Creep.

di athven
(/viewuser.php?uid=723246)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza che legge Pinocchio. ***
Capitolo 2: *** Conosco Guance-rosse. ***



Capitolo 1
*** La ragazza che legge Pinocchio. ***


                              CREEP.
                                                                                                                           Capitolo 1
                                                          <>

Heaven è sul letto. Ha lo sguardo perso fuori dalla finestra, a guardare i fiocchi che cadono lentamente. Mi avvicino e gli prendo la mano, gelata. Fa un sussulto, mi guarda e sorride tristemente.
-Hell..-
La sua voce è un sussurro. Punta gli occhi che sembrano di ghiaccio nei miei. Abbiamo la stessa età, eppure lui sembra più vecchio di me di almeno 10 anni.
-Mi..dispiace..-
Dice, per poi chiudere gli occhi. Se n’è andato. Non c’è più. Faccio per alzarmi ed andare a chiamare aiuto quando lui li riapre. Mi risiedo sospirando.
-Svegliati.-
Lo guardo. Svegliati?
-Svegliati, su.-
Ora la voce è molto più femminile. Heaven mi sorride un’ultima volta prima che io apra gli occhi.
La stanza in cui mi trovo non l’ho mai vista prima. Per la precisione, sembra un’infermeria scolastica. Mi guardo intorno curioso. Nella stanza, ci sono circa 6/7 lettini messi in fila ordinatamente. Solo quello dove sono io è occupato. Ci metto un po’ prima di notare la ragazza seduta al mio fianco.
-Buongiorno.-il tono della sua voce è gelido.
E’ una ragazza carina, ha dei bei lineamenti e gli occhi del colore del cielo prima della tempesta. Sta leggendo un libro. Guardo la copertina. Pinocchio.
-Buongiorno..- rispondo –Dove mi trovo?- aggiungo, poi.
-Sei al Campo Mezzosangue.-
La ragazza continua a tenere gli occhi azzurri fissi sul libro. Mi accorgo che il titolo del libro non è scritto in inglese. Aggrotto le sopracciglia. Eppure io l’ho letto.
-Che leggi?-
La ragazza alza lo sguardo verso di me, seccata.
-Pinocchio.- mi liquida, evidentemente infastidita. –Come ti chiami?-
Cerco di tranquillizzarmi. Come ho fatto a leggere quella scritta? Non sono lettere semplici, ma sembrano piccoli disegni. Forse è greco, o qualcosa del genere. La ragazza ritorna a guardare il libro, aspettando la mia risposta.
-Hell Lewis.-
-Amy.- dice lei.
Non mi chiede del perché del mio nome inusuale. Strano. Di solito me lo chiedono tutti. Mi porto una mano al piercing al labbro e inizio a giocarci, come d'altronde faccio sempre.
-Ho avuto una crisi, vero?-
-Se per crisi intendi essere arrivato qui appena in tempo prima di collassare, allora sì.-
Amy continua a leggere, ignorandomi. Sospiro, e provo ad alzarmi. Inizia a girarmi la testa. Mi stendo, mentre il mondo smette di girare.
-Crisi di panico, hai presente?- dico, freddamente.
-No, non hai avuto nessuna crisi, o almeno credo. Sei svenuto e ti abbiamo portato qui. Stai dormendo da circa un giorno e mezzo.-
Faccio per rispondere, ma lei si alza. Fa un cenno con la mano e se ne va.
-Devi riposare.- dice, allontanandosi.
Faccio un mezzo sorriso e chiudo gli occhi, aspettando che arrivi il sonno.
 
Quando riapro gli occhi, la ragazza non c’è. Probabilmente in questo strano posto fanno i turni per assistere i malati.
-Ciao!-
Mi giro verso l’uomo che ha parlato. E’ in carrozzella. Mi sorride e mi fa segno di alzarmi.
-Ciao..- dico, alzandomi -Dove mi trovo?- aggiungo.
Fortunatamente la testa non gira. Mi siedo.
-Sei al Campo Mezzosangue, ragazzo.- dice, con voce tranquilla.
Penso a quello che mi è successo prima di svegliarmi in questa stanza. Ricordo di aver corso. E anche molto. Ma poi? Il buio totale.
Istintivamente penso al sogno di Heaven. Era simile agli altri, solo che sembrava avere la mia età di adesso. Lui è morto quando avevamo entrambi 6 anni.
-Campo…cosa?-
Chiudo gli occhi. Dove cavolo sono finito?


_______________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE
Allora, premesso che questa è la mia prima fanfiction su Percy Jackson, spero vi piaccia.
Lasciate recensioni, non mi interessa che siano cattive o meno, ma lasciatele.
Boh, per ora non voglio parlare della storia nel mio spazio autrice, magari nei prossimi capitoli lo farò.
Ciaaao, e grazie a tutti quelli che la leggeranno.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Conosco Guance-rosse. ***


                                                                                                         CAPITOLO 2
               <>
                          

Chiudo gli occhi. Dove cavolo sono finito?
-Campo Mezzosangue.- dice, sorridendo. –Ma a dopo le spiegazioni, prima ti faccio fare un giro del Campo.-
L’uomo con la carrozzella si dirige verso una porta alla mia destra. Evidentemente vuole che lo segua. Decido che non è il momento di fare il ribelle, così mi alzo e attraverso la porta. Mi trovo in una stanzetta piccola, con una finestrella che lascia entrare poca luce. Ci sono medicinali ovunque mi giri. Una ragazza bionda è china su un tavolino.
-Io sono Chirone, comunque.- dice l’uomo –E lei è Sydney. E’ il nostro medico migliore.-
La ragazza si alza e mi guarda sorridendo. Ha un bel viso e gli occhi azzurrissimi. Ha la pelle molto chiara e sembra quasi che risplenda di luce propria.
-Hell.- dico, mettendomi le mani in tasca.
-Benvenuto al Campo!- dice, raccogliendosi i capelli in una coda.-Vieni, ti faccio fare un giro.-
Usciamo dall’infermeria -o almeno quella che penso sia l’infermeria- e la luce mi assale. Mi metto una mano davanti agli occhi per non rimanere accecato dal sole.
-So che hai conosciuto Amy.-
La ragazza mi affianca e sorride. È una di quelle che vedono la vita tutta rose e fiori. Probabilmente non andremo mai d’accordo.
-Ho notato che non è un tipo molto…loquace.- dico, mordendomi il labbro.
-Fidati, ci farai l’abitudine.-
Mi mostra il Campo, dandomi spiegazioni e rispondendo alle mie domande.
-Oh, stanno tenendo una lezione sui mostri!- esclama Sydney, ridendo. –Vieni, ti faccio conoscere il maestro.-
Il “maestro” in realtà è un ragazzo sui 18 anni, seduto sulla cattedra. Non ha un bell’aspetto, sembra quasi che si sia svegliato da poco. Ha i capelli neri arruffati e degli occhi verdissimi –simili ai miei- contornati da delle occhiaie spaventose.
-Piacere, Nathan.- dice, tra uno sbadiglio e un altro.
-Hell.- rispondo, sbuffando. Non amo le presentazioni.
Il ragazzo mi squadra. È più alto di me, ma è più magro. Ha un aspetto da rockettaro ma è evidente che non lo è.
-Hell, andiamo, Chirone vorrà parlarti..- dice Sydney, interrompendo quel silenzio pesantissimo.
Io e Nathan non saremo mai amici.
Continuo a seguire la ragazza, fino ad arrivare ad un edificio in stile greco. È molto grande. La ragazza entra e io faccio lo stesso.
-È permesso?-
Ci ritroviamo in un grande atrio. Al centro della stanza, ci sono dei divanetti e un tavolino. C’è un uomo sulla quarantina seduto su uno di questi e, di fronte a lui, Chirone. L’uomo indossa una camicia zebrata di pessimo gusto e ha le guance arrossate. Proprio come se fosse ubriaco.
-Lui è il Signor D. Comportati bene con lui, non è un tipo molto…paziente.- mi sussurra Sydney.
-Siediti, ragazzo.-
L’uomo dalle guance rosse mi fa segno di sedermi su uno dei divani di fronte a lui. Mi mordo il labbro e faccio come dice. Non sono abituato ad essere così ubbidiente.
-Conosci gli dei dell’Olimpo?- mi chiede il Signor D, mentre sorseggia qualcosa da un bicchiere.
Vino? No, troppo scuro.
Rifletto sulla domanda che mi ha fatto l’uomo. Gli dei dell’Olimpo? Mia madre ci raccontava storie su di loro quando io e Heaven eravamo piccoli, ma non ricordo molto. Scuoto la testa.
-Bene, esistono.-
Aggrotto le sopracciglia confuso. Chirone rivolge uno sguardo severo al Signor D.
Gli dei dell’Olimpo, quegli stessi dei che di cui mia mamma parlava, esistono?
No, deve essere uno scherzo. Uno scherzo orribile.
-Io sono Dioniso, il dio del vino.-
Guance-rosse mi guarda con aria di sfida. Dioniso?
Cerco di recuperare informazioni su di lui dalla mia mente. È il dio del vino, figlio…figlio di Zous…Zaus…Zeus, ecco.
-Quindi, gli dei dell’Olimpo esistono..- dico, guardano Dioniso.
-E hanno figli con i mortali. Tu sei un semidio, ragazzo.- aggiunge Chirone, con voce gentile.
-Semidio..- ripeto, come per assaporare la parola. –Come Perseo, o Ercole?-
-Eracle, Hell.- mi corregge Chirone. –E sì, sei proprio come loro.-
Il mondo sembra fermarsi. Mio padre è un dio? Assurdo.

_______________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eh boh, grazie a tutti quelli che l'hanno letta e la leggeranno.
Mi scuso se i capitoli sono molto brevi, ma preferisco farli così e lasciarvi sulle spine. Prometto che i prossimi saranno più lunghi uwu
Grazie per le recensioni e ne voglio altre e.e

Al prossimo capitolo!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2729011