Our little girl

di _sweetyme_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Adozione ***
Capitolo 2: *** Cambio di pannolino ***
Capitolo 3: *** L'ora della pappa ***
Capitolo 4: *** Paura per il futuro ***



Capitolo 1
*** Adozione ***


Ecco, l'ultima canzone.
Il pubblico è in fermento.
La melodia saltellante scoppia, causando l'innalzamento di un boato d'esultazione da tutti i presenti.
Eccole, le bambole gonfiabili giganti, con l'aspetto da brave ragazze che attribuisce anche la canzone, e che precedono l'entrata del cantante, lasciando l'immaginazione vagare.
Con quelle scenografie colorate, vivaci e la musica audace e allegra, non si può non capire di essere avvolti nel calore di un concerto di Michael Holbrook Penniman Jr.
MIKA.
Lollipop invade le orecchie di tutti i presenti. 
Ad un certo punto, un lampo squarcia il cielo stellato.
Un fulmine colpisce una delle gigantesche ragazze gonfiabili, causandone l'immediato sgonfiamento.
Il pubblico si prepara alla pioggia, ma non scende nemmeno una sola goccia d'acqua.
La canzone finisce con un'esplosione di palloncini e coriandoli, tutti tinti di colori vari. 
Una miriade di urla estasiate s'innalza e Mika, allegro anche se sudato e con il respiro affannato, ringrazia e con un inchino esce di scena.
Appena varca la soglia del palcoscenico, però, una cosa attira la sua attenzione: Dave, il suo fidanzato.
Nonostante la stanchezza corre nella sua direzione a tutta velocità. 
Gli salta al collo dandogli un bacio a fior di labbra; leggero ma audace, come loro forse ...
Dave è un ragazzo alto (non come Mika, ma lì siamo insomma ...), capelli marroni corti (taglio come Zayn Malik), magro ma con abbastanza muscoli.
Un bel tipetto, insomma. 
- Sei stato grande! Sudato ma grande! - gli dice scompigliandoli i riccioli e facendo cadere un fiume di sudore.
- Ma che avevi tra i capelli, le Cascate del Niagara? - ridacchia divertito.
- Mi sento un asciugamano ... Quando la lollipop girl è scoppiata, mi veniva da urlare come un bambino - sospira avviandosi nel suo camerino con il ragazzo. 
- Come alla festa di mia sorella Annie! Un palloncino scoppia e tu fai un sobbalzo urlando - ridacchia sedendosi sul divano sotto lo sguardo torvo di Michael che non dura molto perché scoppia a ridere anche lui ricordando quegli eventi.
- Ammetti però che è stato il compleanno di Annie più bello! - scherza continuando a ridere e guardando la propria immagine nello specchio contornato da foto e lucine varie. 
Il silenzio cala tra i due. Dave prende un respiro profondo attirando a se l'attenzione di Mika.
- Michael credo che ... Che sia ora di avere un figlio - dice tutto d'un fiato, chiudendo subito gli occhi per paura della reazione del suo ragazzo. 
Il cantante scoppia a ridere e, tremando dalle risate, tira fuori da dei cassetti delle riviste.
- È una cosa seria, ti prego non ridere! - sbuffa indispettito il ragazzo seduto sul divano.
- Era da una vita che aspettavo questo momento! Invece che piangere dalla gioia io rido! - spiega l'altro calmandosi.
Si siede accanto a Dave e comincia: - Abbiamo due modi: o l'adozione o ... - lui non lo lascia finire.
- Non lo dire neanche! - lo intima - Quello (indica il pacco ...) è solo mio! -.
Mika ridacchia imbarazzato.
Adorava quando faceva così. Come un leone che difende il suo territorio.
- Allora adozione ... Anche se ci saranno dei problemi ... -.
- Quando arriverà il momento diremo la verità a nostro figlio o figlia ... Adesso però andiamo a casa -.

---

Londra, 9:32 a.m.
La luce penetra brillante dalla grande finestra dell'appartamento.
Michael allunga un braccio per sentire il calore del suo fidanzato che, però, non trova nel grande letto matrimoniale.
Piccoli rumori provengono dalla cucina.
Si stiracchia svogliato e si dirige a passo trascinato verso la sala da pranzo.
- Voglio i pancake - mugugna sbadigliando appena varca la soglia della stanza vedendo Dave seduto a bersi un caffé.
- Buongiorno anche a te! Vestiti, andiamo all'orfanotrofio -.
Mika sgrana gli occhi.
- Cosa? Di già!? -.
- Si, esatto! Muoviti o i pancake te li spiaccico in faccia, tesoro -.
Sbuffando la pop star torna in camera, e ne esce vestita poco dopo.
- Andiamo - afferma sicuro baciando Dave.

---

Orfanotrofio Kinder's House*

- Così volete adottare un bambino ... Essendo gay ... - mormora l'addetta scrutando da sotto la grande montatura nera degli occhiali i due ragazzi.
Era un'anziana signora, sulla sessantina circa: il viso era aggrinzito ed indossava un vestito 
- Si ... - biascica tremante Dave.
- Età? - chiede quasi indispettita.
- Lui 30 io 28 - balbetta ancora il ragazzo.
- L'età del bambino - sbuffa la donna guardandosi le unghie.
- Piccolo ... Un anno, va benissimo - dice sicuro Mika prendendo la mano al fidanzato per cercare di calmarlo.
- Bene venite con me - afferma accennando una qualche smorfia (forse un sorriso) e facendogli strada verso una sala piena di bambini neonati o di massimo tre anni.
- Salve! - li accoglie cordialmente una ragazza giovane, 19 anni circa.
- Allie vogliono adottare un pupo di un anno fai tu - dice svogliatamente l'addetta per poi dirigersi verso l'uscita.
La donna, però, si ferma davanti a due bambini che litigano e, tirando fuori uno spruzzino con dell'acqua, li schizza tutti e due varie volte.
- Che sta facendo ...?! - chiede sussurrando Mika a Allie.
- Credo che stia cercando di non far litigare i bambini ... Usando le tecniche che si usano con i gatti quando si azzuffano - mormora sbigottita la giovane, osservando la donna che si allontana. 
- Siamo sicuri di essere in un orfanotrofio e non in un rifugio per animali? - sussurra Dave a Michael che ridacchia divertito.
- Ok! Volete una femminuccia o un maschietto? - chiede quando l'anziana addetta esce dalla sala.
- Una femminuccia va più che bene - esclama con gli occhi luccicanti il ragazzo dai capelli marroni.
- Benissimo ... Ditemi quale - sorride Allie mostrandoli le piccoline.
- Questa qui è bellissima! Aww ciao piccolina - dice Mika prendendo in braccio una bimba sorridente con dei riccioli dorati.
- Lei è Carlie. Se volete passiamo alla parte dove firmate i contratti e poi vi diamo la bimba - dice sorridendo la ragazza.
- Che soprannome le diamo? Carl? - sussurra Dave all'altro.
- Potete anche cambiarle nome. Dovrete scegliere che cognome darle anche ... Si, insomma ... Di chi ... - spiega leggermente rossa Allie.
- Non perdiamo tempo allora! Mika vieni -  lui si tappa la bocca - Volevo dire Michael -.
Tutti e tre scoppiano a ridere mentre Carlie vomita su Mika.
- Mi piace già - mormora mentre la piccola rigurgita ridendo come una pazza.

BY _sweetyme_
Ciao a tutti!!! :) sono tornata MUAHAHAHAHAHA XD
Vi prego non uccidetemi ;( (vede la folla infuriata con forconi e torce).
o.O
Ho avuto problemi col capitolo ^^" ...
Ma adesso sono qui!! ;)
Ann si ... Potete decidere il nome della bimba ;) Basta che mi scriviate nelle recensioni il nome e poi sceglierò. Questi sono i nomi:
- Carlie
- Emily
- Amy.
- Quello che volete. XD
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo :D
Sciau e alla prossimaaaaaa :)
*: è inventato, non esiste quell'orfanotrofio 


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Capitolo 2
*** Cambio di pannolino ***


- Aiuto non smette più di vomitare ... - mormora disperato Mika tenendo ancora in braccio la piccolina.
- A me sembra felice - ridacchia Dave strappandola delicatamente dalle grandi mani di Michael.
- Ciao ciuffola! Ti piace vomitare su Michael, vero? Ma guarda come sei sporchina - sussurra dolcemente facendo ridere la bimba che aveva smesso di vomitare.
- Guarda come sono sporchino io ... - sussurra come un bimbo geloso l'altro.
- Se volete andiamo nel mio ufficio e firmate i contratti - interrompe sorridendo Allie.
- Si certo. Aspetta un attimo che ti metto giù ... Ecco fatto - dice il ragazzo posando Carlie a terra.
Neanche tempo di fare un passo, che la piccola si aggroviglia ridendo come una pazza alla caviglia del cantante.
- Abbiamo una piccola ventosa - ride questo, cercando invano di staccarla dai pantaloni.
- Ok mi arrendo, andiamo - ammette con un sospiro avviandosi verso l'ufficio della giovane con Carlie attaccata alla gamba.
- Ok che nome le volete dare? - domanda la ragazza sedendosi alla sua scrivania.
- A me piace il nome Carlie! Potremmo anche darle un soprannome noi - propone Dave.
- Non so ... A me invece piace Charlotte. È dolce e delicato ma allo stesso tempo forte - ammise indicando la piccola che ridendo era ancora aggrappata.
- Io vi propongo Amy. È uno fra i più scelti - interrompe lei.
Uno squillo di cellulare irrompe il silenzio temporaneo. 
Nella stanza echeggia la canzone Emily, di Mika.
La ragazza sbianca e lancia il cellulare contro il muro, facendo spalancare la bocca a tutti e due.
- È ... È indistruttibile - balbetta imbarazzata per poi portarsi una mano dietro la nuca.
- Io non credo ... - confessa Dave fissando i resti del cellulare per terra.
- Emily! La chiamiamo Emily! Se questo non è un segno, non so cos'è! - esclama felicissimo il ragazzo dai riccioli scuri.

---

- Eccoci qua ... Benvenuta a casa piccola Emily - sussurra dolcemente Mika facendo entrare la bimba in casa per manina dato che sa camminare (una camminata traballante, però).
Appena vede tutti i colori dell'appartamento, Emily comincia a saltare per la stanza, fino ad arrampicarsi sul divano.
- Mi sa che le piace - ridacchia Dave.
- La senti anche tu questa puzza? - chiede esitante l'altro chiudendo la porta d'ingresso.  
- Si ... Hai cucinato? - sogghigna il ragazzo. 
- Ha ha ha. Ma che divertente, Dave. Credo che Mimi (BY ME: aww soprannome dolcioso *^*) abbia fatto la cacca -.
Si avvicina alla bambina e subito un odore poco piacevole gli invade le narici.
- Abbiamo i pannolini? - domanda leggermente stordito dal tanfo voltandosi di spalle rispetto alla piccolina.
- Si, ma ce n'è solo uno ... Tu cambiala, io vado a comprarne altri. Ciao - e detto questo, il suo fidanzato esce dall'appartamento con i soldi.
- Ok Emily ... Siamo rimasti solo io e te ... Andiamo in bagno ... - mormora facendola scendere dal divano e portandola per manina fino al lavandino.
- Allora ... Credo che dovrei slacciarti qui - continua appoggiandola al water e slacciandole il body color caramello, facendola restare solo con un pannolino traboccante di cacca maleodorante.
- Bleah che tanfo! Ok, devo ... Devo staccare le alette giusto? Si, si deve essere così - dice staccando le alette del pannolino, scoprendo la patatina della piccola.
- Oddio oddio oddio! Dove tocco!? Come faceva la canzoncina? Togli le alette, ed ecco sporco il pannolino ... Lava e poi asciuga il suo sederino ... Metti un po' di talco così non si arrosserà e rimettine uno pulito ... Ok, quindi io ti metto qui e getto via questo schifo ... - balbetta Mika appoggiando la bimba sul bidet e correndo in cucina per gettare il pannolino.
Nel percorso però, inciampa sul tappeto ed il sacchetto sporco vola finendo spiaccicato sul divano.
La cacca era ancora contenuta, per fortuna. 
Michael sospira sollevato.
- Emily! - urla poi sentendo un tonfo dal bagno.
Senza dare uno sguardo al pannolino, torna a tutta velocità dalla piccola.
Quando varca la soglia della stanza sgrana gli occhi: Emily aveva rovesciato tutto il sapone per terra.
- Guarda cosa combina la piccola Mimi! E adesso come ti lavo? Userò il bagnoschiuma ... Dovrebbe essere la stessa cosa, no? Ok ehm ... Cominciamo -.
Titubante, le lava il sederino mentre lei continua a ridere divertita.
- Abrufff - ride Mimi muovendo le manine e le gambe.
- E adesso il talco? Per una volta credo che non si arrosserà il tuo bel sederino, no? Vieni dai, ti metto il pannolino pulito - ridacchia asciugandola e mettendola sdraiata con la pancia rivolta verso l'alto. 
Con fatica, molta fatica, Emily era cambiata e profumata. 
- MIKA SONO A CASA! - si sente un urlo dalla soglia dell'appartamento colorato.
- Dave! - esclama con le scintille agli occhi.
Corre subito da lui con la bimba in braccio. 
- Ho preso i pannolini puliti ... È andato tutto bene con Emily? - chiede titubante notando il pannolino puzzolente sul divano.
- Si certo c'è stato solo qualche piccolissimo problema ... Niente di più. Hai preso una scorta di cose - ridacchia l'altro con un leggero tocco di malizia nella voce.
- Ho preso di tutto e di più! - dice con il tono più innocente del mondo.
Scoppiano a ridere ed Emily comincia a tirare i riccioli di Michael sorridendo.
- Ahia! Ahia! Ha delle dita appiccicose e forti! - mormora facendo sbellicare il suo fidanzato.
Mimi invece, continua il suo "lavoro" indisturbata, finché Dave non l'afferra delicatamente e la posa sul divano.
- Lascia stare i riccioli di Michael. Tieni, gioca con questo. È tutto tuo piccola Mimi - le porge un orsetto morbidissimo color pesca che lei stringe subito.
- Pfff brumm - esclama lei ridendo.
Un scintilla di pura gioia si accende nei suoi occhi.
- Meglio se getto il pannolino ... - mormora il cantante osservando la scena con un dolce sorriso sul volto, accompagnato dalle sue adorabili fossete .

BY _sweetyme_
Ehilà :)
Vi prego, non uccidetemi (guarda la folla armata che si è triplicata).
Ho paura ... T^T
Spero vi sia piaciuto il capitolo ;) 
Ciau e alla prossima :D
Sciaoooooo :) <3

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Capitolo 3
*** L'ora della pappa ***


Michael si dirige in cucina, e apre il piccolo pannello marrone laccato sotto al lavabo. 
Con estrema calma, posa il pannolino nel cestino dell'immondizia, già straripante di rifiuti decomposti. 
Rivolge il suo sguardo al paesaggio londinese fuori dalla finestra: la solita nebbia vaga per le strade trafficate.
Tutto sembra più grigio sotto io cielo velato da nuvole nere, che intimano una pioggia imminente, tipica di quella stagione.
Riesce a sentire i risolini di Emily provenire dal salotto. 
Non trattiene un sorriso tra sogni e realtà: è a dir poco incredibile ciò che sta provando. 
Fare il genitore se l'è sempre immaginato, insomma, alle prese con i pannolini e i pianti notturni ... Ma adesso che lo sta facendo veramente, gli pare molto più difficile di quanto potesse pensare.
E poi la sua mente si posa sul concerto della sera prima, sul trionfo di luci e colori del palcoscenico.
E poi la bambola di Lollipop, che scoppiò con un fulmine a cielo aperto.
Si ricorda la musica, il pezzo preciso di canzone che risuonava in quel preciso momento. 
Già, musica ... 
Sgrana gli occhi: stringe le nocche fino a farle diventare rosso fuoco. 
Niente rabbia, solo tensione.  
Corre nuovamente in salotto, dove il suo compagno gioca ancora con la bimba. 
Si siede al piano e comincia a frugare tra gli spartiti, tra i fogli scarabocchiati e i disegni riguardanti le copertine degli album.
Alcuni sono colorati, altri sono in bianco e nero, altri ancora sono talmente accartocciati da non poter capire il disegno stesso. 
Troppe pieghe, troppi mucchi ... Ma a Mika non fa ne caldo, ne freddo. 
Gli basta saper suonare bene. 
Lo sporco o, come dice il suo fidanzato "gli acari silenziosi nascosti tra i fogli", non gl'interessano più di tanto.
Per non dire che non gli interessano niente. 
- Che fai? - domanda Dave senza neanche guardarlo, intento ad accarezzare l'orso di peluche per far sorridere Emily. 
- Domani ho un altro concerto ... E devo provare la nuova canzone - spiega accompagnato da un fremito che lo percorre per tutta la schiena, fino alla punta dei riccioli scuri. 
Nella sala cala il silenzio, l'unico suono che si riesce a sentire sono i risolini della piccola.  
Poi, un profondo respiro. 
- Sei sempre il solito - comincia il bruno esasperato - Ti riduci sempre all'ultimo e vuoi raggiungere in breve tempo un bel risultato ... Michael, ora che siamo genitori dovremmo metterci la testa apposto, stare con i piedi per terra ... -.
- Per quanto un artista pop che canta senza maglietta ai suoi concerti possa essere serio - sbuffa l'altro indispettito, suonando qualche nota a caso.
Dave apre la bocca, quasi per voler ribattere, ma dalle labbra rosee non esce niente, se non un soffio di aria calda. 
Nella stanza comincia ad echeggiare una melodia allegra che fa sorridere la bimba.
Poi, tutto s'interrompe: gli sguardi si rivolgono a Emily che, senza alcuna spiegazione, scoppia a piangere. 
Dagli occhi azzurri come il cielo escono gocce d'acqua chiara e cristallina, che serpeggiano fino alle guance leggermente paffute e rosse. 
Il silenzio che prima dominava la stanza, la situazione, viene interrotto dai numerosi singhiozzi soffocati provenienti dalla sua piccola bocca. 
Dave sembra andare nel panico: guarda esasperato Mika, poi lei, dopodiché ancora Michael, poi Emily ed infine il fidanzato, con sguardo ancora più supplichevole e disperato.
- Le ho appena cambiato il pannolino, e non credo che faccia la popò più volte in un giorno come la tua nonnina - ridacchia beffardo l'altro.
- Mia nonna, ha problemi di stitichezza! Se non mangia le prugne, devo farle il clistere. E se mi toccherà, tu sarai con me amore - sbuffa il ragazzo più giovane incrociando le braccia al petto. 
- Le abbiamo dato da mangiare? - domanda Mika senza dare importanza a ciò che ha appena proferito il suo compagno.
- Ehm no ... Ed effettivamente è ora di pranzo ... Andiamo Emily -.
Raggiungono la cucina dove la borsa stracolma di roba appena comprata stava ancora appoggiata sul tavolo color cobalto (scelto dal cantante stesso, ovviamente). 
Mentre Dave apre una scatola di omogeneizzati alla pera (ancora con mano tremante), l'altro torna di soppiatto in salotto e si siede ancora una volta sullo sgabello.
"Devo assolutamente provare la nuova canzone" si dice. 
"Non posso deludere i miei fan" si ripete suonando le prime note.
- Non mi aiuti? - domanda una voce dalla cucina.
L'intonazione è seria e dura, come una madre che rimprovera il figlio perché tornato a casa tardi da una serata con gli amici.
"Si deve essere accorto della mia assenza" pensa. 
"O questo o è un sensitivo ... Sai che bello essere fidanzato con un sensitivo ...!?"
- Ehm ... Penniman ci sei? Dave chiama Michael, Dave chiama Michael, abbiamo un emergenza pappetta, vieni o no!? -.
- Devo provare - mormora di tutta risposta.
- Guarda che se non mi aiuti, farò credere a Mimi di essere il suo unico papà, mentre tu la mamma che è diventata un maschio dopo un'operazione chirurgica -.
Ridacchiano entrambi, anche se Michael è notevolmente imbarazzato. 
Conosce bene Dave, la sua metà mancante ritrovata, e quando diceva che avrebbe fatto qualcosa, era del tutto certo che l'avrebbe fatto. 
Sbuffando si alza per l'ennesima volta dal suo appoggio e lo raggiunge.
Emily non piange. 
"Bene" pensa sollevato, non riuscendo a trattenere un sorriso di liberazione. 
- Bada alla piccola, io cucino - impone l'altro passandogli velocemente il vasetto quasi vuoto e il cucchiaio sporco. 
- Perché non posso cucinare io? -.
- Perché tu mi avveleni, tesoro. Quella rara volta in cui Michael Holbrook Penniman Jr ha cucinato, siamo andati a farmi fare una lavanda gastrica - spiega con un ghigno beffardo sul volto mentre scalda l'acqua per la pasta.
Mika non ribatte, ma si nota benissimo che avrebbe voluto dire qualcosa.
Un mormorio, un sussurro o qualche parola a sua discolpa.
Anche un'idiozia avrebbe detto volentieri, giusto per sciogliere la tensione. 
Si, sente tensione.
Forse non si ritiene pronto per fare un passo così grande.
"Ah no aspetta, l'ho già fatto" pensa rigirando il cucchiaio nel barattolo. P
E, nonostante la sua testa riccioluta in totale confusione, ne è felice.
- Beh? - ridacchia interrompendo i suoi pensieri filosofici.
- Cosa? - domanda confuso l'altro.
- Vuoi dare da mangiare ad Emily, oppure la farai morire di fame? -.
La risata del ragazzo bruno è talmente melodiosa da poter incantare chiunque.  
E questo effetto è particolarmente efficace sulla star. 
- Haha ... Si faccio subito - biascica portandosi una mano tra i riccioli scompigliati. 
Si siede davanti al seggiolone verde e comincia ad imboccarla. 
- Pffff - sbuffa lei, mandando giù la pappa molliccia. 
- Già neanche io la mangerei ... Sei tanto brava - sussurra accarezzandole la testa riccioluta. 
Un sorriso sul suo volto si apre quando nota, con immenso piacere, la Nutella sul tavolo.
- Bffff - cerca invano di afferrarla, stirando le braccia leggermente in carne e le mani piccole e paffute. 
- Non darle la Nutella. Potrebbe farle venire mal di pancia ... O la colite! - dice Dave appoggiandosi al bordo del seggiolone.
- Mi tratti come un bambino - ribatte stizzito l'altro, alzandosi dalla sedia e sbattendo le mani sul tavolo. 
Il silenzio cala, tra sguardi truci e sospiri. 
- I io ... - prova a dire, ma Michael lo interrompe incrociando le braccia al petto. 
- Perché fai così? È come se fossi IO il piccolo qui, non LEI, IO - spiega evidenziando "io" e "lei". 
Emily, non capendo la situazione, continua nel suo intento di afferrare il barattolo semipieno di delizioso cioccolata. (BY ME: sisi proprio buona mlmlml *Q*).
Michael si sente offeso.
Come può non capire? Insomma ... Dave è il suo fidanzato e, come tale, dovrebbe portargli rispetto più di chiunque altro.
Dave, dal canto suo, non riesce a capire come ha potuto trattarlo così male.
Lo conosce, e sa quanto può essere sensibile.
- Scusami ... È che è una cosa nuova per me, e poi ... Scusami Michael, non farò più così -.
Mika scrolla le spalle e poi lo abbraccia.
- Ti perdono però ... Abbiamo un problema più grande adesso. Guarda Mimi ... Credo che ci servirà un altro barattolo di Nutella -. 
Spostano uno sguardo sulla piccola, intenta a scavare tra la cioccolata. 
- È uguale a te - ridacchia beffardo guardando il compagno.
- Ci serve altra Nutella ... -.



BY _sweetyme_
Eccomiiiii :) 
Dopo un secolo e mezzo ma ... eccomiii ^^"
Lo so, lo so, ... volete uccidermi per io mio enorme ritardo ^~^" 
Ma ho avuto ... Un ... Blocco ... Creativo ... 
E non so neanche se l'ho superato ... 
Scusate se è venuto da schifo questo cappy :( 
Detto questo ... Spero che non siate morte di noia a metà capitolo ;)
Alla prossima sciauuuu :D <3 

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Capitolo 4
*** Paura per il futuro ***


Inutile dire che l'ultima settimana fosse stata così intensa da sfinire Michael e Dave: Emily non voleva saperne di dormire e la pausa per il tour sarebbe finita di lì a breve.

L'unica ancora di salvezza sembra la vecchia vicina di casa, Martha, una signora tutta rose e fiori che aiuta il bruno quando il compagno non è in casa.

- Amore? - una voce ridesta Mika dal suo apparentemente tranquillo riposino.

- Si? - risponde stropicciandosi gli occhi.

- Devo andare a comprare i pannolini, ci pensi tu a Mimi vero? Oh e passo anche per la posta, non si sa mai! - conclude l'altro avvicinandosi al, fino a pochi attimi prima, "bell'addormentato" e dandogli un bacio a fior di labbra.

- Certo ... tu vai pure. E compra anche della Diet Cola, i Cheetos e la Nutella ... per Emily, insomma -.

Dave storce il naso: non vuole che sua figlia si ritrovi con un problema all'intestino in così tenera età.

- Non credo che le faccia bene quella roba ... - bofonchia osservando la piccola giocare con un paio di peluche a forma di giraffa - c'è un sacco di olio di palma dentro un vasetto ... e poi il suo fegato! Oh povera -.

Il riccio rotea gli occhi perché, insomma, la sua dolce metà sa essere una mammina apprensiva molto spesso.

- Non la stiamo drogando! È solo cioccolato e altre schifezze varie cazzo! - borbotta sedendosi sul divano e alzando le braccia al cielo.

- MICHAEL - urla l'altro, dandogli uno schiffo sulla nuca - MODERA I TERMINI IN PRESENZA DI NOSTRA FIGLIA -.

Figlia. Che parola grossa, si ritrova a pensare il libanese, massaggiandosi la parte della testa dolente.

Non crede ancora di essere pronto per tutto ciò che potrebbe aspettarli da li a un paio di anni, ma sa per certo che ne ha una paura immensa.

- Non ci sono molto abituato lo sai - bofonchia arrossendo e tirandosi il ragazzo sulle gambe.

- Dici? - ridacchia baciandolo con un sorriso smagliante sul volto.

- Resta un po' qui ... potremmo mettere a letto Mimi e dedicarci a noi - Michael fa su e giù con le sopracciglia, sperando che l'altro capisca il doppio senso della frase apparentemente innocente.

Emily, che ha lanciato una giraffa contro l'altro divano (a quanto pare i due peluche avevano litigato per l'orsetto), li osserva rapita e, per quanto possa, pensa che i suoi sono dei papà proprio strani.

Dopo un'altra pacca sulla testa Dave si alza dalle gambe di Mika e quest'ultimo mugugna infastidito.

- Ora devo andare ... - sospira l'altro, posandogli le labbra sulla tempia e Mika sorride, perché il suo amore sa essere dolce anche dopo una sfuriata con tanto di sberle.

Anche se l'unico a rimetterne è proprio il cantante: si ritroverà una malformazione al cranio entro la fine dell'anno se va avanti così!

Il rumore della porta di casa che si chiude è l'unica cosa che Michael sente prima del pianto isterico di Emily.

Panico. Ecco la parola per definire il ragazzo in quel momento: panico.

Sarà un ossimoro, ma è panico allo stato puro il suo, nonostante dia a vedere una perfetta calma esteriore.

Si alza rapido come un proiettile e attiva i neuroni:ha mangiato, ha ruttato, il pannolino è pulito (ha così tanta pratica con il cambio e il bagnetto della bimba che ormai ci pensa sempre lui) e sembra che non si sia fatta male.

Evidentemente ha sonno povera creatura.

Prende la bimba in braccio e la culla, cercando di farla addormentare: dopo ben 20 minuti, la ricciolina cade tra le braccia di Morfeo, lasciando in un perfetto silenzio tombale la casa.

Ed è in quel silenzio che il riccio pensa, pensa furiosamente per porre fine ai suoi tormenti interiori ed esteriori.

Non può andare avanti così, pensa tirandosi distrattamente un riccio cadutogli sulla fronte, senza Dave si sente perso e spaurito.

Il tour ripartirà a momenti e non è possibile trovare anche solo uno spiraglio di tempo per dedicarsi alla piccola in quel lasso di tempo, e lasciare baracche e burattini in mano a Dave lo spaventa: ha paura che potrebbe rendersi conto di quanto effettivamente irresponsabile e fanciullesco sia il suo ragazzo, ha paura che potrebbe lasciarlo, portandosi la bimba con sé.

Porta la bimba in camerae la posa con delicatezza nella culla, dandole un bacio sulla fronte perché dopo la sua dolce metà è lei che vuole al suo fianco, finché sarà vecchio e dovranno imboccarlo per mangiare.

Solo che non ha tempo per imparare a fare il genitore così velocemente: riesce a malapena a trovare il tempo per mangiare e passare del tempo con Dave durante il tour, figuriamoci a fare il genitore ventiquattro ore su ventiquattro!

Si appoggia con gli avambracci al lettino, osservando la piccola che dorme beatamente.

- Mimi io non ce la posso fare ... - sussurra sconfitto, mentre un grande peso gli si leva dal petto - non so fare il genitore ... Dave si, ma non io! -.

Sbuffa ed esce dalla camera, pronto a sfogare un monologo tra sé e sé.

- Il fatto - continua camminando in salotto con le mani intrecciate dietro la schiena - è che io non ho un cazzo manuale o qualcosa di simile per aiutarmi. Quella buona anima di Dave non potrà sempre coprirmi le spalle dannazione! - si lascia cadere sul divano.

Ed è li che capisce, che comprende una cosa che forse potrebbe aiutare sia lui, sia il futuro marito (perché ormai ha deciso che non vuole passare la vita con altra persona che non sia quel ragazzo tonico e dolce come il miele) che per la piccola Mimi.

Serve una tata.

 

MA SALVE

È da secoli che non aggiorno, perdonatemi! Ma il blocco creativo è come una brutta bestia.

Oh beh, scusatemi ancora spero di farmi perdonare!

~ Giada c:

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