Like color on my draw

di dreamersoul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Art never comes from happiness ***
Capitolo 2: *** Shall I compare thee to a summer's day? ***
Capitolo 3: *** Nice to meet you ***



Capitolo 1
*** Art never comes from happiness ***


Art never comes from happiness 
Chapter 1

 



L'arte è l'espressione estetica dell'interioritá umana. 

Per Ronnie, Niall è arte. Arte, non perchè è tanto perfetto da fare invidia ai Bronzi di Riace, anzi, Niall è tutto tranne che perfetto.
Per questo, Ronnie spesso lo paragona alla Gioconda di da Vinci, imperfetta quanto perfetta allo stesso tempo, che trasmette emozioni indescrivibili, difficili da riprodurre.
Ronnie ha provato e riprovato più volte a riportare su di un foglio il blu degli occhi di Niall, di illuminare numerose tele con il suo sorriso. Ma niente. Neanche il più bravo degli artisti può essere capace di rappresentare in pieno il mare di emozioni che Niall trasmette quando ride o quando semplicemente guarda Ronnie negli occhi. 
Nonostante i numerosi disegni, dipinti di cui Niall era sempre il protagonista, Ronnie è sempre più convita dell'idea che nemmeno il disegno più dettagliato dell'intero universo sarebbe stato degno dello stesso soggetto.

E Ronnie continua, continua a elaborare, concepire ed a modellare opere artistiche sempre raffiguranti lo stesso elemento, Niall. 
Le ripetono che è pazza, persistente; che insieme a quel ragazzo sta arrivando ad un punto di non ritorno. Ma nessuno riesce a capire che, quei due sono arrivati ad un traguardo, insieme.
Per Ronnie, Niall è libertà, amore e odio. La sua salvezza.
Per Niall, Ronnie, invece è tutto, tutto quello che in diciassette anni ha aspettato con ansia. Ronnie è la conferma che, l'amore Shakespeariano esiste, e come.

Anche quando le distanze iniziano ad investire Niall e Ronnie, lei continua a rappresentarlo con il sorriso. E lei sorride anche inseguita dal dolore.
Anche quano lui le spezza il cuore, Ronnie continua a vederlo, vederlo in opere d'arte, vederlo nelle stelle, chiedendosi se in quel preciso istante anche Niall le stesse guardando pensando a lei. 
Ricorda le sue carezze, le sue dita attraverso i suoi capelli, le dolci parole sussurrate per telefono durante le notti insonni. Ricorda tutte le volte che nelle giornate di sole saltavano la scuola insieme recandosi al parco per leggere stesi sul prato, o anche solo ad ascoltare quel vuoto silenzio che, però riempiva loro i cuori, li riscaldava. Quando si guardavano negli occhi per minuti interminabili; entrambi si perdevano in quegli specchi, pozzi profondi.

Spesso Ronnie gli ripete una frase,semplice, ma che per lei ha molti significati "Tu sei la canzone che il mio cuore sta suonando".
Ogni volta che Niall si ripete quella frase, gli sembra quasi di sentire la dolce voce di Ronnie pronunciare le stesse parole, e pensa che forse ha fatto male a lasciarla andare, perchè ora che non è con lei si sente come se qualcosa dentro di lui si fosse rotto.

Ora che finalmente è andato avanti, il suo cuore è rimasto fermo, nonstante provi a farlo battere per qualcunaltro, è fermo. Ma non è mai troppo tardi per tornare in vita.

D'altronde l'arte non viene mai dalla felicitá.
 



Buonsalve!
Ecco una nuova storia!
Sinceramente mi piace molto, e spero che piaccia tanto anche a voi.
Fatemi sapere che ne pensate tramite una recensione.
Baci,
Ro

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Capitolo 2
*** Shall I compare thee to a summer's day? ***


Shall I compare thee to a summer's day?
Chapter two


 


Il suono incessante della sveglia riporta Ronnie nella vita reale.
Si porta le mani serrate a pugno sugli occhi strofinandole con vigore. Un altro giorno di scuola sta per iniziare.

Ronnie Davis: diciassette anni, ragazza solare, schietta e con una risata contagiosa. Capelli rosso fuoco rigorosamente tinti, pelle diafana, occhi verde smeraldo, labbra rosso scarlatto,naso all'insù e una forte personalitá. Amante dell'arte, del canto e della letteratura inglese.

'Tu la chiami scuola. La scuola è quella dove insegnano, non quella dove ti danno un pennello in mano e un soggetto da raffigurare!' Furono le parole  della madre il giorno in cui la piccola Ronnie di appena tredici anni le  disse  che voleva seguire le orme del padre e diventare una grande artista.

La donna subito le urlò contro dicendole che scegliendo quel tipo di vita, sarebbe finita come il padre; come se poi fosse una brutta cosa. Ronnie adora il suo papá, ed è contenta che sua madre in passato le abbia detto quelle parole,perchè lei vuole proprio essere come suo padre, anche lei vuole far emozionare le persone attraverso delle opere d'arte.

Sfortunatamente, lei ed il suo papá non si vedono molto spesso, anzi,le volte in cui si vedono ogni anno si possono contare sulle dita della mano,
ma d'altronde  Londra e Parigi non sono metropoli tanto lontane,  come le ripete sempre suo padre Logan :
'La distanza significa così poco quando qualcuno significa così tanto'
E Ronnie  crede fermamente in queste parole.


Si alza dallo scomodo letto e si dirige in bagno per una veloce rinfrescata.
Esce dalla sua camera giusto in tempo per la colazione. Mentre cammina per il corridoio di casa sua continua a legare quell'ammasso uniforme di capelli color fuoco.

"Vedo che non ti svegli presto anche quando hai scuola" dice sua sorella Clarity di tre anni più grande di lei, con tono antipatico.
In risposta Ronnie le fa la
linguaccia. 

"Clarity, sei sicura di non essere stata adottata?"

"Semmai tu sei stata adottata" risponde sua madre entrando in cucina. Ed è vero, Ronnie sembra tutto tranne ché sua figlia e sorella di Clarity: entrambe brune ,formose con la carnagione scura. Mentre Ronnie... si può dire che le forme le ha da altre parti.

"Buongiorno a tutti" esclama raggiante Adam, suo fratello, posandole un dolce bacio sulla guancia.

"Vedete! Lui è la prova che non sono stata adottata!" Esclama la rossa indicando il fratello. "Siamo identici... noi" si, quasi due goccie d'acqua se non per il colore dei capelli.
"Adam,mi accompagni tu all'accademia?" Domanda Ronnie speranzosa.
"Uh, Ro,veramente oggi non posso...devo andare a fare dei colloqui per un posto di lavoro"
"Non fa niente. Davvero,prenderò la metropolitana."
È ormai un anno che Adam brama di diventare un grande scrittore,ed è bravo, ha tutti i requisiti per esserlo. Ma sfortunatamente, non sempre tutti sono d'accordo con le sue decisioni. Amber,la madre, ha cercato in tutti i modi di convincerlo a frequentare i corsi della facoltá di legge, ma niente, la vena artistica è da sempre presente nella familiglia Davis.

"Mamma io scendo!"esclama Ronnie prendendo la borsa da sopra alla poltrona.
"Ronnie, non ci sarò al ritorno!"la ragazza di risposta sbuffa. Sbuffa perchè la madre continua ad avvisarla della sua assenza a pranzo, ma lei delle sue avvertenze non se ne fa niente, tanto vero che a pranzo sta sempre con il suo migliore amico, Zayn. 
Nonostante il ragazzo abbia finito il liceo, riesce a vedere la sua migliore amica con regolaritá.

Zayn ricorda bene il giorno in cui i due si sono conosciuti: Ronnie era al primo anno, erano allo stesso corso di scultura, e Zayn all'inizio ci provò spudoratamente, presto la ragazza gli fece capire che non era interessata alle sue avances e da lì divennero inseparabili. Ronnie è l'unica ragazza che riesce a dargli del filo da torcere, mai nessuna è riuscita a tenergli testa,ed è per questo che lui l'adora. Zayn non riuscirebbe a vivere una vita senza la sua migliore amica e lo stesso è per Ronnie.


Ronnie scende velocemente le scale che portano alla metropolitana, si ritrova a correre per non perdere il mezzo su cui sale di fretta.
La ragazza odia prendere la metro, ma è l'unico modo per arrivare presto alla Royal academy of arts. Odia essere strattonata per arrivare a prendere il suo solito posto nell'angolo, ma adora gli artisti che alle volte vengono ad esibirsi al suo interno. 
Anche Ronnie vorrebbe cantare nella metro, ma quella palla al piede della madre non le permetterebbe di chiedere 'elemosina' come dice lei.

Un altro spintone fionda Ronnie direttamente sul posto da lei puntato prima. Si siede per bene sulla scomoda poltroncina ,prende il telefono,le cuffiette, preme play e la sua conzone preferita dei Coldplay parte estraniandola dal mondo intero.

Continua a guardarsi intorno con aria spaesata, anche se volge sguardi poco attenti a tutti i passeggeri di quella corsa sa cosa succede nella metro a ogni soggetto presente sul vagone.
Seduto di fianco a lei c'è un uomo sulla sessantina con una folta barba con aria stufata; più avanti c'è una signora con i suoi figli, forse li sta accompagnando a scuola, pensa Ronnie. 

Le porte della metro si riaprono alla nuova fermata. 'Solo altre due fermate' si ripete Ronnie in mente spazientita. 
Ma in quel momento dimentica tutto alla vista, di quel affascinante ragazzo dai capelli biondi e gli occhiali da sole neri che mascherano il colore dei suoi occhi. 
Per tutto il tragitto Ronnie lo ammira: anche lui sta sentendo la musica, ha uno zaino sulle spalle e lo sguardo altrove.
Ronnie perde tanto di quel tempo a fissarlo che non scende nemmeno alla sua fermata, ma lei non vuole scendere,è diverso. 
Quando invece, arriva la fermata del ragazzo,Ronnie scende con lui, vedendo dove va. 
Quando lo vede entrare a scuola,si siede su una panchina di fronte all'edificio.
Estrae il suo cellulare dalla borsa di pelle e chiama l'unica persona disposta a soccorrerla.

"Pronto?"risponde Zayn con voce impastata dal sonno.
"Ti prego, dormi ancora?"domanda lei ridacchiando.
"Pazza, che c'è?"
"Mi vieni a prendere a St.Paul street?"aggiunge senza dare conto al soprannome che usa spesso nei suoi confronti.
"Dammi venti minuti,prendo la moto e vengo"attacca la telefonata.

In quella mezz'ora Ronnie, non riesce a non pensare al ragazzo della metro.
Quand'egli era salito sul mezzo era come se una ventata di aria fresca avesse invaso il vagone ed erano solo loro due, Ronnie e il ragazzo. Solo loro due, il resto non esiste. 
Ronnie non ha mai creduto nel colpo di fulmine, eppure quando ha visto quella figura angelica non è riuscita ad identificare il turbine di sentimenti che in quel momento stava provando.

Aveva ragione quel genio di Shakespeare quando cantò 
'Dovrò paragonarti ad un giorno estivo? '
Aveva ragione, il ragazzo era meglio di un giorno estivo. Sì, di gran lunga superiore ad un giorno estivo.




ECCO IL  SECONDO CAPITOLOOOOO!!
Non so che scrivere quindi vado direttamente al sodo.
Grazie per le due racenzioni al primo capitolo *-*
Vado a fare un tattoo finto.
Baci Dreamersoul


Twitter    
https://twitter.com/_Roxanne_Ro

 

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Capitolo 3
*** Nice to meet you ***





Nice to meet you
Chapter three


"Ma che mi combini?"domanda retoricamente Zayn togliendosi il casco della moto, prima di aggiungere:
"L'accademia sta a dieci chilometri da qui!"esclama avvicinandosi all'amica. "Ora mi spieghi come ci sei arrivata!"concluse sedendosi sulla panchina dove è  seduta Ronnie.

"Non puoi capire cosa mi è successo!"
Risponde sorridendo la ragazza.
"Mi hai svegliato alle sette e mezzo. Ho il diritto di capire!"
Ronnie prende una boccata d'aria.
"Allora, ero nella metropolitana quando lui è entrato"conclude ancora con il sorriso sulle labbra.
"Okay,lui chi è?"
"Mh, non lo so. L'ho seguito fin qui per vedere dove andava"dice distogliendo lo sguardo.
"Lo hai stalkerato!"aggiunge il ragazzo portandosi una mano alla bocca allarmato.
"No! Sei impazzito!"urla lei di rimando."Per chi mi hai presa?"
"Oddio, la mia migliore amica è una stalker!"esclama a voce fin troppo alta attirando l'attenzione dei passanti.
"La smetti!"aggiunge la ragazza mettendogli una mano sulla bocca.
"Hai fatto di peggio quando ti piaceva Abby"conclude avviandosi alla moto.
"Colpevole!"dice Zayn alzando le mani.

"Allora, dove vuoi andare?"le domanda poi.
"Se mia mamma scopre che non sono andata a scuola un'altra volta mi strozza" Il ragazzo continua a guardarla.
"Andiamo alla galleria?" In risposta Zayn le rivolge uno dei suoi migliori sorrisi che farebbe sciogliere una ragazza come un cubetto di ghiaccio al sole; ma niente, Ronnie resta impassibile.
"La smetti di fare lo scemo?"domanda Ronnie ridacchiando.
"Andiamo, veramente il mio sorriso non ti fa niente?"
"Mettiamola così: mio fratello Adam è un bel ragazzo, ma quando lui mi sorride io non provo niente. Quindi, smettila di provarci, sei come un fratello per me!"
"Io ci provo lo stesso"risponde alzando le mani a mò di resa.
"Andiamo alla galleria,vá"riprende Ronnie montando il sella.

La galleria, come la chiamano loro, è un tunnel di un binario morto dove molti artisti si dirigono per fare graffiti.
Ronnie e Zayn scoprirono quel posto un paio di anni prima, e da allora si dirigono lì almeno una volta a settimana se non più volte.I graffiti di Zayn sono i più famosi, e ne va fiero.

Una volta arrivati Ronnie scende dalla moto e porge il casco a Zayn, quest ultimo prende la sacca con le bombolette spray da dentro alla sella e, iniseme alla sua amica si dirige all'interno del tunnel.

Ronnie inizia un nuovo graffito, mentre Zayn riprende uno giá iniziato. Ogni tanto il ragazzo dá una sbirciata al disegno dell'amica, il quale inizia sempre di più a prendere forma.

"Oddio,stai disegnando il giovane della metro?"dice sbuffando.
"Giovane? Sembri mia nonna"risponde ridacchiando. "Comunque,si. Sto cercando di rappresentarlo, ma a quanto pare non sono poi tanto brava" aggiunge facendo un passo indietro per vedere meglio il muro.

"Non posso giudicare dato che non l'ho mai visto" afferma Zayn continuando la caricatura che stava facendo.
"Dio Zayn, le sue labbra mh..."
"La smetti? Ron mi stai facendo paura" la ragazza sbuffa per il soprannome che spesso Zayn le affibia.

"Tu, la devi smettere di chiamarmi Ron! Mi ricorda l'amico di Harry Potter"sbuffa un'altra volta.

"Dai, che gli somigli anche con questi capelli rossi!"esclama Zayn scompigliandole i capelli color cremisi.

"Chissá qual' è il suo nome" sussurra la ragazza cercado di non farsi sentire dall'amico.

"Smettila di parlare di questo tizio! Sono geloso!"dice Zayn con un timbro di voce alto.
"E invece non devi esserlo. Io, non sono gelosa delle tue 'sveltine' "risponde mimando le virgolette sull'ultima parola. 
Entrambi ridono alla frase della ragazza.


*****

"Zayn Zayn Zayn" urla Ronnie per telefono.
"Dimmi tutto piccola"risponde il ragazzo non capendo l'emozione dell'amica.
"Zayn, l'ho rivisto. Ti rendi conto?" aggiunge poi ridacchiando in modo al quanto spaventso.
"Ronnie, tu sei pazza. Sono due settimane che vedi questo ragazzo, mi chiedo io, perchè cazzo non vai a parlargli?" Domanda Zayn ormai esasperato.

"Zayn, tu non puoi capire! Non lo consco!"
"Piccola, a me, invece sembra che tu lo conosca fin troppo bene"sbuffa per l'ennesima volta.

"Solo perchè gli ho fatto un paio di ritratti, non vuol dire che io lo conosca" 
"Un paio? Paio? Ronnie, ma quante stronzate dici? La tua stanza è piena di disegni di questo biondino; solo al ricordo mi si accappona la pelle."esclama Zayn strofinandosi le braccia con la pelle d'oca.

"Devis! Lei durante le mie lezioni si permette anche di parlare al telefono?"gracchia la professoressa.
"Scusa Zay, ma devo andare, la befana della Smith rompe le palle"dice Ronnie .
"Ci vediamo all'uscita, ciao stalkerina!" Ronnie ridacchia al centesimo soprannome che le affibia l'amico.
"Davis, ancora! Ma lei non si stanca mai!"
"Professoressa Smith , stamattina mamma mi ha dato il caffè" risponde la ragazza scatenando una risata generale in classe.


"Allora? Che intenzioni hai?" domanda Zayn alla rossa.
"Non so se parlargli"
"Ronnie, le vacanze di Natale si stanno avvicinando e ricorda che poi non lo rivedrai per venti giorni. Venti giorni in cui sarai a Parigi da tuo padre"
"Ho capito,ho capito. Gli parlerò"sbuffa la ragazza stesa inerme sul suo letto.

"Ro...?"chiede Zayn stendendosi di fianco alla sua migliore amica.
"Mhmh"risponde lei.
"Mi servirebbe un altro ritratto"
"Un altro?"esclama Ronnie alzandosi a sedere.
"Che ci posso fare se i tuoi sono i più richiesti nella bottega?"

Sono ormai sei mesi che Zayn lavora in una piccola bottega di un vecchio artista, dove si vendono ritratti.
Spesso Zayn fa dei ritratti a Ronnie e poi li vende. E, a quanto pare le sue rappresentazioni della ragazza sono le più vendute.

"Zayn, sono stufa."
"Ti prego ti prego ti pregoooo"urla il ragazzo inginocchiandosi ai suoi piedi.
"Solo uno"continua il moro.
"Okay, ma impiegaci poco"
"Ti voglio bene ,piccola"dice schioccandole un caloroso bacio sulla guancia.

*****
La sveglia suona e Ronnie scatta a quel suono sgradevole. Molto velocemente si lava e si veste, fa colazione e esce di casa per dirigersi alla metropolitana. 
La ragazza non riesce a togliersi il sorriso che ha stampato sulle labbra, è felice, molto felice. Finalmente ha deciso di 'approfondire' la sua amicizia con il ragazzo della metro.

Ronnie è sempre stata molto socevole e loquace, ne è consapevole; anche se , da quando ha visto il ragazzo sul mezzo si è completamente chiusa in se stessa.

Le porte della metropolitana si aprono per l'ennesima volta, ma questa volta, a differenza delle altre volte Ronnie aspetta con impazienza l'arrivo del passegero da lei atteso a lungo.

Ed eccolo lì, davanti alla ragazza che per settimane se non mesi ha fantasticato sul colore dei suoi occhi che tutti i giorni  sono coperti da un paio di costosi occhiali da sole.
Numerose volte Ronnie si è chiesta se mai il ragazzo l'avesse notata, se mai egli avesse pensato alla ragazza dallo strambo colore di capelli della metro, ma niente, sono così vicini ma altrettanto lontani.

La metro frena di botto facendo inciampare numerose persone.
Inconsciamente il ragazzo si ritrova ai piedi di Ronnie, la quale è rimasta imbambolata a guradarlo.

"Vuoi una mano?"dice una volta ripresa.
"No, non ti preoccupare" risponde egli rialzandosi e prendendo posto di fianco alla rossa il cui cuore ha preso a battere velocemente. Si toglie gli occhiali da sole scoprendo il blu dei suoi occhi. Quel blu. Ronnie non ha mai visto degli occhi di un colore così intenso, puro,eppure è sicura che il colore degli occhi rispecchia l'anima della persona. Stesso gli occhi di Ronnie la rappresentano in pieno, verdi con sfumature azzurre, colori tra di loro simili ma tanto diversi.
Ronnie continua a ripetersi di fare veloce, di presentarsi poichè la sua fermata si sta avvicinando.
Neanche il tempo di pensare, che le porte scorrevoli del mezzo di aprono.

"Come ti chiami?"domanda lei frugando nella sua borsa, quando finalmente trova il suo album da disegno.
"Niall, Niall Horan. E tu?"aggiunge il ragazzo abbastanza curioso di sapere cosa stesse facendo la ragazza con il foglio e la matita in mano.
"Bè Niall Horan, ora devo andare. Ci vediamo in giro!" esclama Ronnie. Prima di scendere definitivamente dalla metro gli lascia il foglio in mano e lo saluta con un dolce sorriso.

"Pronto?"risponde una voce assonnata dall'altro capo del telefono.
"Niall Horan"aggiunge la ragazza.
"Mi dispiace,ha sbagliato numero" dice Zayn facendo per attaccare.
"No, non attaccare!"si affretta a dire l'amica.
"Ronnie,sei tu?"
"Zayn, gli ho parlato!"urla entusiasta Ronnie fermandosi davanti all'accademia.
"Finalmente! Posso tornare a dormire?"chiede sbadigliando.
"Ci sentiamo dopo"conclude sorridendo come una demente.

Ultima fermata. La fermata dove scende Niall, che ha stampato in faccia un sorriso fantastico tanto quanto fastidioso.
Non riesce a capacitarsi di ciò che è accaduto; le ha parlato. Ha parlato alla ragazza che per settimane è stata la protagonista dei suoi sogni.
Era sempre, costantemente presente nei suoi pensieri. Sempre. 
Niall ha cercato di parlare con i suoi amici; molti gli hanno detto che è una sbandata momentanea, altri gli hanno detto che è semplicemente pazzo. Ma lui sà che non è pazzo, non può esserlo, non si può essere pazzi per una ragazza di cui  conosce a stento il nome.

"Hey amico! Che succede?"gli domanda Louis, il suo migliore amico.
"Lou, le ho parlato!"risponde il ragazzo entusiasta cacciando il foglio da lei dato.
Louis scopre che quel pezzo di carta, in realtá un ritratto. Un ritratto di Niall. Forse il ritratto più bello che egli avesse mai visto.
"Bene, come si chiama?"continua Lou ridandogli il disegno.
Niall non parla, ma in risposta gli indica una scritta sul fondo del foglio.
Una dedica.

 "A Niall H.
Sono contenta di averti conosciuto.
A presto Ronnie D."














ANGOLO AUTRICE
Ma buongiorno! Come state ragazze? Io molto bene, grazie.
In questo capitolo Niall e Ronnie finalmente si parlano! Devo dire che questa parte del disegno l'ho immaginata tante,troppe volte. Poi per il fatto che lui cade ai piedi di lei, devo dire che questa parte l'ho copiata, poichè la sorella di una mia amica ha conosciuto un suo love così. Scusa Julia *-*.
Ci sentiamo presto, recensite vi prego (recenzioni più lunghe di 10 parole)
Grazie cento
Love Ro
 
 

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