Jinki's song

di japanmaniac
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo ***
Capitolo 2: *** secondo ***
Capitolo 3: *** terzo ***
Capitolo 4: *** quarto ***
Capitolo 5: *** quinto ***
Capitolo 6: *** sesto ***
Capitolo 7: *** settimo ***
Capitolo 8: *** ottavo ***
Capitolo 9: *** nono ***
Capitolo 10: *** decimo ***



Capitolo 1
*** primo ***


Infilò la chiave nella serratura di casa e si stupì di trovarla aperta. Era sicuro che non ci fosse nessuno, i ragazzi erano tutti all'estero per uno show a cui lui non aveva potuto partecipare per via di uno stupidissimo polipo alle corde vocali, quindi era impossibile che fossero lì.

Aprì la porta e mise dentro la testa guardandosi intorno. La casa era immersa nel buio più totale fatta eccezione per una luce accesa nella camera che Jonghyun e Taemin dividevano.

Per un attimo, pensò a che fare. Poteva richiudere la porta ed avvertire la polizia, o, più semplicemente andare a vedere che diavolo stava succedendo.

Era certo di non aver lasciato lui quella luce, non entrava mai nelle stanze dei compagni, tranne che in quella di Key e solo quando gli era finito lo shampoo o il gel, insomma robe di quel tipo.

Posò a terra i sacchetti che aveva in mano cercando di non fare rumore, poi afferrò un ombrello, l'unico rimasto in casa e lo brandì in aria pronto a colpire. Si avvicinò alla porta di quella stanza muovendosi senza quasi respirare. La porta era aperta...Cercò di guardare dentro e sussultò vedendo qualcuno che non si aspettava.

C'era una ragazza sul letto di Jong. I capelli lunghi castani con qualche ciocca color miele, il corpo minuto ma non troppo e quella pelle chiara... L'avrebbe riconosciuta ovunque:

“ Che fai qui Song Dam?”- disse questa volta ad alta voce. Gli occhi della ragazza lo fissarono spaventati:

“ Oh...sei tu Jinki-ah”
“ In persona...”

Poi vide gli occhi di lei fissare l'ombrello ancora a mezz'aria:

“ Pensavo ci fossero dei ladri e così...”

“ E volevi colpirli con quello?”

“ Meglio di niente...”- rispose lui alzando le spalle- “ Allora...che fai qui?”

Lei rimase ferma abbassando nuovamente lo sguardo. Solo in quel momento Jinki notò i suoi occhi pieni di lacrime:

“ Che succede? Perchè piangi?”

“ Non è niente...solo...posso stare un po' qui?”
Jinki annuì osservandola:

“ Stai qui tutto il tempo che vuoi solo...ti farebbe bene p...”

“ Non voglio parlarne”- rispose lei decisa- “ Ah! Jinki...non dire niente a mio fratello”

Poi si sdraiò nuovamente nel letto del fratello e immerse il viso nel cuscino.

Il ragazzo rimase un attimo sorpreso, poi uscì chiudendo la porta e lasciandola sola.

Tornò in cucina e sistemò la spesa. Quell'ospite inaspettato lo aveva sorpreso. Capitava spesso che la sorella di Jonghyun li andasse a trovare, a volte si fermava anche a dormire, ma ovviamente era tutto per passare del tempo con il fratello, che lei stessa ammetteva, doveva tenere d'occhio.

Eppure, in tutti quegli anni non era mai successo che si presentasse a casa, usando le chiavi che il lui le aveva dato per i casi di emergenza, e si sistemasse nella sua camera.

E invece eccola lì e sembrava davvero disperata, che avrebbe dovuto fare? Sulle prime pensò di avvisare Jong, ma lei gli aveva chiesto espressamente di non farlo così si fermò.

Non aveva esperienza di donne. Beh, certo, aveva avuto delle ragazze ma non si era mai trovato in una situazione come quella.

Le ragazze finivano sempre per imbarazzarlo. Non riusciva nemmeno a parlare in presenza di una donna, senza scoppiare a ridere rosso come un peperone.

Onew sapeva sempre far ridere tutti, ma Jinki era diverso.

Sospirò ad afferrò il cellulare: doveva chiedere consiglio a qualcuno ma a chi?

Scorse la rubrica lentamente, poi, selezionò il contatto:

 

A Minnie:

Aiuto! Ho trovato Song Dam nella vostra camera quando sono rientrato a casa. Sta piangendo e dice di non voler andar via che faccio? Ps: non vuole che il fratello lo sappia quindi acqua in bocca ok?”

 

Attese un attimo sistemando anche l'ultima confezione di sale poi il telefono vibrò:

 

Da Minnie:

Che? O.O' Le hai chiesto che cos'ha?”

 

Jinki alzò gli occhi al cielo: quella era davvero una sciocchezza tipica di quel ragazzo!

 

A Minnie:

Mi credi scemo? E' ovvio, ma lei dice di non volerne parlare. Credo che sia accaduto qualcosa di grave o non sarebbe venuta qui”

 

Inviò premendo il tasto con decisione. Attese un attimo e la risposta arrivò.
 

Da Minnie:

Faresti meglio a dirlo a Jonghyun...”

Le dita si mossero incontrollate. Ormai si era lasciato cadere sul divano immerso in quella conversazione:

 

A Minnie:

Non posso :(

Adesso che faccio?”

 

Da Minnie:

Dalle tempo, lasciala sola per un po'. Poi riprova a chiedere, magari davanti alla cena. E' quasi ora lì no? Potresti farle il tuo curry speciale...lo rimpiango :p”

 

Scoppiò a ridere:

 

A Minnie:

Quando torni te ne preparo quanto ne vuoi...grazie...”

 

Da Minnie:

Di niente, sai che faccio tutto per quel piatto di curry! *_* Comunque fai il bravo solo soletto con lei o Jonghyun ti taglia quella grossa parte di te chiaro?”

 

A Minnie:

Grossa parte? Allora mi hai spiato!”- Stavano davvero flirtando? Sì, probabilmente era così. Capitava spesso che lo facessero, anche se personalmente non ci trovava nulla di male, non era certo che tutti l'avrebbero pensata così

 

Da Minnie:

Ti piacerebbe eh? Comunque non è colpa mia, lo tieni sempre in bella vista *_* XD”

 

Ridacchiò osservando lo schermo. Adorava quel ragazzino! Era sempre in grado di rilassarlo:

A Minnie:

Scemo! Comunque non potrei mai provarci con lei, e soprattutto lei mi farebbe fuori prima! Quella ragazza a volte mi spaventa O_O..”
 

Da Minnie:

Ora vado, il dovere ci chiama...Ci sentiamo presto. Tranquillo, non dirò una parola allo scimmione! XD”

 

Jinki sorrise di quell'ultima frase accompagnata da un immagine di Minnie sorridente. Con il pollice accarezzò il viso dolce dell'amico sentendone davvero la mancanza.

Quell'operazione aveva scombinato tutti i suoi progetti. Aveva dovuto rinunciare al musical, aveva rinunciato a quel dannatissimo show e cosa ancora peggiore non poteva cantare.

Questa era sicuramente la cosa che gli pesava di più. La musica era la sua vita e non poter usare la voce lo devastava.

Aveva rassicurato i suoi compagni dicendo che non se l'era presa per quella storia, gli aveva augurato di divertirsi in Brasile, di passarsela alla grande, e li aveva guardati partire con il sorriso sulle labbra. La realtà era ben diversa ma non lo avrebbe mai ammesso...almeno non con loro.

Si alzò e andò a lavarsi le mani, buttò un occhio alla porta che continuava a restare chiusa e iniziò a cucinare. Il suo curry speciale era una ricetta di sua madre, lui l'aveva personalizzata un po' rendendola solo un po' meno piccante, e più delicata. Taemin amava quel piatto che gli chiedeva in continuazione.

Richiedeva un lavoro di un paio d'ore ma il successo era assicurato.

Almeno lo sperava...

Il profumo di curry si diffuse presto nell'aria invadendo tutto l'appartamento.

Si spostò una ciocca di capelli dal viso sospirando per il caldo e preparò il riso.

Cucinare lo rilassava, gli piaceva. Più un piatto era elaborato più lo faceva sentire appagato. Accese lo stereo e selezionò un brano: la voce profonda di Elton John cantava 'your song'.

Se ci fosse stato Kibum molto probabilmente, avrebbe protestato per la scelta, ma adesso era solo, beh quasi solo, e quell'ospite non sembrava nemmeno considerarlo così era libero di ascoltare quello che voleva.

Quando finalmente fu tutto pronto versò il riso nel piatto, ci versò il curry accanto e riempì un bicchiere con dell'acqua. Posò tutto su un minuscolo vassoio che Kibum aveva comprato in qualche negozio strambo dei suoi e camminò verso la stanza.

La porta era ancora chiusa e per un attimo si chiese se fosse davvero il caso di entrare, poi, alla fine, bussò, e aprì:

“ Scusa...pensavo...avessi fame...Ho preparato del curry spero ti piaccia...”- disse impacciato. Odiava essere così timido con le ragazze, ma gli era del tutto inevitabile.

Guardò la donna che si era messa a sedere e ora lo stava osservando. Avere i suoi occhi addosso lo rendeva nervoso. Ok che era più grande di lui, ok che era totalmente fuori dalla sua portata ma Song Dam era anche maledettamente bella. Quell'aspetto trasandato poi, le donava ancora di più...

La osservò restando imbambolato: la camicetta bianca aderente appena aperta sul davanti delineava quelle forme perfette mettendo in evidenza un accenno di seno, le maniche corte a palloncino lasciavano scoperte quelle braccia sottili, e i pantaloncini corti mostravano quelle gambe perfette in tutta la loro bellezza. I piccoli piedini poggiavano sul letto rendendo quella figura quasi selvaggia.

I capelli erano una cascata di ciocche castane con qualche punto color miele e il viso, quel viso dai tratti morbidi completava davvero quel quadro perfetto.

“ Credo non sia stata una grande idea eh?”

“ No...ho fame...”

“ Bene! Allora lascio tutto qui!”- si affrettò a dire il ragazzo. Posò il vassoio sul comodino e indietreggiò- “ Allora io ti lascio mangiare tranquilla ok?”

Stava per andarsene quando lei disse:

“ Resta....fammi compagnia se vuoi...”

Gli occhi di Jinki si allargarono per la sorpresa. Da quando Song Dam era diventata così fragile? Era abituato al suo lato combattivo, forte e testardo e quella versione dolce lo imbarazzò moltissimo.

Si sedette nel letto di fronte e si guardò intorno. Il silenzio calò su di loro sinchè la ragazza non iniziò a mangiare:

“ L'hai fatto tu? E' ottimo...”- disse continuando il suo pasto

“ Sono felice che ti piaccia”- sorrise il ragazzo che si stava già pentendo di essere entrato. Poi ripensò alle parole di Taemin e si fece coraggio- “ nee...non che mi dispiaccia... ma perchè sei venuta qui?”

Lei alzò lo sguardo posando il cucchiaio nel piatto, poi sospirò:

“ Non farne parola a mio fratello...non approverebbe e soprattutto non voglio si preoccupi per me...”

“ Questo non posso promettertelo...se fosse qualcosa di grave lui”

“ Jinki, ti prego...”- disse lei guardandolo negli occhi.

Il ragazzo deglutì a fatica. Lo sguardo profondo di quella bellissima donna lo stava davvero tormentando. Lo sguardo di Song Dam somigliava tremendamente a quello del fratello, così profondo e scuro. Si perse a fissarla per un po' poi annuì:

“ Finisce sempre così. Ogni volta che mi piace qualcuno, finisco sempre per starci male...A volte mi chiedo cosa diavolo non vada in me...Ho conosciuto questo ragazzo, sembrava un tipo a posto, ma mio fratello lo trovava strano e mi aveva chiesto, anzi pregato, di lasciarlo perdere. Io non l'ho ascoltato, insomma mi sono detta: cosa diavolo ne sa un ragazzino! Così ho continuato a sperare che quella persona si accorgesse della mia esistenza. Incredibilmente è successo. Abbiamo iniziato a parlare, a scriverci e a telefonarci ogni giorno. Poi ieri mi ha chiesto di uscire. Ero al settimo cielo, e nonostante mio fratello mi avesse pregato di lasciare perdere quel tipo ci sono uscita. Mi sono preparata tutta felice per questo appuntamento. Non mi capita spesso di uscire con dei ragazzi, dicono che li spavento...Le altre ragazze sono sempre così perfette, femminili, alla moda, sempre circondate da uomini, ma io...io sono sempre sola...così ero felicissima di quell'invito.

Quando oggi ci siamo visti è stato tutto bellissimo come sempre, abbiamo scherzato, mangiato un gelato e ci siamo persino tenuti per mano, poi lui mi ha chiesto di accompagnarlo al suo appartamento. Diceva che doveva prendere una cosa importante e che non poteva aspettare.

Solo un'idiota ci sarebbe potuta cadere, e pensa un po'? Ho accettato.

Quando siamo arrivati in quell'appartamento mi sono sentita a disagio, ero così nervosa, continuavo a pensare a Jonghyun, alle sue parole e quando quel tipo ha alzato di nuovo gli occhi su di me ho visto uno sguardo diverso, così diverso dal solito.

Mi sono ritrovata a combattere con le sue mani, con la sua bocca...era sopra di me...mi sentivo malissimo, volevo solo andarmene...non sono mai stata debole, non ho mai subito le prepotenze, lo sai...eppure in quel momento non riuscivo a muovermi...poi non so cosa mi abbia dato la spinta ma l'ho colpito all'inguine con tutta la forza che avevo, quando si è staccato da me sono scappata e sono venuta qui...mi sento così stupida...”- disse ricominciando a singhiozzare.

Jinki era rimasto fermo ad ascoltarla per tutto il tempo. Sentiva rabbia e frustrazione, avrebbe voluto trovare quel tipo e spaccargli la testa. Si disse che se Jonghyun fosse venuto a sapere di quella storia, molto probabilmente sarebbe finita anche peggio.

Guardò quella che aveva sempre visto come una leonessa ridotta come una gattina spaventata e si avvicinò, le si sedette accanto e con tutta la delicatezza del mondo l'abbracciò.

Non era solito abbracciare una donna, eppure fu l'unica cosa che gli venne in mente.

Song Dam si strinse a lui forte, sentiva le sue mani stringergli la maglia con forza e le sue lacrime bagnargli la maglia.

Le accarezzò la testa lentamente cercando solo di tranquillizzarla.

Dal canto suo la ragazza si lasciò andare a quel contatto. Jinki era gentile e delicato. Nonostante fosse più giovane di lei, le sue braccia la facevano sentire al sicuro.

Respirò il profumo di quel ragazzo sentendosi a casa. Aveva bisogno di un amico quella sera e in Jinki sembrava averlo trovato.

Quando si staccò da lui rimase a fissare i suoi occhi come imbambolata.

Aveva visto quel ragazzo crescere, aveva visto il suo corpo trasformarsi in quello di un uomo, e conosceva la sua timidezza. Eppure quando si erano staccati per guardarsi, aveva visto un tipo totalmente diverso. Quando le mani del ragazzo le sfiorarono il viso asciugandole le lacrime, sentì le increspature delle sue dita graffiarle la pelle.

Quando lo vide sorriderle arrossì come una bambina. Era una scemenza, sicuramente quella brutta esperienza le aveva dato alla testa, eppure per un attimo il suo cuore aveva accelerato.

Quello era un amico di suo fratello, un ragazzino, un bambino poco cresciuto che aveva visto diventare uomo.

Aveva assistito a così tanti lati di quei cinque pazzi da sentirsi parte di una famiglia più numerosa, e ora, si stava perdendo a fantasticare su quel ragazzo, ma che le prendeva?

Era imbarazzata e si sentiva una cretina così cercò di rompere quel silenzio:

“ Posso usare il bagno? Ho bisogno di una doccia...”

Jinki come risvegliato da un sogno ad occhi aperti balbettò un: 'ok' e la ragazza fu finalmente libera di filarsela.

Quando chiuse la porta tornò a respirare. Era la prima volta che le capitava di fare quei pensieri su un ragazzo più giovane, anzi per la precisione, su un amico del suo fratellino.

Certo: avevano cinque anni di differenza, Jinki ne aveva 25, non si trattava certo di un bambino con il moccico al naso, ma era la prima volta che pensava a lui in quel modo.

Quando si era ritrovata quel viso davanti non aveva potuto fare a meno di trovare quegli occhi stupendi e quelle labbra irresistibili...

“ Stai proprio fuori di te Song Dam!”- si disse- “ Una doccia! Ci vuole una doccia...”

Aprì l'acqua e si gettò sotto senza aspettare che diventasse calda. C'erano tre desideri nella sua mente adesso: uno era lavarsi via quello schifo di serata e il fetore di quella bestia da dosso e due....cercare di resistere al desiderio numero tre...

Jinki intanto sentì l'acqua scorrere. Si sentiva terribilmente a disagio. Quando aveva toccato quella donna aveva dovuto lottare contro il desiderio di baciarla. Era un cretino! Song Dam era appena scampata ad un maniaco, e il suo pensiero adesso era quello di saltarle addosso, a volte era davvero un idiota!

Afferrò il cellulare ma nell'agitazione lo fece cadere un paio di volte, lo raccolse ed andò in rubrica: controllò che la porta del bagno fosse ancora chiusa e selezionò il contatto...

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Capitolo 2
*** secondo ***


Non riusciva davvero a non pensare a Jinki quel giorno! Era certo che si stesse dannando da solo con quella donna. Sapeva quanto fosse timido, lo capiva perfettamente visto che lui era anche peggio!

In più quella non era una ragazza qualsiasi, quella era la sorella di un loro compagno.

Song Dam era intoccabile, off limits per tutti loro, non solo per il fatto che era più grande di diversi anni ma anche perchè se Jonghyun avesse saputo una cosa del genere il mega pisello del signor Lee Jinki sarebbe andato in pasto ai pesci!

Era ancora immerso in quei pensieri quando il cellulare squillò.

Si allontanò dai suoi compagni che stavano scherzando tra loro e rispose

“ Proprio non resisti senza di me oggi”
Aiuto!!! Minnie mi devi aiutare!”- disse Jinki in preda al panico
“ Che hai combinato?”- poi dopo un secondo strillò- “ Non avrai fatto quello che penso vero?!”

Accortosi di aver gridato si guardò intorno cercando di riprendere il controllo:
“No!!! E' solo che è così bella...non so cosa mi stia prendendo...oddio aiutami...”
“ No! Aspetta un attimo! Cosa vuol dire questo?! Lo sai di chi stiamo parlando? Quella donna è...”-stava per finire la frase quando Jonghyun gli strappò il telefono dalle mani e mise il vivavoce:

“ State parlando di donne? Ti sei portato a casa una donna?! Hai capito! Non eri quello malato?!Ragazzi! Jinki si è portato una ragazza a casa!”

Gli altri accorsero ridendosela
“ No...aspetta io...”- balbettò quello imbarazzato
“ Solo una parola: fattela!”- disse con la sua solita flemma- “ Non farti problemi come al solito, hai capito? Lasciati andare! Tira fuori l'animale che c'è in te!!”

Taemin si mise una mano sul viso disperato. Non sapeva se ridere o urlare. Se solo quel ragazzo avesse saputo che stava appena dando il consenso ad un suo amico di farsi sua sorella sarebbe impazzito.

“ Va bene ora basta! Non ascoltarlo!”- intervenne Kibum- “ Se fosse per lui si farebbe anche sua madre!”

“ piantatela voi due! Chi è? Falle una foto e mandacela!”

“ Minho ha ragione! Mandaci la foto!”

Taemin sentì Jinki balbettare. Sapeva che ora era nei guai e avrebbe voluto aiutarlo così disse:

“ Va bene piantatela dai! Non ascoltare nessuno, comportati come ti senti...cerca solo di non fare sciocchezze”

“ La foto!!!”- urlò Minho

“ ci sentiamo dopo!”- disse buttando giù la telefonata.

Finalmente tornò a respirare:

“ Incredibile...Jinki ha portato una donna in casa...sono davvero allibito...”- disse lo spilungone sedendosi
“ Speriamo solo che non rovini tutto al suo solito...Avrebbe bisogno di una sana scopata”- se ne uscì Jonghyun con candore
“ A volte fai schifo sai? Sei una specie di animale!”- obiettò Kibum infastidito

“ Che ho detto adesso?!”

“ Non so davvero come faccia a stare con uno come te!”

Taemin ascoltò i due battibeccare. Era davvero preoccupato e si augurò che l'amico non facesse sciocchezze.

 

Dopo quella doccia liberatoria Song Dam aveva raggiunto Jinki in sala. Era rimasta un attimo ferma sulla porta ad osservarlo. Doveva essere piuttosto nervoso, perchè continuava a mordicchiarsi le unghie borbottando qualcosa di poco comprensibile.

Forse quella di invadere quell'appartamento non era stata esattamente una grande idea...

Entrò sedendoglisi accanto. Il ragazzo si voltò sorpreso, poi parve rilassarsi appena.

Ora che era seduta lì non sapeva che dire, né come fare per spezzare la tensione...

“ Che noia...che fate quando non cantate voi altri?”
Il ragazzo si voltò stupito da quella domanda:

“ Beh...giochiamo con i videogame...”- rispose provocando un silenzio spettrale intorno a lui, poi la ragazza scoppiò a ridere incredula

“ Videogame? Quanti anni avete? Otto?!”- disse tenendosi la pancia dalle risate

Jinki rimase fermo immobile, avrebbe voluto ritirare quella frase infelice e invece si alzò e scusandosi scappò nella sua stanza lasciandola sola.

“ 'Giochiamo con i videogame' che cosa stupida che ti è uscita! Ha ragione a ridere di te! Ma come ti è venuta! Aaaaah! Jinki sei un campione olimpionico di figure di merda!”- si disse buttandosi sul letto e nascondendo la faccia nel cuscino- “ Idiota! Idiota! Idiota!!!”

In quel momento sentì dei passi avvicinarsi e quando sentì qualcuno sedersi sul letto premette ancora di più la faccia sulla federa

“ Scusa...non volevo ridere di te..”

“ Non guardarmi per favore...è già abbastanza imbarazzante”

La sentì ridacchiare poi disse:

“ Ho un idea per passare il tempo! Curiosiamo nella camera di Jonghyun?”

Jinki si sollevò leggermente. Forse aveva capito male, anzi di certo aveva capito male, non poteva averlo pensato sul serio:

“ Non penso che sia una grande idea”

“ Perchè no? Andiamo!!! Spierò la camera di mio fratello non c'è niente di male in questo”- disse lei afferrando il ragazzo per un braccio e tirandolo su dal letto- “ Dai!!! Vieni!!”

“ No...no, no...”
“ Perchè no?”

“ Quella è anche la stanza di Kibum e se lui venisse a sapere che siamo andati a frugare tra le sue cose...no no!! Non voglio nemmeno pensare a quello che potrebbe farci!”

“ Non fare il codardo! E poi quella è la stanza di mio fratello, ne ho tutto il diritto!”

Si rassegnò combattere era inutile, e si lasciò condurre.

“ Io però non ne voglio sapere”- disse incrociando le braccia e restando fermo sulla porta

“ Sei la persona più noiosa del mondo Lee Jinki lo sai?!”- disse lei indispettendolo- “ La verità è che ti manca il coraggio! Il coraggio di fare ogni cosa!”

Il ragazzo si sentì colpito nel vivo. Era vero...Pensava sempre mille volte prima di fare qualcosa, si faceva mille scrupoli, ma non le avrebbe permesso di pensarla in quel modo, così ribatté:

“ E' una sfida questa? Bene! Allora la accetto! Vedrai se non ho il coraggio!”- disse andando nell'armadio di Kibum aprendolo.

Quella bravata poteva costargli parecchio. Quel posto era interdetto a chiunque non fosse Key.

I vestiti erano riposti con ordine e c'era un buonissimo profumo di pulito. Nell'esatto momento in cui iniziò a frugare tra quelle cose si sentì in errore, che diritto aveva di fare una cosa del genere?

“ Tombola...guarda! Riviste porno! Ero certa che mio fratello leggesse questa roba! Anche a casa ne ho trovate ma confronto a queste sono giornali per bambini...”- disse lei sfogliando quelle pagine. Erano riviste piene di immagini di uomini nudi, una vera sorpresa per la ragazza che ridacchiò divertita.

Jinki deglutì augurandosi di non trovare niente di interessante tra le cose del più piccolo e invece rimase interdetto nel vedere un tubetto di vaselina sporgere da un cassetto. Cercò di nasconderla ma la vista bionica della donna lo notò:

“ Non dirmi che quei due...Oh....”

“ Potrebbe servire a mille cose sai?”

“ Ah sì? A cosa? A farcirci i biscotti?”- poi la vide illuminarsi. Da sotto il cuscino di Jonghyun spuntava qualcosa. Sembrava un vecchio quaderno o qualcosa del genere.

Lo prese e lo aprì avvicinandosi al complice che se ne stava fermo sulle sue, cercando solo di farsi venire un'idea per fermare tutto questo: non era un tipo curioso, non lo nera mai stato. Odiava l'idea che qualcuno spiasse le sue cose e quella era la ragione principale per cui era solito badare agli affari suoi.

Era consapevole che quella ragazza stava solo giocando, in fondo non stava facendo nulla di male, eppure non voleva partecipare a quella cosa. Si sentiva colpevole.

Tra lui e i suoi cinque compagni c'era sempre stata una regola: una specie di silenzio stampa su tutto quello che succedeva in quelle camere.

Sapeva perfettamente che Jong e Key non giocavano a carte la notte. Li aveva visti amoreggiare ovunque in quel dormitorio. Quando erano soli loro cinque, si permettevano di essere una normale coppia di innamorati. Si abbracciavano, si baciavano, si coccolavano e nessuno di loro aveva mai detto una parola.

Ognuno dei cinque elementi del gruppo aveva una mente decisamente aperta e nessuno di loro aveva osato mai criticare quella storia.

Se fosse venuta fuori davvero sarebbe stato un guaio.

Jonghyun diceva sempre di fidarsi della sorella ciecamente, lei custodiva i suoi mille segreti gelosamente, era la sua complice e la sua confidente. Possibile che non le avesse detto nulla di quella storia?

“ Va bene ora basta, non c'è niente di divertente, penso che faremmo meglio a guardare un film. Credo di avere qualcosa di là che...”

“ Aspetta! Aspetta!! Guarda: questo è il diario di Kibum...solo non capisco perchè fosse sotto il cuscino di Jong....ah ah...fratellino...sei troppo curioso...”- disse stupendo Jinki che alzò le sopracciglia perplesso, e lei allora cos'era?!

Caro diario...

Oggi è una giornata speciale...

Io e”

“ Basta così!”- esclamò lui deciso strappandole il quaderno dalle mani

“ Che fai?”

“ Non ti lascerò leggere questa roba”

“ Perchè no?!”- chiese lei sostenuta. Non era evidentemente abituata che qualcuno le negasse qualcosa

“ Non potrei più guardare in faccia i miei amici se lo facessi!”

Song Dam sospirò, poi sorrise:

“ Va bene Jinki ah, non lo farò più va bene?”

Era stato facile, troppo facile. Nonostante non si fidasse ancora del tutto ripose il diario sotto il cuscino del legittimo proprietario:

“ Bene! Che ne dici di un film?”

“ Ci sto! Ma niente robe deprimenti chiaro?!”

Il ragazzo annuì sorridendo poi uscì dalla stanza assicurandosi che lei lo seguisse.

Non fu facile metterli d'accordo: gli horror di Taemin erano troppo horror, gli avventurosi che piacevano tanto a Minho a suo dire troppo noiosi, l'opinione della ragazza sullo spilungone non era delle migliori, e le smancerie romantiche di Key troppo romantiche.

Optarono per un classico Pretty Woman.

Jinki preparò i popcorn e si sedettero sul divano.

Dopo poco che il film era iniziato il sonno aveva già preso il ragazzo che ancora convalescente si era addormentato profondamente.

Song Dam si era persa a fissarlo. Jinki addormentato era dolcissimo, le sue labbra carnose erano leggermente schiuse e per un attimo la mente della ragazza vagò lontano.

Non capiva esattamente cosa le stesse facendo venire certi pensieri ultimamente ma il vedere quel ragazzo così vulnerabile le aveva fatto battere il cuore.

Si alzò spegnendo la tv e la luce e lasciò la stanza. Camminò sino alla stanza di suo fratello e badando che nessuno la vedesse aprì quel diario:

25/12/2013

Auguri diario!

Questo è l'ennesimo Natale che trascorro lontano da casa e confesso di essere abbastanza triste.

Più sto lontano dalla mia famiglia, più ne sento l'impellente bisogno.

Oggi ho sentito mia nonna, mi ha augurato buon Natale e io, al solito, sono scoppiato a piangere.

Per fortuna tra un paio di giorni andrò da lei...

Stamattina mi sono svegliata e Jong non c'era, ci sono rimasto parecchio male, insomma era la mattina di Natale cazzo. Mi sono alzato nettamente di malumore ma mi è subito passata quando l'ho trovato armeggiare sotto l'albero. Stava accucciato con il suo perfettissimo sederino in bella mostra e il cappellino da babbo natale in testa.

Mi ha detto solo: 'vuoi scartare il tuo regalo?' . Sulle prime ho pensato fosse il suo solito approccio stile uomo di neandertal e invece mi ha allungato un pacchettino rosa e mi ha detto:

Auguri amore mio...”- a volte è così dolce che me lo mangerei. Sorpresa delle sorprese mi ha regalato un braccialetto con incisi i nostri nomi sul retro. Ti allego qui la foto!”

1/01/2014

Caro diario,

mi sono appena svegliato ed è passato mezzogiorno. Ho la testa che scoppia, forse ho esagerato ieri sera...

Jong dorme appiccicato a me, non che la cosa mi dispiaccia sia chiaro. Credo che non riuscirò mai a capacitarmi per quanto è bello...”

La ragazza notò l'ennesima polaroid scattata di nascosto. Nella foto il suo fratellino dormiva beato.

In effetti, per quanto per lei fosse sempre e solo un moccioso, Jonghyun era diventato un ragazzo davvero bellissimo, ma chissà perchè per lui mai abbastanza.

Sapeva quanto fosse insicuro, quanto si facesse facilmente abbattere dalle critiche. Leggendo con quanto amore e quanta ammirazione Kibum parlasse di lui si commosse...

Ieri mi ha confessato che ha rifiutato l'invito di suo padre per trascorrere insieme la fine dell'anno. Non so esattamente cosa sia successo tra loro, ma quando il mio bellissimo ragazzo parla di suo padre diventa un altro. C'è del risentimento, dell'astio tra loro.

L'unica cosa che mi ha raccontato è che quell'uomo ha sempre ostacolato tutti i suoi progetti e non ha mai creduto in lui.

Forse è per i suoi continui insulti che Jonghyun è così insicuro ora. Vorrei solo che capisse quanto per me sia la persona più meravigliosa del mondo...”

“Alla fine hai fatto di testa tua!”- la sorprese una voce.

Song Dam alzò gli occhi sorpresa nel vedere Jinki a braccia conserte appoggiato allo stipite della porta

“ Beccata...”

Il ragazzo sospirò sedendosi sul letto:

“ E allora? Contenta adesso?”
“ Avrei fatto meglio a farmi gli affari miei...Sai mio padre ha sempre trattato mio fratello come l'ultimo degli sfigati, ha sofferto per colpa sua, ma pensavo che adesso gli fosse passata, ma mi rendo conto che non è così...”- disse lei sospirando.

Beh almeno mio fratello ha qualcuno che tiene a lui...”
“ Tutti tengono a te Song Dam...”
“ Sì, ma non da quel punto di vista almeno...Non sono fortunata in amore, non lo sono mai stata a dire il vero...”

Jinki la fissò: non sapeva che dire, né che fare per far cessare quel momento di tensione così azzardò- “ La camera di Minho....è piena di roba imbarazzante”

Non appena finì la frase la vide illuminarsi, ce l'aveva fatta...per fortuna...

 

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Capitolo 3
*** terzo ***


“ Sono ore che guardiamo ovunque inutilmente! Questa camera è noiosa, esattamente come il suo proprietario!”- sbottò Song Dam lasciandosi cadere sul letto.

Jinki la guardò sorridendo, quella posa faceva sembrare quella donna una bambina capricciosa. Era davvero bellissima così.

Forse non era leale, anzi era di sicuro un colpo basso, ma voleva davvero farla sorridere ancora così disse:

“ Ogni camera nasconde un segreto, anche la più noiosa...basta solo sapere dove cercare...”- detto questo aprì l'armadio e vi si infilò dentro. Nascosta sotto una catasta di vestiti smessi c'era una scatola che Jinki sventolò davanti alla ragazza che sbarrò gli occhi:

“ Cos'è?”

Le mani del ragazzo aprirono il coperchio:

“ Oh...mio... dio....”- esclamò lei sbalordita- “ Questi sono...”

“ Esatto! Reggiseni da donna. Sono tutte le conquiste del nostro Minho”

“ Non posso crederci....guarda! 'Al mio orsacchiottino...', orsacchiottino?!”- disse lei ridendo come una pazza- “ Aspetta e questa?! Che taglia sarà? E' enorme!”- esclamò la ragazza appoggiandosi addosso un push up taglia maxi

Jinki rise di gusto nel vedere quella donna all'apparenza tutta d'un pezzo sciogliersi e diventare come un'adolescente in preda all'isteria.

Spesso prendevano in giro Minho per quella collezione particolare di cui lui, per altro, andava particolarmente fiero.

A dispetto di quello che faceva trasparire, quel ragazzo era abbastanza sicuro del suo aspetto, sapeva di piacere e soprattutto faceva di tutto per creare situazioni imbarazzanti.

“ Giuro che questa non me l'aspettavo!”

“ Hai un'idea troppo stereotipata del ragazzo Choi tu!”

“ Credo anche io. Comunque dai, mi puoi dar torto? Guarda questa camera! Guardala! A parte il lato di Minnie pieno di foto e vita, la parte di quella specie di rospo è perfetta, non c'è nemmeno una virgola fuori posto! E guarda quei trofei scolastici? Sono lucidi e puliti insomma è noioso!”

“Diciamo che è uno che ci tiene all'ordine. I trofei sono il suo orgoglio. Ha lottato tanto per ottenerli...Non è stata facile per lui la vita. Essere figlio di quell'uomo è stata dura. Insomma tutti si aspettavano il massimo da lui ed è stato difficile cavarsela. Eppure Minho c'è riuscito alla grande.

Ho molta stima di quel ragazzo...”

“ Non l'avevo mai vista sotto quel punto di vista...”- disse lei abbassando la testa.

Così Jinki riprese:

“ Di solito le conquiste di Minho sono donne più grandi. Sarà il suo fascino da uomo maturo o il suo spirito combattivo, oppure quel suo lato misterioso a farle cadere ai suoi piedi, ma è sempre stato così.

Anche Taemin attira donne più grandi, insomma sai, quelle in cerca di un cucciolo da coccolare, ma in genere sono le ragazzine ad impazzire lui, lo stesso vale per tuo fratello. Milioni di adolescenti di tutto il mondo si strappano i capelli guardando il corpo atletico di Jonghyun!”

“ Se solo lo conoscessero come lo conosco io! Non so qui, ma quand'è a casa si sveglia tipo uomo delle caverne, con i capelli sparati in aria e la bava alla bocca! Si alza strisciando i piedi a terra e facendo versi incomprensibili che ricordano più un ringhio che un saluto!”

“ E che mi dici dei suoi occhi aperti mentre dorme?”

“ Di solito lo prendo a cuscinate quando succede! Mi fa impressione vederlo in quel modo”- disse lei facendo ridere entrambi- “ E Kibum? Che tipo di donne attira uno come lui?”

“ Beh direi le tipe coraggiose! Lui le donne le spaventa...E' capace di chiamare vecchia una ragazza o addirittura di dirle tranquillamente che è orribile senza porsi alcun problema. Non è facile piacere a Key, ma quando ci riesci vedi dei lati di lui che non ti aspetteresti”

“ E tu?”- chiese lei inaspettatamente

“ I-io cosa?”- balbettò lui sorpreso

“ Abbiamo parlato di tutti ma non di te. Quali sono le fans che si strappano i capelli per te?”

Jinki si grattò la testa imbarazzato:

“ Io sto nel mezzo”- rispose sinceramente

“ Quindi io dovrei perder la testa per 'orsacchiottino'?”

“ Non sei così vecchia...”

“ Allora sto nel mezzo anche io...”

Song Dam disse queste ultime parole fissando il ragazzo negli occhi. Lo vide avvampare e scoppiò a ridere divertita:

“ Scherzavo!!!Ahahahah vederti arrossire in quel modo è divertentissimo!”- rise ancora.

Quel tipo le piaceva. Non era una ragazza così spontanea, non con tutti almeno. Lei era un po' come suo fratello, piuttosto sulle sue con gli estranei, e ci metteva parecchio a prendere confidenza con qualcuno.

Quel Jinki però la metteva a suo agio e le veniva facile scherzare con lui. Era una persona semplice e assolutamente spontanea, questo era davvero una cosa rara in quell'ambiente.

Voltò lo sguardo nel lato di Taemin. Sembrava la stanza del tipico adolescente. C'erano poster alla pareti e varie foto.

Ne afferrò una che guardò con attenzione:

“ Ha una bella famiglia”- disse mostrandola all'amico

“ Sì, Taemin è un ragazzo fortunato....”- disse Jinki lasciando improvvisamente la stanza.

Song Dam lo guardò incuriosita da quella fuga improvvisa e lo seguì.

Si diressero in sala e il ragazzo le offrì una birra che lei accettò di buon grado.

“ Che vuol dire quando dici che Minnie è un ragazzo fortunato”
“ Beh, la sua è la tipica famiglia normale, quella che si vede nelle pubblicità insomma. Ha una madre e un padre, disposti a sostenerlo sempre qualunque scelta faccia. Persino con suo fratello ha un rapporto splendido. Una volta Kibum si è presentato a casa sua senza nemmeno essere invitato. Gli Shinee si erano appena formati e lui era l'unico a non essere di Seul, sentiva parecchio la mancanza di casa.

Come ti ho detto non è facile piacere a Key, né, molto spesso, che lui piaccia agli altri. Ha davvero un brutto carattere e non sa tenere a freno la lingua. Quando si sente minacciato attacca senza mai riflettere. Ecco perchè in quel periodo, mentre tutti noi ci stavamo ambientando in quella nuova realtà, lui si era trovato solo.

Tutti noi potevamo vedere le nostre famiglie, anche per poco tempo ma lui no, e questo lo mandava fuori di testa. Così un giorno si è semplicemente presentato a casa di Minnie comportandosi come fosse la sua.

Quando è tornato ha parlato di quella casa per mesi. Ha detto che la famiglia Lee è esattamente come quella dei telefilm per casalinghe, e bada queste sono le testuali parole. L'ha definita: stile casa Cunninghum di happy days ma con la bellezza dei divi di Beautiful. Ha detto che in quella famiglia sono tutti bellissimi, anche il cane. La casa è semplice ma curatissima e la signora Lee cucina benissimo.

Ovviamene non ha tralasciato la descrizione delle tendine della sala che secondo lui erano la vera nota stonata perchè gialle canarino. Alla fine del suo lungo monologo ha detto: 'quale famiglia ha ancora le tende giallo canarino?! No vi rendete conto?!'”- concluse Jinki dicendo quell'ultima frase con una vocina sottile sottile facendo ridere la ragazza.

La birra scendeva piacevole così come quella chiacchierata che non finiva mai di svelare i segreti di quei ragazzi.

“ La mia famiglia non è mai stata come quella della tv. I miei sono lavoratori instancabili. Mio padre si alzava alle quattro di mattina, andava al negozio e preparava tutto sino a quando il camioncino della carne arrivava. Mia madre si occupava della casa, di me e poi se ne andava al negozio a dare una mano a mio padre.

Stessa sorte toccava a me dopo la scuola. Prendevo la bici e andavo a fare consegne in giro per il quartiere. Mio padre all'inizio quando ho detto che volevo fare il musicista mi ha letteralmente riso in faccia. Mi ha guardato facendomi tutto un discorso sull'importanza dello studio, che non avrebbe mai voluto che finissi buttato in uno stupido negozio a tagliare carne sino alla mia morte.

Voleva che facessi di più della mia vita. Così gli ho promesso che mi sarei impegnato nello studio, a patto che mi avessero permesso di prendere lezioni di canto.

Quando mi sono avvicinato alla musica ho scoperto che non avrei mai potuto vivere senza. Così mi sono appassionato al piano. Visto però che i miei non potevano permettersi entrambe le cose mi sono ripromesso di farcela da solo. C'era un signore che gestiva un negozio di pianoforti e io ci passavo davanti ogni giorno. C'era un bellissimo pianoforte a coda bianco, con i tasti madreperlati e i tasti neri che luccicavano alla luce dei faretti.

Un giorno ci sono entrato e gli ho chiesto di poterlo provare. Lui mi ha guardato severamente e mi ha chiesto se avessi mai toccato un pianoforte. Io ho mentito dicendo di sì, volevo davvero sentire il suono di quel meraviglioso strumento. Lui poco convinto mi ha fatto lavare le mani, perchè, a suo dire, non dovevo insozzare quella preziosa creazione unica nel suo genere e mi diede lo sgabello.

Mi sedetti estasiato, ma non riuscì ad emettere un solo suono...non sapevo nemmeno che cosa dovevo fare.

Lui si è infuriato poi mi ha sgridato per avergli fatto perdere del tempo e mi ha cacciato..

Non mi sono arreso, e ogni giorno tornavo in quel negozio a guardare quel pianoforte.

Il vecchio alla fine si intenerì per la mia costanza e in gran segreto promise di darmi qualche lezione.

Non potevo pagarlo, ma ci accordammo che gli avrei portato due fette di maiale ogni volta.

Così di nascosto andavo in negozio e mentre i miei erano distratti fregavo quel bottino scappando in da lui.

Il tutto durò un'intera estate poi il vecchio morì all'improvviso per un infarto, il negozio chiuse e fu la fine di tutto.

Soffrì terribilmente, ma non mi arresi. Lavorai sodo, da mio padre e da un altro bottegaio che vendeva frutta in fondo alla strada. Mi occupavo delle consegne e delle pulizie, sempre non trascurando la scuola e il canto e alla fine riuscì a comprarmi una tastiera. Era di seconda mano ma il suono era ottimo così finalmente realizzai i miei sogni”- tacque un attimo ancora preso dai ricordi.

Song Dam era rimasta davvero colpita da quel racconto. Il viso di Jinki era tirato e sembrava sinceramente commosso da quei ricordi così le venne istintivo abbracciarlo. Non era solita abbracciare qualcuno, tranne suo fratello, eppure quel tipo le stava scatenando sensazioni mai provate prima, così si gettò su di lui stringendolo a sé...

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Capitolo 4
*** quarto ***


Non pensava davvero sarebbe potuto accadere, non con lei almeno.

Quando se l'era trovata tra le braccia, non aveva potuto far altro che baciarla, gli era stato davvero inevitabile.

Non si era opposta, non aveva potuto o forse, più semplicemente non aveva voluto.

Quando lentamente aveva iniziato a baciarla, accarezzandole il viso con le mani l'aveva vista sciogliersi.

Lentamente l'aveva spinta su quel divano portandola sotto di lui...

Se solo Jonghyun lo avesse scoperto molto probabilmente l'avrebbe ucciso ma in quel momento aveva solo quella donna in mente.

Annusò quel profumo inebriante e le baciò il collo lentamente. Sentirla sospirare di piacere gli mandò in fumo il cervello. La tirò a sedere sopra di lui aprendole quella camicia sino a scoprire quel corpo stupendo. Le baciò le spalle, il seno florido...

Continuò a leccarla famelico, come se per la prima volta fosse davvero libero di godersi il momento. Alzò gli occhi sino ad incontrare il loro riflesso allo specchio.

I capelli sciolti di Song Dam ondeggiavano ad ogni movimento, lunghi e selvaggi, la pelle ambrata delle spalle contrastava con il candore della camicia aperta. Le gambe rannicchiate erano quanto di più perfetto potesse desiderare.

E c'era lui, lui che in quel riflesso sembrava una persona completamente diversa. Non si riconobbe nemmeno. I capelli gli ricadevano sugli occhi, aveva le guance arrossate e i muscoli delle braccia si tendevano ad ogni mossa che le mani facevano su quel corpo di donna. C'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, una scintilla di passione che mai aveva visto.

Era diverso, tutto diverso in quel momento.

La spogliò privandola di quell'unico indumento e le mani della ragazza gli levarono la maglia lasciando il suo petto nudo.

Di solito non amava mostrarsi alle persone, aveva lavorato molto sul suo corpo sviluppando gli addominali e scolpendo il suo torace, eppure si sentiva sempre incredibilmente insicuro.

Quel riflesso però, gli mostrava un tipo diverso di uomo. Era sicuro e forte, non c'era traccia del vero se stesso...

Le mani della donna si mossero sino ad arrivare alla cintura dei suoi jeans che aprirono in fretta. Il desiderio sembrava farla scoppiare...Song Dam lo voleva, voleva proprio lui, voleva le sue mani addosso, voleva sentirsi sua e sua soltanto.

Le unghie laccate di rosso della donna gli afferrarono la cintura dei jeans liberandolo in un colpo solo dei pantaloni e dei boxer.

Lo sguardo di lui si posò sulla ragazza esaminando la sua reazione. La vide mordersi il labbro inferiore e fissarlo negli occhi.

La vera Song Dam era spregiudicata, disinibita esattamente come suo fratello.

Non sembrava esserci traccia della frigida ragazza che sembrava cacciar via da se ogni uomo ci provasse.

Lo baciò di nuovo e a Jinki venne spontaneo morderle le labbra non smettendo di fissarla.

Lei si spinse contro di lui e quando, stanco di comportarsi da bravo ragazzo, la gettò sul divano non si oppose.

Le tolse gli slip già umidi di piacere e le sue mani la sfiorarono facendola gridare...

Le tappò la bocca con l'altra mano:

“ Ssst....”- le sussurrò all'orecchio e continuò quella tortura.

La ragazza si tappò la bocca con il dorso della mano e tentò di tacere.

Quando Jinki fissò di nuovo lo specchio si sentì ancora meglio. Era come se traesse forza da quell'uomo sfrontato che stava nudo su quella bella donna.

Lei gli baciò il collo a sua volta sino a farlo sospirare e quando entrò dentro di lei con irruenza, gli graffiò la pelle della schiena come una fiera in gabbia.

Aumentò le spinte non smettendo di baciarla...era una cosa che lo faceva impazzire, non avrebbe mai smesso di baciare quella donna.

La tirò di nuovo a sedere su di lui e lasciò che lo cavalcasse.

Spinse ancora e ancora, voleva sentirla gemere, voleva farla impazzire e ci stava riuscendo...

“ Jin-ki...Non fermarti...”

“ Sssst...”- le disse sorridendo spingendola sui cuscini e facendola sua ancora una volta.

Quando in quella stanza buia i due arrivarono al piacere si mangiarono di baci ancora una volta sino a che il ragazzo uscì da lei venendo sulla sua pancia.

Si guardarono negli occhi. Il viso di Song Dam era rosso ed accaldato, i capelli erano sparsi nel cuscino come enormi tentacoli:

“ Sei bellissima...”- le sussurrò ancora sopra di lei, accarezzandole il viso con il dorso della mano.

Lei arrossì:

“ Senti chi parla...”- disse sporgendosi a baciarlo ancora, questa volta dolcemente

Jinki si mise dietro di lei stringendola in un abbraccio...

“ E adesso che succede?”

“ Succede che ti sei messa nei guai signorina...”- disse lui facendola ridere ancora. Lo baciò mettendo le mani sul suo viso e Jinki la tirò su di se. Così sdraiati l'uno sull'altro, continuarono il loro gioco di baci...

“ Non hai paura di Jjong?”

“ Non ho paura di nessuno stanotte...”- le disse mordendole una spalla. Lei ridacchiò divertita girandosi verso di lui e baciandolo ancora...

La notte era solo all'inizio e quell'uomo nello specchio non aveva davvero intenzione di fermarsi...

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Capitolo 5
*** quinto ***


Aprì gli occhi lentamente cercando di abituare le iridi alla luce. La stanza ne era piena. I raggi del sole filtravano dalle persiane illuminando ogni cosa.

Ne seguì il tragitto sino a che i suoi occhi si spalancarono per lo stupore. Vide un piede penzolare fuori dal materasso, risalì con lo sguardo sino alla lunghezza della gamba. La pelle ambrata era colpita dai raggi del sole, il suo sguardo incrociò un lembo di lenzuolo che quasi, lo infastidì. Continuò nella sua folle corsa e i suoi occhi incontrarono nuovamente quella bellissima pelle di pesca...un accenno di seno, il collo sottile...quando infine, incontrò quel viso, dovette darsi un pizzico per assicurarsi di non stare sognando.

Quella accanto a lui era la più bella creatura che avesse mai visto. Ne era certo...

Pensava di aver immaginato ogni cosa: Song Dam in quella stanza, i loro giochi, quel bacio ed infine quella nottata che ancora gli bruciava sulla pelle.

Era certo, sicuro di aver sognato, e invece rimase sconvolto nel trovarsela accanto.

Ora che la vedeva così bene illuminata dalla luce, si accorse dell'incredibile somiglianza con il fratello. Il naso che degradava dolcemente, gli occhi grandi, quella bocca carnosa, come non aveva fatto ad accorgersene prima?

Questo gli fece venire una stretta allo stomaco.

Non che fosse pentito di averlo fatto, ma, di certo, adesso aveva paura delle conseguenze.

Jonghyun non aveva mai nascosto l'ossessione per la sorella. Era molto legato a lei, soprattutto perchè Song Dam aveva sempre creduto in lui, quando il resto del mondo non era disposto a farlo. Lo aveva protetto, guidato, aiutato. Aveva davvero fatto più che una madre per lui.

Ricordava perfettamente quanto Jong desse di matto ogni volta che la sorella se ne usciva con un nuovo ragazzo. Non voleva nemmeno immaginare che avrebbe detto se quella storia fosse venuta alla luce.

Guardò di nuovo quella ragazza perfetta e si dette dell'idiota per i suoi pensieri.

Non aveva anche lui diritto ad amare qualcuno? Amare? L'aveva pensato sul serio? Avvampò per quel pensiero, probabilmente per quella donna era stata solo una nottata di sesso, lei era una donna, non certo una ragazzina, impossibile che volesse stare con un tipo come lui.

Eppure, aveva conosciuto lati di Song Dam che non avrebbe mai immaginato e che ora, lo affascinavano. Quell'aspetto dolce ed insicuro, era qualcosa che la ragazza non mostrava mai a nessuno, ma l'aveva fatto con lui.

Certo, avevano bevuto qualche birra e l'alcol si sa, aiuta a sciogliere la lingua eppure, secondo Jinki c'era dell'altro.

Pensò a come quello stronzo l'aveva trattata e si chiese chi avrebbe mai potuto trattare in quel modo una creatura così perfetta.

Si alzò cercando di non svegliarla e cercò le sue mutande in giro per la stanza. Ridacchiò quando le vide sopra l'adorato peluches di Kibum: se solo l'avesse saputo lo avrebbe strozzato.

Quel pupazzo era stato un regalo di Jong, l'unico regalo in uno slancio di tenerezza. Lo custodiva gelosamente e non permetteva a nessuno di toccarlo.

Afferrò gli slip accarezzando la testa di quell'orsetto che sorrideva tranquillo.

Se le infilò e andò in bagno guardandosi allo specchio: aveva milioni di se in testa. Si domandò se fosse stato bravo, se lei lo avrebbe considerato un uomo ora, o un bambino, si chiese se per lei fosse stato solo sesso o qualcosa di più.

Guardò il suo fisico su cui aveva lavorato così tanto e si accorse che tutta la sicurezza della notte prima era svanita.

Si sentiva così ridicolo...Odiava guardarsi a petto nudo, perchè non riusciva a vedere niente di attraente nel suo corpo. Molto spesso si chiedeva perchè le fans lo trovassero così fantastico e la risposta che si dava era che beh non c'era risposta... Quello per lui restava sempre un mistero, come quegli irrisolti dell'umanità: chi siamo? Da dove veniamo? Ecco una cosa di quel tipo!

Non riusciva a capacitarsi di quello che quelle ragazze vedevano in lui.

Quando due braccia esili si avvinghiarono a lui sussultò. Song Dam era entrata in bagno e ora lo stava abbracciando da dietro fissando la loro immagine allo specchio:

“ Ciao...”
 

Jinki abbassò gli occhi imbarazzato poi passò le braccia all'indietro sino ad abbracciarla

“ Ciao...”

“ Che stai facendo qui tutto solo?”- chiese lei baciandogli dolcemente la pelle delle braccia, dandogli i brividi.

Jinki sorrise: che avrebbe potuto rispondere se non la verità? Ma non lo fece, tacque imbarazzato. Non riusciva nemmeno a guardare la ragazza negli occhi.

Quello che lo sorprese fu sentirla dire:

“ Guarda lo specchio...cosa vedi?”

Il ragazzo alzò sguardo:

“ Aaah...dai smettila”- sussurrò cercando di liberarsi ma lei lo strinse più forte:

“ Va bene allora te lo dirò io: vedo due ragazzi, che hanno passato una bellissima notte insieme...Il ragazzo è davvero bellissimo non trovi? A confronto suo lei sembra un brutto rospo”- disse lei sorridendo divertita

Jinki alzò lo sguardo:

“ La ragazza è bellissima altroché....”

“ Lei è davvero molto emozionata, guarda come sorride...Credo che si sia presa una bella cotta per lui”- gli sussurrò nell'orecchio.

Quello era un gioco, e lo stava facendo impazzire.

“ Lui è ancora incredulo. Non pensa sia successo davvero...Lei è davvero fantastica e lui sa di non meritarsela”
“ Lei sa che non è così. Perchè lui è davvero il ragazzo più bello che lei abbia mai visto, l'ha trattata come una regina e le ha dimostrato che l'amore è bello dopotutto...Lei vuole solo restare con lui...”

Jinki fissò gli occhi della ragazza attraverso lo specchio. Poi si voltò sciogliendo quell'abbraccio e ponendo fine a quel gioco. Niente specchi adesso, lui voleva capire davvero quello che Song Dam pensava di lui

“ Pensi davvero quello che dici?”

Lei sorrise accarezzando la guancia del ragazzo. Le dita vennero punzecchiate dalla barba che stava ostinatamente ricrescendo. Avvicinò i loro visi e lo baciò. Un bacio dolcissimo che mandò Jinki in estasi.

Song Dam era avvinghiata a lui. Si era tirata sulle punte per baciarlo, visto la differenza di statura. Era solo in intimo e sentire quella pelle morbida sotto le mani lo fece eccitare.

La pelle nuda di lei, scontrava contro il suo torace, come avrebbe potuto resistere ancora..

Afferrò la ragazza per i fianchi e la posò sul bordo del lavandino intrufolandosi tra le sue gambe. Le afferrò le guance e la baciò ancora.

Le sganciò il reggiseno con un'abilità di cui si stupì lui stesso.

Ormai ogni pensiero si era dissolto come fumo. Lei lo prese per la mano e lo portò nella doccia dove aprì l'acqua che li scaldò entrambi.

Jinki la fece sua un'altra volta...non poteva più aspettare, non ci sarebbe riuscito comunque.

Le urla di Song Dam erano attutite dal rumore dell'acqua e dalla mano del ragazzo che nel frattempo le aveva tappato la bocca...

 

Il telefono squillò a vuoto diverse volte. Taemin era piuttosto preoccupato.

Erano in aereo. Erano dovuti rientrare da quel viaggio prima, a causa di un imprevisto.

Diversi membri della troupe compreso il regista stavano alle prese con un'intossicazione da cibo. Niente di serio ovviamente ma questo aveva convinto tutti a rimandare la data delle riprese.

Il macknae stava davvero iniziando a spazientirsi. Era preoccupato e non riusciva a non esserlo visto che di lì a poco sarebbero tornati a casa e per quanto ne sapeva, Song Dam poteva ancora essere lì. Guardò Jonghyun che rideva divertito con i compagni.

Avrebbe voluto chiedere consiglio a qualcuno, ma l'unico di cui, in una situazione del genere si sarebbe fidato, era la causa di tutti quei casini!

Fissò Key e si domandò se fosse meglio parlarne con lui, magari il suo intervento avrebbe aiutato a calmare le eventuali ire del compagno eppure non ne era sicuro così si avvicinò a Minho:

“ Posso parlarti?”

Lo spilungone annuì distrattamente, mentre non perdeva di vista la hostess di bordo.

Era una bellissima ragazza coreana, con degli occhi davvero intensi ed un fisico a dir poco perfetto e Minho se ne stava lì a fissarla a bocca aperta.

C'era un solo modo per farsi ascoltare. Certo era parecchio azzardato, e probabilmente il fatto che fossero su un aereo di linea pieno di persone era un rischio ma doveva assolutamente avere la sua attenzione così gli afferrò la mano, intrecciando le loro dita e avvicinando le labbra all'orecchio del ragazzo sussurrando:

“ Smettila di guardarla...perchè non guardi me? Mmm? Non ti piaccio più?”- era una mossa sleale ma doveva provarci. Sapeva che Minho aveva un debole per lui. Aveva provato a conquistarlo un milione di volte senza mai riuscirci. Taemin non gli aveva mai lasciato possibilità, ma questa era davvero un'emergenza.

Quel sussurro e quel contatto fecero sussultare il più grande che si voltò finalmente attento:

“ Min...”- disse lui guardandolo negli occhi.

“ Finalmente! Possibile che sia l'unica cosa da fare per attirare la tua attenzione?”- sbottò il macknae

“ Piccolo...”-ringhiò tra i denti

“ Sssst! Situazione di emergenza massima!!!”- disse Taemin saltellando sul sedile- “ Devi promettermi che non dirai niente a Jong ok?”
“ Di cosa?”

“ Promettilo e basta!”

“ Ok ok! Allora?”- sbuffò il più alto incrociando le braccia arrabbiato, non amava essere ingannato!

“ Ricordi che Jinki ha chiamato ieri? Ricordi della ragazza misteriosa?”- quelle parole fecero di nuovo scattare l'attenzione del più grande che annuì. Taemin felice per aver finalmente attirato la sua completa attenzione gli mostrò la conversazione che lui e Jinki avevano avuto il giorno prima, quella dove l'avvertiva della presenza della ragazza in casa:

“ Oddio ma è Son...”
“ Ssssssssssssttttt!!! Zitto!!!!”- gli sussurrò il più piccolo tappandogli la bocca- “ Vuoi che Jjong lo sappia?!”

“ Devi chiamarlo! Devi chiamarlo ora!”

“ Non risponde!”

“ Riprova!”

“ Scusate:siamo in partenza, dovreste spegnere il telefono”- sussurrò la hostess con gentilezza

“ Un attimo!”- rispose Taemin sgarbatamente. Quella donna iniziava davvero a dargli sui nervi

“ Sono spiacente ma...”

“ La prego...ci conceda solo un momento...”- le sussurrò Minho guardandola negli occhi. Quella avvampò poi annuì

“ Solo un attimo però...”- disse lei lasciandoli soli.

Taemin si voltò infastidito per quell'approccio:

“ Sarebbe ora che la piantassi di fare lo scemo con quella sai?”- sputò acido. Minho alzò le sopracciglia sorpreso, e il più piccolo si morse la lingua. Aveva appena fatto una scenata di gelosia? Scosse la testa e provò di nuovo a chiamare, ma un'altra volta il telefono suonò a vuoto. Sbuffò di nuovo.

“ Niente da fare...”

“ Accidenti...”- sbottò Minho guardando in direzione di Jonghyun. Il ragazzo continuava a scherzare con Key ignaro di tutto- “ Speriamo solo che Jinki non abbia fatto cazzate...”

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** sesto ***


“ Possibile che quel ragazzo riesca a vedere dei film così schifosi?!”- piagnucolò Song Dam che continuava a tenersi gli occhi tappati per non guardare.

Erano sul divano immersi in un film splatter che avevano fregato dalla stanza di Taemin.

“ Dai non può farti paura questa roba! E' un film serie zeta!”- rise Jinki

“ Era una mano quella?! Oddio che schifo!”- urlò lei dopo l'ennesima scena di sangue.

Immerse il viso nel petto del ragazzo che ridacchiò divertito.

“ Non ridere di me sai?!”- urlò lei gonfiando le guance offesa. Poi salì in braccio al ragazzo e prese a fargli il solletico. Jinki rideva come un pazzo contorcendosi per liberarsi da quegli artigli, ma lei non voleva saperne di lasciarlo.

Tutto quello strusciarsi addosso aveva fatto risvegliare una parte di lui che ora sembrava davvero sul punto di esplodere dai pantaloni. Quando se ne accorse, il ragazzo avvampò imbarazzato

“ Che hai? Ooooooohhhhh! C'è qualcuno che è contento di vedermi!”- ridacchiò lei iniziando a toccare il ragazzo che cercava invano di nascondere l'evidentissima erezione.

“ Piantala dai!!!”

“ Vieni qui!!”- ghignò la ragazza con uno sguardo diabolico. Jinki se la levò di dosso e si alzò correndo in camera ma lei lo raggiunse e gli saltò sulla schiena.

“ Accidenti che sei una specie di scimmia?”- disse lui cercando di reggere il peso di lei che non accennava a lasciarlo andare.

Le braccia della ragazza ormai aggrappata alla sua schiena lo stringevano così come le gambe che avvolgevano il suo torace. Song Dam iniziò a dargli piccoli baci su tutto il viso

“ Ma non posso muovermi con te così! Scendi!”

“ No!”

“ Dai!!”
“ Nemmeno morta!”

Jinki scrollò il corpo ma la presa di lei era così forte che fu tutto inutile. Così sospirò rassegnato:

“ Pensi di restare lì tutto il giorno?”

“ Forse!”

Il suono della porta li fece sussultare. Jinki guardò l'ora...erano quasi le otto di sera:

“ La cena! Sono in anticipo!”
“ Beh? Meglio!”- disse lei- “ Che aspetti? Va a aprire sto morendo di fame!”

“ Scendi!”
“ NO!!!”

Alzò gli occhi al cielo e si diresse alla porta portandosi dietro quella specie di scimmia.

Aprì e rimase di sasso: davanti a lui Taemin lo fissava bianco come un lenzuolo.

“ Che diavolo ci fai qui?!”

“ Accidenti a te!!! Ti ho chiamato!!! Milioni di volte!!! Dove cavolo hai la test....”- iniziò il macknae. Poi si bloccò vedendo Song Dam che lo fissava ancora in spalla al suo amico. La ragazza scese di colpo facendolo avvampare. Era in intimo con solo una camicia aperta addosso. Si coprì di scatto non appena vide la faccia shockata del più piccolo.

Taemin fissò prima lei, poi lui...Jinki era a petto nudo, con solo i jeans addosso, cosa decisamente non da lui, dato che nemmeno a casa si spogliava mai davanti agli altri.

Si scrollò da quello stato di intorpidimento e urlò:

“ Sono corso qui con la scusa del bagno! Gli altri stanno salendo!”

“ COSA?! ODDIO E ADESSO?!”- strillò Song Dam spaventata

“ Sarà meglio che te ne vai prima che...”- iniziò Jinki ma Taemin lo bloccò
“ Non può andar via! Loro sono già sotto il palazzo!”

“ CAZZO!”
“ Ok nasconditi nella mia stanza. Sotto il letto! Io e Minho siamo gli unici a sapere di...”- iniziò Tae ma Jinki lo interruppe

“ Aspetta Minho?!Ti avevo detto di non dire a nessuno di questa storia”

“ Non c'è tempo! Muoviti!”

Song Dam fissò il compagno che si grattò la testa incredulo. I tre raccattarono di corsa ogni cosa che testimoniasse la sua presenza in casa e Taemin la portò in camera facendola nascondere sotto il letto di Minho.

“ Sta qui!”

“ Siamo sicuri che qui non mi vedrà?”

“ Sì sì piuttosto gai preso tutto?”

“ Credo di sì...”

“ Amore mi dispiace...”- le sussurrò Jinki. Lei si sporse verso di lui e lo baciò a fior di labbra.

Taemin li fissò incredulo. Era incredibile come tra quei due si fosse creata tanta intesa in poco tempo. Non aveva mai visto l'amico così preso da qualcuno, non l'aveva mai sentito parlare ad una donna con tanta dolcezza, né a memoria, ricordava una versione così mansueta di Song Dam.

Era ormai diverso tempo che Jinki era solo. L'ultima breve storia che aveva avuto era stata un vero disastro. La ragazza in questione gli aveva fregato parecchi soldi approfittandosi della sua generosità, e dopo aver ottenuto quello che voleva, lo aveva lasciato.

Pensò che forse quei due giorni, avevano dato un'occasione a quei ragazzi di trovare finalmente un po' di serenità. Magari Jonghyun avrebbe potuto capire...Eppure, più ci pensava, più temeva che quella sarebbe stata solo l'inizio della fine...

In quell'istante gli altri entrarono.

“ C'è nessunoooooooooooo?!”- strillò la ben nota voce di Jonghyun

Jinki lasciò la sua ragazza sotto quel letto a malincuore poi si diresse dai compagni che lo accolsero sorridenti. Inutile dire che il più basso della compagnia fece mille domande sulla misteriosa ragazza e frugò qui e là in cerca della presenza di quella tizia.

Con suo disappunto non trovò che un paio di capelli nella doccia a testimonianza della cosa.

Intanto che Jinki era preso d'assalto da tutto il gruppo, Minho si diresse in stanza. Era rimasto piuttosto in apprensione per quella storia, ma per fortuna le preoccupazioni di Minnie si erano dimostrate solo dei falsi allarmi così entrò in camera chiudendosi la porta alle spalle e iniziò a spogliarsi. Si tolse il pantalone, le calze e la maglia e si lanciò letteralmente sul materasso sfinito.

“ Accidenti!!”- strillò una voce che lo fece sussultare. Minho tirò giù la testa dal letto e incrociò il viso di Song Dam che lo salutò con la mano

“ Sei...aspetta....sei tu!!! Allora era vero che...oddio!!”- disse lui dandole una mano ad uscire di lì. Quando la ragazza si alzò lo guardò ridacchiando. Minho si ricordò solo in quel momento di essere in mutande e si coprì con il lenzuolo, facendo ridere lei che si tappò la bocca per non fare rumore. Il ragazzo si rimise la maglia

“ Non ti pensavo così timido...orsacchiottino...”- ridacchiò

Minho avvampò ancora più rosso in viso:

“ Accidenti a te donna! Sai”
“ Stttttttt!!! Parla piano!”- lo zittì lei

“ Sai che casino stava per succedere per colpa tua?!”- sussurrò lo spilungone furibondo

In quel momento la porta si aprì e Song Dam si nascose alla meglio dietro a Minho. I due si rilassarono vedendo Minnie

“ Volete piantarla di starnazzare? Vi si sente sino in fondo al corridoio?”
“ Dov'è Jinki?”- chise la ragazza uscendo dal suo nascondiglio

“ Tuo fratello gli sta facendo l'interrogatorio!”
“ Quello zuccone!”- disse alzando gli occhi al cielo- “ Minnie fammi uscire...”

“ Abbi pazienza ancora un attimo. Quando Jong va a farsi la doccia ti chiamo così puoi tornartene a casa ok?”

Annuì sentendosi davvero triste. Quei due giorni erano stati un paradiso per entrambi e ora che tutto era tornato alla normalità era di nuovo sola.

Si rinfilò sotto il letto sopprimendo quella voglia pazza di scappare via.

Non aveva mai mentito a suo fratello e la sola idea di raccontare tutte quelle bugie la faceva sentire malissimo.

Rimase in silenzio sotto quel letto pregando che andasse tutto bene...

 

La serata proseguì, Jong e Kibum avevano ormai monopolizzato l'attenzione del più grande raccontando ogni minimo particolare di quella mini vacanza. Gli altri due si erano ormai dimenticati della ragazza, presi com'erano a giocare ad uno stupidissimo videogame che sembrava assorbire tutte le loro attenzioni.

Jinki dal canto suo buttava ogni tanto un occhio verso la stanza in cui quella ragazza era nascosta. Sicuramente si era pentita di quello che era successo. Era una situazione sin troppo complicata per entrambi e di certo lei non era più convinta di quella storia. Questo pensiero lo incupì. Cercò di fingere che andasse tutto bene di fronte ai suoi amici, ma il pensiero di perderla lo atterriva.

Intanto la ragazza era ancora sotto quel letto. Era stufa di stare in quella posizione. Si erano di certo dimenticati di lei!

Decise di fare di testa sua. Uscì da sotto quel maledetto letto quando tutti i ragazzi sembravano alle prese con la cena. Lentamente andò alla stanza di Jinki lasciandogli un biglietto sul cuscino, poi, silenziosamente, sgattaiolò fuori da quella casa finalmente al sicuro.

 

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Capitolo 7
*** settimo ***


Jong si affacciò alla porta della loro camera. Prese Kibum per mano e, intimandogli di tacere, lo trascinò sino alla camera di Jinki. Il più grande era in cucina in quel momento e questo dava alla mente diabolica di Bling Bling un'occasione.

“ Che stai facendo?!”- chiese allarmato Kibum vedendolo frugare in cerca di qualcosa.

“ Sssst!!! Non gridare! Guarda se arriva qualcuno piuttosto!”
“ Ma che stai facendo?”- piagnucolò Key

“ Voglio solo vedere che faccia ha quella tizia!”

“ Che?! Io non voglio saperne niente!”

“ Oh andiamo! Nessuno si accorgerà di nulla!”- disse Jong afferrando il cellulare- “ Sono certo che quel cretino le ha fatto una foto, lo fa sempre ogni volta che sta con qualcuna!”

Le mani esperte del ragazzo spiarono il I-phone dell'amico cercando quella prova:

“ Menù...”

“ Muoviti!”

“ Galleria....andiamo....camera....e....”

“ MUOVITI!!!”

Un sospiro scocciato arrivò dall'altro:

“ Niente...mi sa che era tutta una gigantesca balla...”

“ L'avevo detto io. Ora andiamo dai!”

Posò il cellulare sul comodino e camminò verso la porta. Era scocciato per non aver trovato quello che cercava ma, proprio quando aveva perso le speranze vide qualcosa.

I suoi occhi brillarono nel vedere quello che sembrava un biglietto spuntare da sotto il cuscino

'Ah semplice ed ingenuo Jinki...'- disse tra sé e sé ghignando

“ Ti muovi?”
“ Aspetta ho trovato qualcosa”- disse afferrando quel foglio di carta. Lo aprì e corse da Kibum:

'Ciao amore' ahahahah amore capito?

'Sono scappata appena ho potuto, mi dispiace solo non averti salutato.

Questi due giorni sono stati bellissimi, sono stata felice ed era molto tempo che non mi succedeva...

Non voglio che la cosa finisca qui...voglio davvero provare a stare insieme...non sarà facile, ed alcune persone faranno fatica ad accettarlo, ma sarà così, questo sempre che tu lo voglia...

A presto...”- si bloccò senza riuscire ad andare oltre. I suoi occhi rimasero sbarrati a leggere quel nome.

“ Beh! Che hai? Perchè ti sei interrotto?”

Jong continuava a restare fermo pallido come un fazzoletto, con quel foglio in mano.

Kibum glielo strappò dalle mani e sussultò leggendo quel nome:

“ Oh cazzo...”

L'altro strinse i pugni. Lo avrebbe ucciso, disintegrato, spedito all'inferno! Avrebbe tagliato il suo mega pisello e ne avrebbe fatto cibo per cani!

“ Che fate qui?!”- li sorprese una voce.

Fu un attimo e Jong si avventò su Jinki come una furia. Lo colpì al viso parecchie volte mentre Kibum cercava invano di separarli

“ Bastardo!!! Pezzo di merda!! Mia sorella!! Ti sei fatto mia sorella! Adesso ti insegnerò a tenerti l'uccello nei pantaloni!!!”- urlò il più piccolo continuando a picchiarlo. L'altro si difese come potè. Per quanto fosse forte, i pugni del più piccolo lo avevano colto di sorpresa. Riuscì a colpire il volto di Jong ma cadde a terra sotto quella raffica di pugni...

Minho e Taemin attirati dalle urla accorsero e assistettero alla scena shockati.

Jonghyun alzò il pugno per colpire di nuovo il viso già tumefatto del più grande quando Kibum si mise in mezzo beccandosi quel colpo in pieno viso. Cadde a terra tenendosi la guancia che cominciava a gonfiarsi:

“ Ehi! Siete pazzi per caso?!”- ringhiò Minho aiutando il Key ad alzarsi

“ E' stata colpa di quello stronzo! Non ti perdonerò mai per averlo fatto!!”- urlò il più basso. Sembrava pazzo, aveva uno sguardo allucinato i capelli spettinati e perdeva sangue dal labbro.

Jinki lo fissò incredulo, sentiva la guancia gonfiarsi e aveva il morale a terra.

Quella storia gli stava costando caro soprattutto perchè non era certo che gli altri avrebbero capito.

Sapeva che parlare al più basso ora non sarebbe stato di nessun aiuto così si alzò, e si passò una mano sul viso:

“ Mi dispiace Kibummie...”- ebbe ancora la forza di dire prima di andare verso la porta.

Infilò le scarpe e uscì.

Era stato uno stronzo, un vero enorme bastardo. Si era divertito con quella donna senza tener conto delle conseguenze.

Teneva a Jonghyun, lo stimava moltissimo. Era una persona semplice, genuina, con la musica nel sangue e un gran cuore. Aiutava gli amici e aveva sempre una parola buona per tutti.

Perderlo gli faceva male, ma, soprattutto, era l'idea di averlo deluso a farlo impazzire.

Conosceva quel ragazzo e sapeva che quando si arrabbiava difficilmente perdonava con tanta facilità. Non aveva un carattere facilissimo ed era piuttosto permaloso, e quello era stato un vero colpo basso.

Jongh e la sorella erano molto uniti, sapeva che lei era off limits eppure l'aveva fatto.

Il vero casino era che era stato bene, si era sentito felice e libero per la prima volta.

Song Dam era bellissima sia dentro che fuori, era una persona forte ma nascondeva un lato dolce che lo aveva colpito.

Era così confuso, non sapeva che fare. Prese l'auto e la lanciò a tutta velocità lungo la superstrada.

Guidare gli avrebbe schiarito le idee. La sua testa era piena di mille immagini. Rivedeva gli occhi folli di Jong e quello sguardo mortificato di Kibum.

Era così preso da quei flash che solo all'ultimo si accorse di essere finito davanti a quella casa...

 

Quando Song Dam aprì la porta sussultò. Jinki era davanti a lei: la faccia era livida e l'occhio destro gonfio.

“ Oddio...che ti è successo?”

“ Dovresti saperlo...”- disse lui facendo un passo avanti ed entrando in casa.

La donna incredula richiuse la porta e lo guardò sedersi sul divano ed immergere la faccia nelle mani. Gli si sedette accanto:

“ E' stato mio fratello a farti questo?”- chiese pur sapendo già la risposta.

“ Ha trovato il tuo biglietto...”- disse in un sussurro per poi cacciare la testa all'indietro affossandosi sempre di più sul divano.

Song Dam provò un brivido a quelle parole. Accidenti a quel ragazzino e alla sua curiosità. Da quando era tornato non l'aveva ancora né visto né sentito. Questo fatto era strano ecco perché era certa che fosse successo qualcosa.

Si torturò le mani pensando al momento in cui l'avrebbe rivisto. Che gli avrebbe detto?

Guardò nuovamente Jinki:

“ Andrà bene...penseremo a qualcosa...”

“ Non andrà bene niente! Lo sai com'è fatto no?Guarda la mia sfortuna! Era la prima volta che facevo una cosa così, insomma la prima in cui mi sono lasciato andare completamente. Mi sono goduto il momento e sono stato felice di averlo fatto. Tu sei, semplicemente fantastica, non ho mai trovato qualcuna che fosse capace di capirmi così bene. Mi hai completamente fottuto il cervello...Non ho pensato a lui al gruppo a niente! E' stata solo colpa mia...”- disse facendola sussultare. La donna sentì il cuore a pezzi a quelle parole. Così era quello che quel tipo pensava di quelli che, per lei, erano stati due giorni meravigliosi. Poi aggiunse- “ Ma lo rifarei...”

A quelle parole lei alzò il viso stupita:

“ Come?”

“ Lo rifarei...'Dam non rimpiango niente...”

La ragazza lo guardò incredula poi si gettò tra le sue braccia e lo baciò con impeto. Lo sentì gemere per il dolore e cercò di divincolarsi ma lui l'abbracciò ancora più stretta immergendo il viso nei suoi capelli...

 

 

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Capitolo 8
*** ottavo ***


Il dormitorio non era mai stato tanto silenzioso come quella mattina.
Jinki si trascinava in giro per la casa come uno zombie, con lo sguardo triste e pallido come un fazzoletto. Non parlava, né mangiava a stento dormiva e tutto per quella stupida lite con quello che lui considerava un caro amico.
Kim Jonghyun invece si comportava come al solito. Andava e veniva da quel dormitorio senza problemi, si ingozzava più del solito e parlava a macchinetta con tutti. Quando però incrociava il più grande lo ignorava completamente come non esistesse.
Non lo guardava né gli parlava, questo a Jinki, faceva ancora più male di uno schiaffo.
Tutto sembrava come prima ma era chiaro che non era così.
Durante il lavoro il più basso manteneva sempre il suo proverbiale sorriso in viso ma non appena le telecamere si spegnevano tornava ad essere cupo e serio.
Non aveva più visto né sentito sua sorella. Lei aveva provato a chiamarlo molte volte, ma l'idea di sentirla lo mandava in crisi. Gli capitava spesso di pensare a quei due insieme e la cosa lo faceva vomitare.
Lui l'aveva toccata, si era preso l'innocenza di quella sorella che adorava. Era da sciocchi pensare che quella per Song Dam fosse la prima esperienza, era normale che non fosse così, eppure per Jong quella donna era pura come l'acqua.
Lei era la sua cosa più preziosa. Suo padre non aveva mai creduto in lui e sua madre, seppur dolce e comprensiva non lo capiva mai abbastanza, ma la sua noona, lei lo aveva sempre capito e spronato, aveva creduto in lui quando nessuno era disposto a farlo e gli era sempre vicino qualunque cosa avesse. Ecco perchè non poteva permettere che qualcun altro prendesse il suo posto nel cuore della ragazza.
Aveva amici, conoscenti, ma nessuno era prezioso come lei. Non poteva permettersi di perderla...

Kibum uscì dalla sua camera e si diresse in salotto. Vide Jinki seduto sul divano al buio con la faccia nelle mani.
Se solo avesse saputo cosa fare?
Si avvicinò e gli si sedette accanto:
“ Ne valeva la pena?”- chiese di botto.
Il viso dell'altro si sollevò per poi spalancare i begli occhi arrossati e dire:
“ Cosa?”
“ Valeva la pena fare tutto questo casino per lei?”
Annuì sospirando:
“ Sì...valeva la pena...Mi dispiace solo che sia finita così...”
“ Era inevitabile no?”- disse Key appoggiando meglio la schiena sui cuscini- “ Lo dovevi sapere che sarebbe finita in questo modo. Quella donna è l'unica vera ossessione di quello scimmione”- arricciò le labbra senza saper bene che dire- “ Credo solo che saresti dovuto stare più attento Jinki ah...”
Il più grande abbassò lo sguardo mortificato, si sentiva stupido e in colpa e nello stesso tempo era furioso che nessuno prendesse in considerazione il suo punto di vista. In quell'esatto istante il campanello della porta squillò.
Kibum si alzò andando ad aprire e sussultò vedendo quel viso arrossato davanti a lui.
“ Che vuoi?”- disse furibondo.
Lui era diverso dagli altri. Non avrebbe giustificato quei due né sarebbe stato gentile con quella che, a suo dire, aveva rovinato ogni cosa.
“ Non sono qui per parlare con te”- disse Song Dam facendo un passo per entrare ma Kibum le si parò davanti
“ Vattene hai già fatto abbastanza”
“ Non dirmi quello che devo fare ragazzino!”- disse lei cercando di entrare ma il punk la bloccò
“ Dam...”- li interruppe Jinki sorpreso
“ Devo parlare con quel testone di mio fratello. Puoi dire a questo zuccone di lasciarmi passare?”
“ Kibummie...”
“ Ma...”
Jinki annuì e il biondo sospirò lasciando andare quella donna che entrò e si diresse spedita verso quella stanza: bussò alla porta
“ Jjong!! Jjong!! Apri dobbiamo parlare”
Dopo un attimo di silenzio sentì dire:
“ Vattene"
“ Apri questa dannata porta o la sfondo a calci e non scherzo!”- urlò lei sentendo la rabbia montare. Era furiosa, arrabbiata e disgustata. Odiava l'idea che quel ragazzino capriccioso le impedisse di vivere liberamente la sua vita. Calciò la porta e sussultò per il dolore:
“ JJONG! APRI LA PORTA SUBITO!!”- strillò. La porta si aprì e il viso tirato del fratello le si materializzò davanti. Il suo sguardo deluso era qualcosa che non si aspettava e che la scosse. Le fece posto e lei entrò in quella camera chiudendosi la porta alle spalle.

Intanto Jinki si era lasciato cadere nuovamente sui cuscini del divano immergendo il viso nella mani.
“ Era la voce di Song Dam quella? Che succede?!”- intervenne Taemin allarmato entrando in sala seguito da Minho.
“Succede che quella femmina ha deciso di dare il colpo di grazia al nostro futuro”- disse Key tagliente- “ Questo mi ricorda terribilmente i Beatles. Sapete perchè si sono sciolti? A causa di una donna...Yoko Ono. Anche noi abbiamo la nostra Yoko”
“ Se vuoi essere divertente sappi che non lo sei per niente”- obbiettò Jinki tra i denti
“ Non voglio essere divertente ma solo realista. Se il gruppo andrà in malora sarà solo per colpa tua e di quella donna è chiaro?!”
“ Kibummie...”- lo fermò Min preoccupato della lingua tagliente del biondo
“ Cosa? Non sono ipocrita come te io!”
“ Ehi! Non parlare a Minnie in questo modo”- urlò il più alto
“ Oh ce né anche per te! Te ne stai lì in disparte a guardare senza una parola non perchè non hai un pensiero tuo Minho, ma perchè non vuoi rogne! Non dici la tua perchè è più comodo starsene in disparte a fare la parte del buono. Io sono diverso. Non dirò che è stato solo il destino perchè sarebbe una gran palla. Nessuno di voi ha il coraggio di dire come la pensa ma io sì. E' colpa tua...”- iniziò puntando il dito su Jinki-”... e della tua stupidità se siamo finiti così e personalmente non ti perdonerò mai per aver rovinato il futuro di tutti noi! Ora se volete scusarmi...”- disse Key alzandosi e afferrando la sua giacca uscì di casa sbattendo la porta.

 

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Capitolo 9
*** nono ***


"Ti ascolto...Che vuoi dirmi sentiamo: che non l'hai fatto apposta? Che non sapevi quello che stavi facendo?”- disse Jong provocando la sorella. Se ne stava seduto sulla sedia al contrario con le braccia appoggiate sullo schienale e la faccia di chi sa tutto, ma quella specie di nano sfacciato non sapeva proprio un accidenti di niente e lei doveva farglielo capire chiaramente.
“ Sapevo esattamente cosa facevo! Non sono pentita per quello che è successo se lo vuoi sapere”
“ Oh...perfetto...”
“ Voglio solo che tu la smetta di comportarti da deficiente con quel ragazzo chiaro?”
“ Io? Sei tu che ti sei comportata da sciocca mi pare...Ti sei lasciata mettere le mani addosso da quel...quello...quello...Hai lasciato quel biglietto idiota e sei scappata come una ladra! Che dovrei pensare eh? Mi hai nascosto tutto! Se papà lo venisse a sapere, sai che direbbe?”- sputò fuori pentendosene quasi subito vista la reazione piccata della sorella. Si sentiva un coglione proprio lui a parlare di amore paterno. Alzò gli occhi verso Song Dam che a stento tratteneva la rabbia:
“ Io? Vogliamo parlare di te? Tu hai raccontato una marea di palle!”
“ Sono sempre stato sincero con te e lo sai bene!”- disse senza però guardarla in faccia
“ Ah sì? Tu e quel punk dalla lingua lunga! Chi l'avrebbe mai detto eh?”
A quelle parole il viso del ragazzo impallidì:
“ E' stato quello stronzo a dirti tutto vero?”
“ Come puoi pensarlo! Come puoi pensare quelle cose di Jinki! L'ho capito da sola leggendo il diario del tuo ragazzo che tenevi sotto il cuscino! Siamo pari fratellino...”- disse lei puntando lo sguardo dritta sul fratello che stringeva i pugni furioso.

Intanto Jinki si era precipitato in strada dietro a Kibum. Era stufo che tutti parlassero senza sapere, stufo che nessuno lo capisse, stufo, soprattutto di essere giudicato. Così corse dietro al biondo raggiungendolo e afferrandogli un braccio facendolo voltare. Il viso di Key appariva anche più pallido del solito e gli occhi avevano una rabbia che non gli era mai capitato di vedere, così per un attimo, solo un istante si bloccò
“ Che vuoi ancora!”
“ No bello adesso mi devi stare a sentire! Non mi importa se pensi che io sia uno stronzo per quello che ho fatto ma non devi parlare così di quella ragazza. Credimi è una donna fantastica e io...ho perso la testa. Per la prima volta nella mia vita mi sono lasciato andare ed è vero...me ne sono fregato del gruppo, di voi e di quello che avreste potuto pensare. Per la prima volta sono stato davvero bene con qualcuno”
Key ascoltò quel fiume di parole intenerendosi, gli occhi del moro sembravano sinceri, poi però l'ansia tornò a crescere così come la paura di perdere tutto così lo aggredì nuovamente:
“ Sono lieto che tu sia stato bene hyung. Ora però dimmi: ti senti felice di aver distrutto tutto? Per una scopata hai definitivamente rovinato ogni cosa!”
“ Non capisci eh? No certo...Allora mettiamola così: voglio che la tua storia con Jjong finisca. Mi da fastidio vedervi appiccicati tutto il tempo quindi scegli o la tua storia o il gruppo!”- ringhiò Jinki guardando il più piccolo che si bloccò.
“ Sei serio?”
“ Sì. Allora? Ora non è più solo colpa mia vero? Te ne sei fregato anche tu di quello che chiunque di noi poteva pensare o sbaglio? Non so se quello che sento per lei sia amore o semplice desiderio, ma Dam mi ha sconvolto, mi ha fatto sentire felice e sicuro come non mi sentivo da tempo. Non ho intenzione di lasciarla andare se è quello che vuoi. Tu meglio di chiunque altro mi dovresti capire!”
Gli occhi affilati di Key fissarono l'altro e senza che dicesse una sola parola si avvicinò avvolgendolo in un abbraccio.
Lo capiva, lo capiva perfettamente.
Sapeva quanto infelice fosse stato Jinki ultimamente e sapeva quanto avesse sofferto per le sue insicurezze.
Quella ragazza sembrava davvero averlo preso molto. Era da una vita che non lo vedeva così determinato.
Quando si staccarono il più grande disse:
“ Scusa per il pugno...ti fa ancora male?”
“ Naaaaa, non sono così delicato sai? Piuttosto torniamo a casa. Dobbiamo convincere quel maniaco zucca vuota a lasciarti in pace”-sorrise Key mettendo un braccio sulle spalle del moro.
Risalirono nell'appartamento ed entrarono. Minho e Min rimasero scossi nel vederli scherzare abbracciati poi un urlo squarciò quell'atmosfera e d'improvviso Song Dam uscì dalla stanza del fratello brandendo qualcosa tra le mani:
“ Caro Kibummie...”- lesse ad alta voce- “L'averti tra le braccia stanotte è stato...”
“ Lascia stare quella lettera maledizione!!!”- urlò il fratello inseguendola
La ragazza scappò dietro a Minho che si trovò d'improvviso in mezzo a quei due pazzi
“ E' stato fantastico! La tua voce mentre facciamo l'amore è..”
“ Zitta ho detto!”- disse il ragazzo superando il gigante e avventandosi sulla ragazza che scappò via:
“ Così eccitante...Sei la cosa più bella che abbia mai visto e anche...”
“ Dammi quella lettera!!! SONG DAAAAAAAAAAAAAAAAM!!!”
La ragazza si avvicinò a Kibum e gliela passò. Il biondo fece per leggerla quando finalmente Jong riuscì a strappargliela di mano:
“ Va bene dannazione! Stai pure con quella specie di carciofo se è questo che vuoi!”
Lei gli sorrise e abbracciò il fratello felice. Jong guardò Jinki con sfida poi gli mimò:- “Falla piangere e sei morto”- stringendo gli occhi. Per un attimo il più grande sudò freddo poi si unì ai sorrisi della sua compagna abbracciando l'altro stretto...

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Capitolo 10
*** decimo ***


Il concerto di quella sera fu davvero memorabile. Il pubblico era stato eccezionale con loro, senza contare che tutti i membri del gruppo sembravano essere nella loro forma migliore.
Il ritorno di Onew sul palco, era qualcosa che il pubblico aspettava con ansia, non solo perchè quel ragazzo li faceva divertire con le sue buffe uscite, ma anche per quella voce calda e morbida  che tutti conoscevano bene.
L'operazione non aveva quasi cambiato l'impronta vocale del vecchio Onew. La verità era che aveva lavorato tanto per riprendere a cantare.
La musica era tutta la sua vita e starvi lontano per troppo tempo lo metteva a disagio. Lui aveva respirato la musica sin dal primo vagito, ed aveva continuato a lavorarci con costanza e sacrificio per tutti quegli anni.
Purtroppo non era stato facile sconfiggere l'insicurezza e la paura. Quando era salito sul palco quella sera, aveva avuto il conforto di tutti, compresa la sua nuova bellissima ragazza che continuava a dirgli che sarebbe stato eccezionale.
I suoi compagni, poi, non avevano lasciato un attimo il suo fianco, sostenendolo e coprendo, con la loro voce, qualche piccola incertezza.
Aveva avuto la riprova che quelli che aveva accanto non erano solo compagni di band ma amici veri, capaci di aiutarlo e di stargli vicino nel momento del bisogno.
Chiuse gli occhi per un attimo e rivide la lunga preparazione a quella serata.
Pochi minuti prima del concerto, aveva sentito l'impulso di scappare. Non gli accadeva da tempo, dal suo esordio nel gruppo.
Era stato Minho a ricordargli che lui era il loro leader e che doveva farsi forza perchè non c'era niente da temere. Erano rimasti a parlare per un po' e, finalmente, era riuscito a lasciarsi andare.
“ Che fai? Dormi?”- disse una ben nota voce distogliendolo dai suoi pensieri. Aprì gli occhi e vide la sua bellissima ragazza che stava lì davanti a lui, sorridendogli felice. Gli saltò addosso baciandolo con forza ma Jinki si allontanò un attimo
“ Sono sudato”
“ Che mi importa! Sei fantastico! Hai visto quelle ragazze lì fuori com'erano felici?! Beh io sì! C'ero in mezzo e ti posso assicurare che continuavano tutte a ripetere che eri stato magnifico!”
“ Non esagerare...”- rispose quello imbarazzato- “ Oh beh! Al diavolo!”, disse afferrando la sua ragazza e tornando a baciarla con forza.
Jonghyun passò in quell'esatto istante urlando:
“ Fratello a ore due!”- per poi tapparsi gli occhi con una mano. Era inutile, non sarebbe mai riuscito a vedere quei due insieme senza provare l'impulso di spaccare la faccia a quel tipo.
Eppure doveva ammettere, che mai nella vita aveva visto la sorella così felice. Song Dam sembrava rinata, sorrideva di continuo e sembrava anche diventata più dolce e gentile.
Non poteva certo pensare che fosse un caso. La realtà era che Jinki l'aveva cambiata, lui aveva il merito di averla resa felice.
Si cambiarono e una volta pronti sospirarono aspettandosi fotografi e il solito bagno di folla.
Quello che nessuno si aspettava fu quello che accadde dopo.
Jinki guardò la sua ragazza per poi afferrarle la mano e portarla con sé. Lei si fece trascinare senza riflettere in quel bagno di folla. La presa del ragazzo era calda e morbida, per un attimo le fece dimenticare tutto. Poi si rese conto quando uscirono allo scoperto. I fotografi erano ovunque ma Jinki non sembrava temere di mostrare al mondo la sua ragazza. Era la prima volta che lo faceva senza problemi. I compagni guardarono i due precederli spediti e Jong provò l'impulso di intervenire. Non voleva che sua sorella fosse messa in piazza in quel modo, aveva fatto tanto per proteggerla dalle telecamere. Sapeva che quel gesto era una dichiarazione in piena regola e che avrebbe avuto parecchie conseguenze. Rimase fermo per un attimo bloccato dalla presenza di Key che gli strinse un braccio.
I fotografi si avventarono sulla nuova coppia con i loro flash, ma quelli non parvero curarsene. Anzi Jinki baciò a fior di labbra la sua compagna entrando in auto con essa.
Minho e Taemin li seguirono mentre gli altri due, stettero fermi sul posto. Key continuava a guardare il compagno preoccupato che facesse qualche sciocchezza ma quello alzò il viso e dopo la abbassò sorridendo. Dopo di che afferrò la mano di Kibum e avanzò verso l'auto. Lasciando tutti completamente basiti.
Forse quello era il momento, il momento in cui i fratelli Kim avrebbero davvero vissuto la loro vita guardandola in faccia.
Di certo quelle scelte avrebbero portato a delle conseguenze, ma erano disposti ad affrontarle a testa alta.

In auto Song Dam abbracciò il fratello che la ricambiò con affetto.
Insieme ce l'avrebbero fatta...

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