A tu per tu con Sanji

di fra_eater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Filo Rosso ***
Capitolo 2: *** regalo ***
Capitolo 3: *** errore? ***
Capitolo 4: *** perso ***
Capitolo 5: *** amore ***
Capitolo 6: *** tenerezza ***
Capitolo 7: *** passione ***
Capitolo 8: *** lettera ***
Capitolo 9: *** l'altra ***
Capitolo 10: *** nervoso ***
Capitolo 11: *** Addio ***
Capitolo 12: *** special ***



Capitolo 1
*** Filo Rosso ***


F: Salve a tutti e benvenuti all’inizio di questa raccolta di storie chiamata “A tu per tu con Sanji”. Spieghiamo subito cosa succederà.
Tre coppie, formate dai nostri amati personaggi di One Piece ,saranno protagoniste ognuna di tre storie, per un totale di nove racconti in cui vedremo la nascita, lo sviluppo e la fine di questi amori ed io e il signor Sanji Gambanera, cuoco della famosa e temuta ciurma di Cappello di paglia, le analizzeremo una a una.
Ma permettete che faccia entrare il mio compagno di avventure! Sanjiiiii!
*Sanji entra trotterellando e dona una rosa all’autrice*
S:  Ai tuoi ordini *fa il baciamano*
F: Oh grazie, Sanji. Come sei galante
S: Di niente, mia cara. È un onore avere a che fare con una ragazza carina e dolce come te.
*Fra si gratta la guancia nervosa, non le piacciono le cose sdolcinate*
F: Si, certo. Quindi… ecco… se non ci sono obiezioni direi di cominciare con la prima storia
S: Come desidera, madamigella.
 
IL FILO ROSSO
 
Nami guardava il mare poggiata al parapetto della prua della Sunny. I lunghi capelli rossi ondeggiavano mossi dal vento e i suoi grandi occhi castani erano concentrati a fissare il cielo in cerca del minimo cambiamento.
Dato che la ragazza era troppo concentrata, non si accorse della presenza di una lunga mano di gomma che strisciava velocemente alle sue spalle.
La mano cominciò ad avvolgersi velocemente intorno alla sua gamba e, sentendo quella pressione giungere fino al suo ventre, Nami urlò per lo spavento.
Rufy rise divertito di essere riuscito nel suo intento di spaventare la navigatrice, ma subito si pentì quando la ragazza attorcigliò la sua mano con un enorme nodo intorno al parapetto per vendetta.
“Ti diverti ancora?” lo canzonò la ragazza con un ghigno di trionfo.
“Nami liberami!” frignò il ragazzo avvicinandosi al parapetto e cercando invano di sciogliere il nodo.
Nami lo lascio in quello stato per diversi minuti, poi lo liberò ricevendo un milione di ringraziamenti e scuse dall’insolito capitano.
“Allora” chiese la ragazza “Sei venuto solo per spaventarmi?”
Rufy fece segno di no con il capo e porse alla ragazza il suo adorato cappello con del filo rosso ed un ago “Si è strappata la fascia” piagnucolò il ragazzo “Me la puoi riparare?” e la ragazza acconsentì. Chissà quante volte le sue mani avevano riparato quel prezioso tesoro e quante volte il capitano l’aveva affidato a lei certo che ne avrebbe avuto cura.
Mentre la ragazza metteva gli ultimi punti Rufy prese il filo di cotone rosso “Nami” disse “tu conosci la storia del filo rosso?”
“Intendi il filo rosso del destino? Si dice che ognuno di noi è collegato alla propria anima gemella da un filo rosso invisibile legato al mignolo sinistro”
“E chi è l’anima gemella?”
“E la persona che si ama, quella senza la quale non potremmo stare, a cui affideremmo la nostra stessa vita ed è anche quella con la quale possiamo essere noi stessi senza farci alcuno scrupolo ed anche …”
Ma non finì la frase, perché il ragazzo le aveva velocemente preso la mano sinistra e aveva legato un capo del filo rosso al mignolo, l’altro capo invece era legato al suo dito.
“Ma che… ?” mormorò la ragazza, sorpresa.
Rufy le sorrise come al suo solito sollevando il mignolo orgoglioso.
“Tu sei la mia anima gemella” disse “Sei l’unica a cui posso affidare il mio tesoro più prezioso” continuò indicando il cappello di paglia ancora stretto tra le mani della ragazza.
Nami sorrise “Sei proprio dolcissimo quando fai così” disse pensando che quel discorso fosse frutto dell’ingenuità bambinesca del suo capitano, quindi si sporse in avanti per baciarlo delicatamente sulla guancia in segno di ringraziamento, ma Rufy la bloccò, prendendole il volto con entrambe le mani a pochi millimetri dal suo zigomo. “Non così” rispose allo sguardo interrogativo di lei “Così” disse prima di poggiare delicatamente le sue labbra su quelle della navigatrice.



 
F: *si asciuga una lacrimuccia* bella storia, vero? *Si volta verso Sanji ma lo trova completamente sbiancato*
S: …. * non articola parole, dalla sua bocca emergono solo suoni singoli, senza senso *
F : * sventola una mano di fronte al volto del cuoco* Sanji? Tutto bene?
S: Nami- swaaaaaaan *Piange disperato, poi si alza in piedi e comincia ad emettere fiamme, l’autrice ne approfitta per arrostire mashmellow* Io lo uccido! Sarà anche il mio capitano ma io lo uccido!
F: Stai buono! È solo la prima coppia, che farai con le altre? Uno sterminio?
S: Tu. Vuoi. Farmi. Morire?!?
F: Senti, non puoi dire di non essere stato avvisato che si trattava di coppie da te conosciute, quindi ora SIEDITI e sta buono e in silenzio.
*tossicchia* Chiedo scusa per l’inconveniente, ma avrete capito che il mio compagno di avventure al momento non è in grado di commentare questo episodio. Chissà come la prenderà domani quando vedrà Robin e …
S: ROBIN?!?
F: *si fa piccola piccola e cerca un riparo dalla furia del cuoco che sta distruggendo lo studio* Guarda! Tette!
S:* si blocca e si mette a guardare intorno * Dove?
F. *sottovoce* Babbeo. *alta voce* Non vi posso rivelare il compagno della nostra bella archeologa onde evitare che il qui presente cuoco stramazzi a terra oppure faccia saltare la mia testa
S: Non farei mai del male a una donna
F: Ecco perché ho scelto te e non Brook. Sei meno maniaco *Si rivolge al pubblico* E per oggi è tutto! A domani gente!
S: Un bacio a tutte le fanciulle che sono mie fan *SMACK*
F:  * -.-“ *

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Capitolo 2
*** regalo ***


REGALO
 
Robin scese piano le scale che portavano allo studio del carpentiere della nave. Erano giorni che Franky stava rinchiuso là sotto e non sembrava volerne sapere di uscire.
L’archeologa camminava piano, cercando di non fare rumore; era da sempre stata una persona molto curiosa e quell’aria di mistero che aveva Franky in quei giorni aveva suscitato il suo interesse.
Giunta alla porta, Robin aprì piano la porta cercando di non farla cigolare e ci sbirciò dentro.
Franky era tutto concentrato nel suo ultimo lavoro, le scintille provocate dalla fiamma ossidrica andavano da tutte le parti e numerosi pezzi di ferro erano abbandonati sul pavimento dello studio,
“Bene” fece l’uomo togliendo gli occhialini di protezione “Ora devo solo stringere questo pezzo e sarà finito, ma dov’è la chiave inglese?”
Cominciò a guardarsi intorno, poi, improvvisamente, un braccio niveo uscì da una delle sue enormi braccia e gli porse l’utensile “Cercavi questo?” chiese la voce di Robin.
“Si, grazie” rispose Franky sovrappensiero prendendo la chiave, poi si rese conto di quel che aveva fatto e si guardò alle spalle “Che ci fai qui?” chiese alla donna che ridacchiava sulla porta.
Robin entrò nella stanza “Ero venuta a vedere che fine avessi fatto” rispose “Sono giorni che sei rinchiuso qua”
Franky sospirò “Non si può tenere un segreto su questa nave, ma aspetta un attimo” e cominciò a stringere dei bulloni.
“Questo doveva essere il tuo regalo di compleanno” disse alla donna “Ma già che sei qui vediamo se funziona”
Robin sgranò i grandi occhi blu, quella che si trovava d’avanti era una poltrona con leggio incorporato “È molto bella, Franky” disse.
L’uomo sorrise “Siediti” le disse e la donna obbedì.
La poltrona era veramente comoda, ma conoscendo il Cyborg non era tutto lì.
“Allora” disse Franky “apri quel bracciolo e comincia a premere i pulsanti”
Robin annuì, sollevò la stoffa del bracciolo e ci trovò cinque pulsanti verdi.
Provò  a premere il primo e la poltrona cominciò a vibrare, Franky sorrise “Quando leggi ho notato che irrigidisci i muscoli, con questa puoi massaggiarli e la levetta sotto il leggio ti permette di regolarne l’altezza così starai più comoda.
 Il secondo pulsante accende la luce, il terzo apre un ombrellone, infatti ai piedi sono annesse delle ruote che puoi far uscire con la leva sotto il sedile e la puoi trasportare comodamente dove vuoi.” Spiegò “Il quarto apre l’interfono con la cucina se vuoi che il cuoco ti porti qualcosa”
“E l’ultimo?” chiese la donna.
Franky sorrise “Chiama me se hai bisogno di qualcosa” rispose “Qualsiasi cosa”
Robin si alzò e baciò delicatamente l’uomo su una guancia “Grazie Franky. È il più  bel regalo che mi abbiano mai fatto”
“Figurati” rispose il Cyborg “Mi dispiace solo che non ci sia stato l’effetto sorpresa” abbassò lo sguardo, triste, ma la donna gli afferrò delicatamente il volto con le mani e lo baciò lievemente sulle labbra facendo subito arrossire l’uomo gigantesco e facendogli rizzare i capelli azzurri sulla testa “Questo è il mio regalo per te” disse l’archeologa sorridente mentre il gigantesco cyborg non riusciva ad articolare le parole.
 
 
F: Salve a tutti e ben tornati al “Tu per tu con Sanji” ora avete capito che la nuova coppia è la nostra archeologa con il carpentiere, non li trovate meravigliosi?
S: No
F: Ma per quale motivo, Sanji?
S: Ma come ti viene di mettere la mia Robin con quello scimmione di Franky? Robin deve stare con  me
F: e Nami?
S: Pure
F: * guarda male il cuoco” e Bibi? Alvida? Shirahoshi? Tashigi?
S: Pure!! Pure!  PUREEEEEEE! *Comincia a roteare lanciando cuoricini* Io sono nato per amare le belle fanciulle.
F : *lo guarda male*  vuoi tornare con i piedi per terra? Già la storia di ieri non l’abbiamo commentata perché eri sotto shock, ora vuoi aiutarmi?
S:* accende una sigaretta* certamente.
F: *Tossicchia*
S: *preoccupato* ti da fastidio la sigaretta?
F: non preoccuparti e dimmi che ne pensi della storia
S: Non mi piace
F: perché?
S: per la mia Robin-chan avevo pensato a un regalo più raffinato: una collana di perle, degli orecchini di diamante
F: mai sentito dire è il pensiero che conta?
S: le donne vanno coccolate con regali e attenzioni ogni giorno, non solo quand’è il loro compleanno ed è quello che faccio io per le mie due dee.
F: Capisco. *Pensa a cosa chiedere* cosa ne pensi della coppia, invece?
S: Preferirei che Robin stesse con me, ovvio.
F: Questo l’avevo capito.
S: sono io il più adatto a riempirla di attenzioni, e lo stesso vale per Nami. Ma ti ringrazio per una cosa
F: Cosa?
S:che nessuna delle due sta con testa muschiata. L’importante è sapere che quel bifolco del marimo è solo come un cane *ride sadico*
F: *nasconde la maglietta TEAM ZORO*  quindi per te Zoro deve stare solo?
S: Chi mai potrebbe sopportare uno che sa parlare solo con gli stuzzicadenti?
F: Bene, bene *Sorride diabolica*
S: Non mi piace quella faccia
F: Sta tranquillo, Sanji, sei veramente un uomo delizioso. Potrei chiederti di prepararmi un tè?
S: ne sarei onorato *si inchina e si allontana*
F: *Si accerta che Sanji non possa sentirla e si rivolge al pubblico* il protagonista della prossima storia è proprio il nostro bellissimo spadaccino, ma non ditelo al cuoco.
S: *Torna con il tè e della torta al cioccolato, gli occhi di Fra si illuminano alla vista del dolce* Ho pensato che avresti gradito un po’ di zuccheri
F: Gradisco, gradisco *Si fionda sulla torta e sono costretti a calare il sipario per la poca decenza dimostrata dalla conduttrice nel mangiare il dolce*
S: Le mie torte sono sempre create per far piacere alle fanciulle. Do un bacio a tutte voi e appuntamento a domani, mie care, anche se, ammetto, ho paura di sapere la prossima coppia.

 

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Capitolo 3
*** errore? ***


ERRORE?
 
Zoro si massaggiò la testa mettendosi seduto sul letto in quella locanda da quattro soldi e volgendo lo sguardo alla figura adagiata sul cuscino accanto a lui. Come si era cacciato in quella situazione assurda?
Cercò di ripercorrere mentalmente i suoi passi della sera precedente.
Si era imbattuto accidentalmente in lei; stava camminando per esplorare la zona e l’aveva vista in un vicolo con due uomini di fronte che la stavano visibilmente importunando, ma lei, da brava marine, non aveva risposto alle provocazioni e cercava tranquillamente di passare oltre, ignorandoli.
Lui era rimasto nascosto, quei tipi non gli piacevano per niente, ma non poteva rischiare che lei lo vedesse.
Uno dei due buzzurri l’aveva afferrata per una spalla e sbattuta violentemente contro un muro.
 Nel punto in cui si trovava, Zoro vide la smorfia di dolore sul viso di Tashigi che, alla vista del coltello che l’altro le aveva puntato contro, sguainò velocemente la spada mettendoli entrambi al tappeto in poche mosse.
La ragazza, soddisfatta, rifoderò la spada, ma, proprio in quel momento, un terzo uomo la colpì con un bastone alla nuca, facendole perdere i sensi. E fu in quel momento che Zoro intervenne colpendo l’uomo e prendendo lei tra le braccia, incerto sul da farsi.
Di certo non poteva lasciarla sulla strada, ma non poteva neanche portarla sulla Sunny e dell’accampamento dei Marine non se ne parlava proprio.
Ed ecco perché l’aveva portata in quella locanda in periferia.
Il proprietario non aveva battuto ciglio alla vista della ragazza svenuta tra le braccia dello spadaccino quando quest’ultimo aveva lanciato sul bancone il sacchetto pieno di Berry che gli aveva prestato la navigatrice.
Poco dopo che l’aveva adagiata sul letto, Tashigi si era svegliata rimanendo sorpresa nel vedere dove si trovava e in compagnia di chi.
Inutile dire che, non appena poggiò i piedi a terra, la ragazza prese la propria spada, pronta a combattere contro il suo salvatore.
Zoro non se lo fece ripetere due volte e anche lui sguainò una delle sue katana parando subito il fendente di lei.
 “Perché mi hai portata qui?” aveva urlato la ragazza
“Eri ferita, idiota” aveva risposto lui, guadagnandosi, per quell’epiteto, un colpo molto più violento che aveva fatto sfrigolare il metallo delle lame.
Tashigi non faceva cenno di demordere, quindi, non appena parò il suo ultimo colpo, Zoro la lanciò contro il letto per poter riprender fiato.
Ma la ragazza non si muoveva più, giaceva immobile sul materasso con la spada ancora stretta nella mano.
Zoro la guardò preoccupato e si precipitò da lei, credeva che la ferita alla spalla e alla nuca le avesse fatto perdere nuovamente i sensi.
Lo spadaccino si avvicinò e la voltò per assicurarsi che stesse bene, ma ,non appena le toccò il viso, Tashigi spalancò gli occhi e lo afferrò per la maglia, rovesciando le parti e portando il ragazzo  disarmato sotto di lei.
Quell’espressione euforica di vittoria a pochi centimetri dal viso di lui,  si trasformò in uno sguardo dolce, attratto, che portò la capitanuccia a poggiare fugacemente le labbra su quelle del pirata.
Tutto durò pochi secondi.
Al distacco, entrambi si guardarono sorpresi, imbarazzati.
Tashigi scrollava il capo, mormorando scuse senza senso, ma Zoro si fece coraggio e, afferrandola per il braccio prima che potesse allontanarsi, la baciò appassionatamente sulle labbra.
Ecco com’era successo, ecco perché si trovava in quel letto.
Guardò la schiena nuda di Tashigi con i suoi capelli scuri sparsi sul cuscino e si passò una mano tra la corta chioma verde.
Era stato un errore. Non sarebbe dovuto succedere. Loro erano troppo diversi e quella notte che l’aveva fatto sentire così felice, ora che era giorno lo faceva sentire male. Considerando che era stata anche la prima volta che stava con una donna si sentiva ancora peggio poiché si trattava di un amore impossibile.
Amore.
Era quello, forse?
Era per quello che era intervenuto quando l’aveva vista in pericolo, che l’aveva portata lì, che si era preoccupato di averla ferita e che l’aveva baciata così appassionatamente?
Doveva andarsene, non poteva rimanere oltre.
Si alzò e cercò i suoi vestiti tra quelli di lei sorridendo come un ebete quando sollevò il reggiseno di pizzo blu della ragazza pensando a come l’aveva tolto voracemente durante la notte per poi affondare il volto tra i morbidi seni per respirare quel profumo che gli era sempre piaciuto ogni volta che gli giungeva alle narici quando incrociavano le lame.
“Te ne stai andando?”
 Zoro si voltò e vide Tashigi seduta sul letto con le lenzuola strette al petto.
Zoro annuì. La ragazza fece lo stesso “Fai bene” disse “dobbiamo dimenticare quello che è successo, è stato un mio errore. Devo essere impazzita”
Zoro si avvicinò a lei, la ragazza strinse più forte le lenzuola al suo corpo “Se non l’avessi voluto non l’avresti fatto”
Lei tacque, sembrava in imbarazzo “Io…” balbettò “Mi sembra tutto così complicato”
“Lo è” rispose lui “Ma allo stesso tempo è semplice” aggiunse baciandola delicatamente sulle labbra.
Lei non si scostò, anzi, rispose al bacio con talmente tanta foga da dimenticarsi che era coperta solo da un lenzuolo e gli buttò le braccia al collo, intrecciando le dita ai capelli muschiati di lui .
Quando si staccarono Tashigi si morse il labbro “Devi andare,vero?” lui annuì “Se ci scoprissero insieme, tu passeresti più guai di me”
“Questo è stato un errore” disse piano lei “Ma lo ripeterei mille volte”.
Zoro sorrise e la baciò sulla fronte per poi avvicinarsi alla finestra aperta “Ci vediamo, capitanuccia” disse “Ma questo lo porto con me” e cacciò il reggiseno dalla manica della veste prima di lanciarsi fuori dalla finestra e correre via.
Tashigi, con di nuovo il lenzuolo addosso, si avvicinò alla finestra per vederlo sparire in lontananza “È pur sempre un pirata” commentò con un sorriso sulle labbra
 
 
F: *Guarda Sanji che dall’inizio della scena è rimasto immobile con gli occhi sbarrati* Sanji?
S:*silenzio*
F: Se non parli non possiamo andare avanti
S: * si gira lentamente verso Fra, lo sguardo esterrefatto * Tu…
F: Io cosa?
S: L’hai fatta apposta?
F: Cosa?
S: A farla più lunga. Vuoi farmi soffrire
F: Ma è più lunga per il flashback. Credevo volessi sapere come fosse possibile che Zoro e Tashigi fossero finiti al letto ins…
S: NON DIRE STUPIDAGGINI! NON È VERO! NON PUÒ ESSERE VERAMENTE SUCCESSO!
F: Ma cos’è che ti scandalizza tanto?
S: perché lui ha successo con le donne e io no?!? *piange in un angolo*
F: Scelte dell’autrice
S: * si trattiene dal distruggere tutto* Ma tu mi vuoi morto!
F: No! Sono solamente sadica
S: *stringe i pugni* Per la prima volta in vita mia provo l’impulso di picchiare una donna
F: *Sguardo preoccupato*
S: * volteggia e sorride raggiante* ma non lo farei mai! Trovo riprovevole e mostruoso chi prova anche solo alzare un dito contro una donna
F: Bene! Allora discutiamo di questa storia
S: *Si pietrifica* Tashigi-saaaaan *piange*
F: Non dirmi che volevi anche Tashigi?
S: Io voglio amare tutte le fanciulle e non tollero che quel bastardo di un marino possa aver goduto impunemente delle grazie di quella fanciulla.
F: Capisco, quindi sei geloso di Zoro
S: La mia non è gelosia. Quell’essere non merita tanta bellezza e tanta grazia, non dovrebbe neanche aver a che fare con una donna.
F:  Ma per quale motivo, scusa?
S: Metteresti una pecora in un campo di fiori?
F: No
S: Perché?
F: Li rovinerebbe
S: Appunto! Il marimo è come una pecora  le donne sono i fiori, lui non c’entra niente. Fa solo danni
F: Ma non trovi che sia carino con Tashigi?
S: Purtroppo Tashigi-san ha sempre avuto a che fare con dei bifolchi, quindi non credo che lei sappia come si comporta un vero gentil’uomo e purtroppo non ho mai avuto l’opportunità di farle conoscere la felicità che solo un vero gentleman come me può donarle.
Lui, invece, non merita assolutamente una ragazza bella e dolce come lei.
 Ma perché non mi rendi protagonista delle tue storie? Io potrei rendere tutte queste fanciulle più felici di quanto sappiano fare quei cretini, specialmente testa muschiata.
F: Avevo in mente una storia con te.
S: E perché non la pubblichi?
F: *si rivolge al pubblico* Il protagonista della prossima storia sarà il nostro Sanji Gambanera, posticiperemo il prossimo capitolo su Rufy e Nami.
S: SIIIIII! Il protagonista sono io
F: Sanji, non credi che dovremmo fare dei ringraziamenti? La gente ci segue
S: Si, hai ragione *Assume l’aria da cavaliere affascinante con  tanto di bollicine e luccichio intorno *
Mie dolci fanciulle, non riesco ad esprimere la gioia che ho provato nel vedere quante siete a leggere le mie reazioni nei confronti di queste … di queste …
F: Storie?
S: Stavo per dire torture nei mie confronti, ma se tu le chiami storie …
*si rivolge di nuovo al pubblico* Di queste storie che questa qui ha scritto
F: Ehi! Ho un nome
S: Io tratto bene tutte le ragazze, anche quelle che mi maltrattano, ma tu mi vuoi troppo male senza motivo
F: Se fossi in te, tratterei con più rispetto l’autrice. Potrei decidere di farti fare qualcosa a tre con Zoro e Chopper
S: *Inorridito* Chiedo scusa. *Torna al pubblico* spero di leggere nuovi vostri commenti su questi racconti * abbassa la voce* anche qualche suggerimento per sopportare questa agonia
*Alza la voce* Alla prossima storia di cui IO sarò il protagonista *Bacio*
F: Alla prossima, gente!

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Capitolo 4
*** perso ***


Perso
 
Perso. Ecco come si sentiva. Solo e abbandonato. Perso.
Perso in quel regno di gente strana dalla quale lui fuggiva, che non lo lasciava stare, che voleva a tutti i costi mettergli le mani addosso e, quel che era peggio, erano nove mesi che non vedeva una donna.
Lì, nel regno di Kamabakka, Sanji correva come un pazzo per non ricadere nelle grinfie degli Okama, quei travestiti pervertiti che volevano conciarlo come loro, che volevano renderlo uno di loro.
Sanji si guardò intorno, era corso in una foresta sull’isola, sembrava che non ci fosse nessuno. Tese l’orecchio, tralasciando il cinguettio degli uccellini non sentiva nessun altro rumore. Doveva essere al sicuro, quindi ne approfittò per fumarsi una sigaretta.
Mentre il fumo gli entrava nei polmoni provò a immaginarsi le sue due dee. Nessuno poteva capire quanto gli mancassero ed era solo il pensiero che le avrebbe riveste a farlo andare avanti in quell’inferno in cui era capitato.
All’improvviso sentì un rumore di rami che si rompevano ed era pronto a scappare convinto che gli okama l’avessero raggiunto, ma quando si voltò per vedere i suoi inseguitori, i suoi occhi si illuminarono improvvisamente, era una visione celestiale che in tanto tempo cadeva come una manna dal cielo.
Era una ragazza, non poteva crederci. Probabilmente era una naufraga che era capitata per caso in quelle coste.
 Rimase per alcuni minuti a fissarla: lunghi capelli castani, un fisico mozzafiato, enormi occhi viola e delle carnose labbra rosse.
Sanji si avvicinò alla fanciulla “Oh, meravigliosa visone! Ti sei persa per caso?”
La ragazza non rispose, sembrava quasi intimorita da lui.
 Sanji le sorrise “Mia dolce fanciulla, non aver paura di me. Sono la persona più normale che tu possa trovare su quest’isola.” Le prese le mani “Io sono Sanji. Posso sapere il suo nome, madamigella?”
“Vincent” rispose con voce roca.
 
 
 
S:AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
F*si tappa le orecchie*
S: MA TI SEMBRANO COSA DA RACCONTARE?!?
F: tu avevi detto di voler essere il protagonista
S: Si, ma non credevo parlassi di questa mia disavventura
F: Io dico solo la verità
S: Sei cattiva *piagnucola*
F: *sospira* No, dai, scusa. Non lo faccio più. Però anche tu devi metterti nei miei panni.
S: *tira su col naso e guarda Fra interrogativo*
F: Ti ricordi cosa avevo detto all’inizio di questa raccolta? Le coppie sarebbero state tre. TRE! Non posso inserirne altre a caso, ne va della mia reputazione
S: Ma perché hai dovuto ricordarmi una cosa così orribile? Io sto cercando di dimenticare quel periodo orribile
F: Su su, dai che non è successo niente. Sei scappato poi, no?
S: Si, ma non è questo il punto! Perché non crei una storia con me e la mia Nami- swan?
F: Perché lei deve stare con Rufy! È l’unica che riesce a farlo ragionare.
S: Robin- chan?
F: Lei con Franky! Sono così carini insieme.
 S: Bibi?
F: A parte che sta ad Alabasta e mi sembra fosse molto più interessata a Rufy che a te *Sanji sbarra gli occhi*, comunque lei sta con Kosa e quindi è impegnata
S:*mette il broncio*
F:*Occhi al cielo* Ma comunque io aspetto che Oda-sensei si decida a farti ricomparire o almeno di darmi qualche altra indicazione e poi scriverò qualcosa su te e Violet *Sanji sorride* Ora possiamo ricominciare questa raccolta da dove l’avevamo lasciata?
S: Devo assistere di nuovo a quel babbeo del mio capitano che ci prova con la mia Nami cara?
F: Esattamente.
S:* Sguardo da cucciolo bastonato* Devo proprio?
F: Sì
S: *sospira* E va bene. Saluto le mie fan e gli do appuntamento a domani
F:Su con la vita, Sanji. Non è morto nessuno *occhiataccia da parte del cuoco* No, eh?
Va bene, bella gente. Alla prossima. *manda baci*

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Capitolo 5
*** amore ***


Amore
 
Nami si muoveva nervosamente per la stanza.
Erano appena tornati da una battaglia contro la marina ed erano veramente distrutti.
Avevano tutti riportato diverse ferite e Nami e Robin, essendo quelle meno colpite, aiutavano come meglio potevano il povero Chopper a medicare tutti gli altri.
Ma la navigatrice non era nervosa per le ferite riportate dal suo capitano che era andata a medicare, era nervosa per una cosa da lui detta durante lo scontro con il viceammiraglio Smoker.
Nami si avvicinò a Rufy che era steso sul lettino dell’infermeria con il braccio completamente insanguinato.
“Ehi” disse sorridendo alla vista della ragazza amata e si sporse nel tentativo di ricevere un bacio che la giovane si rifiutò di darli.
Nel più completo silenzio, Nami lavava con foga la ferita del capitano per poi medicarla mettendo così tanto disinfettante da far stringere i denti al ragazzo di gomma.
“Ma che hai?” sbraitò Rufy quando Nami cominciò a stringere forte le bende intorno al suo braccio “Mi fai male!”
“Scusa” commentò acida lei “Non riesco a difenderti e a quanto pare non sono neanche capace a curarti. Vado via allora”
La ragazza si alzò, pronta ad andarsene, ma Rufy allungò il braccio sano, prendendola per la vita e portandola accanto a sé.
“Che ti ho fatto?” chiese.
 Conosceva fin troppo bene la sua ragazza e sapeva perfettamente come reagiva quando era arrabbiata con lui.
“Che hai fatto?” ripetè lei sarcastica “Ah, io non lo so.” Disse cercando di divincolarsi “Forse, dopo che hai impedito che Smoker mi colpisse, mi hai fatto capire che Hancock è migliore di me?”
Rufy ripensò a quel momento.
Stavano combattendo contro i G-5 di Smoker che gli avevano sorpresi su quell’isola mentre facevano compere per il prossimo viaggio.
Smoker aveva subito lanciato un colpo contro la navigatrice: sapeva che era l’elemento più importante della ciurma e allo stesso tempo il più debole, ma Rufy lo bloccò subito e, dopo uno scambio di battute molto acceso tra i due combattenti, il capitano della Sunny aveva detto “Devo ricordarti come ti aveva battuto Hancock?”
Fu proprio quella battuta che aveva irritato il viceammiraglio di marina a far scattare la rabbia nella rossa navigatrice.
“Non ti capisco” disse Rufy mentre aumentava la stretta intorno alla ragazza per impedirle di scappare da lui “Che ho detto di male?”
“Ammettilo che preferisci Hancock a me” sbraitò lei mentre si divincolava dalla sua presa
“Non è vero” rispose il ragazzo, indignato “Non l’ho mai detto”
“Ma l’hai fatto capire”
“Hancock è forte, lo ammetto, ma ciò non significa che non lo sia anche tu”
Nami mise il broncio “Ma lei è più forte di me ed è la donna più bella al mondo, se stessi con lei avresti anche la protezione della flotta dei sette” fece una pausa ed abbassò la voce, triste “Stare con lei sarebbe molto più vantaggioso per te”
Rufy la guardò piegando il capo “Come sei stupida”
“Cosa?!?” esclamò lei cercando invano di picchiarlo in testa.
Rufy le bloccò le mani “ Io non voglio stare con te perché sei utile, ma perché ti amo e lei non la amo”
Nami rimase sorpresa “Tu mi ami?” era la prima volta che il ragazzo lo diceva.
“Si” rispose lui serio, senza arrossire “Io non ho mai visto Hancock come la giusta compagna del Re dei Pirati come invece vedo te”
“Rufy …” disse piano lei prima di baciargli appassionatamente le labbra.
Dopo il distacco Rufy la costrinse a stendersi accanto a lui sul lettino dell’infermeria e affondò il viso nei suoi capelli che odoravano di mandarino.
“Sei sicuro che io sia la scelta giusta per te?” chiese la ragazza dopo alcuni attimi di silenzio “In fondo sono debole e lei ti è stata accanto quando hai perso tuo fratello”
Il ragazzo le spostò una ciocca di capelli accarezzandole il viso “Quando stavo male per la morte di Ace, io pensavo a voi, eravate il solo pensiero che mi mandava avanti e pensavo che se tu mi avessi visto abbattuto mi avresti picchiato”
Nami rise. Rufy continuò “Sei l’unica regina che voglio al mio fianco”.
La navigatrice sorrise e cominciò a baciare il ragazzo con passione.
Il capitano della Sunny le regalò un sorriso a 32 denti “Comincio ad avere fame” disse.
“Ti vado a prendere un po’ di carne dalla dispensa?” chiese la ragazza. Rufy scrollò il capo “Ho un altro tipo di fame” rispose ed allungò un braccio per chiudere la porta del’infermeria a chiave.
 
 
F: Bentornati “A tu per tu con Sanji” ! Chiedo perdono se ieri non ci siamo fatti vivi ma, sapete, dopo l’ultimo racconto Sanji doveva ancora riprendersi e quindi … ma, Sanji, che stai facendo?
S: *Gira le pagine di un taccuino* Scrivo i modi per poter ammazzare Rufy, ovvio. Sai, la gomma non è facile da distruggere, quindi devo trovare il modo migliore per farlo fuori.
F: Non ti sembra di esagerare?
S: Assolutamente no! Mi ero dimenticato che quella scimmia del mio capitano aveva passato due anni in compagnia di donne bellissime, ma che razza di allenamento credi che abbia fatto?
F: Ma che te ne importa?
S: Quello si sta rivelando un pervertito con la mia Nami- swan, la devo difendere!
F: Ma ha detto che la ama
S: Non è una giustificazione! Dove credi che possa trovare un vulcano per farlo sciogliere?
F: *massaggiandosi le tempie* vuoi pensare a commentare lo svolgere di questo amore?
S: Devo proprio?
F: Ti pago per questo
S: Tu non mi paghi! Sono qui gratis
F: *Sorriso innocente* Ah già, comunque è questo il tuo compito in questa raccolta.
S: E va bene *Si siede su un divanetto e sorseggia un tè, poi accende una sigaretta* Lei è bellissima e lui è un idiota.
F: Tutto qui?
S: Quando Nami si renderà conto che lui non la merita verrà da me e io la abbraccerò, la bacerò e le farò dimenticare quell’idiota
F:* occhi al cielo*
S: qualcosa non va?
F: Secondo te non sarebbero felici insieme?
S: Non lo so. Certo devo ammettere che per certi versi lei è l’unica che lui ascolta e come Rufy fa sorridere Nami io non sono mai stato in grado… * spalanca gli occhi* Oh MIO DIO!
F: cosa?
S: Quei due sono veramente innamorati l’uno dell’altra!
F: Era ora che te ne rendessi conto!
S: NAMI-SWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!!!! *Piange disperato in un angolo*
F: Credo che per oggi dovremmo chiudere qui!
*si rivolge al pubblico* Anche con Franky e Robin seguiremo il filone della battaglia contro la marina! Vi ringrazio ancora per seguirci così numerosi e sia io che Sanji speriamo di leggere altre vostre recensioni.
*lancia un’occhiata a Sanji ma il cuoco è ancora preda dei singhiozzi e sta crescendo funghi e muffa con l’umidità delle proprie lacrime* Un saluto anche a nome del mio compagno e alla prossima!
*Abbassa la voce* Ora dove lo trovo il numero di un buon intonacatore per togliere tutta la muffa?

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Capitolo 6
*** tenerezza ***



 
Tenerezza
 
Franky aprì la porta della biblioteca e sorrise nel vedere la bella Nico Robin immersa in una lettura sul divanetto contro la finestra.
“Ero sicuro di trovarti qui” disse e la donna gli regalò uno dei suoi dolci sorrisi.
Il gigantesco cyborg si sedette accanto a lei e l’archeologa ne approfittò per accoccolarsi contro il suo gigantesco petto. “Stai bene?” chiese l’uomo accarezzando piano le bende sul braccio destro di lei, Robin annuì “Li altri come stanno?”.
“Il dottore sta finendo di occuparsi del nasone, il cuoco è al suo posto in cucina, lo scheletro canterino è di vedetta, mentre la navigatrice è da più di un’ora che si trova in infermeria con il capitano. Tra quei due c’è qualcosa” disse sorridendo malizioso; Robin rise piano “E Zoro?” chiese “Non è tornato?”
Franky alzò le spalle “Lo stiamo aspettando prima di partire. Cappello di paglia ha detto che lo spadaccino doveva prima risolvere una questione personale, ma sappiamo tutti che se non torna entro stanotte domani mattina dovremo andarlo a cercare. Chissà dove si è perso”
“Spero che stia bene”
“Sta tranquilla! Hai visto anche te in che modo super ti abbia difeso dal braccio destro di Smoker”
“Credo che stesse più difendendo lei da me che io da lei”
Franky sollevò gli occhialini da sole “Che vuoi dire?”
Robin scosse il capo “Niente, tranquillo”
Franky la abbracciò forte “Mi dispiace di non essere stato io a difenderti” ammise “Sono felice che tu stia bene”
“Ti sei intenerito?” chiese la donna facendo finta di non vedere le lacrime che uscivano dagli occhi dell’uomo.
“No no, ma che dici?” rispose lui tirando su con il naso.
Robin rise “Sei veramente tenero” disse.
“Sono tenero solo con te”
Robin sorrise intenerita da quella confessione per poi baciarlo delicatamente sulle labbra mormorando un “Ti amo” di sottofondo.
 
 
S:* batte il piede nervoso* io sempre in cucina devo stare?
F: *porta secchi bianchi e rulli da imbianchino* se mi aiuti a ridipingere la parete forse no.
S:Ti preparo un tè?
F: Dopo magari.* si rivolge al pubblico* scusate per l’abbigliamento ma, sapete, dopo tutta la muffa che ha fatto ieri questo qui mi sono messa a ridipingere la parete
S: Ma potrei farlo io
F: No, grazie. Pensiamo a loro piuttosto
S: L’hai fatta un po’ corta come storia
F: Ma loro si commentano da soli. Sono come dei genitori per voi, non vedi come si preoccupano?
S: Si, ma Franky deve togliere le sue manacce dalla mia Robin-chan
F: perché non le togli tu da lei?
S:* rimane sbalordito* Come scusa?
F: Sei un po’ esagerato quando ci provi con loro
S: Ma cosa dici?
F: La verità. E ora aiutami con questi secchi
S: Avevi detto che non volevi il mio aiuto
F: Ho cambiato idea
S:* dopo un attimo di stupore, occhi a cuoricino* ma come sei carina quando fai la scontrosa
F: Qualcuno mi aiuti…
S: dai che ti preparo un tè
F: sei troppo tranquillo oggi, che ti succede?
S: Se non puoi battergli unisciti a loro, vero?
F: E con questo che vuoi dire?
S: che se non voglio impazzire devo stare calmo.
F: Quindi commenterai e leggerai tranquillamente anche la storia di domani di Zoro che bacia appassionatamente la bella Tashigi e poi quando scriverò di Rufy che si struscia con Nami e di …
S:AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
* corre per tutta la stanza con le mani tra i capelli*
F: Come non detto ... Io torno a dipingere, alla prossima *Bacio volante*

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Capitolo 7
*** passione ***


Passione
 
Tashigi camminava in silenzio nel luogo della battaglia di quel giorno guardandosi le spalle per essere certa di non essere stata seguita.
Durante lo scontro tra marines e mugiwara aveva incrociato le lame con lo spadaccino dalla testa muschiata; erano più di sei mesi che non lo vedeva e come una ragazzina stava tremando dall’eccitazione solo perché si trovava vicino a lui, ma entrambi dovevano mantenere le apparenze ed era per quello che avevano cominciato a duellare come se si odiassero a morte, scambiandosi baci rapidi e fugaci ogni qual volta avvicinavano i volti separati solo dalle spade e quando si mettevano spalle al muro certi che nessuno li stesse guardando; era stata lei a proporgli quell’appuntamento sussurrato all’orecchio prima di dare il segnale di ritirata ai suoi uomini.
“Sei in ritardo”.
Tashigi sollevò il volto mettendo gli occhiali sul naso e, seduto su un ramo di un albero proprio sopra la sua testa, vide lo spadaccino dalla testa muschiata che le sorrideva beffardo.
“Veramente sei tu in anticipo” rispose la ragazza, sorridente “Da quanto tempo sei lì?”
Zoro scese a terra “Da quando te ne sei andata”
Tashigi  arrossì imbarazzata, non sapeva che in realtà Zoro aveva impiegato un bel po’ di tempo per trovare quel posto dopo aver inventato una scusa assurda a Rufy e aver deciso di aspettarla nel caso si fosse perso ulteriormente, ma non l’avrebbe mai detto ad alta voce.
“Come ti sei liberata della scorta?”
“Li ho portati a bere una birra e li ho lasciati alla locanda”
“ E il tuo superiore?”
“Li sta controllando” disse sorridendo
“E sei sicura che Smoker non controlli anche te?”
“Smoker si fida di me” disse la ragazza fiera “Sono … contenta di vederti” ammise con fatica dopo un pò.
Zoro sorrise “Sei stata molto brava oggi a tenermi testa durante la battaglia. Anche se sei una marine sei molto migliorata”
“Non solo le tue compagne pirata sono forti, dato che mi hai salvato da Nico Robin”
“Te ne sei accorta, quindi?”
“Che stava per attaccarmi? Sì”
Zoro si passò la lingua sulle labbra “Allora, capitanuccia, se abbiamo finito i convenevoli, che vogliamo fare?”
“Non lo so pirata, vuoi che ti arresti?” disse la ragazza ridendo e avvicinando a sé il ragazzo tirandolo per la maglia.
Zoro la afferrò per la vita e la strattonò velocemente e con forza verso di sé “Sono io che prendo te” disse prima di premere con forza le labbra contro quelle della ragazza che rispose al bacio aggrappandosi con forza alle spalle possenti di lui.
Dopo una serie di baci che entrambi usarono come scusa per vedere se le loro mani fossero ancora memori di quella notte accidentale ma allo stesso tempo tanto sperata, Zoro si stacco un attimo “Lo sai mantenere un segreto?”
“Che cosa?” chiese la ragazza che cercava ancora le labbra di lui inebriata dalla passione del momento.
Zoro le stampò un lungo bacio sulle labbra morbide “Mi sei mancata” disse con un soffio e Tashigi riprese a baciarlo con gioia, lasciandosi scappare anche qualche lacrima di commozione “Anche tu”
 
 
F: Salve a tutti e bentornati “A tu per tu con Sanji”, ora abbiamo finito anche il secondo giro e abbiamo visto come si evolvono i vari amori. Sanji, che ne pensi di Zoro e Tashigi?
S: * entra con in mano un action figures di Zoro senza un braccio e con diversi spilli in mano*
F: Sanji! Che stai facendo?
S: Mai sentito parlare di woodo?
F: Oh Gesù! Sanji, smettila! Dobbiamo parlare della storia
S: *stacca la testa al pupazzo e la calpesta al lungo, guarda Fra che è rimasta allibita con nonchalance * Rimango convinto che lei si meriti di meglio e che lui debba morire tra atroci agonie
F: Ma zitto, che senza Zoro ti annoi. Gli vuoi bene in realtà
S: La mia bocca non dirà mai niente di così non veritiero.
F: Lasciamo perdere.
S: Senti, ma perché il marimo sta in tutte queste situazioni poco caste con la bella ragazza in uniforme?
F: Se non dici il nome ti senti meglio? * Sanji sta per rispondere ma Fra lo blocca* Ma perché quei due hanno sempre tenuto i loro  sentimenti repressi e poi non si vedono mai. L’astinenza è dura.
S: *Sguardo languido* sei una ragazza o l’incarnazione dei miei desideri?
F: Vade retro! Comunque per il prossimo capitolo lo sai che abbiamo una richiesta?
S: Qualcuno vuole prolungare la mia condanna?
F: Ma come siamo tragici!
S: Se ti preparo una torta sarai buona ?
F: con il cioccolato?
S: E le fragole con la panna
F: aggiungi un vassoio di bignè e non ne parliamo più.
S: Affare fatto.
F: *al pubblico* Bene miei cari, ci vediamo alla prossima con un capitolo speciale. Un bacio :*
S: Baci a tutte e alla prossima

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Capitolo 8
*** lettera ***


Lettera
 
Durante la nottata, mentre tutti sulla Sunny sono ormai preda delle braccia dolci di Morfeo, un ragazzo si alza quasi a malincuore dalla propria brandina ma sa che non può sottrarsi alla promessa fatta a se stesso il giorno in cui prese il largo con quella ciurma di scalmanati che all’epoca era composta solo da tre persone sgangherate.
Usopp accese una candela e cominciò a scrivere come ogni notte mettendo la data del giorno passato:
Mia cara Kaya,
oggi è stata una giornata memorabile!
Eravamo da poco sbarcati sull’isola di Dalea Island, un posto tranquillo, pieno di fiori e farfalle che sono certo ti piacerebbe tanto e mentre perlustravamo il luogo in cerca di provviste per il viaggio sai chi troviamo? La marina! E non  una flotta qualsiasi, ma quella di Smoker, i G-5.
Abbiamo subito cominciato a lottare ed è inutile dirti che si sono spaventati solo vedendomi! Fra qualche giorno vedrai il nome del grande capitano Usopp su tutti i manifesti!
Ma non è di questo che voglio parlarti!
Da un po’ di tempo, su questa nave, si respira un’atmosfera che solo un fanatico del romanticismo come Sanji potrebbe respirare ed è stata proprio questa battaglia a confermare i miei sospetti.
Smoker aveva dato ordine ai suoi uomini di attaccarci subito, quindi io e Rufy eravamo in prima linea con Zoro e Sanji a fronteggiare migliaia di marine per i quali in realtà bastavo solo io, ma loro hanno insistito e mi sembrava brutto prendere solo io il merito, comunque, il fatto è che, mentre noi eravamo impegnati con i soldati, Smoker aveva ben pensato di attaccare la nostra navigatrice, te la ricordi quella con i capelli arancioni, piccolina e bruttina al tuo confronto? Ecco, lei.
Appena Rufy se ne è accorto ha lasciato a me anche la sua parte si soldati e si è subito buttato a proteggerla, anche se c’era Brook libero in quel momento.
E poi Franky e Robin, tu non li conosci, ma anche loro sono molto forti, non quanto me, ovviamente, ecco,loro hanno combattuto fianco a fianco, proteggendosi a vicenda e più di una volta li ho sorpresi in sguardi languidi.
Anche Zoro ha qualcosa di strano! Mentre combatteva con il braccio destro di Smoker, che è una donna per niente attraente, mi è parso di vederli come danzare invece di lottare e, se non conoscessi Zoro, giurerei di averlo visto baciarla più volte.
Ma ora ti chiederai perché ti scrivo queste cose. In realtà mi manchi, e tanto pure, ma sta tranquilla, io terrò duro finchè non sarò diventato un prode guerriero e poi tornerò da te.
Tu studia, ma già lo so che lo stai facendo e sono certo che stai avendo degli ottimi risultati, sei sempre stat molto intelligente quasi quanto me!
Al mio ritorno ti coprirò di doni come merita una regina e sta tranquilla, nonostante le continue donne che lascio desiderose ad ogni porto, nel mio cuore c’è solo il tuo meraviglioso sorriso.
A domani,
Usopp.”
Il cecchino con il naso lungo chiuse la lettera in una busta bianca e la aggiunse ad un blocchetto di lettere chiuse da un nastro rosso che si avvicinarono ai loro numerosi simili in un baule nascosto sotto il letto.
“Usopp” biascicò Chopper svegliatosi dal rumore “che fai sveglio a quest’ora?”
“Scrivo le memorie del grande guerriero per farle leggere alla donna più bella e dolce del mondo” rispose il ragazzo “Buonanotte, Chopper!”
 
 
F: Chiedo umilmente perdono per l’attesa, ma avevo fatto indigestione di dolci
S: Non per colpa mia, sei tu che dovevi fermarti alla seconda torta e non proseguire fino a cinque
F: Sta’ zitto tu! *al pubblico* come dissi la volta scorsa la storia è stata richiesta da RadhaAttack, spero che ti sia piaciuta!
S:* afferra una spalla di Fra* posso parlare?
F: Prego
S:*tossicchia* Cara RadhaAttack… PERCHE’ HAI VOLUTO FARMI QUESTO???????!!!????
F: Ma si che stai parlando?
S: Così dimostrate che anche un nasone come Usopp può trovare una donna decente e io no!
F: *Mostra una foto di Kaya a Sanji* se non lo sapessi è lei la ragazza di Usopp
S:* prima occhi a cuore poi si intristisce* Ed è pure bellissima! Se almeno fosse stata un po’ racchia sarebbe stato meno doloroso!
F: Ma come la fai lunga! Magari sei fortunato nel gioco e sfortunato in amore, come dice il proverbio
S: Ma questa non è sfortuna, è accanimento contro di me!
F: * Ignora l’ultimo commento e si rivolge al pubblico* Allora, abbiamo analizzato la nascita dei vari amori: il destino per Rufy e Nami, il regalo di Franky per Robin e l’errore desiderato di Zoro e Tashigi *lancia un’occhiataccia al cuoco che ha arricciato il naso al nome dello spadaccino*, poi abbiamo visto la maturazione dell’amore attraverso un ti amo, un gesto di tenerezza e la forte passione che dà quel pizzico di brio ad una coppia
S: La passione era quell’idiota di testa muschiata, ma ti pare che quello poss…. * non finisce la frase perché gli è arrivato il pc di Fra direttamente in volto*
F: Scusate l’interruzione, stavo dicendo, ora vedremo l’epilogo di questi amori, chissà cosa succederà a queste coppie?
S: E a me?
F: Tu stai zitto!
S: Ma come sei bella da scontrosa, è il tuo modo per esprimere la tua dolcezza
F: Si, certo *Al pubblico* Alla prossima, carissimi
S: *Baci sparpagliati in giro*

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Capitolo 9
*** l'altra ***


L’altra
 
Urla. Tante urla. Erano l’unico suono che echeggiava sulla Sunny e tutto l’equipaggio non poteva far altro che ascoltare, nervoso e frustato per non poter far altro che aspettare .
Rufy in particolare stringeva i denti e i pugni, sentendosi un debole per non poter spalancare quella porta e stringere a sé la compagna dolorante.
Da quanto tempo stava aspettando? Minuti? Ore? Non avrebbe saputo dirlo.
Stava letteralmente impazzendo. Si teneva le mani sulle orecchie per non ascoltare quella voce e non poteva far a meno che pensare che tutto quel dolore fosse colpa sua.
Prima si era fatto coraggio ed era entrato, convinto che non fosse niente, ma quando lei le aveva letteralmente rotto una mano con la sua presa forte e gli aveva ricordato che la colpa era sua, Robin aveva preferito portarlo fuori, prima che all’altra fosse venuta voglia di ammazzarlo definitivamente.
Ed era lì, ad aspettare, trattenendosi dal piangere nel sentire quelle urla disumane perché si sentiva troppo debole per poter entrare e vedere quel che accadeva.
Anche gli atri non sapevano come comportarsi. Erano tutti dei grandi combattenti, temibili pirati ma quando si trattava di quelle cose, di quelle urla, tremavano come  dei ragazzini.
Le urla cessarono all’improvviso.
Tutti sollevarono lo sguardo verso la porta, incerti se muoversi oppure respirare.
Attimi di silenzio che anch’essi sembravano infiniti. Solo i battiti del cuore scandivano male il tempo.
Rufy tratteneva il respiro finchè a quel silenzio non seguì un pianto.
Strilli questa volta più acuti, meno forti però di quelli precedenti per poi cessare velocemente.
La porta si aprì e ne uscì Robin, esausta ma sorridente “Rufy” chiamò “entra”
Rufy rimase per qualche secondo immobile, poi tutti i suoi compagni lo spinsero in avanti per dargli coraggio e il ragazzo respirò a fondo prima di varcare la porta.
Si avvicinò al letto titubante e allungò il collo per assicurarsi che lei fosse sveglia “Nami?” tentennò.
La ragazza, con il volto imperlato di sudore, sollevò il volto per guardarlo con i suoi grandi occhi da cerbiatta e sorrise “Ciao” mormorò.
Rufy sospirò felice di vedere che stava bene.
“Oh, Rufy” lo salutò Chopper con un fagottino il braccio che passò velocemente nelle braccia della navigatrice “Vieni a vederla”
Il capitano della Sunny, l’uomo più temuto dei mari, il figlio di Dragon il Rivoluzionario, stava ammirando con le lacrime agli occhi l’opera più bella che lui e la sua amata Nami erano riusciti a fare, il tesoro più prezioso che nessun forziere sarebbe mai riuscito a contenere.
La bambina con la pelle rosa apriva e chiudeva gli occhietti nocciola vispi, qualche ciuffetto di capelli neri si trovava sulla testolina delicata.
Nami la guardava “Non trovi che sia bellissima?”
Rufy annuì, sedendosi accanto a lei e circondandola con le braccia, gli occhi fissi sulla figlia neonata.
“Come la chiamiamo?” chiese Nami
“Tu non vuoi chiamarla Carne,vero?”
“Rufy” lo rimproverò lei. “Ok, ok” rispose lui “Allora Bellemere”
Nami sorrise “Grazie”, Rufy la baciò “Grazie a te”
“La puoi tenere?” disse la donna ponendogli la bimba tra le braccia “Io sono un po’ stanca”
Rufy teneva titubante la piccola Bellemere tra le braccia e sorrideva felice quando la vide afferrargli con forza il dito con la piccola manina e portarselo alla bocca.
Ora il capitano della Sunny  sorrideva felice.
 Aveva un nuovo amore.
Un’altra donna era appena entrata nella sua vita e l’avrebbe protetta al costo della sua.
 
 
 
S: UEEEEEEEHHHH* Pianto disperato*
F: Ti sei commosso?
S: * Strofinandosi gli occhi* No, no, io non mi commuovo così facilmente * continua a piangere*
F: fazzolettino? *porge la scatola di fazzoletti a Sanji*
S: Si, grazie *Si soffia il naso rumorosamente*
F: *al pubblico* Bene, signore e signori, la prima coppia è finita,nel senso, ecco l’epilogo di questa storia d’amore. Rufy e Nami sono diventati genitori di una bellissima bambina
S: Che io proteggerò e accudirò affinché diventi bella come sua madre e non prendi niente da quello sgorbio del padre
F: Rufy non è uno sgorbio!
S: Questione di punti di vista!
F: Dimmi, Sanji,questa storia ti è piaciuta?
S: Mi duole ammetterlo, ma sì! Se la mia Nami- swan è felice anche io lo sono e diverrò lo zio preferito della piccola Belle-chan
F: Hai fatto presto a trovarle un soprannome
S: Ma non vedi com’è carina ? *Sguardo a cuore*
F: Mi sa che abbiamo perso Sanji.
Ora che il nostro cuoco è nel suo idillio, io vi saluto e ci vediamo la prossima volta per vedere l’epilogo della storia d’amore tra il carpentiere e l’archeologa.
Un bacio a tutti e non dite che sono sempre cattiva con Sanji.
S: Anche io vi saluto e vi prego di scusarmi ma devo andare a preparare dei dolcetti per la mamma più bella del mondo e per la mia piccola Belle-chan
F: Ho come l’impressione che non abbia capito che sia figlia di Rufy e credo che un misero vassoio di dolcetti non possa bastare se ha ereditato l’appetito del padre … Vabbè, se ne accorgerà a sue spese *;)* 

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Capitolo 10
*** nervoso ***



 
Nervoso
 
Sei nervoso?
 Era questa la domanda che tutti gli rivolgevano quel giorno e lui non sapeva che rispondere.
Si guardava allo specchio, sistemando il cravattino che gli aveva prestato il cuoco e decidendo la capigliatura adatta a quell’abito grigio perlato.
“Mantieni il tuo solito ciuffo”, si era voltato ed aveva visto la navigatrice sorridergli, radiosa, con la figlioletta in braccio
“A lei piaci così!” gli aveva detto per poi sistemargli il colletto della camicia e tornare fuori per prendere il suo posto.
“Non essere nervoso, Franky!” disse a sé stesso allo specchio “Sei stato il capo della Franky Family, hai affrontato il governo mondiale e sei un pirata! Come puoi avere paura di questo? Come puoi essere nervoso all’idea di sposarti? Perché la ami, ovvio”
Ricordava come l’aveva chiesto alla donna che amava,  come avevano dato la notizia alla ciurma, ai festeggiamenti che ne avevano seguiti e pensava a quel bullone che le aveva messo al dito perché non era riuscito a trovare un anello adatto, ma lei l’aveva accettato lo stesso, con le lacrime di commozione agli occhi e lo custodiva gelosamente sorridendo ogni volta che lo guardava.
Il momento era giunto, doveva prendere il suo posto.
Raggiunse il piccolo altare che Usopp aveva costruito insieme a Iceburg.
Lui, insieme ad alcuni membri della Galley Company e ad una rappresentanza della Franky Family che già aveva cominciato a piangere, erano arrivati il giorno prima con una piccola imbarcazione; i mugiwara avevano deciso due giorni dopo la proposta di Franky di organizzare il matrimonio dei loro compagni in mezzo al mare qualche settimana dopo e si erano subito precipitati ad invitare quei pochi pirati e civili loro amici.
Rufy, come capitano, avrebbe celebrato il matrimonio, anche se ci vollero più tempo per preparare lui che gli sposi.
Franky respirava a fondo, passando uno sguardo preoccupato ai propri ospiti e ai suoi compagni e quando Brook cominciò a suonare il pianoforte sapeva che il momento era giunto, ogni nota era scandita dal battito del proprio cuore che batteva all’impazzata nel petto metallico.
Ed eccola lei, la donna che aveva dato via alla sua vita da pirata, che gli aveva insegnato cosa significava amare con tutto se stesso una persona ed essere ricambiato uscire dalla propria cabina, accompagnata da Usopp che aveva insistito per fare le veci di padre.
Robin era letteralmente splendida in quel vestito bianco che metteva in risalto le sue curve, i capelli neri sollevati le fecero brillare gli occhi e quel sorriso che gli rivolse gli fece passare qualsiasi dubbio e il nervoso lasciò le sue membra poiché sapeva che lei era l’unica donna che avrebbe mai amato. E così sarebbe stato per sempre.
 
 
F: Allora?
S: *deglutisce* Cosa?
F: fazzolettino?
S: Sì *piange a dirotto*
F: Non è che ogni volta che ti pongo il finale di una storia puoi fare così. Prima volevi ammazzarli per aver sedotto le tue dee e ora piangi per loro?
S: Ma- ma… se le mie dee sono felici io non posso che essere felice per loro *piange ancora*
F: Se continui così mi allagherai lo studio!
S: Che cuore di pietra!
F: Ma fammi il favore! *Al pubblico* Ecco che anche Robin e Franky hanno coronato il loro sogno d’amore, che ne pensate miei cari?
S: Che sono molto felice per loro, anzi, per lei.
F: Non stavo parlando con te! La prossima volta vedremo come finirà la storia d’amore tra Zoro e Tashigi
S: Io non mi commuoverò per loro, anzi, so già che non mi piacerà
F: Vedrai che ti farò piangere più lacrime di ora
S: Cos’è? Una minaccia?
F: Forse … Alla prossima, gente
S: *tira su col naso e morde un cuscino salutando con la mano*

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Capitolo 11
*** Addio ***


Addio
 
“Ci si rivede, capitanuccia!”
Un saluto dal tono di derisione a allo stesso tempo che le fa battere il cuore.
A Tashigi basta solo sentire il suono della sua voce per sorridere e, anche se non si vedono mai, nelle sue orecchie c’è sempre quella voce forte e beffarda che la fa sciogliere.
Zoro scese dall’albero sul quale si era nascosto e si avvicino alla ragazza con un’espressione seria sul volto.
Da quando avevano scoperto di essere innamorati l’uno dell’altra erano riusciti a vedersi poche volte e tentavano sempre di vivere appieno quei pochi momenti che passavano da soli,nascosti, lontano da tutti.
Quando lo vide, Tashigi corse da lui abbracciandolo, facendo cadere la forte corazza della marine tutta d’un pezzo, ma Zoro non ricambiò l’abbraccio, anzi, rimase immobile come un pezzo di sale.
Tashigi se ne accorse e sollevò lo sguardo “Che ti succede?” chiese, il ragazzo la scostò da se “Dobbiamo parlare”  e il cuore di lei perse un battito.
Zoro la portò a sedersi sotto un albero, la luce della luna illuminava i tratti del viso di lei e il pirata perdeva tutta la sicurezza che aveva avuto mentre si era ripassato il discorso che avrebbe dovuto farle.
“Qualcosa non va?” chiese la ragazza anche se non voleva conoscere la risposta.
Zoro respirò a fondo “Non va” disse “Non riesco più a sopportare questa situazione”
“Che vuoi dire?”
“Il dover stare così lontani, il doverci sempre nascondere … non ne posso più! Il non sapere cosa fai, con chi sei, ha cominciato a rendermi pazzo”
“Io non sto con nessuno!” ribattè lei indignata “Non sono mai stata con qualcuno come sono stata con te!”
“Io non sto insinuando che tu mi tradisca con qualcun altro!” si infervorò subito lui, rosso in viso “Ma non possiamo più andare avanti così”
“E che cosa vuoi?” gridò lei, alzandosi nervosa e trattenendo le lacrime di rabbia.
“Voglio essere felice” ribattè lui secco.
Tashigi non riusciva a crederci “Allora non c’è bisogno che io rimanga” rispose lei acida e stava per andarsene quando il ragazzo la trattenne per un braccio e la trascinò verso di sé, stringendola tra le braccia muscolose “Volevo dire che voglio essere felice con te, ma so che questo non sarà possibile”
Tashigi scosse il capo “Io non ti capisco!” disse “Quando sto con te io sono felice mentre tu …”
“Rufy e Nami hanno avuto una bambina” disse lui, interrompendola “Non ho mai visto il mio capitano più felice come in questi momenti. Franky e Robin si sono sposati e anche quella tipa fredda e apatica dell’archeologa non l’ho mai vista sorridere come quel giorno. Capisci quello che voglio dire? Noi non potremo mai essere così”
“Ma … io…” cercava qualche modo per ribattere, ma, per quanto lo cercasse, sapeva che non poteva dire nulla, lui aveva ragione, non avrebbero mai potuto essere felici insieme.
Zoro la baciò sulla fronte “Addio, capitanuccia” e sciolse la presa per andarsene.
Mentre lo guardava andare via, Tashigi urlò, con le lacrime agli occhi “Lascerò la marina!” Zoro si fermò, lei continuò “Così potremmo stare insieme”
Zoro tornò indietro “Non te lo permetterò”
“Perché dici così?”
“Perché non saresti felice. E io voglio che tu lo sia”
Tashigi abbassò lo sguardo, le lacrime continuavano a scendere “Io non voglio dirti addio”
“Neanche io vorrei” rispose subito lui “Ma non possiamo andare avanti”
“E se, invece di un addio, fosse un arrivederci?”
“Che vuoi dire?”
Tashigi si asciugò velocemente le lacrime con il dorso della mano “Io ti amo, stupido spadaccino” lui rimase silenzioso anche se era visibilmente stupefatto dalla dichiarazione, la ragazza continuò “Il nostro stato ci impone di stare lontani, ma tu mi vorresti vedere tra le braccia di un altro?” voleva puntare sul suo orgoglio e vedere se effettivamente ci tenesse a lei.
Zoro fece scattare una lama “Lo taglierei a fettine”
“E allora perché deve succedere questo?”
Il pirata strinse il labbro “Perché non possiamo fare altrimenti”
“E allora accetta questo” disse la ragazza sfilandosi un anellino d’argento e inserendola nella catenina che teneva al collo per poi metterla intorno a quello del ragazzo.
“Che significa?” chiese lui.
“Che quando vorrai tornare, io ti aspetterò” rispose la ragazza sorridendo con le lacrime che le solcavano le guancie e andò via, lasciandolo solo.
Zoro guardò l’anellino e al suo interno scorse incisa la scritta FOREVER e allora capì che lei aveva già capito quello che sarebbe successo e che si era preparata a tutto ciò anche se non avrebbe voluti che succedesse.
Cominciò anche lui a piangere, come un idiota, perché sapeva che lui sarebbe stato per sempre legato a lei e che non avrebbe mai e poi mai potuto dimenticarla.
 
 
 
F: Allora?
S:*tirando su col naso e nascondendo un fazzoletto zuppo dietro la schiena* Non sto piangendo
F: Se lo dici tu
S: Ma come hai potuto scrivere una cosa così triste?
F: Non dicevi che volevi vederlo soffrire? Eccoti accontentato
S: Ma anche lei soffre! È proprio da quel bastardo di un marimo calpestare i sentimenti di una donna. Tashigi- san ti consolo io!
F:Sanji, dì la verità, non ti dispiace per niente per Zoro?
S: Io… mi avvalgo della facoltà di non rispondere
F: Lo prendo come un sì * Si rivolge al pubblico* Salve a tutti, spero che non vi abbia sconvolto la mia scelta di farli lasciare, ma sappiamo tutti che le storie d’amore non sempre possono finire bene e anche se la scelta è stata ardua mi è sembrato il finale adatto a loro, o così o come Romeo e Giulietta.
S: Ma quei due torneranno insieme, si amano e si vede.
F: Allora sei anche tu un loro fan
S: Io non ho mai detto questo
F: Se se… comunque questo non è l’ultimo capitolo.
S: come no? Hai finito anche il terzo blocco!
F: Mi da fastidio finire i capitoli con numeri dispari, quindi c’è un nuovo capitolo in programma
S: Protagonista?
F: *canticchiando* Non-te-lo-di-co XD
S: E quindi?
F: Dai appuntamento alla prossima
S: Ah si! *sistema la cravatta* Vi ringrazio molto per aver letto questa storia così triste per la mia Tashigi- san
F: Dillo che ti dispiace per Zoro
S:*la ignora* spero che voi vogliate continuare a leggere anche il prossimo capitolo che mi auguro non ci riveli tristi sorprese *Sguardo preoccupato a Fra che fischietta con aria assorta* un bacio a tutte voi!
F: Alla prossima.
 

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Capitolo 12
*** special ***


F: Benvenuti all’ultimo capitolo speciale di “A tu per tu con Sanji”
S: Ma dov’è la storia?
F: Non ho mai detto che si trattava di una storia
S: E allora che vuoi fare?
F: Dato che tu non ti sei degnato di commentare come si deve nemmeno una storia, è mio dovere di autrice dare ai lettori dei giusti commenti! Ed è per questo che sono lieta di fare entrare i protagonisti!
(*entrano Rufy, Nami, Robin, Franky; Zoro e Tashigi*)
Benvenuti ragazzi!
S: *corre verso le ragazze spargendo cuoricini* NAMI-SWAAAN! ROBIN-CHAAN! TASHIGI-SAAN!
*viene bloccato da un pugno di Nami, un calcio di Franky, un colpo di elsa di Tashigi*
Ro (Robin): Mi dispiace, Sanji, ma, da quando siamo sposati, Franky è diventato geloso
N (Nami): Io sono una madre ormai! Rufy dovresti fare qualcosa
Ru (Rufy): E cosa?
N: Difendere l’onore della madre di tua figlia!
Ru: Ah si! Sanji! Preparami della carne!
*Nami picchia furiosamente il compagno e Fra li lascia fare*
F: mentre i novelli genitori sono impegnati, passiamo a voi due. Franky, Robin, accomodatevi.
Ro: con piacere
F: Allora, com’è la vostra vita matrimoniale?
Fr(Franky): Robin è davvero SUUUUPER come moglie! È molto brava a riempirmi la cola ed anche….
S: ROBIN-CHAAAAAAAAN *pianto disperato contro la gamba di Robin*
F: Sanji! Un po’ di contegno!
Fr: Ti lascio fare solo perché sei stato torturato * dopo due secondi* La vuoi mollare? Razza di parassita! *Lancia un razzo con una mano ma Sanji lo schiva*
Z(Zoro): Il solito idiota
S: Tu! Razza di zotico!
Z: Che vuoi?
S:* Indica Tashigi* Hai una fanciulla così bella e tu la lasci così?
Z: Non sono affari che ti riguardano!
S: E allora *occhiata a Tashigi* TASHIGI-SAAAAN *si lancia per abbracciarla, ma Zoro lo blocca con le spade*
Z: Cosa credi di fare?
T (Tashigi) : Cosa credi di fare, tu?
Z: Ti libero da questo idiota
S: Idiota a chi?
T: Me la so cavare sola!
F: BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
*Tutti si ammutoliscono e vanno a sedersi composti*
Allora, dicevamo, Robin, come ti trovi a essere sposata con Franky?
Ro: Benissimo! Franky fa tutto quello che gli dico e se ho bisogno di qualcosa me la costruisce
F: Mi fa piacere che le cose tra voi vadano bene. Vorrei sapere qual è stato il vostro capitolo preferito ora.
Ro: Nervoso, è bello sapere cosa provava prima di sposarmi.
Fr: Tenerezza
F: Perché?
Fr *arrossisce e non risponde*
F: Nami?
N: Filo rosso, raramente riesce a sorprendermi come in quella occasione
Ru: Io invece L’altra, anche se sono convinto che almeno di secondo nome doveva chiamarsi carne *Pugno in testa da parte di Fra e Nami*
F: Tashigi?
T: Preferirei non rispondere
F: Non puoi
T:* lancia un’occhiata a Zoro* Errore?
F:Zoro?
Z: *abbassa lo sguardo e la voce* lo stesso
F: Oh che bella cosa!
N: Io ho una lamentela
F: Di che tipo?
N: Non ti sembro troppo giovane per essere madre? E poi sai quanto costa crescere un figlio? E per non parlare di come ciò ha rovinato il mio corpo
F: Veramente hai la solita linea perfetta
N: *lusingata* Oh, grazie
F: E tu Rufy come ti trovi a essere padre?
Ru: Non mi fa dormire e non vuole mangiare la carne. Siamo sicuri che è mia figlia?
S: Dai la carne  a una neonata? Sei matto??????
F:* occhi al cielo* Tashigi *la nominata rizza la schiena visibilmente imbarazzata*, spero tu mi perdonerai per aver interrotto la tua relazione con Zoro
Z: Hai fatto bene! Questa qui è insopportabile!
T: Vuoi essere arrestato?
Z: Vedi? Vuole solo arrestarmi!
T: Ma che diamine dici? Se dovesse arrestarti qualcun altro verresti subito ammazzato senza troppi complimenti
Z: Hai paura che faccia fuori uno dei tuoi caaari colleghi?
T: Tu sei completamente matto!
F:* sottovoce a Sanji* Non credi che siano carini insieme
T &Z : TI ABBIAMO SENTITA!
Fr: Fra, mi stavo dimenticando di dirti di stare attenta?
F: Perché?
Ru: Usopp voleva esserci perché è stato il protagonista di una storia
F: ma che c’entra? Siete voi i paring principali
N: E Brook e Chopper sono fuori dagli studi in lacrime
Ro: Dicono che li hai ignorati
F*attimi di silenzio, poi si rivolge al pubblico, ignorando i Mugiwara* Miei cari lettori le sorprese non finiscono qui.
Mi rivolgo alle nostre signorine, siete riuscite a rintracciare quella persona?
Ro: Certo
F: potreste farla entrare?
T: Vado io, così mi allontano da questo buzzurro *Tashigi si alza e Zoro la segue con lo sguardo*
F *a Zoro* Ti piace,eh?
Z:* Arrossisce* Tsk!
T: Eccoci!
*Tashigi rientra con una ragazza con i capelli neri, alla sua vista Sanji si anima e corre da lei prendendole le mani*
S: Violet!
V(Violet): Sanji!
S : Violet !
V : Sanji !
S : Violet !
V : Sanji !
Tutti : LO SAPPIAMO COME VI CHIAMATE !
S: Siediti, mia cara!
F: contento ora?
S: Sì
*i due cominciano a guardarsi negli occhi e a parlare a bassa voce, ogni tanto ridacchiano*
F: Come ignorare un’autrice.
Ro: Sai come è fatto il nostro Sanji
Ru: Eheheh ! Almeno qui è contento
Z: Tanto il vice sono io!
S: Non è vero!
Z: Ma pensa alla ragazza tua.
S: Violet cara, un attimo.
*Si alza, prende Tashigi per una mano e Zoro per l’altra, poi congiunge le loro mani* Lo sappiamo che vi volete bene, non dovete farvi abbattere dalle vostre differenze.
*Si rivolge a Franky e Robin* Franky, abbi cura della mia cara Robin
*guarda Rufy e Nami* Mia cara Nami, sono sicuro che Rufy ti renderà felice.
*Guarda Fra* Era questo che volevi, vero?
F: esatto
S: *al pubblicco* Mie care fanciulle, sono felice che voi abbiate seguito le mie disavventure fino a questo momento in cui Fra ha deciso di dimostrare il suo dolce cuore
F: Non farmi pentire di averlo fatto
S: Non so come esprimere la mia gratitudine nei vostri confronti! Grazie a tutti quanti.
F: Vi ringrazio pure io! Senti, Sanji, ti andrebbe bene se facciamo una seconda serie?
S: CHEEEE?!? Non se ne parla proprio!
Z: Sei un fifone!
S: perché non lo fai tu?!?
F: Perché non è divertente torturare Zoro
S:* sguardo allibito*
V: Sanji caro, lascia che ti consoli io
S: Oh mia Violet!
*Lasciano lo studio*
Ro: Chissà cosa avrà in mente Oda per loro?
N: e anche per noi
T: Si, in effetti Oda-sensei non è molto romantico
F: è per questo che ci sono io
Bene, mio caro pubblico! Con questo io …
Ru: SANJIIIII, HO FAAAAAMEEEE!
F: stavo dicendo, con questo io vi saluto! Ci si vede, gente!
TUTTI: CIAOOOOO!!!!

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