Caro diario...

di Benio Hanamura
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dal diario di Shinobu (1) ***
Capitolo 2: *** Dal diario di Shinobu (2) ***
Capitolo 3: *** Dal diario di Ushigoro (1) ***
Capitolo 4: *** Dal diario di Duenna (1) ***
Capitolo 5: *** Dal diario di Ranmaru (1) ***
Capitolo 6: *** Dal diario di Ranmaru (2) ***
Capitolo 7: *** Dal diario della contessa Ijuin (1) ***
Capitolo 8: *** Dal diario del conte Ijuin (1) ***
Capitolo 9: *** Dal diario di Shinobu (3) ***
Capitolo 10: *** Dal diario di Tamaki (1) ***
Capitolo 11: *** Dal diario di Tamaki (2) ***



Capitolo 1
*** Dal diario di Shinobu (1) ***


    Caro diario,
in quest’ultimo periodo sono stato davvero tanto occupato… in particolare quest’ultima settimana è stata faticosissima, e quando rientravo a casa la sera dopo esserne uscito la mattina riuscivo a stento a mangiare qualcosa per poi andarmene a letto distrutto! Eh, sì, Innen è davvero molto severo, e come se non bastasse il fatto che le nostre esercitazioni militari sono già difficili di per sé, non perde occasione per affidarmi noiosissime pratiche burocratiche: perché quell’uomo ce l’ha tanto con me solo per i miei capelli? Comunque meno male che oltre che duro è anche piuttosto goffo e spesso mi fa tanto ridere, come per esempio quando una sera aveva bevuto un bicchiere di troppo in caserma insieme al generale Okochi e dopo montando un cavallo al contrario si era convinto di avere trovato un cavallo senza testa: com’era buffo così spaesato sulla sella che urlava come un ossesso, ho riso tanto quando l’ho visto dalla mia postazione di guardia che quasi mi si slogava la mandibola!!! Meno male che in quell’occasione era così ubriaco che non se n’è accorto, altrimenti me l’avrebbe fatta pagare cara…
   Comunque passiamo ad altro, perché non è certo per via di Innen che mi sono deciso a scriverti stasera, dopo una giornata che è stata sì di riposo, ma anche molto importante e movimentata! Allora… ti ho già scritto diverse volte del più grande sogno della nonna, ovvero che io sposi Benio Hanamura, la nipote del suo primo amore, quell’uomo da cui lei da giovane fu separata per sempre per via della grande diversità sociale delle loro famiglie: insomma, dice sempre lei che grazie al nostro matrimonio i rami del fiume Taka, separati dalle rocce, saranno finalmente riuniti… Da quando lei mi raccontò per la prima volta la sua triste storia, con le lacrime agli occhi, io decisi che l’avrei fatta felice, per il bene che le voglio e per la mia grande riconoscenza nei suoi confronti. Però sapessi com’ero curioso, per molto tempo mi sono chiesto che tipo fosse la mia futura moglie, che per essere discendente di un uomo amato dalla nonna, che è così elegante e raffinata, avrebbe dovuto per forza essere una fanciulla graziosa, delicata e dei modi molto fini, senza contare che suo padre, il maggiore Hanamura, oltre ed essere il mio superiore diretto è anche una bravissima persona! Ebbene, finalmente oggi l’ho conosciuta, e… come dire, questa giornata è stata completamente folle, magari domani mi sveglio e non è ancora accaduto niente, magari tutto questo si rivelerà solo un sogno, ed allora mi divertirò tantissimo a raccontarlo agli amici, altrimenti… brrr, sai che non lo so, mi sento talmente scombussolato!!!
Ma andiamo con ordine: tutto è iniziato stamattina, quando, essendomi svegliato comunque presto (era vacanza, ma la forza dell’abitudine, la grande emozione perché proprio per oggi era stato fissato l’incontro con Benio da suo padre…), ho deciso di rilassarmi un po’ passeggiando a piedi sotto quel magnifico viale di peschi che si trova lungo il fiume, che ora che gli alberi sono tutti fioriti è davvero una meraviglia della natura e… chi avrebbe potuto immaginare? Ad un certo punto, durante una sosta mi appare davanti agli occhi uno spettacolo buffissimo: una bizzarra ragazza con degli hakama che, in sella ad una bici, si è trovata improvvisamente un bruco peloso sulla faccia… per il grande spavento ha perso il controllo ed è finita contro un albero! Non solo, poi si è rialzata e avessi visto la sua faccia quando si è resa conto che il manubrio le era rimasto in mano!!! Lo so, non è da gentiluomini ridere di una fanciulla in difficoltà, ma ormai mi conosci, non ho saputo resistere! Così, anche se mi sono accertato che stesse bene e mi sono offerto di aiutarla, non mi sono risparmiato una bella sberla in faccia! Non solo, mi ha detto senza mezzi termini che sono un maleducato a ridere così di una signora e che soprattutto è una vergogna comportarsi così in un’epoca in cui le donne lottano per l’emancipazione: io non amo le donne stravaganti perché non si capisce mai cosa abbiano in testa e non si riesce mai a ragionare con loro, ma questa qui parlava addirittura di emancipazione femminile, che ragazza curiosa!
   Questo però è solo l’inizio di una giornata che ha letteralmente sconvolto la mia vita!!! Più tardi mi sono recato, come d’accordo, a casa del maggiore Hanamura, e mentre passavo sotto un viale alberato mi sono cadute delle foglie in viso… Strano, mi sono detto, non siamo ancora in autunno! Subito ho alzato lo sguardo e chi ho visto? La strana ragazza di stamattina, aggrappata al ramo di un albero come una scimmia! Anche stavolta era davvero buffissima, davvero una tipa incredibile, e poi non si rendeva conto del pericolo che correva in questo modo? Sotto l’albero c’era una sua amica, giustamente spaventatissima, ed anch’io ho cercato di convincere quella pazza a scendere perché era troppo pericoloso, ma lei, invece di seguire il mio consiglio, si è infuriata, come c’era da aspettarsi da una così… E si è infuriata tanto che ha perso l’appiglio ed è caduta: meno male che sono stato pronto a prenderla al volo fra le mie braccia, altrimenti sarebbe finita davvero male! Ovviamente lei non mi ha ringraziato, anzi, si è dimenata violentemente perché la facessi scendere e poi si è avviata trascinandosi via anche la sua amica… Io non ero mai stato a casa del maggiore Hanamura, ed a quel punto non sapevo che direzione prendere, così, non avendo visto altre persone da quelle parti, le ho fermate ed ho chiesto indicazioni a loro. Beh, almeno per questo ero stato fortunato, le due ragazze conoscevano perfettamente la strada, e mi hanno persino accompagnato fino a destinazione… Ma certo, doveva essere per forza così, l’amica della spericolata ciclista doveva essere proprio Benio, la figlia del maggiore Hanamura, nonché la mia promessa sposa! Era proprio come me l’ero sempre immaginata, così bella, affascinante, dai modi raffinati, e sicuramente anche molto dolce, si capiva subito dal suo sorriso, dai suoi occhi… una moglie ideale, mi sono sentito davvero felice! Mica come l’altra, che mi guardava ancora come se avesse voluto incenerirmi sul posto, chissà come sarebbe essere sposato con una così… Al contrario, la mia fidanzata… credevo proprio che mi sarei innamorato presto di lei… Purtroppo però la mia felicità è durata ben poco:  aaah, che colpo terribile!!! Quando il maggiore Hanamura è venuto ad accogliermi pareva proprio che avessi indovinato, perché lui si è compiaciuto del fatto che Benio mi avesse mostrato la strada… al che io ho confermato, complimentandomi per quella figlia così incantevole… Ma quando ho rivolto i miei complimenti anche a lei, il maggiore mi ha subito rivelato la dura realtà: quella creatura così leggiadra, con quei bellissimi occhi, i lunghi capelli neri ed i lineamenti così delicati ed eleganti era in realtà il loro vicino di casa! Insomma, un uomo, ti rendi conto? UN UOMO!!! Ti giuro, mi sono sentito morire, non so che espressione abbia assunto il mio viso e che colori abbia assunto, so solo che balbettavo e non riuscivo a credere a ciò che avevo sentito e che quella ciclista sghignazzava malignamente di fronte al mio grande imbarazzo! Anche perché la cosa peggiore non è tanto il fatto che io non sia fidanzato con quella fanciulla che mi aveva colpito tanto (che poi fanciulla non era, ahimé), ma piuttosto il fatto che la mia vera fidanzata è proprio quella haikarasan… non oso immaginare cosa mi aspetti, anche se un assaggio già lo avevo avuto e ne ho avuti ancora durante la mia prima visita a casa sua… dove lei ha confuso il thé con qualche altra cosa e mi ha servito dei dolcetti vecchi di una settimana e quindi pieni di muffa, il che dimostra che è sicuramente un disastro in economia domestica: come potrà, in futuro, amministrare il castello? Ma poi, come se non bastasse, mentre mi concedevo finalmente un po’ di meritato riposo (è vero, è strano dormire così nel giardino degli altri, ma mi capirai, ne sentivo davvero il bisogno dopo tutte quelle emozioni!) nel loro giardino, che non è certo grande come quello del castello, ma è comunque un luogo molto rilassante, e mi ero appena appisolato al sole, quella è arrivata all’improvviso cercando di colpirmi con una spada di bambù! Io sono riuscito, anche se a malapena a schivare il suo colpo, e lei mi ha sfidato a duello, rimproverandomi del fatto che un guerriero non si fa mai cogliere mai di sorpresa come ho fatto io, è all’erta anche quando dorme… Pazzesco, comunque non mi sono lasciato intimidire ed abbiamo iniziato un vero e proprio incontro di kendo, finché, ebbene sì, io sono inciampato  e lei stava per sferrarmi il colpo decisivo per battermi! Per fortuna però è arrivato il maggiore Hanamura, che è riuscito finalmente ad arrestare quella furia scatenata prima che io facessi una figura meschina… Infatti le ha rivelato a bruciapelo che io ero il suo fidanzato, ed è stato tanto lo shock (non le aveva mai detto niente prima!) che lei si è totalmente distratta… lo so, non è stato molto gentile da parte mia, ma un soldato non può lasciarsi battere così da una ragazzina, quindi ho subito approfittato e le ho sferrato un colpo in testa vincendo l’incontro! Volevo solo calmare i suoi bollenti spiriti, ma purtroppo devo averla colpita troppo forte, mi è dispiaciuto vederla svenire… Anche se lei non è certo una ragazza come le altre ed infatti si è ripresa subito, ed ovviamente si è infuriata più che mai quando ha capito di aver perduto!
   Comunque ormai ero rimasto abbastanza in casa Hanamura, perciò una volta accertatomi che Benio stesse bene ho ritenuto opportuno congedarmi e tornare al castello, per raccontare tutto alla nonna… Povera nonnina, era davvero ansiosa di sapere, infatti! Però sinceramente non me la sono sentita di raccontarle proprio tutto… le ho detto soltanto che Benio Hanamura è certamente una ragazza fuori dal comune, ma che io la trovo simpatica, e le ho confermato che la sposerò per farle piacere… Com’è stata felice lei, aveva quasi le lacrime agli occhi, e questa sua felicità ha fatto sparire del tutto tutti i dubbi e le perplessità che comunque mi restavano… Non preoccuparti, nonnina, io realizzerò il sogno che tu non hai potuto realizzare per via di quelle assurde convenzioni sociali che c’erano ai tuoi tempi, e per ripagarti di tutti i sacrifici che hai fatto per crescermi proprio come se fossi stata la mia vera mamma, non mi arrenderò di fronte a nessuna difficoltà… Non importa se Benio non è la classica ideale sposa giapponese, non importa se non è particolarmente bella e non è affascinante, e non importa se è così prepotente ed attaccabrighe… Quello che conta di più per me sei tu, la persona più importante della mia vita a cui devo tutto…
   Ed in fondo, caro diario, non ho del tutto mentito alla nonna circa la simpatia che ho istintivamente provato per Benio, perché dopotutto questa stramba haikarasan mi ha fatto divertire davvero tanto in una sola giornata, e chissà cosa combinerà in futuro! E la mia futura moglie ha davvero un grande talento nelle arti marziali, dove la trovi una donna così? Mi chiedo cosa penserà di questo il nonno…


 

Note: 
Hakama= è un indumento tradizionale giapponese  che somiglia ad una larga gonna-pantalone  a pieghe. Originariamente soltanto gli uomini indossavano la hakama, ma oggigiorno viene portata anche dalle donne. Viene legata alla vita  ed è lunga approssimativamente fino alle caviglie
Haikarasan: “ragazza alla moda”, è un termine dispregiativo con cui venivano chiamate nel periodo Taisho le ragazze dalla mentalità moderna come Benio 

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Capitolo 2
*** Dal diario di Shinobu (2) ***


   Caro diario,
eccomi di nuovo, dopo più di due settimane, a parlarti della mia fidanzata, la signorina Benio Hanamura. Signorina, insomma… suona un po’ strana questa parola associata a quella peste: credevo che avesse già dato il meglio di sé quella volta casa sua, ma mi sbagliavo… ormai ho capito che è del tutto imprevedibile, quando si tratta di lei c’è sempre da aspettarsi di tutto!
Ieri sera, in occasione del nostro giorno di paga, io ed alcuni amici dell’armata siamo andati a bere qualche bicchierino di buon saké in qualche localino. Roba tranquilla, sono un bravo soldato io, ed anche se qualche volta vado a Yanagibashi lo faccio soltanto per andare a trovare la mia amica Kikiji… Poverina, così dolce e così fedele al suo amore perduto, ma è anche una donna così intelligente e saggia, non ha mai avuto una vita facile! Le voglio bene quasi come ad una sorella maggiore e la stimo moltissimo…
   Comunque, dicevo, non indovinerai mai chi ho incontrato in una taverna della periferia: proprio lei, la figlia del maggiore Hanamura! La quale ballava e cantava sguaiatamente, ubriaca fradicia!!! Non potevo crederci, ma era così… E non era sola, con lei c’era un omone grande e grosso che cantava con lei, e poi lui, il suo vicino di casa, quel ragazzo che avevo scambiato per lei! E’ stato lui ad accorgersi di me per primo, lei era così fuori per via dei fumi dell’alcool che non badava più a niente ed a nessuno…
Incuriosito sono andato da lei e le ho chiesto cosa facesse in un posto così poco adatto ad una ragazza e lei ovviamente, ben lontana dal ringraziarmi per i fiori che le avevo fatto recapitare a casa nel pomeriggio (li avrà ricevuti?), si è arrabbiata moltissimo! Mi ha urlato che non sarebbe mai tornata a casa perché era fuggita col suo vicino di casa, e che la loro era una fuga d’amore!!! Ho appena detto che da lei ci sarebbe stato da aspettarsi di tutto, è vero, ma… ho guardato lei, poi lui, poi lei… non ho potuto evitarlo, ancora una volta sono scoppiato a ridere, non volevo crederci!!! Ma stavolta è stato quel ragazzo a rispondere per lei… è molto più giovane di me ed anche per questo è alquanto più basso; inoltre come ti ho già raccontato è anche piuttosto esile, ma mi ha guardato dritto negli occhi (ed in che modo ostile!) e mi ha detto che non era una bugia, perché lui amava davvero Benio! Ma dico, intendeva forse sfidarmi quel ragazzino? Ha dimostrato coraggio, certo, ma anche lui deve essere un tantino fuori, dato che parlava sul serio, insomma, ama davvero una tipa così? Comunque non ho avuto modo di rispondere nulla, perché sono subentrati degli ubriaconi che erano lì che hanno iniziato a stuzzicarlo, forse perché anche loro lo hanno preso per una ragazza, o forse… di questi tempi ormai anche se non è così, ehm…
Benio subito si è precipitata in sua difesa e… altra grande scoperta: la mia promessa sposa sa anche fare a botte che è una meraviglia!!! Avresti dovuto vederla quanto picchiava forte col suo ombrellino in testa a quegli omaccioni e che sberle mollava; del resto delle sue sberle ho avuto un assaggio io stesso, non c’è tanto da scherzare con lei! Lei, l’omaccione e quei tipi stavano davvero distruggendo il locale, uno spettacolo! Tanto che ad un certo punto l’oste disperato è venuto da me, chiedendomi di intervenire per fermarli… Che potevo fare a questo punto? Non potevo certo abbandonare quel pover’uomo che contava tanto su di me, così l’ho subito accontentato e già dopo un paio di destri ben piantati li avevo messi quasi del tutto fuori combattimento (ehe, non per vantarmi, ma all’accademia militare non ero affatto male come pugile!) ma prima che potessi metterli definitivamente al tappeto si è sentita arrivare la polizia… dovevamo scappare, subito!!! Purtroppo però quando ho detto a Benio di seguirmi, perché l’avrei riaccompagnata a casa, quella sciocca si è di nuovo rifiutata malamente: non sono fiero di ciò che ho fatto allora, ma di fronte a tanta ostinazione non ho trovato altra scelta e le ho dato uno schiaffo! Possibile che non si fosse ancora resa conto della pericolosità di quella situazione? Lei mi ha rinfacciato il fatto che una donna non si picchia nemmeno con un fiore, ma io non ci ho visto più e le ho detto che non era colpa mia se lei era così ostinata, ed avrebbe dovuto pensare almeno a quanto avrebbe sofferto suo padre se le fosse accaduto qualcosa di male! Così finalmente sono riuscito a convincerla e siamo fuggiti dal locale attraverso l’uscita posteriore, dato che i miei amici si sono offerti di distrarre i poliziotti… L’ho presa per mano e l’ho trascinata fuori e stavolta lei non mi ha respinto… e sai una cosa? Mentre correvamo lontano da lì mano nella mano ho provato una sensazione stranissima, qualcosa che non avevo mai provato prima… Non so spiegartelo bene, ma lei mi ha sorriso e mi è sembrata improvvisamente carina, ed ho pensato che forse deve esserci qualche motivo per cui quel ragazzo è tanto innamorato di lei! Sarà perché vedendola una volta tanto non imbronciata ho potuto davvero apprezzare meglio la mia fidanzata, sarà perché forse ho bevuto un po’ anch’io, chi lo sa… Comunque l’ho riaccompagnata a casa dove lei è crollata addormentata fra le braccia del padre appena lui ci è venuto incontro sulla soglia, e quando lui mi ha ringraziato tanto e si è scusato ripetutamente per la condotta di sua figlia che doveva avermi ancora una volta arrecato tanto disturbo l’ho tranquillizzato dicendogli che non avevo alcuna intenzione di rompere il fidanzamento, e non credo di averlo fatto solo per cortesia o per senso del dovere nei confronti della nonna… E’ proprio vero, qualcosa in quella ragazza mi ha colpito, anche se non ho ancora capito cosa… Prima o poi tutto mi sarà più chiaro, si vedrà, ma ora ti saluto… Sono già le 4 del mattino, sono distrutto per questa notte così movimentata (ma ti ho scritto perché non potevo aspettare a confidarti queste mie sensazioni a caldo), perciò vado a letto, sperando di poter fare almeno 2-3 ore di sonno per non fare figure troppo meschine in caserma, soprusi di Innen a parte, non voglio ridurmi ad uno zimbello come lui!!!

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Capitolo 3
*** Dal diario di Ushigoro (1) ***


   Caro diario,
anche se solitamente ti utilizzo soltanto per annotare di tutti i miei colpi, cosicché un giorno i posteri possano leggerti ed ammirare le incredibili gesta del grande Ushigoro Kurumaiki, oggi dovrò fare un'eccezzione, perché questa notte ho fatto un incontro che ha sconvolto la mia vita, l'incontro con una DONNA!!! Cheee? Una donna che spero di sposare??? Certamente no, io non lo voglio mica il cappio al collo, non sono mica scemo, come potrei sopportare una strega che mi razioni il sakè e che mi faccia una partaccia ogni volta che rincaso più tardi del solito? Per non parlare del mangiare composto, lavarmi e cambiarmi la biancheria tutti i giorni... ORRORE e RACCAPRICIO anche solo a pensarci!!!
La donna di cui parlo è assolutamente fuori dal comune, come capirai e non centra assolutamente con tutte quelle sdolcinatezze!!!
Allora... era quasi mezzanotte e me ne stavo tranquillamente a passeggiare per un parco pensando a come trascorrere la serata quando ho visto due ragazzine sole... Mi sono avvicinato a loro pensando di potermi divertire un pò a prenderle in giro (non avevano l'aria di avere molti soldi) ma non sono riuscito nemmeno a parlare che una delle due, appena mi vede, si è messa ad urlare come una pazza supplicandomi pietà, perché non avevano un soldo e nemmeno un buon sapore… Ma per chi mi aveva preso, dico io, per una bestia feroce? O per un mostro, bello ed aitante come sono? Non per vantarmi, ma quando mi ci metto le donne cadono letteralmente ai miei piedi! Comunque le ho detto che si sbagliava, anche perché chi avrebbe mai mangiato una strana ragazzina magra come lei? E le ho mollato un bel calcio nel sedere! Al che lei se nè uscita tutta offesa con qualcosa di ancora più assurdo: che avrebbe potuto anche sfidarmi per il mio gesto, dato che non era una donna, ma un UOMO!!!
   Beh, che dire... se quella mocciosetta tutta pelle ed ossa aveva tanta voglia di prendermi in giro e di sfidarmi sul serio io non mi sarei tirato certo indietro, peggio per lei, mi sarei soltanto divertito un mondo! Purtroppo però a questo punto è intervenuta l'altra ragazza, che invece non si è certo persa in parole! Prima mi ha atterrato con una mossa di karate, e poi ha continuato ad infierire col suo ombrellino!!! Io ho cercato di difendermi, ma niente da fare, mi ha pestato davvero per bene! Ebbene sì, stanotte, per la prima volta nella sua vita, Ushigoro Kurumaiki, detto l'indomabile, nonché portatore del leggendario tatuaggio del pesciolino rosso, è stato battuto!!! Ed anche se si è trattato di una donna io so riconoscere una sconfitta... Così, appena mi sono ripreso ed ho potuto rialzarmi, mi sono sotomesso a lei e le ho chiesto di diventare il suo fedele servitore... Lei all'inizio è rimasta un pò perplessa, anche perché stava facendo una fuga d'amore (incredibile, ma in realtà la strana ragazzina pelle ed ossa che avevo stuzzicato era davvero un UOMO!!!), ma poi quando le ho garantito che provvederò io a sfamarla, ha accettato. Come sono felice, sono sicuro che con un capo come lei sì che farò grandi cose e le mie imprese entreranno nella legenda, inoltre ci divertiremo moltissimo insieme, ne ho avuto già un assaggio nell'osteria dove siamo andati a festeggiare la nascita della nostra amicizia e della nostra collaborazzione, dove ho potuto vedere che il mio capo è una vera forza della natura, non solo perché sa fare a botte che è una meraviglia, ma anche perché è una grande bevitrice!!! Purtroppo la sua fuga è andata male (e mi è dispiaciuto un pò per il suo amico, che ora so si chiama Ranmaru, perché lui ci teneva davvero tanto e poi dopo avere visto il mio capo andarsene con un altro si è sentito male ed io ho dovuto riaccompagnarlo a casa... eh, sì, sotto sotto ho il cuore tenero, lo sai) e suo padre, che è molto severo e che non mi ha visto molto di buon occhio, si è arrabbiato, ma ci saranno molte altre occasioni migliori per dimostrare di cosa siamo capaci il mio capo ed io, ed allora te ne parlerò: ne vedremo delle belle!!!


 
N.B. Dato che Ushigoro è un semplice portantino nonché ex-bandito, si presume che non sia molto acculturato, perciò gli errori di ortografia e/o di forma che potrete trovare nel suo diario sono stati messi apposta! Questa idea mi è stata data da maya fernandez, utente del mio forum. Per lo stesso motivo non ho ritenuto opportuno giustificare il testo, in quanto immagino che un ipotetico diario di Ushigoro sarebbe stato molto disordinato!!!

 

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Capitolo 4
*** Dal diario di Duenna (1) ***


    Caro diario,
quante cose sono successe ultimamente tutte insieme! Ma non ho avuto proprio tempo per annotarle, come sai la mia Benio mi dà sempre molto da fare: è davvero difficile crescere questa ragazza resa così ribelle dalla prematura morte della mia povera dolce signora!!! Quante preoccupazioni mi ha dato, e quante me ne ha combinate... Tuttavia devo ammettere che ora mi rattrista il fatto che è ormai vicino il giorno in cui lei lascerà per sempre la nostra casa... Mi pare ieri il giorno in cui lei nacque strillando talmente forte che la levatrice in un primo momento l'aveva scambiata per un maschio, ed invece sono già passati 17 lunghi anni! Già, ormai la mia piccola Benio è una signorina, ed è tempo che venga mantenuta la promessa fatta tantissimi anni fa fra le famiglie Ijuin ed Hanamura, dato che l'erede degli Ijuin è grazie al cielo un ragazzo dell'età giusta per lei. L'altro giorno si è presentato a casa nostra per conoscere la sua fidanzata: che splendido ufficiale è, sono vecchia ma non certo cieca, ed oltre ad essere un gran bel ragazzo è anche un perfetto gentiluomo: la signorina non avrebbe potuto sperare in un partito migliore, per le sue origini ancora più nobili delle sue e per il fatto che lei purtroppo non è poi una gran bellezza... Inoltre non ha mai voluto saperne di imparare tutte le attività che si addicono a qualsiasi fanciulla del suo rango, non sa cucire, non sa stirare, non sa cucinare, non sa fare le pulizie... Che figuraccia infatti ha fatto (ed ha fatto fare a me, che ho cercato invano di insegnarle!) col suo fidanzato, avrei voluto sprofondare per la vergogna! Ancora non sa distinguere il tè da altre erbe, ha offerto al sottotenente dei dolcetti di riso ammuffiti, e come se non bastasse lo ha anche attaccato con la spada!!! Ed il giovane Ijuin nonostante tutto non ha minimamente pensato di annullare il fidanzamento: dove potrebbe la signorina Benio trovare un altro uomo altrettanto gentile e paziente?
   Tuttavia lei non si è dimostrata per niente entusiasta della cosa e tanto meno riconoscente! Certo, sapere così all'improvviso una cosa del genere può essere scioccante, lo capisco, ma anche per prepararla a questo io le avevo detto più volte che tutte le ragazze giapponesi di buona famiglia come lei sono destinate a sposarsi ed a diventare delle perfette mogli e madri dell'impero giapponese; e se è il padre a scegliere non c'è da preoccuparsi, dato che un padre vuol sempre il meglio per la propria figlia... Ma lei esagera, e spero tanto che non persista troppo con questo atteggiamento fino a stancare persino l'unico uomo che l'abbia mai chiesta in sposa, altrimenti temo che Benio potrebbe restare sola per tutta la vita, e si sa che nel nostro beneamato Giappone la vita per una donna sola non è affatto facile...



N.B.: Duenna è il nome con cui viene chiamata nell'anime la tata di Benio, che invece nel manga viene chiamata da lei semplicemente "tata senza mento".

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Capitolo 5
*** Dal diario di Ranmaru (1) ***


   Caro diario,
oggi  è stata una giornata molto triste per me, forse la più triste della mia vita: il mio amore, la mia adorata Benio, è fidanzata!!! Io l’ho saputo solo oggi, ma in realtà lei lo era sempre stata, anche se è stata una sorpresa anche per lei quando il suo promesso sposo, un sottotenente dell’armata imperiale, è improvvisamente apparso per sconvolgere la mia e la sua esistenza per sempre…
   Ma andiamo con ordine: stamattina stavo impartendo una lezione di kabuki come al solito quando finalmente ho sentito la sua voce che mi chiamava, perché voleva giocare con me. Ovviamente non potevo farla aspettare, così ho congedato i miei allievi e sono corso subito da lei. Aaah, è incredibile come quella furia scatenata dei nostri allenamenti mattutini sembri così innocente quando ride spensierata correndo con l’aquilone, non mi stancherei mai di guardarla! La conosco da sempre, eppure ogni momento mi pare di innamorarmi sempre di più… Non sono mai riuscito a confessarglielo, ma come vorrei restare accanto a lei per sempre! In quei momenti dimentico anche tutte le volte in cui, da quando ci conosciamo, lei mi ha trattato male, facendomi spesso piangere… Non importa, pur di stare con Benio accetto anche questo, ho bisogno di lei come dell’aria che respiro, e questi momenti in cui pare non avere occhi che per me mi ripagano di tutto!
   Purtroppo però stamattina l’incantesimo è stato rotto nel peggiore dei modi… L’aquilone con cui stava giocando si è incastrato fra i rami di un albero, così lei non ci ha pensato su due volte prima di arrampicarsi per recuperarlo e, certa che non passasse nessuno, non ha nemmeno esitato a scostarsi il kimono scoprendo le gambe (ma non pensa mai che sono un ragazzo?). Beh, si era sbagliata, qualcuno è arrivato proprio in quel momento, un giovane soldato dell’armata imperiale, e loro due parevano persino conoscersi, dove e quando sarà potuto accadere?
   Imbarazzata dall’improvviso arrivo di quel soldato lei ha tentato maldestramente di coprirsi, ma questo le ha fatto perdere l’equilibrio, ed è precipitata nel vuoto, che spavento!!! Lui l’ha afferrata al volo e da un lato è stato un enorme sollievo, ma dall’altro… cos’era quella gradevolissima sensazione che ho provato in quel momento? Non solo ho temuto per la vita del mio amore, ma ho sentito che in un modo o nell’altro quella caduta dall’albero me l’avrebbe portata via per sempre…
   Il soldato ci ha seguiti fino a casa, a quanto pare cercava proprio casa Hanamura. Lungo la strada del ritorno lei camminava di nuovo accanto a me, anzi, era così indispettita ed impettita che dovetti affrettare un po’ il passo per starle dietro e lui ci veniva dietro, ma quando ogni tanto lo sguardo mi cadeva su di lui avvertivo sempre più un brivido di freddo, pur non sapendo il motivo, essendo già primavera… In casa Hanamura lui mi ha scambiato per Benio, ma non mi ha dato tanto fastidio, perché essendo un attore kabuki ormai sono abituato a certi equivoci. Solo avrei voluto sapere subito di lui, cosa volesse dal maggiore Hanamura e da Benio! Però mi sono reso subito conto di essere di troppo in quella circostanza e perciò per non risultare invadente ho tolto subito il disturbo. Ma appena rientrato in casa mia mi sono appostato nel mio giardino dove, senza farmi notare, avrei potuto saperne di più, ed è stato così che più tardi, dalla voce urlante del maggiore Hanamura ho ricevuto la notizia, una rivelazione peggiore di una doccia fredda…
“ Il sottotenente Ijuin è il tuo fidanzato! Il tuo fidanzato, hai capito???” 
   Non sono riuscito a restare per testare la reazione della mia Benio, subito la vista mi si è offuscata per via delle lacrime… Mi sembrava di impazzire, aveva parlato con voce così chiara che non potevo aver sentito male.  E non era un incubo, era la terribile realtà!!!

   Al solo ripensarci mi sento venire meno… Sono tanti anni che Benio è quanto di più importante io abbia della vita, morirei dal dolore se davvero il destino dovesse separarci! Devo assolutamente fare qualcosa per impedirlo, ma cosa? Sono certo che il maggiore Hanamura non accetterebbe mai di rinunciare ai suoi progetti per sua figlia e darla in sposa a me, che sono così debole, più giovane di lei e per giunta di un rango inferiore… Perciò dovrò escogitare al più presto una soluzione. Ma ci penserò domani, perché ora mi scoppia la testa ed ormai le lacrime mi impediscono anche di vedere bene le pagine che sto scrivendo!


 
N.B.: Purtroppo mademoiselle benio risulta cancellata dal mio forum, perciò non potendo contattarla per chiederle il permesso di pubblicare ciò che aveva scritto sto scrivendo di nuovo i diari dei personaggi curati da lei.

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Capitolo 6
*** Dal diario di Ranmaru (2) ***


   Caro diario,
forse oggi è l’ultima volta che ti scrivo. Ho preso una decisione, non voglio perdere la mia Benio, perciò domani andrò da lei e le chiederò di fuggire insieme a me: andremo via, lontano da tutto e da tutti, in qualunque posto lei desideri, dove quel soldato non ci troverà e nessuno potrà separarci!!! Non sono impazzito, ci ho pensato bene, ed a lungo…
   L’altro giorno ho incontrato Duenna, che mi ha confermato ciò che avevo sentito. Ovviamente ho finto di essere sorpreso, non avrei mai potuto confessarle una cosa di cui non vado affatto fiero, che avevo origliato, ma mentre lei mi spiegava i progetti che il maggiore Hanamura aveva su sua figlia io mi sentivo morire: quello non era semplicemente un suo sottoposto, era colui alla quale era stata promessa ancora prima che nascesse, perciò presto Benio sarà costretta a lasciare la sua casa per sempre, per trasferirsi da lui come futura sposa, ed io non la rivedrei mai più se non, forse, per il suo matrimonio!
   No, non potrei mai sopportare di vederla sposare un altro, e con un tipo del genere, per giunta!!! Un tipo davvero insopportabile, il classico signorino viziato, ipocrita con quelle sue buone maniere ma in realtà così arrogante e pieno di complessi di superiorità: si vedeva lontano un miglio che si sentiva tanto migliore di noi, fin da quando ci è apparso davanti mentre giocavamo con gli aquiloni… Sì, ha salvato Benio facendo bella figura ai suoi occhi, ma un attimo prima era stato proprio lui a farla distrarre ed a farle perdere l’equilibrio, facendole rischiare la vita; e dopo, quando si è accorto del suo errore nello scambiarmi per una donna non ha ritenuto nemmeno necessario chiedermi scusa!!! Dicono che io sono narcisista ed è certamente vero (del resto quale attore non lo è?), ma allora cosa dire di lui, che ha una boria immensa che traspare da ogni sua parola e da ogni suo movimento, da come cammina e da come ogni tanto si aggiusta quei suoi capelli biondi, col pretesto che la frangia gli finisce facilmente sul viso?
Ovviamente neanche Benio lo sopporta, lei non potrebbe mai tollerare di vivere accanto ad uno così: ragione in più perché io non la abbandoni a questa triste sorte…No, non lo permetterò mai! Non avere paura, amore mio, siamo sempre stati insieme fin da bambini e non riusciranno a separarci: ho sempre vissuto per te e continuerò a farlo, a qualunque costo!!! Già, perché sicuramente questa mia decisione mi costerà cara… Già lo vedo, mio padre, quando strapperà la lettera di addio che gli ho preparato, imprecando contro di me ed urlando che mi diserederà, perché il grande Fujieda sensei ha fatto tanto per me, mi ha cresciuto da solo dopo la prematura morte della mamma, ma allo stesso tempo non tollera che ci si allontani anche solo minimamente dalla strada che ha tracciato. Non fraintendermi, non mi sono dedicato al kabuki solo per obbligo verso mio padre, lo amo quanto lo ama lui, solo che Benio è più importante, tutto qui!!! Lei è al di sopra di tutto, al di sopra dei miei obblighi di figlio ed al di sopra dell’arte a cui mi sono sempre dedicato; e se come penso lui ha tanto amato la mamma da non aver mai nemmeno guardato nessun’altra donna dopo la sua morte avvenuta ormai più di dieci anni fa, ho motivo di credere che prima o poi anche lui potrà, se non perdonarmi, almeno comprendermi…
Si è fatto tardi, sarà meglio che vada a riposare ora, perché domani sarà una giornata tanto faticosa quanto importante per me, una giornata che cambierà tutta la mia vita: non so ancora che ne sarà di me, come andrò avanti senza il kabuki, ma so che se Benio mi dirà di sì e mi sarà accanto niente e nessuno potrà spaventarmi, e saprò affrontare ogni difficoltà della vita. Ho provato e riprovato il discorso che le farò, cercando le parole più giuste per esprimerle i miei veri sentimenti, spero solo che lei capisca e non mi respinga! 



Note: 
Sensei:
maestro

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Capitolo 7
*** Dal diario della contessa Ijuin (1) ***


    Caro diario,
questo è stato per me un giorno davvero felice… Poco fa, mentre prima di cena come al solito prendevo un po’ di fresco in giardino lavorando al mio ricamo, il mio Shinobu è venuto da me e mi ha dato la notizia che tanto aspettavo: si è recato in casa Hanamura, dove ha conosciuto la signorina Benio, ed ha avuto un'impressione positiva su di lei, la trova simpatica, quindi la sposerà! Ebbene sì, finalmente grazie al mio devoto nipotino il mio grande sogno d'amore sta per realizzarsi!!!
   Mio adorato Keisuke, anche se il destino crudele ci ha impedito di vivere appieno il nostro grande amore, a breve le nostre due famiglie, ai tempi della nostra triste giovinezza separate dall'immenso baratro delle diversità sociali, potranno finalmente riunirsi, proprio come i rami del fiume Taka, che separati dalle rocce si riuniscono poi nuovamente in uno per confluire nel grande mare… Quanto dolore, quanta sofferenza in tutti questi anni!!!
  Ricordo il giorno della nostra promessa come se fosse ieri: tu mi avevi proposto di fuggire con te, lasciando tutto e tutti, ma come avrei potuto? Abbandonare la mia famiglia, che aveva sempre avuto tante aspettative su di me, gettare loro addosso il disonore inducendoli a fare harakiri per lavare l'offesa che avrei recato alla famiglia Kawashima, la famiglia del mio promesso sposo... Del resto nemmeno tu ci credevi più di tanto, anche tu, anche se con gli occhi lucidi mi avevi fatto quella proposta, lo avevi fatto per pura disperazione... Non ti importava tanto dei rischi che avresti corso quando si sarebbe saputo della tua fuga con una fanciulla di rango superiore al tuo, ovvero diventare un ricercato ed essere condannato a morte, ma anche tu avevi una famiglia alle spalle, che aveva altri propositi che ti riguardavano, e la nostra fuga avrebbe significato la vergogna e la rovina anche della famiglia Hanamura! Me lo proponesti, ma conoscevamo entrambi l'unica giusta soluzione al nostro problema: separarci compiendo i nostri rispettivi doveri di figli; tuttavia eravamo certi che quell'orribile situazione che aveva costretto noi due a questa drastica decisione non sarebbe durata in eterno, il Giappone stava lentamente cambiando e prima o poi queste assurde barriere da diversità sociali sarebbero state superate ed anche due famiglie come le nostre avrebbero potuto imparentarsi. E’ stato per questo che ci scambiammo la nostra promessa, quando ciò sarebbe accaduto due nostri discendenti si sarebbero sposati, realizzando finalmente il nostro sogno che allora appariva così crudelmente lontano ed irraggiungibile!
   Quanto piangemmo quel giorno, Keisuke, quanto abbiamo sofferto, ma quella promessa ci restituì almeno un briciolo di speranza nel futuro, oltre a lasciarci il dolce ricordo del nostro ultimo bacio... Mi stringesti così forte a te che ancora oggi, se chiudo gli occhi e mi concentro, sento il calore di quel tuo abbraccio, dopodiché ti vidi allontanarti per sempre da me per sposare un'altra donna... un'altra donna a cui dedicare tutte le tue attenzioni, i tuoi sguardi... con la quale avere dei figli, i figli che non avrei mai potuto darti io, ma che tuttavia avrebbero rappresentato la nostra unica speranza, come i figli che io avrei dovuto dare a mio marito, per compiere a pieno il mio dovere di moglie...
   I primi tempi furono duri, fin da quando la mia famiglia mi fece incontrare ufficialmente Mitsuhiro non facevo altro che immaginare che lui fossi tu, quando prendevamo un tè insieme, quando passeggiavamo insieme, quando ci siamo sposati e lui ha acquisito il cognome degli Ijuin (oh, soprattutto quando mio padre lo chiamò per la prima volta "figlio", quanto fortemente desiderai che ci fossi tu al suo posto, come nuovo erede del conte Ijuin mio padre!) e poi... sì, persino nell'intimità, per quanto possa sembrare orribile questo atteggiamento nei confronti di un uomo che anche se di mentalità molto tradizionalista è sempre stato molto dolce e comprensivo con me ed infatti aveva anche intuito almeno in parte la mia infelicità... Ma quest'ultima cosa mi pesava troppo e non mi riusciva, tu e Mistuhiro siete troppo diversi, così avevo tantissime difficoltà ad assolvere i miei doveri coniugali come se nulla fosse, facendo finta di stare con te!
  Così quando alla fine, troppo presa di rimorsi, gli confessai tutto, lui mi capì ed ebbe tanta pazienza, non rimproverandomi di nulla e non obbligandomi mai a niente, non pretese mai la mia presenza nel suo letto, aspettava sempre che fossi io ad andare da lui di mia spontanea volontà...    Alla fine ho imparato a volergli molto bene, abbiamo concepito un figlio, Soichiro, ed abbiamo passato anni sereni. Non abbiamo avuto altri figli e tu sei morto lasciando solo figli maschi...
   Il mio Soichiro… prima di lasciarmi per sempre, ha portato con sé dalla Germania un figlio, il mio adorato Shinobu... Non avrei mai creduto, quando vidi per la prima volta quell'adorabile frugoletto biondo, che avrei dovuto fargli anche da madre perché il mio caro figlio sarebbe morto prima di me e così lontano dalla sua patria! Ma fortunatamente, dopo appena un paio d'anni, ecco a consolarmi del maggior dolore che possa sopportare una madre la notizia che la moglie di tuo figlio aveva dato alla luce una bambina, Benio: realizzai così che finalmente si trattava solo di aspettare che lei e Shinobu avessero l'età giusta e poi avrei finalmente assaporato anch'io la vera felicità! Infatti i genitori di Benio mi avevano subito dato la lieta notizia proprio perché erano del tutto intenzionati ad onorare la nostra promessa ed anche il mio Shinobu, quando ha saputo, si è dimostrato ben lieto di avere l'occasione di dare un'immensa gioia alla sua nonna prima della sua morte...
   Ormai è questione di giorni e conoscerò finalmente la signorina Benio, colei che insieme a Shinobu diventerà l'artefice della mia felicità: non vedo proprio l'ora, mi chiedo davvero che tipo sarà... Shinobu la definisce "simpatica" e basta, lui non è poi di tante parole... Beh, non importa, ho aspettato per anni, che saranno mai pochi giorni? E poi sono certa, amore mio, che essendo tua nipote la signorina Benio sarà una signorina molto allegra, sensibile ed ammodo... Spero tanto che tu stia riposando in pace e che possa anche tu vedere, da lassù, la tanto sospirata realizzazione del nostro sogno...
 

 
Nota dell’autrice:
Keisuke è il nome che ho scelto per il nonno di Benio, mentre ho scelto il nome Mitsuhiro per il nonno di Shinobu, perché mi pare più adatto ad un samurai come lui. Non so come si usi ora, ma nel periodo in cui la contessa, il suo promesso sposo ed il suo amato erano giovani non necessariamente la moglie prendeva il cognome del marito: se la famiglia della moglie era di rango superiore accadeva il contrario: il marito entrava nella famiglia della moglie acquisendone il cognome, perciò il nonno di Shinobu ha acquisito il cognome degli Ijuin ed il titolo di conte dopo il matrimonio.
Harakiri era una forma di suicidio rituale che si usava in Giappone, come ultima risorsa per salvare il proprio onore. Era dunque una sorta di privilegio per chi si macchiava di certe colpe, come appunto, venire meno ad un impegno importante! Il condannato si squartava il ventre con la propria katana (la spada giapponese, nota per avere la lama particolarmente tagliente); dato che si trattava di una morte onorevole ma molto dolorosa e non necessariamente istantanea era possibile avere un assistente, qualcuno che mozzava di netto la testa del condannato non appena questi si fosse inferto il colpo al ventre.

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Capitolo 8
*** Dal diario del conte Ijuin (1) ***


  Caro diario,
potrà sembrare assurdo che un guerriero come me perda tempo a scrivere delle memorie, ma in questa casa non posso sfogare in altro modo la grande angoscia che tormenta il mio animo e che ora più che mai mi priva di molte ore di sonno…
Davvero, ai tempi in cui rischiavo quotidianamente la vita sui campi di battaglia non mi sentivo così: per quanto un guerriero possa essere valoroso la paura di morire c'è sempre, ma almeno mi sentivo vivo, rispettato ed appagato dal fatto che agivo in nome una causa in cui credevo!
   Ma poi ho conosciuto colei che ha sconvolto per sempre la mia vita, la mia adorata Midori: non dimenticherò mai il giorno in cui la vidi per la prima volta, nel periodo della fioritura dei ciliegi ormai tanti anni fa!!! Quegli occhi dolcissimi, quei lunghi e meravigliosi capelli neri che sembravano di seta, quella pelle così candida, quell'aria così timida ed innocente... Per la prima volta mi ritrovai a non pensare più alle grandi battaglie che ho vinto, agli allenamenti o ad altre cose del genere, perché ormai dopo quell'incontro quando chiudevo gli occhi la sera non vedevo che lei… Insomma, me ne ero innamorato a prima vista e così io, che non avevo mai avuto paura né esitazione in nulla, mi sentii parecchio imbranato quando chiesi ufficialmente la sua mano a suo padre, non perché temessi che il mio futuro suocero avrebbe avuto da ridire (perché era sempre stato in ottimi rapporti d'amicizia con mio padre da sempre ed era stato già stabilito da sempre che io avrei sposato una delle sue figlie), ma perché oltre a non avere mai avuto dimestichezza in certe cose, ero consapevole di non essere molto bello e di avere parecchi anni più di lei, che probabilmente non mi avrebbe mai accettato. Magari avrebbe potuto anche ribellarsi al padre, perché no? Fra l’altro aveva appena 17 anni!
   Invece ciò non accadde, le nostre famiglie organizzarono tutto molto rapidamente e non molto tempo dopo ci sposammo. Possibile che un angelo come lei avrebbe amato proprio me per tutta la vita? Mi sembrava tutto un sogno! Un sogno che purtroppo si infranse proprio la nostra prima notte di nozze, quando lei, appena fummo soli nella nostra camera coniugale, scoppiò improvvisamente in un pianto disperato… Provai una grande compassione e la invitai a confidarsi, dicendole che avrebbe sempre potuto contare su di me, per qualsiasi cosa, avrei fatto di tutto per renderla felice... Ed allora lei mi confessò la causa dell’angoscia che la tormentava, che non era certo la normale paura di ogni sposa novella in quella situazione, ma qualcosa che non aveva mai avuto in coraggio di confessare a nessuno, qualcosa di terribile che mi spezzò il cuore: mi parlò del suo grande amore per Keisuke Hanamura, un giovane vassallo dello shogun, dal quale era stata costretta a separarsi per via delle diversità sociali; e mi parlò anche della promessa d'amore che si erano scambiati, ovvero di riunire prima o poi le loro due famiglie grazie ai loro discendenti, una volta che le barriere sociali sarebbero state infrante. Mi supplicò in ginocchio di perdonarla e di aiutarla, perché quella promessa era divenuta la sua unica ragione di vita, e mi disse che, data l'estrema gravità della situazione, di cui solo ora si era resa conto, mi avrebbe capito se invece non avessi voluto perdonarla ma piuttosto ripudiarla ed esporla al massimo disonore o anche peggio…
   Per un attimo, per un solo lungo attimo ne fui tentato, lo confesso, ma poi, incontrando nuovamente il suo sguardo, mi mancò il coraggio, e riuscii a pensare soltanto quanto l'amavo. Sì, ormai ero perduto per lei, se l'avessi ripudiata o uccisa dopo non mi sarebbe rimasto altro da fare che rivolgere la mia fedele spada contro me stesso! Così decisi di perdonarla e di assecondare quel suo unico, disperato desiderio; quindi, avendo la massima pazienza con lei, non la forzai mai a nulla e mi impegnai al massimo per ridarle almeno un po’ di serenità... Una serenità che arrivò dal cielo per entrambi un paio di anni dopo, quando nacque il nostro Soichiro!
   Furono gli anni più belli della mia vita, Soichiro prometteva grandi cose ed anche Midori aveva ritrovato il sorriso, anche dopo aver saputo che anche la famiglia Hanamura aveva avuto un figlio maschio.
   Questa serenità durò per anni; poi però, una volta adulto, il nostro Soichiro decise di non seguire la mia carriera militare ed andò in Germania a studiare… Ne tornò poco più di un anno dopo, ma non era più lui: non aveva più il suo consueto entusiasmo di vivere, non aveva più aspettative per il futuro, i suoi occhi erano come spenti... perché purtroppo anche lui, come Midori, era stato separato per sempre dal grande amore della sua vita, una fanciulla tedesca che gli aveva dato anche un figlio ma che non aveva potuto sposare per opposizione della famiglia, che aveva rifiutato Soichiro e quel "piccolo bastardo", come il padre di lei aveva definito il loro bambino.
   Soichiro ci affidò Shinobu, di cui non poteva sostenere la vista (non perché non lo amasse, ma perché gli provocava troppa sofferenza rivedere il viso della sua amata in quel bambino) e partì nuovamente, questa volta per sempre!
  Midori ed io eravamo disperati quando ci arrivò quel freddo telegramma che ci comunicava la tragica scomparsa del nostro unico figlio, tuttavia sostenendoci l'un l'altro riversammo tutto il nostro amore e tutte le nostre energie sul piccolo Shinobu, che ci ha sempre dato, nel corso degli anni, tante soddisfazioni... soprattutto a Midori, che rivide nascere in sé un ulteriorebarlume di speranza quando seppe che il figlio di Keisuke aveva avuto una bambina e quindi avrebbe potuto finalmente coronare il suo più grande sogno, dovendo solo aspettare che i ragazzi raggiungessero l’età giusta per il matrimonio!
   Ormai Shinobu ha diciotto anni ed è giunto il momento che conosca la sua promessa sposa, si recherà in casa Hanamura per conoscerla domani: Midori è eccitatissima, e negli ultimi tempi la sorprendo molto spesso a guardare nostro nipote con lacrime di commozione agli occhi...
    Purtroppo però devo confessare una cosa: anche se le nostre due famiglie avevano concordato tutto subito dopo la nascita della figlia del maggiore Hanamura e quindi dovrei essere da tanto tempo preparato e rassegnato, nel momento in cui Shinobu mi ha annunciato la sua decisione di recarsi in casa Hanamura io mi sono sentito come la mia vecchia ferita si fosse improvvisamente riaperta, ed ora  non posso non provare in fondo al cuore una profonda amarezza, per la triste consapevolezza che la mia adorata sposa, per quanto si sia sempre comportata con affetto e devozione nei miei confronti, non mi abbia mai amato veramente…  A volte ho avuto ed ho ancora dei rimorsi, dei ripensamenti... forse non avrei dovuto comportarmi così, forse avrei dovuto costringere Midori a dimenticare il suo passato e lasciar perdere quella promessa che l'avrebbe ricongiunta in qualche modo a quell'uomo, almeno provarci... Però poi penso che agendo come ho fatto ho avuto modo di poter di nuovo contemplare molte volte il suo sorriso, anche se i suoi pensieri non sono mai stati soltanto per me: insomma, ho avuto modo di donare un minimo di felicità all'unica donna che abbia mai amato, e questo è già qualcosa!





Nota dell'autrice: 
Midori è il nome che ho scelto per la contessa. Come il marito ed il nonno di Benio non ha avuto un nome dalla Yamato.

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Capitolo 9
*** Dal diario di Shinobu (3) ***


   Caro diario,
oggi è stata una giornata davvero spassosissima: è incredibile, quando si ha a che fare con Benio Hanamura non c'è davvero da annoiarsi!!!
   Tutto è iniziato ieri sera, quando ho ricevuto un biglietto di scuse con due biglietti per l'opera di Asakusa da parte della mia amica Tamaki e poi una sua telefonata. E’ davvero strana quella ragazza, la conosco fin da quando era una bambina e non sono ancora riuscito a capirla: l'altro giorno stavamo tranquillamente passeggiando insieme quando all'improvviso si è arrabbiata e mi ha rimproverato, dicendomi che dovevo comportarmi con più attenzione, se non altro per la mia reputazione e poi è scappata via mollandomi lì per strada come uno stupido! Assurdo, io mi ero solo fermato un minuto dal fioraio per ordinare dei fiori da consegnare a Benio, cosa avevo mai fatto di tanto sconveniente? Poi stamattina mi ha telefonato per chiedermi se avevo ricevuto i biglietti e se intendevo accettare il suo invito... Era così entusiasta che non ho saputo dirle di no, anche perché oggi non avevo niente di meglio da fare, così sono andato e... sorpresa!!! Chi c'era ad aspettarmi con lei? Esatto, proprio la mia fidanzata! La quale a quanto pare non si aspettava certo di trovare me, altrimenti non credo che sarebbe andata con lei, dato che non le sono tanto simpatico…
   A questo punto, però, Tamaki è scappata via senza nemmeno giustificarsi né salutare: persino Benio sembrava non sapere cosa fare dopo aver tentato invano di fermarla!!! Una situazione davvero bizzarra ed imbarazzante per entrambi, al che ho preso l’iniziativa con una proposta: perché non andare noi due all'operetta, se non per altro almeno per non sprecare i biglietti? E lei, assurdo ma vero, ha accettato! Mentre entravamo lei sembrava piuttosto irrequieta, ma si è calmata subito, anzi, quando le ho offerto qualcosa da mangiare ha cambiato del tutto umore ed ha ordinato senza alcuna esitazione: un po’ di cioccolata, un sandwich, dei dolcetti, ed anche un lecca-lecca!
   Se n'è stata intenta a mangiare (che appetito!!!) fino all'inizio dello spettacolo, mentre io leggevo tranquillamente il libretto, finché, nel bel mezzo di uno dei punti clou dell'operetta, mi ha richiamato per parlarmi. Proprio in quel momento, ma come avremmo potuto parlare, con quella musica e la voce così potente della cantante? Non riuscivo proprio a sentirla! Allora lei mi ha urlato a squarciagola quello che voleva dirmi, ovvero che Tamaki mi ama!!! Tamaki mi ama, come ha potuto dirmi una cosa del genere così all'improvviso??? Ed ovviamente il direttore d'orchestra ci ha rimproverati, che figura! Eppure Benio, noncurante della cosa, ha continuato ad urlarmi nelle orecchie, insistendo sull'argomento: mi ha detto che dato  che Tamaki è sua amica e lei non vuole dispiacerle, noi due avremmo potuto rompere il fidanzamento, così poi io avrei potuto fidanzarmi con lei... Soltanto lei avrebbe potuto farmi una proposta così pazza, così non sono più riuscito a trattenere le risate! Benio allora si è arrabbiata moltissimo e si è messa ad urlare ancora più forte. Quante me ne ha dette non lo ricordo: ricordo soltanto che siamo diventati noi lo spettacolo del giorno, col pubblico che faceva il tifo come ad un incontro di lotta libera... Si è scatenato il putiferio, gente che si picchiava, roba da mangiare, strumenti musicali ed oggetti vari che volavano, troppo buffo!!! Ma oggi ho imparato una lezione: mai ridere troppo in queste situazioni, infatti c'è mancato un pelo che la mandibola non me la slogassi sul serio, perché Benio, stavolta davvero non volendo, mi ha sbattuto una bella violinata in bocca, che male!
   Appena mi sono ripreso abbiamo convenuto che sarebbe stato meglio darsela a gambe, perché il direttore d'orchestra e la cantante erano davvero furiosi ed a quel punto pretendevano la testa di coloro che avevano rovinato il loro spettacolo!
   Abbiamo cercato di approfittare della confusione ed uscire piano piano, zitti zitti, avanzando carponi, ma  quei due sono stati più furbi di noi e ce li siamo ritrovati davanti all'uscita!!! Comunque direi che è andata meglio di quanto ci aspettassimo, dato che per fortuna si sono limitati a buttarci fuori con un calcione nel sedere, mentre guardando le loro facce mi ero convinto che ci avrebbero scorticati vivi...
Abbiamo fatto un bel volo, ma ne siamo usciti sani e salvi: per un attimo ho temuto davvero che non avrei più rivisto la mia dolce nonnina!
La mia folle uscita con la mia fidanzata però non finisce qui. Appena fuori infatti ci siamo ritrovati davanti i due strani tipi che stavano con Benio all'osteria, quell'omone grande e grosso ed il ragazzino; e l'omone, nel soccorrere Benio, la chiamava CAPO!!! Dopo di che si è messo a sbraitare contro di me, accusandomi del fatto che secondo lui ogni volta che accadeva qualcosa c'ero io di mezzo! Benio però lo ha messo a posto, è incredibile l'autorità che ha su di lui!!! Il ragazzino invece le ha proposto di tornare a casa. A quanto pare erano venuti insieme apposta per riprendersela, ma io non avevo alcuna voglia di rincasare, così l'ho invitata a venire con me a prendere un gelato... Incredibile, ma dopo tutto quello che aveva già ingurgitato al teatro lei, dapprima scettica, a quella prospettiva mi ha seguito di nuovo senza esitare!!!
Così siamo entrati ed io ordinato un caffè per me e per lei il gelato promesso, ma mentre stavamo lì mi è scappato ancora da ridere, soprattutto quando la guardavo seduta lì davanti a me pronta a divorare anche quel gelato, e forse, chissà, eventualmente anche altre cose. Benio, ovviamente, si è infastidita molto per questo, ma poi non ha infierito ulteriormente, mi ha solo chiesto se mi sia mai capitato di arrabbiarmi e  come potevo essere ancora così allegro dopo ciò che era successo all’opera. Io le ho detto la verità, che con nessun’altra donna avrei mai potuto vedere un’opera così interessante, ma lei non mi ha creduto: si sente molto inferiore alla sua amica Tamaki, per i modi ma soprattutto per la bellezza, e mi ha detto che sa che l’ho preferita a lei soltanto per via della nonna… Anche se è vero che questo fidanzamento è stato deciso dalle nostre famiglie mi spiace tanto che Benio abbia così poca fiducia in sé stessa, mentre io sono stato davvero bene in sua compagnia! Ma è inutile, era troppo convinta che io la prendessi in giro, e dopotutto è più forte di me, non riesco mai a non stuzzicarla… Come potevo farle capire che non dovrebbe disprezzarsi così e che davvero io non la considero così male? Infatti se così non fosse in quel momento non mi sarebbe mai venuto in mente di raccontarle della mia triste infanzia, confidarle la profonda sofferenza che ho sempre tenuto nascosta nel profondo del mio cuore, per non far preoccupare inutilmente le persone a cui voglio bene? Le ho detto proprio tutto, e con la massima naturalezza, dell’amore fra mio padre e mia madre, dell’opposizione dei genitori di lei, del mio abbandono prima a mio padre e poi ai nonni, della nostalgia e della solitudine che provavo nonostante l’affetto ricevuto, del desiderio mai realizzato di rivedere mamma e papà…
   Ma appena ho accennato alla mia gratitudine per la nonna lei, che finora mi aveva ascoltato attentamente, si è nuovamente infuriata, accusandomi del fatto di considerare il matrimonio un contratto di compra-vendita. In effetti al momento non posso dire di essere innamorato di Benio, ma che avrei dovuto fare, mentirle? Non sarebbe stato giusto, e nemmeno coerente col mio atteggiamento nei suoi confronti… E poi è normale che i matrimoni siano combinati; in seguito con un po’ di fortuna può subentrare anche l’amore, è così che funziona!
   Ah, quella haikarasan e le sue idee strampalate, i matrimoni nati da amori travolgenti sono roba da romanzi, chissà quante ne avrà lette di quelle sciocchezze, ecco i risultati dei movimenti femministi! Va bene non relegare più le donne in casa, va bene farle studiare, ma le tradizioni sono tradizioni!!! Non ha voluto proprio sentire ragioni, si è alzata lasciandomi come un idiota, ed è stato inutile cercare di fermarla.
   Comunque nonostante queste incomprensioni fra di noi (che non sono poi così gravi, dopotutto) io continuo a trovarla simpatica, e sono certo che ora che lei verrà a vivere al castello ci sarà da divertirsi ancora di più, e magari diventeremo anche amici...

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Capitolo 10
*** Dal diario di Tamaki (1) ***


   Caro diario,
sono distrutta per il troppo correre, ho gli occhi gonfi dal pianto e le lacrime non vogliono ancora saperne di arrestarsi… Anche se questo mi rende ancora più difficile scrivere non voglio ancora andare a letto, non prima di aver trovato il giusto sfogo dopo quello che è stato forse il giorno peggiore della mia vita. Ebbene sì: le mie rosee aspettative di stamattina sono state totalmente deluse, e nel modo più crudele che si possa immaginare!!!
   Come ti ho scritto l’ultima volta, mi sono subito pentita di aver criticato tanto facilmente Shinobu, che aveva semplicemente inviato un mazzo di fiori: lui è sempre stato un ragazzo così educato e gentile che non avrei dovuto pensare subito male di lui! Chissà, forse passando davanti al negozio di fiori si era ricordato del compleanno di un’amica o di una parente, oppure quei fiori gialli erano semplicemente un segno di gratitudine nei confronti di qualcuno!  Shinobu è molto popolare fra noi ragazze dell’alta società, ma non è certo un dongiovanni, ed io con il mio atteggiamento avevo dimostrato di non nutrire alcuna fiducia in lui che conosco da sempre. Non potevo certo lasciare le cose come stavano, dovevo assolutamente rimediare, perché Shinobu non ce l’avesse con me. Soprattutto dopo aver saputo che si è fidanzato: non volevo perderlo così, a maggior ragione dopo aver deciso di tentare il tutto per tutto e di confessargli il mio amore, se non altro per non avere rimpianti, nel caso anche lui avesse provato qualcosa per me, nonostante i progetti dei suoi nonni…
   Così ero certa che i biglietti per l’opera di Asakusa mi avrebbero almeno aiutata a fare pace con lui. Poi chissà: magari saremmo stati così bene insieme, dopo aver assistito insieme alle vicende di quella romantica eroina, che si sarebbe creata la giusta atmosfera ed avrei potuto dichiararmi!
   Quando sono uscita di casa stamattina ero agitatissima, ma anche emozionata e felice: le ore di scuola sembravano interminabili, ho fatto molta fatica a seguire l’ennesima noiosa lezione della nostra insegnante su come diventare delle perfette mogli e madri del nostro beneamato Giappone, e durante l’intervallo non me la sono sentita di partecipare ai pettegolezzi delle mie compagne, preferendo invece di cercare un po’ di tranquillità in giardino, per concentrarmi meglio per cercare le parole giuste da usare. La mia ansia non è passata  inosservata alla mia amica Benio, che dopo avermi confidato i suoi problemi (suo padre l’aveva recentemente fidanzata e lei per ribellarsi aveva tentato di fuggire con un altro ragazzo, Ranmaru, un bellissimo danzatore di kabuki suo vicino di casa!) mi ha invitata a raccontarle tutto. L’ho fatto e mi sono sentita meglio, anche se… è stata proprio una mia iniziativa a far precipitare gli eventi! Ma come avrei mai potuto prevedere che proprio colei che ero certa mi avrebbe aiutata ancora di più a rilassarmi ed a prendere coraggio con Shinobu grazie alla sua presenza si sarebbe rivelata invece la causa, sebbene involontaria, della mia disperazione?
   Soltanto poche ore dopo il mio meraviglioso sogno si è trasformato in incubo, tutto nel brevissimo intervallo di tempo in cui Shinobu è apparso in fondo alla strada ed è arrivato da noi due che lo aspettavamo davanti al teatro! Era così bello, una volta tanto senza l’uniforme, mentre si avvicinava rivolgendomi il solito sorriso gentile, come se lo spiacevole episodio davanti al fioraio non fosse mai accaduto… Finché non gli ho presentato Benio, e lo sguardo di lei e le parole confidenziali di lui sono stati più chiari di qualsiasi dettagliata spiegazione: il fatto che si conoscessero già poteva spiegarsi soltanto in un modo, ovvero che il fidanzato imposto dal padre alla mia migliore amica non era altri che l’unico uomo che io avessi mai amato! Una realtà troppo dura, troppo crudele perché potessi accettarla, così sono scappata via, temendo che il mio fragile cuore non avrebbe retto troppo a lungo l’orribile vista di loro due insieme!!!
Benio non lo ama, lo so per certo dopo tutto ciò che mi aveva confidato e lei non è il tipo da mentire ad un’amica, e nemmeno Shinobu ama lei: sono troppo diversi e lui sta soltanto tenendo fede ad un impegno formale fra le loro famiglie, come consueto fra famiglie nobili; purtroppo però proprio perché questa è la consuetudine so che nessuno potrà fare niente per cambiare le cose ed il mio amore non potrà mai concretizzarsi. Sono stata una pazza a pensare il contrario, anche considerando quanto il mio adorato Shinobu sia sempre stato devoto ai suoi nonni e ligio al dovere (in fondo lo amo fin da quando ero bambina anche per questo aspetto del suo carattere)!
   Non so più per quanto abbia corso e nemmeno come abbia fatto a non scontrarmi con nessuno né a finire sotto qualche automobile, il che forse non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto, almeno avrei posto definitivamente fine alle mie sofferenze, scongiurando il rischio di andare incontro al triste destino di noi ragazze dell’alta società che io ho sempre aborrito, quello di andare in spose a uomini che a stento conosciamo soltanto per obbedire ai nostri genitori, senza poter conoscere l’amore! Forse avrei addirittura tentato di farlo di mia iniziativa, mentre sentivo le forze venirmi meno pur continuando a camminare per inerzia e senza guardare dove andavo, se non fosse stato per quell’uomo che oggi aveva accompagnato Benio a scuola e che la stava cercando, insieme al suo amico Ranmaru: una sua semplice richiesta di indicazioni proprio nel momento peggiore ed io ho risposto, cercando di mantenere il massimo contegno con la forza dell’abitudine impostami dalla mia educazione e soffocando così quel mio pensiero prima di poterlo formulare del tutto nella mia testa.  Dunque devo loro la vita per avermi distratta proprio in quell’istante, o forse non l’avrei mai fatto in alcun caso perché nonostante tutto sono sempre molto attaccata alla vita? Fra l’altro non è detto che se davvero ci avessi provato sarei riuscita a morire!
   Sta di fatto che sono ancora in questo mondo, e da domani, quando questa lunga notte in cui difficilmente riuscirò a chiudere occhio avrà inevitabilmente fine, dovrò convivere con l’amara constatazione di aver perso per sempre sia il mio grande amore sia la mia migliore amica, che nonostante non abbia colpa non riuscirò più a non guardare senza soffrire ancora di più… 

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Capitolo 11
*** Dal diario di Tamaki (2) ***


   Caro diario, 
tornare a scuola dopo quell’episodio è stato molto difficile. Nonostante mi sia sforzata molto di alzarmi dal letto proprio non me la sono sentita di rivedere Benio già il giorno dopo quella tremenda scoperta e così, accusando un forte mal di testa, ho ottenuto dai miei il permesso di restare a casa, potendo almeno recuperare il sonno perduto. Però mi sono anche resa conto che non avrei potuto continuare a sfuggire alla realtà: dopotutto non avrei certo potuto fingermi malata in eterno!!! E’ stata una delle poche volte in cui mi sono sentita realmente contenta che la nostra famiglia avesse un autista e riconoscente a mia madre che premurosamente gli ha dato l’incarico di accompagnarmi, dato che le sembravo ancora un po’ pallida, e che forse avrei potuto prendermi un’altra giornata di riposo. Mi bastò risponderle che non era necessario, stavo già molto meglio, perciò non mi pareva saggio perdere altre lezioni importanti; e non servì che insistessi oltre, perché subito lei approvò, confermando quanto lei e mio padre fossero orgogliosi di una ragazza seria, intelligente e ricca di potenzialità come me, che certamente avrebbe fatto grandi cose nella vita. Grandi cose, certo, se così si può definire sposare un buon partito ed uscire da questa gabbia dorata dove ho sempre vissuto per rinchiudermi in un’altra piena di persone estranee, dove dovrò impiegare tutto il mio tempo e le mie energie per diventare una moglie di un uomo praticamente sconosciuto ed una madre perfetta per tutti i figli che dovrò dargli, sacrificando totalmente ogni minima possibilità di auto-affermazione personale e di carriera, che nel quadro non è contemplata per una nobildonna che si rispetti: sento sempre più vicino il momento atroce in cui mio padre mi annuncerà ufficialmente il fidanzamento con colui che sospetto già lui voglia al mio fianco, magari in maniera brutale ed improvvisa come il maggiore Hanamura ha fatto con Benio! Ed ovviamente io dovrò obbedire senza discutere, come ogni brava figlia in età da marito, anzi, dimostrare addirittura riconoscenza verso colui che, come direbbe la mia insegnante, sa bene cosa è meglio per sua figlia e fa di tutto per programmarle il futuro migliore a cui potrebbe mai aspirare una ragazza della mia classe sociale… 
   Ad ogni lezione la mia insegnante ripete a noi ragazze tutte queste cose assurde ed antiquate quasi come un ritornello, ormai ce le ha dette tante di quelle volte che dopo decine e decine di volte so ripetere tutto a memoria alla perfezione. E lo faccio ogni volta che lei me lo chiede, mi evita inutili problemi anche a scuola e dopotutto non mi costa molto, anzi: dopotutto alcune attività come il cucito mi aiutano a rilassarmi ed ho imparato talmente bene la mia parte di allieva modello che ogni volta lei non lesina elogi, che seppure per i motivi sbagliati sono sempre piacevoli, anche perché mi attirano la stima e l’ammirazione delle mie compagne! Anche loro sono un tantino antiquate e non condividono nemmeno del tutto le mie idee progressiste sulla donna (ho il sospetto che talvolta quando non sono presente spettegolino anche su di me, ma in fondo come farebbe una donna della nostra epoca, se non con qualche pettegolezzo, a distrarsi ogni tanto dai suoi numerosi e continui doveri?), ma in fondo anche la loro compagnia non è spiacevole, e spesso mi diverto anch’io con loro. Sì, in fondo la scuola è quanto di meno penoso io debba affrontare, ed è stato bello vedere quanto si siano preoccupate tutte per me, soltanto per un giorno di assenza! Appena mi ha vista l’insegnante mi ha anche detto che non importava se essendo stata male non avevo terminato il compito per il giorno in cui ero stata assente, il fazzoletto ricamato, ed io riconoscente mi limitai a ringraziarla e non le dissi che in realtà era stato così facile per me da averlo realizzato entro la sera del giorno stesso in cui l’aveva assegnato: non volevo mostrarglierlo, dato che appena prima di entrare in classe non mi ero trovata altro a portata di mano per fermare tempestivamente le lacrime che all’improvviso mi erano rispuntate e non era ancora asciutto.    Lei ha sorvolato sull'argomento e mi ha invece detto che avrei fatto meglio a rimanere ancora a casa, le sembravo ancora un po' pallida e per quanto fossi coscienziosa nello studio non per questo dovevo trascurare la mia salute; dopo di che ha ritenuto di risollevarmi annunciandomi che erano stati compilati i nostri voti scolastici, e che come al solito ero risultata la migliore allieva della mia classe, anzi, dell'intero istituto. Un discorso come ne ho sentiti tanti da quando mi sono iscritta all'istituto, così pomposo e ridondante da far montare la testa a chiunque, che come sempre ha attirato su di me gli sguardi di tutte le altre ragazze, combattute fra ammirazione ed invidia... Non posso negare che parole di questo genere da parte della nostra insegnante mi lascino sempre indifferente, sarebbe falso ed ipocrita da parte mia, ma almeno stavolta non mi hanno toccata minimamente, anzi: ho pensato che se davvero sono così brillante per gli Ijuin sarebbe stato ottimo avermi in casa loro come futura sposa, se solo non fosse stato per quell'assurdo accordo fra famiglie, quell'egoistica promessa d'amore della contessa! Una promessa romantica, direbbero tante delle mie amiche, ma io non la penso affatto così, piuttosto la definirei egoistica, ha ragione Benio! Al posto della contessa Ijuin sarei fuggita con il mio samurai senza pensarci due volte, abbandonando tutto e tutti, ma mai e poi mai avrei sconvolto la vita ai miei discendenti, obbligando loro al matrimonio imposto che mi ha negato per sempre di essere felice con il mio vero amore!!! E pensare che la contessa è così dolce...
   Meno male che la professoressa e le mie compagne hanno attribuito le lacrime che mi sono nuovamente affiorate alla commozione, altrimenti come avrei potuto dire loro la verità? Ed ancora una volta sono riuscita a mantenere un contegno per tutto il resto delle lezioni, ovviamente evitando per tutto il tempo di guardare Benio. Lei però mi ha raggiunta appena siamo uscite dalla scuola, non è il tipo da sopportare una situazione del genere, soprattutto se causata da lei. Non c'è stato verso di sfuggirle, e sono felice di non averlo fatto: quella ragazza è davvero incredibile, non per niente resta e sarà per sempre la mia migliore amica! Ha preso molto a cuore il mio problema, e l'ho vista sinceramente felice per il fatto di essere addirittura la peggiore studentessa dell'istituto soltanto perché questo avrebbe contribuito a risolverlo! Grazie a lei mi si è riaccesa la speranza: è sempre così determinata che sono certa che il suo piano funzionerà, perché nessuna famiglia, per quanto rigidamente tradizionalista, è pronta a fronteggiare un uragano come Benio, che quando si mette in testa una cosa la ottiene sempre!!!  La contessa dovrà rinunciare ai suoi propositi, scioglierà Shinobu dalla sua promessa ed allora sarà meglio per tutti noi: Benio, che non è un'aristocratica, non dovrà sposare un uomo che non ama e sopportare di vivere in un ambiente che non è il suo, Shinobu sarà libero di innamorarsi di chi vorrà e potrà accorgersi di me, che sono più adatta a lui perché vengo dal suo stesso mondo e lo amo così tanto... Saremo felici insieme, e non sarà nemmeno troppo spiacevole per la contessa, che è sempre stata così gentile con me! Andrà tutto bene, adesso ne sono davvero convinta!!!

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