo se dici di nuovo così! Loro sono la band più favoloza del mondo!!!”

“Ovvero?”
“I 5SOS!” Nello esclamò!
“ 5 Seconds Of Sex? Precoci i ragazzi.”

“Mannò, 5 SECONDS OF SUMMER!!!!!!!11122139352049’3>>>&(/” Sclerò Nello.
“5 Secondi di estate… suona molto triste.. come se fossero gli ultimi 5 secondi di estate. Mi piacciono di già.”

“Idiota qui si tratta di star internescional!”
I ragazzi non poterono finire il discorso che subito il tipo con i capelli color biondo merda si avvicinò a Nello.

“Ehi bellocci.”
“ASCIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
“Calmati fava lessa!”

 Nello stava facendo backflips da tutte le parti, anche se a lui non riuscivano. 
Il biondo con il ciuffo alto quanto l'Empire State Building si rivolse a Liamo.
“Ehi, come va pupo?”
“Non chiamarmi così, chi cazzo sei, un maniaco?”
“Come chi sono? Sono Luca. ”
“Luca chi?”
“Lucazzotuo.”
“Non è il tuo vero nome. Il mio è Liamo.”
“Piacere. ”
“Fottiti.”
“Fottimi.” 
“No, non mi piaci.”  
Rispose poi Liamo.
“Ma come. Io piaccio a tutte le fihe del mondo. Sono famoso per i miei occhi celesti come il cielo sereno di notte.” 
“Chi cazzo ti conosce, pussa via.” 
“Ti va di uscire?”
“Mi prendi per il culo?”
“Volentieri.” 
“No.”
“Siamo in una fottuta fan fiction e tu dovresti innamorarti di me, hai capito Priamo?”
“E' Liamo. L I A M O. Con la L!”
“Vabbè, quello che è.  Vado a chiamare Michele per farmi una scopata che è meglio.”

“Chi minghia è Michele?”
“Il mio amico. Quello con i capelli verdi.”
“AGGHIAGGIANDE. Pare un fantagenitore.”
“E’ simpatico. Soprattutto a letto.”
La conversazione tra Liamo e Lucazzotuo terminò proprio nel momento in cui Luca andò da Michele si appartarono nella prigione del Monopoli per saltare il turno.
Calandro invece, quello più psicopatico di tutti, parlava con Nello, ma Nello era bagnato e fangirlava come quando si vede Mario Götze in mutande e con la pannocchia ritta.
Liamo decise di tornare da quei delinquenti e insieme aspettarono Zayno, Harriet e Louis. Se non erano a fare un threesome. 



 

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