Titanic

di Silver saiyan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Londra,aprile 1912
 
-Se non vi sbrigate a partire perderete la nave e dovrò avere a che fare con voi per il resto della mia vita-disse il padrone del ristorante al ragazzo biondo.
-Che cosa?- Guardò l’ora sull’orologio appeso al muro. -Accidenti! Marimo!-urlò al ragazzo coi capelli verdi seduto sulla sedia dei uno dei tavoli del ristorante.
-Che diamine vuoi?-domandò l’interpellato irritato.
-Dovevi avvisarmi immediatamente che dovevamo andare!-gli rispose a tono.
-Te l’avevo detto tre volte ma tu hai continuato a fare il babbeo con quelle ragazze-
-Come ti permetti?!-
A far finire la discussione ci pensò il padrone del ristorante dando un pugno sulla testa dei due ragazzi.
-Finitela e vedete di sparire dalla mia vista-.
Dopo essersi ripresi e aver preso le valige,i due uscirono dal ristorante in fretta e corsero verso il porto.
“Speriamo di arrivare in tempo”.
Nello stesso momento,al porto,una ragazza dai capelli rossi stava scendendo da una Limosine ed osservava la nave tra lo stupore e la tristezza.
-Nami,mia cara-gli disse avvicinandosi un uomo con degli strani capelli lilla-che te ne pare di questa meraviglia? Ci sono voluti quattro anni per costruirla e dicono che sia innaffondabile. Inoltre nessuno ti farà del male. Ho ingaggiato quattro uomini per proteggerti da chiunque oserà toccarti-
-Oh,sono lusingata da questo trattamento. E quanto denaro dovrai versare a loro?-gli rispose ironicamente voltandosi verso di lui.
-Non molto,mia cara. E poi lo sai che i soldi non sono un problema per me-
-Ho già una guardia-riferendosi alla ragazza mora al suo fianco-non me ne servono altri-
-Ma,cara Nami,lo sai che le donne non sono in grado di difendersi dagli uomini. Sono molto più deboli-
-STAI ZITTO!-lo zittì dandogli un pugno molto forte (o micidiale ;).
-E quando dovrebbero arrivare?-gli chiese la ragazza mora dopo aver riso.
-Dovrebbero già essere qui. Avevo detto loro di vederci al porto-.
 


Corsero per le vie della città.
-Accidenti a te! Giuro che se perdiamo la nave te la faccio pagare-
-Chiudi il becco,biondino!-.
Durante la corsa si imbatterono in un ragazzo con dei strani vestiti adosso.
-Scusate…-
-Togliti di mezzo!-gli urlarono entrambi.
–Ma…-.
I due ragazzi si scansarono da lui e continuarono a correre.
Nel scansarlo gli fecero volare il cappello di paglia,che cadde per terra.
Dopo che i due furono spariti,il proprietario lo raccolse e disse:-Accidenti a loro. Volevo solo chiedere dove si trovasse il porto.- e se lo rimise in testa
 

 
-Lei è il signor Spandam?-domandò freddamente un ragazzo moro con un cappello a cilindro nero.
–Sì sono io. E voi chi siete?-
-Siamo gli uomini che ci ha ingaggiato per farle da guardia-
-Oh,siete arrivati allora. Emm,c’è anche una donna?-disse notandola.
-Perché,è forse un problema?-le chiese lei freddamente
-Ma certo che no-si affrettò a scusarsi.
-Allora,qual è il nostro compito,signore?-gli chiese annoiato il ragazzo col naso lungo e con un berretto in testa.
-Il vostro compito sarà quello di proteggere Nami e la sua amica Robin. Si sa che quelli della terza classe farebbero qualunque cosa per derubarci. E probabilmente anche alcuni della seconda classe.-
-E quanto ci pagherebbe?-chiese l’uomo dai capelli lunghi e castani e con un paio di occhiali a forma di mezzaluna.
-Vi pagherò benissimo. A patto ovviamente che voi svolgiate bene il lavoro-
-Non si preoccupi. Siamo dei professionisti-disse la ragazza.
-Inoltre badare a una mocciosa non è niente di che-aggiunse il moro.
-Non ci siamo presentati come si deve. Voi sareste?-
-Il mio nome è Kaku-disse il ragazzo dal naso lungo.
-Io Kalifa-
-Io Jabura-disse l’uomo dai capelli lunghi e castani.
-E io Lucci-si presentò l’ultimo.
-Molto bene. Sarà un vero piacere avervi al mio servizio-
-Sarà meglio salire sulla nave adesso,non credi?-
-Ma certo Robin-.
Detto questo i sette salirono sulla nave
 
 

A.a.
Emm…salve. Questa è la mia prima fic di one piece che pubblico e non ero molto sicura su come iniziarlo. Se vedete degli errori,cosa che immagino ci siano,segnalatemeli pure.
Unica nota è che riguardo al fatto che non metta lo spazio dopo le virgole e i doppi punti è che io sono abituata così,per cui siate clementi.
Credo che la maggior parte di voi abbia capito chi sia il ragazzo che ha quasi ostacolato Sanji e Zoro durante la corsa ;)
Per il resto spero che la fic vi interessi e ci lasciate dei commenti.
Un saluto,Silver saiyan.
Ps. Qui Robin ha la stessa età di Nami.

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Capitolo 2
*** 2 ***


La gente cominciò a salire sulla nave,entusiasta di poterci viaggiare o felici di poter andare in America.
Intanto i due ragazzi,dopo vari tentativi,erano arrivati al porto.
-Fortuna che siamo riusciti ad arrivare al porto-disse Zoro ansimando per la corsa.
-Se tu mi avessi avvisato in tempo che dovevamo partire ci saremmo arrivati prima.-gli rispose Sanji schizzato. -Stai dando la colpa a me?-.
Stava per ribattere,quando notò qualcosa che gli fece cambiare umore.
-Che splendore!-esclamò alzandosi in piedi. -Veramente ci sono delle nubi-gli fece notare Zoro osservando il cielo.
-Non mi riferivo al cielo ma a quelle due bellissime ragazze.- -Eh?-
Sanji era estasiato dalla vista delle due ragazze:una mora con la pelle abbronzata e con indosso un abito azzurro ed elegante e la seconda con dei capelli arancioni e un abito color rubino.
Peccato che dietro di loro ci fosse uno strano tipo coi capelli lilla e dietro di loro tre uomini vestiti di nero,con più una bella donna però.
“Sono davvero stupende!”pensò sognante.
-Ti muovi babbeo?-lo chiamò Zoro facendolo tornare alla realtà.
–Ehi,sta calmo-gli rispose freddamente,per poi seguirlo sul ponte.
 
-Fiuu,sono arrivato in tempo-disse il ragazzo col cappello di paglia.
-Ehi,ragazzo. Stavi per perderti la nave,eh?-gli chiese ironicamente un uomo anziano. –Già. Però sono arrivato in tempo- -Ah,i giovani d’oggi-sospirò.
Si mise in fila con l’uomo e pensò:“Arriverò in America come promesso e ci rincontreremo”.
Nell’entrata della nave,una ragazza coi capelli scuri e con indosso degli occhiali dava il benvenuto ai turisti e controllava che avessero i biglietti.
-Benvenuti sul Titanic signori! Avete i biglietti? Grazie per aver scelto questa nave. Oh! Lei è il signor Spandam? È un onore averla qui-e si inchinò per rispetto.
-Non esageri. Sono io che devo sentirmi onorato a salire su questa meravigliosa nave.- “Ma che sta blaterando?”pensò Nami.
-Mi hanno detto che è inaffondabile e che è piuttosto veloce e resistente.- -Certo. Ed è merito del sig. Iceburg. È stato lui con i suoi uomini a costruire e a progettare la nave.- -Immagino ci sia anche lui sulla nave allora-
-Signorina Tashigi-la chiamò un marinaio.
-Sì marinaio?- -Il capitano Smoker mi ha ordinato di dirle che la vuole da lui e che ora mi occupo io dei passeggeri- -Certo. Vado subito-gli rispose seriamente.
Mentre Tashigi andò dal capitano,il marinaio cominciò a chiedere i biglietti.
-Avete i biglietti signori?-  -Certamente-e mostrò il proprio.
Nami e Robin fecero lo stesso.
Quando fu il turno degli uomini assunti da Spandam però…
-Sono spiacente,ma se non avete i biglietti non potete salire. È il regolamento-.
 
Nello stesso momento sul ponte…
-Allora,ci muoviamo?!-protestò un uomo.
-Si può sapere perché non ci muoviamo?-disse Sanji innervosito.
-Probabilmente uno della prima classe starà cercando di convincere un marinaio o il capitano a fare una cosa che non dovrebbe,tipo far salire qualcuno gratis- -Già,è possibile. Chi ti ha detto queste cose?- -Che vorresti dire?-ribattè Zoro voltandosi verso di lui. –Dubito che uno come te sappia queste cose da solo-gli rispose con ironia.
-È stato Zeff a dirmelo,contento?- -Il vecchio decrepito ti ha spiegato queste cose? Non ci credo.-disse ridendo. –Cosa ci trovi di divertente?- -Nulla. Solo credevo che le uniche cose che sapesse fare al di fuori del cucinare fosse quello di rimproverarci e picchiarci- .
°°°°
-Parlerò io col capitano,non preuccuparti. Sono certo che mi darà ascolto-
-Ma signore…- -Non devi preoccuparti di nulla. Su,venite-aggiunse poi ai suoi uomini.
Kalifa,Kaku e Lucci passarono indifferenti di tutto,mentre Jabura si voltò verso il marinaio rivolgendogli un sorriso beffardo,per poi seguire gli altri.
Nami si chiese se quegli uomini erano davvero pericolosi come ne parla la gente o no,mentre Robin era certa che bisognava stare attenti con loro.
 
 
-Finalmente ci stiamo muovendo. Era ora-commentò Sanji-Finalmente ci muoviamo-.
-Hai molta fretta di arrivare in America?-gli chiese ironicamente Zoro. –Perché tu no?- -Non molto- -Che vorresti dire?-gli chiese confuso.
Zoro non volle rispondergli.
 
 
 
 
A.a. Forse questo capitolo sarà un’pò misero,ma non sapevo cos’altro aggiungere(e poi ci sarebbero delle sorprese su chi altro è salito sulla nave).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci lasciate dei pareri.
Alla prossima,Silver saiyan.

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Capitolo 3
*** 3 ***


 
La fila andò avanti e finalmente arrivò anche il turno di salire per Sanji e Zoro.
Mostrarono entrambi i loro biglietti,miracolosamente non persi durante la corsa,e salirono a bordo.
Sanji era emozionato:stava per abbandonare quel posto per andare in America dove avrebbe potuto realizzato il suo sogno.
Zoro invece aveva un’aria seria,come se non gli importasse di dove stessero andando.
Dopo aver ricevuto la chiave della loro stanza dalla donna della reception che Sanji cercò di conquistare,ma per sua sfortuna finì col ricevere un pugno da essa,i due si diressero alla ricerca della loro stanza.
-È mai possibile che tu debba fare il cascamorto con ogni ragazza che vedi?-gli chiese esasperato Zoro mentre camminavano per i corridoi portandosi le valige.
-Chiudi la bocca. È solo colpa tua se non ho avuto successo- ribattè deciso con la sigaretta in bocca.
-Che cosa?!-esclamò.
-Se tu non l’avessi infastidita non sarebbe successo niente-ribattè deciso.(Zoro il molestatore di donne? Ma quando mai? X)
-Stai dicendo un mare di sciocchezze.-
-Ah,è inutile parlarne!-sbottò seccato.
I due continuarono a camminare in silenzio.
-In quale stanza dobbiamo andare?-chiese dopo un’pò Sanji.
Zoro tirò fuori la chiave dalla tasca dei pantaloni e le diede un’occhiata.
-Nella chiave c’è il numero 13.-
-Che cosa? Potevi dirmelo prima. L’abbiamo superata da un bel pò-esclamò Sanji.
Dopo essere arrivati nella cabina giusta,Sanji inserì la chiave nella serratura e aprì la porta. 
Non era molto grande la cabina e possedeva due letti a castello ai lati e due armadi,più un piccolo bagno.
-A quanto pare dovremo dividere la cabina con altre due persone-notò.
Entrati dentro i due misero le loro valige negli armadi in fondo alla stanza.
-Chissà chi saranno i nostri compagni di stanza-si chiese.
-Basta che non siano degli scocciatori. A proposito,io sto nel letto sotto se non ti dispiace-ribattè Zoro osservando i due letti a castello.
-Salve!-salutò allegramente loro una voce maschile. I due si voltarono verso l’entrata e lo riconobbero:era il ragazzo con la quale si erano scontrati mentre correvano verso il porto.
Indossava un cappello di paglia,un gilè rosso,dei jeans corti e delle infradito.
-Ehi,ma voi due siete…-disse indicandoli.
(scena da congelamento con lo spiffero d’aria stile deserto X).
-T-tu sei quello che ci ha fatto quasi perdere la nave-esclamò Zoro scioccato.
-Veramente siete voi che l’avete fatta quasi perdere a me-ribattè lui.
-Già,è vero-confermò Sanji.
Dopo che il ragazzo entrò nella cabina si presentò.
-Io mi chiamo Rufy ma potete chiamarmi Rubber-
-Rubber?-
-È il mio soprannome-
-Perché indossi quel cappello?-gli chiese Zoro.
-Questo cappello mi è stato regalato da una persona quando ero piccolo.-spiegò indicandoselo.
-Comunque non ci siamo presentati:io sono Sanji-si presentò il biondo.
-Io Zoro-
-Piacere mio. Ehi,manca l’altro compagno. Lo avete visto?-
-Veramente saremmo appena arrivati-spiegò Sanji.
-Ho capito. Bè,spero che possiamo andare d’accordo e ci possiamo divertire. Che capelli strani che hai. Sono tinti?- chiese poi a Zoro notandoli.
Sanji rise a quella domanda spontanea.
-No! Sono naturali,capito?-
-Scusa. Non volevo offenderti-
-E tu smettila di ridere!-aggiunse rivolgendosi a Sanji.
-Scusa ma non puoi di certo stupirti se la gente te lo chiede -gli rispose con ironia.
–Bè,invece mi domando quanta gente si chiede se le tue sopracciglia sono normali considerato la forma che hanno- 
-Perché? Cos’hanno di strano?-gli chiese Rubber.
–Sono a forma di spirale e non mi sembra che sia una forma normale-
-Se anche l’altro compagno sarà come voi il viaggio sarà un vero spasso- affermò Rubber divertito.
-Già. Spero di rivedere quelle ragazze-disse Sanji ripensando ai loro bellissimi volti con la faccia rimbambita e facendo dei cuoricini con la sigaretta.
–Ma sta bene?-chiese Rubber a Zoro.
–Non farci caso. È solo uno che ama fare il babbeo-
-Che cosa hai detto?-gli disse con tono inferocito.
–Quello che ho appena detto-gli rispose tranquillamente.
–Ripetilo se ne hai il coraggio-
-Babbeo.-
-Testa di muschio!-
-Sciocco!-
-Marimo!-
-Zucca vuota!-
-Zucca vuota sarai tu!-
I due si guardarono in modo cagnesco.
-Ahahahaha! Siete troppo divertenti. Ahahaha!-rise  Rubber.  
 
 
 
A.a. spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso x l’enorme ritardo.
Al prossimo capitolo,Silver saiyan.
ps.Sanji mentre pensa alle due ragazze XD


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Capitolo 4
*** 4 ***


Nami odiava quello che Spandam le stava facendo.
Era certa che l’idea di assumere quegli uomini fosse soltanto una scusa per tenerla d’occhio e non lasciarla libera.
Odiava quella situazione soprattutto per il fatto che Robin non potesse fare nulla al riguardo.
Quanto odiava quella situazione!
Sentì bussare alla porta.
-Chi è?-chiese seccata.
–Sono io-rispose tranquillamente una voce femminile.
–Entra-.
La persona che aveva parlato all’esterno aprì la porta.
-Allora come va?-le chiese entrando.
-Secondo te come dovrei sentirmi?-
-Non molto bene vedo-osservò sedendosi sul bordo del letto vicino a lei.
-Vorrei vedere te al mio posto-
-Lo sai come funziona con noi:chi ha più soldi o potere può decidere sugli altri-
-Che cosa dovrei fare,Robin? Accettarlo?-
-Temo di sì-
-Ah grazie. Sei proprio un’amica-le rispose con sarcasmo.
Di nuovo qualcuno bussò alla porta.
-Chi è adesso?-
-S-sono io-rispose timidamente un’altra voce femminile.
-Entra pure-le disse gentilmente Robin.
Lei aprì la porta ed entrò. Era una ragazza con dei capelli lunghi e azzurri legati in una coda e con un anno meno di loro. Indossava un abito marrone chiaro,come le serve e le persone umili.
 
-Il-il sig. Spandam mi ha mandata a chiamarvi-.
-E che cosa vuole?-le chiese scorbutica Nami.
-N-non lo so. Mi ha detto solo di chiamarvi-.
Nami sospirò esasperata e le rispose che sarebbe andata e uscì dalla stanza.
Robin osservò l’amica con un espressione triste.
Se fosse dipeso da lei Nami non avrebbe mai incontrato Spandam.
Figuriamoci farla diventare la sua fidanzata.
-Ha bisogno di qualcosa,signorina Robin?-le chiese timidamente la serva.
-No,tranquilla. Non ho bisogno di nulla.-le rispose sorridendo.
Anche se era una serva la trattava più come un’amica.
 
In una delle cabine vicine…
-Questa volta ci è andata bene. Avremo un mucchio di soldi da quel Spandam!-disse Jabura con entusiasmo.
-A me non esalta affatto l’idea di avere a che fare con lui-gli rispose Kaku mentre metteva la sua valigia vicino al letto.
-Hai per caso paura? Se non vuoi i suoi soldi puoi sempre darli a me.-
-Non lo sai che il troppo denaro fa male? Considerando poi il modo in cui li spendi-gli disse Kalifa.
-Sei per caso invidiosa?-ribattè lui con sarcasmo.
-Vedete di finirla. Dobbiamo occuparci di loro solo per la durata del viaggio. Comunque Jabura-aggiunse Lucci,-se intendi diventare un codardo come loro basta dirlo-.
-A chi hai detto codardo?-gli rispose in tono irritato. 

 
Dalla cabina 13 della terza classe.
 
-Possiamo andare a fare un giro nella nave? Vi preeego!-chiese Rubber agli altri due.
-E lo chiedi a noi?-gli disse Zoro.
-Bè,siamo amici,no?-.
All’esterno della cabina intanto,uno strano ragazzo col naso lungo vestito con dei pantaloni a bretelle e con un foulard legato ai capelli si stava timorosamente avvicinando alla stessa cabina dove c’erano gli altri tre.
“O mamma! Speriamo che non siano pericolosi. Gulp!”.
Si fece forza e assumendo un’aria da duro,per quanto potesse sembrarlo,aprì la porta della cabina.
I tre si voltarono verso di lui appena sentirono la porta aprirsi.
-E tu chi sei?-gli chiese Sanji.
-Io mi chiamo Usopp e sono il figlio del capitano della nave-affermò il ragazzo deciso.
-Davvero?-gli chiese Rubber esaltato.
-Certo-
-E perché ti trovi nella terza classe?-gli chiese Sanji non convinto di quello che aveva detto.
-Ecco… per non destare sospetti.-
-Ma davvero?-gli disse Zoro perfidamente.
Lui e Sanji si scambiarono un’occhiata complice,dopodichè si avvicinarono con fare minaccioso verso il nuovo arrivato.
-Ch-che volete farmi?-balbettò il ragazzo spaventato.
-Rilassati-gli disse Sanji.
-Non sentirai nulla-gli diede corda Zoro.
-No,lasciatemi per…-supplicò la vittima,ma venne bloccato dai due che lo presero per le braccia.
-Ehi,che state facendo?-chiese Rubber ai due.
-Vi prego,non fatemi del male-.
I due fecero per picchiarlo…e scoppiarono a ridere.
-C-cosa?-balbettò Usopp confuso.
-Ti stavamo prendendo in giro-gli disse Sanji ridendo.
-Dovevi vedere la tua faccia!-esclamò Zoro.
-A-avevo capito ch-che stavate scherzando-balbettò Usopp.
-E allora perché stai tremando?-gli chiese ghignando.
-I-io starei tremando?-
-Andiamo ad esplorare la nave!-disse allegramente Rubber.
-Giusto,e tu ci farai da guida-disse Sanji.
-C-cosa?-
-Ma certo. Se sei davvero il figlio del capitano non dovrebbe essere un problema per te.-aggiunse Zoro.
Per non smascherarsi affermò con decisione:-Certo! Ve lo mostrerò volentieri-

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