Time to understand. di Popcorn (/viewuser.php?uid=56147)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Time to understand capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** I happy ending not tragedies ***
Capitolo 3: *** I Just taking part in the scenary. ***
Capitolo 4: *** this is just the prologue ***
Capitolo 5: *** Close the damn door! ***
Capitolo 1 *** Time to understand capitolo 1. ***
Mi domandai tante volte dove ebbi visto quegli occhi.
Gli occhi che desideravo possedere, gli unici dei quali avrei voluto
essere rispecchiato. L'unico protagonista.
Quando Ryan aprì gli occhi fu tutto quello che
ricordò dell'imminente sogno scomparso nei
meandrì della sua mente.Gli lasciarono un certo senso di
stordimento.Mentre fissava il soffitto della cuccetta del tour bus nel
quale dormiva. Si affrettò ad alzarsi, sentiva un'invitante
odore di frittelle che servivano a ricordargli che doveva assolutamente
ingerire qualcosa di commestibile. Stropicciò gli occhi e di
scatto corse verso quello spazio in cui i ragazzi usavano riunirsi per
consumare i pasti.
ad attenderlo c'erano Brendon, Spencer e Jon già intenti a
mangiare entusiasti ciò che precedentemente avevo preparato.
La mattina era sempre così si rimpinzavano, così
che per tutta la giornata non avrebbero dovuto mangiare tanto .. quando
erano in girò era così fra interviste,
concerti, meet and great il tempo per un pasto si riduceva al minimo
indispensabile.
-buongiorno- esordì Brendon rivolto verso Ryan con uno di
quei sorrisi che abitualmente riempivano il suo viso. -oggi
hai dormito più del solito, non è da te- e tutte
e tre i ragazzi si fissarono sorridendo. No che non era propio da lui.
Ultimamente era sempre disturbato da quei sogni, sempre più
frequenti.
Ryan scosse la testa, per cercare di mandare via quegli aloni di
pensieri che gli invadevanola mente. E prontamente afferrò
un piatto e una forchetta e vi infilzò una pila di frittelle
che insaporì con del miele.
-ehm.. che impegni abbiamo oggi ragazzi.. sapete nn sono ancora
completamente ritornato in possesso delle mie facoltà
mentali.. stanotte non ho riposato bene-
-Oggi..- disse jon con aria assorta. -dovremmo sostenere alcune
interviste io e Brendon; e stasera abbiamo un servizio fotografico-
- Io e tu li raggiungeremo verso le18:30 circa- aggiunse Spencer. -Ne
approfitteremo per provare-.
-si ne "approfitterete"- sentenziò Jon con particolare
enfasi, -per recuperare il tempo perduto cn le vostre amate-
Brendon era intento a rovistare il suo cellulare ma avvertì
lo stesso la sensazione di fastidio che gli provocò
ascoltare quella frase.
Certo. Ormai l'avevano intuito tutti. Quello che Brendon provava nei
riguardi dell'amico, glielo aveva dimostrato molte volte, nel modo in
cui gli stava vicino nel modo in cui gli parlava, nel modo in cui gli
rivolgeva tutte quelle attenzioni sempre col sorriso sulle
labbra, quell'ironia che gli faceva sempre vedere il lato
divertente delle cose, e quella tenacia che nonostante tutto lo aveva
sempre spinto a non darsi mai del tutto per vinto. Persino in pubblico
si era fatto avanti .. ai concerti.. quando cantava, cantava SOLO per
lui. Solo che lui non sembra essersene accorto e anche se ne fosse
stato consapevole non gli importava poi molto visto che aveva
già la compagna.
-Brendoooon, Brendonnnn- la voce spazientita di Jon riportò
il ragazzo sulla terra, alla realtà. -andiamo Brendon
è tardissimo, stanno aspettando solo noi, sei sempre il
solito- Brendon fece cenno di si con la testa e silenzioso si
affrettò a raccogliere le sue cose e ad uscire dal tour bus
rivolgendo un ultimo debole sguardo a Ryan che subito
percepì.
-Ryan sei più strano del solito-
-Eh? cos'hai detto?- rispose
-sei strano.-
-Ma di cosa stai parlando? Spence?-
-Parlo di questo. A me non riesci a darla a bere, hai un'aspetto
stravolto, ti sei svegliato tardi, sei distratto con la testa per aria
non mi sembri neanche tu.-
A quelle parole segretamente Ryan diede ragione. Era vero. Era
spaventato da quello che ultimamente stava vivendo, non era da lui.
Cosa gli stava prendendo?. A volte è meglio non ammettere le
cose a se stessi, per celare una verità e non ammetterla
come reale, perchè anche se abita le nostre menti, il solo
accettarla la trasforma in verità. Spencer lo fissò
a lungo esaminandolo. Lo conosceva da troppo lui e certo non credeva a
quelle parole, ma neanche avrebbe voluto violare la privacy dell'amico
se ne avesse voluto parlare lo avrebbe già fatto,
così decise di lasciar perdere.
-Ok, visto che abbiamo un pò di tempo libero
andiamo un pò in giro godiamoci questo meritato riposo-.
-Oh.. umm.. no, cioè preferisco restare qui, cercare di
dormire recuperare il sonno perduto, o perlomeno cercare di
riposarmi.Quindi va tu-
-Ne sei sicuro?- gli disse Spencer, un pò insospettito.
-Si si và.-
Detto questo a distanza di 5 minuti si ritrovò in
quell'immenso tourbus rivestito di legno pregiato e lucido, circondato
da un mobilio più che discreto ed ogni sorta di
comodità che avrebbe potuto portare in giro un mezzo come
quello.Completamente solo.
D'apprima torno alla sua cuccetta, scalzo si infilò sotto le
coperte ancora inteporite e candide tentando di riprendere sonno,
inutilmente.
Uno squillo proveniente dal suo palmare lo costrinse ad abbandonare
quel calore che tanto lo confortava;
-Si?- Rispose Ryan quasi scocciato.
-Ryro, tesoro sono keltie.. come stai?-
silenzio.
-Ryro?? sei lì?-
-Oh Keltie buongiorno.- disse ryan cercando di apparire più
informa di quello che realmente era.
-tutto bene- continuò
-Stamane hai il giorno libero vero? infatti ne ho approfittato per
chiamarti. Visto che starai lì pensavo sarebbe stato carino
vederci, sono da quelle parti con le mie amiche se mi aspetti fra un
pò sarò li da te!!- strillò felice
keltie che certo non vedeva l'ora di abbracciare il suo fidanzato da
cui era stata lontana da tempo. TROPPO tempo anche per lei.
Di nuovo silenzio. C'era talmente silenzio che faceva male persino
ascoltarlo, sembrava di essere sordi e di nuovo venne prontamente
spezzato da keltie.
-Ry??? contento???-
-Si, si che bella sorpresa ti aspetto. Ci vediamo tra poco.-
-Ti amo- disse keltie
-.. anch'io tesoro ciao.- Detto questo Ryro controvoglia dovette andare
a farsi una calda doccia per far scivolare allo stesso modo in cui
l'acqua calda scivolava lungo il suo corpo tutti quei pensieri e farli
evaporare propio come il vapore che lo circondava per via
dell'eccessivo calore propanato dall'acqua. Fatto questo si
vestì con quei pantaloni beige che tanto amava, una camicia
di seta a motivi decorativi marroni alcuni toni più scuri
dei pantaloni, ma non troppo da stonare si pettinò e si
sedette in attesa della sua ragazza. Intonando una canzone improvvisata
dalla melodia insolitamente cupa.
all'improvviso la portà si aprì quasi
violentemente una figura della quale Ryan non fece in tempo di
registrare i connotati gli si strinse tutt'attorno. Era keltie, ryan
sospirò divertito -Keltie!- -Ryan tesoro- e lo
baciò sulle labbra.
-che bello rivederti, dopo tutto questo tempo! mi sei mancato
tantissimo- e ritornò prepotentemente a baciarlo sulle
labbra.
-Ed io? dimmi, io ti sono mancata?- e lo guardò impaziente.
-Si che mi sei mancata.- le rispose meccanicamente.
-Oddio, Ryro sei un tesoro devo raccontarti un sacco di cose..-
e cominciò a blaterare circa per un mezz'ora di cose che
Ryan neanche ascoltava, la sua attenzione si era esaurita solo dopo 10
minuti che lei gli parlava.
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Capitolo 2 *** I happy ending not tragedies ***
Allo stesso modo in cui era entrata nel tuorbus prese l'iniziativa e si gettò sorpra ryro finendo sul divano cominciò a baciarlo con passione.
e continuò a baciarlo senza fermarsi.
era alquanto infastidito da quel gesto, si era avventata su di lui senza curarsi minimamente di cossa provasse lui, delle sue sensazioni, delle sue emozioni, non curandosi di quale potesse essere la sua reazione
lo disturabava davvero molto quel gesto e quella situazione. Ma.. che stava pensando? è di keltie che stiamo parlando.. insomma.. la ragazza con cui si era prefisso di passare tutta la vita con cui aveva condiviso tanto eventi tante emozioni tanto amore ..che forse non c'era più
o peggio ancora non c'era mai stato. Forse quello che chiamava "amore" per keltie in realtà non lo era affatto. Era davvero questo che voleva? passare la vita nel dubbio di amarla? stare con lei solo perchè ormai era diventata una routinne?
doveva rifletterci aveva bisogno di pensare. Così la scostò gentilmente da sè. Le disse -Keltie mi dispiace non so cosa mi prende in questo periodo, ho bisogno di rendermi conto di quello che mi sta prendendo, mi dispiace-
di nuovo caddero in quel raggelante silenzio, che faceva troppo male.
Non una parola, keltie si alzò si sistemo prima i vestiti poi i capelli e corse fuori dal tourbus forse sperando di essere inseguita, rassicurata dell'amore che provava ryan per lei.
Ma non fù così Ryan non mosse un muscolo nel divano dove da prima era rimasto sdraiato dopo poco si addormentò.
Lo svegliò spencer, chissà dopo quanto tempo.
-heyyy di nuovo buon giorno dormiglione!-
-hhmmm.. ee..speee..- alcune parole uscirono dalla bocca di Ryan senza assumere, però un significato vero e propio.
-ho comperato cinese, spero che non ti dispiaccia c'è del bento e un pò di sushi vieni qui a mangiare-
-Brendon?- chiese impaziente Ryan
-E' ancora fuori con Jon per le interviste ricordi?- chiese Spencer mentre ingoiava il boccone di sushi che tanto gli piaceva
-ma che ore sono?- chiese nuovamente con gli occhi ancora socchiusi e la voce intorpidita dal sonno.
-le 14 e 30 caro mio adesso vieni qui a mangiare-
Dopo quel lungo sonno, che parve avergli portato consiglio si alzò e si sedette con l'amico a tavola.
-Ryan..- la voce di spencer si espanse nell tourbus -sai che non mi piace intromettermi nella tua privacy, ne tantomeno forzarti di parlarmi di qualcosa di cui nn hai voglia di parlare...-
Ryan alzò gli occhi dal suo sushi fissando l'amico.
-Mentre tornavo ho visto uscire keltie, e piangeva.-
A quelle parole Ryan sentì un tonfo al cuore, l'aveva fatta soffrire. Ma che stava facendo? abbandonare la sua keltie solo per delle fantasie che aleggiavano soltanto nei suoi sogni. Doveva essere pazzo.
E doveva farsi perdonare. Non voleva perderla e non sopportava di sapere che le si era spezzato il cuore dopo quello che lui stesso aveva detto. Quasi gli parve di essere stato illuminato. Che sciocchezze quei pensieri.
Amava keltie. Si, credeva propio di amarla. Tanto da..
-Vediamoci ti prego. Mi dispiace. Ti amo.- il cellulare vibrava entro la tasca di keltie, questo era il display illuminato che adesso si trovava di fronte keltie ancora stordita.
E' solo che era troppo affezionata a Ryro e NON voleva perderlo. Così ansiosa di poterlo vedere, velocemente, si diede una sistemata davanti allo specchietto della sua auto.
Un pò di lucidalabbra color pesca chiaro, giusto per risaltare il colore biondo lucente dei suoi capelli morbidi, un pò di eyelainer per lo sguardo, e rimel sulle ciglia precedentemente truccate e partì alla luce infuocata dell'imminente tramonto, che le si presentava all'orizzonte le faceva compagnia..
fino al tourbus. Era un pò doloroso per lei ripensarci. Ma sapeva con certezza che il suo Ryro l'amava. E dopo quel messaggio ne era ulteriormente sicura. -Just because i'm losing, doesen't mean i'm lost- quelle note soavi e tenui dei coldplay furono un ulteriore conferma alla sua causa.
In breve potè raggiungere il suo amato. Parcheggiò sul retro. Corse a piccoli e veloci passi. Propio non vedeva l'ora.
-Oh, keltie tesoro, scusa scusa scusa- corse verso di lei avvolgendola in un'abbraccio immenso.
-Perdonami- continuò Ryan.
a lei brillavano gli occhi, erano quasi appannati dalle lacrime che sentiva pian piano prendere possesso dei suoi occhi. Lo strinse anche lei. Era un sollievo.
-Ciao keltie- ecco Spence che accoglieva keltie.
-uh, ciao spence come stai?-
-Tutto bene- le rispose. -Comunque adesso vado, non voglio interrompere niente, sono di là chiamate in caso!- e con un occhiolino si lasciò alle spalle i due ragazzi.
-Amore, scusami davvero non so cosa mi sia preso è solo che sono troppo stressato. Le fan, le interviste, concerti meet and great ti giuro non volevo..-
fu interrotto bruscamente dal bacio di keltie che sigillò quelle parole entro la bocca di Ryan che subito ricambiò. Si l'avrebbe amata .. ci poteva scommettere.
-hm.., keltie.. amore io..- parole sommesse e alternati al loro baciarsi prendevano forma dalle labbra di Ryan erano musica quelle parole per keltie.
-Mi faro perdonare promesso amore!- e detto questo l'accompagnò, abbracciandola, nella cuccetta.
-Ti amo Ryro!- sussurrò keltie.
-Uff, non la finivano più di torturarci. Sono a pezzi!- Un Brendon visibilmente stressato si rivolgeva all'amico; mentre sorseggiava un caldo cappuccino fumante che teneva fra le mani.
-Hai ragione! cavolo meglio fare ritorno al tourbuss, non abbiamo molto tempo!-
-Si è vero, abbiamo ancora l'intervista- aggiunse brendon.
- Dai spero che Spencer e Ryro se la siano passata bene-
nell'udire quel nome un pò di amarezza riempì il cuore di Brendon, che ricordava il fastidio provato la mattina stessa. keltie era la sua rovina. Ma non poteva fare a meno di vedere il suo Ryan felice.
Era più importante di tutte le altre cose, di tutti e tutto. E non aveva possibilità se non quella di assecondare la sua relazione con keltie se voleva almeno stargli vicino. Come poteva vivere un uomo senza il suo cuore?.
-Brenny!!!- urlò Jon -dai andiamo!!!!!.-
Brendon quasi non si accorse di essersi fermato, gli succedeva sempre quando era troppo sovrappensiero. Quella storia di keltie lo stava logorando era come cercare di nuotare nell'artico. Doloroso, e impossibile.
-Andiamo! daiii- gridò Jon e così insieme salirono nell'auto che li avrebbe ricondotti nello stesso posto in cui erano la mattina.
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Capitolo 3 *** I Just taking part in the scenary. ***
-Non posso aspettare più, devo dirtelo- quello che parlava era un Ryan affannato e sudato dai momenti trascorsi con keltie si erano ricongiunti e Ryan sentiva di aver ritrovato l'equilibrio iniziale.
-Keltie- e frugò nella sua tasca pescando un oggetto metallico di forma circolare, probabilmente era il gancio che era rimasto di un portachiavi. Glielo mise al dito. Poi le si inginocchio di fronte e solenne disse
-Keltie...- .. - mi vuoi sposare?-
Keltie seduta in quello che nel tuor buss era un letto rimase impedita sulle prime. Poi un grande sorriso le si aprì, spontaneao sul volto. Di nuovo gli occhi le si appannarono.
Gli si gettò al collo era FELICE. Non poteva crederci. E pensare che tutti scommettevano che quella relazione non sarebbe durata un granchè. E poi.. con quel Brendon sempre in mezzo, a fare il buffone con il suo Ryan
e pensare che doveva cercare anche di farselo piacere, di fare la simpatica con lui.. ma adesso questo non aveva più senso.
-Si, si si si si si siiiiii- le rispose eccessivamente euforica per i gusti di Ryan. E si abbracciarono.
-Adesso, cara devo far presto fra poco ho un'intervista e sono già le 18:15- le prese la mano e l'aiuto ad alzarsi dal letto.
Spencer nel frattemò aprì la porta ai suoi due amici di ritorno dalle interviste ..-com'è andata? chiese curioso?-
Brendon fece per aprire bocca ma fu preceduto da Jon.
-Sempre le solite domande e in più tutte quelle fan che pensano che Ryan e Brendon abbiano una relazione.- e sorrise
Lo fece anche Brendon ma era un sorriso con una punta di dolore.. sapeva che in fondo lo desiderava anche lui.
-Ryan?- Brendon distolse la mente da quei pensieri.
-Ah dovrebbe essere qui fra poco è di là- sentenziò Spencer mentre finiva di pettinarsi.
-Ok, amore sono pronta scappo ci vediamo- stava per baciare Ryan quando lui le coprì la bocca un l'indice.
-Aspetta, dobbiamo dare la buona notizia anche agli altri-
un sorriso soddisfatto si disegnò sulle labbra della bionda keltie. Propio non vedeva l'ora di vedere la faccia di Brendon.
Aprirono la tenda che separava la zona "notte" com'erano soliti chiamarla dall'altra parte del tuorbuss e per mano fecero il loro ingresso di fronte agli altri 3.
-Ciao, Jon.. Brendon- a quell'ultimo nome aggiunse come una smorfia di disgusto keltie, ma dopo cercò di sforzarsi a mantenere un sorriso.
-Oh, keltie ciao!-
-Ciao..- Brendon provava tanto rammarico quando la vedeva con Ryan.. mano nella mano.. quanto la invidiava a volte. Lei poteva godere dei baci che Ryan riservava solo per lei..
dei suoi ti amo apparentemente sicenceri occhi negli occhi, dell'odore della sua pelle, della vista di quel viso per lui angelico con le palpebre chiuse e il respiro regolare riposare beatamente. Era geloso, lo era furiosamente.
Ma non poteva darlo a vedere.
-Abbiamo una notizia per voi- . -io e keltie abbiamo deciso di sposarci!-
tutti rimasero visibilemente stupiti. A quelle parole. Così giovani. Nessuno osava proferire parola.
Brendon. Lui. La prima persona a cui Ryan rivolse uno sguardo. Era letteralmente assente. Le iridi perse chissà dove. Guardava in basso. E teneva i pugni tremanti lungo i fianchi. Era quasi imbambolato.
Quelle parole, ogni singola parola pronunciata poco prima, dall'unica persona che aveva amato con tutto se stesso gli avevano letterarmente perforato il cuore.
Gli provocò una sofferenza incontenibile udire quella frase. E un mare di emozioni cominciarono a comparire dentro di lui angoscia, desolazione, tormento.
Era sicuro che adesso non avrebbe più vissuto veramente. -fanculo!- urlò quasi senza rendersene conto.
Tutti rivolsero i loro sguardi verso di lui. Senza parole. Gli voleva bene e a volte ci provava anche era visibile. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che avrebbe reagito così. Dopotutto doveva aspettarselo.
Non potevano sempre rimanere sempre e solo Ryan e keltie. I due fidanzati.
Gli capitava spesso, di dire cose così. Improvvisamente. Lo facevano sembrare così stupido queste cose. Più di quanto realmente lo fosse. E si sentiva tale. In più non avrebbe sopportato un minuto di più tutta quell'attenzione indesiderata da parte degli altri ragazzi.
Si dileguò velocemente nel nulla.
Alla fine si decise Jon. La situazione stava precipitando. Per un attimo Ryan fu tentato di seguirlo ma un pò per la presa stretta della mano di keltie sulla sua, un pò perchè non voleva incorrere in altri equivoci non lo seguì.
-Auguri allora-
-Si auguri- aggiunse anche Spencer. E tutti si avvicinarono per congratularsi con la coppia.
- ahahaha- una fragorosa risata esplose quasi incontenibile dalla bocca di keltie.
-poveretto- si povero illuso pensò con ineguagliabile piacere keltie.
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Capitolo 4 *** this is just the prologue ***
Quelle parole continuavano a risuonare nella mente stanca di Brendon.
Stanca di ripercorrere la stessa frase.
Che ogni volta suonava sempre peggio.
Non che odiasse Ryan questo no.
Era troppo per lui farlo, quello che provava nei suoi confronti era una
sorta di rancore che lo bloccava nella sua morsa e da quando aveva
dichiarato di sposarsi, il risentimento per keltie si era trasformato
in
che gli ardeva dentro e non accennava ad attenuarsi. Era questo che
pensava. Il sole ormai era tramontato e quello che gli occhi lucidi di
rabbia riuscivano a vedere era solo un cielo arancione e lì
dove
il sole era scomparso un alone rossastro che sfumava in un rosa
piuttosto tenue. Non osava piangere piuttosto tratteneva
prepotentemente quelle lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi
occhi da un momento all'altro.
Jon preoccupato si premurò di assicurarsi in che stato fosse
il ragazzo. Così lo raggiunse quasi in punta di piedi.
-Brendon- si rivolse a lui sussurrando
-che ti è successo? non pensavo potessi reagire
così, so che magari ci sei rimasto male in effetti
è stato inspettato e per certi versi anche un attimino
brusco.. però lo sai anche tu che non potevano rimanere per
sempre fidanzati-
Brendon non parlava. Ascoltava attentamente le parole dell'amico da
dietro per cercare di farsene una ragione, ma per quanto si sforzasse
ci riusciva ben poco.
-Adesso ti prego, vieni dentro. Almeno cerchiamo di liberarci
velocemente di questa questione del servizio fotografico.- E gli diede
una pacca sulla spalla trascinandolo con se.
All'interno del tour buss erano tutti pronti e l'auto che li avrebbe
portati sul set era già lì che li aspettava.
Senza soffermarsi a salutare keltie Brendon , si mise a sedere
nell'ampio e comodo sedile dell'auto.
Lo seguì anche Jon e dopo Spencer raggiunti da Ryan poco
dopo. In macchina inizialmente regnava quiete. Poi Spence si mise a
giocherellare col cellulare e Jon ne approfittò per
scacciare un pisolino.
Ryan seduto davanti a Brendon lo fissava immobile, lui dal canto suo
non voleva vederlo così abbattuto e avrebbe tanto voluto
chiarire ma pensò che non era il momento.
Intanto attraverso i finestrini si perdevano le strade e i lampioni che
cominciavano, fiochi, ad accendersi i pedoni che frenetici brulicavano
qua e là e tutti i mezzi che non si fermavano un momento.
Che vita incasinata.
Arrivati. Furono accolti da una serie di persone che li guidarono la
dove avrebbero svolto il servizio fotografico condussero i 4 nei loro
rispettivi camerini e li invitarono a indossare i vestiti che erano
stati preparati.
Perfezionista com'era Ryan finì molto presto di vestirsi e
anche di essere truccato gli piaceva come l'avevano "conciato". Vedendo
tutto lo staff ancora intento ai preparativi volle dare un'occhiata in
giro.
Attraversò il corridorio per raggiungere il distributore di
bevande e si accorse delle varie stanze che erano disposte tutte di
fila ai fianchi del corridoio il suo sguardo si soffermò in
una camera in particolare ..
quella in cui era affisso su un foglio di carta il nome
"Brendon Urie". Si guardò attorno prima a destra poi a
sinistra e non vide anima viva si udiva solo un sottofondo di voci
ovattate che non riusciva a distinguere.
Poi si senti tremare, "il cellulare" pensò fra se.
Controllò era un messaggio di keltie "dolcezza, mi
raccomando fa del tuo meglio si bello anche per me. Con amore keltie".
Sorrise alla vista di quelle parole riusciva sempre
a strappargli un sorriso quella ragazza. Presto sarebbero stati marito
e moglie.. si accorse di essere ancora rimasto di fronte la porta di
Brendon, si decise e finalmente girò lentamente il pomello
della porta aprendola ..
-Permesso?- chiese timidamente.
Brendon era intento a sistemarsi il cravattino, così tanto
che quasi non lo sentì però lo vide riflesso
sullo specchio che aveva davanti. Rimase fermo per un istante essendo
indeciso sul da farsi.
Poi l'affetto ebbe il sopravvento sull'orgoglio e la rabbia
così disse -Ah, ryan si puoi- Ryan entrò
chiudendosi la porta alle spalle. Si decise a cercare di chiarire
-Brendon, mi dispiace un sacco. -Disse avvicinandosi cauto a Brendon
passo dopo passo. -Non pensavo te la prendessi in questo modo.. sei una
delle persone a cui tengo di più
una persona senza la quale non saprei cosa fare- Brendon continuava ad
innervosirsi e infatti il nodo che avrebbe dovuto fare al
cravattino non voleva propio farsi- sei parte integrante
della mia vita- continuò Ryro - ..e sai che non mi piace
farti stare male.. anche se credo che il tuo modo di fare sia stato
alquanto eccessivo.-
Maledetto nodo non voleva propio riuscirgli.
-Aspetta- asserì Ryan - Ti aiuto- Brendon abbassò
di scatto la testa imbarazzato e orgoglioso. Da quella prospettiva
riusciva solo a vedergli le mani che si muovevano sotto il suo viso.
Ryan lo prese per una spalla lo fece girare verso di lui e
cominciò con destrezza a fare il nodo.
-E' propio bravo.- pensò Brendon avrebbe quasi voluto
fermare il tempo per potersi godere quel momento soli lui e Ryan
finalmente. A queste fantasie arrossì leggermente ma non lo
diede a vedere.
-Ecco fatto, finito!- esclamò soddisfatto Ryan. -QUESTO si
chiama nodo Brè- e sorrise divertito, Brendon continuava a
fissare terra.
-Dai Brendon- gli prese il mento con una mano e gli alzò
leggermente la testa tanto da poterlo vedere negli occhi. Poi aggiunse.
-Ti prego, NON posso vederti così e più forte di
me, non essere ancora arrabbiato con me, ti posso giurare che non
cambierà niente-
Si niente. Pensò scettico Brendon. Anche se era felice che
Ryan tenesse così tanto a lui. E preso dall'euforia lo
abbracciò forte. Era sempre il solito. Con Ryan non riusciva
a non sciogliesi. E infatti Ryro con un lieve rossore sulle guance a
causa di quel gesto lo abbracciò allo stesso modo.
Era troppo importante per lui.
Allora Brendon lo prese per mano e lo trascinò di forza sul
set, gli altri 2 ragazzi sorrisero era davvero importante essere tutti
in armonia. E anche il servizio fotografico si svolse in tutta calma.
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Capitolo 5 *** Close the damn door! ***
I giorni trascorrevano
alla stessa velocità con la quale, giornalmente, la band
eseguiva incessantemente i concerti.
E intanto i giorni
passavano sempre a quel ritmo c'era anche keltie che fremeva nel
preparare il matrimonio.
Si decise per una data
abbastanza vicina a circa due settimane dalla data nella quale keltie
si trovava in quel momento.
Intanto la tensione,
specialmente in Brendon saliva sempre di più, man mano che
il giorno minacciava di distruggere la tranquillità con Ryan.
Dopo circa due settimane
esatte dagli incubi che animavano le notti di Brendon arrivò
il tanto sospirato giorno del matrimonio.
Si sarebbe svolto in un
locale molto lussuoso di New York tanto quant'era nascosto per non
doversi preoccupare della stampa, in realtà non che a Keltie
importasse molto
al contrario a lei
piaceva la popolarità, e le piaceva pensare che Brendon si
sarebbe finalmente arreso alla realtà.
La Saints Peter
Curch era gremita di parenti e amici quel giorno. La
chiesa all'interno odorava di fiori d'arancio gli stessi che erano
stati affissi ad ogni panca circa 200.
Un lungo tappeto rosso di velluto percorreva in lunghezza tutta la
chiesa sino all'altare. Anche quello allestito per l'occasione. Ogni
cosa sapeva di buono ogni cosa deliziava la vista di chi osservava.
Un leggero vento tiepido riempiva l'aria.
Intanto nel capanno allestito per lo sposo Ryan si stava preparando.
Lo stesso faceva keltie nel suo.
Mentre tutti gli invitati si apprestavano a prendere posto all'interno
della chiesa. Nella folla anche Jon Spencer e un Brendon palesemente
nervoso.
Presero posto tutti e tre con le rispettive fidanzate ad eccezione di
Brendon.
-Hey che bello qui!-
disse quasi estasiata la
ragazza di Spencer Hailey -Profuma tutto d'arancio-
-Si hai ragione
è davvero stupefacente, complimenti alla sposa e al suo
gusto impeccabile- ribattè
la ragazza di Jon, cassie.
E sia Jon che Spence dovettero dargli ragione e promettere alle loro
ragazze che quando sarebbe arrivato il grande giorno anche per loro
tutto sarebbe stato altrettanto perfetto.
-Scusate!- interuppe
brusco Brendon io vado a prendere una boccata d'aria. Non
c'è la faccio a stare qui.- E si avviò verso
l'uscita.
-Che ha?- esclamò cassie
-sembra davvero che stia
male-.
-Niente, non è
niente- rispose
Jon e non se ne preoccuparono più di tanto. Sarebbe finito
tutto presto.
Ryan intanto sentiva un grande nodo allo stomaco. Il perchè
nn lo sapeva neanche lui. Era nervoso. Spaventato. Forse non era pronto.
Diamine quant'era nervoso. Più si guardava allo specchio
più si odiava. E non sapeva perchè.
Intanto Brendon si accorse della presenza dell'amico e decise di fargli
visita prima che tutto potesse iniziare.
Inspirò a pieni polmoni poi entrò.
-"Hey.."- disse a Ryan
Ryan quasi ebbe un sussultò si girò tremolante e
disse
-"A Brenny sei tu, che
bello vederti sono così nervoso!"
Brendon adorava quando lo chiamava così era così
dolce.. Gli si avvicino vedendolo così in panico si propose
di aiutarlo.
-Fa, fare a me!-
Ryan si girò
verso Brendon e ricordò con un pò di nostalgia
che quell'evento era simile all'ultimo set tempo prima a cui avevano
preso parte.
lo fissava ancora e ancora senza poter smettere di guardarlo, -guarda come si impegna,
è davvero un ragazzo d'oro.. quanto mi piace quando prende
la situazione in mano-
-Ecco qui Ryan fatto-
disse Brendon dando un ultima sistemata al papilon.
Poi fece un passo indietro e l' osservò soddisfatto. -Sei perfetto!-
disse. Ryan continuava a guardarlo, a guardare quel ragazzo con cui era
cresciuto che era suo amico da così tanto tempo..
COME avrebbe fatto senza di lui?. -Sai Ryan, mi piaci davvero tanto ..
stai benissimo così- la voce di Brendon tremava ed era
smorzata dal tormento che lo accompagnava da tempo.
-Io.. io..- continuò Brendon riavvicinandosi di nuovo a
Ryan. Sollevo una mano all'altezza del suo viso e gli
accarezzò la guancia
con il dorso della mano. -Mio
dio Ryan, sei stupendo così..starei ore a guardarti-
Ryan stava esplodendo e
tentava di scacciare l'appagamento di quel gesto di Brendon.
poi ritornò in se, più o meno lucido gli prese la
mano e la scostò dal suo viso -Grazie, Bre- e
gliela lasciò cadere nel vuoto. -..si- rispose Brendon
un pò deluso dalla reazione dell'amico.
si amico. -Adesso vado,
non voglio disturbarti oltre. Mi sa che darò un'occhiata al
capanno delle offerte.- e detto questo si
allontanò fino all'uscita Ryan stava per dire qualcosa, ma
non gli uscì la voce.
Strizzò gli occhi -ok-
si disse -sono pronto!-
sempre cercando di autoconvincersi. Ormai erano quasi pronti e tutti
aspettavano solo di vederli fare il loro ingresso trionfale in chiesa.
keltie e Ryan si incontrarono.
-Ryan amore sei stupendo!-
ryan sorrise -anche tu.-
e si avviarono alla chiesa.
Appena misero un piede nell'edificio partì la marcia nuziale
tutti si girarono ad osservare i due sposi percorrere solennemente il
tappeto rosso sottobraccio. Tutti e due visibilmente emozionati.
Una pioggia di sguardi li investì per tutto il tempo
sorridenti e festosi. Non quanto Ryan questo è certo sentiva
ancora quel nodo fastidioso in gola e allo stomaco.
Passarono i parenti della sposa, poi anche i suoi amici.. lo stesso con
i parenti di Ryan e poi i suoi amici e con stupore non vide Brendon.
Mancava. Dov'era finito quello stupido?
Improvvisamente si sentì stringere sempre di più.
"Allora, siamo qui
riuniti per unire questi due giovani in matrimonio" e
intanto nervosamente Ryan si guardava intorno cercando Brendon fece un
disperato tentativo di saperlo dov'era da Jon con un'occhiata
E lui fece spalluccie. Niente. Dannato. Ma dov'era?. Mancava lui. Solo
lui.
"Bene, allora vuoi tu
keltie prendere il qui presente Ryan George Ross .. "
sperava di finire presto non sopportava di dover stare ancora
lì .. e poi dove diavolo s'era cacciato Brendon? pensava
solo a lui continuamente. Tutta colpa sua
e a quello che gli aveva detto prima. "SI" keltie lo
riportò sulla terra. " E
tu Ryan George ross vuoi prendere keltie.. in moglie.."
-dai dai dai .. non finiva più questa messa..
una gomitata da parte di keltie. Gli sussurava a denti stretti " dai"
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