Anything in the World

di WickedSwan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Matrimonio dell'Anno ***
Capitolo 2: *** Sorprese ***
Capitolo 3: *** Chiarimenti ***
Capitolo 4: *** Un Appuntamento? ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5: Telefonate ***



Capitolo 1
*** Il Matrimonio dell'Anno ***


CAPITOLO 1: Il matrimonio dell'anno

 

La Cattedrale di San Patrizio era luminosa e colorata come non mai; ad ogni angolo fiori di qualsiasi tipo donavano alla maestosa figura architettonica una vita tutta nuova, e le persone radunate per il matrimonio dell'anno sorridevano sinceramente. I giornalisti che affollavano le scalinate esterne della chiesa furono invitati ad entrare da un uomo piuttosto minuto, di chiare origini sudamericane, che emanava una serenità contagiosa. L'uomo informò i reporters che la sposa sarebbe arrivata alle 11.00, perciò mancava ancora un'ora all'inizio della cerimonia, potevano mettersi comodi e gioire con gli invitati, ma erano pregati di non fare interviste prima della fine del matrimonio.

“Solo una domanda signor Suarez” disse Suzuki Saint-Pierre “Qual è il suo stato d'animo in questo momento? E' eccitato all'idea di accompagnare sua figlia all'altare per sposare uno dei migliori partiti di New York? Per non dire uno degli uomini più sexy della città??” Ignatio rise di cuore prima di rispondere all'impertinente giornalista:

“Senta, l'unica cosa che mi interessa in questo momento, è sapere che mia figlia è felice ed innamorata di un uomo che ho scoperto avere un cuore grande e che ama la mia bambina come nessun altro!” Suzuki, non ancora soddisfatto, chiese ancora:

“Si sarebbe mai aspettato questo finale da favola per i due piccioncini?” A quel punto una giovane donna latina si intromise nella conversazione

“Ah, se conoscesse mia sorella ed il suo futuro marito come li conosco io in questo momento si chiederebbe perchè ci hanno messo così tanto!” “Adesso però basta con le domande, sedetevi e godetevi l'attesa!” Tagliò corto Hilda, damigella d'onore della sposa e addetta alle acconciature.

“Calmati Miija, andrà tutto bene, sarà un matrimonio bellissimo, come il tuo con Bobby”

“QUASI come il nostro, papi. Io e il mio Bobby eravamo così belli quel giorno...Ehi tu! fermo lì, lascia stare quei fiori!! Ahi papi, vai a cercare Justin per favore, ho bisogno di lui subito!” Disse Hilda, tutto d'un fiato, prima di correre via ad aggiustare qualche altro guaio immaginario.

Ignatio sorrise tra i baffi, anche se non voleva ammetterlo, Hilda era veramente emozionata per questo tanto atteso matrimonio, come tutti d'altronde.

 

In un altro angolo della Chiesa una ragazza bionda e molto carina stava parlando fitto fitto con il suo migliore amico. Erano entrambi particolarmente eleganti e si stavano divertendo a prendere in giro gli altri invitati, trovando in ognuno di essi dei particolari esilaranti di cui ridere.

“O mio Dio Marc! Guarda le scarpe di quella balenottera! Deve averle comprate nel negozio preferito di Betty, “ComeFarRidereSoloVestendosiStyle”!”

“Si Mandy, probabilmente è lì che si sono conosciute!” I due risero continuando a camminare tenendosi a braccetto sfoggiando il loro “Outfit perfettamente coordinato”, come era solito chiamarlo Marc. Il cortissimo vestito di lei era infatti della stessa sfumatura di fucsia della cravatta di lui ed entrambi indossavano “le nuove meraviglie di Pradaaaaaaaa”ossia, per i comuni mortali, scarpe della nuova collezione di Prada, ovviamente prese in prestito dal ripostiglio di Mode.

“Marc, ti rendi conto che io e Tyler facciamo coppia fissa da ormai....” Amanda si bloccò per contare quanti mesi erano trascorsi dal suo fidanzamento.

“Mandy, non sforzare troppo il tuo cervellino, sappiamo entrambi che non è il tuo punto forte!” Esclamò Marc, seriamente preoccupato per l'amica.

“SiSi, hai ragione, diciamo che è veramente un sacco di tempo che stiamo insieme! E credo proprio che questa volta sia quello giusto, Marc! E' bello e intelligente quanto me e mi ama sul serio, per quella che sono, senza contare..”

“Senza contare che è ricco sfondato, fa il modello ed è l'ultimo acquisto delle due famiglie più importanti di New York, i Meade e gli Hartley!” Esclamò istericamente Marc, concludendo la frase della sua amica.

“Ok puttanella, ci vediamo dopo, vado a cercare il mio Fidanzatooooo!” Urlò Amanda, correndo verso Tyler e attirando su di sé una serie di sguardi impietosi.

Marc rimase solo per un breve momento, prima che una voce che negli ultimi sei anni aveva imparato a riconoscere tra mille lo chiamasse:

“Marc!” Whillelmina era impeccabile nel suo Cavalli, bellissima e irraggiungibile come sempre.

“Wili!” Esclamò Marc, avvicinandosi alla ormai affermata e unica caporedattrice di Mode.

“Alla fine tu e Connor ce l'avete fatta a venire! Come hai fatto a convincerlo?” Aggiunse poi sottovoce, in modo che solo lei potesse sentire.

“Ah Marc, sai che a volte riesco ad essere particolarmente persuasiva..” sospirò maliziosamente Willelmina “E poi” continuò alzando la voce “Come potevo perdermi il matrimonio della nostra Betty? Probabilmente avrei dovuto aspettarmi un finale del genere, anche se speravo che aspirasse a qualcosa di più..”

“Dai Wili, lo so che in fondo sei felice; anch'io ho avuto i miei dubbi a proposito, ma credo veramente che siano una coppia meravigliosa..dopo tutto quello che hanno passato insieme spero che siano felici, se lo meritano.” Disse Marc, dimostrando di avere un cuore molto più tenero di quanto volesse far credere.

“Si certo, anche se mi costa doverlo dire, forse il ragazzo riuscirà a renderla felice. Ma, Marc, ho sentito dire che sono successe diverse cose da quando Betty è andata a Londra. E devo ammettere che sono curiosa di sapere cosa ci ha condotto tutti qui oggi.”

“O mio Dio Wili, davvero non sai niente degli intrighi che si sono succeduti in questi mesi? Sappi che io adoro raccontare questa storia, quindi, se vuoi, posso narrarti le gesta della mia piccola chimichanga e del suo principe azzurro!” Esclamò Marc, tutto eccitato alla prospettiva che gli si parava davanti.

“Ah OK Marc, tanto avremo da aspettare ancora un'ora, sediamoci, così puoi iniziare la tua storia.”

 

Suzuki nel frattempo non si era dato pervinto e cercava una cavia con cui soddisfare la sua curiosità. Per caso (o forse no..) si trovò davanti una giovane coppia di innamorati; i due ragazzi spiccavano in mezzo alla folla, ballavano abbracciati canticchiando un vecchio pezzo jazz, sembravano davvero felici. Riconoscendo in uno dei due ragazzi i tratti distintivi dei Suarez, il giornalista sfoderò il suo famoso sorriso e, con fare amichevole, esclamò: “Questa deve essere la giovane promessa della moda di cui tutti parlano!” Justin, anche se riluttante, lasciò andare Austen e si avvicinò all'insaziabile reporter, sotto sotto contento di trovarsi sotto i riflettori.

“Ah beh, ti ringrazio Suzuki, effettivamente la moda è il mio grande sogno, e spero che un giorno saprò arrivare dove ora si trova il mio amico Marc St James, lui è una grande ispirazione per me!” Esclamò Justin, realmente fiero del suo mentore da poco diventato direttore creativo di Mode. “Ma,” continuò “Suzuki, so che non vuoi parlare di me e dato che mia madre non è da queste parti magari posso trovare un po' di tempo per dirti ciò che vuoi sapere..”

“E che cosa vorrei sapere, scusa?” Chiese il giornalista, già pregustando la miriade di informazioni che stava per ottenere.

“Beh, magari la succosa storia d'amore e tradimenti che si cela dietro a questo matrimonio, Suzuki..”

“Oh tesoro, sarebbe meraviglioso!” Esclamò il reporter, incapace di trattenere l'eccitazione “Adesso ci sediamo vicino all'altare e tu ed il tuo carinissimo fidanzato raccontate a Suzuki tutto quanto!”

 

******************

 

“Aspetta Marc, mi stai dicendo che dopo aver lasciato Mode a me Daniel si è trasferito a..Londra?” Esclamò Willelmina, non riuscendo a comprendere il gesto.

“Oh sì Wili, Betty stava parlando con me al telefono quando si sono scontrati in Trafalgar Square; non puoi immaginare il mio stupore quando mi disse con quella sua vocina irritante che mi avrebbe richiamato perchè si era appena ritrovata davanti Daniel Meade in persona!”

INIZIO FLASHBACK

“Oh, Mi scusi..Daniel?!?” in America, dall'altro capo del telefono, Marc per poco non fece cadere il cellulare

“O Mio Dio Betty, non dirmi che ti sei appena scontrata con QUEL Daniel! Sta per venirmi un infarto!” Betty, incapace di formulare pensieri o seguire la crisi isterica del suo petulante interlocutore, osservava attonita il suo ex capo, non che migliore amico, che si trovava realmente davanti a lei.

“Scusa Marc, devo richiamarti..ho appena incontrato Daniel..”

Con queste poche parole chiuse la comunicazione, lasciando Marc a bocca asciutta e tornando ad osservare i grandi occhi blu di Daniel che la guardavano preoccupati. Si rese conto solo in quel momento di quanto quegli occhi le fossero davvero mancati, quanto avrebbe voluto poter parlare delle sue paure e delle sue preoccupazioni con l'uomo che negli ultimi quattro anni era diventato una delle persone più importanti per lei. Lo stesso uomo che meno di un mese prima l'aveva esclusa dalla sua vita, non presentandosi alla sua festa di addio ed evitando di rispondere alle sue telefonate o ai milioni di messaggi che gli aveva lasciato. Un grande interrogativo si faceva strada nella sua testa: che cosa ci faceva Daniel di fronte a lei, a Londra?

Nel frattempo anche Daniel era senza parole: tutto il coraggio che gli era servito per lasciare Mode, prendere un aereo e trovare Betty era sparito, sprofondato in quei profondi occhi nocciola che aveva imparato a leggere e riconoscere, quegli occhi senza i quali non poteva più vivere. Senza sapere come, si trovarono seduti sulla scalinata di Trafalgar Square e, dopo alcuni tentativi di conversazione miseramente falliti seguiti da silenzi esitanti, Betty non riuscì più a tenere a freno la sua curiosità:

“Allora Daniel, come mai sei a Londra?” Certamente si aspettava qualsiasi risposta dal suo amico, ma quella che ricevette la lasciò sbalordita.

“Ho lasciato Mode, Betty. Mi sono dimesso, ora Willelmina è l'unica caporedattrice della rivista.” Betty rimase in silenzio, non sapendo come reagire ad una notizia del genere. Stava cercando di elaborare tutto quello che era successo negli ultimi dieci minuti, ma con gli occhi di Daniel che la osservavano così attentamente era difficile restare concentrata. Da quando la guardava così? E da quando a lei importava in che modo lui la guardasse? Betty diede la colpa di tutti questi pensieri al fatto che fosse particolarmente sorpresa di vederlo e, ritrovata la facoltà di parola, chiese

“Allora, è stato difficile per te?”

“Non proprio.” Daniel rispose immediatamente, quasi come se conoscesse già la domanda che lei gli avrebbe posto. Betty sorrise, suo malgrado. Ormai si conoscevano talmente bene che sembravano leggersi nella mente.

“Beh, ho realizzato che ho sempre ottenuto tutto senza fare nulla, che non ho mai costruito niente di mio, come invece hai fatto tu.” Era convinto di ciò. Lei era la sua ispirazione, un modello da seguire. Era solo grazie a lei che era riuscito a sopravvivere tutti quegli anni a Mode, solo grazie a lei se era diventato un uomo di cui essere orgoglioso, solo grazie a lei se adesso era capace di amare. Betty si rese conto che durante il suo discorso Daniel non l'aveva guardata negli occhi. Probabilmente non voleva vedere il possibile disappunto sul suo viso, probabilmente si era reso conto di averla ferita con il suo comportamento. Non aveva ancora capito che tutta la rabbia, tutta la tristezza che covavano nel suo cuore erano scomparse non appena le aveva parlato. Cercando di mostrare il suo appoggio riguardo alle scelte dell'amico, ma volendosi mostrare ancora distaccata, Betty esclamò sinceramente

“Beh, io so che tu puoi fare molte cose Daniel”. Finalmente lo sguardo di lui, che era stato quasi sempre rivolto verso le scale, si alzò su di lei mentre con voce sollevata rispose:

“Grazie.” Questo era il momento. Adesso doveva farle capire quanto fosse dispiaciuto, quanto volesse scusarsi per il suo assurdo comportamento.

“E ho anche realizzato..di non averti detto arrivederci, il che non è molto carino.” Ah, ma perchè era così difficile? Forse era meglio buttarla sul ridere.

“Quindi arrivederci. E buona fortuna..” Finalmente il sorriso che tanto gli era mancato trovò il suo posto sul viso di Betty. Dio, era bellissima.

“E..ti auguro un buon volo!” Aggiunse Daniel, ritrovando, insieme al sorriso di Betty, un po' di tranquillità.

“Grazie, ti chiamo appena arrivo.” Rispose Betty, rendendosi in quel momento conto che cosa le era mancato nell'ultimo mese per essere veramente felice. Aveva bisogno del suo migliore amico, aveva bisogno di sapere che non la odiava, che non l'aveva dimenticata, che ci sarebbe sempre stato per lei. Risero entrambi, felici che la conversazione stesse andando per il meglio, ma dopo un momento una nuova terribile paura si fece strada nella mente di Betty. Se Daniel era venuto solo per scusarsi con lei, adesso sarebbe tornato a New York, e chissà quanto tempo avrebbero dovuto aspettare per rivedersi.

“Allora, che fai, pensi di..tornare a New York?” Chiese quindi, esitante. Dopo un breve momento, in cui prese un bel respiro e raccolse tutto il suo coraggio, Daniel rispose:

“No, penso proprio che..resterò qui per un po'.”

Lo sguardo di Betty si illuminò e Daniel seppe di aver fatto la scelta giusta. Decise quindi di tentare la sorte.

“Vedrò cosa posso fare, magari..potrei invitarti a cena. Stasera, se sei libera!” Betty finalmente si rilassò completamente. Erano sempre gli stessi. Daniel e Betty contro il mondo. Lottando contro l'impulso di battere le mani e saltellare per la gioia, sfoderò uno dei suoi fantastici sorrisi ed esclamò felice

“Mi piacerebbe molto!”

Daniel era sopraffatto. Lei era lì. Davanti a lui, in carne ed ossa. Ed aveva appena accettato di uscire con lui, nonostante si fosse comportato da vero bastardo. Ma Betty era così. Ed era per questo che l'amava. Sì, finalmente lo ammetteva a sé stesso. Era innamorato della sua migliore amica, innamorato della meravigliosa donna che lo stava guardando felice, la donna che lo conosceva meglio di chiunque altro e che, nonostante questo, gli era sempre rimasta accanto. In quel momento il tempo sembrò fermarsi, per entrambi, e si ritrovarono a fissarsi, improvvisamente imbarazzati, godendosi la vicinanza l'uno dell'altra. All'improvviso la campana suonò, riscuotendo la coppia dai loro pensieri.

Che cos'era appena successo? Si chiese Betty. Per alcuni secondi lei e Daniel si erano guardati intensamente, quasi come se..Nono, che cosa andava a pensare? Probabilmente erano entrambi molto felici di essersi ritrovati e per questo si erano sentiti più uniti che mai. Cercando di darsi un tono e rimandando questi strani pensieri a quando sarebbe stata sola, esclamò, con voce un po' troppo alta:

“Beh, devo tornare a lavoro!”.

Daniel, ancora sconvolto dalla realizzazione che lo aveva colpito qualche secondo prima, si alzò dopo di lei, ancora incapace di parlare. Era il momento di salutarsi e il pensiero che stavolta non sarebbe stato per sempre riempì i cuori di entrambi di speranza e fiducia nel futuro.

“Sono contenta che tu sia qui..”

Con queste parole Betty si lanciò tra le braccia di Daniel, abbracciandolo come solo lei sapeva fare. Daniel la abbracciò a sua volta, rendendosi conto che questa era una delle tante cose che proprio Betty gli aveva insegnato a fare. Dopo alcuni secondi si slegarono, con la promessa di sentirsi più tardi. Mentre scendeva le scale Betty sembrò colta da un'idea improvvisa e, voltandosi, esclamò “Ehi, se hai voglia di fare qualcosa..io sto cercando un nuovo assistente!” Daniel, stando al gioco rispose “Bene, forse..manderò il mio curriculum!”

Con un ultimo sguardo Betty tornò a scendere le scale, sapendo che da oggi la sua vita a Londra sarebbe stata davvero completa. Aveva di nuovo il suo migliore amico e per ora questo bastava.

 

Daniel la osservò camminare, serena e soddisfatta, e, con un sospiro di sollievo, sentì di essere sulla buona strada per la felicità. Certo, era a Londra, senza un lavoro e senza una casa, ma c'era Betty con lui e non aveva bisogno di altro. OK, forse aveva bisogno di qualcosa: doveva riuscire a conquistarla, doveva trasformare la loro splendida amicizia in un'altrettanto meravigliosa storia d'amore ed avrebbe cominciato da quella sera stessa.

 

 

“O mio Dio tesoro, io ti adoro!!” Esclamò Suzuki, “Questa storia si fa succosa..anche perchè, sapendo quello che è successo dopo..posso solo immaginare la disperazione del piccolo Meade! Dai..continua il racconto!!”

Justin, che non aspettava altro, rispose allegramente, lanciando una breve occhiata ad Austen: “Certo Suzuki, adesso arriva il bello!”

 

 

 

 
Ehilà, questo è il primo capitolo..sembrerebbe tutto tranquillo per i nostri Detty ma..le sorprese non tarderanno ad arrivare!
Stay Tuned,
XOXO
Wicked

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Capitolo 2
*** Sorprese ***


CAPITOLO 2: SORPRESE

 

“Ehi tesoro!” Tyler spalancò le braccia per accogliere una radiosa Amanda che correva verso di lui.
Nell'ultimo anno erano successe molte cose nella sua vita. Aveva ritrovato la sua famiglia d'origine, si era trasferito a New York e si era innamorato.
Ovviamente aveva dovuto superare parecchi problemi. Prima di tutto i guai con l'alcool. Dopo aver quasi ucciso Willelmina aveva deciso di darci un taglio, iniziando un corso di riabilitazione che in sei mesi lo aveva portato ad essere completamente pulito; ogni tanto la tentazione trovava ancora spazio nella sua mente, ma il pensiero di cosa avrebbe potuto perdere lo tratteneva sulla retta via.

“Amore, sei così sexy in questo completo!!” Esclamò eccitata Amanda, alzandosi in punta di piedi per baciare il suo fidanzato. Non poteva essere più felice di così, finalmente era amata e rispettata da un uomo fantastico, che non le faceva mancare niente.

“Però sai che andrei volentieri dietro l'altare a toglierti tutti i vestiti di dosso..” Continuò la ragazza, con un sorriso provocante. Tyler arrossì, notando che gli sguardi di alcuni altri invitati erano rivolti verso di loro. Amanda sapeva essere eccessiva a volte e questa era una delle tante cose che amava di lei.

“Ehi bel culetto, dov'è tuo fratello?” Chiese Amanda, con uno strano scintillio negli occhi.

“Quale dei tre, tesoro?” Chiese a sua volta Tyler.
Nell'ultimo anno il rapporto con Daniel era molto migliorato, avevano scoperto di avere lo stesso senso dell'umorismo ed entrambi volevano bene a Claire, per questo avevano provato, ed erano riusciti, a diventare amici. Dall'altra parte della famiglia invece, anche se Hartley non si era ancora deciso ad incontrarlo, Matt non aveva esitato ad accoglierlo come suo fratello. Era un bravo ragazzo ed avevano subito stretto un forte legame. Infine c'era Alexis, il fratello diventato sorella. Con lei non era stato facile, anche se non aveva avuto problemi ad accettarlo nella famiglia, si era sempre mostrata distaccata e piuttosto fredda; inizialmente Tyler si era preoccupato di questo suo comportamento, ma poi Daniel gli aveva spiegato che quello era il suo carattere, si era creata questo scudo protettivo per evitare di essere ferita, non mostrava mai a nessuno il suo affetto, nemmeno a lui, ma questo non significava che non gli volesse bene. Aveva solo bisogno di tempo.

“Quello che si sta per sposare caro!!” Esclamò Amanda, cinguettando e risvegliando Tyler dai suoi pensieri.

Tyler rise, prima di rispondere.

“Non lo so Amanda, l'ultima volta che l'ho visto era così nervoso da non riuscire a stare seduto. Probabilmente è da qualche parte a ripassare la sua promessa. E' terrorizzato all'idea di dimenticarla.”

“Sarebbe tipico di lui. Ha sempre la testa così tra le nuvole! Ma sono sicura che Betty lo perdonerebbe, gli ha perdonato cose ben peggiori!” Rispose Amanda, tirando Tyler per un braccio verso la panca dove Marc e Willelmina sembravano intenti in un'interessante conversazione.

“Amanda, scusa, ti amo e lo sai, ma devo veramente cercare mio fratello, non vorrei che scappasse!”

“OK amore, effettivamente non sarebbe la prima volta.” Rispose Amanda presa dalla paura di vedere la sua migliore amica sola all'altare, aspettando uno sposo terrorizzato chiuso nei bagni.

“Ci vediamo dopo, “Testimone dello sposo””

“A dopo “Seconda damigella d'onore”. Con un ultimo bacio Amanda si diresse dal suo amico Marc, curiosa di ascoltare quello che stava raccontando così animatamente.

 

“Quindi Daniel e Betty hanno avuto una sorta di appuntamento quella sera stessa? Non che mi interessi particolarmente, ma visto che ti piace raccontare..” Chiese Willelmina che, anche se non voleva ammetterlo, moriva dalla voglia di ascoltare il seguito della storia.

“Oh Willie, non hai idea di cosa successe quella sera..” Proseguì Marc, con il sorriso di chi la sa lunga.

 

 

 

INIZIO FLASHBACK:

Betty era così contenta che Daniel fosse a Londra da non riuscire quasi a combinare niente durante tutto il pomeriggio. Aveva talmente tante cose da fare prima di dare la stampa al primo numero della sua rivista, come scrivere la lettera dell'editore, che da quando si era trasferita aveva passato tutti i giorni immersa nel lavoro.
OK, forse si era voluta tenere occupata anche per un altro paio di motivi. Uno era Daniel, ed il loro non-addio. Era stata così male al pensiero di averlo perso per sempre da cercare qualsiasi scappatoia pur di non pensarci. Si era buttata cuore ed anima nel lavoro, lasciando pochi momenti ai pensieri tristi. Ma Daniel era a Londra e non la odiava, finalmente tutto nel mondo aveva di nuovo senso.

La realizzazione improvvisa le fece sgranare gli occhi: se Daniel non poteva vivere senza di lei, sicuramente nemmeno lei poteva immaginare la sua vita senza di lui. In quattro anni i sentimenti per il suo migliore amico erano diventati molto profondi, si erano stati accanto a vicenda nei momenti più cupi della loro vita ed avevano gioito l'uno delle conquiste dell'altra ed ora, dopo un mese di tristezza infinita, poteva riavere tutto questo, di nuovo.

Eppure non riusciva a concentrarsi lo stesso. Gli occhi di Daniel continuavano a tornarle alla memoria, vividi e profondi. Ancora una volta ripensò a quello sguardo, tenero, pieno di affetto, orgoglio e..qualcos'altro, qualcosa che Betty non riusciva a comprendere. Qualcosa che le faceva stringere lo stomaco.

In quel momento il telefono squillò, risvegliandola dalle sue fantasie. Fantasie che doveva assolutamente abbandonare. Schiarendosi la gola, Betty rispose:

“Qui Betty Suarez”

“Ehi, Betty, sono Maggie, del centralino!” Rispose una voce squillante.

Betty sorrise, Maggie le ricordava molto Amanda, stesso strano senso dell'umorismo e stessa mania di protagonismo. Dio come le mancava la sua migliore amica.

“Ehi Maggie, dimmi tutto” Esclamò qualche secondo dopo.

“Betty, c'è qui un ragazzo molto carino dal chiaro accento Americano che vuole vederti. Ripeto, è Molto carino. Allora, te lo mando?” Chiese eccitata la centralinista.

“Oh si, non mi aspettavo che venisse, ma fallo salire!” Rispose Betty.

“OKOK, American boy, puoi salire! Sedicesimo piano, terza porta sulla destra!” Betty rise alla sfrontatezza della ragazza e buttò giù la cornetta.

Controllò che il suo ufficio fosse in ordine, voleva che tutto fosse perfetto. Doveva fare bella figura con Daniel, in fondo era il suo ex capo ed il suo ufficio a Mode era meraviglioso. A proposito, strano che fosse venuto a lavoro, erano rimasti d'accordo che l'avrebbe chiamata per vedersi a cena, beh probabilmente era curioso di vedere come si era sistemata.

Ma un attimo dopo un dubbio si fece strada nella sua mente.. “ragazzo carino, dal chiaro accento americano..” Questa descrizione non poteva corrispondere a Daniel Meade, lui non era carino, lui era “estremamente sexy e affascinante..” O almeno così lo vedevano le ragazze. Se non era lui allora doveva essere l'altra ragione per cui passava tutto il suo tempo a lavoro..

“Ehi Bellissima, Sorpresa!” Esclamò una voce familiare.

Betty si voltò di scatto, per vedere la faccia sorridente del suo ragazzo.

“Matt, ehi, che bella sorpresa!” Disse, abbracciandolo. Dopo un breve bacio sulle labbra Betty si voltò, non volendo che Matt notasse la sua espressione. Doveva essere felice di vedere il suo ragazzo, si disse, dopo due giorni di lontananza. Eppure non riusciva a smettere di provare una sorta di disappunto, dovuto a chissà che cosa.

Matt, troppo impegnato con la sua felicità per accorgersi dello sconcerto della sua ragazza esclamò:

“Sono tornato prima da New York e stasera andiamo a cena fuori per festeggiare!”

“Oh Mio Dio Matt, il colloquio è andato bene?” Chiese Betty, veramente felice del suo successo.

“Bene? Benissimo direi! Hai davanti a te il nuovo corrispondente sportivo dall'Inghilterra della CNN!” Rispose Matt, abbracciando nuovamente Betty.

“Matt, sono così felice per te! Te lo meriti veramente! Sono sicura che farai un ottimo lavoro!” Squittì Betty, rispondendo calorosamente all'abbraccio.

“Grazie amore, allora ci vediamo stasera, non vedo l'ora di essere solo con te..” Rispose ammiccante Matt.

Finalmente aveva capito quello che voleva, quello di cui aveva bisogno. L'esperienza in Africa gli era servita molto, lo aveva fatto maturare, crescere, ma non aveva cambiato una cosa di lui. I suoi sentimenti per Betty.

Non appena tornato a New York, un mese prima, aveva deciso di andare a trovarla al suo appartamento, doveva dirle di aver sbagliato, doveva dirle che l'amava e che voleva stare con lei e con nessun altro. All'appartamento però non aveva trovato Betty, ma Amanda e Marc, che, sorpresi di rivederlo, gli avevano brevemente raccontato di come Betty avesse accettato un importante lavoro in Inghilterra e fosse partita la settimana prima per questa nuova avventura. La sua Betty era cresciuta in quei sei mesi e finalmente aveva trovato la sua strada. A quel punto non aveva perso tempo e, preso il primo aereo per Londra aveva tentato il tutto per tutto per riconquistarla. La strada per riacquistare la sua fiducia era ancora molto lunga, ma si sarebbe impegnato al massimo per riuscirci.

“Ehi Matt, a proposito di stasera..” Iniziò Betty, cercando di trovare le parole per dire al suo ragazzo che il suo ex capo e migliore amico (dal quale aveva ricevuto un pugno tempo prima) era a Londra e le aveva chiesto di cenare insieme.

“Ecco..io..” In quell'istante, come evocato dal nulla, il telefono dell'ufficio suonò di nuovo.

“Scusa Matt, devo rispondere..” Disse Betty, tirando un sospiro di sollievo.

“Pronto, Betty Suarez? Ah salve signor Dunne..no no, mi dica, sono libera al momento..” Continuò Betty, chiedendo silenziosamente a Matt di aspettare un momento, la telefonata era importante.

Matt fece cenno di sì con la testa, ammirando la sua ragazza così presa dal suo grande sogno.

Mentre era impegnata nella sua telefonata anche il cellulare iniziò a squillare e Betty, pensando che fosse Hilda, chiese a Matt di rispondere al suo posto.

Matt, utilizzando il finto accento inglese che faceva sempre molto ridere Betty, alzò la cornetta e cinguettò:

“Salve, è il telefono di Betty Suarez, risponde Mattew, il suo segretario” Dall'altra parte un uomo, sorpreso che Betty non avesse risposto al suo cellulare, disse esitante:

“Ehm, salve, vorrei parlare con Betty..sono Daniel Meade.”

L'espressione di Matt perse tutta la spensieratezza di un momento prima ed i suoi occhi si strinsero a due fessure. Betty si rese conto troppo tardi che a chiamarla poteva NON essere sua sorella.

“Meade.” Disse Matt, sprezzante.

Daniel ci mise un attimo a riconoscere la non più mascherata voce del suo interlocutore.

“Hartley.”


 

Uhuhuuuuu
la faccenda si complica careeeeee

Stay tuned and review!

XoXo
-Bea

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Chiarimenti ***


CAPITOLO 3: CHIARIMENTI
 
“No, aspetta Marc, Hartley era già a Londra all'arrivo di Daniel ed era già fidanzato con Betty? La ragazza non perde tempo..” Commentò Wilhelmina, iniziando a provare una certa simpatia per la piccola Suarez.
“Oh Wilhie, non proprio fidanzati. Sai com'è la mia "Chimichunga", aveva paura di essere ferita ancora e così gli aveva chiesto di prendere le cose con calma..”
“Infatti non erano ancora tornati a letto insieme!” Strillò Amanda, inserendosi elegantemente nella conversazione, come solo sei sapeva fare.
“Oh Amanda, risparmiami i dettagli intimi; non mi interessano gli incontri notturni di Betty!” Esclamò Wilhelmina, leggermente disgustata.
“Allora non dovresti ascoltare la storia di Marc, Wilhelmina, perchè ci saranno un po' di situazioni intreressanti..” Continuò Amanda, fiera che la sua salsiccetta avesse avuto così tanti intrighi durante la permanenza a Londra.
“Oh Amanda, se vuoi rimanere qui devi stare in silenzio, abbiamo già appurato che questa storia la racconto meglio io!” La rimbeccò Marc, volendo riacquistare il centro della scena.
“Smettetela voi due, non mi interessa chi me la racconta, ma andate avanti con la storia che sennò dovrete finirla durante il matrimonio. E non scherzo.”
Amanda ammutolì, lasciando a Marc l'onore di continuare il racconto.
“Insomma Willie, credi davvero che lo sprezzante Meade si fosse lasciato abbattere? Assolutamente no! Avere un avversario da sconfiggere rese il nostro cavaliere molto più agguerrito e deciso a conquistare la sua bella! O insomma..la sua Betty”
 
INIZIO FLASHBACK:
 
Notando l'espressione sconcertata di Matt, Betty disse al signor Dunne che l'avrebbe richiamato non appena avesse avuto nuovi dettagli riguardo agli spazi pubblicitari della rivista e, lasciato il telefono, si diresse velocemente verso il suo ragazzo.
“Daniel, scusa, ti posso richiamare? Così ci mettiamo d'accordo per stasera..” Disse, prendendo esitante il cellulare e sperando di poter trovare una soluzione in fretta all'imbarazzante situazione.
“Va bene Betty, dobbiamo assolutamente parlare di alcune cose..” Rispose Daniel, prima di agganciare il telefono.
Seduto al tavolo di un elegante caffè cercò di rimanere tranquillo. Hartley era a Londra, con Betty. Ma quando era arrivato? E, cosa più importante, lui e Betty stavano di nuovo insieme? Come aveva potuto perdonarlo dopo averla lasciata in quel modo? No, sicuramente c'era un'altra spiegazione per la sua presenza in città. Daniel tentò di immaginare mille scuse, mille motivazioni, ma ognuna era meno credibile della precedente. Nonostante il suo cuore avesse appena perso diversi battiti decise di aspettare di sentire la verità da Betty, d'altronde gli aveva promesso che si sarebbero incontrati a cena. Sperava solo di sentirla al più presto. Le cose erano più complicate di quanto credesse.
 
 
Dall'altra parte della città Betty stava cercando di capire come Matt avesse preso la novità.
“Betty, credo che tu mi debba una spiegazione.” Iniziò il ragazzo, tentando di restare calmo. Ogni volta che Daniel Meade entrava nella sua vita non portava mai buone notizie.
“Oh Matt, stavo giusto per dirtelo, stamani ho incontrato Daniel in Trafalgar Square, ha lasciato Mode..” Betty continuò, raccontando a Matt la loro breve conversazione, tralasciando alcuni particolari riguardo alle sue emozioni. Alla fine del breve racconto Matt rise amaramente.
“Oh Betty, pensi davvero che Meade sia a Londra solo per “Ricominciare”?” Chiese, sorpreso che la sua ragazza fosse così cieca ogni volta che si parlava del suo ex capo. Notando lo sguardo interrogativo di Betty, Matt continuò.
“Betty, quel bastardo è qui per una cosa sola! Probabilmente vuole rimediare al fatto di non essere venuto a letto con te quando eri la sua assistente. Sei l'unica che manca alla sua lista.”
Betty sentì la rabbia salirle nello stomaco.
“Come puoi dire questo Matt? Sai che Daniel non è più quel ragazzo. Noi siamo semplicemente amici ed io appoggio la sua scelta di iniziare qualcosa di suo.” Rispose seccamente, guardando Matt fisso negli occhi.
“Oh, allora hai intenzione di cenare con lui stasera?” Chiese Matt, quasi urlando.
“Si, Matt. Stasera cenerò con Daniel. Gliel'ho promesso e ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare.”
“Bene!” sbottò Matt, ferito.
“Bene.” Ripetè Betty, ancora furibonda.

Matt sapeva di dover aggiustare le cose, non doveva rendere a Daniel la vita troppo facile. Betty era sua, quel bastardo non la meritava. Che la volesse l'aveva capito da tempo, ma non pensava che si sarebbe spinto fino a Londra. Doveva fare qualcosa.

Così, dopo un minuto, servito ad entrambi per calmarsi, ruppe il silenzio.
“Mi dispiace Betty, non dovevo dire quello che ho detto. Io mi fido di te, è di lui che non mi fido”
“Lo so Matt, dispiace anche a me. Ma sappi che Daniel è realmente cambiato e che siamo solo amici. Fidati di me.” Rispose Betty, sperando di essere abbastanza convincente.
“Va bene tesoro, allora festeggeremo domani. Ci sentiamo più tardi. Ti amo.” Concluse Matt, abbracciandola.
“OK Matt, a dopo.” Rispose Betty, ricambiando l'abbraccio. Da quando si erano rimessi insieme non era ancora riuscita a dirgli quelle due parole. Quelle due parole che avrebbero tolto un grave peso dal suo cuore. Probabilmente non era ancora pronta pensava, o almeno sperava Matt.

 FINE FLASHBACK

“Ohhh, litigio tra innamorati! Questa storia è sempre più interessante!!” Strillò istericamente Suzuki. “Allora, ora voglio un dettagliato racconto della famosa cena piccolo Suarez!”
“Certo Suzuki..sappi però che siamo solo all'inizio dei problemi. Questa è la punta dell'Iceberg” Disse Justin, accingendosi a raccontare una delle parti della storia che preferiva.
 
INIZIO FLASHBACK:
 
“Ehi Daniel, per stasera pensavo ad un ristorantino italiano, "Da Giovanni", in Covent Garden. E' un posto tranquillo dove possiamo parlare e raccontarci quello che ci siamo persi! Va bene verso le 8,00? A presto..”

Daniel fu svegliato dallo squillo del cellulare. Si era sdraiato sul letto per riposarsi qualche minuto e si era addormentato, il Jet-lag si faceva sentire. Attraversò la lussuosa suite del "Grand" per leggere il messaggio che gli era appena arrivato. Era Betty. Daniel si affrettò a rispondere e guardò l'orologio. Erano le 17.00, aveva ancora tre ore prima dell'appuntamento; nel frattempo avrebbe potuto mandare alcune e-mail in giro agli amici di Londra.
Doveva trovare un lavoro al più presto..a meno che..A meno che non valutasse seriamente la proposta di Betty. Certo, se fosse diventato il suo assistente le sarebbe stato vicino tutto il giorno e avrebbe avuto più possibilità di farle capire quello che provava, di farle capire che dovevano stare insieme, di farle capire che l'amava come non aveva mai amato nessun altra. E avrebbe tenuto d'occhio Hartley.
Più ci pensava più l'idea gli sembrava giusta, così spense il computer e decise di farsi una doccia, sarebbe uscito un po' prima, doveva prendere un buquet i fiori per Betty.
 
Betty uscì dal palazzo della Dunne Publications alle 18,00 in punto e corse al suo appartamento per prepararsi, quella sarebbe stata una serata importante per la sua amicizia con Daniel, pensò.

L'appartamento era grande. Beh, grande rispetto al posto in cui viveva a New York; ma soprattutto finalmente la vasca da bagno era nel bagno e non nel centro della sala da pranzo. La camera da letto era luminosa e piena di colori, un po' come la sua padrona. Betty entrò, posò la borsa e corse a farsi la doccia; era stata una giornata pesante ed aveva bisogno di rilassarsi un attimo.
Dopo mezz'ora era di nuovo in camera, con i capelli asciutti e lo sguardo fisso sul suo armadio aperto. Dopo diversi tentativi scelse di indossare un vestito semplice, color sabbia, con il quale si sentiva a suo agio. Si guardò allo specchio e si rese conto solo in quel momento di quanto fosse realmente agitata; non riusciva neanche a capire da dove arrivasse e quale fosse il motivo di quella stretta allo stomaco che sentiva ogni volta che pensava all'appuntamento. Doveva assolutamente tranquillizzarsi, in fondo Daniel era il suo ex capo, il suo migliore amico, ne avevano passate tante insieme e niente poteva cambiare tutto questo. Neanche quelle stupide farfalle nello stomaco che tornavano ogni volta che ripensava ai suoi occhi.

Basta, era tardi, doveva uscire; si mise il cappotto, inviò un messaggio a Matt dicendogli che l'avrebbe chiamato al suo ritorno a casa e salì sul taxi che l'avrebbe portata al ristorante.
 
 
 
Yoo Guys, I'm back!
Un capitolo nuovo e fresco per voi.
Però stasera ne pubblicherò due, per farmi perdonare la luuuuunga attesa!

Spolliciate, leggere e commentate

XoXo
Bea (:

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Capitolo 4
*** Un Appuntamento? ***


CAPITOLO 4: Un appuntamento?
 
Daniel arrivò Da "Giovanni's" con dieci minuti di anticipo ed entrò del piccolo ristorante. Era molto confortevole, con le luci soffuse e l'aria familiare, in qualche modo gli ricordava Betty, con il suo sorriso luminoso. Non vedeva l'ora di incontrarla.

“Buonasera signore, posso aiutarla?” Lo accolse una giovane cameriera, sorridendo.
“Salve, ho un tavolo prenotato per due, Suarez.” Rispose Daniel, ricambiando il sorriso.
“Oh, si certo, il tavolo di Betty! Tu devi essere quindi il famoso Matt? Mi stavo appunto chiedendo quando ti avrebbe condiviso con noi, ero curiosa di incontrarti!” Esclamò la ragazza, con uno sguardo carico di aspettativa.
Daniel, al nome di Matt, sentì montare la rabbia, ma decise di controllarsi. D'altronde la povera ragazza non aveva colpe.
“No..effettivamente non sono Matt..” Il viso della giovane si spense per un attimo, per poi aprirsi in un sorriso più ampio di prima sentendo cos' altro aveva da dire Daniel.
“Sono un amico di New York e mi sono appena trasferito in città. Piacere, Daniel Meade.”
“Oh mio Dio, tu sei Daniel. Quel Daniel! Ehi Peter, non riuscirai mai ad indovinare chi è appena arrivato dall'America!” Esclamò la ragazza, attirando l'attenzione di un giovane sommelier, dall'altra parte della sala. Daniel era senza parole. Betty doveva essere una frequentatrice assidua di questo posto, la ragazza sembrava conoscerla bene. E sembrava conoscere bene anche lui. Doveva assolutamente saperne di più.

Il famoso Peter si avvicinò alla ragazza e, dopo un sonoro bacio sulla guancia, che la fece arrossire, le chiese:
“Allora Layla, chi è arrivato dall'America? Adesso sono curioso!” Layla spostò lo sguardo dal giovane per concentrarlo su Daniel, che stava ancora aspettando che qualcuno gli spiegasse quello che stava succedendo.
“Peter, ti presento il famoso Daniel Meade, l'ex capo di Betty. Sembra si sia appena trasferito qui da New York.” Disse la ragazza, sorridendo maliziosamente verso Peter. Quest' ultimo sgranò gli occhi, guardò prima Lyla e poi Daniel ed infine, stringendogli la mano, esclamò con la voce colma di sorpresa:
“Oh Daniel, benvenuto a Londra! Anche se per i miei gusti ci hai messo un po' troppo!” Daniel ricambiò la stretta e ripetè, incredulo:
“Un po' troppo?!?”
“Eh già, speravo che ti facessi vedere in giro prima o poi.” Riprese Peter. “Betty è diventata una nostra amica e ci ha raccontato quello che avete passato insieme, ma soprattutto il comportamento da vero bastardo che hai avuto prima che venisse a Londra. Ma non rivanghiamo il passato, adesso sei qui, perciò vuol dire che ci tieni a lei e vuoi farti perdonare. Quindi ti considero mio amico, ma fai in modo di aggiustare le cose tra voi, è stata davvero male per come vi siete lasciati.”

Daniel capì che il ragazzo faceva sul serio. Betty era così straordinaria da riuscire a trovare dei veri amici in così poco tempo e si capiva benissimo che Peter e Lyla tenevano a lei.
“Hai ragione Peter. Il mio comportamento è stato ingiustificabile, spero solo di riuscire ad aggiustare le cose, perchè anche io sono stato malissimo nell'ultimo mese, senza di lei.” Rispose sinceramente Daniel, inconsciamente felice di sapere che Betty aveva pensato a lui durante la loro separazione.
“Sul serio Daniel, tu sei importante per lei. Guarda di non buttare tutto via questa volta.” Aggiunse Lyla, con un sorriso di incoraggiamento. Rimasero poci istanti in silenzio, poi, come evocata dalle strade di Londra, la nostra Betty fece il suo ingresso nel ristorante.

Daniel rimase ipnotizzato. I capelli corvini le ricadevano sulle spalle in morbide onde, accompagnando con la loro leggerezza tutta la sua figura; il vestito color sabbia avvolgeva il suo corpo enfatizzando le curve mozzafiato. La bocca, scarlatta e carnosa era il dettaglio perfetto che completava un viso luminoso, ed il suo sorriso era allo stesso tempo familiare ed incredibilmente nuovo, sconvolgente.

Betty fu accolta calorosamente da Peter e Layla ed un sacco di abbracci furono scambiati.
E ancora Daniel non era riuscito a dire una parola.

“Ehi Betty..stasera..ehm..voglio dire..stai veramente benissimo.” Fu tutto quello che riuscì a dire. Daniel si schiaffeggiò mentalmente. Avrebbe dovuto dirle che era bellissima quella sera, che era sempre bellissima, che era sempre stata bellissima. Ma purtroppo solo quello gli era uscito dalla bocca, ormai era fatta.
“Oh..grazie Daniel..” Rispose Betty, rendendosi conto dell'imbarazzo dell'amico e non riuscendo a capire cosa ne fosse la causa. Sperava solo che Peter e Layla non gli avessero fatto il terzo grado. Certo erano amici, ma a volte esageravano nel proteggerla. Comunque, il momento di imbarazzo fu superato e Daniel e Betty riuscirono a sedersi al loro tavolo, per iniziare la cena.

Ordinarono due primi, specialità della casa, accompagnati da una bottiglia di vino rosso, il preferito di Daniel.
Probabilmente nessuno dei due aveva voglia di tirare fuori l'argomento tabù, perciò con un accordo silenzioso, decisero di non parlarne per gran parte della serata. Il cibo ottimo e l'atmosfera deliziosa contribuirono a sciogliere gli animi ed a riportare il loro rapporto al livello di un paio di mesi prima; Betty gli raccontò tutte le novità sul suo nuovo lavoro, descrisse i colleghi e spiegò le sue idee con l'entusiasmo che l'aveva sempre caratterizzata.
E Daniel non poteva far altro che osservarla parlare del suo sogno, innamorandosi di lei un po' di più ogni parola che diceva, ogni sorriso che gli lanciava. Poi fu il suo turno di raccontare come se la passavano tutti a Mode, come stava la sua famiglia, cos'era successo a New York nell'ultimo mese.
E Betty continuava a godersi la serata e la compagnia dell'uomo fantastico che aveva davanti. Ogni tanto lo scopriva a fissarla ed in quei rari momenti le tornava in mente come un flash la famosa teoria della signora Meade, ma subito scacciava quel pensiero, considerandolo tanto assurdo quanto impossibile.

Solo verso fine serata e dopo la seconda bottiglia di vino, Daniel trovò il coraggio di chiedere quello a cui non aveva mai smesso di pensare dal pomeriggio.
“Allora Betty..oggi..” Iniziò Daniel, cambiando improvvisamente tono e ritrovandosi a non sapere come andare avanti.
“Daniel, so cosa vuoi sapere..” Lo interruppe Betty. Solo dal suo sguardo aveva capito che il momento della verità era arrivato.
“Matt.” Dissero entrambi, nello stesso istante. Per un attimo i loro sguardi si incatenarono, ed in quell'attimo pensarono che forse sarebbe stato facile, tutto sarebbe andato bene, e sorrisero.
Poi l'urgenza del momento si fece di nuovo strada nelle loro menti e Betty riprese la sua spiegazione.
“C'è poco da dire effettivamente. Matt è arrivato qui una settimana dopo che mi sono trasferita..ed ha bussato al mio appartamento. Quando l'ho visto ero molto sorpresa ma l'ho lasciato entrare..” Daniel, che ascoltava in silenzio, annui lasciando Betty continuare il suo discorso.
“Ha detto che l'esperienza in Africa l'ha profondamente cambiato Daniel, ed io gli credo. Mi ha raccontato che ogni sera si ritrovava solo nel suo letto e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era quanto fosse stato sciocco a lasciarmi. Mi ha detto che mi ama ancora, anzi più di prima. E..che è pronto ad iniziare una vita con me.” Betty terminò la frase guardandosi le mani, non sapendo cosa aspettarsi dall'amico.

Daniel intanto stava finalmente mettendo insieme i pezzi. Matt era arrivato a Londra molto prima ed era riuscito a fare ciò in cui lui aveva fallito, esprimere il suo amore a Betty. Che Matt volesse stare con lei l'aveva capito, quello che non riusciva a decifrare erano i sentimenti di Betty nei confronti del ragazzo.
“E quindi..state insieme?” Chiese, sapendo già nel profondo del cuore la risposta alla sua domanda.
“Si..ci siamo rimessi insieme.” Betty sentì il bisogno di aggiungere qualcos' altro, di giustificarsi in qualche modo.
“Ma gli ho chiesto di andarci piano. Ho sofferto molto quando se n'è andato e non so se sono pronta a rischiare tutto di nuovo.” Disse, alzando gli occhi ed incontrando lo sguardo di Daniel profondamente concentrato su di lei.

Daniel riconobbe quello sguardo. Betty aveva paura, paura di soffrire di nuovo, paura di lasciarsi andare, paura di rischiare di perdere l'equilibrio che aveva raggiunto con fatica. Non era mai stata fortunata in amore, tutti i ragazzi che aveva incrociato sulla sua strada l'avevano lasciata e tradita e lei non si meritava tutto questo. Non avrebbe dovuto soffrire mai più. Doveva proteggerla.
“Che ne pensi, Daniel? Sto sbagliando?” Chiese Betty, notando l'espressione assente e vagamente triste dell'amico. Daniel si riscosse dai suoi pensieri e, preso un bel respiro, tentò di rispondere come avrebbe fatto un qualsiasi buon amico.
“Non lo so Betty. Ho visto quanto ti ha fatto soffrire ed ho visto quanto tempo hai impiegato a dimenticarlo. Ero con te quando ti mancava ed ho condiviso il tuo dolore. Secondo me devi pensarci bene, non voglio che tu soffra di nuovo. Comunque, qualsiasi decisione prenderai sai che sarò dalla tua parte.” Finì il suo discorso con un sorriso, sperando che Betty imputasse la sua espressione triste solo al suo bisogno di proteggerla. Dall'altra parte Betty si rilassò, trovando in Daniel tutto il sostegno di cui aveva bisogno. Lui ci sarebbe sempre stato, qualsiasi cosa fosse successa. Finalmente sorrise sollevata e il cuore di Daniel perse un altro battito.

Finita la cena si alzarono e, salutati Layla e Peter si avviarono a piedi per le strade di Londra.
 
 
Ecco il secondo capitolo di tonight miei cari! (:

Il Vestito di Betty:


Il nostro Danny Boy (Eric Mabius continua ad essere un bonazzo da paura anche adesso):

XoXo
Bea (:

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5: Telefonate ***


CAPITOLO 5: Telefonate

 

“Sinceramente Marc..questa cena non mi è sembrata un granché” Commentò Willelmina, perplessa.

“Speravo che Daniel facesse una delle sue solite brutte figure. Sarebbe stato divertente. Questa storia sta diventando noiosa..”

“Oh no Willie!” Esclamò Marc “Devo ancora raccontarti un sacco di cose! Facciamo così..salterò la parte più noiosa.”

“Oh Marc, fai come vuoi” Sospirò allora Willelmina “Basta che tu non mi faccia addormentare..”

“Va bene, allora, usciti dal ristorante Betty e Daniel fecero una passeggiata per arrivare all'appartamento di lei. Dopo una breve visita guidata Daniel trovò il coraggio e..”

“E finalmente le disse di essere innamorato di lei, ma Betty lo cacciò in malo modo..povero Danny Boy. Fine della storia.” Esclamò una voce femminile, alle loro spalle.

I tre si voltarono di scatto, trovandosi davanti Alexis Meade, fasciata da un meraviglioso vestito rosso.

“OK ragazzi, tranquilli, stavo scherzando. Non guardatemi come se aveste appena incontrato un fantasma.” Aggiunse, sedendosi vicino a loro.

Willelmina fu la prima a ritrovare un po' di contegno.

“Alexis, cara, siamo contenti di rivederti dopo tanto tempo..” Disse, con il tono di voce suadente che utilizzava quando mentiva.

“Oh certo Willelmina, si vede proprio che sei contenta di vedermi” Rispose scettica Alexis; “Comunque che lo vogliate o no, sono a New York ed ho intenzione di stabilirmi qui permanentemente. Danny ha bisogno del mio aiuto per guidare la Meade e a DJ mancava questa città.”

“Oh Alexis, vuoi partecipare anche tu al racconto della storia?” Chiese Amanda, troppo presa dalla narrazione per accorgersi della tensione scesa sul gruppetto.

“Ah beh Amanda, credo che starò seduta qui per un po' ad ascoltare Marc. Ovviamente, se ne sentirò il bisogno aggiungerò qualche dettaglio in più su quello che passava in testa al mio fratellino in quel periodo.” Rispose Alexis, sinceramente contenta che Amanda la volesse coinvolgere nella loro riunione.

“Si, benvenuta tra noi Alexis, adesso Marc, continua il tuo racconto.” Disse sbrigativa Willelmina, impaziente come sempre.

“Certo Willie. Insomma alla fine Daniel riuscì a dire a Betty..che voleva accettare la sua proposta e diventare suo assistente, così si salutarono, dandosi appuntamento per il giorno dopo..”

 

INIZIO FLASHBACK

 

“Mi raccomando Daniel, puntuale alle 9,30 per cominciare il tuo nuovo emozionante lavoro!” Esclamò Betty, contenta della novità.

“Certo Betty, sarò un assistente perfetto!” Rispose eccitato Daniel “D'altronde ho avuto un'insegnante eccezionale.”

Con un breve abbraccio, che fece scorrere un brivido lungo la schiena di entrambi, si salutarono e Betty chiuse la porta del suo appartamento appoggiandovisi per un momento.

Sospirò sollevata, la serata era andata bene. Si erano divertiti ed avevano ritrovato l'alchimia che li contraddistingueva. Si spogliò in fretta, si infilò il pigiama e dopo il consueto rituale entrò nel suo letto. Mentre stava già scivolando in un sonno ristoratore il suo cellulare vibrò. Senza neanche leggere il nome sullo schermo rispose con voce assonnata:

“Già senti la mia mancanza?”

“Oh Betty, certo tesoro. Non mi hai chiamato, tutto bene?”

Betty sobbalzò al suono della voce aldilà del filo. Non era Daniel.

“Ehi Matt, stavo giusto per chiamarti” Betty sentì il bisogno di mentire, non doveva fagli capire di essersene dimenticata.

“Ok, come è andata la tua cena? Voglio dire..Meade si è comportato bene?” Chiese Matt, che da quando aveva risposto al telefono quel pomeriggio non era ancora riuscito a rilassarsi un attimo.

“Certo Matt, tutto tranquillo, ma possiamo parlarne domattina a colazione?” Betty non aveva voglia di parlare con lui in quel momento.

“Certo Betty. Ehm, buonanotte. Ti amo.”

“Buonanotte Matt, a domattina.” Disse Betty, chiudendo la conversazione.

Spense il cellulare e tentò di nuovo di addormentarsi anche se con grande difficoltà. Perché tutto d'un tratto non aveva voglia di parlare con Matt? Era il suo ragazzo, avrebbe dovuto essere felice che si preoccupasse per lei e invece ne era terribilmente annoiata. E perché aveva pensato a Daniel? Perché continuava a pensare a lui? I profondi occhi blu dell'amico le si presentavano davanti ogni volta che chiudeva i suoi. Era stato così gentile durante la cena, così sinceramente interessato alla sua vita e l'aveva guardata in un modo così..No basta. Adesso doveva eliminare completamente quei pensieri dalla sua testa.

Daniel era un suo amico ed era a Londra per ricominciare. Lei l'avrebbe aiutato e fine della storia.

Nonostante i buoni propositi non riuscì comunque ad addormentarsi prima di un paio d'ore.

Daniel intanto era rientrato al suo albergo ed anche lui si preparava ad andare a letto. In quel momento ricevette una telefonata.

“Mamma!” Esclamò, non appena alzato il ricevitore.

“Daniel caro, come stai? Ti sei sistemato? Hai trovato Betty? Le hai parlato?” Chiese la signora Meade preoccupata per il figlio.

“Sto bene mamma, non preoccuparti. Sono appena rientrato in camera dopo una cena..con Betty.”

“Oh tesoro, sono così felice di sentirtelo dire. Allora ha accettato di uscire con te, le hai chiesto scusa? Le hai detto quello che provi?” Continuò Claire, adesso curiosa di sapere le novità.

“Si mamma, le ho chiesto scusa e lei ovviamente mi ha perdonato. E siamo usciti stasera, ma solo come amici.” Ammise Daniel, sapendo di dover dare una spiegazione lunga e dolorosa a sua madre.

“Daniel Bradford Meade. Non le hai detto quello che provi? Non le hai detto il motivo per cui hai attraversato un oceano intero? Tesoro, lo sai che lei prova lo stesso per te..” Rispose Claire, essendo profondamente convinta di ciò che diceva.

“No mamma, non capisci. Hartley è qui. Da quasi un mese ormai. E Betty..Betty sta di nuovo insieme a lui.” Claire ebbe un sussulto. No, questa non era assolutamente una bella notizia.

“Oh caro, vedrai che le cose si sistemeranno. Tu devi solo starle vicino e farle capire i tuoi sentimenti per lei. Credi a tua madre, voi due dovete stare insieme, per quattro anni siete stati alleati, amici e confidenti. Riconosco delle persone innamorate quando le vedo. E voi lo siete.” Disse Claire, con il tono rassicurante di una madre preoccupata per il figlio.

“Mamma, di una cosa puoi essere sicura. Non mollerò finché non sarà Betty stessa a chiedermelo. Lei è la cosa più bella che sia capitata nella mia vita e non ho intenzione di lasciarmela scivolare tra le mani!” Esclamò Daniel.

“Bravo tesoro. Sono fiera di te. Quindi la tua strategia da domani sarà..?”

“Mamma, stai parlando con il nuovo assistente di Betty Suarez, caporedattrice di “The Truth”” Rispose Daniel, con un sorriso malizioso sulle labbra.

“Oh Si figliolo! Questo è lo spirito! Ti lascio dormire adesso, da domani inizierà un periodo fondamentale della tua vita. Ma sappi che tutto finirà bene. Una madre queste cose le sente. Ti voglio bene, chiama quando vuoi!” Esclamò Claire, veramente soddisfatta di avere un figlio così pronto a combattere per essere felice.

“Ti voglio bene anch'io mamma, a presto. Buonanotte.” Disse Daniel, chiudendo la telefonata.

Andò a dormire, confidando che il futuro avrebbe portato buone notizie. La sua missione dal giorno dopo sarebbe stata una sola: far capire a Betty quanto davvero valevano l'uno per l'altra, quanto grande e meraviglioso avrebbe potuto essere il loro amore. Doveva farla innamorare di lui.

La signora Meade spense il telefono e sorrise tra sé. Lei sapeva già la fine della storia, la sapeva dalla prima volta che Betty Suarez era entrata nella sua vita, nella vita di tutti loro, come un uragano. Sapeva che questa storia aveva un lieto fine. Doveva averlo.



Ciao Ragazziiiiiii Sono tornata e vi ho postato una telefonata piuttosto interessante.
Danny è sul piede di guerra e sappiate che non mollerà tanto facilmente!

Vorrei ringraziare tutte quelle che hanno recensito questa storia, sappiate che senza di voi ed il vostro sostegno..non riuscirei mai a portarla avanti!
 Chappy_
fiordistella
LORVETTINA91

laurarom89

XoXo

Bea (:

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