正義

di Shanks_D_Jackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La giustizia e come un fiore... ***
Capitolo 2: *** "Riunione di Famiglia" ***
Capitolo 3: *** Un Messaggio Inaspettato ***



Capitolo 1
*** Prologo: La giustizia e come un fiore... ***


                                                                   "La Giustizia e come un fiore..."
                                                                       「正義と花のような···」



L'Ammiraglio Shibakariki, cosi avevano cominciato a chiamarlo,  fissava, in modo affranto, la sua base, la sua casa, la sua buon vecchia Marineford, sarebbero potute essere passate delle ore come degli anni da quando il Rosso aveva dichiarato la guerra finita.
Ma era finita veramente?? 
Era da un po' che se lo domondava, ed in quel momento seduto su quello che fino a ieri era un ala del QG comincio
a ricordarsi cosa suonpadre gli diceva da piccolo....
Suo padre stava leggendo l'ennesimo articolo sulle scoribande dei pirati nel Mare Occidentale.
L'uomo stacco gli occhi scuri dal giornale e guardo serio il figlio che giocava con un nave della marina giocattolo e un peluche a forma di Re del Mare.
"Ricorda ragazzo, la guerra finisce in un solo modo..."
il ragazzino guardo il padre pensieroso, e vedendo che l'altro non accenava a finire la frase, provo ad indovinare.
"Con la pace, e la vittoria del Bene sul Male."
Il padre si rabbuio e in un sussuro borbottato disse.
"Ricordati Luke, Bene e Male non esistono....e riguardo alla Pace, non e con essa che finisce una guerra, un conflitto si conclude solo col succesivo."


L'Ammiraglio venne riscosto da suoi cupi pensieri da un povero soldato semplice che lo affiancava timidamente,
nonostante fosse sul attenti tremava come le ali di una libellula.
L'altolocato ridacchio di gusto e in tono scherzoso disse:
"Mica ti mangio, siamo sulla stessa barca ragazzo."
il soldato ancora terrorizato rispose:
"Questa e per lei Ammiraglio."
e gli porse una lettera col simbolo dei Draghi Celesti sopra
"Sento area di promozione! Oppure di licenziamento!!" penso divertito.

Note dell'autore:
Allora Gentaglia, scherzo, come detto nell'introduzione su questo fandom ci sono molte interattive, quindi ho azzardato questa storia in onore di personaggi come Monkey D. Garp, perche si per la maggior parte la Marina, e formata da vili e malvagi, ma non bisogna mai generalizzare ed e bene dare una possibilita
Ma quanto parlo >_ Comunque qui sotto vi lascio la scheda... Mi servono 0 ammiragli, 5 vice-ammiragli, 14 contr-ammiragli, per ora
questi vanno bene sia maschi che femmine, anche sirene e uomini pesce
Auto stima: 25!!!! Sei convinto forte amico!!!!!
io: La convinzione mi assale
ecco la scheda inviatela per messagio privato, ma prima scrivete nella recensioni sesso, grado del vostro personaggio
p.s.
se siete contr-ammiragli non fateli piu forti del dannatissimo Roger, forti va benissimo, ma preferirei evitare miscugli
fra New Gate e Gol D. Ecco...MA CHI PRENDO IN GIRO FATELI PURE FORTISSIMI!!!!
SCHEDA:
Nome:
*Soprannome:
Cognome:
Grado:
Tipo di Giustizia che persegue:
Aspetto Fisico (dettagliato il piu possibile):
*Particolarita fisiche(cicatrici, tatuaggi, altri tipo le sopraciglia di Sanji):
Carattere ( dettagliatissimo, voglio descrivere i personaggi al meglio, coerente con il tipo di Giustizia perseguita):
*Particolarita carratteriali (si mangia le unghie, ride in modo strano, mangia quando e agitato, boh fate voi ;):
Storia(minimo 4 righe, se tipo il vostro personaggio a una cicatrice potete scrivere come se l'e procurata):
*Sogni (vuole diventare Grand'Ammiraglio, vuole la Pace, boh soprendetemi):
*Nemesi ( se c'e un pirata realmente presente nell'Anime che fa da rivale al vostro personaggio):
Ama:
Odia:
Fobie o Paure:
*Colore preferito:
*Cibi preferiti:
*Animali preferiti (tipo gli piacciono i Doberman e se ne porta uno dietro, vanno bene anche tigri, lupi, orsi):
Haki e/o una delle 6 tecniche:
Frutto del Mare ( se ne inventate uno vostro ho cambiate uno gia esistente descrivete i poteri che dona e le debolezze che ha):
Arma (potete descriverla dargli un nome, e se per caso il vostro personaggio non ha un frutto puo averlo la sua arma tipo la spada di spandmand):
Altro ( se mi sono scordato qualcosa vi prego di dirmelo cosi lo aggiungo):

Ecco tutto spero che arriviate in tanti, secondo come, poi magari aggiungero gradi, ma per ora lascio questi

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Capitolo 2
*** "Riunione di Famiglia" ***


 “Riunione di Famiglia”

 “ 親族会”

 

“E’ stato un assoluto fallimento, siete dei completi imbecilli!”
Il Comandante Supremo delle Forze Militari del Governo Mondiale stava strillando come un vecchio bisbetico.
L'Ammiraglio Greta Mia odiava molte cose, ma due in particolare le facevano perdere il controllo: chi le urlava in faccia e chi la offendeva perché donna.
Kong e i Cinque Astri di Saggezza stavano facendo entrambe le cose.
Se fosse stata sola avrebbe già squartato tutti quei palloni gonfiati, ottenendo un biglietto di sola andata per il patibolo.
Ma per sua fortuna non era sola. Era immobilizzata da una strana forza di gravità e un vento caldo le soffiava in volto.
Inoltre a causa di un allucinazione i Cinque Astri di Saggezza erano in mutande.
Era ben consapevole che una persona normale si sarebbe spaventata per questi tre fenomeni, ma lei aveva i nervi saldi poiché sapeva che erano provocati dai suoi colleghi, membri della sua ristretta cerchia di amicizie.
“Comandante, come detto nei rapporti, durante la battaglia di Marineford eravamo in minoranza numerica...” ripeté per l'ennesima volta Kaiser, in tono pacato.
Ma il biondo con la cicatrice sul petto lo interruppe ringhiando:“Minoranza numerica?! Pensavo che voi Ammiragli dopo anni di addestramento con Z foste abbastanza forti da sconfiggere orde di criminali, ma a quanto pare mi sbagliavo!”
Aki guardò i superiori e con tono quasi divertito replicò:“Eravamo impegnati con pirati del calibro di Barbabianca.”
E poi sussurrò: “e comunque New Gate vale per un esercito.”
Kong sbuffò, scontento dell’esito della conversazione.
“Ammiragli , siete congedati fino a nuovo ordine. Riguardo a lei, Grand Ammiraglio, noi tutti confidiamo che ora che è stato promosso veda la Giustizia in modo … assoluto.”
Detto questo invitò i quattro ad uscire con un gesto secco della mano.

Uscirono dalla sala dei cinque Astri di Saggezza, e si diressero in direzione del porto.
Kaiser si spolverò i pantaloni neri: se c'era una cosa su cui lui e i suoi colleghi erano d'accordo era che non avevano tempo da perdere discutendo con il testardo Kong.
Ma per quanto irritanti potessero essere i suoi superiori, a lui quella riunione non aveva dato fastidio, non troppo almeno.
“Quindi dove potremmo far costruire la nuova base? Rimettere in piedi Marineford dove si trova ora è fuori discussione!” esordì Greta dopo qualche minuto di silenzio.
Luke ghignò divertito:“che ne dite di Amazon Lily?”
Gli altri tre lo guardarono, irati:“Te lo scordi, pervertito!”
Il Grand Ammiraglio ridacchiò:“va bene, va bene! Era solo una proposta.”
Aki sbadiglio stanco:
“Dobbiamo proprio raggiungere il porto? Non possiamo dormire qui?”
Greta lo fissò seria e poi domandò, sarcastica:
“Sei narcolettico? Perché non mi stupirei se ti addormentassi in battaglia!”
Kaiser continuava a camminare accanto al neo Grand Ammiraglio, con la sua solita aria impassibile.
Poi gli balenò in mente un idea, accarezzo la lunga impugnatura di una delle sue asce a quattro lame.
Con la guerra di Marineford avevano fatto una pessima figura e molti pirati avevano smesso di temere la Marina, quindi era loro compito far tornare a tremare quei criminali. Il modo migliore per farlo era certamente stare loro alle costole.
“Che ne pensate del G-1? Da lì potremo minacciare direttamente i quattro imperatori” suggerì.
Gli altri si immersero nei propri pensieri, riflettendo sulla proposta avanzata dall’ammiraglio.
Senza nemmeno accorgersene avevano raggiunto la loro nave un enorme vascello da guerra.
Salirono a bordo e una volta sul ponte Luke disse ad un marine:
“Fai sapere a tutti i vice-ammiragli e a tutti i contrammiragli che è stata programmata una riunione generale fra una settimana al G-1.
Che si presentino tutti, se non vogliono che un meteorite colpisca le loro zucche vuote!”
Mentre il soldato si allontanava per eseguire l'ordine, Kaiser guardò storto il superiore che si dirigeva nel suo ufficio:“che hai in mente?”
L’altro ghignò:“una piccola riunione di famiglia.”

 

 

 

 

Note Autori:

Allora  per prima cosa ho una notizia importantissima da darvi, da ora in poi questa storia sarà  scritta  a  quattro  mani,     infatti O m e g a mi ha dato, e mi darà un aiuto con la storia.

Spero che il capitolo sia piaciuto, in questo capitolo sono stati presentati i tre ammiragli alle prese con i cinque Astri di Saggezza e con Kong.

Gli altri OC verranno presentati nei prossimi capitoli.

Vorrei sapere che ne pensate, abbiamo introdotto bene i vostri OC?

A presto da Shanks_D_Jackson e O m e g a.

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Capitolo 3
*** Un Messaggio Inaspettato ***


“Un Messaggio Inaspettato.”

 “予期しないメッセージ”

 

L’ammiraglio Greta Mia respirò profondamente.
Gli sembrava di fondersi con la leggera brezza marina che le soffiava in volto.
Chiuse gli occhi e ripensò alla guerra di Marineford e alle cruente battaglie a cui aveva assistito.
Forse, se questa situazione si fosse verificata qualche anno prima, avrebbe combattuto per la controparte, per i pirati di Barbabianca.
In fondo si trattava di un pirata che, inoltre, aveva conosciuto.
Lei e la sua ciurma non avrebbero esitato a gettarsi nella mischia.
Ma lei non era più una piratessa ormai da molto tempo.
Se solo lui non l’avesse tradita.
Il rumore di passi leggeri alle sue spalle la fece sussultare, discostandola dai suoi pensieri.
Riaprì gli occhi color ghiaccio di scatto: si trovava sul ponte della nave della Marina ed era notte fonda.
Alle sue spalle c’era Kaiser. La luce della luna illuminava fiocamente i capelli chiari rasati ai lati e il ciuffo centrale color della pece perfettamente in ordine. I penetranti occhi scuri con striature viola la scrutavano.
Greta tornò a fissare il mare, cercando di controllare la rabbia.
Insomma, si era spaventata come una debole per colpa di quel bellimbusto!
Si lisciò nervosamente la camicia fucsia a quadratini e prese a torturarsi una ciocca dei suoi capelli scuri.
“Credi che convocare gli ufficiali per una riunione straordinaria sia stata una buona idea?” domandò, secca.
“Prima o poi avremmo dovuto farlo per calcolare i danni. Inoltre io ho fiducia nel Grande Ammiraglio Luke” rispose pacato Kaiser.
Greta sospirò.
“Io credo che sia un pervertito” intervenne una voce.
Aki uscì dall’ombra e si avvicinò ai due colleghi. Aveva in mano una scatola di biscotti e se ne ficcava un gran numero in bocca.
Deglutì. “Però” aggiunse “mi sembra un tipo a posto. Volete?” chiese con il sorriso sulle labbra, accennando ai frollini.
Greta scosse la testa decisa, mentre Kaiser lo fulminò con lo sguardo.
Aki si strinse nelle spalle e si accomodò su una botte, continuando ad ingozzarsi.
Nonostante fosse buio la cicatrice a forma di X sulla fronte risaltava incredibilmente e i capelli blu erano mossi dal venticello leggero.
Il silenzio della notte regnava e tutti e tre scelsero di mantenerlo per prepararsi al meglio al collegio straordinario che si sarebbe svolto pochi giorni più tardi.

Era ormai giorno inoltrato e il sole risplendeva donando un’atmosfera paradisiaca al giardino della base del G3, un grazioso vivaio a picco sul mare.
“Ehi, Risa!”
Una ragazza alta, slanciata e dai capelli arancioni intrecciati, intenta nel passeggiare tra i cespugli di rose, si voltò all’udire del suo nome.
Un giovane contrammiraglio non troppo robusto, dai capelli castani striati di blu, con una cicatrice sulla guancia e con un accenno di pizzetto la raggiunse di corsa.
“Hai saputo la novità?” domandò con il fiato corto.
L’altra lo fulminò con lo sguardo. “Di cosa sta parlando, contrammiraglio Sam?” replicò.
Il castano ridacchiò. “Non c’è bisogno di tutta formalità!”
Risa assottigliò lo sguardo. “Parla, Sam” gli ordinò.
“Il grande ammiraglio Luke e gli ammiragli hanno convocato molti ufficiali per una riunione straordinaria, tra una settimana” spiegò l’altro, mostrandogli una lettera.
La giovane lesse in fretta le poche righe scritte sul foglio.
“Perché io non sono stata avvertita?” domandò, brusca.
Sam sorrise. “Sono certo che troverai la lettera sulla tua scrivania, quando tornerai in ufficio” la rassicurò, accompagnando le sue parole con una pacca sulla spalla della collega.
“Ti ringrazio per avermene parlato” concluse l’altra per poi voltarsi e continuare la sua passeggiata.
Dopo qualche passo fu nuovamente interrotta dal collega.
“Ehi, Risa!”
La giovane fece appello a tutta la sua pazienza.
“Dimmi, Sam” rispose.
“Credi che ci sarà anche Smoker?” gridò il ragazzo, senza avvicinarsi.
Risa sospirò. “Smoker è un commodoro” replicò. “l’invito non era solo per i viceammiragli e per i contrammiragli?”
Il ragazzo non poté nascondere la delusione.
L’arancione riprese a camminare e, una volta allungata la distanza, si voltò nuovamente verso di lui.
Sam aveva preso a fumare una sigaretta, come faceva sempre quando era nervoso.
Risa lo conosceva molto bene -avevano frequentato la stessa Accademia Militare- e sapeva che quel comportamento non avrebbe portato nulla di nuovo.
“Contrammiraglio Sam Kyūrū” lo chiamò, atona.
L’altro le rivolse uno sguardo.
“Ti va di prendere un caffè nel mio ufficio?” chiese la giovane.
Il sorriso tornò a splendere sul volto di Sam, che gettò a terra il mozzicone e raggiunse l’amica.
Risa lo attese, immobile: avrebbe dovuto interrompere la sua passeggiata, ma avrebbe anche risollevato il morale all’amico.
In fondo, questo era il viceammiraglio Risa Onymura.
Così fredda ma allo stesso tempo così altruista.

Il marine bussò con discrezione alla porta e senza aspettare risposta entrò.
“Viceammiraglio Destiny, è arrivata una lettera per voi” annunciò, mettendosi sull’attenti.
L’interpellata ridacchiò, lisciandosi la bionda treccia spettinata che le ricadeva su una spalla.
Era accomodata sull’imponente sedia girevole posta dietro alla scrivania e teneva i piedi su quest’ultima.
A causa della sua esilissima corporatura sembrava una bambina che gioca a fare il capo, ma il cadetto si guardò bene dal farglielo notare.
Con un balzo la ragazza si portò in piedi sullo scrittoio, per poi abbassarsi all’altezza del marine.
Il suo volto era a pochi centimetri da quello dell’altro.
“Dimmi” domandò la giovane con un ghigno beffardo dipinto sul viso “ti sembro forse così vecchia?”
Dapprima la recluta non capì. “Assolutamente no” balbettò.
“Allora perché mi parli in modo così formale?” ribatté Destiny con una nota di rabbia nella voce.
Il marine era perso nelle iridi ambrate dell’interlocutrice.
“Non lo so, signorina” mormorò terrorizzato.
Posò la busta bianca con il timbro della marina accanto a Destiny e si dileguò.
Non appena fu uscito, la giovane proruppe in una risata divertita.
“Incuto timore a tutti!” mormorò, rimettendosi nella posizione di prima.
“Così pare” mormorò una ragazza uscendo dall’ombra.
Si trattava di una giovane dai lunghi capelli neri con una frangetta che le ricadeva sulla fronte, di bassa statura e poco formosa.
“Ti sei goduta la scena da lì, Kia?” domandò la bionda. “faccio forse paura anche a te?”
“Inizialmente ti temevo, ma ora non più” replicò l’altra a bassa voce.
Destiny si alzò e le appioppò una sonora pacca sulla spalla.
“Ottimo! Adoro i tipi come te, viceammiraglio Kistra Lucci” si complimentò Destiny.
L’altra abbozzò un sorriso.
Conosceva Destiny ormai da una vita e aveva imparato a capirla e a contrastarla, nonostante la sua indole timida e sottomessa.
“E ora leggiamo questa lettera” sospirò la bionda strappando in malo modo la busta.
Kistra rimase immobile accanto alla scrivania come una bambina che attende che l’adulto le racconti la storia della buonanotte.
Dopo aver letto velocemente la lettera, Destiny assunse la sua solita espressione beffarda e passò il foglio all’amica.
“Una riunione straordinaria … semplicemente ridicoli” commentò nel frattempo la bionda.
Kistra sussultò, sollevando lo sguardo. Riunione straordinaria.
L’altra non si accorse del suo disappunto. “Con quei nuovi ammiragli … mi sorprende che siano arrivati fino a qui! Un ex-pirata, uno schiavo liberato e poi quel Kaiser-faccia-di-pietra” ridacchiò e si lanciò in una pessima imitazione di quest’ultimo: “credo che Marineford rimarrà una battaglia memorabile, nonostante le ingenti perdite” recitò, abbassando il timbro della voce.
Kistra non la stava a sentire. Si era appoggiata al muro ed era crollata a terra in ginocchio, con la testa tra le mani.
Non era pronta per vederlo. Non era ancora abbastanza forte.
Destiny smise di ridere e si alzò. “Kia, stai bene?” chiese.
“Non è ancora il momento” mormorò la mora con voce rotta. “Non voglio vedere Rob!” gridò poi.
“Ehi, calmati” replicò la maggiore in tono stranamente amichevole. “Rob non ci sarà. E’ tutto a posto, Kia.”
Le porse una mano e l’aiutò a rialzarsi.
“Che ne dici di un po’ di frutta? Ti va?” domandò, riacquistando il suo ghigno canzonatorio.
Kistra annuì, avviandosi fuori dall’ufficio con passo lento per prenderla dalla sua stanza.
Probabilmente non sarebbe mai stata pronta per affrontare suo fratello.
“Il sangue è diverso dall’acqua” mormorò la bionda quando l’amica se ne fu andata, fissando un vecchio volantino di ricercato raffigurante Donquijote Doflamingo.


Note Autori:
Beh per questo capitolo dovete ringraziare O m e g a.
In questo capitolo vengono presentati alcuni OC.
Vi e piaciuto?
A presto da Shanks_D_Jackson e O m e g a

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