Amnesia di inirwinsarms (/viewuser.php?uid=442415)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amnesia ***
Capitolo 2: *** The story of us ***
Capitolo 3: *** Stay with me ***
Capitolo 1 *** Amnesia ***
Amnesia.
*Luke's POV*
"Magari dovremmo
finirla qui, Luke."
Queste
furono le ultime
parole che ricordai di quella sera, le ultime parole che Ashton mi
disse prima
di andarsene e lasciarmi lì da solo.
Non so cosa fosse
successo tra di noi, non sapevo cosa pensare di tutto questo.
Non sapevo
più niente,
ormai.
Era finita, solo questo.
Non c'era più
un
"noi".
Avrei voluto fermarlo,
avrei voluto dire qualcosa, avrei voluto rispondergli e dirgli di
fermarsi, di
non andarsene.
Avrei voluto abbracciarlo un'ultima volta e avrei voluto posare di
nuovo le mie
labbra sulle sue.
Avrei dovuto impedire
che
tutto questo succedesse, ma non potevo saperlo, non potevo sapere che
si
sarebbe stancato di me, non così presto almeno.
Non ero, e non sono
pronto a questo.
Vorrei poter tornare
indietro, ma non posso.
Vorrei potergli dire che
lo amo, perché è questo il problema: io lo amo ancora.
Ora sono qui, in camera,
a piangere.
E non so nemmeno
perché,
insomma, si vede che doveva andare così, no?
Ma io non ce la faccio,
è
così difficile dire addio alla persona che ami.
"Magari l'ha fatto
per te, per noi." ogni tanto penso che sia
così, diciamo che più che altro
è un autoconvincimento sul fatto che mi abbia mollato
lì, come un cretino, senza
alcun motivo valido.
Avrei anche voluto
urlargli contro che si sbagliava, che non era quella la cosa giusta da
fare,
che dovevamo continuare a provare, ma non l'ho fatto.
Non ho fatto tante cose
da quel giorno ed ora sono qui a piangermi addosso, come un coglione.
"Luke, è ora di
uscire, è ora di andare avanti." mi ripetevo,
ma più lo facevo, più le mie
lacrime non volevano fermarsi.
"Lui sarà
già lì
fuori, accerchiato da altri ragazzi, invece tu guardati."
io non sono come
lui, io non riesco ad essere come lui.
"Devo andare da
lui." e così, dopo quasi un mese dalla nostra
rottura, feci.
Finalmente uscii da
quella stupida camera ed andai da lui, andai a chiedere spiegazioni.
Lo vidi lì,
davanti la
sua finestra a guardare il cielo, e le mie lacrime iniziarono a
scivolarmi di
nuovo sulle guance.
Rimasi lì un
po' a
guardarlo, e a pensare, fin quando lui non abbassò lo
sguardo e mi vide.
Potei sentire benissimo
le mie guance accaldarsi e abbassai a mia volta lo sguardo sulle mie
scarpe ma
quando trovai il coraggio di guardarlo, lui non c'era già
più.
"Un'altra occasione
sprecata, bravo coglione." mi ripetevo tra me e me.
"Dovresti andare,
adesso." ma non lo feci, qualcosa nella mia testa mi
diceva di non farlo,
e rimasi lì.
Mi sedetti sugli scalini
davanti la porta d'ingresso, mi misi le cuffie e cliccai "play."
"It's
hard to hear your name when I haven't seen you in so
long
It's
like we never happened, was it just a lie?
If
what we had was real, how could you be fine?
'Cause
I'm not fine at all
I
remember the day you told me you were leaving
I
remember the makeup running down your face
And
the dreams you left behind you didn't need them
Like
every single wish we ever made
I
wish that I could wake up with amnesia
And
forget about the stupid little things
Like
the way it felt to fall asleep next to you
And
the memories I never can escape."
Non riuscii a
trattenermi, ed iniziai a piangere.
"Ma guardati, in
questi giorni non hai fatto altro che piangere." ed era
vero, non avevo
fatto altro dalla mattina alla sera.
Arrivò il
buio, ed io ero
ancora lì, ad ascoltare la stessa canzone a ripetizione
mentre aspettavo che
Ashton aprisse quella maledetta porta e si sedesse accanto a me, ma non
successe.
Io ero sempre
lì,
arrivarono le tre di notte, le quattro, le cinque..e poi, finalmente,
mi addormentai.
Appoggiai la testa alla
parete di fianco a me e mi strinsi nella felpa per ripararmi da quel
lieve
fresco che avevo attorno a me, e chiusi gli occhi, con la convinzione
che
quando mi fossi svegliato il mattino dopo avrei trovato lui,
lì, a stringermi a
se come suo solito fare.
Perché si, io
ero il suo
piccolo, me lo aveva detto tante volte, mi ricordo che mi diceva anche
che mi
avrebbe sempre protetto da tutto e tutti, ma ora? tutte promesse andate
a
puttane.
*Ashton's
POV*
Era lì,
seduto davanti la
porta di casa mia, ed io non sapevo cosa fare.
Notai dalla finestra che
si era addormentato, ed io avevo una voglia assurda di andare
lì e stringerlo
forte tra le mie braccia, ma non lo feci.
Non ne ebbi il coraggio.
Era lì, bello
come
sempre, e più lo guardavo, più capivo quanto mi
mancava.
"Esci, vai da
lui." ma rimasi lì a fissarlo dalla finestra
della cucina, inerme.
Perché sono
stato così
stupido? perché l'ho lasciato andare? era la persona
più importante che avevo
al mio fianco, e me lo sono fatto scappare.
Ma ora è qui,
davanti la
porta di casa mia, magari stava aspettando che io uscissi e lo
abbracciassi, o magari era solo venuto a dirmi che mi ha dimenticato,
che ha trovato un ragazzo migliore di me, e si è
addormentato mentre aspettava che io facessi qualcosa.
"Ashton, sei un
idiota." continuavo a ripetermi.
"Dio, Ashton. Muovi
quel culo e va da lui." e finalmente così feci.
Mi misi una felpa ed
aprii lentamente la porta di casa, sedendomi poi di fianco a lui.
Notai che aveva le
cuffie, cosa che prima non avevo visto dalla finestra, gliene sfilai
una e me
la misi, iniziando ad ascoltare la musica in riproduzione.
Ci stava raccontando,
quella canzone parlava di noi, ed iniziai a piangere così,
di punto in bianco.
Grazie a quella canzone
capii come si sentiva Luke, e avvolsi il mio braccio attorno alla sua
vita,
appoggiando poi il viso sulla sua spalla e chiusi gli occhi.
*Luke's
POV*
Quando mi svegliai la
mattina seguente notai che qualcuno mi stava abbracciando, e quando
girai il
viso vidi lui, Ashton.
Non potevo credere a
quello che vedevo, lui era finalmente lì con me.
Mi girai lentamente con
tutto il busto verso di lui e lo abbracciai a mia volta, stringendolo
debolmente al mio petto cercando di non svegliarlo.
«Ash, mi sei mancato
così tanto.» sussurrai al suo orecchio,
sperando che potesse
sentire quelle mie parole.
«amore..»
continuai,
lasciandogli poi un leggero bacio tra i capelli, e lo vidi aprire gli
occhi.
Gli sorrisi e lui ricambiò, con uno di quei sorrisi che ti
fanno dimenticare tutto e tutti.
«Buongiorno,
Luke.»
mormorò per poi richiudere gli occhi e appoggiare il viso
sul mio petto,
stringendosi forte a me.
«Buongiorno,
Ash.»
*Ashton's
POV*
Ero lì, tra
le sue
braccia, come se volesse proteggermi da qualcosa che solo lui sapeva, e
stavo
bene.
Mi erano mancati i suoi
abbracci, mi era mancato lui, il suo buongiorno..tutto, ma ora era di
nuovo lì
con me, e non me lo sarei fatto scappare di nuovo, per niente al mondo.
«Mi dispiace
Luke, non
dovevo lasciarti in quel modo.» sussurrai mentre toglievo le
braccia da attorno
al suo corpo e lo guardai negli occhi, quegli occhi azzurri che tanto
mi erano
mancati, e una voglia di baciarlo mi pervase, ma mi trattenni, e
continuai a
parlare «ora ascoltami, fammi parlare, poi se vuoi
rispondi.» lo vidi annuire e gli rivolsi un debole sorriso.
non sapevo ancora quello
che stavo per fare, o per dire, ma una cosa la sapevo: volevo assolutamente
sistemare le cose.
«Intanto
scusami di
nuovo per quello che è successo, sono stato un coglione e mi
dispiace. Ora
siamo qui, come se nulla fosse successo, ma sappiamo entrambi che
questi giorni
non sono stati semplici, per nessuno dei due.» riuscii a
sentire la mia voce
tremare e non potei più a sostenere il suo sguardo,
così dovetti abbassare il
mio verso le sue mani, e gliele strinsi appena prima di continuare.
«ci ho
messo un po' a capirlo, ma alla fine ce l'ho fatta. L'unica persona che
voglio
al mio fianco sei tu, Luke, e questi giorno senza te sono stati una
merda.
Quindi ti prego, perdonami, e torna insieme a me perché
senza di te al mio fianco
io sono perso.» presi una pausa, per poi continuare, quasi in
un sussurro. «Luke, io ti amo.» sentii una lacrima
scorrere sulla mia guancia
ma la lasciai fare, e lo guardai negli occhi qualche secondo prima di
posare
finalmente le mie labbra sulle sue e sorrisi, notando che lui
ricambiò il mio
bacio senza tirarsi indietro e sentii un "ti amo" sussurrato
provenire dalla sua bocca, nel momento in cui le nostre labbra si
sfiorarono.
In quel momento ero
così
felice che nulla, nulla, avrebbe potuto spezzare quella magia, tranne
una
goccia di pioggia che sentii cadere sul mio braccio che mi fece alzare
lo sguardo
al cielo e sorridere, più di quanto non stessi
già facendo.
Mi alzai dallo scalino e
tesi la mano verso di lui «mi concedi questo
ballo?»
e lo fece, mi strinse la
mano e lo trascinai con me sotto la pioggia, avvolsi le mie mani
attorno alla
sua vita e lui fece lo stesso con le sue, attorno al mio collo, ed
iniziammo ad
improvvisare un lento senza musica, solo noi due e il rumore della
pioggia a
farci da sfondo.
Lo guardai negli occhi e
gli rivolsi un ennesimo sorriso, che lui ricambiò con un
veloce bacio.
Piegai leggermente le
ginocchia e lo presi in braccio, lui strinse le gambe attorno al mio
bacino e
posò la fronte sulla mia sussurrandomi un "non lasciarmi mai, okay?"
ed io iniziai a girare lentamente, sussurrando a mia volta un "okay."
prima di rientrare in casa, insieme a lui.
Mio
angolino.
Okay, non mi faccio sentire da un bel po', ma finalemente ho avuto
un'ispirazione per questa "one shot."
Se non si fosse capito,
quando ho iniziato a scrivere questa one shot stavo ascoltando
"amnesia" per questo riprende un po' (un po' tanto) quella canzone.
Non sapendo come terminarla, ho pensato bene di concludere in base alla
prossima canzone che partiva dalla mia bellissima riproduzione casuale,
ed è partita "can I have this dance" (si, ascolto ancora le
canzoni di HSM, rido.) e niente, è venuta fuori 'sta merdata
qui.
L'ho riletta due o tre volte, ma mi scuso comunque per eventuali errori
non visti, ew.
Spero che almeno un po' vi piaccia e niente, sarei felice se lasciaste
una piccola recensione, almeno per capire se posso continuare a
scrivere quando mi vengono "le idee di mezzanotte(?)" o se è
meglio lasciar perdere, perché faccio schifo.
Vi
voglio bene, Jess.♥
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Capitolo 2 *** The story of us ***
The
story of us.
«Raccontami
una storia.»
Sussurrai ad Ashton
prima di appoggiare la mia testa sulla sua spalla e
allungare un braccio verso il suo alla ricerca della sua mano,
così da poterla
stringere delicatamente tra la mia.
«Raccontami
una storia che solo noi sappiamo, una storia che magari
domani non ci ricorderemo nemmeno più.» Continuai
a sussurrare, alzando
leggermente il viso per poter parlare vicino al suo orecchio,
«anzi raccontami
di noi, Ash.»
Mi guardò, e
mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi per poi avvolgere
un braccio attorno alla mia vita ed io mi avvicinai a lui,
accoccolandomi al
suo petto.
«Però
sappi che questa storia non ha una fine, o almeno, ancora non ce
l’ha.» Mi disse lui con un filo di voce e mi
baciò il capo, per poi riprendere
a parlare quasi in un sussurro per paura che qualcuno potesse sentirlo,
per
paura che qualcuno potesse sentire quella storia che parlava di noi,
quella
storia che dovevamo conoscere solo io e lui.
«Era il 18
Maggio, ed io ancora me lo ricordo come se fosse ieri..»
iniziò lui, riuscivo ad intuire che avesse il suo solito
sorriso stampato sul
viso, si capiva quando sorrideva, si capiva anche solo dalla sua voce.
Socchiusi gli occhi e
strinsi maggiormente la sua mano, continuando ad
ascoltare attentamente la sua voce.
«..ed era una
giornata fredda, nonostante fosse Maggio. Ed io ero lì,
seduto sotto il tronco di un albero a guardare il sole scomparire
lentamente
sotto un manto di nuvole, e poi qualcuno si fermò davanti a
me impedendomi la
visuale, ricordo che mi disse che si era perso perché era
nuovo di qui, ed io
ricordo che lo odiai con tutto me stesso in quel momento
perché aveva
interrotto i miei pensieri sconnessi, ma poi lo vidi in viso e capii
che non me
ne fregava un cazzo dei miei soliti pensieri, perché lui era
qualcosa di più
bello.» Si fermò per qualche secondo e mi
accarezzò delicatamente la schiena,
io sorrisi involontariamente alle sue parole e gli lasciai un dolce
bacio sul
petto da sopra il tessuto della sua maglia e rimasi in silenzio stretto
tra le
sue braccia.
«E poi si,
ricordo che mi disse se poteva sedersi al mio fianco ed io
annuii, cos’altro potevo fare? Quando si mise seduto sentii
un profumo
buonissimo, un profumo che mi fece pensare a mille altre cose, ma che
al centro
di ognuna di esse c’era sempre e solo lui, quel ragazzo di
cui ancora non
sapevo nulla, e sai cosa, in quel momento mi venne in mente una
canzone.»
«Quale?»
mormorai contro la sua pelle, chiudendo del tutto gli occhi.
Lui iniziò a
cantare, ed io sorridevo, non riuscivo a togliermi quel
dannato sorriso dal viso.
“You're
the missing piece I need, the song inside of me..
You're
the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing..
You're
the missing piece I need, the song inside of me
I
need to find you, I gotta find you..
Been
feeling lost, can't find the words to say
Spending
all my time stuck in yesterday
Where
you are is where I want to be
next
to you, and you next to me.”
«Questa.»
Mormorò dopo aver finito di intonare il pezzo della canzone.
«Questa
è stata la prima cosa che mi è venuta in mente
non appena si mise seduto di
fianco a me, e le nostre braccia si sfiorarono, ho pensato che quel
pezzo
mancante che mancava nella mia vita fosse lui. Ma tornando a
noi..» prese un respiro
per poi appoggiare la testa allo schienale del letto, riprendendo a
parlare
poco dopo.
«Dicevo, dopo
iniziai a parlare con quel ragazzo e mi presentai,
mormorai un timido “piacere,
io sono Ashton.” E gli porsi la mano, lui la
strinse e mi rivolse un piccolo sorriso per poi dirmi “ed io sono Luke,
piacere
mio.” Rimasi a guardarlo per un po’
prima di lasciare la sua mano, non sapevo
cosa fare, ma poi iniziai a dire cose a caso e quel ragazzo rise, e dio
cos’era
la sua risata. Me ne innamorai, capii di amare la sua risata e
continuai a
parlare a vanvera pur di risentire ancora una volta quel suono
meraviglioso, ma
poco dopo gli squillò il cellulare e mi disse che se ne
doveva andare, mi
salutò e lo vidi allontanarsi. In quel momento avevo come un
vuoto nel petto,
come se quel Luke si fosse portato via con se un pezzo di
me.» smise di parlare
e mi guardò, ma io avevo ancora gli occhi chiusi e la
guancia premuta contro il
suo petto per accorgermene.
«E dopo cosa
successe? Voglio dire, sei riuscito a rivedere quel Luke?»
Lui accennò
una risata e portò una mano tra i miei capelli,
intrecciandosi alcune ciocche tra le dita, riprendendo a parlare.
«Un passo alla
volta, non essere impaziente.» si sistemò meglio
sul
materasso e continuò ad accarezzarmi dolcemente i capelli,
ed io annuii appena,
rimanendo in silenzio.
«Dopo che Luke
se ne fu andato, mi alzai da terra e m’incamminai verso
casa, infilai le cuffie cercando di togliermi quel ragazzo dalla mente
ma fu
tutto inutile, non riuscivo a non pensare a lui, speravo con tutto me
stesso di
rivederlo, e così successe qualche settimana dopo. Ero in un
bar e mi sedetti
nell’unico tavolo vuoto della stanza quando un ragazzo si
fermò al mio fianco e
mi disse che quel posto l’aveva visto prima lui, e che dovevo
alzarmi. In quel
momento non riconobbi subito la voce, ma poi ci guardammo e mi disse “ma
aspetta, tu sei Ashton!” e scoppiò in
una fragorosa risata, e gli feci cenno di
accomodarsi al tavolo insieme a me. Ero felice in quel momento, ero
felice
perché non si era dimenticato di me.»
Lo interruppi per un
attimo «Magari ci ha provato a dimenticarsi di te,
ma capendo che era impossibile ci rinunciò e
continuò a pensarti ogni giorno ed
ogni notte prima di addormentarsi.» arrossii leggermente a
scrollai le spalle,
per poi stringere una mano sul suo fianco, riaprendo gli occhi per
guardarlo e
lo vidi sorridere. «Non pensavo fosse così
difficile dimenticarsi di uno come
me.» mi rispose, baciandomi la fronte.
«E invece lo
è, ma dimmi..cosa successe dopo tra i due?»
«Da quel
momento iniziarono ad uscire insieme, iniziarono a conoscersi
meglio e capirono di avere diverse cose in comune. Non passò
molto da loro
primo bacio, sai?»
«Raccontamelo,
raccontami come è successo.» lo incitai alzandomi
appena
a sedere, sistemandomi meglio al suo fianco.
Lui annuii e riprese la
sua storia «Insomma, passò si e no una
settimana, eravamo di nuovo sotto quell’albero dove ci
eravamo incontrati la
prima volta, lui appoggiò la testa sulla mia spalla ed
iniziò a piangere senza
motivo, cercai di consolarlo in tutti i modi ma niente, poi eravamo
lì
abbracciati e ad un certo punto lo sentii sussurrare un “magari un bacio
sarebbe l’unica cosa che potrebbe farmi stare meglio,
ora.”»
«Vi siete
baciati?»
«Si Luke, ci
siamo baciati. Ed è stato uno dei baci migliori di tutta
la mia vita.»
«Mi
è piaciuta questa storia.» annuii e gli rivolsi un
ampio sorriso
per poi stendermi a letto, chiudendo gli occhi. «Ma ora
dormiamo, Ash?»
mormorai senza lasciare la sua mano, lui non disse nulla e si stese
subito di
fianco a me avvolgendo il suo braccio attorno al mio corpo e mi
lasciò un
leggero bacio tra i capelli, prima di sussurrarmi un
“buonanotte piccolo Luke,
sei la cosa migliore che potesse capitarmi.” E ci
addormentammo, stretti l’uno
all’altro.
Mio
Angolino.
Okay ho deciso di continuare questa storia, ma
continuarla con tante brevi one shot che quasi non c'entrano nulla
l'una con l'altra, ma comunque riprendono tutte lo stesso argomento.
Insomma, ho pensato che potrebbe essere una cosa carina, ma poi magari
non ha senso e vabbe, rido.
Comunque, ho scritto questa One Shot a mezzanotte, diciamo che l'ho
iniziata a quell'ora poi l'ho continuata il giorno dopo
perché stavo morendo di sonno ed è venuta fuori
sta cosa.
Mi scuro come sempre per eventuali errori e niente, spero vi piaccia.
Lasciate una recensione se vi va, mi farebbe davvero piacere.
Vi voglio bene, Jess♥
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Capitolo 3 *** Stay with me ***
Stay with me
Stay with me.
«Ash!
Vieni qui, mi serve una mano!»
Urlò Luke dalla soffitta con un grande scatolone tra le
mani, Ashton lo
raggiunse subito ed alzò lo sguardo verso il biondo,
accennando un sorriso.
«Luke, cosa stai facendo?» chiese iniziando a
salire i piccoli scalini per
arrivare da Luke, appoggiando entrambe le mani sotto la scatola per
aiutarlo.
«Come
cosa sto facendo? Oggi è l’otto
Dicembre, e noi dobbiamo fare l’albero di Natale.»
annuì convinto il ragazzo,
indicando la scatola che aveva stretta tra le mani. «Aiutami
a portarla in
sala, Ash.» continuò lui tenendo ben salda la
presa sull’oggetto, Ashton annuì
a sua volta ed iniziò a scendere lentamente i gradini,
trascinandosi con se la
scatola.
«Ci
siamo!» sorrise quest’ultimo e
rivolse uno sguardo a Luke. «Puoi lasciare, riesco da solo.
Tu vai a prendere
le decorazioni.» gli indicò con un gesto del capo
la soffitta e si diresse in
salotto con la scatola tra le mani, stando attento a non cadere.
Iniziò
velocemente ad aprire il
cartone per tirare fuori l’albero di Natale, era il primo
anno che faceva l’albero
di Natale o almeno, che lo faceva nella sua casa insieme al suo ragazzo.
A lui non
piacevano molto queste cose,
ma sapeva che Luke le amava e faceva di tutto pur di vederlo sorridere,
quindi
qualche giorno prima erano andati insieme al negozio per cercare
l’albero più
bello di tutti, così diceva Luke, e alla fine avevano
trovato quello e l’avevano
preso.
«Ash!»
Urlò Luke ed Ashton scosse
appena il capo, tornando da lui. «Dimmi, piccolo.»
Luke sorrise
involontariamente a quelle parole ed alzò una mano con una
piccola foglia
verde, rivolgendo uno sguardo al castano. «Guarda cosa ho
trovato.» disse
scendendo dalla soffitta per poi richiuderla e fermarsi di fronte al
più grande,
alzando la foglia sopra le loro teste. Ashton lo guardò
confuso e Luke scoppiò
a ridere. «E’ un vischio, non dirmi che non conosci
la tradizione.» Luke
inclinò appena il capo, continuando a tenere il vischio
sopra le loro teste.
«Ehm, no.» rispose Ashton mordendosi distrattamente
il labbro inferiore,
alzando lo sguardo. «Te la spiego in breve.»
annuì Luke continuando a
sorridere, portando la mano libera sulla guancia di Ashton, avvicinando
i loro
visi. «La tradizione dice che, sotto al vischio, ci si deve
baciare.» sussurrò
facendo sfiorare appena le loro labbra. «Quindi
baciami.» Ashton sorrise ed
avvolse le braccia attorno alla vita del più piccolo,
premendo insieme le loro
labbra. Luke iniziò a muovere lentamente le labbra insieme a
quelle di Ashton,
circondandogli il collo con la mano libera, continuando a tenere quella
con il
vischio alzata sopra le loro teste.
Ashton
sorrise appena sulle sue labbra
e socchiuse gli occhi, avvicinandolo maggiormente a se.
«Andiamo
ad addobbare l’albero, Ash.»
mormorò Luke lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra,
prima di allontanarsi
dal castano.
«Questi
due scatoloni sono entrambi
pieni di decorazioni?» chiese Ashton indicando i cartoni ai
loro piedi e Luke
annuì, prendendone uno ed avviandosi verso il salone dove
era l’albero, Ashton
prese l’altro e seguì il biondo.
«Lo
mettiamo qui?» sorrise Luke
appoggiando la scatola con le decorazioni sul divano ed
indicò un punto vicino
al camino, fermandovisi.
Ashton
annuì rivolgendogli un sorriso
ed appoggiò a sua volta la scatola affianco
all’altra, estraendo l’albero dal
cartone per poi posizionarlo nel posto detto da Luke poco prima.
Il
più piccolo sorrise e si morse
appena il labbro inferiore, Ashton non poté fare a meno di
pensare a quanto
fosse bello, con quelle piccole fossette che spuntavano a lato della
bocca ogni
volta che sorrideva e quel labbro che mordeva quando era nervoso o,
come ora,
quando sorrideva.
«So
che a te non piacciono queste
cose, ma ti ringrazio per avermi fatto contento
quest’anno.» Luke interruppe i
pensieri di Ashton avvicinandosi a lui per poi buttarsi tra le sua
braccia, stringendolo
forte a se. «Farei di tutto per renderti felice, e lo
sai.» sussurrò Ashton
baciandogli la fronte e sciolse appena l’abbraccio, andando
verso il divano.
«Ma ora veloce, voglio vedere l’albero finito, il
mio primo albero di Natale, e
deve essere bellissimo!» Luke annuì sorridendo e
lo seguì, iniziando a tirare
fuori dalla scatola tutte le decorazioni per poi avvicinarsi
all’albero,
iniziando ad appenderle sui rami.
Ci misero
mezz’ora ad addobbare l’albero,
ma erano davvero soddisfatti di come si presentava. «Manca la
punta, Ash.» sorrise
Luke porgendo la stella al fidanzato e gli sorrise, Ashton
annuì e si avvicinò
all’albero alzandosi appena sulle punte e finalmente porse al
suo posto l’oggetto
e sorrise soddisfatto, facendo qualche passo indietro per ammirare il
loro
albero.
«E’
bellissimo, vero?» Luke appoggiò
il viso sulla spalla di Ashton e avvolse un braccio attorno alla sua
vita,
stringendolo quasi possessivamente a se.
«Si,
è davvero bello.» confermò il
più
grande, lasciandosi stringere.
Era
finalmente arrivata la notte del
24 Dicembre, il giorno prima di Natale.
Ashton e
Luke erano ancora svegli
sistemati davanti al camino acceso, Ashton aveva la schiena appoggiata
al divano
e il più piccolo era accoccolato sul suo petto con un libro
tra le mani, intento
a leggere ad alta voce per lui ed il suo ragazzo, facendo ogni tanto
delle
piccole pause per alzare il viso verso il più grande e
rivolgergli un sorriso,
riprendendo a leggere.
«Fine!»
annunciò Luke chiudendo il
libro e lo buttò poco dopo sul divano.
«Come
fine?» disse Ashton sporgendo
appena il labbro inferiore, puntando lo sguardo sul viso di Luke,
stringendolo
forte tra le proprie braccia.
«Fine,
finito, non è difficile da
capire.» rispose il biondo accennando una piccola risata
alzando leggermente il
viso verso quello di Ashton e fece sfiorare appena i loro nasi, per poi
lasciargli un veloce bacio sulle labbra, alzandosi dal pavimento per
porgergli
la mano. «Andiamo a letto? si è fato
tardi.» Ashton annuì e strinse la sua mano
alzandosi a sua volta per poi dirigersi verso la camera da letto,
trascinando
con se Luke.
«Domani
è Natale, Ash!» sorrise Luke
lasciando la mano del più grande per poi buttarsi sul letto
a pancia in su, alzandosi
subito dopo a sedere e gattonando verso la testata del letto per
infilarsi successivamente
sotto le coperte, dopo essersi tolto jeans e felpa.
Ashton
sorrise e si avvicinò al letto
per poi sfilarsi anch’egli i vestiti, infilandosi sotto il
piumone accanto a
Luke, appoggiando il viso sul suo petto. «E alla fine, cosa
vuoi per regalo?»
chiese Ashton socchiudendo gli occhi, appoggiando una mano accanto al
proprio
viso. «Ti ho detto mille volte che non voglio nulla,
Ash.» rispose iniziando ad
accarezzargli lentamente i capelli, coprendo maggiormente entrambi con
la coperta.
«Vorrà dire che sceglierò
io.» annuì appena e chiuse del tutto gli occhi
appoggiando l’orecchio vicino al cuore del più
piccolo, poteva benissimo
sentirlo battere, in veloci e ritmici battiti regolari, quando
iniziò a
lasciare una piccola scia di baci lungo tutto il petto del biondo.
Luke
continuava a tenere la mano tra i
capelli mossi di Ashton, arrotolandosene ogni tanto alcune ciocche al
dito.
Il
castano si alzò leggermente su un
gomito riaprendo lentamente gli occhi, continuando a premere
delicatamente le
labbra su tutta la superficie del suo petto, arrivando fino al punto in
cui aveva
il viso poso prima, dischiuse le labbra ed iniziò a mordere
debolmente un lembo
di pelle, vicino al cure del ragazzo.
Luke
socchiuse gli occhi e fece
scendere lentamente la mano fino alle spalle di Ashton, che nel
frattempo aveva
iniziato a succhiare appena la pelle, passandovi di tanto in tanto la
punta
della lingua.
Il biondo
si prese il labbro inferiore
tra i denti e lo morse appena, mentre Ashton continuava a mordere e
succhiare
altri lembi di pelle vicino al primo, così da formare una
lettera ‘A’, vicino
al cuore del ragazzo.
«Così
io sarò sempre qui.» sorrise
lasciando un ultimo bacio sulla pelle del ragazzo e questo sorrise
prendendo il
viso di Ashton tra le mani, premendo insieme le loro labbra.
«Ora
dormiamo però, domani sarà una
giornata piena di sorprese.» mormorò Ashton sulle
sue labbra e si distese di
nuovo accanto a Luke, addormentandosi poco dopo tra le sue braccia.
Il giorno
dopo Ashton si alzò presto,
rimase per qualche secondo sdraiato a letto in silenzio a guardare Luke
dormire. Pensava che fosse più bello, quando dormiva, aveva
un viso così
rilassato ed era sicuro che in quel momento non stesse pensando a
nulla, Ashton
sarebbe stato lì a guardarlo dormire per ore e pensare che
si, sapeva che fosse
così bello ma non immaginava che potesse essere
così perfetto. Sorrise e posò
delicatamente le labbra sulla fronte del biondo e si alzò
lentamente dal letto
cercando di non svegliarlo, prese i vestiti del giorno precedente e si
diresse
in bagno per prepararsi.
Tornò
di nuovo in camera per dare un’ultima
occhiata a Luke ed andò verso la porta d’ingresso,
chiudendosi la porta alle
spalle.
Quella
mattina era davvero freddo e si
chiuse meglio la giacca, stringendosi la sciarpa attorno al collo.
Sapeva
che la mattina di Natale tutti
i negozi erano chiusi, ma lui aveva chiesto ad un suo amico,
proprietario di
negozio in centro, di aiutarlo per un regalo per Luke, e questo
ovviamente non aveva
rifiutato.
Alle
sette in punto era davanti al
negozio, si stava sfregando le mani per cercare di riscaldarle
dall’aria
pungente di quella mattina, quando si sentì chiamare.
«Ashton,
buongiorno.»
«Calum,
grazie di essere venuto!»
rispose Ashton e seguì il ragazzo nel retro del negozio,
Calum aprì la porta ed
entrò accendendo tutte le luci, Ashton si guardò
intorno ed entrò subito dopo
il ragazzo.
«Vieni,
il tuo regalo è qui.» disse
Calum invitandolo a seguirlo con un cenno del capo verso una vetrina.
«Era
questo, vero?»
«Si,
questo.» annuì convinto Ashton e
prese il piccolo oggetto tra le mani, sperando che anche a Luke sarebbe
piaciuto tanto come a lui.
«Luke!»
quasi gridò Ashton battendosi
una mano sulla fronte. «Devo tornare a letto prima che si
svegli.» si morse il
labbro e porse l’oggetto a Calum che sorrise e lo richiuse
dentro una piccola
scatolina, per poi impacchettarlo in un sacchetto blu.
«Vai,
Ash!» sorrise e gli porse il
sacchetto, spingendolo fuori dal negozio. «Veloce, vai da
lui.» continuò questo
buttando letteralmente Ashton fuori dalla porta, salutandolo con la
mano. «Ti
devo un favore immenso, Cal.»
«Buon
Natale, Ash.»
Ashton
corse più veloce che poté verso
casa ed aprì lentamente la porta d’ingresso, si
tolse sciarpa e giacca
riponendoli sull’attaccapanni ed andò verso
l’albero di Natale, appoggiando il
sacchettino sul camino.
Aprì
un cassetto ed estrasse un
foglietto di carta, scrivendovi qualcosa sopra, mettendolo
successivamente accanto
al regalo.
Corse
verso la camera e notò che Luke
ancora dormiva, tirò un sospiro di sollievo e si distese
nuovamente al suo
fianco da sopra le coperte, stringendolo appena a se.
«Dove
sei stato?» chiese tutto d’un
tratto Luke, puntando lo sguardo sul viso del castano.
«Uhm,
io..» iniziò Ashton mordendosi
nervosamente il labbro inferiore, ricambiando il suo sguardo.
«Dove
sei andato alle sette di
mattina, e per di più nel giorno di Natale.» lo
incalzò Luke.
«Dovevo
prendere una cosa.» rispose
Ashton, scrollando appena le spalle.
«I
negozi sono chiusi, a Natale.»
continuò il biondo, alzandosi appena a sedere sul letto.
«Devi
credermi, vestiti e vieni con
me, poi lo vedrai.» Ashton continuò a mordersi il
labbro e si alzò dal letto,
porgendo la mano a Luke, che strinse poco convinto. «Fidati
di me.» accennò un
piccolo sorriso e lo fece alzare dal letto, trascinandolo tra le
proprie
braccia. «Vado a vestirmi e ti raggiungo, okay?»
sussurrò Luke baciandogli le
labbra, per poi prendere i vestiti ed andare in bagno a vestirsi.
Dopo
nemmeno dieci minuti aveva
raggiunto Ashton in sala, quest’ultimo era in piedi davanti
al loro albero e
non si accorse subito della presenza di Luke.
«Ash..?»
lo chiamò lui, facendolo
girare di scatto.
«Eccoti,
piccolo.» sorrise allungando
le mani verso di lui stringendole appena e lo portò vicino
all’albero,
indicando con il capo il pacchettino sul camino.
«E
quello cos’è?» chiese Luke
spostando lo sguardo dal suo viso al pacchettino, e viceversa.
«Buon
Natale, amore mio.» rispose
solamente Ashton, lasciandogli una mano per prendere il regalo e
porgerglielo,
sorridendo.
Luke
sorrise ampiamente e prese il
bigliettino, leggendolo, per poi aprire lentamente il sacchetto e
trovò la piccola
scatolina.
Guardò
Ashton confuso e si rigirò l’oggetto
tra le mani.
«Non
voglio sposarti, non
preoccuparti.» Ashton scosse il capo ed accennò
una lieve risata, notando l’espressione
di Luke, il quale finì di aprire la scatola, trovando
all’interno un piccolo
ciondolo con la lettera ‘A’, un sorriso
involontario nacque sul viso di quest’ultimo
ed avvolse le braccia attorno al collo di Ashton, stringendolo a se.
«Ti
avevo detto che non volevo nulla,
Ash.» mormorò al suo orecchio, continuando a
stringerlo a se.
«Un
Natale senza regali, non è
Natale.» rispose Ashton accarezzandogli lentamente la schiena
con il palmo di
una mano, rimanendo fermo vicino a lui.
«Grazie.»
continuò Luke, sciogliendo
di poco l’abbraccio.
«Di
nulla, Luke.» scrollò appena le
spalle e gli scoccò un bacio sulla guancia, prendendo poi la
collana dalle mani
del ragazzo e lo fece voltare allacciandogli poi il regalo al collo.
Luke
portò una mano sul ciondolo e se
lo rigirò appena tra le mani, mentre Ashton avvolgeva le
braccia attorno alla
sua vita e premeva il petto contro la sua schiena, iniziando a
lasciargli
leggeri baci umidi su tutto il collo.
«Promettimi
che non sarà l’ultimo
Natale, insieme.» sussurrò Ashton contro la pelle
di Luke, il quale scosse il
capo e girò appena il viso verso di lui.
«Dovrai
sopportarmi ancora per un bel
po’.»
Mio
angolino.
Non
so per quale motivo io abbia
scritto questa cosa, ma mi era venuta in mente vedendo un vine e
niente, è
presto per Natale lo so, ma perdonatemi.
L’ho
scritta tutta di getto e non l’ho
riletta molte volte, magari domani mi farà già
schifo e la cancellerò da efp,
ma per ora ci provo e la aggiungo a questa raccolta di one shot.
Ora
vi lascio e niente, spero di
ricevere qualche recensione.
Love u, Jess.♥
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