Time to understand.

di Popcorn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Time to understand capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** I happy ending not tragedies ***
Capitolo 3: *** I Just taking part in the scenary. ***
Capitolo 4: *** this is just the prologue ***
Capitolo 5: *** Close the damn door! ***



Capitolo 1
*** Time to understand capitolo 1. ***


Mi domandai tante volte dove ebbi visto quegli occhi.
Gli occhi che desideravo possedere, gli unici dei quali avrei voluto essere rispecchiato. L'unico protagonista.

Quando Ryan aprì gli occhi fu tutto quello che ricordò dell'imminente sogno scomparso nei meandrì della sua mente.Gli lasciarono un certo senso di stordimento.Mentre fissava il soffitto della cuccetta del tour bus nel quale dormiva. Si affrettò ad alzarsi, sentiva un'invitante odore di frittelle che servivano a ricordargli che doveva assolutamente ingerire qualcosa di commestibile. Stropicciò gli occhi e di scatto corse verso quello spazio in cui i ragazzi usavano riunirsi per consumare i pasti.

ad attenderlo c'erano Brendon, Spencer e Jon già intenti a mangiare entusiasti ciò che precedentemente avevo preparato. La mattina era sempre così si rimpinzavano, così che per tutta la giornata non avrebbero dovuto mangiare tanto .. quando erano  in girò era così fra interviste, concerti, meet and great il tempo per un pasto si riduceva al minimo indispensabile.

-buongiorno- esordì Brendon rivolto verso Ryan con uno di quei  sorrisi che abitualmente riempivano il suo viso. -oggi hai dormito più del solito, non è da te- e tutte e tre i ragazzi si fissarono sorridendo. No che non era propio da lui. Ultimamente era sempre disturbato da quei sogni, sempre più frequenti.

Ryan scosse la testa, per cercare di mandare via quegli aloni di pensieri che gli invadevanola mente. E prontamente afferrò un piatto e una forchetta e vi infilzò una pila di frittelle che insaporì con del miele.
-ehm.. che impegni abbiamo oggi ragazzi.. sapete nn sono ancora completamente ritornato in possesso delle mie facoltà mentali.. stanotte non ho riposato bene-

-Oggi..- disse jon con aria assorta. -dovremmo sostenere alcune interviste io e Brendon; e stasera abbiamo un servizio fotografico-
- Io e tu li raggiungeremo verso le18:30 circa- aggiunse Spencer. -Ne approfitteremo per provare-.
-si ne "approfitterete"- sentenziò Jon con particolare enfasi, -per recuperare il tempo perduto cn le vostre amate-
Brendon era intento a rovistare il suo cellulare ma avvertì lo stesso la sensazione di fastidio che gli provocò ascoltare quella frase.
Certo. Ormai l'avevano intuito tutti. Quello che Brendon provava nei riguardi dell'amico, glielo aveva dimostrato molte volte, nel modo in cui gli stava vicino nel modo in cui gli parlava, nel modo in cui gli rivolgeva tutte quelle attenzioni sempre col sorriso sulle labbra,  quell'ironia che gli faceva sempre vedere il lato divertente delle cose, e quella tenacia che nonostante tutto lo aveva sempre spinto a non darsi mai del tutto per vinto. Persino in pubblico si era fatto avanti .. ai concerti.. quando cantava, cantava SOLO per lui. Solo che lui non sembra essersene accorto e anche se ne fosse stato consapevole non gli importava poi molto visto che aveva già la compagna.

-Brendoooon, Brendonnnn- la voce spazientita di Jon riportò il ragazzo sulla terra, alla realtà. -andiamo Brendon è tardissimo, stanno aspettando solo noi, sei sempre il solito- Brendon fece cenno di si con la testa e silenzioso si affrettò a raccogliere le sue cose e ad uscire dal tour bus rivolgendo un ultimo debole sguardo a Ryan che subito percepì.

-Ryan sei più strano del solito-
-Eh? cos'hai detto?- rispose
-sei strano.-
-Ma di cosa stai parlando? Spence?-
-Parlo di questo. A me non riesci a darla a bere, hai un'aspetto stravolto, ti sei svegliato tardi, sei distratto con la testa per aria non mi sembri neanche tu.-
A quelle parole segretamente Ryan diede ragione. Era vero. Era spaventato da quello che ultimamente stava vivendo, non era da lui. Cosa gli stava prendendo?. A volte è meglio non ammettere le cose a se stessi, per celare una verità e non ammetterla come reale, perchè anche se abita le nostre menti, il solo accettarla la trasforma in verità. Spencer lo fissò a lungo esaminandolo. Lo conosceva da troppo lui e certo non credeva a quelle parole, ma neanche avrebbe voluto violare la privacy dell'amico se ne avesse voluto parlare lo avrebbe già fatto, così decise di lasciar perdere.
 -Ok, visto che abbiamo un pò di tempo libero andiamo un pò in giro godiamoci questo meritato riposo-.
-Oh.. umm.. no, cioè preferisco restare qui, cercare di dormire recuperare il sonno perduto, o perlomeno cercare di riposarmi.Quindi va tu-
-Ne sei sicuro?- gli disse Spencer, un pò insospettito.
-Si si và.-
Detto questo a distanza di 5 minuti si ritrovò in quell'immenso tourbus rivestito di legno pregiato e lucido, circondato da un mobilio più che discreto ed ogni sorta di comodità che avrebbe potuto portare in giro un mezzo come quello.Completamente solo.
D'apprima torno alla sua cuccetta, scalzo si infilò sotto le coperte ancora inteporite e candide tentando di riprendere sonno, inutilmente.
Uno squillo proveniente dal suo palmare lo costrinse ad abbandonare quel calore che tanto lo confortava;
-Si?- Rispose Ryan quasi scocciato.
-Ryro, tesoro sono keltie.. come stai?-

silenzio.

-Ryro?? sei lì?-
-Oh Keltie buongiorno.- disse ryan cercando di apparire più informa di quello che realmente era.
-tutto bene- continuò
-Stamane hai il giorno libero vero? infatti ne ho approfittato per chiamarti. Visto che starai lì pensavo sarebbe stato carino vederci, sono da quelle parti con le mie amiche se mi aspetti fra un pò sarò li da te!!- strillò felice keltie che certo non vedeva l'ora di abbracciare il suo fidanzato da cui era stata lontana da tempo. TROPPO tempo anche per lei.

Di nuovo silenzio. C'era talmente silenzio che faceva male persino ascoltarlo, sembrava di essere sordi e di nuovo venne prontamente spezzato da keltie.
-Ry??? contento???-
-Si, si che bella sorpresa ti aspetto. Ci vediamo tra poco.-
-Ti amo- disse keltie
-.. anch'io tesoro ciao.- Detto questo Ryro controvoglia dovette andare a farsi una calda doccia per far scivolare allo stesso modo in cui l'acqua calda scivolava lungo il suo corpo tutti quei pensieri e farli evaporare propio come il vapore che lo circondava per via dell'eccessivo calore propanato dall'acqua. Fatto questo si vestì con quei pantaloni beige che tanto amava, una camicia di seta a motivi decorativi marroni alcuni toni più scuri dei pantaloni, ma non troppo da stonare si pettinò e si sedette in attesa della sua ragazza. Intonando una canzone improvvisata dalla melodia insolitamente cupa.

all'improvviso la portà si aprì quasi violentemente una figura della quale Ryan non fece in tempo di registrare i connotati gli si strinse tutt'attorno. Era keltie, ryan sospirò divertito -Keltie!-  -Ryan tesoro- e lo baciò sulle labbra.
-che bello rivederti, dopo tutto questo tempo! mi sei mancato tantissimo- e ritornò prepotentemente a baciarlo sulle labbra.
-Ed io? dimmi, io ti sono mancata?- e lo guardò impaziente.
-Si che mi sei mancata.- le rispose meccanicamente.
-Oddio, Ryro sei un tesoro devo raccontarti un sacco di cose..-
e cominciò a blaterare circa per un mezz'ora di cose che Ryan neanche ascoltava, la sua attenzione si era esaurita solo dopo 10 minuti che lei gli parlava.






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Capitolo 2
*** I happy ending not tragedies ***


Allo stesso modo in cui era entrata nel tuorbus prese l'iniziativa e si gettò sorpra ryro finendo sul divano cominciò a baciarlo con passione. e continuò a baciarlo senza fermarsi. era alquanto infastidito da quel gesto, si era avventata su di lui senza curarsi minimamente di cossa provasse lui, delle sue sensazioni, delle sue emozioni, non curandosi di quale potesse essere la sua reazione lo disturabava davvero molto quel gesto e quella situazione. Ma.. che stava pensando? è di keltie che stiamo parlando.. insomma.. la ragazza con cui si era prefisso di passare tutta la vita con cui aveva condiviso tanto eventi tante emozioni tanto amore ..che forse non c'era più o peggio ancora non c'era mai stato. Forse quello che chiamava "amore" per keltie in realtà non lo era affatto. Era davvero questo che voleva? passare la vita nel dubbio di amarla? stare con lei solo perchè ormai era diventata una routinne? doveva rifletterci aveva bisogno di pensare. Così la scostò gentilmente da sè. Le disse -Keltie mi dispiace non so cosa mi prende in questo periodo, ho bisogno di rendermi conto di quello che mi sta prendendo, mi dispiace- di nuovo caddero in quel raggelante silenzio, che faceva troppo male. Non una parola, keltie si alzò si sistemo prima i vestiti poi i capelli e corse fuori dal tourbus forse sperando di essere inseguita, rassicurata dell'amore che provava ryan per lei. Ma non fù così Ryan non mosse un muscolo nel divano dove da prima era rimasto sdraiato dopo poco si addormentò. Lo svegliò spencer, chissà dopo quanto tempo. -heyyy di nuovo buon giorno dormiglione!- -hhmmm.. ee..speee..- alcune parole uscirono dalla bocca di Ryan senza assumere, però un significato vero e propio. -ho comperato cinese, spero che non ti dispiaccia c'è del bento e un pò di sushi vieni qui a mangiare- -Brendon?- chiese impaziente Ryan -E' ancora fuori con Jon per le interviste ricordi?- chiese Spencer mentre ingoiava il boccone di sushi che tanto gli piaceva -ma che ore sono?- chiese nuovamente con gli occhi ancora socchiusi e la voce intorpidita dal sonno. -le 14 e 30 caro mio adesso vieni qui a mangiare- Dopo quel lungo sonno, che parve avergli portato consiglio si alzò e si sedette con l'amico a tavola. -Ryan..- la voce di spencer si espanse nell tourbus -sai che non mi piace intromettermi nella tua privacy, ne tantomeno forzarti di parlarmi di qualcosa di cui nn hai voglia di parlare...- Ryan alzò gli occhi dal suo sushi fissando l'amico. -Mentre tornavo ho visto uscire keltie, e piangeva.- A quelle parole Ryan sentì un tonfo al cuore, l'aveva fatta soffrire. Ma che stava facendo? abbandonare la sua keltie solo per delle fantasie che aleggiavano soltanto nei suoi sogni. Doveva essere pazzo. E doveva farsi perdonare. Non voleva perderla e non sopportava di sapere che le si era spezzato il cuore dopo quello che lui stesso aveva detto. Quasi gli parve di essere stato illuminato. Che sciocchezze quei pensieri. Amava keltie. Si, credeva propio di amarla. Tanto da.. -Vediamoci ti prego. Mi dispiace. Ti amo.- il cellulare vibrava entro la tasca di keltie, questo era il display illuminato che adesso si trovava di fronte keltie ancora stordita. E' solo che era troppo affezionata a Ryro e NON voleva perderlo. Così ansiosa di poterlo vedere, velocemente, si diede una sistemata davanti allo specchietto della sua auto. Un pò di lucidalabbra color pesca chiaro, giusto per risaltare il colore biondo lucente dei suoi capelli morbidi, un pò di eyelainer per lo sguardo, e rimel sulle ciglia precedentemente truccate e partì alla luce infuocata dell'imminente tramonto, che le si presentava all'orizzonte le faceva compagnia.. fino al tourbus. Era un pò doloroso per lei ripensarci. Ma sapeva con certezza che il suo Ryro l'amava. E dopo quel messaggio ne era ulteriormente sicura. -Just because i'm losing, doesen't mean i'm lost- quelle note soavi e tenui dei coldplay furono un ulteriore conferma alla sua causa. In breve potè raggiungere il suo amato. Parcheggiò sul retro. Corse a piccoli e veloci passi. Propio non vedeva l'ora. -Oh, keltie tesoro, scusa scusa scusa- corse verso di lei avvolgendola in un'abbraccio immenso. -Perdonami- continuò Ryan. a lei brillavano gli occhi, erano quasi appannati dalle lacrime che sentiva pian piano prendere possesso dei suoi occhi. Lo strinse anche lei. Era un sollievo. -Ciao keltie- ecco Spence che accoglieva keltie. -uh, ciao spence come stai?- -Tutto bene- le rispose. -Comunque adesso vado, non voglio interrompere niente, sono di là chiamate in caso!- e con un occhiolino si lasciò alle spalle i due ragazzi. -Amore, scusami davvero non so cosa mi sia preso è solo che sono troppo stressato. Le fan, le interviste, concerti meet and great ti giuro non volevo..- fu interrotto bruscamente dal bacio di keltie che sigillò quelle parole entro la bocca di Ryan che subito ricambiò. Si l'avrebbe amata .. ci poteva scommettere. -hm.., keltie.. amore io..- parole sommesse e alternati al loro baciarsi prendevano forma dalle labbra di Ryan erano musica quelle parole per keltie. -Mi faro perdonare promesso amore!- e detto questo l'accompagnò, abbracciandola, nella cuccetta. -Ti amo Ryro!- sussurrò keltie. -Uff, non la finivano più di torturarci. Sono a pezzi!- Un Brendon visibilmente stressato si rivolgeva all'amico; mentre sorseggiava un caldo cappuccino fumante che teneva fra le mani. -Hai ragione! cavolo meglio fare ritorno al tourbuss, non abbiamo molto tempo!- -Si è vero, abbiamo ancora l'intervista- aggiunse brendon. - Dai spero che Spencer e Ryro se la siano passata bene- nell'udire quel nome un pò di amarezza riempì il cuore di Brendon, che ricordava il fastidio provato la mattina stessa. keltie era la sua rovina. Ma non poteva fare a meno di vedere il suo Ryan felice. Era più importante di tutte le altre cose, di tutti e tutto. E non aveva possibilità se non quella di assecondare la sua relazione con keltie se voleva almeno stargli vicino. Come poteva vivere un uomo senza il suo cuore?. -Brenny!!!- urlò Jon -dai andiamo!!!!!.- Brendon quasi non si accorse di essersi fermato, gli succedeva sempre quando era troppo sovrappensiero. Quella storia di keltie lo stava logorando era come cercare di nuotare nell'artico. Doloroso, e impossibile. -Andiamo! daiii- gridò Jon e così insieme salirono nell'auto che li avrebbe ricondotti nello stesso posto in cui erano la mattina.

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Capitolo 3
*** I Just taking part in the scenary. ***


-Non posso aspettare più, devo dirtelo- quello che parlava era un Ryan affannato e sudato dai momenti trascorsi con keltie si erano ricongiunti e Ryan sentiva di aver ritrovato l'equilibrio iniziale. -Keltie- e frugò nella sua tasca pescando un oggetto metallico di forma circolare, probabilmente era il gancio che era rimasto di un portachiavi. Glielo mise al dito. Poi le si inginocchio di fronte e solenne disse -Keltie...- .. - mi vuoi sposare?- Keltie seduta in quello che nel tuor buss era un letto rimase impedita sulle prime. Poi un grande sorriso le si aprì, spontaneao sul volto. Di nuovo gli occhi le si appannarono. Gli si gettò al collo era FELICE. Non poteva crederci. E pensare che tutti scommettevano che quella relazione non sarebbe durata un granchè. E poi.. con quel Brendon sempre in mezzo, a fare il buffone con il suo Ryan e pensare che doveva cercare anche di farselo piacere, di fare la simpatica con lui.. ma adesso questo non aveva più senso. -Si, si si si si si siiiiii- le rispose eccessivamente euforica per i gusti di Ryan. E si abbracciarono. -Adesso, cara devo far presto fra poco ho un'intervista e sono già le 18:15- le prese la mano e l'aiuto ad alzarsi dal letto. Spencer nel frattemò aprì la porta ai suoi due amici di ritorno dalle interviste ..-com'è andata? chiese curioso?- Brendon fece per aprire bocca ma fu preceduto da Jon. -Sempre le solite domande e in più tutte quelle fan che pensano che Ryan e Brendon abbiano una relazione.- e sorrise Lo fece anche Brendon ma era un sorriso con una punta di dolore.. sapeva che in fondo lo desiderava anche lui. -Ryan?- Brendon distolse la mente da quei pensieri. -Ah dovrebbe essere qui fra poco è di là- sentenziò Spencer mentre finiva di pettinarsi. -Ok, amore sono pronta scappo ci vediamo- stava per baciare Ryan quando lui le coprì la bocca un l'indice. -Aspetta, dobbiamo dare la buona notizia anche agli altri- un sorriso soddisfatto si disegnò sulle labbra della bionda keltie. Propio non vedeva l'ora di vedere la faccia di Brendon. Aprirono la tenda che separava la zona "notte" com'erano soliti chiamarla dall'altra parte del tuorbuss e per mano fecero il loro ingresso di fronte agli altri 3. -Ciao, Jon.. Brendon- a quell'ultimo nome aggiunse come una smorfia di disgusto keltie, ma dopo cercò di sforzarsi a mantenere un sorriso. -Oh, keltie ciao!- -Ciao..- Brendon provava tanto rammarico quando la vedeva con Ryan.. mano nella mano.. quanto la invidiava a volte. Lei poteva godere dei baci che Ryan riservava solo per lei.. dei suoi ti amo apparentemente sicenceri occhi negli occhi, dell'odore della sua pelle, della vista di quel viso per lui angelico con le palpebre chiuse e il respiro regolare riposare beatamente. Era geloso, lo era furiosamente. Ma non poteva darlo a vedere. -Abbiamo una notizia per voi- . -io e keltie abbiamo deciso di sposarci!- tutti rimasero visibilemente stupiti. A quelle parole. Così giovani. Nessuno osava proferire parola. Brendon. Lui. La prima persona a cui Ryan rivolse uno sguardo. Era letteralmente assente. Le iridi perse chissà dove. Guardava in basso. E teneva i pugni tremanti lungo i fianchi. Era quasi imbambolato. Quelle parole, ogni singola parola pronunciata poco prima, dall'unica persona che aveva amato con tutto se stesso gli avevano letterarmente perforato il cuore. Gli provocò una sofferenza incontenibile udire quella frase. E un mare di emozioni cominciarono a comparire dentro di lui angoscia, desolazione, tormento. Era sicuro che adesso non avrebbe più vissuto veramente. -fanculo!- urlò quasi senza rendersene conto. Tutti rivolsero i loro sguardi verso di lui. Senza parole. Gli voleva bene e a volte ci provava anche era visibile. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che avrebbe reagito così. Dopotutto doveva aspettarselo. Non potevano sempre rimanere sempre e solo Ryan e keltie. I due fidanzati. Gli capitava spesso, di dire cose così. Improvvisamente. Lo facevano sembrare così stupido queste cose. Più di quanto realmente lo fosse. E si sentiva tale. In più non avrebbe sopportato un minuto di più tutta quell'attenzione indesiderata da parte degli altri ragazzi. Si dileguò velocemente nel nulla. Alla fine si decise Jon. La situazione stava precipitando. Per un attimo Ryan fu tentato di seguirlo ma un pò per la presa stretta della mano di keltie sulla sua, un pò perchè non voleva incorrere in altri equivoci non lo seguì. -Auguri allora- -Si auguri- aggiunse anche Spencer. E tutti si avvicinarono per congratularsi con la coppia. - ahahaha- una fragorosa risata esplose quasi incontenibile dalla bocca di keltie. -poveretto- si povero illuso pensò con ineguagliabile piacere keltie.

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Capitolo 4
*** this is just the prologue ***


Quelle parole continuavano a risuonare nella mente stanca di Brendon.
Stanca di ripercorrere la stessa frase.
Che ogni volta suonava sempre peggio.
Non che odiasse Ryan questo no.
Era troppo per lui farlo, quello che provava nei suoi confronti era una sorta di rancore che lo bloccava nella sua morsa e da quando aveva dichiarato di sposarsi, il risentimento per keltie si era trasformato in
che gli ardeva dentro e non accennava ad attenuarsi. Era questo che pensava. Il sole ormai era tramontato e quello che gli occhi lucidi di rabbia riuscivano a vedere era solo un cielo arancione e lì dove
il sole era scomparso un alone rossastro che sfumava in un rosa piuttosto tenue. Non osava piangere piuttosto tratteneva prepotentemente quelle lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi da un momento all'altro.
Jon preoccupato si premurò di assicurarsi in che stato fosse il ragazzo. Così lo raggiunse quasi in punta di piedi.
-Brendon- si rivolse a lui sussurrando
-che ti è successo? non pensavo potessi reagire così, so che magari ci sei rimasto male in effetti è stato inspettato e per certi versi anche un attimino brusco.. però lo sai anche tu che non potevano rimanere per sempre fidanzati-
Brendon non parlava. Ascoltava attentamente le parole dell'amico da dietro per cercare di farsene una ragione, ma per quanto si sforzasse ci riusciva ben poco.
-Adesso ti prego, vieni dentro. Almeno cerchiamo di liberarci velocemente di questa questione del servizio fotografico.- E gli diede una pacca sulla spalla trascinandolo con se.


All'interno del tour buss erano tutti pronti e l'auto che li avrebbe portati sul set era già lì che li aspettava. Senza soffermarsi a salutare keltie Brendon , si mise a sedere nell'ampio e comodo sedile dell'auto.
Lo seguì anche Jon e dopo Spencer raggiunti da Ryan poco dopo. In macchina inizialmente regnava quiete. Poi Spence si mise a giocherellare col cellulare e Jon ne approfittò per scacciare un pisolino.
Ryan seduto davanti a Brendon lo fissava immobile, lui dal canto suo non voleva vederlo così abbattuto e avrebbe tanto voluto chiarire ma pensò che non era il momento.
Intanto attraverso i finestrini si perdevano le strade e i lampioni che cominciavano, fiochi, ad accendersi i pedoni che frenetici brulicavano qua e là e tutti i mezzi che non si fermavano un momento.
Che vita incasinata.

Arrivati. Furono accolti da una serie di persone che li guidarono la dove avrebbero svolto il servizio fotografico condussero i 4 nei loro rispettivi camerini e li invitarono a indossare i vestiti che erano stati preparati.
Perfezionista com'era Ryan finì molto presto di vestirsi e anche di essere truccato gli piaceva come l'avevano "conciato". Vedendo tutto lo staff ancora intento ai preparativi volle dare un'occhiata in giro.
Attraversò il corridorio per raggiungere il distributore di bevande e si accorse delle varie stanze che erano disposte tutte di fila ai fianchi del corridoio il suo sguardo si soffermò in una camera in particolare ..
quella in cui era affisso su un foglio di carta il nome "Brendon Urie". Si guardò attorno prima a destra poi a sinistra e non vide anima viva si udiva solo un sottofondo di voci ovattate che non riusciva a distinguere.
Poi si senti tremare, "il cellulare" pensò fra se. Controllò era un messaggio di keltie "dolcezza, mi raccomando fa del tuo meglio si bello anche per me. Con amore keltie". Sorrise alla vista di quelle parole riusciva sempre
a strappargli un sorriso quella ragazza. Presto sarebbero stati marito e moglie.. si accorse di essere ancora rimasto di fronte la porta di Brendon, si decise e finalmente girò lentamente il pomello della porta aprendola ..
-Permesso?- chiese timidamente.
Brendon era intento a sistemarsi il cravattino, così tanto che quasi non lo sentì però lo vide riflesso sullo specchio che aveva davanti. Rimase fermo per un istante essendo indeciso sul da farsi.
Poi l'affetto ebbe il sopravvento sull'orgoglio e la rabbia così disse -Ah, ryan si puoi- Ryan entrò chiudendosi la porta alle spalle. Si decise a cercare di chiarire -Brendon, mi dispiace un sacco. -Disse avvicinandosi cauto a Brendon passo dopo passo. -Non pensavo te la prendessi in questo modo.. sei una delle persone a cui tengo di più
una persona senza la quale non saprei cosa fare- Brendon continuava ad innervosirsi e infatti il nodo che avrebbe dovuto fare al cravattino non voleva propio farsi- sei parte integrante della mia vita- continuò Ryro - ..e sai che non mi piace farti stare male.. anche se credo che il tuo modo di fare sia stato alquanto eccessivo.-
Maledetto nodo non voleva propio riuscirgli.
-Aspetta- asserì Ryan - Ti aiuto- Brendon abbassò di scatto la testa imbarazzato e orgoglioso. Da quella prospettiva riusciva solo a vedergli le mani che si muovevano sotto il suo viso. Ryan lo prese per una spalla lo fece girare verso di lui e cominciò con destrezza a fare il nodo.
-E' propio bravo.- pensò Brendon avrebbe quasi voluto fermare il tempo per potersi godere quel momento soli lui e Ryan finalmente. A queste fantasie arrossì leggermente ma non lo diede a vedere.
-Ecco fatto, finito!- esclamò soddisfatto Ryan. -QUESTO si chiama nodo Brè- e sorrise divertito, Brendon continuava a fissare terra.
-Dai Brendon- gli prese il mento con una mano e gli alzò leggermente la testa tanto da poterlo vedere negli occhi. Poi aggiunse.
-Ti prego, NON posso vederti così e più forte di me, non essere ancora arrabbiato con me, ti posso giurare che non cambierà niente-
Si niente. Pensò scettico Brendon. Anche se era felice che Ryan tenesse così tanto a lui. E preso dall'euforia lo abbracciò forte. Era sempre il solito. Con Ryan non riusciva a non sciogliesi. E infatti Ryro con un lieve rossore sulle guance a causa di quel gesto lo abbracciò allo stesso modo.
Era troppo importante per lui.
Allora Brendon lo prese per mano e lo trascinò di forza sul set, gli altri 2 ragazzi sorrisero era davvero importante essere tutti in armonia. E anche il servizio fotografico si svolse in tutta calma.

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Capitolo 5
*** Close the damn door! ***


I giorni trascorrevano alla stessa velocità con la quale, giornalmente, la band eseguiva incessantemente i concerti.
E intanto i giorni passavano sempre a quel ritmo c'era anche keltie che fremeva nel preparare il matrimonio.
Si decise per una data abbastanza vicina a circa due settimane dalla data nella quale keltie si trovava in quel momento.
Intanto la tensione, specialmente in Brendon saliva sempre di più, man mano che il giorno minacciava di distruggere la tranquillità con Ryan.

Dopo circa due settimane esatte dagli incubi che animavano le notti di Brendon arrivò il tanto sospirato giorno del matrimonio.
Si sarebbe svolto in un locale molto lussuoso di New York tanto quant'era nascosto per non doversi preoccupare della stampa, in realtà non che a Keltie importasse molto
al contrario a lei piaceva la popolarità, e le piaceva pensare che Brendon si sarebbe finalmente arreso alla realtà.

La Saints Peter Curch era gremita di parenti e amici quel giorno. La chiesa all'interno odorava di fiori d'arancio gli stessi che erano stati affissi ad ogni panca circa 200.
Un lungo tappeto rosso di velluto percorreva in lunghezza tutta la chiesa sino all'altare. Anche quello allestito per l'occasione. Ogni cosa sapeva di buono ogni cosa deliziava la vista di chi osservava.
Un leggero vento tiepido riempiva l'aria.
Intanto nel capanno allestito per lo sposo Ryan si stava preparando.
Lo stesso faceva keltie nel suo.
Mentre tutti gli invitati si apprestavano a prendere posto all'interno della chiesa. Nella folla anche Jon Spencer e un Brendon palesemente nervoso.
Presero posto tutti e tre con le rispettive fidanzate ad eccezione di Brendon.
-Hey che bello qui!- disse quasi estasiata la ragazza di Spencer Hailey -Profuma tutto d'arancio-
-Si hai ragione è davvero stupefacente, complimenti alla sposa e al suo gusto impeccabile- ribattè la ragazza di Jon, cassie.
E sia Jon che Spence dovettero dargli ragione e promettere alle loro ragazze che quando sarebbe arrivato il grande giorno anche per loro tutto sarebbe stato altrettanto perfetto.
-Scusate!- interuppe brusco Brendon io vado a prendere una boccata d'aria. Non c'è la faccio a stare qui.- E si avviò verso l'uscita.
-Che ha?- esclamò cassie -sembra davvero che stia male-.
-Niente, non è niente- rispose Jon e non se ne preoccuparono più di tanto. Sarebbe finito tutto presto.

Ryan intanto sentiva un grande nodo allo stomaco. Il perchè nn lo sapeva neanche lui. Era nervoso. Spaventato. Forse non era pronto.
Diamine quant'era nervoso. Più si guardava allo specchio più si odiava. E non sapeva perchè.
Intanto Brendon si accorse della presenza dell'amico e decise di fargli visita prima che tutto potesse iniziare.
Inspirò a pieni polmoni poi entrò.
-"Hey.."- disse a Ryan
Ryan quasi ebbe un sussultò si girò tremolante e disse
-"A Brenny sei tu, che bello vederti sono così nervoso!"
Brendon adorava quando lo chiamava così era così dolce.. Gli si avvicino vedendolo così in panico si propose di aiutarlo.
-Fa, fare a me!- Ryan si girò verso Brendon e ricordò con un pò di nostalgia che quell'evento era simile all'ultimo set tempo prima a cui avevano preso parte.
lo fissava ancora e ancora senza poter smettere di guardarlo, -guarda come si impegna, è davvero un ragazzo d'oro.. quanto mi piace quando prende la situazione in mano-
-Ecco qui Ryan fatto- disse Brendon dando un ultima sistemata al papilon.
Poi fece un passo indietro e l' osservò soddisfatto. -Sei perfetto!- disse. Ryan continuava a guardarlo, a guardare quel ragazzo con cui era cresciuto che era suo amico da così tanto tempo..
COME avrebbe fatto senza di lui?. -Sai Ryan, mi piaci davvero tanto .. stai benissimo così- la voce di Brendon tremava ed era smorzata dal tormento che lo accompagnava da tempo.
-Io.. io..- continuò Brendon riavvicinandosi di nuovo a Ryan. Sollevo una mano all'altezza del suo viso e gli accarezzò la guancia
con il dorso della mano. -Mio dio Ryan, sei stupendo così..starei ore a guardarti- Ryan stava esplodendo e tentava di scacciare l'appagamento di quel gesto di Brendon.
poi ritornò in se, più o meno lucido gli prese la mano e la scostò dal suo viso -Grazie, Bre- e gliela lasciò cadere nel vuoto. -..si- rispose Brendon un pò deluso dalla reazione dell'amico.
si amico. -Adesso vado, non voglio disturbarti oltre. Mi sa che darò un'occhiata al capanno delle offerte.- e detto questo si allontanò fino all'uscita Ryan stava per dire qualcosa, ma non gli uscì la voce.
Strizzò gli occhi -ok- si disse -sono pronto!- sempre cercando di autoconvincersi. Ormai erano quasi pronti e tutti aspettavano solo di vederli fare il loro ingresso trionfale in chiesa.
keltie e Ryan si incontrarono.
-Ryan amore sei stupendo!- ryan sorrise -anche tu.- e si avviarono alla chiesa.
Appena misero un piede nell'edificio partì la marcia nuziale tutti si girarono ad osservare i due sposi percorrere solennemente il tappeto rosso sottobraccio. Tutti e due visibilmente emozionati.
Una pioggia di sguardi li investì per tutto il tempo sorridenti e festosi. Non quanto Ryan questo è certo sentiva ancora quel nodo fastidioso in gola e allo stomaco.
Passarono i parenti della sposa, poi anche i suoi amici.. lo stesso con i parenti di Ryan e poi i suoi amici e con stupore non vide Brendon. Mancava. Dov'era finito quello stupido?
Improvvisamente si sentì stringere sempre di più.
"Allora, siamo qui riuniti per unire questi due giovani in matrimonio" e intanto nervosamente Ryan si guardava intorno cercando Brendon fece un disperato tentativo di saperlo dov'era da Jon con un'occhiata
E lui fece spalluccie. Niente. Dannato. Ma dov'era?. Mancava lui. Solo lui.
"Bene, allora vuoi tu keltie prendere il qui presente Ryan George Ross .. " sperava di finire presto non sopportava di dover stare ancora lì .. e poi dove diavolo s'era cacciato Brendon? pensava solo a lui continuamente. Tutta colpa sua
e a quello che gli aveva detto prima. "SI" keltie lo riportò sulla terra. " E tu Ryan George ross vuoi prendere keltie.. in moglie.." -dai dai dai .. non finiva più questa messa..
una gomitata da parte di keltie. Gli sussurava a denti stretti " dai"

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