we are a warriors

di cc99lovato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** incontri inaspettati ***
Capitolo 2: *** Rivelazoni ***
Capitolo 3: *** Ricordi tristi, ***
Capitolo 4: *** Un litigio doloroso ***
Capitolo 5: *** Ivick ***
Capitolo 6: *** Finalmete un po' di pace ***
Capitolo 7: *** una nuova famiglia ***
Capitolo 8: *** La nascita di una storia d'amore ***
Capitolo 9: *** Una dedica speciale ***
Capitolo 10: *** Il dolore che ritorna ***
Capitolo 11: *** Resisti ***
Capitolo 12: *** un cuore che batte ***
Capitolo 13: *** un donatore sconosciuto ***
Capitolo 14: *** bacio? ***
Capitolo 15: *** bentornata Clara ***
Capitolo 16: *** ritorno alla normalità ***



Capitolo 1
*** incontri inaspettati ***


Un incontro inaspettato
Clara passava tutte le sue giornate da sola, era una raggazza abbastanza in carne ma aveva dolci lineamenti del viso, occhi cerulei e un piccola bocca carnosa. Quella mattina Clara non fece colazione, come sempre del resto, e andò a scuola. Era davanti al suo armadietto e stava prendo i libri che le servivono e si teneva con la mano sul bordo  quando da dietro arrivo Jessica, inzieme alle sue lecca culo che le vanno dietro, e le chiuse lo sportello sulla mano e si appoggiò sopra con tutto il peso.
-Oh! scusa cetaceo non ti avevo vista... scherzavo ti ho visto e come! come si fa a non accorgersi di una grassona come te?!?-
A Clara non scappò nemmeno un piccolo gemito di dolore anche se voleva urlare, gli occhi le si erano riempiti di lacrime ma non ne riversò furi nessuna. Senza degnare Jessica di un solo sguardo si diresse in infermieria dove la portarono in ospedale e le diedero la giornata libera. Mentre il dottore la visitiva le disse:
- Allora, come hai fatto a ridurti la mano in questo stato?- fece per metterle una mano sulla spalla ma lei si scansò e gli rispose:
- Ehm per sbaglio mi si è chiusa la porta sulla mano- con un finto sorriso.
-Mhh... ok ora faremo alcuni accertamenti e poi ti gesseremo la mano e il braccio-.
Quando Clara uscì dall'ospedale erano le 13:30 ma non tornò a casa perchè preferiva camminare per le vie di LA. Mentre era vicina alla Cheesecake factory Jennifer la prese per le spalle e la scaraventò con forza per terra, Clara provò un dolore allucinante al braccio e alla mano. Sentì una voce che urlò conro Jessica e le sue oche - Ehi che le avete fatto?- nessuno dei passanti si avvicino a darle una mano ad alzarsi ma la ragazza che urlò si era avvicinata a lei e la aiutò.
- Tutto bene?- riconobbe subito la voce, era Demi Lovato il suo idolo!!
Clara annuì timidamente ma non la guardava in faccia non lo faceva mai.
Demi le prese il mento e alzò il suo viso in modo da guardarla in faccia - Ehi dolcezza mi puoi anche guardare in faccia non ti mangio mica?- a quelle parole tutte le lacrime che aveva trattenuto fino ad allora uscirono numerose e le rigarono il viso.
-ei ei non piangere- le disse con tono gentile e dolce asciugandole le lacrime - che ne dici di venire a pranzare con me, non mi va di stare sola-. e le fece uno dei suoi stupendi sorrisi che a lei piacevano tanto.
-V-va b-b-bene- disse singhiozzando e accennandoli un sorriso. Nessuno era stato gentile con lei da tanto tempo. 

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Capitolo 2
*** Rivelazoni ***


capitolo 2
Clara e Demi entrarono in un ristorante italiano per pranzare e per quanto lei adorasse il cibo della sua patria di origine e sapesse cucinare tutti i piatti tradizionali, non aveva fame o meglio non voleva mangiare.
-Un tavolo per due, lontano da vetrine indiscrete-
- Certo signorina lovato-
Il tavolo era il più in disparte della sala, si sedettero e le portarono il Menù.
- Allora, hai deciso cosa oradinare? io ti consiglio le tagliatelle al ragù, sono buonissime!- Demi sembrava a suo agio a parlare di cibo ma Clara non lo era affatto.
- Per essere sincera non ho affatto fame... - la mente di Clara era persa in mille pensieri negativi.
- Hai fatto un abbondante colazione?-
- No non l'ho fatta-
Demi aveva un espressione preoccupata e veramente difficile da in terpretare.
La sua espressione diventò seria e con essa anche il suo tono di voce:
- Da quanto tempo non mangi?-
- T-tre giorni- Clara balbettava quando incominciava ad agitarsi e per parlare doveva prendere il tempo cosa che non le era affatto difficile perchè suonava il piano forte da quando aveva 7 anni.
- Perchè lo fai?- 
- Intedi il balbettio? be m...- Demi non le lasciò finire la frase.
-Intendo il fatto del non mangiare-
- Per capire il motivo basta guardarmi non è difficile e poi a casa quando mangio mia mamma mi guarda come se stessi commettendo un omecidio come il resto delle persone che mi circondano-
- Perchè dovrei caapirlo guardandoti?-
Clara involontariamente incominciò ad innervosirsi, era da molto che non le succedeva.
- Perchè sono una fottuta cicciona che tutti guadano come se fosse un alieno e non si avvicinano a lei ecco perchè!- si alzo sbattendo il tovagliolo che aveva sulle gambe sulla sedia e andò in bagno.
Stava male le tremava il braccio libero e le guance diventarono rosse come mele. Demi la seguì in bagno e appena si ritrovò davanti Clara la strinse forte tra le sue braccia e lei ricambiò, Demi aveva notato che stava tremando.
- Su ora ritorniamo in sala e ordina quallcosa... ti prego- Demi aveva uno sguardo implorante.
- Va bene...-
Durante il pranzo incominciarono a parlare del più e del meno e Demi scroprì che anche lei amava la musica così la invitò.
- Che ne dici di venire a casa mia a suonare un pò insieme? o devi tornare da tua madre?-
- Veramente mia mamma è in viggio per lavoro come sempre... comunque si mi piacerebbe molto. Sai ho sempre sognato suonare con te!-
- Oggi quella ragazza che ti ha spinto, chi era?- le chiese Demi sapendo che avrebbe potuto farle bene parlarne con lei.
- Era solo una ragazza che mi infastidisce ogni tanto-.
Stava mentendo lo si capisce dallo sguardo.
- Sicura? a me puoi dirlo tranquilla- 
- Jessica è la mia sorellastra, da quando sua madre ha lasciato suo padre per poi sposarsi con mio padre mi fa del male mentalmente e fisicamente-.
- é stata lei a romperti la mano?- Demi aveva uno sguardo dolce e comprensivo.
- Si me l'ha schiacciata nell'armedietto e poi ci si è poggiata  sopra mentre la mia mano era ancora tra lo sportello dell'armadietto e l'armadietto-.
- OH MIO DIO! e adesso come ti senti?-
- Tranquilla va tutto bene- Clara le sorrise.

Spazio autore:
EHI!!!! Questa è la mia prima fanfiction non sono un esperta in questo campo ma spero che vi piaccia *facciadacucciolo*.

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Capitolo 3
*** Ricordi tristi, ***


Ricordi tristi
La casa di Demi era situata all'angolo dii una strada che Clara non aveva mai percorso, non era ne eccessivamente grande ne piccola era... giusta, il piano terra aveva le pareti semplici con numerose foto di famiglia e non, appese dentro cornici, un arredamento ne moderno ne classi diciamo libero era arredata liberamente! Le pareti del piano di sopra erano tutte colorate tra cui la famigerata stanza rosa che tutte le lovatics conoscevano. Salendo ancora ci si ritrovava in una stanza matrimoniale con un bagno aveva un arredo classico, la stanza era circondata da numerose finestre che facevano entrare molta luce e ciò rendeva quella stanza ancora più dolce e delicata.
- Be allora che ne dici? Bella no? per adesso è una delle tante camere da letto per gli ospiti ma in futuro sarà la mia stanza matrimoniale dove io e il mio ipotetico lui passeremo numerose notti soprattutto insonne!-
- Si è veramente stupenda! e GRAZIE per avermi rivelato il dettaglio delle tue future notti anche se non volevo saperlo perchè adesso non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di una delle tue notti con il tuo ipotetico Lui! Grazie tante!-
Scoppiarono entrambe in una grassa risata. Poi per scherzare demi la spinse sul letto, -Un immagine tipo questa?- si buttò su di lei e le mise una mano sulla bocca per simulare un bacio ma a Clara tornò in mente un orribile ricordo. Rotolò di lato e scese dal letto stava ansimando, le mancava l'aria, Demi si sedette a fianco a lei spaventata -Ehi va tutto bene? cosa ti è preso è solo uno scherzo- aprì una finestra ed entrò una folata  di aria fresca - cosa ti è successo?-.
Clara abbozzò un sorriso - Niente tranquilla- un altro finto sorriso - solo qualche ricordo spiacevole tutto qui- 
- Ne sei proprio sicura? lo sai che a me poi raccontare tutto-
Dopo un attimo di esitazione incominciò:
- E-ehm d-da  dov-e co-cominciare...- stava balbettando ma riuscì a calmarsi e a continuare  - da quando ho sei anni mio cugino mi molesta la notte minacciandomi a dodici anni mi picchiava e a tredici anni circa due anni e tre mesi fa mio cugino mi ha violentata e la scena e stata più o meno come quella di prima, rimasi incinta e volevo tenerlo ma alla fine del terzo mese l'ho perso... mia mamma non sa niente di tutto questo...-.
Demi aveva le lacrime che le rigavano il viso. Appena Clara smise di raccontarle la sua parte di storia la abbracciò fortissimo e rimasero così per circa 15 minuti poi si alzarono si asciugarono le lacrime a vicenda e scesero nella sala della musica, Demi la chiamava così.

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Capitolo 4
*** Un litigio doloroso ***


Un litigio doloroso
Dopo aver cantato, ballato, riso a crepapelle e parlato ci fu un piccolo momento di silenzio che Demi ruppe con una domanda.
-Allora, hai mai composto una canzone?-
-Si ma non è niente di che poi non ho nemmeno una bella voce-
- Sei bravissima! Su fammela sentire-.
"Sentirsi diversi pur essendo normali,
Guardarsi allo specchio e verdersi disumani,
Essere soli anche in compagnia.
La voglia di cambiare c'è ma la depressione la porta via.
Fare un passo e altri mille indietro 
Farsi del male per sentirsi meglio.
Apparire forti come l'acciaio per nascondere il cristallo che in realtà siamo,
Siamo come l'argento, prima luccichiamo e poi ci anneriamo.
La morte non ci fa paura,
non si chiama coraggio ma disperazione."
Demi quel giorno a quanto pare era emotivamente sensibile perchè le scesero di nuovo delle lacrime dagli occhi.
- Quello che hai scritto lo senti veramente? No perchè questo è quello che sentivo io prima di andare in rehab e ora sentire quello che provi in questa canzone c'è una voce dentro di me che mi urla di aiutarti ed è quello che farò- corse in contro a Clara si tuffò nelle sue braccia e le diede un dolce bacio sui capelli per farli capire che lei ci sarà sempre per lei. Poi demi continuò:
- La canzone parla al plurale perchè?-
- Questa canzone l'abbiamo scritta io e il mio migliore amico-
- OK allora devi farmelo conoscere, domani-.
-Ok... Comunque ora devo  ternare a casa a cucinare per mio fratello Rocco. Ha 18 anni ma non riesce nemmeno a farsi un uovo sodo da solo! Ci vediamo domani!-
-Promettimi che che andrai a casa mangerai-.
-Ok te lo prometto-.
Clara non ci poteva credere! Il suo IDOLO gli aveva detto che la avrebbe aiutata e sarebbero uscite insieme domani!
Ma la felicità tende a finire velocemente, infatti la sua non durò molto perchè quando aprì la porta si ritrovò davanti sua madre. 
- Ma tu non eri in viaggio?-
- Si ma mi hanno permesso di tronare prima!Contenta?-
Clara in tutta risposta andò in camera andò in camera sua e fece sbattere la porta.
Lei si chiedeva sempre perchè non avesse preso dalla madre come suo fratello Rocco, lei era magra bionda con occhi azzurri mentre Clara era l'esatto opposto. Questo pensiero la torturava ogni volta che la vedeva, ogni singolo minuscolo istante della sua vita passato vicino a sua madre si chiedeva perchè.
Andò in cucina e sua madre le aveva cucinato e lei era intenta a saltare la cena ma lo aveva promesso a Demi e fece uno sforzo.
A tavola c'era un silenzio carico di elettricità sarebbe bastata una piccola scintilla a far saltare tutto e così fu. Sua mamma la guardava con il suo solito sguardo e Clara scoppio.
-Perchè mi fissi sempre in quel modo!- Clara pronunciò quella frase con tutta la rabbia repressa.
- Perchè penso che sia solo colpa del cibo se sei infelice con  ma non puoi farne a meno ti conosco e...- Clara non le lasciò finire la frase .
-Dio Santo!!TU NON SAI NIENTE DI ME! Tu non ti sei mai interessata a me a ciò che mi succedeva a come mi sentivo alla mia passione per la musica a quello che succedeva a scuola! Hai sempre avuto più interesse per Rocco che per me! Non mi hai nemmeno chiesto cosa mi è successo alla mano e al braccio! Sai chi me l'ha rotto? Jessica!- Clara era paonazza e stava sputando fuori tutta la rabbia accumulata - Se a 15 anni peso 102 chili è solo colpa TUA ! solo TUA! Tu non sai niente! Non ti assomiglio nemmeno! Mi hai sempre trattato come se non fossi TUA figlia!!- le lacrime incominciarono a uscire.
 - Dai Clara calmati ti prego- si intromise Rocco per calmare le acque.
-Rocco non ti intromettere ti prego-
- Se ti ho trattato così è stato perchè tu NON sei mia figlia, ma figlia del migliore amico del padre di Rocco il mio ex marito che è morto in Iraq e tua madre è morta partorendoti Marco ti prese per ti prese per pietà!!-
A quelle parole Clara cadde in ginocchio sul pavimento di marmo, Rocco corse ad aiutarla ma lei si era già alzata e si era diretta in camera sua e si chiuse a chiave. Rocco tentò di aprire la porta ma non ci riuscì. Clara prese tutte le sue cose, i soldi messi da parte e le sue lamette che erano nascoste in un reggiseno che le andava piccolo e le mise in tasca. Aprì la porta e uscì dalla sua stanza era accasciato di fronte alla sua porta appena la vide con la valigia gli scesero le lacrime - Non te ne andare... ti prego- Clara non lo aveva mai visto piangere prima di quella sera -Tranquillo Coco noi non ci perderemo- e lo abbracciò forte. Era da molto tempo che non lo chiamava Coco.
"Sua" madre non fiatò ansi sembrava sollevata e Clara non le rivolse nemmeno un sguardo d'addio.
Fuori pioveva e le sue lacrime si mimetizzarono con la pioggia. Mentre camminava vide in lontananza il parco dove il suo finto padre la portava. Mentre quei ricordi le squarciavano il cuore lei con le dita libere la gesso prese una lametta che aveva in tasca e fece uno, due, tre, quattro, cinque tagli sul suo braccio. Il sangue colava misto all'acqua della pioggia che le bruciava le ferite ma lei non ci fece caso.
Clara non capiva come aveva fatto ad arrivare difronte a casa di Demi ma era li.
Suonò e le venne ad aprire una Demi con una vestaglia rosa e un pigiama con gli unicorni, sarebbe stata una scena divertente se non fosse stato la situazione in cui era capitata. 
-Cosa ci fai qui?- chiese allarmata, poi guardò il braccio -Cosa ti è successo al... oddio vieni qui che ti disinfetto così mi racconti cosa ti è successo-.
Dopo averli fatto il resoconto di quello che è successo a casa sua le disse - Tu rimani qui e non voglio obiezioni! Sono una tua amica e ho tutto il diritto e il dovere di obbligarti, anche al costo di legarti, a restare!- Clara non ci poteva credere, aveva davvero sentito la parola amica?!? Le salto al collo e la ringraziò stritolandola fra le sue braccia.
Demi la sisitemò all'ultimo piano nella stanza matrimoniale.
Clara si fece una doccia e andò in camera poi si accorse di aver dimenticato il pigiama perchè distratta dal dolore e la rabbia. In quel momento Demi entrò e la vide... aveva il corpo pieno di cicatrici e tagli, sulla gamba aveva una cicatrice con la parola morte, ma aveva anche numerose bruciature. Demi rimase di stucco, Clara rossa in viso per la vergogna corse in bagno e si chiuse dentro. Demi busso alla porta ma Clara non rispose perciò non volle assillarla, perchè lei sapeva come si sentiva in quel momento, momento nel quale il suo segreto uscì allo scoperto. 

Spazio autore 
BONASERA!!!! se siete arrivati a leggere lo spazio autore vuol dire che avete letto il capitolo *faccinadolce*!!
Recensite perchè voglio sapere le vostre opinioni su tutta la fanfiction ne ho veramente bisogno! Grazie!!!! XOXO 

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Capitolo 5
*** Ivick ***


Ivick
Clara rimase tutta la notte in bagno a piangere per la vergogna. Nella sua mente si era scolpita la reazione di Demi, un misto tra orrore per il corpo che si ritrovava davanti e pena allo stesso tempo, ma c'era qualcos'altro che Clara non riuscì a identificare forse erano ricordi spiacevoli ma lei non lo poteva sapere.
Erano le 10 di mattina quando Clara aprì la porta del bagno e accoccolata per terra difronte la porta del bagno c'era Demi, era rimasta li tutta la notte su quel duro e freddo parquet. Cercò di uscire senza svegliarla poi si fermò, Demi stava parlando nel sonno -Clara non te ne andare non lasciarmi sola, ti prego rimani- a Clara scese una lacrima nessuno aveva mai pronunciato quelle parole per lei nemmeno la sua finta madre solo Rocco ma debolmente. A Clara dispiace vederla infreddolita sul pavimento, allora la prese in braccio e la guardò per un attimo, Demi sembrava un angelo mentre dormiva, la adagiò sul letto.
Demi aprì gli occhi e la vide di nuovo, Clara era rimasta in intimo come la sera precedente. Oltre al corpo massiccio, al quale non prestò attenzione, vide le numerose cicatrici dei tagli e i segni delle bruciature. Sfiorò le cicatrici con le dita facendo sobbalzare Clara che non si era accorta che Demi fosse sveglia e si scosto bruscamente.
-Lo so è un brutto spettacolo da guardare- Clara abbassò lo sguardo e si coprì la pancia con le braccia vergognata dal suo aspetto.
- No non lo è-.
- Cosa?-
- è un corpo come altri. Hai due piedi, due gambe, due mani, due braccia, dei bellissimi occhi. Non c'è nulla di strano nel tuo corpo-.
A Clara una lacrima solitaria le rigò il viso.
- Ehi dai su non piangere- la abbraccio da dietro tenendosi in equilibrio per non cadere dal letto è rompersi di nuovo la gamba -Non mi dovevi far conoscere il tuo amico?-
- Già-.
Entrambe si sistemarono in fretta ed entrarono in macchina, prima di partire a Clara venne un idea:
- Guido io! non voglio sentire obbiezioni! tanto ce l'ho la patente! sono riuscita a corromperli-
- Va bene, va bene-.
Si scambiarono di posto e Clara gli legò una benda sugli occhi.
- Perché la benda?- chiese Demi incuriosita.
- Perché voglio che sia una sorpresa- stava mentendo ma in parte è così.
Mentre andavano dall'amico di Clara in macchina incominciarono a cantare come matte e tutti i passanti fissavano la loro macchina finché non girava angolo. Fecero numerosi scherzi hai passanti e risero fino a rimanere senza fiato. Se Clara avesse avuto una sorella la immaginava come Demi.
Arrivarono e Demi vedeva solo la benda nera, camminava trascinata da Clara, poi si fermarono.
- Ti puoi togliere la benda -
- Clara...- si trovavano un cimitero, il suo amico si chiamava Ivan Patrick Rossi, la sua tomba era piena di fiori ed era situata sotto un pino ombroso. Clara stranamente sorrideva, mise un mazzo di fiori che evidentemente aveva preso all'entrata, lei era anche rilassata come se fosse a suo agio.
- Circa 7 mesi fa scoprì che aveva un osteosarcoma alla mano iniziò la chemioterapia ma non funzionò allora avrebbero dovuto amputargliela ma lui non poteva vivere senza la sua chitarra e decise di togliersi la vita.- Disse Clara anticipando Demi. 
- Scusa se l'avessi saputo non ti avrei mai chiesto di farmelo conoscere...-
-No tranquilla- le sorrise Clara, Demi notò che lei sorrideva molto li "vicino a lui", il suo sguardo era dolce come se lo stesse vedendo difronte a lei.
-Ivick lei è Demi Lovato, si proprio lei il nostro IDOLO! Hai visto alla fine l'hai conosciuta anche se in ritardo come ti avevo promesso- le scivolò una sola lacrima - Ti voglio bene.- si strinse nelle braccia poi una forte folata di vento scompigliò i capelli a Demi e a Clara.
-Lui comunica così con me e ora anche con te, sai lui era il tuo più GRANDE lovatic, una volta dopo aver fatto la chemioterapia picchiò da solo quattro ragazzi che ti chiamarono grassa o cesso anche se era stanco, lui rimase illeso impossibile ma vero, due li mandò all'ospedale e gli altri due dal dentista, io stavo chiamando sua mamma per venirlo a prendere e ho visto tutta la scena. Quando sono qui lui non mi manca più, lo sento vicino come se mi stesse abbracciando, a volte sento le sue labbra sulla mia guancia e mi ritorna il sorriso. Se non avrei conosciuto te ieri sera sarei venuta qui.- 
- L-lui -h-ha f-f-fatto questo per me e io non sapevo nemmeno della sua esistenza.- Demi stava piangendo, poi si sentì una mano sulla guancia come se stesse cercando di asciugarle le lacrime sul suo viso, ma non era che le toccava la guancia, era Ivan. Demi si tocco la guancia come se volesse toccare quella mano invisibile e per un attimo giurò di averla sentita.
- Ivick adorava il tuo sorriso se l'avresti incontrato ti avrebbe fatto ridere perché era la cosa che più desiderava, vederti sorridere a causa sua, vedere i tuoi occhi illuminarsi e poi scoppiare nella tua meravigliosa risata- Demi fece uno dei suoi sorrisi migliori e subito dopo si alzò un turbinio di vento proprio intorno a loro due come se stesse cercando di abbracciarle contemporaneamente e Demi rise.
- Ivick ora andiamo ci vediamo, ricordati che ti voglio bene!!-
- Ciao Ivan, verrò di nuovo a farti visita e suoneremo inseme la chitarra te lo prometto- le lacrime continuavano a sgorgare dai suoi occhi ma non aveva intenzione di asciugarle, le avrebbe lasciate scorrere come fiumi che scorrono e sfociano in un oceano immortale.
Guidò di nuovo Clara per tornare a casa.  

Spazio autore 
Buonasera! si lo so anche questo capitolo è triste ma non potevo non menzionare il mio amico Ivan nella mia prima ff lui avrebbe fatto lo stesso per me perciò spero che Ivick vi sia piaciuto perciò recensite!
Baci
cc99lovatic 
 

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Capitolo 6
*** Finalmete un po' di pace ***


Finalmente un po' di pace
-Clara fermati qua!- erano vicino a uno di quei negozi alla moda di LA nei quali lei non entrava mai -Su forza scendi-
-E perché?-
-Scendi da quella dannata macchina e fidati di me!-
- ok ok va bene-
 Il negozio era pieno di luce e nell'aria veleggiava un leggero profumo di fiori freschi. Demi si diresse verso il commesso:
-George ti devo parlare-
- DEMI! MIA REGINA!-
- Shhhhh! non urlare la ragazza la giù non deve sentire- disse con un dito sulla bocca -è pronto quello che ti ho chiesto?-
- Certo ci ho lavorato tutta la notte - 
- Bene portalo qui - finita la frase fece segno a Clara di andare da lei.
- Allora perché siamo qui e perc...- non finì la frase che Demi le legò la fascia nera che aveva lei mezzora prima sugli occhi.
- Ora tocca a te stare con la benda! Mhuahahaha è dolce la vendetta!
- Certo che sai essere abbastanza stronza e?-
- Si è uno dei miei lati migliori, su ora entra in camerino-
- Ehm Demi mmi dispiace deluderti ma non posso-
- Perch... ahhhhh scusa me ne ero dimenticata-
Il camerino era abbastanza grande per far si che cacciassero entrambe
- Su ora togliti la maglietta e i jeans-
- Cosa?- Clara diventò rossa.
- Tranquilla ti ho già vista in intimo-
George tornò e le diede quello che le aveva chiesto. 
- George sei stato GRANDE! ora su signorina prova ad indossarlo senza strapparlo-
Quando uscirono dal camerino Clara aveva ancora la benda.
- Allora posso togliermela la benda ora?-
- Fai pure-
Quando si tolse la benda indossava un bellissimo vestito blu a stile impero che le arrivava sopra il ginocchio. In basso aveva una fantasia delicata a fiori. Aveva notato anche che le accentuava il suo prosperoso seno. Ai piedi aveva delle scarpe coi tacchi ma non erano molto alti. Demi le sciolse la sua chioma rossa.
- Ehi bomba sexy - disse Demi e si sorprese perché lo pensava veramente!
- Scema- disse Clara arrossendo.
- George ci vediamo dopo- e uscirono dalla boutique ed entrarono in macchina.
- Ehm Demi non so come ringraziarti non so che dire!- Clara non sapeva come comportarsi - Perché stai facendo tutto questo per me?-
- In te ho rivisto me stessa qualche anno fa e non voglio che tu commetta gli errori che ho fatto io e poi sei carin... cioè sei come una sorella ormai.- ma che cosa stava dicendo!
- Grazie ancora comunque dove stiamo andando adesso?-
- Nella tua vecchia scuola-
- E perché?- Clara incominciò improvvisamente ad innervosirsi.
- Per comunicare alla preside che non frequenterai più quella scuola-
Clara saltò al collo di Demi e le diede un bacio sulla guancia come farebbe una sorella ma a Demi quel semplice innocente bacio le diede una leggera scossa che scese per la spina dorsale. Perché aveva avuto quella reazione? In fondo come aveva detto prima Clara era come una sorella per lei vero?
Arrivate a scuola e comunicata la decisione  di cambiare scuola  Demi compilò delle scartoffie mentre Clara era andata a svuotare il suo armadietto. Mentre camminava tutti la fissavano, ragazzi che non si erano mai accorti prima di lei le fecero segno di chiamarla.
Mentre svuotava l'armadietto si avvicinò Gabriel il ragazzo per cui Clara aveva una cotta. 
- Ehi Clara- Gabriel non era uno di quei ragazzi che badava all'aspetto fisico, ma lui era bellissimo. Capelli castano chiaro, occhi color oro e dolcissimi, bocca sottile, e un fisico mozza fiato. Aveva l'armadietto vicino a quello di Clara perciò qualche volta parlavano del più e del meno, e una volta fu proprio lui a toglierli la lametta dalle mani.
- Ehi Gabriel- disse contenendo il balbettio - Tutto bene?-
Demi si accorse che stava parlando con quel ragazzo, che a guardarlo bene non era niente male! 
- Si bene te?- 
- Non c'è male- disse guardandosi le scarpe che le stavano stranamente bene.
- Sicura?- le disse prendendole il viso per poterla guardare negli occhi e capire se  stava mentendo. Quando finalmente vide i suoi bellissimi occhi abbassò delicatamente le mani come per accarezzarle le paffute guance diventate rosse.
 Le labbra di Clara accennarono un timido sorriso e Gabriel penso che avrebbe voluto poggiare le sue labbra su quelle di lei. Erano mesi ormai che quel pensiero popolava la sua mente.
Demi vedendo quella scena capì che a lui piaceva Clara, come biasimarlo lei era fantastica... ma cosa le sta succedendo lei non aveva mai pensato cose del genere per una ragazza!
- Sono andata via di casa ora vivo da un amica e... sto cambiando scuola- disse quelle  ultime tre parole così velocemente che Gabriel sembrava non aver capito ma dalla sua espressione stranamente triste capì che aveva capito - se ti va ci possiamo sentire e vederci qualche volta...- Clara era diventata rossa e anche Gabriel aveva cominciato da arrossire.
- S-si mi piacerebbe molto- disse Gabriel dandogli il suo numero di telefono -Sai sei davvero bel...- non riuscì a finire perché sentì delle urla provenire da fuori .
Clara capì che era perché delle fan di Demi si erano messe ad urlare.
- Scusa devo andare- disse chiudendo l'armadietto - ci vediamo.- 
A quelle due parole Gabriel aveva fatto un bellissimo sorriso che fece letteralmente sciogliere il cuore di Clara.
-Ci vediamo- furono le uniche parole che Gabriel riuscì a pronunciare senza balbettare e lei si allontanò.

Spazio autore:
Buonasera! sono tornata! allora che ne dite di lasciare una piccolissima recensione *faccinadacucciolo*? 
Baci

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Capitolo 7
*** una nuova famiglia ***


Una nuova famiglia
Clara era al settimo cielo, ma no il settimo è troppo poco,  lei era direttamente affianco al Signore in questo momento che lo stritolava in un abbraccio. Entrò in macchina con un sorriso sognante quasi da ebete. Aveva ancora in mente la buffa faccia rossa di Gabriel che la guardava negli occhi. Demi la guardava con un sorrisetto malizioso e  furbetto.
- Ho visto che hai fatto colpo!- e le fece l'occhiolino - è cotto di te, si vede da lontano un miglio.-
- No ma io non.... veramente? No cioè voglio dire... veramente?-
- Si si veramente veramente, se non fosse stato per le urla delle mie fan ti avrebbe di sicuro baciato e invitato ad uscire- e le fece un altro occhiolino. 
- Su ora sbrighiamoci che ho promesso alla mia famiglia che avremmo pranzato da loro. Non vedono l'ora di conoscerti!- questa semplice frase innescò in Clara tutta l'ansia possibile ed immaginabile che avrebbe potuto provare in un solo istante.
- Non sarebbe meglio se mi togliessi questo vestito?-
- E perchè? ti sta d'incanto-
- Non so se te ne sei accorta ma il mio già gigante balcone con questo vestito sembra ancora più gigante!- 
- Farà concorrenza a quello di mia madre!- Demi se ne era accorta molto bene ma non riusciva a capirne il motivo, a lei non piacciono le ragazze in quel senso ma Clara era sempre nei suoi pensieri.
- Sei sicura che non sembro una poco di buono?-
- Si sicurissima!- e ne era veramente sicura.
Per il resto del tragitto ci fu un silenzio al quanto imbarazzante ma ne Demi ne Clara riuscivano a capirne il motivo.
Arrivate difronte la casa dei genitori di Demi Clara incominciò a tremare leggermente.
- Ehi tranquilla andrà tutto bene! è la mia famiglia non ti devi preoccupare! conosciuta me tutti gli altri sono innocqui!- Demi la avvicinò a se e la abbracciò. Adorava gli abbracci di Clara, le sue grandi braccia la circondavano completamente e la facevano sentire al sicuro, come se fosse un rifugio in cui nascondersi e non uscire mai più.
- Grazie - le disse Clara sussurrando vicino al suo orecchio.
Il corpo di Demi venne percorso da un leggero brivido, ma cosa le stava succedendo?
Entrarono in casa e Demi lanciò un urlo: -SIAMO ARRIVATE!- a quelle due semplici parole i familiari Demi accorsero a salutarci con un caloroso abbraccio di gruppo. Clara si chiese se era sempre così.
-Non è sempre così- precisò demi come se le avesse letto nella mente.
- DEMETRIA hai rovinato tutto! volevamo fare una buona impressione!- Disse Dallas alzando le mani in aria.
- Non chiamarmi Demetria!- 
- D'accordo DEVONNE!- continuò Maddi.
- Siete insopportabili voi due!-
- Ragazze finitela!- disse Diana salutandomi con un abbraccio. Uno di quelli che si danno a i propri figli, uno di quelli che lei non aveva mai ricevuto da "sua madre".
- Io sono Diana piacere di conoscerti, lui è mio marito Eddi, e loro sono Dallas e Madison-.
- Puoi chiamarmi Maddi- 
- Io sono Clara ed è veramente un piacere conoscervi e un onore conoscervi-
- Sai Demi non stavi esagerando quando hai detto che la ragazza più dolce che hai mai conosciuto- a quelle parole sia Demi che Clara diventarono rosse.
- Ora andiamo a tavola che ci aspetta un bel pranzo!-.
Clara perse il colorito che aveva acquistato prima e Demi la rassicurò accarezzandole la spalla poi si avvicinò al suo orecchio -Ce la puoi fare, so che sei forte e io credo in te-. Clara annuì tranquillizzandola.
- Abbiamo cucinato io e Dallas!-
- Ok mamma passami il numero per il cinese - disse Demi con fare scherzoso ma che nascondeva un fondo di serietà.
Una volta seduti tutti a tavola si riempirono i piatti e appena assaggiarono le pietanze le sputarono in un tovagliolo.
- Avete messo lo zucchero invece del sale IDIOTE!- Urlò Demi allontanando il piatto come se fosse infetto da non so quale malattia infettiva. 
- Dai mamma dammi il numero che ordiniamo del cinese anche se dovremmo aspettare un ora...- disse Dallas un po' sconsolata.
- Se volete posso preparare qualcosa io!- si offrì Clara - e voi tre mi aiuterete. Su Dallas, Demetria, Maddi alzatevi!-
- Oddio ti hanno infettata! GRAZIE ragazze!- Esclamò Demi riferendosi al suo nome - e poi perchè dovrei aiutarti a cucinare? non sono io ad aver messo lo zucchero al posto del sale!-
- Mi aiuterai perchè sono la ragazza più dolce che tu abbia mai conosciuto!- a quelle parole Demi si alzò borbottando qualcosa sulla lingua lunga di sua madre o qualcosa del genere.
- Allora Dallas tu trita un po' di soffritto e taglia a quadretti questa melanzana, Maddi sbriciola questo panino e scotta le briciole un po' in padella per renderle croccanti, e tu DEMI taglia la carne, io preparo velocemente un dolce.-
Quando finirono i loro compiti Clara si dedicò alla delicata cottura della carne mentre mentre teneva d'occhio la pasta. Finito il tutto impiantò la pasta e mise la carne cotta nel vino rosso in un vassoio.
- WOW questi piatti anno un aspetto buonissimo!- Esclamò Demi.
- La pasta con le melanzane e ottima! -
- Buonappetito! - Disse Clara in italiano.
 A tavola scherzavano e ridevano, poi Clara prese le coppette con la crema di yogurt , frutti rossi e biscotti sbriciolati e le mise a tavola. Lei adorava quel dolce perchè era leggero e salutare, così dopo che lo mangiò non si sentì in colpa.
- Allora Clara cosa ti piace fare nel tempo libero?- Le chiese Dianna con tono tranquillo e con una punta di serietà che percepì solo lei.
- Mi piace strimpellare un po' con il piano o la chitarra e canticchiare, anche se non sono molto brava-. "Sua madre" non le chiedeva mai niente su ciò che le piaceva fare.
- Mamma non la ascoltare, è bravissima e la sua voce è spettacolare, è solo TROPPO modesta per ammetterlo-. Disse Demi prendendola per le spalle. Appena la sua mano toccò la spalla di Clara un altro brivido la percorse, e la sua voglia di abbracciarla era aumentata.
- Non è vero non sono modessss...- Lo sguardo di Demi la bloccò - Ok si va bene sono modesta.-
- Mamma ora dobbiamo andare a casa, ci vediamo quando posso-
- Va bene tesoro- disse Dianna con uno splendido sorriso - ah Clara?!-
- Si Dianna?-
- Benvenuta in famiglia!- 

Ehila!!! Sono tornata!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!

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Capitolo 8
*** La nascita di una storia d'amore ***


La nascita di una storia d'amore
Tornate a casa Clara si lavò e proprio mentre era sotto la doccia le venne un ispirazione per una canzone, allora uscì di corsa si mise il pigiama e scese nella stanza della musica.
Appena le sue dita toccarono i tasti del pianoforte la melodia che aveva in mente prese vita e con lei anche il testo. Ora finalmente poteva suonare e dedicarsi alla musica quanto voleva, fosse stato per lei sarebbe rimasta seduta su quello sgabello per tutta la notte, ma suonarono al campanello.
Andò ad aprire alla porta e rimase a bocca quando lo vide. Non ci poteva credere Gabriel era proprio davanti ai suoi occhi fradicio di pioggia che la guardava. Era quello che aveva sempre desiderato e immaginato nei suoi pensieri. Per un attimo pensò che fosse un sogno e che in realtà si era addormentata sul pianoforte. Poi si rese conto che non stava sognando e lui era proprio lì difronte a lei. Si staccò dai suoi pensieri e finalmente gli parlò.
- Ehi Gabriel! Che ci fai qui? E perché sei tutto bagnato? Su entra starai morendo di freddo-
-Ehm... Grazie- stava tremando per il freddo.
- Vieni di sopra così ti togli quei vestiti bagnati e mi spieghi perché sei qui-
Salirono di sopra il camera di Clara. Prese una maglietta e dei pantaloncini dal suo armadio.
- Togliti i vestiti e mettiti questi anche si andranno larghi- Clara si girò verso di lui per indicarli dove poteva cambiarsi.- ti puoi cambiare da quella parrrr....- Le parole le morirono in bocca quando vide che si era già tolto la maglietta ed era rimasto a petto nudo. Clara divento tutta rossa, sembrava stesse per scoppiare. DIO quanto avrebbe voluto toccare quel suo corpo che sembrava scolpito da Michelangelo. 
Lui notò il suo rossore e le se avvicinò, l'abbracciò. Clara notò che aveva la fronte calda, aveva di sicuro la febbre. Lei si slegò piano piano dal possente e forte abbraccio e andò a prendere il termometro.
- Mettiti sotto le coperte che vado a prendere il termometro per misurarti la febbre-.
- Va bene-. 
Andò in bagno e quando tornò in camera lui era sotto le coperte come gli aveva detto. Lei si sedette sul letto e gli misurò la temperatura. il termometro segnava 39.5 era troppo alta allora prese una bacinella di acqua ghiacciata, una salvietta e la immerse nell'acqua.
Dopo averla strizzata per bene la mise sulla fronte di Gabriel.
Dopo cinque minuti la tolse e fece lo stesso procedimento di prima questa volta invece di lasciarla sulla fronte incominciò a tamponarli leggermente il viso, poi il collo, le possenti spalle e ritornò. Gabriel del tutto inaspettatamente la prese dalla vita e l'avvicinò a se fino a ritrovarsi a pochi centimetri dalle sue labbra. Clara sentiva il respiro di lui sulle sue labbra. Gabriel le diede un bacio sulla fronte poi la guardò negli occhi, erano bellissimi.
- Clara ti devo confessare una cosa. Mi sono innamorato di te dal primo momento che ti ho visto-.
- Stai delirando - disse Clara a malincuore. Quanto voleva che fosse tutto vero ma non era così era di sicuro la febbre che gli faceva dire cose che non pensava veramente.
- Dico sul serio - Il suo sguardo era diventato serio ma poi le diede un bacio sulla guancia, poi all'angolo della bocca e infine, finalmente, le labbra che tanto bramava erano sue. 
Clara non ci poteva crede! L'aveva appena baciata! Gabriel il ragazzo che tanto bramava L'AVEVA BACIATA!!! 
Poi i baci si moltiplicarono, da casti e puri, diventarono roventi e passionali. Le loro lingue si intrecciavano in una danza più antica della terra stessa. I loro cuori battevano sempre più veloci, i loro respiri erano sempre più accelerati, Clara lasciava piccoli gemiti.
Andarono avanti così per ore poi si addormentarono avvinghiati l'uno all'altro.
Clara si svegliò perché sentì un rumore, come una porta che si chiudeva, fuori un lieve bagliore stava incominciando a rischiarare le tenebre della notte. Era incredibile, aveva passato la notte con Gabriel! Erano rimasti nella stessa posizione per tutta la notte, nessuno dei due si mosse di un solo millimetro. 
Quando cercò di alzarsi Gabriel la tirò di nuovo a se.
-Buongiorno dolcezza- e le diede un bacio - Dove stai andando?-
- Gabriel torna a dormire è ancora presto, io sto solo scendendo a bere un bicchiere d'acqua.-
- Va bene- disse liberandola dalla sua presa.
Quando aprì la porta della sua stanza sulle scale c'era Demi.
- Mi devi dare una spiegazione, ora.- 

Spazio autore
Ehi bella gente!!!
volevo scusarmi se questo capitolo non è molto lungo *faccinadispiaciuta*  
Lasciate una piccolissimissima recenzione se vi è piaciuta e se non vi è piaciuta scrivetela lo stesso per farmi sapere i punti che non vi sono piaciuti così da poter rimadiare ai miei errori!!
Baci

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Capitolo 9
*** Una dedica speciale ***


La serata di Demi era passata lentamente. Aveva pensato a Clara per tutta la notte, non voleva che si sentisse sola mentre lei era fuori con Wilmer. Anche mentre erano in intimità lei non smetteva di pensare a Clara. Da quando la incontrò quel giorno per strada, non aveva smesso di pensare a lei per un solo secondo, e quando quella mattina Clara parlò con quel ragazzo era sicura di aver provato un pizzico di gelosia. Ma cosa le stava prendendo? Perché non riusciva a non pensare alle sue labbra? 
Quando tornò a casa salì a vedere come stava Clara e quando aprì la porta della sua stanza rimase impietrita, qualcosa dentro di lei si ruppe. Clara era li abbracciata al ragazzo con cui aveva parlato quella mattina a scuola, lui era a petto nudo ma per il resto sembrava non avessero fatto niente di serio. Dentro di se era cresciuta una rabbia della quale non riusciva a capirne l'origine. Aveva anche una punta di gelosia, solo Dio sa quanto lei avrebbe voluto essere li tra le sue braccia al posto di quel bell'imbusto che di sicuro la farà soffrire, lei invece non lo farebbe mai. Solo il pensiero che qualcuno potrebbe spezzare il cuore Clara le faceva montare talmente tanta rabbia che nemmeno lei credeva se ne potesse provare così tanta in un solo momento.
Chiuse la porta e una lacrima percorse il suo viso. Si sedette sulle scale ad aspettare qualcosa, ma nemmeno lei sapeva cosa. Nella sua mente risuonava la canzone "Give me love" e un altra lacrima scese, poi sentì aprire la porta alle sue spalle, si asciugò in fretta le lacrime che stavano incominciando ad uscire e si voltò alzandosi in piedi. Era Clara, tutta la rabbia che provava si placò non appena vide i suoi occhi. Oggi erano più verdi che castani, Cristo com'erano belli! Avrebbe voluto baciare prima uno e poi l'altro, e quando vide il suo sguardo felice e il suo radioso sorriso, quella cosa che dentro di lei che  si era appena rotta si ricompose come per magia, ma voleva una spiegazione.
- Mi devi una spiegazione, ora.- 
Si comportava come una fidanzata gelosa pensò Clara, o forse era solo preoccupata.
- Si era presentato alla porta, non so come abbia fatto a sapere che abito qui, comunque, era tutto bagnato e tramava per il freddo, aveva anche la febbre allora l'ho fatto entrare in casa, non potevo mica lasciarlo la fuori! poi l'ho fatto venire in camera mia per dargli una maglietta e dei pantaloncini poi lui mi ha baciato è stato così dolce e non ho resistito ma non abbiamo fatto niente te lo assicuro.- disse Clara. 
Demi si era distratta a meta del racconto, aveva incominciato a fissare i suoi occhi, erano così luminosi! Sembrava che avesse due stelle incastonate negli occhi. 
- Terra chiama Demi! ci sei? sei connessa?- Clara sventolò le mani davanti hai suoi occhi per farla ritornare in sé.
- Si si ci sono stavo solo pensando. Per questa volta va bene ma quando gli passerà la febbre se ne dovrà andare.-
- Ok mamma Demi- disse Clara e scoppiarono a ridere. 
Sembrava veramente una madre? Demi si spaventò di se stessa, si era promessa che con i suoi figli non sarebbe stata la classica madre che proibisce di vedere alla figlia il proprio ragazzo.  
- Io vedo in camera mia, se hai bisogno di qualcosa dimmelo- disse Demi più fredda che mai. Non si era mai sentita così, ogni volta che stava vicino a Clara provava un leggero fastidio alla bocca dello stomaco, una volta le successe con Wilmer ma non le succedeva ogni volta che lo vedeva come accade con Clara.
Clara dopo essere stata in cucina per circa 15 minuti tornò in camera sua. Gabriel era li sul SUO letto che dormiva beato, sembrava quasi un angelo.
Lei gli si stese affianco, poi si girò verso di lui. Con lui il Signore aveva fatto un buon lavoro! Era bello come il sole! Clara non avrebbe mai creduto che le sarebbe mai successa una cosa del genere con lui, eppure eccolo li difronte a lei, con gli occhi chiusi, i capelli ricci alla rinfusa e il suo petto che si alzava e abbassava regolarmente. Gli mise una mano sul petto e gli diede un bacio sulla fronte. Lui aprì gli occhi e le sorrise. Porco cane quanto amava il suo sorriso!
- Vuoi che ti prenda un bicchiere d'acqua? Un succo? una mela?- disse Clara con tono preoccupato. 
- Voglio solo una cosa- Le disse senza togliere il suo meraviglioso sorriso.
- Cosa?-
- Tutto quello che voglio in questo momento è sentire il sapore delle tue labbra sulle mie.-
Gabriel non le diede il tempo di rispondere che subito la tirò a sé e la baciò. Il corpo di Clara venne attraversato da una scossa. Quanto aveva desiderato quelle labbra? Ora erano SUE! il ragazzo più bello della scuola la stava baciando e pure molto bene! Il suo cuore accelerava sempre di più, i loro respiri si facevano sempre più pesanti, i baci erano sempre più passionali, lui le tolse la maglietta. Clara arrossì come un peperone, non voleva che vedesse il suo corpo, si vergognava di come era ridotto. Poi incominciò a baciarle la clavicola e la vergogna sparì e la voglia di lui prese il sopravvento, piccoli gemiti di piacere uscivano dalla sua bocca. Gabriel aveva scoperto il suo punto debole. 
Demi si era dimenticata di dire a Clara che quella sera Wilmer sarebbe venuto a cena da loro, perciò tornò in camera di Clara e quando aprì la porta (ovviamente senza bussare) li ritrovò mezzi nudi avvinghiati che si baciavano, Clara se ne accorse e si stacco bruscamente da Gabriel. Perché non bussa mai??? si chiese arrabbiata Clara.
Gabriel era diventato tutto rosso.
- DEMETRIA PROVA A BUSSA PRIMA DI ENTRARE!-
- NON IMMAGINAVO CHE STAVATE POMICIANDO!-
- COSA POSSONO MAI FARE UN RAGAZZO E UNA RAGAZZA CHE SI PIACCIONO SOLI IN UNA STANZA, GIOCARE A TWIST?!?-
- Va bé ormai vi ho interrotti quindi ti dico quello che ero venuta a dirti.-
- E cioè?- chiese Clara scocciata.
- Questa sera Wilmer verrà a cena da noi.-
- E TU IRROMPI SENZA BUSSARE IN QUESTA STANZA, INTERROMPENDO UN MOMENTO ROMANTICO SOLO PER DIRMI CHE QUESTA SERA WILMER MANGIA CON NOI!?!-
- Ehm... si-.
- E non potevi dirmelo più tardi?- 
- Scusa non ci ho pensato, non ti scaldare!-
- N-non ti scaldare?!?- Fu l'ultima cosa che disse prima di scendere giù. Demi la rincorse finché non vide che era andata nella sala della musica. Questo le ricordo se stessa quando aveva la stessa età di Clara. Quando si innervosiva si fiondava in camera sua per sfogarsi con la musica, oppure entrava in bagno e si tagliava. Fortunatamente Clara non lo fece.
Clara per la prima mezz'ora non fece altro che suonare tutto ciò che le veniva in mente.
Come aveva potuto Demi entrare in camera senza bussare!! Sapeva che stava con lui in camera ma è entrata lo stesso!
Poi si accorse del testo della canzone che aveva scritto:
"Sei entrata nella mia vita per caso,
hai cambiato tutto il mio universo.
Mi hai fatto sentire apprezzata,
importante, quando  il resto del
 mondo mi dimostrava il contrario. 
Sei stata la luce nell'oscurità nella
 quale era immersa la mia vita.
L'unica stella cometa che illuminava il cielo oscuro 
nel quale vagavo senza meta.
Il bagliore di un alba
 che schiarisce le tenebre della notte.
Non potrei immaginare mai una vita in cui  non ci se,
una vita senza luce.
Perché è quello che sei, Luce."
L'aveva scritta per Demi... aveva fatto tanto per lei e non aveva il diritto di arrabbiarsi così tanto. Allora aprì la porta della stanza e incominciò a suonare la canzone. La musica si diffuse in tutta la casa. Era dolce e melodiosa, ma allo stesso tempo aveva carattere proprio come Demi.
Gabriel seguì la musica fino alla stanza della musica, Clara stava suonando e cantando,era così bella mentre suonava e la sua voce era fantastica!Lui si mise dietro la batteria e incominciò a suonare a tempo. 
Demi spinta dalla musica che la pervase entrò nella sala e sorrise quando sentì bene il testo. Prese la chitarra e arrangiò sul momento qualche accordo di accompagnamento, si mise a cantare insieme a Clara. Formavano un bel trio! pensò Clara. In quel momento era veramente felice! Stava facendo quello che amava di più al mondo con le due persone a cui tiene di più, che cosa ci può essere di meglio?!
Finita la canzone Clara abbracciò Demi:
- Scusami non avevo nessun diritto di urlarti contro in quel modo- le sussurrò Clara nell'orecchio. Un ennesimo brivido pervase il corpo di Demi  ma non ci diede importanza perché in quel momento era fra le braccia di Clara, ed era bellissimo.
- Scusami tu se non ho bussato- disse Demi anche lei sussurrando. Clara strinse ancora di più l'abbraccio. Poi si staccarono e Demi si  rivolse verso Gabriel:
-Tu questa sera rimani a cena da noi però  poi torni a casa! Solo io posso fare cosine cosette sotto questo tetto! Voi siete troppo giovani!-.
- Si signora-.
- E non mi chiamare signora, chiamami Demi.-
-Comunque la canzone è stupenda! Clara sei stata bravissima!- E questa volta fu Demi ad abbracciare Clara. -L'ho dedicata a te- gli disse Clara.

Spazio autore:
Buonasera, spero veramente che questo capitolo vi piaccia perchè mi sono impegnata un po' di più (anche se credo che non si nota).
Se avete qualche critica costruttiva o qualsiasi altra cosa da dirmi vi prego di lasciarmi una minuscola recenzione. *occhidacucciolo*
Baci

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Capitolo 10
*** Il dolore che ritorna ***


Il dolore che ritorna
- Demi hai preso tutto quello che ti ho chiesto??- urlò Clara verso Demi che era appena arrivata con le buste della spesa.
- SI!- disse mentre posava le buste in cucina.
Clara aprì le buste è spalancò gli occhi.
- Demi tutta questo cibo basta per sfamare un intero esercito! noi siamo solo in quattro perché ne hai preso così tanto?- Clara era confusa e aveva un brutto presentimento.
Demi faceva finta di rileggere lo scontrino.
- Demetria Devonne Lovato sputa il rospo!-
- Be... ecco... diciamo che alla cena si è aggiunta la mia famiglia, il fidanzato di Dallas e di Maddie e un altra persona, quindi diciamo che approssimativamente saremo... undici...-
- COSA!?! Demi abbiamo solo tre ore per cucinare!-
- Ehm... già, comunque io devo andare un attimo..- Demi si tava avviando verso le scale.
- Ehi tu signorinella, tu hai fatto il guaio? e tu mi aiuti a cucinare perciò ritorna subito qui!-

Finirono di cucinare circa mezz'ora prima dell'arrivo degli invitati e corsero a prepararsi. Demi si mise un vestito blu morbido e un baio di scarpe color grigio freddo, Clara invece si mise un vestito rosso anch'esso a stile impero che le arrivava sopra il ginocchio e  un paio di scarpe color panna.
Finirono appena in tempo perché il campanello suonò e Demi corse ad aprire la porta, era Wilmer, come sempre era arrivato puntuale e lei lo salutò con un bacio a stampo.
Clara era ancora in camera sua, si stava guardando allo specchio. Non riusciva a sentirsi a suo agio, si vedeva più grassa che mai "Un orco con un vestito, ecco cosa sono" quel pensiero non faceva che girare e rigirare nella sua mente. Ed ecco che successe di nuovo, la depressione e l'insicurezza si abbatterono su di lei come avvoltoi. Clara allora andò in bagno prese una lametta e uno, due, tre, quattro tagli comparirono sulla sua pelle, in quel momento riusciva a sentire solo la vergogna e il disprezzo che provava per se stessa, il quarto fu più profondo degli altri allora prese le garze e fasciò il suo braccio. Il sangue le sporcò leggermente allora sopra vi attorcigliò un foulard rosso anche se non copriva del tutto le garze. Se le persone non si concentravano sul suo polso poteva sembrare un bracciale. Si sistemò i capelli in modo che il ciuffo non andasse sugli occhi e scese giù.
Quando Demi la vide capì che c'era qualcosa di strano in lei... il suo sorriso era diverso sembrava quasi finto.
- Piacere io sono Clara e tu dovresti essere Wilmer, è un vero piacere conoscerti-. disse abbozzando un altro dei suoi sorrisi falsi.
- Il piacere è tutto mio- disse Wilmer ricambiando il suo sorriso.
Era veramente gentile, pensò Clara, proprio come Demi.
Demi notò un pezzetto piccolo di garza che usciva fuori dal foulard rosso che aveva legato sopra, in quel preciso istante capì il motivo della stranezza di Clara. Stava andando a parlarle quando ad un tratto suonarono il campanello e lei dovette andare ad aprire. Era arrivata la sua famiglia e Gabriel, mancava solo una persona.
"dove sei?", inviò un messaggio alla persona che mancava, non aspettò molto prima di ricevere una risposta.
"sono appena arrivato"
"ok"
Clara, Maddie e Dallas stavano parlando e scherzando. - Ragazze andate a controllare la cena nel frattempo che aspettiamo il ritardatario-.
- Va bene- dissero tutte tre in coro.
Appena si allontanarono Demi aprì la porta e si ritrovò davanti un ragazzo bellissimo, sembrava un dio greco.
- Tu sei Rocco giusto?- chiese Demi a bassa voce per non farsi sentire da Clara.
- Si ma puoi anche chiamarmi coco- disse sorridendo e Demi per poco non sveniva. Aveva in mano uno scatolone. Chissà che cosa c'era dentro.
- E questo dove lo posso poggiare?-chiese una volta entrato in casa.
- Sali al secondo piano c'è solo una stanza, è quella di Clara-.

Quando Rocco ritornò di sotto andò verso la cucina, Dallas si girò verso di lui e stava per parlare ma poi lui le fece segno di fare silenzio. 
Clara stava sistemando la frutta quando sentì delle braccia avvolgerle le spalle, poi una mano le prese il polso,una fitta di dolore la fece trasalire, la mano era situata proprio sui tagli e la stringeva, le ferite strofinavano contro la garza e molto probabilmente si erano riaperte, poi per staccarsi dalla presa del fratello, si voltò e gli buttò le braccia al collo per abbracciarlo -COCO- urlò dalla gioia, lo strinse forte a se, non lo vedeva da tre giorni ma a lei sembrò un infinità di tempo. Quanto le era mancato il suo profumo, i suoi abbracci, le mancavano anche i loro litigi per chi doveva cacciare fuori la spazzatura e le mancava anche la sua gelosia anche se a volte esagerava. -Sorellina- disse Rocco con fare dolce e premuroso. Sembrava non volersi staccare più da lei per paura di perderla. 
- Che scena commovente!- esclamò Dianna.
Quando si staccarono dall'abbraccio si sedettero tutti a tavola. Dianna e Eddi erano situati a capotavola su un lato c'erano le ragazze mentre sull'altro c'erano i ragazzi.
Clara notò quanto era unita la famiglia di Demi, quando litigavano facevano subito pace, appoggiavano le scelte che facevano, Dianna e Eddi appoggiavano e incoraggiavano le passioni delle loro figlie, ma la cosa importante era che si volevano bene. La sua invece era l'esatto opposto, non c'era un clima sereno e dopo che "suo" padre se n'era andato le cose peggiorarono. Nessuno sa quanto lei aveva desiderato con tutte le sue forze una famiglia come quella di Demi, l'unica cosa che voleva era sentirsi amata, sapere che qualcuno teneva a lei che la reputava importante, certo aveva suo fratello Rocco ma era quasi sempre fuori casa e i "suoi" genitori erano sempre in viaggio per lavoro, in poche parole era cresciuta sola, l'unica persona che le aveva dimostrato di tenere veramente a lei era Ivan... Dio quanto gli mancava!   

Sembrava una di quelle cene di famiglia che facevano quando erano in Italia a trovare i loro parenti. Tutti ridevano e scherzavano e Clara in quel momento si sentì finalmente parte di una famiglia, era una bella sensazione, raramente si sentiva così prima, e questo la fece ritornare alla realtà, lei non faceva parte di nessuna famiglia, era sola... sentiva gli occhi incominciare a bruciare e a riempirsi di lacrime, così andò in cucina a controllare il dolce per poter liberare le lacrime senza che nessuno se ne accorgesse.
Demi per tutta la sera non aveva fatto altro che pensare a quel piccolo pezzettino di garza che aveva intravisto. Non era molto sicura di aver visto realmente quella garza, poteva essere stato semplicemente il frutto della sua fervida fantasia, e sperava con tutto il cuore che fosse così.
Clara tornò in sala da pranzo con il dolce. Appena lo mise a tavola tutti tranne Rocco  rimasero sbigottiti. 
- Si chiamano rose di carnevale, sono un piatto tipico italiano allora ho deciso di farvelo assaggiare, questa è la ricetta segreta di mia nonna, l'impasto è semplice da fare quella che c'è sopra è semplice crema pasticcera con una ciliegia sotto spirito sopra-.
Eddi ne prese una e la quardò.
- E bello vedere quanto sia simile a una rosa ha anche lo stesso profumo!- poi la addentò e fece un sorriso -Clara sei diventata la mia figlia preferita!- a quelle parole tutti si misero a ridere tranne Dallas, Demi e maddi. Clara rimase un po' scioccata, Eddi l'aveva chiamata figlia... FIGLIA! Ma vi rendete conto?! FIGLIA! Era bello sapere che la consideravano una figlia. Ma come facevano a considerarla tale se non lo era veramente? Questa domanda le ronzava in testa, ma non riusciva a pensare a una risposta.
- Dai su ragazze non prendetevela!- disse Dianna prima di assaggiare la rosa - Ma sapete una cosa vostro padre ha proprio ragione! Sono buonissime!-. A quelle parole diventai inspiegabilmente rossa. Anche le ragazze le assaggiarono. - E va bene sono ottime- Disse Dallas con una punta di sconfitta nella voce ma subito dopo il suo sguardo si illuminò  come non mai, si alzò in piedi reclamando l'attenzione di tutti, poi si diresse vicino al suo fidanzato.
- Mamma, papà, dobbiamo dirvi una cosa-. 
- Ok, l'annuncio del tuo matrimonio l'hai fatto il mese scorso, quindi rimane solo una cosa...- Demi stava per  continuare ma Dianna la interruppe.
- O-MIO-DIO! La mia bambina è incinta!- corse verso di lei e l'abbracciò calorosamente.
- Diventerò ziaaa!!- Demi era felicissima.
- Povero bambino!- Disse Maddi.
- Sempre simpatica mi raccomando Madison-
- Certo Demetria-
Tutti erano felici per quella notizia. Clara andò da Dallas per congratularsi con lei e farle gli auguri. Poi si diresse in bagno, lacrime amare le solcavano il viso, le venne in mente il ricordo di quando disse a Ivan di essere incinta di suo cugino, la rabbia momentanea che provò lui era dipinta sul suo volto ma poi si addolcì e la abbracciò calorosamente poi le vennero in mente tutte le  premure che le riservava e poi il dolore che provò quando lo perse. E ora come se fosse trasportato da una corrente, quel dolore era tornato, aspro e duro, e quel buio che era riuscita a scacciare ritornò. Non riusciva a sopportare tutto quel dolore, allora uscì di corsa fuori di casa, nessuno si accorgerà della sua assenza.
Fuori c'era un freddo vento leggero, le strade erano deserte. Doveva mettere fine a tutto quel dolore.

Quando la famiglia di Demi e Rocco se ne andarono, Gabriel notò che Clara non c'era.
- Demi hai visto Clara?-
- No, pensavo fosse in cucina- Demi aveva un brutto presentimento, e incominciò a preoccuparsi. 
La cercarono in tutta la casa ma non c'era, Demi era spaventata e si sentiva in colpa, come aveva fatto a non accorgersi che non c'era? 
- WILMER!- urlò Demi per farlo scendere.
- Demi che succede ti ho sentito urlare- poi vide l'espressione spaventata  di Demi - Amore cosa succede?-
- Clara è sparita- le tremava la voce, non riusciva a smettere di pensare cose negative su se stessa.
Wilmer l'abbracciò poi si staccò con dolcezza -Andiamo fuori a cercarla, di sicuro starà bene, vedrai.-
Uscirono fuori e si separarono, Demi correva chiamando Clara, il suo cervello in quel momento andava a mille, poi le venne in mente una frase "Se non ci fossi stata tu io sarei venuta qui".  Ma certo!  come aveva  potuto non pensarci prima? 
Incominciò a correre pensando a ciò che avrebbe potuto trovare, stava anche pensando a un discorso da farle. Molte immagini del suo passato le passarono davanti e pregava che Clara non si stesse facendo del male.

Spazio autore
Buonasera! scusate se non ho aggiornato prima ma il computer non andeva. Spero che questo capitolo vi piaccia e che ne sia valsa l'attesa.

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Capitolo 11
*** Resisti ***


Resisti
*Flasback*
Il suo bambino... il bambino che inizialmente era il frutto una violenza subita era diventato l'amore della sua vita dopo solo un mese. Non l'aveva detto ancora a nessuno, lo sapeva solo lei ma decise di confessarlo a Ivan, il suo migliore amico.
- Ehi dolcezza!- la salutò Ivan entrando in camera sua,- dovevi dirmi qualcosa? dal messaggio che mi hai inviato sembra qualcosa di importante- 
- Ehi Ivick! e si è una cosa importante perciò siediti-.
Ok ora Ivan si stava preoccupando, quando gli diceva di sedersi di solito era successo qualcosa con suo cugino.
- Sono incinta- disse così, a brucia pelo.
- Cosa?!? no cioè di chi?-
Clara rimase in silenzio, aveva lo sguardo basso, una lacrima le percorse il viso ripensando a quel  ricordo.
- Clara dimmelo-. Ivan sospettava che fosse suo cugino.
- M-mio c-c-cugino mi h-ha vio...- Clara si fermo, non riusciva a pronunciare quella parola, solo il suono la faceva piangere a dirotto.
- IO LO UCCIDO QUEL PEZZO DI MERDA!- Ivan non sapeva cosa fare era arrabbiato, ma poi vide l'espressione spaventata di Clara e la strinse in un abbraccio.
- Scusa dolcezza non volevo urlare, lo cresceremo insieme questo bambino ok?- le disse poi le diede un bacio sui capelli.
- Ok...- disse Clara un pò spaventata per il futuro.

Due mesi dopo
Clara quella notte era sola in casa. Non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto senza trovare pace. Aveva delle fitte alla pancia, era spaventata, sperava che non fosse il bambino. Si alzò per camminare un pò  per casa quando ad un certo punto un fitta più forte la costrinse a piegarsi in avanti e a tenersi con una mano,
-no no no Dio ti prego il bambino no!- Sul viso Clara aveva dipinta una smorfia di dolore, poi sentì scivolargli lungo la gamba qualcosa di caldo, poi un altra fitta la colpì di nuovo e si accasciò per terra. Quando  il dolore finì si alzò in piedi, quando abbassò lo sguardo vide la chiazza di sangue a terra e i suoi occhi si velarono di lacrime, poi guardando meglio notò che in mezzo c'era il piccolo feto. Clara non resistette più e cadde in ginocchio in un pianto disperato. Perché Dio le aveva fatto questo? perchè? Anche se era il frutto di una violenza lei lo amava lo stesso. Non riusciva più a pensare, le lacrime continuavano a scendere dolorose, ma non erano salate, erano amare come solo il sapore della morte poteva essere. Prese il cellulare e inviò un messaggio a Ivan ed arrivo pochi minuti dopo.
- O MIO DIO CLARA- La prese e la portò in ospedale. 
Erano le 2 di notte quando tornarono a casa, sembrava avessero commesso un omicidio, il feto era ancora li, nella pozza di sangue sul pavimento freddo e duro e lei si sentì mancare, le lacrime cominciarono a scendere più numerose di prima, il dolore che provava non era possibile provarlo fisicamente.
- Perchè non lo seppelliamo al cimitero? ci mettiamo una piccola croce di legno-. Clara annuì. Mentre lo prendeva in mano per poi metterlo nel suo piccolo bauletto di legno, Clara pensò che non l'avrebbe visto crescere dentro di se, non avrebbe sentito il suo battito del cuore ne sentito il suo pianto appena nato,non avrebbe visto i suoi occhi, non avrebbe ascoltato la sua prima parola, non avrebbe filmato i suoi primi passi, non avrebbe mai sentito la sua risata ne visto il suo sorriso, non l'avrebbe accompagnato al suo primo giorno di scuola, non avrebbe potuto essere la mamma che desiderava essere, ora lei non era niente. 
*fine flashback*
Davanti a gli occhi di Clara passavano queste immagini, lei si trovava proprio affianco a quella croce di legno e al suo migliore amico. L'erba era fredda e le solleticava i piedi nudi, doveva provare per forza qualcosa di materiale, di fisico. In mano aveva una lametta presa prima di scappare via, le lacrime continuavano a rigarle le guance. Ad un certo punto le venne in mente una leggenda che aveva letto in un libro "La mamma leopardo era andata a cacciare lasciando i suoi cuccioli soli, quando tornò li trovo morti dissanguati, distrutta dal dolore la madre pianse e le sue lacrime erano nere come se tutto il dolore che provava si fosse concentrato in quelle lacrime e i solchi che lasciarono rimasero indelebili come il dolore che provava" ed ora quelle stesse lacrime continuavano a sgorgare senza sosta sul suo viso.
Non era riuscita nemmeno a portare a termine quella gravidanza, "sono inutile" continuava a pensare. Presa la lametta se la rigirò fra le dita, poi la prese saldamente e si tagliò i polsi profondamente, il sangue incominciò a colare, caldo e denso. Continuò e molti  altri tagli incise i suoi avambracci. "Ivan fra poco ti rivedrò, e rivedrò anche il mio piccolo". Un nome balzò in mente a Clara, Demi, forse lei sarebbe stata l'unica a stare male per la sua morte, ma sarebbe andata avanti, lei è una ragazza forte.

Demi aveva l'affanno non ce la faceva più ma doveva continuare a correre, aveva una terribile sensazione nel suo cuore. Passarono 15 minuti e alla fine arrivò al cimitero dove era sepolto Ivan la vide sulla collinetta vicino alla lapide. 
Clara si sentiva debole, la vista le si stava appannando quando ad certo riuscì a focalizzare una sagoma, era Demi allora con le sue ultime forze gridò - Demi perdonami!- poi le tenebre la risucchiarono e cadde a terra.
- CLARA!-  Demi la vide crollare a terra, le lacrime incominciarono ad uscire copiose dai suoi occhi. Aveva dei tagli profondi sui polsi e molti altri sugli avambracci. Cadde in ginocchio la prese tra le sue braccia e la strinse forte a se -Ti perdono... però ti prego resisti...- le sussurrò tra i singhiozzi che non accennavano a placarsi. Prese frettolosamente i telefono e chiamò l'ambulanza,- Pronto 911, la mia amica ha tentato il suicidio, perde molto sangue e ha perso conoscenza, per favore mandate un ambulanza!- 
- Signorina si calmi, dove siete?-
- Al cimitero nord-est, vi prego sbrigatevi...- 
- Arriviamo subito-
Demi prese il viso di Clara e lo strinse al petto, notò che continuavano a uscire lacrime dai suoi occhi e questo la tranquillizzò, perchè era segno che era ancora viva. 
-Resisti, resisti ti prego- I suoi vestiti si erano sporcati di sangue ma non le importava, lei continuava a stringerla a se e a cullarla dolcemente, poi delle mani la svegliarono dalla trance in cui era entrata. L'ambulanza era arrivata e stavano mettendo Clara per trasportarla in ospedale. Prima di chiudere le porte Demi salì sull'ambulanza.
Le prese la mano e gliela strinse - Non morire ti prego, tu sei forte puoi farcela... non morire-
Con l'altra mano prese il cellulare e chiamò Wilmer - Amore l'ho trovata stiamo andando in ospedale, ha tentato il suicidio, sono nell'ambulanza con lei. Chiama Gabriel  e raduna la mia famiglia e raggiungeteci in ospedale.-
- Va bene amore. Ce la farà, stai tranquilla.- e riattaccò.
Arrivati in ospedale andarono in terapia intensiva - Signorina lei deve rimanere fuori- e chiuse la porta. Lei si sedette su una sedia della sala d'aspetto. Non sapeva cosa fare, in quel momento lei voleva essere li dentro con Clara tenerle la mano. Si prese la testa nelle mani e le lacrime ricominciarono ad uscire. Poi delle braccia la strinsero forte, era sua mamma. - Vedrai che ce la farà, lei è forte...-

Spazio autore
Ciao Belli! allora che ne dite di questo capitolo? Lo so è abbastanza triste e deprimente. Secondo voi Clara ce la fara? Scrivate la risposta in una recenzione! 

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Capitolo 12
*** un cuore che batte ***


Un cuore che batte
Erano in ospedale da sei ore ormai ed erano ancora tutti lì in quella sala d'aspetto, Dianna e Eddi chiedevano alle infermiere che uscivano da quella porta come stava Clara ma nessuno gli rispondeva, Madison e Dallas si erano addormentate sulle sedie. 
Demi era seduta a terra con la schiena poggiata sul muro affianco alla porta del reparto, i suoi occhi erano vuoti e fissi nel nulla. Pensava... pensava a tutte le cose che avrebbe voluto fare con Clara, a tutti i luoghi che le vorrebbe far visitare, l'avrebbe portata con se durante il DemiWorldTour, e l'avrebbe amata con tutta se stessa, già perchè lei l'amava e l'aveva capito solo adesso. Nella sua mente era fissa l'immagine di Clara col vestito che le regalò, il sorriso che era dipinto sul suo volto, quel sorrisetto timido ma che emanava una luce immensa, quel sorriso che l'aveva fatta innamorare. Poi pensò al fatto che avrebbe potuto non rivederla mai più e le lacrime che era riuscita a fermare scorrevano di nuovo sul suo viso come un fiume in piena, si strinse le gambe al petto, poggiò la fronte sulle ginocchia e incominciò a dondolarsi cercando di fermare le lacrime. Dopo dieci minuti passati in quella posizione le lacrime avevano cessato di scorrere sul suo viso, poi sentì la porta aprirsi e uscì un medico, lei si alzò di corsa e gli si avvicinò.
- Come sta Clara?- 
- Ha perso molto sangue ma siamo riusciti a fermare il flusso, ma ancora non è fuori pericolo.-
- Possiamo vederla?- adesso era Dianna che parlava, il suo tono di voce era calmo ma Demi riuscì a percepire una nota di preoccupazione.
- Certamente ma non stancatela troppo, è ancora debole-
- Certo Dottore-
Si avviarono verso la sua stanza, Demi la vide dal vetro della porta, era sdraiata sul letto, immobile, era più bianca del normale e questo le provocò una fitta al cuore. Clara aveva gli occhi chiusi, di sicuro stava riposando allora decisero di aspettare il suo risveglio. Sulle braccia i tagli era evidenti e quelli sui polsi erano chiusi con dei punti, Demi aveva ancora i vestiti sporchi del sangue che usciva da quelle ferite.

Clara si sentiva debole, non aveva la forza di aprire gli occhi, poi sentì qualcuno prendergli la mano, e un'altra le accarezzò i capelli. Decise di aprire gli occhi. Vide che era Demi che le stava stringendo la mano mentre Dianna le accarezzava i capelli.
Quando Demi la vide aprire gli occhi si sentì sollevare e quando lei fece un leggero sorriso una lacrima di gioia le percorse il viso. Avrebbe potuto perderla e in quel momento riusciva solo a pensare che non l'avrebbe lasciata per un solo minuto, sarebbe stata con lei per sempre. Ma qualcosa di diverso incominciò a pervadere il suo corpo, rabbia?
- Ehi tesoro come ti senti?- Disse Dianna mentre continuava ad accarezzarle i capelli.
- Bene - Disse Clara con un falso sorriso, non poteva dirgli che la testa le stava girando ancora come se stesse su una giostra.
Demi stava continuando a guardarla, la rabbia che stava crescendo dentro di se prese il sopravvento, le lasciò la mano un pò bruscamente e si alzò dalla sedia dandole le spalle.
- Demi che ti prende?- Disse Maddie guardandola male.
- Che cosa mi prende!? Dovresti chiederlo a lei!- si voltò versò Clara - DIO! ma che cosa ti è passato per la testa!? Cazzo non hai pensato a come saremmo stati male? Non hai pensato al dolore che ci avresti procurato? Non hai pensato a Rocco?!- La rabbia stava continuando ad aumentare - Non hai pensato a come sarei stata male?!- 
- Demi adesso basta! Il dottore ha detto di non stressarla!- Adesso era Eddi che prendeva le sue difese.
Gli occhi di Clara si stavano riempiendo di lacrime, era colpa sua se stavano litigando. Le lacrime stavano minacciando di uscire ma riuscì a ricacciarle in dentro, la debolezza stava aumentando ma prese la poca forza rimesta per parlare. 
- Certo che ho pensato a TE! A tutti voi ma vi sareste fatti forza e sareste andati avanti con le vostre vite!- ora anche lei era arrabbiata, come aveva potuto Demi credere che non l'aveva pensata - E poi non sei nella posizione di giudicare!- Clara non ce la faceva più.
- Che vuoi dire?-
- Tutte le volte che hai provato a suicidarti non hai pensato al dolore che avresti procurato alla tua famiglia!- si sentiva svenire ma oppose resistenza.
- Tu non sai niente!-
- DEMI BASTA! ESCI DA QUESTA STANZA!- Disse Eddi. 

Maddie non ce la faceva più a sopportare quella scena e scappò via. Demi la rincorse fori dalla stanza.
Le lacrime che Clara che stava trattenendo uscirono salate e copiose. Dianna era ancora li affianco a lei, e ora le stava asciugando le lacrime, come avrebbe fatto con una delle sue figlie.
-Scusate- disse Clara con un filo di voce, non ce la faceva davvero più.
- sh sh sh, non parlare- disse Dianna scostandole i capelli che le erano caduti sulla fronte.
- I-io non... non vol..- Clara non riuscì a terminare la frase, gli occhi le caddero all'indietro e il battito cardiaco stava decelerando velocemente, una macchina aveva incominciato a suonare, medici e infermieri entrarono di corsa e cacciarono tutti dalla stanza. Stavano guardando la scena tramite i vetri della stanza. Il cuore di Clara si era fermato.

-Maddie... cosa ti prende?-
- Demi quello che diceva Clara... non ti ricorda niente?- Maddi aveva ragione -Quando ti trovai in bagno senza conoscenza, dopo che avevi tentato di ucciderti...- Maddie stava piangendo ormai. Demi non sapeva cosa dire allora l'abbrcciò forte. Ad un certo punto il cellulare di Demi incominciò a vibrare.
-Non rispondi?-
- Chiunque mi stia chiamando non muore mica se aspetta qualche minuto-

I Dottori stavano cercando di rianimare Clara, Rocco non sapeva cosa fare, sua sorella era li immobile, morente in quella stanza. Per la frustazione tirò un pugno al muro, e poi un altro e un altro finchè Eddi non lo bloccò ma lui continuava a dimenarsi.
- Demi non risponde - disse Dallas
- Prova con Maddie e fai in fretta-
Dallas non riusciva a capire come sua madre riusciva a mantenere il controllo nelle situazioni come queste, lei avrebbe di sicuro dato di matto.

Ora era il cellulare di Maddie che squillava.
- Su rispondi - disse Demi slacciandosi da quell'abbraccio e rivolgendole un sorriso. Demi prese il suo telefono e accendendolo vide la chiamata persa di Dallas. Era successo qualcosa se lo sentiva.
"Dallas?"
" Venite subito qua! I dottori stanno cercando di rianimare il cuore di Clara" disse e chiuse la chiamata.
- Demi.. Clara..- non sapeva come dirglielo.
- No! no no no no...- 
Demi non riusciva a pensare, sapeva soltanto che doveva correre, e così fece.
Arrivò difronte alla sua stanza e senza curarsi del divieto imposto dai medici eruppe nella stanza.
-CLARA!- urlò e come se lei l'avesse sentita il suo cuore battè un colpo, ne susseguirono molti altri aumentando sempre di più la velocità fichè non si stabilizzò. Demi cercò di avvicinarsi ma gli infermieri la bloccarono e la fecero uscire per poter visitare Clara. 
Se fosse morta Demi non se lo sarebbe mai perdonato, era colpa sua se Clara aveva rischiato la vita, prima non avrebbe dovuto gridargli contro in quel modo, non avrebbe proprio dovuto arrabbiarsi, doveva solo essere felice! in fondo era viva il resto non importava.
Dopo un ora abbondante i medici uscirono dalla stanza.
- Voi siete la famiglia?-
- Certo! Allora come sta?-
- La signorina Clara è entrata in coma-

spazio autore
buon pomeriggio a tutti! ma cosa le sarà preso a Demi in quel momento non lo so mha! comunque siccome non ho visto molte recensioni sul precedente capitolo sono indecisa se continuare la storia o no. Continuo solo se ci sono minimo tre recensioni u.u
Baci e buon ferragosto!

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Capitolo 13
*** un donatore sconosciuto ***


Un Donatore sconosciuto
- La signorina Clara è entrata in coma-
- Come in coma? Perchè?- Demi sapeva che era stata colpa sua e non avrebbe smesso MAI di pensarlo. 
- Ha perso molto sangue poi dopo la sua insufficienza cardiaca è entra in coma-
- E adesso come sta?- Demi si stava preoccupando sempre di più.
- Il cuore ha ripreso a funzionare correttamente, il cervello non da segni di cedimento e i suoi valori sono perfetti, l'unico problema e che non sappiamo quando e se si risveglierà-
- come se si risveglierà!?!- gli occhi di Demi si riempirono di lacrime che spingevano per uscire.
- Be come ho detto prima signorina Lovato, Clara ha perso molto sangue e questo potrebbe portare il suo cervello in insufficienza di ossigeno e ciò potrebbe causare la morte celebrale della ragazza -
Insufficienza di ossigeno.. morte celebrale.. Demi non ci stava capendo più niente.. sapeva solo una cosa, Clara stava rischiando la vita e lei la DOVEVA aiutare.
- Non si può fare niente? a parte aspettare il suo risveglio? che ne so una trasfusione di sangue.. qualcosa!-
- Certo si potrebbe fare una trasfusione ma dovremmo aspettare un donatore del suo stesso gruppo sanguigno-.
- E se qualcuno di noi volesse donare il suo sangue?-
- Potremmo fare un test e se qualcuno di voi vorrà donare il suo sangue ben venga, però i minori di 18 anni non lo possono fare-.
- UFFA! non è giusto!- Maddie ci rimase male, avrebbe voluto aiutare Clara, ormai la considerava come una delle sue sorelle.
- e neanche le donne incinte - aggiunse il dottore.
- Ok va bene su Maddie torniamocene a casa visto che qui siamo solo di IMPICCIO- mise in quella parola tutto il rancore che poteva e se ne andò.

Fecero tutti il test, persino Wilmer, ma nessuno aveva il suo stesso gruppo sanguigno. Non dovevano far altro che aspettare un donatore. Era frustrante per Demi non poter fare niente per salvarla. Dianna e Eddi erano stremati, come lei del resto, e li mandò a casa. Fece la stessa cosa con Wilmer e Gabriel.
- Rocco non vai anche tu? Oggi rimango io con, lei-.
- No io non mi muovo di qui, ho troppa paura che se la lasciassi lei potrebbe..- non riuscì a pronunciare il resto della frase perché solo il pensiero di quella parola fece riempire i suoi occhi di lacrime ma ne riversò solo una. Demi andò da lui e lo circondò in un abbraccio, o almeno ci provò. Lui la strinse a se, come si fa con un orsacchiotto quando di notte da bambini si ha paura che esca un mostro dall'armadio, e le lacrime uscirono frenetiche dai suoi occhi.
- Rocco facciamo una cosa tu vai a casa ti fai una bella doccia e torni qua ok? Ci sono io con lei, stai tranquillo-.
-Va bene ma non ci impiegherò molto-. disse staccandosi dall'abbraccio.


*a casa di Rocco*
Erano 24 ore che Rocco non entrava in casa sua e che non vedeva sua madre. Appena aprì la porta di casa se la trovò davanti.
- Allora come sta Clara?- chiese quasi indifferente -Si trova bene nella sua nuova casa?-.
A Rocco gli dava fastidio quando sua madre si comportava in questo modo, come poteva essere così indifferente, infondo l'aveva cresciuta, come poteva non importargli di lei?
- é in ospedale, in coma perchè ha tentato il suicidio e siccome ha perso molto sangue molto probabilmente non ce la farà, a meno che non ci sia un donatore che abbia il suo stesso gruppo sanguigno, ma purtroppo è molto difficile. Sarai contenta adesso!- Rocco era arrabbiato con sua madre, da quando Clara se ne era andata non facevano altro che litigare.
-Mi dispiace molto- disse, ma Rocco era già andato in camera sua a fare la doccia.
Lei prese il cellulare e chiamò qualcuno.
x- Pronto?-
- Sono io -
x- Debora, cosa succede?-
- Clara è in coma e ha bisogno di una trasfusione di sangue.-
x- Cosa? perchè è in coma?-
- Ha tentato il suicidio e ora ha bisogno di una trasfusione di sangue.. il tuo sangue.-
x- ok lo farò, tutto per la mia piccola.-
- ma sbrigati, potrebbe morire da un momento all'altro.-
x- lo farò oggi stesso.-
- ok, Addio.-
Chiuse la chiamata proprio quando coco entrò in cucina per poi uscire di corsa senza salutarla.


In ospedale avevano spostato Clara in un altra stanza, ma potevano entrare solo gli infermieri e i medici che la curavano. Demi era in quella maledetta sala d'aspetto, si era appena addormentata quando sentì qualcuno muoverla, aprì gli occhi e si ritrovò davanti Rocco col fiatone, aveva fatto di sicuro le scale di corsa.
- Demi vai a casa e riposati, rimango io qua e se ci sono delle novità ti chiamo. Non accetto obbiezioni-. Demi non ce la faceva veramente più perciò non osò impuntarsi.
- Si signore- Disse alzandosi, per tornare a casa.


Arrivata a casa salì su nella camera di Clara, andò nel suo bagno e si fece una bella doccia calda per rilassarsi un po'. Di solito quando si faceva la doccia canticchiava ma quella volta pianse e basta. Quando uscì aprì l'armadio e prese una delle magliette di Clara. Le andava larga e lunga, sarebbe potuto sembrare un vestito, le maniche che a Clara arrivavano appena più giù della spalla, a lei arrivavano fino al gomito. Si mise sotto le coperte, la maglia aveva impresso il profumo di Clara, fresco e dolce di fiori d'arancio, che sentì per la prima volta quando l'aiutò ad alzarsi da terra e che conotinuò a sentire anche quando non era con lei. Si addormentò così, pensando al suo profumo. 
Quando si svegliò erano le sei di mattina. Dopo che andò nuovamente in bagno per lavarsi, tornò in camera e indossò un altra maglietta di Clara, un paio di jeans e un paio di converse. Dopo che rifece il letto notò uno scatolone, doveva essere di sicuro quello che portò Rocco a Clara due giorni fa. Era curiosa di vedere cosa ci fosse dentro, ma aveva paura che quando Clara sarebbe tornata a casa si sarebbe arrabbiata. Ma la tentazione era troppo forte, e proprio quando si avvicinò per aprirlo squillò il cellulare.
- Pronto?-
- Demi sono Rocco, devi venire subito in ospedale, hanno trovato un donatore-.
- Arrivo subito!- disse e chiuse la chiamata. Lasciò perdere lo scatolone, prese le chiavi della macchina e andò in ospedale. Era veramente felice per quella notizia, Clara si sarebbe salvata e sarebbe tornata da lei.


Davanti all'ingresso dell'ospedale c'erano una marea di paparazzi, a volte erano proprio una seccatura, allora decise di entrare dall'ingresso degli infermieri. Una volta arrivata difronte alla stanza di Clara notò che la trasfusione era già a buon punto, perciò si sarebbe ripresa e questa la fece rilassare.
- Demi- 
- Ehi Rocco, sai mica chi è il donatore?-
- Ehm i dottori mi hanno detto solo una cosa-.
- E cioè?-
- Che è suo padre-.


Spazio Autore
Ciao belli!! allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! preparatevi che ci sono altri colpi di scena! Al prossimo capito! ( E ovviamente se volete potete recensire il capitolo :3) 
Baci 

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Capitolo 14
*** bacio? ***


Bacio?
-Che è suo padre..-
Demi a quelle semplici parole rimase scioccata.. come poteva essere suo padre se lui era morto?
- Come suo padre? Ma se suo padre è morto come può essere stato lui?-
- Non ne ho la minima idea..-
- Hai chiesto almeno il nome, o l'indirizzo? qualsiasi cosa!- Demi voleva andare infondo a questa storia..
- Il donatore ha chiesto di non rivelare la sua identità, ma forse so chi può saperlo-
- Chi?- 
- Mia madre, l'ho sentita parlare al telefono con qualcuno prima di uscire e penso che la persona dall'altra parte del telefono sia il donatore-
- Che aspetti allora? vai da tua madre e chiediglielo!- Demi fremeva dalla voglia di sapere chi aveva salvato la vita di Clara, ma non si sarebbe allontanata da quella stanza nemmeno sotto tortura. 
- Ma Clara.. io volevo restare con..- Demi non gli fece finire la frase che già aveva incominciato a spingerlo dalle spalle verso le scale ma senza avere molto successo.
- Ehi! Ehi tigre.. placa la tua "forza", ci vado ci vado- Disse Rocco ridendo per il vano tentativo di Demi di spostarlo con la forza - Però se Clara si dovesse svegliare mi devi chiamare- aggiunse, poi le rivolse uno dei suoi sorrisi mozzafiato e andò via.
Wow.. Quant'era bello Rocco, persino una Dea saffica si sarebbe sciolta a quel sorriso, pensò Demi mentre si dirigeva da uno dei medici di Clara. 
- Signorina Lovato, mi dica- Al suono della voce del Dottor Brown tornò sul pianeta terra e smise di pensare a quel sorriso.
- Volevo chiederle quando si sveglierà Clara-
- Come le ho già menzionato ieri, sarà sempre lei che dovrà decidere se svegliarsi o no, ma ora la percentuale che ha di risveglio è più alta-.
A quelle parole Demi tirò un sospiro di sollievo.
- Posso farle un'ultima domanda?- 
- Certo signorina Lovato-
- Posso vederla?-
- Ma certo- Disse in fine il dottore prima di andarsene.
A quelle parole Demi corse letteralmente nella stanza di Clara, era felice che finalmente poteva vederla, ma il suo entusiasmo si spense subito quando si ritrovò difronte al suo letto, e la vide li.. immobile.. con quei suoi bellissimi occhi che la facevano impazzire, chiusi. Poi il suo sguardo cadde sulle sue labbra.. Dio, quanto avrebbe voluto assaporarne il sapore! Poi si sdraiò affianco a lei sul letto dell'ospedale e l'abbracciò, le mancavano veramente tanto quegli abbracci nei quali si sentiva protetta.. voluta.
Clara sentì qualcuno che si stendeva affianco a lei e che la circondava con le sue braccia.. e già lei poteva sentire tutto ma non poteva fare niente. Poi sentì la sua voce e capì che era Demi.
-Ehi Clara, sono io Demi- disse stringendo Clara ancora di più a se -so che non mi puoi rispondere, ma so che puoi sentirmi perciò ascolta- una lacrima le percorse il viso.
Clara non riusciva a sopportare di sentire Demi così triste.. avrebbe voluto stringerla a se e coccolarla, perchè anche se era più grande di lei di età, lei la considerava la sua piccola.
- Sai Clara tu mi manca tutto di te, mi manca vederti al mattino ancora assonnata che cerchi di capire cosa indossare dopo la doccia, mi manca vedere i tuoi occhi pieni di luce, mi manca il tuo sorriso timido, la tua risata, la tua voce, mi manca vederti arrossire dopo un mio complimento- Demi aveva ripreso a piangere - Clara mi manchi tu- questa fu l'ultima cosa che riuscì a dire prima che i singhiozzi prendessero il sopravvento su di lei.
Clara la stava sentendo piangere, sentiva i suoi singhiozzi diventare sempre più forti e numerosi. Non riusciva a sentirla così, allora con tutte le sue forze decise di aprire gli occhi, e così fu. Finalmente riaprì gli occhi e vide la luce dopo aver passato giorni nell'oscurità. Abbassò lo sguardo e vide che Demi si era rannicchiata li affianco a lei e continuava a stringerla in un abbraccio. Clara si sentiva debole ma desiderava con tutta se stessa di abbracciarla, così si fece forza e la circondò con le sue braccia lasciandole un piccolo bacio sulla fronte.
Demi si sentì circondare con delle braccia e poi sentì un tenerissimo bacio sulla fronte, alzò subito lo sguardo e i loro sguardi si incrociarono. Non ci poteva credere! Finalmente Clara si era svegliata e ora i loro occhi si fissavano a vicenda come ipnotizzati l'uno dall'altro. Era al settimo cielo, ma che settimo e settimo, era insieme agli angeli vicino a San Pietro che saltava e ballava la samba sulle nuvole insieme a gli angeli! Le saltò subito al collo e la strinse forte a se, poi per la felicità le diede un leggero e dolce bacio sulle labbra, ma appena si rese conto di quello che aveva fatto si alzò dal letto e usò la scusa di andare a chiamare il dottore per allontanarsi. Avvisò le infermiere che Clara si era svegliata, poi inviò un messaggio a Rocco per avvisarlo. Ma che cosa aveva appena fatto?!? Che cosa le era preso in quel momento? Non doveva baciarla. E Adesso cosa succederà?  

Spazio autore:
Salve a tutti! Sono tornata! scusate se c'ho messo così tanto tempo ma c'è stato qualche problemino, e scusatemi anche per la lunghezza del capitolo, ma vi prometto che il prossimo sarà più lungo :3 fatemi sapere le vostre opinioni su questo capito :)
Baci :*

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Capitolo 15
*** bentornata Clara ***


Bentornata Clara
Clara non ci poteva credere, Demetria Devonne Lovato, il suo idolo l'aveva appena baciata! Di sicuro sarà stato per la felicità, Demi non potrebbe mai provare qualcosa per lei. E nemmeno lei potrebbe provare  niente per  Demi, ma quella sensazione che aveva provato in quel momento era... strana, era come se una piuma le stesse solleticando la bocca dello stomaco, ma non era fastidiosa, era.. come dire.. dolce. No no no no, lei non poteva provare quel genere di sentimenti per lei, non ora che era finalmente felice insieme a Gabriel. Di sicuro sarà stata la sorpresa di quel gesto e nient'altro.

*Nel frattempo a casa di Rocco*
Era appena arrivato a casa, e si diresse nella stanza di Clara. Ne sentiva la mancanza, da quando se ne era andata aveva passato tutte le notti in camera sua. Nella sua mente sentiva ancora la sua voce di quando cantava sotto la doccia. Quella stanza era piena di ricordi, sul muro c'erano le impronte delle loro mani di quando erano piccoli e allo stipite della porta c'erano i segni che raccontavano la loro crescita. Poi gli venne in mente il giorno in cui i suoi genitori la portarono in quella casa, aveva solo sei mesi e già allora sembrava una combattente, gliela misero in braccio e in quel preciso momento aveva capito che le avrebbe voluto un mondo di bene e che le sarebbe stata sempre al suo fianco per proteggerla, ma in quel momento si sentiva impotente. 
Sentì la porta d'ingresso sbattere e capì che sua madre era tornata. 
- Mamma dobbiamo parlare- disse entrando nella sala da pranzo.
- Oddio Rocco! Mi hai spaventato!- disse mettendosi una mano al petto.
- Mamma siediti dobbiamo parlare-
- Vuoi parlarmi di Clara? sta ancora male?-
 - No i dottori dicono che ci sono più probabilità di risveglio ma ancora non è fuori pericolo- 
- e allora di cosa mi devi parlare?-
- Il donatore era il padre di Clara e so che tu l'hai chiamato-
- Chi ti ha detto che era suo padre?-
- L'infermiera e ora su parla, chi è il padre di Clara?-
- Non posso dirtelo, ma posso assicurarti che non si farà più vedere-
- Mamma, puoi spiegarmi per favore cosa sta succedendo?- 
- Rocco, ho giurato che non ne avrei mai fatto parola -
- Mamma qui si parla della vera famiglia di Clara, lei DEVE sapere chi è veramente e soprattutto chi le ha salvato la vita -
- Posso dirti solo una cosa, farebbe meglio a non immischiarsi in questa storia, ne vale la sua incolumità -
- Ne vale la sua incolumità?! Mamma non so se hai capito bene ma.. CLARA SI STAVA QUASI PER SUICIDARE! L'unico pericolo e se stessa! -
- Rocco state fuori da questa storia -
Rocco non riusciva a crederci, perchè sua madre si stava comportando in quel modo?
Stava per ribattere ma il display del suo cellulare si era illuminato e segnalava l'arrivo di un messaggio di Demi, scattò subito in piedi e uscì di corsa da casa, non c'era bisogno di leggere il testo del messaggio, sapeva già il contenuto. Clara si era svegliata.

Demi era tornata a casa sua, aveva bisogno di schiarirsi le idee perciò andò a farsi una doccia. Sperava con tutta se stessa che quel gesto non avesse rovinato la loro amicizia. 
In casa non era cambiato niente, c'era ancora la tavola apparecchiata del giorno in cui c'era stata la cena di famiglia, sembrava che il tempo in quella stanza si fosse fermato, si poteva ancora avvertire l'allegria e l'ilarità che aleggiava quella sera nella sala, sembravano tutti così felici e sereni ma non era così, Clara stava male e lei non se ne era accorta, quella sera proprio in quella stanza Clara aveva deciso di finire li la sua esistenza.
 Salì in camera di Clara e lo sguardo cadde di nuovo su quello scatolone che aveva portato Rocco quella sera, improvvisamente le venne un idea, solo una cosa poteva far star meglio Clara.. La Musica. In fretta e furia prese la sua chitarra, lo scatolone e si avviò di corsa in ospedale.   

 Rocco arrivato nel reparto si precipitò subito nella stanza di Clara e poi senti urlare:
- COCO!! FRATELLONE!-
- CLARA- urlò Rocco prima di avvicinarsi al lettino e stringerla a se in un caloroso abbraccio -Sei sveglia- disse ancora, come se non ci credesse e la strinse ancora di più a se.
- Ok Ok Rocco sei felice di vedermi ma ora allenta un po la presa o ritorno in coma- 
- Scusami- disse allentando la presa senza sciogliersi da quell'abbraccio - è che ho avuto molta paura-
-Dai fratellone calmati, ora sono qui- disse dandoli un dolce bacio sulla guancia.
Ad un tratto Clara senti il suono di una chitarra, e una voce che avrebbe riconosciuto anche da miglia e miglia di distanza, Demi. In fretta si alzò dal lettino e uscì in corridoio. Erano Demi e tutta la sua famiglia, stava cantando "warrior" e sorrideva, Cristo quanto amava quel sorriso! Sembrava che emanasse luce. Maddy appena vide Clara le corse incontro e la strinse in un caloroso abbraccio, poi si aggiunsero tutti gli altri per formare un abbraccio di gruppo, in quel momento Clara sentiva veramente amata, dai suoi occhi incominciarono ad uscire numerose e dolci lacrime di gioia.
-MI SIETE MANCATI TANTISSIMO- urlò.
E tutti quanti in coro risposero - Anche tu ci sei mancata tanto, ti vogliamo bene!-
Quando si sciolsero dall'abbraccio qualcuno le cinse i fianchi da dietro, si girò di scatto e Gabriel in quel preciso istante gli diede un dolcissimo bacio.
-Mi sei mancata, amore- gli sussurrò all'orecchio. 
- Anche tu, non immagini quanto-

In quel momento Demi avrebbe voluto strangolare con le sue mani Gabriel, come osava baciare la sua piccola? Strinse i denti, mostrò un sorriso che più falso non si può e disse -Allora entriamo nella stanza piccioncini?- 
Una volta dentro gli porse lo scatolone - Questo era in camera tua- 
Clara lo aprì e dentro trovò tantissimi ricordi che a pensarci erano proprio felici. 
Appena lo aprì vide il suo pupazzo preferito, Biba, un piccolo cagnolino di pezza marroncino che gli aveva regalato "suo padre". Lo strinse a se e sentì ancora il profumo di "sua madre" che gli aveva spruzzato da piccola, quanto gli era mancato quel pupazzo. Poi prese una foto, raffigurava lei, Fatima e suo padre. Cazzo quanto le mancava Fatima, erano come sorelle, gli voleva e gli vuole ancora un mondo di bene, ma siccome lei abitava in Italia, più precisamente in Calabria, si sono perse molto di vista. Ricordava quel giorno come fosse ieri, erano in Calabria con la "sua famiglia". Erano in una città vicino al mare, nella piazza c'erano tanti bambini e bambine che giocavano ma lei era sola, seduta sui gradini di una chiesa, poi una ragazzina si avvicinò a lei e le chiese come si chiamava -Clara- rispose timida, -Io sono Fatima- le disse sorridendo la ragazzina, e in quel momento nacque una profonda e sincera amicizia. 
Demi si avvicinò per guardare la foto che Clara aveva in mano, era così carina da bambina, poi notò un uomo con loro, e guardandolo bene assomiglia moltissimo a Clara. 
Perchè quel uomo nella foto assomiglia così tanto a lei?


Spazio autore:
Ehiiiiii sono tornata! ok penso che ora mi ucciderete per averci messo così tanto ad aggiornare.. in mia difesa posso soltanto dire che il mio cervello non riusciva a mettere insieme nemmeno una frase di senso compiuto. Spero soltanto che questo capitolo sia valso l'attesa! Ciao un bacio a tutti e non dimenticatevi di dirmi cosa ne pensate del capitolo lasciandomi una piccolissima recensione! A presto :3    

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Capitolo 16
*** ritorno alla normalità ***


Ritorno alla normalità Dopo due settimane dal suo risveglio Clara fu dimessa dall'ospedale. Era felice di lasciare quel posto, le trasmetteva tristezza e malinconia. In quelle due settimane aveva acquisito una specie di abitudine.. usciva di nascosto dalla sua stanza e andava nel reparto di pediatria per giocare con i bambini e cercar di far spuntare loro un sorriso, perchè si sa che quando un bambino sorride illumina il mondo di una luce mille volte più lucente di quella del sole, e solo in pochi riescono a vederla. Perciò prima di andarse passò a salutare tutti i bambini del reparto dando loro un grande abbraccio e augurandogli con tutto il cuore una pronta guarigione. Prese uno zaino con alcune delle sue cose, ma Demi le ricordò per l'ennesima volta che non doveva fare sforzi e glielo strappò di mano prima ancora di riuscire a pronunciare anche solo una parola di protesta. Gabriel si gustò tutta la scena sogghignando, lui prese invece il borsone di Clara e le offrì il braccio per accompagnarla, ma non fecero nemmeno un passo che un'infermiera comparve li davanti con una seida a rotelle rimproverandoli del fatto che la paziente deve assolutamente essere accompagnata all'uscita sopra di essa, perciò Demi si offrì di spingerla lei mentre Gabriel avrebbe dovuto portare anche lo zaino e la sua borsa. Dopo quel bacio Demi cercò in tutti i modi di non rimanere più sola con Clara, aveva paura che lei le potesse domandare delle spiegazioini, e come avrebbe potuto risponderle se nemmeno lei riusciva a capire cosa le fosse saltato in quel momento!? Ma al tempo stesso non riusciva a sopportare la presenza di Gabriel al fianco di Clara, quando la sfiorava, la baciava, la toccava o respirava la sua stessa aria... -Demi posso chiederti una cosa?- domandò Clara mentre aspettavano le carte per la dimissione. - Certo, spara pure!- disse Demi con voce quasi fin troppo squillante. - Volevo chiederti se fosse un problema per te se Gabriel rimanesse a dormire da noi stasera. Dato che domani non c'è scuola avevamo pensato di passare la giornata insieme.- "ASSOLUTAMENTE NO" questo era ciò che voleva gridare con tutta se stessa, ma alla fine disse -Va bene, non ci sono problemi per me, tanto stesra pensavo di andare da Wilmer per questo weekend- mentì, in realtà avrebbe voluto passare la serata sola con lei a casa come prima ma la richiesta l'aveva indispettita perciò parlo senza aver ossigenato per bene il cervello. - Ah ok- furono le sole parole che riuscì a pronunciare Clara. Dopo queste due settimane in cui a stento demi aveva parlato con lei, sperava in una cena tutti e tre insieme, almeno il giorno del rientro a casa. Il tragitto in macchina fu silenzioso, una volta arrivati a casa Clara non potè che provare un senso di pace interiore che non provava da prima di quel fatidico giorno. In fin dei conti quello è uno dei posti in cui, fin dal primo momento in cui ha varcato quella soglia, ha provato un senso di sicurezza e tranquillità, e ciò non potè che risollevarle il morale. Una volta entrati in casa Gabriel andò a portare le borse di sopra, Demi stava per sgattaiolarsene in camera sua quando Clara la afferrò e la strinse in un abbraccio -Grazie di cuore- le sussurrò -senza di te io ora non sarei qui, è solo merito tuo se mi sono salvata, e solo merito tuo se ora ho un'altra possibilità. Ti prometto che non la sprecherò. ti voglio un mondo di bene, ringrazio il cielo per quel giorno in cui ti ho incontrata-. Demi rimase senza fiato in un primo momento, non la sentiva così vicina dal giorno del bacio, la strinse ancora più forte a sè voleva che quel momento non finisse mai, voleva rimanere per sempre in quel abbraccio. -Sono io quella fortunata ad averti incontrata- disse, poi alzò la testa e vide gli occhi lucidi di Clara che brillavano pieni di vita e fu solo sollevata di poterli rivedere. Sentì i passi di Gabriel scendere le scale e si slacciò a malincuore dall'abbaraccio. Di colpo si sentì stupida per aver detto che avrebbe passato tutto il weekend con Wilmer... già, l'uomo della sua vita, o almeno questo aveva creduto fino a due mesi fa prima di incontrare Clara. Cosa doveva fare con lui? Cosa provava nei suoi confronti? Amore? No... forse amicizia o forse era solo offuscata da tutto questo tornado di emozioni. Non l'aveva nemmeno avvertito che serebbe stata con lui tutto il fine settimana, sperava che non avesse altri impegni. ­-Va bene piccioncini vi lascio soli- disse prendendo le chiavi della macchina avviandosi verso la porta -Ah mi sono dimenticata di dirti una cosa!- guardò Clara negli occhi e disse -Bentornata a casa piccola!- le sorrise ed uscì di casa col cuore più incasinato che mai. *ehi! sono tornata! ben 8 anni dopo con un po' di anni ed esperienza in più ahahahahah!Non so se quacuno leggerà questo capitolo, ma se tu l'hai letto beh grazie mille di cuore! lascia un commento con le tue impressioni e su come speri che proseguirà la storia! XOXO*

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