30 days drabble challenge; Magi Edition

di _Zexion_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** hero ***
Capitolo 2: *** Ash ***
Capitolo 3: *** teeth ***
Capitolo 4: *** bones ***
Capitolo 5: *** heart ***
Capitolo 6: *** villain ***
Capitolo 7: *** sister ***
Capitolo 8: *** drunk ***
Capitolo 9: *** fingers ***
Capitolo 10: *** hair ***
Capitolo 11: *** storm ***
Capitolo 12: *** decay ***
Capitolo 13: *** ink ***
Capitolo 14: *** milk ***
Capitolo 15: *** song ***
Capitolo 16: *** feather ***
Capitolo 17: *** swim ***
Capitolo 18: *** lips ***
Capitolo 19: *** summer ***
Capitolo 20: *** wash ***
Capitolo 21: *** moon ***
Capitolo 22: *** shaman ***
Capitolo 23: *** hollow ***
Capitolo 24: *** tourist ***
Capitolo 25: *** play ***
Capitolo 26: *** comrade ***
Capitolo 27: *** sin ***
Capitolo 28: *** window ***
Capitolo 29: *** crush ***
Capitolo 30: *** door ***



Capitolo 1
*** hero ***


n.a. ed io mi chiedo cosa mi abbia spinto a farlo davvero. Ma un OTP è un OTP ed una promessa è una promessa. Quindi spero di essere costante e spero che sia abbastanza decente.
Spero anche di scrivere in un italiano decente perché non mi fido da sola. Comunque. Una raccolta con 30 prompt per 30 giorni su Kouen e Kouha, trattati come pair prima e dopo (insomma, quando erano piccini e quando poi crescendo hanno scoperto l'amore(?)) dedicata principalmente al mio Kouha <3 e... vi lascio a sta cosa.
p.s. con delle drabble non dovrei far casini, no?

 

Day 1; hero


Se c'era una cosa che ricordava distrattamente da sempre, era la schiena di Kouen che si allontanava mentre diveniva più grande.
Non importava quanto impegno avesse potuto metterci per raggiungerla, rimaneva sempre indietro coperto dalla sua ombra. 
Col tempo, però, Kouha aveva imparato a comprenderne il motivo, ad apprezzarne il calore ed a capire perché più che il sorriso altrui, era quella a rientrare nel suo campo visivo.
Col tempo, capendo che Kouen voleva proteggerli tutti quanti con ogni mezzo possibile, aveva smesso di inseguirla ed iniziato ad amarla, pensando che per lui il suo fratellone era diventato un eroe.
Il suo eroe.

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Capitolo 2
*** Ash ***


n.a. ed ecco il secondo capitolo. Per ora sto andando bene, eh? 

 

ash


Una cosa a cui Kouen aveva sempre tenuto, era la famiglia. Prima dell'Impero, prima di tutto il resto, anche di se stesso, per lui c'era quella parte di vita che aveva il suo stesso sangue, i suoi stessi obiettivi.
Cercava di proteggerli, di farli diventare grandi ed in un modo o nell'altro riusciva sempre a far si che sopravvivessero ed imparassero. Non li avrebbe mai viziati, ma ne avrebbe sempre avuto cura.
Lo pensava davvero anche quando si distraeva e finiva per partecipare attivamente ad una battaglia, a tutte le sue battaglie, anche contro famigerati mostri invincibili provenienti da altri mondi.
Ma se c'era una cosa che nemmeno in battaglia permetteva, era che uno dei Ren venisse ferito dinanzi a se rischiando la morte.
Per questo motivo, quando persino Kouha finì esanime a terra, la sua figura fatta di sangue, tendini ed arterie, si ripromise una cosa.
Quel mostro, sarebbe divenuto solo cenere.



 

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Capitolo 3
*** teeth ***


n.a. è da quando è iniziata questa raccolta che te ne ho parlato, Omonima. Quindi ecco a te. Ho riso tanto scrivendola e spero anche per te sia così <3 

teeth


- Piano. - Sussurrò, mentre lo guardava attentamente, le labbra appena aperte ed il volto un po' rosso. Capiva perfettamente fosse una delle sue prime esperienze, ma non poteva fare a meno di trovarlo carino nel suo essere così distratto e sbadato.
- Apri un po' di piu la bocca. - Disse dunque, un po' serio in volto.
- Avanti, Kouha. - L'altro, imbarazzato, lo guardò quasi con gli occhi lucidi prima di farlo, tremando appena.
A quel punto Kouen sorrise e poco dopo diede un leggero strattone, sentendolo dunque mugolare. Aprì quindi il palmo della mano, leggermente insanguinato. 
- Non pensavo che a diciannove anni potessi avere ancora un dente da latte. - E l'espressione altrui valse piu di mille parole, mentre il maggiore dei Ren sorrideva.
A volte affrontare delle guerre non ti preparava a certe cose.


 

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Capitolo 4
*** bones ***


n.a. Omonima, questa sarà una delle cose che più ti faranno morire. Lo so (?) perché ti conosco e perché siamo omonime. Mentre la scrivevo, pensavo che, beh, era qualcosa che specialmente tu potevi capire. Perciò, dopo la comicità XD enjoy~

bones


La prima volta che Kouen si era ritrovato Kouha tra le braccia, aveva capito che era finalmente arrivato quel qualcuno essenziale nella sua vita, quel tipo di essenziale che occupava un posto vuoto che si era creato.
C'era chi quella sensazione la sentiva come un brivido lungo la schiena, nel cuore, come brividi. C'era chi se lo sentiva nello stomaco ed ancora chi pensava fosse direttamente nella mente.
Ma lui, mentre stringeva quella manina cosi piccola aggrappata al suo dito, incrociava quello sguardo ancora addormentato, non riusciva a darvi un nome.
Per Kouen tutto quello era più una questione di ossa. La sentiva lì, dentro, la sensazione che se per caso gli fosse mancata una costola, Kouha sarebbe nato da essa, proprio come quella mitologia occidentale.
Era parte di lui.
Finalmente, era completo.

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Capitolo 5
*** heart ***


n.a. cos'è che posso dire? Niente. Questa mi sembra un pochino fluff. Quindi, Omonima, a te il fluff uvu 

heart


- En-nii. - Lo chiamò piano, Kouha, mentre lo scrollava appena per la spalla.
Ma Kouen rimaneva in silenzio, letteralmente appoggiato su di lui. Quella situazione si era creata più semplicemente di quanto ci si immaginasse; Kouha si era seduto sul divano e Kouen aveva deciso di sdraiarsi in modo tale da finire con il sovrastarlo a metà, schiena sulle gambe altrui, testa sul suo petto.
- En-nii, ci stanno guardando tutti. - Borbottò, perché la famiglia era passata vicino a loro, chi si era fermato intenerito, chi se ne era andato scuotendo il capo e chi sembrava sul punto di ridere. 
- Kouha. - Cominciò quindi il futuro imperatore, cogliendo così l'attenzione altrui. - Il tuo cuore ha il battito accelerato. -
Ed il diciannovenne lo perse, quel battito, sospirando esausto. - E' colpa tua. - Borbottò, finendo con il smettere di lamentarsi. 
- Stupido En-nii. - 

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Capitolo 6
*** villain ***


n.a.  posso trovare io stessa nosense sta cosa? No, perché... scrivendola ho riso. Ma credo saranno in pochi a capirla avendo usato un headcanon (solo tu, omonima.)
p.s. ringrazio chi recensisce o mi segue, sono contenta che vi piaccia~

villain


- JUDAL. - 
Quel suono riecheggiò per tutte le pareti del castello, mentre in qualche modo Kouha correva da una parte all'altra, in mano la spada che tanto era pericolosa quanto agile, tra le braccia altrui.
- Se vieni fuori, giuro che stavolta io ti- -
- Kouha? - Quella voce lo fermò quasi sull'istante, la rabbia palese sul suo volto.
- Perche stai urlando nei corridoi del castello in questo modo? -
- Judal, lui-! -
- Non si addice ad un principe, quale sei. -
- MA E' UN FURFANTE! -
- Dimostri meno della tua età. -
- En-nii! - Il volto di Kouha assunse un broncio piuttosto palese, affermando così le parole altrui, prima che Kouen sospirasse, divertito.
- Ricomponiti. - Kouha mugolò, arreso. 
- Ma ha rubato la tua foto da camera mia... - Ed a quelle parole Kouen non poté fare a meno di pensare che il fratellino era decisamente troppo carino, per lui.

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Capitolo 7
*** sister ***


n.a. Quando la famiglia è sempre più bella. (Eh, Omonima? xD)

sister


- Quindi, Kouha, sei innamorato. -
Il modo in cui il piccolo principe per poco non si soffocò con l'acqua che stava bevendo fu ricordata negli annali delle scene più divertenti dell'impero Kou.
- Hakuei nee-san? - Gracchiò quindi, perplesso.
- Di nostro fratello Kouen. - 
E stavolta il volto altrui prese decisamente colori diversi, partendo dal più leggero rosato sino a divenire un rosso pomodoro. 
- Cos, ma, è nostro... fratello, io, non potrei mai fare una cosa del genere, insomma... - Deglutì, desiderando essere inghiottito da una voragine. Hakuei sorrise, prima di dargli una pacca sulla schiena, comprensiva.
- Sai, Kouha. A volte al cuor non si comanda. Ma è anche vero che riesco a capire cosa provi,  sapendo quanto è difficile. -
Kouha la osservò attentamente, ancora borbottando. - Come hai...? -
- Sono tua sorella, no? - E da quel momento Kouha non sottovalutò mai piu, i legami familiari.

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Capitolo 8
*** drunk ***


n.a. devo modificare le informazioni della storia perché ci sono anche altri personaggi, nei capitoli seguenti ed il loro punto di vista. Quindi, consiglio? Li aggiungo? O lascio la cosa così? 
Mentre ci pensate (?) vi lascio al capitolo di oggi.

drunk


La scena che si presentò dinanzi a Kouen fu, per certi versi, alquanto disagiante. C'era un Hakuryuu intento a parlare animatamente al muro, mentre Judal restava sospeso per aria a ridere per chissà quale motivo. D'altra parte Koumei fissava il vuoto sorridendo dietro al ventaglio, mentre un Kouha saltellante girava per tutta la stanza, fino a vederlo e corrergli incontro.
- En-nii! - Fu l'urlo che giunse alle sue orecchie più forte di quanto avrebbe voluto, Hakuei che cercava di prendere il fratello e portarlo via. Altro che serata "tra ragazzi". Quello era uno sfacelo, e sperava che nessuno avesse mai l'opportunità di sapere.
- Kouha. - L'abbraccio del fratellino lo fecero indietreggiare di un passo, a causa della forza. 
- En-nii, ti amo! - Ed in quel momento, Kouen capì che no. Non avrebbe più fatto toccare una goccia di alcool a nessuno.

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Capitolo 9
*** fingers ***


n.a. penso che una cosa del genere serva quando si è un po' sclerati. Vero, Omonima? Tieni <3

fingers


Piano, nemmeno fosse un'operazione chirurgica o la stesura stessa di un importante documento in china, Kouen accarezzava il palmo della mano altrui, salendo piano verso le falangi con le proprie dita, osservando il movimento.
Aveva Kouha tra le gambe, seduti sul portico nel retro del palazzo, una giornata come un'altra, apparentemente piu tranquilla. Il fratellino aveva iniziato a dormire senza nemmeno accorgersene, cullato dal venticello di Primavera che scuoteva le fronde degli alberi e Kouen aveva iniziato ad osservarlo, ricordando quando lo faceva sempre durante la loro infanzia, osservando le mani altrui.
Poi, a quel tocco leggero, Kouha si era svegliato scosso quasi da un brivido.
- Vedi, - cominciò Kouen, mentre intrecciava le dita con quelle altrui. - Sono fatte per tenersi l'un l'altra. Non trovi? -
Kouha annuì piano, continuando a guardarle. Era sicuro che un giorno, quelle dita lo avrebbero ucciso.

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Capitolo 10
*** hair ***


n.a. ed io so che questo capitolo ucciderà una persona a cui voglio bene. Ma, ehi, era di dovere.

hair


Nella sua stanza, Kouha aveva coperto tutti gli specchi con dei teli, dopo che avendoli rotti per l'ennesima volta il fratello li aveva fatti sostituire di nuovo. Koumei sapeva cosa rendeva il fratellino più piccolo così contrario al proprio riflesso e, per quello, si chiedeva se esistesse qualche modo per far si che Kouha potesse apprezzarsi.
Quando, un giorno, Kouen fermò Kouha, gli ci volle poco a preoccuparsi.
- Ti sono cresciuti i capelli? - Notò subito il fremere da parte del principe, e fece per fermare il più grande e distrarlo, quando questo continuò prima che potesse riuscirci. - Ti stanno bene, - riprese dunque - mi piacciono molto. - 
Il sorriso, il rossore sul volto di Kouha lasciarono Koumei sorpreso, confuso. 
- Grazie, En-nii! - Lo vide correre via felice e, per la prima volta, capì. Alla fin fine, le parole dette dalle persone giuste avevano più potere di quanto potesse aspettarsi.

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Capitolo 11
*** storm ***


n.a. i came like a wreeeeeeecking baaaal, ecco l'undicesimo capitolo di questa raccolta uvu

storm


La prima volta che Kouen capì cosa stava accadendo ai propri sentimenti, fu in un giorno qualsiasi di un'Estate particolarmente calda. Kouha soleva fare il bagno, a volte, nel laghetto dinanzi alla sua stanza, sotto un albero di ciliegio che lasciava un letto di petali sul riflesso dell'acqua.
Sentì chiaramente il proprio cuore gonfiarsi, sgonfiarsi l'attimo dopo e riprendere l'attimo dopo un ritmo regolare, conscio che aveva perso un battito.
Gli ricordò, ironicamente, un quadro che amava di un'artista nemmeno famoso. Aveva dipinto una figura astratta, confusa in una tempesta di petali, ed aveva chiamato quel quadro "Itoshii anata he". *
In quel quadro, Kouen ci rivide Kouha.
E capì che il fratello era la propria tempesta. 



note: * per te che amo

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Capitolo 12
*** decay ***


n.a. penso che per questa la gente vorrà la mia testa. (l'omonima, più che altro.) 

decay 


"Non è giusto." 
Se lo ripeteva in continuazione, Kouha, mentre lentamente la musica suonava e le persone in piedi attendevano che facessero ingresso gli sposi. 
"Non doveva andare così." I pugni stretti, lo sguardo basso ma che non tradiva affatto cio che stava provando. No, non poteva permettersi di mostrare più di quanto non fosse necessario, più di quanto non fosse fraintendibile. Non doveva sapere, nessuno, nemmeno chi era a conoscenza, di cosa stava provando dentro. Non poteva e basta, perché era lui, perché era Kouen. 
Perché era una promessa.
Poi la musica cambiò e fu costretto ad alzare lo sguardo su Hakuei, felice nel suo abito da sposa e Kouen, così serio nel suo.
"Non è giusto", ripeté, mentre li vedeva avanzare.
Essere un principe, /un ragazzo/ era la sua rovina.

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Capitolo 13
*** ink ***


n.a. non ho nemmeno il coraggio di pensare a quanto odio comporterà pubblicare anche questo.

ink


- En-nii... -
- Kouha. - Era la prima volta dopo tanto tempo che si incontravano, che finivano per parlare l'uno con l'altro.
Era la prima volta dopo tanto che si ritrovavano faccia a faccia.
Ora separati, ora sposati.
- Era da tanto che non ci vedevamo. - Forse sei mesi, forse di più. Kouha aveva smesso di contare le giornate dal matrimonio, mentre Kouen aveva segnato una stanghetta singola su un quadernino che portava con sé, contando.
- Già. - Ma senza dimostrare. - Ti sono cresciuti i capelli. Per un momento ho pensato tu fossi una ragazza. -
Kouha lo osservò, poco dopo sorrise, ma Kouen seppe leggerci quel sentimento che tanto avrebbe voluto cancellare dal più piccolo. L'unica cosa che non voleva, era vederlo soffrire.
- Presto li taglierò. - Fu quello che rispose, benché pensasse altro.
"Se fossi una ragazza, ora ci sarebbe scritto il mio nome accanto al tuo, con l'inchiostro."

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Capitolo 14
*** milk ***


n.a. Pensavo che avrei potuto essere perdonata con questa.
Ma poi ho realizzato.

milk


- Non sono basso. -
- Forse ti hanno ristretto, come quando sbagli a lavare qualcosa... può capitare di rovinare i capi, no? -
- Ti ho detto che non sono basso! E' la... costituzione! -
- Magari invece non hai mai bevuto tanto latte. - 
Kouha sbuffò a quelle parole, roteando gli occhi. - Judal, è solo una diceria! Non si cresce con il latte! - 
L'altro sorrise, dispettoso, prima di girarsi e, poco dopo, incontrare la figura di Kouen. 
-Oi! Come sei diventato così alto? - Il più grande inarco un sopracciglio, avvicinandosi agli altri mentre i servitori bisbigliavano e se ne andavano. 
- Cosa state facendo? -
- Rispondi alla mia domaaaaanda? - Sorrise Judal, divertito. 
- Ho bevuto tanto latte, immagino? - Ed a quelle parole Kouha gonfiò le guance, imbronciato. - Ne ho bevuto anche io, tanto. Non sono basso.- Borbottò, si sarebbe vendicato del fratellone, ecco.

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Capitolo 15
*** song ***


n.a. con questa mi riscatto, sì? Per la sofferenza.

song


- Kouha. - 
Il più piccolo alzò lo sguardo sul maggiore, ora dietro di lui, smettendo improvvisamente di canticchiare. Arrossì leggermente, perché era una cosa stupida quella a cui stava pensando poco prima, ma che aveva avuto un certo impatto nel ritrovarsi la persona che era nella sua mente davanti.
- Si? - Chiese, cercando di calmare il suo cuore impazzito, sperando che il volto non lo tradisse.
- Che canzoni stavi cantando, ora? - 
Colto nel fallo il più piccolo quasi gracchiò, mentre rimetteva a posto la testa e tossicchiava. - In realtà è una melodia che mi è venuta per caso in mente. Non ha proprio un nome o qualcuno che l'ha composta. -
- Oh. - Kouen rimase fermo dietro di lui, le sopracciglia aggrottate.
- E' molto bella. - 
E Kouha sentì il cuore cedere. Perchè quelle note gli erano venute in mente pensando proprio a lui.

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Capitolo 16
*** feather ***


n.a. non pensavo di potere. Ma credo di aver tirato fuori fluff. 

feather


Lo baciava, Kouen, lentamente e con una delicatezza che lo faceva impazzire.
Sembrava più osceno di quello che in realtà non era, mentre sentiva le labbra altrui sfiorargli le dita, la mano, salire lungo il braccio sino al collo.
Faceva quasi il solletico, pensava, mentre i brividi si impadronivano della sua pelle e li sentiva lì, lungo le parti toccate ed anche dove non vi dovevano essere. 
Era semplicemente una routine, quella alla quale quasi tutti i giorni si sottoponeva tra le braccia del fratello, soli.
- En-nii... - Sussurrò il principe, mentre sentiva le guance prendere fuoco. - Mi fai il solletico. -
Kouen sorrise, mentre gli accarezzava i capelli sfiorandogli ora il viso. - Forse perché le tue sensazioni sono ancora premature. -
Rispondeva sempre così, l'altro. Ma Kouha lo sapeva anche senza chiederlo.
Per Kouen lui era cristallo. E per Kouha, il fratello era la piuma che ne sfiorava la superficie.

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Capitolo 17
*** swim ***


n.a. poi dimmi che ti odio, eh, omonima. (Sono così ooc... )

swim


- En-nii, perché non vieni anche tu? -
Kouha nuotava tranquillo nello stagnetto, circondato da petali di ciliegio. Kouen rivangava ciò che aveva pensato la prima volta che lo aveva visto, quando quel quadro gli aveva fatto capire di essere innamorato di lui e poco dopo sorrise, scuotendo il capo.
- Oramai non ho più la stazza per certe cose. -
- Ehi, stai dicendo che sono piccolo? -Rise, Kouen, di fronte ad uno dei momenti più tranquilli che a volte la vita gli poneva davanti tra una guerra ed un'altra.
- Sai, - iniziò, mentre lo vedeva scomparire sott'acqua e riemergere poco dopo. - E' stato qui che ho capito di essere innamorato di te. 
Il volto del fratellino assunse un'espressione sorpresa, prima di scomparire sotto la superficie dell'acqua. Tante bollicine che gli coprivano ancora di più il viso.
- Così non vale però... - 

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Capitolo 18
*** lips ***


n.a. Viva la tranquillità!

lips


- Mi piacciono. -
Kouha si girò, tra le lenzuola, guardando il fratello un po' confuso. - Uh? I miei capelli? - E sorrise, ricordando ogni cosa che Kouen gli aveva detto. - La mia pelle? -
- Le tue labbra. - Rispose semplicemente il maggiore, con quella sincerità e schiettezza che tante volte aveva fatto morire il più piccolo. Puoi sapere che presto arriverà un'uscita di quel genere, ma mai con certezza e mai avrebbe potuto essere pronto.
- Le mie labbra? - Ripeté, un po' nascosto nel cuscino per calmare i battiti del cuore. 
- Sembrano boccioli di rosa. -
- En-nii, tu sei fissato con i fiori... -
Kouen sorrise, chinandosi su di lui. - Allora ho deflorato un fiore. - Commentò, prendendo posto sopra l'altro. - Ed adoro farlo mio. - Sussurrò, prima di baciarlo davvero.
E mentre quella notte si prevedeva lunga, Kouha pensava che a Kouen piaceva davvero, ucciderlo dentro.

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Capitolo 19
*** summer ***


n.a. ehi, ognuno ha il suo headcanon. Il mio è Kouen che fa morire Kouha <3

summer



Il tempo era stato sempre abbastanza sfalzante, quello era certo. Ma mentre marciavano a cavallo con le truppe dietro di loro verso la nuova terra alleata, Kouha non poteva fare a meno di sentire il caldo addosso, il sudore come una seconda pelle. 
Non importava quanta ombra potesse avere o quanto gli altri potessero cercare di fargli aria.
- Questo paese è troppo caldo. - Commentò, attirando così l'attenzione degli altri fratelli e, soprattutto, di Kouen.
- Siamo ospiti. - Iniziò. - E la loro terra è fonte del loro orgoglio. -
- Ma avranno caldo anche loro. - Borbottò, facendo roteare gli occhi.
- Stanotte avrai più caldo. - Replicò Kouen, facendo ridere Judal e sospirare Koumei.
- ... Aumentano le temperature di notte? - Kouha lasciò basiti tutti, mentre le risate di Judal crescevano nell'aria.
- No, fa più fresco. - E Kouen lo guardò. - La mia è una promessa. -

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Capitolo 20
*** wash ***


n.a. questa si può considerare una delle mie drabble preferite perché, per una volta, è... Kouha il protagonista. Ma in modo diverso. Quindi buh <3

wash


- En-nii!-
Kouha si agitava sotto le mani altrui, ancora vestito. Non capiva cosa avesse fatto scattare in quel modo il fratello, ma era certo che non era nulla di buono.
Lo credeva per il fatto che lo avesse gettato sotto l'acqua senza troppi preamboli, quasi rabbioso.
- En-nii! Basta! Sono pulito! - 
- Non lo sei. - Replicò freddo l'altro, il volto una maschera imperturbabile, la voce astiosa. - Ti ha toccato. - 
E Kouha lo guardò confuso, l'acqua che scivolando sembrava lacrime sulla sua pelle. - Cosa...? -
- Quell'idiota. Ti ha toccato. -
- En-nii, l'ho già sistemato io. - Non rispose, Kouen, mentre Kouha scivolava verso di lui, ora consapevole.
- En- nii.- E la sua voce era più calda. - Se vuoi lavare via il suo tocco, c'é un altro modo. - 
Kouen lo guardò, prima che l'altro lo baciasse. - Ti insegno io. -

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Capitolo 21
*** moon ***


n.a. quando il no-sense incontra la mia mente

moon


Di solito quei momenti non accadevano per un motivo stolto o di base fievole. Accadevano perché era una celebrazione alla prossima battaglia, alla prossima guerra.
Quando si ritrovava con la famiglia a fare un falò dove tutti si raccontavano cose superflue, od anche strategie, Kouen vedeva una famiglia di cristallo con i pezzi incollati meglio che poteva.
- Che fai? - Si voltò, a quella voce, ritrovando il volto curioso dl fratellino.
- Osservo. - Si limitò a rispondere, facendo imbronciare appena l'altro, confuso. 
Kouha osservò tutti, dai fratelli ai cugini, a Judal che nemmeno doveva essere lì e poi sorrise, divertito.
- Sai, En-nii. -
Kouen lo guardò e l'altro continuò. - Sei come la luna. Non ti mostri sempre nella tua interezza, ma quando lo fai, ci lasci tutti a bocca aperta. - E rise, girando su se stesso. - E' per questo che ti amo! -

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Capitolo 22
*** shaman ***


n.a. Lascio a voi la scelta se tutto ciò abbia senso o no.

shaman



- Kouha. -
La voce altrui interruppe il filo di pensieri del principino, piu preso a cercare di stare sveglio che altro.
- Hai mai creduto che fosse possibile comunicare con i morti? Vite passate, cose del genere. - A quella domanda Kouha sbatte le palpebre, stropicciandosele l'attimo dopo.
- Cosa sta dicendo, En-nii? - 
Kouen lo guardò, prima di accennare un sorriso e scompigliargli appena i capelli, mettendosi nuovamente sotto le coperte, evitando di dire altro. Non era, d'altronde, solito fare certi tipi di discorsi. Quanto piu stupidi.
- Nulla. Dormiamo. -
Kouha lo guardò attentamente, prima di sbadigliare ed abbracciarlo, per tornare a dormire.
- So di per certo che nella vita passata ti amavo come ora. - Cominciò, la voce fievole. - E non ho bisogno di sciamani, per saperlo. -
Kouen rimase sorpreso da quelle parole, ma poi sorrise, senza dire nulla. Kouha sapeva dire sempre le cose giuste.

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Capitolo 23
*** hollow ***


n.a. indovinate chi NON scrive cose allegre.

hollow


Era buffo come anche la cosa più piccola potesse sconvolgerti, ucciderti, lasciarti inerme. Kouen lo pensa, mentre tiene tra le braccia il corpo ferito del fratellino, dopo che l'altro ha quasi rischiato di morire, dopo che è rimasto per giorni in silenzio, dormiente, nella camera a casa sua. La sua vera casa, non quella che oramai condivideva con la moglie.
- Kouha. - Sussurrò, mentre l'altro si agitava appena, nel sonno. Era da poco che aveva cominciato a reagire, ma ancora non si svegliava e questo uccideva Kouen ogni notte che restava al suo capezzale, ogni minuto passato lontano.
- Non puoi lasciarmi. - E suonò quasi come un ordine, mentre gli accarezzava il viso coperto da bende, in parte.
- Nessuno potrebbe colmare il vuoto che creeresti. -
Non arrivò nessuna risposta dal più piccolo e Kouen tacque. Non poteva vivere, senza di lui.

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Capitolo 24
*** tourist ***


n.a. a volte far quadrare i prompt con il mondo originale è da sudarsela, eh.

tourist


-  En-nii, guarda! - 
Kouha saltellava da una parte all'altra, nemmeno quello non fosse il suo impero, nemmeno quella non fosse l'ennesima volta in cui finiva con il visitare quella cittadinella appena fuori dal palazzo.
- Non è bellissimo? - 
Kouen sospirò, mentre annuiva e pazientemente sorrideva, guardandolo. Rivedeva il fratellino che da piccolo gli correva incontro e rivedeva quel ragazzo che teneva tra le braccia e rideva, giocando con i suoi capelli.
- E' sempre lo stesso, Kouha. - 
Ed il ragazzino sorrideva, nemmeno fosse il tesoro più prezioso del mondo.
- Ma fa parte del tuo impero, Nii-sama! -
Scosse il capo, Kouen, prima di strofinargli i capelli affettuosamente ed un po' per dispetto.
- Allora sarai il primo turista del  mio impero. -

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Capitolo 25
*** play ***


n.a. questa è cattiva da parte mia. 

play


- Kouha, piano. -
Era un sussurro quello che uscì dalle labbra di Kouen, mentre tornava poco dopo a baciare il ventre liscio del fratello.
Era stupido, lo sapeva, ma era anche una scommessa. E la stava vincendo lui.
Solo poco prima il fratellino aveva sostenuto, con tutta la prepotenza della quale era capace, che avrebbe saputo resistere  e fare silenzio anche nei peggiori dei casi, perché non era un bambino.
Così, tralasciando il caso, Kouen lo aveva portato in una delle tante stanze adibite a ripostiglio della tenuta e lo aveva cominciato a stuzzicare, senza un perché preciso. 
Ma Kouha decisamente non si tratteneva come doveva.
- Ti arrendi, dunque? -
Era un sussurro malefico, mentre sentiva le dita altrui sulla schiena nuda.
- N-no... - Borbottò l'altro, comunque orgoglioso.
- Allora, - E non si fece pregare nemmeno troppo - continuiamo a giocare. -
Kouen sapeva essere sadico.

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Capitolo 26
*** comrade ***


n.a. riceverò un messaggio con "MI UCCIDI CON TUTTO QUESTO FLUFF" questa volta?

comrade


A volte, Kouen, non sapeva come classificare Kouha.
Un compagno, un fratellino, un fidanzato, un ragazzo e basta. Si divideva per molti aspetti, per molte cose e continuava a credere, in un modo o nell'altro, che prima o poi sarebbe finito certamente per impazzire di fronte a quanto l'altro fosse tutto e nulla, al tempo stesso.
Come infondo, potesse classificarlo soprattutto come "cuore" e basta.
Respirò roco, mentre lo guardava dormire al suo fianco e gli accarezzò i capelli, consapevole e quasi timido, per non svegliarlo. 
- Compagno. - Sussurrò quindi, sentendolo muoversi appena e sorridendo, mentre si avvicinava a baciarlo, sapendo che lo avrebbe comunque svegliato e l'accortezza di prima era stata inutile.
- Tutto. - Commentò, mentre incontrava l'ametista altrui. 
- En-nii...? -
- Ti amo, Kouha. - Lo baciò di nuovo, mentre l'altro lo guardava sorpreso e poi sorrideva. Che importava classificarlo, se per lui era il suo mondo?

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Capitolo 27
*** sin ***


n.a. posso dirlo ed affermarlo, questa cosa è campata in aria.

sin


- E se pensi che sia peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente! O qualcosa di simile. -
Kouha guardava attentamente Koumei, che sembrava leggergli più una storia dell'orrore che la favola della buonanotte. Di sottecchi si ritrovò a guardare Kouen, che in silenzio ed ad occhi chiusi sembrava ascoltare quello che l'altro diceva a proposito di questo scrittore famoso. 
- Mei-nii, penso che tutti abbiamo capito che ti piace. - Iniziò quindi, - Però forse hai qualcosa di più leggero? - 
A quel punto Kouen sembrò riamarsi, socchiudendo gli occhi. 
- "Ama, ama follemente, ama piu che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente." -
- Ecco come faceva! - Esalò Koumei, prima di riprendere concitato il discorso. 
Kouha dal canto suo si ritrovo a guardare negli occhi Kouen, quasi arrossendo. Chissa perché, detto da lui sembrava decisamente meno consono alla situazione.

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Capitolo 28
*** window ***


n.a. dato che sono stata assente per il Rimini, oggi doppio aggiornamento! uvu Doppi feels e doppi insulti XD

window


Da piccolo, Kouen, era solito chiudere per bene le finestre della propria stanza.
Lo faceva perché nonostante dovesse essere forte in quanto principe ereditario era comunque un bambino e per questo sentiva su di sé il peso di quella che era una paura primaria; quella della buio.
Col tempo aveva provato ad affrontarla, ma i rumori, le ombre, qualsiasi cosa finiva per farlo particolarmente sentire a disagio, sino a che alla fine tenere quella candela accesa non divenne un'abitudine anche crescendo, incondizionatamente.
Quando si ritrovò, dunque, a dormire completamente al buio per la prima volta ed in maniera decisamente consapevole, pensò che non era poi così tremendo come pensava. 
- En-nii...? - Un mugolio dal letto lo richiamò, facendogli stringere tra le braccia quel corpicino caldo.
- Shh, dormi. - 
Da quando Kouha era finito a dormire con Kouen, quella finestra non gli aveva più messo timore.

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Capitolo 29
*** crush ***


crush


- Ti amo, Kouha. -
Era finito così il discorso di Kouen, sincero, forte ed austero nel suo spiegargli i suoi sentimenti, nel suo dissipare i dubbi.
Leggeva nel suo sguardo una paura che aveva taciuto nel proprio, quella dell'essere respinto perché erano fratelli, perché quei sentimenti non dovevano esistere, perché sapeva di quale fardello lo stava caricando.
Ma Kouen non poteva sapere cosa in realtà quei sentimenti gli facessero.
Quindi si chinò e con tutto il coraggio che aveva lo baciò, sfiorandogli le labbra in un tocco timido. 
- Anche io, Kouen. - Non lo chiamava quasi mai con il suo nome, se non mai e suonò amaro e dolce al tempo stesso sulla punta della lingua, quel nome. 
Il fratello maggiore lo osservava sorpreso, ma visibilmente più libero, mentre il più piccolo arrossiva e sorrideva timido.
Quei sentimenti, stritolavano il loro cuore da molto tempo. E forse ora avrebbero allentato la presa.

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Capitolo 30
*** door ***


n.a. ed è finita anche qui. Grazie a tutti quelli che ci sono stati con commenti/presenze/etc e grazie a te Omonima. E' stata dura, lo so, ma oggi finisce il tuo regalo di compleanno XDD (insieme ad Hakkenden, ma lo dico solo qui uu) quindi insomma, spero che sia piaciuto etc. Non lo rifarò mai più, ma va bene (?) 

door


Non era sicuro di quello che faceva da anni.
Da quando aveva detto quelle due parole a Kouha, da quando erano stati insieme, da quando si erano sposati e le loro strade si erano divise, da quando il loro amore era continuato a discapito di altri cuori che fingevano di non vedere.
Era una vecchiaia che si prospettava dura, un dolore che partiva da dentro.
Non sarebbero più stati accanto.
Lo pensava mentre vedeva il sorriso di Kouha e gli sembrava lontano, sapendo che anche per lui era lo stesso. Non per un'amore non condiviso od oramai appassito, ma per una consapevolezza ed il tacito accordo che andava bene così. Sui loro corpi c'era ormai il segno degli anni passati in guerra, passati e basta.
Eppure, mentre si sfioravano delicatamente la mano in un tacito saluto e nulla più, ne erano certi.
Avrebbero riaperto la porta dell'inferno altre mille volte, per un amore come il loro.

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