Amnesia

di inirwinsarms
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amnesia ***
Capitolo 2: *** The story of us ***
Capitolo 3: *** Stay with me ***



Capitolo 1
*** Amnesia ***


Amnesia.
*Luke's POV*

"Magari dovremmo finirla qui, Luke."

Queste furono le ultime parole che ricordai di quella sera, le ultime parole che Ashton mi disse prima di andarsene e lasciarmi lì da solo.
Non so cosa fosse successo tra di noi, non sapevo cosa pensare di tutto questo.
Non sapevo più niente, ormai.
Era finita, solo questo.
Non c'era più un "noi".
Avrei voluto fermarlo, avrei voluto dire qualcosa, avrei voluto rispondergli e dirgli di fermarsi, di non andarsene.
Avrei voluto abbracciarlo un'ultima volta e avrei voluto posare di nuovo le mie labbra sulle sue.

Avrei dovuto impedire che tutto questo succedesse, ma non potevo saperlo, non potevo sapere che si sarebbe stancato di me, non così presto almeno.
Non ero, e non sono pronto a questo.
Vorrei poter tornare indietro, ma non posso.
Vorrei potergli dire che lo amo, perché è questo il problema: io lo amo ancora.
Ora sono qui, in camera, a piangere.
E non so nemmeno perché, insomma, si vede che doveva andare così, no?
Ma io non ce la faccio, è così difficile dire addio alla persona che ami.
"Magari l'ha fatto per te, per noi." ogni tanto penso che sia così, diciamo che più che altro è un autoconvincimento sul fatto che mi abbia mollato lì, come un cretino, senza alcun motivo valido.
Avrei anche voluto urlargli contro che si sbagliava, che non era quella la cosa giusta da fare, che dovevamo continuare a provare, ma non l'ho fatto.
Non ho fatto tante cose da quel giorno ed ora sono qui a piangermi addosso, come un coglione.
"Luke, è ora di uscire, è ora di andare avanti." mi ripetevo, ma più lo facevo, più le mie lacrime non volevano fermarsi.
"Lui sarà già lì fuori, accerchiato da altri ragazzi, invece tu guardati." io non sono come lui, io non riesco ad essere come lui.
"Devo andare da lui." e così, dopo quasi un mese dalla nostra rottura, feci.
Finalmente uscii da quella stupida camera ed andai da lui, andai a chiedere spiegazioni.
Lo vidi lì, davanti la sua finestra a guardare il cielo, e le mie lacrime iniziarono a scivolarmi di nuovo sulle guance.
Rimasi lì un po' a guardarlo, e a pensare, fin quando lui non abbassò lo sguardo e mi vide.
Potei sentire benissimo le mie guance accaldarsi e abbassai a mia volta lo sguardo sulle mie scarpe ma quando trovai il coraggio di guardarlo, lui non c'era già più.
"Un'altra occasione sprecata, bravo coglione." mi ripetevo tra me e me.
"Dovresti andare, adesso." ma non lo feci, qualcosa nella mia testa mi diceva di non farlo, e rimasi lì.
Mi sedetti sugli scalini davanti la porta d'ingresso, mi misi le cuffie e cliccai "play."
 
"It's hard to hear your name when I haven't seen you in so long
It's like we never happened, was it just a lie?
If what we had was real, how could you be fine?
'Cause I'm not fine at all
I remember the day you told me you were leaving
I remember the makeup running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape."
 
Non riuscii a trattenermi, ed iniziai a piangere.
"Ma guardati, in questi giorni non hai fatto altro che piangere." ed era vero, non avevo fatto altro dalla mattina alla sera.
Arrivò il buio, ed io ero ancora lì, ad ascoltare la stessa canzone a ripetizione mentre aspettavo che Ashton aprisse quella maledetta porta e si sedesse accanto a me, ma non successe.
Io ero sempre lì, arrivarono le tre di notte, le quattro, le cinque..e poi, finalmente, mi addormentai.
Appoggiai la testa alla parete di fianco a me e mi strinsi nella felpa per ripararmi da quel lieve fresco che avevo attorno a me, e chiusi gli occhi, con la convinzione che quando mi fossi svegliato il mattino dopo avrei trovato lui, lì, a stringermi a se come suo solito fare.
Perché si, io ero il suo piccolo, me lo aveva detto tante volte, mi ricordo che mi diceva anche che mi avrebbe sempre protetto da tutto e tutti, ma ora? tutte promesse andate a puttane.
 
*Ashton's POV*
 
Era lì, seduto davanti la porta di casa mia, ed io non sapevo cosa fare.
Notai dalla finestra che si era addormentato, ed io avevo una voglia assurda di andare lì e stringerlo forte tra le mie braccia, ma non lo feci.
Non ne ebbi il coraggio.
Era lì, bello come sempre, e più lo guardavo, più capivo quanto mi mancava.
"Esci, vai da lui." ma rimasi lì a fissarlo dalla finestra della cucina, inerme.
Perché sono stato così stupido? perché l'ho lasciato andare? era la persona più importante che avevo al mio fianco, e me lo sono fatto scappare.
Ma ora è qui, davanti la porta di casa mia, magari stava aspettando che io uscissi e lo abbracciassi, o magari era solo venuto a dirmi che mi ha dimenticato, che ha trovato un ragazzo migliore di me, e si è addormentato mentre aspettava che io facessi qualcosa.
"Ashton, sei un idiota." continuavo a ripetermi.
"Dio, Ashton. Muovi quel culo e va da lui." e finalmente così feci.
Mi misi una felpa ed aprii lentamente la porta di casa, sedendomi poi di fianco a lui.
Notai che aveva le cuffie, cosa che prima non avevo visto dalla finestra, gliene sfilai una e me la misi, iniziando ad ascoltare la musica in riproduzione.
Ci stava raccontando, quella canzone parlava di noi, ed iniziai a piangere così, di punto in bianco.
Grazie a quella canzone capii come si sentiva Luke, e avvolsi il mio braccio attorno alla sua vita, appoggiando poi il viso sulla sua spalla e chiusi gli occhi.
 
*Luke's POV*
 
Quando mi svegliai la mattina seguente notai che qualcuno mi stava abbracciando, e quando girai il viso vidi lui, Ashton.
Non potevo credere a quello che vedevo, lui era finalmente lì con me.
Mi girai lentamente con tutto il busto verso di lui e lo abbracciai a mia volta, stringendolo debolmente al mio petto cercando di non svegliarlo.
«Ash, mi sei mancato così tanto.» sussurrai al suo orecchio, sperando che potesse sentire quelle mie parole.

«amore..» continuai, lasciandogli poi un leggero bacio tra i capelli, e lo vidi aprire gli occhi. Gli sorrisi e lui ricambiò, con uno di quei sorrisi che ti fanno dimenticare tutto e tutti.
«Buongiorno, Luke.» mormorò per poi richiudere gli occhi e appoggiare il viso sul mio petto, stringendosi forte a me.
«Buongiorno, Ash.»
 
*Ashton's POV*
 
Ero lì, tra le sue braccia, come se volesse proteggermi da qualcosa che solo lui sapeva, e stavo bene.
Mi erano mancati i suoi abbracci, mi era mancato lui, il suo buongiorno..tutto, ma ora era di nuovo lì con me, e non me lo sarei fatto scappare di nuovo, per niente al mondo.
«Mi dispiace Luke, non dovevo lasciarti in quel modo.» sussurrai mentre toglievo le braccia da attorno al suo corpo e lo guardai negli occhi, quegli occhi azzurri che tanto mi erano mancati, e una voglia di baciarlo mi pervase, ma mi trattenni, e continuai a parlare «ora ascoltami, fammi parlare, poi se vuoi rispondi.» lo vidi annuire e gli rivolsi un debole sorriso.
non sapevo ancora quello che stavo per fare, o per dire, ma una cosa la sapevo: volevo assolutamente sistemare le cose.
«Intanto scusami di nuovo per quello che è successo, sono stato un coglione e mi dispiace. Ora siamo qui, come se nulla fosse successo, ma sappiamo entrambi che questi giorni non sono stati semplici, per nessuno dei due.» riuscii a sentire la mia voce tremare e non potei più a sostenere il suo sguardo, così dovetti abbassare il mio verso le sue mani, e gliele strinsi appena prima di continuare. «ci ho messo un po' a capirlo, ma alla fine ce l'ho fatta. L'unica persona che voglio al mio fianco sei tu, Luke, e questi giorno senza te sono stati una merda. Quindi ti prego, perdonami, e torna insieme a me perché senza di te al mio fianco io sono perso.» presi una pausa, per poi continuare, quasi in un sussurro. «Luke, io ti amo.» sentii una lacrima scorrere sulla mia guancia ma la lasciai fare, e lo guardai negli occhi qualche secondo prima di posare finalmente le mie labbra sulle sue e sorrisi, notando che lui ricambiò il mio bacio senza tirarsi indietro e sentii un "ti amo" sussurrato provenire dalla sua bocca, nel momento in cui le nostre labbra si sfiorarono.
In quel momento ero così felice che nulla, nulla, avrebbe potuto spezzare quella magia, tranne una goccia di pioggia che sentii cadere sul mio braccio che mi fece alzare lo sguardo al cielo e sorridere, più di quanto non stessi già facendo.
Mi alzai dallo scalino e tesi la mano verso di lui «mi concedi questo ballo?»
e lo fece, mi strinse la mano e lo trascinai con me sotto la pioggia, avvolsi le mie mani attorno alla sua vita e lui fece lo stesso con le sue, attorno al mio collo, ed iniziammo ad improvvisare un lento senza musica, solo noi due e il rumore della pioggia a farci da sfondo.
Lo guardai negli occhi e gli rivolsi un ennesimo sorriso, che lui ricambiò con un veloce bacio.
Piegai leggermente le ginocchia e lo presi in braccio, lui strinse le gambe attorno al mio bacino e posò la fronte sulla mia sussurrandomi un "non lasciarmi mai, okay?" ed io iniziai a girare lentamente, sussurrando a mia volta un "okay." prima di rientrare in casa, insieme a lui.










Mio angolino.

Okay, non mi faccio sentire da un bel po', ma finalemente ho avuto un'ispirazione per questa "one shot."

Se non si fosse capito, quando ho iniziato a scrivere questa one shot stavo ascoltando "amnesia" per questo riprende un po' (un po' tanto) quella canzone.
Non sapendo come terminarla, ho pensato bene di concludere in base alla prossima canzone che partiva dalla mia bellissima riproduzione casuale, ed è partita "can I have this dance" (si, ascolto ancora le canzoni di HSM, rido.) e niente, è venuta fuori 'sta merdata qui.
L'ho riletta due o tre volte, ma mi scuso comunque per eventuali errori non visti, ew.
Spero che almeno un po' vi piaccia e niente, sarei felice se lasciaste una piccola recensione, almeno per capire se posso continuare a scrivere quando mi vengono "le idee di mezzanotte(?)" o se è meglio lasciar perdere, perché faccio schifo.

Vi voglio bene, Jess.

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Capitolo 2
*** The story of us ***


The story of us.
 
«Raccontami una storia.»
Sussurrai ad Ashton prima di appoggiare la mia testa sulla sua spalla e allungare un braccio verso il suo alla ricerca della sua mano, così da poterla stringere delicatamente tra la mia.
«Raccontami una storia che solo noi sappiamo, una storia che magari domani non ci ricorderemo nemmeno più.» Continuai a sussurrare, alzando leggermente il viso per poter parlare vicino al suo orecchio, «anzi raccontami di noi, Ash.»
Mi guardò, e mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi per poi avvolgere un braccio attorno alla mia vita ed io mi avvicinai a lui, accoccolandomi al suo petto.
«Però sappi che questa storia non ha una fine, o almeno, ancora non ce l’ha.» Mi disse lui con un filo di voce e mi baciò il capo, per poi riprendere a parlare quasi in un sussurro per paura che qualcuno potesse sentirlo, per paura che qualcuno potesse sentire quella storia che parlava di noi, quella storia che dovevamo conoscere solo io e lui.
«Era il 18 Maggio, ed io ancora me lo ricordo come se fosse ieri..» iniziò lui, riuscivo ad intuire che avesse il suo solito sorriso stampato sul viso, si capiva quando sorrideva, si capiva anche solo dalla sua voce.
Socchiusi gli occhi e strinsi maggiormente la sua mano, continuando ad ascoltare attentamente la sua voce.
«..ed era una giornata fredda, nonostante fosse Maggio. Ed io ero lì, seduto sotto il tronco di un albero a guardare il sole scomparire lentamente sotto un manto di nuvole, e poi qualcuno si fermò davanti a me impedendomi la visuale, ricordo che mi disse che si era perso perché era nuovo di qui, ed io ricordo che lo odiai con tutto me stesso in quel momento perché aveva interrotto i miei pensieri sconnessi, ma poi lo vidi in viso e capii che non me ne fregava un cazzo dei miei soliti pensieri, perché lui era qualcosa di più bello.» Si fermò per qualche secondo e mi accarezzò delicatamente la schiena, io sorrisi involontariamente alle sue parole e gli lasciai un dolce bacio sul petto da sopra il tessuto della sua maglia e rimasi in silenzio stretto tra le sue braccia.
«E poi si, ricordo che mi disse se poteva sedersi al mio fianco ed io annuii, cos’altro potevo fare? Quando si mise seduto sentii un profumo buonissimo, un profumo che mi fece pensare a mille altre cose, ma che al centro di ognuna di esse c’era sempre e solo lui, quel ragazzo di cui ancora non sapevo nulla, e sai cosa, in quel momento mi venne in mente una canzone.»
«Quale?» mormorai contro la sua pelle, chiudendo del tutto gli occhi.
Lui iniziò a cantare, ed io sorridevo, non riuscivo a togliermi quel dannato sorriso dal viso.
 
“You're the missing piece I need, the song inside of me..
You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing..
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you, I gotta find you..
Been feeling lost, can't find the words to say
Spending all my time stuck in yesterday
Where you are is where I want to be
next to you, and you next to me.”
 
«Questa.» Mormorò dopo aver finito di intonare il pezzo della canzone. «Questa è stata la prima cosa che mi è venuta in mente non appena si mise seduto di fianco a me, e le nostre braccia si sfiorarono, ho pensato che quel pezzo mancante che mancava nella mia vita fosse lui. Ma tornando a noi..» prese un respiro per poi appoggiare la testa allo schienale del letto, riprendendo a parlare poco dopo.
«Dicevo, dopo iniziai a parlare con quel ragazzo e mi presentai, mormorai un timido “piacere, io sono Ashton.” E gli porsi la mano, lui la strinse e mi rivolse un piccolo sorriso per poi dirmi “ed io sono Luke, piacere mio.” Rimasi a guardarlo per un po’ prima di lasciare la sua mano, non sapevo cosa fare, ma poi iniziai a dire cose a caso e quel ragazzo rise, e dio cos’era la sua risata. Me ne innamorai, capii di amare la sua risata e continuai a parlare a vanvera pur di risentire ancora una volta quel suono meraviglioso, ma poco dopo gli squillò il cellulare e mi disse che se ne doveva andare, mi salutò e lo vidi allontanarsi. In quel momento avevo come un vuoto nel petto, come se quel Luke si fosse portato via con se un pezzo di me.» smise di parlare e mi guardò, ma io avevo ancora gli occhi chiusi e la guancia premuta contro il suo petto per accorgermene.
«E dopo cosa successe? Voglio dire, sei riuscito a rivedere quel Luke?»
Lui accennò una risata e portò una mano tra i miei capelli, intrecciandosi alcune ciocche tra le dita, riprendendo a parlare.
«Un passo alla volta, non essere impaziente.» si sistemò meglio sul materasso e continuò ad accarezzarmi dolcemente i capelli, ed io annuii appena, rimanendo in silenzio.
«Dopo che Luke se ne fu andato, mi alzai da terra e m’incamminai verso casa, infilai le cuffie cercando di togliermi quel ragazzo dalla mente ma fu tutto inutile, non riuscivo a non pensare a lui, speravo con tutto me stesso di rivederlo, e così successe qualche settimana dopo. Ero in un bar e mi sedetti nell’unico tavolo vuoto della stanza quando un ragazzo si fermò al mio fianco e mi disse che quel posto l’aveva visto prima lui, e che dovevo alzarmi. In quel momento non riconobbi subito la voce, ma poi ci guardammo e mi disse “ma aspetta, tu sei Ashton!” e scoppiò in una fragorosa risata, e gli feci cenno di accomodarsi al tavolo insieme a me. Ero felice in quel momento, ero felice perché non si era dimenticato di me.»
Lo interruppi per un attimo «Magari ci ha provato a dimenticarsi di te, ma capendo che era impossibile ci rinunciò e continuò a pensarti ogni giorno ed ogni notte prima di addormentarsi.» arrossii leggermente a scrollai le spalle, per poi stringere una mano sul suo fianco, riaprendo gli occhi per guardarlo e lo vidi sorridere. «Non pensavo fosse così difficile dimenticarsi di uno come me.» mi rispose, baciandomi la fronte.
«E invece lo è, ma dimmi..cosa successe dopo tra i due?»
«Da quel momento iniziarono ad uscire insieme, iniziarono a conoscersi meglio e capirono di avere diverse cose in comune. Non passò molto da loro primo bacio, sai?»
«Raccontamelo, raccontami come è successo.» lo incitai alzandomi appena a sedere, sistemandomi meglio al suo fianco.
Lui annuii e riprese la sua storia «Insomma, passò si e no una settimana, eravamo di nuovo sotto quell’albero dove ci eravamo incontrati la prima volta, lui appoggiò la testa sulla mia spalla ed iniziò a piangere senza motivo, cercai di consolarlo in tutti i modi ma niente, poi eravamo lì abbracciati e ad un certo punto lo sentii sussurrare un “magari un bacio sarebbe l’unica cosa che potrebbe farmi stare meglio, ora.”»
«Vi siete baciati?»
«Si Luke, ci siamo baciati. Ed è stato uno dei baci migliori di tutta la mia vita.»
«Mi è piaciuta questa storia.» annuii e gli rivolsi un ampio sorriso per poi stendermi a letto, chiudendo gli occhi. «Ma ora dormiamo, Ash?» mormorai senza lasciare la sua mano, lui non disse nulla e si stese subito di fianco a me avvolgendo il suo braccio attorno al mio corpo e mi lasciò un leggero bacio tra i capelli, prima di sussurrarmi un “buonanotte piccolo Luke, sei la cosa migliore che potesse capitarmi.” E ci addormentammo, stretti l’uno all’altro.















Mio  Angolino.

Okay ho deciso di continuare questa storia, ma continuarla con tante brevi one shot che quasi non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma comunque riprendono tutte lo stesso argomento. Insomma, ho pensato che potrebbe essere una cosa carina, ma poi magari non ha senso e vabbe, rido.
Comunque, ho scritto questa One Shot a mezzanotte, diciamo che l'ho iniziata a quell'ora poi l'ho continuata il giorno dopo perché stavo morendo di sonno ed è venuta fuori sta cosa.
Mi scuro come sempre per eventuali errori e niente, spero vi piaccia.
Lasciate una recensione se vi va, mi farebbe davvero piacere.

Vi voglio bene, Jess

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Capitolo 3
*** Stay with me ***


Stay with me
Stay with me.
 
«Ash! Vieni qui, mi serve una mano!» Urlò Luke dalla soffitta con un grande scatolone tra le mani, Ashton lo raggiunse subito ed alzò lo sguardo verso il biondo, accennando un sorriso. «Luke, cosa stai facendo?» chiese iniziando a salire i piccoli scalini per arrivare da Luke, appoggiando entrambe le mani sotto la scatola per aiutarlo.
«Come cosa sto facendo? Oggi è l’otto Dicembre, e noi dobbiamo fare l’albero di Natale.» annuì convinto il ragazzo, indicando la scatola che aveva stretta tra le mani. «Aiutami a portarla in sala, Ash.» continuò lui tenendo ben salda la presa sull’oggetto, Ashton annuì a sua volta ed iniziò a scendere lentamente i gradini, trascinandosi con se la scatola.
«Ci siamo!» sorrise quest’ultimo e rivolse uno sguardo a Luke. «Puoi lasciare, riesco da solo. Tu vai a prendere le decorazioni.» gli indicò con un gesto del capo la soffitta e si diresse in salotto con la scatola tra le mani, stando attento a non cadere.
Iniziò velocemente ad aprire il cartone per tirare fuori l’albero di Natale, era il primo anno che faceva l’albero di Natale o almeno, che lo faceva nella sua casa insieme al suo ragazzo.
A lui non piacevano molto queste cose, ma sapeva che Luke le amava e faceva di tutto pur di vederlo sorridere, quindi qualche giorno prima erano andati insieme al negozio per cercare l’albero più bello di tutti, così diceva Luke, e alla fine avevano trovato quello e l’avevano preso.
«Ash!» Urlò Luke ed Ashton scosse appena il capo, tornando da lui. «Dimmi, piccolo.» Luke sorrise involontariamente a quelle parole ed alzò una mano con una piccola foglia verde, rivolgendo uno sguardo al castano. «Guarda cosa ho trovato.» disse scendendo dalla soffitta per poi richiuderla e fermarsi di fronte al più grande, alzando la foglia sopra le loro teste. Ashton lo guardò confuso e Luke scoppiò a ridere. «E’ un vischio, non dirmi che non conosci la tradizione.» Luke inclinò appena il capo, continuando a tenere il vischio sopra le loro teste. «Ehm, no.» rispose Ashton mordendosi distrattamente il labbro inferiore, alzando lo sguardo. «Te la spiego in breve.» annuì Luke continuando a sorridere, portando la mano libera sulla guancia di Ashton, avvicinando i loro visi. «La tradizione dice che, sotto al vischio, ci si deve baciare.» sussurrò facendo sfiorare appena le loro labbra. «Quindi baciami.» Ashton sorrise ed avvolse le braccia attorno alla vita del più piccolo, premendo insieme le loro labbra. Luke iniziò a muovere lentamente le labbra insieme a quelle di Ashton, circondandogli il collo con la mano libera, continuando a tenere quella con il vischio alzata sopra le loro teste.
Ashton sorrise appena sulle sue labbra e socchiuse gli occhi, avvicinandolo maggiormente a se.
«Andiamo ad addobbare l’albero, Ash.» mormorò Luke lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra, prima di allontanarsi dal castano.
«Questi due scatoloni sono entrambi pieni di decorazioni?» chiese Ashton indicando i cartoni ai loro piedi e Luke annuì, prendendone uno ed avviandosi verso il salone dove era l’albero, Ashton prese l’altro e seguì il biondo.
«Lo mettiamo qui?» sorrise Luke appoggiando la scatola con le decorazioni sul divano ed indicò un punto vicino al camino, fermandovisi.
Ashton annuì rivolgendogli un sorriso ed appoggiò a sua volta la scatola affianco all’altra, estraendo l’albero dal cartone per poi posizionarlo nel posto detto da Luke poco prima.
Il più piccolo sorrise e si morse appena il labbro inferiore, Ashton non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bello, con quelle piccole fossette che spuntavano a lato della bocca ogni volta che sorrideva e quel labbro che mordeva quando era nervoso o, come ora, quando sorrideva.
«So che a te non piacciono queste cose, ma ti ringrazio per avermi fatto contento quest’anno.» Luke interruppe i pensieri di Ashton avvicinandosi a lui per poi buttarsi tra le sua braccia, stringendolo forte a se. «Farei di tutto per renderti felice, e lo sai.» sussurrò Ashton baciandogli la fronte e sciolse appena l’abbraccio, andando verso il divano. «Ma ora veloce, voglio vedere l’albero finito, il mio primo albero di Natale, e deve essere bellissimo!» Luke annuì sorridendo e lo seguì, iniziando a tirare fuori dalla scatola tutte le decorazioni per poi avvicinarsi all’albero, iniziando ad appenderle sui rami.
Ci misero mezz’ora ad addobbare l’albero, ma erano davvero soddisfatti di come si presentava. «Manca la punta, Ash.» sorrise Luke porgendo la stella al fidanzato e gli sorrise, Ashton annuì e si avvicinò all’albero alzandosi appena sulle punte e finalmente porse al suo posto l’oggetto e sorrise soddisfatto, facendo qualche passo indietro per ammirare il loro albero.
«E’ bellissimo, vero?» Luke appoggiò il viso sulla spalla di Ashton e avvolse un braccio attorno alla sua vita, stringendolo quasi possessivamente a se.
«Si, è davvero bello.» confermò il più grande, lasciandosi stringere.
 
Era finalmente arrivata la notte del 24 Dicembre, il giorno prima di Natale.
Ashton e Luke erano ancora svegli sistemati davanti al camino acceso, Ashton aveva la schiena appoggiata al divano e il più piccolo era accoccolato sul suo petto con un libro tra le mani, intento a leggere ad alta voce per lui ed il suo ragazzo, facendo ogni tanto delle piccole pause per alzare il viso verso il più grande e rivolgergli un sorriso, riprendendo a leggere.
«Fine!» annunciò Luke chiudendo il libro e lo buttò poco dopo sul divano.
«Come fine?» disse Ashton sporgendo appena il labbro inferiore, puntando lo sguardo sul viso di Luke, stringendolo forte tra le proprie braccia.
«Fine, finito, non è difficile da capire.» rispose il biondo accennando una piccola risata alzando leggermente il viso verso quello di Ashton e fece sfiorare appena i loro nasi, per poi lasciargli un veloce bacio sulle labbra, alzandosi dal pavimento per porgergli la mano. «Andiamo a letto? si è fato tardi.» Ashton annuì e strinse la sua mano alzandosi a sua volta per poi dirigersi verso la camera da letto, trascinando con se Luke.
«Domani è Natale, Ash!» sorrise Luke lasciando la mano del più grande per poi buttarsi sul letto a pancia in su, alzandosi subito dopo a sedere e gattonando verso la testata del letto per infilarsi successivamente sotto le coperte, dopo essersi tolto jeans e felpa.
Ashton sorrise e si avvicinò al letto per poi sfilarsi anch’egli i vestiti, infilandosi sotto il piumone accanto a Luke, appoggiando il viso sul suo petto. «E alla fine, cosa vuoi per regalo?» chiese Ashton socchiudendo gli occhi, appoggiando una mano accanto al proprio viso. «Ti ho detto mille volte che non voglio nulla, Ash.» rispose iniziando ad accarezzargli lentamente i capelli, coprendo maggiormente entrambi con la coperta. «Vorrà dire che sceglierò io.» annuì appena e chiuse del tutto gli occhi appoggiando l’orecchio vicino al cuore del più piccolo, poteva benissimo sentirlo battere, in veloci e ritmici battiti regolari, quando iniziò a lasciare una piccola scia di baci lungo tutto il petto del biondo.
Luke continuava a tenere la mano tra i capelli mossi di Ashton, arrotolandosene ogni tanto alcune ciocche al dito.
Il castano si alzò leggermente su un gomito riaprendo lentamente gli occhi, continuando a premere delicatamente le labbra su tutta la superficie del suo petto, arrivando fino al punto in cui aveva il viso poso prima, dischiuse le labbra ed iniziò a mordere debolmente un lembo di pelle, vicino al cure del ragazzo.
Luke socchiuse gli occhi e fece scendere lentamente la mano fino alle spalle di Ashton, che nel frattempo aveva iniziato a succhiare appena la pelle, passandovi di tanto in tanto la punta della lingua.
Il biondo si prese il labbro inferiore tra i denti e lo morse appena, mentre Ashton continuava a mordere e succhiare altri lembi di pelle vicino al primo, così da formare una lettera ‘A’, vicino al cuore del ragazzo.
«Così io sarò sempre qui.» sorrise lasciando un ultimo bacio sulla pelle del ragazzo e questo sorrise prendendo il viso di Ashton tra le mani, premendo insieme le loro labbra.
«Ora dormiamo però, domani sarà una giornata piena di sorprese.» mormorò Ashton sulle sue labbra e si distese di nuovo accanto a Luke, addormentandosi poco dopo tra le sue braccia.
 
Il giorno dopo Ashton si alzò presto, rimase per qualche secondo sdraiato a letto in silenzio a guardare Luke dormire. Pensava che fosse più bello, quando dormiva, aveva un viso così rilassato ed era sicuro che in quel momento non stesse pensando a nulla, Ashton sarebbe stato lì a guardarlo dormire per ore e pensare che si, sapeva che fosse così bello ma non immaginava che potesse essere così perfetto. Sorrise e posò delicatamente le labbra sulla fronte del biondo e si alzò lentamente dal letto cercando di non svegliarlo, prese i vestiti del giorno precedente e si diresse in bagno per prepararsi.
Tornò di nuovo in camera per dare un’ultima occhiata a Luke ed andò verso la porta d’ingresso, chiudendosi la porta alle spalle.
Quella mattina era davvero freddo e si chiuse meglio la giacca, stringendosi la sciarpa attorno al collo.
Sapeva che la mattina di Natale tutti i negozi erano chiusi, ma lui aveva chiesto ad un suo amico, proprietario di negozio in centro, di aiutarlo per un regalo per Luke, e questo ovviamente non aveva rifiutato.
Alle sette in punto era davanti al negozio, si stava sfregando le mani per cercare di riscaldarle dall’aria pungente di quella mattina, quando si sentì chiamare.
«Ashton, buongiorno.»
«Calum, grazie di essere venuto!» rispose Ashton e seguì il ragazzo nel retro del negozio, Calum aprì la porta ed entrò accendendo tutte le luci, Ashton si guardò intorno ed entrò subito dopo il ragazzo.
«Vieni, il tuo regalo è qui.» disse Calum invitandolo a seguirlo con un cenno del capo verso una vetrina. «Era questo, vero?»
«Si, questo.» annuì convinto Ashton e prese il piccolo oggetto tra le mani, sperando che anche a Luke sarebbe piaciuto tanto come a lui.
«Luke!» quasi gridò Ashton battendosi una mano sulla fronte. «Devo tornare a letto prima che si svegli.» si morse il labbro e porse l’oggetto a Calum che sorrise e lo richiuse dentro una piccola scatolina, per poi impacchettarlo in un sacchetto blu.
«Vai, Ash!» sorrise e gli porse il sacchetto, spingendolo fuori dal negozio. «Veloce, vai da lui.» continuò questo buttando letteralmente Ashton fuori dalla porta, salutandolo con la mano. «Ti devo un favore immenso, Cal.»
«Buon Natale, Ash.»
Ashton corse più veloce che poté verso casa ed aprì lentamente la porta d’ingresso, si tolse sciarpa e giacca riponendoli sull’attaccapanni ed andò verso l’albero di Natale, appoggiando il sacchettino sul camino.
Aprì un cassetto ed estrasse un foglietto di carta, scrivendovi qualcosa sopra, mettendolo successivamente accanto al regalo.
Corse verso la camera e notò che Luke ancora dormiva, tirò un sospiro di sollievo e si distese nuovamente al suo fianco da sopra le coperte, stringendolo appena a se.
«Dove sei stato?» chiese tutto d’un tratto Luke, puntando lo sguardo sul viso del castano.
«Uhm, io..» iniziò Ashton mordendosi nervosamente il labbro inferiore, ricambiando il suo sguardo.
«Dove sei andato alle sette di mattina, e per di più nel giorno di Natale.» lo incalzò Luke.
«Dovevo prendere una cosa.» rispose Ashton, scrollando appena le spalle.
«I negozi sono chiusi, a Natale.» continuò il biondo, alzandosi appena a sedere sul letto.
«Devi credermi, vestiti e vieni con me, poi lo vedrai.» Ashton continuò a mordersi il labbro e si alzò dal letto, porgendo la mano a Luke, che strinse poco convinto. «Fidati di me.» accennò un piccolo sorriso e lo fece alzare dal letto, trascinandolo tra le proprie braccia. «Vado a vestirmi e ti raggiungo, okay?» sussurrò Luke baciandogli le labbra, per poi prendere i vestiti ed andare in bagno a vestirsi.
Dopo nemmeno dieci minuti aveva raggiunto Ashton in sala, quest’ultimo era in piedi davanti al loro albero e non si accorse subito della presenza di Luke.
«Ash..?» lo chiamò lui, facendolo girare di scatto.
«Eccoti, piccolo.» sorrise allungando le mani verso di lui stringendole appena e lo portò vicino all’albero, indicando con il capo il pacchettino sul camino.
«E quello cos’è?» chiese Luke spostando lo sguardo dal suo viso al pacchettino, e viceversa.
«Buon Natale, amore mio.» rispose solamente Ashton, lasciandogli una mano per prendere il regalo e porgerglielo, sorridendo.
Luke sorrise ampiamente e prese il bigliettino, leggendolo, per poi aprire lentamente il sacchetto e trovò la piccola scatolina.
Guardò Ashton confuso e si rigirò l’oggetto tra le mani.
«Non voglio sposarti, non preoccuparti.» Ashton scosse il capo ed accennò una lieve risata, notando l’espressione di Luke, il quale finì di aprire la scatola, trovando all’interno un piccolo ciondolo con la lettera ‘A’, un sorriso involontario nacque sul viso di quest’ultimo ed avvolse le braccia attorno al collo di Ashton, stringendolo a se.
«Ti avevo detto che non volevo nulla, Ash.» mormorò al suo orecchio, continuando a stringerlo a se.
«Un Natale senza regali, non è Natale.» rispose Ashton accarezzandogli lentamente la schiena con il palmo di una mano, rimanendo fermo vicino a lui.
«Grazie.» continuò Luke, sciogliendo di poco l’abbraccio.
«Di nulla, Luke.» scrollò appena le spalle e gli scoccò un bacio sulla guancia, prendendo poi la collana dalle mani del ragazzo e lo fece voltare allacciandogli poi il regalo al collo.
Luke portò una mano sul ciondolo e se lo rigirò appena tra le mani, mentre Ashton avvolgeva le braccia attorno alla sua vita e premeva il petto contro la sua schiena, iniziando a lasciargli leggeri baci umidi su tutto il collo.
«Promettimi che non sarà l’ultimo Natale, insieme.» sussurrò Ashton contro la pelle di Luke, il quale scosse il capo e girò appena il viso verso di lui.
«Dovrai sopportarmi ancora per un bel po’.»
 
 
 
 
 
 
Mio angolino.
Non so per quale motivo io abbia scritto questa cosa, ma mi era venuta in mente vedendo un vine e niente, è presto per Natale lo so, ma perdonatemi.
L’ho scritta tutta di getto e non l’ho riletta molte volte, magari domani mi farà già schifo e la cancellerò da efp, ma per ora ci provo e la aggiungo a questa raccolta di one shot.
Ora vi lascio e niente, spero di ricevere qualche recensione.
Love u, Jess.♥

 

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